Radicali Italiani
Il Partito Radicale alla Commissione droghe dell'ONU per la preparazione della sessione speciale dell'Assemblea generale sugli stupefacenti del 2016
Dal 9 al 17 marzo, una delegazione del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito parteciperà alla 58esima sessione della Commissione Droghe delle Nazioni unite a Vienna. La riunione è di particolare importanza perché dedicherà i primi tre giorni alla preparazione dell’agenda per la sessione speciale dell’Assemblea generale dedicata agli stupefacenti, detta UNGASS, prevista dal 19 al 21 aprile 2016.
Tra i temi su cui i Radicali hanno preparato documenti la decriminalizzazione della produzione, consumo e commercio di tutte le sostanze; le violazioni dei diritti umani derivanti dalla guerra alla droga; l'accesso ai medicinali prodotti con le piante proibite; la non inclusione di nuove sostanze nelle tabelle delle convenzioni proibizioniste delle Nazioni unite; la promozione della riduzione del danno e delle cure possibili grazie all'uso medico delle sostanze proibite nonché l'abolizione della pena di morte per reati connessi agli stupefacenti.
La preparazione dell'agenda dell'UNGASS farà capire la struttura generale dell'appuntamento del prossimo anno, è quindi di fondamentale importanza che la Commissione preveda un ampio dibattito sulle ripercussioni del proibizionismo globale per avviare un processo di valutazione e riforma generale e che si conceda anche a esperti, scienziati, pazienti e vittime della guerra alla droga di poter esser presenti e partecipare alla valutazione di mezzo secolo di proibizionismo.
La delegazione Radicale sarà guidata da Marco Perduca, rappresentante del Partito Radicale all’Onu e comprenderà David Borden, direttore del sito StopTheDrugWar.org e membro del Consiglio Generale del PRNTT, Frantisek Pisarik e Jonas Iaffaldano Di Gregorio.
Aggiornamenti sui lavori saranno possibili grazie a Radio Radicale e le newsletter RadicalNonviolentNews e l'Antiproibizionista.
Qui il link ai documenti della Commissione
http://www.unodc.org/unodc/en/commissions/CND/session/58_Session_2015/CND-58-Session_Index.html
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Un contributo di libertà
Caro/a,
Ti chiediamo particolare attenzione per questa nostra comunicazione. Da quando siamo stati eletti raramente abbiamo ritenuto di contattarti per chiederti un sostegno economico. Se lo facciamo in quest’occasione è perché il Movimento è chiamato a superare un nuovo ostacolo per proseguire e rilanciare la sua azione di contrasto a quel sistema di potere politico-economico-mediatico, privo di opposizioni effettive, che pervicacemente silenzia le voci scomode, scegliendo gli oppositori utili al sistema.
Promuovere politica Radicale e sopportarne i costi finanziari senza essere nelle condizioni di raggiungere parti numericamente significative della popolazione è impresa improba ma, siamo convinti, necessaria.
La nostra storia Radicale da 60 anni è promotrice e artefice di battaglie nonviolente e popolari per i diritti di tutti, spesso vincenti, ma anche troppo spesso stravolte e disattese dal Regime. Proprio perché scomoda ed efficace al contempo, la nostra storia da sempre è ostacolata dallo stesso Regime partitocratico, che ne ha disseminato il cammino di difficoltà e ostacoli. In queste ore il nostro Movimento si trova nella situazione di dover, in tempi rapidi, coprire parte di un debito interamente contratto per produrre iniziativa politica.
Negli ultimi anni abbiamo ridotto al massimo le spese fino al punto di arrivare a gestire un intero Movimento, Radicali Italiani, con un bilancio di soli 200 mila euro l’anno, che corrispondono al compenso di un solo medio dirigente della Pubblica Amministrazione o al costo di uno dei tanti uffici dei grandi partiti italiani o a quello di una campagna elettorale locale di un solo candidato “forte”.
Per teoria e prassi noi Radicali siamo convinti che “pacta sunt servanda” o, per dirla meglio, “i debiti si onorano” e, in questa fase, per saldare varie pendenze - spese per la campagna referendaria Cambiamo Noi del 2013, per le comunicazioni sui Congressi, per iscrizioni, tessere, volantini, magliette, adesivi e altro materiale promozionale -, ogni altro pagamento è sospeso, compresi i compensi alle cariche elette.
Si tratta di proseguire e accelerare obbligatoriamente l’azione di risanamento in corso che ci ha portato già a coprire parte dei debiti nel 2014. Ci troviamo ora a dover affrontare delle scadenze determinate da un piano di rientro negoziato con un creditore. La dilazione che abbiamo accettato prevede, al fine di coprire definitivamente l’esposizione debitoria, di reperire in tempi brevi 37 mila euro utili a ripristinare l’agibilità economico-finanziaria del Movimento.
Ci rivolgiamo dunque a Te per chiederti di sostenere
Radicali Italiani, soggetto costituente il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, per permettergli di continuare la propria attività garantendo a chiunque occasioni assembleari, agli iscritti la partecipazione ai processi decisionali e alle associazioni Radicali locali e ai militanti un riferimento politico e organizzativo.
Proprio in queste ore stanno accadendo fatti eccezionali che confermano la necessità dell’azione del Partito Radicale e di tutti i soggetti costituenti. Quattro giorni fa la Corte di Cassazione ha ribadito che occorre rivedere al ribasso tutte le pene inflitte ai condannati per reati riguardanti le droghe leggere negli 8 anni di vigenza della ex legge Fini-Giovanardi dichiarata incostituzionale più di un anno fa. Il fatto che Parlamento e Governo non abbiamo mosso un dito ha determinato che nelle patrie galere ci siano persone che scontano un pena “illegale”, oltre all’intasamento degli uffici giudiziari. Fu la Dott.ssa Nunzia Gatto (Procuratore generale aggiunto che coordina i magistrati dell'esecuzione penale) nel maggio dello scorso anno ad invocare amnistia e indulto invitando Parlamento e governo a seguire “la linea più volte indicata dal presidente della Repubblica per alleggerire il sovraffollamento carcerario”. Così – precisava la Dott.ssa Gatto – “per noi sarebbe stato possibile applicare automaticamente il condono ai detenuti che ne avessero avuto diritto. Così invece il giudice dovrà rideterminare ogni singola sanzione attraverso un incidente di esecuzione alla presenza delle parti. Sarà tutto più lento e complicato”. Lentezze e complicazioni che – aggiungiamo noi – mettono il nostro Paese nella condizione non proprio invidiabile (umiliante, direbbe Giorgio Napolitano) di reiterare comportamenti sistematicamente condannati dalla Corte EDU sia sotto il profilo dell’irragionevole durata dei processi, sia sotto quello di una pena costituzionalmente illegittima essendo i principi scritti nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo direttamente vincolanti per l’Italia.
L’altra notizia clamorosa – censurata da tutti i media e che, grazie a noi e all’aiuto del Garantista, è stata portata alla luce – riguarda la Relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia che alcuni giorni fa si è espressamente pronunciata per la depenalizzazione delle sostanze stupefacenti leggere fornendo dati eclatanti e proponendo argomentazioni che sembrano strappate dalla bocca di Marco Pannella.
Alla luce di questi fatti, abbiamo ripreso l’iniziativa nonviolenta, affinché le Istituzioni massime assumano le loro proprie responsabilità di fronte al disastro dell’amministrazione della giustizia che – non v’è chi non lo veda – ormai coinvolge tutti i cittadini, minando alle fondamenta lo stato di diritto con il risvolto, più volte da noi documentato e denunciato, di sottrarre all’economia del nostro Paese diversi punti percentuali del Prodotto Interno Lordo.
Il PRNTT e i soggetti costituenti, tra i quali Radicali Italiani, affermano il primato dello Stato di Diritto e ne denunciano le violazioni. Dalle sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a quelle della Corte Costituzionale e della Corte dei Conti, alle infrazioni comunitarie, l’Italia è leader europeo dell’illegalità. I Radicali sono da sessant’anni la forza politica del Diritto, della denuncia del Diritto violato e della riforma della Regola, della conquista di nuovi Diritti consegnati al Paese. Sono, per tutto questo, alternativi: unici nella lettura del regime di centro, destra e sinistra, spesso soli nella tutela dei diritti dell’individuo, politici, civili, economici ed ecologici, soli nella grande intuizione di Marco Pannella di affermare un nuovo diritto umano, quello alla conoscenza. Con il tuo aiuto potremo continuare a garantire una piena agibilità politica a un Movimento che persegue ciò che le altre forze considerano un ostacolo alla loro stessa esistenza, la libertà del cittadino tutelata dal Diritto.
Se oggi ti chiediamo un sostegno – quanto puoi e vuoi – per risolvere questo problema contingente economico-finanziario di Radicali Italiani, vogliamo anche che tu sappia che siamo fortemente impegnati ad agire quotidianamente per la vita del Partito Radicale, del quale siamo orgoglioso soggetto costituente.
Rita Bernardini e Valerio Federico
Per contribuire vai a www.radicali.it/futuro
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Welby-Gallo: con Magi, passi avanti da capitale europea. Marino ne faccia tesoro
Dichiarazione di Mina Welby e Filomena Gallo, rispettivamente Co-presidente e Segretario dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, soggetto costituente Partito Radicale:
"Conosciamo da tempo Ignazio Marino e non vogliamo credere che ora voglia, con taglio da chirurgo, far fuori, tra tutti i consiglieri della sua maggioranza, proprio il radicale Riccardo Magi che oltre ad aver denunciato per tempo, con dati alla mano, lo scandalo esploso con Mafia Capitale, in assemblea capitolina ha fatto la differenza, contribuendo in questi due anni a far compiere alla città di Roma importanti passi avanti sul piano dei diritti".
"Sua è stata ad esempio la lunga battaglia per la calendarizzazione della nostra delibera di iniziativa popolare per l'istituzione di un registro comunale dei testamenti biologici. Una battaglia vinta anche contro chi nella sinistra non ne permetteva la discussione e il voto dal 2009 in violazione del Regolamento comunale".
"Magi è riuscito poi a risollevare ad tra l'altro il tema delle barriere architettoniche, presentando a inizio consiliatura una mozione sul Piano per la loro eliminazione, che partiva proprio dalla condanna inflitta a Roma Capitale per comportamento discriminatorio nei confronti di Gustavo Fraticelli, presidente della nostra associazione. Mozione d'impegno preciso, approvata all'unanimità dall'assemblea capitolina nell'ottobre 2013. Questa approvazione ha dato il via al percorso che ha portato poi a luglio scorso l'approvazione delle delibera sul PEBA. Su questo fronte la battaglia è ancora in corso ed è durissima".
"Chiediamo dunque al Sindaco di fare il contrario di quanto fatto finora: invece di considerare Magi un fastidio per il solo fatto che Riccardo non è un cortigiano, Marino dovrebbe fare tesoro del suo contributo e trattarlo con il rispetto che merita".
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Quel Roberti parla quasi come Pannella - di Rita Bernardini
Articolo pubblicato sul Grantista del 6 marzo 2015
La notizia è clamorosa e forse, proprio per questo, l'Italia bigotta dei proibizionismi l'ha volgarmente celata. Nulla è uscito sui mass-media televisivi e radiofonici, nulla sulla carta stampata, tranne l'eccezione del Garantista e di due siti internet che meritano di essere citati per il loro scoop: mi riferisco a Linkiesta e Ibtimes.com. Qual è la notizia? Giudicate voi se sia clamorosa o meno: la Direzione nazionale Antimafia (Dna), nella sua relazione annuale (730 pagine), si è espressamente pronunciata per la depenalizzazione delle sostanze stupefacenti leggere, fornendo dati eclatanti e proponendo argomentazioni che sembrano strappate dalla bocca di Marco Pannella. Il quale, da quando fumò in pubblico il famoso spinello - era il 1975! - , non ha mai smesso di battersi per la legalizzazione, peraltro ottenendo successi da più parti giudicati impossibili, come accadde nel referendum radicale del 1993, quello che sancì la non punibilità dei consumatori di droghe illegali. La relazione della Dna riferisce di un rilevantissimo picco di incremento dei sequestri di cannabis rispetto allo scorso anno: siamo arrivati ad un aumento pari al 120 per cento, con 147.132 chilogrammi intercettati e distrutti; il che vuol dire che - essendo il quantitativo sequestrato inferiore di almeno 10-20 volte a quello consumato - la massa circolante di cannabinoidi soddisfa un mercato di "dimensioni gigantesche". Ogni abitante in Italia, compresi vecchi e bambini, ha a disposizione dalle 100 alle 200 dosi all'anno. Il fenomeno del consumo di cannabis, secondo la Dna, è paragonabile "quanto a radicamento e diffusione sociale" a quello dell'utilizzo di altre sostanze lecite quali alcool e tabacco.
La Direzione nazionale Antimafia ammette il "totale fallimento dell'azione repressiva" nonostante il massimo sforzo profuso dalle Forze dell'ordine nel contrastare il fenomeno, e suggerisce al legislatore di valutare, seppure in un contesto più ampio come quello europeo, la depenalizzazione della materia, di cui descrive con precisione i vantaggi: deflazione dei carichi giudiziari, possibilità da parte delle Forze dell'ordine e della magistratura di dedicarsi con più incisività al contrasto di fenomeni criminali più gravi e, non ultimo, sottrazione alle associazioni di tipo mafioso di un mercato altamente redditizio. Fra i vantaggi non vengono contemplati gli introiti che lo Stato italiano incamererebbe da una legalizzazione simile a quella di alcool e tabacco; si tratterebbe di svariati miliardi di euro che potrebbero essere destinati ad una corretta informazione rivolta alle fasce giovanili sui rischi da abuso. Abbiamo, dunque questa notizia eclatante appena esposta.
Abbiamo avuto una manciata di giorni fa la decisione della Corte di Cassazione che per la seconda volta è intervenuta sulla ex legge Fini-Giovanardi (dichiarata incostituzionale un anno fa) sancendo la necessità di rivedere al ribasso le pene comminate durante gli otto anni di vigenza della famigerata legge. Cosa fanno Parlamento e governo, mentre migliaia di persone continuano a subire nelle infami carceri italiane una pena dichiarata illegale? Niente.
Ad un anno di distanza dalla dichiarazione di incostituzionalità, non hanno mosso una paglia. Noi radicali, con l'instancabile leadership di Marco Pannella, diciamo - insieme al Presidente Emerito Giorgio Napolitano - che è obbligato un provvedimento di amnistia e di indulto e su questo torniamo a mobilitarci, con la nostra nonviolenza e le nostre disobbediente civili. Personalmente, a sostegno dell'azione di Pannella, ho iniziato dalla mezzanotte del 5 marzo uno sciopero della fame ad oltranza sugli obiettivi che ho esposto e che, posso dirlo, sono oggi completamente avallati non solo dall'ex Presidente Napolitano che si è pronunciato un anno e mezzo fa con il suo inascoltato messaggio alle Camere, ma anche dalla Consulta, dalla Suprema corte e, udite udite, dalla Direzione nazionale Antimafia.
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Marino, Riccardo Magi: anziché scomuniche ci aspettiamo risposta a nostro appello. Con me il sindaco ha stesse difficoltà politiche che ha con riforme e piano di rientro.
Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani e consigliere comunale a Roma
Mi sorprende sapere che il sindaco Marino avrebbe chiesto le mie dimissioni da consigliere a seguito del mio voto contrario sulla delibera sul patrimonio. La mia posizione l’avevo espressa pubblicamente avanzando proposte migliorative del testo, come l’abolizione dello sconto del 30 per cento, accolta in parte dopo che io stesso ho informato il sindaco che non esisteva alcun obbligo di legge e per questo Marino mi ha ringraziato dicendosi d'accordo. Se ho votato contro la delibera è perché il testo finale non sta in piedi, non soddisfa la necessità di massimizzare l’introito e perché il sindaco e l’assessore Cattoi non hanno voluto assumere l’impegno, al quale avevo vincolato il mio voto, a revocare quelle concessioni con cui si regalano sedi a partiti, sindacati e associazioni amiche.
E' questo l’approccio, leale e costruttivo, con cui ho sempre inteso il mio ruolo di consigliere, anche quando mi sono posto in dissenso rispetto alla maggioranza, e che ha permesso al sindaco e all’amministrazione di rivendicare come propri i successi ottenuti grazie a iniziative Radicali: dalla nostra denuncia della prassi spartitoria della “manovrina” (in quell’occasione fui accusato di mentire ma poi Marino dichiarò che il suo era “il primo bilancio senza manovra d’aula dopo anni” e ora i Carabinieri pare stiano acquisendo anche la documentazione relativa agli emendamenti agli ultimi bilanci...); al testamento biologico e l’anagrafe pubblica dei rifiuti - che abbiamo promosso e conquistato grazie a un voto larghissimo ma non facile per l’opposizione di parte della maggioranza - all’apertura dei primi varchi nel “lungomuro” di Ostia. Per primi, poi, noi Radicali abbiamo denunciato la gestione clientelare e dissennata di aziende che ora vengono dismesse ma che fino a poco tempo fa erano difese da maggioranza e opposizione, come pure avevamo denunciato ben prima dell’inchiesta di Pignatone il business dei campi rom, presentando a Marino un piano per il loro superamento elaborato insieme all’Associazione 21 luglio. Anche su Metro C se il sindaco avesse ascoltato le nostre denunce si sarebbe trovato in una posizione migliore rispetto alle difficoltà che scoppieranno inevitabilmente nelle prossime settimane e mesi.
Sbaglia dunque chi, sindaco compreso, fa del mio dissenso una questione personale, della serie: con me o contro di me. Il tema è invece un altro: questa giunta e la sua maggioranza sono ancora capaci di una spinta riformatrice?
Invece di lanciare scomuniche, quindi, Marino risponda all’appello che come Radicali - insieme ai senatori Pietro Ichino, Luigi Manconi, Francesco Palermo e sottosegretario Benedetto Della Vedova - stiamo promuovendo in questi giorni perché si colga l'irripetibile occasione rappresentata dal clamore di Mafia Capitale per affrontare nodi cruciali del governo cittadino e superare il degrado in cui versa da anni l’amministrazione capitolina. Si tratta di proposte indispensabili per tirare dritto verso le riforme e fronteggiare i conservatori della maggioranza che, da Sel a parte del Pd mettono a rischio i patti su riforme e risanamento.
Link all’appello http://www.radicaliroma.com/wp/2015/02/appello/
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Eutanasia, Marco Cappato: lettera aperta a Beppe Grillo "ora che siete in Parlamento perché non vi battete per la calendarizzazione?"
Comunicato stampa dell'Associazione Luca Coscioni
"Caro Beppe, perché non ti batti e non vi battete, ma davvero, affinché la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia e il testamento biologico sia discussa?": così Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni e promotore della campagna EutanasiaLegale, in una lettera aperta indirizzata a Beppe Grillo, pubblicata integralmente sul Manifesto. Nella lettera, Marco Cappato invita Grillo a contribuire, al di là della condivisione di merito, almeno per il rispetto del diritto del popolo ad "esercitare l'iniziativa delle leggi", come previsto dall'art. 71 della Costituzione: "tante volte hai spiegato che la vostra trasformazione in soggetto elettorale fu una scelta dettata dall'incapacità del Parlamento di trattare le vostre iniziative popolari di allora. Ora però in Parlamento ci siete, e non in pochi. Usa la possibilità che hai di parlare a milioni di persone. La richiesta di non mandare al macero i milioni di firme sulle leggi di iniziativa popolare e in particolare quelle sull'eutanasia non può essere soltanto una "posizione" (condivisa a parole da tutti), ma deve diventare una "lotta" non solo nostra, anche attraverso azioni eclatanti che tu stesso e i vostri Parlamentari potete intraprendere". Anche perché, osserva Cappato, "non esiste altra proposta popolare che corrisponda a una realtà sociale tanto diffusa e tanto devastante sul corpo vivo di decine di migliaia di persone e, al tempo stesso, tanto negletta da parte dei politici" quanto la proposta per l'eutanasia legale. Cappato invita anche Grillo e esponenti parlamentari del Movimento 5 Stelle a partecipare al convegno organizzato per il prossimo 19 marzo dall'Associazione Luca Coscioni e dell'Associazione A buon diritto al Senato della Repubblica sul tema del fine-vita, che vedrà la partecipazione di Parlamentari, membri del Governo, giuristi come Vladimiro Zagrebelsky e i leader radicali Bonino e Pannella, senza però che ancora sia arrivata una risposta da parte del Movimento 5 stelle. LINK ALLA VERSIONE INTEGRALE DELLA LETTERAhttp://www.eutanasialegale.it/articolo/grillo-sulleutanasia-vuoi-fare-la-differenza
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Invito a conferenza stampa "Popolazione romanì: iniziative giudiziarie e politiche per contrastare discriminazione e razzismo"
INVITO CONFERENZA STAMPA SABATO 7 MARZO 2015 ore 11.00 (sede dell'Associazione Teramo Nostra, via Fedele Romani n. 1, Teramo).
Dopo le dichiarazioni razziste dell'europarlamentare Buonanno, la Fondazione Romanì Italia, le associazioni Teramo Nostra e Amnistia Giustizia Libertà - Abruzzi, presenteranno le proposte politiche e le iniziative giudiziarie di denunzia, per tutelare la popolazione romanì contro atti di discriminazione e razzismo. Dopo le dichiarazioni razziste dell'europarlamentare Buonanno la Fondazione romanì Italia con la collaborazione delle associazioni Teramo Nostra e Amnistia Giustizia Libertà – Abruzzi Promuove conferenza stampa Popolazione romanì: iniziative giudiziarie e politiche per contrastare discriminazione e razzismo. Sabato 7 marzo 2015 ore 11.00 Presso l'Associazione Teramo Nostra, via Fedele Romani n. 1, Teramo Interverranno: Piero Chiarini, Presidente Associazione Teramo Nostra Avv. Vincenzo Di Nanna, Giunta Radicali Italiani e Segretario Ass. Amnistia Giustizia Libertà – Abruzzi Nazareno Guarnieri, Presidente Fondazione romanì Italia© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Eutanasia, Emma Bonino: per vivere insieme occorre vivere #liberifinoallafine
Comunicato stampa dell'Associazione Luca Coscioni
Pubblicato oggi sul canale youtube dell'Associazione Luca Coscioni il video messaggio personale di Emma Bonino ai parlamentari affinché discutano di fine-vita in Parlamento, in particolare della proposta di legge di iniziativa popolare promossa da Marco Cappato e deposita nel settembre 2013 dall'Associazione Luca Coscioni alla Camera dei Deputati e mai discussa né calendarizzata. Il video è uno dei contributi personali di alcuni dei testimonial del videoappello "Il Parlamento si faccia vivo" (LINK AL VIDEO). Tra le personalità che si sono rivolte personalmente agli "onorevoli parlamentari" con la campagna #LiberiFinoAllaFine di www.eutanasialegale.it, Vittorio Feltri, Susanna Camusso, Achille Bonito Oliva, Roberto Saviano, Oliviero Toscani, Erminia Ferrari Manfredi, Platinette e tanti tanti altri. (LINK AL VIDEO) Ecco il testo del videomessaggio, realizzato prima che Emma Bonino scoprisse di avere un tumore: "Onorevoli parlamentari, quando abbiamo avuto il coraggio, insieme, di puntare sulla libertà e sulla responsabilità individuale, abbiamo convinto - e quindi abbiamo vinto - tutti insieme. Perché la libertà è quella forza che unisce. Èla mancanza di libertà quella che in realtà rende la vita impossibile. Abbiamo vinto insieme quando abbiamo deciso di puntare sulla libertà e sulla responsabilità delle donne e degli uomini di questo Paese, per scegliere se e quando diventare madri. Abbiamo vinto insieme quando abbiamo puntato sui cittadini e le cittadine perché decidessero loro se la loro vita familiare, se il loro matrimonio, era ancora possibile, agibile, se era ancora vivibile. E nei momenti difficili, nelle scelte individuali, non abbiamo altre scelte. Se vogliamo vivere insieme, pure se la pensiamo diversamente, anche se crediamo in cose diverse, la cosa che ci può unire, l'unica che ci può unire, è la libertà nella responsabilità. E quindi vivere liberi. E quindi vivere liberi, fino alla fine".© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Ass. Coscioni: sul nomenclatore il Governo corregga il tiro altrimenti sarà un danno per i disabili"
Dichiarazione di Filomena Gallo, Marco Gentili, Maria Teresa Agati a nome dell'Associazione Luca Coscioni Dopo tanti anni di attesa, il “nuovo” nomenclatore degli ausili per disabili incluso nella revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza rischia di rappresentare una vera e propria delusione. Tutti gli ausili, con la sola eccezione delle protesi e delle ortesi su misura, dovranno essere acquistati a gara. Le forniture attraverso gare, oltre a porre i consueti problemi di correttezza delle gare in Italia, non potranno garantire “agli assistiti la possibilità̀ di ricevere, secondo le indicazioni cliniche a cura del medico prescrittore, i prodotti inclusi nel repertorio più adeguati." L'obiettivo di una drastica riduzione dei prezzi, se perseguito in questo modo, inevitabilmente comporterà la riduzione della qualità e della funzionalità degli ausili forniti e della reale possibilità di individuare l’ausilio più adeguato per ciascuna persona. Per cui, chi avrà bisogno di un ausilio complesso e rispondente alle sue particolari necessità, dovrà rinunciare a quello della “mutua” e comprarselo di tasca sua. Chiediamo al Presidente del Consiglio Renzi e alla Ministra della Salute Lorenzin di correggere il tiro e individuare un sistema che, a parità di spesa, consenta alle persone disabili di operare liberamente la scelta a loro più adatta tra ausili riconosciuti come validi.
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Tribunale di Milano assolve un ragazzo gay che ha reagito all’omofobia dell’ex Sindaco di Sulmona postando su youtube un duro commento indignato.
Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti.
I fatti risalgono al lontano 2010 quando l’allora Sindaco di Sulmona (l’Aquila), il “medico” Fabio Federico, in una intervista pubblicata su youtube («I gay e Federico - versione integrale»·) affermava che “l’omosessualità sarebbe una patologia di carattere genetico, come la sindrome di Down, che gli omosessuali sarebbero “aberrazioni genetiche” e quindi persone da curare in quanto avrebbero fatto una scelta contraria rispetto alle determinazioni della natura”. Queste e altre sue affermazioni del medesimo tenore avevano scatenato una reazione molto forte ed indignata di alcune persone LGBTI che si sentirono profondamente offese Fabio Federico querelò i responsabili e da allora la magistratura ha indagato sull’accaduto. Per alcuni dei denunciati le indagini si sono concluse con una archiviazione, non così per F. M. che ha dovuto affrontare un processo nei giorni scorsi a Milano. F.M. è però stato assolto perché il giudice milanese ha riconosciuto l'esimente della provocazione cioè che la condotta diffamatoria del ragazzo deve essere valutata esaminando il contenuto che l’ha provocata senza dubbio dettato dall’odio e dalla omofobia. Le motivazioni della decisione saranno disponibili solo fra 60 giorni. L’Avvocata Barbara Indovina che ha difeso l’imputato spiega che "il giudice ha ritenuto di applicare la discriminante dell’aver reagito a una provocazione. E di provocazione deve senza dubbio ritenersi, attese le affermazioni gravemente discriminatorie e scientificamente errate". "Da provocatore, l'ex sindaco di Sulmona, non è riuscito a trasformarsi in vittima", commenta Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione radicale Certi diritti che ha supportato la difesa del ragazzo: "Per quanto ne sappiamo è la prima volta che la causa di non punibilità di cui all’art. 599 c.p. viene applicata a un caso che ha a che fare con delle reazioni, pure offensive, ad affermazioni omofobe. Per fortuna il Gip di Milano ha riconosciuto che denigrare per motivi discriminatori e poi pretendere di silenziare le reazioni, anche animate, di chi si sente offeso, non è più possibile in Italia. D'altronde già il pubblico ministero aveva definito la reazione dell’indagato “anche sin troppo contenuta rispetto alla gravità delle affermazioni di chiaro stampo omofobo rese dalla parte offesa”.".© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Trapianti/eterologa, Filomena Gallo: legge 40 vieta già commercializzazione gameti
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Opg. A meno di un mese dalla scadenza della proroga per la chiusura la Regione Toscana naviga in alto mare
Dichiarazione di Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, rispettivamente presidente e segretario dell'Associazione "Andrea Tamburi":
"Ci dispiace constatare che a meno di un mese dalla scadenza della proroga per la chiusura degli Opg, fissata dalla legge 81/2014, la Regione Toscana non abbia ancora annunciato le strutture necessarie per individuare modalità alternative di gestione del disagio psichiatrico che dà luogo a pericolosità sociale. Per ora sono solo parole e buone intenzioni: non bastano".
I due esponenti radicali sottolineano l'incertezza per il futuro degli internati e la necessità di trovare una soluzione consona: "Noi ribadiamo che occorre privilegiare l’aspetto medico e terapeutico rispetto agli orrori della contenzione per i malati di mente autori di reato. Lo abbiamo detto recentemente al nostro XV Congresso che si è svolto proprio a Montelupo, sede dell’Opg toscano: dobbiamo scongiurare una chiusura di facciata degli Opg, e sopratutto evitare che una soluzione provvisoria si trasformi con il tempo in definitiva".
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Ketamina, Ass. Coscioni: bene Luca Pani, Governo ascolti comunità scientifica e non voti con la Cina
Dichiarazione di Filomena Gallo e Marco Perduca per l'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, soggetto costituente il Partito radicale
Le dichiarazioni rilasciate dal direttore generale dell'Aifa Luca Pani a proposito della decisione del Governo italiano di allinearsi, senza aver consultato l'Agenzia italiana del Farmaco, con la Cina nel richiedere che la ketamina venga inclusa nella prima tabella della Convenzione sugli stupefacenti delle Nazioni unite del 1971 per renderla una sostanza da proibire in tutto il mondo confermano l'atteggiamento proibizionista e antiscientifico dell'Esecutivo nel prendere decisioni sulla ricerca scientifica e la salute. La proposta cinese dovrà adesso esser affrontata dalla plenaria della 58esima sessione della Commissione Droghe delle Nazioni unite che si terrà a Vienna dal 9 al 17 marzo prossimi. Chiediamo che l'Italia abbandoni la questione e non insista col sostegno alla Cina né colla forzatura delle procedure per forzare un voto sulla richiesta di proibizione della ketamina e che in successive occasioni consulti la comunità scientifica nazionale. Il Partito Radicale sarà presente a Vienna con una delegazione per l'intera durata dei lavori.
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Ecoradicali - Associazione Radicale Ecologista compie due anni
Il prossimo 8 marzo, Ecoradicali - Associazione Radicale Ecologista compie due anni.
Vogliamo festeggiare questo traguardo insieme a tutti voi, dedicando la giornata alla nostra grande compagna Adele Faccio.
Partigiana, femminista, radicale, Adele Faccio è conosciuta soprattutto per il suo impegno politico in favore dei diritti civili: legge su aborto, libertà sessuale, autodeterminazione delle donne.
Ma Adele Faccio è stata anche una grande pioniera dell'ecologia e della liberazione animale.
Fondatrice nel 1988 della AREA (Associazione Radicale EcoAnimalista) è stata una delle protagoniste della battaglia contro la caccia e la vivisezione.
Insieme ad Aurelio Peccei, è stata una delle figure politiche che, prima fra tutte, si è battuta per una politica della sostenibilità e giustizia ambientale che riconoscesse i limiti ecologici del pianeta e il diritto alla vita di tutti gli esseri viventi.
Con l'iniziativa dell'8 marzo porremo l'accento soprattutto all'impegno ecologista di Adele Faccio e l'inscindibile legame tra diritti e ambiente.
L'incontro però non sarà una celebrazione del passato. Partiremo con un'introduzione storica curata da Alessandro MASSARI alla quale seguirà un ricordo di Saro PETTINATO, Geppi RIPPA, Edo RONCHI, Sergio ROVASIO, per arrivare, attraverso interventi tematici, all'attualità del pensiero e dell'azione di Adele Faccio che, l'otto marzo 2013, a sei anni di distanza dalla sua scomparsa, abbiamo voluto riprendere e rilanciare attraverso la costituzione di EcoRadicali.
Gli interventi tematici a seguire proporranno un parallelo tra le tematiche dell'AREA, l'Associazione Radicale EcoAnimalista fondata nell'88 da Adele Faccio e le principali iniziative dell'Associazione Radicale Ecologista:
Giovanna CASALINI Oltre il consumismo. Ecologia dei diritti, diritti per l'ecologia.
Marco SERVENTI Dall'agricoltura biocida all'agricoltura per la vita.
Carlo TRIARICO Per un nuovo modello agricolo
Cristiana MANCINELLI SCOTTI Suolo, pelle del pianeta
Simone LELLI Le esternalità negative della zootecnia: aiuti alle stalle, impatti alle stelle
Fabrizio CIANCI Fare pace con la Terra
Una vita per la politica, una politica per la vita.
DA ADELE FACCIO AGLI ECORADICALI
ROMA, 8 marzo, ore 11.30
Via Giolitti, 231
Conferma la tua partecipazione
via email: info@ecoradicali.it
Evento Facebook
"Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso" (Gandhi)
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Referendum comunali Torino: Consiglio comunale approva mozione per voto elettronico dopo aver negato il diritto ai cittadini di esprimersi. Gruppo consiliare Pd porta intera responsabilità misfatto
Giulio Manfredi (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
Ieri il gruppo consiliare del Pd ha inferto l'ultimo colpo mortale al progetto referendario “Torino si muove”, che prevedeva sei referendum comunali consultivi: quattro quesiti (sull'ampiezza della città metropolitana, sulla legalizzazione della prostituzione, su politiche di riduzione del danno in tema di tossicodipendenze e sulla ruota panoramica) erano già stati fatti fuori nelle commissioni consiliari, con la scusa che riguardavano leggi nazionali (… ma ai cittadini si chiedeva semplicemente un parere su questioni che riguardano la vita della città ); gli ultimi due (“road pricing” e “consumo di suolo”) sono stati fatti fuori ieri con due votazioni in cui il gruppo consiliare del Pd (12 consiglieri, con in più la “pecora nera”, il radicale Silvio Viale, promotore dei referendum con i consiglieri Dario Troiano dei Moderati e Vittorio Bertola del M5S), votando compatto per il NO, è stato determinante per la loro bocciatura.
Ciliegina sulla torta: ieri il Consiglio comunale ha votato una mozione a favore del voto elettronico sui referendum. Potevano risparmiarsela, visto che il voto di ieri ha dimostrato che a Torino è in vigore la proibizione dei referendum. Per il capogruppo Pd Michele Paolino e i suoi colleghi vale un unico comandamento: cittadini, non disturbate gli abitanti del Palazzo!
Russia, twitter bombing radicale: Renzi chieda a Putin rilascio prigionieri politici - @matteorenzi #freesavchenko
In occasione del viaggio ufficiale di Matteo Renzi in Russia e del suo incontro con il presidente Vladimir Putin, l’Associazione radicale Adelaide Aglietta ha lanciato per oggi un “twitter bombing” per chiedere al primo ministro italiano di sollecitare la liberazione di Nadiya Savchenko e di tutti i prigionieri politici, così come richiesto dagli accordi di Minsk, e per ricordare Boris Nemtsov e tutte le vittime degli omicidi politici in Russia.
Dai loro account Twitter i militanti dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta lanceranno centinaia di tweet rivolti al presidente Renzi per sollecitare il rispetto dei diritti umani e civili in Russia.
Alcuni dei tweet consigliati:
#Mosca, @matteorenzi da #Putin #FreeSavchenko e libertà per tutti i prigionieri politici in #Russia
#Mosca, @matteorenzi da #Putin ricordi #Nemtsov e tutte le vittime degli omicidi politici in #Russia
#Mosca, @matteorenzi da #Putin ricordi omicidi politici anche italiani #AndreaTamburi #AntonioRusso #radicali
Nadiya Savchenko, pilota ed ex ufficiale dell'esercito ucraino, catturata nel giugno 2014 dai ribelli filorussi del Donbass, ingiustamente accusata dell'omicidio di due giornalisti – la sua cattura è precedente alla loro uccisione –, attualmente detenuta nelle carceri russe; eletta nel parlamento del suo Paese a novembre 2014, è membro della delegazione ucraina all'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa; è in sciopero della fame dal 13 dicembre 2014. Il 2 marzo il presidente ucraino, Petro Poroshenko, le ha assegnato il titolo di "Eroe dell'Ucraina”, il più alto riconoscimento del Paese.
Boris Nemtsov, leader dell’opposizione ucciso il 27 febbraio, nei pressi del Cremlino, poche ore dopo il suo appello a partecipare alla manifestazione organizzata per il primo marzo contro la guerra d’aggressione in Ucraina portata avanti da Putin.
Carceri. Flaibani nominata garante comunale a Vercelli. Boni e Manfredi: giusto riconoscimento a impegno ventennale. Occorre creare rete di garanti comunali che lavori in sinergia con il garante regionale.
Lo scorso 23 febbraio il sindaco di Vercelli, Maura Forte, ha nominato per la prima volta nella storia del Comune il “Garante dei diritti delle persone private della libertà personale”, nella persona di Roswitha Flaibani, militante storica radicale a Vercelli. La carica di garante non è retribuita.
Fin dagli anni '90 del secolo scorso, Roswitha Flaibani ha seguito la vita della Casa Circondariale di Vercelli, collaborando sia con i vari Direttori succedutisi sia con l'area Educativa dell'Istituto, al fine di instaurare un rapporto costante tra la struttura e il territorio. Dal 1999 ha compiuto visite ispettive nel carcere di Vercelli, accompagnando parlamentari e consiglieri regionali; in tal contesto, negli anni 2009, 2010 e 2011 ha organizzato a Vercelli l'iniziativa nazionale di Radicali Italiani “Ferragosto in carcere”.
Roswitha Flaibani è stata membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani. Dal 2005 al 2011 è stata consigliere comunale a Prarolo (VC). E' attualmente iscritta all'Associazione radicale Adelaide Aglietta.
Igor Boni e Giulio Manfredi (presidente e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
“Chi conosce Roswitha Flaibani sa che il sindaco di Vercelli ha fatto la cosa giusta; da decenni, su Vercelli, abbiamo sempre potuto contare sul suo impegno a sostegno dei diritti dei detenuti e degli agenti di polizia penitenziaria; un impegno, vale la pena ricordarlo, da sempre non retribuito, come non retribuita sarà questa carica. Oggi, finalmente, questo impegno ha ottenuto un giusto e opportuno riconoscimento pubblico; siamo sicuri che Roswitha cercherà di dare ancora di più del tanto che ha già dato in questi anni.
Ringraziamo il sindaco Forte sia per aver istituito il Garante sia per la volontà manifestata di visitare quanto prima il carcere. Vercelli è la quarta città in Piemonte ad aver istituito la figura del garante comunale (dopo Torino, Ivrea e Asti). Sarebbe importante che ciascuna delle 12 città piemontesi sede di carcere riuscisse a nominare un garante comunale capace e determinato come Roswitha Flaibani, per creare una rete regionale di garanti in grado di scambiarsi informazioni e di lavorare in sinergia con il garante regionale”.
http://www.cr.piemonte.it/cms/organismi/garante-detenuti/garanti-in-piemonte.html
http://www.cr.piemonte.it/cms/organismi/garante-detenuti/carceri-in-piemonte.html
Amnistia: una ragione di più - di Rita Bernardini
Articolo pubblicato il 4 marzo 2015 sul quotidiano Il Garantista:
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione tornano a pronunciarsi sulla legge Fini-Giovanardi dopo la dichiarazione di incostituzionalità sancita dalla Consulta il 25 febbraio dello scorso anno
Con la sentenza n. 22621 dello scorso 26 febbraio, la suprema Corte ribadisce che le pene riguardanti le cosiddette “droghe leggere” devono essere rideterminate al ribasso essendo il nostro ordinamento tornato al regime sanzionatorio pre-Fini/Giovanardi, cioè alla legge Iervolino/Vassalli così come modificata dal referendum radicale del 1993 che sancì la non punibilità dei consumatori di sostanze stupefacenti. Con questa seconda pronuncia (lo aveva già fatto il 29 maggio 2014), la Cassazione sembra ammonire il legislatore – il quale finora, nonostante sia passato oltre un anno, si è ben guardato dall’intervenire - del rischio più che probabile che in carcere continuino a starci o a finirci persone sottoposte ad una pena “illegale”; con il regime sanzionatorio previsto negli 8 anni di vigenza della malfamata legge Fini-Giovanardi, infatti, gli spacciatori di cannabis o altre sostanze stupefacenti leggere (equiparate allora a quelle pesanti) venivano sottoposti a limiti edittali che andavano da un minimo di 6 anni ad un massimo di 20, mentre oggi, a seguito della dichiarazione di incostituzionalità, la “forbice” va da 2 a 6 anni: una bella differenza, non c’è che dire!
L’ingorgo di una giustizia, quella italiana, fra le più lente al mondo, diverrà ancor di più insostenibile se continueranno ad aumentare a dismisura i carichi dei giudici ordinari che dovranno affrontare i procedimenti camerali attraverso i quali si dovrà “ricalcolare” al ribasso la pena di migliaia e migliaia di detenuti. Nel maggio dello scorso anno, la Dott.ssa Nunzia Gatto (Procuratore generale aggiunto che coordina i magistrati dell'esecuzione penale) aveva già detto con esemplare chiarezza che occorresse “seguire la linea più volte indicata dal presidente della Repubblica per alleggerire il sovraffollamento carcerario: amnistia e indulto. In quel modo - precisava - per noi sarebbe stato possibile applicare automaticamente il condono ai detenuti che ne avessero avuto diritto. Così invece il giudice dovrà rideterminare ogni singola sanzione attraverso un incidente di esecuzione alla presenza delle parti. Sarà tutto più lento e complicato”. Lentezze e complicazioni che – aggiungiamo noi – mettono il nostro Paese nella condizione non proprio invidiabile (umiliante, direbbe Giorgio Napolitano) di reiterare comportamenti sistematicamente condannati dalla Corte EDU sia sotto il profilo dell’irragionevole durata dei processi, sia sotto quello di una pena costituzionalmente illegittima essendo i principi scritti nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo direttamente vincolanti per l’Italia.
Oltre a tutte quelle magistralmente enunciate nel messaggio presidenziale di Giorgio Napolitano alle Camere, che noi radicali abbiamo fatto nostro nella sua interezza, oggi “c’è una ragione di più” per rendere obbligato un provvedimento completo, articolato e ragionato di amnistia e indulto. La ragione sta tutta nel tempo che passa in attesa che il legislatore si decida a mettere mano, con riforme adeguate e non più rinviabili, al disastrato settore della “giustizia” nostrana. Nel suo messaggio al Parlamento dell’8 ottobre 2013, il Presidente Emerito avvertiva il Parlamento che le necessarie riforme da lui stesso indicate - e riguardanti soprattutto leggi di decarcerizzazione e di depenalizzazione - apparivano parziali, “in quanto avrebbero inciso “verosimilmente pro futuro” e non avrebbero consentito “di raggiungere nei tempi dovuti il traguardo tassativamente prescritto dalla Corte europea.”
Possibile che il fattore “tempo” ce lo debba ricordare ancora una volta il corpo di Pannella, prosciugato dall’ennesimo sciopero della fame e della sete?
Istituzioni serie – che abbiano a cuore lo Stato di diritto e quindi la legalità della giustizia e della pena - dovrebbero immediatamente attivarsi per dare alla luce quanto previsto dall’art. 79 della Costituzione e cioè un’amnistia che, liberando le scrivanie dei magistrati consentirebbe di indirizzare maggiori forze a perseguire i reati gravi, e un indulto che farebbe uscire dal carcere coloro che devono scontare gli ultimi due o tre anni di detenzione fra i quali – certamente - le migliaia di reclusi vittime dell’”ex” legge Fini-Giovanardi.
Alle 21 Marco Pannella in diretta a Radio Carcere
Questa sera Marco Pannella, in sciopero della sete, e Rita Bernardini saranno ospiti della trasmissione Radio Carcere, in diretta su Radio Radicale alle 21. Pannella rilascerà dichiarazioni importantissime per illustrare la "urgente, nuova strategia che in queste ore, attraverso lo sciopero della sete e le altre iniziative nonviolente, è volta a realizzare il progetto rapido di convergenza formale fra il mondo arabo ufficiale e quello europeo e occidentale e l'annuncio di quali strumenti sono messi in opera".
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Patrimonio, Magi: singolari dichiarazioni Sel
Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani e consigliere comunale a Roma
Sono davvero singolari le dichiarazioni odierne degli esponenti di Sel, come del resto singolare è stato il loro comportamento di voto sulla delibera sul patrimonio.Sel - con la motivazione di proteggere spazi sociali in Città - difende la prerogativa e la prassi dell’Amministrazione di decidere a quali soggetti concedere immobili, a quale canone, ammesso che vi sia, e per quanto tempo. Ciò inevitabilmente fa sì che siano le realtà più vicine al potere a beneficiare di questo privilegio. È la storia di questi decenni e della costruzione del potere politico dei partiti. Nell’opacità delle concessioni del patrimonio si annidano i poteri più clientelari della Città. Un giro di affari che di fatto finisce per creare attività che operano in concorrenza sleale nel campo del sociale, culturale, fino a quello della ristorazione.
Noi Radicali stiamo tentando di far accettare un’altra impostazione, che veda l’Amministrazione attrezzare alcuni spazi con servizi minimi e aperti all’uso condiviso - anzichè esclusivo e clientelare - da parte di tutte le realtà associative cittadine, civiche, politiche, sociali.
Al momento maggioranza e giunta capitolina - impegnandosi in modo vago a rivedere le centinaia di concessioni mentre accoglievano l’emendamento di Sel che le salvaguarda - hanno preferito l’impostazione parastatale e conservatrice di Sel alla nostra.
Ma non ci arrendiamo. Di fronte al debito del Comune, ai conti in rosso, ai cittadini italiani che continuano a pagare i vari "Salva Roma" e a quelli romani con le tasse più alte del resto del Paese, abbiamo tutti il compito di trovare una politica nuova che sappia parlare al futuro ed esca dalla logica difensiva del proprio orticello (anche se bio) che ha dominato Roma e continua a schiacciarla.
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