Radicali Italiani
Rifiuti, Radicali: Nel 2013 gli impianti hanno lavorato 280 giorni su 365, perché? Urgente approvare l'Anagrafe pubblica dei Rifiuti in occasione del consiglio straordinario su Ama
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere capitolino Radicale eletto nella Lista civica Marino, e Massimiliano Iervolino, membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani:
Alla luce dei crisi degli ultimi giorni nel sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani di Roma appare ancora più urgente approvare la proposta di delibera che istituisce l'"Anagrafe pubblica dei Rifiuti". La delibera, opportunamente calendarizzata dalla presidenza dell'assemblea e dalla conferenza dei capigruppo che si è tenuta oggi, sarà discussa dal consiglio straordinario su Ama e sul ciclo dei rifiuti che si terrà martedì prossimo. La delibera - che ha ottenuto il parere favorevole all'unanimità dalla commissione Ambiente ed ha il sostegno dell'assessora Marino - è volta a garantire la trasparenza sui dati dell'intero ciclo dei rifiuti, negli ultimi anni infatti tali dati sono stati sconosciuti. L'Anagrafe rappresenterà un ottimo strumento di controllo da parte dell'amministrazione e di tutti i cittadini sull'operato del gestore del servizio.
Al contempo per fare luce sui disservizi dei giorni scorsi abbiamo depositato un'interrogazione. Tali disservizi infatti sono stati causati dal fatto che la filiera impiantistica, comprese le discariche del Nord Italia, non lavorano nei giorni festivi, giacché i rifiuti solidi urbani sono stati temporaneamente portati in aree aziendali di trasferenza che in quei giorni hanno raggiunto la capacità massima di capienza. A confermare questa tesi è lo stesso Piano Finanziario tariffa rifiuti 2013, presentato dall’Ama ed approvato da Roma Capitale con delibera n.87 il 2 dicembre 2013. Nel documento ufficiale dell’azienda si legge che gli impianti di trattamento meccanico biologico di proprietà pubblica (Via Salaria e Rocca Cencia) e di proprietà privata (Malagrotta 1 e Malagrotta 2) hanno trattato in totale 420.000 + 420.000 tonnellate in un anno. Ebbene partendo proprio da questi numeri - e considerando che i 4 impianti di trattamento meccanico biologico ubicati a Roma possono lavorare al massimo 3.000 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziato - si evince attraverso una semplice divisione (840.000 t/3.000 t) che i macchinari in questione abbiamo operato in realtà solo 280 giorni su 365.
Qualora gli impianti menzionati lavorassero tutti i giorni dell’anno potrebbero trattare all’ incirca 1.095.000 tonnellate di rifiuto indifferenziato ed in tal modo non solo si eviterebbe di trasportare l’immondizia presso i centri di Viterbo ed Albano ma si scongiurerebbe altresì l’accumulo dei rifiuti nei centri di trasferenza sottraendoli alla strada. Perché questo non avviene? C’è proprio bisogno di un commissario che autorizzi il trattamento dei rifiuti fuori la Capitale? Queste domande, tramite un’interrogazione, le abbiamo poste all’assessore Estella Marino, attendiamo fiduciosi delle risposte.
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Stamina, Farina Coscioni: subito commissione d'inchiesta per prima assunzione di responsabilità della classe politica e di governo. Basta nascondersi dietro la semplice ed ennesima indagine conoscitiva
La dirigente radicale, presidente onoraria della "Associazione Luca Coscioni" ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Oggi in commissione igiene e sanità del senato i relatori Cattaneo e D’Ambrosio Lettieri avviano l'esame del programma per l'indagine conoscitiva su origini e sviluppo del cosiddetto caso stamina. Ricordo che una indagine conoscitiva è già stata fatta alla camera, prima del discutibile e improvvido ok definitivo al decreto 25 marzo 2013. Una indagine che contiene tutte le informazioni e valutazioni necessarie. Perchè dunque utilizzare lo stesso strumento? Perchè la commissione al senato dispone una indagine intesa ad acquisire notizie, informazioni e documentazione, nello svolgimento della quale la stessa non ha facoltà di esercitare alcun sindacato politico, di emanare direttive, di procedere ad imputazioni di responsabilità? Perchè non istituire, come il regolamento del senato prevede e consente, una vera e propria inchiesta parlamentare con gli stessi poteri dell'autorità giudiziaria?© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
I costi dell’Ama aumentano, anche questa è l’eredità di Malagrotta
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere capitolino Radicale eletto nella Lista civica Marino, e Massimiliano Iervolino, membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani:
Nel "Piano Finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani" 2013 di Roma Capitale, approvato con delibera n.87 il 2 dicembre 2013, si legge che:
“rispetto al 2012 sono previsti 38.8 milioni di euro di maggiori costi derivanti da uno scenario di gestione dei rifiuti che ha visto una ridefinizione del ciclo, derivante dal progressivo minor utilizzo fino alla chiusura della discarica di Malagrotta, a seguito di decreti ministeriali ed ordinanze prefettizie. I maggiori costi (38.8 milioni di euro) sono determinati dai seguenti fattori:
1) pieno utilizzo delle capacità produttive degli impianti TMB a disposizione del bacino della città di Roma;
2) smaltimento dei rifiuti tramite l’impianto di tritovagliatura del Colari e gli impianti individuati con specifiche ordinanze del Commissario Delegato e con accordi siglati con le Regioni Toscana ed Abbruzzo;
3) smaltimento di scarti e Fos prodotti dagli impianti di trattamento, per effetto della chiusura della discarica di Malagrotta, a partire dal IV semestre.”
Tale crescita delle spese è attribuibile soprattutto al periodo ottobre, novembre e dicembre 2013, in parole povere dalla chiusura (sacrosanta) di Malagrotta in poi. Un aumento dei costi che, qualora non si intervenisse seriamente, potrebbe accrescere esponenzialmente già nel 2014. Questa è l’eredità che ci lascia Malagrotta! La responsabilità è di coloro che, negli ultimi venti anni, hanno governato il Comune di Roma e la Regione Lazio, visto che hanno pensato esclusivamente a smaltire la monnezza nell’invaso della Valle Galeria, senza intervenire né sulla raccolta differenziata né tantomeno sull’impiantistica necessaria a governare un ciclo dei rifiuti degno di questo nome.
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Rifiuti. Ama: Magi e Iervolino, l'eredità oscura di Malagrotta costa milioni di Euro
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere capitolino Radicale eletto nella Lista civica Marino, e Massimiliano Iervolino, membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani
L'immonda gestione dei rifiuti che, negli anni, ha visto come epicentro la discarica di Malagrotta, ha prodotto innumerevoli danni, non solo ambientali e alla salute dei cittadini. Tra questi c'è anche quello economico finanziario, a causa dei rapporti tra l'Ama e Co.la.ri che hanno risvolti incredibili come ha scritto oggi Sergio Rizzo sulla prima pagina del Corriere della Sera. Ci hanno sempre raccontato che sversare rifiuti come si faceva a Malagrotta "ci conveniva" ma il consorzio di Manlio Cerroni ha presentato due richieste di arbitrato nei confronti di Ama per ottenere risarcimento rispetto a presunte irregolarità contrattuali, servizi extra resi e costi ulteriori sostenuti. In primo grado Ama Spa è già stata condannata a pagare oltre 75 milioni di euro alla Co.la.ri, l'azienda comunale è ricorsa in appello. Anche questa e' l' "erdedita" di Malagrotta! Per questo come Radicali, il 20 dicembre scorso, abbiamo presentato un interrogazione all'assessore all'Ambiente Estella Marino per conoscere lo stato di avanzamento dei due arbitrati tra l'azienda pubblica ed il consorzio di Manlio Cerroni. Il testo completo dell'interrogazione è disponibile a questo link http://opencampidoglio.it/attiedocumenti/dossier-danno-comune-leredit-oscura-di-malagrotta© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Unioni Civili: Gallo e Cappato ,occasione per riforma complessiva diritto famiglia
Dichiarazione di Filomena Gallo e Marco Cappato, a nome dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
Nel 2009, con un gruppo di esperti coordinato da Bruno De Filippis, come associazione Luca Coscioni, associazione Radicale Certi diritti, Lega per il divorzio breve e altri elaborammo un progetto di riforma complessiva del diritto di famiglia. Tale progetto fu depositato alla Camera dei Deputati dai Parlamentari radicali, a prima firma Rita Bernardini. Chiediamo ai Parlamentari di partire proprio da quel testo, perché rappresenta l'unico tentativo di dare forma coerente -ispirandosi a un principio di laicità- a tutte le norme che riguardano la libertà e responsabilità individuale, e che sono incluse nel diritto di famiglia: testamento biologico, riconoscimento dei diritti delle coppie non matrimoniali, single e adozioni, rapporti tra separazione e divorzio, assegnazione della casa familiare, modifiche all’affido condiviso, solidarietà post matrimoniale, responsabilità genitoriale, amministratore di sostegno, fecondazione medicalmente assistita. Anche la recente legge 219 sulla filiazione risente del fatto che, a monte, devono essere risolti altri problemi, come quello della regolamentazione giuridica delle coppia cosiddetta di fatto.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Iraq: Perduca, la risposta al conflitto trans-nazionale sia di recupero verità storiche e rilancio opzione politico-nonviolenta
Dichiarazione di Marco Perduca, vice-presidente del Senato del Partito Radicale:
"Da oltre 48 ore le città di Fallujia e Ramadi nell'Iraq occidentale non son più sotto il controllo della autorità di Bagdad. Forse non son sotto il controllo di altro che non siano bande di criminali senza scrupoli e senza obiettivi politici arricchitisi grazie al commercio e al sostegno di alcuni governi della regione da troppi intenti in una guerra per procura per l'egemonia della regione mascherata da conflitto etnico-religioso.
Gli ultimi sviluppi della guerra in Siria, con la parcellizzazione delle fazioni in conflitto, hanno creato una zona di nessuno che lega ampie parti di Iraq, Giordania e Siria in una deserto di legalità fertile per ogni tipo di violenze e commerci e par difficile non imputarle all'invasione dell'Iraq del 2003.
A poco più di due settimane dalla Conferenza cosiddetta Ginevra 2 che dovrà riunire in summit tutti gli attori del conflitto siriano per la ricerca di una soluzione politica a un conflitto sempre più regionale, occorre che prima di avviare qualsiasi processo negoziale a 360 gradi la comunità internazionale si interroghi sulle ragioni per cui là dove gli 'occidentali' avrebbero dovuto esser salutati come liberatori oggi regna la violenza e il caos istituzionale.
Il Partito Radicale è pronto a contribuire a questo processo con delle proposte che, facendo tesoro di quanto accaduto oltre 10 anni fa tra Washington e Londra, con l'attivo sostegno di Roma e Tripoli, contro la possibilità di 'sbarazzarsi' di Saddam Hussein col suo esilio, vogliono creare le condizioni normative e generali necessarie perché l'opzione politica, e nonviolenta, possa esser perseguita anche in un contesto come quello mesopotamico che sembra essere destinato a restare l'infermo di queste ore.
Nei prossimi giorni verrà lanciata un'iniziativa ad hoc sulla base del materiale raccolto al sito www.iraq.radicali.it.
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Referendum comunali, legalità, amnistia, primarie e Leopolda piemontese al centro delle iniziative delle prossime settimane
Oggi durante la conferenza stampa di inizio anno, tenutasi nella sede radicale dell’Associazione Aglietta in via Botero 11/f alle ore 11:30, gli esponenti radicali Giulio Manfredi, Silvio Viale e Igor Boni hanno illustrato le iniziative delle prime settimane del 2014. Tra queste la richiesta di approvazione dei referendum comunali sul road-pricing e contro il consumo di suolo a Torino; la richiesta dell’intervento della Corte dei Conti sul “Caso Giovine”; il rilancio delle iniziative su amnistia, indulto e riforma della giustizia; la richiesta di primarie di coalizione per individuare il candidato del Centro-sinistra in Regione e il lancio di una “Leopolda piemontese” che dia contenuto programmatico alternativo al Governo di Robeto Cota e anche all’attuale stallo del Centro-sinistra.
Giulio Manfredi (Direzione nazionale Radicali Italiani) ha dichiarato:
“Chiediamo che si apra un ‘fronte contabile’ da parte della Corte dei Conti sul “Caso Giovine” dopo la parola fine della cassazione sul fronte penale e in vista di quella definitiva del TAR il 9/1 sul fronte amministrativo. Chiediamo che vengano dati indietro – come accaduto sul ‘caso Lusi’ – i rimborsi elettorali dei Pensionati (53.208,3 €/anno), le risorse assegnate al gruppo “Pensionati per Cota” (263.758,04€/anno) e l’indennità di carica (123.890.4€/anno). Per quanto ci riguarda abbiamo anche sollecitato la Corte a dare seguito ai nostri esposti contro l’Avv. Procacci che difendeva Cota con soldi pubblici mentre era anche membro del CoReCom).
Igor Boni (Presidente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta) ha aggiunto:
“Dal primo momento abbiamo denunciato l’illegalità del voto regionale del 2010 mentre il PD stava alla finestra. Oggi finalmente i dirigenti regionali sono con noi su questo, così come pare abbiano accolto la nostra richiesta di avere a Torino una grande manifestazione che metta insieme forze politiche, associazioni e cittadini contro la Giunta Cota con la presenza di Matteo Renzi: il “Caso Piemonte” è un “Caso nazionale”. Chiediamo che venga organizzata unitariamente una ‘Leopolda piemontese’ nella quale dare contenuti all’alternativa; non basta dire ‘Cota a casa’, occorre prefigurare cosa fare nel dopo-Cota. Noi iniziamo a chiedere che i partiti stiano fuori dalla designazione delle centinaia di nominati nelle partecipate e nella sanità. Per quest’ultimo settore vogliamo esternalizzare la scelta in base a competenze, capacità e curriculum e non in base all’appartenenza (i direttori sanitari scadranno il 31/1). Il PD ci sta o no? Per ora a sinistra non si è vista la soluzione di continuità necessaria”.
Silvio Viale (Consigliere comunale radicale eletto nel PD) ha concluso:
In Comune dopo metà mandato occorre una svolta. Chiedo che entro gennaio il Consiglio voti la delibera sui referendum consultivi cittadini sul Road Pricing (per finanziare la seconda linea della metropolitana) e contro il consumo di suolo. Tutti si riempiono la bocca con la necessità di dare la parola ai cittadini e allora si accorpi al voto delle europee quello sui referendum. Non accetterò su questo ulteriori ritardi perché il consiglio si deve assumere la responsabilità della decisione; e ben vengano altri quesiti se ci sono proposte. A livello regionale dico da subito che occorre fare le primarie di coalizione per individuare il candidato alla presidenza della Giunta. Alla ripresa dei lavori in Consiglio presenterò una mozione sulla necessità in Italia di un’amnistia e un indulto e della conseguente riforma della giustizia secondo quanto i Radicali e Marco Pannella chiedono da anni e secondo quanto espresso dal Presidente Napolitano nel suo storico messaggio alle Camere”.
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Appello del Tesoriere di Radicali Italiani all'iscrizione
Sì, ti scrivo per chiederti di iscriverti a Radicali Italiani per il 2014. Lo faccio perché la politica, la buona politica, costa, e perché noi non crediamo che debba essere lo Stato a finanziare i Partiti.
Nell'aprile del ‘93, grazie a un referendum Radicale, il 90,3% dei votanti abolì il finanziamento pubblico ai Partiti. Vent'anni dopo, il Procuratore del Lazio della Corte dei Conti, Raffaele De Dominicis, afferma che tutte le disposizioni approvate dal Parlamento dopo il ‘93 – con l’accordo di tutti tranne che dei Radicali – grazie alle quali i Partiti si sono assicurati il finanziamento pubblico cambiandogli nome, "sono da ritenersi apertamente elusive e manipolative del risultato referendario". I Partiti, insomma, hanno manipolato la volontà popolare e la Corte Costituzionale ha lasciato fare.
La marcia di Natale per l’Amnistia e la riforma della Giustizia ha segnato una delle tappe di un lungo percorso di denunce e proposte che ci ha visti protagonisti isolati, con Marco Pannella, in un Paese che si fonda sulla negazione dello Stato di Diritto, dove lo Stato non rispetta le regole che si dà e non garantisce che i Diritti dei cittadini siano effettivi ed esercitabili.
Il Presidente della Repubblica, il Ministro della Giustizia e recentemente perfino la Corte Costituzionale, hanno confermato la piena illegalità nella quale si trovano le carceri italiane. L’infinita durata dei processi, l’abuso documentato della custodia cautelare, le 150 mila prescrizioni annuali, le condanne della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo all’Italia – 20 volte quelle ricevute dalla Germania e 100 volte quelle della Spagna – certificano la condizione della “Giustizia” italiana.
L’illegalità patente, spudorata dello Stato italiano è stata da noi evidenziata in ogni ambito sociale e politico, e, in questa opera di conoscenza e legalizzazione delle Istituzioni, Radicali Italiani proseguirà con serietà e puntualità senza cedere alla demagogia imperante e continuando a denunciare, con dati incontrovertibili, il silenzio mediatico riservato alle voci dissonanti e scomode.
La negazione dello Stato di Diritto nel nostro Paese investe in pieno l’economia italiana, sia considerando le infrastrutture giuridiche sulle quali si regge, che la commistione tra potere politico e mercato. L’Italia vive una crisi che in buona parte è caratterizzata dalle sue specificità che hanno portato all'accumularsi di un debito pubblico e a una recessione senza pari in Europa.
Radicali Italiani ha individuato nell'abusiva proprietà delle principali banche da parte dei Partiti e nella gestione che questi ultimi hanno dell’universo delle società partecipate da Regioni e Enti locali – che costano ai contribuenti 23 miliardi di Euro all'anno - due cause della crisi in corso e perseguirà immediatamente politiche utili a ridurre l’inquinamento dell’economia da parte della nuova partitocrazia. Il capitalismo inquinato italiano, elemento centrale del Regime raccontato da Ernesto Rossi e Marco Pannella, è segnato da interessi convergenti tra Partiti, Banche, Sindacati, grandi gruppi industriali privati e Media, interessi contrapposti a quelli dei liberi cittadini e delle imprese virtuose, interessi contrapposti a concorrenza e merito.
Radicali Italiani chiede la tua iscrizione anche per promuovere il progetto degli Stati Uniti d’Europa che si fondi su regole capaci di garantire il superamento degli eserciti nazionali, un unico Ministro degli Esteri, l’affermarsi di un sistema comune di diritti civili e umani e politiche economico-fiscali comuni.
Proporremo inoltre iniziativa politica con gli obiettivi di responsabilizzare riguardo all’uso di risorse non rinnovabili e al consumo del suolo e di avviare il Paese al superamento di approcci criminogeni proibizionisti. La tutela della libera scelta individuale in ogni ambito resta la nostra strada che non potremo percorrere senza il tuo sostegno.
Valerio Federico
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Ciao Paolino
Guido Votano ha realizzato questo bel filmato in ricordo di Paolo Pietrosanti, che ci ha lasciati tre anni fa, il 7 gennaio del 2011.
Paolo Pietrosanti è stato militante e dirigente del Partito Radicale fra i più prestigiosi e attivi.
Gli sarebbe sicuramente piaciuto augurarvi “buon anno” così… a modo suo
Se non visualizzi il filmato clicca qui
Il ricordo di Paolo Pietrosanti all'indomani della sua morte
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Capodanno a Regina Coeli e Rebibbia per Marco Pannella e una delegazione di Radicali
text-align:justify"> text-align:justify">Mercoledì 1 gennaio 2014 una delegazione del Partito Radicale e di Radicali italiani visiterà la mattina, a partire dalle ore 9.30, il Carcere di Regina Coeli e il pomeriggio, a partire dalle ore 15.00, quello di Rebibbia. text-align:justify">Della delegazione, guidata da Marco Pannella, faranno parte Rita Bernardini, Laura Arconti, Mina Welby, Isio Maureddu, Paola Di Folco e Giulia Crivellini.
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Minacce di morte a Caterina Simonsen, Farina Coscioni: significativo silenzio dei sedicenti “animalisti”
Sono i frutti di una campagna di odio che viene da lontano. Chiedo che Caterina sia invitata al Secondo appuntamento su ricerca scientifica e sperimentazione animale del prossimo 14 gennaio a Roma al Senato della Repubblica…
Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni: “Le minacce, gli insulti e gli “auguri” di morte contro Caterina Simonsen, sono l’epifenomeno di una dissennata campagna di criminalizzazione contro chi è favorevole alla sperimentazione animale e alla libertà di ricerca. Da tempo segnalo come i sedicenti difensori e “amici” degli animali facciano uso di espressioni da teppista, quando non pongono in essere comportamenti che andrebbero penalmente perseguiti. Al contrario, sono presentati come eroi, mentre scienziati e ricercatori – cui dobbiamo gratitudine per il loro lavoro e le loro scoperte – vengono descritti come emuli del dottor Mengele, sadici torturatori il cui scopo sarebbe solo quello di infliggere inutili sofferenze. E’ un processo falsificante che si consuma da anni, frutti di una campagna di odio e disprezzo che viene da lontano. Fatalmente si raccoglie quello che si semina. Non mi sorprende che Caterina Simonsen sia destinataria di messaggi e “auguri” di morte. Piuttosto dovrebbe far pensare il silenzio di tanti sedicenti difensori “animalisti”, che non sentono come un dovere imperativo dissociarsi e denunciare questi comportamenti, non abbiano inteso esprimerle una parola di solidarietà e di affetto. Per fortuna Caterina dimostra di avere in sé quelle risorse e quelle energie che le consentono di superare anche questo, oltre le durissime prove che la vita le impone. Da Caterina, dalle sue parole, dal suo “fare”, ci viene una grande lezione di coraggio, di dignità e di umanità. Voglio credere e sperare che se ne sappia fare tesoro. Sarebbe bello e significativo, per esempio, che la presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Emilia De Biasi inviti Caterina a partecipare al secondo appuntamento su ricerca scientifica e sperimentazione animale del prossimo 14 gennaio a Roma…”.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Decreti omnibus, Bernardini e Manfredi: molti di coloro che plaudono Napolitano non batterono ciglio quando la legge Fini-Giovanardi sulle droghe fu fatta passare dentro il decreto sulle olimpiadi invernali di Torino
Dichiarazione di Rita Bernardini (segretaria Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Direzione RI):
Riteniamo molto opportuno l’intervento del Presidente Napolitano contro un utilizzo dei decreti legge che ha stravolto completamente il dettato costituzionale; la denuncia di tale stravolgimento è stata una costante dell'iniziativa radicale da trent'anni a questa parte. Non possiamo, però, non rilevare che molti politici che ora plaudono a Napolitano, in primis l'on. Casini, non batterono ciglio quando, esattamente otto anni fa, l'allora governo Berlusconi - nelle persone degli on. Giovanardi (allora esponente UDC) e Fini - fece passare l'aggravamento della legislazione cosiddetta "antidroga" (equiparazione delle pene per tutte le sostanze stupefacenti) infarcendo un decreto-legge nato per il finanziamento delle Olimpiadi Invernali di Torino del febbraio 2006. E l'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ratificò la legge di conversione senza fiatare. A febbraio la Consulta vaglierà i requisiti costituzionali delle legge "Fini-Giovanardi". Speriamo che il dibattito di questi giorni possa servire a evidenziare ancora di più la non rispondenza di tale legge (frutto della conversione del decreto-legge citato) a quanto disposto dall'art. 77 della costituzione (necessità, urgenza ed omogeneità delle materie trattate).© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Parlamento, Cappato: siano fissati tempi certi per le proposte di iniziativa popolare
Dichiarazione di Marco Cappato, Radicale, promotore della proposta di legge di iniziativa popolare per l'eutanasia legale
Il Presidente Napolitano ha fatto bene ad intervenire per arginare il degrado istituzionale italiano, ed è certamente vero che "il procedimento legislativo in Italia non è quello di una democrazia moderna". Le cause di tale degrado non sono di natura contingente, ma affondano le radici in decenni strapotere dei partiti e delle corporazioni che hanno eroso e distrutto la legalità costituzionale. Una delle linee di riforma possibili e più urgenti consiste nel garantire all'iniziativa popolare (referendaria e legislativa) lo spazio che la Costituzione le attribuisce, sottraendolo alle manovre di corrido proprie dell'abuso della decretazione e dei provvedimenti omnibus.Una prima misura che deve essere intrapresa riguarda l'attuazione dell'articolo 71 della Costituzione, in base al quale "Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli". A tal fine, i regolamenti parlamentari dovrebbero essere modificati per garantire tempi certi di esame da parte delle Camere. Nell'immediato, i Gruppi parlamentari potrebbero comunque accordarsi per riservare alla trattazione delle proposte di legge un canale preferenziale in modo che siano discusse e votate entro l'anno tutte le proposte giacenti. Come comitato promotore della proposta per l'eutanasia legale abbiamo preso contatto con gli altri Comitati in vista di una iniziativa comune.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Rapporto Confindustria, Cappato: Milano dica basta al capitalismo pubblico
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo Radicale - federalista europeo al Comune di Milano
Il “capitalismo pubblico” costa quasi 23 miliardi allo Stato, circa l'1,4% del Pil, secondo il rapporto del centro studi di Confindustria. Come Gruppo Radicale - federalista europeo al Comune di Milano non solo condividiamo che la priorità sia quella di azzerare i costi per il contribuente di quegli organismi che non producono servizi di interesse generale, ma abbiamo già ottenuto che sia fissata una scadenza importante per il Comune di Milano, che è il comune più ricco in termini di partecipazioni pubbliche. L'ordine del giorno presentato da noi Radicali e dal Nuovo Centrodestra, e approvato a larga maggioranza in Consiglio "chiede al Sindaco e all'Assessore al Bilancio di effettuare un lavoro di ricognizione dell'intero patrimonio comunale" e di "considerare vantaggi e svantaggi -sia sul piano economico che sociale e lavorativo e di "bene comune" per i cittadini milanesi- di ogni ipotesi di privatizzazione di ciascuna delle partecipazioni comunali; di tenere entro il 15 febbraio 2014 una seduta straordinaria del Consiglio comunale alla quale relazionare sul risultato di tale ricognizione e sottoporre all'attenzione del Consiglio gli indirizzi strategici della Giunta su ciascuna partecipazione comunale". In assenza di un piano di privatizzazioni e liberalizzazioni non sarà possibile attuare alcun progetto significativo di investimento per il futuro di Milano, in particolare nel settore ambientale (risparmio energetico e mobilità sostenibile) e della conoscenza (digitalizzazione, cultura e conoscenza). Per questa ragione chiediamo ad Assolombarda, che aveva presentato delle proposte per la città metropolitana, di dare il proprio contributo di idee in vista della scadenza del 15 febbraio.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Terza Marcia per l'Amnistia, la Giustizia, la Libertà
In centinaia hanno preso parte alla Terza Marcia organizzata dai Radicali per l'Amnistia, la Giustizia, la Libertà. L'appuntamento alle 9,30 della mattina di Natale a piazza Pia, a pochi passi da Piazza San Pietro, ha voluto essere tributo a Papa Francesco per quei gesti concreti chel lo hanno reso esempio da seguire su quelle riforme cui l'Italia si prepara sul tema delle carceri e della giustizia.
Un corteo pacifico di cittadini, militanti e associazioni aderenti o promotrici si è snodato per il centro di Roma, facendo tappa presso il carcere di Regina Coeli e il ministero della Giustizia, in via Arenula. Molte le personalità che hanno voluto assicurare la loro partecipazione e il loro sostegno all'iniziativa, tra le quali lo stesso sindaco di Roma, Ignazio Marino, Don Antonio Mazzi, gli onorevoli Sandro Gozi e Mario Marazziti, il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti.
Anche le strade antistanti al Senato della Repubblica, a Montecitorio e a Palazzo Chigi, sede del Governo, hanno fatto parte del percorso della marcia, per non dimenticare che saranno proprio queste istituzioni a dover affrontare il problema della giustizia e la sua appendice carceraria, prima che il conto alla rovescia fornito dall'Europa scada e il nostro paese debba essere travolto dalla sua stessa illegalità.
Traguardo finale a Piazza San Silvestro, dove si sono tenuti gli interventi conclusivi di saluto e di augurio di Marco Pannella e Rita Bernardini. Anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il 21 dicembre scorso aveva inviato una lettera al segretario di Radicali Italiani, con la quale aveva voluto esprimere quanto ritenesse importante e appropriata l'iniziativa, oltre ad aver già espresso in precedenza la propria sollecitazione verso una responsabilizzazione del parlamento nei confronti del problema carcerario:
“Tutti gli interventi - certamente condivisibili e di cui ritengo auspicabile la rapida definizione - appaiono parziali, in quanto inciderebbero verosimilmente pro futuro e non consentirebbero di raggiungere nei tempi dovuti il traguardo tassativamente prescritto dalla Corte europea. Ritengo perciò necessario intervenire nell'immediato (il termine fissato dalla sentenza "Torreggiani" scadrà, come già sottolineato, il 28 maggio 2014) con il ricorso a "rimedi straordinari".”
La riflessione iniziale per i partecipanti alla marcia è stata fornita dalle stesse parole di Marco Pannella:“Gli ultimi reagiscono con la nonviolenza: il luogo più tragicamente bello, sono le nostre carceri, con i nostri carcerati. Viva gli ultimi che stanno rivivendo nella forza di chi come noi è sempre dalla parte dei diritti umani”.
Replica di Laura Arconti, presidenza di “Radicali Italiani”, alla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini - 25/12/2013
Gentile Presidente Boldrini, la ringrazio della sua cortese e pronta risposta alla mia lettera pubblicata il 24/12 mattina su “Notizie Radicali”.
Non dubitavo che lei mi avrebbe risposto, poiché da molti anni sono fra i sostenitori dell’UNHCR, faccio parte del gruppo “Angeli del rifugiato” dalla fondazione, e la conosco da molto prima che lei fosse nota come Presidente della Camera dei Deputati. Non facile, passare dalle visite ai Campi Rifugiati del’UNHCR -che ne so, Dadaab in Kenia o i campi dei bambini siriani rifugiati in Libano e Giordania- alla presidenza della Camera: là lei rappresentava la speranza e l’aiuto, mentre ora deve affrontare e governare molte bassezze dell’essere umano in giacca e cravatta. Non ho ricevuto materialmente la sua risposta, ne ho solamente ascoltato la lettura dalla voce di un Redattore di Radio Radicale nel Notiziario delle ore 19. Non proverò neppure a replicare ad un lungo ed impegnativo testo che lei ha voluto dedicarmi: non potrei farlo con il solo ausilio di ciò che ricordo dopo una sola rapida lettura altrui, ed in ogni caso ne verrebbe una mia replica lunga, noiosa ed inutile. Desidero però dirle ciò che ho pensato dopo aver ascoltato la lettura della sua lettera, condividendo con lei la sensazione che ne ho tratto, chissà mai si possa trovare un’intesa. Il Presidente Napolitano, nel suo solenne messaggio alle Camere, ha parlato di «questione da affrontare in tempi stretti», di «sollecitazione pressante» da parte della Corte di Strasburgo, e ha chiesto di «porre fine, senza indugio» alla situazione, riconoscendo «necessario intervenire nell'immediato». A fronte di tante espressioni di urgenza, di necessità e immediatezza, il Parlamento ha risposto con lunghe riunioni di commissione, che si concluderanno -secondo le sue previsioni- fra qualche mese. E, da quando il Presidente ha firmato quel documento fino ad oggi, di mesi ne son già passati quasi tre. Ai miei vecchi occhi il divario temporale fra ciò di cui parla il mio coetaneo Giorgio Napolitano e la risposta della Camera da lei diretta è abbacinante: il Capo dello Stato parla di ore, lei di mesi. Inoltre qualcosa mi ha colpita profondamente, ascoltando la lettura della sua lunga lettera di risposta, così documentata e precisa: dalla sua risposta mancano tre parole, che sono invece presenti e ben chiare nel messaggio presidenziale. Basta la prima metà del vocabolario, per trovare queste parole che la sua lettera ignora completamente, gentile signora presidente Boldrini: indulto, clemenza, amnistia. E’ ciò che chiediamo nel giorno di Natale, camminando, un passo dopo l’altro.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
L'intervento di Pannella al V Congresso di Nessuno tocchi Caino
Marco Pannella, presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito è intervenuto al Quinto Congresso di Nessuno tocchi Caino. Riportiamo qui la registrazione integrale dell'intervento.
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A Natale, vediamoci alla marcia: per l’amnistia la giustizia la libertà
Ore 9.30 raduno dei marciatori in Piazza Pia (inizio di Via della Conciliazione)
Ore 10.00 partenza della marcia La marcia poi farà brevi soste davanti al Carcere di Regina Coeli, al Ministero della Giustizia, al Senato della Repubblica, alla Camera dei Deputati per arrivare a Piazza Colonna davanti a Palazzo Chigi (Via della Colonna Antonina) sede del Governo. Successivamente, a Piazza San Silvestro si terranno gli interventi conclusivi di saluto e di augurio© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Intervento di Marco Pannella al V Congresso di Nessuno Tocchi Caino
Ecco l'intervento di Marco Pannella al V Congresso di Nessuno Tocchi Caino tenutosi a Padova dal 19 al 20 dicembre 2013.
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Psichiatria Democratica aderisce alla marcia di Natale promossa dai Radicali Italiani
Psichiatria Democratica aderisce alla marcia di Natale promossa dai radicali italiani, perchè occorre intervenire subito, bene e con determinazione in questi luoghi rimossi e dimenticati che sono le carceri italiane, nell'assoluto rispetto della nostra Carta costituzionale, contrastando - sempre e comunque - tutte quelle azioni che mortificano la dignità dell'uomo.
Emilio Lupo segretario di psichiatria democratica
Luigi Attenasio presidente di psichiatria democratica
Cesare Bondioli responsabile carceri di psichiatria democratica
Danilo Montinaro componente direttivo nazionale di psichiatria democratica e responsabile nazionale stopopg delegato per Abruzzo
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