Radicali Italiani
Marco Pannella non chiede cari…sma, ma lo dona!
Fonte: Via Pretoria (Periodico di satira politica) – Nuova del Sud, 11 giugno 2014
Di Franco Loriso
Marco Pannella arriva a Potenza e s’immerge nel caotico traffico di una città dagli stretti budelli. Mio dio, si ferma a parlare con un giovane del posto come se lo conoscesse da sempre. I suoi capelli bianchi si confondono con il cielo plumbeo, il suo sguardo fiero e dolce ammalia tutti. Marco Pannella ha carisma da vendere, ma lo dona gratis a chiunque gli chieda qualcosa di carattere politico o sociale, o del motivo della sua presenza nella città capoluogo di una Regione che, dai secoli dei secoli, ormai, è alla mercé di politicanti di mestiere. Democristiani da sempre, nonostante in tutti questi anni, come banderuole al vento, hanno girato e rigirato dove soffiava la boria del potere.
I lucani hanno sempre baciato la mano a questi politicanti che si sono aggrappati, un giorno sì e un giorno no, alla tunica color porpora di cardinali e vescovi, proprietari assoluti non delle anime degli abitanti di questa martoriata regione, ma dei posti di potere donati in cambio della loro fedeltà alla causa partitocratica. E oggi nel vedere Pannella camminare a passo svelto, e senza alcuno stuolo di portaborse & affini, per raggiungere il luogo della manifestazione contro lo sventramento delle viscere di una terra generosa ed ospitale, ti senti di poter toccare il cielo con un dito. Chiaramente, tutta questa sensazione di pace non sembra sfiorare minimamente gli scherani del potentato politico regionale, che hanno già ricevuto l’ordine di snobbare la manifestazione, altrimenti addio privilegi, addio al goccio di petrolio gratis, addio al calendario dell’Eni a Natale, che, - udite, udite - viene inserito anche a mo’ di panino in alcuni organi di informazione locale. E qui ti vengono i brividi, perché è la dimostrazione della più becera prostrazione ai bisogni degli uomini dei bottini, pardon, bottoni.
Marco Pannella, sanguigno condottiero, sembra aver percepito tutto ciò e aggrotta le sopracciglia, nascoste a malapena dietro quegli occhiali a forma di goccia. Forse li ha scelti di questa forma per dare una giustificazione quando s’inviperisce per le ingiustizie subite dal popolo - non solo quello lucano – imprigionato e sottomesso ai voleri di una partitocrazia che ha bloccato, di fatto, la democrazia e soprattutto la libertà della stragrande maggioranza del popolo sovrano, che si affida disperato a qualche imbonitore di veline, o al comico di turno... che nella mangiatoia Rai si è pure trasformato in giullare... ed oggi, magia delle magie è diventato parlante.
Già, è proprio quando vede la goccia che fa traboccare il vaso, che Pannella, con la sua cultura della tolleranza e soprattutto determinazione, non guarda in faccia a nessuno e ce n’ha per tutti. Signori stiamo parlando di quel Pannella che ha tenuto testa ai Craxi, agli Andreotti, agli Almirante con grande rispetto per le loro diverse ideologie, ma guai se tentavano di calpestare la dignità di un qualsiasi essere umano. Oggi Pannella continua in questa sorta di missione di pace e di fratellanza fuori dal Palazzo e lo fa perché quelle mura, impregnate di corruzione, gli fanno mancare il respiro. Meglio combattere fuori dalle mura delle carceri, dove da anni poveri disperati vivono una vita di stenti e di angherie.
Mi si accappona la pelle quando sento che il Presidente della Repubblica e non ultimo il Papa in persona si preoccupano della sua salute, nel momento in cui mette in atto i suoi numerosi scioperi della fame e della sete. Segno, inconfutabile che Pannella è sì del Partito Radicale, ma è soprattutto il carismatico condottiero delle battaglie civili che molti vorrebbero fare, se liberi anch’essi da ogni vincolo di lacci & lacciuoli partitocratici. Avere la fortuna di essere il fondatore di un giornale libero come via Pretoria, dove si fa satira ma soprattutto lotta al potere, e di poter parlare di Pannella in questo modo, senza che nessuno possa permettersi di ricattarmi o poter dire che il giornale ha ricevuto un centesimo, è un privilegio. Mai, nessun politico è uscito indenne dalle mazzate del nostro foglio, solo Pannella potrà dire un giorno che lo stridere dei nostri torchi non ha trovato un motivo per bacchettarlo. E come si fa? Un mito vivente che ti riempie il cuore di gioia per le sue battaglie... non mi fa sentire solo. Ed io che provengo da una famiglia modesta, con dei genitori che hanno patito la fame e le angherie dei signorotti del Vulture-Melfese - tant’è che mio padre è stato nelle patrie galere per ben sei mesi, soltanto per aver avuto il coraggio di gridare in piazza... “terra ai lavoratori” - nel vedere, ancora oggi, Pannella (e i radicali) impegnato nelle sue battaglie sociali, beh, lo confesso è come voler rendere omaggio a mio Padre, dicendogli, (sarà lassù su qualche nuvola ad osservarmi!) che non mi sento più orfano dei suoi insegnamenti... Infatti spesso mi ricordava: “Franco, non chinare mai la testa al cospetto di chi che sia e rispetta il prossimo tuo, fosse anche l’ultimo della terra”. Ecco, con Pannella in giro mi sento protetto! Peccato che quando è venuto a Potenza non ho potuto abbracciarlo e avere l’onore di intervistarlo. Gli avrei sicuramente chiesto:
D. Come ci si accorge di avere gli ideali dei radicali?(scusate la rima!).
D. A che cosa avete rinunciato per quest’impegno a dir poco “disumano”?
D. Marco Pannella davanti ad un libro... voglia di apprendere o di viaggiare?
D. Per come amate gli umili e gli ultimi avete mai pensato di indossare l’abito talare?
D. A proposito, quando Vi ha telefonato il Papa vi siete emozionato oppure avete continuato tranquillamente ad aspirare una sigaretta?
D. La persona che avete amato di più nella Vostra vita.
D. C’è un desiderio non ancora esaudito di Marco Pannella?
D. Perché non è più così facile fare vera politica in Italia?
D. La Basilicata l’avete scoperta da solo oppure c’è lo zampino di Bolognetti?
D. Basilicata ricca e prosperosa: non decolla per colpa dei lucani o dei politici locali?
D. Quando Marco Pannella andrà in pensione?
D. Il mondo dei radicali sembra quello spiegato nelle Sacre Scritture. Gesù Cristo non c’è riuscito! Si potrà mai realizzare?
D. Ultima domanda, una da cento pistole. Sulla fatidica torre ci sono Bolognetti, la Bernardini e la Bonino. Chi salverebbe senza esitazione pur avendo tre lanci a disposizione?
Chissà se avranno mai risposta queste domande!
Comunque, risposte o non risposte, Mitico Marco Pannella Vi auguro tanta serenità, perché di questi tempi e con questi ritmi che avete, credo ne abbiate veramente bisogno.
Ad maiora!
Franco Loriso
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Carceri, Radicali: Le condizioni igienico-sanitarie di Sollicciano imporrebbero l'immediata chiusura
Firenze - Dopo la notizia diffusa dal sindacato Uil-Pa sulla presenza di zecche nelle celle nell'istituto penitenziario di Sollicciano, sono intervenuti il consigliere provinciale radicale Massimo Lensi e il segretario dell' Associazione radicale "Andrea Tamburi", Maurizio Buzzegoli: «Le pessime condizioni igienico-sanitarie, oltre che di sicurezza sui luoghi di lavoro, del carcere fiorentino imporrebbero l'immediata chiusura della struttura come avverrebbe all'esterno per una qualsiasi attività».
Solo la scorsa settimana i Radicali fiorentini avevano chiesto al neo-sindaco fiorentino di nominare un nuovo garante cittadino dei detenuti: «La drammaticità quotidiana del carcere fiorentino non può aspettare: per Nardella, la "periferia" di Sollicciano deve diventare una priorità».
Infine, Lensi e Buzzegoli, hanno rilanciato la lotta sulla Giustizia: «La questione dell'assenza di legalità, di stato di diritto, di democrazia in Italia si risolve solo grazie ai provvedimenti di amnistia e indulto».
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Giunta Chiamparino: Saitta alla sanita’ non rappresenta rottura significativa dopo triade Ferrero/Monferino/Cavallera
Giulio Manfredi, Direzione Radicali Italiani, e Igor Boni, presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta:
"Innanzitutto rivolgiamo a Sergio Chiamparino e ai nuovi Assessori il nostro augurio di buon lavoro. Sui nomi scelti per la formazione della nuova Giunta è meglio astenersi per il momento da giudizi; giudicheremo alla prova dei fatti. E' evidente in ogni caso in partenza il salto di qualità dopo la drammatica esperienza della Giunta Cota.
La nomina cruciale era quella alla Sanità, visto che lì va l’80% del bilancio regionale e che chi va lì si trova in eredità quattro anni contrassegnati da tre assessori alla Sanità di cui il primo (Caterina Ferrero) arrestata e sottoposto a procedimento penale, il secondo (Paolo Monferino) arrivato per fare la 'rivoluzione in sanità' (Cota dixit) e andato via con le pive nel sacco senza nemmeno rendere nota la sua dichiarazione dei redditi e il terzo (Ugo Cavallera) di nobile scuola democristiana e quindi non certo in grado di produrre la svolta necessaria basata su riorganizzazione, risparmi, competenza e merito.
Invece è proprio dalla riforma sanitaria piemontese che passerà gran parte del successo o dell'insuccesso dell'intera Giunta. Antonio Saitta è in partenza un degno successore di Ugo Cavallera, nulla di meno e nulla di più. Saremo contenti di ricrederci ma non vediamo in lui, nella sua storia, alcun elemento di significativa rottura rispetto al passato. Non basta certo il requisito dell’onestà per fare bene l’Assessore alla Sanità in una situazione drammatica dei conti come quella che abbiamo davanti".
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Fecondazione, Ass. Coscioni: appello di Ilaria D'Amico al Governo per la donazione dei gameti
Si è conclusa nella tarda mattina la conferenza stampa indetta dall'Associazione Luca Coscioni al Senato per commentare la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa e per lanciare il seguente appello, che ha come testimonial la giornalista e conduttrice televisiva Ilaria D'Amico:
Fecondazione: Ass. Coscioni lancia con altre associazione appello per la donazione di gameti
Comunicato stampa dell’Associazione Luca CoscioniVorremmo che anche chi non può avere una gravidanza possa comunque realizzare il desiderio di genitorialità in Italia e legalmente. Per questo motivo - affermano Filomena Gallo (Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica), Federica Casadei (Associazione Cerco un Bimbo), Laura Pisano (Associazione L’altra Cicogna), Teresa Bilotti (Associazione Amica Cicogna) - ci appelliamo da una parte al Governo affinché faccia tutto quanto in proprio potere per agevolare la donazione di gameti, dall'altra ci appelliamo alle coppie e a tutti i cittadini perché donino i propri gameti. Nessun legislatore può imporre divieti che violano la sfera dei diritti personali e le libertà civili, come confermato anche dalla decisione della Corte costituzionale dello scorso 9 aprile che ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa”
APPELLO PER LA DONAZIONE SOLIDALE AI FINI DI UNA GRAVIDANZA
Il desiderio di genitorialità molto spesso è ostacolato da una natura che impedisce alla coppie di avere dei figli, a causa dell’infertilità e della sterilità. Tuttavia i progressi medico-scientifici hanno permesso negli ultimi decenni di trovare una soluzione: con le tecniche di procreazione medicalmente assistita a tutti è stato consentito di esaudire il desiderio di avere un figlio; in alcuni casi, un nuovo nucleo familiare è nato grazie alla generosità di tutti quelli che hanno deciso di donare i propri gameti. Un dono, un gesto d’amore gratuito che ha permesso l’arrivo di nuovi bambini. La legge 40 ha spezzato questo cordone di generosità per dieci anni; ma ora potremmo ricominciare a dare speranza a tante coppie attraverso questo appello.
Premesso che:
- Le tecniche di fecondazione medicalmente assistita consentono anche alle persone che hanno perso per sempre il proprio potere riproduttivo di tentare una gravidanza con l’aiuto della donazione gratuita e anonima di gameti;
- Tale tipo di donazione si è svolta ovunque fin dagli anni sessanta, data in cui si sono costituite in molti Paesi le prime banche di conservazione dei gameti;- L'Italia non ha fatto eccezione: il ministro Donat Cattin emanò una circolare che stabilì che la fecondazione in vitro potesse essere applicata nelle strutture private che si dotarono di codici di autoregolamentazione. Le donazioni di gameti avvenivano esclusivamente a titolo gratuito, non era prevista alcuna remunerazione per le donatrici/ori e alcun costo per i riceventi. In Italia, appunto, i gameti femminili venivano donati dalle donne che si sottoponevano a procedure di procreazione medicalmente assistita (PMA) i cui oociti non venivano utilizzati al termine dei trattamenti.
- Con il divieto di fecondazione eterologa introdotto con la legge numero 40 del 2004 il legislatore italiano nel vietare le donazioni di gameti ha di fatto comportato per le donne un decisivo peggioramento delle condizioni di realizzazione delle procedure. È noto, infatti, che fino ad oggi le donne italiane che hanno avuto bisogno di queste procedure si sono dovute rivolgere all'estero attraverso un'odiosa forma di «esilio procreativo», andando incontro a disagi di natura psicologica ed economica;
- in Italia, dal 1998 al 10 marzo 2004, sono state applicate le tecniche di PMA di tipo eterologo, cioè con donatore di gamete di un terzo esterno alla coppia, nel rispetto di tutte le garanzie medico-sanitarie previste sulla sicurezza e tracciabilità del materiale biologico con ottimi risultati;
Pertanto, tenuto conto che:
- la legge n. 40 del 2004, agli articoli 1 e 4, comma 1, prevede l'accesso alla PMA per le coppie sterili;
- la Corte costituzionale, con sentenza n. 347 del 26 settembre 1998, ha sancito che non era esperibile l'azione di disconoscimento di paternità quando il coniuge aveva prestato consenso all'applicazione di tecniche eterologhe, motivando che all'epoca della redazione del codice civile non erano conosciute o previste tecniche di PMA e pertanto tale norma riguarda esclusivamente la generazione che segua a un rapporto adulterino, ammettendo il disconoscimento della paternità in ipotesi tassative, quando le circostanze indicate dal legislatore facciano presumere che la gravidanza sia riconducibile, in violazione del dovere di reciproca fedeltà, a un rapporto sessuale con una persona diversa dal coniuge;
- la legge n. 40 del 2004, agli articoli 8 e 9, prevede lo stato giuridico del nato, l’anonimato dei donatori e relativa assenza di rapporti giuridici tra nato e donatore, il divieto di disconoscimento di paternità e dell'anonimato della madre, prevedendo tutele fondamentali anche per i nati da applicazione di tecniche di PMA eterologhe;
- L’Italia ha recepito con Decreto legislativo 191/07 la direttiva 2004/23/CE e con decreto legislativo n. 16/10 le direttive 2006/17/CE e 2006/86/CE, che attuano a loro volta la direttiva 2004/23/CE, nonché con Decreto legislativo 30 maggio 2012, n. 85 su “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 16, recante attuazione delle direttive 2006/17/CE e 2006/86/CE, che attuano la direttiva 2004/23/CE per quanto riguarda le prescrizioni tecniche per la donazione, l'approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umani, nonché per quanto riguarda le prescrizioni in tema di rintracciabilità, la notifica di reazioni ed eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani.” e Decreto Ministeriale 10.10.2012;
- la risoluzione n. 2007/2156(INI) del Parlamento europeo, del 21 febbraio 2008, sul futuro demografico dell'Europa invita, al punto 26, tutti gli Stati membri a garantire il diritto alle coppie all'accesso universale al trattamento contro l'infertilità.
Tutto ciò premesso e rilevato, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 9 aprile 2014 che ha cancellato il divieto di applicazione di tecniche eterologhe di cui all’art. 4 c.3, con la presente
Chiediamo
- Al Governo di rimuovere tutti gli ostacoli per l' accesso alla fecondazione medicalmente assistita e di promuovere una campagna di promozione sociale che inviti alla donazione di gameti;
- Alle donne italiane che hanno già avuto gravidanze ma che conservano i propri gameti, di donarli per tecniche eterologhe;
- Alle coppie italiane che recandosi all’estero per accedere a tecniche eterologhe hanno avuto gravidanze e hanno ancora disponibilità di gameti, di donarli per l’eterologa in Italia;
- A tutti i cittadini di maggiore età e in età fertile di donare i propri gameti per consentire a chi non può di provare ad avere un figlio.
Tutto ciò nel rispetto dell' anonimato dei donatori.
Roma, 10 giugno 2014
appello promosso da:
Filomena Gallo, Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
Federica Casadei, Associazione Cerco un Bimbo
Laura Pisano, Associazione L’altra Cicogna
Teresa Bilotti, Associazione Amica Cicogna
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Morto detenuto al carcere di Padova Due Palazzi, interrogazioni al Ministro dell’Interno e della Salute e alla Giunta Regionale del Veneto
Padova, 10 giugno 2014 - Un detenuto del carcere Due Palazzi di Padova è morto a soli 45 anni lo scorso 8 marzo per una peritonite stercoracea di cui nessuno pare si fosse accorto. Dolori fortissimi al ventre, ripetute richieste di aiuto e ben tre medici del carcere che lo hanno visitato cui è seguita la somministrazione di farmaci anti dolorifici e nulla più. Il detenuto originario di Crotone è giunto infine al pronto soccorso dell’ospedale di Padova ma i medici non hanno potuto salvarlo poichè la situazione era già compromessa.
Al termine dell’operazione il 45enne è deceduto. La drammatica vicenda riportata dai quotidiani locali pone nuovamente all’attenzione il problema dell’assistenza sanitaria in carcere, che dal 2008 è di competenza a tutti gli effetti del Servizio sanitario nazionale e dei Servizi sanitari regionali.
Sul caso gli organi giudiziari hanno aperto un'inchiesta. Su nostra sollecitazione è stata presentata una interrogazione ai Ministri dell’Interno e della Salute e alla Giunta Regionale del Veneto, rispettivamente del deputato del Movimento 5stelle Tancredi Turco (1) e del consigliere regionale del Gruppo Misto Diego Bottacin (2).
Maria Grazia Lucchiari, Membro di Giunta di segreteria di Radicali Italiani
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Commissione europea / Radicali: Inviata denuncia sull'acqua all'arsenico
Dichiarazione di Massimiliano Iervolino, membro della Direzione nazionale di Radicali italiani, e di Paolo Izzo, segretario dell’associazione Radicali Roma:
«La qualità dell'acqua potabile è disciplinata a livello europeo dalla direttiva 98/83/CE. Gli Stati membri hanno l'obbligo di controllare costantemente questi parametri, di informare la cittadinanza e di sottomettere una relazione alla Commissione ogni tre anni sull'attuazione degli obblighi previsti. I valori limite di 10 µg/l per l'arsenico, di 1 mg/l per il boro e di 1,5 mg/l per il fluoruro - fissati nella parte B dell'allegato I della direttiva 98/83/CE - mirano ad assicurare che le acque destinate al consumo umano possano essere consumate in condizioni di sicurezza nell'intero arco della vita. La stessa direttiva stabilisce all’articolo 9, paragrafi 1 e 2, che gli Stati membri possono concedere un massimo di due deroghe e possono chiedere alla Commissione una terza eccezione.
L’ultima deroga, per alcuni comuni, è scaduta il 31/12/2012 e prevedeva un valore massimo di Arsenico pari a 20 µg/l. Nonostante siano passati ormai sedici anni dall’approvazione della Direttiva europea, in alcuni comuni del Viterbese si denunciano gravi ritardi nella realizzazione di impianti di potabilizzazione, tanto è vero che in diversi territori si registrano valori di arsenico molto più elevati dei limiti sopracitati. Ma non è stata solo la provincia viterbese ad aver subito notevoli ritardi negli interventi, tant’è che il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, il 21 febbraio del 2014, ha emanato l’ordinanza n. 36 avente per oggetto: «divieto di utilizzo dell’acqua proveniente dagli acquedotti rurali ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione in Agricoltura) per il consumo umano con particolare riferimento all’emergenza arsenico nelle more che siano collegati alla rete ACEA ATO2 S.p.A.».
Tale ordinanza è conseguente all’effettuazione di apposite analisi da parte della ASL Roma C che hanno evidenziato che gli acquedotti di cui trattasi presentano acqua con caratteristiche chimiche e batteriologiche non adatte al consumo umano a causa del superamento dei valori di parametro prescritti di cui al D.Lgs 31/2001».
«Questi sono solo alcuni dei motivi che, oggi, ci hanno spinto a presentare una dettagliata denuncia alla Commissione europea per i superamenti dei valori limite di 10 µg/l per l'arsenico fissati nella parte B dell'allegato I della direttiva 98/83/CE. Nel testo che abbiamo sottoposto a Bruxelles vengono riportati i dati dell’Arpa Lazio (relativi agli anni 2010 – 2011- 2012) dei comuni il cui valore medio della concentrazione di arsenico è risultato superiore al valore soglia di 10 µg/l previsto dalla normativa. Sono stati allegati, inoltre, i valori dei comuni della Provincia di Viterbo, aggiornati ad aprile 2014; per di più è stata denunciata la grave situazione di alcuni quartieri di Roma. V’è da aggiungere, infine, come l’informazione alla cittadinanza su questa materia sia molto carente, tanto è vero che i dati dell’arsenico nell’acqua rintracciabili sul sito dell’ARPA Lazio risalgono all’anno 2012 e lo stesso sito istituzionale non fornisce nessun rendiconto né per il 2013, né tanto meno per l’anno 2014. Lo stesso comportamento omissivo vale per le Asl (Azienda sanitaria locale), a eccezione di quella di Viterbo che invece fornisce i dati per l’anno 2014.
Questa mancanza di trasparenza è stata segnalata alla Commissione europea per la violazione della Direttiva europea 2003/4/CE, sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale, in particolare per quanto prevedono gli articoli 1 lettera b e 7 commi 1 e 4».
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Affissioni abusive, Marco Cappato: Pisapia non smentisce i fatti. La responsabilità politica è sua
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo Radicale - federalista europeo
Prendo atto del fatto che nella replica del Gabinetto del Sindaco Pisapia non è smentita neanche una delle informazioni che ho reso note nel mio comunicato oggi, cioè del fatto che la determina dell'8 aprile è intervenuta 48 ore prima della scadenza, per il Sindaco, della scelta tra pagare 510.000 euro e dimettersi. Tale notizia non era stata in alcun modo comunicata alla città nemmeno dopo le mie sollecitazioni in aula, come invece sarebbe stato doveroso. Su questo, nessuna parola dal Gabinetto.
Ho chiesto al Sindaco Pisapia di mobilitarsi affinché Milano diventi il primo grande Comune italiano a far pagare le multe per le affissioni abusive. Prendo atto che si preferisce accusarmi di "illazioni in relazione a presunti ritardi nella riemissione delle nuove ingiunzioni" e di "ossessione inquisitoria". A ciascuno le proprie ossessioni e le proprie responsabilità. Essendo il Sindaco il capo dell'amministrazione milanese, la responsabilità politica di porre fine a un'attesa che dura da 3 anni, o di proseguire con il peggio della tradizione di illegalità italiana, è tutta sua.
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Droghe, Radicali: Ministro Giustizia ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale Testo sbagliato. Chiediamo correzione errore, nuovo Testo unico ma soprattutto Conferenza nazionale in autunno.
text-align:justify">Rita Bernardini (segretaria Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani): text-align:justify"> text-align:justify">“Lo scorso 20 maggio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Testo coordinato e aggiornato del decreto-legge 20 marzo 2014, n. 36, il cosiddetto “Decreto Lorenzin”. Si tratta del provvedimento che avrebbe dovuto recepire gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale (n. 32/2014), che ha abrogato la sedicente “legge Fini/Giovanardi” (n. 49/2006), ripristinando la divisione in tabelle delle sostanze stupefacenti. Nulla di rivoluzionario e nulla di particolarmente difficile. Eppure, il governo, in particolare il Ministero di Giustizia, è incorso in un errore grossolano: sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato l’art. 73 del Testo Unico – articolo fondamentale perché fissa le pene per la produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti – in una versione che non tiene conto della divisione in tabelle approvata dal Parlamento e della conseguente differenziazione delle pene a seconda che si tratti delle cosiddette “droghe pesanti” (Tabella I) o della cannabis e derivati (Tabella II). Il testo errato, essendo quello “ufficiale”, è stato subito ripreso e rilanciato dalle banche dati giuridiche online. text-align:justify"> text-align:justify">Chiediamo al Ministro di Giustizia la ripubblicazione urgente del provvedimento nel testo corretto; stiamo parlando di reati, di pene, di restrizioni alla libertà personale che toccano decine di migliaia di cittadini. Chiediamo che il governo prenda lo spunto dal brutto infortunio per pubblicare un nuovo Testo Unico sugli stupefacenti, perché quello attuale, a forza di “taglia e cuci”, è diventato un vestito di Arlecchino: l’art. 73 citato ha subito in 24 anni ben sette aggiornamenti. text-align:justify"> text-align:justify">Ma soprattutto chiediamo al governo di convocare finalmente in autunno la “Sesta Conferenza nazionale sulle Droghe”; per legge dovrebbe essere tenuta ogni tre anni e l’ultima fu fatta a Trieste nel 2009, in piena era “Giovanardi/Serpelloni”. Una conferenza nazionale per fare il punto sull’efficacia o meno delle politiche proibizioniste; per ridare dignità alla politiche di riduzione del danno; per incardinare la sperimentazione di nuove iniziative, dalle narcosale ai pill-test sulle sostanze. text-align:justify"> text-align:justify">Il prossimo 26 giugno, giornata mondiale antidroga, non vogliamo sentire dal governo la solita lista dei buoni propositi; vogliamo impegni concreti, a partire da un ripensamento del Dipartimento Nazionale Antidroga: meno convegni internazionali, meno siti web, più attenzione e dialogo con chi lavora sul territorio, dai servizi dipendenze alle comunità, dalle regioni ai comuni.” text-align:justify"> text-align:justify"> text-align:justify"> text-align:justify"> text-align:justify">
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Responsabilità magistrati, Bernardini e Testa: il Pd non faccia pagare a Giachetti la sua lealtà, limpidità e coerenza
Dichiarazione congiunta di Rita Bernardini (Radicali italiani) e Irene Testa (Detenuto Ignoto):
Leggiamo dalle agenzie e dai siti web il crescendo di attacchi rivolti a Roberto Giachetti. La fiera dichiarazione con cui il Vicepresidente della Camera ha reso noto il suo voto a favore dell'emendamento Pini non è solo un doveroso omaggio alla sua antica appartenenza al comitato promotore del referendum sulla responsabilità civile dei giudici: essa smentisce anche le proterve dichiarazioni che nel PD vengono fatte per ridimensionare il grande valore politico del voto di stamane a Montecitorio.Non è affatto vero che la "romanella" - data alla legge Vassalli dalla proposta di legge del PD - supererebbe la doppia sentenza europea di condanna, pronunciata dalla Corte di giustizia con sede a Lussemburgo: non a caso il Senato si stava orientando su posizioni di più profonda incidenza sulla legge del 1988, prima che il testo del senatore Buemi fosse "azzoppato" dal voto trasversale del senatore Lumia e del movimento 5 stelle.
Ora che la Camera dei deputati ha parlato, e con tonante chiarezza, si rispolverano quei testi di grande pochezza, come se potessero impedire il corso del disegno di legge comunitaria al Senato nel testo licenziato dalla Camera che - nel disegno Renzi-Boschi - dovrebbe essere l'unica politica. Ma se col premio di maggioranza del Porcellum non sono riusciti a controllare ottanta voti, come credono di fare in Senato?"
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Giustizia. Bernardini: Governo battuto, riscattato il voto referendario del 1987, ma l’ANM e’ sempre in agguato
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali italiani
Grande soddisfazione per l’emendamento del leghista Pini passato per soli 7 voti oggi a Montecitorio. Dopo 27 anni viene così riscattato il voto popolare del 1987 quando con il “referendum Tortora” promosso dai radicali l’80,2% degli elettori pronunciò il suo sì alla responsabilità civile dei magistrati. Quel voto, purtroppo, fu tradito dal Parlamento che, con la Legge Vassalli, negò quanto deciso dal popolo italiano: è bene ricordarlo ora perché il passaggio al Senato contiene mille insidie. Già paventiamo le contromosse del Partito dei Magistrati sempre in agguato quando si tratta di rispettare la volontà dei cittadini e di mantenere privilegi e rendite di posizione sconosciute negli altri paesi democratici. Ringrazio di cuore il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti che, con la sua leale dichiarazione di voto a favore, ha fatto sicuramente la differenza. Non a caso, ma per scelta ponderata e consapevole, Giachetti è iscritto a pacchetto ai soggetti dell’area radicale in primis il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Fecondazione, Gallo/Baldini: ecco i punti essenziali della sentenza. Domani conferenza stampa
Dichiarazione degli avvocati Filomena Gallo e Gianni Baldini, legali della coppia che si è rivolta al tribunale di Firenze e rispettivamente Segretario Associazione Luca Coscioni e Docente università di Firenze
Domani, mercoledì 11 giugno, ore 11:30 sala Nassirya del Senato conferenza stampa con i giuristi e presentazione campagna fecondazione assistita dell'Ass. Coscioni con Ilaria D'Amico e le associazione di pazienti La corte costituzionale afferma nelle motivazioni della sentenza n.162 che il divieto di eterologa è privo di adeguato fondamento costituzionale. Il divieto per le coppie sterili di ricorrere all'eterologa influisce sulla scelta della coppia di formare una famiglia e avere dei figli, espressione questa fondamentale che si basa sulla libertà all'autodeterminazione, come affermato dalla stessa Corte: "Posta questa premessa, opportuna al fine della contestualizzazione del divieto in esame, occorre constatare che esso, impedendo alla coppia destinataria della legge n. 40 del 2004, ma assolutamente sterile o infertile, di utilizzare la tecnica di PMA eterologa, è privo di adeguato fondamento costituzionale. Deve anzitutto essere ribadito che la scelta di tale coppia di diventare genitori e di formare una famiglia che abbia anche dei figli costituisce espressione della fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi, libertà che, come questa Corte ha affermato, sia pure ad altri fini ed in un ambito diverso, è riconducibile agli artt. 2, 3 e 31 Cost., poiché concerne la sfera privata e familiare": ciò è riconducibile agli articoli 2,3,31 che riguardano la sfera privata e familiare. La Corte inoltre conferma che le tutele per la coppia e per i nati sono già previste dalla stessa legge 40 al capo III ed al medesimo capo viene stabilito che il donatore è anonimo. Sul piano della regolamentazione scientifica la Corte richiama la normativa comunitaria recepita. In relazione al numero di donazioni per ogni donatore i giudici della corte scrivono "è, poi, possibile un aggiornamento delle Linee guida, eventualmente anche alla luce delle discipline stabilite in altri Paesi europei (quali, ad esempio, la Francia e il Regno Unito), ma tenendo conto dell’esigenza di consentirle entro un limite ragionevolmente ridotto". Nel dettaglio, viene sottolineato che: "Le questioni toccano temi eticamente sensibili, in relazione ai quali l’individuazione di un ragionevole punto di equilibrio delle contrapposte esigenze, nel rispetto della dignità della persona umana, appartiene «primariamente alla valutazione del legislatore» (sentenza n. 347 del 1998), ma resta ferma la sindacabilità della stessa, al fine di verificare se sia stato realizzato un non irragionevole bilanciamento di quelle esigenze e dei valori ai quali si ispirano. Il divieto in esame non costituisce, peraltro, il frutto di una scelta consolidata nel tempo, in quanto è stato introdotto nel nostro ordinamento giuridico proprio dal censurato art. 4, comma 3. Anteriormente, l’applicazione delle tecniche di fecondazione eterologa era, infatti, «lecita" Si ribadisce anche l'autonomia e responsabilità del medico in materia terapeutica "Nello specifico i giudici della Corte scrivono: "Pertanto, va ribadito che, «in materia di pratica terapeutica, la regola di fondo deve essere la autonomia e la responsabilità del medico, che, con il consenso del paziente, opera le necessarie scelte professionali» (sentenza n. 151 del 2009), fermo restando il potere del legislatore di intervenire in modo conforme ai precetti costituzionali." La Corte ricorda, comunque, di aver affermato "sin dalla sentenza n. 59 del 1958 che il proprio potere ''di dichiarare l''illegittimità costituzionale delle leggi non può trovare ostacolo nella carenza legislativa che, in ordine a dati rapporti, possa derivarne; mentre spetta alla saggezza del legislatore di eliminarla nel modo più sollecito ed opportuno''" e di aver ribadito che "''posta di fronte a un vulnus costituzionale, non sanabile in via interpretativa - tanto più se attinente a diritti fondamentali - la Corte è tenuta comunque a porvi rimedio". Una lezione al legislatore italiano che nel 2004 ha voluto vietare a tante coppie di avere una famiglia.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Formigoni: dopo oltre 4 anni, un nuovo rinvio
Comunicato stampa della Lista Bonino - Pannella Alla udienza di oggi davanti al Consiglio di Stato - nella quale si discuteva della persistenza o meno dell'interesse di Marco Cappato e Lorenzo Lipparini alla definizione del giudizio di annullamento dell'atto di proclamazione degli eletti alla luce della intervenuta decadenza della consigliatura regionale e delle nuove elezioni - un errore nella notificazione degli avvisi di udienza ha comportato il rinvio della udienza alla data del 14 ottobre prossimo, quando saranno passati 4 anni e 9 mesi dai fatti contestati.
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Expo: interrogazione di Marco Cappato a Pisapia sul caso Gualdi
Comunicato stampa del Gruppo radicale federalista europeo al Comune di Milano
Marco Cappato, Presidente del Gruppo Radicale - federalista europeo, ha oggi presentato la seguente interrogazione: "Considerato che la quarta relazione del Comitato antimafia e articoli di stampa hanno sollevato la questione della mancata nomina del Generale Carlo Gualdi per un ruolo di controllo e sorveglianza dell'area Expo e dei lavori, interroga il Sindaco per sapere: - se risponde a verità che: 1) si fosse individuato, e in che termini, tale ruolo di controllo2) fosse stata fatta, informalmente o formalmente, al generale Gualdi la proposta di coprire tale incarico; 3) l'Ad di Expo e Commissario unico avesse espresso una contrarietà, poi risultata determinante, per non procedere né alla nomina né alla creazione dell'incarico; - nel caso tale ricostruzione sia aderente alla realtà, quali siano le motivazioni che hanno portato a desistere sia dalla nomina del generale Gualdi, sia dall'individuazione di tale responsabilità di controllo; - come si sia svolta la vicenda negli altri aspetti eventualmente rilevanti e quali altre valutazioni il Sindaco ritenga utile aggiungere.
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Vietnam: Perduca, dopo omaggio al Gheddafi vietnamita Renzi parli di diritti umani con Hanoi
Dichiarazione di Marco Perduca, rappresentante all'Onu del Partito Radicale:
"Dopo aver deposto una corona alla memoria di Ho Chi Min, l'equivalente di Gheddafi pel Vietnam, Renzi trovi l'occasione per denunciare la totale mancanza di liberta' di parola, Assemblea e religione che caratterizza la Repubblica socialista del Viet Nam da oltre 40 anni. Vittime di questo stato di cose sono sicuramente tutti I cittadini vietnamiti e ancor di piu' I popoli indigeni Montagnard, che vivono sugli altopiani centrali del Vietnam e I Khmer Krom che abitano sul delta del Mekong. Allo stesso tempo, l partito comunista, l'unico ammesso e al governo da quattro decenni, applica la pena di morte per reati come l possesso di sostanze stupefacenti e la corruzione color:#262626"> color:#262626">, politiche che non sarebbero piaciute a Giorgio La Pira che in Vietnam tento' una mediazione tra nord-vietnamiti e americani. Siccome la prima visita di un capo di governo italiano sarebbe tutta incentrata alla promozione di commesse per aziende italiane, tra le quali anche gruppi attivi nel comparto militare, rammentare la situazione dei diritti umani in Vietnam non mi pare una preoccupazione immotivata, anzi!© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Milano: richiesto Consiglio Comunale straordinario con Pisapia e Sala
Comunicato stampa congiunto di Marco Cappato e Raffaele Grassi:
Su nostra iniziativa, un quinto dei Consiglieri comunali di Milano ha appena presentato la richiesta di "convocazione di un Consiglio comunale straordinario avente all'ordine del giorno le Comunicazioni del Sindaco – e, se lo riterrà dell'A.d. di Expo e Commissario unico - sulla preparazione di Expo 2015, in particolare su:
- Obiettivivi dell'evento
- Programma provvisorio
- Bilancio (e quota parte del Comune)
- Misure intraprese e da intraprendere per il rispetto della legge nell'assegnazione ed esecuzione dei lavori
- Post-Expo
La richiesta è stata sottoscritta in modo trasversale dai seguenti Consiglieri: Cappato, Grassi, Calise, Palmeri, Sonego, Biscardini, Forte, De Corato, Morelli, Rizzi.
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Eutanasia: Ass. Coscioni, urge calendarizzazione legge popolare e indagine conoscitiva su morte all'italiana
Lettera aperta di Cappato, Gallo e Welby ai membri delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia di Camera e Senato
background-repeat:initial"> background-repeat:initial"> color:#222222">Gentili Commissari e Capigruppo, background-repeat:initial"> background-repeat:initial"> color:#222222">siamo nuovamente a scrivervi riguardo la proposta di legge popolare "Rifiuto dei trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia" depositata il 13 settembre 2013 presso la Camera dei Deputati e assegnata alle commissioni Giustizia e Affari sociali, senza che alcuna discussione sia ancora stata avviata. Il 22 aprile 2014 ci eravamo rivolti alla Presidente Boldrini, ai Vicepresidenti Sereni, Giachetti, Di Maio, Baldelli e ai Capigruppo alla Camera Brunetta, Meloni, Giorgetti, Nuti, De Girolamo, Speranza, Dellai, Romano, Migliore, Pisicchio chiedendone la calendarizzazione, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. background-repeat:initial"> background-repeat:initial">Sono di questi giorni l'appello dei familiari che hanno vissuto il dramma di un suicidio di un parente malato - Francesco Lizzani, Chiara Rapaccini, Carlo Troilo e Mina Welby - così come le affermazioni di Mario Sabatelli, dirigente del reparto di neurologia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, - "Noi abbiamo già praticato la sospensione del trattamento col consenso informato a pazienti sottoposti alla ventilazione non invasiva: stiamo facendo il bene dei pazienti" - e di Giuseppe Maria Saba, ex ordinario di Anestesiologia e Rianimazione all'Università di Cagliari e alla Sapienza di Roma, - "Ho aiutato cento malati a morire. Non sopporto più il silenzio su cose che tutti conoscono". background-repeat:initial">Il moltiplicarsi dei segnali che arrivano dalla società, che si aggiungono all'invito esplicito del Capo dello Stato ad affrontare il tema del fine vita, confermano l'urgenza di un dibattito parlamentare. background-repeat:initial"> background-repeat:initial">In particolare, le difficilissime condizioni nelle quali sono chiamati ad operare i medici rendono necessario l'avvio di un'indagine conoscitiva sul "Come si muore in Italia" per raccogliere informazioni su come le scelte individuali dei pazienti e medici influiscono sul processo del morire, anche in comparazione con ciò che accade all'estero. L'indagine, già richiesta dal Piero Welby, dovrebbe in particolare essere volta ad ottenere informazioni da varie fonti (database esistenti, indagini qualitative, questionari per raccolta di informazioni nominative e/o in forma anonima), seguendo uno schema come quello che trovate di seguito. background-repeat:initial">Confidando in un vostro riscontro positivo,
cordiali saluti, background-repeat:initial"> background-repeat:initial">Marco Cappato, Filomena Gallo e Mina Welby background-repeat:initial"> background-image:initial;background-repeat:initial"> 10.0pt;Arial","sans-serif"">Proposta di indagine conoscitiva margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">1. 10.0pt;Arial","sans-serif"">OGGETTO DELL'INDAGINE margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· sospensione dei trattamenti margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· sedazione terminale margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· altre forme di assistenza medica alla morte margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· accesso alla terapia del dolore margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· suicidi di persone malate margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· casi accertati di omicidio del consenziente margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· eutanasia e suicidio assistito all'estero background-repeat:initial">Per i diversi aspetti si terrà in particolare considerazione: margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· l'espressione della volontà della persona e la loro effettiva considerazione margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· le scelte compiute dal personale medico background-repeat:initial"> 2. REALTA' COINVOLTE margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">1. ISTAT margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">2. Istituti Scientifici ed Universitari che abbiano studiato o stiano studiando il fenomeno margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">3. 10.0pt;Arial","sans-serif"">Agenas che raccoglie i dati di tutti gli Ospedali d'Italia margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">4. 10.0pt;Arial","sans-serif"">Associazioni del terzo Settore o di Volontariato che si occupano di questi temi. background-repeat:initial">B) Questionario background-repeat:initial"> background-repeat:initial">Per l'impostazione di un questionario per la raccolta dei dati negli Ospedali e nelle strutture, si incaricherà l'Agenas, in collaborazione con alcuni Istituti Universitari o IRCCS specializzati (ad esempio Besta, Neuromed o altri ancora). background-repeat:initial"> background-repeat:initial"> color:#222222">C) Morti al domicilio o in altre strutture oltre all'ISTAT: sarà coinvolta la FNOMCEO, in particolare i medici di famiglia o del territorio e l'IPASVI ( infermieri e riabilitatori domiciliari). background-repeat:initial"> background-repeat:initial">D) Raffronto con i dati Europei background-repeat:initial"> background-repeat:initial"> color:#222222">Saranno coinvolte le Società Scientifiche, in particolare a livello europeo, sia per quanto riguarda i dati, sia per quanto riguarda i protocolli di assistenza medica alle scelte di fine vita.
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Rifiuti e veleni in Calabria, Candido: l'Europa ci condanna per quella che è diventata una vera peste ecologica
Lo scorso 3 giugno la Commissione Europea ha chiesto alla Corte di Giustizia di condannare l’Italia a versare somme stratosferiche per le infrazioni riguardanti le discariche abusive di rifiuti pericolosi. La denuncia riguarda oltre 200 discariche abusive disseminate in tutte le regioni italiane che reiteratamente violano le direttive europee a salvaguardia della vita e della salute dei cittadini e tra cui, ovviamente, c'é la Calabria.
Dopo una legislatura regionale iniziata male con gli arresti per voto di scambio di consiglieri regionali e finita anche peggio tra rimborsopoli e dimissioni anticipate per la condanna in primo grado di Scopelliti, e dopo che lo scorso mese di febbraio le città della Calabria sono state letteralmente sommerse dai rifiuti per la chiusura della discarica di Pianopoli, unica ancora attiva per poco nella regione, la partitocrazia calabrese sembra non curarsene e - dopo aver modificato unilateralmente la legge elettorale a pochi mesi dal voto introducendo tra l'altro uno sbarramento al 15% - si prepara adesso per la corsa alla riconquista delle poltrone in Consiglio regionale, quasi come se il fallimento di tutto il sistema non fosse dipeso da loro.
Dopo oltre 17 ani di emergenza rifiuti che – come ha sottolineato lo stesso assessore Pugliano - "hanno fatto comodo a tutti" per spendere senza controlli enormi capitali, ma senza risolvere i problemi e dopo quattro anni e mezzo di amministrazione Scopelliti che hanno addirittura aggravato la situazione, la Calabria è oggi una regione martoriata dalle discariche abusive, da quelle non a norma che continuano a rilasciare percolato, da depuratori mal funzionanti spesso "fatti solo per fare progetti" e da siti inquinati d'interesse nazionale (SIN) come quello di Crotone che non interessano più a nessuno e dove la gente continua a morire per i veleni industriali e politici disseminati nei suoli e nelle acque. Le bonifiche sono rimaste un miraggio.
Una vera e propria “peste ecologica” alimentata dal virus partitocratico che, come Radicali, stiamo minuziosamente documentando in un libro dossier: continue e decennali violazioni del diritto italiano e comunitario che espongono i cittadini a rischi enormi per la salute, come dimostrano le vicende crotonesi.
Come per le carceri inumane e degradanti per le quali cerchiamo ora di graduare la tortura in corso, e come pure per l'irragionevole durata dei processi per la quale l'Italia è pure condannata da oltre trentanni, la mancanza di legalità e la deroga continua della norma, perpetuata con il mantenimento dell'emergenza, anche per i veleni e per i rifiuti disseminati sui territori si assiste a comportamenti pubblici, non solo dello Stato, irresponsabili che mettono a rischio fondamentali diritti umani.
Anche per la Calabria, come per l'Ilva di Taranto e come per la Lucania avvelenata, il problema – come troppo spesso in solitudine ricorda Marco Pannella - è che in uno Paese come l'Italia, dove le regole democratiche sono ormai diventate carta straccia, queste denunce rischiano di restare nel silenzio “se – attraverso il ricorso alle giurisdizioni italiane e internazionali che Partito Radicale e Radicali italiani stanno organizzando in modo massiccio – "i responsabili dello sfascio continuano a rimanere sconosciuti oltre che impuniti, facendo pagare il conto ai cittadini e abitanti del territorio, sin d’ora ipotecando la vita e la sopravvivenza stessa delle future generazioni degli esseri viventi”.
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Bolognetti sulle domande del Direttore della Lucania Film Commission
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani
Il direttore della Lucania Film Commission, e già direttore del Quotidiano della Basilicata, Paride Leporace, nella giornata di venerdì 6 giugno, opportunamente ospitato proprio dallo stesso quotidiano che un tempo ha diretto con taglio scalfariano, si è rivolto ai candidati alla carica di sindaco della città di Potenza, chiedendo ai malcapitati se il capoluogo di regione potrà diventare, in un futuro più o meno prossimo, "la città del cinema".
Anche se non sono stato interpellato, vorrei poter rispondere alla domanda.
Caro Direttore, Potenza è già la città del cinema. Per capirlo è sufficiente analizzare l'operato delle ultime amministrazioni, il caso Claps e la stessa campagna elettorale per le amministrative 2014.
Di materiale per tirarci fuori qualche bel filmetto finanziato dalle compagnie petrolifere ce n'è in abbondanza:
- l'ex sindaco Vito Santarsiero(PD) che, nel tentativo di emulare Totò e Nino Taranto, prova a vendersi il Tribunale;
- Il dott. Michele Cannizzaro, che dopo aver ricoperto la carica di Direttore generale del San Carlo in quota PD si candida con Forza Italia per concorrere alla carica di Sindaco;
- il direttore di un giornale che viene nominato alla guida della Lucania Film Commission;
- il cadavere di una povera ragazza che viene ritrovato dopo quasi venti anni nel sottotetto di una chiesa.
Sì, di materiale per qualche lungometraggio ne abbiamo, eccome se ne abbiamo.
Il sagace Direttore, ancora una volta, ha visto giusto e come è sua abitudine pensa in grande. Tra l'altro le location non mancano affatto, così come comparse e controfigure, "attori" non protagonisti e suggeritori in buca.
Il primo film potrebbe essere un remake, riadattato e rivisitato, del capolavoro di Orson Wells "Citizen Cane", noto in Italia con il titolo "Quarto Potere". Un quarto potere in salsa lucana.
Sono certo che Paride Leporace potrebbe scriverne la sceneggiatura a quattro mani con la moglie, che lo ha degnamente sostituito alla guida del Quotidiano della Basilicata.
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Stamina. Viale, procedimento disciplinare verso Andolina, solidarietà a Elena Cattaneo
Sulla avvenuta somministrazione di una terapia “segreta” da parte del Dott. Marino Andolina presso gli Spedali Civili di Brescia è intervenuto il medico radicale Silvio Viale, noto per la vicenda tribolata della RU486, il quale chiede che Ordine dei Medici di Trieste apra un vero procedimento disciplinare.
Silvio Viale, che fa parte della Direzione dell’Associazione Luca Coscioni, che ha diffuso la seguente nota:
“Credo che L’Ordine dei Medici di Trieste, qualora non lo avesse ancora fatto, debba aprire un procedimento disciplinare verso Marino Andolina, anche al solo fine di far conoscere la formula della sostanza “segreta” iniettata a Brescia. Infatti il l’articolo 13 del nuovo Codice Deontologico è chiarissimo: il medico non adotta né diffonde pratiche diagnostiche o terapeutiche, delle quali cioè non è resa disponibile idonea documentazione scientifica e clinica valutabile dalla comunità professionale e dall’Autorità competente. Il medico non deve adottare né diffondere terapie segrete. E’ indubbio che nessuno, tanto meno il giudice di Pesaro, conosca la composizione della sostanza iniettata a Federico, il bambino affetto dalla rara malattia di Krabbe, una malattia degenerativa su base genetica causata da un deficit enzimatico. Personalmente posso anche condividere l’interrogativo che Andolina formulava nel 2009 sul “perché un moribondo non possa ricevere una terapia innocua, per mal che vada inutile …”, ma dopo 5 anni occorre che quella terapia forse “innocua”, certamente “inutile”, sia pubblica e non segreta. Anche solo per questo l’Ordine dei Medici competente, quello di Trieste, ha il dovere etico di intervenire. Voglio poi rinnovare la solidarietà a Elena Cattaneo, sempre più il bersaglio dell’oscurantismo integralista dei fedeli di Stamina. In particolare quando leggo che famigliari del piccolo Federico annunciano, trionfanti, che ora si occuperanno della Cattaneo, posso anche capire le loro disperate illusioni, ma a maggior ragione debbo rinnovare stima e solidarietà verso Elena Cattaneo e tutti coloro che non hanno ceduto a falso pietismo.”
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Censis. Vecellio: dal sesto diario della transizione, emerge l'esattezza della inascoltata analisi radicale. Crollano gli investimenti stranieri, diminuiti di ben il 58 per cento
"Mentre dal presidente del Consiglio e dai suoi ministri giungono proclami e promesse che hanno tutto il sapore delle classiche e proverbiali grida manzoniane, apprendiamo dal sesto "Diario della transizione" curato dal Censis di una realta' inquietante, dati che confermano l'esattezza della inascoltata (non per un caso) analisi radicale". E' quanto scrive su "Notizie Radicali" Valter Vecellio della direzione nazionale di Radicali Italiani.
Secondo il rapporto del Censis, crollano in modo verticale gli investimenti esteri in Italia. Gli investimenti diretti esteri nel nostro Paese sono stati pari a 12,4 miliardi di euro nel 2013. Rispetto al 2007, l'anno prima dell'inizio della crisi, quegli investimenti che potrebbero rilanciare la crescita e favorire l'occupazione sono diminuiti del 58 per cento. La crisi ha colpito tutti i Paesi a economia avanzata, ma l'Italia si distingue per la perdita di attrattività verso i capitali stranieri. Nonostante sia ancora oggi la seconda potenza manifatturiera d'Europa e la quinta nel mondo, il nostro Paese detiene solo l'1,6% dello stock mondiale di investimenti esteri, contro il 2,8% della Spagna, il 3,1% della Germania, il 4,8% della Francia, il 5,8% del Regno Unito. Cio' si deve a un deficit reputazionale accumulato negli anni a causa di corruzione diffusa, scandali politici, pervasività della criminalità organizzata, lentezza della giustizia civile, farraginosità di leggi e regolamenti, inefficienza della pubblica amministrazione, infrastrutture carenti. L'Italia occupa il 65° posto nella graduatoria mondiale dei fattori determinanti la capacità attrattiva di capitali per un Paese, considerando le procedure, i tempi e i costi necessari per avviare un'impresa, ottenere permessi edilizi, allacciare una utenza elettrica business o risolvere una controversia giudiziaria su un contratto. Siamo ben lontani dalle prime posizioni di Singapore, Hong Kong e Stati Uniti, ma anche da Regno Unito e Germania, posizionati al 10° e al 21° posto. In tutta l'Europa solo Grecia, Romania e Repubblica Ceca presentano condizioni per fare impresa più sfavorevoli delle nostre. Per ottenere tutti i permessi, le licenze e le concessioni di costruzione, in Italia occorrono mediamente 233 giorni, 97 in Germania. Per allacciarsi alla rete elettrica servono 124 giorni in Italia, 17 in Germania. Per risolvere una disputa relativa a un contratto commerciale il sistema giudiziario italiano impiega in media 1.185 giorni, quello tedesco 394.
Questo e' il banco di prova del governo, e su questo si attendono risposte chiare e precise. E' finito il tempo degli "80 euro" dell'affacciarsi dalle finestre di pLazzo Chigi (e per fortuna che non ci sono balconi), delle luci accese fino a tarda notte, del passo svelto, dei twitter. E' tempo, insomma, di tornare alla politica, sempre che se ne sia capaci. Anche Renzi impari da Lincoln che Si puo' ingannate tutti per qualche tempo, e qualcuno per sempre, ma non si può ingannare tutti per sempre.
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