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Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Pensioni d'oro Parlamento. Irene Testa, per difesa autodichia commedia dell'assurdo

Ven, 12/12/2014 - 17:06
12/12/14

 Dichiarazione di Irene Testa, coautrice del volume "Parlamento zona franca" e membro della Direzione Nazionale di Radicali Italiani in riferimento alle notizie pubblicate stamani da Repubblica nell'articolo "Camera, a rischio i tagli sulle pensioni d'oro dovrà decidere la Consulta", a firma di Tommaso Ciriaco, dichiara:

  «Il cul de sac in cui si va cacciando il Parlamento, per il suo ossessivo ossequio al feticcio dell'autodichia, sta rasentando la commedia dell'assurdo. Dopo averci spiegato in Corte costituzionale che i giudici domestici si cucinano in casa un controllo di costituzionalità decentrato, dopo aver detto a Silvio Berlusconi che la sua richiesta di portare alla Consulta la legge Severino era inammissibile, oggi la maggioranza dem - che governa l'organo di autodichia della Camera - butta la palla a palazzo della Consulta per non decidere sul taglio alle pensioni d'oro dei dipendenti del Parlamento. Il groviglio parrebbe frutto soltanto del desiderio di compiacere alti burocrati con pensioni mensili a quattro zerI, se non montasse un altro, e più grave sospetto: perché, come già con gli affitti d'oro di Scarpellini, la Camera si ostina a ritagliare, con proprie delibere, coriandoli di disciplina di legge "esterna"? Perché, nell'adattamento della normativa appaltistica e pensionistica al proprio interno, gli organi costituzionali apportano modifiche, che poi si rivelano insostenibili ad un sindacato giurisdizionale? Non è né giusto, né coraggioso chiedere alla Corte costituzionale di sciogliere questo garbuglio, se non altro perché la Corte s'è già pronunciata. Non soltanto la sentenza 120 ha fatto piazza pulita della difesa di Camera e Senato: essa ha anche dato il destro, al procuratore generale dottor Apice, per proporre alla Cassazione di riprendersi quella competenza che le Camere hanno finora "rubato" alla Giurisdizione. Per farlo, il Collegio giudicante è atteso all'ultimo giro di boa: dopo la pronuncia delle Sezioni Unite nel caso Lorenzoni, non sarà più consentito a nessuno nascondersi dietro al dito dell'autodichia per salvarsi dal vizio di violazione di legge. Non la legge "interna" o "esterna". La legge di tutti.»   Coautrice con l'avvocato Alessandro Gerardi del volume "Parlamento Zona Franca", Lo scudo dell'Autodichia www.autodichia.blogspot.com

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Bolognetti: In principio fu il trapano che bucò l'oleodotto all'insaputa dell'Eni

Gio, 12/11/2014 - 22:30
11/12/14

In principio fu il trapano che bucò l'oleodotto all'insaputa dell'Eni, poi vennero uova e sputi, e con l'approssimarsi del Natale una calda bottiglia molotov a Montescaglioso(MT) e una boccettina di acido solfidrico a Lauria(PZ).

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">La prossima cosa sarà? Una bomba carta?

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Reitero l'appello: amici, isolate i violenti. La nostra forza è nelle idee, se riusciamo ad esprimerle. Dialogo e proposta e quando è necessario denuncia.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Nel contempo, però, torno a chiedermi e a chiedere ai Prefetti di Matera e Potenza e allo stesso Ministro e Vice Ministro dell'Interno: Com'è potuto accadere che qualcuno sia riuscito a lanciare un rudimentale ordigno incendiario in occasione della visita di un rappresentante del governo? Com'è potuto accadere che qualcuno poche ore dopo sia riuscito impunemente a lanciare una boccettina con acido(dicono solfidrico) all'indirizzo di un membro del Consiglio regionale, in occasione di un incontro con il Presidente della Regione?

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Forse qualcuno dovrebbe dare delle spiegazioni o rassegnare le dimissioni.

NON AIUTIAMO I VIOLENTI, PLEASE!!!

Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani

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Giustizia, Radicali: adesione al Satyagraha di Natale e presidio davanti al carcere di Vicenza

Gio, 12/11/2014 - 17:24
11/12/14

Venerdi 12 dicembre dalle ore 9,00 alle 14,00 i militanti veneti del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito terranno un presidio davanti al carcere San Pio X di Vicenza.

L’iniziativa, che si inserisce nel “Satyagraha di Natale” nella modalità dello sciopero della fame e vede impegnato direttamente Marco Pannella, ha tra i suoi obiettivi il ripristino dello Stato di Diritto e l’affermazione del Diritto alla conoscenza.

Più in particolare i punti di questa nuova lotta nonviolenta riguardano il tema della giustizia e delle carceri: dalla garanzia delle cure in carcere alla revoca del 41bis a Bernardo Provenzano, dall’abolizione dell’ergastolo alla nomina del garante nazionale dei detenuti fino all’introduzione del reato di tortura.

L’azione nonviolenta intende mantenere viva l’attenzione sulle parole contenute nel messaggio solenne del Presidente Napolitano al Parlamento, quelle pronunciate da Papa Francesco il 23 ottobre scorso in occasione dell’incontro con i delegati dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale, e quelle – chiarissime – pronunciate dal gruppo di esperti Onu sulla detenzione arbitraria a seguito di una visita ispettiva effettuata in Italia nel luglio scorso.

APPROFONDISCI

Il Satyagraha di Natale

Il messaggio del Presidente Napolitano

Associazione Internazionale di Diritto Penale

Gruppo di Esperti Onu

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Carceri, Marco Pannella e Rita Bernardini a Rebibbia femminile presentano il film "Dragan aveva ragione" sui campi nomadi a Roma

Mer, 12/10/2014 - 20:13
10/12/14

Venerdì 12 dicembre alle 15.00 Marco Pannella e Rita Bernardini saranno alla Casa circondariale di Rebibbia Femminile, dove presenteranno il documentario sui campi nomadi di Roma "Dragan Aveva Ragione" di Gianni Carbotti e Camillo Maffia.

Il film, completamente autoprodotto, fornisce uno spaccato della realtà Rom nella Capitale, al centro in queste ore di cronache e dibattiti che fanno l’economia della doverosa applicazione della Strategia Nazionale d'Inclusione per Rom, Sinti e Caminanti ratificata dall'Europa nel marzo 2012: le due emergenze umanitarie, quella che si consuma negli istituti di pena e quella che affligge la minoranza più popolosa d'Europa, sono il frutto speculare di quel prevalere della ragion di Stato sullo Stato di diritto che i radicali instancabilmente denunciano in ogni sede.

Radicali italiani e Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, ringraziano per la disponibilità sia la direttrice Ida Del Grosso, sia il vicecapo del Dap Luigi Pagano, sia la direttrice dell’ufficio stampa e relazioni esterne del Dap Assunta Borzacchiello.

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Corruzione, Magi: riforma della giustizia e sistema uninominale sono le soluzioni più Radicali e popolari per non fermarsi all’indignazione

Mer, 12/10/2014 - 18:33
10/12/14

"'Ora processi veloci' dicono Renzi e Boschi rispetto alla vicenda di 'Mafia Capitale'. Ma di fronte alla drammatica realtà della giustizia italiana, che 'vanta' i processi più lunghi del mondo occidentale e un arretrato di 5 milioni di cause, ogni riforma del Governo è ancora in mano alle corporazioni", lo ha dichiarato Riccardo Magi, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma, ospite oggi di Sky Tg24 Pomeriggio.

"Questa mattina in un dibattito televisivo anche Sergio Rizzo dava ragione a chi, come noi Radicali, riconduce lo scandalo esploso in questi giorni a un problema strutturale di selezione della classe dirigente: quello legato alle preferenze, autentiche 'fabbriche' di clientele feudali e vera causa della corruzione dilagante. Per superarle, anche l’alternativa delle liste chiuse, che sottraggono ai cittadini qualsiasi possibilità di scelta, appare inadeguata: l’uninominale, dunque, resta l’unico sistema serio ed efficace per selezionare la classe dirigente e riappassionare i cittadini al confronto sui programmi. L'uninominale ha regole chiare e semplici: uno vince, l'altro perde. E ogni eletto deve rispondere a un collegio di 80-90mila controllori", ha spiegato Magi a Sky.

"A chi oggi invoca il commissariamento da parte del prefetto rispondo che Roma, fino ad oggi, è stata sì commissariata, ma dalla criminalità, che ha dettato le regole come e più di un commissario: né, occorre dirlo, lo strumento del commissariamento ha mai costituito una soluzione ai problemi; anzi, spesso e volentieri ne ha provocati degli altri. Non è un caso che alcuni dei fatti più gravi che oggi sono oggetto d’inchiesta sono avvenuti proprio nel corso di gestioni commissariali come il regime della cosiddetta 'emergenza nomadi' che vide proprio il prefetto di Roma Pecoraro nel ruolo di commissario straordinario. Non commissariamento, dunque, ma riforme; riforme che nessun commissario potrebbe mai varare, e che appaiono ormai improcrastinabili per abrogare la piaga degli affidamenti diretti e delle gare d’appalto 'turbate' e ripristinare finalmente la legalità nella Capitale e nel Paese", ha concluso Riccardo Magi.

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Diritti Umani: Revisione Periodica Universale ONU con più raccomandazioni di sempre all'Italia, è campanello d'allarme.

Mer, 12/10/2014 - 16:16
10/12/14

  Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti.   Roma, 10 dicembre 2014   "187 raccomandazioni quando nel 2009, nel corso dell'ultimo processo di Revisione Periodica Universale, erano 'solo' 92. E' un campanello d'allarme inquietante quello che risuona da Ginevra"   Queste le parole di Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, che ha scritto una lettera aperta al Presidente Napolitano, al Presidente del Consiglio Renzi e al Presidente della Commissione Diritti Umani al Senato Luigi Manconi. Tra le richieste, quella di audire in Senato le organizzazioni che si occupano di promozione e tutela dei diritti umani in Italia.   "Ben 20 stati hanno richiesto al nostro Paese che venga posto in essere e adeguatamente finanziato un istituto per i Diritti Umani, per la prima volta ci sono state 5 raccomandazioni sul riconoscimento dei diritti delle persone LGBTI. Servono immediatamente delle risposte concrete".

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Certi Diritti chiede urgentemente alla Commissione Europea di lanciare come promesso la strategia sui diritti delle persone LGBTI nel 2015

Mer, 12/10/2014 - 16:04
10/12/14

Comunicato stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

  Roma 10 dicembre 2014   Certi Diritti chiede urgentemente alla Commissione europea di lanciare, come richiesto ripetutamente dal Parlamento europeo e come promesso dalla Commissaria europea alla giustizia Vera Jourova nel corso dell'hearing nella commissione giustizia ed affari interni del PE precedente all'elezione della Commissione Junker da parte del PE, la Roadmap sui diritti delle persone LGBTI.   La Commissaria aveva affermato nel corso dell'audizione, su pressione dei parlamentari europei della maggioranza dei gruppi politici del PE, e come richiesto nel corso della scorsa legislatura dal rapporto Lunacek, che avrebbe lanciato un piano d'azione europeo per lottare contro le discriminazioni e violenze che ancora affliggono le persone LGBT nell'UE, promovendo azioni e proposte legislative per assicurare il rispetto della Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE e proteggere le persone da ogni discriminazione basata sull'orientamento sessuale.      Nel corso di un seminario pubblico che si é tenuto ieri al PE sui diritti delle persone transgender nell'ambito lavorativo organizzato dall'intergruppo LGBT, un rappresentante della Commissione ha affermato che il piano d'azione potrebbe non essere incluso nel programma di lavoro della Commissione per il 2015 che verrà presentato nei prossimi giorni, documento che annuncia e descrive tutte le azioni che la Commissione intende prendere nel corso del 2015.   Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara: «chiediamo alla Commissione di inserire urgentemente la strategia LGBTI nel programma di lavoro europeo per il 2015 e al governo Renzi di farsi portavoce di questa richiesta presso il Presidente della Commissione europea Junker, il Vice-presidente Timmermans e la Commissaria Jourova: la protezione dei diritti fondamentali delle persone LGBT in Europa non deve essere rimandata alle calende greche, come succede purtroppo in Italia».

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Giustizia: la vergognosa e illegale decisione di Rai 3 sulla vicenda Brega Massone. Conferenza stampa giovedì 11 al Partito Radicale

Mar, 12/09/2014 - 15:59
09/12/14

Rai 3 ha programmato per la prima serata di sabato 13 dicembre una fiction sul caso Brega Massone, senza curarsi del fatto che i processi sono ancora da definire e che la presunzione di innocenza possa essere così azzerata. Gravi danni potrebbero anche derivarne ai familiari - e soprattutto alla figlia dodicenne - poiché dagli spezzoni già mandati in onda, appare chiaro che la fiction dipingerà il chirurgo come un mostro assetato di denaro ed incurante dei pazienti a lui affidati. Potrebbero anche esserne influenzati coloro che, oggi spettatori, domani potrebbero esser chiamati a fare da giudici popolari nel processo d’appello, che si terrà nel 2015: è stata inviata una formale diffida dai difensori, ad oggi senza risposta alcuna. Perché?

La conferenza stampa sulla vergognosa e "illegale" decisione di Rai 3, avrà luogo nella sede del Partito Radicale, in via di Torre Argentina, alle ore 14.00 di giovedì 11 dicembre. Saranno presenti, fra gli altri:

  • Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani
  • Barbara Magnani, consorte del dott. Brega Massone
  • Arturo Diaconale, direttore de l’Opinione
  • Vincenzo Vitale, avvocato codifensore del dott. Brega Massone
  • Massimo Martelli, già primario di chirurgia toracica presso il Forlanini di Roma, decano della chirurgia toracica italiana e perito della difesa
  • Piero Sansonetti, direttore di Cronache del Garantista
  • Errico Novi, giornalista di Cronache del Garantista
  • Giovanna Cracco, direttrice di Paginauno

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Rom, Magi: sospendo sciopero della fame dopo impegno Sindaco

Mar, 12/09/2014 - 15:58
09/12/14

Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali Italiani, consigliere comunale di Roma:

  "A seguito del messaggio del sindaco Ignazio Marino, che ha annunciato una visita al centro di raccolta Rom di via Visso, il "Best House Rom", e un cambio di strategia sulla loro accoglienza per il superamento dei campi, sospendo lo sciopero della fame iniziato domenica 30 novembre. Sono pronto però a riprenderlo se mancheranno segnali concreti. Ringrazio il sindaco per l'attenzione che ha voluto dimostrare e per la volontà di imprimere una svolta, dopo 30 anni di politiche sbagliate sui Rom".      DI SEGUITO IL MESSAGGIO DEL SINDACO DI ROMA, IGNAZIO MARINO, IN OCCASIONE DELL'INIZIATIVA "ROMA SUONA ROM":   Mi spiace molto di non poter essere questa sera con voi, ma voglio ugualmente farvi arrivare un mio messaggio per testimoniarvi la mia vicinanza ed esprimere sincero apprezzamento per l'operato dell'Associazione 21 luglio e di voi tutti.   L'inchiesta della procura di Roma sta portando alla luce una realtà sconvolgente. Tuttavia le indagini confermano che questa Amministrazione ha rappresentato, sin dal nostro insediamento, un ostacolo per coloro che negli anni scorsi hanno tratto vantaggio in modo illecito anche con la complicità di alcune "mele marce" all'interno delle istituzioni.    Una conferma che oggi ci spinge ad andare avanti con forza e convinzione ancora maggiori sulla strada del cambiamento. E il cambiamento deve riguardare anche le politiche dell'accoglienza e la gestione dei campi rom dove, come abbiamo visto, il malaffare si è annidato traendo maggiori guadagni.   Non permetteremo più a nessuno di lucrare sul disagio, sulla paura e sulla povertà.    Per questo sono al lavoro con il consigliere Riccardo Magi su un piano per superare definitivamente e in maniera strutturale il sistema dei campi per Rom nella Capitale che, oltre alla violazione sistematica dei diritti, evidenziata anche dalla Commissione Europea, comporta un esborso inaccettabile di risorse pubbliche.    E' mia ferma intenzione collaborare con tutti coloro che come  Carlo Stasolla e l'ass. 21 luglio, abbiano proposte per aiutarci a raggiungere questo obiettivo.    A Riccardo Magi e Carlo Stasolla, che ringrazio sinceramente per aver sollevato, tra l'altro, il caso emblematico della struttura "Best House Rom", chiedo di sospendere il loro sciopero della fame.   Al più presto intendo visitare il centro per rendermi conto personalmente, come sindaco e come medico, della situazione.   A voi voglio ribadire il mio impegno a trovare una soluzione alternativa per le donne, gli uomini e i bambini che oggi vivono in condizioni non dignitose.   

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Mogherini in visita ufficiale in Turchia

Mar, 12/09/2014 - 09:44
09/12/14

Dichiarazione di Mariano Giustino sulla visita in Turchia dell’Alto rappresentante per la Politica estera dell’UE, Federica Mogherini, del commissario all’Allargamento, Johannes Hahn e del commissario agli Aiuti umanitari, Christos Stylianides 14.0pt;Arial","sans-serif"">:

  «İL PROCESSO Dİ ADESİONE DELLA TURCHİA ALL’UNİONE EUROPEA NON PUÒ CONTİNUARE A VİVERE Dİ VANE DİCHİARAZİONİ, MA DEVE SOSTANZİARSİ Dİ ATTİ CONCRETİ. IL CONSİGLİO DELL’UNİONE EUROPEA E LA COMMİSSİONE EUROPEA PONGANO AL CENTRO DELLA LORO AGENDA LA QUESTİONE DELL’İMMEDİATA APERTURA DEİ CAPİTOLİ BLOCCATİ DEL NEGOZİATO Dİ ADESİONE, İN PARTİCOLARE L’APERTURA DEL CAPİTOLO 23, SU ‘’GİUSTİZİA, DİRİTTİ FONDAMENTALİ’’ E DEL 24, QUELLO SU ‘’LİBERTÀ E SİCUREZZA’’».   Dichiarazione di Mariano Giustino, Segretario Generale di «Turchia in Europa da Subito» e direttore della rivista «Diritto e Libertà»:   «İl processo di adesione della Turchia all’Unione Europea non può continuare a vivere di vane dichiarazioni, ma deve sostanziarsi di atti concreti. Bruxelles riconsideri il suo atteggiamento di sostanziale chiusura rispetto alla necessità di includere Ankara tra le sue capitali e ponga al centro della sua agenda la questione dell’immediata apertura dei capitoli bloccati del negoziato di adesione, in particolare l’apertura del capitolo 23, su ‘’Giustizia, Diritti fondamentali’’ e del 24, quello su ‘’Libertà e Sicurezza’’». Lo ha dichiarato Mariano Giustino, Segretario Generale di «Turchia in Europa da Subito», organizzazione transnazionale di cittadini e parlamentari che si batte per l’immediato ingresso della Turchia nell’Unione Europea, in occasione della visita ufficiale ad Ankara dell’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri e per la Politica di sicurezza, Federica Mogherini. «Con la visita ad Ankara dell’Alto rappresentante dell'UE per gli Affari esteri e per la Politica di sicurezza non si perda una importante occasione: quella cioè di operare una decisa rottura col passato nei rapporti Turchia-UE e di dare un decisivo impulso al negoziato di adesione con l’impegno per una immediata apertura dei capitoli bloccati. L’ingresso della Turchia nell’Unione Europea rappresenta oggi una necessità tanto per Ankara quanto per Bruxelles»,ha proseguito Giustino. «La minaccia rappresentata dallo Stato islamico, che sta imperversando in tutto il Medio Oriente, e la crisi Ucraina, che ha aperto timori per la sicurezza energetica in Europa, obbligano l’UE a compiere gesti concreti. İnoltre, con una regione mediterranea e mediorientale che sprofonda sempre più nel caos, e che è un fattore di grave instabilità e di violenza, una UE più inclusiva potrebbe aprire una nuova era di cooperazione globale, grazie al ruolo influente e strategico della Turchia all’interno del mondo musulmano. «İl negoziato di adesione rappresenta per Ankara un solido ancoraggio per il suo percorso riformatore che ha subito purtroppo una battuta d’arresto per la viltà e la miopia di un’Europa che per troppo tempo ha bloccato l’ingresso di questo paese.   L’adesione all’Unione Europea è di importanza fondamentale per la trasformazione della Turchia in una società aperta e democratica, rispettosa dello Stato di diritto, dei diritti umani e civili, come la libertà di stampa e di espressione, e dei diritti delle minoranze, e che preservi il proprio secolarismo. In vasti strati della società turca persiste un grande bisogno di Europa. Per i giovani l’Europa è uno spazio di libertà al quale sentono di appartenere. Le nuove generazioni chiedono più libertà e più democrazia, chiedono di vivere in una democrazia compiuta. Anche per questo non sarebbe né giusto né lungimirante tenere ancora bloccati i capitoli del negoziato ha concluso Giustino.      

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Satyagraha di Natale dei Radicali: in Calabria anche per chiedere il Garante dei diritti dei detenuti

Lun, 12/08/2014 - 19:41
08/12/14

Nella melma partitocratica del malaffare che emerge dalle indagini su Mafia Capitale, ultime dopo quelle di Expò e del Mose, c'è un'altra politica. Una politica altra da questa miseria che ci propone la cronaca.

Durante il mese di agosto siamo stati al carcere di Palmi per fare un sit-in a sostegno del Satyagraha di Rita Bernardini (che era in sciopero della fame dal 30 giugno) e Marco Pannella (in sciopero anche della sete) per chiedere allo stato, di garantire nelle carceri il diritto alla salute, fermare la mattanza dei suicidi che nelle carceri avveniva e ancora avviene anche per la mancanza di cure psichiatriche adeguate, e fermare la tortura del 41 bis inflitta anche a pazienti come Bernardo Provenzano, incapace di intendere e di volere, indipendentemente dalle condizioni di salute.

Mentre la direzione nazionale antimafia dà il suo parere negativo affinché al mafioso Bernardo Provenzano sia tolto dal regime del 41bis, come ricordava Domenico Letizia, segretario dell'associazione Radicale di Caserta “Legalità e Trasparenza”, dal 3 dicembre è nuovamente in corso (in realtà non è mai smesso) il Satyagraha, proposta nonviolenta mossa dall'amore e dalla forza della verità, della segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, di Marco Pannella e decine di altri radicali, tra cui anche chi scrive, con obiettivi ancora più precisi: Sanità in carcere: garantire le cure ai detenuti; Immediata revoca del 41bis a Bernardo Provenzano; Introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura; Abolizione dell’ergastolo a sostegno della campagna di Nessuno Tocchi Caino; No alle deportazioni in corso dei detenuti dell’alta sicurezza; Diritto alla conoscenza: 1) conoscibilità e costante aggiornamento dei dati riguardanti le carceri 2) conoscibilità dei dati riguardanti i procedimenti penali pendenti; Rendere effettivi i risarcimenti ai detenuti che hanno subito trattamenti inumani e degradanti; Abolire la detenzione arbitraria e illegale del 41-bis; Nomina immediata del Garante Nazionale dei Detenuti; Per gli Stati Generali delle Carceri, preannunciati dal ministro della Giustizia, prevedere la presenza anche dei detenuti.

I Radicali, pochissimi che siamo, ci facciamo però forza dalla verità e cerchiamo di dare, come si dice, "anima e corpo" a una lotta per una giustizia giusta e per un carcere che non violi i diritti umani. Ci facciamo forza di ciò che ha scritto il Presidente Napolitano col suo messaggio alle Camere, e di ciò che ha detto Papa Francesco lo scorso 23 Ottobre all'Associazione Internazionale di diritto penale. E per questo non molliamo.

Chi scrive, militante del partito della nonviolenza che c'ha insegnato a praticare Marco, sin da questa estate, aveva aderito alla mobilitazione e, anche in questa fase di "rilancio" dell'iniziativa, ne sostiene "simbolicamente", ma altrettanto convintamente le motivazioni facendo un giorno alla settimana di digiuno totale (il venerdì digiuno e autoriduco l'insulina perché diabetico); e continuerò a farlo, ad oltranza, fino a quando questa battaglia di civiltà non sarà stata portata, dai grandi media televisivi, alla conoscenza dei cittadini italiani come è giusto che avvenga in una democrazia. Ieri, a questa staffetta calabrese in sostegno del Satyagraha di Pannella, Bernardini e Radicali, si sono uniti i compagni calabresi Rocco Ruffa (il mercoledì) ed Ernesto Biondi (la domenica). Speriamo anche altri se ne aggiungano. Questa è una lotta giusta, cui pure Papa Francesco ha dato coraggio riconoscendo a Pannella il suo impegno verso gli ultimi, dopo quel messaggio, quasi un saggio di diritto, inviato alle Camere da Napolitano secondo Costituzione.

Anche la regione Calabria vede la presenza di strutture penitenziarie rovinose, spesso fatiscenti, al collasso, con carenze di organico e dove, come hanno dimostrato le numerose visite ispettive fatte in questi anni con Rita Bernardini, le condizioni spesso rasentano la tortura e il disumano senso. Basti ricordare ciò che, questa estate, l'on.le Enza Bruno Bossio ha scoperto al carcere di Rossano, per capire che – anche in questa regione culla della civiltà della Magna Grecia – sarebbe necessario e urgente istituire il Garante regionale per i diritti delle persone private della libertà. “Una situazione incredibile, drammatica, che” – disse in quell'occasione la deputata del Pd Enza Bruno Bossio uscendo dal carcere di Rossano - “non pensavo esistesse in un carcere italiano”.

Invece come quelle ne esistono diverse, e spesso le condizioni inumane sono anche per chi nelle carceri ci lavora e cerca di rendere più giusta la pena. Penso al carcere nuovo di Arghillà a Reggio Calabria dove il 4 settembre abbiamo fatto una visita con Marco Pannella: nonostante la buona volontà della direttrice, e nonostante la 'capienza regolamentare' non superata sulla carta, in realtà presentava problemi di sovraffollamento in quanto un intero piano non veniva utilizzato per mancanza di organico.

Per questo, in attesa che sia nominato quello Nazionale, anche dalla Calabria, chiediamo l'aiuto di tutti i Giornali calabresi, affinché al neo Presidente della Regione Mario Oliverio arrivi un messaggio semplice e diretto: i Radicali, anche in Calabria, chiedono d'istituire subito il Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà. Richiesta che, contemporaneamente, estendiamo a tutti i Sindaci dei comuni calabresi sede di istituti penitenziari: anche loro possono istituire il Garante come del resto ha già fatto Reggio Calabria.

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I Radicali Caserta per il Garante dei detenuti provinciale e l’adesione al Satyagraha di Pannella e Bernardini

Lun, 12/08/2014 - 11:30
08/12/14

line-height:107%;Times New Roman","serif"">L’Associazione Radicale “Legalità e Trasparenza” di Caserta nel confermare l’adesione al Satyagraha in corso di Marco Pannella e Rita Bernardini per affermare la legalità nell’amministrazione della Giustizia e per fermare le cause strutturali che fanno delle nostre carceri luoghi di trattamenti inumani e degradanti ribadisce attraverso il quotidiano nazionale “Cronache de Il Garantista” la gravosa problematica della giustizia nella provincia casertana. Nella giornata del 6 Dicembre è stato pubblicato presso il quotidiano diretto da Piero Sansonetti un appello/comunicato firmato da Domenico Letizia, attuale segretario dell’Associazione Radicale “Legalità e Trasparenza” e iscritto alla Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo, in cui si ribadisce l’adesione al Satyagraha radicale in corso e in cui si lancia anche la proposta di costituire il Garante Provinciale dei detenuti di Caserta. La redazione del quotidiano garantista ha ribadito di sottoscrivere pubblicamente l’appello. Attraverso il Garante provinciale dei detenuti si potrà promuovere l'esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e di fruizione dei servizi provinciali per le persone private della libertà personale nella provincia di Caserta. L’appello pubblicato per “Cronache de Il Garantista” è rivolto a tutte le personalità dell’associazionismo, del mondo accademico, della politica e dell’informazione casertana. Nell’ aderire al Satyagraha radicale i componenti dell’associazione radicale casertana inizieranno uno sciopero della fame a staffetta. Mercoledì 10 Dicembre sarà in sciopero della fame per 24 ore Domenico Letizia e l’iscritta Carmela Esposito responsabile della Pastorale Carceraria della parrocchia di San Giorgio a Cremano, Giovedì 11 sarà in sciopero della fame Giuseppe Ferraro, iscritto all’ Associazione Radicale “Certi Diritti”, Venerdì 12 sarà in sciopero della fame Domenico De Lucia, iscritto all’ associazione radicale di Caserta e Presidente dell’Associazione di volontariato “Saxa Cuntaria”, Sabato 13 sarà in sciopero della fame il senatore del gruppo Gal Vincenzo D’Anna, Lunedì 15 sarà in sciopero della fame l’avvocato Alfonso Quarto Vicepresidente dell’Associazione dei Giovani Avvocati, Martedì 16 sarà in sciopero della fame il giornalista, iscritto ai Radicali Caserta, Fabrizio Ferrante, Mercoledì 16 sarà in sciopero della fame l’avvocato penalista Gennaro Iannotti, Venerdì 19 sarà in sciopero della fame Mario Roberto Borrello della Federazione dei Giovani Socialisti di Napoli, mentre Luca Bove, componente del Comitato Nazionale di Radicali Italiani è in sciopero della fame dal 4 Dicembre. Letizia invita tutte le forze politiche del casertano a farsi portatori di dibattito e di speranza, per la giustizia giusta e per i diritti umani ribadendo la urgenza dell’iscrizione al Partito Radicale Transazionale e Transpartito per evitare la “chiusura” della casa dei libertari nonviolenti per la tutela mondiale dei diritti umani      

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Carceri: scontata presa di posizione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, controllore di parte. Si rafforza il Satyagraha radicale a sostegno di Marco Pannella

Ven, 12/05/2014 - 19:09
05/12/14

Dichiarazione di Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani:

"Non mi sorprende affatto la presa di posizione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa (vedi Ansa del 5 dicembre, ore 17:25). Avevo già avuto modo di rilevare come l’organismo chiamato a vigilare sull’esecuzione delle sentenze della Corte Edu, si fosse rivelato sempre di più organismo politico 'di parte’ e non obiettivo".

"Che i rimedi preventivi e risarcitori previsti dalla legge n.117/2014 nei confronti dei detenuti che hanno subito 'trattamenti inumani e degradanti' in violazione dell’art. 3 della Cedu, non fossero 'effettivi' come richiesto dalla sentenza Torreggiani è denunciato non solo dalle nostre (radicali) lotte e prese di posizione, ma dalla lettera che il Conams (Coordinamento Nazionale dei Magistrati di Sorveglianza) ha inviato il 13 novembre scorso al Ministro della Giustizia Andrea Orlando. Sono i magistrati di sorveglianza a parlare di 'incertezze e lacune del testo normativo', di 'gravi contrasti giurisprudenziali', di 'complessità delle istruttorie', di 'assoluta inadeguatezza delle risorse e dei mezzi di cui dispongono gli Uffici di Sorveglianza'. Sono i magistrati di sorveglianza ad affermare che è 'facile prevedere che sarà molto esiguo il numero dei casi decisi e risolti secondo gli standard prescritti dalla Giustizia europea in termini di effettività, rapidità ed efficacia dei rimedi accordati".

Sono intanto oltre 150 i cittadini che stanno dando vita al "Satyagraha di Natale con Marco Pannella" con obiettivi puntuali, "affinché nel nostro Paese si affermi la legalità nell’amministrazione della Giustizia (da anni straziata insieme alla vita di milioni di persone a causa dell’irragionevole durata dei processi penali e civili) e si rimuovano le cause strutturali che fanno delle nostre carceri luoghi di trattamenti inumani e degradanti".

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Amnistia per la Repubblica. Gli obiettivi del nostro Satyagraha di Natale con Marco Pannella

Ven, 12/05/2014 - 15:53

Noi sottoscritti abitanti il territorio italiano ci uniamo alla lotta nonviolenta del leader radicale Marco Pannella affinché nel nostro Paese si affermi la legalità nell’amministrazione della Giustizia (da anni straziata insieme alla vita di milioni di persone a causa dell’irragionevole durata dei processi penali e civili) e si rimuovano le cause strutturali che fanno delle nostre carceri luoghi di trattamenti inumani e degradanti.

Noi siamo convinti che l’amnistia e l’indulto siano gli unici provvedimenti strutturalmente in grado, da subito, di riportare nella legalità costituzionale e sovranazionale il nostro Paese. Non siamo soli: cerchiamo di far vivere con il nostro Satyagraha le parole contenute nel messaggio solenne del Presidente Napolitano al Parlamento, quelle pronunciate da Papa Francesco il 23 ottobre scorso in occasione dell’incontro con i delegati dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale, e quelle – chiarissime – pronunciate dal gruppo di esperti Onu sulla detenzione arbitraria a seguito di una visita ispettiva effettuata in Italia nel luglio scorso.

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Per questo, nel partecipare al Satyagraha - e nell’ambito della battaglia centrale volta ad ottenere un provvedimento di amnistia e di indulto - indichiamo i seguenti obiettivi:

  • Sanità in carcere: garantire le cure ai detenuti;
  • Immediata revoca del 41bis a Bernardo Provenzano;
  • Introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura;
  • Abolizione dell’ergastolo a sostegno della campagna di Nessuno Tocchi Caino;
  • No alle deportazioni in corso dei detenuti dell’alta sicurezza;
  • Diritto alla conoscenza: 1) conoscibilità e costante aggiornamento dei dati riguardanti le carceri 2) conoscibilità dei dati riguardanti i procedimenti penali pendenti;
  • Rendere effettivi i risarcimenti ai detenuti che hanno subito trattamenti inumani e degradanti;
  • Abolire la detenzione arbitraria e illegale del 41-bis;
  • Nomina immediata del Garante Nazionale dei Detenuti;
  • Per gli Stati Generali delle Carceri, preannunciati dal ministro della Giustizia, prevedere la presenza anche dei detenuti.

Per aderire al Satyagraha, che avrà inizio dalla mezzanotte di mercoledì 3 dicembre 2014, ti preghiamo di riempire il questionario che troverai cliccando sul link sottostante. Puoi aderire con uno o più giorni di sciopero della fame, o con altre forme di lotta nonviolenta.

Fra le prime adesioni, quelle di Rita Bernardini, Valter Vecellio, Don Enzo Chiarini, Laura Arconti, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Irene Testa, Alessandra Terragni, Francesca Terragni, Davide La Rosa, Clelia Di Donna, Carlo Loj, Giusi Nibbi, Giovanni De Pascalis, Diego Sabatinelli, Ilari Valbonesi, Maurizio Buzzegoli, Michele Migliori, Deborah Cianfanelli, Sergio Rovasio, Paola Di Folco, Guido Biancardi, Sergio D'Elia, Maurizio Bolognetti.


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Consiglio Comunale, Magi: a Sindaco chiederò discontinuità a partire da Presidenza. Fretta non sia presupposto per replicare vecchi metodi

Ven, 12/05/2014 - 12:23
05/12/14

 CONSIGLIO COMUNALE, MAGI (RADICALI):  A SINDACO CHIEDERÒ DISCONTINUITÀ A PARTIRE DA PRESIDENZA. FRETTA NON SIA PRESUPPOSTO PER REPLICARE VECCHI METODI


Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali Italiani, consigliere comunale di Roma

Quello che sta emergendo dall'inchiesta sulla “mafia capitale” rappresenta un’irripetibile occasione per aprire una riflessione profonda sui criteri di selezione della classe dirigente, dei candidati e quindi degli eletti.

Ad essere colpiti dalle indagini sono stati esponenti del PD che forti del bacino consolidato di preferenze hanno ottenuto - senza alcuna discussione, programma d'intenti, curriculum affidabile - la Presidenza del Consiglio. Una Presidenza, quella di Coratti, che mi ha personalmente costretto a ricorrere al Prefetto per la calendarizzazione delle delibere popolari nei tempi imposti dallo Statuto.

In queste ore c’è il rischio che si ripeta la nefasta consuetudine, tutta italiana, di limitarsi a provvedimenti affrettati, se non solo a “indignazioni morali”, per rispondere in qualche modo allo shock dell'opinione pubblica, e nulla più. Ebbene, questa fretta rischia di diventare il presupposto per replicare gli stessi metodi che hanno permesso al sistema malato di ramificarsi e di consolidarsi negli anni.

È quindi fondamentale segnare una discontinuità autentica, a partire dall’elezione del Presidente del Consiglio Comunale e dell'ufficio di Presidenza, che dovranno costituire una reale garanzia per i cittadini di rispetto del Regolamento e consentire un’efficace programmazione dei lavori del Consiglio e un raccordo istituzionale con l’amministrazione tutta, al contrario dei "campioni di preferenze" che hanno dimostrato di rispondere a logiche e poteri "altri". Si parta quindi dal metodo e dai criteri che sono alla base delle scelte per arrivare a nomi e non viceversa. E’ quanto chiederò al Sindaco Marino durante il nostro incontro di stamattina.

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Mafia Capitale. Turco e Sabatinelli: basta Consiglieri comunali con il passamontagna al Consiglio comunale di Roma

Ven, 12/05/2014 - 11:48
05/12/14

 

Diego Sabatinelli, coordinatore di "Roma radicale per il diritto alla conoscenza" e Maurizio Turco, Tesoriere del Partito radicale hanno dichiarato:   "Se anziché Roma fosse un San Luca qualsiasi stamattina in Campidoglio sulla sedia di Marino sarebbe seduto un commissario prefettizio.

  Che accada o meno riteniamo indispensabile, come abbiamo già sollecitato, che le attività della pubblica amministrazione siano conoscibili e conosciute.    A cominciare dai voti dei consiglieri comunali sui singoli provvedimenti.   E' quindi urgente che il regolamento della Capitale, come abbiamo già chiesto, riduca il voto segreto a pochissimi e chiari casi e che le sedute dell'Assemblea Capitolina siano realmente aperte al pubblico. Non è il caso che i consiglieri sulle questioni più spinose si infilino il passamontagna."    

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Ama, Radicali: “Depositato secondo esposto alla Corte dei Conti”

Gio, 12/04/2014 - 18:42
04/12/14

Alla luce della risposta che, in data 12 agosto 2014, l’assessore Estella Marino ha fornito al consigliere Riccardo Magi, i radicali hanno presentato un secondo esposto alla Corte dei Conti per danno erariale dovuto al mancato raggiungimento da parte di Roma Capitale degli obiettivi stabiliti dalla normativa vigente in materia di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.

Dichiarazione di Massimiliano Iervolino membro della Direzione di Radicali Italiani, Riccardo Magi consigliere radicale di Roma Capitale e Paolo Izzo segretario dell’associazione Radicali Roma:

«Tenendo conto finanche dell'indagine ribattezzata 'Mondo di mezzo' che, in queste ore, vede coinvolti diversi ex dirigenti apicali dell’Ama S.p.A e considerando le informazioni fornite dall’assessore Estella Marino, la quale - rispondendo a una interrogazione di Riccardo Magi - ha certificato il costo che l’azienda municipale ambiente capitolina ha dovuto sostenere relativamente alla 'sola' ecotassa al fine di conferire i rifiuti presso la discarica di Malagrotta, oggi abbiamo presentato un secondo esposto alla Corte dei conti.

Secondo quanto contenuto nel responso fornito dall’assessorato all’ambiente di Roma capitale, l’Ama S.p.A ha pagato di ecotassa (quindi al netto del costo del deposito dei rifiuti e di quello relativo al post mortem): per l’anno 2007 circa 21 milioni di euro, per l’anno 2008 circa 19 milioni di euro, per l’anno 2009 circa 20 milioni di euro, per l’anno 2010 circa 18 milioni di euro, per l’anno 2011 circa 16 milioni di euro, per l’anno 2012 circa 13 milioni di euro e per l’anno 2013 circa 3 milioni di euro. Per un costo totale - dal 2007 al 2013 e relativo 'solamente' all’ecotassa - di 111.775.014,21 euro. Una buona parte di questi soldi poteva essere risparmiata se la capitale avesse centrato gli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti per legge. Ed è proprio questo il senso del nostro esposto alla Corte dei Conti. Infatti, l’ammontare totale dell’ecotassa è proporzionale alla quantità di indifferenziato smaltito negli anni nella discarica di Roma che, a sua volta, dipende linearmente dai livelli di differenziata.

Orbene, facendo riferimento solo al periodo riportato nell’interrogazione, le percentuali di riciclo che, negli anni, ogni ambito territoriale ottimale doveva raggiungere - ai sensi dell’art. 205 del D.Lgs. n. 152/2006 - erano le seguenti: 40% (2007), 45% (2008), 50% (2009), 55% (2010), 60% (2011), 65% (2012 e 2013). A fronte di questi obiettivi di differenziata, i dati ufficiali dell’AMA S.p.A. certificano i risultati ottenuti a Roma: 17,1% (2007), 19,5% (2008), 20,7% (2009), 22,0% (2010), 24,7% (2011), 25,7% (2012 ), 31,1% (2013). La capitale, quindi, ha raggiunto livelli di differenziata in misura significativamente inferiore a quelli previsti per legge, questo ha comportato a carico del comune il pagamento di oneri aggiuntivi per il conferimento in discarica del materiale che avrebbe dovuto essere destinato proficuamente alla raccolta differenziata ed ha, pertanto, arrecato a Roma capitale un danno patrimoniale conseguente.

Infine, è bene chiarire che grazie alla risposta dell’assessore Estella Marino, abbiamo potuto integrare la prima denuncia alla Corte dei Conti inviata il 20 maggio 2014, ciò non toglie che il periodo a cui fa riferimento il nostro esposto va dal 2003 al 2012. Durante questi nove anni – a nostro avviso e secondo alcuni calcoli che abbiamo potuto effettuare consultando dei dati pubblici – il danno erariale ammonterebbe a circa 55 milioni di euro, stima in difetto».

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Fecondazione, Gallo: appello a Ministeri e regioni per inattuazione eterologa

Gio, 12/04/2014 - 16:45
04/12/14

 

Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente il Partito radicale

  Dopo 7 mesi dalla pubblicazione in G.U. della sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa dalla legge n. 40, le coppie ancora hanno difficoltà ad accedere alla tecnica.   Se a questo si aggiunge che secondo la Relazione del Ministro della Salute al Parlamento dello scorso 30 Giugno sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di PMA riportante i dati del 2012,  il 26,9%  dei trattamenti riproduttivi , corrispondenti in valore assoluto a 14.940, vengono eseguiti in regioni non di residenza delle coppie, si ha davanti  una situazione insostenibile, che prosegue con discriminazioni regionali e limitazioni alla libertà procreativa.    Per questo motivo abbiano inteso insieme ad altre associazioni sollecitare i Ministri competenti e i presidenti delle Regioni -  ognuno per le proprie competenze - affinché si intervenga immediatamente per rendere fruibile un servizio sanitario che per legge è consentito ma che la politica sta di fatto rendendo inapplicabile.

Ci appelliamo( link all'appello) ad un Governo che deve prevedere che tali tecniche rientrino nei Livelli Essenziali di Assistenza, come più volte ribadito dallo stesso Ministro Lorenzin,  e che deve fare campagne informative sia per la prevenzione della sterilità/ infertilità e sia per la donazione solidale di gameti per consentire ad altre coppie di poter dare la vita. Le associazioni hanno, infatti, evidenziato come quello dell'infertilità sia oggi un sentito problema sociale che coinvolge circa il 19% delle coppie e che ha ricadute sociali, economiche e sanitarie molto gravi.  

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Salvini e il canone Rai. Vieni a studiare con noi la normativa sui referendum, siamo “accoglienti”

Gio, 12/04/2014 - 16:43
04/12/14

Comunicato di Alessandro Massari, della direzione di Radicali Italiani, Vincenzo Olita, direttore Società Libera, Edoardo De Blasio, direzione Pli:

La notizia che Matteo Salvini e la Lega Nord intendano abrogare - a parole - il canone Rai ci rende felici poiché sin da marzo stiamo conducendo la medesima battaglia, con mezzi diversi.

Perché chi usa con nozione di causa i referendum è contrario a questo, nonostante si condivida l’obiettivo? Perché rispettiamo le leggi!

L’articolo 75 della Costituzione vieta i referendum in materia di tributi. Poiché il canone è un tributo, il referendum è inammissibile, quindi si unisca a noi che stiamo conducendo la medesima battaglia proponendo di modificare la legge, soprattutto dopo le ultime “trovate” illiberali di Matteo Renzi che vuol farlo pagare a tutti, il canone, anche a chi non guarda i programmi Rai.

Diamo quindi ai Matteo un appuntamento per il 24 gennaio a Roma, dove ci sarà una giornata di mobilitazione per informare i cittadini e raggiungere l’obiettivo: far uscire i partiti dalla Rai e abrogare il canone imposto per legge a tutti, anche a chi la Rai non la vuole vedere.

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Gay/Africa: bene stanziamenti, l'Italia diventi campione nella difesa dei diritti umani nel mondo

Gio, 12/04/2014 - 13:07
04/12/14

 

"E' incoraggiante la notizia dello stanziamento a favore di un progetto per l'esportazione di buone pratiche tra gli attivisti per i diritti umani ugandesi riferita da Lapo Pistelli nella risposta ad una interrogazione promossa tra gli altri dal senatore Lo Giudice, iscritto all'Associazione Radicale Certi Diritti. Chiederemo al Ministero continui aggiornamenti sul progetto in questione e intensificheremo i nostri contatti con i partner locali." Lo dichiara Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti. L'organizzazione è da tempo impegnata nella promozione e nella difesa dei diritti umani delle perone LGBTI in Italia e nel mondo. Nel 2009, nel corso del suo congresso annuale l'Associazione portò a conoscenza dell'opinione pubblica la situazione delle persone LGBTI ugandesi con la testimonianza di David Kato Kisule, leader del movimento locale. Kato venne ucciso pochi mesi dopo il suo viaggio in Italia da un fanatico omofobo. "Ricordiamo come la criminalizzazione dell'omosessualità sia un fenomeno globale e, in questa fase di transizione verso un nuovo ordine mondiale, siano necessarie prese di posizione categoriche da parte dei governi e della politica estera europea: la scelta della corte costituzionale ugandese di fare retromarcia rispetto alla legge antigay firmata da Museveni un anno fa è la prova della centralità che la comunità internazionale può avere in questi casi".  

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