Radicali Italiani
Zitti zitti si stanno pappando la città metropolitana: l'iniziativa di Marco Cappato - Gruppo Radicale Federalista europeo - e dell'Ass. Enzo Tortora Radicali Milano
Il messaggio di Marco Cappato per l’invito all’appuntamento del 29 agosto:
All'attenzione dei consiglieri che ci hanno risposto manifestando interesse per la lista civica
Care Consigliere e cari Consiglieri,
come alcuni di voi già sanno, l'impegno che stiamo portando avanti (assieme a Edoardo Croci e Enrico Fedrighini) per la creazione di una Lista civica alle elezioni per il Consiglio della Città metropolitana si è unito con quello di altre personalità e gruppi che stavano lavorando allo stesso obiettivo.
Di seguito, trovate un invito per un appuntamento a Cinisello Balsamo per venerdì 29 agosto p.v. e, in allegato, un documento che esprime il progetto aggiornato a seguito dei nuovi contributi e proposte.
Vi prego di farmi avere commenti ed impressioni, e di aggiornarmi sulle disponibilità alla sottoscrizione e/o alla candidatura sia da parte vostra che di altri Consiglieri di vostra conoscenza. Il tempo rimasto è poco, ma le decine di risposte positive ottenute finora ci dicono che è possibile farcela.
A presto,
Marco Cappato
L'invito all'appuntamento del 29 agosto
Caro Sindaco,
Caro Consigliere, Cara Consigliera
Settembre vedrà tutti noi impegnati nel percorso che porterà all'istituzione della Città Metropolitana.
Come sicuramente saprai, uno dei passaggi più importanti è l'elezione del Consiglio Metropolitano, composto da 24 membri eletti con voto ponderale da sindaci e consiglieri di tutti i Comuni della Provincia.
I partiti principali si stanno preparando, da soli o in coalizione, a presentare liste con una forte caratterizzazione partitica.
Noi riteniamo, invece, che quella che si sta aprendo sia una fase costituente, e che nel prossimo Consiglio Metropolitano debbano trovare rappresentanza non solo i soggetti politici, ma anche e soprattutto i rappresentanti della cultura municipale, espressione delle diverse realtà territoriali.
Come?
Presentando una lista civica, aperta, che possa eleggere nel prossimo Consiglio Metropolitano uomini e donne che condividono la medesima visione sul futuro del nuovo ente territoriale.
E con ciò portando su questi temi il dibattito pubblico, perché è impensabile che il processo di costruzione della Città Metropolitana si riduca ad un passaggio tecnico e burocratico.
La lista si chiamerà "Costituente e Partecipazione".
Il nostro programma, a livello preliminare, è illustrato nel documento che troverai in allegato.
Si tratta di un documento ancora "aperto", che dovremo integrare, tutti insieme, con proposte più puntuali e precise.
Ma rende l'idea di quella visione del nuovo ente che già in molti condividiamo.
Questo progetto, infatti, ha già trovato numerose adesioni, in Comuni quali Arluno, Baranzate, Carugate, Casorezzo, Cassano d'Adda, Cassina de' Pecchi, Cassinetta di Lugagnano, Cologno Monzese, Cusago, Gaggiano, Gorgonzola, Grezzago, Lainate, Marcallo con Casone, Milano, Opera, Paderno Dugnano, Pero, Pioltello, Pregnana Milanese, Rescaldina, Segrate, Settala, Vermezzo, Vimodrone, Vizzolo Predabissi.
Il tuo contributo di idee e proposte è importante.
Ma dobbiamo stringere i tempi: la scadenza per la presentazione della lista è stata fissata al 7 Settembre prossimo.
Per questo ti aspettiamo
Venerdì 29 Agosto, alle ore 21,
a Villa Ghirlanda,
in Via Frova, 10 a Cinisello Balsamo.
Nel caso non possa essere presente, ma questo progetto trovi comunque il tuo interesse, inviaci una mail di risposta.
Ti inseriremo nella nostra mailing list, e ti aggiorneremo sui prossimi passaggi, politici e organizzativi.
Cordialmente,
per la Lista Civica "Costituente e Partecipazione"
il Comitato Promotore
P.S. Ad oggi hanno dichiarato il loro sostegno all'iniziativa: Milena Bertani, Roberto Biscardini, Marco Cappato, Fiorello Cortiana, Edoardo Croci, Enrico Fedrighini, Luciano Valaguzza, Enrico Zonca.
Dichiarazione di Claudio Barazzetta, Segretario dell'associazione Enzo Tortora - Radicali Milano, Marco Cappato, Consigliere radicale presidente del Gruppo Radicale-federalista europeo al Comune di Milano, Valerio Federico, Tesoriere di Radicali italiani del 17 luglio 2014:
Anche se nessuno te lo dice, il 28 settembre si terranno le elezioni per la Città metropolitana di Milano. È una nuova istituzione che comprende i 134 Comuni della provincia di Milano e che avrà il potere di decidere sul territorio, i trasporti, l'ambiente, i servizi al cittadino.
Non voterai tu, ma i circa 2.000 Consiglieri dei 134 Comuni.
Sono elezioni senza regole, senza programmi, senza campagna elettorale: elezioni fatte dai partiti apposta per i partiti.
Noi abbiamo una proposta diversa: fare della Città metropolitana il luogo della difesa del territorio, della qualità della vita e della democrazia diretta.
Per questo ci rivolgiamo a tutti i Consiglieri comunali che vogliono disobbedire agli ordini di scuderia dei partiti. A loro proponiamo di presentare una "Lista civica Ambiente & Referendum per la Grande Milano", proposta assieme ai referendari Edoardo Croci ed Enrico Fedrighini.
A te, e a tutti i cittadini, chiediamo di aiutarci a scovarli. Ne servono oltre 100 per presentare la Lista civica.
Cosa puoi fare per dare una mano?
1) aderire al progetto lasciandoci i tuoi dati (mandando una mail a questo indirizzo: claudio.barazzetta@gmail.com) 2) inviarci i tuoi suggerimenti e proposte per la grande Milano 3) contattare Consiglieri comunali del tuo Comune.
Fatti vivo e ti spiegheremo come.
Contatti di riferimento: 392.9727566 -claudio.barazzetta@gmail.com
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AttachmentSize Lista civica Costituente per la partecipazione.pdf1.47 MB"La peste ecologica e il caso Calabria" di Giuseppe Candido: l'introduzione di Rita Bernardini e Marco Pannella e la nota di Paolo Farina e Valerio Federico
L’introduzione di Rita Bernardini e Marco Pannella
Con il suo bel libro Giuseppe Candido presenta al lettore una seria e documentata proposta che, affondando le sue radici nello specifico calabro, rafforza la complessiva urgenza nazionale (e non solo!) di contrastare i connotati illiberali e ormai anti-democratici dello Stato italiano –renziano– arroccato in accanita difesa proprio di ciò che è oggetto, da decenni, delle massime imputazioni e condanne delle giurisdizioni europee. Imputazioni e condanne seriali richiamate dal “Massimo Magistrato” italiano, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con il suo messaggio costituzionale alle Camere, una straordinaria testimonianza, completa di “obblighi” e di proposte indirizzate al nostro Paese e, non a caso, trattata in modo indegno dal Parlamento, suo naturale destinatario.
Gli “obblighi” che l’Italia disattende, e che derivano anche dal Diritto comunitario da anni costituzionalizzato, riguardano altresì – in grandissima parte – l’ambiente sfregiato dei nostri territori. Grazie alla visione transnazionale del Partito Radicale, questi “obblighi” verso l’ambiente non hanno confini e ci costringono a farcene carico, studiandolo per ciò che è: una “funzione” vitale del pianeta, che nessuno può permettersi di sacrificare.
Citando Aldo Loris Rossi, Marco Pannella lo ripete in modo assillante: “Il genere umano ci ha messo due milioni di anni per arrivare – nel 1830 – al primo miliardo; cento anni per arrivare al secondo, 30 per il terzo, 15 per il quarto, 13 per il quinto, 12 per il sesto, e ancora 13 anni per il settimo miliardo.
Mentre scrivo, un sito internet (http://www.worldometers.info) ci conta e censisce, a noi umani, in tempo reale. Girando vorticosamente, ci informa che in questo preciso istante siamo 7 miliardi 243 milioni 471.433 e che fino a questo momento in questa giornata sono nate 328.443 persone e ne sono morte 135.528. Molto probabilmente questo contatore, grazie a un’elaborata formula matematica, ci azzecca. Non dico all’unità, ma quasi. E allora mi chiedo se nell’implacabile calcolo offertoci in diretta ci siano già finiti i morti di cui ho avuto notizia poco fa: due detenuti suicidati; un altro, morto per malattia incompatibile con lo stato di detenzione, mentre – infine – un agente di polizia penitenziaria di 42 anni e un suo amico sono morti per overdose di eroina.
Certamente, nel contatore sono finiti i morti che ci segnala Giuseppe Candido: morti per alluvione, frane, tumori causati dai rifiuti tossici o dai veleni industriali o per micidiali concessioni edilizie rilasciate senza rispetto delle leggi. Ci sono anche i morti censiti dai libri di Maurizio Bolognetti e Massimiliano Iervolino. Via via, il contatore ingloberà anche i morti delle analoghe stragi, che fin da oggi si possono tranquillamente prevedere senza che nulla venga fatto per fermarle nonostante le denunce e le soluzioni prospettate da quella che Pannella definisce “letteratura militante”.
Se puntiamo l’implacabile strumento su questo o quello dei continenti del pianeta, osserveremo che la velocità del fenomeno varia: sarà molto più lento in Europa, più veloce nell’America del sud, velocissimo in Africa o in Asia. Ma quel che è certo è che il dilagante aumento della popolazione mondiale sta facendo crescere il consumo dei suoli, dell’acqua e di energia, per sopperire a esigenze non solo alimentari in crescita esponenziale. Fulco Pratesi ci spiattella un altro ferma-immagine impressionante: visto che siamo oltre 7 miliardi e 200 milioni, ciascuno di noi umani ha a disposizione – contando anche luoghi invivibili come deserti, ghiacciai, montagne – poco più di due ettari a testa, corrispondenti a quattro campi di pallone. Se però prendiamo in considerazione le sole terre arabili, ogni umano ha a disposizione meno della metà (il 40%) di un solo campo di pallone. Ma i Paesi ricchi, in primis la Cina, si stanno muovendo da anni per acquistare e occupare terreni nel sud del mondo, in particolare in Africa: dovendo prevedere necessità energetiche e alimentari che, con il consumo e distruzione dell’ambiente in casa loro, rischiano di non poter più affrontare e governare, si recano altrove per continuare a consumare (e distruggere) suolo e risorse.
Da una parte quel contatore corre veloce, ammonendoci che la crescita vertiginosa della popolazione mondiale è insostenibile; dall’altra ci segnala anche morti – troppo spesso vere e proprie stragi – che potrebbero essere evitate se solo si rispettasse la legalità democratica, dove c’è. Dove non c’è, dovrebbe essere urgenza impellente di tutti i paesi democratici, di ciascun democratico, promuoverla e instaurarla.
Quel che il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito sta cercando di promuovere da più di vent’anni (con solide radici nel passato) è che nessun fenomeno del nostro tempo può essere più governato con una visione localistica e dunque occorrono istituzioni transnazionali democratiche per affrontare il futuro. Futuro che è destinato a divenire un incubo se si considera quanto straordinariamente spiegato nel documento politico, coordinato dal Prof. Aldo Loris Rossi, che il Partito Radicale ha presentato all’ONU in occasione del World Urban Forum 6 svoltosi a Napoli dall’1 al 7 settembre 2012: “dal dopoguerra – così esordisce e successivamente documenta – la terza rivoluzione industriale fondata sull’energia atomica, l’automazione, l’informatica, ha ristrutturato l’intero ciclo produttivo in senso post-fordista e spinto impetuosamente verso la globalizzazione, l’economia consumista e le megalopoli,provocando la più grande espansione demografica e urbana della storia”.
Anche se l’idea dello sfruttamento illimitato delle risorse è il modello di sviluppo oggi considerato normale, occorre tentare di sventare il conseguente ecocidio planetario, come si deve fare con una persona che si sta per suicidare. Impossibile? «Non è perché le cose sono difficili che noi non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili»: questo ci dice Aldo Loris Rossi, citando Seneca. E la sostanza di questa verità ci dice – con tutta la sua vita di dialogo nonviolento -Marco Pannella.
Di fronte alla bomba demografica, che va governata così come va governato il consumo dissennato di terra, acqua, aria, occorre concepire con amore il nuovo possibile. Per questo il Partito Radicale – con i suoi connotati di nonviolenza, transnazionalità e transpartiticità – cerca il dialogo: anche e soprattutto con i “lontani”, come i cinesi tra gli altri. Perché sa come sia un’illusione il chiudersi nelle proprie mura nazionali e pensare di risolvere i problemi nell’egoismo isolazionista. I nazionalismi sono un cancro che uccide, ed è necessario contrapporgli la concezione di istituzioni federaliste, autonome e democratiche, che abbiano come regola etica il rispetto dei Diritti Umani fondamentali consacrati nella Dichiarazione Universale dell’ONU.
Dal transazionale si passerà poi, con una logica conseguente, al locale, ai “casi” Campania, Basilicata, Roma, fatti emergere dalla letteratura e dall’evidenza di compagni radicali che da sempre, in tutti i campi, producono letteratura ed evidenza del dissesto, innanzitutto democratico, che sta avvenendo nei loro paesi, nel nostro Paese.
Il libro di Giuseppe Candido è un altro bel tentativo, che partendo dalla realtà calabrese fornisce elementi di verità e di conoscenza per cambiare rotta in Italia, e non solo.
La “pillola” di un “ambientalista” di Paolo Farina e Valerio Federico
Questo poderoso volume, frutto dell’ammirevole lavoro di Giuseppe Candido, ci lascia spiazzati davanti alla conclamata e quasi scientifica devastazione di un territorio nonché alle cause e ragioni (o S-ragioni) che hanno portato a questa distruzione di un patrimonio naturale, umano e civile. Quanto accaduto, capace di segnare indelebilmente i territori coinvolti e l’Italia in generale, non può non essere che l’esito dell’azione e della non azione delle maggioranze e delle opposizioni che hanno governato questa parte del Paese. Il prodotto della contemporanea inadempienza dei governanti e dei cosiddetti oppositori. Inadempienti rispetto al patto sociale che le forze politiche stipulano “naturalmente” con i cittadini. Si tratta davvero, e bene ha fatto Candido a stigmatizzarlo già nel titolo del libro, di una “peste”, che distribuisce i suoi sintomi, i suoi effetti, in modo ramificato e distrugge oltre all’ambiente naturale anche i più diversi aspetti che regolano il diritto alla libertà, alla giustizia e alla conoscenza di una o più comunità umane. Il lavoro serio e scrupoloso, oltreché documentato, di Candido ha il pregio di fornire un contributo tanto scientifico quanto divulgativo. Scritto da un Geologo, ovvero da uno scienziato, e non semplicemente da un pur bravo giornalista d’inchiesta. Un Geologo, appunto.
Nella migliore delle semplificazioni oggi i geologi vengono definiti genericamente “ambientalisti” nel senso più negletto del termine. Spesso, attraverso uno scientifico lavoro di disinformazione e mistificazione, essi vengono privati del loro contributo dal carattere scientifico attribuendogli una fastidiosa etichetta di “ambientalisti” mossi da una sorta di frenesia ideologica. Ascoltando o leggendo i frutti dei loro lavori, si arriva a considerarli come figure di esaltati millenaristi che ci terrorizzano con i loro allarmistici scenari apocalittici di piaghe terribili ed irrimediabili distruzioni. Questo è il primo effetto della “peste”, che inizia offuscando le coscienze e arriva ai risultati distruttivi quanto imbarazzanti ben descritti nel libro di Candido. Imbarazzanti perché? Non vi è nulla di più evidente e sperimentabile degli eventi naturali quali sono il dissesto idrogeologico di un territorio, inondazioni, terremoti, inquinamento e, non da ultimo, malattie concrete e gravissime che colpiscono la popolazione.
Eppure pervicacemente si prosegue in quest’opera di distruzione, frutto del malaffare, della distribuzione e gestione del potere fine a se stesso, a fini di lucro e in cui sono da sempre coinvolte le maggioranze politiche che amministrano regioni e territori ma anche le stesse minoranze che partecipano al banchetto. Un sistema clientelare partitocratico che non distingue maggioranze e opposizioni e che nutrono la metastasi di questa “peste” a loro esclusivo vantaggio. La convergenza di interessi di un sistema dove gli insider, nel gioco delle parti di un impotente e apparente confronto, operano da un palcoscenico dove le repliche dello spettacolo si ripetono giorno dopo giorno lasciando inermi gli spettatori, indifferenti i cittadini. Quasi che i rischi di cui scrive Candido non li riguardino.Gli outsider, pochi, si oppongono e propongono, ma lo spazio di tribuna a loro non viene dato, e il palcoscenico, quel palcoscenico non è per loro.
Vi sono, appunto, i Geologi come Candido che non si rassegnano allo status quo e si impegnano in lavori preziosi quale il suo libro ne è un esempio. Dunque, se il conclamato ed evidente prodotto finale di questa “peste” è la devastazione di regioni e territori, nonché gli effetti sull’ambiente, sulla salute dei cittadini, sulla strage di legalità e il depauperamento di quel “contratto sociale” tra politica e cittadinanza, di contratto “naturale” tra politica-legalità- cittadinanza, allora i primi sintomi di questa “peste” si avvertono e si verificano anche per il diritto negato alla conoscenza. Il “diritto alla conoscenza” è un’estensione delle facoltà di scelta, di controllo e di partecipazione del cittadino nell’amministrazione dello Stato e delle sue articolazioni regionali e locali, è un elemento di democratizzazione della società. Quanti atti pubblici avrebbero dovuto o hanno lasciato traccia di quanto stava avvenendo di quanto esposto da Candido? E’ urgente attuare in pieno riforme che si ispirino al Freedom of Information Act (FOIA) statunitense per il quale il cittadino può accedere a tutti i documenti della Pubblica Amministrazione senza che debba dimostrare un interesse diretto. La trasparenza e la conseguente possibilità di controllo per il cittadino dell’attività delle pubbliche amministrazioni è il mezzo utile, tra un’elezione e l’altra, per esercitare effettivamente quella sovranità popolare dal basso promossa dalla Costituzione. La “peste”, dunque, avanza, devasta e distrugge.
Eppure potremmo disporre della cura che porterebbe alla guarigione, allo stato di diritto, al ripristino della legalità. Il libro di Candido ne è, per esempio, una pillola. Utile, preziosa e salutare.
La peste ecologica e il caso Calabria, di Giuseppe Candido. Prefazione di Carlo Tansi, introduzione di Rita Bernardini e Marco Pannella, postfazione di Franco Santopolo e una nota di Valerio Federico e Paolo Farina – Non Mollare edizioni, euro 18,00; Pagine 394 – ISBN 9788890504020.
Per prenotarne una copia è sufficiente inviare una mail all’indirizzo associazionenonmollare@gmail.com
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Omicidio Litvinenko/Radicali: governo inglese ha fatto la cosa giusta. Ora vada fino in fondo
Dichiarazione di Giulio Manfredi, Direzione Radicali Italiani, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Lascio ai dietrologi il compito di capire perché il governo inglese ha deciso solo ora l’apertura di un’inchiesta pubblica – cioè un’inchiesta messa in piedi dal governo, presieduta da un giudice incaricato del governo – sulla morte del dissidente russo Alexander Litvinenko, ex agente dei servizi di sicurezza russi (KGB poi FSB), cittadino inglese a tutti gli effetti, avvenuta a Londra nel 2006 per avvelenamento da polonio. La cosa importante è che il governo inglese abbia fatto la cosa giusta; la cosa importante è che si parli finalmente sui media e sulla rete, non solo più sui siti radicali, del ricercato dalla giustizia britannica per l’omicidio Litvinenko, il cittadino russo Andrei Lugovoj, ex agente del FSB, divenuto nel 2007 membro della Duma russa, eletto nel partito di Putin.
L’importante è che si ricordi anche che Litvinenko aveva accusato, fornendo ampia documentazione (vedi “Russia. IL complotto del KGB” di Litvinenko/Felstinskij), i servizi segreti russi di essere gli organizzatori degli attentati a condomini di Mosca, Volgodonsk e Buinaksk che nel settembre del 1999 uccisero oltre 300 persone e che furono utilizzati da Putin, appena salito al potere, per scatenare la seconda guerra cecena.(centomila ceceni uccisi, un decimo della popolazione; erano formalmente cittadini russi come Putin).
Tirare il filo della vita e della morte di Alexander Litvinenko può portare alla verità non solo sul suo omicidio ma anche su altre vicende legate ai primi mesi di zar Putin al Cremino, i mesi cruciali per il consolidamento del suo regime.
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Gallo e Cappato: Tribunale Bologna conferma. Subito eterologa, poi l'eliminazione degli ultimi divieti su embrioni
Dichiarazione di Filomena Gallo e Marco Cappato, a nome dell'Associazione Luca Coscioni
Dopo la Corte costituzionale, anche un tribunale civile, avendo ravvisata l'urgenza della materia, dichiara immediatamente esecutiva l'applicazione della sentenza della Consulta sulla fecondazione eterologa.
Il tribunale civile di Bologna conferma così l'inconsistenza di qualsiasi timore di "vuoto normativo". Come dicemmo subito dopo la sentenza della Corte costituzionale, la fecondazione eterologa deve essere accessibile a tutti i cittadini, sia nei centri pubblici che nei centri privati. Il compito di rendere effettivo questo diretto spetta alla Ministra della Salute, senza alcun bisogno di nuovi pasticci legislativi.
L'unica attività richiesta dal Governo e dal legislatore, per rispondere alle urgenze delle coppie e per prevenire nuove condanne da parte delle giurisdizioni interne ed europee, è quella di rimuovere il divieto all'utilizzo degli embrioni per la ricerca e di eliminare l'esclusione dei pazienti non sterili dall'accesso alla fecondazione assistita.
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Il Tribunale di Bologna smentisce il Ministro: l’eterologa si può fare subito
Dichiarazione di Filomena Gallo e Gianni Baldini, entrambi legali della coppia e rispettivamente segretario Associazione Luca Coscioni e il secondo docente di biodiritto univ. Firenze
Accolto ricorso della coppia e ordinato al centro di PMA Sismer di effettuare l’eterologa In un ricorso presentato innanzi al Tribunale di Bologna nel 2010, ormai oltre 4 anni fa una coppia chiedeva di praticare al centro di PMA SiSMeR di Bologna. In subordine veniva chiesto al Tribunale di Sollevare la q.l.c della legge. Il Tribunale non si pronunciava. Nel maggio 2014 , all’indomani della sentenza della Corte Cost. del 9 aprile con il quale veniva pronunciata la declaratoria di incostituzionalità della legge 40/04 in punto di divieto assoluto di PMA eterologa, veniva chiesto dall’odierna difesa che il giudice procedesse, venuto meno il divieto e precisato in sede di motivazioni dalla Consulta che nessun vuoto normativo si era determinato, ad ordinare al centro di PMA di eseguire la metodica eterologa senza ulteriori attese o liste di attesa. Nel procedimento erano intervenute ed erano state ammesse anche le associazioni: LUCA Coscioni, Cerco un bimbo, l altra cicogna, amica cicogna. In data 14 agosto il Tribunale di Bologna emetteva ordinanza con la quale accoglieva le richieste dell’attore per le seguenti motivazioni: LA PMA Eterologa è una specie di quella omologa “La Corte costituzionale ha avuto cura nel ribadire che quella di tipo eterologo è una specie di tecnica appartenente allo stesso genere (la procreazione medicalmente assistita) delle altre, di tipo omologo: dunque, va anch’essa ricondotta al quadro normativo delineato dalla l. 19 febbraio 2004, n. 40. In altri termini, la PMA di tipo eterologo è oggi una delle tecniche consentite per realizzare le finalità previste dalla l. 19 febbraio 2004, n. 40 (cfr. l’art. 1, l. cit.). Ciò significa, in primo luogo, che interventi di PMA di tipo eterologo possono essere realizzati solo nelle strutture autorizzate (artt. 10, 11, 12, 5° co., l. cit.) e nel rispetto delle disposizioni della l. n. 40/2004 concernenti i presupposti o requisiti oggettivi (art. 4, 1°) e soggettivi (art. 5) e dei principi di gradualità e del consenso informato (art., 4, 2° co.). Sul punto, si vedano anche i rilievi svolti da Corte cost. n. 162/2004 (par. 11.1).” Non vi è vuoto normativo Il Tribunale di Bologna, nel ricordare che la Regione Toscana ha emanato in proposito una regolamentazione tecnica di dettaglio che disciplina taluni aspetti del fenomeno in punto di presunto vuoto normativo da colmare con legge ricorda come la Corte Costituzionale nella sent 162/14 evidenzi quanto alla eccezione più volte sollevata, risulti del tutto “infondata l’eccezione di inammissibilità relativa al paventato <<vuoto normativo>>, la Corte costituzionale è stata chiara nell’escludere <<nella specie>> (ossia, con riferimento ai casi concreti sottoposti alla sua attenzione, del tutto assimilabili a quello qui in esame) l’esistenza di incolmabili lacune concernenti la regolamentazione essenziale (<<i profili di più pregnante rilievo>>) dell’accesso alla PMA con donazione di gameti, sia quanto ai presupposti che quanto agli effetti. Al contrario, essa ha affermato, da un lato, che <<nella specie sono […] identificabili più norme che già disciplinano molti dei profili di più pregnante rilievo, anche perché il legislatore, avendo consapevolezza della legittimità della PMA di tipo eterologo in molti paesi d’Europa, li ha opportunamente regolamentati, dato che i cittadini italiani potevano (e possono) recarsi in questi ultimi per fare ad essa ricorso, come in effetti è accaduto in un non irrilevante numero di casi>> e, dall’altro, che <<non>> vi sono <<incertezze in ordine all’identificazione dei casi nei quali è legittimo il ricorso alla tecnica in oggetto>>. Si rimanda alla motivazione di Corte cost., n. 162/2014, paragrafi 10, 11, 11.1, 12. Oltre alle disposizioni della legge 40/04 vengono richiamate i D.Lvi 191/07 e 16/10 componendosi un quadro normativo che non abbisogna di integrazioni in punto di stoccaggio, trasferimento , conservazione, privacy e anonimato del materiale genetico donato “Nei limiti della compatibilità, in ipotesi di PMA con donazione di gameti (salva l’introduzione di una nuova e specifica disciplina) troveranno dunque applicazione le vigenti disposizioni in tema di donazione di cellule riproduttive anche se non proveniente da un partner (si applicheranno dunque i criteri di selezione del donatore di tessuti e/o di cellule e si eseguiranno gli esami di laboratorio richiesti per i donatori in generale), ma pur sempre nel rispetto dei requisiti soggettivi fissati dall’art. 5, l. n. 40/2004 (cfr. l’art. 2, 1° co., lett. b), d. lgs., n. 16/2010)”. I pericoli invocati dal ministro (numero max donazioni, esami genetici ed infettivi da effettuare sul donatore, etc ) non sussistono e sono demandati ad una disciplina attraverso disposizioni mediche e di dettaglio che in attesa delle Linee Guida possono essere individuate nei protocolli delle Società Scientifiche. Quanto alle disposizioni tecniche e di dettaglio nel ribadire che non vi è necessità di una legge viene evidenziato che i centri dovranno attenersi alle direttive mediche più “aggiornate e accreditate” cioè elaborate dalle società scientifiche e contenute nei protocolli medici internazionali. Dunque in attesa delle Linee Guida ministeriali che sono la sede per disciplinare gli aspetti tecnici della metodica i centri di PMA in Regione Toscana dovranno attenersi alle direttive mediche allegate alla Delibera fuori dalla Regione Toscana dovranno rifarsi alle linee guida emanate dalle società scientifiche “Nessuna incertezza sorge in ordine allo status del nato Ciò non toglie che debba darsi attuazione al diritto riconosciuto da Corte cost., 10 giugno 2014, n. 162, applicando laddove necessario le norme in materia di donazione di tessuti o cellule. Nessuna incertezza può sorgere in ordine allo status del nato da PMA eterologa (è figlio della coppia che ha espresso la volontà di accedere alla PMA) e all’assenza di relazione parentale rispetto al donatore di gameti. Oltre al novellato art. 8, l. n. 40/2004, si veda l’art. 9, 3° co., che nella sua attuale formulazione così dispone: <<In caso di applicazione di tecniche di tipo eterologo in violazione del divieto di cui all'articolo 4, comma 3, il donatore di gameti non acquisisce alcuna relazione giuridica parentale con il nato e non può far valere nei suoi confronti alcun diritto né essere titolare di obblighi>> (estranea al tema qui in esame è la particolarissima vicenda trattata da Trib. Roma, ord. 8 agosto 2014). A garanzia del nascituro, una volta divenuto persona, erano già previste le speciali misure di cui all’art. 9, 1° e 2° co. (divieto del disconoscimento della paternità e dell’anonimato della madre) nel segno della autoresponsabilità di chi accede alla PMA. Restano fermi il divieto di commercializzazione di gameti o embrioni e il divieto di surrogazione di maternità (art. 12, 6° co., l. n. 40/2004) ed il divieto di selezione a scopo eugenetico degli embrioni o dei gameti (art. 13, 3° co., lett. b)) (v. anche il passaggio di Corte cost., n. 162/2014 al par. 9). Preso dunque atto della natura di diritto fondamentale della persona (salute art 32 cost) autodeterminazione art 13 cost) della pretesa di eseguire la PMA eterologa, il Tribunale afferma “il diritto dei ricorrenti a ricorrere alla procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo secondo le migliori e accertate pratiche mediche; autorizza la società convenuta ad applicare la tecnica richiesta dalla coppia ricorrente nel rispetto delle disposizioni richiamate in motivazione e delle più aggiornate ed accreditate conoscenze tecnico-scientifiche in materia di PMA con donazione di gameti; In conclusione Dopo il presidente Tesauro anche il Tribunale di Bologna conferma che non vi è alcun vuoto normativo, che non vi è un pericolo medico sanitario né di anonimato o compatibilità genetica tra nato e donatore. Dunque posto che le norme tecniche e di dettaglio inerenti n di donazioni ed esami da effettuare hanno natura medica, esse dovranno essere contenute in atti amministrativi, Linee Guida (Statali e/o Regionali), e non in inutili leggi. In loro assenza i centri di PMA potranno comunque eseguire la PMA eterologa seguendo le Linee Guida elaborate dalle più accreditate organizzazioni scientifiche.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Carcere di Rossano Calabro, detenuti in condizioni inumane. E non volevano far entrare la parlamentare
Giuseppe Candido, Radicali: Ecco perché in Calabria serve subito il Garante dei diritti dei detenuti. Molte regioni d'Italia l'hanno già istituito, molti comuni sedi di istituti penitenziari anche. La politica calabra si dia una mossa per la vita del diritto che è diritto alla vita.
"Venerdì 8 agosto siamo stati al carcere di Palmi per fare un sit-in in sostegno del satyagraha di Rita Beranrdini (in sciopero della fame dal 30 giugno scorso) e Marco Pannella (in sciopero della fame e della sete, più volte interrotto e ricominciato per le esigenze di salute legate all'aver dovuto effettuare due interventi per rimuovere due tumori). Un satyagraha rivolto a chiedere allo stato, per le carceri, di garantire quel diritto alla salute sancito dalla costituzione ma che i medici penitenziari denunciano non potersi più garantire, fermare la mattanza dei suicidi nelle carceri che spesso avviene proprio nel primo periodo di detenzione per la mancanza di adeguate cure psichiatriche, e di fermare la tortura democratica del 41 bis inflitto a pazienti come Bernardo Provenzano, incapace di intendere e di volere, indipendentemente dalle condizioni di salute."
E' quanto si legge nella nota di Giuseppe Candido, esponente del Partito Radicale e segretario dell'associazione di volontariato culturale Non Mollare. "Mentre noi facevamo il sit-in a Palmi, l'On.le Enza Bruno Bossio, deputata del PD orginaria di Cosenza, - continua Candido – nello stesso giorno si è recata in visita ispettiva 'senza preavvisare' al carcere di Rossano con il compagno Radicale Emilio Quintieri che l'avrebbe dovuta accompagnare. Quello che ha trovato lo ha raccontato subito allo stesso Emilio Quintieri che, a stretto giro, ha avvisato altrettanto immediatamente Rita Bernardini; poi – ovviamente - l'ha intervistata da Radio Radicale Lorenzo Rendi. Durante l'intervista rilasciata lo scorso 11 agosto - nel silenzio degli altri media - la Bruno Bossio ha denunciato il persistere di condizioni inumane e degradanti, oltre al fatto che hanno tentato di non farla neanche entrare. Noi, " - conclude Candido – "come Radicali calabresi, oltre a ricordare ancora una volta che Rita Bernardini, segretaria nazionale di Radicali italiani, è in sciopero della fame dal 30 giugno assieme a Marco Pannella che, nonostante la sua malattia mette in gioco la vita e non molla la lotta di civiltà per la vita del diritto e il rispetto della legge nelle carceri, noi possiamo solo aggiungere che avevamo ragione a denunciare che le condizioni inumane e degradanti continuano a persistere nelle nostre patrie galere, anche in quelle calabre, e a chiedere con forza, per la Calabria, con prepotente urgenza, l'istituzione del garante regionale dei diritti delle persone private della libertà".
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Bolognetti di nuovo a Corleto Perticara. Il racconto di una giornata particolare tra storia e petrolio.
Da Nuova del Sud, 17 agosto 2014(pag. 1 e 2)
U’ Programm – Tra la via Saurina e Tempa Rossa
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani
L’appuntamento è alle 15.00 in piazza del Plebiscito. Come sempre arrivo con una buona mezz’ora di anticipo. La piazza è deserta e il sole picchia forte. Mi guardo intorno e vedo l’ennesimo piccolo scrigno con tesori da scoprire e valorizzare. Storie ignote, dimenticate, di una terra nascosta e straordinaria che vive di paradossi.
Per la terza volta in pochi giorni mi ritrovo a Corleto Perticara per un approfondimento sulla vicenda delle discariche abusive di fanghi petroliferi e per capire a che punto siano i lavori per la costruzione del Centro Oli Total e l’impatto esercitato da questi in uno degli angoli più belli e suggestivi della Valle del Sauro.
Nell’agorà di Corleto manifesti, targhe, sigle e simboli descrivono il contesto in cui sono immerso. Lo stupendo campanile in stile arabo della chiesa di Santa Maria Assunta domina la piazza e riesce ad ipnotizzarmi. A pochi metri dal Municipio, la vista di un distributore della Esso strappa un sorriso amaro: in quest’angolo di Basilicata, diventato enclave della Total, il prezzo alla pompa di benzina e gasolio è tra i più cari d’Italia. Tra i più cari in un territorio dove tra pochi mesi verranno estratti dalle viscere del sottosuolo 50mila barili di greggio al giorno.
“U’ Programm”, urla un manifesto che annuncia una kermesse canora nella vicina Guardia Perticara. La manifestazione, come quasi tutto da queste parti, è sponsorizzata dalle multinazionali dell’oro nero. In questo caso a vestire i panni di Mecenate è la Total, accompagnata per l’occasione dalla Semataf - azienda che gestisce rifiuti speciali e pericolosi - e dalla Fri-El, che ha letteralmente invaso le campagne di Corleto con torri eoliche alte 50 metri. In basso a destra, sotto i simboli degli Enti patrocinanti, una scritta che suona beffa: “Investiamo sul nostro futuro”.
E in effetti, il futuro presente e passato lo troviamo a qualche centinaio di metri in linea d’aria e si chiama “Progetto Tempa Rossa”, con i suoi pozzi, i suoi rifiuti, il gigantesco centro di pre-raffinazione(190mila m2) in fase di ultimazione, le condotte che porteranno il greggio a Taranto attraverso l’oleodotto “Monte Alpi”, i fanghi di c/da Serra d’Eboli.
La piazza di Corleto con le sue dicotomie: da un lato la bacheca della Total e il manifesto che annuncia la IV edizione della Total Oil Cup e dall’altra il Museo Comunale, dove trovi tracce del Risorgimento lucano e di civiltà contadina, e il Sindaco che con orgoglio ti mostra la prima automobile full-electric della Basilicata in dotazione al locale corpo dei Vigili Urbani.
Il sindaco di Corleto, Rosaria Vicino, come viene spiegato sul sito del Comune mantiene le “competenze relative alla qualifica di Ufficiale di Governo per le Politiche energetiche(Idrocarburi, Eolico e Fotovoltaico)”; il suo sorriso, accompagnato da una parziale reticenza, fa da contraltare ai troppi sguardi chiusi e all’atteggiamento un po’ omertoso di quei residenti che a ripetizione ci hanno detto di non sapere dove si trovano i terreni contaminati.
Strano luogo Corleto, dove respiri una diffidenza che ha un che di atavico; dove viaggiando sulle strade del petrolio può capitare che piccole staffette, desiderose di relazionare chissà chi, inizino a seguirti e ad osservarti.
L’unico agricoltore che ha accettato di parlare della Total e dei cambiamenti che gli stanno piovendo addosso ci ha detto: “non ti dicono ‘vattinne’, ma ti mettono in condizione che dobbiamo essere noi a dire ‘mo ce ne sciamo’ ”.
No, a Corleto non c’è aria di rivolta, ma a volte incontri la rabbia e l’indignazione di chi si sente defraudato e osserva impotente i mutamenti che sconvolgo la millenaria pace di uno degli angoli più belli della Basilicata: una montagna sventrata, querce sradicate, masserie circondate da ruspe, trivelle e scavatori.
Rosaria Vicino mi mostra con orgoglio i tesori del suo Museo: la bandiera tricolore del risorgimento, l’aratro usato dai suoi avi. Il sindaco mi racconta fiera una storia sconosciuta e chiacchieriamo della visita di Zanardelli in Basilicata. Lo ammetto l’entusiasmo del primo cittadino è contagioso!
Intanto, a quattro anni di distanza dal sequestro dei terreni contaminati dai veleni contenuti nei fanghi petroliferi, ho potuto constare che sulla recinzione che ne delimita il perimetro non c'è nessuna indicazione di pericolo o cartelli che ricordino che l'area è sottoposta a sequestro giudiziario. I terreni di c/da Serra d’Eboli rischiano di diventare l’ennesimo non luogo, l’ennesima città senza nome di questa nostra Basilicata.
Capisco che l’agricoltore che aveva accettato di incontrarmi in realtà non ha nessuna voglia di parlare e si fa largo la sensazione che i miei ospiti volessero più che altro capire cosa sapessi io di certe storie. Si respira diffidenza, omertà e forse paura.
Nella piazza di Corleto è stata apposta una targa per ricordare Carmine Senise, Pietro e Michele Lacava. Sulla targa una frase: “Un popolo senza memoria è un popolo che non ha futuro”.
Già, la memoria che non c’è, quella persa e quella da riguadagnare.
Oggi(16 agosto) a Corleto canta Eduardo Bennato. Come sempre paga Total. E allora il circo petrolifero può andare avanti e i ricordi e il presente sfumano a ritmo di rock.
Il sindaco mi ha garantito che la prossima volta parleremo di petrolio. Io spero di poter ritrovare anche traccia di un epistolario tra Lacava e Zanardelli.
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Eterologa: Lorenzin ci da' ragione, eterologa in Italia è legale.
Anche il Ministro Beatrice Lorenzin dice, dopo averlo per qualche settimana implicitamente negato, che la fecondazione eterologa è legale in Italia. E sembra aver anche compreso che è fuorviante e rischioso paventare lo spauracchio dell’eugenica per conculcare dei diritti fondamentali che chiunque deve essere libero di esercitare quando affronta la scienza di concepire, far nascere e allevare un figlio, anche ricorrendo alla fecondazione eterologa. Nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera attenua i toni di quello che sembra un ritorna alla campagna per dotare il paese dell’incostituzionale legge 40/04, come le sentenze hanno dimostrato. I problemi che la ministra solleva, per invocare prudenza, non sono tali da richiedere alcuna nuova legge, perché sono già stati previsti e risolti da ben tre decreti legislativi. Invitiamo il Ministro Lorenzin a rileggere o a leggere con attenzione e se necessario consultandosi con esperti un po’ meno accecati dai pregiudizi che sembrano appannare la lucidità di chi le sta intorno e parla pubblicamente di fecondazione eterologa, i Dlgs 191/07, 16/10 e 85/12. E’ già tutto normato, quel che è ragionevole e sensato normare, lì dentro. L’incidente danese di cui racconta il ministro nell'intervista non potrebbe accadere in Italia, applicando le procedure prescritte nei suddetti decreti, e per quanto concerne quello che ella chiama impropriamente “effetto Abramo”, ma le dobbiamo per la cronaca ricordare che Abramo non ebbe centinaia di figli ma solo due, che per risolvere tale questione basta aggiornare le linee guida della legge 40. Che sarebbe anche tempo di aggiornare. Così come il Ministro Lorenzin oltre alla relazione annuale alla Commissione (come previsto dalle stesse direttive recepite) sarebbe tenuto a fare il punto di fronte al Parlamento sullo stato di applicazione dei suddetti decreti e sulle effettive attività di controllo esercitate in particolare dal Centro Nazionale Trapianti.
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Radicali: martedì 19 agosto alle ore 18 pubblico comizio di Marco Pannella a Taranta Peligna (CH)
Marco Pannella terrà un pubblico comizio con i cittadini abruzzesi martedì 19 agosto, alle ore 18, nel comune di Taranta Peligna in provincia di Chieti. Con lui, oltre al sindaco del comune abruzzese Marcello Di Martino e al direttore di Radio Radicale Alessio Falconio, ci sarà il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso. Saranno presenti insieme a loro Matteo Angioli, consigliere generale del Partito Radicale e Laura Hart; nonché Vincenzo Di Nanna ed Ariberto Grifoni, di Amnistia giustizia e libertà Abruzzo. Sono invitati tutti i cittadini che vorranno raggiungere Taranta Peligna per ascoltare Marco Pannella e dialogare con lui. L'evento si terrà in piazza San Biagio.
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Dichiarazione di Marco Pannella
Matteo Angioli ha assolutamente ragione: la posizione di Di Battista è assolutamente opposta a quella che da 48 ore avvelena l’informazione “politica”!
Segue la dichiarazione di Matteo Angioli: Matteo Angioli del Comitato Nazionale di Radicali italiani e del Partito Radicale dichiara su Twitter in risposta a Di Battista: “Ma guarda un pò, di questa non ne ha parlato nessuno”: @ale_dibattista: SOLO LA NONVIOLENZA CI SALVERÀ© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Ferragosto: domani i Radicali visiteranno il carcere di Rebibbia.
Domani, giorno di Ferragosto, a partire dalle ore 10, Marco Pannella visiterà il carcere di Rebibbia, insieme alla Segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini, alla Presidente Laura Arconti e ad un’ampia delegazione formata Antonella Casu (Tesoriera di Non c’è Pace senza Giustizia), Matteo Angioli (Comitato Nazionale di Radicali Italiani), Maria Grazia Lucchiari (Giunta di Radicali Italiani) e da Antonio Cerrone, Gianmarco Ciccarelli, Alexandre Rossi, Isio Maureddu, Laura Harth, Luca Viscardi e Gianfranco Zancan.
In particolare, la visita sarà dedicata a Rebibbia Nuovo Complesso (dove è ristretto Totò Cuffaro che insieme ad altri 78 detenuti ha dato il suo sostegno al Satyagraha radicale) e Rebibbia femminile dove le detenute hanno espressamente chiesto di incontrare Marco Pannella e Rita Bernardini. In base ai dati resi finalmente pubblici, anche grazie al Satyagraha radicale, sulle capienze effettive depurate dalle sezioni chiuse, la situazione del grande carcere romano, risulta essere la seguente al 31 luglio 2014: ISTITUTO Capienza regolamentare Posti non disponibili Detenuti Presenti Carenza di posti Tasso di sovraffollamento Casa Circondariale Nuovo Complesso border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 3.5pt 0cm 3.5pt;height:27.6pt">
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119,4 Casa Circondariale Femminile border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;
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263 border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;
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27 border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;
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137,3 Casa di Reclusione border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;
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103 border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;
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16 border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;
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95,3 Casa Circondariale III Casa border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;
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4 border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;
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Amnistia Giustizia Libertà Abruzzo chiede al Consiglio regionale abruzzese una risoluzione a sostegno del satyāgraha dei Radicali sulla situazione delle carceri.
Nelle scorse ore è stata recapitata ai consiglieri regionali abruzzesi, ai presidenti Di Pangrazio e D'Alfonso e alla giunta il documento che segue:
Egregi Presidenti, Egregi Consiglieri e Assessori, in prossimità dello svolgimento della riunione del Consiglio Regionale d’Abruzzo intendiamo sollecitare la sensibilità di ciascun rappresentante istituzionale e riproporre qui in allegato la nostra lettera-appello di circa un mese or è. L’attenzione che chiediamo può essere ben rivolta, per riferirsi solo all’aspetto numerico del sovraffollamento nelle carceri abruzzesi, alla scheda riepilogativa riportata in calce. Questi dati recentemente resi pubblici sono ripresi dal sito del Ministero della Giustizia perché il Ministro Andrea Orlando ha accettato la proposta avanzata dai Radicali e sostenuta dal satyagraha in corso di metterli on-line carcere per carcere. Ci parlano non certo di altri parametri essenziali, e pure chiesti, utili per misurare compiutamente la corrispondenza della detenzione ai dettati della Carta Costituzionale e alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, ma già permettono uno screening. Questo primo vaglio è allarmante per la nostra Regione, quinta nella classifica italiana per sovraffollamento carcerario. In particolare leggiamo che, fatta eccezione per la casa circondariale di L’Aquila svuotata all’indomani del 6 aprile 2009, quando venne colpita dal terribile terremoto, gli altri 7 carceri censiti, tutti risultano sovraffollati. Da Vasto, in ordine decrescente, vediamo Sulmona, Teramo, Lanciano, Chieti, Avezzano e giungiamo a Pescara: percentualmente parlando, dalla vetta di c.ca 180 detenuti che hanno disponibili solo 100 “posti regolamentari effettivi” a Vasto, scendiamo fino a Pescara dove il Ministero della Giustizia praticamente segnala 104 carcerati che dispongono di 100 brande regolamentari. Questa è la situazione che riassunta su scala regionale, considerati gli 8 carceri abruzzesi costringe in media 132 persone ad essere detenute in 100 posti disponibili. Situazione ben presente a tutti, a voi Presidenti, Consiglieri e Assessori della Regione Abruzzo, ma prima di tutti alla comunità di ciascun carcere: detenuti, polizia penitenziaria, direttori, personale medico e amministrativo, familiari. Situazione che è ovviamente ben presente ai magistrati, come dimostra il dott. Gennaro Varone nel suo intervento su Il Centro di stamani, il quale pone la domanda significativa se ci sia qualcuno che creda “umane” le carceri italiane; domanda alla quale risponde subito egli stesso con un no motivato: “E’ per questo, dice, che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con la sentenza “Torreggiani” ha condannato l’Italia per trattamento “inumano”, sebbene, poi, continui dirottando il ragionamento giuridico sul terreno economico, di moneta unica, perdendosi lontano dalla visione federalista europea di Spinelli, Rossi e Colorni, del Manifesto di Ventotene e oggi di Marco Pannella e dei Radicali. Come ha sottolineato il Presidente della IV Commissione, Luciano Monticelli nella sua lettera di risposta alla nostra, pure allegata, l’Assemblea legislativa abruzzese dimostri di non voler sfuggire il dovere di affrontare un problema acuto, vissuto da tutti quei cittadini che sono colpiti dalla crisi della giustizia, di cui le carceri ne sono l'epifenomeno. Erga la propria voce e si batta dunque per il rispetto dei valori sanciti nella nostra Costituzione, per primi quei “rapporti civili” contenuti nel Titolo I della I Parte: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso d’umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” (art. 27, 3° comma). Presidenti, Consiglieri, Assessori non siate inerti dinnanzi a queste situazioni diffuse di sofferenza dove spesso si consumano drammi e dove gli ultimi vivono situazioni di abbandono e malattie, scacciati lontani dal dettato costituzionale. Per questo torniamo qui, oggi a chiedervi di aderire a questa lotta, a questo satyagraha che in Abruzzo è partecipato da decine di cittadini e tra questi Ariberto Grifoni al 15° giorno di sciopero della fame, nelle forme e con le modalità che riterrete opportune, e, nel vostro ruolo, di portarne parola e azione nonviolenta nelle Istituzioni. I referenti abruzzesi di Amnistia Giustizia Libertà Ariberto Grifoni e Vincenzo di Nanna© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Eterologa, Filomena Gallo: dopo 10 anni finalmente anche dalle regioni impegno per equità accesso alla Pma.
Dichiarazione Filomena Gallo segretario associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica soggetto costituente il Partito radicale. Il ripristino dell' eterologa ha fatto emergere che a differenza di quanto accadeva prima, la legge 40 prevede che la fecondazione medicalmente assistita sia in vivo che in vitro venga applicata anche nel pubblico e non solo nel privato. Ma di fatto i centri pubblici non applicano tutte le tecniche per cui sono autorizzato, spesso per carenza di fondi. Abbiamo dovuto ricorrere ai tribunali affinché anche le strutture pubbliche autorizzate eseguissero la diagnosi pre impianto (ord. Trib. Cagliari). In Italia si registra disparità nell'accesso alla PMA in base alla regione di appartenenza. Finalmente dopo 10 anni affrontiamo anche questo problema quindi con la cancellazione dell'eterologa vi è una doppia vittoria.
Il desiderio di avere un bambino non può e non deve essere limitato dalla mancanza di equità nell'accesso alle cure. Ora il Ministro oltre ad aggiornare presto le linee giuda aggiorni anche i LEA con il supporto delle regioni.
Speriamo che siano rimossi anche gli altri ostacoli all'accesso a queste tecniche e per la ricerca senza che vi sia necessità di nuovi interventi della Corte Costituzionale.
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Federico e Pauciulo: tasse, deflazione e aumento del debito pubblico, Italia sotto scacco. Ecco le proposte Radicali!
Dichiarazione di Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani e Alfredo Pauciulo, economista
10 grandi città italiane sono in conclamata deflazione, mai peggio di così dal 1959, la domanda interna è dunque in calo anche a seguito di un aumento della pressione fiscale. Gli ultimi governi hanno alzato la tassazione con l’obiettivo di ridurre il debito pubblico ma i dati dicono che si è raggiunto l’ennesimo record in valore assoluto, 2168,4 miliardi a giugno. I Radicali propongono dal 2010 di tagliare la spesa pubblica improduttiva delle società partecipate dalla PA - e occupate dai Partiti - cedendo o chiudendo imprese che non forniscono servizi pubblici essenziali e che costano oltre 11 miliardi di Euro all’anno. Con la recente campagna #Menoinquinomenopago chiedono inoltre di eliminare 10 miliardi di sussidi a chi consuma ambiente e fonti non rinnovabili per destinarli alla riduzione della pressione fiscale su lavoro e imprese. Radicali Italiani, per affrontare la scarsa disponibilità del credito a imprese e famiglie, propone di separare le fondazioni bancarie, in mano ai Partiti, dalle banche, aprendo gli istituti di credito a nuovi capitali. #Sbanchiamoli!© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Se Trilussa invitasse a pranzo il Ministro della Giustizia Andrea Orlando. Bernardini interrompe dopo 43 giorni lo sciopero della fame.
Il Ministero della Giustizia, esaudisce una delle richieste dei radicali: forniti, infatti sul sito giustizia.it, i dati, carcere per carcere, delle capienze effettive e dei detenuti presenti. Rita Bernardini interrompe, dopo 43 giorni il suo sciopero della fame. E’ il Molise la regione che registra il più alto tasso di sovraffollamento (151%), seguita dalla Puglia (144%), dal Friuli (139%), Veneto (134%)…
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria Nazionale di Radicali italiani Al 43° giorno di sciopero della fame, posso dire con una certa soddisfazione che il Ministro Andrea Orlando ha accettato la proposta che avanzavo da mesi che è quella di mettere online sul sito, carcere per carcere, le capienze regolamentari, i posti effettivamente disponibili, i detenuti presenti. Certo, non ha accettato di mettere online tanti altri parametri dei singoli istituti che sono essenziali per misurare la corrispondenza della detenzione ai dettati della Carta Costituzionale e alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo della cui violazione il nostro Stato è stato ritenuto “colpevole” con la sentenza pilota dell’8 gennaio 2013 (sentenza Torreggiani). La disponibilità di questi dati, è comunque talmente importante per il diritto alla conoscenza dei cittadini, da portarmi alla decisione di sospendere temporaneamente il mio Satyagraha che prosegue con l’impegno di Marco Pannella e di centinaia di cittadini. Per prima cosa, do atto al Ministro della Giustizia che – seppure con l’aiuto della Corte Costituzionale autrice della sentenza che ha abrogato la legge Fini-Giovanardi sulle droghe – è riuscito ad ottenere la diminuzione di alcune migliaia della popolazione detenuta. Lo ha potuto fare grazie ai provvedimenti già messi in campo dai Ministri che lo hanno preceduto (in particolare, Annamaria Cancellieri) e ad altri – troppi e a-sistematici– licenziati durante il suo mandato. L’on. Orlando ha rivendicato di aver ottenuto questo risultato senza ricorrere, come avevano chiesto il Presidente della Repubblica e una delegazione dell’ONU che ha visitato recentemente l’Italia, a provvedimenti di clemenza che ad avviso dei radicali avrebbero invece consentito da tempo di rispettare l’obbligo di eseguire una pena “umana” e “non degradante”. Dimenticando, inoltre, che un provvedimento di Amnistia (che noi radicali continuiamo a chiedere) consentirebbe, nel penale e con serie e positive ripercussioni nel civile, di abbattere in un sol colpo buona parte della mole di oltre 5 milioni procedimenti penali pendenti sulle scrivanie dei magistrati e destinati alla settaria e illegale amnistia delle prescrizioni. Ma veniamo alla “ciccia” dei dati forniti e vediamo perché ci starebbe un bell’invito a pranzo del Ministro Orlando a casa di Trilussa davanti ad un bel pollo arrosto. Dei 49.987 posti regolamentari dei 199 istituti (su 204) censiti dal DAP, i posti effettivamente disponibili sono 45.784; occorre sottrarre, infatti, tutti quei posti inagibili per lavori in corso, ristrutturazioni, o chiusure per mancanza di personale che ammontano in totale a 4.203. Pertanto, al 31 luglio 2014, nelle nostre carceri c’erano 54.668 detenuti in 45.784posti con una carenza di 8.884 posti. Il tasso di sovraffollamento è del 119,4%. Il sovraffollamento di circa il 120%, già di per sé drammatico perché vuol dire che 120 detenuti devono spartirsi lo spazio di 100 posti, lo è ancora di più se facciamo entrare in scena Trilussa a recitare la sagace poesia “la statistica” secondo la quale un povero cristo vedeva assegnarsi dalla statistica un pollo annuo che lui non vedeva nemmeno dipinto, mentre un altro fortunato di polli se ne mangiava due. Ecco che se prendiamo in considerazione non tutti gli istituti, ma gli 89 che registrano un sovraffollamento superiore al 120%, scopriamo che per 27.828 detenuti il tasso di sovraffollamento è del 149,4%, visto che devono accalcarsi in 18.662 posti e che non possono certo consolarsi sapendo che in Italia ci sono decine di istituti dove i posti addirittura avanzano. Tavola 1 – Posti regolamentari, posti disponibili, detenuti presenti e tasso di sovraffollamento – Al 31 luglio 2014 border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;padding:0cm 3.5pt 0cm 3.5pt;height:34.15pt">
REGIONE border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Posti regolamentari border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Posti regolamentari non disponibili border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Detenuti presenti border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Differenza posti regolamentari effettivi border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Tasso di sovraffollamento MOLISE height:10.2pt">
274 height:10.2pt">
30 height:10.2pt">
369 height:10.2pt">
-125 height:10.2pt">
151,2 PUGLIA height:10.2pt">
2.378 height:10.2pt">
63 height:10.2pt">
3.334 height:10.2pt">
-1.019 height:10.2pt">
144,0 FRIULI VENEZIA GLULIA height:10.2pt">
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59 height:10.2pt">
605 height:10.2pt">
-169 height:10.2pt">
138,8 VENETO height:10.2pt">
1.957 height:10.2pt">
63 height:10.2pt">
2.543 height:10.2pt">
-649 height:10.2pt">
134,3 ABRUZZO height:10.2pt">
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42 height:10.2pt">
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131,6 LOMBARDIA height:10.2pt">
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131,5 SICILIA height:10.2pt">
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131,3 MARCHE height:10.2pt">
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113 height:10.2pt">
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128,0 CAMPANIA height:10.2pt">
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308 height:10.2pt">
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125,4 TOSCANA height:10.2pt">
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118,7 UMBRIA height:10.2pt">
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44 height:10.2pt">
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118,2 LAZIO height:10.2pt">
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116,6 LIGURIA height:10.2pt">
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111,9 EMILIA ROMAGNA height:10.2pt">
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109,9 BASILICATA 470 9 463 -2 100,4 CALABRIA height:10.2pt">
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98,2 PIEMONTE height:10.2pt">
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96,6 SARDEGNA height:10.2pt">
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95,7 AOSTA height:10.2pt">
180 height:10.2pt">
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146 height:10.2pt">
34 height:10.2pt">
81,1 TRENTINO ALTO ADIGE height:10.2pt">
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185 height:10.2pt">
61,9 ITALIA 49.987 4.203 54.668 -8.884 119,4 Fonte: Ministero Giustizia (da schede istituti penitenziari) Tavola 2 – Primi 20 istituti per tasso di sovraffollamento – Al 31 luglio 2014 border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Città border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Tipo di Istituto border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Regione border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Posti regolamentari border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Posti regolamentari non disponibili border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Detenuti presenti border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Differenza posti regolamentari effettivi border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Tasso di sovraffollamento Modica Casa Circondariale Sicilia 0 0 0 0 0,0 Busto Arsizio Casa Circondariale Lombardia 179 21 331 -173 209,5 Larino Casa Circondariale Molise 118 0 243 -125 205,9 Arienzo Casa Circondariale Campania 52 0 101 -49 194,2 Augusta Casa di Reclusione Sicilia 372 103 513 -244 190,7 Lucca Casa Circondariale Toscana 91 29 118 -56 190,3 Padova - NC Casa di Reclusione Veneto 436 0 821 -385 188,3 Messina Casa Circondariale Sicilia 304 207 182 -85 187,6 Taranto Casa Circondariale Puglia 306 4 565 -263 187,1 Ancona Casa Circondariale Marche 174 76 179 -81 182,7 Latina Casa Circondariale Lazio 76 0 137 -61 180,3 Grosseto Casa Circondariale Toscana 15 0 27 -12 180,0 Vasto Casa di Lavoro Abruzzo 133 31 183 -81 179,4 Pozzuoli Casa Circondariale Campania 97 0 174 -77 179,4 Lecce - N.C. Casa Circondariale Puglia 632 10 1115 -493 179,3 Melfi Casa Circondariale Basilicata 126 0 221 -95 175,4 Castevetrano Casa Circondariale Sicilia 52 5 82 -35 174,5 Como Casa Circondariale Lombardia 230 1 395 -166 172,5 Monza Casa Circondariale Lombardia 403 51 603 -251 171,3 Udine Casa Circondariale Friuli - Venezia Giulia 111 18 157 -64 168,8 Fonte: Ministero Giustizia (da schede istituti penitenziari) border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Città border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Tipo di Istituto border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Regione border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Posti regolamentari border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Posti regolamentari non disponibili border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Detenuti presenti border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Differenza posti regolamentari effettivi border-left:none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:none;
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Tasso di sovraffollamento Busto Arsizio Casa Circondariale Lombardia 179 21 331 -173 height:10.2pt">
209,5 Larino Casa Circondariale Molise 118 0 243 -125 height:10.2pt">
205,9 Arienzo Casa Circondariale Campania 52 0 101 -49 height:10.2pt">
194,2 Augusta Casa di Reclusione Sicilia 372 103 513 -244 height:10.2pt">
190,7 Lucca Casa Circondariale Toscana 91 29 118 -56 height:10.2pt">
190,3 Padova - NC Casa di Reclusione Veneto 436 0 821 -385 height:10.2pt">
188,3 Messina Casa Circondariale Sicilia 304 207 182 -85 height:10.2pt">
187,6 Taranto Casa Circondariale Puglia 306 4 565 -263 height:10.2pt">
187,1 Ancona Casa Circondariale Marche 174 76 179 -81 height:10.2pt">
182,7 Latina Casa Circondariale Lazio 76 0 137 -61 height:10.2pt">
180,3 Grosseto Casa Circondariale Toscana 15 0 27 -12 height:10.2pt">
180,0 Vasto Casa di Lavoro Abruzzo 133 31 183 -81 height:10.2pt">
179,4 Pozzuoli Casa Circondariale Campania 97 0 174 -77 height:10.2pt">
179,4 Lecce - N.C. Casa Circondariale Puglia 632 10 1115 -493 height:10.2pt">
179,3 Melfi Casa Circondariale Basilicata 126 0 221 -95 height:10.2pt">
175,4 Castevetrano Casa Circondariale Sicilia 52 5 82 -35 height:10.2pt">
174,5 Como Casa Circondariale Lombardia 230 1 395 -166 height:10.2pt">
172,5 Monza Casa Circondariale Lombardia 403 51 603 -251 height:10.2pt">
171,3 Udine Casa Circondariale Friuli - Venezia Giulia 111 18 157 -64 168,8 Pordenone Casa Circondariale Friuli - Venezia Giulia 41 0 69 -28 168,3 Fonte: Ministero Giustizia (da schede istituti penitenziari)
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Eterologa, Filomena Gallo: oggi è applicabile. Ora il Parlamento pensi a rimuovere gli ultimi divieti della legge 40.
Dichiarazione Filomena Gallo, segretario associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica soggetto costituente del Partito radicale
Non serve una nuova legge per accedere all'eterologa. Il divieto è stato cancellato dalla Corte Costituzionale e anche il presidente della Consulta ha ribadito la portata storica della sentenza dello scorso 9 aprile. Centinaia di coppie attendono che tutti i centri rispondano alle loro richieste, sia quelli pubblici che quelli privati, perché questo è già possibile. La sentenza non ha creato alcun vuoto normativo avendo stabilito che si può subito partire con l’applicazione della tecnica. E' stato cancellato solo il divieto di fecondazione eterologa ma non le tutele per i soggetti coinvolti, cioè coppie, nati e donatori anonimi; tutele che rimangono tutte in vigore. L'anonimato dei donatori è previsto dalla legge 40/04 e dal DLGS 191/07, le garanzie sanitarie e di tracciabilità dei dati sanitari sono previste dal DLGS 16/10 e 85/2012, ed esistono norme per l'esportazione e importazione di gameti in sicurezza e garanzia (DM 10.10.2012). Tutte queste disposizioni prevedono il divieto di commercializzazione e garanzie per nati, coppie e donatori. I criteri scientifici dei centri di fecondazione sono all'avanguardia europea e i centri sono già autorizzati ad applicare tecniche di I, II, III livello. In Italia vi sono 348 centri di PMA (fonte ISS Registro PMA), l'assenza dell'infertilità e sterilità dall'annovero delle patologie risale al 2001 epoca a cui sono fermi i LEA che come dichiarato dal Ministro saranno aggiornati entro il 31 dicembre. Speriamo che questa volta l'elenco delle patologie sia completo e che non vi sia solo una firma ma anche una pubblicazione. L'aggiornamento anche dei Lea contribuirà a determinare in questo caso il rispetto dell'equità nell'accesso alle cure anche per la PMA. Attualmente le regioni italiane, a causa della carenza dei fondi, prevedono normative regionali diverse: in Puglia, nel pubblico, una coppia arriva a pagare oltre 1800 euro mentre in regioni come Toscana e Lombardia il ticket costa 36 euro. La tecnica con donazione di gameti è bene precisare ora è applicabile a differenza del passato sia nel pubblico che nel privato. Nessun Parlamento o Ministro potrà cambiare la sentenza della Corte Costituzionale. Il Ministro Lorenzin dovrebbe aggiornare le linee guida del 2008, che peraltro ai sensi della legge 40 stessa devono essere adeguate periodicamente almeno ogni 3 anni per tener conto degli avanzamenti tecnologici della medicina riproduttiva, e lavorare insieme a esperti e associazioni per una grande campagna di informazione rivolta alle coppie e ai donatori; nonché per trasferire maggiori fondi per la PMA e per le tecniche applicate nell’ambito delle strutture pubbliche. Basta con i rinvii ingiustificati, basta con la minaccia di sanzioni che non possono essere applicate senza la fattispecie di reato che è stato cancellato. Soprattutto se poi si tratta di strategie che mirano a riportare la discussione indietro di dieci anni e a creare artificialmente controversie e psicodrammi privi di senso, attraverso cui si vuole solo continuare a ostacolare nella pratica concreta l’esercizio di un diritto costituzionale conculcato ai cittadini italiani e alle coppie per già troppo tempo. Negli ultimi giorni si sono riascoltate le voci mistificatorie di coloro che dieci anni fa imposero una legge, la legge 40, indegna di un paese civile, democratico e liberale. Le strutture riprenderanno ad applicare la tecnica con donazione di gameti nel rispetto del limite annunciato dal Ministro Lorenzin di massimo 10 donazioni per donatore, rispettando tutte le leggi in vigore e la stessa sentenza, i difensori della legge 40 la smettessero di difendere divieti cancellati e di minacciare sanzioni per chi applicherà l'eterologa. I giudici della Corte Costituzionale confermano che non è reato. Il Governo, il Parlamento rispettino la Carta Costituzionale e pensino a rimuovere gli ultimi divieti della legge 40 per consentire l'accesso alle coppie fertili portatrici di patologie genetiche e per consentire la donazione alla ricerca degli embrioni non idonei per una gravidanza. Il legislatore non aspetti che intervengano nuovamente i giudici.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Ciao Federico. Grazie per quello che hai fatto, amico, compagno prezioso che ci ha arricchito e confortato in un difficile cammino
Di Valter Vecellio componente della direzione nazionale di Radicali Italiani
Ci ha lasciato. Da tempo malato Federico Orlando, se ne è andato; discreto, paziente, tenace, ironico di quella ironia che non scadeva mai nella volgarità, ed era al contrario straordinariamente elegante; un credente in valori irrinunciabili, e tuttavia sempre disponibile al dialogo e al confronto, rispettoso dell’altrui opinione, come sa esserlo un credente cattolico autenticamente liberale, fino all’ultimo. E’ stato tante cose, Federico Orlando: giornalista di una scuola di cui s’è perduto lo stampo: oggi di un avvenimento poco o nulla importa il senso storico e il “contesto” politico e sociale, quello che conta è lo “spettacolo”… Per anni a fianco di Indro Montanelli a “Il Giornale”, lo segue nella breve, sfortunata, ma ugualmente bella, avventura della “Voce”. Parlamentare dell’Ulivo per una legislatura, torna poi al vecchio amore di sempre: il giornalismo. E’ condirettore di un piccolo grande, coraggioso quotidiano, “Europa”; e lì cura una rubrica di dialogo e confronto con i lettori, ottimo osservatorio per chi rabdomaticamente è interessato a cogliere umori e tensioni di un elettorato spesso smarrito, confuso che sa quello che vorrebbe (e più ancora quello che non vuole), ma non trova sponde politiche adeguate che sappiano e/o vogliano corrispondere alle sue esigenze e necessità. Schierato con i progressisti Federico Orlando è stato tra quanti hanno compreso, saputo e voluto apprezzare “l’invenzione” della doppia tessera, e da anni era iscritto anche al Partito Radicale, perché sentiva profondamente i temi e le questioni che i radicali agitano e trattano: la giustizia, la libertà di ricerca, l’eutanasia, l’autodeterminazione, il diritto alla conoscenza... Uno dei suoi ultimi scritti, se non proprio l’ultimo, una “lettera” breve ma intensa a Marco Pannella, pubblicata su “Europa” in prima pagina. Da qualche ora Pannella aveva comunicato che i medici gli avevano trovato un tumore al polmone e un altro al fegato, aveva ribadito la sua determinazione a proseguire nel Satyagraha. E’ una lettera in cui si parla delle questioni che contano, della vita e della morte, del valore e del significato dell’una e dell’altra. Anche Orlando stava lottando come Marco e martedì scorso ci aveva voluto ringraziare per aver parlato, con commozione ed emozione della sua lettera nel corso della consueta conversazione domenicale a “Radio Radicale”. Parlava già a fatica, Federico…Fino all’ultimo ci ha confortato con il suo consiglio, il suo appoggio, la sua critica anche, quando certe cose non gli garbavano o gli risultavano incomprensibili o eccessive; comunque sempre partecipe e solidale. Oggi siamo un po’ più soli, e tristi, malinconici. Ovunque tu sia, Federico, che la terra ti sia lieve: stringeremo i dentii e si cercherà di andare avanti e tener duro come hai fatto tu e come certamente desideri si faccia. Lettera a Marco Pannella e ai colleghi di “Europa”, pubblicata il 22 luglio Il nostro giornale è in difficoltà, così come l'informazione radicale, "riprendo la penna" per augurare che tutti possano continuare il loro lavoro Caro Marco, ho seguito con apprensione le notizie sulla tua salute, diffuse nel corso della conversazione domenicale con Massimo Bordin a Radio Radicale. Anch’io ne sono rattristato, per te e per il nostro paese, che da te si aspetta altre battaglie di avanzamento civile. Così riprendo il mio computer, dopo due mesi di interruzione del lavoro e della mia presenza in redazione per una crisi provocata da una invalidità come quella che potrebbe riguardarti. Tu non hai bisogno del conforto di alcuno, perché sei stoico e forte e testardo di tuo, come nel mio piccolo ho cercato di essere io per tutta la vita. Ora che essa sembra chiamare a pagarle il debito, in qualsiasi forma, mi sono tornate tuttavia alla memoria le parole del nostro comune padre Benedetto Croce, nel “Soliloquio” con cui aprì l’ultimo fascicolo della Critica: ci ricordava che dobbiamo continuare nel nostro impegno, affinché nessuna eventualità ci trovi “in ozio stupido”. Come sai, anche Europa è in difficoltà, come l’informazione radicale. Tutto ciò che in Italia è anticonformista o non padronale costringe a vivere con fatica chi vi si dedica con spirito di libertà. In mancanza del quale, anche pensiero e volontà degli altri perdono qualcosa, il paese impoverisce. Per questo “riprendo la penna”, per fare insieme agli auguri più cari a te, quelli ai colleghi della redazione, della direzione, dell’amministrazione, affinché, nelle forme editoriali e organizzative più consone, sia loro possibile continuare il loro lavoro per tutti.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Giornalismo: Pannella, Orlando e la sua storia liberale
da alcune agenzie di stampa lette a RadioRadicale
"Ancora avantieri mattina e nelle ore precedenti avevamo parlato insieme anche della mia condizione e meno ovviamente della sua, ed essendo lui allettato da diverso tempo lo avevo messo in contatto, come aveva chiesto, con Claudio Santini che avrebbe dovuto vederlo nelle prossime ore. Non ho fatto nemmeno a tempo poi a ringraziarlo per quel suo intervento su Europa che mi riguardava. E adesso gli devo dire, a Federico, grazie di questa lunga vita comune che proseguira' in un modo o nell'altro, ma credo proseguira' per quanto mi sara' dato di proseguire". Cosi' Marco Pannella ha voluto ricordare oggi da Radio Radicale Federico Orlando, scomparso nella tarda serata di ieri. "Credo che i comuni punti di riferimento, i comuni valori, i comuni sentimenti e risentimenti, l'attenzione con cui ha seguito fra i pochi in questi anni ancora le vicende del partito (Radicale, n.d.r.)si sono confermati anche in queste mie ultime conversazioni con lui. Non lo vedevo da almeno un anno, ma ci sentivamo e credo che avevamo entrambi in qualche misura la necessita' di dialogare insieme. Devo dire che la notizia, anche per lui, non la prevedeva, non l'attendeva cosi' improvvisa. Gli avevo parlato dei suoi giorni prossimi comuni, pensavo di andare a trovarlo a casa, lui pensava che sarei andato con Santini o altrimenti sarebbe andato lui dalle suore mercedarie in via Tagliamento, ovviamente incontrandoci la'". "Una storia drammaticamente e felicemente liberale -ha detto Pannella - nel senso che ha continuato a portare in lui un granello importante di forza e non solo di memoria ad una alternativa profondamente liberaldemocratica. Vorrei in questa occasione anche esprimere le mie condoglianze a Stefano Menchini e agli amici e compagni di Europa ai quali manchera' certamente un contributo prezioso e necessario. Non appena si ripubblicheranno i suoi scritti, quasi sempre su Europa, credo che questo potra' anche aiutare i nostri compagni a non rischiare, come rischiamo tutti in qualche misura, di essere liquidati come Partito Radicale, da questa triste e ferale antidemocrazia". "Federico - ha concluso Pannella - sono felice almeno del fatto che in questi giorni ci eravamo sentiti anche fisicamente e per voce e non solo nella rete. La sua attenzione per me cedo che sia l'ultima cosa che sia stato pubblicata, quella che ha voluto dedicare alle ragioni e al valore della nostra amicizia e vicinanza che io porto con me , grato ancora a Federico di cio' per cui non avevo potuto ringraziarti ancora, anche perche' pensavo gia' ieri( se non fossi stato in clinica per l'intervento ce ho appena subito) o oggi che si saremmo gia' visti. Ciao Federico". GIORNALISTI: PANNELLA, DI ORLANDO RICORDERO' SEMPRE AMICIZIA E VALORI COMUNI LA SUA E' STATA UNA STORIA DRAMMATICAMENTE E FELICEMENTE "Devo dire a Federico grazie di questa lunga vita comune che proseguirà, in un modo o nell'altro, ma credo proseguirà per quanto mi sarà dato di proseguire. Credo che i comuni punti di riferimento, i comuni valori, i sentimenti e risentimenti, l'attenzione con cui ha seguito fra i pochi in questi anni ancora le vicende del partito Radicale, si sono confermati anche nelle mie ultime conversazioni con lui. Non lo vedevo da almeno un anno, ma ci sentivamo. Devo dire che la notizia, lui stesso non la prevedeva, non l'attendeva così improvvisa". Lo ha detto Marco Pannella, intervenuto questa mattina a Radio Radicale per ricordare Federico Orlando, improvvisamente scomparso nella tarda serata di ieri. "Una storia drammaticamente e felicemente liberale -ha detto Pannella- nel senso che ha continuato a portare in lui un granello importante di forza e non solo di memoria a un'alternativa profondamente liberaldemocratica'’ .“Vorrei in questa occasione -ha proseguito Pannella- anche esprimere le mie condoglianze a Stefano Menichini e agli amici e compagni di 'Europa' ai quali mancherà certamente un contributo prezioso e necessario. Non appena si ripubblicheranno i suoi scritti, credo che questo potrà anche aiutare i nostri compagni a non rischiare, come rischiamo tutti in qualche misura, di essere liquidati come Partito Radicale, da questa triste e ferale antidemocrazia". "Federico sono felice almeno del fatto che in questi giorni ci eravamo sentiti. La sua attenzione per me credo che sia l'ultima cosa che sia stato pubblicata, quella che ha voluto dedicare alle ragioni e al valore della nostra amicizia e vicinanza che io porto con me, grato ancora a Federico di ciò per cui non avevo potuto ringraziarti ancora, anche perché pensavo già ieri (se non fossi stato in clinica per l'intervento che ho appena subito) o oggi che si saremmo già visti. Ciao Federico", ha concluso Pannella. Giornalisti: morto Orlando; Pannella, una storia liberale Ancora avantieri mattina e nelle ore precedenti avevamo parlato insieme anche della mia condizione e meno ovviamente della sua, ed essendo lui allettato da diverso tempo". Cosi' Marco Pannella ha ricordato dai microfoni di Radio Radicale il suo rapporto con Federico Orlando. "Gli devo dire grazie - ha aggiunto il leader storico dei radicali - di questa lunga vita comune che proseguira' in un modo o nell'altro, ma credo proseguira' per quanto mi sara' dato di proseguire. Credo che i comuni punti di riferimento, i comuni valori, i comuni sentimenti e risentimenti, l'attenzione con cui ha seguito fra i pochi in questi anni ancora le vicende del partito Radicale si sono confermati anche in queste mie ultime conversazioni con lui. Non lo vedevo da almeno un anno, ma ci sentivamo e credo che avevamo entrambi in qualche misura la necessita' di dialogare insieme. Si tratta - ha concluso - di una storia drammaticamente e felicemente liberale nel senso che ha continuato a portare in lui un granello importante di forza, e non solo di memoria, ad una alternativa profondamente liberaldemocratica".© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Partito Radicale: è morto Umar Khanbiev, già ministro della salute dell'ultimo governo ceceno legalmente eletto, iscritto e dirigente da 13 anni del Partito Radicale
Il Partito Radicale e' stato informato da Olivier Dupuis, già segretario del Pr ed ex eurodeputato radicale, che Umar Khanbiev, membro dell'ultimo governo ceceno legalmente eletto nel 1997 e iscritto e dirigente radicali dall'inizio del 2000 e' morto ieri nella sua Cecenia per un tumore. Le comunicazione col Caucaso restano difficili, quando prima verranno fornite ulteriori informazioni. Nel 2007 Umar Khanbiev con la moglie e il figlio minore avevano ottenuto la protezione umanitaria in Italia. Da quattro anni era tornato in Cecenia dove, abbandonata la politica, era tornato alla professione di chirurgo che lo aveva sempre appassionato e impegnato nel suo aiuto agli "ultimi" anche durante gli anni della resistenza.
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Il professor Baldassarri sottoscrive #Sbanchiamoli
Il professor Mario Baldassarri sostiene la campagna di Radicali Italiani #Sbanchiamoli.
Lo SPOT di sostegno su Radio Radicale:
Mario Baldassarri, presidente Centro Studi "Economia reale", presidente della Confederazione degli Imprenditori Italiani nel Mondo (CIIM), Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana, già vice ministro dell'Economia e delle Finanze e parlamentare
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