Radicali Italiani
Diritti internet: Cappato, bene consultazione Camera, ma non piattaforma proprietaria. Boldrini chiarisca
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo radicale - federalista europeo al Comune di Milano e della Commissione per l'Agenda digitale
La consultazione che inizia oggi e che durerà 4 mesi sul sito della Camera (http://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/upload_file/upload_files/000/000/187/dichiarazione_dei_diritti_internet_pubblicata.pdf) sulla dichiarazione dei diritti in Internet rappresenta una novità importante. Proprio per questo, è incomprensibile la decisione di tenere questa consultazione su una piattaforma come civi.ci che gira su software proprietario, che appartiene a un soggetto -fondazione Ahref- in fase di liquidazione e che non risulta sia stata selezionata a seguito di un bando di gara. Chiedo alla Presidente della Camera di fornire le informazioni che possano aiutare a chiarire questo elemento importante del processo partecipativo, in modo da rafforzarne la credibilità e l'autorevolezza.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Vendola, Tempa Rossa e il filo nero di Vel-Eni che corre tra Basilicata e Puglia.
Di Maurizio Bolognetti in sciopero della fame dal 15 ottobre(dal 24 alterno un giorno di sciopero della sete a un giorno di sciopero della fame) per chiedere l’istituzione dell’Anagrafe dei siti da bonificare in Basilicata.
Il contesto, sempre il contesto per dirla con Leonardo Sciascia e Marco Pannella.
Da Taranto emerge una di quelle notizie rivelatrici, che plasticamente fanno comprendere una realtà e cosa stia accadendo tra Basilicata e Puglia sul fronte delle attività di estrazione, raffinazione e stoccaggio idrocarburi.
Il progetto “Tempa Rossa” da mesi sta facendo discutere, o meglio si tenta di impedire la discussione su scelte scellerate che comprometteranno ulteriormente l’ambiente in Lucania e nella martoriata “Città dei due mari”.
“Tempa Rossa” significa concessione di coltivazione idrocarburi Gorgoglione in Basilicata, dove nella Valle del Sauro Total e soci a breve estrarranno circa 50mila barili di greggio al giorno.
Ma ogni barile in più estratto in Basilicata finirà, attraverso l’oleodotto Monte Alpi, alle raffinerie Eni di Taranto dove troviamo, appunto, l’altra faccia della medaglia del progetto “Tempa Rossa”.
La Basilicata Saudita, lo abbiamo raccontato molte volte, è da tempo prona di fronte agli interessi delle multinazionali dell’oro nero.
Tanto prona che qualche volta l’ineffabile Vendola si è addirittura permesso di dare lezioni ai suoi vicini sulla questione petrolifera.
Peccato che il governatore di tutte le Puglie, nel 2011, non ci abbia pensato due volte ad esprimere parere favorevole di compatibilità ambientale in calce al “progetto di adeguamento delle strutture della Raffineria di Taranto per lo stoccaggio e la movimentazione del greggio proveniente dal giacimento denominato Tempa Rossa, sito nella provincia di Potenza”.
Parere favorevole, si badi bene, giunto nonostante il parere contrario espresso da Arpa Puglia nel marzo del 2011.
Ma il vero colpo di teatro in tutta questa storia, fatta di doppi binari e doppie verità, è rappresentato dalla decisione del dottor Francesco Manna di accettare il prestigioso incarico di responsabile dei rapporti istituzionali dell’Eni.
Per chi non lo sapesse chiariamo che il dottor Manna era Capo di gabinetto della Giunta Vendola quando la stessa decideva di esprimere parere favorevole al progetto “Tempa Rossa”.
Auguri Nicky, e auguri soprattutto ai miei avvelenati amici tarantini, che nonostante tutto continuano a battersi.
Prima o poi riusciremo a spezzarlo il filo nero che corre tra Basilicata e puglia. In ogni caso continueremo a provarci. Lo dobbiamo fare per salvaguardare il diritto alla salute e per tutelare preziose risorse idriche e non solo.
Continueremo a batterci nonostante il contesto per affermare il rispetto della legge, del diritto, del Codice dell’Ambiente, della Costituzione, di vilipese Direttive comunitarie e del sacrosanto diritto alla conoscenza.
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ONU/Diritti Umani: Partito Radicale chiede all'Onu di non fidarsi delle promesse italiane su carceri, Rom e disabili
Inizia oggi la fase conclusiva della cosiddetta revisione periodica universale, UPR, dell'Italia davanti al Consiglio Onu sui diritti umani. Nei prossimi tre giorni gli stati membri delle Nazioni unite porranno centinaia di domande al nostro Paese per ottenere informazioni circa gli impegni presi dal governo italiano nel 2009 in materia di rispetto dei diritti umani.
Nei mesi scorsi, e ancora in questi giorni, il Partito Radicale ha preparato un corposo dossier sull'inefficacia delle misure adottate dall'Italia per far fronte ai rilievi sollevato dall'Onu nel corso degli anni relativi alle carceri, immigrazione, disabilita' diritti LGBT e disabili. In premessa alla sua nota, il Partito Radicale sottolinea come non ci si possa limitare a dar fiducia alle dichiarazioni del Governo italiano, secondo cui molte delle raccomandazioni accettato sarebbero state trasformate in riforme legislative, ma che occorra approfondire, punto per punto, le varie questioni. Infatti, che si tratti delle carceri, piuttosto che delle politiche migratorie, dei progetti di inclusione dei Rom oppure dell'abbattimento delle barriere architettoniche, passando per le permanenti discriminazioni nei confronti dei gay, l'Italia ha ampiamente dimostrato di preferire una campagna di pubbliche relazioni, o minime modificazioni legislative di tipo cosmetico, a riforme strutturali. Le carceri restano sovraffollate, i campi Rom continuano a esser sgombrati colla forza, non un euro e' stato speso per dar seguito alla ratifica della Convenzione Onu in materia di disabilita' e I ripetuti annunci di modifica del codice civile per consentire le unioni di persone dello stesso sesso son rimasti, appunto, annunci. Questa situazione di patente e prolungata illegalita' costituzionale e mancanza di rispetto dei propri obblighi internazionali da parte dell'Italia e' stata piu' volte al centro, e anche solennemente, di interventi pubblici e ufficiali del Presidente della Repubblica, e' debitamente articolata nella Sentenza Torreggiani adottata dalla Corte europea dei diritti umani a gennaio 2013 e fotografata dal rapporto del gruppo di esperti indipendenti che per le Nazioni unite documenta le detenzioni arbitrarie. Nelle prossime ore il dossier sull'Italia verra' pubblicato sui siti RadicalParty.org e Radicali.it.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Bolognetti: Presidente Pittella, imbocchi l’uscita di sicurezza che sto provando ad indicarle.
Caro Governatore, siamo veramente alla frutta.
Questo imputridito regime lucano prova a demolire con i mezzi che gli sono propri il significato e il senso della nonviolenza.
Presidente Pittella, lei sta mortificando se stesso e un'intera Regione.
Io continuerò a chiederle di rispettare la Legge e il Diritto.
Anche se non lo ha compreso, continuerò a tentare di aiutarla.
Di aiutarla ad onorare l'Istituzione che rappresenta, la legge che calpesta, i diritti che nega, la conoscenza che sta vietando.
In uno dei suoi saggi Ignazio Silone scriveva: “La vita, la morte, l’amore, il bene, il male, il vero cambiarono senso, o lo perdettero interamente”.
Presidente Pittella, proviamo a ridare un senso alle cose. La strada che sta percorrendo, quella del potere fine a se stesso, prima o poi la porterà a schiantarsi.
Faccia quanto è in suo potere per dare attuazione all’art. 251 del Codice dell’Ambiente. Faccia quanto deve e può fare.
justify"> justify">Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani(In sciopero della fame dalle ore 23.55 del 15 ottobre e a partire dal 24 ottobre in sciopero delle sete e della fame alternato allo sciopero della fame)© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Tempa Rossa, Bolognetti: "Il petrolio? Dovrebbe essere tenuto come riserva strategica"
Il radicale lucano parla del progetto che interesserà anche Taranto
Fonte Puglianews
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">di Federica Sterza - 24 ottobre 2014 16:26
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Sul progetto Tempa Rossa, che si prevede entrerà in regime nel 2016, sono ancora tanti gli interrogativi. Abbiamo cercato di fare il punto con il giornalista e segretario dei Radicali lucani Maurizio Bolognetti, da sempre in prima linea sulla questione che vede protagonista il paese lucano di Corleto Perticara. Qui infatti saranno aperti otto pozzi per l’estrazione del petrolio che porteranno a riempire 50mila barili ogni giorno. Il giacimento Tempa Rossa, scoperto nel 1989, è guidato al momento dalla Total (50%) insieme a Shell e Mitsui (con due quote del 25%).
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Cosa sta succedendo in Basilicata con il progetto Tempa Rossa?
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">“Io parto dal presupposto che attività estrattive che sono effettuate in zone delicate dal punto di vista idrogeologico comportino dei rischi. Sicuramente la Basilicata è un unico bacino idrico di superficie e di profondità, quindi temo che già oggi le attività di estrazioni di idrocarburi abbiano creato degli effetti collaterali, un impatto ambientale su tutte le matrici ambientali. Si veda quello che è successo e sta succedendo nella Val d’Agri. Temo che anche il progetto Tempa Rossa possa determinare un decadimento ambientale di quell’area”.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Quindi ha ragione l’Arpa Puglia a chiedere di chiarire la questione delle emissioni inquinanti? Perché il progetto arriverà anche a Taranto, che si sa, di problemi già ne ha abbastanza.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">“Certo. A Corleto ci sarà un centro di pre-raffinazione e un inevitabile ricaduta su Taranto dove arriverà il greggio, e inevitabilmente verranno immesse nell’atmosfera sostanze inquinanti, c’è poco da fare. Quindi certo che ha ragione l’Arpa Puglia, il problema è che non ha ragione Nichi Vendola (e non solo lui), o comunque non ha avuto ragione in passato quando non ha fatto nulla per opporsi al progetto. Questo per non dire della direttiva Seveso, dell’effetto domino, dell’aumento del traffico di petroliere nei nostri mari, dell’aumento di petrolio stoccato”.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Le compagnie petrolifere garantiscono però che il progetto è ad impatto zero e assolutamente sostenibile economicamente.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">“Le compagnie garantiscono perché sono guidate da imprenditori, hanno i loro interessi, assolutamente legittimi. Il problema è che il decisore politico deve valutare con precisione se l’interesse imprenditoriale coincide con l’interesse di un’intera comunità. A mio avviso autorizzare ulteriori attività estrattive in Basilicata non coincide con gli interessi né del Paese né della comunità lucana”.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Neanche a livello di prospettive lavorative?
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">“Assolutamente no. Notoriamente le attività di estrazione di idrocarburi sono attività a bassa intensità lavorativa. Anche il governo sta vendendo fumo: c’è un grosso punto interrogativo sugli introiti che il progetto porterebbe allo Stato e sui vantaggi per i territori. Anche sulla questione dello Sblocca Italia, il direttore generale per le risorse minerarie ed energetiche del ministero dello Sviluppo economico Franco Terlizzese dice che gli studi presi in considerazione dal governo sono “previsione di massima”. Fino a quando non si inizieranno le attività, è difficile definire il loro livello di redditività. Inoltre, sottolinea sempre Terlizzese, considerando l’aumento recente dell’aliquota Ires (Imposta sul reddito delle società, ndr) si parla di 8 miliardi e 700 milioni in 28 anni, cifra ridicola, questo senza considerare i costi ambientali. Tradotto: l’urgenza e la stategicità dove sono? Dov’è il ritorno nel bucare tutta la Basilicata, con i riflessi che questo avrà su Taranto? Alla fine ogni barile in più estratto in Basilicata, significa un barile in più che arriva alle raffinerie di Taranto”.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Quindi perché il governo spinge su questo progetto? Nessuno scrupolo per l’impatto ambientale?
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">“Lobbismo. Il lobbismo di Assomineraria, una petro-lobby. Il progetto del governo è assecondare gli interessi di chi vuole trivellare. Ricordiamoci che siamo il Paese che ha fatto nascere le direttive Seveso e che siamo uno dei paesi più condannati d’Europa per violazione delle direttive comunitaria in materia di tutela ambientale, io credo che dipenda da che valore si dà alla qualità della vita, all’ambiente nel quale vivono le persone, al futuro che si immagina”.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Quale potrebbe essere l’alternativa?
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">“Un governo che voglia agire con un minimo di buonsenso dovrebbe fare un’altra scelta. Poniamo il fatto che abbiamo anche 2 miliardi di barili nel nostro sottosuolo: visto che al momento non abbiamo urgenza di estrarlo, lo si potrebbe tenere come riserva strategica, che non si sa mai dovesse servire. Nel frattempo lo compriamo, perché i prezzi non sono mai stati così bassi e lavoriamo magari per altre prospettive”.
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Carcere, Buzzegoli: Il suicidio di Lucca dimostra che l'emergenza carceri non è superata
Commento di Maurizio Buzzegoli, segretario dell'Associazione radicale "Andrea Tamburi", alla notizia del suicidio di un detenuto nel carcere di Lucca.
"I proclami del governo Renzi sulla risoluzione del problema carcerario vengono quotidianamente sconfessati dai suicidi negli istituti penitenziari italiani: si tratta di un'emergenza ancora in corso che può essere risolta solo con i provvedimenti di amnistia e indulto".
L'esponente radicale si sofferma sul carcere toscano: "Secondo i dati del ministero della Giustizia sono 141 i detenuti presenti a Lucca, a fronte di una capienza regolamentare di 91 detenuti. Nonostante il messaggio del Presidente Napolitano e la condanna della Cedu, la nostra politica continua ad infliggere trattamenti inumani e degradanti che inducono inevitabilmente a gesti estremi come quelli del 25enne lucchese".
Infine Buzzegoli ha rivolto un invito al presidente Rossi: "Spero che dalla Regione ci si assuma un impegno concreto per far fronte al dramma carcerario convocando un consiglio regionale straordinario".
Al via a Chianciano il XIII Congresso di Radicali Italiani
Si aprono, il prossimo 30 ottobre, i lavori del congresso dal titolo “Per la pace, per lo Stato di diritto democratico federalista laico, contro il ritorno del prevalere dei regimi”
I Radicali Italiani tornano a tirare le fila del loro impegno politico nel XIII Congresso del Movimento, che si terrà a Chianciano da giovedì 30 ottobre fino a domenica 2 novembre. Il diritto umano alla conoscenza sarà il perno delle riflessioni sul tema “Per la pace, per lo Stato di diritto democratico federalista laico, contro il ritorno del prevalere dei regimi”.
L’intero movimento radicale, assieme ai suoi leader Marco Pannella ed Emma Bonino, è espulso da anni dai mezzi di informazione di massa, in primis dal servizio pubblico radiotelevisivo. L’ostracismo non li porta certo a piangersi addosso: è di pochi giorni fa un ricorso in materia di violazione del pluralismo informativo presentato alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. A ben vedere, sostengono gli esponenti del movimento, “la questione non riguarda solo noi, ma il diritto dei cittadini ad essere informati per poter scegliere e deliberare”.
Nel richiamare iscritti e simpatizzanti al Congresso di Chianciano, la Segretaria Rita Bernardini non ha voluto in alcun modo sottacere le difficoltà - anche economiche - che devono essere affrontate: “Abbiamo dimostrato – ha detto - di essere attrezzati a compiere lunghe traversate nel deserto; “deserto” che è soprattutto di idee e che si manifesta nella forma della supremazia della ragione di Stato sullo Stato di diritto democratico, federalista e laico.
È una resistenza che porta e ha portato i suoi frutti: accade infatti di essere ripagati con fatti, anche istituzionali, che rimarranno nella storia, come quando l’8 ottobre di un anno fa il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto corrispondere alla lotta nonviolenta di Marco Pannella e nostra indirizzando al Parlamento il suo messaggio solenne sulle condizioni di strutturale illegalità delle nostre carceri e della nostra giustizia: un messaggio che ci permettiamo di definire e considerare un vero e proprio documento radicale, che richiama ciascun parlamentare all’obbligo “di affrontare per imperativi pronunciamenti europei […] questioni e ragioni", queste le parole che ha scelto, "che attengono a quei livelli di civiltà e dignità che il nostro paese non può lasciar compromettere da ingiustificabili distorsioni e omissioni della politica”.
“Le parole di queste ore di Papa Francesco sulla giustizia e sulle carceri sono semplicemente straordinarie e 'radicali'. Non è un caso – ha concluso Bernardini – che quando alcuni mesi fa Pannella era ricoverato al Gemelli per un’operazione all’arterie che affrontò in sciopero della sete, Papa Francesco gli telefonò usando parole semplici e 'nuove', anche rispetto a tutti noi (compagne e compagni di partito), che gli chiedevamo di riguardarsi e di salvaguardare la sua salute. Papa Bergoglio disse a Pannella: “Sia coraggioso, io le sarò vicino in questa lotta per la giustizia”. E così Marco, bevve un caffè.
Il Congresso sarà presieduto da Laura Arconti, Presidente di Radicali Italiani. Apriranno i lavori alle ore 16.30 di giovedì 30 ottobre le relazioni della segretaria Rita Bernardini e del tesoriere Valerio Federico. La sera stessa il congresso si articolerà in 4 Commissioni che proseguiranno per tutta la mattina di venerdì. L’assemblea plenaria riprenderà dal pomeriggio di venerdì 31 ottobre, continuerà per tutta la giornata di sabato 1 novembre per concludersi domenica 2 novembre presumibilmente nel tardo pomeriggio con l’approvazione dei documenti e l’elezione dei nuovi organi.
XIII Congresso di Radicali Italiani
Chianciano Terme
Da giovedì 30 ottobre, inizio ore 16.00, fino a domenica 2 novembre
Centro Congressi Excelsior - piazza Sant'Agnese 6 (piazza Italia)
Firmigoni, Cappato e Lipparini: il Consiglio di Stato ha accolto il nostro ricorso. L'udienza sarà il 24 ottobre 2015
La quinta sezione del Consiglio di Stato ha accolto il nostro ricorso contro il Decreto presidenziale che aveva dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse il ricorso "Firmigoni", cioè il ricorso che avevamo presentato nel 2011 per annullare la scelta del TAR Lombardia di ammettere alla competizione elettorale Roberto Formigoni e la Sua coalizione.
Il Consiglio di Stato ha così riconosciuto l'esigenza di "evitare che la durata del giudizio amministrativo ridondi in danno di chi, in attuazione di un dovere civico ha sostenuto impegni economici e temporali rilevanti a tutela del valore dell'esercizio democratico e legale del voto".
Ringraziamo gli avvocati Mario Bucello, Renato D'Andrea, Giovanni Pesce e Simona Viola che hanno ottenuto questo risultato che apre la speranza di annullare le elezioni 2010 e impedire in futuro il totale insabbiamento di qualsiasi ricorso elettorale.
L'udienza è ora fissata per il 24 febbraio 2015. Saranno, a quel punto, trascorsi 5 anni dai fatti, nell'ambito di un processo, quello elettorale, che esigerebbe la massima celerità, ma che in Italia viva nella totale negazione del diritto.
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Giustizia, Marco Pannella: da Papa Francesco intervento splendido
“Quello fatto da Papa Francesco è uno splendido, splendido intervento, completo, serio che sta avendo dalle prime reazioni lo stesso trattamento di regime che ha avuto il Presidente della Repubblica con il suo grande messaggio alle Camere, trattato dalle Camere in quel modo indecente e francamente credo che passerà come un esempio di vergogna definitiva del regime italiano”. Così Marco Pannella ha commentato a Radio Radicale le parole pronunciate ieri da Papa Francesco sulle carceri.
“Credo che la notizia farà epoca – ha detto Pannella - credo che questa notizia, questa non notizia naturalmente per il regime italiano e la sua stampa, cedo che farà data e resterà come una data della storia non solo del nostro Paese. Fu il Papa polacco che diede l'esempio anni fa ospite del Parlamento italiano a chiedere in modo chiarissimo amnistia, indulto e le cose che nel modo articolato, preciso, puntuale viene proclamato e illustrato da Papa Francesco. E allora siamo arrivati in un punto nel quale la massima magistratura italiana il Presidente della Repubblica ha fatto un intervento che è stato trattato in modo indecente per non dire ignobile dal regime italiano. Il regime che ci consente a qualsiasi ora del giorno e della notte di vedere il nostro Renzi, Renzi che ha le posizioni opposte a quelle del Presidente della Repubblica, a quelle nostre ovviamente, a quelle del Papa oggi che in modo clamoroso ha davvero trattato come in una lezione universitaria per denunciare gli aspetti intollerabili ed incivili della giustizia e del regime italiano”.
Anagrafe siti da Bonificare, Bolognetti: Fame e sete di Stato di diritto, di democrazia, di legalità
Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani(in sciopero della fame dalle ore 23.55 del 15 ottobre)
Con tutta la prudenza e il senso di responsabilità di cui sono capace, nelle prossime ore passerò ad altra forma di dialogo nonviolento.
Dalla mezzanotte di venerdì 24 ottobre, alternerò un giorno di sciopero della sete e della fame a un giorno di sciopero della fame.
Per il resto, ribadisco al Presidente Marcello Pittella che l'unica “rivoluzione” possibile, di fronte allo stato di avanzata putrefazione prodotto da settant’anni di regime partitocratico, passa attraverso la cruna d'ago del rispetto dello Stato di diritto, della legge, della Costituzione, delle Convenzioni a tutela dei diritti umani e tra questi ci metto il diritto alla conoscenza.
La mia è fame sete di legalità, giustizia, diritto e diritti. Rinnovo l’invito rivolto alla Regione Basilicata a rispettare la sua propria legalità, ad applicare l’art. 251 del Codice dell’Ambiente e quanto la stessa Regione aveva scritto nel “Documento Propedeutico di indirizzo per l’aggiornamento e l’adeguamento del PRGR”(DGR 1631/2012).
Anagrafe dei siti da bonificare, ora!!!
Approfondimenti – Hanno detto
Maria Cerminara: "Sono molto d'accordo sulla tua iniziativa e sono sempre stata convinta che nella nostra regione ci siano molti siti in cui sono stati sotterrati tanti rifiuti dannosi... io mi sono sempre spiegata così, ovviamente in modo neanche lontanamente scientifico, l'incidenza altissima dei tumori in Basilicata!!!"
Franco Simone: "Nel totale silenzio delle Istituzioni(Comuni, Provincia, Regione, rappresentanza parlamentare) condividiamo questo post per esprimere solidarietà a Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, da 8 giorni impegnato in una "battaglia nonviolenta" per il rispetto della legalità in Basilicata e per la tutela della salute di tutti i Cittadini. Maurizio, so che serve poco, ma ti esprimo tutta la mia solidarietà umana e politica".
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Anagrafe dei siti da bonificare: Mimmo Parrella(Direttore della NuovaTV) intervista Maurizio Bolognetti
"Verdana","sans-serif"">Anagrafe dei siti da bonificare: Mimmo Parrella(Direttore della NuovaTV) intervista Maurizio Bolognetti
"Verdana","sans-serif"">Qui per vedere il servizio NuovaTv, 23 ottobre 2014
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Piemonte. Trasparenza: "no" della segreteria Consiglio regionale a richiesta radicali di pubblicare online i verbali di commissioni e giunte. Manfredi: Confido nei consiglieri regionali
Lo scorso 8 ottobre Giulio Manfredi, membro della direzione di Radicali Italiani e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta, aveva inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio regionale del Piemonte e ai presidenti delle commissioni e delle giunte, richiedendo loro di attivarsi per far pubblicare online sul sito istituzionale del Consiglio i verbali di giunte e commissioni.
Oggi la segretaria generale del Consiglio regionale, Laura Bestini, ha risposto negativamente alla richiesta dei radicali.
La replica di Manfredi:
"Ringrazio, innanzitutto, gli uffici regionali per la pronta risposta, né sbrigativa né reticente. Ciò detto, la ritengo non soddisfacente. In essa sono elencate tutte le norme di Statuto e Regolamento che impediscono la presenza alle sedute di Commissione di “membri estranei al Consiglio”, in particolare di giornalisti. Ma proprio perché davo per assodato l’esistenza di tale divieto – superabile con un auspicabile riforma delle norme – io richiedevo e richiedo la pubblicazione online dei verbali di Commissioni e Giunte".
"Mentre la presenza di giornalisti o terzi può anche essere considerata una pressione indebita nei confronti della Commissione o della Giunta, non vedo cosa osti alla possibilità per i cittadini di conoscere esattamente quello che hanno detto e votato i loro eletti in Commissione, essendo peraltro ribadito dagli uffici che la pubblicità delle sedute tramite registrazione video è prevista solamente per quelle in sede legislativa. L’attuale pubblicazione delle 'sintesi' mi pare una soluzione insoddisfacente, vista la loro inadeguatezza qualitativa e quantitativa. E se vale il principio della 'non pubblicità', non si dovrebbero neppure pubblicare le sintesi…".
"Risulta, infine, incomprensibile il rifiuto degli uffici di avvalersi della possibilità prevista dal d. lgs. 33/2013 (Testo unico sulla 'Trasparenza'), che prevede, all’art. 4, comma 3: '[…] Le pubbliche amministrazioni possono disporre la pubblicazione nel proprio sito istituzionale di dati, informazioni e documenti che non hanno l'obbligo di pubblicare ai sensi del presente decreto o sulla base di specifica previsione di legge o regolamento […]'".
"Visto e considerato che gli interlocutori della mia lettera aperta erano i presidenti del Consiglio, di commissione e di giunta, mi auguro che vi sia da parte loro e da parte di tutti i consiglieri regionali, a cui invierò la risposta degli uffici, un serio ed urgente approfondimento sul tema, che serva a spostare un po’ più in basso l’asticella dell’accesso di tutti i cittadini a quello che nelle sedi istituzionali si dice e si fa, nella consapevolezza che sono gli ostacoli a tale accesso ad alimentare facili demagogie e sterili qualunquismi".
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AttachmentSize 14-10-08 radicali richiedono pubblicazione online dei verbali delle commissoni consiliari.doc50.5 KB 14-10-23 risposta uffici Consiglio a richiesta pubblicazione verbali online.pdf80.48 KBAmbiente, Bernardini: la lotta di Bolognetti per bonificare siti e istituzioni illegali
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali italiani
Da molti giorni l’esponente radicale Maurizio Bolognetti sta conducendo un’azione nonviolenta di sciopero della fame (e, a partire da venerdì prossimo, anche alternando con giorni di sciopero della sete) affinché sia istituita, come previsto da una legge inattuata, l’”Anagrafe dei siti da bonificare.” I chiamati in causa o rispondono in modo evasivo oppure oppongono il consueto muro di silenzio con cui i radicali, i nonviolenti, sono costretti a fare i conti da sempre. La “ragion di Stato” (o, con un poco felice giro parole, la ragion di Regione) che si oppone ai diritti fondamentali della persona, prospera proprio nel tenere i cittadini nell’ignoranza, nel negare loro il diritto alla conoscenza. La lotta di Maurizio Bolognetti è tutta nel titolo che è stato scelto per l’imminente Congresso di Radicali italiani che si terrà a Chianciano dal 30 ottobre al 2 novembre: PER LA PACE, PER LO STATO DI DIRITTO DEMOCRATICO FEDERALISTA LAICO, CONTRO IL RITORNO DEL PREVALERE DEI REGIMI. Anche per questo ringrazio Maurizio che, nella continuità e nella durata della lotta, afferma idee che per noi radicali sono imperative per istituzioni che vogliano definirsi ed essere democratiche.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Responsabilità magistrati, Bernardini: Renzi si prostra, l'ANM -come sempre- decide
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali italiani
La prostrazione del Governo di Renzi ai diktat del sindacato dei magistrati non è una novità. Il premier è capace di scatenare guerre mondiali sulle ferie dei magistrati, ma quando si tratta di affrontare i nodi veri della débâcle della Giustizia italiana, si lascia andare a rese incondizionate. Rifiutandosi di firmare e sostenere i referendum della scorsa estate, fra i quali primeggiava proprio quello sulla responsabilità civile dei magistrati, Renzi -che all’epoca ancora non era stato designato premier- ci tenne a puntualizzare che quel tipo di riforme erano appannaggio del parlamento e del governo e che su di esse non avrebbe dovuto quindi pronunciarsi e decidere il popolo sovrano. Sono quarant’anni che dobbiamo ascoltare questa tiritera che ha come sbocco unico il nulla politico conquistato a suon di violazione sistematica dello Stato di Diritto e dei diritti fondamentali dei cittadini, basti pensare al referendum “Tortora” vinto dal popolo e negato nei sui esiti da parlamenti e governi appecoronati al potere ricattatorio della magistratura associata.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Bolognetti: Caro Berlinguer, la ringrazio, ma non basta.
Caro Berlinguer,
innanzitutto mi consenta di esprimerle la mia gratitudine per aver corrisposto alla lettera aperta che le avevo anticipato a mezzo posta elettronica.
Prima di entrare nel merito di impegni, che al momento ritengo un po’ troppo generici, mi permetta, però, di esporle il mio punto di vista.
Caro Assessore, io non protesto ma propongo. Il mio non né ricatto, né “estremismo”, come pure lei ha avuto la bontà di definirlo qualche giorno fa.
Qui non parliamo di “quesiti”, ma di una Regione che è una Regione canaglia incapace di rispettare la sua propria legalità. E lei, caro Assessore, non può lavarsene le mani. In qualità di rappresentante di una Istituzione che da troppo tempo è fuorilegge, lei è tenuto ad assumersi la sua quota parte di responsabilità.
Caro Assessore Berlinguer, sto percorrendo la via della nonviolenza per chiedere alle Istituzioni, al massimo Ente regionale di rispettare la sua propria legalità. Non uso strumenti estremi, uso il mio corpo per provare a darvi la forza necessaria a rispettare le leggi e i diritti che da troppo tempo negate.
Lei era in carica anche il 14 maggio del 2014 quando per l’ennesima volta gli uffici del Dipartimento Ambiente hanno dovuto rispondere picche alla mia richieta inerente l’inesistente “anagrafe dei siti da bonificare”.
L’unico aspetto diseducativo è rappresentato dal mancato rispetto di una legge dello Stato da parte della Regione Basilicata.
L’unica cosa diseducativa in Basilicata come in Italia è “la quotidiana font-family:"Verdana","sans-serif"">strage di leggi, di diritto, di principi costituzionali, di norme e di regole che avrebbero dovuto governare la convivenza civile della democrazia italiana”.
E’ diseducativa la strage di legalità che si fa strage di popoli. E’ diseducativa l’assenza di Stato di diritto. E’ diseducativo il negare l’einaudiano diritto a poter conoscere per deliberare.
Cosa c’è di educativo nella reiterata e prolungata violazione di direttive comunitarie poste a tutela dell’Ambiente e della salute umana, che pure è stata perpetrata in Basilicata?
Ho apprezzato davvero, mi creda, lo sforzo che lei ha compiuto, ma dopo anni di ritardi ed omissioni non posso accontentarmi di una risposta che non da alcuna garanzia sui tempi e sui modi.
Non posso accontentarmi del suo “cercheremo di rimediare”. No, non può bastare, anche alla luce dei ritardi che lei stesso ha citato.
Almeno per ora continuerò la mia iniziativa nonviolenta. Lo faccio chiedendole un ulteriore sforzo, di cui mi auguro saprà e vorrà essere capace: Quando?
So per certo che per sbloccare questa situazione basterebbe indire una gara d’appalto per l’acquisizione di un software.
La mia, Assessore, è fame di legalità e di verità. Deluso - le confesso - dal tombale silenzio con il quale il “rivoluzionario” Presidente della Giunta ha accolto la mia offerta di aiuto, le chiedo di essere se possibile meno evasivo e di chiarire le tappe che porteranno la Regione a rispettare finalmente l’art. 251 del Codice dell’Ambiente e il diritto di tutti e di ciascuno a poter conoscere per deliberare. Per parte mia, che estremista non sono, continuerò lo sciopero della fame, ma mi impegno a recedere dal proposito di passare allo sciopero della sete, come atto di fiducia nei suoi confronti.
La ringrazio e resto in attesa e in ascolto. A volte anche da “Marte” possono arrivare inaspettati segni di vita.
Cordiali saluti
Maurizio Bolognetti
Segretario di Radicali Lucani
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Cannabis terapeutica, Bernardini: Coinvolgere i malati nel gruppo di lavoro per l’avvio del progetto pilota
Dichiarazione di Rita Bernardini, segretaria nazionale di Radicali Italiani e presidente d’onore dell’Associazione LapianTiamo - Cannabis Social Club Racale (LE)
Entro la fine del mese dovrà essere costituito il gruppo di lavoro che elaborerà l’allegato tecnico previsto al punto 2 dell’Accordo di collaborazione tra il Ministro della salute e il Ministro della difesa per l’avvio del Progetto Pilota per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis.
Questo gruppo di lavoro, che sarà composto da rappresentanti del Ministero della salute, del Ministero della difesa, dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, dell’AIFA, dell’Istituto Superiore di Sanità, del Ministero delle politiche agricole e forestali e delle Regioni e Province autonome, avrà il compito di “definire in un protocollo operativo la programmazione delle operazioni da compiere, la quantificazione dei fabbisogni in relazione alle patologie da trattare, la fitosorveglianza da esercitare, le verifiche da effettuare e le tariffe da applicare ai prodotti” e formulare “proposte sullo svolgimento delle attività, sui risultati e sull’appropriatezza prescrittiva, sulle condizioni patologiche che possono essere trattate con tali medicinali, nonché avvertenze e precauzioni d’uso, eventuali interazioni, controindicazioni ed effetti indesiderati”.
Proprio in vista delle finalità e dei compiti assegnati, sarebbe a mio avviso estremamente opportuno e utile che il gruppo di lavoro per l’avvio del Progetto Pilota possa prevedere forme di coinvolgimento dei malati, veri destinatari delle cure in oggetto, e così arricchirsi dell’apporto qualificato di chi già da anni sperimenta sul proprio corpo i benefici dei farmaci cannabinoidi. Per questo chiedo - nella mia qualità di presidente ad honorem dell’Associazione LapianTiamo (www.lapiantiamo.it) - che ad Andrea Trisciuoglio e a Lucia Spiri, rispettivamente segretario e presidente dell’Associazione LapianTiamo, sia consentito di poter partecipare, o perlomeno di poter “osservare” i lavori che da qui a breve il costituendo gruppo sarà chiamato a svolgere. Sarebbe un importante segnale di apertura e di trasparenza che le istituzioni competenti, e in primis il Ministero della salute, mi auguro possano e vogliano dare senza esitazioni per avviare nel migliore dei modi, sia pure tardivamente, un percorso che per tanti cittadini malati è sinonimo di speranza e di vita.
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Ogm, Ass. Coscioni a Ministro Martina: richiesta incontro per nominare Patrick Moore ambasciatore Expo 2015
L’Associazione Luca Coscioni ha inviato stamane una richiesta di incontro ufficiale al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali , Maurizio Martina, per valutare con lui la possibilità che Patrick Moore sia nominato Ambasciatore per EXPO 2015.
Expo 2015 ha il titolo "Nutrire il pianeta, energia per la vita": in tale ambito non si può tralasciare una discussione sugli Ogm, attraverso personalità scientifiche nazionali ed internazionali che da anni si battono per far conoscere alla collettività i vantaggi dell'uso degli organismi geneticamente modificati e che possano presentare dati sperimentali. “Per questo - scrivono Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Roberto Defez, Istituto di Bioscienze e BioRisorse del CNR e Consigliere generale dell'Associazione Luca Coscioni - abbiamo chiesto con un appello pubblico che Patrick Moore divenga ambasciatore di Expo 2015. Ad oggi l’appello ha raggiunto centinaia di sottoscrizioni di esponenti del mondo scientifico e della società civile, tra cui il premio Nobel per la Medicina Erwin Neher. Patrick Moore da sempre ha avuto un approccio basato sul sistematico controllo dei dati scientificamente dimostrati. E’ stato il principale portavoce della campagna internazionale per sostenere i processi di sostegno alla sperimentazione e distribuzione del cosiddetto "Golden Rice", il riso arricchito di provitamina A, concepito dallo scienziato Ingo Potrykus, con la finalità di aumentare l’apporto di vitamina A in popolazioni che hanno una dieta basata esclusivamente sul riso che, drammaticamente, determina centinaia di migliaia di casi di cecità infantile proprio a causa di carenza di vitamine, non reperibili in altra maniera. Si tratta di un progetto umanitario totalmente gratuito per gli agricoltori che volessero adottare questo riso arricchito e totalmente esente da interessi delle aziende sementiere internazionali”.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Protesta radicale nonviolenta di Marco Cappato contro il generale thailandese Prayuth Chan-Ocha a Milano per vertice Asem
Ha raggiunto anche i media thailandesi la notizia della protesta radicale nonviolenta con gli attivisti thai di Marco Cappato, presidente del Gruppo Radicale - federalista europeo. Il gruppo protestava contro il generale thailandese Prayuth Chan-Ocha, giunto in Italia per partecipare al vertice Asem tra Europa e Asia.
Il militare ha preso il potere nel paese asiatico dopo le tensioni e gli scontri dei mesi scorsi, a cui sono seguite le dimissioni della premier Yingluck Shinawatra. Successivamente Prayuth ha dichiarato la legge marziale, che ha portato anche un giro di vite sui media. Il generale ha giustificato la misura come necessaria a impedire le violenze scaturite da sei mesi di proteste anti-governative.
Scrive Giuseppe Bolotta, uno degli organizzatori della manifestazione di Milano: "La protesta ha avuto ampia risonanza mediatica sui media thai (oltre ad essere stata menzionata su tutti i principali media italiani). La manifestazione ha esercitato un impatto politico realmente significativo in Tailandia, dando forza al movimento d'opposizione, che seppur maggioritario è in questo momento silenziato causa legge marziale. Tanti cittadini thailandesi si sono emozionati riscontrando l'interesse e la partecipazione di un politico italiano al sit in".
Diversi media thai hanno riportato la notizia della protesta, menzionando la presenza di Marco Cappato in qualità di rappresentante di Radicali Italiani ed ex parlamentare europeo.
Alcuni link:
- Un articolo di Giuseppe Bolotta su sudestasiatico.com, dal titolo: "La Tailandia e le dittature militari: il ritorno del militarismo nella 'terra dei sorrisi'", che aiuta a capire la situazione tailandese;
- L'articolo su Matichon, una delle principali testate thai;
- Un articolo su Kapook, altra testata tailandese.
Rimborsopoli/Manfredi: Dire che la giustizia faccia il suo corso non basta. Consiglio dia segnale forte: subito indennità consiglieri uguali a quella di Fassino
Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani e segretario dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Dopo le imputazioni coatte di oggi, è doveroso dichiarare che la giustizia non deve guardare in faccia nessuno e deve fare il suo corso, valutando in modo esaustivo le situazioni diverse dei diversi consiglieri regionali coinvolti. Ma non basta dichiarare questo.
Occorre che il Consiglio Regionale prenda spunto sia dalle decisioni della magistratura sia dalla querelle "Renzi-Chiamparino" sui tagli alle Regioni per dare un ulteriore segnale forte e inequivocabile di cambiamento, dopo quelli che hanno portato alla riforma con forte ridimensionamento dei contributi ai gruppi e all'abolizione dei vitalizi: si acceleri al massimo la procedura per equiparare le indennità dei consiglieri regionali a quella del sindaco del capoluogo di regione (praticamente un dimezzamento dell'indennità attuale).
Sergio Chiamparino aveva annunciato l'"obiettivo Fassino" nella prima seduta della Giunta Regionale. Il presidente del Consiglio Regionale, Mauro Laus, ha dichiarato recentemente che il Piemonte può anticipare una decisione che è al vaglio di tutte le Regioni. Lo si faccia. Così il Piemonte sarà più forte nel confronto con Roma sui tagli di bilancio.
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Cannabis terapeutica/Radicali Piemonte: Ottima l'apertura del presidente Coldiretti. Regione e comune prendano spunto da studio Coldiretti e da nostre petizioni
Dichiarazione di Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani, e Igor Boni, presidente dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta:
La chiara presa di posizione del presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, favorevole alla coltivazione su larga scala della cannabis a fini terapeutici, ha il grande merito di far fare un altro passo in avanti, dopo l'Accordo stipulato fra Ministeri della Salute e della Difesa per la produzione della cannabis presso lo Stabilimento Militare Farmaceutico di Firenze. Quell'Accordo deve essere un punto di partenza e non di arrivo. Altri operatori, in Italia, hanno le capacità e le competenze per attuare coltivazioni di cannabis. La legge (DPR 309/90) permette a "chiunque" si attenga alle regole prescritte di coltivare e produrre cannabis a fini terapeutici.
Ci auguriamo che lo studio fatto fare dalla Coldiretti sull'opportunità della coltivazione della cannabis nelle serre dismesse sia valutato attentamente sia dalla Regione Piemonte sia dal Comune di Torino, dove noi radicali abbiamo presentato petizioni a sostegno di provvedimenti concreti, non solo di proclami di buone intenzioni, per venire incontro alle esigenze concrete di migliaia di cittadini malati.
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Petizione regionale per promuovere “Progetti pilota” di coltivazione cannabis terapeutica
Relazione di accompagnamento a petizione comunale per cannabis
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