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Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Giustizia/Europa. Radicali Italiani partecipa al congresso del Partito liberale europeo con due risoluzioni urgenti sull'amministrazione della giustizia in Italia e la codificazione del diritto alla conoscenza alle Nazioni Unite

Mer, 11/27/2013 - 15:04
27/11/13

L'ex Senatore Marco Perduca e Matteo Angioli, membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani parteciperanno a Londra al congresso dell'ALDE, il partito dell'Alleanza sei Liberali e Democratici per l'Europa. La riunione di 55 partiti liberali presenti negli stati membri del continente europeo e non solo si tiene dal 28 al 30 novembre e affronterà, tra le altre cose, anche le prossime elezioni europee dove i liberali intendono partecipare con liste transnazionali da organizzare intorno a un manifesto che verrà discusso a Londra nei prossimi giorni.

Radicali Italiani ha proposto due risoluzioni urgenti: la prima riguarda la flagranza criminale della Repubblica Italiana relativa all'amministrazione della giustizia come da decenni denunciato dalla Corte Europea per i Diritti Umani relativa all'irragionevole durata dei processi e il trattamento carcerario. La risoluzione parte dalle decisioni più significative del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa e della Corte di Strasburgo per arrivare alla sentenza pilota adottata nel gennaio di quest'anno, ripresa anche dal Presidente della Repubblica nel suo messaggio al Parlamento dell'8 ottobre scorso. I Radicali chiedono i partiti dell'ALDE di adoperarsi all'interno del Parlamento europeo, dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e in ogni altra sede competente affinché l'Italia rispetti i propri obblighi internazionali entro la data del 28 maggio 2014 fissata dalla sentenza Torrigiani.   La seconda risoluzione d'urgenza è relativa alla necessità di codificare, da parte delle Nazioni unite, il "diritto alla conoscenza" al fine di garantire la massima trasparenza e conoscibilità del processo decisionale delle istituzioni, a partire dal governo. Il documento parte dallo stallo stallo delle deliberazioni della Commissione Chilcot che in Gran Bretagna sta portando avanti un'inchiesta indipendente sul modo in cui Londra decise di prender parte alla guerra in Iraq. Una serie di veti imposti dalla Segreteria del Premier David Cameron alla Commissione impedisce di affrontare alcuni nodi cruciali della fase finale dei rapporti tra Tony Blair e George Bush.   Di seguito i testi delle risoluzioni proposte:   Resolution on justice
The Alliance of Liberal and Democrats for Europe Party convening in London, UK on 28-30 November 2013

Whereas:   – since 1997 (Resolution DH 336), and in numerous subsequent Resolutions, the Committee of Ministers of the Council of Europe has reiterated that «the problem of the excessive duration of judicial proceedings in Italy, by dint of its persistency and scope, represents a concrete danger for the respect of the Rule of Law in that country (see Interim Resolution ResDH(2005)114), and that Italy still has to comply with its obligation under the Convention to solve this structural problem which has given rise to many varied violations of the Convention since the 1980s» [Interim Resolution CM/ResDH(2007)27];   – in the Report on his visit to Italy on 10-17 June 2005, Mr. Álvaro Gil-Robles, Commissioner for Human Rights of the the CoE, stressed that in 2004 «information supplied by the Attorney General in the Supreme Court of Cassation (...) [showed] that nearly 30% of the Italian population [were] waiting for court decisions»;   – on 8 January 2013, the European Court of Human Rights has condemned Italy for the violation of Art. 3 (prohibition of torture) of the European Convention on Human Rights, and has given the Italian State one year (expiring on May 27th, 2014) to put in place «an effective domestic remedy or a combination of such remedies capable of affording, in accordance with the Convention principles, adequate and sufficient redress in cases of prison overcrowding»;   – the persistence of this situation has induced the President of the Italian Republic, Giorgio Napolitano (pursuant to Art. 87.2 of the Italian Constitution) to address a formal Message to the Italian Parliament on 7 October 2013, in which he recalled the aforementioned ECHR judgement, adding «I trust that you will understand the reasons for which I have turned to you by means of a formal Message to the Parliament, as well as the nature of the issues that Italy has an obligation to address due to mandatory European pronouncements. These reasons and issues relate to such levels of civility and dignity that our Country cannot compromise in the face of unjustifiable distortions and omissions of the policies on justice and prisons».

Calls on

- ALDE and ALDE Members to do their utmost at the European Parliament, the Parliamentary Assembly of the CoE as well as in any other relevant international competent bodies to urge Italy to respect her obligations under International concerning the administration of justice.

- All Member States to recognize and fulfill the requirements set by the European Convention for the Prevention of Torture and Inhuman or Degrading Treatment or Punishment.   Resolution on Raison detat The Alliance of Liberal and Democrats for Europe Party convening in London, UK on 28-30 November 2013

Whereas: - the publicity of the decision-making progress is a pillar or liberal democracies and constitutes a crucial element of popular participation in the political and electoral processes; - recent events have shown that the national interest, or "raison d'état", has taken the place of the Rule of Law as well as of the respect for international obligations that single states have vis-à-vis international law;

- it has therefore become pressant to adopt commonly shared norms to clearly identify only a few and clear circumstances in which Governments can keep their decision-making process unknown to the public; - to address the above-mentioned problems several countries, within and outside the European Union, have adopted legislations along the lines of the so-called "freedom of information" acts. Despite these positive progress, there remains an ample number of situations in which the Executive can block institutional or independent inquiries, such as the two-year delayed British Iraq Inquiry led by Sir John Chilcot and staffed with four more Privy Counsellors, denying access to documents that are considered to be crucial to the investigation or the public debate. Calls on    - ALDE and ALDE members to coordinate their national and international efforts to promote pieces of legislations similar to the FOIA mentioned above - to evaluate the possibility to launch a joint campaign so that the "right to knowledge" concerning the institutional decision making process is codified by the United Nations.  

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Bolognetti: Dal Kazakistan d’Italia rivolgo una opportuna domanda a Scaroni e Angelino Alfano

Mar, 11/26/2013 - 22:53
26/11/13

fonte La Siritide, 26 novembre 2013

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Consigliere Ass. Coscioni Virginia Piccolillo dalle pagine del Corriere della Sera riferisce dell’ inchiesta condotta da Report sui rapporti tra Eni e governo Kazako. Leggere di un governo dittatoriale che dà mandato ad un’azienda di Stato italiana di “cercare Ablyazov” è a dir poco inquietante. E peggio mi sento se dovesse trovare conferma l’ipotesi di un coinvolgimento dell’Eni nella vicenda dell’estradizione di Alma Shalabayeva.   Una certezza, per dirla tutta, l’abbiamo da tempo: la singolare coincidenza tra il blitz romano contro i familiari di Ablyazov e lo sblocco del giacimento Kashagan. Del resto gli interessi Eni e dell’Italia in Kazakistan non sono - almeno quelli - un segreto di Stato. Sullo stesso sito dell’Ente nazionale idrocarburi, alla voce kashagan si può leggere che “nell'ambito del North Caspian Sea PSA, in cui Eni partecipa con il 16,81%, nel luglio 2000 è avvenuta una delle scoperte più importanti degli ultimi trent'anni. Si tratta del giacimento gigante di Kashagan, situato 80 km a sud-est di Atyrau (Kazakhstan), nel Mar Caspio settentrionale. Appartengono a quest'area offshore anche i campi di Kashagan South West, Kalamkas, Aktote e Kairan. Nel gennaio 2009 è stato introdotto un nuovo modello operativo che prevede una joint operating company (NCOC, i cui azionisti sono i partner del consorzio internazionale nel North Caspian Sea PSA), riconosce un maggiore ruolo al partner Kazakho e ripartisce tra i principali partner internazionali l'esecuzione delle fasi del progetto. In particolare, tramite l'Agip Kazakhstan North Caspian Operating Company N.V. (Agip KCO) Eni è responsabile dell'esecuzione della prima fase di sviluppo e della parte a terra della seconda fase di sviluppo. Il piano di sviluppo di Kashagan prevede la messa in produzione, in fasi successive, di riserve pari a 7-9 miliardi di barili, incrementabili fino a 13 miliardi mediante la reiniezione parziale del gas. Nel medio termine la produzione di idrocarburi di Eni nel Paese è attesa in crescita per effetto del contributo dello sviluppo della produzione di gas di Karachaganak e dell'avvio di Kashagan”. Insomma una concentrazione di interessi che potrebbe aver anteposto la ragion di stato ai diritti umani. Non sarebbe di certo la prima volta e temo neanche l’ultima. A questo punto, però, occorre una risposta chiara alla seguente domanda: gli interessi dell'Eni nel giacimento petrolifero di Kashagan hanno pesato sulla consegna alla dittatura di Nazarbayev di Alma Shalabaieva? Per chi come me vive nel Kazakistan d’Italia, dove alle estradizioni si preferisce il confino, e dove Eni, Shell e Total la fanno da padrone, una risposta affermativa al sopracitato quesito non sarebbe certo una sorpresa. 

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Valerio Federico: La rinascita dell’economia italiana passa dalla liberalizzazione e privatizzazione di quei "servizi pubblici" che hanno svuotato il portafoglio ai cittadini

Mar, 11/26/2013 - 18:39
26/11/13

Dichiarazione di Valerio Federico, tesoriere di Radicali italiani:

Il dissesto generalizzato degli Enti locali c’è già ma non si vede.

L’emendamento voluto dal Governo Letta che blocca vendite e privatizzazioni delle società degli Enti locali sotto i 50 mila abitanti ne è una dimostrazione.

Le classi dirigenti locali che con inesorabile voracità hanno portato allo sfascio gran parte delle società pubbliche si accorgono che queste ora sono invendibili e ottengono l’ennesimo rinvio.
Chiediamo un provvedimento di decenza politica che vincoli le retribuzioni degli amministratori delle ex municipalizzate ai risultati ottenuti, per una quota non inferiore al 50%, stabilire obiettivi chiari e risultati verificabili da tutti.

La richiesta di Radicali Italiani di un bilancio consolidato, recepita dal governo Monti, e di altre misure di conoscenza e controllo su queste aziende è sempre stata avanzata per proporre tempestive contromisure al dissesto finanziario ormai alle porte degli Enti locali.

Con l’obbligo del bilancio consolidato a regime all'inizio del 2015, il dissesto sarà conosciuto nelle sue dimensioni. Nel frattempo chiediamo ai Comuni come alle Regioni e alle Provincie di prevedere da subito un bilancio consolidato che comprenda anche i conti delle società pubbliche.

Nel Paese si fa riferimento da anni a fumosi piani di privatizzazione, ma si continua a negare l’evidenza che il nuovo corso dell’economia italiana passa anche dalla capillare liberalizzazione e privatizzazione di tutti quei servizi pubblici che hanno prodotto perdite e sprechi, a partire da quelli delle ex municipalizzate che hanno garantito ai cittadini solo disservizi.

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Izzo, Radicali Roma: Denunciati per aver rivolto a Putin delle semplici domande

Mar, 11/26/2013 - 17:42
26/11/13

Dichiarazione di Paolo Izzo, Segretario di Radicali Roma e membro del Comitato di Radicali italiani:

Ieri sera avremmo voluto semplicemente chiedere conto a Vladimir Putin della sorte in Russia dei giornalisti e militanti per i diritti civili, Pussy Riot e Arctic 30, nonché dello stato dei diritti umani in genere nel Paese di cui egli è presidente. Ma non ci siamo riusciti. Siamo stati fermati prima, dalle forze dell’ordine che erano lì per proteggere la visita di Putin a Silvio Berlusconi, presso palazzo Grazioli. In pochi militanti dell’associazione Radicali Roma, seguiti da alcuni giornalisti, ci eravamo recati in una via del Plebiscito praticamente deserta, per porre le nostre questioni, avvalendoci di alcuni fogli di carta su cui le avevamo scritte, anche in caratteri cirillici, per facilitare al presidente Putin la comprensione delle domande che volevamo porgli. Del resto non vi erano altri modi per contestare il presidente russo, se non questo atto di “disobbedienza civile”.

Ma la nostra azione nonviolenta non è stata nemmeno consentita e ci è stato contestato il mancato preavviso alla Questura di una manifestazione: non trattandosi di manifestazione, che comunque non sarebbe stata autorizzata né vi sarebbero stati i tempi tecnici per presentarla, non avevamo ritenuto, infatti, di comunicarla in anticipo, se non a mezzo stampa. Tuttavia, per questo motivo, due di noi, il sottoscritto e un altro militante radicale, sono stati condotti alle ore 23 al commissariato Trevi Campo Marzio per essere prima identificati e poi denunciati per violazione dell’art. 18 del TULPS e rimandati a casa verso le due e trenta di notte.

Non ci sono state ulteriori contestazioni poiché non abbiamo opposto alcuna resistenza né all’impedimento di rendere visibili le nostre domande scritte su carta, né alla traduzione verso il commissariato. Ringraziamo le forze dell’ordine che hanno svolto il loro lavoro. Noi abbiamo fatto il nostro: chiedere che il rispetto dei diritti umani occupi il primo posto in ogni contesto politico. Sempre e ovunque.

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Botte in Consiglio Regionale Piemonte: Solidarietà "chic" a Mercedes Bresso e botta finale a Cota. Chiediamo a tutte le opposizioni di manifestare sotto il Consiglio Regionale per nuove elezioni in primavera

Mar, 11/26/2013 - 17:14
26/11/13

Giulio Manfredi, membro della direzione di Radicali italiani, e Silvio Viale, consigliere comunale radicale a Torino:

"Da radicali, proprio in modo elegante e chic, vogliamo esprimere la nostra massima solidarietà a Mercedes Bresso, che paga con questi attacchi per niente chic, villani e vergognosi, il torto di aver avuto ragione sulla vicenda Giovine. Non stupisce che agli amici di Giovine saltino i nervi proprio contro chi ha fatto partire il conto alla rovescia della Giunta Cota.

E' giunta l'ora di dare la botta finale a questo Consiglio Regionale fondato sui falsi della lista Giovine. Aspettando che in Consiglio ci siano 31 persone coraggiose, disponibili a prendere atto con dignità che è meglio chiudere la baracca, proponiamo a tutte le opposizioni una grande manifestazione davanti a Palazzo Lascaris in occasione della prossima seduta del Consiglio Regionale. Lo chiediamo ai grillini, ai comunisti, a tutte le anime del centrosinistra, ma anche a tutti coloro che, chic o meno, a qualunque titolo, non si sono rassegnati."

Torino, 26 novembre 2013

 

Associazione Adelaide Aglietta - cosa facciamo

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Stamina/Viale: La speranza non è vendere illusioni

Lun, 11/25/2013 - 18:09
25/11/13

Sulla manifestazione dei sostenitori di Stamina oggi a Roma è intervenuto il radicale Silvio Viale, consigliere comunale radicale a Torino, medico ed esponente dell'Associazione Luca Coscioni per la Libertà Ricerca Scientifica, che ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"Dispiace vedere come la speculazione sui malati spinga alla disperazione, ma bisogna avere il coraggio di dire che invocare la speranza come unico argomento significa vendere illusioni. Come ogni buon medico sa, la prima regola e non illudere i malati.

Noi siamo i primi a chiedere che cada ogni tabu sule cellule staminali e, in particolare, su quelle embrionali, ma vogliamo che tutto avvenga nella trasparenza e ne rispetto del metodo sscientifico. Non è un caso che tutta questa cagnara su Stamina accada solo in Italia. Mi dispiace per i malati e i loro famigliari, ma mi dispiace ancora di piu che siano presi in giro."

Torino, 25 novembre 2013
(Silvio Viale 339.3257406)

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A cena con Putin per parlare di diritti umani?

Lun, 11/25/2013 - 17:45
25/11/13

Dichiarazione di Paolo Izzo e Gionny D'Anna, Segretario e Tesoriere dell'associazione Radicali Roma e membri del Comitato nazionale di Radicali italiani:

Una delegazione di militanti e dirigenti dell'associazione Radicali Roma e di Radicali italiani sarà questa sera ad attendere l'arrivo di Vladimir Putin nei pressi di Palazzo Grazioli, dove il presidente russo sarà a cena dall'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Putin deve rispondere delle gravi limitazioni alle libertà personali che ancora vigono nel suo Paese, a cominciare dall'omofobia imperante e dal pesante trattamento riservato a tutte le persone LGBTI, per proseguire con i casi delle Pussy Riot, tuttora in carcere per aver espresso a modo loro una irriducibile libertà di pensiero, nonché degli attivisti di Greenpeace denominati Arctic30, in attesa di giudizio e forse di pesanti condanne, per aver manifestato pacificamente in difesa del Polo artico.

Dal momento che riteniamo non siano questi ultimi i temi che saranno oggetto della conversazione prevista stasera, né delle altre che Putin ha programmato per la sua odierna visita nella Capitale e per quella successiva a Trieste (da papa Francesco a Romano Prodi fino a Enrico Letta), proveremo a ricordarglielo noi, direttamente nella sua lingua madre, aspettandolo fuori dalla residenza dell'amico Silvio Berlusconi con semplici questioni come: “Свобода для всех из PUSSY RIOT a ARCTIC 30 как для вашего друга BERLUSCONI, господин PUTIN" (Tutti le Pussy Riot e gli Arctic 30 liberi come il suo amico Berlusconi, presidente Putin); “Нет гомофобическому насилию, господин PUTIN" (No alla violenza omofoba, presidente Putin); "Cвобода A Ненасилие" (Libertà e nonviolenza); "А права LGBTI, мистер PUTIN?" (E i diritti LGBTI, mister Putin?)

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Sperimentazione animale, Caminiti e Farina Coscioni: appello a Janez Potocnik con l'invio di quasi 13mila firme di scienziati, ricercatori, studenti, cittadini italiani per consentire in Italia quello che e' permesso nel resto d'Europa

Lun, 11/25/2013 - 11:35
25/11/13

Sperimentazione animale, Caminiti e Farina Coscioni: appello al Commissario europeo Janez Potocnik con l'invio di quasi 13mila firme di scienziati, ricercatori, studenti, cittadini italiani per consentire in Italia quello che e' permesso nel resto d'Europa, una libera ricerca per avanzare la conoscenza e sconfiggere malattie a oggi inguaribili.

  DICHIARAZIONE di ROBERTO CAMINITI Professore di Fisiologia della SAPIENZA e Presidente del Comitato per l’uso degli animali della Federazione delle Società Europee di Neuroscienze (FENS-CARE) e di MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI Presidente onorario della Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica    "Nel giro di pochissimi giorni, e senza che l' iniziativa abbia trovato eco o udienza tra i grandi mezzi di comunicazione, grazie solo a un "tamtam" in una comunità scientifica, tra ricercatori sempre più allarmati per gli ostacoli che vengono frapposti al loro lavoro e cittadini preoccupati per le limitazioni imposte sempre più alla liberta' di sperimentazione e ricerca, abbiamo raccolto oltre tredicimila adesioni che verranno consegnate a Janez Potocnik,  Commissario Europeo all’Ambiente, il Direttorato che ha curato il lungo e infine condiviso processo che ha prodotto la nuova direttiva EU sull’uso degli animali nella ricerca scientifica.    Chiediamo "semplicemente" che l'Italia consenta e permetta quello che è consentito e permesso in tutti gli altri paesi dell'Unione Europea e che solo una sciagurata campagna frutto di pregiudizio e ignoranza contrabbanda come un qualcosa di inutile e di dannoso: la libertà di ricerca e la sperimentazione sugli animali, già oggi sottoposta a severi vincoli normativi, costituisce un irrinunciabile strumento di lotta contro gravissime malattie, al momento inguaribili, che affliggono migliaia di persone.   Chiediamo che l'Italia recepisca integralmente la direttiva europea. La moratoria di tre anni prevista per l’entrata in vigore degli articoli che la violano nella lettera e nella sostanza (divieto dell’uso degli animali per ricerche su sostanze d’abuso e xenotrapianti) costituisce un puerile escamotage e una palese manifestazione d’irresponsabilità di un ceto politico privo di coraggio e fantasia. Il divieto dell’uso dei primati non umani per la ricerca di base, oggi settore di assoluta eccellenza della ricerca in Italia, malcela l’assenza di un disegno strategico sulla scienza fondamentale nel nostro Paese.    Se il decreto legislativo all’esame al Consiglio dei Ministri verrà approvato migliaia di malati si troverebbero “senza rete” e verrebbero condannati, nel migliore dei casi, a "emigrare" in cerca di cure verso quei paesi dove la liberta' di ricerca non è pregiudicata da campagne demagogiche e strumentali. I vincoli imposti alla ricerca di base incentiveranno ulteriormente la fuga dei cervelli, costretti anche loro a "emigrare" in paesi dove il loro lavoro è apprezzato e non ostacolato, con grave perdita e depauperamento per l'Italia, che già tanto poco investe in ricerca scientifica.    Il nostro è un appello alla ragionevolezza e al senso di solidarietà verso coloro che soffrono e hanno bisogno di aiuto e, al contempo, un richiamo al rispetto della Costituzione, che garantisce libertà di ricerca scientifica in Italia.   La consegna delle firme costituisce il primo momento di una campagna di sensibilizzazione e presa di coscienza, un concreto schierarsi a fianco di scienziati, ricercatori, studenti, cittadini e malati oggi abbandonati alle loro sofferenze.

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Sperimentazione animale, Caminiti e Farina Coscioni: appello al Commissario europeo Janez Potocnik con l'invio di quasi 13mila firme di scienziati, ricercatori, studenti, cittadini italiani per consentire in Italia quello che è permesso nel resto d'Europa

Dom, 11/24/2013 - 16:25
24/11/13

Sperimentazione animale, Caminiti e Farina Coscioni: appello al Commissario europeo Janez Potocnik con l'invio di quasi 13mila firme di scienziati, ricercatori, studenti, cittadini italiani per consentire in Italia quello che è permesso nel resto d'Europa, una libera ricerca per avanzare la conoscenza e sconfiggere malattie a oggi inguaribili.

  DICHIARAZIONE di ROBERTO CAMINITI Professore di Fisiologia della SAPIENZA e Presidente del Comitato per l’uso degli animali della Federazione delle Società Europee di Neuroscienze (FENS-CARE) e di MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI Presidente onorario della Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.   "Nel giro di pochissimi giorni, e senza che l' iniziativa abbia trovato eco o udienza tra i grandi mezzi di comunicazione, grazie solo a un "tamtam" in una comunità scientifica, tra ricercatori sempre più allarmati per gli ostacoli che vengono frapposti al loro lavoro e cittadini preoccupati per le limitazioni imposte sempre più alla liberta' di sperimentazione e ricerca, abbiamo raccolto oltre tredicimila adesioni che verranno consegnate a Janez Potocnik,  Commissario Europeo all’Ambiente, il Direttorato che ha curato il lungo e infine condiviso processo che ha prodotto la nuova direttiva EU sull’uso degli animali nella ricerca scientifica.    Chiediamo "semplicemente" che l'Italia consenta e permetta quello che è consentito e permesso in tutti gli altri paesi dell'Unione Europea e che solo una sciagurata campagna frutto di pregiudizio e ignoranza contrabbanda come un qualcosa di inutile e di dannoso: la libertà di ricerca e la sperimentazione sugli animali, già oggi sottoposta a severi vincoli normativi, costituisce un irrinunciabile strumento di lotta contro gravissime malattie, al momento inguaribili, che affliggono migliaia di persone.   Chiediamo che l'Italia recepisca integralmente la direttiva europea. La moratoria di tre anni prevista per l’entrata in vigore degli articoli che la violano nella lettera e nella sostanza (divieto dell’uso degli animali per ricerche su sostanze d’abuso e xenotrapianti) costituisce un puerile escamotage e una palese manifestazione d’irresponsabilità di un ceto politico privo di coraggio e fantasia. Il divieto dell’uso dei primati non umani per la ricerca di base, oggi settore di assoluta eccellenza della ricerca in Italia, malcela l’assenza di un disegno strategico sulla scienza fondamentale nel nostro Paese.    Se il decreto legislativo all’esame al Consiglio dei Ministri verrà approvato migliaia di malati si troverebbero “senza rete” e verrebbero condannati, nel migliore dei casi, a "emigrare" in cerca di cure verso quei paesi dove la liberta' di ricerca non è pregiudicata da campagne demagogiche e strumentali. I vincoli imposti alla ricerca di base incentiveranno ulteriormente la fuga dei cervelli, costretti anche loro a "emigrare" in paesi dove il loro lavoro è apprezzato e non ostacolato, con grave perdita e depauperamento per l'Italia, che già tanto poco investe in ricerca scientifica.    Il nostro è un appello alla ragionevolezza e al senso di solidarietà verso coloro che soffrono e hanno bisogno di aiuto e, al contempo, un richiamo al rispetto della Costituzione, che garantisce libertà di ricerca scientifica in Italia.   color:#232323">La consegna delle firme costituisce il primo momento di una campagna di sensibilizzazione e presa di coscienza, un concreto schierarsi a fianco di scienziati, ricercatori, studenti, cittadini e malati oggi abbandonati alle loro sofferenze

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Trasporti pubblici locali. Federico: Scioperi e disservizi, risse e proclami in questi giorni a Genova e in altre città.

Sab, 11/23/2013 - 16:34
23/11/13

Su un esercito di 1.140 aziende, pubbliche e private, «il 43-44% è tecnicamente fallito», ha denunciato il sottosegretario ai Trasporti Erasmo De Angelis. Pesano i pesanti tagli ai finanziamenti statali.

  Valerio Federico, Tesoriere di Radicali Italiani: “Da un giorno all’altro il Paese scopre che il trasporto pubblico locale va a pezzi, dove erano amministratori dei Partiti, grillini e sindacati quando chiedevamo controllo e trasparenza?”   I cittadini scoprono ora che i trasporti pubblici locali si reggono per quasi il 50% su trasferimenti di Stato e Regioni, pesando dunque sulla fiscalità generale, e non interamente sulle tariffe, che peraltro in molte città, tra le quali Roma, non vengono pagate da una parte importante dell’utenza. I Radicali e la Corte dei Conti sembrano essere gli unici a individuare nell’inadeguatezza del sistema dei controlli la causa prima dei fenomeni di malagestione che affliggono il settore pubblico Chiediamo da più di un anno che i contratti di servizio prevedano che su tutti i documenti commerciali, fiscali e simili (fatture, scontrini, etc.) resi in cambio della prestazione, emessi dalle società che forniscono servizi pubblici sia chiaramente visibile la percentuale del costo del servizio che è stata coperta mediante la tariffa (tassa pagata dal consumatore effettivo) e di quella coperta con la fiscalità generale (imposta pagata da tutti, anche da chi non usufruisce del servizio).   Chiediamo con forza, inoltre, che i contratti di servizio prevedano che ogni società controllata, su un proprio sito web, renda consultabili: 1.L’ultimo Bilancio disponibile 2.La Relazione dell'Organo di Controllo 3.La Relazione degli amministratori sulla gestione 4.La Nota integrativa al bilancio 5.Lo Statuto 6.CV e retribuzione di amministratori e dei membri dell'Organo di Controllo o Collegio Sindacale 7.Il contratto di servizio 8.Il Bilancio preventivo 9.L’elenco di tutte le società appaltanti e subappaltanti vincitrici di gare (indette dalla società controllata) 10.L’elenco di tutti gli eventuali affidamenti diretti.   Infine proponiamo che la Giunta dell’Ente locale approvi un parere di indirizzo sul bilancio preventivo delle società partecipate, prima che questo sia eventualmente approvato dagli organi decisionali della società, parere che dovrà essere pubblicato sul sito istituzionale dell’amministrazione pubblica.   Al Sindaco Doria di Genova proponemmo questo e altro. Ci chiediamo se con strumenti di trasparenza e controllo quali quelli proposti da Radicali Italiani il Paese si sarebbe trovato da un giorno all’altro con quasi la metà delle aziende pubbliche di trasporto locale tecnicamente fallite.

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Comune di Roma. Magi: non si cerchi soluzione salvaconcorsone ma si gestiscano in modo appropriato 22 distinte procedure concorsuali

Sab, 11/23/2013 - 15:03
23/11/13

Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere Radicale di Roma Capitale eletto nella Lista civica Marino, presidente Commissione Diritti e Legalità
 
E' opportuno segnalare e ribadire che non c’è un Concorsone, ma 22 procedure concorsuali distinte, con commissioni diverse, che si trovano in fasi diverse. Invocare una soluzione Salvaconcorsone o pretendere che si faccia come se nulla fosse accaduto in quest’ultima settimana, non giova né alle persone che hanno concluso le prove e ancor meno a quelle che da la prossima settimana si siederanno davanti alle commissioni che, in base all'ipotesi di lavoro allo studio degli uffici – anticipata dai giornali e confermata dal sindaco - saranno sostituite da nuove commissioni incaricate di ricorreggere le prove scritte.
 
Appare una soluzione, della quale è tutta da verificare la praticabilità rispetto alle procedure concorsuali in questione. Quello che importa, oggi, è risparmiare ai cittadini romani, già abituati e vedere un po’ di tutto, di dover assistere alla scena nella quale l’Amministrazione capitolina - in caso degli inevitabili ricorsi al TAR che in ogni caso ci saranno - si costituirà in giudizio per resistere alle richieste di annullamento delle graduatorie finali, o anche solo dei risultati delle prove scritte, che i ricorrenti motiveranno esibendo copia della relazione degli uffici comunali che il Sindaco ha mandato in Procura.
 
Per questa ragione, torno a invitare il sindaco Marino e il vicesindaco con delega Luigi Nieri a sospendere le prove orali, che riprenderanno la prossima settimana, in attesa di trovare e mettere a punto, in ogni dettaglio, la soluzione che garantirà il rispetto, non solo della legge e dell’irrinunciabile valore delle forme - che in procedure come queste è sostanza - ma anche e soprattutto,dell’intelligenza, delle fatiche e del tempo dei candidati.

 

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Russia. Manfredi (Radicali Italiani): Eni ed Enel sono passate all'incasso da Putin. Tutti contenti ... Tranne Khodorkovsky

Sab, 11/23/2013 - 12:18
23/11/13

Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):

Dopo sei anni, prima Enel e poi Eni hanno venduto, con ampi profitti, a società russe (strettamente controllate dal Cremlino) le rispettive quote azionarie comprate nel 2007 e relative ad asset della defunta Yukos, il gigante del gas smembrato da Putin dopo aver reso inoffensivo, in un carcere siberiano, il suo proprietario, Mikhail Khodorkovsky.

I radicali sono stati in questi anni - a partire dal 2007 con un'interrogazione dell'on. Daniele Capezzone ma anche con un "dossier" di Radio Radicale, vedi link - l'unica forza politica a denunciare il ruolo svolto consapevolmente da Enel ed Eni, che si sono prestate a partecipare alla spartizione di un'impresa privata, la Yukos, per conto di Putin.
Alla fine, tutti vissero felici e contenti .... tranne Khodorkovsky.

Nel 2007 (non a babbo morto!) un battagliero Daniele Capezzone, ancora radicale e rosapugnista, interrogava così il governo Prodi:

http://www.webalice.it/carlamarchisio/Interrogazione_GAZPPROM.pdf

Vedi anche:

http://www.radioradicale.it/la-preoccupante-situazione-di-dipendenza-energetica-dellitalia-dal-regime-di-putin-e-le-pericolose-connessioni-tra-eni-e

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Rimborsopoli: Cota si deve dimettere per Giovine, non ancora per questa inchiesta sui rimborsi. Online le spese contestate

Gio, 11/21/2013 - 17:57
21/11/13

Presa di posizione dell'Associazione Radicale Adelaide Aglietta sugli sviluppi della "rimborsopoli" piemontese.

In una nota congiunta Silvio Viale, consigliere comunale a Torino, Igor Boni, presidente dell'associazione, e Giulio Manfredi, membro della direzione nazionale di RI, hanno dichiarato:

“Non ci uniamo al facile coro di chi chiede le dimissioni di Cota per l’indagine sulle “spese pazze” che vede coinvolti 43 consiglieri regionali del Piemonte. Le dimissioni di Cota le chiediamo per la vicenda vergognosa delle elezioni taroccate del 2010, i cui risultati sono stati falsati dalla presenza della lista Pensionati per Cota. E’ incredibile che dopo quasi 4 anni non ci sia ancora una sentenza definitiva da parte della giustizia amministrativa. Sulle accuse per "rimborsopoli" riteniamo che la presunzione di innocenza valga per Cota come per tutti i consiglieri indagati, perché noi non siamo garantisti o legalitari a corrente alternata. Come abbiamo più volte sollecitato, vorremmo che tutte le spese oggetto delle contestazioni venissero rese pubbliche sul sito del Consiglio Regionale nella sezione “Anagrafe degli eletti”, che dopo anni di lotta dei radicali abbiamo conquistato. Chiediamo la pubblicazione online, innanzitutto, per fare chiarezza verso gli elettori, direttamente, senza mediazioni, ma anche per tutelare proprio chi si trova al centro di un marasma mediatico, che tende a buttare benzina o a spegnere l'incendio a secondo dell'orientamento e delle convenienze politiche del momento."

Torino, 21 novembre 2013
Silvio Viale 339.3257406

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Giustizia. Perduca a Londra per caso estradizione cittadino britannico verso Italia sub iudice della CEDU

Gio, 11/21/2013 - 16:08
21/11/13

L'ex-Senatore Radicale Marco Perduca sara' domani in tribunale a Londra per testimoniare relativamente alla mancanza di progresso, da parte delle istituzioni italiane, a seguito della "sentenza pilota" adottata dalla Corte europea dei diritti umani a gennaio di quest'anno che denuncia la sistematica violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani che vieta trattamenti inumani e degradanti anche all'interno del sistema penitenziario. Si tratta di cittadino britannico di origini somale che l'Italia vorrebbe estradare per reati contro il patrimonio. In preparazione dell'udienza Perduca, assieme all'Avvocato Giuseppe Rossodivita, gia' consigliere regionale nel Lazio per la lista Bonino-Pannella e patrocinatore di alcuni dei ricorrenti alla CEDU, avevano fornito ai magistrati e alla difesa un ampio dossier sulla situazione penitenziaria italiana corredato dal messaggio alle Camere del Presidente Napolitano, le audizioni della Ministro Cancellieri davanti alle commissioni giustizia nonche' la diffida di Marco Pannella ai Procuratori della Repubblica relativa all'applicazione di "pene legali" negli oltre 200 istituti penitenziari italiani.

 

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Roma Capitale, Radicali: Approvata in commissione ambiente la proposta per l’anagrafe dei rifiuti

Mer, 11/20/2013 - 18:37
20/11/13

Dichiarazione di Riccardo Magi consigliere radicale di Roma Capitale eletto nella “Lista Civica per Marino” e di Massimiliano Iervolino membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani:

Questa mattina la commissione Ambiente di Roma Capitale ha espresso all’unanimità parere favorevole sulla proposta Radicale per istituzione di una "Anagrafe pubblica relativa alla raccolta, al recupero, allo smaltimento ed agli impianti dei rifiuti solidi urbani".

Il nostro articolato ha come scopo quello di rendere pubblici e consultabili i dati dell’intera filiera, con particolare attenzione agli impianti di incenerimento/gassificazione, agli impianti di trattamento, alle discariche e alle questioni economiche che sono dietro l’intero ciclo. Una vera rivoluzione incentrata sulla trasparenza, su una materia che fino ad oggi è stata a dir poco opaca.

Anche per la portata di tale proposta vogliamo ringraziare il Presidente Athos De Luca ed i membri della commissione che hanno compreso fino in fondo lo spirito della nostra delibera. Ci auguriamo che, al più presto, il progetto di anagrafe dei rifiuti venga discusso ed approvato in Aula Giulio Cesare, anche al fine di rendere la Capitale la prima città d’Italia a munirsi di uno strumento così importante.

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Milano: Cappato e Forte presentano ordine del giorno sulle privatizzazioni

Mer, 11/20/2013 - 17:21
20/11/13

 

Domani è previsto il  voto, nell'ambito delle votazioni sul Bilancio 2013   Comunicato stampa del Gruppo Radicale - federalista europeo al Comune di Milano Il Presidente del Gruppo radicale - federalista europeo al Comune di Milano Marco Cappato e il Consigliere comunale eletto con il Popolo delle Libertà Matteo Forte hanno presentanto il seguente ordine del giorno (sulla base di emendamenti sottoscritti anche dal Consigliere Manfredi Palmeri) da sottoporre domani all'esame del Consiglio comunale nell'ambito delle votazioni sul Bilancio 2013: Il Consiglio comunale:
considerata l'enorme rilevanza delle partecipazioni del Comune di Milano. considerate le seguenti valutazioni di alcune delle partecipazioni comunali (basate sulle stime degli uffici competenti): A2A 737 milioni
- Sea spa 710 milioni; Milano tangenziali Milano Serravalle 134 milioni; Milano sport 24 milioni (patrimonio netto); Farmacie 16 milioni (patrimonio netto); Milano ristorazione 10 milioni (patrimonio netto); e considerati i dati contabili delle altre partecipazioni comunali in: AMAT, ATM, Metropolitana milanese spa, Mir, So.ge.Mi, Arexpo, Expo 2015, Navigli lombardi, Amiacque, Capholding spa;
Chiede al Sindaco e all'Assessore al Bilancio:
di effettuare un lavoro di ricognizione dell'intero patrimonio comunale e, al contempo, dei servizi erogati dal Comune, identificando in modo chiaro quali siano le attività considerate dal Comune come "servizio pubblico comunale" e quale sia il costo ad oggi sostenuto per fornirle; di considerare, nell'ambito di tale ricognizione, per ciascuna attività ritenuta "servizio pubblico comunale", i vantaggi e gli svantaggi del gestire tali attività attraverso un soggetto interamente partecipato dal Comune, oppure un soggetto parzialmente partecipato dal Comune, o, infine, un soggetto interamente privato; nell'ambito di tale valutazione chiede di distinguere tra le strutture che forniscono i servizi e la gestione dei servizi stessi; di considerare vantaggi e svantaggi -sia sul piano economico che sociale e lavorativo e di "bene comune" per i cittadini milanesi- di ogni ipotesi di privatizzazione -totale o parziale- di ciascuna delle partecipazioni comunali; di tenere entro il mese di gennaio una seduta straordinaria del Consiglio comunale alla quale relazionare sul risultato di tale ricognizione e sottoporre all'attenzione del Consiglio gli indirizzi strategici della Giunta su ciascuna partecipazione comunali
.  

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Giustizia e carceri: il messaggio di Napolitano alle camere non cadrà nel vuoto: forza Balducchi!

Mer, 11/20/2013 - 16:59
20/11/13

 

Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria nazionale di Radicali italiani No, il messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non cadrà nel vuoto: io sono, noi siamo più che mai determinati a proseguire la nostra iniziativa nonviolenta di dialogo, indirizzata ai Presidenti di Senato e Camera perché diano seguito con adeguate iniziative alle parole inequivocabili che l’8 ottobre scorso la massima carica dello Stato ha rivolto al Parlamento, utilizzando per la prima volta lo strumento istituzionalmente previsto dal 2° comma dell’art. 87 della Costituzione. Domani, giovedì 21 novembre, dalle 9 di mattina, davanti a numerose carceri italiane si terranno sit in per sostenere la ripresa dello sciopero della sete di Marco Pannella rivolto sia ai Presidenti della Camere - che purtroppo, almeno fino ad oggi, hanno lasciato cadere nel vuoto il messaggio presidenziale - sia al Governo perché dia sostegno e seguito alla volontà della Ministra della Giustizia Annamaria Cancellieri, la quale ha definito l’amnistia “un imperativo categorico morale” e , fra mille attacchi e difficoltà ma con grande determinazione e umanità, si adopera per far rientrare il nostro Stato nella legalità costituzionale. Personalmente, assieme all’ex deputato radicale Marco Beltrandi e alla militante radicale pugliese Annarita Di Giorgio, mi trovo al nono giorno di sciopero della fame, mentre migliaia di detenuti e loro familiari accompagnano attivamente questa mobilitazione nonviolenta. Forte di questa solidarietà, desidero incoraggiare il capo dei cappellani penitenziari, Don Virgilio Balducchi, affinché prosegua nell’opera umana, sociale e civile che lo ha sempre contraddistinto, anche se comprendo le parole di sconforto che ha usato oggi. Ce la faremo. Forza, padre Balducchi! I sit-in si terranno giovedì 21 Novembre a partire dalle ore 9.00 nelle seguenti città: Agrigento: presso il carcere di Sciacca
Caserta: presso la nuova casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (dalle ore 7.00 alle 12.00)
Catania: presso il carcere Piazza Lanza
Firenze: presso l'Istituto Penitenziario Minorile "Meucci" (dalle 09.30)
Genova: presso il carcere Marassi
Napoli: presso il carcere Poggioreale
Padova: presso il carcere Due Palazzi (il sit in si terrà sabato 23 novembre),
Roma: presso il carcere Rebibbia e presso il carcere Regina Coeli
Salerno: presso il carcere di Fuorni
Teramo: presso il carcere di Castrogno dove, a partire dalle ore 14.00, ci saranno anche Marco Pannella e Rita Bernardini per una visita assieme al Consigliere Regionale Ricardo Chiavaroli e il radicale teramano Ariberto Grifoni
Verona: presso il carcere di Montorio
Vicenza: presso il carcere San Pio X Gorizia: davanti all'Istituto Penitenziario sito in via Barzellini

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Bolognetti: che la Basilicata sia una sorta di Kazakistan è ormai certezza…

Mer, 11/20/2013 - 10:53
20/11/13

 …la differenza sta nel fatto che da queste parti all’estradizione preferiscono il confino. 

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Con Marco Pannella per l'Amnistia! Basta Stato fuorilegge! Sit in davanti alle carceri giovedì 21 novembre

Mar, 11/19/2013 - 20:21
19/11/13

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il suo primo messaggio alle Camere ha sottolineato come i tanti interventi immaginabili per risolvere la situazione inumana delle carceri, e la situazione della giustizia a essa collegata:

... appaiono parziali, in quanto inciderebbero verosimilmente pro futuro e non consentirebbero di raggiungere nei tempi dovuti il traguardo tassativamente prescritto dalla Corte europea. Ritengo perciò necessario - ha scritto il Presidente - intervenire nell'immediato (il termine fissato dalla sentenza 'Torreggiani' scadrà, come già sottolineato, il 28 maggio 2014) con il ricorso a "rimedi straordinari"».

Che fine ha fatto l'indicazione contenuta nel messaggio di inizio ottobre? ​Che fine hanno fatto i "rimedi straordinari" di amnistia e indulto? ​In Italia la giustizia è ​insensatamente lenta​ e senza alcun rispetto dei diritti umani fondamentali, tanto per l'irragionevole durata dei processi ​(violazione art.6 della Convenzione Europea sui diritti dell'Uomo) ​quanto per i trattamenti inumani e degradanti (violazione art. 3 della stessa Convenzione)​ a cui sottopone i suoi cittadini detenuti.

Le carceri, infatti, sono luoghi gestiti e amministrati dallo Stato, in cui proprio lo Stato quotidianamente costringe i propri rappresentanti a lavorare e operare trasgredendo e oltraggiando le sue stesse leggi. Le istituzioni si dividono: da una parte i vertici lamentano e riconoscono la barbarie in atto, dall'altro l'agenda politica e istituzionale ignora l'emergenza, coperta e legittimata dall'assenza di informazione ​e dibattito ​pubblico sul tema.

La necessità di informare gli italiani sulle cause della disfatta della giustizia in Italia è stata riconosciuta dall'Autorità garante per le comunicazioni che ha prescritto alla Rai una compensazione di trattazione e approfondimento, ad oggi del tutto inevasa.

Dall'8 gennaio scorso la Corte Europea dei diritti dell'uomo ha accertato in Italia la violazione ​strutturale ​dell'art. 3 della Convenzione europea che, sotto la rubrica "proibizione della tortura", pone il divieto di pene e di trattamenti disumani o degradanti a causa della situazione di sovraffollamento carcerario in cui 7 dei ricorrenti si sono trovati (tre di loro erano difesi dagli avvocati radicali Giuseppe Rossodivita e Flavia Urcioli)​.

La Corte ha affermato, in particolare, che "la violazione del diritto dei ricorrenti di beneficiare di condizioni detentive adeguate non è la conseguenza di episodi isolati, ma trae origine da un problema sistemico risultante da un malfunzionamento cronico proprio del sistema penitenziario italiano, che ha interessato e può interessare ancora in futuro numerose persone" e che "la situazione constatata nel caso di specie è costitutiva di una prassi incompatibile con la Convenzione".

Marco Pannella da anni "dialoga" con il potere ricorrendo alla nonviolenza, al Satyagraha, affinché le istitutuzioni rispettino la propria legalità. Dall'11 al 14 novembre ha condotto un altro sciopero totale della fame e della sete sostenuto dalla mobilitazione nonviolenta di migliaia di detenuti e loro familiari attivati e coordinati dalle sorelle Alessandra e Francesca Terragni. La sua richiesta è rivolta ai Presidenti delle Camere per “convocare i Presidenti dei gruppi parlamentari affinché la questione venga calendarizzata" e al Governo perché agisca fattivamente e si prenda le sue responsabilità.

Un'iniziativa ​che, ancora una volta come in passato, vuole arrivare al cuore dello Stato: per trasmettere, attraverso il proprio indebolimento fisico, energia e forza alle istituzioni affinché facciano ciò che devono per rispettare le leggi, i propri annunci, le proprie dichiarazioni.

Perché l'Amnistia serve a tutti i cittadini (anche a quelli liberi)

Aderisci allo sciopero»

A sostegno dell'iniziativa di Marco Pannella, Rita Bernardini (Segretaria Nazionale di Radicali italiani), Marco Beltrandi (già deputato radicale) e la militante radicale pugliese Annarita di Giorgio hanno intrapreso lo sciopero della fame dalla mezzanotte dell'11 Novembre. Per raccogliere ulteriori adesioni all'iniziativa radicale, per ricordare alla politica il messaggio di Napolitano e per dare forza al Ministro Annamaria Cancellieri che ha definito l'amnistia un “imperativo categorico morale”, sono previsti sit-in, coordinati da Luigi Mazzotta (membro della Giunta di Radicali italiani) giovedì 21 novembre davanti alle carceri dove familiari innocenti sostano, spesso per ore, prima di poter incontrare per un colloquio il proprio congiunto detenuto.

Elenco dei sit in finora comunicati
I sit-in si terranno giovedì 21 Novembre a partire dalle ore 9.00 nelle seguenti città:

Agrigento: presso il carcere di Sciacca
Caserta: presso lanuova casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (dalle ore 7.00 alle 12.00)
Catania: presso il carcere Piazza Lanza
Genova: presso il carcere Marassi
Napoli: presso il carcere Poggioreale
Padova: presso il carcere Due Palazzi (il sit ini si terrà sabato 23 novembre),
Roma: presso il carcere Rebibbia e presso il carcere Regina Coeli
Salerno: presso il carcere di Fuorni
Teramo: presso il carcere di Castrogno dove ci saranno anche Marco Pannella e Rita Bernardini per una visita assieme al Consigliere Regionale Ricardo Chiavaroli e il radicale teramano Ariberto Grifoni
Verona: presso il carcere di Montorio
Vicenza: presso il carcere San Pio X

SCARICA IL MODULO DI ADESIONE ALL'INIZIATIVA NONVIOLENTA

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Con Marco Pannella per l'Amnistia! Basta Stato fuorilegge!

Mar, 11/19/2013 - 19:34

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il suo primo messaggio alle Camere ha sottolineato come i tanti interventi immaginabili per risolvere la situazione inumana delle carceri, e la situazione della giustizia a essa collegata:

«... appaiono parziali, in quanto inciderebbero verosimilmente pro futuro e non consentirebbero di raggiungere nei tempi dovuti il traguardo tassativamente prescritto dalla Corte europea. Ritengo perciò necessario - ha scritto il Presidente - intervenire nell'immediato (il termine fissato dalla sentenza 'Torreggiani' scadrà, come già sottolineato, il 28 maggio 2014) con il ricorso a "rimedi straordinari"».

Che fine ha fatto l'indicazione contenuta nel messaggio di inizio ottobre? ​Che fine hanno fatto i "rimedi straordinari" di amnistia e indulto? ​In Italia la giustizia è ​insensatamente lenta​ e senza alcun rispetto dei diritti umani fondamentali, tanto per l'irragionevole durata dei processi ​(violazione art.6 della Convenzione Europea sui diritti dell'Uomo) ​quanto per i trattamenti inumani e degradanti (violazione art. 3 della stessa Convenzione)​ a cui sottopone i suoi cittadini detenuti.

Le carceri, infatti, sono luoghi gestiti amministrati dallo Stato, in cui proprio lo Stato quotidianamente costringe i propri rappresentanti a lavorare e operare trasgredendo e oltraggiando le sue stesse leggi. Le istituzioni si dividono: da una parte i vertici lamentano e riconoscono la barbarie in atto, dall'altro l'agenda politica e istituzionale ignora l'emergenza, coperta e legittimata dall'assenza di informazione  ​e dibattito ​pubblico sul tema.

La necessità di informare gli italiani sulle cause della disfatta della giustizia in Italia è stata riconosciuta dall'Autorità garante per le comunicazioni che ha prescritto alla Rai una compensazione di trattazione e approfondimento, ad oggi del tutto inevasa.

Dall'8 gennaio scorso la Corte Europea dei diritti dell'uomo ha accertato in Italia la violazione ​strutturale ​dell'art. 3 della Convenzione europea che, sotto la rubrica "proibizione della tortura", pone il divieto di pene e di trattamenti disumani o degradanti a causa della situazione di sovraffollamento carcerario in cui 7 dei ricorrenti si sono trovati (tre di loro erano difesi dagli avvocati radicali Giuseppe Rossodivita e Flavia Urcioli)​.

La Corte ha affermato, in particolare, che "la violazione del diritto dei ricorrenti di beneficiare di condizioni detentive adeguate non è la conseguenza di episodi isolati, ma trae origine da un problema sistemico risultante da un malfunzionamento cronico proprio del sistema penitenziario italiano, che ha interessato e può interessare ancora in futuro numerose persone" e che "la situazione constatata nel caso di specie è costitutiva di una prassi incompatibile con la Convenzione".

Marco Pannella da anni "dialoga" con il potere ricorrendo alla nonviolenza, al Satyagraha, affinché le istitutuzioni rispettino la propria legalità. Dall'11 al 14 novembre ha condotto un altro sciopero totale della fame e della sete sostenuto dalla mobilitazione nonviolenta di migliaia di detenuti e loro familiari attivati e coordinati dalle sorelle Alessandra e Francesca Terragni. La sua richiesta è rivolta ai Presidenti delle Camere per “convocare i Presidenti dei gruppi parlamentari affinché la questione venga calendarizzata" e al Governo perché agisca fattivamente e si prenda le sue responsabilità.

Un'iniziativa ​che, ancora una volta come in passato, vuole arrivare al cuore dello Stato: per trasmettere, attraverso il proprio indebolimento fisico, energia e forza alle istituzioni affinché facciano ciò che devono per rispettare le leggi, i propri annunci, le proprie dichiarazioni.

Perché l'Amnistia serve a tutti i cittadini (anche a quelli liberi)

Aderisci allo sciopero»

A sostegno dell'iniziativa di Marco Pannella, Rita Bernardini (Segretaria Nazionale di Radicali italiani), Marco Beltrandi (già deputato radicale) e la militante radicale pugliese Annarita di Giorgio hanno intrapreso lo sciopero della fame dalla mezzanotte dell'11 Novembre. Per raccogliere ulteriori adesioni all'iniziativa radicale, per ricordare alla politica il messaggio di Napolitano e per dare forza al Ministro Annamaria Cancellieri che ha definito l'amnistia un “imperativo categorico morale”, sono previsti sit-in, coordinati da Luigi Mazzotta (membro della Giunta di Radicali italiani) giovedì 21 novembre davanti alle carceri dove familiari innocenti sostano, spesso per ore, prima di poter incontrare per un colloquio il proprio congiunto detenuto.

Elenco dei sit in finora comunicati

I sit-in si terranno giovedì 21 Novembre a partire dalle ore 9.00 davanti alle carceri di:

  • Agrigento: presso il carcere di Sciacca
  • Caserta: presso lanuova casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (dalle ore 7.00 alle 12.00)
  • Cataniapresso il carcere Piazza Lanza
  • Genovapresso il carcere Marassi 
  • Napolipresso il carcere Poggioreale
  • Padovapresso il carcere Due Palazzi (il sit ini si terrà sabato 23 novembre), 
  • Romapresso il carcere Rebibbia e presso il carcere Regina Coeli
  • Salernopresso il carcere di Fuorni
  • Teramopresso il carcere di Castrogno dove ci saranno anche Marco Pannella e Rita Bernardini per una visita assieme al Consigliere Regionale Ricardo Chiavaroli e il radicale teramano Ariberto Grifoni
  • Verona: presso il carcere di Montorio
  • Vicenzapresso il carcere San Pio X

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