Radicali Italiani
Di Carlo, Garante detenuti, Regione Abruzzo scelga Bernardini
Dichiarazione di Alessio Di Carlo, segretario dell’Associazione Radicali Abruzzo:
Stamattina, il Presidente della Regione Luciano D'Alfonso, neo iscritto al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, ha incontrato una delegazione radicale guidata da Marco Pannella e Rita Bernardini.
Nel corso dell'incontro è emersa, tra l'altro, la possibilità che l'ex deputata radicale – attuale segretaria di Radicali Italiani – assuma l'incarico di garante dei detenuti in Abruzzo.
Si tratterebbe di una designazione che farebbe onore al Consiglio Regionale abruzzese e che, soprattutto, garantirebbe alla popolazione carceraria della nostra regione la possibilità di poter contare sulla massima autorità esistente in campo nazionale, visto l'impegno che, da sempre, Bernardini profonde in materia di giustizia, legalità e di attenzione a tutta la realtà penitenziaria.
L'eventuale elezione della segretaria di Radicali Italiani, inoltre, costituirebbe un riconoscimento importante per l'Associazione Radicali Abruzzo che, sin dal 2009, ha spinto affinché venisse approvata la legge istitutiva del garante e che sempre, in questi anni, si è battuta affinché, dopo la legge, giunta nel lontano 2011, venisse formalizzata la designazione.
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Città Metropolitana: Lista Civica, grande risultato: l'11 ottobre assemblea aperta
Comunicato stampa dei candidati della Lista Civica Costituente per la partecipazione / La Città dei comuni "Abbiamo ottenuto un grande risultato, che ha dimostrato -pur nelle condizioni di disinformazione e illegalità di queste elezioni- la grande forte domanda di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini e di tutti i Comuni. In particolare, l'affermazione della lista garantisce un ascolto attento e costante delle istanze che arriveranno anche dai Comuni più piccoli e dalle Liste civiche, che i grandi partiti avrebbero voluto marginalizzare in questa competizione.
Proprio per dare un seguito concreto di proposte, per fare dei nostri due eletti il terminale di un'azione collettiva e partecipata, abbiamo già convocato per la mattinata di Sabato 11 ottobre un incontro della Lista civica aperto a tutti i Consiglieri comunali e a tutti i cittadini per definire insieme gli obiettivi della Lista civica sia all'interno del Consiglio della Città metropolitana sia all'interno della Conferenza dei Sindaci."
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Caso Marrone/Manfredi, Radicali: giunta elezioni è giunta di ponzio pilato. Ennesimo caso di abdicazione della politica alla magistratura
Dichiarazione di Giulio Manfredi Direzione Radicali Italiani, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:
La convalida delle elezioni presso la Giunta delle Elezioni del Consiglio Regionale e l’eventuale ricorso di cittadini elettori (cosiddetta “azione popolare”) presso la magistratura ordinaria sono due procedimenti distinti, dotati di reciproca autonomia, non intercambiabili.
Nella seduta odierna, la Giunta delle Elezioni non poteva non decidere (lo deve fare a norma di Statuto e di Regolamento); oltretutto, aveva tutti gli elementi per farlo e il “caso Marrone” ci pare molto semplice e lineare; Maurizio Marrone non ha presentato a tempo debito (prima della presentazione della candidatura) le sue dimissioni da un ente partecipato dalla Regione e quindi decade dalla carica di consigliere per manifesta ineleggilibilità, ai sensi dell’art. 2 della legge 154/1981.
Sospendendo il suo giudizio in attesa della sentenza definitiva della magistratura, la Giunta delle Elezioni ha dimostrato di essere la Giunta di Ponzio Pilato, ha fornito l’ennesimo esempio di abdicazione della politica dai ruoli che le spettano a favore della magistratura, ha creato un grave precedente ed ha aperto il vaso di Pandora delle maldicenze, dei sospetti di accordo sottobanco e di intrallazzi vari.
Chiediamo al Presidente della Giunta delle Elezioni di dare disposizioni affinché siano pubblicati sul sito istituzionale del Consiglio regionale i verbali delle sedute (le sintesi, già disponibili, non sono sufficienti), affinché i cittadini possano conoscere le posizioni e i voti dei vari consiglieri all’interno della Giunta delle Elezioni.
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Pozzo Costa Molina2: Il testo dell'esposto consegnato alle Procure di Potenza e Lagonegro da Maurizio Bolognetti
Procura della Repubblica di Potenza
Procura della Repubblica di Lagonegro
NOE(Nucleo Operativo Ecologico) Carabinieri POTENZA
ESPOSTO-DENUNCIA
Oggetto: Pozzo di reiniezione Costa Molina2 e relativa condotta
Io sottoscritto Maurizio Bolognetti[...]in relazione al Pozzo di reiniezione Costa Molina2 ubicato in agro di Montemurro(PZ) e alla relativa condotta che porta le acque di produzione petrolifera al pozzo in oggetto e alle acque di c/da La Rossa, espongo quanto segue.
La Regione Basilicata con Determina Dirigenziale n. 75°/2001/D1010 del 5 settembre 2001 autorizzava “lo scarico nel sottosuolo delle acque derivanti dall’estrazione e separazione idrocarburi del Centro Olio di Val D’Agri(D.L.vo 152/99 art. 30 comma 3).”
Nella sopra citata determina è dato, tra l’altro, di poter leggere: “le acque da re-iniettare non potranno superare il quantitativo massimo annuo di un milioni di metri cubi, con portata giornaliera non superiore a metri cubi/giorno 3200, come risultante dal test di iniettività e dalla documentazione tecnica”.
Come viene spiegato in un documento prodotto da Eni spa, datato 26 agosto 2011 e pervenuto presso gli uffici del Dipartimento ambiente della Regione Basilicata in data 1 settembre 2011, “le operazioni di re-iniezione delle acque di produzione nel pozzo di Costa Molina 2 sono iniziate nel giugno 2006” dopo un lungo iter autorizzativo.
“In corrispondenza delle aree attraversate dalla condotta di re-iniezione è attivo , a partire dal 2006, un programma di monitoraggio finalizzato alla verifica qualitativa delle acque sotterranee. Il monitoraggio, realizzato in contraddittorio con Arpab, avviene attraverso il prelievo con cadenza mensile di campioni di acqua di falda in corrispondenza di 7 piezometri e due sorgenti dislocati lungo il decorso della condotta stessa”.
In data 16 settembre 2010, l’Arpab comunicava alla Regione Basilicata, alla Provincia di Potenza e ai Comuni di Montemurro e Viggiano di aver riscontrato, nell’ambito del “Piano di monitoraggio delle acque sotterranee e di re-iniezione relative alle aree attraversate dalla condotta di re-iniezione del Pozzo Costa Molina 2”, un superamento delle CSC(Concentrazioni soglia di contaminazione) per il parametro ferro nei piezometri Pz5 e Pz7.
In data 28 febbraio 2011, l’Arpab comunicava agli Enti di cui sopra di aver riscontrato, nell’ambito del già citato “Piano di monitoraggio”, un superamento delle CSC per il parametro idrocarburi in corrispondenza del piezometro Pz5.
La Regione Basilicata, a seguito della notifica dei superamenti da parte di Arpab, ai sensi dell’art. 244 del Dlgs 152/06, con nota protocollo n. 54596/75AA del 30 marzo 2011, chiedeva ad Eni la presentazione del Piano di caratterizzazione ai sensi dell’art. 242 del sopra citato decreto.
In data 13 dicembre 2011, Arpa Basilicata inviava all’Ufficio Prevenzione e Controllo del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata una nota avente per oggetto il “Piano di Caratterizzazione – convocazione conferenza di servizi del 13/12/2011” relativo alla condotta di re-iniezione pozzo Costa Molina 2.
Nella nota in oggetto l’Agenzia per l’Ambiente, tra l’altro, scrive: “Per quanto riguarda invece il piano di indagini proposto per la caratterizzazione, lo stesso non contiene elementi sufficienti per l’effettuazione di un’adeguata caratterizzazione dell’area interessata all’attraversamento della condotta. Si precisa, inoltre, che l’Ufficio riscontra superamenti delle CSC nei piezometri Pz2, Pz5 e PZ7; in particolare, ad oggi, si ritiene necessario l’esecuzione di almeno un sondaggio da attrezzare a piezometro speculare rispetto alla posizione della condotta e dei piezometri oggetto di superamento. Da detti piezometri andranno prelevati campioni delle matrici suolo/sottosuolo e acque sotterranee. I parametri da ricercare oltre a quelli previsti dall’elaborato saranno integrati per le matrici suolo/sottosuolo e acque sotterranee da Ipa, BTEXs e metalli. Si fa presente infine che dall’esame della documentazione risulta l’utilizzo di alcune sostanze pericolose immesse nella condotta di re-iniezione. Pertanto è necessario acquisire ulteriori e più approfondite informazioni relative all’utilizzo e/o all’eventuale sostituzione di tali sostanze con altre non pericolose”.
In data 13 dicembre 2011, si tiene presso gli uffici del Dipartimento ambiente della Regione Basilicata la Conferenza di Servizi per l’esame del piano di indagine per la caratterizzazione dell’area attraversata dalla condotta di re-iniezione al pozzo Costa Molina2, trasmesso dalla società Eni spa – Divisone Exploration & Production con nota protocollo 1973 del 26/08/2011, acquisita al protocollo della Giunta regionale n. 147004/75AA/AC/AB/AD in data 01/09/2011.
Nel verbale della Conferenza, tra l’altro, si legge: “La Regione, rilevato che il piano di monitoraggio delle acque sotterranee è di presidio alle attività di re-iniezione e prevede la rilevazione sia del ferro che degli idrocarburi, come sostanze dipendenti dalle attività esercitate ed oggetto di monitoraggio nelle stesse aree attraversate dalla condotta di reiniezione del pozzo Costa Molina 2, con nota protocollo n. 54596/75AA del 30/03/2011, ha chiesto all’Eni spa la presentazione del piano di caratterizzazione ai sensi dell’art. 242 del Dlgs 152/2006, anche al fine di accertare l’eventuale diversa origine del ferro secondo il “Protocollo Operativo per la definizione dei valori di fondo per le sostanze inorganiche nelle acque sotterranee” dell’ISPRA[…]Dopo ampia discussione la Conferenza prende atto dell’allegato parere dell’Arpab e rinvia la prosecuzione dell’esame in attesa di acquisire chiarimenti da parte dell’Arpab sui contenuti del parere inviato, sulla cui base l’Eni invierà la documentazione integrativa richiesta occorrente che tenga conto anche di quanto emerso in sede di discussione”.
In data 24 febbraio 2012, con protocollo n. 000146, Arpab invia al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata una nota avente per oggetto “Verbale della Conferenza di servizi del 13/12/2011 – Richiesta chiarimenti”.
Nella nota in oggetto è dato, tra l’altro, leggere: “In riferimento all’oggetto, si precisa che il parere Arpab del 13/12/2011 protocollo n. 0011070 è da intendersi nel seguente modo:
che sia necessario integrare il piano di caratterizzazione prevedendo l’esecuzione di sondaggi da attrezzare a piezometro e da ubicare in corrispondenza dei punti Pz2, Pz5 e Pz7 dalla parte opposta della condotta; il set analitico dovrà essere integrato dai seguenti parametri: Ipa, BTEXs e metalli”.
In data 21 ottobre 2013, con nota protocollo 0009317, Arpab comunicava al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata “i risultati delle attività di controllo acque nel territorio interessato dal passaggio della condotta di re-iniezione Costa Molina 2 e di c.da La Rossa”.
In riferimento ai risultati “delle attività di controllo delle acque sotterranee lungo la condotta di reiniezione della acque derivanti dall’estrazione e separazione degli idrocarburi del Centro Oli Val d’Agri, mediate il pozzo Costa Molina 2 in agro di Montemurro”, l’Agenzia riferisce che il monitoraggio viene svolto in ottemperanza alle Delibere della Regione Basilicata D.D.75 F/2005/D/40 e D.D. 75 AB-2006/D656
L’Agenzia riferisce di aver riscontrato superamenti delle CSC per il parametro ferro nei mesi di mesi di Febbraio, Aprile e Maggio 2010, superamenti delle CSC per il parametro idrocarburi nel mese di ottobre 2010, superamenti delle CSC per il parametro ferro nel dicembre 2011 e superamento delle CSC per il parametro idrocarburi nel settembre 2011.
In data 22 ottobre 2013 viene convocata, presso gli Uffici del Dipartimento ambiente della Regione Basilicata, una seconda Conferenza di servizi sull’Area attraversata dalla condotta di reiniezione al Pozzo Costa Molina2.
Nel verbale della Conferenza, tra l’altro, è dato leggere: “Nel settembre scorso sono apparse notizie di stampa circa la fuoriuscita di acque maleodoranti in c/da La Rossa nei pressi del pozzo Costa Molina 2, di cui non è stata chiarita l’interazione con le attività di reiniezione. In relazione al piano di monitoraggio della condotta di reiniezione nel verbale è dato leggere quanto segue: “l’Arpab con nota protocollo n. 1461 del 24/02/2012 ha chiarito che il proprio parere è da intendersi nel seguente modo: che eventuali variazioni al piano di monitoraggio debbano essere individuate a valle del procedimento ‘siti contaminati’ ai sensi del Dlgs 152/06; che sia necessario integrare il piano di caratterizzazione prevedendo l’esecuzione di sondaggi da attrezzare a piezometro e da ubicare in corrispondenza dei punti Pz2, Pz5 e Pz7 dalla parte opposta della condotta; su questi nuovi sondaggi/piezometri dovranno essere indagate le matrici ambientali suolo/sottosuolo e acque sotterranee; il set analitico dovrà essere integrato dai seguenti parametri Ipa, BTEXs e metalli.
Sempre in riferimento alle osservazioni formulate dall’Arpab, l’estensore del verbale in oggetto scrive: “In data 21 ottobre l’Arpab ha inviato il parere di competenza sulla documentazione all’ordine del giorno, in cui, ribadendo il precedente parere e il successivo chiarimento, evidenzia la carenza di definizione del modello geologico/idrogeologico, propedeutico, tra l’altro, all’ubicazione dei piezometri integrativi che dovranno essere realizzati con materiale atossico; l’inefficacia del prelievo della terza aliquota di campione della matrice acqua sotterranea con i tempi previsti dalle metodiche; il set dei parametri da indagare deve comprendere tutti i metalli previsti dalle tabelle I e II, parte V del DLGS 152/2006, nonché gli idrocarburi totali nell’acqua sotterranea, gli idrocarburi leggeri e gli idrocarburi pesanti nel suolo/sottosuolo”.
Sempre nel verbale in oggetto il Dipartimento ambiente invita l’Eni a chiarire “con opportune indagini se il fenomeno denunciato della fuoriuscita delle acque maleodoranti in c/da La Rossa sia connesso con le attività di reiniezione”.
Nel verbale emerge anche che l’Ufficio Ciclo dell’Acqua, con nota 136396/75AC del 12/08/2013, ha comunicato all’Eni, come di propria competenza, “di non poter procedere al rinnovo della richiesta di autorizzazione allo scarico in unità geologico profonde delle acque di strato tramite il pozzo di reiniezione Costa Molina[…]e che lo stesso Ufficio, con nota n. 0170778/75AC del 21/10/2013, evidenzia che il rinnovo dell’autorizzazione allo scarico in unità geologiche profonde delle acque di strato tramite il pozzo di reiniezione Costa Molina 2 ritenuto assentibile dell’Ufficio compatibilità ambientale, quale modifica non sostanziale al procedimento di AIA succitata, è da ritenersi in contrasto con il diniego di rinnovo dell’autorizzazione medesima esplicitato dall’Ufficio Ciclo dell’Acqua, quale Ufficio competente con la citata nota n. 136396/75AC del 12/08/2013”.
L’allegato G al Verbale della Conferenza di Servizi del 22 ottobre 2013 – Nel testo in oggetto, firmato dal dottor Francesco Ricciardi in qualità di responsabile dell’Ufficio Ciclo dell’Acqua, è dato tra l’altro leggere: “Le relazioni e gli allegati tecnici descrivono tutte le procedure e le operazioni tecniche afferenti ai processi di trattamento delle acque di processo, di mitigazione degli impatti e alle tipologie e modalità di monitoraggio, sia all’interno del Centro Oli di Viggiano che lungo le condotte di reiniezione fino alla testa del pozzo; tuttavia, da quanto esaminato, non si evince un resoconto di equivalente definizione e dettaglio: riguardo la descrizione delle caratteristiche geologiche precipue delle aree interessate dai processi di reiniezione, riguardo il procedimento stesso di reiniezione nelle unità geologiche profonde”.
Lo stesso ufficio afferma che i documenti prodotti dall’Eni sono carenti “riguardo eventuali scenari di rischio(pericolosità, vulneralibilità, elementi esposti naturali e antropici).”
Marzo 2014 – Nel documento inviato da Eni alla Regione Basilicata e intitolato “Integrazioni al Piano della Caratterizzazione ambientale ai sensi del Dlgs 152/2006”, alla voce composizione delle acque di processo, si apprende che nelle acque di strato trattate con additivi sono presenti: Ferro, Magnesio, Bario, Cadmio, Solfati, Cloruri, Idrocarburi, Benzene, Etelibenzene, Toluene, ecc.ecc.
Il 30 luglio 2014, la Regione Basilicata licenzia la delibera n. 960 avente per oggetto “Art. 242 del DlGS 152/2006 – Area attraversata dalla condotta di reiniezione al pozzo Costa Molina 2 – Autorizzazione Piano di Caratterizzazione”. Nella delibera in oggetto è tra l’altro dato leggere: “Visto l’allegato verbale della conferenza di servizi del 22/10/2013 in cui la conferenza, con il voto contrario del rappresentante dell’Ufficio ciclo dell’acqua[…]Ritiene che le osservazioni fatte dall’Ufficio ciclo dell’acqua non riguardano il presente procedimento ma che vanno affrontate in sede di autorizzazione delle attività di reiniezione”. Nello stesso si chiede all’Eni “di estendere le indagini al sito di fuoriuscita delle acque maleodoranti in c/da La Rossa e chiarirne l’eventuale connessione con le attività di reiniezione”.
La Regione, si legge nel documento, autorizza il Piano di caratterizzazione “alle condizioni e con le prescrizioni indicate nel verbale della Conferenza di servizio del 22 ottobre 2013” e nei pareri espressi dall’Arpab
Ciò esposto e premesso, segnalo alle SS.LL quanto di mia conoscenza in merito alla vicenda del pozzo Costa Molina 2 e relativa condotta e all’inquinamento delle acque in c/da La Rossa in agro di Montemurro(PZ).
A partire dal 2009 ho ripetutamente chiesto che gli Enti preposti fornissero chiarimenti sull’ipotizzata rottura della incamiciatura del Pozzo Costa Molina 2, di cui si legge anche in un documento prodotto dalla Regione Basilicata, datato giugno 2010 e intitolato “Sorveglianza sanitaria delle popolazioni residenti nelle aree regionali di estrazione petrolifera”
Il 12 luglio 2012, la Regione Basilicata per rilasciarmi copia della documentazione attinente il Piano di Monitoraggio del pozzo Costa Molina 2 ha preteso il pagamento di € 37,18, in aperta violazione della Convenzione di Aarhus e del diritto di accesso all’ informazione ambientale.
Il 4 marzo 2014, la prof.ssa Albina Colella, docente di geologia c/o l'Unibas, da me intervistata per Radio Radicale afferma che da analisi effettuate su due polle d’acqua presenti in c/da La Rossa è emersa una forte contaminazione con presenza di idrocarburi, alluminio, manganese, bario, boro, sodio e sali cloruri. A poche decine di metri dal sito oggetto di indagine è presente, come detto, il pozzo di reiniezione dell'Eni denominato "Costa Molina2". La composizione chimica delle acque fatte analizzare dalla prof.ssa Colella è tipica delle acque di produzione petrolifera.
L’11 marzo 2014 ho realizzato un servizio audio-video per conto di Radio Radicale. Nel video un allevatore di Montemurro(PZ), Pasquale, denuncia la morte di alcuni capi di allevamento a seguito dell’ingestione di acqua “contaminata da Bario, Boro, Idrocarburi e Alluminio”. L’azienda del sig. Pasquale, ubicata in c/da La Rossa in agro di Montemurro(PZ), è situata a poche centinaia di metri in linea d’aria dal Pozzo di re-iniezione Eni Costa Molina 2.
Il 12 marzo 2014, il quotidiano “La Nuova del Sud”, nel riferire della video-inchiesta, titola: “Alberi secchi e moria di ovicaprini dopo aver bevuto acqua piena di idrocarburi. I Misteriosi decessi di La Rossa”.
Il 22 agosto 2014, dalle pagine dell’”Eco di Basilicata”, l’Organizzazione Lucana Ambientalista chiede all’assessore all’Ambiente Aldo Berlinguer di sospendere l’iter di autorizzazione delle attività di re-iniezione nel pozzo Costa Molina 2, che – sottolinea la Ola – l’assessore vorrebbe rilasciare nell’ambito dell’aggiornamento dell’Aia del COVA(Centro Oli Val D’Agri).
Il 24 agosto 2014, il prof. Franco Ortolani pubblica una nota sul suo spazio facebook nella quale tra l’altro afferma: “E' accertato che l'iniezione di fluidi ad alta pressione nel sottosuolo può causare sismicità; ne discende che non è una rassicurante idea iniettare fluidi in pressione sulle faglie attive della Val d'Agri. Come se niente fosse, in sinistra Agri è attivo il pozzo di reiniezione Costa Molina 2 e, come se non bastasse, Eni ha progettato l'attivazione di un altro pozzo di reiniezione (Monte Alpi 9 OR) in destra orografica sotto l'abitato di Grumento”.
Il 13 settembre 2014, presso l’hotel Kiris, sono stati illustrati i risultati scientifici definitivi dello studio realizzato dalla Prof. Albina Colella sulle acque anomale di contrada La Rossa in Agro di Montemurro (PZ). L’accurato studio prodotto dalla docente dell’Unibas ha dimostrato che le acque in oggetto sono di origine antropica e con caratteristiche affini alle acque di scarto petrolifero.
Sempre in relazione al pozzo Costa Molina 2, lo scrivente fa presente alle SS.LL che l’autorizzazione concessa dalla Regione Basilicata alla re-inizione delle acque di produzione petrolifera potrebbe essere stata rilasciata in aperta violazione della Delibera del Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall’inquinamento del 4 febbraio 1977.
Infatti nella sopra citata delibera leggiamo le seguenti prescrizioni/indicazioni: “lo scarico nel sottosuolo può essere adottato come mezzo di smaltimento di effluenti industriali solo nei casi in cui sia dimostrato che non esistono soluzioni alternative tecnicamente ed economicamente valide”. Nel testo si afferma inoltre che “deve essere accertata e debitamente documentata l'esistenza delle seguenti condizioni:
- "Times New Roman";mso-bidi-font-family:Arial;mso-fareast-language:IT">che trattasi di formazioni geologiche atte a ricevere gli effluenti, sicuramente isolate dalla superficie e dai serbatoi contenenti acqua dolce e/o altre risorse utili; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";mso-fareast-language:IT">
- "Times New Roman";mso-bidi-font-family:Arial;mso-fareast-language:IT">che dette formazioni siano situate in zone tettonicamente e sismicamente favorevoli; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";mso-fareast-language:IT">
-
"Times New Roman";mso-bidi-font-family:Arial;mso-fareast-language:IT">che siano stati eseguiti tutti gli studi e le ricerche necessarie a garantire la sicurezza ecologica nel senso più lato;
10.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-language:IT"> -
"Times New Roman";mso-bidi-font-family:Arial;mso-fareast-language:IT">che in fase di esecuzione gli impianti vengano costruiti con le migliori tecniche disponibili;
"Verdana","sans-serif";mso-fareast-font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-language:IT"> -
"Times New Roman";mso-bidi-font-family:Arial;mso-fareast-language:IT">che in fase di gestione si garantisca un adeguato e continuo controllo delle operazioni di iniezione e dei loro effetti.
10.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-language:IT"> - "Times New Roman";mso-bidi-font-family:Arial;mso-fareast-language:IT">I pozzi di iniezione dovranno essere realizzati in modo da garantirne la perfetta tenuta nell'attraversamento degli strati soprastanti e della roccia di copertura, escludendo ogni discontinuità che possa permettere il riflusso degli effluenti iniettati verso gli orizzonti più elevati e verso la superficie. mso-fareast-font-family:"Times New Roman";mso-fareast-language:IT">
A parere dello scrivente, ci potremmo trovare di fronte alla violazione di quasi tutte le sopra elencate prescrizioni/cautele/indicazioni. Di certo appare evidente che l’area in cui è ubicato il pozzo Costa Molina 2 è tutt’altro che “tettonicamente e simicamente favorevole”.
Il sottoscritto chiede alle SS. LL di verificare se in relazione ai fatti illustrati nel presente esposto-denuncia e inerenti la condotta di re-iniezione del pozzo Costa Molina 2 e le acque di c/da La Rossa in agro di Montemurro(PZ) siano state poste in essere tutte le iniziative necessarie ad interrompere l’inquinamento delle matrici ambientali con particolare riferimento alla matrice acqua. Chiede inoltre che si verifichi se l’autorizzazione alla re-iniezione delle acque di produzione petrolifera sia avvenuta nel rispetto della sopra citata Delibera del Comitato dei Ministri e nel rispetto di quel Principio di Precauzione recepito dal “Trattato di Mastricht” e dal nostro stesso legislatore.
Nei fatti così come esposti si potrebbe configurare il reato di disastro ambientale e di tentata strage.
Chiedo alle SS.LL di voler accertare se nelle circostanze e nei fatti esposti in narrativa siano ravvisabili fattispecie di reato penalmente rilevanti.
Chiedo altresì di essere informato, ai fini di una eventuale opposizione, nel caso di richiesta di archiviazione del presente atto da parte del PM.
Latronico, lì 22 settembre 2014
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Città Metropolitana: Lista Civica Costituente per la partecipazione "I Consiglieri disobbediscano agli ordini" Chiusura della campagna elettorale a Abbiategrasso.
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Riflessioni di Mina Welby sulla visita all’Istituto di detenzione Lorusso Cotugno a Torino in Via M.Adelaide Aglietta
Il 18 luglio al Polo Universitario dell’Istituto torinese di detenzione, Lorusso-Cotugno, ex-Le Vallette, sono state conseguite sei lauree, di cui una magistrale in giurisprudenza sul tema dell’eutanasia. Lo studente aveva inserito nel suo lavoro anche la battaglia di Piergiorgio Welby e confidò che avrebbe avuto piacere di organizzare un dibattito sulla libertà di scelta alla fine della vita possibilmente insieme a Mina Welby.
Il Garante dei diritti dei detenuti per la Regione Piemonte, Bruno Mellano, sentito il Direttore del carcere, Domenico Minervini, mi ha invitato all’incontro con il Polo Universitario. La mia visita fu iniziata con un pranzo d’onore nel reparto femminile del Progetto Arcobaleno, per il recupero di persone per reati riguardanti la droga. Erano ospiti anche il Presidente del Consiglio della Regione Piemonte Mauro Laus, il Direttore del carcere, il capo responsabile dei psicoterapeuti Dott. Enrico Teta, molti educatori, operatori della poliia giudiziaria e il Garante Bruno Mellano. Le gentili signore ospiti del progetto Arcobaleno avevano preparato un pranzo davvero ricco e squisito. In particolare è stata applaudita da tutti la parmigiana della signora Antonietta, senza naturalmente togliere nulla alla bontà delle altre pietanze. Nei discorsi a tavola fu coinvolto in particolare il direttore Minervini. Dalle sue parole si percepiva quanto gli interessasse davvero dare alle persone ospiti delle case di detenzione piena dignità umana. Il numero dei 1550 si era potuto ridurre durante i mesi estivi a 1250 e si prospetta di abbassarlo a 1000. Confrontando l’ambiente carcerario complessivo con quella del progetto Arcobaleno, luogo sereno e non somigliante a un luogo di restrizione, il direttore espresse il desiderio, che tutte le case di detenzione possano cambiare aspetto e conduzione, per favorire dei percorsi di recupero della propria dignità umana. Perché per sua esperienza è certa la riduzione di recidiva al 10%. Quindi servirebbero dei finanziamenti di progetti veri di recupero che si ammortizzerebbero nel tempo. Anche il Presidente del Consiglio Regionale, Mauro Laus, plaudì all’esposizione del direttore Minervini. Ecco che la presenza del Presidente del Consiglio Regionale, fa ben sperare che la Regione Piemonte riesca insieme a molte associazioni, fatte di persone sensibili, a far sì che i percorsi di recupero umano diventi realtà per tutti i detenuti dell’Istituto Lorusso Cotugno. Voglio sognare questo come progetto pilota per l’Italia. Dopo il pranzo tutti i partecipanti si spostarono nella sala riunioni per il dibattito insieme agli ospiti del Polo Universitario. Dopo un mio breve intervento con un breve profilo personale di Piergiorgio Welby, intervenne anche il neolaureato e altri studenti dibattendo vivacemente. Ringrazio la comunità penitenziaria per avermi dato occasione di vivere questa esperienza in un progetto pilota, luogo reso straordinario da persone straordinarie. So che ci sono altri progetti dove le persone in detenzione sono impegnate nel proprio recupero, certo gocce in un mare di pena. Un fiocco rosa al mio polso mi ricorda giorno per giorno di continuare da radicale per la vera riforma della Giustizia nel paese Italia e perché gli istituti di detenzione possano diventare scuole di nuova vita dignitosa per chi vi è ospitato.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Cina: giustizia per Ilham Tohti il professore uiguro condannato all'ergastolo per "separatismo". Italia se ne faccia garante.
Dichiarazione di Marco Perduca, Rappresentante all'Onu del Partito Radicale:
Il Partito Radicale raccoglie e rilancia l'appello del Congresso Mondiale degli Uiguri, guidato da Rebya Kadeer - iscritta Radicale da anni - affinché la comunità internazionale faccia pressione sulla Cina perché il Professore uiguro Ilham Tohti venga liberato quanto prima. Ilham Tohti era stato arrestato all'inizio dell'anno con l'accusa di propagare idee a favore della secessione della regione cinese dello Xinjiang, un'area che gli uiguri chiamano Turkistan orientale situata al confine col Kazakistan e il Kirghizistan, dalla Cina. Tohti, che insegnava all'università di Minzu, aveva fondato "Uyghur Online", un blog in cui invitava i lettori a un dibattito pubblico e trasparente volto alla promozione di un dialogo tra gli uiguri e i cinesi di "etnia" han. Il professor Tohti era inoltre anche noto per esser uno dei massimi esperti di cultura e tradizioni uigure nonché per il suo sostegno alla nonviolenza. Il gruppo di lavoro delle Nazioni unite sulla detenzione arbitraria, che aveva studiato il caso di Tohti alla fine di aprile scorso, aveva denunciato che “la privazione della libertà del professore uiguro era del tutto arbitraria e contraria agli articoli 9, 10, 11, 18, 19, 20 e 21 della Dichiarazione universale sui diritti umani” e aveva invitato il governo cinese ad adottare "tutte le misure necessarie per porre immediato rimedio alla situazione" di illegalità e "liberare senza indugio il professore e offrirgli una compensazione monetaria per i danni causatigli dalla detenzione". Per tutta risposta le autorità cinesi hanno anche confiscato i beni di proprietà di Tohti e della sua famiglia creando gravissimi disagi economici a tutti i suoi parenti. Nella primavera del 2014 la Cina ha partecipato alla Revisione periodica universale sul rispetto dei diritti umani al Consiglio dell'Onu di Ginevra accettando oltre l'80% delle raccomandazioni adottate dalle Nazioni unite; il caso del Professor Tohti è la prova del nove relativa agli impegni formalmente presi da Pechino davanti alla comunità internazionale in materia di diritti umani. Il Partito Radicale auspica che l'Italia, presidente di turno dell'Unione europea, ponga con fermezza la questione in ogni sede multilaterale e bilaterale al fine di ottenere il pieno rispetto degli obblighi internazionali della Cina e quindi la liberazione di Ilham Tohti.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
A Potenza domani(giovedì, 25 settembre) Bolognetti illustra esposto su pozzo Costa Molina 2
Fonte: Basilicatanet, 24 settembre
AGR - Il segretario di Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, in un incontro in programma domani alle 10.30 a Potenza nella sede dell’Assostampa Basilicata illustrerà “i contenuti dell’esposto-denuncia inoltrato alle Procure della Repubblica di Potenza e Lagonegro e al Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri avente ad oggetto il pozzo di reiniezione Costa Molina 2 e la relativa condotta di contrada La Rossa in agro di Montemurro”. Lo rendo noto Bolognetti, che inoltrerà anche una richiesta alla Regione Basilicata affinché vengano istituite l’Anagrafe dei siti da bonificare e quella dei rifiuti.
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Radicali Italiani e il mondo liberale organizzano la manifestazione silenziosa dal titolo Renzi: privatizzeRAI?
Presidio presso le sedi RAI di Roma, Milano e Pescara Giovedì 25 settembre dalle ore 18 alle ore 20
La rai, sin dal 1995, dovrebbe essere sottratta al controllo dello Stato perché in quell’anno noi radicali proponemmo, vincendo, il referendum per la privatizzazione. Tutto inutile poiché lo Stato non rispettò il risultato e le norme della Costituzione che impongono di fare ciò che il popolo decide direttamente, senza bisogno della mediazione dei partiti. 10.0pt;Verdana","sans-serif";">Per questo motivo lo Stato ancor oggi fornisce un presunto servizio pubblico che gestisce con costose logiche di lottizzazione. Il canone RAI ci obbliga ad acquistare un prodotto che non abbiamo scelto, di scadente qualità, dove logiche politiche e fatti minori prendono il posto dell’informazione e della cultura. Non si pratica giornalismo di inchiesta, né approfondimenti sugli scenari internazionali, né programmi culturali di qualità. Si tratta qualsiasi argomento riportandolo, sempre e comunque, a propaganda governativa e dei pochi soggetti che sono considerati opposizione utile al sistema politico. In compenso, siamo costretti a pagare per gli esorbitanti stipendi di compiacenti giornalisti, conduttori ed ospiti, mentre il Ministero del Tesoro, per far quadrare i conti, ci aumenta le tasse con la fiscalità generale. 10.0pt;Verdana","sans-serif";">C’è un controllo assoluto dello Stato e della politica sull’emittenza pubblica e del conseguente stato comatoso dell’informazione. 10.0pt;Verdana","sans-serif";">Noi radicali siamo escludi nelle istituzioni e in rai, perché denunciamo la continua violazione della legge proprio da parte dello Stato. I dati del Centro d’Ascolto dell’informazione Radiotelevisiva dimostrano la totale censura verso leader e proposte politiche radicali: negli ultimi 6 mesi, considerando tutte le trasmissioni politiche Rai, su un totale di 976 politici partecipanti vedono Marco Pannella al 623° posto e Emma Bonino al 151°, dimostrando la discriminazione sistematica e quasi totale compiuta a danno del movimento radicale. 10.0pt;Verdana","sans-serif";">Per questi motivi domani Radicali Italiani, assieme a tutto il mondo liberale si ritroverà riunito dopo molti anni, per chiedere al presidente del Consiglio Matteo Renzi: 10.0pt;Verdana","sans-serif";">- la effettiva privatizzazione della Rai per un sistema televisivo aperto alla concorrenza e agli investimenti privati e, di conseguenza, l’abolizione del canone e di garantire il pluralismo dell'informazione, ad oggi non garantito,affidando con gara tra soggetti privati il servizio pubblico" 10.0pt;Verdana","sans-serif";">“NOAL GIORNALISMO TELEVISIVO COME SOTTOPRODOTTO DELLA POLITICA; NO ALLA LOTTIZZAZIONE DEI PARTITI; SI AD UN’ INFORMAZIONE LIBERA, SERIA E CONSAPEVOLE”. Roma - Viale Mazzini, 14 Milano - Corso Sempione, 27 Pescara - Via De Amicis, 27 Per Radicali Italiani hanno annunciato la partecipazione: a Roma, Rita Bernardini, segretaria di Radicali italiani, Marco Beltrandi, già deputato radicale della Commissione di Vigilanza RAI e componente della Direzione Nazionale del Movimento, Paolo Izzo, segretario di Radicali Roma, Alessandro Massari e Simone Sapienza, componenti della Direzione Naz. di Radicali Italiani, Riccardo Magi, Consigliere comunale Radicale a Roma della Lista Marino. A Milano saranno presenti Marco Cappato, Consigliere comunale Radicale a Milano e tesoriere dell'Ass. Luca Coscioni, Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani, Claudio Barazzetta, segretario dell’Associazione E. Tortora - Radicali Milano e Yuri Guaiana, segretario di Certi Diritti e consigliere di Zona 2. A Pescara ci sarà Alessio Di Carlo, segretario di Radicali Abruzzo e membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Città metropolitana/Radicali: Invitiamo Consiglieri e Sindaci a disertare l’urna di Palazzo Medici Riccardi. Presidio radicale di fronte a Palazzo Medici Riccardi dalle ore 10
Dichiarazione di Maurizio Morganti, Maurizio Buzzegoli ed Emanuele Baciocchi, rispettivamente Presidente, Segretario e Tesoriere dell'Associazione per l'iniziativa radicale fiorentina "Andrea Tamburi":
Domenica 28 settembre, dopo una inesistente campagna elettorale, si voterà per il Consiglio della Città Metropolitana. Un voto molto particolare per un ente ancora più particolare. Voteranno, infatti, solo i consiglieri comunali e i sindaci per dar vita a un soggetto costituzionale di cui ancora ignoriamo quali saranno le funzioni e le competenze. Sappiamo solo che sarà molto importante per il governo del territorio della provincia di Firenze da molti punti di vista. Probabilmente la Città Metropolitana sarà chiamata a governare i servizi essenziali per i cittadini, l’edilizia scolastica, la difesa del suolo e forse tante altre materie. Sappiamo anche che a governarlo, per legge, sarà il sindaco di Firenze e che i diciotto consiglieri eletti in secondo grado formeranno una sorta di supercasta della politica in grado di agire su una notevole quantità di denaro pubblico senza il necessario controllo del voto popolare a scadenza di mandato. La legge 56 che ha dato vita alla Città Metropolitana ha subito mostrato il limite di questa democrazia a porte chiuse, necessaria, si disse a suo tempo, per risparmiare e rendere efficiente la macchina amministrativa. Alla prova dei fatti, e dei calcoli, non si risparmia nulla e la macchina amministrativa rischia di bloccarsi di fronte al tiro incrociato dei veti della Regione e dei Comuni. L’ennesimo fallimento della politica del Governo e delle opposizioni di regime che però va nella direzione desiderata di declassare il ruolo dei cittadini a meri sudditi.
Per queste ragioni, confidando nella tensione civile e costituzionale dei consiglieri e dei sindaci chiamati al voto, invitiamo il corpo elettorale a disertare il voto metropolitano domenica prossima e a chiedere che si riformi la legge 56 per introdurre il voto diretto e popolare anche per quest’organo costituzionale, all’interno di un quadro di riforme vere, responsabili e serie pensate per il Paese e non per creare l’ennesima supercasta della politica.
I Radicali fiorentini della associazione Andrea Tamburi organizzeranno per domenica prossima, di fronte all’entrata del seggio unico territoriale in via Cavour (Palazzo Medici Riccardi), un presidio di dialogo con i cittadini e con i consiglieri comunali per spiegare le ragioni dell’iniziativa e aprire una vera fase costituente per una Città Metropolitana al servizio dei cittadini.
Per informazioni: Maurizio Buzzegoli- 3382318159
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Anomalie Centro Oli, Bolognetti: L’Arpab tira fuori la sua arma segreta
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani
Operai barricati in fabbrica, cittadini sempre più preoccupati e indignati, ma a quanto pare anche questa volta il Centro oli Eni di Viggiano(PZ) ha immesso in atmosfera solo Chanel n°5.
La conferma, del resto, è giunta dalla stessa Eni, che ha prontamente inviato il solito comunicato narcotizzante. Anzi, qualche buontempone sostiene che non si siano nemmeno presi il fastidio di inviarlo, ma che abbiamo invitato le redazioni ad utilizzare quello diramato l’anno scorso. Poco cambia, tanto è sempre lo stesso dalle guerre puniche!
E l’Arpab? E l’Osservatorio ambientale della Val d’Agri? Niente paura, loro non hanno rilevato proprio niente, ma niente alla lettera.
Basterebbe farsi un giretto sul sito dell’Agenzia per accorgersi che la misurazione ricorrente negli ultimi giorni è “N.D.”.
No, non si tratta di un inquinante sconosciuto. Semplicemente il solito malfunzionamento ha impedito ai “nasi elettronici” dell’Agenzia di captare eventuali picchi di Biossido di Zolfo o di Benzene.
Sono cose che capitano, soprattutto in corrispondenza di un qualche evento/anomalia.
La verità è che l’arma segreta dell’Arpab nella lotta all’inquinamento in Val d’Agri è il nuovo direttore Aldo Schiassi.
Fonti interne all’Agenzia, infatti, hanno riferito che per supplire ai cronici malfunzionamenti lo stesso dottor Schiassi, notoriamente dotato di un super olfatto, verrà collocato in prossimità del Centro Oli all'interno di una nuovissima centralina a forma di cozza.
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Gay: Governo Renzi continuano i segnali negativi, escluse associazioni Lgbti da corsi di formazione personale Miur
Dopo un blocco di 6 mesi, il 18 settembre ci è stato comunicato che l’iniziativa di formazione e sensibilizzazione contro omofobia e transfobia diretta alle figure apicali del MIUR riprenderà nel mese di ottobre.
Formalmente l’iniziativa era stata sospesa per motivi tecnici, in realtà il Ministero non è riuscito a sostenere le polemiche che da una parte della gerarchia cattolica, dell’associazionismi familiare e dall’interno del Ministero stesso erano pervenute contro questa iniziativa. Apparentemente, il programma non ci è stato mostrato, il nuovo corso è stato totalmente internalizzato e rimodulato rispetto al programma iniziale. Ciò significa che il corso è stato sottratto alle attività della Rete Ready e che le associazioni LGBTI vengono escluse dalla partecipazione. Non sappiamo cosa pensi UNAR dell’esclusione della Rete Ready, ma sicuramente noi troviamo scandalosa l’esclusione delle associazioni LGBTI, il cui coinvolgimento non è solo previsto dalla stessa Strategia (e il Ministero ne era a conoscenza dal primo momento) ma si rende necessario se si vuole fare quel passaggio dalla teoria alla pratica che realmente si può concretizzare nelle scuole italiane, forti delle esperienze ormai decennali che le associazioni stesse hanno su questa materia. Noi teniamo fermo quanto dichiarato dalla prof.ssa Giannini, durante l’incontro con le associazioni LGBTI, sul grande interesse del Ministero a combattere ogni forma di discriminazione e a tutelare ogni “alterità”. Perché questo avvenga occorre però che il corso si svolga (e questo pare essere garantito) e che si faccia completa chiarezza sul programma e sui soggetti coinvolti. Chiediamo quindi al Ministero e alla Ministra personalmente di comunicare ufficialmente le modalità di svolgimento del corso e di salvaguardare l’attuazione della Strategia nazionale LGBTI. Associazione Libellula - Leila Daianis Associazione Radicale Certi Diritti - Yuri Guaiana Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli - Andrea Maccarrone Circolo Tondelli LGBTI - Giuseppe Sartori Dì Gay Project - Maria Laura Annibali Equality Italia - Aurelio Mancuso I Ken Campania - Carlo Cremona Renzo e Lucio - Mauro Pirovano Rete Genitori Rainbow - Cecilia d'Avos e Fabrizio Paoletti Stonewall - Tiziana Biondi© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Cappato e Bona: Pisapia chieda conto a SEA sulla superstrada Vigevano-Malpensa
Presentata oggi interrogazione al Sindaco
Dichiarazione di Marco Cappato (Milano) e Michele Bona (Cassinetta di Lugagnano), Candidati per la Lista Civica Costituente per la partecipazione / la città dei Comuni Abbiamo presentato oggi -a firma Marco Cappato- la seguente interrogazione al Comune di Milano, nella speranza che Pisapia voglia esercitare le prerogative di azionista SEA per chiedere conto del coinvolgimento di SEA nella realizzazione della Superstrada Vigevano - Malpensa "considerato che: - il progetto della Superstrada Vigevano-Malpensa coinvolge diverse istituzioni e diverse società commerciali, tra le quali è la SEA s.p.a., controllata dal Comune di Milano che possiede una quota di maggioranza assoluta del relativo capitale; - il progetto attualmente in elaborazione è uno stralcio di quello originario che prevedeva di collegare Milano a Malpensa, con budgetridotto dagli iniziali circa 440 milioni di euro, agli attuali circa 210 milioni; - il territorio interessato dall'attuale progetto comprende sia il Parco Agricolo Sud Milano che il Parco del Ticino per un totale di oltre 30 km di sviluppo, con un significativo impatto sia paesaggistico che ambientale; il Parco del Ticino è Riserva della Biosfera (MAB) dell’Unesco dal 2002; - di tale attività, il Comune di Milano, non può essere spettatore passivo in considerazione, da un lato, del ruolo che avrà nella geografia amministrativa della Città Metropolitana e, dall'altro, delle responsabilità che gli competono nei confronti delle società commerciali alle quali partecipa e, a maggior ragione, nei confronti di quelle, come la SEA s.p.a., che controlla; - non risulta avere avuto luogo, finora, alcun confronto tra interessati alle tematiche amministrative concernenti il progetto della superstrada in questione, alle quali il Comune di Milano abbia partecipato; interroga il Signor Sindaco, Giuliano Pisapia, per essere messo a conoscenza: - di quale sia la posizione del Comune di Milano; - di quali siano le istruzioni impartite all'organo amministrativo della controllata SEA s.p.a. , mediante contributi dati all'approvazione di deliberazioni assembleari o altrimenti, in ordine alle condotte da adottare; riguardo alla realizzazione della Superstrada Vigevano-Malpensa e al relativo progetto attualmente in elaborazione.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Convegno - Oltre "Salerno": Benedetto Croce, Ignazio Silone e la loro attualità politica
Interverranno
Angiolo Bandinelli, Giuseppe Bedeschi, Rita Bernardini, Walter Capezzali, Raffaele Colapietra, Luigi Compagna, Luciano D’Amico, Stefano De Luca, Maurizio Di Nicola, Arturo Diaconale, Giuseppe Gargani, Maurizio Griffo, Antonio Iulianella, Stefano Iulianella, Fulco Lanchester, Anna Nanni, Corrado Ocone, Giovanni Orsina, Giuseppe Pardini, Gaetano Pecora, Carlo Alberto Pinelli, Aldo Loris Rossi, Angelo Guido Sabatini, Paolo Simoncelli, Valter Vecellio, Guido Vitiello.
Videomessaggi di
Fausto Bertinotti (Politico), Giuseppe Galasso (Storico), Mons. S.E. Pietro Santoro (Vescovo dei Marsi), Luciano D’Alfonso (Presidente Regione Abruzzo), Stefania Giannini (Ministro della Pubblica Istruzione), Gianni Letta (Politico), Marco Pannella (Leader Radicale).
Modera
Alessio Falconio (Direttore di Radio Radicale).
Contemporaneamente alla tenuta del Convegno
ASSEMBLEA di (RI)COSTITUZIONE della “nuova” ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE PER LA LIBERTÀ DELLA CULTURA aperta a tutti i fisicamente presenti che ufficialmente chiederanno di farne parte.
Sabato 27 settembre ore 11.00 – 14.00
(14.00/15.00 pausa) ore 15.00 – a tempo indeterminato
PESCASSEROLI - Cinema ‘Rinascimento’
Domenica 28 settembre ore 11.00 – 14.00
(14.00/15.00 pausa) ore 15.00 – a tempo indeterminato
PESCINA - Centro Studi ‘Ignazio Silone’
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Bolognetti: lettera aperta a Piero Sansonetti
Dobbiamo essere tutti grati a Piero Sansonetti per l’attenzione che sta riservando ai temi radicali. Prendo atto, però, che Il Garantista non ha voluto dedicare un minimo di spazio a un mio intervento sulla questione del cosiddetto decreto “Sblocca Italia”. Al direttore Sansonetti dico che non ci sono diritti di serie A e diritti di serie B. Io da militante radicale lotto con pari vigore sia sul fronte dell’Italia Stato canaglia in materia di carceri e amministrazione della giustizia, sia sul fronte dell’Italia Stato canaglia in materia di tutela ambientale. Lo faccio senza sforzo alcuno, perché credo di avere una visione di insieme e perché parto da un’analisi del “contesto” nel quale viviamo ottimamente illustrata nel dossier “La Peste Italiana”.
Lotto al fianco di Marco Pannella e Rita Bernardini per chiedere che il nostro Stato interrompa la flagranza di reato contro i diritti umani e la Costituzione. lotto per scongiurare il rischio che fette importanti del nostro territorio vengano devastate grazie a decisioni miopi, che di certo non assecondano gli interessi della collettività ma solo quelli di una potente lobby.
Caro Direttore, credo di aver onorato con la mia iniziativa politica quello slogan del Partito Radicale che recita: “Per la vita del diritto e il diritto alla vita”.
Lotto con i miei compagni e mi auguro che loro lottino con me per affermare il rispetto della Legge, del diritto, dei diritti umani.
Lo faccio nella consapevolezza di vivere in un paese che da 70 anni ha fatto strame del suo dettato costituzionale e delle Convenzioni a tutela dei diritti umani.
Lotto per chiedere che questo nostro Stato rispetti la sua propria legalità.
Lotto con i miei compagni radicali perché vedo profilarsi all’orizzonte mostri che hanno prodotto lutti e tragedie.
Lotto, caro direttore, dalla mia ridotta e trincea lucana, perché ho compreso il senso di quanto va affermando Marco Pannella: “La strage di legalità ha sempre per corollario, nella storia, la strage di popoli”.
Con stima
Maurizio Bolognetti
Il testo di "contesto" proposto al Garantista giovedì 18 settembre
Sblocca Italia? No, sblocca trivelle
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Segretario di Radicali Lucani
Lo hanno chiamato “Sblocca Energia”, in realtà l’unica cosa che riuscirà a sbloccare è il definitivo assalto da parte delle multinazionali dell’oro nero alla terraferma e ai mari del Bel Paese, dall’Adriatico al canale di Sicilia, passando per il golfo di Taranto e il mar Ionio, dalla Basilicata all’Abruzzo.
Questo “Governo del fare” ha deciso che alcuni territori dell’italico stivale dovranno essere sacrificati sull’altare di una politica energetica miope, senza respiro e senza prospettive, rivolta ad un passato “fossile” anziché ad un futuro che assecondi la necessità di scongiurare l’ecocidio planetario in corso.
E’ il caso della Basilicata, dove già oggi si estrae circa l’80% del greggio succhiato dal nostro sottosuolo e dai nostri mari.
Matteo Renzi è l’esecutore materiale di un disegno che parte da lontano e che, a ben vedere, asseconda gli interessi delle petrolobby che di certo non coincidono, in questo caso, con la tutela degli interessi della collettività.
A spiegarcelo con chiarezza, a chiarire l’operazione in corso, è stata la giornalista del Sole24ore Celestina Dominelli, che il 30 luglio scorso faceva sapere ai suoi lettori che “dietro una delle dieci linee guida dello ‘Sblocca Italia’ c’è tutto un lavoro firmato da Assomineraria” , cioè dall’Associazione delle compagnie petrolifere operanti in Italia.
L’espressione “linee guida” fa un po’ sorridere se penso che a breve il 77% del territorio lucano potrebbe essere vincolato da titoli minerari. Fa sorridere se penso che già oggi nella Basilicata Saudita, nella Valle dell’Agip, le attività di estrazione idrocarburi vengono svolte a ridosso di invasi, sorgenti, centri abitati, aree a rischio frana e a rischio sismico, zone Sic(Sito di interesse comunitario) e Zps(Zone di protezione speciale), parchi nazionali.
Un’autentica follia che pone una pesante ipoteca su una risorsa ben più preziosa dell’oro nero: l’acqua.
Sì, l’acqua delle dighe lucane, delle sorgenti di una regione che è un unico bacino idrico di superficie e di profondità.
Probabilmente, però, lo Zelig fiorentino questo non lo sa e preferisce liquidare la questione con la consueta spocchia e superficialità.
Ma per cosa stiamo rischiando di devastare i nostri mari e fette importanti del nostro territorio? Qual è il vantaggio? Dicono che occorre estrarre tutto il greggio presente nel nostro sottosuolo e nei nostri mari per alleggerire la bolletta energetica.
E i costi rappresentati dagli “effetti collaterali” di attività che notoriamente impattano pesantemente su tutte le matrici ambientali?
Le riserve di greggio certe, presenti nel nostro sottosuolo, dovrebbero essere prese in considerazione solo in caso di reale necessità. Oggi questa necessità non c’è, e affermare che conviene estrarre è una panzana, anche perché le compagnie che operano in Italia, non essendo dame di carità, non vendono il greggio estratto a prezzi scontati.
Per essere ancora più chiari, rischiamo di produrre inquinamento per estrarre un quantitativo di oro nero appena sufficiente a coprire poco più di un anno del nostro fabbisogno.
Signor Presidente del Consiglio, questi costi li ha calcolati? O pensa di poterli scaricare sulle future generazioni, magari in barba all’art. 3-quater del Codice dell’Ambiente e del principio di precauzione recepito dal Trattato di Mastricht e dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea?
Presidente Renzi, ha mai sentito parlare dell’art. 3-ter del Codice dell’Ambiente, nel quale si afferma che: “la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi naturali deve essere garantita mediante una adeguata azione che sia informata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all'ambiente, nonche' al principio «chi inquina paga» che, ai sensi dell'articolo 174, comma 2, del Trattato delle unioni europee, regolano la politica della comunità in materia ambientale”?
Presidente Renzi, lo sa che in Basilicata sono stati censiti oltre 400 siti contaminati dalle attività di trasporto, prospezione ed estrazione idrocarburi?
No Presidente, probabilmente Lei non sa e non vuole sapere, da degno Premier di uno Stato, il nostro, che è Stato canaglia in materia di amministrazione della giustizia, così come lo è in materia di ambiente e tutela della salute umana.
Non a caso siamo tra i Paesi dell’Unione che vantano il maggior numero di procedure d’infrazione per violazione delle Direttive comunitarie in materia di ambiente.
E inevitabilmente la reiterata strage di legalità, per dirla con Marco Pannella, si fa strage di popoli: a Taranto come in val d’Agri, a Crotone come a Gela.
No, non mi stupisco che il Presidente del Consiglio di uno Stato incapace di rispettare la sua propria legalità non prenda in considerazione gli effetti collaterali dello “Sblocca Energia”.
Dov’è, mi chiedo, la “pubblica utilità” sbandierata negli articoli 37 e 38 di una legge che, a Titolo V ancora vigente, presenta tra l’altro evidenti profili di incostituzionalità?
Come commentare una legge che affrontando la questione subsidenza pretende di stabilire anche i tempi di reazione di madre natura?
Presidente Renzi, sa che in Basilicata non è stata mai istituita quell’anagrafe dei siti da bonificare prevista fin dal Decreto Ronchi?
Il Presidente Renzi, Assomineraria, UPI e Federpetroli, sanno che in Val d’Agri è stata autorizzata la reiniezione delle acque di strato provenienti dalle attività di estrazione idrocarburi, in aperta violazione della delibera del 4 febbraio 1977 del Consiglio dei Ministri per la tutela delle acque dall’inquinamento?
“Sblocca Energia”? No, sblocca trivelle costi quel che costi, e anche a costo di una ulteriore compromissione di delicati equilibri idrogeologici in un Paese in cui il dissesto idrogeologico è sempre più chiaramente figlio del dissesto ideologico.
A chi chiede le ragioni del mio no ad ulteriori trivellazioni sulle coste e la terraferma, dico che è un no che non nasce da un pregiudizio. E’ il no di chi vorrebbe che si discutesse seriamente di energia, magari partendo da un prezioso documento consegnato dal Partito Radicale al World Urban Forum 2012 e intitolato “La crisi del weltstadt e la nuova alleanza con la natura: verso l’era post-consumista”.
E’ il no di chi vorrebbe interrogarsi sulle conseguenze teoriche e pratiche di un modello di sviluppo che teorizza la crescita illimitata in un mondo dalle risorse finite e limitate.
Il no di chi ritiene che occorra sanare il conflitto tra tecnosfera ed ecosfera. Il no di chi dice teniamoci il nostro greggio come riserva strategica: non abbiamo urgenza di estrarlo.
A quel mondo petrolifero che segue con attenzione i miei interventi, rivolgo l’invito a leggere un documento licenziato dalla Commissione Europea nel maggio 2011 e intitolato “La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: strategia dell’Ue sulla biodiversità fino al 2020”.
Nell’introduzione al testo citato tra l’altro si legge che “l’attuale tasso di estinzione delle specie è senza precedenti: principalmente a causa delle attività umane, la velocità con cui attualmente le specie si estinguono è da cento a mille volte superiore al tasso naturale[…]Nell’Unione Europea solo il 17% degli habitat e delle specie e l’11% degli ecosistemi principali protetti dalla legislazione europea godono di uno stato di conservazione soddisfacente”.
Vogliamo parlarne? Parliamone e parliamone anche dell’overshoot day che arriva sempre prima, di debito ecologico, di consumo del suolo e dei documenti prodotti dagli scienziati da quell’organismo delle Nazioni Unite chiamato IPCC(Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico).
mso-fareast-font-family:Calibri;mso-bidi-font-family:"Times New Roman";
mso-ansi-language:IT;mso-fareast-language:EN-US;mso-bidi-language:AR-SA">Io ci sto a confrontarmi anche con Assomineraria e Federpetroli su questi temi, ma nell’attesa che il Parlamento di una Repubblica in agonia, soffocata dall’assenza di Stato di diritto, trovi la forza di opporsi a un disegno scellerato, occorre mobilitarsi a salvaguardia di coste e territori, del diritto alla salute e del diritto alla conoscenza. Dobbiamo farlo per non consegnare alle future generazioni solo macerie.
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Giugno 2011 - Maurizio Bolognetti risponde all'Ing. Nunzio Colabufalo(Dime/Eni)
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Nell'ambito del convegno su Petrolio e monitoraggio ambientale, tenutosi presso l'hotel dell'Arpa di Viggiano, Maurizio Bolognetti della Direzione Nazionale di Radicali Italiani, è intervenuto per sottolineare la carenza di monitoraggi ambientali e studi epidemiologici.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Qui per ascoltare
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">
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Eterologa/Piemonte - Viale a Saitta, serve direzione politica chiara su come ottenere gli ovuli per la donazione
Silvio Viale risponde agli interrogativi di Antonio Saitta, manifestati su Facebook, sulla mia "continua" attenzione verso l'applicazione dell'eterologa in Piemonte, preoccupato di non prendere in giro le coppie piemontesi:
"Leggo che Antonio Saitta "fatica a capire perché io lanci di continuo dubbi sulla delibera", ribadendo che "il documento recepisce integralmente l'intesa raggiunta a Roma nella Conferenza Stato-Regioni". Il punto è proprio questo, perché il documento della Conferenza Stato-Regioni ha bisogno di una direzione politica regionale chiara, senza trincerarsi dietro l'alibi del Governo e del Parlamento, perché la Regione è autonoma. In particolare, il punto è come ottenere i gameti per la donazione, visto che il documento delle Regioni, escludendo ogni forma di pagamento ai donatori, crea una strutturale carenza dei donatori, poiché è prevedibile che non basteranno le donazioni spontanee, quelle degli utenti dell'omologa o quelle incrociate degli utenti della eterologa.
Diventa, quindi, cruciale che la Regione Piemonte favorisca, o almeno non ostacoli, la possibilità di avviare procedure per l'acquisizione di gameti maschili e femminili dalle banche del seme accreditate all'interno della Comunità Europea. In altre parole, questo vuol dire che non saranno più le coppie piemontesi ad andare in Spagna o in Belgio, ma gli ovuli e gli spermatozoi a viaggiare dalla Spagna o dal Belgio verso il Piemonte. Per questo sono ansioso di vedere se il testo della delibera "urgente" (di solito subito pubblicata nel primo BUR) mantenga o stronchi questa possibilità che, a mio giudizio, gli uffici regionali debbono esplorare. La mia preoccupazione è solo quella di non illudere le coppie piemontesi, con l'intento di verificare (e superare) da subito le difficoltà per avere un numero sufficiente di gameti per le coppie richiedenti, sia per quelle che pagheranno il ticket e sia per quelle che pagheranno per intero le tariffe regionali. Infine, mi sia consentito di ricordare a tutti che la famosa sentenza della Corte Costituzionale è ormai di aprile."
(Silvio Viale 339.3257406)
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Corte Penale Internazionale/Bonino: "prossima elezione del Ministro della Giustizia senegalese alla Presidenza dell'Assemblea degli Stati parte e' un'eccellente notizia"
Dichiarazione di Emma Bonino, fondatrice di Non C'è Pace Senza Giustizia
Roma, 19 settembre 2014 - La scelta del Bureau dell'Assemblea degli Stati Parte (ASP) della Corte Penale Internazionale di sostenere il Ministro della Giustizia senegalese, Sidiki Kaba, come candidato unanime alla presidenza dell'Assemblea è un'eccellente notizia. Il Ministro Kaba è da lungo tempo un fervente sostenitore della lotta all'impunità e la sua chiara visione del ruolo del diritto penale internazionale nel garantire giustizia per le vittime e promuovere la pace, sarà un solido sostegno per il lavoro dell'Assemblea nei prossimi anni. Al di là della sua dedizione, competenza ed esperienza, la sua elezione sarebbe di cruciale importanza anche sul piano simbolico alla luce del decennale impegno del Senegal, primo Stato Parte della Corte Penale Internazionale. Attendiamo pertanto con impazienza la sua elezione da parte dell'Assemblea che si riunirà il prossimo dicembre, e di iniziare un lavoro comune durante il suo mandato su tutti quegli obiettivi che ci accomunano, a partire da una Corte Penale solida, indipendente, efficace e dotata di adeguate risorse. Oggi - come negli anni a venire - il lavoro che la Corte deve affrontare è di notevole entità. Il Ministro Kaba, in qualità di Presidente dell'ASP, avrà l'opportunità e gli strumenti per incarnare una solida leadership in rappresentanza degli Stati Parte nella lotta all'impunità e nel garantire solidarietà alle vittime di crimini.
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Bolognetti: ripensare il nostro modello di sviluppo
Intervento di Maurizio Bolognetti nell’ambito del dibattito “Petrolio in Basilicata: una condanna o una opportunità”, che si è tenuto a Pignola il 27 agosto 2014.
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La banalità del male - Intervento di Maurizio Bolognetti all'XI congresso di Radicali Italiani
Cara Rita, cara Segretaria,
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">visto che nonostante kilometri di inchiostro c’è chi continua a negare dignità politica alle posizioni che credo di aver espresso in questi anni, ritengo opportuno segnalare ad alcuni illustri esponenti di Radicali Italiani, tanto impegnati a condurre lotte “ambientaliste” anche con la Lega per l’Ambiente, questo mio intervento tenuto nel corso dell’XI congresso di RI.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Con la stima e l’affetto che sai
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Maurizio Bolognetti
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">P.S.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Ribadisco e ripeto che l’iniziativa radicale sul fronte che in estrema sintesi potremmo definire “ambientalista”, non può prescindere dal documento a firma Aldo Loris Rossi depositato a nome del PRNTT al World Urban Forum 2012. Ribadisco, inoltre, che non ci si può occupare di ambiente senza inserire la questione ambientale nel contesto di un Paese stritolato dall’antidemocrazia e dall’antistato di diritto, senza far riferimento alla “Peste Italiana” e al nostro libro giallo. Ho più volte detto che l’Italia è uno Stato canaglia in materia di tutela ambientale, così come lo è in materia di amministrazione della giustizia e sul fronte carceri. Ma potrebbe essere altrimenti? Secondo me no.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Qui per ascoltare intervento XI Congresso di Radicali Italiani line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">
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