Radicali Italiani
Milano. Cappato: Pisapia conservatore. Non ripartiamo dalla coalizione, ma dai referendum
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo Radicale - federalista europeo
Come Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia sta operando da quasi quattro anni, come un conservatore, certamente serio ed onesto, ma che non ha impresso alla città quella radicale trasformazione che speravamo, in particolare su quel grande progetto per la qualità della vita e dell'ambiente che i cittadini avevano proposto attraverso i 5 referendum di Milanosìmuove. Gli investimenti comunali sono rimasti gli stessi dell'era Moratti, e le grandi possibili innovazioni (autonomia delle municipalità, Piano della mobilità, riapertura Navigli, privatizzazione SEA, allargamento Area C, post-Expo) sono nella migliore delle ipotesi rinviate alla prossima sindacatura (con la pur significativa eccezione delle libertà civili -unioni civili e testamento biologico- realizzate dal Consiglio comunale sotto la spinta delle iniziative popolari).
Questi ultimi 14 mesi avrebbero potuto e dovuto segnare una svolta, ma non sembrano essere queste le intenzioni di Pisapia con il suo annuncio di non-ricandidatura. Se invece ci saranno provvedimenti che andranno in quella direzione, li sosterremo.
Nel 2011, avevamo presentato la Lista Bonino-Pannella a sostegno di Pisapia come atto di fiducia politica nella persona, al di fuori di qualsiasi logica di coalizione. Proseguendo con quella impostazione, come Gruppo Radicale-federalista europeo al Comune di Milano non parteciperemo alla riunione di coalizione di Centrosinistra convocata per domattina e ci dedicheremo prioritariamente alla prosecuzione del progetto referendario, per definizione aperto a tutti.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Ostia, Magi: per aprire i varchi basta rispettare la legge
Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma
Per ripristinare la legalità e restituire a romani e turisti il mare di Ostia, cioè il mare della Capitale, non è necessario attendere il varo del nuovo PUA, il Piano Utilizzo Arenili, da una parte perché il vigente Pua del 2005 che pure prevedeva l’apertura di cinque varchi e il ripristino della visibilità del mare, non è mai stato attuato, dall’altra perché il progetto di PUA messo a punto dall’amministrazione rischia di tradursi in una sanatoria, prevedendo peraltro una premialità per chi “acconsenta” all’apertura dei varchi.
Molto più semplicemente, per liberare il mare di Roma basta far rispettare le leggi vigenti che obbligano ogni concessionario a garantire l’accesso alla spiaggia a prescindere dalla stagione e dagli orari di apertura dei servizi: né più né meno, insomma, di quanto accade nel resto del Paese come prevede la legge italiana, il Codice della navigazione e le stesse concessioni che gli stabilimenti hanno sottoscritto. Per questo è necessario passare al vaglio le concessioni e le planimetrie e revocare quelle che risultino irregolari.
Siamo pronti a scommettere che in questo modo, riportando le nostre spiagge nel perimetro della legalità, come per magia compariranno i varchi. Solo a questo punto sarà utile parlare del Pua in una prospettiva di riequilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere e di messa a gara delle concessioni, come previsto dalla normativa europea.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Partito Radicale e Alternativa Libera visitano OPG
Le deputate e i deputati di Alternativa Libera, insieme ad ex deputati e militanti del Partito Radicale, saranno impegnati, oggi 20 marzo e domani 21 marzo, in una visita istituzionale presso gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Gli Opg sono situati nei comuni di Montelupo Fiorentino (Toscana); Aversa e Napoli (Campania); Reggio Emilia (Emilia Romagna); Barcellona Pozzo di Gotto (Sicilia); Castiglione delle Stiviere (Lombardia). Oggetto della visita istituzionale: la verifica delle modalità con cui queste strutture si stanno preparando al 31 marzo 2015, data in cui è previsto il loro superamento, in particolare in riferimento alla condizione di coloro che vi sono ospitati. Lunedì 23 marzo, alle ore 16, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, si terrà la conferenza stampa di presentazione dei dati rilevati in occasione della visita stessa. Interverranno alla conferenza stampa: Eleonora Bechis, Tancredi Turco, Rita Bernardini e Maria Antonietta Farina Coscioni. Saranno presenti le deputate e i deputati di Alternativa Libera e i radicali Sergio Delia, Maurizio Turco ed Elisabetta Zamparutti.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Revisione Periodica Universale: si conclude la procedura per l'Italia
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Eutanasia. Cappato, Welby, Fraticelli: da oggi violiamo la legge con www.SOSeutanasia.it
Comunicato stampa dell’Associazione Luca Coscioni:
Durante i lavori del convegno "Liberi fino alla fine: il parlamento si faccia vivo - L'urgenza di buone regole e buona informazione su testamento biologico e eutanasia", organizzato al Senato dalle associazioni "Luca Coscioni" e "A buon diritto", i radicali Marco Cappato, Mina Welby e Gustavo Fraticelli hanno costituito la “Associazione soccorso civile per l'eutanasia”, aperto il sito internet www.SOSeutanasia.it e un conto corrente per condurre un'azione di disobbedienza civile sull'eutanasia.
Cappato, Welby e Fraticelli hanno dichiarato:
"Forniamo informazioni e, in alcuni casi anche assistenza logistica e finanziaria, alle persone che vogliono ottenere l’eutanasia, quando vi siano le condizioni previste dalla proposta di legge di iniziativa popolare del Comitato per l’eutanasia legale".
"La nostra azione è un atto di disobbedienza civile nei confronti delle leggi esistenti (che condannano fino a 15 anni di carcere per 'omicidio del consenziente' o concorso nello stesso reato). Risponderemo a tutte le richieste, in nome dell’affermazione del diritto all’autodeterminazione, alla libertà fondamentale di scegliere per se stessi, il proprio corpo e la propria malattia anche nella fase finale della propria vita, in nome dell’effettiva attuazione degli articoli 3, 13 e 32 della Costituzione".
Ci si può associare o contribuire per le spese legali attraverso l'Iban: IT 19 H 02008 09403 000103618070.
"In particolare", hanno proseguito i promotori dell'iniziativa, "vogliamo affermare la necessità di superare le discriminazioni nei confronti di pazienti affetti da malattie produttive di gravi sofferenze e inguaribili che chiedono l’assistenza medica a morire, ma la cui vita non dipende da un trattamento sanitario".
L’azione di disobbedienza civile proseguirà fino a quando il Parlamento italiano non calendarizzerà la proposta di legge di iniziativa popolare depositata a settembre 2013 e da allora mai discussa in Parlamento, in violazione dell’articolo 71 della Costituzione.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Ostia. Magi: Sabella hai tutti i nostri esposti per poter agire come fece Pannella
Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma e di Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma:
Al momento del suo insediamento abbiamo consegnato all’assessore Sabella la documentazione sulla disastrata situazione di Ostia, in particolare per quanto riguarda il settore delle concessioni balneari e del “lungomuro”.
Del resto, come Radicali, in questi venti mesi di consiliatura infatti abbiamo depositato tre esposti alla Procura di Roma denunciando le gravi e persistenti violazioni della legge, delle ordinanze del Sindaco, di quanto prescritto dalle concessioni e dal Piano di utilizzo degli arenili, oltre a due denunce alla Commissione europea. A seguito delle nostre denunce e con l’impegno diretto del Gabinetto del Sindaco, si è giunti nel luglio del 2014 alla riapertura dei due varchi presso il pontile, un primo passo, piccolo ma estremamente importante, verso il ripristino della legalità e dello stato di diritto in quel territorio. Restano chilometri di abusi e montagne di omissioni da parte degli stessi uffici dell’amministrazione: illegalità sulle quali abbiamo depositato una specifica denuncia per omissione di atti d'ufficio, che abbiamo descritto al commissario del Pd romano Matteo Orfini trovandolo d’accordo con la nostra analisi, e su cui stiamo intervenendo anche in queste ore, attraverso un emendamento al bilancio che renderà possibile l’effettiva rimozione delle barriere abusive.
Bisognerebbe chiedere all’ex presidente Tassone e all’ex capogruppo D’Ausilio - che definiva una “inutile polemica” il nostro impegno per il libero accesso dei cittadini alle spiagge, contrapponendolo a una “grande alleanza per il litorale” con gli attuali concessionari - perché nei mesi scorsi non abbiano denunciato anche loro alle autorità competenti i gravi fatti che li portano ad affermare quanto affermano oggi. Quegli esponenti del Pd capitolino che oggi salutano con favore il giro di vite dovrebbero essere i primi a fare mea culpa: loro per primi hanno sottovalutato la degenerazione strutturale che sta divorando il loro stesso partito, come hanno descritto oggi Matteo Orfini e Fabrizio Barca nella relazione sui circoli romani del Pd.
Sabella prenda a modello l’esperienza di Marco Pannella. Quando nel 1992 l'allora XIII municipio di Roma veniva commissariato per uno scandalo di tangenti, il leader Radicale ne divenne presidente per soli 100 giorni portando avanti la sua unica esperienza di governo nelle amministrazioni. Nei tre mesi di gestione avviò una battaglia serrata contro l'abusivismo edilizio e l'applicazione concreta delle leggi sugli enti locali: fu il primo caso in Italia in cui si applicò l’art. 4 della 47/85 sul condono edilizio. La magistratura sospese le operazioni di abbattimento “per motivi di ordine pubblico”. Pannella rilanciò con l'utilizzo delle ruspe abbattendo gli immobili illegali e chiedendo addirittura l’intervento dell’esercito.
Rai-finevita. Ass. Coscioni: Roberto Fico garantisca anche informazione libera e corretta
Dichiarazione di Marco Cappato e Carlo Troilo per l'Associazione Luca Coscioni:
Il grande assente nel dibattito sulla Rai è il “Servizio pubblico” o, ancora di più. il diritto dei cittadini a “conoscere per deliberare” sulle grandi questioni sociali.
Il Presidente della Commissione di Vigilanza dovrebbe avere come missione quella di battersi per il diritto alla conoscenza e una informazione libera e corretta.Ma il presidente Roberto Fico, molto impegnato nella bagarre che si è scatenata sul futuro della Rai dopo gli annunci “decisionisti” del Capo del governo, sembra più concentrato sui futuribili assetti di potere che non sui dibattiti che la Rai continua ad eludere, primo tra tutti quello sul collasso della giustizia italiana e le soluzioni di amnistia e indulto prospettate con il suo messaggio alle Camere dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ed anche sulle altre grandi questioni sociali delle quali si parla nel mondo, come quelle legate alle “legalizzazioni” delle droghe, della prostituzione, dell’eutanasia.
Proprio sul tema dell’eutanasia, sarà forse per troppa distrazione sugli aspetti di potere Rai prossima ventura che l’onorevole Fico non ha nemmeno risposto alla Associazione Luca Coscioni, che da due settimane lo ha invitato ad un convegno sulle scelte di fine vita che si terrà giovedì 19 marzo a Roma e che si ripropone di “stanare” il Parlamento sulla legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della eutanasia presentata nel dicembre del 2013 con 67mila firme di cittadini/elettori.
Al presidente Fico avevamo chiesto di aprire la sessione pomeridiana dei lavori con una relazione sul tema “Fine vita e informazione”, perché nessuno meglio del presidente della Vigilanza potrebbe riferire su come la Rai informa - o meglio non informa - i cittadini/abbonati sui temi delle libertà civili in generale e in particolare sulle scelte di fine vita. Benchè una maggioranza netta di italiani sia da sempre favorevole alla legalizzazione della eutanasia, infatti, né i telegiornali né i giornali radio trattano mai di questo tema, se non in occasione di vicende clamorose come i suicidi di malati famosi (Monicelli, Magri, Lizzani). Si aprì una finestra con la risposta inviata dal Presidente Napolitano all’Associazione Coscioni per spingere il Parlamento ad una discussione “serena e approfondita” sul tema, ma il dibattito mediatico, come quello parlamentare, si chiuse immediatamente proprio come su amnistia e giustizia. Per non parlare delle tante trasmissioni “di approfondimento”che evitano accuratamente un confronto tra le ragioni a favore e quelle contrarie, come accade regolarmente in Paesi come la Francia, dove infatti il Parlamento non ha potuto eludere la questione ed è impegnato in questi giorni in un delicato passaggio parlamentare.
Il problema non è, ovviamente, l’assenza di una risposta al nostro invito. Il problema è il disinteresse finora dimostrato dal Presidente della Vigilanza anche su questo tema benché sollevato attraverso una legge di iniziativa popolare: un disinteresse che colpisce negativamente proprio perché il M5S e Grillo –dai quali continuano a non giungere risposte– hanno sempre dichiarato di volersi battere perché le proposte di legge di iniziativa popolare non finiscano, come accade da tempo immemorabile, nei cassetti delle commissioni parlamentari. Rimangono pochi giorni prima dell’incontro del 19 marzo per sperare in un atteggiamento diverso.
Firenze, Opg. Con il Rems a Villanova c’e’ il rischio di far nascere un mini-opg privato
Dichiarazione di Massimo Lensi e di Maurizio Buzzegoli, rispettivamente presidente e segretario dell'Associazione per l'iniziativa radicale "Andrea Tamburi":
"Una delle Rems toscane (residenze per l’emissione delle misure di sicurezza), le strutture previste dalla legge 81/2014 per il superamento degli Opg, sarà nella clinica Villanova, di proprietà di Unipol. Questa struttura privata nella colline sopra Careggi, a Firenze, dovrebbe accogliere gli internati più difficili, i cosiddetti “non dimissibili”, provenienti dall’Opg di Montelupo. Una scelta, quella della regione Toscana, seguita anche in altre regioni, che pone più di un dubbio e solleva qualche timore".
"L’affidamento al privato-sociale (o addirittura al privato mercantile) modifica non poco l’impianto culturale che sottende il superamento delle strutture giudiziarie per i malati di mente autori di reato. Cambia il luogo di reclusione, certo, le strutture saranno meno fatiscenti e più specializzate, ma allo stesso tempo con la gestione affidata al privato-sociale il rischio di andare incontro a fenomeni di allungamento della degenza per mantenere i finanziamenti, con una presa in carico vitalizia a opera dei servizi psichiatrici, è alta".
"Non nutriamo dubbi sull’efficenza di una struttura come quella individuata dalla regione Toscana, ed è vero che l’incertezza che cova dietro a queste Rems in affidamento è tutta da provare, però si sta correndo un rischio concreto: quello di andare incontro alla creazione di veri e propri mini-Opg privati".
"La legge 81/2014 con la misura di affidamento ai servizi sociali costituisce un passo in avanti nella riduzione delle misure reclusive totalizzanti, ma, mantenendo inalterato il concetto di pericolosità sociale, non cambia l'essenza della modalità di risoluzione della questione".
"Ancora quel salto culturale, necessario nella società, per condividere in pieno l’importante novità del superamento degli Opg, non c’è stato. La società, e con essa il legislatore, non è realisticamente pronta. Se nel tempo l'attenzione politica e legislativa si è spostata dalla malattia al malato, dalla pericolosità al disagio, e dalla punizione alla rieducazione, nella società i corpi degli psichiatrizzati e dei carcerati sono rimasti comunque esclusi e imprigionati".
"Auspichiamo, quindi, per superare concretamente il metodo Opg, la nascita nelle Rems di un forte sistema di cogestione tra il privato sociale, l’azienda sanitaria e i servizi sociali, dei fondi provenienti dal sistema socio-sanitario in modo che tutto venga coordinato e deciso collettivamente a misura di paziente. E sopratutto aperto al controllo di una società in evoluzione".
Per informazioni contattare Maurizio Buzzegoli (3382318159).
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Eutanasia, Cappato, Welby : il Parlamento italiano abbia il coraggio di quello francese
Appuntamento il 19 marzo in Senato
background-repeat:initial"> background-image:initial;background-repeat:initial">Dichiarazione di Marco Cappato, Promotore della legge popolare per l'Eutanasia legale e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, e di Mina Welby, co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni background-image:initial;background-repeat:initial">Milano/Roma, 17 marzo 2015 background-image:initial;background-repeat:initial">"La Francia a differenza dell'Italia decide sul fine-vita. Non mi pare una soluzione soddisfacente per tutti i malati terminali. Spero che dopo un periodo di rodaggio di questa legge si ripensino e valutino soluzioni più serie e meno timorose nell'aiuto a una morte dignitosa. Per molti malati una sedazione prolungata nel tempo la giudico inumana, anche per chi assiste al lento morire di una persona cara", così Mina Welby, co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni. background-image:initial;background-repeat:initial">Prosegue Marco Cappato, promotore dell campagna Eutanasia Legale: "La formula della "sedazione profonda e continua" approvata dall'Assemblea nazionale francese è una soluzione parziale perché obbliga a passare attraverso una procedura di sedazione in alcuni casi immotivatamente lunga, obbligando il paziente e i suoi cari ad una attesa ingiustificata pur di non consentire la somministrazione di una sostanza letale ad effetto immediato. Tale scelta non corrisponde a una logica medica, ma soltanto alla volontà di evitare uno scontro politico diretto sull'eutanasia. La novità più importante di questa legge, tuttavia, è che darà al malato l'ultima parola (mentre fino ad ora il suo parere non era vincolante per i medici). Infatti, va comunque dato atto al Parlamento francese di incentrare la legge sulla volontà non eludibile del malato di saper fare ciò che il Parlamento italiano non ha il coraggio di fare: discutere e decidere. Nessun gruppo parlamentare ha infatti chiesto finora la calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare per l'eutanasia legale che abbiamo presentato nel settembre 2013, mentre la maggior parte degli italiani si conferma a favore dell'eutanasia. Proprio per aprire il confronto anche nel nostro Parlamento, giovedì 19 marzo, a un anno dal richiamo alle Camere dell'allora Presidente Napolitano, grazie a Carlo Troilo e Matteo Mainardi terremo presso il Senato della Repubblica, Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro un convegno dal titolo "LIBERI FINO ALLA FINE: IL PARLAMENTO SI FACCIA VIVO L'urgenza di buone regole e buona informazione su testamento biologico e eutanasia". background-repeat:initial"> background-repeat:initial">(QUI il programma)© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Carcere, Buzzegoli e Lensi: Gli eventi di Sollicciano sono il risultato per aver ignorato il messaggio di Napolitano
Sulla notizia diffusa dall'Osapp sull'incendio appiccato nel carcere fiorentino di Sollicciano e il tentato suicidio sventato dalla polizia penitenziaria, sono intervenuti Maurizio Buzzegoli e Massimo Lensi, rispettivamente segretario e presidente dell'Associazione per l'iniziativa radicale "Andrea Tamburi":
"Non ci sorprende la quotidianità emergenziale dell'istituto di Sollicciano: la tortura inflitta nelle carceri genera una violenza che mette costantemente a repentaglio la vita dei detenuti e degli operatori penitenziari".
I due esponenti radicali ricordano la necessità di un provvedimento di amnistia e l'inefficienza delle leggi messe in campo dal governo Renzi: "Gli eventi di oggi sono solo alcuni dei risultati del Parlamento per aver ignorato il messaggio alle Camere del Presidente emerito Napolitano: i tentativi messi in campo dal Governo Renzi per arginare il problema sono palesemente fallimentari. Solo i provvedimenti di amnistia e indulto sono in grado di ripristinare la Giustizia e lo Stato di Diritto nel Paese".
Infine Lensi e Buzzegoli ricordano una verifica importante per la Giustizia italiana: "Nel mese di giugno la Cedu valuterà se le politiche del Governo italiano sono andate nella direzione di abbattere quei trattamenti inumani e degradanti a causa dei quali siamo sotto osservazione: sicuramente gli eventi come quelli di oggi non sono rassicuranti per il Paese".
Per informazioni contattare Maurizio Buzzegoli: 3382318159.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
D&G, Ass. Certi Diritti: le idee si possono esprimere, ma anche criticare. Le imprese sostengano il matrimonio egualitario, il mercato italiano è pronto a premiarle.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Fecondazione assistita, Gallo: no al boicottaggio di Dolce e Gabbana ma sì all'affermazione delle scelte personali
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente il Partito radicale
Pur non condividendo le dichiarazioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana sulla fecondazione assistita e sul concetto unico della famiglia, con le loro parole - magari legate a una campagna pubblicitaria - hanno aperto un dibattito culturale di cui adesso si deve far carico la politica. Ferme restando le convinzioni personali e la libertà di espressione di chiunque, e posto che i boicottaggi raramente servono a sviluppare dibattito laici e a tutto tondo, occorre finalmente agire affinché il Parlamento italiano possa finalmente garantire tutte le espressioni di famiglia e di genitorialità. Ciò che conta è l'amore che un bambino riceve e come viene cresciuto, non come viene messo al mondo né il sesso dei genitori. Oggi la scienza, la medicina e le società più liberali hanno permesso di ampliare le possibilità di diventare genitori a coppie dello stesso sesso o persone singole, mentre studi internazionali hanno mostrato ampiamente che i figli di coppie gay crescono altrettanto bene di quelli delle famiglie tradizionali. Grazie quindi a Dolce e Gabbana per aver condiviso, in mondo visione, le loro opinioni; è da sperare adesso che anche altre idee e proposte possano avere altrettanto diritto di notiziabilità perché la risposta civile e politica non sia la promozione di un boicottaggio nei confronti dei due stilisti ma quella di una riforma radicale del diritto di famiglia in Italia come altrove.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Roma, Radicali incontrano Orfini: con commissario Pd ampia convergenza su Ostia, rom e emergenza abitativa
Questo pomeriggio una delegazione di Radicali Roma composta dal segretario Alessandro Capriccioli, dal consigliere comunale e presidente di radicali Italiani Riccardo Magi e dal membro di direzione Simone Sapienza ha incontrato Matteo Orfini, commissario del Pd romano, per discutere insieme la situazione dell'amministrazione capitolina e sottoporgli l'appello con i punti da realizzare per il riscatto di Roma dopo "mafia capitale".
"Su tre delle nostre proposte", hanno dichiarato Magi e Capriccioli, "cioè la 'liberazione' del litorale di Ostia, il progressivo abbandono della politica dei campi rom e il ritorno alla legalità nel sistema dell'emergenza abitativa abbiamo constatato un'amplissima convergenza di vedute, cogliendo nelle parole di Orfini l'impegno del Pd a muoversi con decisione e in tempi rapidi nella direzione che auspichiamo. Quanto agli altri punti dell'appello", hanno aggiunto, "ed in particolare quelli di maggiore complessità come la questione delle società partecipate e la Metro C, abbiamo convenuto sull'urgente necessità di ripristinare gli elementi minimi che possano consentire, finalmente, la nascita di un dibattito pubblico serio nel quale poter contrapporre costruttivamente diversi punti di vista, culture politiche e opinioni. Nel ringraziare Matteo Orfini per il proficuo incontro", concludono Magi e Capriccioli, "ci auguriamo che lui e il sindaco Marino sappiano cogliere in quanto accade e nelle nostre iniziative un'opportunità per cambiare definitivamente pagina nell'interesse dei cittadini, una spinta riformatrice per la politica romana e anche per il loro partito".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Fecondazione, Gallo: il 14 aprile si decide sul divieto. Il Governo però continua a latitare
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente del Partito Radicale:
"La notizia di un nuovo rinvio alla Consulta da parte del Tribunale di Milano in merito al divieto di accesso alle tecniche di fecondazione assistita per le coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche da sicuramente nuova forza al significato delle azioni già pendenti in Corte Costituzionale, sollevati dal Tribunale di Roma sul caso di due coppie che si erano rivolte all'Associazione Luca Coscioni. L'udienza dinanzi i giudici della Consulta si avrà proprio il 14 aprile".
"Sono in gioco le libertà delle persone, il loro desiderio di avere un figlio, la necessità di non trasmettere ai figli malattie gravi e invalidanti".
"La legge 40 del 2004 dà allo Stato la possibilità di intromettersi pesantemente nella vita privata delle persone, nei loro letti, negando il loro pieno diritto di decidere se e quando avere figli. Questa norma paradossalmente mette a rischio la salute delle donne, vietando la diagnosi genetica preimpianto e costringendole poi a ricorrere all’aborto se necessario. Un paradosso davvero crudele, per il quale la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l'Italia".
"La magistratura ancora una volta si trova a colmare i ritardi della politica e decidere su questo divieto che discrimina le coppie fertili affette da patologie genetiche da quelle sterili nell'accesso alle tecniche".
"È ora che il Parlamento, che il Governo di Matteo Renzi, che ha abusato di slogan come 'coraggio' e 'cambiamento', dimostri davvero uno strappo col passato e cancelli gli ultimi divieti rimasti della legge 40, senza attendere i pronunciamenti giuridici".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Eutanasia, Ass. Coscioni: 19 marzo convegno con Veronesi, Zagrebelsky, Bonino, Civati, Cuperlo, Manconi
Comunicato dell’Associazione Luca Coscioni
Convegno su scelte di fine vita (Roma, 19 marzo 2015)
A un anno dal messaggio di Napolitano a Carlo Troilo sull'urgenza di un dibattito parlamentare sulle tematiche del fine vita, che sollecitava le Camere a “non eludere un sereno e approfondito confronto su questi temi”, l’Associazione Luca Coscioni e l’associazione A buon diritto organizzano un convegno che si terrà per l’intera giornata di giovedì 19 marzo a Roma, Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, Piazza Capranica,72, dal titolo “LIBERI FINO ALLA FINE: IL PARLAMENTO SI FACCIA VIVO L'urgenza di buone regole e buona informazione su testamento biologico e eutanasia” (QUI IL PROGRAMMA)
Dopo il messaggio di Laura Boldrini, sono previsti, fra gli altri, relazioni e interventi di e di Lorenzo D’Avack, Umberto Veronesi, Vladimiro Zagrebelsky, Giuseppe Rossodivita, Gilberto Corbellini e Mina Welby.
Centrali, in ambedue le sessioni dei lavori, le testimonianze di malati di SLA e di congiunti di malati costretti a ricorrere al suicidio (oltre 1.000 l’anno secondo i dati ISTAT).
Tre tavole rotonde affronteranno altrettanti temi essenziali in materia di fine vita:
- Le risposte dei medici: Massimo Gandolfini, Dario Manfellotto, Mario Riccio (modera: Arnaldo D'Amico)
- L’interruzione delle terapie e il testamento biologico: on. Ilaria Capua, deputato SCpI, sen. Luigi Manconi, presidente Commissione Diritti Umani – PD, on. Ivan Scalfarotto, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, sen. Luigi Zanda, capogruppo PD (modera Alessio Falconio)
- Suicidio assistito ed eutanasia: Marco Cappato, promotore campagna Eutanasia Legale, sen. Gian Marco Centinaio, Lega Nord, on. Giuseppe Civati, deputato – PD, on. Giovanni Cuperlo, deputato – PD, on. Gianni Melilla, membro Giunta per il Regolamento – SEL (modera, Bruno Manfellotto).
Concludono i lavori Emma Bonino (mattino) e Marco Pannella (pomeriggio).
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
ONU/Ketamina, Gallo e Perduca: Cina ritira richieste di proibizione globale. Positivo cambio di linea Governo italiano
Dichiarazione di Filomena Gallo, segretario Associazione Luca Coscioni e Marco Perduca, rappresentante all'Onu del Partito radicale
La Cina ha saggiamente deciso di posticipare la propria richiesta di includere la ketamina tra le sostanze che necessitano di uno strettissimo controllo internazionale. Il 5 marzo scorso, Pechino aveva deciso di modificare la propria richiesta di gennaio chiedendo che la Commissione Onu sulle Droghe includesse la ketamina, un anestetico ritenuto essenziale dall'Organizzazione Mondiale della Salute, nella tabella IV anzichè nella I. Indipendentemente dai motivi, molto probabilmente stamane non ci sarebbe stata la maggioranza dei 3/5 dei membri della Commissione per procedere, la Cina ha dimostrato di non voler forzare una decisione che avrebbe comportato enormi problemi sanitari a centinaia di milioni di persone, oltre che ai rapporti diplomatici con un paese sempre piu' presente nei paesi poveri anche con progetti di assistenza umanitaria come la Cina. Diamo infine volentieri atto alla delegazione del Governo italiano alla Commissione droghe delle Nazioni Unite di aver fattivamente contribuito alla decisione cinese chiarendo, finalmente, quale fosse la posizione dell'Italia in materia. Siccome la Commissione non ha fissato una data per un nuovo voto sulla richiesta cinese e son state, di nuovo, richieste informazioni all'OMS occorre adesso che l'Italia e i partner europei si impegnino non solo a chiarire quali siano gli usi medici della ketamina ma anche a fornirla a quei Paesi in cui continuano a non esistere anestetici.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Eutanasia, Cappato: da Francia soluzione parziale, ma almeno il Parlamento decide
Per il Parlamento italiano appuntamento il 19 marzo
Dichiarazione di Marco Cappato, Promotore della legge popolare per l'Eutanasia legale e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni:
"François Hollande non ha avuto il coraggio di mantenere gli impegni elettorali e di battersi per la piena legalizzazione dell'eutanasia. La formula della 'sedazione profonda e continua' approvata dall'Assemblea nazionale francese è una soluzione parziale perché obbliga a passare attraverso una procedura di sedazione in alcuni casi immotivatamente lunga, obbligando il paziente e i suoi cari ad una attesa ingiustificata pur di non consentire la somministrazione di una sostanza letale ad effetto immediato".
"Tale scelta non corrisponde a una logica medica, ma soltanto alla volontà di evitare uno scontro politico diretto sull'eutanasia. La mobilitazione di rappresentanti dei culti monoteisti di Francia (cattolico, protestante, ortodosso. ebraico e islamico) contro la proposta di legge dimostra che lo scontro con chi ritiene che la vita non ci appartenga è comunque inevitabile".
"Pur con le riserve e contrarietà nel merito, va comunque dato atto al Parlamento francese di incentrare la legge sulla volontà non eludibile del malato di saper fare ciò che il Parlamento italiano non ha il coraggio di fare: discutere e decidere. Nessun gruppo parlamentare ha infatti chiesto finora la calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare per l'eutanasia legale che abbiamo presentato nel settembre 2013".
"Proprio per aprire il confronto anche nel nostro Parlamento, giovedì 19 marzo, a un anno dal richiamo alle Camere dell'allora Presidente Napolitano, grazie a Carlo Troilo e Matteo Mainardi terremo presso il Senato della Repubblica, Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro un convegno dal titolo 'Liberi fino alla fine: il parlamento si faccia vivo - L'urgenza di buone regole e buona informazione su testamento biologico e eutanasia'".
Riserva Naturale di Decima. EcoRadicali scrivono a Zingaretti: la Regione applichi la legge. Restauro ambientale subito
In Italia succede anche questo. Immaginate un'area boschiva parzialmente tutelata sin dal 1939, successivamente vincolata con la Legge Galasso (1985) ed elevata, nel 1997, a Riserva integrale dalla Regione Lazio proprio per il valore ecologico e paesistico.
Immaginate che tutto questo ecosistema costituito da querce secolari, un ricchissimo sottobosco e colonie di uccelli, volpi tassi, possa scomparire da un giorno a un altro nel silenzio generale.
Questo è quanto stava accadendo nei giorni scorsi e, per di più, con il nulla osta delle istituzioni preposte per legge alla salvaguardia di questo straordinario ecosistema.
Nei giorni scorsi, abbiamo dato vita al Tweetmob per salvare la Riserva Naturale di Decima Malafede #salviamodecima e per protestare contro il nulla osta concesso da Roma Natura e che si è tradotto nell'immediato abbattimento di decine di querce secolari. Ma nei progetti ne sarebbero scomparse un migliaio, cancellando in poche settimane un ecosistema boschivo noto e tutelato già da metà del '500, quindi addirittura prima della nascita delle moderne legislazioni ambientali.
In questi casi, la prima domanda è "Perché?" Occorre far notare che l'area, uno dei sistemi boschivi più estesi dell'Italia centrale, è da tempo nel mirino della speculazione (GRA bis, nuovi quartieri residenziali ipotizzati!)
La mobilitazione ha portato ad un retrofront dell'Ente che ha cercato di salvare le apparenze e di fare scaricabarile con la Regione Lazio. Per il momento gran parte delle querce si è salvato. Di fronte allo scandalo generale, anche Zingaretti è intervenuto su tweetter. Ma non ci accontentiamo di aver salvato il 90% del bosco. Adesso chiederemo il ristoro dei danni così come previsto dalle norme vigenti. Oggi è stata inviata una lettera aperta alle autorità regionali che ha visto l'adesione di molte altre realtà ambientaliste laziali.
Roma, 10 Marzo 2015
Al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
All’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio Fabio Refrigeri
Al Presidente della Commissione Ambiente della Regione Lazio Enrico Panunzi
Una Riserva inviolabile
L'ente RomaNatura rilascia nullaosta per effettuare tagli nelle aree protette del bosco di Decima Malafede nell’area di Capocotta, una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo.
Il rilascio delle autorizzazioni al taglio è sottoposto al preventivo nullaosta dell’ente Parco, nel caso disposto dall’art 45 comma 5 della legge regionale 39/12 “nel caso in cui tutta o parte della superficie interessata ricada in un’area naturale protetta, copia della domanda di autorizzazione e del progetto di utilizzazione forestale devono essere trasmessi all’ente gestore della aree naturali protette per il rilascio del nulla osta ai sensi dell’art 28 della legge regionale 29/1997”.
Poiché il citato art 28 prevede che “il rilascio di concessioni od autorizzazioni, relativo ad interventi, impianti ed opere all’interno dell’area naturale protetta sottoposto a preventivo nullaosta dell’ente di gestione ai sensi dell’art 13 commi 1, 2, e 4 della legge regionale 394/91”, quindi la parola ultima sul rilascio del permesso a tagliare è dell’ente RomaNatura, che doveva verificare la conformità dell’intervento con le finalità ultime dell’area protetta, ovvero la protezione della natura., nonché al rispetto del regolamento e delle norme di salvaguardia.
All’esito della valutazione, qualora le attività siano in contrasto con le finalità dell’area protetta, l’ente può pronunciare un diniego.
Inoltre nell’area sono documentatamente censite molte specie soggette ad ulteriori salvaguardie ai sensi delle direttive europee (92/43/CEE "Habitat" e 79/409/CEE "Uccelli"), come a titolo di esempio non esaustivo la Testudo hermanni, l’Emys orbicularis, il Triturus cristatus carnifex per la prima, Milvus migrans per la seconda.
Nel caso specifico il taglio di un bosco di alto fusto, classificato come riserva integrale (zona A) dal piano di assetto della Riserva, ancorché non ancora approvato, si configura come attività in contrasto con le finalità dell’ente, che quindi doveva pronunciare un diniego.
Teniamo a sottolineare che il pericolo era già stato evidenziato con numerose mail e fax inviati dai cittadini già a partire dal mese di ottobre a Gubbiotti, Badaloni e Refrigeri e che non hanno avuto alcuna risposta.
Tutto ciò premesso chiediamo:
che RomaNatura si attivi per bloccare i tagli autorizzati, particolarmente devastanti stante il periodo riproduttivo di molte specie, ripristinando le condizioni di tutela dell’area nonché di tutta la Riserva, ormai oggetto di numerose e quotidiane aggressioni;
che si rivedano criticamente ulteriori nullaosta che ci risultano già richiesti ed in fase di valutazione;
chiediamo altresì le dimissioni del commissario straordinario Gubbiotti che asserisce di non avere potere sui suoi uffici tecnici in contrasto con le norme di cui sopra, consentendo la distruzione di habitat di riproduzione della rana dalmatina e il taglio di centinaia di querce tipo cerri e farnetti e centinaia di arbusti quali filliree, cornioli, mirti, corbezzoli, ecc.
Per finire, chiediamo al presidente Zingaretti di eliminare definitivamente i commissari straordinari nominati a ogni cambio di consiliatura regionale in deroga alla legge regionale N° 29/1997 che stabilisce l’istituzione di consigli direttivi per i parchi e di riconoscere in maniera definitive che le aree di riserva sono inviolabili e non devono essere soggette nemmeno a tagli sperimentali come si sta cercando inopinatamente di fare con la Faggeta Depressa del Lago di Vico a Caprarola, un unicum nel Lazio , senza alcuna reale e consolidata motivazione scientifica.
Firmato
Comitato Parchi Nazionali
Agro Romano Bene Comune
Respiro Verde Legalberi
Comitato No Corridoio Roma-Latina
Consiglio Metropolitano
Latium Vetus
Associazione Patriarchi della Natura in Italia (A.P.S.)
Italia Nostra Castelli Romani
EcoRadicali - Associazione Radicale Ecologista
Carteinregola
Forum Ambientalista
ONU, Droghe dopo le belle parole arrivano al pettine i nodi 'tecnici' e anche l'Europa si divide.
Corrispondenza di Marco Perduca, rappresentante all'Onu del Partito Radicale da UNOCity di Vienna:
Dopo gli interventi a carattere generale dei giorni scorsi, la Commissione sulle droghe delle Nazioni unite, CND, ha iniziato ad affrontare i vari punti relativi alla cosiddetta dichiarazione politica del 2009, temi che dovranno esser ripresi nei documenti che guideranno il lavoro preparatorio della seconda sessione speciale dell'Assemblea generale sulle droghe prevista per aprile 2016 al Palazzo di Vetro.
L'unico punto su cui pare esserci un'ampia convergenza tra le delegazioni sono misure le alternative al carcere per il possesso personale di minime quantità, il resto è ancora in alto mare. Dettagli relativi alle proposte di riduzione della domanda a della dell'offerta, passando per il cosiddetto sviluppo alternativo e il diritto alla salute o il rispetto dei diritti umani stanno facendo emergere le differenze di fondo tra i vari paesi ricompattando fronti che parevano esseri allentati.
Purtroppo anche l'Europa non sempre ha visioni convergenti; infatti, se da una parte gli interventi pronunciati a nome dell'UE manifestano grande apertura alla decriminalizzazione, contrarietà alla pena di morte in qualsiasi circostanza, affermazione del diritto alla salute e coinvolgimento di tutte le agenzie delle Nazioni unite, e naturalmente delle organizzazioni non-governative, in occasione di alcuni dibattiti tematici Svezia e Regno unite, e a tratti anche la Francia, hanno lasciato intuire che l'approccio alla cancellazione delle droghe resta comunque una componente importante, se non fondamentale, del loro apporto alle politiche delle Nazioni unite in materia di 'controllo delle droghe'.
Situazione simile per quanto riguarda il gruppo dei paesi latino americani, l'altro raggruppamento regionale maggiormente interessato a promuovere una UNGASS che possa realmente fare la differenza e non rilanciare i soliti proclami proibizionisti. Tra i sudamericani è la Bolivia che si caratterizza per la retorica anti-droga - sempre condita con tirate anti-capitalistiche - e il Paraguay che si trova al centro del traffico tra Argentina e Brasile. Il resto degli Stati membri, quindi Africa e Asia, raramente partecipa attivamente, tranne Corea del sud, Tailandia e Nigeria, in plenaria; a giudicare dal numero dei delegati cinesi e russi sicuramente i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza sono molto attivi nella fasi negoziali che avvengano a porte chiuse.
Con la giornata di mercoledì si sono chiusi i lavori di preparazione della sessione speciale dell'Assemblea generale dell'anno prossimo, ma le risoluzione che faranno emergere le priorità di quella riunione verranno adottate solo tra una settimana. Tra le questioni ancora aperte la proposta cinese di includere nella 1a tabella della convenzione del 1971 la ketamina, venerdì mattina si capirà se il documento verrà posto ai voti.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
LEA e Nomenclatore tariffario: Immediate correzioni prima degli adempimenti successivi per la pubblicazione
Dichiarazione Filomena Gallo, Marco Gentili, Maria Teresa Agati, rispettivamente segretario, co-presidente e membro di direzione dell’associazione Luca Coscioni, soggetto costituente del Partito Radicale:
Oggi il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha risposto al question time che chiedeva risposte sui tempi di approvazione dei nuovi LEA.
Siamo a conoscenza che occorre attendere l’ approvazione Conferenza Stato-Regioni per arrivare al Decreto Presidente Consiglio dei Ministri (che decreta su proposta del ministro della Salute di concerto con il ministro dell'economia e delle Finanze) ed alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Sappiamo che mancano le tariffe dei dispositivi su misura e dei dispositivi di serie che non saranno acquistati a gara e che il ministro ha detto che saranno pronte entro luglio, pertanto, nella bozza di DPCM c'è scritto che "le disposizioni in materia di erogazione dei dispositivi protesici inclusi negli elenchi 1 e 2 A entrano in vigore dalla data di pubblicazione del decreto... previa intesa con la Conferenza permanente Stato/Regioni per la definizione delle tariffe massime...".
Ringraziamo il ministro Beatrice Lorenzin che anche in risposta alle nostre richieste ha fatto un gran lavoro di aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza e del Nomenclatore tariffario, ma le chiediamo a lei e alla Conferenza delle Regioni che il “nuovo” nomenclatore degli ausili per disabili incluso nella revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza sia rivisto immediatamente prima delle ultime fasi di approvazione.
Siamo infatti preoccupati perché nella relazione allegata alla bozza di DPCM che definisce le modalità idi erogazione dei dispositivi inclusi nell'assistenza protesica è previsto che Tutti gli ausili, con la sola eccezione delle protesi e delle ortesi su misura, dovranno essere acquistati a gara. Questa procedura non garantisce “agli assistiti la possibilità di ricevere, secondo le indicazioni cliniche a cura del medico prescrittore, i prodotti inclusi nel repertorio più̀ adeguati” che, dai documenti pubblicati, viene assicurata ai soli utenti che hanno necessità di ausili per stomia.
L'obiettivo di una drastica riduzione dei prezzi, se perseguito in questo modo, inevitabilmente comporterà la riduzione della qualità e della funzionalità degli ausili forniti ma soprattutto della reale possibilità di individuare l’ausilio più adeguato per ciascuna persona, vitale per le persone con bisogni complessi; di conseguenza chi avrà bisogno di un ausilio di serie ma specificamente rispondente alle sue particolari necessità, dovrà rinunciare a quello della “mutua” e comprarselo di tasca sua. E' quindi indispensabile una più appropriata suddivisione tra quanto potrà essere acquistato a gara e quanto dovrà invece essere scelto sulla base delle specifiche necessità e caratteristiche dell'assistito.
Chiediamo al Presidente della Conferenza stato Regioni e alla Ministra della salute Lorenzin di correggere il tiro e individuare un sistema che, a parità di spesa, consenta alle persone disabili di operare liberamente la scelta a loro più adatta tra ausili riconosciuti come validi ed erogabili con oneri a carico dello Stato.