Radicali Italiani
Servizio Tgr Basilicata sulla manifestazione indetta a Potenza dai sindacati della Polizia Penitenziaria
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Sullo spazio youtube dell’Associazione Radicali Lucani il servizio che il Tgr Basilicata ha dedicato alla manifestazione indetta a Potenza dai sindacati di Polizia penitenziaria per denunciare il sovraffollamento delle strutture e le carenze d’organico. Alla manifestazione, partita dalla Casa Circondariale di via Appia e conclusasi sotto la sede del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, ha partecipato anche il segretario di Radicali Lucani Maurizio Bolognetti.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Tgr Basilicata, 6 giugno 2014(ore 14.00)
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Pannella e Bolognetti galeotti(Via Pretoria)
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Bolognetti: Questa Europa ha tradito se stessa e la sua propria legalità(Nuova del Sud, 6 giugno)
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Ansa, 6 giugno 2014
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Appello al Sindaco di Milano Giuliano Pisapia affinché si inserisca nel Piano Triennale delle Opere la riapertura delle conche dell'Incoronata e di Viarenna
text-autospace:none">Ill.mo signor. Sindaco Giuliano Pisapia, text-autospace:none"> siamo convinti che Lei e la Sua Giunta possano concordare con noi che il futuro di Milano dipenderà moltissimo da scelte indirizzate verso una nuova idea di città, verso una città con una diversa qualità della vita e verso uno sviluppo eco sostenibile. Investendo su interventi strategici, che possano inoltre costituire un volano per la crescita dell'economia e dell’occupazione, nella direzione di una maggiore attrattività mondiale della nostra città. Uno di questi progetti riguarda la riqualificazione e il completamento del sistema dei Navigli milanesi e lombardi, su cui si affacciano peraltro molti comuni che faranno parte della futura Città Metropolitana milanese. I milanesi tramite un referendum hanno già chiesto la riapertura dei tratti urbani dei Navigli che in tempi oscuri sono stati chiusi. Certo un’opera complessa, quanto affascinante, che però è già oggetto oggi di tanti studi e verifiche di fattibilità in fase di elaborazione, mentre per quanto concerne le Conche dell'Incoronata e di Viarenna, che potrebbero rappresentare l’inizio di questa grande realizzazione, i progetti in parte ci sono già e i costi per la loro realizzazione sono del tutto compatibili con l’attività dell’amministrazione comunale. L'appello che rivolgiamo a Lei, alla Sua Giunta e al Consiglio Comunale è di inserire nel Piano Triennale delle Opere pubbliche i progetti di riapertura delle due conche, quale segnale chiaro e visibile di scelte che guardano avanti, nelle quali i milanesi si riconoscono e che, siamo convinti, sono anche parte degli obiettivi della Sua Amministrazione. Sottolineiamo il valore simbolico che avrebbe la riapertura delle Conche dei Navigli, quale risposta concreta non solo a tutti i milanesi che si sono recati alle urne per sostenere la riapertura dei Navigli, ma anche per gli abitanti dei comuni della provincia e della Regione interessati, per i quali il ripristino della navigabilità e la riqualificazione dell'intero sistema dei Navigli è parte di un progetto strategico generale milanese e lombardo. Empio Malara - Presidente Amici dei Navigli Pippo Amato - Presidente Amici della Martesana Edoardo Croci - Presidente MilanoSiMuove Roberto Biscardini - Presidente Riaprire i Navigli Marco Cappato - Segretario MilanoSiMuove Franco Beccari 11.0pt;line-height:150%;">-Coordinatore Circoli milanesi Lega Marco Proverbio – Associazione “Il Multiverso
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Stamina, Gallo: che garanzia hanno i cittadini da un Ministro inerte?
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni
I dati forniti dall’agenzia di stampa AdnKronos in merito ai ricorsi presentati presso i Tribunali italiani per accedere al metodo Stamina confermano nuovamente quanto la vicenda sia stata gestita male, soprattutto dalla politica. In primis dall’ex Ministro Renato Balduzzi che ha aperto le porte del Parlamento all’ancora ignota metodica di Vannoni ed Andolina. 519 ricorsi che rappresentano la lavata di mani di chi, con pieni poteri, avrebbe potuto fermare fin dall’inizio l’entrata di Stamina nel Sistema Sanitario Nazionale, e invece ha lasciato tutto al parere dei giudici. Prima Balduzzi per accaparrarsi il consenso popolare; ora il Ministro Lorenzin che nonostante l’indagine della procura di Torino, nonostante la sentenza della Corte Edu, nonostante l’intervento del Csm rimane inerte pur non essendo inerme. E intanto domani verranno riprese le infusioni agli Spedali Civili di Brescia. Che tutela hanno i cittadini da parte di un Ministero che permette di somministrare, nonostante l’articolo 13 del codice di deontologia medica, qualcosa che non ha superato alcuna fase di sperimentazione, ignota alla comunità scientifica, fuori da ogni regola di sicurezza e controllo? Ci auguriamo che questo atteggiamento di ponderatezza da parte della Lorenzin lasci presto il posto ad una azione diretta che blocchi per sempre Stamina.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Eutanasia: Cappato, il Movimento 5 Stelle non boicotti la legge popolare
Dichiarazione di Marco Cappato, Promotore della campagna eutanasia legale e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni
Il Presidente del gruppo Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali della Camera, Andrea Cecconi, ha dichiarato che il fine vita "non è all''ordine del giorno tra le priorita'' del Movimento di Grillo, e ha preannunciato che se ne riparlerà in autunno perché devono elaborare una loro proposta di legge sul testamento biologico.Se questa davvero fosse la scelta del Movimento, ciò significherebbe semplicemente INFISCHIARSENE dei 70.000 cittadini che hanno sottoscritto al proposta di legge di iniziativa per l'eutanasia legale depositata il 13 settembre. Mi auguro che il Movimento Cinque Stelle non compia quello che sarebbe un vero e proprio atto di boicottaggio di uno strumento di democrazia diretta che hanno sempre professato di rispettare e apprezzare, attaccando -duramente e giustamente- quei partiti che ai tempi se infischiarono della loro proposta "Parlamento pulito".
Insomma: non facciano oggi ciò che imputarono a Schifani di aver fatto ieri.
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Divorzio breve/Federico: "Buone notizie dal Parlamento, un primo successo Radicale!"
Dichiarazione di Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani:
Saranno più brevi i tempi per ottenere il divorzio e si ridurranno i tempi per i contenziosi se il testo passato alla Camera verrà approvato dal Senato. E’ necessario però , come richiesto dalla Lega Italiana Divorzio Breve, rendere facoltativo e non più obbligatorio il passaggio dalla separazione legale.
Si tratta comunque di un primo successo Radicale. Diego Sabatinelli e Alessandro Gerardi hanno costituito nel 2007 la Lega per il DIVORZIO BREVE e dopo anni di iniziative politiche e lotte nonviolente stanno raccogliendo i frutti, a beneficio dei cittadini e della libertà di scelta.
Secondo il Cardinale Bagnasco i tempi per il doppio iter procedurale – separazione e divorzio – “servono a far decantare l’emotività e le situazioni di conflitto”. In realtà solo il 2% delle coppie che si separa poi torna a vivere insieme. Siano dunque i cittadini a valutare i tempi di “decantazione”, Bagnasco si impegni ad accorciare i tempi utili a che le gerarchie ecclesiastiche, finanziate dallo Stato, la finiscano di intromettersi nelle decisioni individuali e di coppia.
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Carceri. Ass.Detenuto Ignoto (Radicali), vergognoso torturare i detenuti e ricompensarli con 8euro al giorno. Finto progresso quello mostrato a UE
Il segretario di Detenuto ignoto, Irene TESTA, in riferimento allo schema di decreto preannunciato ieri dal ministro Orlando, e reso noto oggi dall'agenzia Public Policy, ha dichiarato:
"L'obolo di otto euro al giorno è l'ultima trovata con cui il Governo italiano va cercando di evitare le condanne europee. Il percorso politico di Orlando, presso il Comitato dei ministri, ha segnato un finto progresso, mediante la sistematica falsificazione dei dati di capienza carceraria forniti al Consiglio d'Europa dal Governo italiano, come denunciato oggi sul tempo da Rita Bernardini. Ma questo non impediva che il percorso giudiziario presso la Corte europea dei diritti umani riprendesse. Ecco perché si ricorre al sistema di monetizzazione della sofferenza, introdotto nel nostro ordinamento dalla legge Pinto nel 2001 per l'eccessiva durata dei processi in Italia. Se però il ministro Orlando si fosse andato a rileggere la Relazione del suo Ministero sull’amministrazione della giustizia nell'anno 2011, saprebbe che "il sistema Pinto concorre, ad oggi, ad incrementare l’eccessivo volume di affari trattati dalle Corti territoriali" che "di fatto sono generalmente non rispettose del termine legale di quattro mesi dal ricorso per il deposito del decreto" di liquidazione dell'equo indennizzo (pagina 95). In quel documento, il ministro Severino rivolgeva ai capi delle Corti "il fermo invito alla immediata fissazione e conclusione delle procedure per legge Pinto per evitare l’incremento degli interessi sugli indennizzi e l’ intensificarsi del contenzioso internazionale, che sanziona lo Stato italiano non solo per il ritardo nei pagamenti degli indennizzi, ma anche per il ritardo nella trattazione". Il Ministero di via Arenula sa quindi benissimo che, ricorrendo a quel sistema, si limita a coprire con pannicelli caldi le vergogne di un sistema penitenziario, insostenibile per qualsivoglia criterio di civiltà e di rispetto dei diritti umani. Invece di pensare a soluzioni pecuniarie risibili per ammontare e per efficacia, Orlando si dedichi al più presto a dare seguito alla proposta finale contenuta nel messaggio del Capo dello Stato dell'anno scorso per risolvere il sistema, ossia la presentazione di un disegno di legge governativo di amnistia e di indulto."© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Eutanasia: Gallo e Cappato a Tarantola, Gubitosi, Orfeo e Fico: basta con la censura!
Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretario e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, hanno inviato oggi una lettera al Presidente e al Direttore generale della Rai, Tarantola e Gubitosi, e per conoscenza al direttore del tg1 Orfeo e al Presidente della Commissione di Vigilanza Fico:
"La questione del fine vita rappresenta tema di rilevanza politica e sociale cancellato dal servizio pubblico radiotelevisivo. Ciò vale sia per i Tg che per i grandi contenitori di approfondimento politico. Secondo i dati Istat, dallo stesso istituto definiti sottostimati, nel solo 2010, dove i suicidi sono stati 3.048, il movente delle malattie fisiche e psichiche si attesta come la causa principale di suicidio con una percentuale del 46%. Di tutto questo i cittadini italiani risultano non essere informati, così come non risultano informati del fatto che c'è una campagna in corso, quella dell'Associazione Luca Coscioni, che ha rilevanza istituzionale in quanto promotrice di una legge di iniziativa popolare sottoscritta da oltre 79.000 elettori. Stessa mancanza di informazione è possibile riscontrarla in relazione alla lettera aperta inviata dal Presidente Napolitano a Carlo Troilo, consigliere generale dell'Associazione Luca Coscioni, in cui lo stesso invita il Parlamento a non "eludere un sereno e approfondito confronto di idee sulla condizione estrema di migliaia di malati terminali".In relazione al servizio "I miei pazienti, lasciati liberi di morire" andato in onda nell'edizione del Tg1 del giorno 4 giugno 2014, siamo a segnalarle che la Rai ha ignorato sia il tema della legalizzazione dell'eutanasia, sia la campagna politica di rilevanza costituzionale in corso. Ciò è avvenuto in violazione - per quel che concerne la completezza, l'obiettività, il pluralismo e l'imparzialità dell'informazione - dei principi fondamentali del Testo unico della radiotelevisione, degli atti di indirizzo della Commissione di Vigilanza Rai - sia in periodo elettorale, che non elettorale -, il Contratto di Servizio Rai - Ministero dello Sviluppo economico, il Codice Etico Rai.
Al di là del più generale obbligo alla correttezza e completezza dell'informazione, riteniamo che il servizio pubblico abbia una missione in più, cioè quella di collegare la società alla vita delle istituzioni e della politica, in particolare laddove tale collegamento si può effettuare a partire dall'attivazione di strumenti di iniziativa popolare previsti dalla Costituzione.
Chiediamo dunque alla RAI di operare con urgenza per integrare l'informazione fornita e restituire così ai cittadini italiani il diritto effettivo di conoscere anche l'iniziativa del Comitato per l'eutanasia legale."
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Tg lucani su presenza di Marco Pannella alla manifestazione no-oil
Sullo spazio youtube dell’Associazione Radicali Lucani i video dei Tg che parlano della presenza di Marco Pannella alla manifestazione contro "la filiera della morte e la democrazia nera il Basilicata”.
Tgr Basilicata, 4 giugno 2014(Ed. ore 14.00)
N.B.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Nell’edizione del Tg3 Basilicata delle ore 19.30 nessuna traccia della presenza di Marco Pannella e dei Radicali. La cronista Teresa Fabbricatore nel raccontare la giornata ha riferito di non meglio identificati cittadini che avrebbero contestato i partiti presenti alla manifestazione.
Approfondimenti
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">"Ci sono le bandiere di alcuni partiti politici anche se sono molti i semplici cittadini a chiedersi dov'erano prima". Teresa Fabbricatore, redattore Tgr Basilicata
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Zitto e mosca(vignetta di Franco Loriso)
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Bolognetti: Questa Europa ha tradito se stessa e la sua propria legalità. La “Peste Italiana” dilaga accompagnata dal renzismo, figlio del settantennio partitocratico.
Domani in marcia a fianco dei sindacati di Polizia penitenziaria
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani
Domani i sindacati di Polizia penitenziaria della Basilicata scenderanno in piazza per denunciare una situazione lavorativa impossibile. L’ennesima conferma, ahinoi, che le nostre carceri, per dirla con Marco Pannella, sono luoghi di tortura senza torturatori. Senza torturatori, perché ad infliggere la tortura è uno Stato, il nostro, incapace di rispettare la sua propria legalità e ad essere torturata è l’intera comunità penitenziaria.
Questa è la cifra di una Paese che, come confermato poche ore fa dalla decisione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, sta esportando la sua “Peste”. Una Peste di cui il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è portatore sano e, temo, inconsapevole.
Marco Pannella ci aveva avvertito, e da salveminiano “Profeta di sventure” aveva visto ciò che altri non riescono a vedere: l’addensarsi all’orizzonte di fantasmi che hanno appestato il XX secolo, l’antidemocrazia montante, la ragion di stato che schiaccia il Diritto e i Diritti. Sì, la “Peste Italiana” dilaga.
Nonostante la “Sentenza Torreggiani”, nonostante l’ultimatum che la Corte Europea aveva rivolto all’Italia, intimandoci di interrompere una tortura che prosegue e vive nella realtà di carceri indegne di un paese civile, il Comitato dei Ministri di questa Europa delle patrie e delle burocrazie riconosce “progressi” che non ci sono e cestina la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, così come in Italia abbiamo cestinato la Costituzione più bella del mondo.
Per un attimo, lo confesso, mi sono sentito nudo e disarmato di fronte a questa arroganza, di fronte a un potere e a potenti impotenti che negano tutto ciò è importante per noi, che abbiamo fatto della Legge, del Diritto e dei Diritti Umani la nostra bandiera.
E’ stato un attimo, appunto, ma non voglio cedere alla rassegnazione e allo sconforto, e voglio e devo lottare finché sarà possibile.
Nei giorni scorsi Marco Pannella aveva chiesto le dimissioni del nostro Presidente del Consiglio affermando: “Noi abbiamo adesso un Presidente del consiglio italiano che rappresenta ufficialmente la posizione anti Corte europea dei diritti dell’uomo e soprattutto è anti Presidente della Repubblica e i suoi atti formali, come più alto magistrato della Repubblica italiana in termini di diritto”.
Questa Europa ha tradito se stessa e la sua propria legalità. La “Peste Italiana” dilaga accompagnata dal renzismo, figlio del settantennio partitocratico.
Questa Europa ha prorogato la tortura e il nostro Stato e il Governo Renzi adesso applicheranno la tariffa.
Cosa ne è stato degli obblighi evocati dal nostro Presidente? Quel Presidente della Repubblica che - recependo in pieno le osservazioni di Marco Pannella - ha scritto: “Confido che vorrete intendere le ragioni per cui mi sono rivolto a voi attraverso un formale messaggio al Parlamento e la natura delle questioni che l'Italia ha l'obbligo di affrontare per imperativi pronunciamenti europei. Si tratta di questioni e ragioni che attengono a quei livelli di civiltà e dignità che il nostro paese non può lasciar compromettere da ingiustificabili distorsioni e omissioni della politica carceraria e della politica per la giustizia”.
No, non cederò a un pur legittimo avvilimento; non voglio e non posso. Abbiamo un tesoro di lotta da difendere, la nostra ragionevolezza da contrapporre allo sfascio che incombe.
Domani scenderò in piazza al fianco dei sindacati di Polizia penitenziaria per la vita del diritto e il diritto alla vita e per innalzare una volta ancora le nostre bandiere: “Diritto, Giustizia, Amnistia per questa Repubblica e per questa Europa, Libertà, Democrazia”.
Scenderò in piazza per ricordare a me stesso e a tutti coloro a cui potrò rivolgermi, che l’amministrazione della giustizia in questo nostro Paese è alla bancarotta e che essa è zavorra per la vita economica e sociale di questa italietta del fascio unico dei partiti, succeduto al partito unico del fascio.
Avremo la possibilità di spiegarle, di raccontarle le nostre ragioni e le nostre proposte? Forse no; ma memore di un antico insegnamento, dico: “fai quel che devi, accada quel che può”.
Noi non molliamo! Lo dico anche al Governatore della regione Basilicata Marcello Pittella, che non ha proferito verbo a sostegno delle nostre ragioni, emulando il suo mentore Matteo Renzi.
Appuntamento a Potenza dunque, alle ore 10.00, sotto le mura della casa circondariale, per marciare con una parte della torturata comunità penitenziaria.
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Carceri. Bernardini: l’UE proroga di un anno la tortura dei carcerati in Italia. Il Governo sta per quantificarne il prezzo.
Fa inorridire il giudizio del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa: “significativi risultati”, quasi si possa stabilire una gradazione della tortura, dei trattamenti inumani e degradanti. Hanno accettato “il gioco dei tre metri” dei “treccartari” italiani, in primis il Presidente del Consiglio Matteo Renzi del quale abbiamo chiesto le dimissioni; tre metri quadri a disposizione di ogni detenuto, calcolati chissà come e ottenuti violando altri diritti umani come la deportazione di migliaia di reclusi in istituti lontani centinaia di chilometri dalla propria famiglia.
Secondo la Corte Costituzionale italiana devono OBBLIGATORIAMENTE cessare gli effetti normativi lesivi della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo: per questo avrebbero dovuto adoperarsi i poteri dello Stato. Sono cessate queste violazioni? Noi siamo convinti di no, e lo abbiamo documentato con il dossier che abbiamo inviato proprio al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Condizioni igieniche disastrose, mancanza di cure anche per malati con patologie gravissime, attività trattamentali di lavoro e studio praticamente inesistenti, sofferenze indicibili per i tossicodipendenti e per coloro che essendo troppo lontani non possono più vedere figli, coniugi o genitori: gli atti di autolesionismo, le morti e i suicidi sono l’indice di questo sconforto che spesso arriva alla disperazione. Il Governo sta per varare un decreto legge “in materia di rimedi risarcitori in favore dei detenuti e degli internati che hanno subito un trattamento in violazione dell'articolo 3 della convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle liberta' fondamentali”: vedremo quale sarà il “prezzo della tortura” e della vergogna dell’Italia. Come Radicali, proseguiamo la nostra lotta per l’amnistia e l’indulto subito! forti dell’attualissima sentenza Torreggiani della Corte EDU e del Messaggio del Presidente Napolitano: ci vuol pure qualcuno che, come Marco Pannella, sappia scorgere e denunciare con forza i segni del degrado democratico che porta con sé i crimini che si credevano debellati già nel secolo scorso.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Le vignette di Loriso - Il leader dei Radicali Marco Pannella in Basilicata per dare la carica ai lucani
Domani, su “Via Pretoria”, inserto satirico del quotidiano la Nuova del Sud curato da Franco Loriso, verranno pubblicate alcune vignette dedicate a Marco Pannella e ai Radicali.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Il Leader dei Radicali Marco Pannella in Basilicata per dare la “carica” ai lucani
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">I Radicali non si dicono ser-ENI
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">
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Eutanasia, Cappato: al Gemelli comportamento ineccepibile. Altrove si disinformano i malati, come all'Umberto I. Ecco le prove
Dichiarazione di Marco Cappato, Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni e promotore della legge popolare per il rifiuto dei trattamenti sanitari e la liceità dell'eutanasia
Il professor Mario Sabatelli, nell'intervista a "Viva la vita" ripresa dal Fatto, ha raccontato il comportamento tenuto da lui stesso e dall'Ospedale Gemelli nei confronti di persone affette da patologie come la Sla, alle quali viene riconosciuto non solo il diritto di scegliere se iniziare o non iniziare un trattamento sanitario come la respirazione artificale, ma anche il diritto di interrompere tale trattamento in qualsiasi momento. Si tratta, da parte del Professor Sabatelli e dell'Ospedale Gemelli, di un comportamento ineccepibile sia sul piano della legge che su quello del buonsenso. Come già la lotta dei radicali Luca Coscioni e Piero Welby e il coraggio del medico Mario Riccio hanno dimostrato, esistono e vanno rispettati entrambi i diritti, di rifiutare il respiratore come fece Coscioni e di interromperne l'uso come fece Welby, anche attraverso la sedazione, come fu praticata da Riccio.
Il vero scandalo è quello di chi ancora impedisce o ostacola la libera scelta. Un atto di disinformazione grave è quello realizzato dal Professor Claudio Terzano del Policlinico Umberto I di Roma, il quale il 12 Aprile all'Università La Sapienza - in occasione di un convegno pubblico patrocinato dalla Regione Lazio - ha diffuso un "modulo sulle direttive anticipate" "utilizzato dal percorso di area critica Respiratoria SLA" , nel quale è scritta nero su bianco la seguente frase da far firmare ai malati di Sla: "secondo le leggi attualmente vigenti in Italia non mi sarà possibile ottenere la sospensione della ventilazione invasiva". Si tratta di un'affermazione del tutto falsa e infondata, che può avere effetti intimidatori nei confronti dei malati, e che fa comprendere l'importanza di assicurare effettivamente su tutto il territorio nazionale quel pieno rispetto dell'autodeterminazione individuale ancora affidato al coraggio e al rigore di professionisti come Sabatelli.
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Affissioni abusive: Cappato, grazie a Calise e M5S per adesione a sciopero del numero legale
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo radicale - federalista europeo
Ringrazio Mattia Calise e il Movimento 5 stelle per aver deciso di unirsi alla mia iniziativa di non contribuire più al numero legale in aula fino a quando non saranno state riemesse le ordinanze di ingiunzione sulle affissioni abusive per le elezioni del 2011 contro partiti e candidati (oltre 6 milioni di euro).Spero che l'adesione di Calise possa indurre l'Amministrazione Pisapia a rivedere la decisione preannunciata di riemettere (forse) dopo 120 giorni, cioè a agosto inoltrato, le ordinanze annullate il 7 aprile, con il rischio che il Comune non riesca ad incassare le cifre dovute.
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Magi: continua illegalità del presidente del consiglio Coratti su delibera unioni civili e testamento biologico. Lettera al Prefetto e manifestazione in aula
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere comunale Radicale eletto nella lista civica Marino sindaco. Le delibere di iniziativa popolare sulle Unioni civili e Testamento biologico che in base allo Statuto dovevano essere discusse entro sei mesi dal deposito giacciono da anni con le oltre 15 mila firme di cittadini romani. Per questo lo scorso 16 maggio ho inviato alla Presidenza dell'aula una richiesta di autoconvocazione ai sensi del testo Unico degli Enti locali - sottoscritta a norma di legge da un quinto dei membri del Consiglio, i colleghi della Lista civica, di Sel e del M5s - per uscire dallo stato di palese violazione dello Statuto. Giovedì 5 giugno scadrà il termine di 20 giorni previsto dalla legge entro cui il presidente Coratti è tenuto a convocare tale seduta. Per questo nelle prossime ore come consigliere comunale insieme ai compagni Radicali invieremo la lettera che segue al Prefetto di Roma. Oggi, inoltre, nella giornata di “riflessione sull'omofobia”, organizzata di fatto come palliativo di una vera seduta deliberante su misure antidiscriminazione, militanti dell'associazione Radicali Roma hanno manifestato all'interno dell'aula aprendo uno striscione al grido di ”LEGALITA' PER LE DELIBERA POPOLARI”. Illustre Prefetto noi sottoscritti cittadini, ci rivolgiamo a Lei, quale organo a competenza generale che rappresenta il Governo nella sua unità, nella funzione di ultimo garante della legalità degli enti locali affinché vigili sul rispetto dettami dello Statuto di Roma Capitale che presiedono alla tutela e promozione della partecipazione popolare nella determinazione delle questioni da mettere all'ordine del giorno dell'Assemblea Capitolina. In particolare da almeno cinque anni le delibere di iniziativa popolare che riguardano i cosiddetti temi sensibili, dalle unioni civili al registro del testamento biologico, per cui i Radicali hanno raccolto migliaia e migliaia di firme dei cittadini romani, giacciono in stato vegetativo nei cassetti del Campidoglio, nonostante lo Statuto, anche nella nuova riformulazione preveda che siano obbligatoriamente discusse e votate entro un mese dal deposito. E' dal 2007 che, come Radicali Roma, con la sottoscrizione di ...... cittadini romani abbiamo consegnato le nostre proposte in merito a una regolamentazione delle unioni civili a un'Aula consiliare che, in totale spregio delle norme e della legalità, non ne ha nemmeno calendarizzato la discussione. A seguito della perdurante inerzia dell'Aula Capitolina il Consigliere Riccardo Magi, ai sensi dell' art. 39 del Tuel, ha raccolto le firme di un quinto dei consiglieri necessarie alla convocazione di diritto dell'Aula perché si ponga all'ordine del giorno il tema e inviato tale richiesta, che si allega, Il termine previsto dalla legge di 20 giorni sta per spirare. Ci affidiamo a Lei affinché possa adottare ogni misura utile affinché non pesista la violazione dello Statuto, non si realizzi la violazione dell'art. 39 del Tuel e non si continui ad attentare ai diritti civili e politici dei cittadini impedendo loro l'accesso, nelle forme tipiche previste dal leggi statuti e regolamenti, di operare affinché si realizzino le istanze e le aspettative di protezione dei diritti dei singoli.
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Rifiuti: multe stratosferiche Ue per l’Italia. È ora che i responsabili paghino il conto dei loro misfatti, anziché prelevarlo dalle tasche dei cittadini. Comunicato di Radicali Italiani e Partito Radicale
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali italiani, d’intesa anche con Marco Pannella, a nome e per conto del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito
“Oggi la Commissione Europea ha chiesto alla Corte di Giustizia di condannare l’Italia a versare somme stratosferiche per le infrazioni riguardanti le discariche abusive di rifiuti pericolosi. Addirittura, la denuncia riguarderebbe ben 218 discariche abusive, dislocate in tutte le regioni italiane, che reiteratamente violano le direttive europee a salvaguardia della vita e della salute dei cittadini.
Quando Marco Pannella definisce lo Stato italiano “delinquente professionale” per la perpetrazione dei reati massimi nei confronti degli abitanti del suo territorio vittime della violazione di Diritti Umani fondamentali, i mezzi di informazione tacciono ritenendo le sue lotte nonviolente “non notiziabili” se non quando, portate alle estreme conseguenze, egli stia per rimetterci la vita. In questo caso, la “notizia”, raramente riguarda le ragioni della sua lotta.
Alcuni giorni fa il leader radicale ha incitato -sostenendola- l’iniziativa dell’avv. Deborah Cianfanelli (Direzione di Radicali italiani) che sta mettendo a punto un dettagliato esposto alla Corte dei Conti sul “danno erariale” provocato dallo Stato italiano ai suoi cittadini per le salatissime multe e per le voragini di bilancio provocati dai trattamenti inumani e degradanti strutturali nelle nostre carceri (violazione art. 3 della CEDU) e per l’irragionevole durata dei processi civili, penali e ammnistrativi che, secondo la Banca d’Italia, fanno perdere all’Italia ogni anno 1 punto percentuale di PIL (violazione art. 6 della CEDU), oltre alla sofferenza inescusabile provocata a milioni di persone.
Massimiliano Iervolino con il suo libro “Roma, la guerra dei rifiuti”, Maurizio Bolognetti con il suo “La peste italiana. Il caso Basilicata. Dossier sui veleni industriali e politici che stanno uccidendo la Lucania” sono solo due esempi di radicali che documentano violazioni decennali del diritto italiano e comunitario. Il problema è che in uno Stato come quello italiano, dove sono carta straccia le regole democratiche, loro, come altre decine di resistenti, rischiano di emettere silenzio se – attraverso il ricorso alle giurisdizioni italiane e internazionali che Partito Radicale e Radicali italiani stanno organizzando in modo massiccio – i responsabili dello sfascio continuano a rimanere sconosciuti oltre che impuniti, facendo pagare il conto ai cittadini e abitanti del territorio, sin d’ora ipotecando la vita e la sopravvivenza stessa delle future generazioni degli esseri viventi.”
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Vecellio: un "in bocca al lupo" al "Garantista", sarà un quotidiano intelligente, coraggioso, scomodo.
"Il nome e' evocativo, da solo un programma, un manifesto: "il Garantista" sarà un quotidiano intelligente, coraggioso, spregiudicato, lo troveremo al nostro fianco in battaglie di libertà e liberazione, ci conforterà e consiglierà con la critica". E' il messaggio di "auguri" che Valter Vecellio, della direzione di Radicali italiani ha inviato a Piero Sansonetti, direttore de "Il Garantista" tra qualche giorno in edicola. "Il Garantista sarà certamente un giornale scomodo, con un "carattere", e per questo di imprescindibile lettura: un giornale con una sua opinione che lascerà spazio alle opinioni, alle idee, ai "fatti" e alle notizie. Una bella scommessa, insomma, che varrà la pena di giocare, e sopratutto di questi tempi, caratterizzati da conformismo opportunista e appiattimento intellettuale. Una scommessa che il direttore Piero Sansonetti e la squadra che fino a ieri animava "Gli Altri" sapranno sicuramente vincere"
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Bolognetti: Il supremo Governatore di tutti i topi tutti Marcello Pittella e il Ministro del Petrolio
Fonte: Nuova del Sud, 2 giugno 2014(pag. 1 e 2)
Ecco perché parteciperò alla manifestazione del 4 giugno
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Segretario di Radicali Lucani
Il ministro Guidi sembra aver perso ogni freno inibitore e si è trasformata in una sorta di portavoce delle compagnie petrolifere e di Assomineraria.
La Guidi, evidentemente, ritiene che il 40% di voti incassati dal Pd alle Europee rappresenti un salvacondotto per propinarci il cento per cento di sciocchezze.
L’ottimo Ministro ha, in queste ore, rilanciato i concetti già espressi dal prof. Romano Prodi e - come e più del Professore - ha inteso parlare dei presunti vantaggi connessi ad un incremento delle attività di estrazione idrocarburi, rimuovendo totalmente la questione dei costi e segnatamente dei costi ambientali.
Dopo aver ascoltato le parole della Guidi, viene da pensare che quanto prima i quattro fiumi, simbolo della nostra regione, saranno sostituiti da trivella e barile.
L’agguerrita Ministra ce lo ha detto chiaro e forte: occorre trivellare in cielo, in terra e in mar.
Un pessimo biglietto da visita in vista dell’imminente incontro con il “supremo governatore di tutti i topi tutti”, Marcello Pittella.
Un Pittella, che dopo aver utilizzato in campagna elettorale il tema ambientale, adesso - come e più dei suoi predecessori - sembra assolutamente incapace di far valere le ragioni della Basilicata e gli interessi dei cittadini lucani che, al di là dei numeri offertici dalle esilaranti relazioni della Fondazione Mattei, non coincidono affatto con gli interessi di Assomineraria e soci.
Vorrei essere smentito, ma l’impressione che si ricava da questi primi mesi di Giunta Pittella è che il Governatore abbia utilizzato il tema ambientale come specchietto per le allodole e, al di là di una opposizione di facciata, sia stato assolutamente pronto ad assecondare le richieste della lobby dell’oil and gas.
Al ministro Guidi posso solo rispondere che il “no” radicale ad ulteriori attività di estrazione idrocarburi è stato ampiamente argomentato e non è un “no” dettato da pregiudizi, ma basato su una attenta valutazione di costi e benefici. Un “no” accompagnato da proposte e analisi che vanno ben oltre la questione lucana.
Al Governatore Pittella, invece, suggerisco un’ attenta lettura di quanto la stessa Regione scriveva il 30 dicembre 2005 nel DSR(Documento Strategico Regionale): “All’estrazione di gas e petrolio dal sottosuolo della Basilicata è collegato un rischio di emissioni di inquinanti nei corpi recettori naturali(aria e acqua), il cui monitoraggio andrà garantito tramite sistemi di verifica delle immissioni da realizzare con fondi specifici derivanti dagli accordi di compensazione ambientale”.
Come abbiano funzionato i monitoraggi in questi anni lo sappiamo bene e lo abbiamo ripetutamente denunciato e documentato. Il rischio paventato dalla stessa Regione, invece, si è di certo concretizzato, considerando l’infinità di siti inquinati dalle attività di ricerca, trasporto ed estrazione idrocarburi e l’impatto sulle matrici ambientali prodotto, tanto per iniziare, dal Cova(Centro Oli Val D’Agri).
Non a caso - e con buona pace dei vari Tabarelli, Profumo, Prodi e Guidi - la stessa Regione parla di “compensazioni ambientali”.
In questo scontro non ci sono vie di mezzo, e il Supremo Governatore deve decidere se stare dalla parte di coloro che intendono difendere ambiente e salute, o dalla parte di chi vede la nostra terra come una sorta di Iraq o di Kazakistan.
Il tempo del cerchiobottismo è finito ed anche quello del doppio binario pittelliano. Governatore, il re è nudo, e adesso o decide di difendere, davvero e seriamente, il nostro territorio e le preziose riserve idriche di cui disponiamo e il cui valore è di gran lunga superiore a qualche decina di milioni di barili di greggio, o abbia il buon gusto di schierarsi apertamente con la Guidi.
Il tempo delle lingue biforcute è finito e noi - che l’anello al naso non ce l’abbiamo- per dirla con Tex Willer, non vogliamo finire a spalar carbone nelle caldaie di sanatasso.
Approfondimenti
Nuova del Sud, 2 giugno 2014(pag. 1)
Nuova del Sud, 2 giugno 2014(pag. 2)
Documento Strategico Regionale, 30 dicembre 2014
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Quelli di Sel e il cappello a cilindro della Sinistra di lotta e malgoverno.
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Segretario di Radicali Lucani
Se il renziano Pittella parla con lingua biforcuta, non meno biforcuta è la lingua dei vetero-comunisti della Sel.
Alla Murante e soci dico che l'unico "cappello" che vedo in giro, in vista della manifestazione del 4 giugno, è il cappello a cilindro di Sinistra senza Ecologia e senza Libertà.
Il cappello dal quale tirano fuori conigli e doppie verità. Il tutto come da antica tradizione.
Anziché pontificare, quelli della SELLE e annesse articolazioni potrebbero spiegarci come mai, loro che occupano da sempre posti di governo e sottogoverno, non si sono mai accorti di quanto stava avvenendo in Basilicata sul fronte dei veleni industriali e politici.
Quando nel 2010 ho denunciato il decadimento della qualità delle acque invasate nelle principali dighe lucane, la voce dei Romaniello, della Murante e di tutto il sottogoverno e il sottopotere Sel non ho avuto il piacere di ascoltarla.
Eppure, loro nei palazzi del potere ci vivono. Ci vivono con ex sindacalisti come Giannino Romaniello, che con facilità avrebbe potuto avere accesso alle segrete stanza del Dipartimento Ambiente e ad informazioni che solo grazie all’operato dei Radicali e del sottoscritto sono diventate di pubblico dominio.
E certo non abbiamo avuto il piacere di sentir pronunciare una sola parola sul Pertusillo da parte del compagno Vendola. Quello stesso Vendola che nel novembre 2010 partecipava alla presentazione del rapporto “Ambiente e Sicurezza” dell’Ilva in compagnia di Emma Marcegaglia e della famiglia Riva, e che in quell’occasione dichiarava: “Chiesi a Emilio Riva, nel mio primo incontro con lui, se fosse credente, perché al centro della nostra conversazione ci sarebbe stato il diritto alla vita. Credo che dalla durezza di quei primi incontri sia nata la stima reciproca che c’è oggi. La stessa che mi ha fatto scendere in campo contro il referendum per la chiusura del polmone produttivo della Puglia”.
Sel e i sindacati di parastato, ottimamente rappresentati dall’ex segretario regionale della CGIL Giannino Romaniello, sono responsabili di quanto avvenuto in terra di Basilicata sul fronte delle attività di estrazione idrocarburi.
Responsabili per omissioni, “distrazioni” e per aver condiviso scelte scellerate.
Oggi, loro sì, provano a cavalcare la protesta e con la doppiezza che li caratterizza attribuiscono ad altri quello che è il loro tentativo di mettere abusivamente “cappello”.
Siamo di fronte alle solite eterne tattiche di matrice stalinista.
Siatene certi, questi nostri ineffabili compagnucci continueranno nel loro gioco di sempre; continueranno con le pubbliche virtù sbandierate in piazza e i “vizi” privati coltivati nel palazzo d’inverno dove da sempre vivono, si moltiplicano e ingrassano.
Per parte mia nessun tentativo di mettere “cappelli”, ma il desiderio, quello sì, di stabilire una verità storica e di rivendicare un’azione politica volta ad onorare il diritto a poter conoscere per deliberare.
Lo devo a me stesso, alla storia che credo di rappresentare di fronte al costante tentativo di censura, rimozione e falsificazione operato da coloro che ben volentieri si prestano a fare i mazzieri di regime.
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Vendola e il rapporto “Ambiente e Sicurezza” dell’Ilva
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Expo 2015/ Vecellio. Dall' Authority un rapporto umiliante. Appalti senza controlli per mezzo miliardo di euro. Politici che non vedono, non sentono, non parlano...
E' un rapporto umiliante, quello dell'Authority dei contratti al presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone a proposito di Expo 2015. E' quanto scrive su Notizie Radicali" Valter Vecellio della direzione di Radicali italiani. Apprendiamo di appalti senza controlli per mezzo miliardo di euro: denaro pubblico sottratto "alle norme e ai controlli" in nome dell'"emergenza" più prevista del mondo. "Ben 82 disposizioni del Codice degli appalti sono state abrogate con quattro ordinanze della Presidenza del consiglio così da escludere l'Autorita' Garante per la vigilanza dei contratti pubblici e la Corte dei conti da ogni tipo di reale controllo. Emergono affidamenti diretti oltre le soglie consentite, riferimenti a commi di legge inesistenti, procedure ristrette poco giustificabili. Ben 72 appalti sono stati consegnati "senza previa pubblicazione del bando", tra cui figurano il mezzo milione a Publitalia per la fornitura di spazi pubblicitari e i 78mila euro per 13 quadricicli alla Ducati energia, impresa della famiglia del ministro dello Sviluppo Federica Guidi. A Fiera Milano congressi e' affidata l'organizzazione di un meeting internazionale dal valore di 881mila euro. Per non dire di quello che si possono spartire le organizzazioni criminali.
Quando l'Authority ha potuto accertare come stanno le cose ne son venute fuori (si fa per dire) delle belle. A marzo del 2013, dopo uno screening dello stato di avanzamento della costruzione della Pedemontana, oltre a segnalare gravi ritardi si e' individuato un incremento del costo complessivo dell'opera complementare all'Expo di 250 milioni di euro. Nella relazione ispettiva si legge che l'appalto era stato affidato con "elementi oggettivi di distorsione della concorrenza e conseguente alterazione del risultato della gara". In sostanza appalto sbagliato, costi impazziti, autostrada che rischia di non essere mai terminata. Insomma: un quadro desolante; e ancor piu' desolante la mancata vigilanza, il nessun controllo, da parte di chi doveva e poteva denunciare, vigilare, controllare. Oggi come trent'anni fa la logica e lo spirito che ha animato tanti e' stato quello dell'aggiungi un posto a tavola. A Milano, in Lombardia, maggioranze e opposizioni si comportano come le tre classiche scimmiette: non vedono, non sentono, non parlano.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Pena di morte. Iran, Nessuno tocchi Caino condanna esecuzione di Gholamreza Khosravi
Nessuno tocchi Caino condanna l’esecuzione compiuta stamane dal regime iraniano di Gholamreza Khosravi, dell’organizzazione dei Mojahedin del popolo iraniano (PMOI). Gli era stato imputato il reato di "Moharebeh (nemico di Dio), fattispecie a cui ricorre spesso il regime iraniano per perseguitare oppositori e dissidenti politici. Khosravi in realtà era “colpevole” di aver sostenuto il PMOI anche finanziando i mezzi di comunicazione dell’organizzazione. La sua esecuzione era stata più volte rinviata grazie alla pressione internazionale.
Gholamreza Khosravi, aveva 49 anni ed era nato a Abadan (nel sud dell’Iran). Aveva un figlio di 17 anni ed era un esperto nell’installazione di impianti industriali Arrestato in due occasioni aveva trascorso 12 anni in carcere dove gli erano state inflitte condizioni durissime di detenzione. Sergio d’Elia ed Elisabetta Zamparutti, rispettivamente Segretario e Tesoriera di Nessuno tocchi Caino hanno dichiarato: “Condanniamo fermamente questa esecuzione che conferma la recrudescenza del regime iraniano e rivela il vero volto della presidenza Rohani. Durante il suo mandato l’Iran ha infatti raggiunto un record di esecuzioni e inasprito la politica repressiva nei confronti dei prigionieri politici ed in particolare contro i componenti l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran.” I due esponenti radicali hanno continuato: “Ci appelliamo alla Comunità internazionale e al Governo italiano perché affrontino il perdurare del dominio assoluto di una teocrazia anacronistica ed oscurantista che vede ancora nella guida spirituale suprema il fulcro intoccabile ed indiscutibile di un potere assoluto ed aiutino e sostengano le opposizioni democratiche che in Iran e fuori dal l’Iran, ed in particolare l’organizzazione dei Mojahedin del popolo iraniano, da decenni lottano per questo autentico cambiamento di regime”.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati