Radicali Italiani
Campania/Edilizia, Zambrano e Federico: fermare il tentativo di Falanga e FI di sanare l'abusivismo! Servono sicurezza, prevenzione e rispetto delle regole
La politica continua a coltivare l'illegalità e gli sprechi. Le proposte radicali
Dichiarazione di Manuela Zambrano, Comitato Nazionale di Radicali Italiani, e Valerio Federico, tesoriere di Radicali italiani:
Il DDL a prima firma Ciro Falanga, senatore di Forza Italia-PDL, in discussione in Senato, che si occupa della “razionalizzazione delle competenze in materia di demolizione dei manufatti abusivi” rischia di dare un duro colpo al tentativo, ormai non più procrastinabile, di mettere in sicurezza il territorio campano, flagellato dall’abusivismo.
A fronte di oltre 70.000 ordini di demolizioni - e oltre 21.000 procedimenti analoghi avviati – la “lista di priorità” inventata dall'ingegnoso DDL di Falanga realizzerà una moratoria de facto delle demolizioni di fabbricati abusivi, realizzati in difformità non solo di autorizzazioni edilizio-urbanistiche, ma anche in assenza di calcoli statici, spesso in beffa a tutte le norme sulla sicurezza delle strutture e degli impianti: quindi assolutamente insanabili.
Due i ridicoli argomenti usati : la difficoltà di "povere famiglie” di trovare un altro tetto sopra la testa (in molti casi si tratta di villoni di centinaia di metri quadrati), o le difficoltà di smaltire i rifiuti (forse perchè sarebbero tra i pochi non tossici) delle demolizioni.
In un Paese nel quale i terremoti sono all’ordine del giorno e quelli distruttivi avvengono in media ogni 5 anni - in Campania il terremoto dell’Irpinia ha causato circa 3.000 morti - è necessario ben altro: affrontare il tema della sicurezza attraverso la salvaguardia della legalità nello svolgimento dell'attività edilizia (questione su cui vi sono enormi ritardi culturali da colmare).
Intanto in un documento ufficiale diffuso dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, si rivela un quadro assolutamente preoccupante della situazione delle costruzioni in Italia sia in termini di pericolosità per le vite umane sia in termini di costi che dovremo affrontare per i prossimi eventi calamitosi di natura sismica. Si stima che i costi sopportati per eventi sismici dall’Italia, negli ultimi 40 anni, sono pari circa 147 miliardi di euro, pari a circa 3,6 miliardi di euro/anno; la stima degli interventi per i prossimi anni ed i prossimi eventi sismici è di 2,6 miliardi di euro/anno.
La programmazione della messa in sicurezza, e l'implementazione della rottamazione edilizia su larga scala, dovrebbero essere valutate - in rapporto costi benefici - con queste cifre.
Ma di questo la politica non parla: all'ordine del giorno ci sono le costruzioni abusive che il senatore Falanga vuole salvare. È questa l'emergenza che hanno in animo di affrontare.
Dal "fascicolo del fabbricato" alle ipotesi di rottamazione edilizia dei fabbricati non adeguabili alla normativa antisismica, solo il rispetto rigoroso di quanto la legge doverosamente " imporrà" , e non l'elusione delle poche regole che "imponeva" ed "impone", potranno consentire di uscire dal circuito perverso secondo cui - emergenza dopo emergenza - la spesa pubblica cresce in modo vertiginoso, incontrollato ed insindacabile.
Carceri/Giustizia: sabato 25 gennaio, mobilitazione di Radicali Italiani presso le Corti d’Appello di tutta Italia per l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario.
Associazioni radicali, dirigenti e militanti radicali presenzieranno pressoché in tutta Italia alle inaugurazioni dell’Anno Giudiziario che si terrà presso tutte le Corti d’Appello. Lo faranno sia partecipando alle cerimonie ufficiali con loro interventi, sia fuori con sit-in in cui esporranno striscioni e manifesti sull’Amnistia.
L’obiettivo della campagna – che vede da anni in prima fila il leader Marco Pannella con i suoi prolungati scioperi della fame e della sete – è quello dell’”Amnistia per la Repubblica” per la fuoriuscita del nostro Stato dalla condizione indiscutibile e indiscussa di flagranza criminale per la sua reiterata, ultradecennale violazione di diritti umani fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e tutelati dalla Convenzione Europea sui diritti umani relativi al divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti e all’irragionevole durata dei processi (art. 3 e art. 6). La mobilitazione nazionale è in attuazione sia della Mozione approvata dal Congresso di Chianciano di Radicali italiani tenutosi a Novembre 2013, sia di quella approvata nello scorso fine settimana dal Comitato Nazionale. Le manifestazioni e gli interventi sono previste presso le Corti d’Appello di Torino, Milano, Brescia, Trieste, Venezia, Bologna, Genova, Firenze, Perugia, Roma, L’Aquila, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Potenza, Reggio Calabria, Catania, Palermo e Cagliari.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Cannabis/Radicali: Obama la equipara all'alcool. Il bastione proibizionista USA è in crisi. Odg su cannabis legale da Torino in tutta Italia
“Non credo che la marijuana sia più pericolosa dell’alcool, in termini d’impatto per l’individuo consumatore…Non possiamo mettere in galera ragazzi, quando probabilmente chi ha scritto quella legge per cui sono in arresto hanno fatto la stessa cosa. I ragazzi del ceto medio non vanno in galera per droga, ci vanno quelli più poveri, che spesso sono afro-americani e latini e hanno meno risorse per evitare di essere puniti” (Barack Obama intervistato da “New Yorker”).
Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
E’ la prima volta nel corso dei suoi due mandati che il presidente degli Stati Uniti - Paese bastione del regime proibizionista almeno dal 1961 - affronta il tema “cannabis” in termini non ideologici ma razionali. E lo fa consapevole che le sue dichiarazioni fanno sorgere almeno due domande spontanee: se la marijuana è pericolosa quanto l’alcool, perché solo la prima è soggetta alle leggi proibizioniste? E come fare per evitare quella “giustizia di classe” (in realtà “ingiustizia di classe”) per cui, negli USA come in Italia, chi può permettersi un avvocato capace non va in galera, chi non ha soldi in galera ci crepa?
Le parole di Barack Obama, dopo i fatti dell’Uruguay e del Colorado, devono incoraggiare gli antiproibizionisti italiani all’azione, magari partendo dal far passare nel maggior numero di Consigli Comunali i due ordini del giorno (uno sulla legalizzazione della cannabis tout court e sull’abolizione della legge “Fini-Giovanardi, l’altro sulla cannabis terapeutica) approvati sette giorni fa dal Consiglio Comunale di Torino.
Roma, 20 gennaio 2014
I testi degli odg sono reperibili a questo link.
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Intervento del tesoriere di Radicali Italiani Valerio Federico
Pubblichiamo la relazione del tesoriere di Radicali Italiani Valerio Federico, svolta durante la prima giornata di lavori del Comitato Nazionale di Radicali Italiani (17-18-19 gennaio 2014).
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Mozione Generale - Comitato Nazionale di Radicali italiani 17-19 gennaio
Il Comitato Nazionale di Radicali italiani, riunito a Roma dal 17 al 19 gennaio 2014
ribadisce l’obiettivo primario della fuoriuscita del nostro Stato dalla condizione indiscutibile e indiscussa di flagranza criminale per la sua reiterata, ultradecennale violazione di diritti umani fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e tutelati dalla Convenzione Europea sui diritti umani relativi al divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti e all’irragionevole durata dei processi (art. 3 e art. 6).
Saluta il successo della lotta nonviolenta condotta da Marco Pannella e da oltre 350 cittadini che ha portato, finalmente, alla calendarizzazione del dibattito in aula alla Camera dei deputati sul messaggio inviato al Parlamento dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’8 ottobre scorso. Un messaggio senza precedenti - il primo e unico dei suoi due mandati e l’undicesimo della storia della Repubblica -, in cui Napolitano ha sottolineato quanto espresso recentemente dalla Corte Costituzionale secondo la quale "è fatto obbligo per i poteri dello Stato, ciascuno nel rigoroso rispetto delle proprie attribuzioni, di adoperarsi affinché gli effetti normativi lesivi della Convenzione cessino".
In vista del dibattito alla Camera, rilancia la lotta nonviolenta sull’"Amnistia per la Repubblica" impegnando gli organi dirigenti e il Movimento tutto:
- a mobilitarsi per estendere lo sciopero della fame in corso – o altre forme di Satyagraha - ai detenuti, ai loro familiari, al volontariato e a tutti i componenti a vario titolo della comunità penitenziaria;
- a manifestare e intervenire, il 25 gennaio, all’inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà presso tutte le 26 Corti d’appello;
- a organizzare una manifestazione in Piazza Montecitorio durante il dibattito previsto alla fine di gennaio sul messaggio alle Camere del Presidente Napolitano.
Il comitato rilancia l’atto di significazione e diffida firmato da Marco Pannella e Giuseppe Rossodivita - inviato a tutti i responsabili dell’amministrazione della giustizia e del carcere italiani - volto a garantire l’esecuzione di una pena “legale” che non può mai consistere in trattamenti contrari al senso di umanità, promuovendo denunce e ricorsi alle giurisdizioni sia nazionali che internazionali.
Il Comitato rivendica il connotato politico-statutario di Radicali italiani quale soggetto costituente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, che si trova in una gravissima situazione dal punto di vista economico e finanziario superabile solo con un grande rilancio politico a partire dalla sua vocazione federalista che proprio grazie al Partito Radicale vive oggi nelle scelte autonomiste e non indipendentiste del Dalai Lama e della leader degli Uiguri Rebiya Kadeer; da tale rilancio dipende anche la vita del Movimento.
Il Comitato denuncia che per le prossime elezioni nazionali si conferma il proposito di violare, come è già accaduto in passato, principi stabiliti da accordi internazionali sottoscritti dall’Italia che prevedono che passi almeno un anno tra la riforma della legge elettorale e la sua prima applicazione; ribadisce che sono in causa non solo doveri democratici ma formali obblighi di carattere innanzitutto costituzionale e si associa alla lotta promossa da Marco Pannella per difendere il rispetto dello Stato di diritto, della legalità, della democrazia.
Nel persistere ed aggravarsi dell’ostracismo da parte del Servizio pubblico radiotelevisivo nei confronti delle iniziative del movimento radicale e dei suoi leader Emma Bonino e Marco Pannella - ostracismo documentato dal Centro d’Ascolto e istituzionalmente riconosciuto e sanzionato senza alcun esito - il Comitato sostiene l’iniziativa di Marco Beltrandi nei confronti della Commissione parlamentare di Vigilanza volta ad ottenere sia la dovuta e immediata riparazione del danno recato ai cittadini italiani, privati della conoscenza e del dibattito sulla stato della giustizia e del carcere, sia una indagine conoscitiva sul mancato rispetto per anni da parte del Servizio pubblico delle delibere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Il Comitato Nazionale di Radicali italiani si impegna a dare il via a una campagna politica che si proponga di riformare la legge sulle fondazioni bancarie al fine di dare un nuovo e concorrenziale assetto proprietario del sistema delle Banche italiane chiedendo la separazione tra le Fondazioni bancarie, controllate dai partiti, e la proprietà degli Istituti di credito stessi; interrompendo così il circolo vizioso “partiti - enti locali – fondazioni - banche – imprese assistite - partiti”.
Il Comitato si impegna, affermando l’impropria e fallimentare gestione diretta da parte degli Enti locali di società che operano in mercati concorrenziali nella fornitura di servizi alla municipalità, a proporre su base nazionale e locale misure di trasparenza e promozione di concorrenza anzitutto attraverso la cessione delle partecipazioni pubbliche e l'utilizzo di gare competitive per l'approvvigionamento dei servizi di competenza dell'Ente Locale.
Il comitato si impegna altresì, al fine di spezzare la commistione tra politica ed economia in settori affidati al mercato, a proporre la fine dei sussidi diretti a tutte le aziende di mercato, con utilizzo delle stesse risorse per finanziare misure di tutela del reddito dei disoccupati e riduzione delle imposte sul reddito delle aziende.
Il Comitato invita gli organi dirigenti a chiedere al Senato del Partito Radicale nonviolento transnazionale e transpartito l’inserimento all’ordine del giorno della questione degli assetti statutari e proprietari della galassia radicale e della loro funzionalità per l’iniziativa politica.
In particolare, indica la necessità di discutere in quella sede dei criteri di apertura e democrazia interna indispensabili per i soggetti costituenti di natura più direttamente politica, impegnati a garantire la vita e gli obiettivi del partito radicale sui vari fronti tematici e territoriali, e a discutere delle forme – statutarie e societarie – adeguate per una valorizzazione del patrimonio storico, politico ed economico finalizzata a proseguire quella storia e non a gestirne l’eredità.
29 favorevoli
12 contrari
4 astenuti
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Unioni civili. Magi: Vicariato spera si ripeta quanto accadde nel 2007 quando maggioranza Veltroni bocciò delibera di iniziativa popolare
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere capitolino Radicale eletto nella Lista Civica Marino
Il Vicariato di Roma definisce la delibera sulle Unioni civili una "forzatura giuridica" e un atto discriminatorio nei confronti delle famiglie basate sul matrimonio. Bisogna smentire le gerarchie ecclesiastiche della Capitale ricordando che non c'è alcuna forzatura giuridica perchè la delibera agisce in ambito amministrativo in attuazione dello Statuto di Roma Capitale che ha recepito il Principio di non discriminazione contenuto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Certamente l'orizzonte giuridico di riferimento è quello che dovrebbe guidare anche l'attività del Parlamento italiano: la sentenze della corte di cassazione e della corte costituzionale che chiedono un intervento legislativo che garantisca il “diritto alla vita familiare”; il Parlamento europeo si è espresso “contro le definizioni restrittive di famiglia che hanno lo scopo di negare la tutela giuridica alle coppie dello stesso sesso e ai loro figli”; In realtà il Vicariato spera che nel 2014 si ripeta quanto accadde nel 2007 quando la maggioranza dell'allora sindaco Veltroni bocciò la delibera di iniziativa popolare radicale, dopo l'incontro del sindaco con il card. Bertone. Miriam Mafai su Repubblica la definì la "prima sconfitta per il Pd" che stava nascendo in quei mesi. Al''on. Tredicine voglio ricordare che oltre ottomila cittadini romani l'anno scorso hanno firmato la delibera di iniziativa popolare sulle unioni civili, delibera che in violazione dello Statuto non è mai stata calendarizzata dal consiglio.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Il Satyagraha Radicale - Maurizio Bolognetti ospite del Tgr Basilicata
Insieme, a sostegno dell’iniziativa di Marco Pannella Maurizio Bolognetti ospite degli studi del tgr per parlare degli obiettivi nonviolenti del Satyagraha Radicale Qui per vedere il video LINK Approfondimenti Insieme, a sostegno dell’iniziativa di Marco Pannella
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Comitato di Radicali italiani 17-19 gennaio
Iniziano oggi, venerdì 17 gennaio, alle ore 16 a Roma presso la sede del Partito Radicale in via di Torre argentina, 76, i lavori del Comitato Nazionale di Radicali italiani, il primo dopo il Congresso di Chianciano del novembre scorso.
I lavori proseguiranno fino alla giornata di domenica 19 gennaio.
Il Comitato sarà aperto dalle relazioni della Segretaria Rita Bernardini e del Tesoriere Valerio Federico.
Nella prima fase, fino all’elezione del suo Presidente, il Comitato sarà presieduto da Laura Arconti, eletta nel Congresso di Chianciano Presidente del Movimento.
Del Comitato Nazionale fanno parte i 60 membri eletti in Congresso e ai lavori partecipano ma senza diritto di voto, La Segretaria, il Tesoriere, la Presidente, i membri di Direzione e di Giunta.
Al Comitato sono stati invitati con diritto di parola i Segretari, i Tesorieri e gli esponenti di tutti i soggetti costituenti il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito tra i quali Marco Pannella, Emma Bonino e gli ex parlamentari radicali Maurizio Turco, Elisabetta Zamparutti, Marco Beltrandi, Maria Antonietta Farina Coscioni, Marco Perduca, Sergio D’Elia.
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L. Elettorale, Bernardini: non mi sembra che le proposte in campo consentano di sapere chi vince e chi governa 'un minuto dopo il voto'
"La legge elettorale che i radicali propongono da una vita, e che hanno tentato anche con referendum vinti, è la legge elettorale anglosassone, maggioritaria ed uninominale, insieme al presidenzialismo. Il proposito di sapere la composizione del parlamento, di conoscere chi governa e chi controlla, tutto questo un minuto dopo il voto, non mi sembra destinato a realizzarsi a giudicare dal dibattito che vediamo in queste settimane". Lo ha detto la segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini, intervistata da Radio Radicale. Bernardini ha ricordato i referendum promossi dai radicali sulla materia, su cui "i cittadini non hanno potuto esprimersi anche per le ingerenze che ci sono state da parte della Corte Costituzionale, che dichiarò inammissibili al voto alcuni referendum e ammissibili altri referendum, limitando fortemente quella seconda scheda che la nostra Costituzione affida al popolo italiano. Oggi ho dei dubbi sulla Corte Costituzionale, sul fatto che intervenga in questo modo su una legge elettorale che aveva eletto tre Parlamenti, e sul fatto che questo intervento produce - quasi da legislatore - una legge di risulta", ha detto la Bernardini. Quanto a Renzi, "da lui fino ad oggi abbiamo solo ricevuto qualche sgarbo. Renzi ci disse che i temi da noi proposti con referendum devono essere affrontati dal Parlamento. Gli segnalo che il Parlamento dall'inizio della legislatura ha approvato solo cinque leggi di iniziativa parlamentare, quasi tutte di ratifica di accordi internazionali".
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Elezioni regionali Piemonte: sentenza Tar avvalora appieno tesi Radicali. Dopo Cassazione e Tar è legittima presenza in Consiglio di Sara Franchino della lista "Pensionati con Cota"?
“Con le motivazioni della storica sentenza del 10 gennaio scorso il TAR del Piemonte pone una pietra tombale sulla vergognosa vicenda di illegalità delle elezioni regionali del 2010. Se qualche cittadino o giornalista si prendesse la briga di andare a leggere i tanti comunicati e le tante iniziative radicali di questi lunghi anni scoprirebbe che le tesi che abbiamo sostenuto con ogni mezzo sono riportate con precisione nelle motivazioni della sentenza.
Si ribadisce che la lista Pensionati per Cota 'ha influito in modo determinante sul risultato elettorale' e che ‘non può non trarsi la dovuta conseguenza che da tale illegittima ammissione viene invalidato e travolto tutto il procedimento elettorale, complessivamente inteso che quindi va rinnovato’. E rispetto a chi dal centrodestra diceva che irregolarità vi erano anche nel fronte opposto si afferma che ‘l'assommarsi di liste illegittime, anche se collocate su fronti contrapposti, giammai attenua, ma al più aggrava l'effetto della corretta espressione del voto’. Noi non possiamo felicitarci di una sentenza così tardiva ma nel merito avevamo sostenuto queste tesi, affermando, più prosaicamente, che quando al tavolo da gioco si scopre che i bari sono più di uno a maggior ragione si interrompe il gioco e si ricomincia la partita.
Ora chiediamo al Presidente Cattaneo e a tutti i membri del Consiglio Regionale non solo di operare per la decadenza definitiva di Michele Giovine ma di porsi anche il problema politico e giuridico della presenza sui banchi del Consiglio di Sara Franchino (da sempre stretta collaboratrice di Giovine), rappresentante di quella "Lista Pensionati con Cota", che la sentenza della Cassazione di dicembre e quella del TAR di gennaio hanno appurato essere stata presentata in modo illegittimo. E la Corte dei Conti non ha nulla da eccepire alle centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici (solo di finanziamento pubblico dei partiti, 50.000 euro ogni anno) che dal 2010 si sono riversati, a qualunque titolo (indennità, spese del gruppo) nelle casse del gruppo consiliare "Pensonati con Cota"? Questo, naturalmente, a prescindere dall'inchiesta della Procura della Repubblica sui rimborsi del consigliere Giovine (+ 42 suoi colleghi). Torino, 16 gennaio 2014
http://www.associazioneaglietta.it/cosa-facciamo/elezioni-e-legalita/
http://www.lospiffero.info/sentenza_Bresso.pdf
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Basilicata - Vito De Filippo, Segretario regionale del Pd, si ri-iscrive al Partito Radicale
Fonte Basilicatanet, 16 gennaio 2014
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani
Il Segretario regionale del Pd lucano, Vito De Filippo, ha scelto di sostenere anche nel 2014 il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, che - gioverà ricordarlo - non è un soggetto politico elettorale. A Vito De Filippo, da anni sostenitore del PR, va il mio ringraziamento. Sono certo che avremo modo in quest’anno difficile di condividere lotte e iniziative. Intanto è di certo utile e opportuno ricordare lo straordinario preambolo allo Statuto del PRNTT: “Il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito proclama il diritto e la legge, diritto e legge anche politici del Partito Radicale, proclama nel loro rispetto la fonte insuperabile di legittimità delle istituzioni, proclama il dovere alla disobbedienza, alla non-collaborazione, alla obiezione di coscienza, alle supreme forme di lotta nonviolenta per la difesa, con la vita, della vita, del diritto, della legge.
Richiama se stesso, ed ogni persona che voglia sperare nella vita e nella pace, nella giustizia e nella libertà, allo stretto rispetto, all'attiva difesa di due leggi fondamentali quali: La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo (auspicando che l'intitolazione venga mutata in "Diritti della Persona") e la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo nonché delle Costituzioni degli Stati che rispettino i principi contenuti nelle due carte; al rifiuto dell'obbedienza e del riconoscimento di legittimità, invece, per chiunque le violi, chiunque non le applichi, chiunque le riduca a verbose dichiarazioni meramente ordinatorie, cioè a non-leggi. Dichiara di conferire all'imperativo del "non uccidere" valore di legge storicamente assoluta, senza eccezioni, nemmeno quella della legittima difesa”.
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Lettera aperta di Deborah Cianfanelli al Sindaco e al Presidente della Camera penale di La Spezia: Chiamata al satyagraha!!!
Come sicuramente non saprai, Marco Pannella dalla mezzanotte di domenica 12 gennaio ha iniziato un nuovo sciopero totale della fame e della sete ritenendo OBBLIGATORIO intervenire a sostegno del Presidente della Repubblica il cui accorato messaggio inviato alle camere l’8 ottobre scorso, ancora non ha ricevuto alcun riscontro da parte del parlamento che, a distanza di oltre tre mesi, non ne ha ancora iscritto all’ordine del giorno il dibattito.
Nel suo messaggio Napolitano ricordava a deputati e senatori che l'Italia viene “a porsi in una condizione che ho già definito umiliante sul piano internazionale per le tantissime violazioni di quel divieto di trattamenti inumani e degradanti nei confronti dei detenuti che la Convenzione europea colloca accanto allo stesso diritto alla vita. E tale violazione dei diritti umani va ad aggiungersi, nella sua estrema gravità, a quelle, anche esse numerose, concernenti la durata non ragionevole dei processi.”
Non solo carceri, dunque, ma anche giustizia negata dall’irragionevole durata dei processi, cui il recente DDL “per l’efficienza del processo civile” approvato dal Comitato dei Ministri il 17.12.2013, non pone alcuna soluzione se non quella di rendere ancor più attuale la persistente denegata giustizia nel nostro paese.
“Confido - scriveva Napolitano oltre tre mesi fa agli ‘onorevoli parlamentari’ - che vorrete intendere le ragioni per cui mi sono rivolto a voi attraverso un formale messaggio al Parlamento e la natura delle questioni che l'Italia ha l'obbligo di affrontare per imperativi pronunciamenti europei. Si tratta di questioni e ragioni che attengono a quei livelli di civiltà e dignità che il nostro paese non può lasciar compromettere da ingiustificabili distorsioni e omissioni della politica carceraria e della politica per la giustizia.”
La Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha fissato per il prossimo maggio il termine ultimo per porre fine sia allo stato di tortura in cui vivono i detenuti che all’offesa alla natura stessa dello Stato di diritto e degli impegni internazionali sottoscritti ed il del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha chiesto all’Italia di porre rimedio alla “non ragionevole” durata delle procedure giudiziarie civili, penali ed amministrative che da venticinque anni, sostiene il Comitato, mettono in pericolo lo Stato di diritto in Italia.
In tale drammatica situazione continua ad essere negato ogni dibattito pubblico sul tema del diritto e del rispetto della legalità nazionale ed internazionale, nonostante l’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni attraverso due delibere aveva chiesto si tenesse sul tema della giustizia e al quale avrebbero dovuto partecipare anche i radicali. Censura che il TAR del Lazio ha riconosciuto costituire una violazione dei diritti dei cittadini e dei radicali chiedendo all’AgCom di esigere che fosse sanata altrimenti l’avrebbe commissariata ad acta: ennesima decisione ed ingiunzione restata anch’essa senza nessuna, ripetiamo: nessuna, conseguenza.
In queste ore il dibattito politico si sta avviando verso una nuova violazione delle leggi internazionali: diverse forze politiche chiedono che, fatta la Riforma elettorale, si vada immediatamente al voto, in palese violazione di accordi internazionali sottoscritti dall’Italia, secondo i quali è necessario che passi almeno un anno tra il varo della riforma e la sua prima applicazione, per dare il tempo minimo necessario all’elettore di comprendere il meccanismo previsto dalle nuove regole del gioco.
Queste le ragioni dello sciopero della fame e della sete di Marco Pannella che ha invitato ad aderirvi “tutti coloro che hanno un minimo, vitale, di rispetto del Diritto, delle leggi, della Costituzione – in sostegno al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”.
Io ho aderito, iniziando dalla mezzanotte di domenica scorsa lo sciopero della fame, unitamente alla segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini, ed altri dirigenti radicali Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Maurizio Bolognetti.
Ad oggi hanno aderito 289 persone, e mi auguro che anche tu che ricevi questa lettera vorrai unirti a questa lotta nonviolenta a sostegno del Presidente della Repubblica per il rispetto e la vita del diritto, comunicando la tua adesione sul sito www.radicalparty.org o rispondendo a questa mia.
Cordialmente
Deborah Cianfanelli
Membro della direzione nazionale di Radicali italiani
PS: Chiedo di rispondere con la massima urgenza tenendo conto che lo sciopero della sete che sta attuando Marco Pannella consente sopravvivenze brevi. È questione di ore!
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Eutanasia, Ass. Coscioni: Vasco Rossi dona diritti "Vivere" per nuovo spot campagna "eutanasia legale"
Comunicato stampa dell’Associazione Luca Coscioni e del comitato promotore EutanaSiaLegale
Nuovo video-spot (GUARDALO QUI) della campagna "Eutanasia Legale", con la canzone "Vivere" di Vasco Rossi, a sostegno della proposta di legge promossa dall'Associazione Luca Coscioni e depositata in Parlamento per legalizzare l'eutanasia e il testamento biologico. Dopo il video "A.A.A. Cerchiamo malati terminali" che ha raccolto le testimonianze di Piera e Gilberto, ora deceduti – la prima accompagnata in una clinica Svizzera da Marco Cappato, il secondo per l’incedere veloce della malattia - e lo spot realizzato dagli studenti dell'Accademia di Comunicazione di Milano, Vasco Rossi, di nuovo iscritto all’Associazione Luca Coscioni, ha donato i diritti di utilizzo di una delle sue canzoni più importanti per rappresentare il punto di vista di un malato costretto nel suo letto dopo una vita intensa di ricordi. Il protagonista, accudito a casa dai suoi cari, si trova in una condizione di malattia irreversibile che lo porterebbe a voler "stare spento" -come nel testo della canzone- ma che gli permette solo di spegnere la radio. La battaglia civile iniziata da Piergiorgio Welby ha raggiunto una tappa importante: il 13 settembre 2013 il Comitato Promotore Eutanasia Legale, composto da Associazione Luca Coscioni, Exit, Uaar, Radicali italiani, Amici di Eleonora Onlus, Associazione radicali Certi diritti, ha consegnato alla Camera dei Deputati la Proposta di Legge di iniziativa popolare “Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia” firmata da oltre 67.000 cittadini italiani. La Presidente della Camera, on. Boldrini, ha ricevuto il Comitato Promotore della PdL riconoscendo l'importanza delle tematiche sulla fine della vita, diventate urgenze sociali, e sulla necessità di tempi certi per la discussione in Parlamento. Piergiorgio Welby non c’è più, ma le sue parole, la sua richiesta di una "morte opportuna" riecheggiano e pesano come macigni sulla indifferenza che i partiti hanno dimostrato dinanzi alle morti in solitudini dei tanti come Carlo Lizzani, Franco Lucentini, Mario Monicelli, Lucio Magri, Vittorio Bisso, Daniela Cesarini, Piera Franchini, Roberto Gandolfo, Pietro D’Amico. Con questo video l’Associazione Luca Coscioni chiede che in Parlamento, ma anche in quello che coinvolge decine di milioni di cittadini in televisione, si apra finalmente un dibattito sull'eutanasia legale come alternativa alla "morte all'italiana" dell'eutanasia clandestina. Direzione creativa: Flavio Avy Candeli Regia: Ventura Lucarelli D.O.P.: Marcello Dapporto Produttore esecutivo: Giulia Bruzzone Cast: Mirko Barbavara, Rosa Minafra, Chiara Perugini, Cane Arturo Casa di Produzione: Studio12 Musica: Vasco Rossi Sound Design: Jiglebell Communication Speaker: Massi Rossi© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Caso Di Girolamo, Farina Coscioni e Manfredi: non sprechiamo l’occasione. Modifichiamo finalmente criteri nomina direttori generali aziende sanitarie
Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni (Presidente onorario Associazione Luca Coscioni) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):
Al di là e al di sopra dell’inchiesta giudiziaria, il “caso Di Girolamo” è solo l’ennesimo esempio di indebite ingerenze del potere politico nella gestione della sanità pubblica. Prendendo spunto da tale vicenda, sarebbe utile dedicare un po’ di tempo a riflettere su come fare per ridurre tali ingerenze. Da tempo i radicali propongono di estendere al sistema di selezione dei manager pubblici il principio generale della separazione fra compiti di indirizzo strategico e compiti di gestione, esternalizzando l'intera procedura di individuazione dei Direttori Generali delle aziende sanitarie (e in prospettiva: di tutti gli amministratori degli enti e delle aziende regionali) alle maggiori società di interesse nazionale nel campo del consulting manageriale. In questo modo, introducendo un doppio sistema di filtri - nella scelta della società di selezione e nell'individuazione dei Direttori generali - ed attenendosi nella sostanza a procedure di evidenza pubblica, si otterrebbe un duplice risultato: in primo luogo, si farebbe in modo che la selezione avvenga sulla base di criteri magari discutibili, ma puramente tecnici. In secondo luogo, si attribuirebbe la responsabilità della scelta dei Direttori a selezionatori che non avrebbero alcun interesse né diretto né indiretto sia rispetto alle persone prescelte sia rispetto al loro operato. Alla Giunta regionale in questo caso, rimarrebbe il solo potere di revoca dei Direttori generali in caso di gravi violazioni di legge o di mancato conseguimento degli obiettivi aziendali. Una proposta di legge in tal senso fu presentata in Piemonte dai consiglieri regionali radicali già nel gennaio 2002; a livello nazionale, fu presentata dai deputati radicali il 29 aprile 2008 (C. 278, prima firmataria Farina Coscioni). Forse è interesse di tutti i cittadini che tale proposta sia tirata fuori dai cassetti della Camera; additare al pubblico ludibrio il politico di turno ma poi non fare nulla per cercare di cambiare il contesto normativo che consente e incentiva ingerenze e abusi è sinceramente troppo comodo e troppo facile; e non possiamo nemmeno più permettercelo. La Proposta di legge radicale: http://leg16.camera.it/126?idDocumento=278© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Carceri: Pannella ringrazia Brunetta e Sereni e sospende sciopero della sete. "Grazie parlamento"
"Da questa sera, per valorizzare i segnali che arrivano dal potere - visto che le nostre iniziative nonviolente, la nostra fame e sete, sono sempre finalizzate a fornire al potere l'energia di realizzare la propria legalità - interromperò lo sciopero della sete". Lo ha detto Marco Pannella, nel corso di un intervento in diretta a Radio Radicale, alla luce della decisione dell'ufficio di Presidenza della Camera di calendarizzare e discutere entro due settimane il messaggio del Presidente Napolitano su giustizia e carceri, inviato alle Camere oltre 3 mesi fa.
"Le dichiarazioni di Renato Brunetta e di Marina Sereni, che ho sentito a Radio Radicale sono una prima risposta", ha detto Pannella. "Si tratta di dichiarazioni che hanno messo in evidenza la questione del messaggio del Capo dello Stato e della sua discussione nell'Aula della Camera, per il sostegno al diritto, e per una risposta al Presidente della Repubblica, alla sua attesa anche morale di vedere onorata almeno formalisticamente la nostra Costituzione", ha detto Pannella.
"Come ringraziamento, presa d'atto e difesa dell'annuncio della calendarizzazione e delle altre dichiarazioni di Brunetta e Sereni, in modo particolare, passo dalla mezzanotte dallo sciopero della fame e della sete a quello della sola fame. Lo faccio però non per mollare ma per confermare ed allargare questa forma di lotta, perché dal nostro partito venga fuori un auspicio formale e un invito a tutta l'opinione pubblica per continuare questo digiuno. Un digiuno - lo ripeterò fino alla noia - non di protesta ma di proposta, per la legalità, per la Costituzione italiana e il diritto europeo", ha concluso Pannella.
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Rifiuti/Roma, Magi e Iervolino: se su "Anagrafe rifiuti" ci sarà ostruzionismo vorrà dire che qualcuno preferisce ancora "sistema Cerroni"
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere capitolino Radicale eletto nella Lista Civica Marino, e Massimiliano Iervolino, membro della Direzione di Radicali Italiani
L'Assemblea Capitolina nella seduta odierna dedicata specificamente al tema dei rifiuti non ha iniziato l'esame dei documenti previsti dall'ordine dei lavori esaurendo il tempo previsto con il dibattito generale sulla comunicazione dell'assessore Estella Marino. Se - come ha in parte confermato in aula l'on. Tredicine annunciando di aver depositato oltre cento emendamenti alla proposta di delibera che istituisce l' "Anagrafe pubblica dei rifiuti" - ci dovesse essere un comportamento ostruzionistico nei confronti di questa proposta di iniziativa consiliare unanimemente condivisa e condivisibile sarebbe davvero un autogol per l'opposizione. L' "Anagrafe dei rifiuti infatti" è per definizione uno strumento di controllo e di trasparenza sull'intero ciclo dei rifiuti, nonché sull'azione dell'amministrazione e dell'azienda che gestisce il servizio. E' quindi uno strumento che dovrebbe essere estremamente gradito all'opposizione, oltre che utile a tutti i cittadini. La pubblicazione di tutti i dati qualitativi e quantitativi relativi alle varie fasi del ciclo rappresenterebbero l'inizio della svolta rispetto al "sistema Cerroni" che della falsificazione di quei dati pare abbia fatto una prassi ricorrente.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Santarsiero, Berlinguer e i Padroni della Ferriera
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani Adesso che dati ufficiali, ma non ancora resi pubblici, attestano che da lustri la Ferriera di Potenza avvelena l’aria respirata dai potentini e con ogni probabilità, non fosse altro che per ragioni attinenti la fisica anche la matrice ambientale terra, occorre chiedere al sindaco di Potenza Vito Santarsiero e ai suoi predecessori, agli attuali proprietari della Ferriera e ai loro predecessori, ragione di lustri di emissioni inquinanti e veleni non monitorati. In particolare, verrebbe da chiedere all’illustre primo cittadino di Potenza come concilia le dichiarazioni rilasciate il 13 dicembre 2013 - quando ebbe ad affermare che non c’era una condizione di allarme - con quanto sta emergendo in questi giorni. Santarsiero e Berlinguer si preoccupino di tutelare la salute di chi per anni è stato sottoposto al bombardamento di emissioni cancerogene, non potendo contare sulla tutela degli organi preposti al controllo ambientale. Il Sindaco di Potenza, in questi anni, se solo avesse voluto prestare maggiore attenzione a quanto denunciato da alcuni suoi concittadini, avrebbe potuto avvalersi dei poteri conferitigli dagli articoli 50 e 54 del Decreto 267/2000. Non lo ha fatto e solo poche settimane fa ha vestito i panni del pompiere, nonostante un rapporto Arpab - che i comuni mortali non hanno ancora potuto leggere - che in data 10 dicembre 2013 definiva i dati rilevati in c/da Bucaletto addirittura peggiori di quelli riscontrati presso il quartiere Tamburi di Taranto tra il 2008 e il 2009. Chi risarcirà coloro che grazie all’assenza di controlli hanno respirato e mangiato per lustri Diossine, Pcb e Ipa? Probabilmente nessuno. L’assessore Berlinguer, prima di recarsi a far visita alla Pittini, avrebbe potuto convenientemente visitare gli avvelenati del quartiere Bucaletto. Davvero un pessimo biglietto da visita per il neo assessore all’ambiente.
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Yes, we can(nabis)/Radicali: è la terza volta in 17 anni che Consiglio comunale Torino si esprime per legalizzazione
Silvio Viale (consigliere comunale radicale nel gruppo PD) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):
Il 9 settembre 1996 il Consiglio Comunale di Torino (con sindaco Valentino Castellani) approvò un ordine del giorno (primi firmatari Carmelo Palma - radicale del gruppo consiliare di "Alleanza per Torino" - e Silvio Viale, allora capogruppo dei Verdi) a sostegno di politiche antiproibizioniste a 360 gradi (legalizzazione cannabis, sperimentazione narcosale, pill test, somministrazione controllata eroina).
Il 14 gennaio 2008 (con sindaco Sergio Chiamparino), dopo la nostra petizione pro-narcosale, il Consiglio Comunale di Torino approvò una mozione (primo firmatario Andrea Giorgis del PD, fra i firmatari anche Domenica Genisio) che, pur respingendo la proposta di narcosale, impegnava il Sindaco e la Giunta a sollecitare il governo a “definire le modifiche legislative necessarie per avviare una sperimentazione sulla somministrazione controllata di eroina in ambito sanitario analoga a quella avvenuta in altri paesi”.
Non c’è il due senza il tre: i due ordini del giorno "Viale" e "Grimaldi" approvati ieri sera in Consiglio Comunale per la legalizzazione della cannabis ma anche per l'abolizione della legge “Fini-Giovanardi” sono la logica continuazione di un percorso iniziato nel 1996 e mai sconfessato dalle varie amministrazioni comunali, tutte di centro-sinistra, che si sono avvicendate in questi anni alla guida della città.
Proprio sulla base dei provvedimenti citati, è francamente assurdo che il Presidente del Consiglio Comunale abbia respinto la nostra proposta di indire un referendum comunale consultivo, da abbinare alle prossime elezioni europee, per chiedere ai cittadini torinesi la loro opinione sulle narcosale (non chiamatele “stanze del buco”!) e sull’ “Agenzia cittadina sulle tossicodipendenze”, istituita con deliberazione del Consiglio Comunale di Torino del 18 marzo 1996 e mai entrata effettivamente in funzione.
Torino, 14 gennaio 2014
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Insieme, a sostegno dell'iniziativa di Marco Pannella
Care compagne e cari compagni,
con un articolo pubblicato ieri su Il Tempo, Marco Pannella (insieme a Maurizio Turco) ha esplicitato i contenuti e gli obiettivi della avvenuta ripresa del suo sciopero totale della fame e della sete.
Non abbiamo più solo il dovere, ma l’OBBLIGO di intervenire, ci dice Marco Pannella.
Mancano 135 giorni all’ultimatum imposto all’Italia dalla Corte EDU con la sentenza Torreggiani affinché siano rimosse le cause strutturali che generano i “trattamenti inumani e degradanti” (Tortura: art. 6 della CEDU) nelle nostre carceri, e il Parlamento ancora non ha discusso il messaggio solenne che l’8 ottobre 2013 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato alle Camere. Garante supremo del rispetto della legalità da parte dello Stato, il Presidente Napolitano ha voluto utilizzare lo strumento principe che la Costituzione (art. 87) gli affida per rivolgersi al Parlamento. In quella occasione, Napolitano ricordava a deputati e senatori che l'Italia viene “a porsi in una condizione che ho già definito umiliante sul piano internazionale per le tantissime violazioni di quel divieto di trattamenti inumani e degradanti nei confronti dei detenuti che la Convenzione europea colloca accanto allo stesso diritto alla vita. E tale violazione dei diritti umani va ad aggiungersi, nella sua estrema gravità, a quelle, anche esse numerose, concernenti la durata non ragionevole dei processi.”
Aderisci allo sciopero della fame
Non solo carceri, dunque, ma anche giustizia negata dall’irragionevole durata dei processi.
Confido - scriveva Napolitano oltre tre mesi fa agli ‘onorevoli parlamentari’ - che vorrete intendere le ragioni per cui mi sono rivolto a voi attraverso un formale messaggio al Parlamento e la natura delle questioni che l'Italia ha l'obbligo di affrontare per imperativi pronunciamenti europei. Si tratta di questioni e ragioni che attengono a quei livelli di civiltà e dignità che il nostro paese non può lasciar compromettere da ingiustificabili distorsioni e omissioni della politica carceraria e della politica per la giustizia.
A questa situazione, Marco Pannella, aggiunge come ragioni e obiettivi della sua azione nonviolenta altri due punti imprescindibili:
- il pericoloso annuncio - proveniente da “autorevoli” esponenti di fazioni del centro-sinistra e del centro-sinistra con il generoso apporto del leader pentastellato Beppe Grillo – secondo il quale, fatta la Riforma elettorale, si debba andare immediatamente al voto, in palese violazione di accordi internazionali sottoscritti dall’Italia, secondo i quali è necessario che passi almeno un anno tra il varo della riforma e la sua prima applicazione, per dare il tempo minimo necessario all’elettore di comprendere il meccanismo previsto dalle nuove regole del gioco democratico;
- l’incardinarsi di un dibattito pubblico fin qui impedito sul tema del diritto e del rispetto della legalità nazionale e internazionale.
Io credo, care compagne e cari compagni, che come componenti del gruppo dirigente di Radicali italiani sia vitale che anche noi si dia il nostro apporto all’iniziativa nonviolenta in corso. Alcuni di noi lo hanno fatto con slancio preannunciando il proprio sciopero della fame appena ascoltato l’annuncio di Marco a Radio Radicale. Altri possono farlo mi auguro da subito, rispondendo a questa email.
Inoltre, credo che dobbiamo cogliere come occasione di mobilitazione sulla “giustizia e per l’amnistia” anche l’inaugurazione dell’anno giudiziario che il 25 gennaio si terrà in tutte le 26 Corti d’Appello in Italia (dopo l’apertura nazionale prevista a Roma presso la Corte di Cassazione il giorno prima a Roma). Sarebbe importante che ci si organizzasse dappertutto per essere presenti sia fuori con i nostri striscioni, sia dentro con i nostri interventi.
Quanto agli interventi, al momento io so che interverrò il 25 a Firenze assieme alle compagne e ai compagni dell’Associazione Radicale “Andrea Tamburi”. Maurizio Bolognetti prenderà la parola all’inaugurazione presso la Corte d’Appello di Potenza. Giuseppe Rossodivita e Marco Pannella a Roma; Maurizio Turco a Milano dove saranno anche presenti Marco Cappato e Valerio Federico. Si tratta di completare questo primissimo quadro sia con la disponibilità a “prendere la parola” (che va comunicata al Presidente della Corte d’appello di ogni città), sia con l’organizzazione delle manifestazioni all’esterno.
Grazie per l’attenzione e per le risposte che spero arriveranno e… per molti di voi, ci vediamo al Comitato Nazionale di Radicali italiani previsto per il prossimo fine settimana.
Rita Bernardini
Regione Piemonte/Radicali: fra atti indifferibili ed urgenti c’è decadenza di Giovine, a due mesi da sentenza Cassazione. Appello a Presidente Cattaneo
Giulio Manfredi, membro della Direzione di Radicali Italiani, e Igor Boni, Presidente dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta:
C’è una cosa che il Consiglio Regionale può e deve fare subito, anzi avrebbe già dovuto fare da due mesi: dichiarare la decadenza del consigliere regionale Michele Giovine, a seguito della sentenza di Cassazione del 14 novembre 2013 che ha confermato la condanna a 2 anni e 8 mesi per aver falsificato le accettazioni di candidatura di 17 candidati della Lista “Pensionati con Cota” (fra cui quella di Sara Franchino, attuale consigliere regionale della Lista “Pensionati con Cota”).
L’avvio del procedimento di decadenza spetta alla Giunta delle Elezioni del Consiglio Regionale, ai sensi dell’art. 36, comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte. Rocchino Muliere (PD) si è dimesso (improvvidamente) da Presidente della Giunta il 29 novembre scorso, ma restano in carica ben due vice-presidenti, Andrea Buquicchio (Italia dei Valori) e Pietro Francesco Toselli (Nuovo Centrodestra), a cui tocca di attivare la procedura di decadenza.
Abbiamo sempre riconosciuto al Presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo, correttezza e rigore nello svolgimento delle sue funzioni. Ci appelliamo a lui affinché il Consiglio Regionale porti a compimento un provvedimento richiesto prima dal principio di legalità e poi dal principio di decenza, considerato che Giovine - sospeso dalla carica di consigliere tredici mesi fa, nel dicembre 2012 - ha percepito e forse percepisce tuttora metà dell’indennità di carica.
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