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Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

La giustizia britannica umilia la Procura di Firenze e la giustizia italiana per la sistematica violazione dei diritti umani nelle sue prigioni

Lun, 03/17/2014 - 11:55
17/03/14

L' 11 marzo 2014, le Royal Courts of Justice di Londra hanno negato l'estradizione del cittadino somalo Hayle Abdi Badre richiesta dalla Procura di Firenze poiché il nostro Ministero della giustizia non aveva offerto garanzie sufficienti che il Badre non avrebbe subito trattamenti 'inumani e degradanti' una volta incarcerato in Italia.

  "La difesa del signor Badre" ha affermato l'ex Senatore radicale Marco Perduca "mi aveva chiesto di preparare un apprezzamento della situazione generale delle carceri italiani e un'analisi della mancanza di riforme a seguito della 'sentenza pilota' adottata dalla Corte di Strasburgo nel gennaio 2013. La cosiddetta sentenza Torreggiani infatti chiede all'Italia di affrontare le strutturali violazioni dell'articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani, quello relativo ai trattamenti inumani e degradanti, imposti a migliaia di detenuti in violazione degli standard previsti dall'Ue e del Consiglio d'Europa".   "La decisione delle Royal Courts di Londra contro la Procura di Firenze potrebbe divenire un precedente per ogni altra richiesta di estradizione che l'Italia ha in giro per il mondo" ha denunciato Perduca "e dovrebbe esser tenuta di contro come un'ulteriore monito e denuncia del modo con cui le istituzioni italiane non rispettano i propri obblighi internazionali relativi alla Convenzione europea dei diritti umani e al Patto internazionale sui diritti civili e politici".

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Federico e Cianci: "Stato di diritto violato. Caccia in Italia fuorilegge, emergenza Ambiente! Serve più Europa"

Sab, 03/15/2014 - 16:12
15/03/14

Dichiarazione di Valerio Federico e Fabrizio Cianci*

Nuova procedura d'infrazione contro l'Italia per le ripetute violazioni della Direttiva della Commissione europea che disciplina la conservazione degli uccelli selvatici. Chi ritiene che lo Stato di diritto sia rispettato viene smentito anche da una questione apparentemente marginale. Altro rischio, dunque, di multe consistenti per il nostro Paese, Stato abitualmente fuorilegge per l'Unione Europea in vari ambiti della vita associata. Sono 119 le procedure d'infrazione a carico dell'Italia; 22, le più numerose, riguardano l'Ambiente - caccia, inquinamento marino, di fiumi, acustico, veicoli inquinanti, rifiuti e discariche, impatto ambientale -. Nello specifico la violazione sugli uccelli selvatici è relativa alla pratica dei “richiami vivi”, uccelli catturati per essere utilizzati come richiami nella caccia che vengono costretti in gabbie talmente piccole da non permettere loro nemmeno di aprire le ali.
Stati Uniti d'Europa subito! Dagli ordinamenti nazionali a un comune ordinamento europeo, dall'Europa delle Patrie alla Patria europea.

*rispettivamente Tesoriere di Radicali Italiani e Segretario di Radicali Ecologisti

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Diritti umani: Il Partito Radicale chiede alle Nazioni Unite di chieder conto all'Italia della patente e permanente illegalità costituzionale

Sab, 03/15/2014 - 09:23
15/03/14

Il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito ha inviato oggi alle Nazioni unite di Ginevra un documento contenente 19 domande per il Consiglio dei diritti umani in vista della cosiddetta Revisione Periodica Universale (UPR) che interessera' l'Italia per la seconda volta ottobre prossimo (la prima era quattro anni fa).

 

Il Partito Radicale ha corredato le proprie domande con informazioni per gli Stati Membri delle Nazioni unite per dimostrare come le varie informazioni e rassicurazioni elaborate del Governo negli anni per giustificare la propria inazione di fronte alla sistematica e strutturale violazione dei propri obblighi internazionali derivanti dall'aver ratificato decine di documenti in materia di diritti umani.

 

Il documento parte dalla paralisi istituzionale di fronte alla sentenza pilota della Corte europea sui diritti umani e affronta per temi questioni relative ai trattamenti inumani e degradanti nella cerceri, l'irragionevole durata dei processi, la mancanza di legislazione o applicazione di leggi esistenti relativamente al reato di tortura, il permanere del regime di 41 bis, l'ergastolo e l'ergastolo ostativo, l'istituzione di un'istituzione indipendente sui diritti umani, le detenute madri, la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, il reato di clandestinita', la conversione dei centri di identificazione ed espulsione in certe regioni in centri di prima accoglienza.

 

Il Partito Radicali ha poi chiesto che venga chiesto all'Italia chiarimenti relativi alla mancanza di una legge quadro che elimini le discrimiazioni per le persone LGBTI, i disabili e i Rom, tutte questioni sulle quali le promesse hanno sempre concluso l'impegno italiano di rispetto pei diritti umani di milioni di persone.

 

La versione integrale del documento e' pubblcata sul sito none;text-underline:none">www.RadicalParty.org

 

http://www.radicalparty.org/en/content/upritaly-radical-party-submits-19-questions-italys-review-un-council-human-rights

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Radicali: Vicenda quote latte rispecchia mal governo e scarso senso della legalità di Cota e Sacchetto

Ven, 03/14/2014 - 17:24
14/03/14

Dichiarazione di Igor Boni, Presidente dell'Associazione Radicale Adelaide Aglietta, e Giulio Manfredi segretario dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta e membro della Direzione di Radicali italiani:

"Mentre il Presidente Cota ha pagato fior di avvocati con soldi pubblici per difendersi da chi come noi vuol fare rispettare la legge in materia elettorale (ricordiamo sempre che si torna al voto per le malefatte della Lista "Pensionati per Cota" di Michele Giovine, difeso e protetto fino all'ultimo e oltre dalla maggioranza di centrodestra), il duo Cota/Sacchetto ha pensato bene nel 2011 di ritirare la costituzione di parte civile della Regione Piemonte nella vergognosa vicenda delle 'quote latte'.

Una scelta politicamente sbagliata perché occorreva essere al fianco di chi rispetta la legge, contro chi l'ha violata palesemente per riceverne un beneficio personale ai danni della comunità intera.

Una scelta economicamente scellerata perché se la Regione si fosse costituita parte civile - dopo la sentenza della Cassazione di ieri che ha confermato le condanne a Giovanni Robusti (ex parlamentare leghista) e altri - il Piemonte avrebbe potuto ricevere milioni di euro di risarcimento. La Lega ha utilizzato per anni strumentalmente la questione 'quote latte' contro l'Unione Europea, per sostenere chi truffava l'Unione Europea stessa in barba ad ogni principio di legalità.

A pensarci bene, nulla di diverso dalla gestione della vicenda Giovine, dove si voleva far trionfare chi si fa un baffo delle norme, a danno di tutti i cittadini. Non per nulla nel 2011 il solito Giovine fu determinante nel salvare l'Assessore Sacchetto dalla mozione di censura (promossa dalle opposizioni) sulla vicenda delle quote latte nella seduta del 5 aprile 2011".

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Nella Valle dell’Agip: Le acque di c/da La Rossa

Ven, 03/14/2014 - 17:21
14/03/14

Di Maurizio Bolognetti

Montemurro (11 marzo) - Pasquale ha un'azienda agricola di oltre 200 ettari in c/da La Rossa in agro di Montemurro. Alcuni capi di bestiame del suo allevamento ovi-caprino sono morti dopo aver bevuto acqua pesantemente contaminata dalla presenza di Idrocarburi, Bario, Boro e Alluminio.

Per vedere la video-inchiesta su Radio Radicale QUI

Approfondimenti

Telenorba, 12 marzo 2014

Le acque di c/da La Rossa

Nuova del Sud, 12 marzo 2014

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Carceri: la giustizia britannica si rifiuta di far scontare la pena in Italia ad un uomo somalo a causa dei trattamenti inumani e degradanti. Bernardini: altra umiliazione che non sembra scalfire l'incocludenza di Governo e Parlamento

Ven, 03/14/2014 - 13:03
14/03/14

Dichiarazione di Rita Bernardini, segretaria di Radicali italiani

 

L’ex senatore Marco Perduca, Vice Presidente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, mi ha trasmesso la notizia secondo la quale “the Royal Court of London” ha ieri deciso di non trasferire in Italia un cittadino somalo per scontare una pena detentiva perché ritiene che non sia possibile estradare persone verso paesi che violano l’art. 3 della Convenzione. Dopo il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che il 6 marzo scorso ha espresso “seria preoccupazione” per il modo in cui l'Italia sta affrontando il sovraffollamento carcerario in vista della scadenza del 27 maggio imposta dalla Corte EDU con la sentenza “pilota” dell’8 gennaio 2013 (Torreggiani), ora anche gli stati membri dell’Unione Europea cominciano a denunciare la tortura delle carceri italiane.   Lo scorso mese di novembre Marco Perduca era stato audito come esperto dai magistrati della Corte londinese proprio nell’ambito del procedimento chiamato a decidere sull’estradizione in Italia di Mr Hayle Abdi Badre.   Un’altra umiliazione in ambito europeo che però sembra non scalfire la colpevole inconcludenza del Governo e del Parlamento sull’illegalità della nostra giustizia e delle nostre carceri.   Personalmente, e ormai da 14 giorni, proseguo - con Irene Testa, Alessandra e Francesca Terragni e Diego Sabatinelli - lo sciopero della fame nell’ambito di un Satyagraha collettivo che vede coinvolte 979 persone che hanno deciso di scandire i giorni che ci separano dal 27 maggio con quotidiane iniziative nonviolente. Nostra intenzione è quella di sostenere le ragioni, le proposte e le speranze del Messaggio che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto al Parlamento l’8 ottobre del 2013.  

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Carceri: la giustizia britannica si rifiuta di far scontare la pena in Italia ad un somalo a causa dei trattamenti inumani e degradanti. Bernardini: un’altra umiliazione che non sembra scalfire l’inconcludenza di governo e parlamento

Gio, 03/13/2014 - 18:02
13/03/14

Dichiarazione di Rita Bernardini, segretaria di Radicali italiani:

L’ex senatore Marco Perduca, Vice Presidente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, mi ha trasmesso la notizia secondo la quale “the Royal Court of London” ha ieri deciso di non trasferire in Italia un cittadino somalo per scontare una pena detentiva perché ritiene che non sia possibile estradare persone verso paesi che violano l’art. 3 della Convenzione.

Dopo il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che il 6 marzo scorso ha espresso “seria preoccupazione” per il modo in cui l'Italia sta affrontando il sovraffollamento carcerario in vista della scadenza del 27 maggio imposta dalla Corte EDU con la sentenza “pilota” dell’8 gennaio 2013 (Torreggiani), ora anche gli stati membri dell’Unione Europea cominciano a denunciare la tortura delle carceri italiane.

Lo scorso mese di novembre Marco Perduca era stato audito come esperto dai magistrati della Corte londinese proprio nell’ambito del procedimento chiamato a decidere sull’estradizione in Italia di Mr Hayle Abdi Badre.

Un’altra umiliazione in ambito europeo che però sembra non scalfire la colpevole inconcludenza del Governo e del Parlamento sull’illegalità della nostra giustizia e delle nostre carceri.

Personalmente, e ormai da 14 giorni, proseguo - con Irene Testa, Alessandra e Francesca Terragni e Diego Sabatinelli - lo sciopero della fame nell’ambito di un Satyagraha collettivo che vede coinvolte 979 persone che hanno deciso di scandire i giorni che ci separano dal 27 maggio con quotidiane iniziative nonviolente. Nostra intenzione è quella di sostenere le ragioni, le proposte e le speranze del Messaggio che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto al Parlamento l’8 ottobre del 2013.

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Santa Rita, Cappato: richiesti due ergastoli senza nemmeno una perizia super partes

Mer, 03/12/2014 - 19:17
12/03/14

Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo radicale - federalista europeo al Comune di Milano

 

Si è tenuta oggi a Milano l'arringa del Pubblico Ministero del secondo processo Santa Rita, in fase di primo grado, con la richiesta di due ergastoli, per Brega Massone e Presicci.  A fronte delle pesantissime accuse - oltre al reato di lesioni dolose per una quarantina di casi, al chirurgo Brega Massone è contestato l'omicidio volontario per quattro casi - desta stupore e preoccupazione il fatto che sia stata respinta la richiesta degli avvocati di una perizia super partes medico-scientifica su tutti i casi. Il 24 febbraio scorso, infatti, la Corte di Assise non solo ha respinto la perizia super partes, ma ha anche negato l'acquisizione di una Consulenza Tecnica d'Ufficio disposta in sede civile su un caso oggetto di questo processo penale e favorevole al chirurgo. Era la seconda volta che la perizia di un tribunale civile si concludeva in senso favorevole al chirurgo – la prima è relativa a un caso del primo processo, per cui Brega è stato condannato in sede penale- ma anche questa volta nel processo penale si è deciso di ignorare questi importanti elementi.

 

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Elezioni regionali/Radicali: Cota le ha indette con quattro anni di ritardo. Quattro anni di sudditanza ai capi leghisti lombardi (vedi Expo)

Mer, 03/12/2014 - 19:07
12/03/14

Igor Boni, presidente dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta, Giulio Manfredi, membro della Direzione di Radicali italiani e segretario dell'associazione Aglietta, e Silvio Viale, consigliere comunale radicale a Torino e presidente del Comitato di Radicali italiani:

Roberto Cota ha indetto le elezioni regionali con quattro anni di ritardo; avrebbe dovuto indirle – come gli chiedemmo inutilmente - pochi mesi dopo la sua elezione, quando erano già emersi in tutta la loro gravità i falsi dei Giovine junior e senior, puntualmente denunciati da Mercedes Bresso. Il Piemonte ha sprecato quattro anni di tempo, quattro anni vissuti nella sudditanza di Cota ai capi leghisti lombardi.

Ricordiamo la foto del governatore del Piemonte che regge il portacenere ad Umberto Bossi. Ma ricordiamo anche la totale assenza, a solo un anno dall'evento, di una politica organica di proposte per agganciare e portare in Piemonte i milioni di persone e i milioni di euro che graviteranno attorno a “Expo 2015”. La Lombardia mangerà e il Piemonte starà a guardare?

I soliti spifferi danno Cota in partenza per Milano, per un incarico di dirigente della Lega in via Bellerio. Se così fosse, non potremmo che augurare al nostro (ancora per poco) presidente: Buon lavoro e non tornare!

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Massari e Federico: “FARE di Michele Boldrin e le associazioni che stanno dando vita al progetto 'In cammino per cambiare' sostengono la campagna di Radicali Italiani #Sbanchiamoli! Fuori i Partiti Banche”

Mer, 03/12/2014 - 17:39
12/03/14

Michele Boldrin, da pochi giorni rieletto coordinatore al Congresso di FARE, Santo Versace, neopresidente e l’intera dirigenza hanno sottoscritto la petizione parlamentare presentata dal tesoriere di Radicali Italiani, Valerio Federico, che prevede la separazione delle Fondazioni bancarie dalla proprietà delle Banche.

I Radicali affermano che uno degli ostacoli a un'adeguata capitalizzazione delle principali Banche italiane sia la presenza nel capitale azionario delle Fondazioni e che l’ingerenza dei Partiti, attraverso le Fondazioni stesse, sul sistema creditizio sia un danno per la ripresa economica e per un’adeguata distribuzione del credito a imprese e cittadini.

Le organizzazioni liberali che partecipano al nuovo progetto lanciato da FARE hanno, “naturalmente”, aderito a una riforma indigesta a tutti quei Partiti che da 24 anni occupano le Fondazioni e il loro potere connesso: aprire i cordoni della borsa ai loro amici” ha dichiarato Alessandro Massari della Direzione di Radicali Italiani.

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Stamina, Gallo e De Luca: dichiarazioni Balduzzi prive di logica e sintomo di mal politica

Mer, 03/12/2014 - 17:14
12/03/14

Dichiarazione di Filomena Gallo e Michele De Luca, rispettivamente Segretario e Co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni:

Quanto dichiarato dall'ex Ministro Balduzzi oggi in Commissione Igiene e sanità, durante l'ennesima audizione sul caso Stamina, è davvero sconcertante e privo di logica. Balduzzi dichiara 

"La caotica situazione che si era venuta a creare, anche per le ben note campagne mediatiche che  davano speranze alle famiglie, rese indifferibile l'emanazione di un provvedimento legislativo di urgenza". 

Siamo stati dunque retti da un Governo succube della campagna mediatica delle Iene? Se ogni Governo dovesse agire in risposta alle campagne mediatiche, senza alcuna ragionevole valutazione politica e scientifica, saremmo quotidianamente in un caos, proprio come quello venutosi a creare con il decreto Balduzzi.

Il Ministro prosegue dicendo:

"nonostante le evidenze sulle  molteplici irregolarita "riscontrate" nei laboratori di Brescia dall'ispezione dei Nas e dell'Aifa"

Nonostante le irregolarità quindi il Ministro ha emanato un decreto per spianare la strada a Vannoni?

Balduzzi, se fosse stato davvero preoccupato per le famiglie, avrebbe dovuto mettere subito uno stop al metodo Stamina e non permettere la somministrazione di qualcosa di sconosciuto e rischioso.

Se l'intento di Balduzzi è stato quello, come ha riferito,  di evitare altri casi come quelli di Stamina, ha fallito in pieno ed anche volontariamente per ottenere consenso tra i cittadini, ma senza alcuna conoscenza dei fatti scientifici e delle conseguenze economiche sul Sistema Sanitario Nazionale, privando anche di risorse altri settori della ricerca che avrebbero potuto investirli su progetti validi. 

 

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Precisazione della Presidente di Radicali italiani Laura Arconti su suo Satyagraha

Mer, 03/12/2014 - 17:09
12/03/14

Il comunicato emesso da "Radicali Italiani" sull'incontro di una delegazione radicale col sottosegretario Costa avvenuto ieri è stato ripreso soltanto dal quotidiano locale di Napoli "Roma" e per di più con una inesattezza.

La presidente Laura Arconti precisa che la sua partecipazione al Satyagraha in corso NON consiste nello sciopero della fame ad oltranza, che viene condotto invece da Rita Bernardini, da Irene Testa e dalle sorelle Alessandra e Francesca Terragni.

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Federico e Massari: “La Fondazione MPS - PD in associazione con centro e destra – finalmente libera la Banca”

Mar, 03/11/2014 - 18:39
11/03/14

Vendendo le azioni della banca qualche anno fa, la fondazione avrebbe evitato un bagno di sangue per il Paese e i contribuenti

Dichiarazione di Alessandro Massari e di Valerio Federico:

Radicali Italiani ha lanciato la campagna  "#sbanchiamoli. Fuori i partiti dalle banche!" con lo scopo di separare nettamente le Fondazioni bancarie dalla partecipazione azionaria nelle Banche.

Le Banche a causa della crisi economica e finanziaria premono per la ricapitalizzazione.
Le Fondazioni, quando non possono sottrarsi, pur di mantenere il proprio controllo sulla Banca intaccano il proprio patrimonio, riducendo le erogazioni alle comunità locali. Quando riescono ad impedirlo espongono le Banche al rischio di fallimento o alla nazionalizzazione.

Fortunatamente dove non arriva la virtù interviene il bisogno. La Fondazione MPS ha venduto l'1,58 per cento del capitale della Banca. La partecipazione della Fondazione è finalmente scesa e la stessa, costretta dal fallimento del sistema Partiti-Fondazioni-Banche, sta lavorando alla vendita dell’intera quota.

Son terminati i tempi delle vacche grasse, si otterrà per MPS l’obiettivo che noi proponiamo per tutte le Fondazioni: la completa cessione delle azioni bancarie presenti nei portafogli. In questo modo si attireranno nuovi capitali privati nazionali ed esteri, con beneficio per imprese e cittadini e si spazzerà via, finalmente, l’ingerenza dei Partiti nella destinazione del credito.

Radicali Italiani propone una soluzione strutturale, la modifica legislativa della c.d. legge Amato, per evitare che l’intero sistema a maglie strette esistente tra banche e fondazioni subisca rischi e perdite occorsi a MPS, 3,17 miliardi nel 2012.

Presidente Renzi, #sbanchiamo anche i “tuoi”! Che dici?
 

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Aborto, Ass. Coscioni/Aied: il caso di Valentina all'ospedale Pertini non è isolato. La politica si faccia carico di queste situazioni e intervenga

Mar, 03/11/2014 - 18:04
11/03/14

Dichiarazione congiunta di Filomena Gallo, Mario Puiatti e Mirella Parachini, rispettivamente Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Presidente Aied, vice presidente della Fiapac e dirigente dell'Associazione Luca Coscioni

 

La storia di Valentina  e del suo aborto senza assistenza al Pertini di Roma fa emergere quanto accade in molti ospedali nel momento in cui si ricorre ad una interruzione volontaria di gravidanza. Sono anni che denunciamo quanto il ricorso all’obiezione di coscienza determini un danno alla salute della donna. Abbiamo inviato a tutti i presidenti delle regioni italiane e agli assessori alla sanità una lettera con la quale venivano invitati a considerare i seguenti provvedimenti per la piena attuazione della legge 194:

- Creazione di un albo pubblico dei medici obiettori di coscienza;

- Elaborazione di una legge quadro che definisca e regolamenti l’obiezione di coscienza;

- Concorsi pubblici riservati a medici non obiettori per la gestione dei servizi di IVG;

- Utilizzo dei medici “gettonati” per sopperire urgentemente alle carenze dei medici non obiettori;

- Deroga al blocco dei turnover nelle Regioni dove i servizi di IVG sono scoperti.

 

In questi giorni il Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d'Europa ha ufficialmente riconosciuto che l'Italia viola i diritti delle donne che intendono interrompere la gravidanza, a causa dell'elevato e crescente numero di medici obiettori di coscienza.

Il reclamo che il Consiglio ha accolto è quello presentato dall’ associazione non governativa International Planned Parenthood Federation European Network  insieme a LAIGA, al quale anche l’AIED e l’Associazione Coscioni hanno contribuito presentando formalmente osservazioni e dati a supporto.

Il medico obiettore nel caso di Valentina non poteva esimersi dal soccorrere la paziente in corso di travaglio per ricorso alla 194. I fatti accaduti rappresentano omissione di soccorso, gravi responsabilità di quel personale medico e sanitario che non rispetta quanto previsto dalla legge 194, soprattutto, come avviene in molti casi, l'articolo 9 della stessa che prevede  "L'obiezione di coscienza esonera il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attività specificamente e necessariamente dirette a determinare l'interruzione della gravidanza, e non dall'assistenza antecedente e conseguente all'intervento"; non escludiamo le azioni che il caso consiglia anche oggi dopo 4 anni, ma chiediamo immediatamente una assunzione di responsabilità da parte della politica che preferisce ignorare tutto ciò e scende in campo solo quando i media fanno emergere il dolore di chi vive determinate situazione in cui vengono calpestati i diritti delle persone.

 

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Carceri ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per trattamenti inumani e degradanti

Mar, 03/11/2014 - 17:30
11/03/14

Dal 1 gennaio 2014 i ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo potranno essere inoltrati, a pena di inammissibilità, esclusivamente per mezzo di un apposito formulario predisposto dalla medesima Corte.

Per tali ragioni stiamo provvedendo ad aggiornare il modello da scaricare per poter validamente ricorrere per la violazione dell'art. 3 CEDU (Divieto di tortura e di trattamenti inumani e degradanti).

Non appena disponibile provvederemo a pubblicare il nuovo modello.

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Radicali presentano esposto in Procura su mancata decadenza Giovine. Sollecitata “anagrafe pubblica vitalizi consiglieri regionali”. “Accesso civico” per ottenere verbali giunta elezioni

Mar, 03/11/2014 - 16:27
11/03/14

Nel corso di una conferenza stampa volante tenutasi sotto la sede del Consiglio Regionale del Piemonte, gli esponenti radicali Igor Boni, Giulio Manfredi e Silvio Viale hanno illustrato le seguenti due iniziative:

  1. Questa mattina l'avvocato radicale Alberto Ventrini ha depositato un esposto (allegato) alla Procura della Repubblica di Torino affinché valuti l'eventuale sussistenza di estremi di reato, in particolare ex art. 328 Codice penale (omissione di atti di ufficio), nella condotta del Consiglio Regionale del Piemonte e/o della sua Giunta delle elezioni, che dal 14 novembre 2013 (data della sentenza definitiva di condanna in Cassazione di Michele e Carlo Giovine), non ha ancora dichiarato decaduto Michele Giovine da consigliere regionale, ai sensi della cosiddetta “Legge Severino” (D. lgs. 31/12/2012, n. 235). Il 1° marzo il Consiglio comunale di Gurro (VB) ha dichiarato decaduto Michele Giovine dalla carica di consigliere comunale. In Piemonte, la legge Severino vale a Gurro ma non a Torino!
  2. I radicali avevano già chiesto un mese fa al Presidente del Consiglio Regionale Valerio Cattaneo di dedicare un'apposita sezione dell' “Anagrafe degli eletti” sul sito del Consiglio Regionale all' “Anagrafe dei Vitalizi”, con l'elenco completo e costantemente aggiornato dei consiglieri regionali che godono di vitalizio, che ne godranno o che decideranno di riscuotere in contanti l'intero importo dello stesso. L' “Anagrafe dei vitalizi” è, peraltro, del tutto coerente con quanto disposto dalla legge sulla trasparenza, che fa riferimento ai “compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica” (art. 14, comma 1, lettera c, del D. lgs. 14 marzo 2013, n. 33). Il Presidente Cattaneo aveva risposto subito ai radicali di essere favorevole all' “Anagrafe dei vitalizi”. Aspettiamo ancora che si passi dalle parole ai fatti: basta poco, senza spesa.


In conclusione, Giulio Manfredi ha dichiarato:

“Abbiamo saputo che la Giunta delle Elezioni sarà convocata da lunedì prossimo ad oltranza. Diamo atto al vice-presidente Buquicchio di essersi mosso, seppure tardivamente, ma quanto è successo è sotto gli occhi di tutti: la Giunta delle Elezioni si è riunita due volte e quindi ha avuto non una ma due occasioni per rispettare una sentenza definitiva e una legge dello Stato, prendendo semplicemente atto della decadenza di Giovine. Non lo ha fatto. Per noi la parola del consigliere Pedrale vale quanto quella di Giovine: meno di zero. Invece, facciamo ancora fiducia al Presidente Cattaneo: prima dell'inizio della campagna elettorale può e deve comparire sul sito del Consiglio Regionale l' “Anagrafe dei vitalizi dei consiglieri regionali”: un'informazione in più per tutti i cittadini, una finestra in più aperta nel Palazzo. Ce n'è davvero bisogno!”

Nel pomeriggio, Giulio Manfredi ha effettuato una “richiesta di accesso civico” alla responsabile della trasparenza del Consiglio Regionale per ottenere la pubblicazione online dei verbali delle due sedute della Giunta delle Elezioni, rispettivamente del 31 gennaio 2014 e del 6 marzo 2014.

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Carceri/Giustizia: Delegazione Radicale incontra Sottosegretario Enrico Costa. Chiesti chiarimenti sui dati forniti dal Ministero e fornite informazioni sulle diffide presentate da Pannella e Rossodivita sulla "Pena illegale". Il Satyagraha prosegue

Mar, 03/11/2014 - 13:23
11/03/14

 

Questa mattina alle 9.30 una delegazione radicale ha incontrato a Via Arenula il Sottosegretario alla Giustizia Enrico Costa sulla situazione della giustizia e delle carceri e sull’iniziativa in corso di Satyagraha che vede ormai coinvolti 957 cittadini, in massima parte parenti di detenuti.   La delegazione era composta dalla Segretaria di Radicali italiani Rita Bernardini, dalla Presidente Laura Arconti, dalla Segretaria del “Detenuto Ignoto Irene Testa, dall’avv. Giuseppe Rossidivita Segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei e dalle sorelle Alessandra e Francesca Terragni animatrici delle azioni nonviolente fra i parenti dei carcerati.   La delegazione ha innanzi tutto rappresentato all’on Costa l’iniziativa in corso del Satyagraha per la quale Bernardini, Testa e le sorelle Terragni sono in sciopero della fame da 12 giorni:   Noi sosteniamo pienamente le ragioni, le proposte e le speranze del Messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha concluso il suo intervento al Parlamento sottolineando come per il nostro Paese ci sia l’obbligo di affrontare gli imperativi pronunciamenti europei sulla questione carceraria della giustizia e delle carceri;  obblighi che l’Italia non può lasciar compromettere “da ingiustificabili distorsioni e omissioni della politica”. Il Presidente è stato chiarissimo sui provvedimenti di amnistia e di indulto, stante la scadenza del 28 maggio prossimo imposta dalla sentenza Torreggiani: tutti gli interventi varati o in discussione “inciderebbero – ha scritto Napolitano al Parlamento - verosimilmente pro futuro e non consentirebbero di raggiungere nei tempi dovuti il traguardo tassativamente prescritto dalla Corte europea”. Noi seguiamo questa linea – hanno affermato i componenti della delegazione – e, con la nostra azione nonviolenta, che ha come interlocutori i legislatori, contiamo i giorni che ci separano dal 28 maggio, monitorando la situazione: oggi ne mancano 78, mentre sono 12 i giorni di Satyagraha e di sciopero della fame che stiamo portando avanti”.   Al sottosegretario sono stati chiesti chiarimenti sui dati forniti del Ministero della Giustizia che, ad avviso della delegazione, sono del tutto inattendibili sia sulla capienza regolamentare degli istituti penitenziari (che non tiene conto delle sezioni chiuse perché inagibili, in ristrutturazione o per carenza di personale), sia sui procedimenti penali che potrebbero cadere - liberando le intasatissime scrivanie dei magistrati - in caso di amnistia costituzionale (cioè decisa dal Parlamento che ne ha la responsabilità), la quale, invece, viene sistematicamente sostituita dall’amnistia illegale delle prescrizioni, decise dai Magistrati che, invece, dovrebbero attenersi al principio costituzionale dell’obbligatorietà dell’azione penale. Su questo, il sottosegretario Costa si è impegnato a fare chiarezza anche informandosi sul sistema di rilevazione del CED del Ministero della Giustizia e dell’Istat.   Nel corso dell'incontro è stata anche illustrata al neo Sottosegretario l'iniziativa relativa alla diffida inoltrata da Marco Pannella, quale Presidente del PRNTT e dall'avv. Giuseppe Rossodivita, quale Segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei, a 675 destinatari individuati in tutti coloro che, nell'esercizio delle funzioni giurisdizionali ed amministrative, hanno in Italia la responsabilità di emettere ed eseguire ordini di esecuzione pena e di custodia cautelare in carcere. Il sottosegretario ha chiesto una copia dell'atto al fine di poter approfondire il tema proposto dalla diffida finalizzata a determinare l'insorgenza di un circolo virtuoso di comunicazione tra magistratura e DAP, con le articolazioni dei Provveditorati Regionali, volto ad impedire che in Italia vengano eseguite pene detentive e misure custodiali tecnicamente illegali.  

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8 Marzo, Viale: Meno ipocrisia su 194 nei cortei dell’otto marzo, comodo il capro espiatorio dell’obiezione

Lun, 03/10/2014 - 18:46
10/03/14 “Quanta ipocrisia sulla 194 nei cortei dell’8 marzo! Troppo comodo inventarsi un nemico da esorcizzare per chiudere gli occhi alla realtà”   A lanciare il monito in occasione dell’otto marzo è il radicale Silvio Viale, ginecologo e responsabile del servizio di IVG dell’Ospedale Sant’Anna di Torino che, con i suoi 7330 nati e 3490 IVG è il più grande centro ostetrico italiano, dove il 34% delle IVG sono con la RU486 e dove si effettua il  40% delle IVG del Piemonte. In Italia una IVG trenta, il 3,2%, si effettua al Sant’Anna di Torino.   Silvio Viale prima di elencare  le ipocrisie sulla 194, ricorda la vicenda della RU486: “emblematica, perché  si dovette la tenacia di un pugno di ginecologi perché venisse registrata venti anni dopo che l’Italia, cavallo tra gli anni ’80 e ’90,  aveva partecipato agli studi  che introdussero la RU466 in Europa”.   Silvio Viale ha dichiarato: “È ridicolo e ipocrita prendere gli obiettori come capro espiatorio e non chiedersi perché questo avvenga.  È curioso che, proprio chi non vuole rivedere i punti critici della legge 194/78, ne proponga poi la modifica per abolire l’obiezione di coscienza come panacea. L’obiezione di coscienza c’è in tutto il mondo e l’Italia sarebbe il primo paese a violare quello che è riconosciuto come un diritto umano. Quelli che seguono sono alcuni punti che non si vogliono vedere e quello che si può fare senza modificare la legge. Purtroppo l’ipocrisia della politica e la ricerca di un nemico nella obiezione hanno impedito di individuare i veri punti da correggere e, viceversa, permesso che le IVG venissero relegate ai margini della sanità, lasciando sempre più soli i medici non obiettori. Grande merito va proprio a questi “Servitori dello Stato” che resistono, nonostante tutto, fornendo una soluzione a quelle donne che, sempre più occasionalmente, hanno bisogno di una IVG. Mi auguro che molti giornalisti, “giornaliste” soprattutto, leggano e si interroghino su questa tabella. Donne dei cortei dell’otto marzo, meno ipocrisia sulla 194!”     border-left:none;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
CRITICITÀ border-left:none;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
SOLUZIONE border-top:none;
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1. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- in Italia i medici autorizzati a fare aborti sono solo 4.910 (ministero 2011) perché solo i ginecologi ospedalieri possono farlo, mentre in Francia per esempio lo possono fare addirittura i medici di base. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- coinvolgere  i medici dei consultori e allargare le categorie di medici autorizzate. - favorire e non boicottare l’aborto medico, meno rischioso, meno costoso e con minori risorse impegnate che è una pratica ambulatoriale. border-top:none;
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2. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- i ginecologi non obiettori sono 1546 (ministero 2011), che comporta una media di 69 IVG a testa per anno, distribuiti su oltre 400 ospedali; negli anni questo dato è oscillato da 52 (2003) a 83 (2007) a testa. - bisogna però osservare che i 4910 ginecologi hanno una media di 109 nati a testa  con un minimo di 90 nel 2003. - per entrambi i gruppi bisogna tenere presente la riduzione degli aborti e l’andamento dei nati, ma sarebbe scorretto usare il dato in modo minimalista come ha fatto la ministra nella relazione annuale 2013, o esasperarlo contro gli obiettori. - comunque la percentuale di medici obiettori in Italia non è così  differente da quella degli altri paesi. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- ridurre il numero di ospedali autorizzati, limitandoli ai più grandi, e concentrare li i medici non obiettori nella misura del 50% (mobilità). - al Sant’Anna di Torino 23 ginecologi  (su 31 non obiettori e 52 obiettori) fanno 3490 IVG, 152 IVG a testa, 12 al mese. - sulla base del modello S. Anna basterebbero meno di 1000 medici, dei quali 700 effettivamente impegnati nelle IVG. border-top:none;
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3. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- ln Italia l’IVG è l’unica prestazione sanitaria che si può fare solo nel pubblico creando una strozzatura obbligata. - non è cosi, ad esempio,  per la legge 40 per la quale abbondano i centri privati e non vi sono obiettori di coscienza. - non è cosi nel Regno Unito o in Olanda, nonostante leggi sull’aborto più restrittive. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- non risolvibile senza modifiche di legge, se non ottimizzando e riducendo i centri che fanno le IVG, come per ogni prestazione sanitaria. - coinvolgere i consultori per gli aborti medici.   border-top:none;
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4 none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- nelle scuole di specialità non è prevista la frequenza nei reparti di IVG, una parte rilevante delle attività cliniche anche per i non obiettori. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- un periodo di frequenza specifico per gli specializzandi che al momento non è previsto nemmeno al Sant’Anna, dove la tematica aborto (IVG e spontanei ) riguarda più di una donna ricoverata su quattro. border-top:none;
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5. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- la bufala della riduzione delle IVG grazie alla legge 194/78. - la riduzione delle IVG è avvenuta in tutti i paesi occidentali per ragioni sociali e culturali, compresa l’Irlanda dove l’aborto è vietato. - per analogia si dovrebbe affermare che anche la riduzione delle nascite dopo la 194 sia merito della legge, ma in realtà la riduzione da 3,01 figli x donna del 1946 a 1,43 figli per donna attuale era già a meta strada nel 1978. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- la 194/78 ha legalizzato l’aborto, abrogando il reato e permettendo di farlo negli ospedali. - tuttora in alcune regioni del Sud un aborto su quattro è clandestino. border-top:none;
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6. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- la bufala della miglior legge al mondo, frutto della dolosa non conoscenza delle altre leggi. - Olanda e Regno Unito, per esempio, hanno leggi più restrittive, ma applicazioni più liberali. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- prendere coscienza che la 194 ha difetti strutturali e applicazioni illiberali per cui  l’obiezione di coscienza finisce incidere più che altrove.   border-top:none;
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7. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- le IVG come un dovere del ginecologo in un sistema che le relega ai margini della sanità senza quegli incentivi e quelle facilitazioni che si riservano per i lavori difficili, disagevoli e rischiosi che pochi vogliono fare. none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
- smetterla di considerare le IVG come una appendice fastidiosa e i medici che li fanno come una sorta di volontari. - incentivi economici e di carriera non devono essere considerati  un tabù, soprattutto se il principio supremo è quello del diritto della scelta della donna con la tutela della sua salute. Si allega un grafico sui nati, le IVG e la popolazione dal 1946 al 2013.

 

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L'8 Marzo della Presidente

Sab, 03/08/2014 - 20:31
08/03/14

 OTTO  MARZO  2014

"Verdana","sans-serif"">Ho sempre considerato la donna come l’autentico capolavoro dell’universo: un esemplare umano più armonioso nelle forme, più intelligente, più sensibile, più laborioso, più resistente al dolore fisico ed alla fatica... Più, semplicemente: un miracolo della Natura..  

"Verdana","sans-serif"">Ma alcune di noi non meritano il privilegio di esser nate donne, come quella di cui oggi -8 marzo- ci parla Rai News (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Invalida-con-sedia-a-rotelle-fa-shopping-sui-tacchi-a-spillo-fuori-dalla-sua-citta-352a094b-0f28-4da2-842e-0324fe8f8ac4.html?refresh_ce)

« 115%;font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-font-family:"Times New Roman";
mso-bidi-font-family:"Times New Roman";mso-fareast-language:IT">Latina 08 marzo 2014 - Fingeva di essere invalida al 100% e nel comune in cui abita usava stampelle e sedia a rotelle, ma in realtà, fuori dalla sua città, camminava e faceva shopping senza alcun ausilio, addirittura indossando tacchi a spillo.
La falsa invalida, una 52enne, è stata scoperta dai carabinieri del Nas di Latina nel corso di controlli contro le truffe al servizio sanitario nazionale e persone che percepiscono indebitamente assegni di invalidità. La donna è stata denunciata dai carabinieri insieme a un pensionato, un medico chirurgo non iscritto all'albo, che aveva emesso a favore della falsa invalida delle relazioni medico legali per farle riconoscere l'assegno ».
115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">A causa di questi abusi, le ASL si son fatte più attente, e questo é bene, è auspicabile, ed è dovuto. Ma per colpa di questi ladri mentitori (e sappiamo che ce ne sono molti, affiancati da medici conniventi) i veri invalidi vengono ingiustamente puniti.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Veri invalidi: come me, per esempio.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Avevo comprato una carrozzina standard, ma la mia fisioterapista ha decretato che non andava bene per me: lei stessa mi ha messa in contatto con un'officina che ha progettato una carrozzina su misura. Lo specialista ortopedico dell'ospedale San Carlo ha approvato il progetto nell’ottobre del 2013, ma la ASL "Rm E" non si é fidata, ha chiesto la visita fiscale. Hanno sospettato che mentissi, visto che ho 89 anni e l'INPS mi ha riconosciuto l'invalidità totale 100% già da tempo.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Bene, lo credereste? Lo specialista fisiatra della ASL "RM E" é venuto a casa il 2 gennaio 2014, ha esaminato la documentazione sanitaria, ha rifiutato la mia proposta di farmi visitare o almeno vedere in piedi, e se ne é andato. Sono passati ormai quasi cinque mesi dalla richiesta, e il suddetto medico mi ha concesso soltanto una carrozzina standard, dichiarando che mi ha vista in piedi e posso camminare.  Chi mente?

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Oggi ho emesso un assegno per pagare di tasca mia alle officine ITOP la parte superiore della carrozzina che mi occorre: un sostegno rigido imbottito dello schienale ed un cuscino sagomato, che vengono definiti “unità posturale”. Dopo sessant'anni di lavoro, pagando imposte elevatissime, senza mai evadere neppure un centesimo, così mi ripaga lo Stato, che favorisce gli imbrogli e le menzogne dei suoi cittadini peggiori.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Ovviamente ho interpellato il mio avvocato preferito, ed il parere  é stato: "Certo, possiamo pretendere la perizia di un terzo specialista ortopedico. Ma … quanto tempo richiederà ancora tutta la contesa?".

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Ecco perché oggi ho staccato l'assegno. E così sia. line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">

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Cannabis terapeutica. Bernardini: bene Abruzzo, ma per non svenare le Asl e sottoporre i malati a insopportabili trafile burocratiche, si approvi subito la proposta sui social cannabis club di Sandro Gozi. E subito dopo legalizzazione della marijuana

Sab, 03/08/2014 - 15:27
08/03/14

Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretario di Radicali Italiani

Avendo la fedina penale sporchissima per le mie disobbedienze civili, plaudo alla decisione del Governo di rispettare quanto deciso dalla Regione Abruzzo sull’uso terapeutico della marjuana. Ora però, poiché la mia lotta prosegue – e attendo ancora a questo proposito di essere arrestata come capita a tanti poveri cristi in Italia colti in flagranza di reato con le loro piantine sul terrazzo – vorrei capire il motivo per il quale nel nostro Paese si sia costretti ad importare dall’estero, a carissimo prezzo, i farmaci relativi.

 

Il Bedrocan, che importiamo dall’Olanda, non è vietato in Italia. Solo che per averlo i malati devono sottoporsi alle interminabili trafile delle ASL (sono poche decine coloro che se lo vedono prescrivere) o, se riescono ad ottenere la prescrizione da un medico di base (e c’è ancora molta poca informazione che circola fra la classe medica) si scopre che in farmacia, il rimedio costa 35 euro al grammo. Come può sopportare una spesa del genere un malato di sclerosi multipla che ha bisogno di 2 o 3 grammi al giorno?

 

La strada sarebbe semplice se non fossimo in Italia, dove ci sono le competenze scientifiche ma c’è l’ossessione della marijuana: la soluzione è coltivarla e produrla. E consentire – previa autorizzazione – l’autocoltivazione da parte di Cannabis Sociale Club di malati come quello, coraggiosissimo, di Racale, di cui sono felice di essere Presidente onoraria. La relativa proposta di legge è già depositata alla Camera e porta la firma dell’on Sandro Gozi, attuale sottosegretario con delega agli affari europei.

 

Infine, è solo il caso di ricordare che noi radicali con in prima fila Marco Pannella ci battiamo da sempre per la legalizzazione delle sostanze stupefacenti, in primis della marijuana. Ci rivolgiamo così anche alle tante belle anime che con il loro proibizionismo preferiscono lasciare milioni di persone, molte delle quali giovanissime, in balia dei narcotrafficanti e delle mafie, mentre con la regolamentazione di un fenomeno sociale diffusissimo si potrebbero fare efficaci campagne di informazione sui rischi di abuso, come avviene per tabacco e alcol droghe legali molto più pericolose della marijuana. Toglieremmo così anche un lucroso business alla criminalità organizzata, oggi monopolista del settore.

 

PROPOSTA DI LEGGE GOZI-ZACCAGNINI in materia di coltivazione, detenzione e cessione della cannabis indica a fini terapeutici http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=17&codice=17PDL0012890&back_to=

 

PROPOSTA DI LEGGE GOZI-GIACHETTI "Norme per la legalizzazione della coltivazione e del commercio dei derivati della cannabis indica" http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=17&codice=17PDL0008470&back_to=

 

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