Radicali Italiani
Finevita: Cappato, Giannini ha ragione serve una legge, ma i parlamentari latitano, nonostante Napolitano
Dichiarazione di Marco Cappato, Radicale, Promotore della campagna EutanaSIALegale e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni
Ha ragione il presidente del Consiglio di Stato, Giorgio Giovannini: il tema del fine vita non può essere lasciato alle decisioni dell''autorità giudiziaria ma necessita di un intervento del legislatore.Il problema è che i Parlamentari rifiutano persino il dibattito. Da quando abbiamo depositato la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, nel settembre 2015, non abbiamo trovato nemmeno un gruppo politico disposto a inserire quella legge tra quelle delle quali si chiede la discussione. Il Parlamento latita, nonostante i richiami dell'allora Presidente della Repubblica Napolitano, nel 2006 e nel 2014.
L'assenza di una legge ha come conseguenza quella di consegnare all'arbitrarietà assoluta il rispetto del diritto costituzionale alla salute e quello alla libertà di interrompere un trattamento sanitario. La nostra proposta mira a superare tale arbitrarietà attraverso il pieno rispetto dell'autodeterminazione individuale su eutanasia e interruzione delle terapie. E' ora che il Parlamento si faccia vivo.
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40 anni di storia radicale all'asta
Domenica 8 febbraio 2015, dalle ore 14:30, l'Associazione Enzo Tortora Radicali Milano inaugura ufficialmente la nuova sede di via Sebastiano del Piombo 11.
"Per festeggiare questo importante traguardo, abbiamo deciso di organizzare un grande evento di autofinanziamento: 40 Anni di Storia Radicale all'Asta.
Metteremo in vendita, al miglior offerente, i manifesti che abbiamo trovato e recuperato dagli archivi Radicali Milanesi e metteremo in mostra quei manifesti, oramai pezzi unici, che hanno fatto la Storia Radicale non solo milanese, dagli inizi in Corso di Porta Vigentina fino a oggi.
I manifesti coprono quasi 40 anni di Storia Politica nazionale – con alcuni gioielli che risalgono alla metà degli anni '60 - e sarà, quello che vogliamo offrirvi, un ineguagliabile viaggio nella Storia".
Come ha scritto Repubblica, nell'articolo di Matteo Pucciarelli, del 6 gennaio 2015:
"Discretamente teatrali, decisamente piantagrane, molta invettiva e molta inventiva, a volte profetici, spesso litigiosi. 'Laici, liberali, socialisti, verdi' recitava uno degli ultimi slogan radicali: di tutto, di più. La nuova sede dell'Associazione Enzo Tortora, proseguimento ideale della storica sezione di Porta Vigentina, è un seminterrato di 70 metri. Accatastati e da rimettere a posto ci sono libri, relazioni congressuali, appunti e manifesti politici che partono dagli Anni '70. Da quando, sempre in Vigentina, Adele Faccio ed Emma Bonino praticavano gli aborti clandestini, prima che arrivasse la legge del 1978: lo sapevano a tutti, «a volte c'era la fila fuori dalla porta».
L'articolo completo, con le immagini dei pezzi unici che non potranno essere venduti, a questo link.
"Se volete quindi portarvi a casa e incorniciare anche questa Storia Radicale, non potete non essere dei nostri".
"Tutti i manifesti che verranno messi all'asta, sono visionabili sul sito dell'Associazione Enzo Tortora – Chi Siamo – L'Associazione – Manifesti Storici e sono tutti suddivisi per anno, con una breve descrizione e con la base d'asta che è stata decisa dalla Giunta della Tortora nel corso dell'ultima riunione di lunedì 2 febbraio 2015. Potete anche ottenere tutte le informazioni direttamente dall'evento Facebook a questo link e tenendo sempre sotto controllo la pagina Facebook dell'Associazione (link) dove pubblicheremo le notizie in tempo reale".
"Si potrà partecipare all'asta sia di persona, nei locali dell'Associazione Enzo Tortora Radicali Milano, via Sebastiano Del Piombo 11, Milano, dalle ore 14:30 di domenica 8 febbraio 2015, oppure da remoto, in collegamento hangout, all'indirizzo che vi forniremo nei prossimi giorni.
I rialzi saranno di 5€ sulla base d'asta e saranno possibili sia via live chat che via telefono.
Per ogni ulteriore informazione, non esitate a chiamare il Segretario Barazzetta 392.9727566 o il Tesoriere Bonvicini 333.7927942, o a scriverci a radicalimilano@gmail.com".
"Per coronare una giornata di autofinanziamento e brindare all'inaugurazione della Nuova Sede dell'Associazione Enzo Tortora Radicali Milano, un buffet offerto da tutta la Tortora sarà a disposizione dei partecipanti alla fine della giornata".
"Ci auguriamo di vedervi partecipare numerosissimi!"
40 Anni di Storia Radicale all'Asta
Domenica, 8 febbraio 2015, ore 14:30
Associazione Enzo Tortora Radicali Milano
Via Sebastiamo del Piombo 11
Milano
Eutanasia, Farina Coscioni: ottimo presidente del Consiglio di Stato Giovannini. Opportuno e pertinente il suo richiamo al fine vita, la classe politica si assuma, finalmente, le sue responsabilità
Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni membro del Comitato Nazionale di Radicali italiani: “Ringrazio il presidente del Consiglio di Stato Giorgio Giovannini che in apertura dell’Anno Giudiziario della Giustizia Amministrativa ha rivolto un richiamo, opportuno e pertinente, all’intera classe politica e ha ricordato che sulle questioni del fine vita è urgente un intervento del legislatore; ha ragione il presidente Giovannini: sono problematiche che non devono e non possono essere lasciate alle sole determinazioni dell'autorità giudiziaria. Ricordo che in più occasioni anche il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano ha sollecitato in questo senso il Parlamento e la classe politica. Voglio sperare e credere che finalmente si sappiano e si vogliano raccogliere questi autorevoli appelli e ci si assuma quelle responsabilità da cui da troppo tempo, dolosamente, ci si è voluti dimettere”.
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Catasto Rifiuti, Bolognetti: Siamo al paranormale!
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Gazzetta del Mezzogiorno, 4 febbraio 2015 line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Giunta Radicali Italiani
Arpab, ultima frontiera. Questi sono i viaggi di un cittadino lucano alla ricerca di nuove forme di vita e di legalità all’interno degli uffici pubblici lucani. Ecco, potrei iniziare il mio racconto, dedicato all’ennesima vicenda che ha per protagonista la nostra Agenzia per l’ambiente, parafrasando il capitano Picard della nave interstellare Enterprise. Peccato che a noi altri non tocchino affascinanti viaggi nello spazio, ma kafkiane vicende che svelano il volto di una P.A. allo sbando e che continua a non onorare come dovrebbe leggi e convenzioni che tutelano il diritto alla conoscenza dei cittadini di questo Paese.
Il carteggio intercorso tra me e l’Arpa lucana, avente per oggetto la gestione del cosiddetto “Catasto rifiuti”, fa capire perché il rapporto Ispra sui rifiuti speciali e pericolosi venga pubblicato ogni 4-5 anni anziché con cadenza annuale.
Il “catasto rifiuti” è stato istituito dall’art. 3 della legge 397/1988; in base a quanto chiarito dall’art.189 del Codice dell’Ambiente, esso è articolato in una sezione nazionale, gestita da Ispra, e in sezioni regionali istituite presso le Arpa. Il Catasto, sempre in base a quanto è dato leggere nel dispositivo del sopra citato art. 189, dovrebbe assicurare un quadro conoscitivo completo e costantemente aggiornato sui rifiuti prodotti nel nostro Paese.
Come detto “dovrebbe”, ma come apparirà chiaro dalla storia che mi accingo a raccontare i Catasti regionali sono tutt’altro che costantemente aggiornati e ben lungi dell’offrire un quadro conoscitivo completo.
Nella nostra Basilicata, per esempio, può succedere che l’impiegato che gestiva il Catasto “scappi” con password e documenti di rilevante interesse pubblico e che la cosa venga appurata solo dopo due mesi a seguito di una richiesta di accesso agli atti finalizzata a poter acquisire informazioni sui rifiuti speciali e pericolosi prodotti da Eni Spa.
No, non è la sceneggiatura del solito B movie natalizio, ma quanto emerge dalla surreale risposta che il direttore di Arpa Basilicata ha messo nero su bianco per corrispondere a una mia formale richiesta inoltrata nel novembre del 2014(sigh!!!).
Scrive infatti il dottor Schiassi in una missiva datata 30 gennaio 2015: “Si è appreso solo recentemente di modifiche operate agli assetti organizzativi[…]che hanno determinato in via di fatto un passaggio di competenze tra uffici, in uno con il comando del dipendete delegato alla materia di cui trattasi presso altri uffici regionali”.
Insomma, tradotto dal burocratese, chi gestiva il Catasto si è fatto trasferire. Ma il bello, il surreale, l’aspetto esilarante di tutta questa vicenda lo apprendiamo da un altro punto della stessa missiva nella quale il Direttore scrive: “E’ stato individuato il dipendente referente dell’attività di cui trattasi, per altro transitato in comando presso altro Ente. E’ stata inoltrata urgente richiesta formale di rimessione alla scrivente amministrazione della documentazioni elaborata e prodotta relativamente agli anni di riferimento”.
Non so se sono riuscito a rendere il lato comico e kafkiano di questa vicenda, ma trovo davvero paranormale che il direttore dell’Arpab debba vestire i panni dell’investigatore privato per capire chi fosse l’impiegato che fino a pochi mesi fa aveva assolto alle funzioni di gestione del Catasto e che lo stesso Direttore debba, di fatto, minacciare l’impiegato in oggetto per farsi restituire documenti pubblici la cui titolarità è in capo all’Agenzia e che il solerte impiegato ha ritenuto di dover portare con sé.
Il “Catasto rifiuti” dell’Arpab non ha mai brillato per efficienza e i dati, nonostante reiterate richieste formalizzate anche in una proposta di legge volta ad istituire una “Anagrafe della monnezza”, sono sempre restati nei cassetti gelosamente custoditi dai sacerdoti addetti alla negazione dell’einaudiano diritto a poter conoscere per deliberare.
Questa volta, però, la realtà ha superato la più sfrenata e fervida fantasia, toccando vette mai raggiunte prima. Lo scenario descritto da Schiassi, anch’egli impegnato nel consueto gioco dello scarica barile, avrebbe potuto ben figurare in un episodio della serie “Ai confini della realtà”, magari in un remake di “Dimensioni parallele”.
Sì parallele, perché da un lato ci siamo noi, abitanti del pianeta Terra, e dall’altro loro, sulle loro dorate nuvolette, che gestiscono la cosa pubblica senza alcun senso dell’importanza del compito che sono chiamati ad assolvere e spesso nell’assoluta mancanza di rispetto delle leggi.
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Vulture, un paradiso minacciato dalle trivelle. Bolognetti: “Di questo passo ce lo giochiamo”
Fonte basilicata24news
Di Federica Sterza
Boschi, sorgenti, torrenti, aree da pascolo, vigneti, olivi: nel Nord della Basilicata si nasconde un piccolo angolo di Paradiso, il Vulture, una subarea del melfese che confina con Puglia e Campania. Sullo sfondo svetta con i suoi 1326 m il Monte Vulture, un vulcano non più attivo, ma che non può ancora definirsi spento. La storia di questo angolo di Paradiso si intreccia però con le scellerate operazioni di trivellazione che la cronaca lucana ha dolorosamente dovuto raccontare in più occasioni.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Come ci racconta il segretario regionale dei Radicali, Maurizio Bolognetti, la storia del Vulture cambia quando, nel 1963 prendono il via le operazioni di trivellazione di un pozzo esplorativo nell'ambito del permesso di ricerca denominato "Lavello". Le cose non filarono lisce come avrebbero dovuto, tant’è che da un documento redatto dall'Agip “emerge che le operazioni di perforazione determinarono l'inquinamento delle falde acquifere, contaminate dai fanghi di trivellazione, in una zona che, ricordo, è ricca di acque minerali e di coltivazioni di particolare pregio” spiega Bolognetti.
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">E non è tutto. A distanza di oltre cinquant’anni, di recente sono state avanzate ben cinque richieste di permesso per il conferimento di nuovi titoli minerari, vale a dire nuovi permessi di ricerca. E tuttavia anche qui gli intoppi non mancano. Bolognetti racconta infatti che “l’Ufficio compatibilità ambientale della Regione Basilicata nel 2011 prima accetta la richiesta avanzata dalla società texana Aleanna Resources LLC, che ha una sede a Matera, ad avere i permessi, escludendo addirittura la procedura di Via (Valutazione di Impatto Ambientale), ma con delle ‘prescrizioni’ (vale a dire: ‘ci sono delle cose che dovreste comunque fare’), per poi, due anni dopo, negare l'intesa".
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">“Ho l’impressione, a volte, che ci sia un cortocircuito tra gli uffici e la politica, la politica e gli uffici” commenta il segretario radicale. Cortocircuiti che però rischiano di mettere a repentaglio un ecosistema dai tratti insuperabili e dalle bellezze uniche. Di questo passo, il “Vulture ce lo giochiamo”.
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Mattarella: Testa, serve ventata di novità su autodichia degli organi costituzionali
Dichiarazione di Irene Testa, membro della direzione di Radicali Italiani e coautrice con l'avvocato Alessandro Gerardi del libro "Parlamento, zona franca - Lo scudo dell'Autodichia":
"In occasione dell'insediamento di Sergio Mattarella al Quirinale, Irene Testa rivolge l'invito al nuovo Presidente, di imprimere una ventata di novità alla trattazione del polveroso dossier dell'autodichia degli organi costituzionali. Una decisione diversa, rispetto al passato, darebbe ingresso allo Stato di diritto anche per una categoria di persone, sin qui trattata in maniera maggiordomale invece che da cittadini".
"L'ordinanza n. 740/2015 della Corte di cassazione ha citato la Presidenza della Repubblica dinanzi alla Corte costituzionale, per un conflitto tra poteri dello Stato: esso nasce proprio dal precedente rifiuto del Quirinale di consentire alla Cassazione di decidere - in terzo grado - sulle controversie di lavoro dei dipendenti del Colle. Se Mattarella ritirasse l'eccezione di carenza di giurisdizione del Giudice ordinario, il conflitto non avrebbe più luogo ed anche le parallele vicende di Camera e Senato riceverebbero una linea di indirizzo assai significativa".
"Il nuovo Presidente ha dunque l'opportunità di aprire uno squarcio di luce, in una questione che - lasciata incancrenire con le lungaggini che, nel caso del Senato, già superano il decennio - rischia di portare ad una condanna dell'Italia a Strasburgo".
Leggi anche: http://autodichia.blogspot.com
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Sanità, Gallo: bene Lea; sul nomenclatore passi in avanti per eliminazione illegalità
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni
Per la prima volta viene fatto un passaggio completo di presentazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). Plauso al Ministro Lorenzin per aver aggiornato la lista delle patologie e soprattutto, come da noi sempre richiesto, aver inserito tra le patologie l'infertilità/sterilità come già avviene nel resto del mondo. E' bene ricordare che la Risoluzione del Parlamento europeo del 21 febbraio 2008 sul futuro demografico dell'Europa "rileva che l'infertilità è una patologia riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità, suscettibile di avere gravi conseguenze, come la depressione; sottolinea che la sterilità è in aumento e colpisce attualmente circa il 15% delle coppie; invita pertanto gli Stati membri a garantire il diritto delle coppie all'accesso universale al trattamento contro l'infertilità". Aver inserito nei Lea la fecondazione omologa ed eterologa finalmente elimina ogni discriminazione e permette alle coppie di avvicinarsi ad una possibile gravidanza senza alcun rischio di esclusione. Dall'altra parte, sul fronte nomenclatore, assistiamo a passi in avanti per una risposta alla nostra decennale richiesta di sanare le situazioni di patente e straordinaria illegalità riguardante il mancato aggiornamento dell'elenco delle protesi e degli ausili. E' stata una battaglia iniziata da Luca Coscioni per garantire a chiunque condizioni di vita accettabili, possibili e degne di un Paese sviluppato come l’Italia. Aspettiamo una valutazione dei tecnici e tempi rapidi per la firma sotto il decreto.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Torino, Commissione Toponomastica approva intitolazione galleria di piazza Solferino a Enzo Tortora
Boni e Manfredi (radicali): Finalmente, a 25 anni dalla nostra prima richiesta, si arriva all'obiettivo; inaugurazione sia fatta nell'anniversario della morte, il 18 maggio.
La commissione toponomastica del Comune di Torino ha approvato l'intitolazione ad Enzo Tortora della galleria pedonale che collega Via Pietro Micca a Via Santa Teresa, all'altezza di Piazza Solferino, in pieno centro cittadino.
Dichiarazione di Igor Boni Giulio Manfredi (presidente e segretario dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta):
"La vicenda dell'intitolazione di una via a Enzo Tortora a Torino ha inizio circa 25 anni fa, quando per la prima volta come Radicali chiedemmo al comune di ricordare in modo tangibile il giornalista appena scomparso. Dopo la decisione, nel 2013, della Commissione toponomastica di intitolare la via che conduce al carcere Lorusso e Cotugno ad Adelaide Aglietta e non a Tortora (per il veto dell'allora sindaco Sergio Chiamparino) e una prima ipotesi di intitolazione di un giardino periferico (non certo adatto a ricordarne la figura), finalmente, su richiesta del consigliere radicale/Pd Silvio Viale, siamo giunti alla fine di questa vicenda con una soluzione dignitosa, simile a quella adottata dalla città natale di Tortora, Genova".
"Enzo Tortora rappresenta ancora oggi l'Italia perbene che ha compreso sulla propria pelle come i mali della giustizia possano colpire e uccidere tutti, nessuno escluso. Enzo Tortora rappresenta la capacità di impegno civile e l'onestà intellettuale di chi ha saputo fare della propria vicenda strumento di lotta per tutti, anche con l'impegno politico e parlamentare (e con le sue dimissioni dal Parlamento Europeo, in un Paese in cui non si dimette mai nessuno); purtroppo, il referendum radicale sulla responsabilità civile dei magistrati del 1987 (80,2% di Si) fu subito tradito dalla partitocrazia, che sfornò una legge 'contro' la responsabilità civile.
L'Enzo Tortora del 'Sono liberale perchè ho studiato; sono radicale perchè ho capito' è stato un baluardo di tenacia e di rettitudine che merita un riconoscimento visibile perché quelle lotte e quelle istanze sono, purtroppo, ancora del tutto attuali".
"Chiediamo al Sindaco Fassino e al Presidente del Consiglio comunale Porcino di organizzare l'inaugurazione di 'Galleria Enzo Tortora' per il 18 maggio prossimo, in occasione dell'anniversario della morte".
Gb: Ass. Coscioni, anche in Italia legalizzare donazione mitocondriale (detti anche "bebè con 3 mamme")
Dichiarazione Filomena Gallo, Marco Cappato, Giulio Cossu,rispettivamente segretario, tesoriere e consigliere generale ass. Luca Coscioni. I Parlamentari del Regno Unito hanno approvato la possibilità di consentire la nascita di neonati che avranno il Dna di tre persone. La tecnica, che mira a prevenire malattie genetiche mortali che si trasmettono da madre a figlio attraverso i mitocondri, utilizza una versione della fecondazione in vitro che combina il Dna dei due genitori con i mitocondri sani di una donatrice. Si tratta di un passo avanti positivo per la medicina. Chiediamo anche ai Parlamentari italiani di intervenire affinché la tecnica della donazione mitocondriale sia legalizzata anche in Italia.
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Magi, consegneremo a Sabella nostre denunce su appalti Metro C e altri dossier inviati a Procura e Corte dei Conti
"Con il richiamo del Presidente della Repubblica - che nel suo discorso di insediamento ha ricordato che 'la corruzione divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini, impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato, favorisce le consorterie e penalizza gli onesti ed i capaci' - legalità e trasparenza nelle amministrazioni pubbliche si confermano obiettivi non negoziabili, a cominciare dalla Capitale d'Italia preda privilegiata del malaffare", lo dichiara in una nota Riccardo Magi, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma.
"Per questo - rende noto Magi - nei prossimi giorni incontreremo l'assessore Alfonso Sabella per consegnargli tutti i dossier con cui dall'inizio della consiliatura noi Radicali abbiamo svelato e denunciato, anche con atti formali in sede giudiziaria ed europea, quel sistema romano fondato su spese disastrose, clientele trasversali e sulla gestione illegale di risorse pubbliche, portato poi alla luce dall'inchiesta "Mondo di mezzo".
"All'assessore alla Legalità e Trasparenza - continua - consegneremo le nostre denunce sulla principale opera strategica in realizzazione in Italia, la Metro C, che hanno dato il via all’indagine della procura della Corte dei Conti e che sono state accolte nella relazione che il presidente delll’Autorità nazionale Anticorruzione Cantone ha preparato; e tutti i documenti, compresi gli esposti che abbiamo presentato a Procura, Corte dei Conti e Commissione europea sulle concessioni demaninali balneari di Ostia, la gestione del ciclo dei rifiuti, gli affidamenti dei servizi per le politiche abitative e l'accoglienza di immigrati e rom: proprio quei settori che, come ha dimostrato la Procura di Roma, hanno rappresentato la principale fonte di guadagno della 'Mafia Capitale'".
"Legalità e trasparenza dovrebbero essere elementi naturali di un'amministrazione sana - osserva Magi -, l'istituzione di un assessorato ad hoc testimonia, dunque, la debolezza di un'amministrazione come quella capitolina dove il sistema dei controlli è chiaramente saltato aprendo le porte alla corruzione e ad altri fenomeni criminali. Tuttavia - conclude Magi - siamo pronti ad affiancare l'assessore Sabella e quanti nell'Amministrazione hanno il difficile compito di ristabilire la legalità, continuando, come abbiamo sempre fatto, a vigilare e denunciare sprechi e violazioni ai danni dei cittadini".
Mattarella, Ass. Coscioni: bene riferimento a disabili e diritti civili, ma urge intervento di garanzia costituzionale
Dichiarazione di Filomena Gallo, Gustavo Fraticelli e Marco Cappato, a nome dell'Associazione Luca Coscioni:
"L'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica dà volentieri atto al neo Presidente della Repubblica di aver richiamato nel suo discorso alle Camere l'esigenza di garantire i principi della Costituzione mediante il pieno sviluppo dei diritti civili e la rimozione di ogni barriera che limiti i diritti dei disabili".
"I diritti delle persone con disabilità sono sistematicamente conculcati, attraverso la disapplicazione di precise normative in materia (ad esempio per l'abbattimento delle barriere architettoniche) anche da parte di chi dovrebbe farsi promotore di una piena inclusione sociale delle persone con disabilità".
"Per quanto riguarda i diritti civili, è urgente che il Parlamento torni ad essere investito non solo del tema dell'illegalità dello Stato italiano in materia di giustizia e carceri, ma anche delle libertà civili fondamentali come il diritto alla salute e all'autodeterminazione in materia di scelte di fine-vita, aborto, droghe, libertà di ricerca scientifica".
"Facendo nostra la metafora utilizzata del Presidente Mattarella, reputiamo che, in tema disabilità e diritti civili, 'i giocatori' siano lungi dall’essere 'corretti' e quindi l'intervento dell''arbitro' o, meglio, del garante dell’applicazione della Costituzione, è quanto mai necessario ed urgente. Anche per questo, rivolgiamo al Presidente i nostri migliori auguri di buon e proficuo lavoro!"
Raccolta fondi straordinaria 40esimo congresso PRNTT
Raccolta fondi straordinaria
per il 40esimo congresso del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito
Radiali Italiani, in quanto soggetto costituente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito promuove una raccolta fondi esclusivamente finalizzata alla tenuta del 40° Congresso del PRNTT.
Superato il termine del 30 maggio 2016, qualora non si fosse ancora svolto il congresso, sarà possibile chiedere la restituzione dell’importo versato.
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Mattarella/gay. Certi Diritti: auguri al nuovo Presidente, noi ci auguriamo possa firmare legge su matrimonio egualitario
Mattarella/gay. Certi Diritti: auguri al nuovo Presidente, noi ci auguriamo possa firmare legge su matrimonio egualitario
"'Garantire i diritti civili anche nella sfera personale e affettiva', queste le parole scelte dal Presidente Mattarella nel suo messaggio ai deputati, senatori e delegati regionali in seduta comune. A lui i nostri auguri di buon mandato, a noi l'augurio che sia lui il presidente che firmerà la legge sul matrimonio per tutti."
Così Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti.
"Le sentenze delle corti che dal 2010 ad oggi hanno scalfito un diritto di famiglia fossilizzato al 1975 chiedono un intervento del legislatore a tutela di quei principi costituzionali sui quali oggi il Presidente ha giurato. Per Mattarella garantire la Costituzione è "sostenere la famiglia, risorsa della società", adesso si restituisca urgentemente dignità a quelle coppie e a quelle famiglie condannate all'invisibilità"
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Rom, Pannella/Bernardini: “La Strategia d’Inclusione è l’unica risposta a Mafia Capitale”. Lettera del Partito Radicale al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
“Siamo certi che lei comprenderà l’urgenza di avviare i percorsi previsti dalla Strategia nella Regione Lazio, tanto più ora che anche il Comune di Roma si trova a fronteggiare, dopo la presunta ‘emergenza nomadi’, una vera emergenza legalitaria”. Così il Partito Radicale sollecita l’apertura del Tavolo Regionale per l’attuazione della Strategia Nazionale d’Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti in una lettera di Marco Pannella e Rita Bernardini al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che è stata già sottoscritta dal sen. Luigi Manconi, da Moni Ovadia, Santino Spinelli, Erri De Luca, Marco Brazzoduro, dai Radicali Marco Perduca, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Elisabetta Zamparutti, Maria Antonietta Farina Coscioni, Vincenzo Di Nanna, Ariberto Grifoni, Gianni Carbotti, Camillo Maffia, dal Presidente dell’Associazione 21 Luglio, Carlo Stasolla e dal direttore dei Quaderni Radicali, Giuseppe Rippa, che l’ha pubblicata integralmente su Agenzia Radicale.
“Gli avvenimenti ormai noti come ‘Mafia Capitale’ stanno sconvolgendo l’Italia: come Radicali siamo stati i primi ad allertare le istituzioni in merito alla connessione fra criminalità organizzata, campi nomadi e modalità emergenziali già nel 2008. La Strategia, oggi, ci sembra la risposta che le istituzioni dovrebbero offrire ai cittadini sconvolti da uno scandalo che sta mettendo in luce come l’emarginazione e l’esclusione sociale subite dai Rom siano il frutto diretto di politiche interessate e poco trasparenti”, prosegue il testo. “Mantenendo il garantismo che ci è proprio, non possiamo comunque non rilevare come l’enorme mole di fondi che hanno ruotato intorno al sistema-campi negli ultimi vent’anni avrebbero potuto essere investiti in azioni inclusive. Oggi il Quadro di sostegno finanziario previsto dalla Strategia include la possibilità di accedere ai finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea”. “Eppure apprendiamo con stupore che il Tavolo previsto dalla Strategia per l’attuazione della stessa nella Regione Lazio non è ancora stato aperto. In un momento che vede la politica travolta dall’ennesimo scandalo, il quale a sua volta segue a tensioni e violenze di carattere discriminatorio che appaiono, secondo le ultime rivelazioni, direttamente o indirettamente connessi con lo schema di tipo mafioso che la procura sta rapidamente delineando, riteniamo che le istituzioni dovrebbero dare una risposta trasparente. Per questo sollecitiamo l’apertura del Tavolo regionale sulla Strategia Nazionale d’Inclusione: questo ritardo di quasi due anni non può protrarsi ora che tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro etnia e dalla loro provenienza, hanno un disperato bisogno di risposte concrete”, concludono i Radicali. Roma, 3 febbraio 2015 http://www.agenziaradicale.com/index.php/diritti-e-liberta/3248-lettera-alla-regione-lazio-per-il-tavolo-sulla-strategia-nazionale-d-inclusione-subito© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Cannabis. Rita Bernardini a Foggia per il convegno sull’uso terapeutico dei cannabinoidi, tra libertà di cura e diritti dei malati
Comunicato stampa dell'Associazione radicale “Mariateresa Di Lascia”, Associazione “Viva la Vita Italia Onlus” e Associazione “LapianTiamo”:
Si terrà a Foggia, il 3 febbraio, alle ore 17.00, nel Salone di Palazzo Dogana, in piazza “XX Settembre”, il convegno “2015 anno LapianTiamo: cannabis terapeutica, i passi compiuti”. La manifestazione, che ha ricevuto i patrocini del Comune di Foggia, della Provincia e della Asl, è organizzata dalle tre associazioni che sul territorio, da anni, si occupano di cannabis terapeutica, libertà di cura e diritti dei malati, raccogliendo anche l'appello proveniente dai centri di ascolto delle province di Foggia e di Barletta-Andria-Trani: l’associazione radicale “Mariateresa Di Lascia”, l’associazione “Viva la Vita Italia Onlus” e l’associazione “LapianTiamo”. Nel corso dell’incontro si farà il punto in merito alla situazione dell’uso terapeutico della cannabis, in Italia e in Puglia, nonché sulle prossime azioni ed iniziative che saranno messe in campo dalle associazioni.
Al convegno interverranno Donato Pentassuglia, assessore al Welfare della Regione Puglia, Attilio Manfrini, direttore generale della Asl di Foggia, gli studiosi Maurizio Inghilleri, dirigente del Dipartimento Scienze Neurologiche dell'Università “La Sapienza” di Roma e Alessio Mercurio, neurologo nonché ricercatore del Dipartimento di Neurologia e Psichiatria dell’Università “La Sapienza”; ci saranno anche Salvatore Onorati, presidente dell'Ordine dei Medici della provincia di Foggia e Sergio Blasi, consigliere regionale ed estensore della legge regionale sulla cannabis terapeutica in Puglia. Non mancheranno gli interventi dei segretari delle tre associazioni promotrici, Norberto Guerriero, dell’associazione radicale “Mariateresa Di Lascia”, Savino Ivano Romagnuolo, di “Viva la Vita Onlus” e Andrea Trisciuoglio, de “LapianTiamo”.
In occasione del Convegno sarà distribuito un vademecum sull'uso terapeutico della cannabis, indirizzato ai medici ed agli operatori sanitari, realizzato appositamente per questa occasione.
Gli organizzatori invitano tutta la cittadinanza, ed in particolar modo, tutti coloro che sono affetti da patologie per le quali le cure con cannabinoidi risultano efficaci, a partecipare all'incontro, per chiedere con forza che il diritto alla cura sia effettivamente rispettato ed assolto.
INFORMAZIONI E CONTATTI
associazionedilascia@gmail.com
cell. 345 288 74 96
cell. 328 066 03 87
Bolognetti: Giù le mani dalla terra del Vulture. L'inquinamento delle falde determinato dal permesso di ricerca "Lavello"
Di Maurizio Bolognetti Segretario di Radicali Lucani
Anno 1963: nell'ambito del permesso di ricerca denominato "Lavello", viene trivellato un pozzo esplorativo. Dalla relazione redatta dall'Agip emerge che le operazioni di perforazione determinarono l'inquinamento delle falde acquifere. Falde, si legge nel rapporto, contaminate dai fanghi di trivellazione.
Dopo 47 anni, assistiamo ad un nuovo scellerato tentativo da parte delle compagnie petrolifere di occupare il Vulture con ben 5 richieste per il conferimento di nuovi titoli minerari(Permessi di ricerca).
Questi pazzi sono pronti a compromettere la preziosa risorsa idrica di cui è ricco uno degli angoli più belli e suggestivi della Basilicata.
Pazzi a tal punto che nel 2011 sono arrivati ad escludere dalla procedura di VIA(Valutazione di Impatto Ambientale) la richiesta avanzata dai Texani dell'Aleanna Resources LLC, salvo poi ricredersi, due anni dopo, con un maldestro e si spera non tardivo tentativo teso a negare "l'intesa".
Noi non cederemo. Non possiamo accettare che un altro pezzo del nostro territorio venga devastato e consegnato nelle mani delle petrolobby e di coloro che sono a libro paga di questi signori.
Approfondimento
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La “sanatoria” su stamina
Caro Direttore,
Non mi convince la sostanziale proposta di “sanatoria” che si profila con l’ipotesi di una pena patteggiata a un anno e dieci mesi al professor Vannoni e il cosiddetto metodo Stamina. Non mi convince neppure quanto sostiene il procuratore Guariniello: “Con il patteggiamento si ristabilisce la verità scientifica su questa metodologia”. Quanto poi al farsi promettere che il metodo non verrà utilizzato all’estero, è cosa che lascia il tempo che trova: si possono fare mille assicurazioni, poi una volta giunti in un qualunque compiacente paese dell’Asia e dell’Africa (e ce ne sono tanti), non si vede chi e come si potrà impedire che quel “metodo” sia posto in essere.
Non è Vannoni che patteggia, ma lo Stato italiano: non è un paradosso. Evidentemente c’è chi non vede l’ora di chiudere questa pagina vergognosa; e così dimenticare che le istituzioni, nelle loro diverse articolazioni, sono state a lungo corresponsabili delle procurate (e vane) speranze che si sono alimentate nei malati e nelle loro famiglie, e dei concreti rischi a cui numerosi cittadini sono stati sottoposti. Questa vicenda oltre a Vannoni vede coinvolto un ospedale pubblico, medici, dirigenti Aifa (il dottor Carlo Tomino, responsabile proprio dell’Ufficio sperimentazioni cliniche): tutte istituzioni pubbliche; e una onlus, questa sì, finalmente privata, iscritta nell’apposito registro, e poi risultata priva dei necessari requisiti. In questa vicenda abbiamo assistito a una campagna mediatica spregiudicata che ha fatto cinicamente leva sul dolore e la disperazione; un’informazione pubblica e privata che in gran parte ha rinunciato al suo compito di informare; una classe politica pavida e letteralmente ignorante, che non ha sentito il bisogno di “conoscere, prima di deliberare”, e ha legiferato all’insegna della demagogia e del facile pietismo; con denaro pubblico si è dato il via a una sperimentazione i cui esiti non si è avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di rendere pubblici. In pochi, da subito, abbiamo cercato di mettere in guardia da Vannoni, e dal suo “metodo”. Siamo stati additati come coloro che volevano spegnere le speranze dei malati, mentre Vannoni sedeva al tavolo della politica, audito da commissioni ministeriali e parlamentari, alla stregua di un oracolo…
Il processo con le sue pubbliche udienze, può essere l’occasione per fare chiarezza su omissioni, complicità, dolose indifferenze. E infine, due domande: perché Aifa non si è costituita parte civile nel processo? Perché lo stesso ministero della Salute non lo ha fatto?
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Eurispes, Ass. Coscioni: italiani resistono nonostante disinformazione
Dichiarazione di Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretario e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni
Facendo fede ai dati dell'Eurispes ricaviamo che l'opinione pubblica italiana continua ad essere molto più avanti del ceto politico, con maggioranze nette a favore della ricerca sulle cellule staminali per cure mediche (86%, ma sarebbe utile specificare il termine "embrionali" altrimenti la rilevazione perde senso) del testamento biologico (67,5%) e dell'eutanasia (55,2%). Sono comunque dati in leggero calo già da un paio d'anni, il che non ci stupisce, vista la totale assenza di confronto politico tra le ragioni favorevoli e contrarie, sia in Parlamento sia sulle principali trasmissioni di approfondimento televisivo, come abbiamo più volte denunciato. Ne ricaviamo la convinzione che gli italiani resistano su posizione laiche e liberali nonostante il contesto di disinformazione nel quale sono immersi.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Firmigoni: seconda condanna per diffamazione contro Radicali, 1 mese reclusione e 50.000 euro
Cappato: riconosciuta la storia radicale, cancellata a causa dei tempi della giustizia mentre Formigoni vota il nuovo Presidente della Repubblica
Il Tribunale di Milano, 9^ sezione penale, giudice dr.ssa Canevini, ha oggi condannato in primo grado per diffamazione Roberto Formigoni alla pena di un mese di reclusione e a risarcire con 10.000 euro Marco Cappato, con 10.000 euro Lorenzo Lipparini, con 25.000 euro la Lista Marco Pannella, nella persona di Marco Pannella, oltre alle spese processuali per 5.000 euro e la pubblicazione della sentenza a sue spese su Corriere della Sera e Sole 24 ore. Sono così state accolte le richieste della parte civile, rappresentate anche questa volta dall'avvocato radicale Giuseppe Rossodivita. Si tratta della seconda condanna di Formigoni per diffamazione contro i Radicali, dopo che già in un altro procedimento Formigoni era stato condannato in primo grado a risarcire un totale di 120.000 euro a Pannella, Lipparini e Cappato. Questo secondo procedimento è scaturito proprio dalla reiterazione nel 2012 delle dichiarazioni diffamatorie da parte di Formigoni a seguito della richiesta di condanna avanzata dal Pubblico ministero nel primo processo. Sia nel 2010 che nel 2012 i media riportarono dichiarazioni di Formigoni con le quali i Radicali -che avevano denunciato la truffa delle firme false per le Regionali in Lomabrdia- erano definiti tra l'altro "criminali e maestri di manipolazione". Marco Cappato, presente in aula, ha commentato "grazie a Giuseppe Rossodivita abbiamo ottenuto la conferma di un'importante riconoscimento: la diffamazione non è soltanto riferibile ai protagonisti diretti della vicenda -cioè Lipparini ed io- ma, nella persona di Marco Pannella, è riferibile all'intera storia radicale, cioè all'unico movimento politico che si è battuto per la legalità democratica, arrivando a presentare denuncie in tutte le Procure già dal 2000. Sul Piano politico, non possiamo che confermare la valutazione sull'illegalità delle istituzioni italiane e le conseguenze devastanti dei tempi della nostra "Giustizia": è infatti probabile che i procedimenti andranno in prescrizione e, sopratutto, il giudizio amministrativo è ancora pendente a 5 anni dalla nostra prima denuncia, con il risultato che Formigoni oggi vota per il nuovo Presidente della Repubblica e i Radicali sono stati, grazie all'impunità di quella truffa elettorale, cancellati dal Parlamento nazionale e dai Consigli regionali".© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Bolognetti: Pittella, la Guidi, i barili ballerini e il gioco delle tre carte
"Verdana","sans-serif"">Petrolio, Bolognetti: La memoria, come del resto certi memorandum, a volte gioca brutti scherzi.
"Verdana","sans-serif"">Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Giunta Radicali Italiani
La memoria, come del resto certi memorandum, a volte gioca brutti scherzi. Un esempio? La polemica scatenata dal nostro Presidente “Gladiatore” contro la trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro”.
Marcello Pittella, probabilmente mal consigliato dal suo Richeliu, per giustificare un attacco scomposto e infondato si è attaccato al pelo, perdendo di vista l’uovo di un assalto petrolifero descritto dai numeri e dalle cifre pubblicati sul sito dell’Ufficio Nazionale per gli Idrocarburi e le Georisorse.
Al nostro Governatore, che continua a millantare successi, voglio ricordare che per comprendere cosa accadrà “domani” in Basilicata basta leggere con attenzione quanto scritto “ieri” nelle pagine del Memorandum d’Intesa tra Stato e Regione, sottoscritto a Potenza il 29 aprile 2011: “Nella Regione sussistono inoltre potenzialità ulteriori di sviluppo e di stoccaggio che potranno essere opportunamente valorizzate”.
“Ulteriori” sta – ed è evidente – per più barili rispetto a quanto già stabilito dagli accordi del 1998 con l’ Eni e del 2006 con la Total.
Un Memorandum che - a giudicare da certe risposte e da certi commenti- forse non è stato né letto, né compreso nella sua portata e nei suoi contenuti da molti di coloro che oggi ne parlano.
E’ nel Memorandum,infatti, che è stato tracciato il percorso che ci ha portato, attraverso il Decreto liberalizzazioni e la Sen, allo Sblocca Energia, fortemente voluto e dettato al Governo dalle petrolobby.
Ma in queste ore di polemiche al calor bianco, ciò che davvero sorprende è l’assenza di memoria manifestata da “Via Anzio” sui contenuti dell’incontro tra Pittella e il Ministro Guidi, tenutosi a Potenza il 4 giugno 2014. Contenuti fotografati da una nota redatta dall’Ufficio stampa della Giunta regionale, stranamente mai divulgata, e nella quale è dato tra l’altro leggere: “Il secondo documento(Fondo attuativo memorandum) riguarda la modifica del Decreto interministeriale del 12/09/2013 emanato in attuazione della Legge 24/01/2012(Ex Decreto Liberalizzazioni), a sua volta attuativa del Memorandum sottoscritto a Potenza tra Regione e Governo nell’aprile 2011. Le modifiche mirano a recuperare lo spirito originario del Memorandum, il quale partiva dalla necessità di favorire l’aumento delle estrazioni petrolifere in Basilicata, attraverso lo sfruttamento delle concessioni già in capo alle compagnie che operano nella nostra regione, sia attraverso l’entrata in produzione dei nuovi pozzi Total di Tempa per una produzione a regime di 50 mila barili/giorno, sia soprattutto consentendo all’Eni-Shell di passare dagli attuali 80mila barili/giorno a circa 130 mila barili/giorno, in forza di un ulteriore aumento di 25 mila barili, rispetto alle quantità autorizzate con gli accordi del 1998”.
Tutto fin troppo chiaro e a conferma di quanto da tempo vado sostenendo: per il Kazakistan d’Italia è stato varato una sorta di programma Oil for food, che lungi dal rappresentare un successo sarebbe invece un’autentica iattura.
Le bugie petrolifere hanno le gambe corte e oso sperare che il nostro Governatore la smetta di parlarci dei “peli” messi nell’uovo dai suoi “consigliori” e inizi, se ne è capace, a difendere gli interessi della Basilicata e dei cittadini lucani e non esclusivamente quelli delle compagnie petrolifere che - detto fuori dai denti - non coincidono affatto con gli interessi del Paese.
"Verdana","sans-serif"">APPROFONDIMENTI
"Verdana","sans-serif"">Incontro Pittella-Guidi, 4 giugno 2014
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