Radicali Italiani
Bonifiche/Basilicata, Gallo e Cappato: Bolognetti si batte per il diritto alla salute e alla verità. Pittella deve rispondere.
Dichiarazione di Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretario e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente il Partito radicale
Esprimiamo tutto il nostro sostegno agli obiettivi dell'iniziativa nonviolenta intrapresa da Maurizio Bolognetti, Consigliere generale dell'Associazione Luca Coscioni, in sciopero della fame da cinque giorni. La nostra associazione si batte per il diritto alla salute e, come soggetto costituente il Partito radicale, per il diritto alla verità e alla conoscenza di dati e fatti che sono di interesse generale. Come ha sottolineato Bolognetti, da troppo tempo la Basilicata non rispetta alcuni articoli del Codice dell'Ambiente e di certo non rispetta quell'art. 251 che prevede l'istituzione dell'Anagrafe dei siti da bonificare. Si tratta di una regione che è stata condannata per la violazione di direttive Comunitarie in materia di tutela ambientale ed è al tempo stesso oggetto degli appetiti delle multinazionali del petrolio. In queste condizioni di illegalità diffusa e di oggettive urgenze per difendere la qualità della vita dei cittadini lucani, chiediamo a Marcello Pittella di rispondere urgentemente a Bolognetti impegnandosi a realizzare e pubblicare in tempi certi e rapidi l'anagrafe pubblica dei siti da bonificare.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Anagrafe dei siti da Bonificare, Bolognetti: Aldo Berlinguer ovvero l'invasione degli ultracorpi
La lunare e allucinata risposta che Aldo Berlinguer ha dato a Mary Padula(Blutv) sui contenuti e gli obiettivi della mia iniziativa nonviolenta me la spiego solo in un modo: Berlinguer è una fava proveniente dal remake del film "l'invasione degli ultracorpi". Assessore Berlinguer, mi perdoni, ma qui "l'estremista" non sono io, ma voi. Non uso strumenti "estremi", uso il mio corpo per dialogare e provare a farvi capire che dopo dieci anni, e ripetuti impegni non mantenuti, occorre rispettare l'art. 251 del Codice dell'Ambiente e istituire l'anagrafe dei siti inquinati da bonificare. Magari evitando omissioni. Provi ad ascoltare un pochino meno Eni, Shell e Total e presti attenzione a quello che ho scritto.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Cordiali saluti
Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani
P.S. Perdona loro perché non sanno quello che dicono.
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Ebola. Viale, perché solo per slow food frontiere chiuse con Sierra Leone, Liberia e Guinea? Nemmeno Bitonci ha chiuso Padova.
A pochi giorni dall’apertura del Salone del Gusto di Torino, giovedì 23 ottobre, l’esponente radicale e consigliere comunale del PD, Silvio Viale, torna a chiedere perché le frontiere con Sierra Leone, Liberia e Guinea debbano essere chiuse solo per Slow Food.
Prendendo spunto dalle dichiarazioni di Carlin Petrini "Naturalmente non ci saranno delegati di Sierra Leone, Guinea e Liberia. La chiusura delle frontiere, le zone in quarantena e le precauzioni assolutamente necessarie hanno impedito qualsiasi possibilità di invito.”, Silvio Viale ha diffuso la seguente nota:
"Non mi risulta che il Governo Italiano abbia chiuso la frontiera con i paesi coinvolti nell’epidemia di Ebola, ma che abbia solo deciso di rafforzare controlli per i viaggiatori in uscita da quei paesi e di prestare attenzione all’insorgere ai sintomi per 21 giorni. Stupisce, quindi, che gli organizzatori del Salone del Gusto, invece di invitare per tempo i delegati di Sierra Leone, Guinea e Liberia, abbiano preferito la via più comoda e più semplice: non invitarli affatto. Sono il primo a non sottovalutare il pericolo di Ebola e a ritenere che occorra certamente prepararsi all’arrivo in Italia del paziente zero, bianco o nero che sia, con il virus Ebola in corpo, ma l'ultima cosa da fare è quella di creare allarmismo. Sembra che gli organizzatori del Salone del Gusto - Terra Madre siano gli unici ad avere chiuso la frontiera italiana. Non sarò certo io ad equiparare la posizione di Carlin Petrini con la speculazione politica del duo Bitonci-Tosi. Voglio, però, fare osservare che sui siti dei comuni di Padova e Verona non vi è nemmeno la parola Ebola e che Padova si candida ad essere il terzo braccio del sistema anti-Ebola insieme allo "Spallanzani" di Roma e al "Sacco" di Milano. Se nemmeno Bitonci teme Ebola, qualcuno dovrebbe spiegare perché solo per Slow Food, Terra Madre e il Salone del Gusto dovrebbero essere chiuse le frontiere con Liberia, Sierra leone e Guinea? Che lo debba fare, forse, il Ministro della Salute?"
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Milano. M4: Cappato "prima di decidere vogliamo vedere il piano della mobilità, già in ritardo di un anno"
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo radicale-federalista europeo a Milano
Prima di decidere sulla M4 la Giunta Pisapia deve presentare il piano urbano della mobilità, cioè lo strumento pianificatorio sul quale hanno già accumulato un anno di ritardo.
Solo avanzando una proposta.complessiva sulla mobilità metteranno i cittadini e il Consiglio comunale nelle condizioni di valutare le alternative in campo.
Solo con la pubblicazione del piano sapremo se il Sindaco e la giunta hanno il coraggio di mantenere l'impegno assunto sui referendum 2011 o se restano ostaggio delle logiche finanziarie delle grandi opere.
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Bolognetti: Viva Matera 2019, Viva la Basilicata. Viva lo Stato di diritto e la Costituzione
Viva Matera 2019, Viva la Basilicata dei Calanchi e dei Parchi, degli straordinari paesaggi e delle Dolomiti. Viva la Basilicata delle buona tavola, di Don Giustino Fortunato e di Saverio Nitti, del discorso “sui doveri della borghesia” pronunciato da Benedetto Croce a Muro Lucano. Viva la Basilicata della differenza(vero Paolo Albano), dei castelli federiciani e dei mille dialetti.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Ma Viva nella coscienza di ciascuno e di tutti la necessità di rispettare la Legge e il diritto, l'Ambiente e il diritto alla salute, il diritto alla conoscenza e a non essere trattati da sudditi.
Maurizio Bolognetti "Verdana","sans-serif"">, Segretario Radicali Lucani(al 4° giorno di sciopero della fame per chiedere il rispetto del Codice dell’Ambiente)
Approfondimenti
mso-fareast-font-family:Calibri;mso-bidi-font-family:"Times New Roman";
mso-ansi-language:IT;mso-fareast-language:EN-US;mso-bidi-language:AR-SA">Tgr Basilicata, 17 ottobre 2014
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Bolognetti a Pittella: La vera rivoluzione passa attraverso la cruna d'ago del rispetto dello Stato di diritto.
Lettera aperta n°2 a Marcello Pittella
Mi piacerebbe che il descamisados Marcello Pittella, che ho intravisto commosso ed esaltato in piazza a Matera, riuscisse a provare un'analoga emozione - non dico commozione - per le questioni attinenti il diritto dei cittadini a poter conoscere per deliberare.
Caro Presidente, perché non provi ad indossare anche i panni di "ultras" dello Stato di diritto"?
Da troppo tempo la Basilicata non rispetta alcuni articoli del Codice dell'Ambiente e di certo non rispetta quell'art. 251 che prevede l'istituzione dell'Anagrafe dei siti da bonificare.
Chiedo a te, in quanto rappresentante del massimo Ente regionale, di onorare la legge e il diritto dei cittadini lucani a poter conoscere per deliberare.
Ecco, il percorso verso Matera 2019 potrebbe iniziare con il coltivare la "cultura" dello Stato di diritto, del rispetto della legge e delle regole.
Ne abbiamo bisogno, ne hai bisogno. Ne abbiamo bisogno in una regione che è stata condannata per la violazione di direttive Comunitarie in materia di tutela ambientale, in una regione che da anni non riesce a far decollare una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, in una regione letteralmente presa d'assalto dalle multinazionali dell'oro nero e dai signori della monnezza un tanto al chilo. A peso d’oro, direi!
Ne abbiamo bisogno, caro Governatore, così come una pianta ha bisogno di acqua per poter continuare a vivere.
Onoriamo questa nostra terra e questa nostra comunità applicando la legge, rispettando la legge.
il mio non è un ricatto, sto semplicemente chiedendo che la nostra Regione rispetti la sua propria legalità, così come da tempo con Marco Pannella, Rita Bernardini, con i compagni e compagne radicali chiediamo al nostro Stato di rispettare la sua propria legalità sul fronte giustizia-carceri.
Il tuo silenzio, caro Marcello, assordante e un po' omertoso, non onora te, la carica che ricopri e l'Istituzione che rappresenti che è palesemente fuorilegge.
Con fiducia torno a chiederti una risposta.
Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani 10.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif"">(al 4° giorno di sciopero della fame)
P.S.
Caro Governatore, nell'interrogare te, nel contempo mi rivolgo all'intero ceto dirigente lucano, ad iniziare dal tuo predecessore Vito De Filippo, che nel febbraio del 2013 ebbe ad onorare un mio intervento sulla questione che ho sottoposto alla tua attenzione scrivendo: “Il principale motivo ostativo è appunto nella mancanza del Piano regionale dei rifiuti che, occupandosi di tutto ciò che è rifiuto, all’interno dovrà contenere non solo l’anagrafe dei siti da bonificare, a quel punto formalizzata e resa pubblica, ma anche le linee di intervento per la bonifica. Mi rendo conto che questa precisazione non risolve in tutto il problema, anche perché, nel rispetto dei principi della Convenzione di Aarhus, in materia ambientale la questione della possibilità di accesso da parte di tutti alle informazioni è quanto mai sostanziale”.
E ancora chiedo ad Antonio Luongo, a Piero Lacorazza, a Vincenzo Folino, ad Antonio Pisani, a Livio Valvano, a Nicola Benedetto, a Mariano Pici, a Cosimo Latronico, a Nicola Becce, a Francesco Nicola Riviello, al Pd Basilicata, a Raffaele Tantone, a Franco Simone, a Luigi Scaglione, all'intero Consiglio regionale, a tutti coloro che si riempiono la bocca con la parola legalità e Costituzione, di battere un colpo, di proferir verbo, di rompere il "riserbo".
Parliamone, e parliamo del futuro di questa nostra bella terra. Un futuro che non può essere eretto su fondamenta di cartapesta.
La vera rivoluzione passa attraverso la cruna d'ago del rispetto dello Stato di diritto.
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Presentazione di "Stato di diritto contro Ragione di Stato" alla Camera dei Comuni
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Ostia-Incendio doloso X Municipio: Radicali: concessioni già 'in fumo' da anni perché non rispettate. Pubblicheremo su opencampidoglio.it gli atti bruciati
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere Radicale capitolino e Paolo Izzo, segretario Radicali Roma L'incendio doloso nell'archivio del X municipio in cui si trovavano le concessioni degli stabilimenti balneari di Ostia, mostra quanto sia stato opportuno l'esposto che abbiamo depositato presso la Procura della Repubblica due giorni fa, in cui è stata riportata la attenta e documentata misurazione di tutte le altezze delle barriere. Barriere innalzate dai gestori balneari contravvenendo a quanto richiesto nelle stesse concessioni loro accordate, è una coincidenza che ha dell'incredibile. Opportuno quanto i controlli che stanno avvenendo in queste ore da parte della Capitaneria di Porto su richiesta della Procura. Come sottolinea il Sindaco questo incendio non può che essere un "Atto intimidatorio contro la politica della legalità", ovvero la politica che ha portato, sempre a seguito di un nostro esposto, le autorità locali a riaprire gli accessi pubblici al mare abusivamente ostruiti dagli stabilimenti.
I documenti presentati in questo nuovo esposto dimostrano, a nostro avviso, che alcune delle concessioni andate bruciate andrebbero anche ritirate per l'evidente violazione di leggi nazionali ed europee.
Per questo vogliamo leggere il gravissimo attacco alle istituzioni che tale incendio rappresenta, come un segnale che ci indica che abbiamo trovato la chiave giusta per affrontare l'illegalità onnipresente ad Ostia. Le concessioni sono andate "in fumo" da anni, perché non sono state rispettate con la reticenza di tutte le istituzioni. Dopo quanto accaduto questa notte abbiamo deciso di pubblicare sul sito Opencampidoglio.it la maggior parte delle concessioni riguardanti gli stabilimenti di Ostia, da noi acquisite tramite accesso agli atti nei mesi scorsi e già trasmesse alla Procura allegate all'esposto di un anno fa.
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Relazione legge 194/78 - Viale, basta giustificazioni da ragioneri, servono piani regionali seri per affrontare l'obiezione di coscienza e ridurre l'attesa
Sulla relazione annuale sullo stato di applicazione della legge 194/78, diffusa oggi dal ministero, è intervenuto Silvio Viale, esponente radicale e consigliere comunale del PD, che invita a ad affrontare il tema della cosiddetta "Obiezione di Coscienza" emancipandosi dai calcoli da ragioniere del ministro.
Silvio Viale che è responsabile del servizio IVG della Citta della Salute e della Scienza di Torino - Ospedale Sant'Anna, dove si effettua il 3,3% degli aborti in Italia è il 41% di quelli del Piemonte, ha diffuso la seguente dichiarazione:
"Dopo avere monitorato e approfondito i dati occorre affrontare seriamente le implicazioni dell'obiezione di coscienza con una logica sanitarie e non da ragioniere. Sono stato il primo a far notare come, pur nei limiti legislativi della 194, il numero di ginecologi non obiettori, nel 2012 circa 1551 contro i 3551 obiettori, possa essere sufficiente, ma devo denunciare la logica rassicurante da ragioniere con cui il ministro interpreta i dati. Infatti, se è vero che la media nazionale è di 1,4 IVG a settimana per non obiettore, occorre aggiungere anche che, con gli stessi criteri, la media nazionale è di 2,35 nati a settimana per ginecologo. Purtroppo la discrimininazione verso quei servitori dello Stato, che permettono l'applicazione della 194/78, non è nel carico di lavoro ma nella marginalità sanitaria e professionale con cui le IVG sono relegate ai margini del sistema sanitario.
Occorrono piani sanitari regionali che garantiscano la piena soddisfazione professionale dei medici impegnati nelle IVG, programmando un numero minimo adeguato di interventi nei presidi principali è una percentuale in essi di medici non obiettori. Tutti sanno, compreso il ministro, che nel 90% dei casi l'obiezione non ha motivazioni etiche, ma di convenienza professionale, anche solo per evitare i rischi giudiziari e le implicazioni organizzative di quello che si configura come un servizio in più da svolgere. Volete un esempio di qualcosa che la relazione è continua a non dire? In Italia solo il 41% delle donne riesce a fare l'IVG entro le 9 settimane (62 giorni), mentre la media europea è attorno al 60% con punte molto più alte nei paesi nordici, perché i tempi di attesa per la certificazione portano a eseguire le IVG più tardi. Non serve fare poche IVG in tutti i presidi. Servono, invece, una pianificazione sanitaria seria e il coinvolgimento dei consultori negli interventi come prevede da 36 anni la legge 194/78."
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Disabilità, Gallo: Stato fuorilegge per mancato aggiornamento nomenclatore
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, a margine dei lavori del Convegno "Disabilità e Diritti. Aggiornare subito il Nomenclatore" in corso presso il Senato della Repubblica- Sala Capitolare (il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, Piazza della Minerva 38), organizzato dalla Commissione Diritti Umani del Senato, insieme con il CSR (Commissione di studio e ricerca Ausili tecnici per le persone disabili)
A luglio di quest'anno, insieme con il professor Gilberto Corbellini, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni ho incontrato il Ministro Beatrice Lorenzin. A seguito dell’incontro come Associazione Luca Coscioni, abbiamo inviato una nota tecnica (LEGGI QUI) a firma di Gustavo Fraticelli, già co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, Maria Teresa Agati, presidente C.S.R. (Centro Studi e Ricerche Ausili per persone disabili), Marcello Crivellini, docente di Analisi e organizzazione di sistemi sanitari al Politecnico di Milano, e mia con una serie di proposte per la revisione del regolamento dell’assistenza protesica, vale a dire aggiornamento dei Lea e del Nomenclatore tariffario. Tra i punti evidenziati: -aggiornamento immediato a costo zero perché attualmente su alcuni dispositivi lo Stato spende di somme raddoppiate rispetto all' effettivo costo; - un più efficace sistema di identificazione dei dispositivi erogabili attraverso la registrazione approvata da un’apposita commissione simile a quella del farmaco, dei modelli fornibili (così come avviene in tutta Europa ed in tutti i paesi civili del mondo) in un “Repertorio” degli ausili tecnici, peraltro già previsto dalla legge finanziaria 2006 – art. 292 comma b), permetterebbero da soli e “a costo zero” l’eliminazione della quasi totalità delle forniture difformi, “discrezionali” ed incontrollabili in quanto ad appropriatezza e congruità, che costituiscono il vulnus più appariscente e più grave dell’attuale sistema. E' bene ricordare che secondo l'art. 11 (Decreto Ministeriale - Ministero della Sanità - 27 agosto 1999, n. 332): "Il nomenclatore è aggiornato periodicamente, con riferimento al periodo di validità del Piano sanitario nazionale e, comunque, con cadenza massima triennale, con la contestuale revisione della nomenclatura dei dispositivi erogabili". Cadenza massima triennale!!!! Il nostro è uno Stato fuorilegge in cui pagano le conseguenze i disabili. Le persone disabili hanno il diritto di conoscere con chiarezza e senza ambiguità quali sono i dispositivi a cui hanno effettivamente diritto, senza sottoporsi ad umilianti mercanteggiamenti per sapere se un determinato prodotto può essere ottenuto gratuitamente oppure no, oppure tra quali modelli di ausilio sia possibile effettuare la scelta; l’Associazione Luca Coscioni da anni si batte per i loro diritti e per il dovere da parte delle istituzioni di garantire condizioni di vita accettabili, possibili e degne di un Paese sviluppato come l’Italia. Oggi siamo qui con il nostro co-presidente Marco Gentili che ha rivolto un appello a Matteo Renzi per il rinnovo degli ausili ai disabili. Il premier, come tutti i precedenti Governi, ha procrastinato la questione, dopo un colloquio con il Ministro Lorenzin, a dicembre. Sarà la volta buona o ci troveremo dinanzi all'ennesima presa in giro?© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Adozioni gay: diniego a coppia statunitense, ennesimo caso di sequestro di diritti alla dogana
"È possibile che i diritti di cui si beneficia in altri Paesi del mondo vengano costantemente sequestrati alle nostre frontiere? È una situazione assurda per la quale i nostri governanti dovrebbero vergognarsi."
Così Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, ha commentato il diniego della Procura che a Bologna ha negato l'adozione del figlio naturale della partner omosessuale già avvenuta negli Stati Uniti d'America. La coppia è composta da una donna statunitense con cittadinanza italiana acquisita per discendenza e da una donna statunitense.
"Mentre tarda ancora una legge che estenda il matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso, il 'tira e molla' tra Governo e Parlamento sulle unioni civili mantiene questo scenario surreale in cui ci si accanisce persino sui bambini. Siamo arrivati persino al paradosso per il quale una bambina rischia di perdere il riconoscimento del legame con una delle madri e persino con il fratellino. La bimba rischia anche di essere privata anche del diritto di cittadinanza italiana e europea riconosciuto invece al fratellino per discendenza dalla madre cittadina italiana. i due fratellini verrebbero quindi trattati differentemente e la bimba non avrebbe l'opportunità futura di studiare e lavorare in Europa.
L'assenza di una legge che estenda il matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso rappresenta ormai un vulnus morale le cui conseguenze sono sempre più spesso pagate dai più piccoli e dai più indifesi. basta giocare con le nostre vite e con quelle dei nostri figli! Uguaglianza, subito!"
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Radio Radicale domani ricorderà Sergio Stanzani ad un anno dalla morte
In occasione del primo anniversario della sua morte, domani Radio Radicale ricorderà Sergio Stanzani, fondatore del Partito Radicale e a lungo dirigente e parlamentare.
Verranno per l'occasione trasmessi diversi servizi su di lui a partire da questa notte, per poi proseguire nelle diverse fasce di programmazione della giornata di domani.
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Il digiuno di Bolognetti (Radicali lucani) per la mancata anagrafe dei siti lucani da bonificare(TRM)
Il servizio di Trm, 16 ottobre 2014
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Anagrafe dei siti da bonificare, Bolognetti (Radicali): da ieri sera in sciopero della fame
Fonte Basilicatanet, 16 ottobre 2014
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">AGR “ bevo il mio primo cappuccino alla sua salute e alla salute del popolo inquinato, degli avvelenati di Stato e dallo Stato, di chi intende "militarizzare" un territorio non nell'interesse del Paese, ma per assecondare gli interessi di lobby e corporazioni” E’ quanto si legge in una nota inviata da Maurizio Bolognetti, segretario Radicali lucani al presidente della Regione Basilicata. “Occorre, Presidente, onorare quelle leggi della Repubblica da troppo tempo violate. Occorre rispettare il diritto dei cittadini a poter conoscere per deliberare. Una volta di più e una volta ancora chiediamo che la Regione Basilicata rispetti la sua propria legalità e renda disponibile l’anagrafe dei siti da bonificare. Chiediamo che venga rispettato il sacrosanto diritto di tutti e di ciascuno a poter conoscere per deliberare. Ed è per questa ragione, Presidente, che dalle ore 23.55 del 15 ottobre ho inteso intraprendere uno sciopero della fame che andrà avanti ad oltranza. Non è un ricatto il mio, ma solo l’invito alle Istituzioni che lei rappresenta a rispettare la propria legalità. Questa volta non basteranno generiche rassicurazioni. Chiedo impegni concreti e un crono programma che porti in tempi brevi a rendere disponibile e fruibile a tutti, sui siti della Regione, l'anagrafe dei siti da bonificare. Mi auguro, signor Governatore, che per una volta lei sappia e voglia ascoltare e agire di conseguenza”.
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Rifiuti, Iervolino: La Corte di Giustizia europea condanna l’Italia sul caso Lazio, ora la Commissione intervenga sulle altre discariche
Dichiarazione di Massimiliano Iervolino, membro della direzione nazionale di Radicali Italiani:
Oggi la Corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia per la violazione della Direttiva 1999/31/CE, contestando al nostro Paese il metodo di smaltimento dei rifiuti nelle discariche di Malagrotta, Colle Fagiolara, Cupinoro, Inviolata, Fosse Crepacuore e Borgo Montello. Con questa pronuncia l’intero sistema dei rifiuti del Lazio subisce una pesantissima bocciatura dall’Europa, visto che – per molti anni e nonostante i continui richiami della Commissione – negli invasi elencati si è continuato a smaltire “tal quale”. La Corte, inoltre, ha ribadito che i trattamenti necessari per il conferimento dei rifiuti in discarica non comprendono la cosiddetta trito vagliatura. In merito a questa ultima contestazione v’è da aggiungere che l’associazione Radicali Roma - attraverso diverse prove fotografiche - ha dimostrato che anche durante il 2013 in diversi invasi del Lazio si è continuato ad interrare “trito vagliato”, checché ne dicano autorevoli esponenti della Regione. Ma v’è di più, il giudizio odierno della Corte potrebbe avere una rilevanza tale da poter divenire a tutti gli effetti una sentenza pilota. Infatti, la condanna del nostro Paese sul “caso Lazio” potrebbe avere ripercussioni su tante altre discariche italiane che continuano a ricevere il c.d. “tal quale”. Basta andare a leggersi gli ultimi due rapporti dei Rifiuti Urbani a cura dell’ISPRA per comprendere l’illegalità diffusa che si cela intorno allo smaltimento dei RSU. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale nel 2013, facendo riferimento a dati del 2012, certificò che la metà dei rifiuti raccolti (53%) a livello nazionale erano stati smaltiti in palese violazione della Direttiva europea 1999/31/CE, cioè senza essere sottoposti ad alcuna forma di pretrattamento, invero detta percentuale superava il 70% in sei regioni (Valle d’Aosta, Liguria, Trentino Alto Adige, Marche, Campania e Piemonte), e il 50% in altre sei (Lazio, Basilicata, Veneto, Sicilia, Calabria, e Toscana). L’ultimo rapporto Ispra 2014, che riporta i dati del 2013, attesta nuovamente il comportamento illegale dell’Italia, infatti più del 40% dei rifiuti smaltiti in discarica non subiscono nessun trattamento preliminare. Come Radicali – alla luce della sentenza di oggi e considerando i dati inequivocabili forniti dall’Ispra – auspichiamo che la Commissione europea voglia intervenire rapidamente sugli innumerevoli invasi italiani che continuano a ricevere rifiuti senza rispettare l’obbligo di trattamento previsto dalla Direttiva 1999/31/CE.
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Rifiuti, Radicali: La Regione Lazio continua a non avere una rete integrata ed adeguata di impianti di gestione dei rifiuti. Nell'ottobre 2013 in provincia Roma e nel Lazio ancora sversati rifiuti non trattati
Dichiarazione di Massimiliano Iervolino, membro Direzione Radicali italiani, e Riccardo Magi, consigliere capitolino Radicale
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Cannabis terapeutica/Torino/Petizione radicale discussa da commissioni consiliari. Manfredi: giusto coinvolgere regione, ma intanto comune promuova studio di fattibilità con IPLA, Bonafous e farmacie comunali
Oggi la I e IV Commissione del Consiglio Comunale di Torino hanno discusso la petizione comunale, promossa dall'Associazione radicale Adelaide Aglietta, che richiede di attivare a Torino un progetto di coltivazione e distribuzione della cannabis a fini terapeutici.
Erano presenti i tre primi firmatari della petizione: Igor Boni, presidente Associazione Aglietta, Alessandro Frezzato, membro di Direzione dell'Associazione Luca Coscioni, Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani.
È intervenuta in Commissione anche il vice-sindaco di Torino, Elide Tisi, che ha espresso la volontà dell'amministrazione comunale di coinvolgere sul tema la Regione, come peraltro richiesto dall'Ordine del Giorno “Viale e altri”, approvato a grande maggioranza dal Consiglio Comunale il 13 gennaio 2014.
Al termine della seduta, Giulio Manfredi ha dichiarato:
Lo stesso giorno in cui abbiamo presentato la nostra petizione in Consiglio Comunale ne abbiamo presentata una analoga in Consiglio Regionale. E' giusto coinvolgere la Regione Piemonte nel progetto-pilota di coltivazione della cannabis; oltretutto, l'IPLA (che, assieme all'Istituto Bonafous, abbiamo indicato come possibili siti per l'attuazione del progetto-pilota) è una società partecipata della Regione. Vogliamo solamente evitare il gioco dello scaricabarile. Per questo, ci pare molto di buon senso la proposta avanzata oggi dal consigliere Michele Curto: oltre ad esperire i contatti con la Regione, il Comune si faccia promotore di uno “studio di fattibilità”, che metta attorno a un tavolo IPLA, Istituto Bonafous e “Farmacie Comunali Torino S.p.A.”, che potrebbero utilizzare il prodotto della coltivazione per la produzione di preparati galenici.
I radicali non sono mai stati quelli del “tutto e subito”. Sono sempre stati quelli del “un passo per volta nella direzione giusta”. L'accordo fra Ministeri della Salute e della Difesa per la produzione dei farmaci cannabinoidi presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze ha rotto finalmente il ghiaccio ma deve essere considerato il punto di partenza e non quello di arrivo. A Torino come nel resto d'Italia ci sono le condizioni per permettere ad altri operatori di avvalersi dell'art. 17 del DPR 309/90 (Testo Unico sugli stupefacenti), che consente a “chiunque” abbia i requisiti per essere autorizzato di coltivare e produrre la cannabis a fini terapeutici.
Approfondisci:
Petizione regionale per promuovere “Progetti Pilota” di coltivazione cannabis
Relazione di accompagnamento a petizione comunale per cannabis terapeutica
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Disabilità, Ass. Coscioni: mentre Renzi rimanda aggiornamento nomenclatore, domani convegno al Senato.
17 settembre, Matteo Renzi al programma Le Iene, rispondendo all'appello del nostro co-presidente, Marco Gentili che chiedeva l'aggiornamento del Nomenclatore tariffari per non 'rimanere sepolti vivi' : "ci vediamo tra 20 giorni e facciamo il punto della situazione sull'aggiornamento del nomenclatore tariffario". 13 ottobre, Matteo Renzi a Bergamo: il nomenclatore 'sarà aggiornato entro dicembre'. [Stasera seconda puntata de Le Iene sempre con Marco Gentili e Matteo Renzi per chiedere conto del nulla di fatto] Passano i giorni, gli anni e i decenni ma nessuno sembra essere in grado di aggiornare il Nomenclatore tariffario, nonostante tutti i Governi precedenti abbiano fatto dichiarazioni di intenti. Il Nomenclatore tariffario «è il documento emanato e periodicamente aggiornato dal Ministero della Salute che stabilisce la tipologia e le modalità di fornitura di protesi e ausili a carico del Servizio Sanitario […] individua le prestazioni di assistenza protesica che comportano l’erogazione dei dispositivi riportati negli elenchi 1, 2 e 3 del nomenclatore tariffario e ne definisce le modalità di erogazione». Questo documento però è fermo al 1999. La Commissione Diritti Umani del Senato, presieduta dal sen. Luigi Manconi, insieme con il CSR (Commissione di studio e ricerca Ausili tecnici per le persone disabili) organizzano un convegno "Disabilità e Diritti. Aggiornare subito il Nomenclatore" che si terrà il giorno 16 ottobre 2014 dalle ore 15.00 preso il Senato della Repubblica- Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva (Piazza della Minerva 38). Tra i relatori, tra gli altri, Maria Teresa Agati, Presidente del CSR, e membro di direzione dell'Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Gentili, Luigi Manconi. Concluderà Vito De Filippo, Sottosegretario alla Salute. (Programma e modalità di accreditamento qui) Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato: "L’Associazione Luca Coscioni da anni si batte per i loro diritti e per il dovere da parte delle istituzioni di garantire condizioni di vita accettabili, possibili e degne di un Paese sviluppato come l’Italia. E proprio nel luglio scorso aveva incontrato il Ministro Lorenzin e proposto delle modifiche per la revisione del regolamento dell’assistenza protesica che produrrebbero a costo zero già un primo aggiornamento tecnico dell'elenco ausili".
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Il Consiglio di Zona 6 accoglie la richiesta del consigliere Radicale dimissionario Valerio Federico e sospende i lavori della commissione Decentramento e Città metropolitana
Dopo le dimissioni di Valerio Federico il Consiglio di Zona 6 accoglie la richiesta del consigliere Radicale e sospende i lavori della Commissione Decentramento e Città metropolitana
Dichiarazione di Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani:
"Queste assemblee elettive sono ancora prive di poteri, mezzi e strumenti coi quali dar seguito pienamente al mandato assegnato dal Regolamento del Decentramento, che rimane sostanzialmente inattuato da 17 anni".
Approfondisci:
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Convocazione XIII Congresso Radicali Italiani e informazioni per prenotazione
Care compagne, cari compagni,
il 13° Congresso di Radicali italiani si terrà a Chianciano Terme da giovedì 30 ottobre (inizio ore 16.00) a tutta domenica 2 novembre presso il Centro Congressi Excelsior in piazza Sant’Agnese 6 (piazza Italia).
Voglio innanzi tutto ringraziarti per aver voluto dare, con il tuo sostegno, letteralmente corpo e vita a iniziative e lotte politiche essenziali. Grazie per aver compreso l’importanza e il valore dell’iscrizione, della militanza, in poche parole dell’essere e del fare i radicali. Davvero, grazie per esserci.
È stato un anno, questo che ci stiamo lasciando alle spalle, denso, ricco di iniziative politiche; ed è stato anche uno degli anni più difficili, per il Movimento di Radicali Italiani, ma in generale per tutte le organizzazioni che compongono la “galassia radicale” e che sono i soggetti costituenti del Partito Radicale Nonviolento Transpartito Transnazionale. È stato un anno pesante per la pervicace e perdurante esclusione dall’accesso ai media. Il diritto a conoscere e ad essere conosciuti è costantemente violato, nonostante sentenze della magistratura e deliberati delle Authority. È una delle questioni che credo debba costituire oggetto della nostra riflessione nei giorni del congresso per l’individuazione di strumenti e iniziative che consentano di ripristinare un minimo di legalità.
Questa violazione di un diritto umano fondamentale ha avuto ed ha come logica conseguenza risvolti concreti nella nostra vita quotidiana. È infatti vero che RI ha dovuto vivere con una struttura operativa quasi inesistente e che il Partito Radicale ha dovuto chiudere il call center e licenziare le otto persone che da anni vi lavoravano; Partito che, nonostante i tagli, registra, ad oggi, un indebitamento pari all'intero autofinanziamento dello scorso anno.
È una questione di stretta attualità, rispetto alla quale noi – come movimento – non abbiamo dimostrato di essere, individualmente e collettivamente, non solo adeguati, ma neanche del tutto consapevoli. Intendo consapevoli del fatto che, dopo sessant’anni, il connotato di “democrazia reale” – l’opposto a Stato di Diritto, democratico, laico e federalista – del regime italiano è divenuto un dato strutturale, tecnicamente e formalmente ciò che si definisce un Regime, non fosse per il fatto che, anche in questo caso, vale la massima: “la durata è la forma delle cose”. Un sistema di comportamenti reiterati e trasmessi per un tempo così lungo nei confronti del popolo italiano è difficile da mutare a meno che non si operi un salto di qualità nella nostra lotta politica, nella nostra consapevolezza e intenzionalità, nell’esercizio e nella disciplina di analisi, idee e obiettivi a cui si dà corpo e che abbiano la forza della durata e della durezza delle cose che si fanno, le quali – ne sono convinta – durano solo se sono dure.
Per questo e in tal senso, dobbiamo ringraziare, intanto, lo studio legale del Prof. Andrea Saccucci per la collaborazione che ci ha permesso di depositare un nostro primo ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo proprio riguardo al diritto fondamentale negato al popolo italiano di conoscere per poter scegliere e deliberare: l’esempio, certificato, della nostra esclusione dai media sta lì a dimostrarlo. A partire da questo esempio, occorre estendere, perfezionare e aggravare i nostri ricorsi alle giurisdizioni sovranazionali contro lo Stato-canaglia detto Italia, che non merita di essere annoverato nella lista dei Paesi democratici, lista che già lo vede agli ultimi posti per molti altri aspetti che riguardino il Diritto e la Legge.
Come documentato fino a poco tempo fa dal Centro di Ascolto, nonostante le grandi difficoltà che lo hanno portato alla chiusura (e anche questo è un segno dei tempi della “democrazia reale” in cui vive il Paese), esiste e si aggrava una scientifica espulsione dei radicali da ogni spazio informativo, pubblico o privato che sia; l’ostracismo nei confronti delle iniziative del movimento radicale e dei suoi leader Emma Bonino e Marco Pannella; ed esiste, clamoroso, un vero e proprio “caso Pannella”, deliberatamente, sistematicamente cancellato, abrogato.
Ciò nonostante, grazie a tutti voi, al vostro impegno e alla vostra consapevolezza, siamo riusciti negli anni a inscrivere nell’agenda politica di questo Paese molti dei temi da noi individuati come prioritari ed essenziali. Grazie a una durissima lotta nonviolenta, condotta in prima persona da Pannella, e con l’adesione importantissima di tanti radicali, e di tantissimi appartenenti alla comunità penitenziaria e cittadini, abbiamo conseguito significativi risultati per quel che riguarda il diritto alla Giustizia e l’Amnistia per la Repubblica. Non era scontato il messaggio solenne del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alle Camere; quel messaggio, un vero e proprio documento radicale, pur se finora vergognosamente e volgarmente ignorato dai partiti del regime, costituisce un punto fermo destinato a incidere; e ha già inciso, come hanno inciso gli strumenti da noi individuati del ricorso alle giurisdizioni nazionali e internazionali che sempre più confermano e fortificano la nostra analisi. Sono indubitabili conquiste e successi radicali le sentenze delle corti di giustizia europee, della Corte Costituzionale, e persino le prese di posizione di Papa Francesco, il quale non solo ha abrogato la pena dell’ergastolo e introdotto nell’ordinamento Vaticano il reato di tortura, ma ha voluto anche incoraggiare, mentre da ogni parte gli si chiedeva di “mollare”, con due telefonate, l’azione nonviolenta di Marco Pannella. Non solo: una delegazione di esperti dell’ONU sulla detenzione arbitraria che ha visitato le carceri italiane dal 7 al 9 luglio ha avanzato raccomandazioni e proposte puntuali analoghe a quelle formulate dal Presidente Napolitano nel messaggio alle Camere volte a interrompere lo stato di illegalità in cui versa l’amministrazione della giustizia e la sua appendice carceraria nel nostro Paese, incluse le proposte in materia di amnistia e indulto, che sono "quanto mai urgenti per garantire la conformità al diritto internazionale".
È stato l’anno in cui le giurisdizioni hanno emesso sentenze letteralmente rivoluzionarie che hanno recepito diritti umani fondamentali, obiettivi storici delle lotte per il movimento radicale: dall'abrogazione per incostituzionalità delle parti più proibizioniste della legge Fini-Giovanardi sugli stupefacenti, alla demolizione di molti degli aspetti più odiosamente restrittivi dell’accesso alla procreazione medicalmente assistita ottenuti, questi ultimi, grazie al perseverante impegno dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà della ricerca. La via del ricorso alle giurisdizioni si rivela uno strumento imprescindibile di lotta per affermare lo Stato di diritto, democratico, federalista in una realtà in cui la degenerazione partitocratica e corporativa ha fatto precipitare l’Italia agli ultimi posti delle classifiche mondiali riguardo all'amministrazione della giustizia, alla libertà di impresa, all'inarrestabile formazione del debito pubblico.
È anche stato l’anno in cui ho posto in essere, con la presidente Laura Arconti e Marco Pannella un rilancio dell'iniziativa nonviolenta di disobbedienza civile in merito all'uso terapeutico della cannabis e volto alla legalizzazione delle sostanze stupefacenti a partire dalla marijuana.
Il Congresso deve essere l’occasione per dibattere e riflettere di tutto questo e di altro ancora, per confermare e rafforzare l’impegno sulle iniziative in corso, e decidere quelle che ci vedranno impegnati nel prossimo anno. Dovremo inoltre assumere decisioni urgenti e importanti rispetto al futuro e alle prospettive del Movimento, il reperimento di risorse, come far fronte a una situazione economico-finanziaria che rischia di collassare e pregiudicare le future iniziative, l’esistenza stessa di Radicali Italiani; e, non ultimo, l'apporto che saremo in grado di assicurare al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito.
Il prossimo anno il Partito Radicale compirà 60 anni. Nella nostra storia abbiamo spesso attraversato lunghi periodi di resistenza che hanno poi consentito all’Italia di realizzare grandi conquiste nel campo dei diritti umani, sociali e civili e di rallentare il processo di desertificazione della democrazia perseguito con sempre maggiore violenza dal regime partitocratico nelle sue diverse manifestazioni. Un processo che ha prodotto un “deserto” che è soprattutto di idee e si manifesta nella forma della supremazia della ragione di Stato sullo Stato di diritto democratico, federalista e laico. L’obiettivo primario è e resta la fuoriuscita del nostro Stato dalla condizione indiscutibile e indiscussa di flagranza criminale per la sua reiterata, ultradecennale violazione di diritti umani fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e tutelati dalla Convenzione Europea sui diritti umani relativi al divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti e all’irragionevole durata dei processi.
La vera e propria débâcle della democrazia ha prodotto quella della giustizia e dell’economia. Chi si ricorda di quando Marco Pannella ammoniva che il formarsi del debito pubblico italiano era un macigno sulle spalle di ogni cittadino, neonati compresi, un macigno che avrebbe ipotecato il futuro? Chi rammenta i referendum vinti, negati, ostracizzati, sull’economia, sulla giustizia, sui diritti civili, sulle riforme istituzionali e sull’ambiente? Non solo “prese di posizione”, che lasciano il tempo che trovano, ma lotte concrete, vissute spesso sui marciapiedi e mai nei salotti televisivi abitati da sempre -e sempre di più- da voraci maggioranze e opposizioni di regime. Nel solco di questa nostra alterità va considerato l’esposto per danno erariale recentemente presentato alla Corte dei Conti a causa dell’inaccettabile costo che lo Stato ha fatto e sta facendo pagare al popolo italiano per decenni di violazioni di diritti umani nel campo dell’amministrazione della giustizia e delle carceri.
Molto è stato conquistato e incardinato, molto resta da conquistare e incardinare; e non ho accennato alle importanti iniziative poste in essere sul fronte del dissesto ambientale e idrogeologico, il “caso Vesuvio e “campi Flegrei”, il disastro ecologico combattuto dai radicali -sul campo- in alcune regioni del nostro Paese.
Con pochissimi giorni a disposizione e davvero tanta “carne al fuoco”, affido a questo scritto il mio caloroso invito a partecipare in tanti al congresso sin dal primo giorno. È importante. Un abbraccio
Rita Bernardini
XIII° CONGRESSO DI RADICALI ITALIANI
Chianciano Terme, giovedì 30 ottobre – domenica 2 novembre 2014
Prezzi:
3* standard 3* super 4* standard 4* super Camera doppia € 30,00 € 38,00 € 50,00 € 60,00 Camera singola € 37,00 € 46,00 € 60,00 € 75,00Ostello in camere multiple: € 25,00 a persona al giorno in pensione completa
I prezzi indicati si intendono al giorno e per persona con trattamento di pensione completa incluse le bevande al tavolo per i pasti.
Riduzione 3°/4° letto adulti: 15% valido solamente per gli hotel 3* e 4*
Piano famiglia nei 3* e nei 4* 2 bimbi sotto i 12 anni = pagano 1 quota adulto
Pagamento: diretto in hotel alla partenza.
Sarà inviata conferma scritta tramite e-mail con nominativo e indirizzo dell’hotel assegnato.
Tassa di soggiorno € 0,80 al giorno a persona per i 3* ed €1,00 per i 4*
Da inviare per fax o e-mail a:
Clante Hotels
Via Sabatini n. 7 - Chianciano Terme
tel. 0578/63360 - 0578/63037
fax 0578/64675
e-mail: clantehotel@gmail.com - info@clantehotels.it
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COME SI ARRIVA A CHIANCIANO TERME
In auto: Autostrada del Sole (A1), tratto Roma-Firenze, uscita n°29 Chiusi-Chianciano.
In treno: linea Firenze-Roma, stazione FF.SS. di Chiusi-Chianciano Terme. Dalla stazione ferroviaria è disponibile un servizio pubblico di autobus, in coincidenza con i principali treni, che raggiunge Chianciano Terme in 20 minuti oppure è possibile prendere un Taxi.
In aereo: gli aeroporti più vicini sono quelli di Firenze (120 km), Pisa (200 km), Roma (210 km) e Perugia "Sant'Egidio" (80 Km).
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