Radicali Italiani
Rimborsopoli - Testa, Turco (radicali) : il Governo Monti con il controllo della Corte dei Conti ha interrotto la Rimborsopoli dei gruppi regionali, riuscirà Giuliano Amato ad abilitare la Corte a controllare il Parlamento?
Dichiarazione dei dirigenti radicali Irene Testa, coautrice con Alessandro Gerardi del volume "Parlamento zona franca", e Maurizio Turco già membro della Commissione Affari costituzionali della Camera:
Nella sua risposta all'articolo "Che fai, li cacci?" del 3 aprile 2014 sul Fatto quotidiano, Franco Bassanini ha fatto grazia di una seconda imprecisione di Marco Travaglio sulla revisione del titolo Quinto. Secondo Travaglio "nemmeno una bocciofila rimborsa le spese ai dipendenti senza scontrini", da cui la cattiva gestione dei consigli regionali nei rimborsi ai gruppi.
Purtroppo non è così: il cortocircuito insito nella "Rimborsopoli" regionale deriva dal fatto che alla Corte dei conti era precluso - e lo è stato fino a quando il governo Monti ha emanato un apposito decreto-legge, dopo il caso Fiorito - qualsiasi controllo sulle attività a carico dei bilanci dei venti consigli regionali. Tutto questo prosegue ancora per le Camere del Parlamento nazionale, in base ad un'interpretazione che potrà cessare solo se e quando la Corte costituzionale scardinerà il dogma dell'autodichia, come da sempre chiediamo, sia dal punto di vista politico che istituzionale.
Si tranquillizzi quindi Travaglio: non solo Bassanini ministro non ebbe niente a che fare con il titolo Quinto; neppure il governo di cui faceva parte, nel 2001, ebbe niente a che fare con il "via libera" a Rimborsopoli, come indirettamente si vuol far credere. Anzi: il decreto Monti, che ha riportato sotto controllo le spese dei gruppi regionali, è stato accolto con favore da un fondamentale articolo di Giuliano Amato (che di Bassanini ministro era stato il Presidente, nel 2001) intitolato "I soldi di tutti e l'autodichia". Il Presidente Amato ha oggi l'occasione di completare l'opera, essendo il relatore da giudice costituzionale sull'ordinanza della Cassazione contro l'autodichia: noi siamo fiduciosi che sarà coerente, per convinzione profonda e non certo per dare torto alla confusa controstoria di Travaglio."
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Bolognetti al Governatore Pittella: mi spiace ma non posso accogliere l’invito rivoltomi dal corifeo direttore di Basilicatanet.
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Segretario Radicali Lucani
Il direttore della Tass regionale Donato Pace, si tranquillizzi: il mio bersaglio è il regime che egli degnamente rappresenta.
Dopo l’ascesa al trono di Marcello Pittella, in elezioni che definire taroccate è puro eufemismo, l’ottimo Pace è nuovamente asceso alla guida del portale Basilicatanet e da cotanto pulpito dispensa consigli e fa ciò che gli riesce meglio: distribuire purghe e olio di ricino.
A nome di non so chi, l’ineffabile direttore mi fa sapere che con grande tolleranza sono stato ospitato nella terra che fu della mia nonna paterna e dei miei avi.
Troppa grazia dottor Pace, troppa grazia!
Mi spiace, ma non posso assecondare il rigor mortis, né accodarmi al coro di clientes che fanno la ola in attesa che dalla tavola imbandita cada qualche briciola.
Provo ad esercitare il diritto di critica, così come da oltre un mese chiedo al Governatore/Imperatore Pittella di esprimersi sulla situazione di assoluta illegalità in cui versano le nostre patrie galere e l’amministrazione della giustizia.
Se questo dovesse comportare il mio trasferimento in un CIE(Centro di Prima Accoglienza) o addirittura l’espulsione dal territorio lucano, decretata da un qualche campione che millanta tolleranza e intanto veste i panni del piccolo Goebbels, sono disposto a correre il rischio.
Il dottor Pace si nasconde dietro la foglia di fico della Par Condicio e prova a menare il can per l’aia.
Caro Donato, la censura preventiva di Basilicatanet è scattata decisamente prima della Par Condicio.
Una sorta di riflesso pavloviano o forse un atteggiamento protettivo e filiale nei confronti nostro Governatore.
Questo per non dire che menti sapendo di mentire, visto e considerato che la Par condicio che hai inteso usare a mo’ di clava è successiva all’invio dei miei comunicati censurati e di quelli opportunamente depurati da frasi che avrebbero potuto turbare la serenità del nostro Governatore(vedi comunicato pubblicato dal portale in data 19 marzo 2014).
Capisco, caro Donato, che, se a decidere fossero quelli come te, la “Par Condicio” durerebbe 365 giorni all’anno, ma forse prima di parlare faresti bene a documentarti.
Concludendo, dico a Marcello Pittella, al nostro Imperatore, che non posso accogliere l’invito rivoltomi dal corifeo direttore di Basilicatanet o quelli che dovessero arrivarmi da una qualche prefica di regime.
P.S.
Per opportuna conoscenza allego alla presente la delibera dell’AGCOM
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Radicali: anagrafe vitalizi consiglieri regionali online è anche nostra vittoria. Una tappa in più nel cammino verso la massima trasparenza. Consiglio regionale batte giunta regionale 10 a zero
Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani, e Igor Boni, presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Accogliamo con grande soddisfazione la decisione del Consiglio Regionale del Piemonte di mettere online sul suo sito istituzionale anche gli assegni vitalizi e le indennità di fine mandato dei consiglieri regionali del Piemonte. In una lettera inviata al Presidente del Consiglio Regionale, Valerio Catteneo, lo scorso 14 febbraio, chiedevamo proprio di dedicare un'apposita sezione dell' “Anagrafe degli eletti” (una campagna promossa da Radicali Italiani in tutta Italia dal 2008) all' “Anagrafe dei Vitalizi”, con l'elenco completo e costantemente aggiornato dei consiglieri regionali che godono di vitalizio, che ne godranno o che decideranno di riscuotere subito in contati l'intero importo dello stesso. Facevamo presente che tale ulteriore “aangrafe” era semplicemente un'ulteriore attuazione del Testo Unico sulla trasparenza (D. lgs. 14 marzo 2013, n. 33), che all'art. 14, comma 1, lettera c) fa riferimento ai “compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica”; il vitalizio rientra in tale categoria.
Il Presidente Cattaneo ci aveva risposto che concordava con la nostra proposta ed è stato di parola.
Non possiamo non rilevare che mentre il Consiglio Regionale richiede ai cittadini di partecipare all'implementazione del “Programma per la trasparenza e l'integrità”, sul sito della Giunta Regionale c'è solo il nome “Programma per la Trasparenza e l'integrità”, ma sotto il nome non c'è nulla.
Vediamo se il Presidente Cota e l'Assessore incaricato alla trasparenza, Riccardo Molinari, riescono a segnare qualche goal in Zona Cesarini. Visti i giocatori in campo, ne dubitiamo.
N. B. Confronta i siti:
http://www.cr.piemonte.it/cms/comunicati/2014/aprile/2071-vitalizi-dei-consiglieri-online.html
http://www.regione.piemonte.it/amministrazione_trasparente/disposizioni_generali/
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Droghe/Radicali: coltivazione cannabis depenalizzata? Pesce d'aprile in ritardo. Nulla da stupirsi: sito dipartimento antidroga non si è accorto che legge Fini-Giovanardi non è più in vigore
Rita Bernardini, segretaria Radicali Italiani, e Giulio Manfredi, Direzione RI:
La notizia che il Parlamento ha deliberato ieri la depenalizzazione della coltivazione della cannabis è un pesce d'aprile pescato con almeno un giorno di ritardo. Non è vero. Come tempestivamente segnalato solo dall'ADUC, si tratta, innanzitutto, di una legge delega, cioè di un provvedimento che delega il governo ad emanare entro 18 mesi decreti legislativi che attuino le indicazioni del Parlamento. E poi, soprattutto, l'unica modifica prevista in merito alla coltivazione di sostanze stupefacenti riguarda solo ed esclusivamente le violazioni commesse da istituti universitari e laboratori pubblici di ricerca che hanno ottenuto autorizzazione ministeriale alla coltivazione per scopi scientifici, sperimentali o didattici (art. 28, comma 2, DPR 309/1990). In breve, se questi istituti autorizzati dal Ministero non osservano le prescrizioni e le garanzie cui l'autorizzazione e' subordinata, non incorreranno più in sanzioni penali ma solo amministrative (pecuniarie). Questo significa che chiunque coltiva piante di cannabis, anche per uso personale, senza autorizzazione ministeriale -che come detto puo' essere concessa solo a istituti universitari e laboratori pubblici di ricerca- continua ad essere perseguito penalmente.
D'altronde, nulla da stupirsi sul livello dell'informazione se anche il sito che dovrebbe essere aggiornato in tempo reale, quello del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non ha ancora recepito che la legge Fini-Giovanardi è stata cancellata da una sentenza della Corte Costituzionale e che il governo ha presentato un decreto-legge (per sua natura subito in vigore) di modifica ed integrazione, che è discussione in Parlamento.
Sappiamo che il Dottor Giovanni Serpelloni, Capo del Dipartimento Antidroga, è affezionato alla legge “Fini-Giovanardi” ma se ne faccia una ragione; oppure, meglio, si dimetta, perchè, dopo sei anni di reggenza del Dipartimento, ha fatto il suo tempo, proprio come Fini e Giovanardi.
Roma, 3 aprile 2014
N. B.Testo Unico sulle tossicodipendenze riportato sul sito Dipartimento Antidroga (ore 16:30 di oggi): http://www.politicheantidroga.it/droghe/normativa/nazionale/dpr.aspx
Testo Unico sulle tossicodipendenze aggiornato dopo sentenza Consulta e Decreto-Legge
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stat%20decreto.deI.presidente.deIIa.repubbIica:1990-10-09;309© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Fecondazione, Ass. Coscioni: non verrà discusso caso Tribunale di Firenze. Legge 40 ha provocato conseguenze alla coppia. Domani al Congresso Coscioni, con il ministro Giannini, un panel su fecondazione ed embrioni
Comunicato stampa dell’Associazione Luca Coscioni
Il prossimo 8 aprile stata è fissata l'udienza in Corte Costituzionale sul divieto di applicazione di tecniche con donazione di gameti (art. 4 c.3 tecniche eterologhe): il giudizio che si discuterà è stato sollevato a seguito del ricorso da 3 coppie, rispettivamente di Firenze, Milano e Catania, che si erano rivolte ai Tribunali di queste città nel 2010.
Dichiara Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, legale della coppia, insieme all'avv. Gianni Baldini, che si è rivolta al Tribunale di Firenze e che rappresentano anche l' Associazione Luca Coscioni e associazioni di pazienti Cerco un bimbo, l'Altra Cicogna, Amica Cicogna:
"Non discuteremo il procedimento per la coppia di Firenze perché non ci siamo costituiti, poichè la legge 40 ha negato alla coppia la possibilità di una famiglia con conseguenze anche all'interno della coppia stessa. Per correttezza professionale nel rispetto dei fatti accaduti non abbiamo neppure costituito le associazioni che rappresentiamo ammesse al procedimenti dinanzi al Tribunale di Firenze, ma abbiamo presentato intervento nel procedimento sollevato dal Tribunale di Catania pubblicato successivamente in GU".
Continua l'avv. Filomena Gallo "abbiamo depositato amicus curiae a sostegno della richiesta di donazione di embrioni alla ricerca presentata della signora Adele Parrillo dinanzi alla Corte EDU, per cui è stata fissata udienza dinanzi alla Grande Camera della Corte EDU il 18 giugno".
In questi 10 anni dall'entrata in vigore della legge 40, per 29 volte la norma è stata oggetto di decisioni dei tribunali e grazie alla Corte Costituzionale nel 2009 è stata cancellato il divieto di produzione di più di tre embrioni e l'obbligo d'impianto di tutti gli embrioni prodotti in un unico trasferimento . Ma la legge 40 è stata condannata anche dalla Corte EDU, in merito al divieto di accesso per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche alla fecondazione assistita - caso Costa Pavan sotto osservazione anche da parte del Comitato dei Ministri - , divieto che a breve sarà trattato anche dalla Corte Costituzionale. Ricordiamo che l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca con associazioni di pazienti e 60 parlamentari si è costituita nel procedimento Costa Pavan contro la legge 40/04.
La legge sulla procreazione medicalmente assistita viola la Carta Costituzionale e la Carta Europea dei diritti dell'uomo, calpesta i diritti delle persone che vorrebbero avere una famiglia ledendo il diritto alla salute e il principio di uguaglianza garantito a tutti cittadini. Intanto il Consiglio d' Europa ''vigila'' sull' Italia per esecuzione delle sentenze.
Per fare il punto scientifico e politico su fecondazione assistita e ricerca sugli embrioni, in Italia e all’estero, l’Associazione Luca Coscioni ha organizzato durante i lavori del Terzo incontro del Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica una sessione dal titolo ‘Difendere la ricerca dalle minacce integraliste’, a pochi giorni - il 10 aprile - dall’udienza pubblica al Parlamento europeo della petizione popolare europea ‘Embrione Uno di Noi’, che ha lo scopo di bloccare la ricerca sugli embrioni. All’interno della sessione si discuterà nel dettaglio di ‘Embrioni umani per la salute e la ricerca’, grazie alla partecipazione di esponenti dell’Eshre (European Society for Human Reproduction), assieme ad Associazioni di malati. Interverrà anche Oliver BRÜSTLE, Professore di neurobiologia rigenerativa, University of Bonn Medical Center, ricercatore tedesco, che aveva presentato ricorso contro Greenpeace perché si era visto negare dai tribunali del suo Paese la brevettabilità di una terapia con staminali umane che avrebbe comportato la distruzione dell'embrione ma avrebbe potuto avere un impiego terapeutico nel Parkinson. Filomena GALLO, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, esporrà una relazione dal titolo “Lo status dell’embrione presso la Corte Europea dei Diritto dell’Uomo e la Corte Interamericana dei Diritti Umani”, seguita dagli interventi di María Eugenia VENEGAS, Membro dell'Assemblea Legislativa (Costa Rica) e di Ana Virginia CALZADA, già Presidente, Sezione Costituzionale della Suprema Corte di Giustizia (Costa Rica) che discuteranno degli sviluppi a seguito della sentenza della Corte Interamericana dei Diritti dell’Uomo che, precisando che gli embrioni possono essere utilizzati per la ricerca scientifica e che non c'è equivalenza giuridica tra persona e embrioni, ha cancellato in Costa Rica il divieto di fecondazione in vitro, grazie anche ad un amicus curiae dell’Associazione Luca Coscioni e del Partito radicale.
Il Terzo Incontro del Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca Scientifica, che si terrà dal 4 al 6 aprile 2014 (il primo giorno alla Camera dei Deputati e il secondo e terzo giorno al Campidoglio). Il Congresso, intitolato "colmare il divario tra scienza e politica", è promosso dall'Associazione Luca Coscioni e dal Partito radicale, con la collaborazione dell'Università di Manchester e dalla European Society for Human Reproduction (ESHRE), e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero della Salute e di Roma Capitale.
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Inaugurazione della Mostra “Il Senso del Sacro a Rebibbia” La Via Crucis secondo i detenuti della III Casa Circondariale
Il percorso del Cristo, nel suo ultimo giorno da condannato a morte, sgomenta perché nulla gli viene risparmiato e nulla può cambiare il suo destino. Ineluttabilità della condanna, della sofferenza per le torture inferte e della morte che lo attende sulla Croce, impongono di non voltare lo sguardo davanti al dolore dell’essere umano, sia esso buono o cattivo, colpevole o innocente. Il messaggio con la rappresentazione della Via Crucis, ripercorsa nelle opere di giovani uomini detenuti, è proprio questo: ricordarsi anche di chi ha sbagliato, di chi non è perfetto, consapevoli che la vita dell’essere umano ci riguardi sempre e ci coinvolge tutti.
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I Radicali contro Basilicatanet: Censurati perché abbiamo osato criticare “l’Imperatore” Pittella
Da Nuova del Sud, 3 aprile 2014
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Potenza – un fiume in piena che, pur in sciopero della fame a sostegno delle battaglie dei suoi compagni radicali, non salva nessuno. E come spesso avviene a livello nazionale, dove i Radicali si sentono oscurati e censurati dalle principali trasmissioni politiche e dagli stessi telegiornali pubblici, ora il mirino si sposta in Basilicata. Ha bacchettato l’ex ministro Passera per aver prima petrolizzato la Basilicata e poi tentato di scaricare su altri, poi a più riprese criticato il neo governatore Pittella. Tra le tante “vertenze” aperte, oltre all’impegno sulle carceri e all’ambiente, c’è anche una questione politico-giornalistica. Nel mirino è finito il portale istituzionale di Basilicatanet che, secondo Bolognetti, “con la gestione di Donato Pace ricorda sempre più la Tass dell’epoca di brezneviana”. Il motivo del contendere sarebbe la mancata pubblicazione di tre comunicati consecutivi finiti nella “censura. “Anni fa – sottolinea il segretario di Radicali lucani – ebbi a definire Donato pace(responsabile dell’ufficio stampa della giunta regionale) il prototipo del giornalista di regime. Purtroppo devo assolutamente confermare quella mia valutazione”. “Forse – chiosa Bolognetti – ho commesso l’errore di muovere critiche all’attuale “imperatore” della Regione basilicata. Pace e bene, pace e bene…”
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Carceri: Bernardini al DAP, finalmente, a forza di insistere, salta fuori la verità che è tutta in questa cifra: 43.547
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani:
Il DAP risponde risentito alle mie dichiarazioni di oggi ritenendole “diffamatorie”. Se non fossi al 34° giorno di sciopero della fame e in contatto costante con la sofferenza dei detenuti e dei loro familiari, mi verrebbe da sorridere perché è proprio lo stesso DAP a “rivelare” alla fine del suo comunicato il dato inedito che chiedevo da tempo: i posti effettivamente disponibili nei 205 istituti penitenziari sono 43.547, cioè 4.762 in meno della capienza regolamentare finora pubblicizzata ai quattro venti. Già perché ai detenuti ammassati in una cella non è che possiamo raccontare che in fondo non stanno così stretti perché da un’altra parte c’è una sezione chiusa in cui sognare di stare. Ora i dati dei posti effettivi devono – se si vuole essere trasparenti fino in fondo e corrispondere al diritto dei cittadini alla conoscenza – essere forniti istituto per istituto.
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Riforma Senato, Beltrandi: frettolosa, superficiale e miope
Dichiarazione di Marco Beltrandi, componente della Direzione nazionale di Radicali Italiani, già parlamentare radicale nella XV e XVI legislatura
“Non intendo minimamente difendere l’attuale assetto del bicameralismo italiano paritario, sicuramente da riformare. Ma una riforma di questa portata non può essere stabilita da poche persone in due mesi e imposta alle Camere con il ricatto delle dimissioni dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ma soprattutto, venendo al merito, dovrebbe tenere conto dell’assetto complessivo dell’ordinamento costituzionale italiano, dovrebbe, anzi deve cioè essere calibrata e valutata in un ambito generale, non affrontata separatamente per ogni singola voce ed istituzione Infatti, se è necessario velocizzare l’iter legislativo e rafforzare l’esecutivo non si vede perché per fare questo si debba creare un parlamento debole, reso tale da un Senato partime, che è facile prevedere sarà marginale e disertato persino nei suoi lavori. E’ora di finirla, infatti, di inventarsi sistemi italiani per fare le riforme istituzionali e quelle elettorali: si riprendano i migliori modelli storicamente collaudati, e si importino nel nostro Paese dove produrranno effetti analoghi. Per esempio negli USA il Governo è forte e non dipende dalla fiducia del Parlamento, che è anch’esso molto più forte di quello italiano, in un sistema di pesi e contrappesi, in un sistema presidenziale, maggioritario ed autenticamente federalista. Ma in Italia si preferisce procedere per approssimazione, con fretta, “purchè si faccia”. Auguri.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Bernardini: la verità l’aveva detta la Cancellieri tre mesi fa. Cosa aspetta il Ministro Orlando a far conoscere ai cittadini i dati veri sulle carceri e sulla giustizia?
La Segretaria Nazionale di Radicali italiani Rita Bernardini, ha rilasciato oggi questa dichiarazione
La verità sui posti regolamentari (cioè legali) disponibili nelle carceri italiane è stata detta dall’allora guardasigilli Annamaria Cancellieri in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2014 (dati aggiornati al 25 gennaio) quando la capienza "regolamentare" veniva data a 47.599 posti. Nella relazione, il Ministro aggiungeva: “ma il dato subisce una flessione abbastanza rilevante (quantificabile in circa 4.500 posti regolamentari) per il mancato utilizzo di spazi a causa degli ordinari interventi di manutenzione o di ristrutturazione edilizia”. Queste ultime non sono parole dei radicali o di Antigone o di Ristretti Orizzonti; sono parole scritte e “ufficiali”. Oggi, invece, a 56 giorni dall’ultimatum che la Corte EDU ha dato all’Italia per porre fine alla tortura in carcere, vengono sparate cifre assurde fino all’ultima panzana diffusa dal Capo del DAP Giovanni Tamburino che ha parlato di 50.000 posti regolamentari. Con il mio sciopero della fame giunto al 34° giorno e con il Satyagraha radicale che coinvolge 1.500 persone, chiediamo di conoscere la verità sui posti regolamentari effettivamente disponibili in ciascuno dei 205 istituti penitenziari e sulla composizione – per titolo di reato e per pena edittale massima – degli oltre 5.000.000 di procedimenti penali pendenti. E’ troppo chiedere al Governo e al Ministro della Giustizia Andrea Orlando che sia rispettato il diritto alla conoscenza del popolo italiano, mentre l’Italia è da anni condannata per la “tortura” in carcere e per la giustizia negata a causa dell’ “irragionevole durata” dei processi?
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Bernardini al Governo dopo 33 giorni di sciopero della fame: fuori i dati veri su carceri e processi
La Segretaria Nazionale di Radicali Rita Bernardini, giunta oggi al 33° giorno di Sciopero della fame, ha affidato oggi all’Agenzia settimanale del Partito Radicale RNN (RadicalNoviolentNews), l’aggiornamento degli obiettivi intermedi della sua iniziativa nonviolenta nei confronti del Governo. “Da 33 giorni sto portando avanti uno sciopero della fame nell’ambito del Satyagraha che vede coinvolti 1.500 cittadini. Obiettivo dell’iniziativa nonviolenta è il rientro nella legalità da parte dello Stato sulle carceri –attualmente, e da anni, luoghi di tortura- e sull’amministrazione della giustizia massacrata da oltre 10 milioni di processi penali e cause civili pendenti. A questo punto, avanzo due obiettivi intermedi essenziali per prendere serie e non ingannevoli decisioni politiche. Le due richieste riguardano un diritto fondamentale in democrazia, il diritto alla conoscenza da parte dei cittadini. Chiedo al Governo: 1. Tramite il Ministero della Giustizia, di fornire i dati precisi dei posti effettivamente disponibili in ciascun istituto. L’ex Guardasigilli Annamaria Cancellieri ha ammesso pubblicamente che dalla capienza regolamentare (al 28 febbraio veniva fornito il dato di 47.857 posti) occorre sottrarre migliaia di posti fra sezioni chiuse perché inagibili o in ristrutturazione o perché non c'è personale sufficiente a tenerle aperte. 2. Tramite il Ministero della Giustizia, di fornire i dati riguardanti la composizione degli oltre 5 milioni di procedimenti penali pendenti (di cui circa 1.800.000 contro ignoti), suddivisi per tipologia di reati e pene edittali massime. Avere questi dati è fondamentale per ragionare su un provvedimento di amnistia che abbia come riferimento gli anni di pena edittale massima e/o che tenga conto di quali siano i reati che maggiormente danno ossigeno al corpaccione malato dell’arretrato milionario. A questo proposito, ricordo che l’amnistia strisciante delle prescrizioni, sempre più decisa dalle Procure della Repubblica, viola il principio costituzionale dell’obbligatorietà dell’azione penale al quale i funzionari pubblici che compongono i ruoli della magistratura penale sono vincolati ad attenersi.” http://www.radicalparty.org/it/rnn-news/12/news/bernardini-al-governo-dopo-33-giorni-di-sciopero-della-fame-fuori-i-dati-veri-su-ca
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Giustizia/Carceri, Bolognetti: Presidente Pittella, niente da dichiarare?
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Consigliere Associazione Coscioni
A più riprese le massime Istituzioni della Regione Basilicata hanno espresso il loro sostegno all'Iniziativa Radicale volta a legalizzare l'amministrazione della giustizia e le immonde carceri di un Paese che sembra aver rimosso finanche il ricordo di quanto scritto da Cesare Beccaria nel suo "Dei Delitti e delle Pene".
Il sostegno dell'Ente Regione si è concretizzato negli scorsi anni con la partecipazione alla marcia del 25 aprile 2012, con l'approvazione di una mozione in data 24 luglio 2012 e con numerosi altri interventi.
Nella sopracitata mozione a sostegno dell'appello PRNTT/Pugiotto, votata all'unanimità dalla Giunta guidata da Vito De Filippo, era tra l'altro dato leggere: "La questione Giustizia-carceri è davvero di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile[...] Il Parlamento adotti misure adeguate per assicurare una rapida e dignitosa soluzione ad una crisi che ha causato al nostro Paese diverse sentenze di condanna da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo".
Oggi, a meno di due mesi dalla scadenza della cosiddetta "Sentenza Torreggiani", l'attuale Presidente della Giunta regionale Marcello Pittella, più volte sollecitato ad intervenire sul tema, si è trincerato dietro un assordante silenzio.
Pochi giorni fa, il 18 marzo, in una lettera aperta scrivevo: "Noi chiediamo in primis al Governatore della regione Basilicata, ai sindaci, ai nostri rappresentati al governo(Vito De Filippo e Filippo Bubbico), ai nostri Parlamentari, di fare quanto è in loro potere per sollecitare interventi che pongano fine alla flagranza di reato in atto contro i diritti umani e la Costituzione. In particolare, chiediamo al Governatore Marcello Pittella, al Presidente del Consiglio Piero Lacorazza, di attivarsi per far in modo che il Consiglio Regionale si esprima con un ordine del giorno indirizzato al Presidente del Consiglio, al Ministro della Giustizia, ai Presidenti di Camera e Senato. Questa giustizia può colpire chiunque ed é una zavorra che ci sta portando a fondo. Stiamo annegando, signori, amici, nell'indifferenza, nell'assenza di dibattito, di decisioni da prendere che continuano ad esser rinviate. Ciascuno di noi é responsabile di quello che fa o che non fa: pensieri, opere, omissioni e azioni. Stiamo annegando nell'assenza di Stato di diritto, di democrazia, di legalità. Occorre, ora, oggi, subito, intervenire con un provvedimento di Amnistia, che è in primis - lo ripeto - di Amnistia per la Repubblica. Parliamone, agiamo; ci riguarda, vi riguarda. Agiamo prima che sia troppo tardi; prima che il costo in vite umane cresca ulteriormente. Abbiamo contato gli anni, ora contiamo i giorni".
Signor Governatore, torno a porle la domanda: NIENTE DA DICHIARARE?
P.S.
Dalle ore 23.59 del 31 marzo, e per i successivi 7 giorni, mi unisco all'iniziativa nonviolenta in corso che vede la segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini al 32° giorno di sciopero della fame. Invito tutti coloro che saranno raggiunti da questo messaggio a dar forza al Satyagraha radicale, sottoscrivendo sul sito www.radicalparty.org l’appello “Abbiamo contato gli anni, ora contiamo i giorni”.
Approfondimenti
Delibera Giunta regionale Basilicata del 24 luglio 2012
La Regione Basilicata alla II Marcia per la giustizia, l’Amnistia e la Libertà
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Riforma Senato, Perduca: problema riforma non sono numeri ma attacco a democrazia e rappresentatività. Occore una Repubblica federalista e presidenzialista con politici eletti direttamente dai cittadini
Dichiarazione di Marco Perduca, Senatore nella XVI legislatura e rappresentante all'ONU del Partito Radicale:
"L'embrione di dibattito sul futuro del Senato della Repubblica concepito in queste ore grazie alle dichiarazioni del Presidente Pietro Grasso - era ora! - continua a far l'economia delle legalita'
costituzionale e quindi della democrazia e della cosiddetta rappresentativita'. Da' molto da pensare leggere i richiami all'ordine della neo-nominata vice-segretaria del PD Serracchiani che intima di tacere a Grasso perche' eletto nelle liste del Partito democratico.
A parte con un ulteriore conferma della peculiarita' italiana, settimana prossima ci troveremo di fronte a una proposta di legge costituzionale proposta dal Consiglio dei Ministri, composto come si sa di tutto un po', e non davanti all'iniziativa di una parte politica che ha vinto le elezioni con una chiara piattaforma riformatrice relativa all'impianto costituzionale - se dovessimo stare al programma elettorale del PD del 2013 si rintraccerebbe l'evocazione di un senato federale bloccato dalle diatribe interne al centrodestra - quanto proposta e' una riforma tanto quanto e' una riforma quella relativa alle province, cioe' l'aggirare furbescamente un problema con delle chiacchiere ben pronunciate.
La proposta annunciata piu' volte dal Presidente Renzi parte da un presupposto caro all'antipolitica, il Senato costa troppo, e si sviluppa facendo l'occhiolino a un modello piu' da Repubblica democratica tedesca piuttosto che un modello dove possano essere rappresentante in modo equo le regioni italiane, con magari cinque eletti per regione.
Siccome nei giorni scorsi e' stata anche ventilata la possibilita' di arrivare a prevedere una sorta di 'premierato forte' che conceda al capo del governo, che oggi si badi bene non e' un 'premier', la possibilita' di sostituire ministri a proprio piacimento, non si capisce perche' questo benedetto Consiglio dei Ministri non prepari una riforma strutturale del Titolo III della Costituzione prevedendo un evoluzione verso una Repubblica federale, in una prospettiva federalista europea, nonche' l'elezione diretta del capo dello Stato che sia anche capo del governo legittimato direttamente dal voto popolare in modo slegato dall'elezione dei parlamentari.
Solo con questo tipo di riforme chiare si puo' tentare di recuperare un minimo di rispetto della legalita' costituzionale dando finalmente al Senato la possibilita' di una vera rappresentanza regionale e ai cittadini la possibilita' di eleggere direttamente i propri rappresentanti,
Capisco che le elezioni ormai siano solo uno spreco di danaro pubblico, ma con riforme radicale potrebbero esser soldi investiti bene.
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Lombardia: nuovo rinvio a giudizio per Formigoni, che definì i Radicali "maestri di menzogna"
Comunicato stampa della Lista Bonino - Pannella
Dopo la condanna in primo grado a risarcire 110.000 euro ai radicali Marco Cappato, Lorenzo Lipparini e Marco Pannella per la diffamazione nei loro confronti sulla truffa "Firmigoni", è stato emesso ora nei confronti del Senatore ed ex-Presidente di Regione Lombardia un nuovo rinvio a giudizio, questa volta con citazione diretta davanti al Tribunale l'8 maggio prossimo. Si tratta delle dichiarazioni che Formigoni rilascio' a "Sky TG24" subito dopo la richiesta del Pubblico ministero che nel primo processo chiese un anno di reclusione. Anche in quella occasione, il 12 luglio 2012, Roberto Formigoni scelse di ripetere insinuazioni e accuse contro i Radicali, dichiarando tra l'altro "ho sempre parlato di fatti veri, e il fatto vero è che i Radicali hanno avuto in mano senza alcun controllo le liste per le regionali per diverse ore"... "i crimini sono quelli dei Radicali, maestri di manipolazione di contraddizioni e di menzogna". "Ci auguriamo che anche questo secondo processo -hanno dichiarato Marco Cappato e Lorenzo Lipparini- possa servire, grazie al lavoro del radicale avvocato Giuseppe Rossodivita, a tutelare almeno l'onore e la reputazione del movimento radicale. Per quanto riguarda la politica e la tutela della democrazia, ciascuno dovrebbe riflettere sul fatto che, nonostante la truffa elettorale (da noi scoperta subito, ma accertata dalla giustizia italiana con 3 anni di ritardo) che riportò Formigoni alla Presidenza della Lombardia nel 2010, oggi Formigoni è Presidente di Commissione al Senato della Repubblica, e i Radicali sono cancellati dalle istituzioni.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Ricerca, Cappato e Gallo: scienziati e malati a Congresso, per soccorrere la democrazia
4-6 Aprile, Camera dei Deputati e Campidoglio
E’ convocato a Roma il Terzo Incontro del Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca Scientifica, che si terrà dal 4 al 6 aprile 2014 (il primo giorno alla Camera dei Deputati e il secondo e terzo giorno al Campidoglio). Il Congresso, intitolato "colmare il divario tra scienza e politica", è promosso dall'Associazione Luca Coscioni e dal Partito radicale, con la collaborazione dell'Università di Manchester e dalla European Society for Human Reproduction (ESHRE), e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero della Salute e di Roma Capitale. mso-fareast-font-family:Calibri;mso-fareast-theme-font:minor-latin;mso-ansi-language:
IT;mso-fareast-language:IT;mso-bidi-language:AR-SA">[CLICCANDO QUI IL PROGRAMMA] A 10 anni dalla sessione costitutiva del Congresso mondiale, l'obiettivo di questa Terza riunione, è quello di individuare gli strumenti che la scienza può fornire per contrastare la crisi la democrazia liberale. "Nel pieno di una grave crisi di legittimità dei sistemi democratici -hanno dichiarato Marco Cappato e Filomena Gallo- puntiamo sulla concretezza anti-ideologica del metodo scientifico e sul coinvolgimento diretto delle comunità scientifica mondiale e dei malati per contrastare l'avanzata di nazionalismi ed estremismi anti-democratici che dilagano in Europa e oltre. Dopo la Sessione introduttiva, con gli interventi tra gli altri del Presidente del Senato Piero GRASSO, di Emma BONINO, e di Marco CAPPATO, coordinatore del Congresso Mondiale, il primo tema trattato sarà quello della difesa della scienza dalle minacce fondamentaliste. Oltre alla difesa giudiziaria transnazionale delle libertà fondamentali -sulla quale interverranno Ana Virginia CALZADA, magistrato del Costa Rica, e Filomena GALLO, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, protagoniste delle pronunce della Corte Interamericana per i diritti umani- e all'utilizzo degli embrioni umani a fini di ricerca, discusso assieme agli scienziati dell'ESHRE, si affronterà il rapporto tra scienza e proibizionismo sulle droghe, con la relazione di David NUTT, già Consulente del Governo Britannico sulle droghe. Si discuterà poi di come promuovere la fondatezza scientifica del processo decisionale in politica, anche su temi controversi come la sperimentazione animale e gli organismi geneticamente modificati. Grazie a Mary WOOLEY, Presidente di “Research! America”, e a Guido RASI, Direttore dell’ Agenzia Europea del Farmaco, il Congresso affronterà il tema del rapporto tra libera ricerca e salute umana, trattando i difficili terreni dei test clinici e dei brevetti con l'aiuto di Oliver BRUSTLE Professore di neurobiologia rigenerativa a Bonn, e Michele DE LUCA, direttore de Centro di Medicina Rigenerativa "Stefano Ferrari" e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni. Il dialogo tra scienza e politica sarà declinato su molti altri temi: la libertà di internet, con Richard STALLMAN sviluppatore, attivista per la libertà del software, il rischio Vesuvio, il riscaldamento globale, il rapporto tra neuroscienze e diritto. Nella sessione conclusiva si parlerà anche di etica e nonviolenza, con gli interventi di John HARRIS Direttore dell’ Institute for Science, Ethics and Innovation, University of Manchester, Ramin JAHANBEGLOO della University of Toronto, Marco PANNELLA, e il Premio Nobel per la pace Betty WILLIAMS.
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41BIS - Turco (Radicale) : la proroga al Provenzano incapace di intendere e di volere è un atto di debolezza, si mostra la faccia feroce della repressione non potendo esibire una politica di prevenzione efficace.
Dichiarazione di Maurizio Turco, già deputato radicale:
"Prorogare il 41bis a Bernardo Provenzano più che disumano è atto di debolezza se è vero come è vero che Provenzano non è in grado di comunicare con l'esterno, ovvero di intendere e volere come accertato dalle Procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze. Il Ministro ha invece ascoltato la Dna così svelando che la funzione del 41bis non è quella di non far comunicare i detenuti con l'esterno, tant'è che si fa parlare Riina urbi et orbi, ma di mostrare la faccia feroce della repressione non potendo esibire una politica di prevenzione efficace."
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Caso Zanetta/Radicali: Nomina dg azienda ospedaliera più grande d'Italia viola legge su incompatibilità
Igor Boni, Presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta, e Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani:
Ha ragione la consigliera regionale Eleonora Artesio: la nomina di Gian Paolo Zanetta a Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino (il polo sanitario più grande a livello nazionale ed europeo) contrasta con la legge nazionale ed è quindi illegittima.
L’art. 5 del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 così recita: “Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo nelle aziende sanitarie locali non possono essere conferiti a coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dal servizio sanitario regionale”.
Gian Paolo Zanetta è stato negli ultimi due anni Amministratore Unico della Federazione Sovrazonale Piemonte 1, Torino Sud Est (che comprende anche l’AOU “Città della salute”). La legge regionale istitutiva delle Federazioni Sanitarie è la n. 3 del 28 marzo 2012, che, all’art. 3, definisce la Federazione Sanitaria come “nuova società consortile a responsabilità limitata di diritto privato”. Tale articolo non è stato mai modificato (vedi la legge a questo link).
Se le leggi in questo Paese e in questa regione hanno ancora significato e valore, la nomina del Dott. Zanetta deve essere revocata dalla Giunta Regionale, pena l’intervento della giustizia amministrativa e contabile.
Poi, per carità, questa maggioranza è oltre la legge e la giustizia: è stata in piedi quattro anni grazie alle firme false di Giovine e ieri, non contenta, ha messo al posto di Giovine in Consiglio Regionale una signora la cui accettazione di candidatura è stata dichiarata nulla dai tribunali della Repubblica. Meno male che siamo agli sgoccioli.
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Carceri: Pannella, l''Italia sia giudicata alla Corte dell''Aja
"La condizione tecnicamente criminale della partitocrazia e del regime italiani e'' tale che dobbiamo riuscire a far si'' che se ne occupi la Corte Penale Internazionale. Siamo il Paese (in Europa) piu'' esposto all''ignominia e all''infamia della disfunzione del diritto della giustizia. La realta'' della democrazia reale italiana e'' tale che i suoi comportamenti criminali vanno giudicati non da Norimberga, ma dalla Corte dell''Aja. Dobbiamo far si'' che lo Stato italiano sia imputato per le sue tremende responsabilita'' formalmente e condannato all''Aja, per difende cosi'' i diritti umani nel mondo, i diritti umani in Italia e lo stato di diritto, e cosi'' uscire da uno stato che si comporta come associazione per delinquere". Lo ha detto a Radio Radicale Marco Pannella.
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Roma, Magi e Izzo: dopo 25 anni si apre una breccia nel lungomuro del litorale di Ostia. Risultato dell'esposto e mobilitazione Radicale
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere comunale Radicale e Paolo Izzo, segretario di Radicali Roma
Il X municipio capitolino, Ostia, ha finalmente annunciato che entro l’inizio della stagione balneare verranno aperti almeno due varchi pubblici e gratuiti di accesso al lido di Roma. Saranno dunque smantellati i muri e i cancelli innalzati negli anni scorsi senza alcuna autorizzazione, in modo illegale, e nell'indifferenza omertosa delle istituzioni locali. Questo primo importante risultato matura dopo un impegno di anni dei militanti Radicali di Ostia e di Roma e in modo determinante a seguito di un esposto che, nell'ottobre scorso, abbiamo presentato alla Procura della Repubblica di Roma riguardante la situazione di illegalità del litorale e in particolare dei due cancelli ai lati del pontile di piazza dei Ravvennati, destinati all'accesso pubblico alla spiaggia e da anni sbarrati o sostituiti da un muretto. Ancora nei giorni scorsi abbiamo fornito alle autorità di polizia giudiziaria altra documentazione anche fotografica relativa al "lungomuro" e a quanto ci risulta l'autorità giudiziaria ha preso contatti con l'amministrazione del municipio. Il dovuto ripristino dei due varchi del pontile - proprio quelli dove abbiamo condotto "fisicamente" il sindaco Ignazio Marino, in una nelle nostre ripetute manifestazioni in collaborazione con l’associazione “Mare Libero” del radicale storico Franco Giacomelli - è un primo passo ma non ci basta e non è sufficiente a restituire il mare ai romani. Altri varchi dovranno essere aperti, altro “lungomuro” dovrà essere abbattuto perché il mare si possa vedere, altra spiaggia - almeno il 50% chiedevamo con un referendum di “Roma Sì Muove” - dovrà essere resa “libera” e maggiore chiarezza dovrà essere fatta sulle concessioni balneari, cioè sulla trasparenza e sulle regole della concorrenza delle stesse. In applicazione della normativa europea e, in particolare, della direttiva Bolkestein, le concessioni demaniali degli stabilimenti balneari dovrebbero essere di durata limitata, oggetto di un bando con procedura di evidenza pubblica europea alla scadenza temporale di ogni concessione. Inoltre è fatto divieto di rinnovo automatico e non possono essere accordati vantaggi ai concessionari uscenti. Come Radicali Roma combatteremo ancora, con le armi della nonviolenza e del diritto, fino a che il mare si potrà vedere e ci si potrà accedere secondo legge e il sistema delle concessioni balneari sarà finalmente trasparente come acqua non inquinata.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Carceri: domani, a Roma, Rita Bernardini sarà audita da una delegazione del Parlamento Europeo
Una delegazione del Parlamento Europeo è da oggi in Italia per verificare la situazione carceraria del nostro Paese. E’ formata dai parlamentari europei Juan Fernando LÓPEZ AGUILAR (spagnolo del Gruppo Socialisti e Democratici, Presidente della commissione LIBE & Capo della delegazione), Frank ENGEL (Lussemburghese del Gruppo Popolari Europei), Kinga GÖNCZ (Ungherese del Gruppo Socialisti e Democratici); come accompagnatori hanno tre parlamentari europei italiani: Salvatore IACOLINO (Gruppo Popolari Europei), Roberta ANGELILLI (Gruppo Popolari Europei) e Salvatore CARONNA (Socialisti e Democratici).
Il Programma della delegazione del Parlamento Europeo prevede: nella giornata di oggi 26 marzo: dopo l’incontro con il Prof. Mauro PALMA, la delegazione visita alle ore alle ore 15.30 il carcere romano di Rebibbia; alle ore 19.00 incontro con il Ministro della Giustizia Andrea ORLANDO e con il Capo del DAP Giovanni TAMBURINO. domani, giovedì 27 marzo: ore 8.30 incontro con il sen. Luigi MANCONI; ore 10.30 incontro con Patrizio GONNELLA, Giovanna DI ROSA, Marco BERTOLUZZO, Stefano ANASTASIA, Rita BERNARDINI; 13.30 incontro con i parlamentari italiani presso la sede del Senato (in particolare, con i membri delle Commissioni Giustizia e Politiche dell’UE di Camera e Senato); ore 17.30 incontro a Napoli con Mario BARONE (Presidente di Antigone Campania), Lorenzo ACAMPORA (Azienda Sanitaria Locale della Campania), Emilio FATTORELLO (Sindacato degli agenti SAPPE), Padre Franco ESPOSITO (Cappellano del Carcere di Poggioreale); ore 19.00 incontro con Adriana TOCCO (Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Regione Campania). dopodomani, venerdì 28 marzo: ore 8.30 incontro con il Sindaco di Napoli, Luigi DE MAGISTRIS; ore 12.00/14.00, visita al Carcere di Poggioreale.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati