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Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Petrolio e Politica – Bolognetti: Il Ministero della Verità indossa i panni del Corriere della Sera

Mar, 09/09/2014 - 17:05
09/09/14

 

 

Fonte Basilicatanet, 9 settembre 2014

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Segretario Radicali Lucani

Per descrivere la sporca operazione compiuta dal Corriere della Sera in edicola lunedì 8 settembre, potremmo ricorrere a un classico della letteratura di ogni tempo: 1984 di George Orwell.

Il Ministero della Verità questa volta indossa i panni del quotidiano di Via Solferino e con un tratto di penna cancella la Basilicata Saudita dai progetti del Governo e di Assomineraria o, se volete, dai progetti di Assomineraria e del Governo, tanto invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia.

Ad illustrarci la Joint-Venture Governo-Assomineraria, del resto, è stata Celestina Dominelli, che in un articolo pubblicato il 2 agosto dal Sole24Ore e intitolato “Basilicata, Sicilia, Adriatico: sui progetti idrocarburi investimenti per 17 miliardi”, scriveva: “Poche righe per spiegare gli effetti collegati alla valorizzazione delle risorse energetiche del paese. Ma, dietro una delle dieci linee guida dello “Sblocca Italia” illustrato ieri dal premier, c’è tutto un lavoro firmato da Assomineraria”.  

Passi l’apologia dello “Sblocca Italia” dell’iperbolico e iperbarico Presidente del Consiglio, ma perché nascondere ai propri lettori quanto sta avvenendo e quanto avverrà in Basilicata?

Perché nell’articolo dedicato alle attività di estrazione idrocarburi e allo “Sblocca Energia” la redazione del Corriere e l’estensore dell’articolo – Alessandra Puato – rimuovono la Basilicata?

Perché cancellare la Regione che più di ogni altra è interessata da progetti di ricerca, che già oggi offre la quasi totalità del greggio estratto in Italia e il cui territorio rischia di essere integralmente occupato dalle compagnie petrolifere?

Difficile allontanare il sospetto di un'operazione degna dell’orwelliano “Grande Fratello”.

A maggio scorso, alcuni siti rilanciavano la notizia di un accordo tra Corsera e il colosso petrolifero italiano: “Riunioni riservate. Incontri tra i vertici dei due gruppi. Cambiamenti rispetto al progetto iniziale. È stata serrata la trattativa tra l'Eni e il “Corriere della Sera” per la partecipazione del colosso petrolifero all'iniziativa pubblicitaria del quotidiano di via Solferino, che il 19 maggio, attraverso Poste Italiane, distribuirà nelle case di tutti gli italiani venti milioni di copie di un'edizione speciale dedicata alla ripartenza dell'Italia”.

Pur non volendo trarre conclusioni affrettate, ho la sgradevole impressione che in queste ore ci si affanni a togliere le castagne dal fuoco a certi “Padroni del Vapore” per silenziare una scelta che, oltre ad essere miope, rischia di compromettere definitivamente risorse ben più preziose dell’oro nero. Quello del Corriere a qualche dietrologo potrebbe apparire un oggettivo assist, offerto a una politica che ha fatto della svendita del nostro territorio una pratica consolidata.

A Davide Tabarelli, che si affanna a citare il Presidente Einaudi, suggerisco una volta di più di ascoltare la voce di chi in scienza e coscienza sta provando a spiegare che trivellare in prossimità di invasi, sorgenti, in aree ad alto rischio sismico, non è saggio.

Non credo che Einaudi si sia mai espresso a favore della devastazione del nostro territorio o a favore della violazione degli articoli 9 e 32 del nostro dettato costituzionale.

E men che meno ritengo che un galantuomo come Einaudi, se fosse stato messo a conoscenza dei rischi, avrebbe avallato ulteriori trivellazioni in un’area che è un unico bacino idrico di superficie e di profondità.

Insisto, gli svantaggi dell’operazione varata dal governo sul fronte energetico sono di gran lunga superiori ai presunti vantaggi. Vale per la Basilicata, per l’Adriatico, per la Sicilia e per l’intero territorio nazionale. Quelle presenti nel nostro sottosuolo andrebbero considerate riserve strategiche da utilizzare in caso di vera emergenza e non come moneta di scambio per favorire una qualche lobby.  Ad Alessandra Pauto e a Davide Tabarelli suggerisco di leggere con attenzione due capitoli del libro di Mario Almerighi “Petrolio e Politica”: “I petrolieri hanno comprato le leggi” e “La raffinazione del petrolio: un primato mondiale dell’Italia”.

Magari potrebbero accompagnare questa lettura dando anche un’occhiata al mio libro “Le mani nel petrolio”. Di certo tutti, e sottolineo proprio tutti, potrebbero trarre un qualche giovamento e spunto di riflessione dalla lettura di un editoriale intitolato “Pane, Lavoro, Ecologia” a firma Marco Pannella, pubblicato su Notizie Radicali nel 1978. 

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Bilancio/Cappato: "Mi astengo. Manca coraggio e garanzie sulla realizzazione dei 5 referendum ambientali"

Lun, 09/08/2014 - 18:32
08/09/14

Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del gruppo radicale federalista europeo al Comune di Milano:

Sul bilancio del Comune di Milano esprimo voto di astensione, in ragione delle mie riserve sia sul metodo che sul merito dell'operato della Giunta, e della mia speranza -proprio in quanto Consigliere eletto in una lista (la Lista Bonino-Pannella) a sostegno del Sindaco Pisapia- che un cambio di rotta prima del termine della consiliatura sia ancora possibile a meno di due anni dal voto, anche se ciò richiederebbe da parte del Sindaco un coraggio che finora non ha mostrato di avere.

Sul metodo, prendo atto con insoddisfazione del mancato rispetto degli impegni sul bilancio partecipato e sulla data di approvazione, che arriva otto mesi dopo la scadenza naturale.
Nel merito, non posso certo condividere la scelta della Giunta Pisapia di non garantire (finora) il rispetto degli impegni sugli obiettivi votati dai cittadini milanesi nel giugno 2011 con i 5 referendum per la qualità dell'ambiente e della vita, in particolare sulla questione della riapertura dei Navigli e su Area C. Si tratta di impegni importanti per quella riconversione ecologica delle infrastrutture della città che avrebbe potuto essere finanziata modificando gli attuali investimenti comunali nelle partecipate, pur nel difficile contesto di finanza pubblica nel quale il Sindaco di Milano è stato costretto ad operare.

Sui Navigli, pur essendo stati inseriti nel piano delle opere i lavori per la riapertura delle due conche dei Navigli e avviata la progettazione per la riapertura della cerchia interna, ad oggi non esiste alcuna garanzia che i lavori siano effettivamente finanziati e avviati prima della scadenza della Giunta Pisapia. È questa una delle conseguenze della scelta di confermare lo scellerato progetto delle "vie d'acqua" invece di investire sulle vere vie d'acqua, cioè i Navigli.

Sulla graduale estensione di Area C alla cerchia ferroviaria, prevista dai referendum, la contrarietà della Giunta non è stata né motivata con le necessarie valutazioni tecniche, né sostituita con un credibile piano alternativo, visto che il Piano Urbano per la mobilità Sostenibile è in ritardo di ormai 9 mesi.

Con il voto di astensione confermo il mio impegno per la realizzazione dei 5 referendum entro i 5 anni della consiliatura, nella speranza che possa finalmente divenire anche un concreto programma di governo anche per la Giunta Pisapia. Se ciò accadrà, sarò il primo a riconoscerlo in occasione del prossimo documento di bilancio, che mi auguro possa finalmente essere partecipato e presentato entro dicembre 2014.

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Ecco i primi parlamentari firmatari della Proposta di Legge #MenoInquinoMenoPago Radicali Italiani/Legambiente

Lun, 09/08/2014 - 18:07
08/09/14

I seguenti parlamentari hanno comunicato che firmeranno la Proposta di Legge #MenoInquinoMenoPago, contenuta nella petizione parlamentare presentata da Radicali Italiani e Legambiente, che verrà depositata alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica:

On. Oreste Pastorelli, gruppo Misto – Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l’Italia (PLI)
On. Ermete Realacci, gruppo Partito Democratico
Sen. Gianni Pietro Girotto, gruppo Movimento 5 Stelle

 

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Eterologa/Viale: Il 50% continuerà ad andare all'estero, occorrono una grande anonima catena di Sant'Antonio dei gameti e maggiore impegno dei governatori

Lun, 09/08/2014 - 17:19
06/09/14

Dopo avere espresso pronta soddisfazione per il documento delle Regioni, che da il via libera all'eterologa, il ginecologo torinese Silvio Viale torna sul tema per ricordare che non cesserà l'esodo all'estero. Secondo l'esponente radicale è possibile che meno del 50% potrà trovare soddisfazione in Italia.

Silvio Viale, Consigliere comunale radicale a Torino, ha dichiarato:

"L'unanimità delle Regioni, che ha superato la melina della Lorenzin, conferma che ormai più nessuno osa essere contro l'eterologa, ma la lettura del testo evidenzia come la battaglia per il pieno diritto all'eterologa sia appena iniziata. Sono certamente state cassate alcune stravaganze della Lorenzin, come il sorteggio dei gameti, ma le limitazioni rimaste per le donazioni costringeranno almeno il il 50% delle coppie a continuare ad andare all'estero. Non mi riferisco tanto al limite dei 43 anni, previsto per l'omologa e citato per analogia nell'ultima pagina del documento, che mi auguro sia un refuso, visto che gran parte delle donne che chiede l'eterologa ha più di 43 anni, quanto alle limitazioni per le donazioni, in particolare per le donatrici, che ridurranno al minimo la disponibilità di gameti.

La "gratuità" è un postulato moralista, controproducente, frutto del pregiudizio che donare dietro compenso sia immorale, mentre è solo un risarcimento per l'impegno necessario, nella migliore delle ipotesi un'attività occasionale e limitata nel tempo. Anche il limite di 10 gameti è ingiustificato e serve solo a ridurre il numero di gameti disponibili per le donazioni. L'augurio è che la fantasia italica possa sopperire a questo sabotaggio mascherato che scommette sulla carenza di gameti e su liste d'attesa allungate senza fine.

Forse, oltre a chiedere di potere utilizzare gli ovociti alle donne in trattamento per l'omologa, una soluzione potrebbe essere quella che siano le coppie in attesa a fornire donatori o donatrici per la banca dei gameti come in una anonima solidale catena di Sant'Antonio. Non serve una legge del Parlamento, se non per eliminare i divieti residui della legge 40, ma occorre che ogni Governatore si assuma le proprie responsabilità, se si vuole evitare che la maggioranza delle coppie continui ad andare all'estero. Altrimenti oltre il 50% continuerà a farlo, nonostante la fine del divieto per l'eterologa."

 

(Silvio Viale 3393257406)

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Presidio presso le sedi RAI di Roma e Milano

Lun, 09/08/2014 - 17:00
08/09/14

Giovedì 25 settembre dalle ore 18 alle ore 20.

Roma - Viale Mazzini, 14

Milano - Corso Sempione, 27

 

Le organizzazioni che hanno aderito chiedono:

- la privatizzazione della Rai per un sistema televisivo aperto alla concorrenza e agli investimenti privati e, di conseguenza, l’abolizione del canone

- limiti effettivi alla concentrazione della proprietà delle reti televisive

- un drastico abbassamento dei tetti esistenti per la raccolta pubblicitaria

 

Per Radicali Italiani hanno già annunciato la partecipazione, a Roma, Marco Beltrandi, già deputato radicale della Commissione di Vigilanza RAI e componente della Direzione Nazionale del Movimento, Paolo Izzo, segretario di Radicali Roma e Alessandro Massari, componente della Direzione Nazionale di Radicali Italiani.. A Milano sarà presente Claudio Barazzetta, segretario dell’Associazione E. Tortora - Radicali Milano

 

Preghiamo chi è intenzionato a partecipare di comunicarlo, grazie ( radicalionline@gmail.com )

 

Organizzazioni aderenti:

Alleanza Liberal Democratica per l’Italia, Fare per Fermare il declino, Gioventù Liberale Italiana, I liberali, Italiaperta, Lib Mov, Liberali Moderati per l’Italia, Liberi di ricominciare, Mit modernizzare l’Italia, Partito Federalista Europeo, Partito Liberale Italiano, Partito Repubblicano Italiano, Radicali Italiani, Riforma Federale, Right Blu la Destra Liberale, Risveglio Ideale, Società Libera, Tea Party Italia

Media Partner:

Il Denaro; il Giornale Siciliano; liberalcafe’.it; liberi.tv e Rivoluzione Liberale

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Milano - Radicali e Giovani Democratici: "La Ricicleria di Piazzale delle Milizie è stata finalmente messa in sicurezza: un successo della politica propositiva e responsabile, un successo ottenuto con i cittadini e per i cittadini"

Lun, 09/08/2014 - 16:56
08/09/14

Si va finalmente a completare in questi giorni la costruzione della recinzione che modificherà completamente l'assetto della Ricicleria di Piazzale delle Milizie a Milano. L'opera di messa in sicurezza impedirà che in futuro si possano ripetere spiacevoli episodi di pericoloso inquinamento nonché di abusivismo e di illegalità legate al riciclaggio di rifiuti. Questo successo è da ascrivere pienamente all'azione, nel corso di questi ultimi due anni, dei Giovani Democratici di Zona 6, del Consigliere di Zona Valerio Federico, Tesoriere di Radicali Italiani, e del Presidente di Zona Gabriele Rabaiotti.

È stato un lungo percorso, segnato da pressioni e confronti con l'amministrazione e con ANSA, dal lavoro serio condotto insieme ai cittadini residenti, da proposte costruttive, puntuali e precise alle quali è stato dato seguito e da 2 interrogazioni comunali presentate dai consiglieri Cappato, Strada e Lazzarini. Percorso che ha portato non solo alla recinzione della Ricicleria ma, in una prima fase, anche alla bonifica del terreno adiacente, che si era trasformato in una vera e propria discarica a cielo aperto. Bene, dunque, per l'intervento di AMSA e dell'Amministrazione comunale, ma i tempi di intervento, va rilevato, sono stati eccessivamente lunghi e hanno avuto bisogno della mobilitazione dei cittadini e della buona politica. Inutili, come sempre accade, ai fini del risultato, si sono dimostrati i proclami xenofobi di leghisti e company, totalmente privi di lavoro propositivo ed esclusivamente finalizzati ad ottenere facili consensi.

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Un paese in “normale” dissesto idrogeologico

Dom, 09/07/2014 - 10:53
07/09/14

 Di Valter Vecellio

(Quello che segue è l’editoriale di “Notizie Radicali” 8 settembre)

La "bomba d'acqua", come si usa chiamarla ora, su Peschici e il Gargano sarà anche arrivata all'improvviso; e all’improvviso avrà colpito, ucciso, devastato. Pure se non prevista, quella "bomba d'acqua", tuttavia era prevedibile: il rischio idrogeologico è diventato realtà nelle Puglie, e prima ancora nelle Marche, ma anche in Sardegna, Calabria, Liguria e in tutta Italia, dove ormai anche un semplice acquazzone si trasforma in tragedia. Perché sono tante e tali le umane speculazioni e le devastazioni sul territorio che questo povero paese non ce la fa davvero più, è un avvilente colabrodo che frana da tutte le parti.

Qui il discorso va al di là dei casi specifici. Le tragedie che si susseguono a ritmo di un paio al mese sono ormai qualcosa di "ordinario". Non potrebbe essere diversamente, se è vero che l'82 per cento dei comuni italiani è ad alto rischio idrogeologico, un dissesto esteso nel nostro Paese: 4.000 morti dal 1960 a oggi, prevenzione insufficiente, oltre 240 miliardi di danni. Tragedie "figlie" di cataclismi naturali, ma anche di negligenze, incuria e allarmi inascoltati.

L'82 per cento dei Comuni italiani, come abbiamo detto, è ad alto rischio. Secondo un recente rapporto del Corpo forestale dello Stato, sono oltre 6.600 i comuni in aree ad elevato rischio idrogeologico, corrispondenti al 10 per cento della superficie della penisola. Il che significa che 5,8 milioni di italiani vivono in una situazione di potenziale pericolo.

Per la Forestale negli ultimi anni c'è stato un aumento straordinario dei Comuni a rischio idrogeologico, soprattutto al Sud e specialmente tra quelli più piccoli. Tra le cause che condizionano e amplificano il "rischio meteo-idrogeologico ed idraulico" c'è anche "l'azione dell'uomo", con abbandono e degrado, cementificazione, consumo di suolo, abusivismo, disboscamento e incendi. Ma "la causa principale è sicuramente la mancanza di una seria manutenzione ordinaria che è sempre più affidata ad interventi 'urgenti', spesso emergenziali, e non ad una organica politica di prevenzione".
Nella classifica delle regioni a maggior rischio idrogeologico, con il 100 per cento dei comuni esposti, in cima troviamo la Calabria, il Molise, la Basilicata, l'Umbria, la Valle d'Aosta, oltre alla provincia di Trento. Poi Marche, Liguria al 99 per cento; Lazio, Toscana al 98 per cento; Abruzzo (96 per cento) Emilia-Romagna (95 per cento); Campania e Friuli Venezia Giulia al 92 per cento); Piemonte (87 per cento); Sardegna (81 per cento); Puglia (78 per cento);Sicilia (71 per cento); Lombardia (60 per cento);provincia di Bolzano (59 per cento); Veneto (56 per cento). Nel 2013, la popolazione che viveva nelle aree di rischio era più numerosa nel nord est (1.629.473 cittadini), seguito dal sud (1.623.947), dal nord ovest (1.276.961), dal centro (1.081.596),   e dalle isole (90.794).

Secondo un rapporto Ance-Cresme, una scuola su dieci è a potenziale rischio: 6.400 edifici scolastici, sui 64.800 totali presenti in Italia, sorge infatti in un'area a rischio frana o alluvione. Lo stesso discorso vale per gli ospedali: 550 strutture si trovano in una zona a rischio. Ma non siamo sicuri neanche nei luoghi di lavoro: sono 46.000 le industrie che si trovano in territori a rischio idrogeologico e se contiamo anche gli uffici, i negozi e le altre attività saliamo a 460.000. Secondo Legambiente, il costo complessivo dei danni provocati in Italia da terremoti, frane e alluvioni dal 1994 a oggi è di 242,5 miliardi di euro, circa 3,5 miliardi l'anno.

Inoltre Legambiente fa notare come in dieci anni in Italia sia raddoppiata l'area dei territori colpiti da alluvioni e frane, passando da una media di quattro a otto regioni all'anno. "Sono aumentate in modo esponenziale le concentrazioni di piogge" brevi e intense, le cosiddette "bombe d'acqua". Eppure, "negli ultimi dieci anni abbiamo speso per la prevenzione due miliardi di euro". Anche secondo i dati raccolti in #dissestoitalia, la prima grande inchiesta multimediale sul dissesto idrogeologico, frane e alluvioni in Italia continuano ad aumentare: da poco più di 100 eventi l'anno tra il 2002 e il 2006 siamo gradualmente arrivati ai 351 del 2013 e ai 110 solo nei primi venti giorni del 2014 (data dell'ultima rilevazione). Negli ultimi 12 anni hanno perso la vita 328 persone. Nel gennaio 2014 in soli 23 giorni si sono registrati 110 episodi in tutto il territorio italiano. In poco più di 100 anni ce ne sono stati 12.600.
Secondo la Coldiretti a causa delle frane e delle alluvioni, sono morte oltre 4.000 persone dal 1960 ad oggi. Fra il 1960 e il 2012, tutte le venti regioni italiane hanno subito eventi fatali. Si tratta di 541 inondazioni in 451 località di 388 comuni, che hanno causato 1.760 vittime (762 morti, 67 dispersi, 931 feriti), e 812 frane in 747 località di 536 Comuni con 5.368 vittime (3.413 morti compresi i 1.917 dell'evento del Vajont del 1963, 14 dispersi, 1.941 feriti).  Con i cambiamenti climatici, sottolinea sempre la Coldiretti, è sempre più urgente investire nella prevenzione. Eppure negli ultimi venti anni per ogni miliardo stanziato in prevenzione, spiega l'associazione, ne sono stati spesi oltre 2,5 per riparare i danni. Il ministero dell'Ambiente che ha quantificato, infatti, in circa 8,4 miliardi di euro i finanziamenti statali a politiche di prevenzione, mentre nello stesso periodo si sono spesi 22 miliardi di euro per riparare i danni causati da frane ed alluvioni.

Aldo Loris Rossi, uno dei più apprezzati urbanisti (si è formato alla scuola di Frank Lloyd Wright), non a caso ascoltato dai soli e “soliti” radicali (Marco Pannella più di vent’anni fa, pensate, avanzava la balzana proposta del geologo di quartiere!), da tempo avanza una proposta insieme rivoluzionaria e utopica: dice che bisogna rottamare quella che definisce la spazzatura edilizia post-bellica, senza qualità, priva di interesse storico e/o efficienza antisismica e anti disastro ambientale. Un qualcosa di ciclopico visto che riguarderebbe almeno 40mila vani costruiti tra il 1945 e il 1975.

Dice che lo Stato risparmierebbe addirittura, a ricostruire tutto secondo criteri improntati a sicurezza come quelli per esempio usati in Giappone, piuttosto che cercare di rimediare dopo ogni disastro e terremoto.

Parole di un utopista visionario? Chissà. Le cifre, nella loro aridità, fanno pensare. Prendiamo gli ultimi importanti disastri, quelli che hanno colpito la Sicilia, il Friuli, la Campania, l’Umbria, l’Abruzzo, la Liguria, l’Emilia, la Calabria, e facciamo l’economia del mille “micro-disastri quotidiani. I costi per la ricostruzione di un chilometro quadrato di area colpita oscillano tra 60 e 200 milioni di euro; il costo medio della ricostruzione di un singolo comune varia tra i 270 e i 1400 milioni di euro; il costo medio per abitante residente nell’area colpita oscilla tra 270mila e i 783mila euro. I costi dei  disastri ambientali tra il 1968 e il 2003 oscillano sui 146 miliardi di euro. E questo senza considerare i costi in termini di vite umane e il patrimonio culturale che viene distrutto.

Tra un gelato, una pedalata da Technogym, una visita demagogica in fabbrica e banalità ai vertici della NATO, ne vogliamo parlare, oppure ancora e solo gli 80 euro?

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Radicali Italiani: Renzi e la scuola, gli opposti che si attraggono. #scuolastaiserena

Sab, 09/06/2014 - 18:15
06/09/14

16.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";mso-bidi-font-family:Verdana;
color:#1D2B39">Dichiarazione di Stefano Santarossa del Comitato nazionale di Radicali Italiani e Alessandro Massari della Direzione nazionale

none;text-autospace:none"> 16.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";mso-bidi-font-family:Verdana;
color:#1D2B39">La propaganda del regime Renziano ha pubblicato il nuovo piano annunciato per l’ennesima riforma della scuola

none;text-autospace:none"> 16.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";mso-bidi-font-family:Verdana;
color:#1D2B39">Il primo punto annuncia il progetto  di “ASSUMERE TUTTI I DOCENTI DI CUI LA BUONA SCUOLA HA BISOGNO”. Peccato che Renzi faccia finta di non sapere che le assunzioni avverranno per effetto della continua infrazione dell’Italia del diritto comunitario per aver sfruttato il precariato nella scuola. Sono infatti più di centomila  i precari della scuola pubblica che hanno garantito e garantiranno nell’anno  scolastico entrante  la continuità didattica e che attendono tra una supplenza e l'altra, l'entrata in ruolo. Da un decennio quindi si viola il diritto scegliendo di licenziare ed assumere ogni anno lo stesso dipendente, con contratti a tempo determinato, violando il principio negato a tutti gli imprenditori privati, consentendo la  reiterazione dei contratti a termine.

none;text-autospace:none"> mso-bidi-font-family:Verdana;color:#1D2B39">La Commissione europea, dopo il ricorso dei precari, ha attivato la procedura di infrazione n. 2124/2010 per la mancanza di misure idonee a prevenire gli abusi nella successione dei contratti nei confronti di tutti i precari alle dipendenze di pubbliche amministrazioni.

none;text-autospace:none"> 16.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";mso-bidi-font-family:Verdana;
color:#1D2B39">Nonostante ciò, l’Italia ha commesso l’ennesima grave infrazione del diritto comunitario e grazie a Renzi arriveranno ulteriori sanzioni per le reiterate violazioni dello Stato di diritto.

none;text-autospace:none"> mso-bidi-font-family:Verdana;color:#1D2B39"> #scuolastaiserena. 12.0pt">

 

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Cannabis terapeutica, Gallo: “bene la coltivazione nazionale. Garantiamo accesso per i malati”

Sab, 09/06/2014 - 16:38
06/09/14

background:white">Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente del Partito radicale 

text-align:justify"> 

text-align:justify">“La notizia dell’avvio di una coltivazione di cannabis a scopo medicinale in Italia ci rende molto soddisfatti. Garantire l’accesso a questa cura non è tanto una questione di civiltà quanto, più profondamente, una questione di umanità: abbiamo a che fare con il dolore di migliaia di pazienti che oggi sono costretti ad attendere e destreggiarsi tra lunghe pratiche burocratiche, quando non a rivolgersi agli spacciatori”. Così Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni soggetto costituente del partito radicale, che da tempo porta avanti una campagna per la cannabis terapeutica. “Già a giugno scorso - in un convegno organizzato in Senato dall’associazione Luca Coscioni e dall’associazione A buon diritto - avevamo sostenuto la proposta di affidare allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, una struttura alle dirette dipendenze del ministero della Difesa, la produzione di farmaci cannabinoidi.  Oggi quella proposta sembra arrivare a concretizzarsi, grazie ad un protocollo d’intesa tra il ministero della Salute e il ministero della Difesa, a al lavoro congiunto di tecnici e esperti di entrambi i dicasteri. Certo si tratta di un primo passo, per questo continueremo a vigilare e a sollecitare le autorità coinvolte affinché ciò avvenga nei tempi più brevi e con le massime garanzie per i pazienti. Si tratta di un primo passo che determina anche un doppio beneficio sia a livello di attese per i malati che di risparmi per la sanità che vede abbattere i costi alti per la fornitura dall'estero,   conclude: “forse siamo davvero alla fine di un pregiudizio ideologico che ha disseminato per lunghi anni ostacoli sia sul campo della ricerca scientifica che su quello delle politiche sanitarie”. 

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Bolognetti: Quando a denunciare sono i Radicali

Ven, 09/05/2014 - 20:23
05/09/14

Di Maurizio Bolognetti, segretario Radicali Lucani

Confesso che dopo aver letto l’articolo sull’ospedale San Carlo e dintorni, pubblicato dal Fato(non è un refuso) Quotidiano, ho inevitabilmente ripensato ai quasi 25 anni lucani, della mia Basilicata, trascorsi a descrivere un contesto che da qualche anno chiamiamo “Peste Italiana” e ieri definivamo “Caso Italia”.

In particolare mi è venuto in mente un caro amico, Egidio Sisinni, delle cui vicissitudini ebbi ad occuparmi qualche anno fa.

Una di quelle notizie - inutile nasconderselo - che ai "Caporali" di giornata e di regime non interessano.

Una di quelle storie dove fatichi a distinguere tra bianco e nero e ci sono solo sfumature di grigio, o forse grigio e basta. Il grigiore tipico e il tanfo soffocante emanato dalla putrefazione di un sistema dove non esistono regole e lo Stato di diritto diventa una chimera, e dove la strage di legalità – per dirla con Marco Pannella - si fa inevitabilmente strage di popoli e spezza vite.

 

Il 23 settembre del 2009, fui convocato in qualità di teste per essere ascoltato sul "Caso Sisinni", sui contenuti di una denuncia che cinque anni prima, nel 2004, avevo presentato contro i vertici della Asl n.3 di Lagonegro. Mi ero deciso a farlo dopo aver percorso ogni altra strada, anche quella della “moral suasion”. Un esposto-denuncia depositato presso la stazione CC di Latronico e indirizzato alla Procura della Repubblica di Lagonegro.  

Ma quel 23 settembre non fui il solo ad essere convocato. No, la Procura convocò anche Egidio, che era morto di Sla tre anni prima.

Non nascondo il moto di rabbia e indignazione che provai allora e che ancora oggi provo quando ripercorro le tappe di questa vicenda. Io so che Egidio quella testimonianza avrebbe tanto voluto renderla e magari gridare con la voce che aveva perso.

Quattro anni prima, nel 2005, ero stato assolto in sede di udienza preliminare dall'accusa di aver diffamato l'allora direttore sanitario della Asl n.3.

Mi avevano denunciato dopo un volantinaggio e una manifestazione a Lagonegro(PZ) convocata per raccontare una storia che non era solo storia di malasanità e sulla quale innestammo una iniziativa di lotta e di proposta sulla questione del “Nomenclatore tariffario delle protesi” e sugli ausili non previsti dallo stesso.   

Ma che importa, queste cose non interessano ai Caporali di giornata e di regime e non c'è da stupirsi. Noi ci battiamo per affermare il rispetto della legge, del diritto, delle regole, i "Caporali" fanno altro. Ma per dirla tutta, preferisco continuare ad essere Uomo e non Caporale e mi tengo stretta nel portafogli la foto di Egidio e porto con me la sua sete di giustizia e di diritto. 

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Responsabilità civile dei magistrati - Federico e Di Carlo: Magistratura e PD come Berlusconi, proclami senza riforme!

Ven, 09/05/2014 - 17:00
05/09/14

Dichiarazione di Valerio Federico e Alessio Di Carlo, rispettivamente tesoriere e membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani:

"La maggioranza, in commissione a Palazzo Madama, cancella con un colpo di spugna un intervento innovativo e utile, l'emendamento del deputato leghista Pini relativo alla responsabilità civile dei magistrati per dolo o colpa grave. Con questo obiettivo i Radicali hanno promosso quesiti referendari, vincendo il referendum del 1987, poi disatteso dal Parlamento, e riproponendolo nel 2013.

Si conferma, ancora una volta, il potere di veto che la Magistratura organizzata esercita sul potere legislativo, sul Partito Democratico in primis. Sono esemplificative e si rivelano ostili rispetto alle vere riforme, le parole di Valeria Cardinali (Pd), che ha dichiarato che "il tema della responsabilità civile troverà spazio all'interno di più ampi provvedimenti in tema di giustizia".

Fin dai tempi dei governi Berlusconi, il Premier invitava il Paese a non sostenere i referendum radicali appellandosi a fantomatiche riforme che sarebbero state realizzate successivamente in sede parlamentare, ma le sue parole non sono mai state seguite dai fatti.

Quanto accaduto getta un’ombra sulla reale volontà e sulle capacità del Governo Renzi di riformare la giustizia italiana poiché, se ad interventi tampone e spesso di facciata non si accompagnano misure fondamentali quale quella di responsabilizzare i magistrati nei casi di comportamenti dolosi o gravemente colposi, qualsiasi velleità riformatrice sarà destinata a fallire."

 

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Elezioni Citta' Metropolitana: Cappato, Biscardini e Cortiana chiedono l'intervento del prefetto di Milano per apertura comuni

Ven, 09/05/2014 - 15:57
05/09/14

I consiglieri comunali candidati Marco Cappato, Roberto Biscardini e Fiorello Cortiana hanno inviato al Prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, la seguente lettera:

Gentile Prefetto, lunedì alle 12 scade il termine per il deposito presso l'ufficio elettorale della Provincia di Milano delle liste per le elezioni del Consiglio della Città metropolitana. Essendo noi impegnati nella raccolta delle firme autenticate di Consiglieri comunali per la presentazione della lista civica "Costituente per la partecipazione", abbiamo potuto direttamente constatare che le Segreterie dei Comuni domani e dopodomani prevedono di restare chiuse, rendendo così impossibile l'autentica delle firme presso i Comuni stessi. A questo si deve aggiungere il fatto che gli oltre 2.000 Consiglieri comunali non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sulle scadenze e sulle modalità di partecipazione, né è stato messo a disposizione alcuno strumento di comunicazione tra i Consiglieri dei diversi comuni per rendere possibile quel confronto e dibattito necessario in fase di formazione delle liste e di raccolta firme.

Con l'obiettivo di rimediare almeno in parte a una situazione già ampiamente compromessa, ci rivolgiamo a Lei per intervenire d'urgenza affinché sia data indicazione ai Sindaci e alle segreterie comunali di garantire orari di apertura anche domani e dopodomani, di informare i Consiglieri di ciascun comune sulla possibilità di sottoscrivere e  autenticare le liste presso i Comuni (tutti i Comuni hanno ricevuto il modulo) e di agevolare in ogni modo utile il concreto esercizio dei diritti elettorali facenti capo ai Consiglieri.  

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Boicottaggio artisti Israeliani/Solo i radicali (e Leo) presenti al sit-in dell’associazione Italia-Israele. Manfredi: “il vero scandalo è questo, altro che foto shock”

Ven, 09/05/2014 - 13:37
05/09/14

Ieri sera, a Torino, sotto i portici di Piazza San Carlo, si è tenuto il sit.in organizzato dall’Associazione Italia - Israele per stigmatizzare il tentativo di boicottaggio degli spettacoli della rassegna musicale “MITO-Settembre Musica” a cui parteciperanno artisti israeliani.

Gli unici politici presenti al sit-in sono stati vari esponenti radicali (Enzo Cucco, Giulio Manfredi, Alberto Ventrini), il consigliere comunale radicale/PD Silvio Viale e l’ex consigliere regionale Gianpiero Leo (NCD ma anche iscritto al Partito radicale transnazionale e transpartito).

Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:

In questi giorni vedo grande attenzione critica da parte del Palazzo, sindaco in testa, ad una mostra fotografica che, senza quell’attenzione, sarebbe passata del tutto inosservata. Io, invece, ritengo che la vera cosa scandalosa sia stata l’assenza, ieri, alla manifestazione di Italia-Israele, praticamente di due interi Palazzi, dei rappresentanti sia del Comune di Torino sia della Regione Piemonte. Certo, comunicati con dichiarazioni di condanna del boicottaggio ci sono stati ma non bastano; quella di ieri era una delle occasioni in cui si doveva metterci la faccia. Peccato. Alla prossima!

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Bolognetti su “Caso san Carlo”

Ven, 09/05/2014 - 12:33
05/09/14

 

 

"Verdana","sans-serif"">Fonte Basilicatanet, 5 settembre 2014

"Verdana","sans-serif"">Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani

Sul “Caso San Carlo”, su questa brutta storia fatta di voci carpite e un possibile caso di malasanità occorre fare chiarezza; farla subito e fino in fondo, ad iniziare dalle cose che il “Caporale” di giornata non ha raccontato.

Inquieta, e non poco, il fatto che ad effettuare la registrazione dove si ascolta la voce del cardiochirurgo Michele Cavone sia stato un suo collega, marito di un noto magistrato in servizio presso il Tribunale di Potenza. Non meno inquietante appare il coinvolgimento di personaggi poco limpidi e il singolare ritardo o tempismo con il quale il file audio è stato diffuso.

Ho la sgradevole impressione che qualcuno stia tentando di utilizzare il cadavere di una povera donna come corpo contundente nell’ambito di un regolamento di conti. 

Questo affermo al netto della necessaria e urgente chiarezza che occorre esigere sulla morte della signora Elisa e della lottizzazione partitocratica che da troppo tempo soffoca i nostri ospedali, non solo quelli lucani. 

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Disabilità, Ass. Coscioni a Piero Fassino: la Sua associazione, l'Anci, mente spudoratamente e abbandona i disabili

Ven, 09/05/2014 - 11:14
05/09/14

  

margin-left:87.9pt;text-align:justify">Lettera aperta a Piero Fassino da parte di Gustavo Fraticelli, Filomena Gallo, Marco Cappato, rispettivamente co-presidente, Segretario e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica margin-left:87.9pt;text-align:justify">  margin-left:87.9pt;text-align:justify">pubblicata oggi su Europa Quotidiano (pregasi citazione) margin-left:87.9pt;text-align:justify">  margin-left:87.9pt;text-align:justify">Egr. Presidente, margin-left:87.9pt;text-align:justify">  margin-left:87.9pt;text-align:justify">questa volta Le scriviamo non solo nella Sua qualifica di Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), ma anche come Piero Fassino, persona molto a modo che lo scorso 13 maggio, nel corso di un presidio dell’Associazione Luca Coscioni dinanzi la sede dell’ANCI a Roma, espresse piena condivisione circa la problematica scandalosa della totale latitanza dei Piani per la Eliminazione delle Barriere Architettoniche nei Comuni d’Italia. margin-left:87.9pt;text-align:justify">  margin-left:87.9pt;text-align:justify">Come sottolineavamo in una lettera aperta a Lei rivolta lo scorso 28 aprile l’inadempienza dei Comuni sulle barriere architettoniche è evidente: la maggior parte delle città risulta inaccessibile ai disabili, sia motori che sensoriali, nonostante dal 1987 siano previsti i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche. margin-left:87.9pt;text-align:justify">  margin-left:87.9pt;text-align:justify">A questa Sua personale solidarietà, di cui La ringraziamo, non è seguito, peraltro, nessuna atto ufficiale dell’ANCI, circa le soluzioni da dare di fronte la totale illegalità dei Sindaci di tutti i Comuni per il non rispetto quasi trentennale, dell’obbligo di legge di dotarsi dei Piani per la Eliminazione delle Barriere Architettoniche e di eseguirli. Questo nonostante le assicurazioni ricevute dai Suoi collaboratori, forse un po’ troppo zelanti, nell’attesa del Suo arrivo, ivi compreso quella di fornire un risposta ufficiale alla predetta lettera aperta sul tema PEBA della nostra Associazione pubblicata sul quotidiano “EUROPA” del 6 maggio u.s., da veicolarsi sulla stampa. margin-left:87.9pt;text-align:justify">  margin-left:87.9pt;text-align:justify">Quanto sopra, a prescindere da ogni apprezzamento sul piano della correttezza dei rapporti umani, dimostra che, l’assenza dello Stato di diritto nel nostro Paese è ormai un dato di fatto acquisto, a tale punto che, di fronte alla patente illegalità dei Sindaci italiani sulla questione PEBA,  che priva della libertà moltissime persone con disabilità, segregandole in casa, l’Associazione da Lei presieduta, ritiene del tutto normale ignorarla, fornendo, tutt’al più, solo mere assicurazioni informali e spudoratamente menzognere. margin-left:87.9pt;text-align:justify">  margin-left:87.9pt;text-align:justify">Le assicuriamo che la determinazione dell'Associazione Luca Coscioni nel perseguire il diritto alla mobilità delle persone con disabilità non verrà, di certo, meno dalla protervia appalesata dall’ANCI, anzi né sarà rafforzata, denunciando in ogni forma e presso ogni autorità, ivi compresa quella giurisdizionale, la condizione di illegalità diffusa e di vera e propria flagranza di reato  a causa della mancata adozione da parte dei Sindaci di tutti Comuni italiani dei Piani per la Eliminazione delle Barriere Architettoniche. La prossima occasione per determinare nuove iniziative sarà nella sede dell'XI Congresso dell'Associazione Luca Coscioni che si terrà a Roma dal 19 al 21 settembre presso l'Hotel Radisson. 

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Cannabis terapeutica: Poretti e Perduca, bravo Renzi che dà seguito a un impegno di Berlusconi: la cannabis Made in Italy!

Ven, 09/05/2014 - 10:19
05/09/14

Dichiarazione di Marco Perduca e Donatella Poretti, senatori Radicali nella XVI legislatura:

 

Ci fa piacere leggere sui giornali di oggi che il governo Renzi intende dar seguito a un impegno preso nel gennaio 2010 da quello Berlusconi relativamente alla cannabis terapeutica. Un impegno che, non senza qualche difficoltà, riuscimmo a far prendere al sottosegretario Giovanardi e il Senatore Gasparri con un ordine del giorno (vedi testo qui sotto).   L'Italia ha tutto ciò che serve per avviare una produzione a livello industriale, il centro di ricerca per le colture industriali di Rovigo, che è un istituto pubblico autorizzato alla produzione di cannabis per scopi di ricerca può inviare il materiale allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze e far partire una produzione Made in Itally di cannabinoidi a fini terapeutici oggi vittime del monopolio olandese del Bedrocan.   In Italia, pur essendo consentita la prescrizione di terapie che fanno uso di questi farmaci da sette anni, il loro approvvigionamento è possibile, nei termini previsti dalle leggi, esclusivamente grazie all’importazione dall’estero attraverso le procedure previste dal D.M. 11-2-1997 (Importazione di specialità medicinali registrate all’estero). Non esistono in commercio farmaci registrati a base di cannabinoidi, né  sintetici né naturali, e non esistono produttori italiani autorizzati di cannabis per scopi medici. le pratiche per l'importazione di questi farmaci oggi comportano un notevole aggravio di spesa rispetto al mero prezzo del farmaco, operazione che va ripetuta dopo due mesi, e solo poche Asl forniscono la terapia in regime di day hospital creando enormi disagi che spesso scoraggiano l'uso di queste terapie oppure spingono i pazienti a rivolgersi al mercato illegale - anche perché resta reato l'autocoltivazione.   In attesa della definitiva conferma, sperando anche che vengano cancellate le pene per chi coltiva da se le piante, come chiede la recente disobbedienza civile di Laura Arconti, Rita Bernardini e Marco Pannella, occorre che il governo corrisponda alle richieste di malati per una pronta distribuzione dei cannabinoidi oggi disponibili su tutto il territorio nazionale. L'Associazione Luca Coscioni ha iniziato un lavoro di sensibilizzazione dei medici e farmacisti al quale speriamo presto si aggreghino gli ordini professionali competenti.   I principi attivi dei cannabinoidi, sintetici o naturali, sono inseriti ufficialmente tra le sostanze dotate di efficacia terapeutica (tab II-B: il Delta-9-tetraidrocannabinolo, THC; il Trans-delta-9-tetraidrocannabinolo, denominato anche Dronabinol; il Nabilone). I farmaci a base di cannabinoidi sono da anni impiegati nel mondo nel trattamento dei sintomi di diverse patologie (come per esempio la nausea e il vomito nei pazienti sottoposti a chemioterapia, sindromi dolorose neuropatiche, reumatiche, di origine tumorale e di altra natura, stati di stress post-traumatico, alcuni effetti delle terapie retrovirali nei pazienti affetti da HIV, etc.).   testo dell'ordine del giorno Poretti Perduca adottato a gennaio 2010   considerato che:
 
la soluzione al problema di rendere sempre, immediatamente e a minor costo disponibili i preparati a base di cannabinoidi, potrebbe essere quella di produrre a livello nazionale questa sostanza per scopi medici; a Rovigo è operativo il Centro di ricerca per le colture industriali, un istituto pubblico autorizzato che da anni è in grado di produrre chilogrammi di cannabis di diverso tipo e con varie combinazioni di cannabinoidi, materiali vegetali che devono essere periodicamente distrutti.   considerato anche che:   il prodotto vegetale, per essere fruibile dai pazienti, deve essere trasformato in preparazione medicinale e perciò deve essere lavorato da un laboratorio autorizzato, di tipo farmaceutico; una struttura pubblica che ha la possibilità di fare questa trasformazione è lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, che tra le sue mission porta avanti le attività congiunte di ricerca e formazione, per la produzione anche di medicinali orfani; lo Stabilimento, seppure tenuto a soddisfare prioritariamente le esigenze sanitarie delle Forze Armate, oltre ad essere autorizzato alla produzione di farmaci, può anche acquistare, impiegare e distribuire sostanze stupefacenti e psicotrope e loro preparazioni.   Impegna il governo:
 
- a valutare l’opportunità  e la fattibilità di una produzione in Italia di farmaci a base di cannabis grazie a strutture pubbliche quali il centro di ricerca per le colture industriali di Rovigo lo stabilimento farmaceutico militare di Firenze.    

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Bioetica, Ass. Coscioni: mentre Governo e Parlamento tacciono, Emma Bonino dona 5.000 euro per il Congresso delle libertà civili

Ven, 09/05/2014 - 10:16
05/09/14   Comunicato stampa dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, soggetto costituente il Partito radicale     Emma Bonino, con una donazione all’Associazione Luca Coscioni di 5000 euro, ha voluto contribuire alla convocazione dell’XI Congresso delle libertà civili, che si terrà a Roma dal 10 al 21 settembre presso l’Hotel Radisson: aprirà il Congresso, venerdì 19 settembre alle 16, il Presidente del CNR Luigi NICOLAIS e il Ministro GIANNINI in una tavola rotonda sulla stato della ricerca italiana. Sono previsti interventi e relazioni del Ministro dalla Salute, Beatrice LORENZIN, del sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto DELLA VEDOVA, dei parlamentari Pippo CIVATI, Davide FARAONE, Gennaro MIGLIORE, Pia LOCATELLI, Sergio LO GIUDICE, Michele RAGOSTA, Andrea VECCHIO, Emilia Grazia DE BIASI,  presidente della 12ª Commissione permanente (Igiene e sanita') presso il Senato, Luigi MANCONI, Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani presso il Senato.   [PROGRAMMA PROVVISORIO]   Il costo previsto del Congresso è di almeno 30.000 Euro, ne sono stati raccolti poco più della metà: 15.600 euro, oltre ai primi 120 preannunci di partecipazione da tutta Italia. "Non si tratta di un obiettivo solo economico -hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretario e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni- ma anche politico: avere la forza necessaria per andare dal corpo dei malati al cuore della politica; obiettivo su cui pesa il silenzio del Parlamento, come ricordato anche dal Presidente Napolitano".   Ricerca sugli embrioni, fecondazione assistita, scelte di inizio e fine vita, libertà di ricerca sono tutti temi condivisi dalla maggioranza dei cittadini ma elusi da Governo e da gran parte dei politici. Per questo, Cappato e Gallo hanno inviato una lettera aperta e urgente a Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Angelino Alfano, Beppe Grillo, Nichi Vendola, Mario Monti, Giorgia Meloni per invitarli al Congresso e aprire un fronte di discussione sulle libertà civili.   

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Consiglio di Stato, Marco Cappato: 4 anni fa dissi "Formigoni paghi i danni a Englaro". Ribadito il diritto all'interruzione delle terapie

Gio, 09/04/2014 - 18:35
04/09/14

Dichiarazione di Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni e consigliere comunale radicale di Milano

Alla luce della sentenza di ieri del Consiglio di Stato sul risarcimento danni alla famiglia Englaro, non posso che ripetere ora quanto avevo detto il 12 gennaio 2010: "Ora coloro che insultarono Beppino Englaro, così come chi ci chiamò assassini dopo la morte di Welby, dovranno rispondere dei loro insulti. Non solo. Anche il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che utilizzò il suo potere assoluto e illiberale sulla Sanità lombarda per costringere Beppino Englaro ad uscire dalla Lombardia per veder rispettata la legge, dovrebbe essere chiamato a pagare i danni per l’evidente abuso di potere che allora esercitò".

Con questa sentenza, il Consiglio di Stato non si rivolge soltanto all'ex Presidente Formigoni ma rappresenta un monito per tutte le Regioni ribadendo che il diritto alle cure comprende anche (come da art. 32 Cost.) il diritto a interromperle. Questo tipo di assistenza deve essere garantito in tutta Italia.
Dall'11 al 13 settembre ricorderem

o a Montecitorio e in cento piazze italiane il deposito della nostra proposta di legge popolare per la regolamentazione del testamento biologico (fondamentale, come ha dimostrato il "caso Englaro") e la legalizzazione dell'eutanasia. La proposta giace indiscussa da ormai 365 giorni alla Camera dei Deputati nella totale assenza di dibattito.

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Città metropolitana: ecco la Lista Civica fuori dagli schieramenti. Corsa contro tempo e illegalità per le firme

Gio, 09/04/2014 - 17:47
04/09/14

Comunicato stampa della Lista Civica Costituente per la partecipazione / la Città dei Comuni

Ecco i nomi dei 23 candidati (tra i quali 3 sindaci) che compongono la lista civica, sulla quale è iniziata la raccolta delle firme necessarie:

ACERNESE MARIA GRAZIA Pozzuolo Martesana, BISCARDINI ROBERTO Milano, BONA MICHELE Cassinetta di Lugagnano, BORGHETTI LORELLA Rho, BROCCOLI YURI Settala, BROI IVANA Vimodrone, CAPPATO MARCO Milano, CORTIANA FIORELLO Buccinasco, DICAPUA GIACOMO Corsico, FERRARI GIANDOMENICO Gorgonzola, FORENZA FRANCESCO San Donato Milanese, GAMBINI SARA Arluno, MAGGIONI LUCA Carugate, MAIOCCHI LAURA Pero, NIGRELLI RINO NATALE Calvignasco, OLDANI PIERLUCA Sindaco di Casorezzo, PACCHIONI ROBERTO Paullo, RIGITANO RITA Pregnana Milanese, SANCINI GIULIO ALFREDO Sindaco di Gessate, SAVINO ANDREA Cassano d'Adda, SOTTILE FRANCESCO Cusago, VIOLI ANTONELLA Sindaco di Lacchiarella, ZONCA ENRICO Cinisello Balsamo.

Il Comitato organizzativo, oltre ai candidati, è composto, tra gli altri, anche da: Milena Bertani, Edoardo Croci, Enrico Fedrighini, Laura Maiocchi, Pierpaolo Pecchiari, Stefano Dambruoso, Luciano Valaguzza.

E' iniziata dunque la corsa contro il tempo e l'illegalità per la raccolta delle firme necessarie. Infatti, il termine per la consegna è lunedì 8 settembre alle 12, ma né Pisapia né Podestà hanno messo a disposizione dei Consiglieri comunali alcuno strumento per contattare gli altri consiglieri comunali e per partecipare democraticamente al processo elettorale. Anche per questa ragione, l'invito alla sottoscrizione è aperto a tutti i Consiglieri che, a prescindere dalla lista che intenderanno votare, ritengono comunque di non essere complici di un meccanismo riservato alle segreterie di partito. Per firmare e per altre informazioni: 02-88450480

 

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Fecondazione, Filomena Gallo: il vento è cambiato, cancellare ultimi divieti legge 40

Gio, 09/04/2014 - 16:03
04/09/14

 Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente del partito radicale

  Il via libera delle Regioni alla fecondazione eterologa nei centri pubblici e privati, in conformità alla sentenza 162 della Corte Costituzionale, rappresenta il fallimento di questo Governo e del Parlamento nel far rispettare un dispositivo costituzionale. Prima i tribunali, ora le Regioni hanno dovuto supplire alle mancanze e ai ritardi di chi avrebbe dovuto far applicare la decisione della Consulta nel minor tempo possibile. Se il Governo ha cercato di ritardare i tempi di applicazione delle tecniche, le Regioni italiane si sono attivate nel miglior modo possibile per non sbattere per l'ennesima volta la porta in faccia ai migliaia di cittadini che desiderano avere un figlio.   Ora è il momento che anche il Ministro Lorenzin trovi il tempo di aggiornare le linee guida della Legge 40 come previsto dalla legge stessa, tale revisione risulterà ancora più immediata visto il gran lavoro già fatto dagli esperti delle società scientifiche e dalle Regioni che per dare risposte concrete ai pazienti sono già intervenute. Siano inoltre aggiornati i Livelli essenziali di assistenza entro il 31 dicembre, atto da cui sono escluse molte patologie tra cui l'infertilità e la sterilità, patologie ancora non riconosciute che vedono, solo grazie ai fondi stabiliti dalla Legge 40, l'applicazione delle tecniche di PMA nelle strutture pubbliche.    Ma soprattutto è il momento di cancellare gli ultimi divieti della legge 40, in primis il divieto di ricerca sugli embrioni non più idonei per una gravidanza e il divieto di accesso alle tecniche per le persone fertili ma portatrici di patologie genetiche e cromosomiche. Il vento è cambiato, i cittadini sono consapevoli dei loro diritti e non rinunciano più all’esercizio degli stessi: è ora che la politica si faccia carico, come non fa da tempo, delle libertà spesso limitate in materia di inizio e fine vita.   Per farlo hanno un appuntamento importante: l'XI Congresso dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, a Roma dal 19 al 21 settembre. L'obiettivo è un tavolo di confronto sui temi silenziati dall'agenda politica: i diritti civili. 

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