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Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Assemblea Capitolina, Magi: al voto due delibere di variante urbanistica per le cosiddette compensazioni. Il piano regolatore ogni volta espropriato di un pezzettino di verde e servizi

Gio, 09/18/2014 - 19:26
18/09/14

Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere capitolino Radicale componente della Lista civica Marino

  Oggi all’ordine del giorno dei lavori dell’Assemblea Capitolina ci sono due delibere con le quali si formulano gli indirizzi al Sindaco per la sottoscrizione di due Accordi di Programma con i quali approvare due programmi urbanistici in variante al Piano Regolatore. Le delibere prevedono la localizzazione delle cubature cancellate con il cosiddetto Piano delle Certezze (2004), e rispetto alle quali lo stesso Piano delle Certezze il Piano regolatore vigente hanno riconosciuto, a beneficio dei proprietari, il diritto ad essere compensati, ossia il diritto di vedere assegnati, nelle aree previste dal Piano Regolatore, una quantità di metri cubi con un valore economico equivalente a quelli originariamente sacrificati. Ma per applicare quello che è uno degli elementi alla base del Piano Regolatore vigente - appunto le cosiddette compensazioni – la Giunta Marino, come ha fatto spesso quella del suo predecessore Gianni Alemanno, deve procedere introducendo delle varianti allo stesso piano. Le aree nelle quali i cosiddetti “diritti edificatori” non sembrano essere sufficienti. Ecco dunque che si procede - come è il caso di Monte delle Piche e di via Longoni – utilizzando aree destinate a verde e servizi, parti di ambiti più ampi destinati alla formazione di programmi integrati per la riqualificazione delle nostre periferie, e ambiti a destinazione non residenziale per autorizzare la realizzazione di nuove abitazioni. Al Piano Regolatore (anche nei suoi contenuti principali) di volta in volta si introducono delle varianti in deroga alle normative. Così facendo si trasforma il Piano Regolatore in mero termine di riferimento, rispetto alla quale l’Amministrazione sceglie quando ritiene utile, cosa e in che modo procedere. Quel che è ancor più grave è che, nonostante non sia disponibile un quadro relativo alla situazione delle aree con destinazione pubblica, l’Amministrazione continui a utilizzare, per finalità diverse da quelle previste dal Piano Regolatore, le aree con destinazione Verde e Servizi. Di queste aree, l’ultimo e più aggiornato dato a disposizione, in merito alla loro consistenza, è quello dell’elaborato G8 del PRG aggiornato al febbraio del 2008. Di quello che è accaduto dopo,come pure del modo nel quale si vuole gestire il problema della scadenza dei vincoli espropriativi, non è dato sapere nulla. Sappiamo solo che con queste Delibere, in particolare con quella relativa al Programma Urbanistica Monte delle Piche, ci si appresta a sottrarre alle aree con destinazione pubblica del PRG un (altro) pezzetto.

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Analisi e proposte radicali: "Ecologismo liberale - Appunti pratici per un'azione politica" il documento di Michele Governatori

Gio, 09/18/2014 - 17:27
18/09/14

Proponiamo di seguito il documento, in versione pdf, redatto da Michele Governatori, Membro della Direzione di Radicali Italiani, conduttore su radioradicale della rubrica Derrik ed esperto in economia dell'energia e dell'ambiente.
Nel documento l'analisi radicale dell'attuale situazione economico-energetica italiana e l'individuazione di strumenti e proposte di azione politica.

Ecologismo liberale - Appunti pratici per un'azione politica

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Cannabis terapeutica/Viale e Manfredi: non solo a Firenze ma anche a Torino. Martedì conferenza stampa promotori petizione comunale e presentazione petizione presso Consiglio regionale

Gio, 09/18/2014 - 16:53
18/09/14

Silvio Viale, Consigliere comunale radicale a Torino, primo firmatario odg pro cannabis terapeutica approvato dal Consiglio Comunale di Torino lo scorso gennaio, e Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:

“La firma del protocollo fra Ministeri della Salute e della Difesa per la produzione di farmaci cannabinoidi presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze è una buona notizia; è il primo indispensabile passo per porre fine al proibizionismo sulle cure esistente di fatto in Italia, visto che, nonostante la cannabis terapeutica sia legale in Italia dal 2007, solamente 60 cittadini italiani hanno potuto accedere nel 2013 ai farmaci cannabinoidi, tutti importati dall’estero e, perciò, costosi e richiedenti lungaggini burocratiche e lunghi tempi di consegna.

Ma occorre fin da ora prefigurare una situazione in cui la produzione dei farmaci cannabinoidi sia possibile in tutte le regioni, almeno in quelle maggiori. E’ quanto chiediamo nella petizione comunale firmata da oltre 300 cittadini torinesi che presenteremo alla stampa e ai consiglieri comunali martedì (Municipio di Torino, Sala Carpanini, ore 11:30).

Sia l’Istituto Bonafous di Chieri (di proprietà del Comune di Torino) sia l’IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente) di Torino, società controllata dalla Regione Piemonte, hanno le competenze tecnico-scientifiche per avviare una coltivazione di cannabis per fini terapeutici.

Abbiamo parlato di questa possibilità con Sergio Chiamparino nell’incontro che abbiamo avuto con lui il 23 luglio; presenteremo martedì una petizione ad hoc in Consiglio Regionale. Invitiamo da subito consiglieri ed assessori, sia comunale che regionali, a prendere posizione su tale possibilità.

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Vie d'acqua Expo, Cappato e Croci: Il vero crimine è il progetto. E le prime responsabilità sono politiche

Mer, 09/17/2014 - 14:57
17/09/14

Dichiarazione di Marco Cappato e Edoardo Croci, a nome di Milanosìmuove:

3 anni fa avevamo proposto a Expo e al Comune di Milano di risparmiare 120 milioni di euro per le cosiddette vie d'acqua e investirli sulla riapertura dei Navigli. Ma il progetto è andato avanti. Poi siamo andati a denunciare il progetto alla Corte dei Conti. Ma il progetto è andato avanti. Poi siamo andati a denunciare il progetto alla Procura della Repubblica. Ma il progetto è andato avanti, con il parere negativo della Consulta sui referendum del Comune di Milano e dei comitati di cittadini.

Oggi, da garantisti che siamo, non possiamo che considerare innocenti tutti coloro che sono raggiunti da avvisi di garanzia. Non vorremmo che la cronaca giudiziaria si sostituisca alla politica: la responsabilità di mandare avanti il progetto vie d'acqua non è dei tecnici ma dei politici. Regione Lombardia, Comune di Milano e Società Expo, ai loro massimi livelli si sono ostinati a portare avanti un progetto che non lascerà nulla di positivo in eredità al territorio lombardo. Se poi l'insistenza su un progetto inutile abbia anche prodotto corruzione negli appalti, saranno le indagini a stabilirlo.

Ma il vero crimine è, innanzitutto, il progetto stesso.

 

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Lo Stato ci avvelena

Mer, 09/17/2014 - 14:06
17/09/14

Dichiarazione di Rita Bernardini

Anche nel caso che vi proponiamo - denunciato alla CEDU dallo studio del Prof. Andrea Saccucci a nome di cittadini di Viterbo - LA VIOLAZIONE DELLA LEGGE DA PARTE DI UNO STATO CRIMINALE ha avuto ed ha, come conseguenza diretta, gravi malattie e morte per i cittadini.

Di seguito trovate il comunicato stampa dello Studio Saccucci.

Ricordo che nel 2011 – quando ero deputata – presentai un’interrogazione sulla situazione dei detenuti del Carcere Mamma Gialla che non potevano nemmeno accedere ai distributori pubblici di acqua depurata predisposti dal Comune. Inutile dire che a quell’interrogazione la delegazione radicale non ricevette mai risposta (vedi link).

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Comunicato stampa dello Studio Legale Internazionale Saccucci Fares & Partners

ACQUA: RICORSO CITTADINI VITERBO A CORTE EUROPEA DIRITTI UOMO PER LIVELLI ARSENICO A Strasburgo contro il mancato adeguamento ai parametri Roma, 12 set. – “Un gruppo di residenti del Comune di Viterbo ha presentato un ricorso “pilota” alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo contro il mancato adeguamento ai parametri di arsenico indicati dalla Direttiva acque (Direttiva 98/83/CE del 3 novembre 1998) e dall’Organizzazione Mondiale della Salute come tollerabili dall’uomo adulto. Si tratta del primo caso, a livello europeo, in cui si pone il problema dell’accesso all’acqua, bene essenziale per la sopravvivenza di cui deve essere garantita la conformità a standard minimi di qualità.

All’origine del ricorso la mancanza di interventi adeguati da parte delle autorità statali, regionali e locali necessari a dearsenificare l’acqua potabile, senza fornire agli utenti adeguate alternative per l’approvvigionamento idrico, e di informazione pubblica sui rischi derivanti dal prolungato consumo di acque contenenti eccessivi livelli di arsenico. Da uno studio di epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio, nel periodo che va dal 2005 al 2011, nei comuni della Provincia di Viterbo dove la concentrazione di arsenico è stata superiore a 20 µg/l, si è registrato un aumento della mortalità per tutti i tipi di tumore, in particolare ai polmoni e alla vescica, nonché un aumento dell’ipertensione, dell’ischemia cardiaca e del diabete.

Il mancato adeguamento ai parametri di arsenico indicati nella Direttiva acque rappresenta inoltre una violazione del diritto dell’Unione europea, per la quale è stata di recente aperta una procedura di infrazione a carico del nostro Paese.

In particolare, i ricorrenti – rappresentati dall’avv. prof. Andrea Saccucci e dall’avv. Roberta Greco – hanno denunciato dinanzi alla Corte di Strasburgo la violazione del diritto alla vita, la lesione del diritto alla vita privata e familiare e la violazione del diritto ad essere informati circa i possibili rischi per la salute derivanti dall’assunzione di acque contaminate da elevati livelli di arsenico, soprattutto per le categorie più esposte (donne incinta e bambini).

“È assurdo che dopo oltre dieci anni dall’adozione della Direttiva acque - spiega il prof. Saccucci -le autorità italiane non abbiano ancora adottato le misure idonee a portare i parametri di arsenico nell’acqua ad un livello tollerabile per il consumo umano, limitandosi in taluni casi ad interdire il consumo dell’acqua potabile.  L’obiettivo principale del ricorso – conclude– non è tanto quello di ottenere il pur dovuto risarcimento dei danni, quanto piuttosto quello di indurre lo Stato italiano ad adottare con urgenza le misure necessarie al fine di risolvere definitivamente il problema della contaminazione delle acque potabili nel lungo periodo”.

  INTERROGAZIONE DELLA DELEGAZIONE RADICALE http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=58619&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27BERNARDINI+RITA%27+%7C+%27arsenico%27+%7C+%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+IN+COMMISSIONE%27  

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Navigli: Milanosìmuove "Sala, Maroni, Pisapia: tutti per la riapertura. Perché non li riaprono?"

Mer, 09/17/2014 - 11:37
17/09/14

Dichiarazione di Marco Cappato, Edoardo Croci e Guido Rosti, a nome del Comitato referendario Milanosìmuove

  Milano, 17 settembre 2014   Con le dichiarazioni di ieri, anche Giuseppe Sala si unisce alla folta schiera di personalità istituzionali che professano fede nella riapertura dei sistema dei Navigli. I cittadini milanesi li avevano anticipati votando al 95% il nostro referendum nel 2011. Da allora, purtroppo, a parte la risistemazione della Darsena e qualche lavoro progettuale, nulla di concreto è stato deciso, e ancor meno finanziato o cantierizzato. Anzi, proprio sotto l'ombrello di Expo, dunque sotto le responsabilità rispettive di azionisti o di gestori, Regione Lomabrdia, il Comune di Milano e la Società Expo declinarono la proposta che avevamo rivolto loro 3 anni fa di utilizzare i 120 milioni di euro, previsti per le cosiddette "vie d'acqua", proprio alla riapertura dei Navigli. La nostra proposta fu respinta con la motivazione che non si poteva più modificare il progetto, salvo poi modificarlo per ridurre i danni a fronte della rivolta dei comitati di cittadini e della tempesta giudiziaria. A Maroni e Pisapia in particolare ribadiamo: se volete riaprire i Navigli, dovete trasformare la vostra professione di fede in opere concrete, in Bilanci (il comune di Milano non ha ancora dato alcuna garanzia nemmeno sull'avvio della riapertura delle conche entro la fine del mandato di Pisapia) altrimenti le dichiarazioni si trasformano presto in dichiarazioni di impotenza, o peggio.

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Valerio Federico, tesoriere di Radicali italiani, sarà presente alla Marcia Internazionale per i popoli oppressi

Mar, 09/16/2014 - 20:19
16/09/14

Cari compagni,

vi invito ad aderire alla "VII marcia internazionale per la libertà delle minoranze e dei popoli oppressi", organizzata da Società Libera, al seguente link: http://www.societalibera.org/it/marcialiberta/marcia_2014/aderire.htm

Naturalmente l'adesione non prevede la partecipazione ma la condivisione dell'iniziativa.

La marcia, che quest'anno si terrà a Parigi il giorno 11 ottobre alle h 16.00, ha visto negli anni passati più volte la presenza di Marco Pannella che anche quest'anno è stato invitato insieme a Emma Bonino, Rita Bernardini e al sottoscritto. Io sarò presente e Radio Radicale prevederà dei collegamenti.

Valerio Federico

L’Associazione di cultura liberale SOCIETÀ LIBERA e le COMUNITÀ DELLE MINORANZE E DEI POPOLI OPPRESSI in esilio promuovono la VII MARCIA INTERNAZIONALE PER LA LIBERTÀ.
Dal Tibet all’Iran, dal Turkestan Orientale al Vietnam, dal Laos all’Armenia, i Diritti Umani sono negati in più di un quarto dei Paesi del mondo. L’Occidente non può continuare nel suo silenzio, le istituzioni europee e noi popoli d’Europa dobbiamo essere consapevoli che salvaguardando la libertà di tutti difenderemo anche la nostra libertà.
Non possiamo restare indifferenti alla privazione dei diritti fondamentali di centinaia di milioni di persone, non possiamo esprimere solo generiche solidarietà e pacato buonismo, non basta più. Occorre dimostrare il nostro deciso convincimento nel sostenere il diritto alle libertà e all’autodeterminazione di tutti i Popoli.
Con questa volontà ci incontreremo a Parigi, marciando silenziosamente in difesa dei diritti delle genti, convinti che le libertà della persona dovranno necessariamente diventare una priorità internazionale.

Considerando che i martiri cristiani sono, purtroppo, diventati una tragedia contemporanea e fanno parte di quelle “minoranze” religiose che pagano con la vita la loro libertà di fede, Società Libera intende manifestare anche per loro, unendoli alle tante minoranze oppresse.

Società Libera

 

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Droghe: Con due mesi e mezzo di ritardo Renzi presenta al Parlamento una relazione che poteva scrivere Giovanardi. Manca completamente indirizzo politico, tantomeno cambio di verso

Mar, 09/16/2014 - 17:56
16/09/14

Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani, e Giulio Manfredi, Membro di Direzione di Radicali Italiani:

Speravamo che il ritardo di due mesi e mezzo con cui il premier Renzi (che detiene sempre le deleghe in materia) ha presentato al Parlamento la “Relazione annuale 2014 sulle dipendenze” servisse al governo per fornire all’opinione pubblica un documento che marcasse una cesura rispetto alla gestione passata del duo “Giovanardi/Serpelloni”. Non è così. E’ sufficiente una rapida scorsa del testo per comprendere come la relazione si allinei pedestremente a quelle passate: il messaggio è sempre quello: sostanzialmente i consumi non aumentano, tutto va bene madama la marchesa, c’è un portentoso Sistema di Allerta Precoce (a cui è dedicato addirittura un terzo dell’intera pubblicazione), che intercetta miracolosamente tutte le nuove sostanze che il mercato criminale incessantemente immette sulla piazza.

Ma quello che è maggiormente negativo non è quello che è scritto nella Relazione ma quello che è taciuto. Nessuna indicazione politica sul “dopo Serpelloni”; nessun elemento sull’indispensabile cambio di verso dopo l’era Giovanardi e dopo la clamorosa sentenza della Corte Costituzionale che ha fatto fuori la legge che l’ex Ministro del Governo Berlusconi aveva scritto insieme a Fini. Tantomeno nessuna assunzione di responsabilità rispetto ad impegni fissati non da noi radicali, ma previsti dalla legge: la VI Conferenza nazionale sulla Droga, che dovrebbe tenersi ogni tre anni (l’ultima fu fatta nel 2009, dal governo Berlusconi). La Conferenza sarebbe la migliore occasione per fare finalmente il punto della situazione e lanciare idee nuove, magari discutere del fallimento delle politiche proibizioniste (il programma “Presa Diretta” di Riccardo Iacona di domenica ha testimoniato con dovizia di particolari - pur omettendo riferimenti alle lotte di Pannella e dei radicali - quanto i radicali dicono da decenni: le droghe sono liberamente in commercio adesso, piaccia o non piaccia ai ministri Alfano e Lorenzin).

Su tutto questo la Relazione tace, Renzi tace, il governo tace e le mafie prosperano.

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Eterologa/Piemonte - Viale: Non illudere le donne

Mar, 09/16/2014 - 17:49
16/09/14

All'indomani che sono stati resi noti gli intenti della Regione Piemonte, ma la situazione non è molto diversa in tutte le altre regioni, il ginecologo torinese Silvio Viale invita la politica a non illudere le donne e le coppie che, piene di speranza, si mettono in lista per l'eterologa.

L'esponente radicale, consigliere comunale del PD, ha precisato:

"Visto il clima bisogna dire alle donne di non Illudersi, di mettersi in lista nei centri pubblici e privati, ma di non interrompere le procedure verso l'estero. E' certamente positivo che tutte le regioni abbiano sottoscritto un documento verso l'eterologa, ma si tratta solo di intenzioni con scarsa volontà di superare davvero gli ostacoli.

Anche se alcuni centri privati faranno tutto il possibile, come siero anche alcuni centri pubblici, è ben difficile che si riesca a dare risposte a tutte le richieste e l'applicazione pratica rischia di rimanere poco più che simbolica. La questione non è il pagamento, che riguarderà la maggior parte delle donne in tutte le regioni, con poche annunciate eccezioni, ma la possibilità concreta di effettuare il trattamento con donazione di gameti.

Per questo, bisogna dire alle donne di mettersi in lista, ma di non Illudersi, perché solo poche fortunate potranno avere l'eterologa in Italia, gratis, con ticket, pagando meno della metà o tariffe simili a quelle praticate all'estero."

Silvio Viale 3393257406

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Eutanasia, Cappato e Mainardi: 31 parlamentari con Mina Welby per chiedere calendarizzazione. Boldrini e i capigruppo si facciano vivi

Mar, 09/16/2014 - 17:39
16/09/14

Dichiarazione di Marco Cappato e Matteo Mainardi a nome dell'Associazione Luca Coscioni e del Comitato per l'Eutanasia legale 

 

Si è creato un primo gruppo di Parlamentari che hanno colto l'occasione delle nostre manifestazioni in decine di piazze italiane e della maratona di 20 ore davanti a Montecitorio di Mina Welby e altri militanti per chiedere la calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare per l'eutanasia legale.

Gli on. Aris Prodani e Lorenzo Battista (M5S), già firmatari della proposta di legge di iniziativa popolare, hanno ribadito il loro sostegno all'iniziativa. L'on. Tamara Blazina (PD) ha sottolineato la necessità di avviare una discussione nel paese e ha dichiarato che si impegnerà personalmente, con l'aiuto dei colleghi parlamentari favorevoli, a trovare iniziative specifiche atte a portare in votazione la proposta di legge. Il sen. Sergio Lo Giudice (PD), già cofirmatario di un disegno di legge in tal senso, partecipando al walk-around di Roma ha dichiarato ai microfoni di Radio Radicale: "Mentre il Parlamento latita sul tema, l'eutanasia clandestina, il suicidio violento o l'emigrazione sono le uniche alternative per chi desidera decidere come e quando più opportunamente spegnersi". Favorevole anche il Sottosegretario di Stato al MAE on. Benedetto Della Vedova (Scelta Civica) che, partecipando all'iniziativa di Roma, ha dichiarato: “Penso che sulle questioni bioetiche occorra sempre dare prova di realismo e di ragionevolezza. La ragionevolezza oggi vuole che il Parlamento tolga la testa dalla sabbia e affronti apertamente un tema, quello di una regolamentazione giuridica rigorosa delle scelte di fine vita, che in tutti i paesi avanzati è ormai diventato centrale nella discussione pubblica”. Del parere contrario il sen. Francesco Russo (PD) che esprime “netta contrarietà ad ogni ipotesi che possa introdurre nella legislazione italiana l'eutanasia” ma riconosce “quanto sia importante che anche il dibattito politico se ne faccia carico”. Così come l'on. Massimiliano Fedriga (Lega Nord) che dichiara “non sono favorevole a legalizzare l’eutanasia nel nostro Paese” ma “riguardo la vostra richiesta sono favorevole affinché tutte le proposte di legge d’iniziativa popolare debbano essere discusse in Parlamento, la vostra esattamente come le altre 31 presentate tra Camera e Senato”.

Forti delle 67.000 firme certificate e autenticate che abbiamo depositato in Parlamento e delle altre 20.000 raccolte su www.eutanasialegale.it sulla proposta di legge di iniziativa popolare, e delle oltre 230.000 firme raccolte con Change.org in sostegno alle richieste di Mina Welby, torniamo a rivolgerci alla Presidente della Camera Laura Boldrini così come ai presidenti delle Commissioni competenti, Donatella Ferranti e PierPaolo Vargiu e ai capigruppo, per chiedere loro di attivarsi per far rispettare la Costituzione, il popolo e il Parlamento stesso calendarizzando la proposta di legge popolare prevista dall'articolo 71 della Carta costituzionale.

[RICORDIAMO L'XI CONGRESSO DELL'ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI: ROMA 19-20-21 SETTEMBRE HOTEL RADISSON]

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Manifestazione silenziosa del mondo liberale - Privatizzare la Rai!

Mar, 09/16/2014 - 15:47
16/09/14

Parteciperanno Marco Beltrandi, Marco Cappato, Valerio Federico, Alessandro Massari, Riccardo Magi, Paolo Izzo, Claudio Barazzetta, Simone Sapienza, Yuri Guaiana e Alessio Di Carlo

Presidio presso le sedi RAI di Roma, Milano e Pescara
Giovedì 25 settembre dalle ore 18 alle ore 20

Roma - Viale Mazzini, 14
Milano - Corso Sempione, 27
Pescara - Via De Amicis, 27

Per Radicali Italiani hanno già annunciato la partecipazione, a Roma, Marco Beltrandi, già deputato radicale della Commissione di Vigilanza RAI e componente della Direzione Nazionale del Movimento, Paolo Izzo, segretario di Radicali Roma, Alessandro Massari, componente della Direzione Naz. di Radicali Italiani, Simone Sapienza, componente della Direzione Naz. di Radicali Italiani e Riccardo Magi, Consigliere comunale Radicale a Roma della Lista Marino. A Milano saranno presenti Marco Cappato, Consigliere comunale Radicale a Milano e tesoriere dell'Ass. Luca Coscioni, Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani, Claudio Barazzetta, segretario dell’Associazione E. Tortora - Radicali Milano e Yuri Guaiana, segretario di Certi Diritti e consigliere di Zona 2. A Pescara ci sarà Alessio Di Carlo, segretario di Radicali Abruzzo e membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani

Preghiamo chi è intenzionato a partecipare di comunicarlo, grazie (radicalionline@gmail.com)

 

Organizzazioni aderenti:
Alleanza Liberal Democratica per l’Italia, Fare per Fermare il declino, Gioventù Liberale Italiana, I liberali, Italiaperta, Lib Mov, Liberali Moderati per l’Italia, Liberi di ricominciare, Mit modernizzare l’Italia, Partito Federalista Europeo, Partito Liberale Italiano, Partito Repubblicano Italiano, Radicali Italiani, Riforma Federale, Right Blu la Destra Liberale, Risveglio Ideale, Società Libera, Tea Party Italia

 

Media Partner:
Il Denaro; il Giornale Siciliano; liberalcafe’.it; liberi.tv e Rivoluzione Liberale

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Il Consiglio Regionale D’Abruzzo ha approvato oggi la risoluzione presentata dai consiglieri Monticelli e Pietrucci, a sostegno di Pannella e dei Radicali con l’adozione dei provvedimenti di amnistia ed indulto

Mar, 09/16/2014 - 15:12
16/09/14

 Il M.5.S. propone una sospensione della seduta per cancellare la parola AMNISTIA dal testo della risoluzione e, tuttavia, in dissenso dal gruppo, il consigliere regionale M.5.S. Leandro Bracco, vota a favore.

0cm">Contrario anche il consigliere regionale Paolini dell’IDV, ma la risoluzione viene approvata. 0cm">Il Regionale dell’Abruzzo, dunque, nella seduta odierna ha espresso 0cm">“il proprio sostegno al Satyagraha di Marco Pannella e dei cittadini abruzzesi che con lui lottano con la nonviolenza dello sciopero della fame per l’affermazione dei diritti degli ultimi, ed auspica, assieme al Presidente della Repubblica, che il Parlamento approvi con la necessaria urgenza gli obbligatori provvedimenti di legge per ripristinare la legalità nelle carceri e così dare attuazione ai principi costituzionali, contenuti nella Parte I Titolo I ed ai citati principii e prescrizioni europee”. 0cm">e invitato 0cm">“Il Governo, nella persona del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Parlamento nelle persone del Presidente del Senato Pietro Grasso e della Presidente della Camera Laura Boldrini ad adottare provvedimenti di amnistia e indulto, il cui ambito di applicazione sarà definito dal Parlamento stesso in considerazione della gravità dei reati”. 0cm">Vincenzo di Nanna e Ariberto Grifoni (referenti A.G.L., quest’ultimo reduce da uno sciopero della fame di 41  giorni per sollecitare la fissazione d’urgenza dell’odierna delibera) salutano e ringraziano l’intero Consiglio Regionale Abruzzese per il sostegno e la condivisione della lotta politica nonviolenta condotta dal teramano Marco Pannella e dai radicali, con lo scopo di far cessare la condizione di conclamata illegalità delle carceri, tramite l’adozione degli obbligatori ed urgenti provvedimenti di amnistia ed indulto.  

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Eterologa/Lazio, Gallo: aspettiamo elenco centri e rendicontazione

Mar, 09/16/2014 - 15:03
16/09/14

Dichiarazione dell’avv. Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni soggetto costituente del Partito radicale

  Finalmente un primo atto sulla fecondazione medicalmente assistita anche nel Lazio. La Giunta regionale del Lazio ha approvato la delibera con cui si definiscono le regole per l'erogazione delle prestazioni di fecondazione medicalmente assistita nei centri della Regione Lazio. Finalmente la Regione si mette in regola, proprio partendo dall’eterologa . Finalmente finisce l’anomalia tutta laziale: ricordiamo infatti che dal 2004 ad oggi i centri di Fecondazione medicalmente assistita nel Lazio hanno chiesto le necessarie autorizzazioni regionali ma Marrazzo prima e la Polverini dopo non hanno mai effettuato le attività previste dalla legge 40- autorizzazione e rendicontazione dei fondi sulla PMA . Nella scorsa legislatura, i consiglieri regionali radicali Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita avevano presentato interrogazioni urgenti sull'immobilità della Regione che non procedeva alle autorizzazioni ai centri a Renata Polverini, senza mai ricevere una risposta. La paradossale situazione in cui erano costretti gli operatori della fecondazione assistita del Lazio emergeva chiaramente andando sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità, nella sezione "Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita", in cui, selezionando la regione Lazio, appariva in sovraimpressione la situazione di mancata autorizzazione - unica in Italia - delle strutture laziali. Aspettiamo di sapere l’elenco dei centri che sia pubblico sul sito del Registro Nazionale PMA (ISS) e la rendicontazione in base ai fondi previsti dalla legge 40.  

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Città metropolitana: Cappato-Biscardini "Benelli ha trascinato parte del Centrosinistra contro decentramento e elezioni democratiche"

Mar, 09/16/2014 - 14:42
16/09/14

Dichiarazione di Marco Cappato e Roberto Biscardini, candidati al Consiglio della città metropolitana per la Lista "Costituente per la Partecipazione / la città dei Comuni"

 

Il parere negativo dell'Assessore Benelli all'Ordine del giorno che abbiamo presentato ha trascinato buona parte del Centrosinistra, con alcune lodevoli eccezioni, contro la richiesta di condizioni minime di democraticità delle elezioni e contro impegni precisi a realizzare il decentramento.

Nel voto di ieri sera -avvenuto dopo un dibattito senza il Sindaco e con il banco degli Assessori deserto- è stato bocciato con uno stretto margine di 18 a 15 (con 2 Consiglieri del PD che hanno cambiato all'ultimo secondo  il voto da favorevole a contrario davanti al rischio di mandare sotto la giunta) su un testo che invitava il Sindaco ad impegnarsi a favore di ciò che -a parole- tutti dicono di volere: rispetto di un minimo di regole democratiche, istituzione di seggi elettorali fuori Milano, impegno al decentramento comunale, elezione diretta di Sindaco e Consiglio, introduzione degli strumenti referendari di iniziativa popolare.

L'Assessore Benelli ha così imposto un passo falso al Consiglio comunale, che non è poi riuscito ad approvare alcun testo sulla città metropolitana essendo caduto il numero legale nella votazione successiva sull'ordine del giorno presentato dal Centrosinistra. È stata una brutta pagina, che ci auguriamo possa essere superata presto da un intervento immediato da parte del Sindaco Giuliano Pisapia.

 

Ecco il testo dell'Ordine del giorno Cappato-Biscardini bocciato con il parere negativo della Giunta:

Il Consiglio Comunale di Milano invita il Sindaco di Milano e Sindaco pro-tempore della Città metropolitana, ad operare nell'ambito delle proprie prerogative, se necessario d'intesa con il Presidente della Provincia di Milano e le altre istituzioni di volta in volta competenti, affinché siano garantiti i fondamentali principi costituzionali di democraticità delle elezioni per il Consiglio della città metropolitana, ed in particolare affinché:

  • tutti i Consiglieri comunali dei Comuni della Provincia di Milano ricevano immediatamente formale convocazione delle elezioni del 28 settembre con indicazione di luogo e orario dei seggi, modalità di votazione e di propaganda elettorale;
  • tutte le liste e i candidati siano messe nelle condizioni di comunicare il proprio programma e le proprie proposte direttamente a tutti i Consiglieri comunali dei Comuni della Provincia di Milano nel rispetto del diritto fondamentale di informazione dell’elettorato attivo;
  • i cittadini, seppur non direttamente chiamati al voto, siano informati secondo i principi di correttezza, completezza e pluralità dell'informazione previsti dalla legge 28/2000 sulle proposte, sul dibattito elettorale, sulle liste e sui candidati;

Il Consiglio comunale invita la Provincia di Milano a predisporre seggi elettorali anche decentrati, aggiuntivi al seggio che sarà aperto a Milano in via Vivaio, alfine di favorire la partecipazione al voto dei Consiglieri dei Comuni più lontani da Milano.

Il Consiglio comunale invita il Sindaco:

  • ad avviare le urgenti misure di decentramento amministrativo di Milano affinché le prossime elezioni possano avvenire con l'elezione diretta del Sindaco del Consiglio metropolitano della Città metropolitana; e del Consiglio e l'elezione dei Consiglieri;
  • ad impegnarsi, anche all'interno della Conferenza dei Sindaci, affinché lo Statuto della città metropolitana rispetti e valorizzi l'autonomia di ciascun Comune e preveda rafforzati strumenti di partecipazione popolare ed in particolare: referendum anche vincolanti, proposte di iniziativa popolare, bilancio partecipato, opendata e opengovernment, anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati.
 

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Città Metropolitana, Magi: firmata lista M5S, restano contraddizioni enormi. Mio voto aperto a chi prenderà impegni su elezione diretta e ruolo dei municipi

Lun, 09/15/2014 - 19:36
15/09/14

Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere capitolino Radicale componente della Lista civica Marino

  La mia firma alla lista del M5s per le elezioni del Consiglio della Città Metropolitana di Roma Capitale è un atto dovuto per limitare almeno in parte i danni che la legge Delrio e le successive circolari ministeriali stanno arrecando e arrecheranno all'ordinamento istituzionale, in particolare della Capitale. Questa legge, incredibile, burocratica e frettolosa, prevede le "elezioni di secondo livello": bella espressione per dire che non votano più i cittadini, ma i consiglieri comunali. L'aggravante è che molti consigli comunali non sono stati informati su scadenze e regole, né dotati di strumenti per poter partecipare al voto. Queste elezioni sono così state consegnate alle decisioni delle segreterie dei partiti. Nel caso del Pd, dunque, al caos delle correnti. E' un fatto gravissimo - che come Radicali abbiamo denunciato da luglio scorso -  se si pensa al potere che avranno i nuovi organi amministrativi, ai quali pure le regioni potrebbero e dovrebbero cedere poteri legislativi. Ma a Roma c'è un'altra questione altrettanto grave. Nel disinteresse generale, mentre tutti erano assorbiti dal toto-nomi, dal numero di donne in lista e da chi nel Pd - da vicesindaco - dovrà vigilare su Ignazio Marino, si sta consumando l’ennesimo passo indietro rispetto al disegno più volte annunciato e ancora incompleto di Roma Capitale. In questo senso la legge Delrio è probabilmente illegittima poiché assimila Roma alle altre città Metropolitane e non ne rispetta la rilevanza costituzionale. Da qui nascono una serie di quesiti fondamentali ai quali nessuno ha nemmeno provato a rispondere, visto che non c’è alcun dibattito pubblico su questa riforma, attesa da venti anni, e su questa prima consiliatura "costituente": nello statuto si intende recuperare il suffragio popolare percorrendo la via indicata dalla legge? E come? Trasformando gli attuali Municipi in veri e propri "comuni metropolitani" dotati di reale autonomia amministrativa? C'è, inoltre, la volontà di prevedere strumenti di iniziativa popolare forti e di tutelarne l'efficacia? In tal caso, sarebbe stato e resta necessario al più presto un dibattito su questo in Assemblea Capitolina, considerato il ruolo e le competenze che i decreti attuativi per Roma Capitale le riconoscono in questo ambito. E’ infatti inaccettabile che Città Metropolitana di Roma Capitale nasca senza aver prima incardinato un percorso in Assemblea Capitolina per armonizzare Roma Capitale e Città Metropolitana.   Si tratta di questioni enormi che nessuno tra gli amministratori sembra voler affrontare, nè donne, nè uomini, nè gay, nè bisessuali, nè transessuali... Per parte mia il mio voto, così pesante per il calcolo ponderato previsto dalla legge, se deciderò di utilizzarlo, andrà probabilmente a chi vorrà rispondere e impegnarsi su questi punti.  

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24 settembre - Convocazione della Direzione Nazionale di Radicali italiani

Lun, 09/15/2014 - 18:50
15/09/14

Care compagne e cari compagni,

mercoledì 24 settembre alle ore 18.30 è convocata la Direzione Nazionale di Radicali italiani sul seguente ordine del giorno:

• analisi della situazione politica a poco più di un mese dalla tenuta del XIII Congresso di Radicali italiani
• bilancio delle iniziative in corso
• l’apporto di Radicali italiani per la vita del Partito Radicale;
• la situazione economico-finanziaria del Movimento; la sua “organizzazione”;
• "autofinanziamento, tenuta e organizzazione del Congresso"
• varie ed eventuali

In attesa del vostro riscontro di presenza e partecipazione, intanto, vi abbracciamo

Rita Bernardini
Valerio Federico

 

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Fine vita/Viale e Manfredi: Registro comunale testamenti biologici diventi registro città metropolitana. Da Pinerolo a Torino uniti anche sui diritti civili

Lun, 09/15/2014 - 14:32
12/09/14

Si è tenuto nella mattinata del 12 settembre 2014, sotto il Comune di Torino il sit-in organizzato dall'Associazione radicale Adelaide Aglietta e dall'Associazione Luca Coscioni per richiedere al Parlamento di discutere finalmente la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia e del testamento biologico (67.000 firme di cittadini – di cui 6.000 raccolte a Torino e provincia – sono state depositate in Parlamento esattamente un anno fa). Fra oggi e domani analoghe manifestazioni si svolgeranno in decine di città italiane, su iniziativa dell'Associazione Coscioni.

I radicali ricordano che è possibile per i cittadini di Torino consegnare copia del loro testamento biologico – che può essere redatto in piena libertà – presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) della Città di Torino (Piazza Palazzo di Città n. 9/a), che tiene il “Registro comunale dei testamenti biologici”, istituito nel 2011 dopo che l'Associazione Aglietta aveva depositato in Comune una proposta di delibera di iniziativa popolare.

A questo proposito Silvio Viale (consigliere comunale, presidente Comitato nazionale Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta) rilanciano:

“Chiederemo al sindaco Fassino, anche presentando apposito ordine del giorno, che il registro comunale diventi il registro dei testamenti biologici della città metropolitana. In questo modo, sarà ampliata la possibilità di consegnare il proprio testamento biologico a tutti i cittadini residenti nei Comuni rientranti nella Città metropolitana. Da Pinerolo a Torino uniti anche sui diritti civili, sulla libertà di scelta sul fine vita.

Avevamo richiesto in passato alla Provincia di Torino di istituire il Registro provinciale dei testamenti biologici, ma non avevamo avuto risposta. E' ora possibile attuare un'iniziativa di grande valenza simbolica che non richiede alcuna spesa ulteriore da parte dell'amministrazione comunale di Torino”.

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A Taranto Maurizio Bolognetti presenta "Le mani nel petrolio"

Lun, 09/15/2014 - 13:54
15/09/14

Fonte Cosmopolis, 15 settembre 2014

Verrà presentato domani, martedì 16 settembre 2014, alle ore 18.30, presso “Caffè Italiano” sito in Piazza Carmine a Taranto, il libro del giornalista di Radio Radicale, Maurizio Bolognetti, “Le mani nel petrolio” (ed. Reality Book). L’evento è organizzato dal quotidiano online CosmoPolis - Il giornale dei popoli mediterranei. All’incontro, oltre l’autore, interverranno il presidente di Confcommercio Taranto, Leonardo Giangrande, e il coportavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. Modererà il dibattito il direttore di Cosmopolismedia.it, Vincenzo Carriero.

Dopo "Il caso Basilicata", Bolognetti torna ad occuparsi degli effetti collaterali - ambientali e non - generati dalle attività estrattive in quella che definisce "Basilicata Saudita". Nel solo 2012 dalle viscere della Lucania sono stati estratti più di quattro miliardi di kg di olio greggio, oltre 25 milioni di barili. L'82% del petrolio estratto in Italia. Un mare di oro nero che è diventato una sorta di maledizione per una terra dove - paradosso insultante - il prezzo alla pompa è tra i più alti d'Italia. Il volume raccoglie articoli apparsi sulle principali testate giornalistiche. Ciò che lo stesso autore definisce essere non un libro “ma uno strumento di lotta”. “In questo lavoro dal titolo chilometrico, che ricorda i film di Lina Wertmuller,- spiega Bolognetti - ho provato a parlare di giustizia e debito ecologico, dell'antropocene e di impronta ecologica, richiamando alla memoria collettiva Marco Pannella, Aldo Loris Rossi e Pier Paolo Pasolini. Ho provato a far tornare alla luce, a riproporre, tracce di una storia dimenticata, ma quanto mai attuale”. All’indomani della possibile realizzazione del progetto Tempa Rossa il lavoro del giornalista appare quanto mai opportuno.

Maurizio Bolognetti (Napoli 1964), giornalista, collaboratore di Radio Radicale, autore di inchieste su situazioni di degrado ambientale e del libro “La Peste Italiana. Il caso Basilicata”. E’ membro della Direzione Nazionale di Radicali Italiani e Consigliere dell’Associazione Coscioni.

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Eterologa. Viale, macchè giungla, federalismo sanitario come per l'omologa. Basta disinformazione sui media

Dom, 09/14/2014 - 13:16
14/09/14

Silvio Viale, ginecologo, presidente del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e consigliere comunale del PD a Torino, denuncia una vergognosa campagna di stampa e di disinformazione contro la "giungla" dell'eterologa per imporre misure più restrittive di quelle che residuano dalla legge 40.

Silvio Viale ha dichiarato:

"Come anime belle, senz'arte ne parte, gran parte dei commentatori si preoccupano di denunciare la cosiddetta "giungla dell'eterologa", adottando un termine spregiativo utilizzato dal ministro Lorenzin e dai "ciellini" per mettere le manette all'eterologa. Eppure basterebbe lasciare fare esattamente quello che per 10 anni si è lasciato fare per l'omologa, per la quale esiste la stessa giungla che si sta per realizzare per l'eterologa. Un male? No, che male c'è se in qualche posto in Italia sono garantiti più diritti di accesso per le donne e le coppie? Se una percentuale sempre più grande delle donne e delle coppie, che vanno all'estero, potranno rimanere in qualche regione italiana? Non sarebbe un gran passo avanti? Sì, lo sarebbe senza dubbio, anche pagando i DRG o le tariffe dei centri italiani che, peraltro, sarebbero la metà, fino a due terzi in meno, di quello che spenderebbero all'estero.  Ma figuratevi i salti di gioia di una coppia lombarda se potesse farlo in Lombardia spendendo 2-3.000 euro, invece dei 6-8.000 in Spagna? E immaginatevi la gioia della stessa coppia, qualora “ForMaroni” lo impedisse in Lombardia, di potersi recare in Toscana o in Piemonte al costo di 2-3.000 euro? Macché giungla? Sono i vantaggi del federalismo sanitario che c’è già per l’omologa e per tutto il resto della sanità. Non c’è bisogno di alcun cappio al collo nazionale. Anteporre la questione della gratuita e dei ticket ai diritti è un’operazione intellettualmente ipocrita e controproducente, perché porta a meno diritti e indebolisce anche la battaglia per aumentare la quota a carico del SSN. Vadano avanti le regioni, ognuna per proprio conto, e si preoccupino di come risolvere la vera questione, quella delle donatori e delle donatrici. E’ questo il vero tallone di Achille dell’eterologa, vista la giungla di restrizioni messe in cantiere per scoraggiare le donazioni. Non bisogna certo invocare il Divino Otelma per prevedere che due terzi delle coppie continueranno ad andare all’estero, con la sensazione di essere state prese in giro da liste di attesa fasulle e illusioni varie. La speranza di limitare i viaggi all’estero sta proprio nella giungla virtuosa del federalismo sanitario, non nel deserto di chi  vuole distruggere la giungla. Basta con la disinformazione sulla giungla.”

 

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L’Italia dei Vel-Eni

Sab, 09/13/2014 - 23:36
13/09/14

 

Fonte Cosmopolis, 12 settembre 2014

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e autore del libro “Le Mani nel Petrolio”

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Non so come si concluderà questa inchiesta sulla presunta tangente Eni in Nigeria, ma so che al solo sentire evocare quel disgraziato angolo dell’Africa nera mi viene in mente il Delta del Niger e gli scempi ambientali compiuti dalle multinazionali dell’oro nero.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">E se penso al Delta del Niger, per un inevitabile meccanismo associativo, intravedo il filo nero fatto di Vel-Eni e inquinamento che accomuna la Nigeria a Taranto e alla Valle dell’Agip, al Pertusillo e alla martoriata Gela.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Di certo, se dico Eni e se penso alle “Sette Sorelle”, alla capacità che hanno questi grandi player dell’energia di produrre inquinamento non solo ambientale, dico che - dati alla mano - l’Ente Nazionale Idrocarburi tradisce quotidianamente la mission e le nobili dichiarazioni di intenti a tutela dell’ambiente e dell’animale uomo sbandieriate sulla home del suo sito.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">In Piazzale Enrico Mattei, 1 perseguono la via delle pubbliche virtù e dei “vizi” privati.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">La Tangente è stata pagata? C’è stata corruzione? Per dirlo aspetto che un qualche tribunale si esprima in merito,  ma affermo che ciò che va emergendo sulla vicenda nigeriana è robetta rispetto a quanto denunciato da Marco Pannella e dai Radicali negli anni ’60 e ’70 e rispetto ai contenuti dell’inchiesta condotta dal Pretore Mario Almerighi sempre negli anni ’70.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">La memoria di quello che è stato può senz’altro aiutarci a comprendere meglio quello che è. E allora, gioverà rievocare l’audizione di Marco Pannella presso la “Commissione d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi”. Il 28 gennaio 1998, il leader radicale, ascoltato dai commissari in una lunga seduta, tra l’altro afferma: “Abbiamo l’ente di Stato che sicuramente è stato costretto ad essere antiamericano, diciamo, dagli americani secondo gli schemi usuali (le Sette Sorelle, forse Mattei assassinato da ..., eccetera), con un rapporto innegabile con i Servizi. Un piano del palazzone dell’ENI, il settimo mi pare, era occupato praticamente da strutture parallele ai Servizi; qui operava già quello che sarebbe diventato il generale Allavena, all’epoca colonnello e con un fratello che aveva rapporti con la Fiat. Quel mondo era quello del colonnello Rocca. E in quegli anni – credo che il figlio potrà testimoniare in questo senso – Cefis affida a Tom Ponzi la somma, se ricordo bene, di mezzo miliardo di ora per trovare prova di qualcosa contro di noi, perché quella nostra campagna era pericolosissima[…] Abbiamo pagato con l’isolamento, rispetto a tutta la politica, il nostro attacco nei confronti dell’ENI e dell’AGIP, la nostra richiesta di verità”.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Nel 1973, in un articolo dal titolo “Una nuova minaccia nell’Italia dei veleni”, Indro Montanelli scriveva: “In Italia la produzione delle raffinerie è di 180 milioni di tonnellate annue ed è la maggiore d’Europa. Questo avviene perché in Italia si lavora anche per conto di altri paesi, infatti la metà della nostra produzione viene esportata. Gli altri paesi accettano questa situazione perché non vogliono morire asfissiati dal petrolio e perché l’attività di raffinazione non è redditizia per l’altissimo costo degli impianti di depurazione richiesti. In Italia l’industria può avere facili utili perché è affrancata da ogni pedaggio della pubblica salute”.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">La tangente, già; ma la tangente vera, quella che paghiamo tutti i giorni, è rappresentata da una strage di legalità che si fa strage di popoli e da un potere che forgia le leggi per assecondare gli interessi del più forte e non della collettività.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Dici anni ’70 e inevitabilmente pensi all’indagine di Mario Almerighi dalla quale emerge il mercimonio delle leggi, corruzione, lo spaccato di un paese perduto al diritto e ai diritti.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">No, non mi esprimerò sulla presunta tangente nigeriana, ma temo che l’Italia descritta negli anni ’70 da Pannella e dai Radicali, quella che emerge dai faldoni dell’inchiesta di Almerighi, sia fin troppo viva. E’ il paese che prende forma in organismi che rievocano l’italietta mai tramontata  dei fasci e delle corporazioni e dei “Padroni del Vapore” di cui ci ha parlato Ernesto Rossi. L’Italia che ti fa assistere ad un convegno organizzato dall’Ordine dei geologi della Basilicata, patrocinato da Assomineraria e Confindustria, sponsorizzato dalle compagnie petrolifere  e dal quale emerge la figura un po’ mitologica del “geologo mediatore”; il tutto in un paese dove il dissesto idrogeologico è chiaramente, e sempre di più, figlio del dissesto ideologico. Davvero vogliamo stupirci, allora, se a Taranto come nel Delta del Niger, nella Valle dell’Agip e a Crotone, la gente muore grazie ai Vel-Eni?  

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