Radicali Italiani
Eternit: imputati assolti dall’illegalità della giustizia italiana
Il verdetto della Corte di Cassazione di ieri che ha mandato assolto l’ormai ultimo imputato del Caso Eternit, l’ultimo dei titolari ancora in vita, sconcerta per diverse ragioni
Dichiarazione di Rita Bernardini (Segretaria di Radicali Italiani) e Marco Beltrandi (membro della Direzione di Radicali Italiani):
"La negata giustizia alle passate e future vittime dell’amianto marchiato Eternit, non concentrate solo attorno agli stabilimenti italiani della società, appare infatti dovuta non tanto e non solo alla a volte lunga latenza della malattia, ma alle ritardate indagini della Procura, iniziate solo nel 2009, a dispetto del principio dell’obbligatorietà dell’azione penale (anzi a ben vedere a causa di esso, e della discrezionalità massima che di fatto concede alle procure)".
"Siamo così di fronte all’ennesima prova del totale fallimento della giustizia in Italiana, denegata dai tempi troppo lunghi, da discrezionalità assolute nell’esercizio dell’azione penale, da processi che si iniziano quando già si sa che la prescrizione incombe inesorabilmente (possibili calcoli su di essa così diversi tra giurisdizione di merito e giurisdizione di legittimità?)".
"Il tutto mentre in Europa il Governo italiano diffonde uno studio che dimostrerebbe come la produttività dei magistrati italiani sia tra le più alte al mondo, studio che però - e nessuno lo dice, a parte il professor Giuseppe Di Federico – include tutto il lavoro decisivo svolto dai giudici onorari (non di carriera) e dall’esercito dei giudici di pace a cui sono state devolute tantissime competenze negli anni, lasciati in una sorta di limbo professionale".
"A quando la riforma strutturale e liberale della giustizia italiana che non può che partire da provvedimenti, anch’essi strutturali, di amnistia e di indulto che le massime autorità, italiane e non, sempre più ritengono indispensabili? O dovremo attendere altre sentenze delle corti internazionali, ignorando ancora anche l’allarme lanciato ieri dalle pagine del Corriere della Sera dal Vicepresidente della Bei sull’efficienza della giustizia quale prima riforma per fare ripartire l’economia in Italia?”.
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Strage di Bologna, dichiarazione di Nessuno tocchi Caino
Sergio d’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino ed Elisabetta Zamparutti, Tesoriere, hanno così commentato la sentenza di risarcimento danni:
“Indelebile rimarrà nella storia della Repubblica l’infamia di una sentenza ingiusta che, nel colpire comodi capri espiatori, copre i veri responsabili della strage di Bologna i quali non hanno mai varcato neppure la soglia di un serio atto preliminare d’inchiesta. Che i parenti delle vittime di un fatto così mostruoso si ritengano soddisfatti di una verità di regime è, dopo il danno, una beffa arrecata alle vittime stesse. Addirittura augurarsi che le colpe, tutte da dimostrare storicamente, ricadano come una “macchia indelebile” sugli eredi è l’espressione di una inciviltà giuridica oltre che di spietatezza.”© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Immigrazione/Rom, Magi: no al dibattito ideologico, le soluzioni ci sono ma va arrestata l'industria clientelare della solidarietà
"Il ritrovamento di tre ordigni, di cui uno funzionante, nel cortile esterno del “Centro di raccolta rom” di via Salaria è un episodio inquietante, che rispecchia bene il clima di tensione - spesso alimentato ad arte - che serpeggia nelle periferie romane e non solo", lo dichiara Riccardo Magi, Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma, eletto nella lista civica Marino, ospite oggi del programma Unomattina su Raiuno.
"Si può decidere di affrontare il tema dell'immigrazione e dei rom con la polemica demagogica - che fa comodo a tanti - tra chi urla "rimandiamoli a casa loro" e quelli di noi più "buonisti". Oppure, come preferiamo fare noi, analizzare seriamente le cause di questa situazione anche dicendo alcune scomode verità, e guardare alle soluzioni adottate con successo in Italia e in Europa.
Non si può dare alle poche decine di immigrati del centro di accoglienza la colpa di quanto accaduto a Tor Sapienza. Nelle periferie romane paghiamo decenni di politiche urbanistiche sbagliate e scontiamo il dissesto di aziende dei servizi pubblici divorate dalle clientele, come abbiamo denunciato nei mesi scorsi e come rilevato dal Mef. Politiche fallimentari che, da una parte, hanno consegnato interi quartieri al degrado e alle strumentalizzazioni della destra xenofoba, dall'altra hanno fatto proliferare quella "industria della solidarietà", anch'essa mangiatoia di clientele nate e pasturate con la gestione dei centri di accoglienza e dei campi rom.
Così, mentre la Corte dei Conti europea denuncia la cattiva gestione da parte dell'Italia dei fondi per l'accoglienza e l'integrazione, con procedure d'appalto inadeguate e controlli carenti, nelle nostre città assistiamo all'esasperazione strumentale del disagio e alla diffusione di un allarme sociale che ricorda quello che negli anni scorsi servì da spinta a politiche securitarie e repressive: leggi come la Bossi-Fini o il decreto sull'emergenza Rom del ministro leghista Roberto Maroni, che hanno prodotto disastri e sprechi enormi. Basti pensare alla costruzione del megacampo monoetnico de La Barbuta per il quale l'Italia sarà presto condannata a pagare una multa costosissima all'UE.
La chiusura dei campi Rom non è una richiesta della Lega Nord, ma un obiettivo fissato dalla Commissione europea e recepito nel 2012 dal Governo con la Strategia nazionale di inclusione delle comunità Rom, Sinti e Caminanti. Troviamo positivo, dunque, che il sindaco Marino oggi si sia espresso per il superamento del campo di via Salviati, purché questa iniziativa si inserisca in un piano complessivo come quello che abbiamo elaborato e consegnato al sindaco, e che prevede la conversione delle risorse pubbliche attualmente impiegate per i campi in percorsi concreti di carattere abitativo e lavorativo: un'inversione di rotta rispetto al sistema fallimentare e illegale, che ai cittadini romani è costato ben 25 milioni di euro, solo nel 2013, per la gestione di appena 5mila persone".
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Spadaccia e Crivellini si dimettono dalla direzione. Rita Bernardini pubblica le loro lettere e chiede loro di ripensarci
Rita Bernardini pubblica le lettere di dimissioni dalla Direzione di Gianfranco Spadaccia e di Marcello Crivellini chiedendo loro di ritirarle
Caro Gianfranco,
sono molto dispiaciuta della tua lettera di dimissioni e ancor di più del fatto che tu abbia ritenuto di dover trascinare nella tua scelta anche Marcello Crivellini, il quale dopo tanti anni rientrava in un organismo pienamente “radicale” quale è la Direzione di Radicali Italiani. Scrivi che lo fai in nome dell’unità e della concordia del Movimento. Eppure quando accettasti mi scrivesti che decidevi di affidarti alla mia valutazione e alla mia decisione, assicurandomi, nel caso avessi confermato le mie intenzioni, la tua disponibilità. Non avevi richieste né condizioni da avanzare.
Poi è accaduto ch’io abbia “valutato” e “scelto” i 15 nomi assumendomi la responsabilità politica nonostante la mancata intesa con il tesoriere.
Quei 15 nomi, ciascuno e nel loro insieme, costituiscono una Direzione di prim’ordine in grado di affrontare questo difficilissimo anno politico con la sua complessa mozione congressuale la cui attuazione non può certo permettersi di mandare al macero quanto costruito in precedenza con le fondamentali interlocuzioni – affatto scontate - che Marco Pannella (e noi che lo abbiamo convintamente sostenuto) ha saputo costruire con il Presidente Napolitano e con Papa Bergoglio.
Non posso credere, caro Gianfranco, che tu mi chieda di nominare la Direzione procedendo alla “lottizzazione” dei temi della mozione congressuale dividendo il Movimento fra chi gestisce i tre emendamenti “riformisti” inseriti in congresso e chi, con la Segretaria, fa il resto, cioè quella “roba” nonviolenta che si oppone all’antidemocrazia italiana che dopo un settantennio ha ridotto il Paese sul lastrico civile, sociale ed economico.
Per quel che mi riguarda, la pessima copia del manuale Cencelli non ho alcuna intenzione di adottarla non foss’altro che non vorrei essere proprio io a buttare a mare le idee e le speranze radicali oggi così drammaticamente attuali.
Continuo ad essere convinta che anche per te è così e, per questo, con speranza, ti chiedo di ritirare le tue dimissioni e di essere con tutto il Movimento pienamente e convintamente responsabile di affrontare quel che ci aspetta e che fa tremare le vene ai polsi se vogliamo essere fino in fondo consapevoli di ciò che possiamo rappresentare per la democrazia non solo italiana.
La stessa richiesta rivolgo a Marcello Crivellini che con la sua proposta attualizzata del rientro dal debito pubblico italiano (che mi ha entusiasmato, tanto è portatrice di storia radicale) è una risorsa intellettuale e politica per tutti noi e per il Paese.
Ti abbraccio
Rita
Lettera di Gianfranco Spadaccia a Rita Bernardini, del 15 novembre 2014
Cara Rita,
come ho avuto modo di anticiparti nel colloquio di ieri, non mi sento di accettare di far parte della Direzione. Quando me lo chiedesti a voce, chiesi del tempo per riflettere e poi rimisi nelle tue mani la decisione. Non feci richieste né posi condizioni. Espressi tuttavia un auspicio: che da te potesse venire un segno di discontinuità rivolto a superare un aspro periodo di contrapposizioni e a valorizzare e utilizzare le risorse di coloro che con la presentazione degli emendamenti e il voto sulla mozione da te presentata avevano dimostrato in Congresso di muoversi in questa direzione. Contrario ad ogni esclusione, avevo auspicato al contrario una politica di inclusione, che aprisse la possibilità a una stagione di collaborazione, premessa di una forte e urgente iniziativa comune.
Non mi sembra che questo auspicio sia stato accolto. Continuerò perciò a battermi per questo obiettivo in ogni sede, anche nei dibattiti di Direzione se riterrai di invitarmi. Continuo a ritenere insensato considerare due terzi del Congresso "antipannelliano" (antipannelliano a chi?) e avversari della amnistia e della riforma della giustizia. Sono opinioni che vanno di pari passo e sono speculari (a volte anche quanto a insulti) ai forsennati attacchi di Marco Belelli.
Mi auguro che esistano ancora margini per inaugurare una stagione di dialogo e di collaborazione, priva di ostracismi e posizioni pregiudiziali, di cui abbiamo disperatamente bisogno (e ne ha bisogno non solo il Partito ma il Paese). Questo era il senso dell'applauso tributato dal Congresso a Marco Pannella dopo l'approvazione della mozione e dei tre emendamenti. Questi sono gli intenti a cui, come militante continuerò ad ispirarmi.
Aggiungo che Ti ho votato in due consecutivi congressi e, nonostante questa lettera, sei il mio segretario e il segretario di tutti i radicali.
Fraternamente.
Gianfranco Spadaccia
La email di Marcello Crivellinil a Rita Bernardini
Carissima Rita,
da diversi anni non faccio vita attiva di partito ma collaboro di tanto in tanto su singole iniziative.
Alla tua richiesta di far parte della direzione avevo infine acconsentito, anche alla luce del recente Congresso (cui non ho partecipato) che mi sembrava, almeno dall’esterno, andare verso una piena utilizzazione di tutte le opportunità presenti e passate.
La lettera di Gianfranco Spadaccia descrive una situazione diversa e dunque mi troverei in una posizione di scarsa utilità per tutti.
Per questo preferisco non far parte della Direzione ma darti la disponibilità a fornire qualche contributo su iniziative specifiche.
La prima cosa utile è quella di provvedere subito alla mia quota di iscrizione, la seconda è auspicare che il nuovo anno radicale sia caratterizzato da molte e concrete iniziative politiche.
Un abbraccio
Marcello
Risposta di Rita Bernardini a Marcello Crivellini
Caro Marcello,
dall'incontro che ho avuto due giorni fa con Spadaccia, avevo immaginato (avendomi detto che ti aveva telefonato) che avrebbe trascinato anche te nella strada irresponsabile che ha intrapreso.
Unirete così i radicali? Io credo di aver scelto una direzione di prim'ordine per gli obiettivi non secondari che abbiamo. Non sono stata lì con il bilancino spartitorio della mozione e degli eletti al Comitato, ma evidentemente era quello che mi si richiedeva.
Rifletterò in queste poche ore che mi rimangono (mi ero concessa 48 ore di riposo dopo oltre 360 giorni) sul da farsi, il che non esclude con ogni evidenza il fatto ch'io mi faccia da parte lasciando il passo al "nuovo" che avanza.
Ti abbraccio
Rita
Email di Marcello Crivellini
Cara Rita,
ti prego di credere che il mio unico intento è di non trovarmi "prigioniero" fra due schieramenti-gruppi-aree contrapposti le cui dinamiche non conosco e da cui sono estraneo da anni.
Marcello
Email di risposta di Rita Bernardini
E, infatti, si tratterebbe di fare le cose, e il tuo progetto sul debito pubblico è una bomba!
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Spadaccia e Crivellini si dimettono dalla Direzione. Rita Bernardini pubblica le loro lettere e chiede loro di ripensarci.
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Caro Napolitano, aiutaci: vogliamo la verità su Lonzi. Lettera al presidente della Repubblica
Caro Presidente della Repubblica,
voglio in primo luogo ringraziarLa per l’intenso e non formale messaggio di saluto e augurio di buon lavoro che ci ha inviato in occasione del 13° congresso di Radicali Italiani.
So di avere in Lei un attento ascoltatore della vicenda umana che oggi intendo sottoporre alla sua attenzione.
La storia è quella di una madre, la Signora Maria Ciuffi, che 11 anni e 4 mesi fa ha perso il figlio, Marcello Lonzi, di 29 anni, morto nel carcere Le Sughere di Livorno. Marcello era stato arrestato per tentato furto e condannato a 9 mesi di reclusione.
Mancavano 4 mesi al termine della pena quando lo hanno trovato privo di vita, riverso sul pavimento tra la cella numero 21 e il corridoio. La Signora Ciuffi in questi lunghi 11 anni e 4 mesi, pur travolta da un dolore inconsolabile, non ha potuto e voluto credere alla versione "ufficiale" della "morte naturale" del figlio: ci sono infatti fotografie acquisite agli atti processuali, in quanto realizzate subito dopo il fatto, che mostrano Marcello immerso in un lago di sangue, con diverse ferite sul corpo. Dalla riesumazione risulta che la salma presenta la mandibola fratturata, due buchi in testa, il polso sinistro fratturato, due denti spaccati, otto costole rotte e varie escoriazioni. Dopo le archiviazioni per "morte naturale", nel 2013 la Signora Maria Ciuffi ha presentato una nuova querela sull’operato dei medici e relative perizie, ipotizzando reati di falso e false informazioni, depositando anche un parere proveritate redatto del prof. Alberto Bellocchio, specialista in medicina legale presso l’Università del Sacro Cuore di Roma. Quest’anno il Gip, dottoressa Beatrice Dani, ha riaperto il caso ordinando al PM di effettuare nuove indagini su orari, causa di morte, operato dei medici. La Signora Maria Ciuffi in questi anni ha potuto non sentirsi sola, grazie all’attenzione e alla costante vicinanza della radicale Irene Testa, segretaria dell’Associazione Il Detenuto Ignoto che da tempo segue proprio quelle persone "ignote" che non riescono ad avere voce. Nella sua dignitosa povertà, la Signora Ciuffi, è dovuta ricorrere a raccolta di aiuti economici volontari per far emergere la verità sulla morte del figlio: non è animata da sentimenti di vendetta ma solo da amore per la verità e non ha mai avuto nulla da recriminare sulla carcerazione del ragazzo che - come ha sempre affermato - «se aveva sbagliato, doveva espiare la pena inflitta». Mi permetto, Signor Presidente, di trasmetterle le stesse immagini che la Signora Ciuffi ha potuto vedere e che sono il suo tormento, dal momento che sotto di esse lo Stato ha scritto la didascalia "morte naturale". Credo che la sua e nostra lotta sia da comprendere. Da militante radicale quale io soprattutto sono, ho impresse nella mente le immagini del 1983 riguardanti un’apparizione televisiva di Emma Bonino con alle spalle la gigantografia dei genitali seviziati di Cesare Di Lenardo, brigatista rosso implicato nel sequestro del generale statunitense James Lee Dozier. Emma Bonino e Marco Pannella (che suggerì quell’iniziativa) non ebbero certo dalla loro parte la classe politica pressoché unanime nel difendere la "ragion di Stato" contro lo Stato di Diritto.
Così come non riesco a dimenticare Marco Pannella che si precipita a Palermo - era il 1985 - appena appresa la notizia della morte del pescatore Salvatore Marino, decesso conseguente alle torture subite negli uffici della Questura di Palermo. O quando, nel maggio del 1984, sempre Pannella, trovò la forza interiore di fronte al silenzio dei media di andare a fare un comizio a Muro Lucano dove pochi giorni prima era morto un ventiquattrenne, Gerardo Cerone, fermato dai carabinieri e uscito cadavere dalla caserma, a causa delle ferite che gli erano state inferte. Le ho scritto tutto questo, caro Presidente, perché so che Lei come nessun altro - e non solo per il ruolo istituzionale che ricopre sa trovare le parole giuste per una madre semplice e buona come la Signora Maria Ciuffi e per i troppi morti che ancora oggi scandiscono i tempi delle condizioni carcerarie in Italia. So anche che comprenderà le mie e nostre preoccupazioni (che si sforzano di essere occupazioni quotidiane) per il ritardo con il quale il nostro Paese sta affrontando l’introduzione del reato di tortura nel nostro ordinamento. Pur essendo passati 25 anni dalla firma della Convezione, infatti, il Parlamento rischia ancora una volta di non portare a termine quella riforma urgentissima che Papa Francesco ha voluto subito fare per lo Stato Città del Vaticano – insieme all’abrogazione dell’ergastolo - al momento del suo insediamento.
Con grandissima stima, fiducia e comprensione del momento che Lei, Signor Presidente, sta vivendo, Le porgo i miei più affettuosi saluti
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Pd, Riccardo Magi: primo Partito maggioranza attacca Marino, ma #DovEriPD in questi 18 mesi?
A Giulia Tempesta che twitta al sindaco Marino #èRoma #èPolitica, aggiungo sinceramente: facciamo in modo che non sia la solita politica romana
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere comunale Radicale eletto con la Lista Civica Marino Sindaco, Presidente di Radicali Italiani
"Il Partito democratico romano sferra un duro attacco al sindaco e gli chiede di cambiare la giunta. Senza nulla togliere agli errori e alle responsabilità di Marino e della sua giunta - che nessuno quanto noi ha messo in luce in questi 18 mesi portando sempre proposte di merito e di metodo alternative - vorremmo sapere: in questo periodo il primo partito della maggioranza, per assessori e consiglieri, dov'era?", lo scrive il Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma, Riccardo Magi, lanciando su Twitter l'hashtag #DovEriPD"
"#DovEriPD - chiede - mentre le aziende clientelari, fabbriche di preferenze elettorali, come Atac, Ama, Farmacap, Risorse per Roma, Assicurazioni di Roma ecc... portavano al dissesto la città con risultati disastrosi per gli utenti? E mentre i servizi venivano affidati sempre più senza gara, in modo illegittimo, più oneroso e a danno delle finanze pubbliche? #DovEriPD mentre gli errori nel sistema dell'accoglienza consegnavano le periferie all'abbandono, all'isolamento e alle strumentalizzazioni? #DovEriPd quando denunciai la MANOVRINA D'AULA, l'obolo a disposizione di associazioni scelte direttamente dei consiglieri? L'ormai ex-capogruppo minacciò di portarmi in tribunale. Aspetto ancora!".
E poi, prosegue Magi, "#DovEriPD quando abbiamo denunciato alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti il nuovo Mose: la Metro C che costerà 6 MILIARDI mentre l'appalto era 2,7 MILIARDI per intera tratta. E la gara è stata vinta al ribasso! #DovEriPD mentre i costi per la gestione dei Campi Rom monoetnici arrivavano solo nel 2013 a 25 milioni di euro, con ZERO risultati in termini di integrazione e sicurezza dei cittadini? #DovEriPD quando dopo lo scandalo Cerroni i tuoi consiglieri facevano 1 mese di ostruzionismo contro la proposta di istituire l'anagrafe del ciclo dei rifiuti? Ho dovuto fare uno sciopero della fame di 9 giorni per votare quella delibera. #DovEriPD quando abbiamo dovuto denunciare alla Procura 25 anni di illegalità degli stabilimenti balneari e la chiusura quasi totale dei varchi del lungomare di Ostia per aprirlo finalmente ai cittadini?
#DovEriPD quando solo dopo 5 anni la delibera popolare sul testamento biologico è stata calendarizzata, ma solo a seguito della diffida a Mirko Coratti da parte del Prefetto di Roma da noi interessato per violazione dello statuto del consiglio comunale?" Infine, "#DovEriPd sulle unioni civili? Dal 2012 chiediamo la votazione in aula e voi ancora rinviate".
"Basta con lo scarica barile. Aveva ragione Pasolini quando diceva: "Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia"? A Giulia Tempesta che twitta al sindaco Marino #èRoma #èPolitica, aggiungo sinceramente: facciamo in modo che non sia la solita politica romana, si cominci ad esempio a chiarire in che modo si vuole cambiare l’azione della giunta e in base a ciò si scelgano i nomi migliori", conclude Riccardo Magi.
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Vie d'acqua, Cappato: dopo 3 anni, Pisapia ci dà ragione. Spero non sia troppo tardi.
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo Radicale - federalista europeo A quanto pare, finalmente anche il Sindaco Pisapia vorrebbe utilizzare i fondi destinati alle vie d'acqua e dirottarli sull'emergenza Seveso. E' la nostra richiesta da tre anni a questa parte, sia come Radicali che come Comitato referendario Milanosìmuove, con Edoardo Croci e Enrico Fedrighini, quando proponemmo che si investisse sulla riapertura dei Navigli, inclusa la separazione delle acque del Seveso da quelle del Naviglio della Martesana. Fino ad oggi e per tre anni, Pisapia ci aveva risposto che non si poteva, e che era troppo tardi. A settembre aveva nuovamente difeso il progetto delle vie d'acqua, tessendone le lodi.
Ora il Sindaco cambia idea e prova a fare ciò che chiediamo da tre anni. Non possiamo che sperare che il Pisapia degli ultimi tre anni si sbagliasse, e che il Pisapia di oggi abbia ragione. Certo, se si fosse mosso tre anni fa non ci troveremmo in questa situazione.
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Carceri. Radicali: manifestazione per ricordare i detenuti morti nelle prigioni italiane
La mattina di venerdì 15 novembre a Firenze i radicali dell’Associazione “Andrea Tamburi” hanno manifestato all’esterno dell’istituto penitenziario di Sollicciano, per ricordare le 2358 morti in carcere dal 2000 ad oggi.
I radicali fiorentini mostravano cartelli con i nomi di alcune delle persone morte nelle varie carceri italiane o in custodia dello Stato (Stefano Cucchi, Aldo Bianzino, Riccardo Magherini, Marcello Lonzi, Cristina Corbizzi e altri), seguito dall’hashtag "#sonoStatoio", per sottolineare la responsabilità dello Stato italiano nei confronti di questi decessi.
Massimo Lensi, componente del Comitato nazionale di Radicali Italiani e Maurizio Buzzegoli, segretario dell’associazione “Andrea Tamburi”, hanno dichiarato: "Dal 22 ottobre 2009 - data del decesso di Stefano Cucchi, ndr - sono morti in carcere 893 detenuti: un numero sconvolgente di vittime imputabile ad un Parlamento attanagliato da una morsa giustizialista che in nome del consenso sta negando le uniche soluzioni capaci di risolvere immediatamente il problema come l’amnistia e l’indulto".
I due esponenti radicali sottolineano anche l’inefficienza dei provvedimenti presi dal Governo Renzi: "I proclami del ministro Orlando vengono quotidianamente sconfessati dai suicidi e dagli atti di autolesionismo all’interno delle strutture penitenziarie. Ai detenuti si continuano a perpetrare trattamenti inumani e degradanti".
Infine Lensi e Buzzegoli ricordano la difficile condizione sanitaria degli istituti penitenziari toscani e chiedono al Presidente Enrico Rossi di intervenire: "La Regione Toscana deve mobilitarsi affinché si ponga fine all’omissione di soccorso in atto e si cominci a garantire, non solamente sulla carta e nelle dichiarazioni di principio, le cure anche per i cittadini detenuti".
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Bergoglio/aborto/eutanasia. Viale: è lo Stato laico che è latitante, il problema non è Bergoglio
Pronto il commento di Silvio Viale, certamente uno dei medici più impegnati su aborto e eutanasia, all'appello di Papa Bergoglio ai medici cattolici dell'AMCI, oggi in udienza a Roma, per l'obiezione di coscienza.
Silvio Viale, che è iscritto al PD e ed è consigliere comunale, oltre ad essere un esponente di EXIT-Italia e dell'Associazione Luca Coscioni, ha così commentato:
"Il problema non è Bergoglio. Non è nemmeno l'obiezione di coscienza. Il problema è la latitanza di uno Stato laico, perlopiù ostile, impaludato da oltre trent'anni sui diritti civili. Il punto non è se i medici cattolici, ma anche di qualunque altra religione, o anche di nessuna religione, facciano obiezione di coscienza. Il punto è lo Stato che deve garantire i servizi e la libertà di tutti i propri cittadini. L'aborto ha contribuito ad emancipare la donna dalla schiavitù riproduttiva e a tutelare al meglio la sua salute, mentre l'eutanasia volontaria affranca tutti da sofferenze insopportabili e ritenute non dignitose. Liberi i cattolici di non abortire, di soffrire e di non accorciare il proprio fine vita, ma non liberi di imporre la loro morale allo Stato. Liberi loro, ma liberi anche noi, liberi entrambi di potere cambiare opinione al momento opportuno."
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Papa: Cappato "lo Stato deve impedire che l'obiezione di coscienza si trasformi in imposizione"
Dichiarazione di Marco Cappato, Tesoriere dell'associazione Luca Coscioni e promotore della campagna per l'eutanasia legale
Non è un sorpresa che Papa Bergoglio abbia oggi confermato l'impostazione vaticana sull'obiezione di coscienza in materia di aborto ed eutanasia. Il problema, almeno nel nostro Paese, è l'incapacità delle istituzioni di garantire i diritti di tutti e di impedire che attraverso l'obiezione di coscienza si realizzi il boicottaggio della legge. Spetta infatti allo Stato italiano il compito di garantire che l'obiezione di coscienza non si trasformi in imposizione di coscienza dei medici sulle donne e sui malati, e che sia l'assistenza medica all'aborto che all'interruzione di terapie vitali sia garantita a tutti e nelle migliori condizioni.
Per quanto riguarda l'eutanasia in senso più stretto -cioè l'intervento diretto del medico volto a provocare la morte del paziente che ne fa richiesta- va anche chiarito che la vera minaccia oggi non è certo per i medici che si oppongono, ma per quelli che scelgono di assecondare le richieste del paziente, e che rischiano fino a 15 anni di carcere per omicidio del consenziente. La questione dell'obiezione di coscienza in Italia si porrà dunque quando l'eutanasia sarà legalizzata come l'aborto, mentre oggi è la coscienza dei malati ad essere calpestata insieme a quella dei medici disposti ad aiutarli a morire senza soffrire.
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Caso Lonzi, Associazione Detenuto Ignoto: lettera aperta di Irene Testa ai Presidenti delle Camere
Gentili Presidenti, Nei giorni scorsi la signora Maria Ciuffi, mamma di Marcello Lonzi, detenuto nel 2003 e morto nel carcere delle Sughere di Livorno mi ha chiesto di sostenerla politicamente e umanamente, in un sit-in svoltosi appena due giorni fa davanti a Montecitorio, cosa che ho fatto coinvolgendo la Segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini e altri gruppi politici. Maria Ciuffi, ha mostrato in pubblico, ai media e alla politica, le foto che ritraevano il figlio morto in una pozzanghera di sangue, un buco in testa, otto costole rotte, un polso fratturato e due denti rotti. Le immagini che la signora Ciuffi ha mostrato in piazza rappresentano un pugno allo stomaco a cui non si può rimanere indifferenti. Credo che questa mamma meriti risposte perché è davvero difficile sforzarsi di pensare che un corpo possa ridursi da solo in quelle condizioni a causa di morte naturale. Le immagini parlano da sole, basta guardarle. Per questo ve le allego, affinché possiate anche voi prenderne visione. Il motivo della mia lettera, vuole essere quello di tradurre il desiderio espresso dalla mamma del ragazzo di poter essere ricevuta dalle istituzioni, così come in altre circostanze si è fatto. Confidando in un vostro interessamento. Vi saluto cordialmente. Irene Testa Segretaria dell'Associazione il Detenuto Ignoto, Membro della Direzione di Radicali Italiani
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19° Congresso ordinario associazione radicale Adelaide Aglietta. Verso la chiusura?
Pubblichiamo la lettera di invito al Congresso.
19° Congresso ordinario associazione radicale Adelaide Aglietta … Verso la chiusura dell’associazione Adelaide Aglietta? Domenica 30 novembre 2014, ore 14.00 Via Botero n. 11/F – Torino
Con: Igor Boni, Alessandro Frezzato, Giulio Manfredi, Silvio Viale.
Cara amica, caro amico,
un dato per noi imprescindibile dell'esperienza radicale è stato ed è che i radicali non hanno mai illuso i cittadini italiani e, innanzitutto, non hanno mai illuso loro stessi. Elementi per illuderci ne potremmo trovare a iosa: solo quest'anno l'aver riportato il Piemonte al voto ha coronato nove anni di instancabili denunce radicali contro Michele Giovine e il suo "partito famiglia"; la nomina del garante regionale delle carceri ha coronato due anni e mezzo di iniziativa e dieci anni di lavoro; l'Associazione Aglietta è l'associazione territoriale radicale con il maggior numero di iscritti (111 al 1° novembre).
Ma il dato reale è che l'Associazione non vive ma sopravvive; la partecipazione alle riunioni settimanali è sempre più ridotta e, d'altra parte, non arrivano dai social media apporti militanti significativi, semmai le solite lamentazioni e i soliti "armiamoci e partite". In questa situazione diventa difficile perfino organizzare banchetti per raccogliere le 300 firme necessarie per presentare la petizione comunale per l'istituzione del Piano Eliminazione Barriere Architettoniche (Peba); battaglia che meriterebbe ben altra partecipazione e passione. Rischiamo di perdere l’occasione dei referendum comunali “Torino SI muove” sul “road pricing” e “contro il consumo di suolo” e di vedere interrotta la lotta di questi mesi sulla cannabis terapeutica con la quale siamo riusciti in parte a scardinare la politica conservatrice torinese. Il ruolo di pungolo che abbiamo svolto nei confronti della Regione, sui temi del lavoro, dell’ambiente, della trasparenza e della legalità (il “Caso Marrone” è solo l’ultimo dei tanti che abbiamo seguito) rischia di cessare.
L'estrema difficoltà in cui dobbiamo operare tutti i giorni è certo dovuta al regime partitocratico esistente in Italia ma è anche dovuta alla profonda crisi in cui versa il movimento radicale nel suo complesso: il recente Congresso di Radicali Italiani (il primo, da 40 anni a questa parte, in cui non è intervenuta Emma Bonino) è stata la testimonianza evidente per chi vuole vedere.
Potremmo fare come gli struzzi, fare finta di nulla, andare avanti sperando in un miracolo. Così facendo non rispetteremmo la lezione di vita di Adelaide Aglietta e prenderemmo in giro voi e noi stessi.
È per questo che entreremo in Congresso con la proposta di scioglimento dell'Associazione, magari semplicemente posticipandola al 15° anniversario della scomparsa di Adelaide (20 maggio 2015), anche per cercare di far tenere in primavera i referendum su "road pricing" e "consumo di suolo", di presentare la petizione sul Peba e di ottenere risultati sulla cannabis terapeutica. Naturalmente il Congresso è sovrano e nessuno di noi è indispensabile e insostituibile; ma non siamo disposti ad uscire dal Congresso con un'altra delega in bianco. Occorrono, se esistono, nuove assunzioni di responsabilità. Altrimenti, si prende atto che lo "strumento Associazione Aglietta" non è più adatto per perseguire la politica radicale e lo si chiude.
Quanto scritto rende il Congresso del 30 novembre un appuntamento non scontato e non rituale. Speriamo tu possa esserci per provare a scongiurare ciò che oggi appare inevitabile!
Torino, 12 novembre 2014
Igor BoniGiulio ManfrediGraziella Miraudo(Presidente)(Segretario)(Tesoriere)N.b.: Le firme di cittadini residenti a Torino per la petizione comunale sul PEBA possono essere raccolte da chiunque, non occorre l'autenticatore. Se vuoi raccoglierle possiamo inviarti per mail il modulo: contatta Giulio Manfredi (manfredi61@hotmail.com –348/5335305).
Proposta di ordine dei lavori del Congresso
Ore 14,00: Insediamento della segreteria di presidenza e distribuzione della proposta di regolamento e della proposta di ordine dei lavori
Ore 14,30: Apertura dei lavori con insediamento della presidenza
Discussione degli emendamenti alle proposte di regolamento e ordine dei lavori
Discussione e approvazione delle proposte di regolamento e di ordine dei lavori
Inizio raccolta iscrizioni a parlare per il dibattito generale
Ore 15,00: Relazioni introduttive del tesoriere, del segretario e del presidente
Ore 15,50: Approvazione del bilancio
Ore 16,00: Inizio dibattito generale
Inizio presentazione proposte di modifica allo statuto e delle mozioni particolari e generali
Ore 17,30: Termine raccolta iscrizioni a parlare per il dibattito generale
Termine presentazione delle proposte di modifica dello statuto e delle mozioni particolari e generali
Ore 18,30: Chiusura del dibattito generale
Termine presentazione emendamenti
Illustrazione e votazione degli emendamenti alle proposte di modifica dello statuto
Illustrazione delle proposte di modifica dello statuto
Votazione delle proposte di modifica dello statuto
Ore 19,00: Illustrazione e votazione degli emendamenti alle mozioni particolari e generali
Illustrazione e votazione delle mozioni particolari e generali
Ore 19,30: Proposte di candidature ed elezione degli organi
Ore 20,00: Chiusura dei lavori
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Acqua al tallio, Iervolino: Presentata denuncia alla Commissione europea
Dichiarazione di Massimiliano Iervolino membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani:
“Il tallio è un elemento chimico altamente tossico utilizzato nel passato per topicidi ed insetticidi. Attestata la sua nocività l’uso in prodotti di largo consumo fu bandito. E’ utile ricordare però che questo elemento non rientri nei parametri espressamente elencati dalla Direttiva 98/83/CE e dal D.lgs 31/2001. Pur tuttavia, la norma europea all’art. 4 comma 1a, prevede che ai fini dell’osservanza dei requisiti minimi previsti, le acque destinate al consumo umano siano da considerarsi salubri e pulite qualora non contengano microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità ed in concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana. L’unico organismo ufficiale che ha preso in considerazione la pericolosità del tallio è stata l’Epa (Environmental Protection Agency), prevedendone un limite massimo di presenza nelle acque potabili di 2 µg/l.
Ebbene, l’11 settembre di quest’anno alcuni docenti dell’Università di Pisa appartenenti al Dipartimento di Scienze della Terra, hanno inviato una lettera agli organi competenti per segnalare giustappunto la presenza di tallio nelle acque ad uso pubblico distribuite nell’abitato di Valdicastello Carducci (Comune di Pietrasanta, Lucca). Dai campionamenti effettuati dagli studiosi, è emerso che le concentrazioni di tallio variano da un minimo di 1,77 µg/l fino ad un massimo di 10,1 µg/l. A seguito di tale denuncia, il 23 settembre 2014 si è tenuta una riunione alla presenza dei vari organi competenti in materia. Al verbale di questo incontro è stata allegata una tabella di misurazioni prodotta dal Laboratorio di Sanità Pubblica di Lucca.
Dai campionamenti si evince che la presenza di tallio nell’acqua era già nota nel 2011. Tant’è che le misurazioni effettuate in data 23/08/2011 e 28/09/2011 in località di Valdicastello Chiesa, accertarono che la quantità di tallio nell’acqua era rispettivamente di 3,60 µg/l e 5,68 µg/l. Allo stesso modo in località Valdicastello Marginetta in un campionamento effettuato il 15/07/2011, la quantità di Tallio nell’acqua risultava essere di 3,72 µg/l.
Alla luce di queste informazioni, appare quindi a dir poco anomalo il comportamento delle autorità competenti, intervenute solo dopo aver ricevuto la lettera dei docenti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Sulla base di queste analisi, il sindaco del comune di Pietrasanta, dott. Domenico Lombardi, il 3 ottobre 2014 ha emanato l’ordinanza sindacale n.93, con cui viene vietato l’utilizzo (fino a nuove disposizioni) dell’acqua per uso umano (ed uso alimentare) della rete acquedottistica, erogata da Gaia Spa.
Tenuto conto della gravità della situazione che sembrerebbe protrarsi da diversi anni e considerato il pericolo per la salute umana dovuto alla presenza nelle acque di un elemento altamente tossico come il tallio, questa mattina ho deciso di presentare una dettagliata denuncia alla Commissione europea per segnalare la violazione da parte dell’Italia della direttiva 98/83/CE, in particolare dell’art.4 comma 1 lettera a). Auspico dunque, un intervento di Bruxelles per far luce su questa vicenda che, ancora una volta, dimostra come il nostro Paese sia poco attento alla salute dei propri cittadini.
Scarica la documentazione inviata alla Commissione europea
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Eterologa. Gallo: bene Tesauro, Ncd ed altri osteggiano in modo sterile un diritto acclamato
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni:
L'allarme lanciato dal Nuovo Centro Destra sul reato di traffico genetico in relazione alla fecondazione eterologa è privo di senso e delinea scenari irrealistici: esistono norme per l'esportazione e l'importazione di gameti in sicurezza e garanzia, che prevedono in divieto di commercializzazione (DM. 10/10/2012) e le stesse direttive comunitarie che dettano norme su tracciabilità e sicurezza vietano la commercializzazione ma prevedono un rimborso spese".
"Il Nuovo Centro Destra dovrebbe impegnarsi invece in parlamento affinché il Governo metta subito in atto una campagna di informazione sulla donazione dei gameti e sulla preservazione delle fertilità maschile e femminile. L'eterologa è stata ripristinata in Italia e tutti dovremmo/dovrebbero concorrere con i propri mezzi affinché non vi siano più ostacoli e sempre più persone possano accedervi. Proprio come ha sottolineato il presidente emerito della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro, osteggiare la fecondazione eterologa significa osteggiare anche l'omologa, considerato che sono disciplinate allo stesso modo. Dunque tutte le critiche mosse alla fecondazione con gameti esterni alla coppia sono sterili e non aiutano il processo di ampliamento del diritto alla genitorialità nel nostro Paese".
Comunicazione del tesoriere in merito alla composizione della Direzione di Radicali Italiani
Dichiarazione di Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani, in merito alle nomine dei membri di Direzione del Movimento:
"La Segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini ha nominato la Direzione del Movimento, precisando di non aver raggiunto l’intesa con il tesoriere prevista dallo statuto".
"Rita Bernardini - prosegue il tesoriere - mi ha presentato da subito una lista di 15 nominativi, gli stessi che ha poi nominato. Ho avanzato delle proposte rispetto a compagni che, anche per quanto fatto in questi anni (ad esempio, tra gli altri, Michele Governatori e Rocco Berardo) ho ritenuto avrebbero potuto collaborare proficuamente con segretaria e tesoriere nella conduzione politica e nella gestione amministrativa, finanziaria ed organizzativa del Movimento. La segretaria non ha ritenuto di coglierne alcuna".
"L’intesa, dunque, più che non raggiunta, ritengo non sia stata voluta. Si tratta a mio avviso di un errore politico, espressione di un metodo di chiusura respinto dal Congresso, sia attraverso il voto sulla mozione generale che sulle cariche statutarie e che rischia di privare il Movimento di risorse preziose. Un approccio decisamente non inclusivo".
"Da parte mia, rinnovo l'impegno nel perseguire gli obiettivi della mozione approvata dal Congresso e invito tutti gli iscritti, nominati o meno, ad essere protagonisti su questo obiettivo".
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Eterologa, Gallo: bene Tesauro, Ncd ed altri osteggiano in modo sterile un diritto acclamato
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni:
"L'allarme lanciato dal Nuovo Centro Destra sul reato di traffico genetico in relazione alla fecondazione eterologa è privo di senso e delinea scenari irrealistici: esistono norme per l'esportazione e l'importazione di gameti in sicurezza e garanzia, che prevedono in divieto di commercializzazione (DM. 10/10/2012) e le stesse direttive comunitarie che dettano norme su tracciabilità e sicurezza vietano la commercializzazione ma prevedono un rimborso spese. Il Nuovo Centro Destra dovrebbe impegnarsi invece in parlamento affinché il Governo metta subito in atto una campagna di informazione sulla donazione dei gameti e sulla preservazione delle fertilità maschile e femminile".
"L'eterologa è stata ripristinata in Italia e tutti dovremmo/dovrebbero concorrere con i propri mezzi affinché non vi siano più ostacoli e sempre più persone possano accedervi. Proprio come ha sottolineato il presidente emerito della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro, osteggiare la fecondazione eterologa significa osteggiare anche l'omologa, considerato che sono disciplinate allo stesso modo. Dunque tutte le critiche mosse alla fecondazione con gameti esterni alla coppia sono sterili e non aiutano il processo di ampliamento del diritto alla genitorialità nel nostro Paese".
Carceri: Bernardini, la peste italiana dell’inganno, della menzogna e del tradimento dello Stato di Diritto arriva e si insedia in Europa?
Dichiarazione di Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani:
"C’è da chiedersi se la 'peste italiana' dell’inganno, della menzogna e del tradimento dello Stato di diritto si stia diffondendo e definitivamente insediando in Europa persino presso quelle istituzioni che dovrebbero garantire i diritti fondamentali dei cittadini". Reagisce così la Segretaria di Radicali italiani, Rita Bernardini, alla notizia che la Corte di Strasburgo ha respinto oltre 3.500 ricorsi di detenuti ritenendo i rimedi risarcitori introdotti in Italia validi in quanto i ricorrenti “possono ora ottenere giustizia dai tribunali nazionali”.
"Abbiamo dimostrato – argomenta Bernardini - dati e ordinanze dei magistrati di Sorveglianza alla mano, che la Legge 11 agosto 2014, n. 117 (in G.U. 20/08/2014, n. 192) riguardante i rimedi preventivi e risarcitori non è minimamente in grado di essere 'effettiva’ per i detenuti che subiscono o che hanno subito in passato trattamenti inumani e degradanti".
"Abbiamo portato le testimonianze di Presidenti di Tribunali di Sorveglianza - ha quindi proseguito la leader radicale -, che hanno spiegato come sia impossibile nella pratica mettere in piedi un’istruttoria che ricostruisca lo stato di detenzione di ogni singolo caso; abbiamo rese note le ordinanze attraverso le quali in modo massiccio diversi Uffici di Sorveglianza respingono le istanze dei detenuti ritenendosi non competenti in materia in quanto il 'pregiudizio' subito deve essere 'attuale e grave': che è come dire che chi è stato vittima di un terremoto non possa essere risarcito se il terremoto non sia ancora in corso".
Bernardini conclude la sua dichiarazione chiedendo al ministro della Giustizia Andrea Orlando di avere il senso delle istituzioni e di rispondere, come è suo dovere, alle interrogazioni presentate in materia dal vicepresidente della Camera Roberto Giachetti e dall’on. Saverio Romano.
Iniziativa nonviolenta di Marco Pannella: il bollettino medico
Roma, 13 novembre 2014
L’on. Marco Pannella è stato sottoposto oggi a controllo medico, dopo 10 giorni di digiuno. Le sue condizioni generali sono risultate discrete, sebbene si evidenzi una marcata ipotrofia muscolare. In particolare sono risultate buone le condizioni cardiocircolatorie e respiratorie. Gli esami ematochimici eseguiti nella giornata di ieri sono risultati nella norma. Il collegio medico ha comunque invitato l’on. Pannella a riprendere subito una corretta alimentazione, ritenendo che la debilitazione cui andrebbe incontro persistendo il digiuno possa compromettere seriamente l’attuale precario compenso, mantenuto nonostante le numerose patologie croniche e le recenti terapie debilitanti. Il collegio medico rammenta anche che saranno presto necessari nuovi impegnativi controlli clinici e radiologici che potranno essere effettuati solo in condizioni di buona funzionalità d’organo. color:#333333;background:white">Per il Collegio medico, prof. Claudio Santini© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Nominati i membri della Direzione di Radicali Italiani l’anno politico 2014/2015
La Segretaria di Radicali italiani Rita Bernardini comunica oggi, mercoledì 12 novembre, i nominativi di coloro che faranno parte della Direzione del Movimento per l’anno politico 2014/2015. In merito ai nomi scelti, Rita Bernardini precisa di non aver raggiunto l’intesa con il tesoriere Valerio Federico. Nei prossimi giorni Segretaria e Tesoriere comunicheranno i componenti della Giunta esecutiva.
La Direzione di Radicali italiani per l'anno politico 2014/2015 è così composta:
- Angiolo Bandinelli
- Laura Arconti
- Marco Beltrandi
- Michele Capano
- Deborah Cianfanelli
- Marcello Crivellini
- Giuseppe Di Federico
- Giuseppe Di Leo
- Massimiliano Iervolino
- Alessandro Massari
- Giuseppe Rossodivita
- Gianfranco Spadaccia
- Valerio Spigarelli
- Irene Testa
- Valter Vecellio
A seguito della nomina in Direzione di Deborah Cianfanelli, Massimiliano Iervolino e Giuseppe Rossodivita, subentrano come membri del Comitato Nazionale di Radicali italiani Luigi Recupero, Barbara Bonvicini e Luigi Mazzotta.
Fanno parte della Direzione di Radicali Italiani quali membri di diritto eletti dal Congresso: Rita Bernardini (Segretaria), Valerio Federico (Tesoriere) e Riccardo Magi (Presidente).
Alle riunioni di Direzione partecipano come invitati:
- Il Presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento Marco Pannella, il Tesoriere Maurizio Turco, il vicepresidente Marco Perduca;
- La ex Ministro degli esteri: Emma Bonino;
- Gli ex parlamentari radicali iscritti a Radicali italiani, Maria Antonietta Farina Coscioni, Donatella Poretti;
- Il Rappresentante di Radicali italiani presso l’Alde, Matteo Angioli;
- Il Vice-Presidente della Camera dei Deputati iscritto a Radicali italiani, Roberto Giachetti;
- Il Segretario dell’associazione Nessuno tocchi Caino Sergio D’Elia, la Tesoriera Elisabetta Zamparutti, ed i membri del Consiglio Direttivo iscritti a Radicali italiani, Lucio Bertè e Antonio Stango;
- La Segretaria dell'Associazione Luca Coscioni Filomena Gallo, il Tesoriere Marco Cappato, i membri di Presidenza Michele De Luca, Marco Gentili, Mina Welby;
- L'Amministratore del Centro di Produzione Paolo Chiarelli;
- Il Direttore di Radio Radicale Alessio Falconio;
- Il responsabile del Centro d'Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva Gianni Betto;
- Il Segretario di Non c'è Pace Senza Giustizia Niccolò Figa Talamanca e la tesoriera Antonella Casu;
- Il Segretario dell'Associazione Radicale Esperantista Giorgio Pagano, il Tesoriere Lapo Orlandi;
- Il segretario di Anticlericale.net Carlo Pontesilli;
- I responsabili organizzativi dei siti internet www.radicali.it; www.radioradicale.it; www.radicalparty.org Francesco D’Ambrosio, Simone Sapienza, Marco Cerrone;
- Il Segretario ed il Tesoriere della Lega Italiana Divorzio Breve (LID), Diego Sabatinelli e Alessandro Gerardi;
- Il Segretario e il Tesoriere dell’Associazione Radicale Certi Diritti Yuri Guaiana e Leonardo Monaco, il Presidente Enzo Cucco;
- Il Presidente del Comitato Nazionale di Radicali Italiani …………, e i vice presidenti, ……………. e ………………;
- L’ex Segretario del Partito Radicale iscritto a Radicali italiani, Roberto Cicciomessere;
- Gli ex Segretari e Tesorieri di Radicali italiani iscritti al Movimento, Mario Staderini e Michele De Lucia;
- I consiglieri comunali e provinciali iscritti a Radicali italiani, Achille Chiomento, Massimo Lensi, Giorgio Pasetto, Marco Taradash e Silvio Viale;
- l’ex consigliere regionale della Lista Bonino/Pannella iscritto a Radicali italiani, Rocco Berardo.