Radicali Italiani
Laurea Honoris Causa a Marco Pannella: il 20 febbraio all'Università degli Studi di Teramo
Venerdì 20 febbraio 2015 - ore 10.30 - Aula Magna - Campus universitario di Coste Sant’Agostino il Rettore dell’Università degli Studi di Teramo Luciano D’Amico, il Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione Stefano Traini, sono lieti di invitarla alla cerimonia ci conferimento della Laurea Honoris Causa in Comunicazione a: Marco Pannella
LAUDATIO Stefano Traini LECTIO DOCTORALIS Marco Pannella CONSEGNA DELLA PERGAMENA DI LAUREA INTERVENTI Luciano D’Alfonso Gianni Letta Scarica l'invito Per informazioni istituzionali e per partecipare alla cerimonia: UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TERAMO Ufficio stampa Campus di Coste Sant'Agostino-Teramo Tel. 0861 266096 - Fax. 0861 266085 - uffsta@unite.it© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
San Vito lo Capo. Governatori e Raciti: Interrompere concessione per giusta causa, beni demaniali hanno funzione pubblica
Dichiarazione di Zelda Raciti, Radicali Italiani e Michele Governatori, responsabile della campagna politica #menoinquinomenopago:
Leggiamo sulla stampa del grave danneggiamento della spiaggia di Grotticelle di Bue Marino nel territorio di Macari, frazione del comune di San Vito lo Capo (provincia di Trapani), di cui sarebbe responsabile lo stesso concessionario locale per i servizi di balneazione.
Se la responsabilità sarà accertata, ci sembra che il primo passo delle istituzioni competenti, in questo caso la Regione Sicilia, dovrebbe essere quello di provvedere a interrompere la concessione in corso per giusta causa.
Nell'ambito del pacchetto di iniziative #menoinquinomenopago, Radicali Italiani e Legambiente hanno evidenziato come all'uso delle risorse ambientali non faccia seguito una sufficiente responsabilizzazione anche economica.
Questo caso di incuria criminale verso il bene ambientale pubblico richiede una reazione innanzitutto in termini di provvedimenti circa le modalità di affidamento e ritiro delle concessioni relative allo sfruttamento dell'ambiente pubblico. La legge stabilisce che Il demanio destinato a soddisfare gli usi pubblici del mare, comprendendo in tale categoria non solo quelli riguardanti le attività in connessione diretta col mare, come la pesca o la navigazione, ma anche quelli che godono dell'utilizzo indiretto a favore della comunità, come ad esempio la balneazione, rientra nella categoria del demanio marittimo. I beni demaniali marittimi fanno parte del demanio necessario che comprende tutti quei beni immobili (ad es. il lido) che appartengono allo stato e in qualche caso alle regioni, tra queste la Regione Sicilia con il D.P.R n.684/1977.
Il bene demaniale, dunque, appartiene allo Stato ed è destinato, per legge, al soddisfacimento di una funzione pubblica, nel rispetto della sua inalienabilità, incommerciabilità e inespropriabilità. Ne consegue che i beni che fanno parte del demanio in generale e marittimo, in particolare, non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi se non nei modi e nei limiti sanciti da leggi specifiche (Cass., Sez. II, n. 2844).
Vai alla campagna "Meno inquino meno pago".
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Opg: La risposta dell'assessore Marroni conferma i nostri dubbi
In merito alla risposta sulla chiusura dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino, formulata dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Marroni, sono intervenuti Massimo Lensi, componente del Comitato nazionale di Radicali Italiani, e Maurizio Buzzegoli, segretario dell'Associazione radicale "Andrea Tamburi":
"Anche a seguito della nostra ultima visita all'interno della struttura, avevamo il sospetto che qualcosa non andasse nel verso giusto e le parole dell’assessore Marroni confermano i nostri dubbi: ad oggi risulta difficoltoso rispettare la scadenza del superamento dell'Opg entro il prossimo 31 marzo".
I due radicali auspicano una forte collaborazione interistituzionale per trovare una soluzione non solo per la destinazione degli internati ma anche per il reperimento delle risorse finanziarie: "Non si riesce a trovare una soluzione probabilmente per il groviglio di riflessi economici che la chiusura degli edifici di Montelupo si porterebbe con sé".
Infine Lensi e Buzzegoli annunciano che i Radicali verificheranno con attenzione l'iter di chiusura della struttura: "Annunciamo fin da adesso che il 1º aprile saremo di fronte l'ingresso dell'OPG per vedere con i nostri occhi se alle parole dei rappresentanti istituzionali sono seguiti realmente i fatti".
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Giustizia: inaugurazione Anno giudiziario, Radicali espulsi da presidente Corte Appello di Bologna. Motivazioni grottesche
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria Nazionale di Radicali Italiani:
Con una motivazione che ha del grottesco, il presidente della Corte d’Appello di Bologna, dott. Giuliano Lucentini, non ha autorizzato l’intervento in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario della rappresentante di Radicali italiani e del Partito Radicale, Monica Mischiatti, già consigliera comunale antiproibizionista proprio nella città delle due torri.
Di suo pugno, il presidente Lucentini scrive: “rilevato che, ai sensi della recente circolare sull’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, può svolgere intervento 'ogni (…) associazione interessata alle problematiche dell’amministrazione della Giustizia'; che l’interesse legittimante l’intervento deve essere di natura specifica rispetto alle problematiche in questione, giacché altrimenti chiunque avrebbe diritto di intervenire, quelle problematiche riguardando tutti e ciascuno; che il Movimento dei Radicali Italiani, in quanto tale, non è portatore di detto specifico interesse; non autorizza. Bologna 22/1/2015”.
Che dire? Un Movimento che da anni ha posto al centro della sua azione politica la necessità del rientro nella legalità costituzionale italiana ed europea dell’amministrazione della Giustizia e delle Carceri, non avrebbe un interesse specifico ad intervenire all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario di Bologna? Un movimento che ha fatto suo il messaggio costituzionale del Presidente Napolitano alle Camere, non sarebbe legittimato a prendere la parola?
Non sarà che al Dott. Lucentini diano fastidio le azioni di denuncia portate avanti dai radicali e il loro farsi promotori di battaglie, anche referendarie, stravinte a furor di popolo come quella sulla responsabilità civile dei magistrati? Hanno dato forse fastidio le lotte sui magistrati fuori ruolo o quelle sulle correnti del Csm o quelle sull’obbligatorietà dell’azione penale? O forse abbiamo la colpa di aver denunciato alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo l’orrore dei trattamenti disumani e degradanti praticati nei nostri istituti penitenziari mentre per decenni la magistratura ha fatto finta di non vedere?
Noi, comunque, sabato prossimo 24 gennaio, a Bologna come nelle altre 25 Corti d’Appello, ci saremo.
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Catanzaro. inaugurazione anno giudiziario, Candido e Ruffa: anche in Calabria ripartiamo da giustizia e da messaggio Napolitano
Dichiarazioni di Giuseppe Candido, segretario dell'associazione Non Mollare e membro del Comitato nazionale di Radicali italiani, e Rocco Ruffa, militante di Radicali italiani delegato dalla segretaria Rita Bernardini a intervenire in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario presso le Corti d'Appello:
Per corrispondere in una sede istituzionale a quel messaggio del Presidente Napolitano inviato alle Camere l'8 ottobre 2013 e rimasto praticamente inascoltato, anche in Calabria, a Catanzaro, una delegazione del Partito della nonviolenza ha chiesto di prendere parola durante la cerimonia d'inaugurazione dell'Anno Giudiziario che si terrà presso la Corte d'Appello di Catanzaro sabato 24 gennaio. Con la mozione della segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, approvata lo scorso 18 gennaio 2015 dal Comitato nazionale, è stato, infatti, deciso di porre quel messaggio di Napolitano al centro dell'iniziativa politica del movimento, in ogni modo e in ogni occasione istituzionale”.
A comunicarlo con una nota stampa sono Giuseppe Candido, segretario dell'associazione Non Mollare, membro del Comitato nazionale di Radicali italiani e Rocco Ruffa, militante di Radicali italiani appositamente delegato dalla segretaria Rita Bernardini ad intervenire e prender parola a nome del partito di Pannella e Bonino.
“Anche quest’anno, come Radicali del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito e come Radicali Italiani” – si legge nella nota – “abbiamo deciso di essere presenti, chiedendo di poter intervenire, anche a Catanzaro, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, per leggere lo stesso testo, in ogni corte d’Appello, con spirito di dialogo e di confronto verso le istituzioni che hanno la responsabilità di occuparsi della giustizia.
“La giustizia è divenuta per cittadini e imprese” – queste sono le parole del ministro Orlando pronunciate alla Camera dei Deputati lo scorso 19 gennaio 2015 – “non la sfera a cui rivolgersi per vedere garantiti diritti o dare tutela ai propri legittimi interessi, non la dimensione dove anche il più debole tra i cittadini possa trovare riparo dai soprusi del più forte, ma il simbolo di un calvario da tenere il più lontano possibile dalla propria vita”.
La mozione approvata il 18 gennaio dal Comitato nazionale di Radicali italiani – proseguono Candido e Ruffa – non soltanto ha rilevato il permanere dell'illegalità in cui versa il sistema della giustizia con la sua immonda appendice carceraria, le violazioni dei diritti umani dei detenuti e quelle concernenti la durata non ragionevole dei processi condannate in forma di messaggio solenne nel messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica l'8 ottobre del 2013; ma come Radicali abbiamo con forza denunciato – come si legge nella mozione – il comportamento degli interlocutori istituzionali del Presidente (Parlamento, in primis) che hanno sistematicamente negato dignità al testo formale proveniente dalla più alta carica dello Stato nell'esercizio della sua massima autorità magistrale e volto a richiamare gli improcrastinabili obblighi di riforma strutturale della Giustizia a partire da un provvedimento di amnistia e indulto. All'uscita del Palazzo della Corte d'Appello - conclude la nota - terremo, con i compagni che ci potranno raggiungere, una breve conferenza stampa".
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Giustizia, Bernardini: Sabato saremo a inaugurazione anno giudiziario in tutte le Corti d’Appello
Dirigenti e militanti del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito e di Radicali Italiani anche quest’anno saranno presenti all’inaugurazione dell’anno giudiziario presso le Corti d’Appello, in programma per sabato 24 gennaio. Nell’ambito della cerimonia i radicali chiederanno di leggere un testo, lo stesso in ogni Corte d’Appello, per denunciare lo stato della Giustizia e del sistema carcerario italiano, anche alla luce delle ispezioni che i militanti radicali svolgono regolarmente e che hanno intensificato nelle ultime settimane, nell’ambito dell’iniziativa denominata "Satyagraha di Natale", lanciata dal leader Marco Pannella.
L’iniziativa è conseguente alle decisioni emerse nel corso dell’ultimo incontro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, tenutosi a Roma nei giorni 16, 17 e 18 gennaio, che ha rilevato il permanere dell’illegalità in cui versa il sistema giustizia, con le violazioni dei diritti umani nei confronti dei detenuti e la durata non ragionevole dei processi. Tutti punti oggetto del messaggio inviato alle Camere dal Presidente della Repubblica l’8 ottobre 2013, che gli organi dirigenti dei radicali si sono impegnati a perseguire come obiettivo. "Si tratta di un atto e di una iniziativa che riteniamo doverosa per corrispondere in una sede istituzionale all’unico messaggio formale, inviato alle Camere dal Presidente della Repubblica uscente, nel corso dei suoi nove anni di Presidenza", ha dichiarato la segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini, "contestualmente denunciando il comportamento di quelle Camere alle quali il Capo dello Stato si è rivolto, che hanno platealmente e sistematicamente negato dignità alle parole del Presidente Napolitano, volte a richiamare gli improcrastinabili obblighi di riforma strutturale della giustizia, a partire da un provvedimento di amnistia e indulto". I radicali denunciano inoltre le responsabilità del sistema dell’informazione italiana, in particolare del servizio pubblico radiotelevisivo, colpevole, secondo gli esponenti radicali, di non fornire all’opinione pubblica un’informazione adeguata a comprendere e giudicare gli atti del Presidente della Repubblica, in particolare proprio rispetto alle posizioni da questi espresse nei confronti della giustizia e della condizione carceraria, nel corso dei nove anni del suo mandato. L’iniziativa, prevista presso le 26 Corti d'Appello, vedrà tra le altre la presenza della segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini a Catania, di Marco Perduca a Torino, di Lorenzo Strik Lievers a Milano e Giuseppe Rossodivita a Roma. Segue l’elenco completo delle presenze, reperibile con il testo dell’intervento e la mozione generale del Comitato nazionale, sul sito www.radicali.it.
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Ospedali Psichiatrici Giudiziari: Otto domande al Governo: si va verso una nuova, ennesima proroga? Perché, per responsabilità di chi, non sono ancora state predisposte le strutture assistenziali previste dalla legge?
Maria Antonietta Farina Coscioni, componente del Comitato Nazionale di Radicali italiani e Valter Vecellio, della Direzione nazionale hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
"Dovevano sparire il 31 marzo del 2013. Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, sono invece rimasti, grazie a una proroga, che ne fissava la chiusura per il 1 aprile del 2014. Una ulteriore proroga ha spostato la chiusura all’aprile del 2015. Manca poco. Non c’è tre, senza quattro? Si intende procedere, come del resto auspicano gli stessi ministri della Salute e della Giustizia nella loro relazione consegnata il 30 settembre scorso al Parlamento, a una ulteriore proroga? Lo chiediamo formalmente al presidente del Consiglio, ai ministri della Giustizia e della Salute, al presidente della Conferenza Stato-Regioni: dovremo prendere atto che ancora una volta non si è saputo/voluto predisporre le strutture “altre” necessarie per assistere circa un migliaio di persone malate, che continueranno così a restare in luoghi che il presidente della Repubblica Napolitano ha definito “orrendi, non degni di un Paese appena civile”? La legge che dispone la chiusura degli Opg prevede la creazione in ogni regione di Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza sanitarie (Rems). A che punto siamo? Abbiamo un quadro al settembre del 2014 dove si “prevede”; e al termine delle previsioni si sostiene che non appare realistico che i progetti possano essere realizzati nei tempi fissati. Si sono individuate le responsabilità e le ragioni di questi ennesimi ritardi? Fino a quando permarrà questa incertezza? Chi e cosa impedisce che questa situazione sia finalmente sanata?"
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Torino. Barriere architettoniche: Radicali presentano petizione per istituzione Peba, previsto da legge dell'86 rimasta inapplicata. Previsto anche seminario dell'associazione Coscioni
Martedì 20 gennaio Giulio Manfredi, segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, ha depositato presso l'Urp del Comune di Torino 673 firme di cittadini torinesi in calce alla petizione comunale (ideata da Domenico Massano e che ha come primo firmatario Alessandro Frezzato, cittadino disabile membro Direzione Associazione Coscioni) che richiede al Consiglio Comunale di Torino di istituire il Piano per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche (Peba).
La legge n. 41 del 1986 (art. 32, commi 21 e 22, come integrata dalla l. 104/02, art. 24, comma 9), per garantire la piena accessibilità di tutti gli edifici pubblici e degli spazi urbani, imponeva a tutti i Comuni italiani di adottare il Peba entro un anno dall'entrata in vigore della legge stessa (ossia entro febbraio 1987).
La legge è rimasta inattuata nel 99% dei Comuni. L'Associazione Coscioni ha in atto una campagna nazionale per l'istituzione dei PEBA; sono state inviate lettere di richiesta di intervento sia a Piero Fassino (presidente Anci) sia a Sergio Chiamparino (presidente Conferenza delle Regioni).
Nella successiva conferenza stampa, Giulio Manfredi ha dichiarato:
“Solo un centinaio di firme provengono da due banchetti di raccolta; il resto è frutto di un passa parola civile e civico, che ha permesso di raccogliere in pochi mesi oltre il doppio delle firme necessarie alla presentazione della petizione. Ringrazio Vittorio Bertola, capogruppo in Comune del M5S, e presentatore di una mozione per l'istituzione del Peba, perché ha atteso che noi presentassimo le firme dei cittadini prima di chiedere che la sua mozione sia posta all'ordine del giorno del Consiglio Comunale. Abbiamo davanti ancora un anno di tempo prima delle elezioni comunali della primavera del 2016; mi auguro che tutti, dal sindaco Fassino agli assessori competenti ai consiglieri comunali, lavorino in sinergia per garantire certo il rispetto di una legge dello Stato ma soprattutto l'accessibilità reale dei cittadini disabili alla città. Come ha dimostrato il video girato dai nostri compagni Massano, Frezzato e Vono, questa accessibilità, a Torino, alle fermate dei bus, ai semafori, non c'è”.
Sono poi intervenuti i consiglieri comunali Vittorio Bertola (M5s) e Silvio Viale (radicale/Pd) per ribadire il loro impegno per il varo del Peba, lo strumento indispensabile per affrontare in modo sistematico, quartiere per quartiere, e superare le barriere architettoniche esistenti.
Infine, è intervenuto telefonicamente Marco Cappato (tesoriere Associazione Luca Coscioni), che ha illustrato brevemente il corso/seminario “Progetto Soccorso Civile per l'eliminazione delle barriere architettoniche” (vedi link in calce), organizzato dall'Associazione Luca Coscioni, nell'ambito di un progetto finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che si terrà venerdì 23 gennaio nel Municipio di Torino (Piazza Palazzo di Città n. 1, Sala Carpanini), dalle ore 11:00 alle ore 17:00, con ingresso libero.
“Con il nostro seminario – ha detto Cappato – vogliamo fornire al maggior numero di persone gli strumenti giuridici per far valere i loro diritti. Dai singoli casi può scaturire quel processo di riforma che renda evidente l'urgenza di una strategia complessiva contro le barriere architettoniche; il PEBA è lo strumento fondamentale di tale strategia”.
Per approfondire
Progetto Soccorso Civile per l'eliminazione delle barriere architettoniche
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Casa, Magi: si dica verità sull’emergenza abitativa a Roma. Occupazioni abusive unico modo per accedere alle case saltando le graduatorie. Se uscissero abusivi azzerate liste del 2010
Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani e consigliere comunale di Roma
Temiamo che sulla graduatoria per le case popolari, ma anche sul buono casa, le affermazioni odierne dell'assessore Danese siano quanto meno ottimistiche. A Roma non esiste un’emergenza abitativa, ma un’emergenza legalità. Se si vuole davvero affrontare la questione in maniera corretta è necessario rispondere ad alcune domande. Quanti provvedimenti di accesso e sgombero attualmente sono in giacenza presso il Dipartimento Politiche Abitative, rispettivamente su alloggi ATER e alloggi di proprietà del Comune di Roma?In merito ai Centri Assistenza Alloggiativa Temporanea (C.A.A.T.), i cosiddetti “residence”, Esiste una graduatoria ufficiale per l’accesso al servizio di assistenza alloggiativa? In questo ultimo anno, sono stati effettuati controlli per verificare la persistenza dei requisiti degli utenti in assistenza? Quanti? E quanti i procedimenti di revoca avviati? Quanti concretizzati?
Riguardo alle sanatorie varate sulle case popolari (alloggi E.R.P.), è arrivato il momento di chiarire: il numero di domande pervenute; di quelle istruite, quante sono favorevoli e quante sono contrarie; di quelle rigettate, quante hanno prodotto un provvedimento di sfratto.
Sono queste le domande che abbiamo posto formalmente al Dipartimento Politiche Abitative con una nota protocollata nei giorni scorsi, che è stata inoltrata anche all'Assessore alla Legalità e Trasparenza Alfonso Sabella. E’ infatti il contesto di illegalità diffusa, che ha fatto e ancora oggi fa da cornice alle politiche sulla casa, la causa diretta della crisi denunciata da istituzioni, associazioni e movimenti. La gestione e l’occupazione abusiva sembra essere, a Roma, la via privilegiata di accesso alla casa o alle soluzioni di emergenza abitativa offerte dall’amministrazione. Un sistema in mano agli occupanti organizzati che, partendo da un bisogno reale, aggirano le graduatorie autogestendo in maniera discrezionale e illegale l'assegnazione di alloggi in assistenza. Un sistema che di fatto vede molti occupanti abusivi di alloggi E.R.P. disporre di case di proprietà e/o redditi alti senza che l’amministrazione intervenga.
Se si facesse rispettare la legge, facendo uscire dalle case popolari chi non ne ha diritto, si azzererebbe immediatamente la graduatoria del 2010 ancora pendente. La risposta all’emergenza casa, mai affrontata con decisione e con un progetto organico, proprio come l’emergenza nomadi, non è l’attivazione di misure straordinarie, ma ancora una volta il rispetto delle regole attraverso una gestione trasparente e il sistema di controlli interni che, evidentemente, negli anni scorsi è completamente saltato.
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Visita al carcere "Lorusso e Cutugno" di Torino di una delegazione Pd-radicali
Si è svolta il 19 Gennaio una visita al carcere Lorusso e Cotugno di Torino di una delegazione formata tra gli altri da Paola Bragantini (deputata del Pd) e Igor Boni (presidente dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta).
La delegazione, accompagnata dal direttore Domenico Minervini, ha visitato la parte della struttura dedicata alle donne.
Ad oggi sono presenti 1240 detenuti. Il dato è in leggero aumento rispetto all'autunno del 2014 ma in netta diminuzione rispetto agli anni passati dove si sono toccate punte di oltre 1500 presenze. La capienza regolamentare è di 1125. Le donne attualmente presenti sono quasi 100. Il 38% dei detenuti non è "definitivo". Le celle contengono uno o due detenuti al massimo e l'apertura delle stesse è garantita per 8 ore giornaliere come previsto dalla sentenza europea.
Dichiarazione di Paola Bragantini e Igor Boni:
"Ringraziamo innanzitutto il direttore per la cortesia e lo spirito di iniziativa che ha consentito alla struttura di riaprire importanti attività come quella della panificazione che entro gennaio vedrà l'inaugurazione di un punto vendita in centro città. La diminuzione delle presenze rispetto al passato, pur se in percentuale minore rispetto ad altre strutture piemontesi, garantisce ad oggi una programmazione migliore delle attività e una migliore organizzazione. La disponibilità dimostrata dal direttore nell'aprire cantieri di utilità sociale, con l'utilizzo di detenuti a titolo gratuito in lavori di manutenzione del verde, meriterebbe una pronta risposta da parte delle istituzioni cittadine che auspichiamo. Il lavoro infatti resta l'elemento essenziale per garantire un vero processo di integrazione e reintegrazione sociale. L'apertura giornaliera delle celle (a parte la pausa dedicata al pranzo) consente una responsabilizzazione dei detenuti e un approccio più costruttivo nel lavoro degli agenti di Polizia penitenziaria i quali continuano ad essere sottorganico anche se i dati a tal riguardo sono in miglioramento rispetto alla carenza inaccettabile di alcuni anni addietro".
"Nel complesso abbiamo trovato una struttura che, a parte alcune carenze che necessiterebbero di interventi di manutenzione (docce, impianti idrici), si trova in condizioni migliori rispetto alle ultime visite effettuate. Il sopralluogo all'interno dell'area dedicata alle donne ha consentito di verificare il cambio di tendenza in atto. La presenza dei figli, che oggi è limitata ai tre anni di età dei bambini, vedrà nell'immediato futuro l'apertura di un progetto (ICAM - Istituto di Custodia Attenuata Madri) che mira al mantenimento dell'unione con le madri recluse fino ai sei anni di età in aree aperte, dove poter svolgere attività ricreative senza presenza di sbarre".
Ambiente: Successo della campagna "Liberi con una firma", consegnate in Campidoglio 9.500 firme
Comunicato del comitato "Per un Circo senza Animali":
Martedì 20 gennaio alcuni esponenti del comitato “Per un Circo Senza Animali” hanno consegnato ai funzionari del Segretariato-Direzione generale del Campidoglio circa 9.500 firme a sostegno della proposta di delibera di iniziativa popolare volta a disincentivare l'attendamento di circhi con animali nel territorio di Roma Capitale, nel rispetto delle leggi nazionali vigenti, delle competenze dei comuni e in accordo con le linee guida della commissione Cites.
Avere raccolto circa 9.500 sottoscrizioni a sostegno della nostra delibera, nell'arco di soli tre mesi e nell'assenza pressoché totale di informazione sull'iniziativa da parte dei grandi media (dei maggiori quotidiani, solo La Repubblica pubblicò un articolo sulla campagna subito dopo il deposito del testo) costituisce per noi un risultato eccezionale che va aldilà di ogni aspettativa e dimostra, semmai ce ne fosse ancora il bisogno, che lo sfruttamento di animali selvatici nei circhi è considerato da una porzione consistente della popolazione romana un retaggio del Medioevo e una pratica da abolire in quanto incompatibile con le norme e con il sentire di un paese che aspiri a definirsi civile.
Confidiamo nel fatto che il Sindaco e l'Assemblea Capitolina rispetteranno quanto stabilito dal Regolamento per gli Istituti di Partecipazione e di Iniziativa Popolare di Roma Capitale (art. 4), calendarizzando la discussione della delibera in tempi adeguati così che l'Assemblea possa esprimersi con il suo voto entro sei mesi a partire da oggi. Da parte nostra, se dovesse rivelarsi necessario, intraprenderemo tutte le azioni nonviolente atte a far sì che ai cittadini venga garantita la legalità del processo democratico, e ci auguriamo che il voto rifletterà la mutata sensibilità della popolazione romana nei confronti degli animali utilizzati nei circhi.
Aggiungiamo che senza il prezioso contributo offerto da numerosi volontari, che hanno dedicato tempo ed energia costanti alla nostra iniziativa, questo importante risultato sarebbe stato impossibile da raggiungere e approfittiamo per ringraziarli di cuore del lavoro svolto.
Al termine della conferenza dei gruppi consiliari che dovrà esprimersi sulla ricevibilità della proposta, il comitato incontrerà la stampa in data e luogo da definirsi.
Per maggiori informazioni sulla campagna e per scaricare e leggere il testo della proposta di delibera: www.libericonunafirma.org
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Finanza. Gnocato e Federico: da sottoscrivere l'appello lanciato sul Sole 24 ore contro il voto plurimo nei CdA
Dichiarazione di Nicolò Gnocato e Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani:
“Nella melma del capitalismo inquinato italiano, è un'ottima notizia che un gruppo di accademici, con il loro appello, si erga, come si dice nel gergo inglese a proposito del giornalismo, a 'watchdog' al fianco dei cittadini, denunciando politiche economiche potenzialmente pericolose, tra le quali rientra appieno il diritto al voto plurimo nei CdA per azionisti di lungo corso, introdotto questa estate nel decreto competitività del governo Renzi".
"Da decenni i Radicali denunciano il caso cronico del capitalismo inquinato italiano, dove il controllo delle più grandi società resta sempre nelle mani dei soliti noti. Lo fece Ernesto Rossi già negli anni 60, ne 'I padroni del Vapore', tra gli altri. Di recente, Radicali Italiani ha sottoposto al Parlamento insieme al deputato Mariano Rabino di Scelta Civica, a Tito Boeri e ad Alessandro De Nicola la PdL 'Sbanchiamoli' contenuta in una petizione che i cittadini possono ancora sottoscrivere *, e con la quale si propone l'uscita delle fondazioni bancarie dai CdA delle banche. I vertici delle fondazioni, infatti, sono in parte di nomina partitica, e il credito è uno strumento di consenso per i partiti".
"La nuova norma sul voto plurimo, raddoppia il potere delle fondazioni, quali azionisti di lungo corso, consolidando il controllo dei partiti sul credito che le banche italiane hanno ridotto di oltre 30 miliardi in un anno alle imprese".
"Il voto plurimo nei CdA favorisce tutti i soliti noti, anche quelli che ormai si trovano con quote azionarie minoritarie nelle grandi società. Rischia così di aggravarsi quella cronicità che da sempre denunciamo: anziché rinnovarsi, aprirsi a nuovi investitori e vedere la competizione internazionale come stimolo all'innovazione, il capitalismo italiano si chiude sempre più su se stesso, con atti gattopardeschi che rischiano di minare alla base qualsiasi opportunità di ripresa duratura".
Per approfondire:
Il voto doppio e il quorum qualificato (Sole 24 Ore)
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"Grazia a Cuffaro": una militante radicale lancia l'appello su Facebook
* Donatella Corleo rilancia la richiesta della madre dell'ex governatore. "Non l'ho mai sostenuto, ma chi come lui richiama i legislatori a garantire trattamenti umani ai detenuti merita attenzione"
Parte dal profilo Facebook della militante radicale Donatella Corleo un appello per la concessione della grazia all'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro. "In nome della madre Ida, rilancio: sì alla grazia per Totò Cuffaro", scrive la Corleo. Che aggiunge: "Non sono stata mai una sostenitrice né una elettrice di Totò Cuffaro, ma al suo 'disubbidisco' alla richiesta di grazia presentata circa un anno fa dalla madre Ida, sia pure inchinandomi, ragionevolmente commossa ed emozionata per le ragioni che l'ex presidente della Regione adduce nel suo 'non voglio la carità', non sono d'accordo".
Cuffaro si trova oggi nel carcere romano di Rebibbia, dove ha già scontato quattro dei sette anni della condanna per favoreggiamento a Cosa nostra. "La grazia, politicamente - aggiunge la militante siciliana dei Radicali - non è la carità cristiana e chi, come Cuffaro cittadino-detenuto nel carcere di Rebibbia, con grazia, carità e speranza vive 'disubbidendo' alla madre e richiamando i legislatori affinché a tutti coloro che condividono il suo stato attuale siano garantiti trattamenti umani, merita attenzione e dovrebbe indurre chi ne ha o avrà facoltà a rispondere alla richiesta di una madre".
* Articolo pubblicato su Repubblica.it
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Vandalismo/La Croce: Certi Diritti condanna ancora
Comunicato stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti
"Dalle agenzie di stampa apprendiamo di un altro atto vandalico di cui è stato vittima il giornale La Croce, questa volta. All'odio e all'intolleranza non si risponde mai con il vandalismo, ma con l'amore è il dialogo non violento per informare e convincere. Questo l'insegnamento di Martin Luther King di cui tra l'altro ieri si celebrava l'anniversario della nascita. Condanniamo, senza se e senza ma, chiunque sia stato ed esprimiamo solidarietà alla redazione di La Croce”. Così Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Vademecum per le denunce alla Commissione europea
Pubblichiamo una utile guida realizzata da Massimiliano Iervolino per poter presentare le denunce alla Commissione europea relativamente a violazioni del diritto comunitario da parte dell'Italia. Segue l'introduzione a firma dell'autore.
Questo breve report ha l’arduo compito di fornire ai militanti e alle associazioni Radicali informazioni e strumenti necessari al fine di presentare una denuncia alla Commissione europea, laddove si prefigurasse una violazione da parte dell’Italia del diritto comunitario.
Il lavoro è diviso in due parti, la prima riguarda le nozioni generali che chiariscono:
- il monitoraggio dell’applicazione del diritto dell’Ue;
- le varie fasi di indagine, contenzioso e giudizio;
- la possibilità di presentare una denuncia alla Commissione e come impostare il testo.
La seconda parte contiene informazioni riguardanti alcuni procedimenti in materia ambientale aperti contro l’Italia e diversi esempi su come attraverso la Commissione europea si possano segnalare, ed a volte risolvere, questioni “locali”.
Diverse parti di questo lavoro sono state ricavate dal sito della Commissione europea.
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Comitato nazionale di Radicali Italiani: la mozione generale
Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma il 16, 17, 18 gennaio 2015
line-height:115%;font-family:"Times New Roman","serif"">rileva il permanere dell’illegalità in cui versa il sistema giustizia con la sua immonda appendice carceraria; le violazioni dei diritti umani nei confronti dei detenuti e quelle concernenti la durata non ragionevole dei processi sono state condannate in forma alta e solenne nel messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica l’8 ottobre 2013;
line-height:115%;font-family:"Times New Roman","serif"">denuncia il comportamento degli interlocutori istituzionali del Presidente che hanno sistematicamente negato dignità al testo formale proveniente dalla più alta carica dello Stato nell’esercizio della sua massima autorità magistrale e volto a richiamare gli improcrastinabili obblighi di riforma strutturale della Giustizia, a partire da un provvedimento di amnistia e indulto;
line-height:115%;font-family:"Times New Roman","serif"">rileva che questo comportamento scandaloso è servito e serve al regime partitocratico per continuare ad impedire all’opinione pubblica e al popolo italiano il diritto di conoscere e giudicare gli atti del Presidente della Repubblica nel solenne esercizio delle sue funzioni costituzionali;
line-height:115%;font-family:"Times New Roman","serif"">prende atto inoltre della sostanziale rinuncia del Presidente della Repubblica a proseguire il proprio incarico; ne comprende motivazioni e significato, e rivolge al Presidente un non formale ringraziamento per la preziosa, essenziale, azione svolta di garante delle istituzioni.
line-height:115%;font-family:"Times New Roman","serif"">Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani
line-height:115%;font-family:"Times New Roman","serif"">ritiene essenziale ed istituzionalmente necessario fare proprio il messaggio presidenziale ponendolo al centro dell’iniziativa politica del Movimento;
line-height:115%;font-family:"Times New Roman","serif"">impegna così i suoi organi dirigenti a perseguirlo come obiettivo;
line-height:115%;font-family:"Times New Roman","serif"">richiamando la mozione generale del XIII Congresso di Radicali italiani impegna altresì gli organi dirigenti a perseguire l’attivazione degli strumenti di iniziativa popolare e referendaria, a qualsiasi livello, prevedendo momenti assembleari di studio ed elaborazione, anche con le associazioni legate al Movimento, i punti di riferimento ed esperti esterni, al fine di individuare la fattibilità, priorità e campi d’azione.
line-height:115%;font-family:"Times New Roman","serif"">Il Comitato di Radicali italiani riconosce la centralità del Partito radicale nonviolento transnazionale transpartito (PRNTT) nella vita e nell’iniziativa politica della galassia radicale. Prendendo atto delle difficoltà economiche del PRNTT, si impegna, in quanto organo di un soggetto costituente, a lanciare da subito sei mesi di mobilitazione straordinaria al fine di promuovere una raccolta fondi diretta esclusivamente ad offrire al PRNTT la possibilità di tenere il proprio congresso. Il Comitato di Radicali italiani invita, inoltre, gli altri soggetti costituenti, le associazioni territoriali, gli iscritti, i militanti, i simpatizzanti, a contribuire alla campagna, con la convinzione che solo attraverso il rientro nella legalità statutaria il partito avrà la forza e la credibilità per rilanciare la propria azione.
line-height:115%;font-family:"Times New Roman","serif"">Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani esprime la convinzione che il modo migliore di manifestare affetto, vicinanza e incoraggiamento ad Emma Bonino sia quello di corrispondere alle sue parole iscrivendosi e promuovendo le iscrizioni a Radicali Italiani e al Partito Radicale.
line-height:115%;font-family:"Times New Roman","serif"">Rita Bernardini
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Farina Coscioni-Vecellio:Cofferati ultimo anello di una lunga catena. Prima, le denunce del ministro Madia e Bettini…il sistema formigoniano fa scuola.Il silenzio di Renzi. A quando confronto su modello di partito firmigon-cotian-pd e il modello Radicale?
Cofferati, Farina Coscioni-Vecellio: ultimo anello di una lunga catena. Prima di lui, le denunce del ministro Madia e di Bettini…il sistema formigoniano ormai fa scuola. L’eloquente silenzio di Renzi. A quando un confronto e una riflessione sul modello di partito firmigon-cotian-pd e il modello Radicale?
font-family:"Arial","sans-serif"">Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni componente del Comitato di Radicali italiani e di Valter Vecellio della direzione nazionale:
“Primarie irregolari, non posso restare”. Così l’ex leader della CGIL, ex sindaco di Bologna e candidato alle primarie per il sindaco di Genova, Sergio Cofferati. Sarebbe facile, scontato, osservare che Cofferati ha scoperto la proverbiale acqua calda. Perché prima dello “scandalo” delle primarie genovesi ci sono state per esempio quelle di Roma: è il ministro della Repubblica Marianna Madia a denunciare che “a Roma, facendo le primarie parlamentari, ho visto delle vere e proprie associazioni a delinquere sul territorio”. È Goffredo Bettini, da sempre un dominus nel PD romano, a parlare di “ background-repeat:initial">un partito, non solo a Roma, che ha raggiunto livelli preoccupanti di degrado della vita interna. Il tesseramento spesso si è fatto procurandosi tessere a 10 euro da distribuire, anche a persone del tutto estranee. Le correnti non hanno quasi mai un significato politico ideale, ma sono gruppi spuri che mirano al potere”. Analoghe denunce, forse più gravi ancora, si registrano un po’ ovunque. Sempre più emerge come non ci sia differenza tra le varie componenti della (s)partitocrazia, che hanno tutte adottato il metodo “formigoniano” e “cotiano” di raccolta di firme false come la magistratura ha certificato. Come i ladri di Pisa, la cosiddetta componente di centro-destra del regime di giorno finge di litigare con la cosiddetta componente di centro-sinistra per meglio spartirsi, la notte, il bottino, ai danni della collettività, facendo strame di ogni forma di legalità. Il Matteo Renzi, che ci inonda di twitter e SMS, e quotidianamente propina la sua immacolata camicia bianca, quando si va al dunque è pavido, immobile, tecnicamente complice al pari di chi lo ha proceduto.
font-family:"Verdana","sans-serif"">Da tutto ciò si dovrebbe/potrebbe se solo venisse assicurata adeguata possibilità di informazione, confronto, possibilità di conoscenza: per esempio un confronto sul modello di partito e la sua organizzazione: il partito di cui si parla tutti i giorni, e che viene lasciato perfino da un Cofferati; e il partito davvero “aperto” di cui mai, non a caso, si parla, di Pannella ed Emma Bonino, che odora di bucato pulito, come diceva Indro Montanelli. Commentatori, opinionisti, politologi, avete qualcosa di dire?
vertical-align:baseline;background-image:initial;background-repeat:initial">© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Città metropolitana, Cappato e Biscardini: il gruppo del centrosinistra era un trucco, come la città metropolitana
Dichiarazione di Marco Cappato e Roberto Biscardini, Lista Civica Costituente per la Partecipazione - la Città dei Comuni
Abbiamo ricevuto comunicazione della costituzione del gruppo di Sel alla città metropolitana, con Pietro Mezzi e Patrizia Quartieri.
Dunque, anche il Gruppo "C+" (che stava per centrosinistra +) non esiste più, era solo un trucco per raccattare più seggi per il meccanismo dei resti elettorali, proprio come il gruppo del Centrodestra (non ne ricordiamo purtroppo il nome, come nessuno), da subito moltiplicatosi in 3 gruppi distinti, senza dibattito, senza motivazioni politiche, senza scontri: era solo una finta, avevano scherzato, ahaha!
Avevamo proposto che non si potessero costituire nuovi gruppi e che le deleghe fossero assegnate sulla base di un progetto. Assistiamo alla moltiplicazione delle deleghe e dei gruppi: non un miracolo, ma il solito vecchio trucco dei partiti, come la stessa Città metropolitana, costituitasi contro la democrazia.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Napoli: Presentazione degli Atti del Convegno Stato di Diritto contro Ragion di Stato
NAPOLI
lunedì 19 gennaio alle ore 16 color:#222222">presso color:#222222">Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli Presentazione degli Atti del Convegno Stato di Diritto contro Ragion di Stato Per lo Stato di Diritto, federalista, democratico e i Diritti Umani contro la Ragion di Stato color:#222222">Saluti: Domenico Letizia – Seg. Associazione Radicale “Legalità e Trasparenza” di Caserta
Introduzione: Matteo Angioli - Non c’è Pace Senza Giustizia
Intervengono:
Aldo Masullo - Filosofo e Politico Italiano
Gianfranco Borrelli - Prof. di Storia delle Dottrine Politiche all’Università Federico II
Francesco Di Donato – Prof. di Storia delle Istituzioni Politiche all’Università Parthenope
Luigi Compagna – Senatore della Repubblica Italiana
Elisabetta Zamparutti – Tesoriere di Nessuno Tocchi Caino
Conclusioni:
Marco Pannella – Leader del Partito Radicale
Modera il dibattito:
Dott. Alessandro Barbano - Direttore de Il Mattino
PARTITO RADICALE
nonviolento transnazionale transpartito
Nessuno Tocchi Caino
Non C'è Pace Senza Giustizia
Associazione Radicale Legalità e Trasparenza Caserta
color:#222222">Contatti: Antonio Cerrone – Telefono: 081262910 – Mobile: 3356675092 – Email: a.cerrone@gmail.com
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Città metropolitana, Biscardini e Cappato: prima le deleghe poi il progetto. L'opposto di quanto avevamo chiesto
Dichiarazione di Roberto Biscardini e Marco Cappato, della Lista civica Costituente per la partecipazione - la città dei Comuni:
"Avevamo proposto pubblicamente a Pisapia di aspettare ad assegnare deleghe e lo avevamo invitato a convocare un Consiglio metropolitano per discutere pubblicamente di un progetto di governo della nuova istituzione".
"Il sindaco ha invece preferito la strada opposta: subito le deleghe, dopo (forse) il progetto. In queste condizioni, la scelta di accettare o meno deleghe - che a noi non sono state offerte - è rimasta una scelta tutta interna a logiche di equilibri di partito e spartizioni di coalizione".
"Infine una raccomandazione a tutti: di fronte a questo ibrido almeno non chiamatale Giunta".