Radicali Italiani
Rom, Magi: da Commissione Diritti Umani passo importante. Superamento dei campi già nel prossimo bilancio e chiusura via Visso
Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma
La risoluzione approvata ieri dalla Commissione diritti umani del Senato per il superamento dei campi nomadi e la concreta attuazione della "Strategia nazionale d'inclusione di Rom, Sinti e Caminanti" è un passo significativo verso la fine di un modello che ha fallito sotto ogni punto di vista e che soltanto l’Italia si ostina a perpetuare. Per decenni la politica dei campi ha violato diritti umani fondamentali, leggi nazionali ed comunitarie, a spese dei contribuenti italiani che con le loro tasse hanno finanziato questi luoghi fuori legge e il ricco giro di affari che a Roma, ad esempio, ha rappresentato il core business di Mafia capitale.Come Radicali, denunciamo da sempre, dentro e fuori l’Assemblea capitolina, la violazione dei diritti umani e questo enorme spreco di soldi pubblici, lavorando attivamente per la riconversione di queste risorse in percorsi di inclusione abitativa e lavorativa. Un’impostazione questa che abbiamo voluto formalizzare anche con un emendamento alla relazione programmatica del bilancio 2015 di Roma Capitale in cui si chiede l’approvazione di un piano che preveda come prima azione un’indagine preliminare volta a individuare modalità e tempi per il superamento di almeno tre insediamenti formali nei prossimi tre anni.
Ringraziamo dunque il presidente della Commissione diritti umani, Luigi Manconi, che abbiamo accompagnato nella visita ispettiva al “Best House Rom” di via Visso: il centro per Rom in assoluto più costoso e illegale che il sindaco Marino e l’assessore Danese si sono impegnati chiudere al più presto. In attesa di questo passo, imprescindibile per il ripristino della legalità, auspichiamo che il nostro emendamento venga accolto per porre fine alla stagione dei ghetti e inaugurarne una nuova a partire dalla Capitale d’Italia.
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Ministro Lorenzin, Farina Coscioni: gravissimo ritardo su livelli essenziali di assistenza (lea) e nomenclatore (ausili e protesi) a malati, disabili e loro famiglie. Inadeguatezza politica a proseguire il suo mandato di Ministro della Salute
Maria Antonietta Farina Coscioni, già deputata radicale, intervenendo a Radio Radicale ha tra l'altro detto:
"Ringrazio personalmente e politicamente i deputati di Alternativa Libera che, a prima firma del deputato Walter Rizzetto, durante il question time odierno hanno chiesto conto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin del mancato rispetto dei termini per l'emanazione dei nuovi Lea e del Nomenclatore degli ausili e delle protesi già previsti da leggi (violate) entro il 31 dicembre 2012 e il 31 maggio 2013; mentre ancora il 2 luglio scorso la Ministro Lorenzin affermava che l'aggiornamento sarebbe avvenuto entro il 31 dicembre 2014".
"Oggi la ministro Lorenzin spostando l'ostacolo al 30 giugno 2015 si è messa sulla scia dei suoi predecessori".
"Si continua a rimandare mentre lea e nomenclatore sono aggiornati a dieci anni fa e non tengono assolutamente conto di ausili frutto delle scoperte della scienza e sviluppo della tecnica che proprio in questi ultimi dieci anni hanno cambiato il modo di affrontare e vivere la malattia".
"Questo modo di comportarsi non è dignitoso. E mi sarei aspettata qualcosa di più dal ministro, non tanto per il passato quanto per il futuro. Non si ha il coraggio di tagliare i rami secchi e di conseguenza le persone per definizione in stato di fragilità e debolezza continuano a rimanere privati delle adeguate garanzie costituzionali e la mancanza del rispetto degli impegni presi colloca i lea e l'adeguata assistenza protesica tra i diritti dimenticati".
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Cannabis terapeutica. Radicali auditi da commissione Sanità Consiglio regionale, con rappresentanti medici, farmacisti e pazienti
Viale e Manfredi: Proporremo modifiche a pdl ma è essenziale che iter proceda spedito. Regione chieda autorizzazione a ministero per progetto pilota
Si sono svolte oggi pomeriggio, presso il Consiglio Regionale del Piemonte, le consultazioni indette dalla Commissione Sanità sul Progetto di legge n. 78/2014 su “Uso terapeutico della canapa (Cannabis) ...”, presentato dal consigliere regionale Marco Grimaldi (Sel) più altri 12 consiglieri della maggioranza di centrosinistra.
Sono stati auditi, assieme ai rappresentanti delle organizzazioni di medici, farmacisti e pazienti, anche gli esponenti radicali Giulio Manfredi e Silvio Viale, che al termine dell'audizione hanno dichiarato:
“Abbiamo illustrato le nostre proposte di modifica – che inseriremo anche sul sito del Consiglio, in “consultazioni online” – ad un testo di legge che riteniamo comunque soddisfacente. Come anche l'esperienza della Regione Toscana (che ha già approvato una legge sulla cannabis terapeutica nel 2012) ha dimostrato, solo testando la legge sul territorio si possono poi fare i necessari aggiustamenti. Ora è prioritario che si arrivi alla legge piemontese entro l'estate. E qui, a differenza della Toscana (che può contare sul progetto pilota in atto presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze su impulso dei ministeri della Salute e della Difesa), occorre che la Regione Piemonte richieda al ministero della Salute l'autorizzazione ad attuare uno o più progetti pilota. Le competenze ci sono; noi radicali abbiamo indicato l'Ipla (Istituto Piante da Legno e per l'Ambiente), istituto controllato dalla Regione, e l' “Istituto Bonafous” di Chieri ma l'elenco sarebbe lungo. I luoghi sicuri, controllati, a partire dalle tante caserme esistenti a Torino, dove effettuare la coltivazione della canapa ci sono.
Ancora una volta, come in tanti altri casi, sarà la volontà politica a fare la differenza. Lo diciamo ai consiglieri di maggioranza ma lo diciamo anche ai consiglieri del M5S, che in audizione ci hanno chiesto: perché in Italia siamo così indietro sul fronte delle politiche sulle droghe? Se avessimo decine di consiglieri regionali in tutta Italia e centinaia di parlamentari come ha l'M5S, noi radicali ci porremmo un altro interrogativo: perché non facciamo di più per recuperare il tempo perduto?”.
Leggi la Proposta di Legge 78/2014
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Costi della politica: Radicali su anagrafe patrimoniale dei parlamentari e affitti d’oro della Camera
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani
Due cosette “radicali” riguardanti il diritto alla conoscenza e i costi della politica partitocratica. Secondo “Open Parlamento” tutti i parlamentari, eccetto uno, hanno presentato online la loro dichiarazione patrimoniale e il meritorio sito di Openpolis ha dato atto a me, che questo successo si sia potuto verificare: “Grazie all'iniziativa dell'On. Rita Bernardini ora per i parlamentari che lo desiderano è sufficiente compilare un modulo perché gli uffici inseriscano la dichiarazione nella pagina web del parlamentare”. Con i miei 5 colleghi radicali, infatti, nella scorsa legislatura abbiamo dovuto battagliare non poco contro i vertici di Montecitorio per rendere pubblico quel che era già previsto dalla LEGGE 5 luglio 1982, n. 441. http://politici.openpolis.it/dichiarazioni-patrimoniali-dei-politici-eletti La seconda “cosetta” riguarda i Palazzi Marini di cui scrivono oggi Il Fatto e Corriere della Sera, a proposito degli “affitti d’oro” della Camera dei deputati. Apprendiamo che la strada aperta dalla delegazione radicale nella scorsa legislatura è stata sbarrata: noi – in 6 – siamo riusciti a far rescindere il contratto di uno dei Palazzo Marini, il Parlamento “rinnovato” con l'aggiunta di 91 grillini, si rimangia la decisione dell’Ufficio di Presidenza del 26 giugno 2014 che aveva deciso “di recedere dai contratti di locazione relativi ai cosiddetti Palazzi Marini”. Il tutto per la felicità di Scarpellini, della sua Milano 90 e del Fascio Unito Partitocratico. Della perizia dell’Agenzia del Demanio che valuta che quegli affitti siano stati pagati il doppio (solo?) del prezzo di mercato, al FUP non gliene può fregar di meno. Noi lo avevo denunciato nell’agosto del 2010. Vedere per credere http://www.radicali.it/milano90© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
ONU/Droghe - Perduca: dopo 10 anni le Nazioni unite danno ragione ai Radicali sugli analgesici per i poveri. L'Italia recuperi la sua tradizione di solidarieta' umanitaria
Dichiarazione di Marco Perduca, rappresentante all'Onu del Partito Radicale:
Nell'estate del 2005, Emma Bonino, da capo della missione di osservatori delle prime elezioni parlamentari in Afghanistan chiedeva un approccio alternativo alla proibizione dell'oppio afgano; nel 2007 l'eurodeputato radicale Marco Cappato riusciva a far adottare dal Parlamento di Strasburgo una raccomandazione alla Commissione europea per prendere in considerazione la possibilita' di convertire la produzione illecita di oppio in Afghanistan per farne analgesici per i paesi poveri. Nelle premesse di quel documento, si ricordava come l'80% della popolazione mondiale non conoscesse gli oppiacei e si raccomandava all'Ue di assumersi la responsabilita' di fornire ai paesi poveri quelle sostanze attraverso un fondo speciale delle Nazioni unite che raccogliesse la totalita' della produzione afgana. Nella giornata di martedi' 10 marzo, la Giunta per gli stupefacendi dell'Onu, INCB, ha finalmente fatto propria la raccomandazione che da anni caratterizza l'Organizzazione mondiale della salute, e cioe' che a oltre cinque miliardi di persone devono venga consentito l'accesso alle medicine essenziali. Finalmente quanto il Partito Radicale denuncia alle Nazioni unite da anni e' diventato uno dei messaggi centrali del processo di preparazione della Sessione speciale che l'Assemblea generale dell'Onu convochera' l'anno prossimo a New York per affrontare tutti temi legati al cosiddetto "controllo delle droghe". Adesso occorre che qualche Stato membro si faccia carico dell'appello delle Nazioni unite e si incarichi di trovare non solo i fondi per far arrivare gli analgesici nelle foreste o nei deserti o sulle isole sperdute, ma anche di sviluppare proposte di riforme strutturali del sistema internazionale per passare da politiche anti-droga a politiche anti-proibizioni, le uniche che possono riparare una volta per tutte ai danni e alle devastazioni degli ultimi 50 anni. L'Italia, con la sua tradizione di cooperazione solidale e di forte caratterizzazione negli aiuti umanitari e sanitari potrebbe cogliere utilmente l'occasione presentata in questi giorni a Vienna e assumersi questa leadership.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Eterologa, Gallo: Roccella cerca solo pretesti per fermare la tecnica
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Soggetto costituente il Partito radicale
Davvero incomprensibile la ripetitività delle dichiarazioni di Eugenia Roccella in merito alla donazione dei gameti. E' da quando la Consulta ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa che reitera sempre lo stesso errore. Un rimborso al pari di quello dato in tutta Europa alle donatrici al di sotto dei 1200 euro non è commercializzazione; per configurare commercializzazione ci vorrebbero molti zero in più. Mi stupisce che una come la Roccella, così attaccata al termine 'vita' - di meno al suo senso intrinseco - possa pensare che l'ovulo di una donna abbia una etichetta di 1200 euro. La donna decide di donare con un ovulo la vita ad un bambino che non ha prezzo e lo fa anche sottoponendosi ad un complicato percorso di stimolazione ormonale che non ha prezzo. Ricordiamo anche che prima di essere idonei ad una donazione esiste un colloquio con degli psicologi che valutano l'effettiva volontà e le motivazioni del gesto. Il Ministero della Salute faccia campagne informative sulla donazione come previsto nei suoi compiti. Le coppie sterili con noi chiedono solo di poter essere liberi di avere una gravidanza nella piena legalità in Italia, richieste fatte fin dai referendum del 2005 e che i giudici della Corte costituzionale affermano cancellando il divieto della legge 40. Chi non è d'accordo non farà mai l'eterologa ma chi vuole farlo oggi può in piena legalità.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Grattacielo regione Piemonte: dov'è l'"operazione trasparenza" promossa da Ciamparino e Reschigna? Sito dedicato fermo al 2012. Perché si cercano i residuati bellici adesso, a opera ultimata?
Giulio Manfredi (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
"Sul lato penale, nulla da dire: la magistratura faccia quel che deve e vale per tutti gli indagati la presunzione di innocenza. Sul lato politico, sulla questione politica della trasparenza, tutto da dire e tutto da fare: come è possibile che il sito dedicato all’opera più impegnativa della Regione Piemonte sia bloccato al 2012 (è stato aggiornato solo il video introduttivo)? Eppure sia Sergio Chiamparino che Aldo Reschigna si erano impegnati, ormai quindici giorni fa, in Consiglio Regionale, a dare finalmente ai cittadini piemontesi tutte le informazioni utili su un grattacielo costruito con i loro soldi".
"Non basta pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del 5 febbraio e del 5 marzo un’infornata di provvedimenti risalenti al novembre scorso. Occorre spiegare ai cittadini i provvedimenti. Per esempio quello (D.D. 7 novembre 2014, n. 154, vedi allegato) che autorizza la Società STRABAG di Bologna a subappaltare all’impresa CO.FI.BA. s.r.l. di Roma lo “scavo per il recupero degli ordigni bellici” e l’ “affidamento del servizio di bonifica da ordigni bellici” nella zona del grattacielo, per un totale complessivo di 50.000 euro".
"Non era meglio cercare i residuati bellici nella zona del grattacielo prima di iniziare a costruirlo, e non a grattacielo terminato?"
"Per dirla in rima: al cittadino non far sapere .... che si cercano le bombe nel cantiere!"
In allegato determinazione citata:
http://www.sedeunica.regione.piemonte.it/
Consiglio Abruzzo: Pannella senatore a vita, ok a risoluzione del consigliere regionale Pd Pietrucci
Secondo quanto riportato da Radio Radicale è stata approvata a maggioranza, dal consiglio regionale d'Abruzzo, una risoluzione che impegna il presidente della regione "a intraprendere ogni azione affinché il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nomini l'onorevole abruzzese Marco Pannella Senatore a vita della Repubblica, esercitando i poteri conferitigli ai sensi dell'articolo 59 della Costituzione".
La risoluzione ha come firmatario il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci. Nel documento si sottolinea che "Marco Pannella figlio della nostra stessa terra è stato ed è tuttora protagonista indiscusso della storia politica e istituzionale del Paese e che egli è emblema di quella Italia moderna, laica e onesta, che risponde a un sentire diffuso e trasversale connesso alle istanze di crescita civile dell'intera comunità, fuori e al di sopra dei partiti".
Nel documento si spiega ancora che "lungo l'intero suo percorso politico, Pannella ha sempre tracciato con coerenza le proprie iniziative guidato da onestà intellettuale e sempre saldamente ancorato a una visione della politica alta e translazionale, restando per tutti un riferimento ideologico che supera i confini degli schieramenti politici e dello stesso suo Partito Radicale". Pannella ha ricevuto di recente l'onorificenza della Medaglia Aprutium dal Consiglio regionale d'Abruzzo e l'Università di Teramo gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione.
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Tibet: oggi, 56° anniversario dell'insurrezione di Lhasa, a Roma presso la sede del Partito radicale esposta la bandiera del Tibet, volantinaggi nel centro della città
Oggi, 10 marzo 2015, si celebra il 56° anniversario dell'insurrezione di Lhasa, data nella quale l'intera popolazione tibetana insorse contro l'occupazione militare cinese del Tibet che causò la morte di 87mila tibetani.
La situazione nel paese è ancora oggi molto grave, le notizie che giungono sono di continue repressioni e distruzione della cultura, dell'ambiente naturale e di gravissime discriminazioni nei confronti della popolazione nonostante i continui appelli al dialogo che lo stesso Dalai Lama ha più volte sollecitato con le autorità cinesi.
Negli ultimi anni oltre 140 tibetani sono morti a causa dell'autoimmolazione e di molti altri non si hanno più notizie. Le forme di repressione e di violenza continuano nell'indifferenza generale. Anche per denunciare tutto questo il prossimo 14 marzo a Parigi ci sarà una manifestazione di tutte le comunità tibetane europee.
A Roma, oggi, il Partito Radicale insieme alla Comunità tibetana in Italia ha esposto in Via di Torre Argentina una grande bandiera del Tibet e organizzato volantinaggi nel centro storico della città.
Democrazia a porte chiuse: la città metropolitana di Firenze sembra solo la bella addormenta delle favole. Un ente vicino al fallimento politico
Dichiarazione di Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, rispettivamente Presidente e Segretario dell'Associazione per l'iniziativa radicale "Andrea Tamburi":
"Basta scorrere l’elenco dei comunicati della Città Metropolitana di Firenze per capire che a settembre, quando si svolsero le elezioni di secondo grado per il consiglio metropolitano, eravamo stati facili profeti. Questo nuovo ente locale, a tutti gli effetti il primo esperimento di democrazia a porte chiuse di impianto renziano, mostra chiaramente, giorno dopo giorno, che sta facendo poco o nulla. È stato approvato solo il piano esecutivo di gestione (un atto dovuto); sono state affidate deleghe ai consiglieri di maggioranza senza un programma di insieme; nel silenzio generale sono state create addirittura due commissioni e i lavori dell’itinerante consiglio metropolitano si svolgono nel disinteresse dell’opinione pubblica. Un bel capolavoro".
"La riforma Delrio, quella grande riforma che avrebbe dovuto garantire il risparmio e modernizzare il paese, è un fallimento. Ci sono perecchie decine di dipendenti provinciali sul territorio regionale da ricollocare e il 28 febbraio è scaduto il termine entro il quale il presidente del consiglio avrebbe dovuto adottare un decreto per regolare le procedure di mobilità del personale in soprannumero. La Regione, senza avere la necessaria copertura finanziaria, sta tentando di assorbire con legge regionale alcune delle principali funzioni delle vecchie provincie: senza uno straccio di governance di progetto e per di più snaturando il profilo costituzionale delle Regioni stesse, enti legislativi e non amministrativi. Un disastro nel disastro. La Città Metropolitana sembra solo la Bella Addormentata in attesa del suo Principe Azzurro. Al Sindaco della Metrocittà, infatti, interessa più - molto di più - governare Firenze che non il territorio provinciale. Per ora i servizi ai cittadini sono garantiti solo dall’esperienza dei dipendenti e dai bilanci della amministrazione provinciale uscente".
"Seguiremo con attenzione e metodo critico i lavori di questo organo, ma siamo sempre più convinti che abolendo la partecipazione diretta dei cittadini, i risultati non potrebbero essere diversi: si è voluto creare un feticcio istituzionale e non si ha neanche il coraggio di governarlo".
(AGI) Giustizia: 608 giorni per cause civili, Italia terzultima in Ue
(AGI) - Bruxelles, 9 mar. - L'Italia resta uno dei peggiori paesi Ue in termini di lunghezza dei processi civili e di natura commerciale. Lo indica oggi la Commissione europea nel suo rapporto annuale sullo stato della giustizia nei singoli paesi Ue. In media in Italia ci vogliono 608 giorni per chiudere una controversia civile o di natura commerciale, per esempio riguardo a un contratto, segnala il rapporto Ue. Questo dato pone l'Italia al terz'ultimo posto tra i paesi dell'Unione europea che hanno fornito dati, meglio solo di Cipro e Malta.
In Germania la media e' di 192 giorni, in Francia di 308 giorni e in Austria di 135 giorni. I tempi della giustizia si sono inoltre allungati in Italia, passando da 493 giorni per risolvere un caso commerciale nel 2010 a 590 nel 2012, per poi aumentare ancora nel 2013 (608). La Commissione europea ha indicato la lentezza della giustizia commerciale come una dei punti deboli dell'economia italiana, e terra' conto di questi dati nelle raccomandazioni economiche che presentera' a maggio nel quadro del semestre europeo, si legge in una nota dell'Esecutivo Ue. (AGI)
Bxy/Ven 091100 MAR 15.
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Russia. Putin premia ricercato omicidio Litvinenko e dittatore Cecenia. Messaggio forte e chiaro a quattro giorni da omicidio Nemtsov: chi sta con Putin è sopra la legge
Alla notizia che sia Andrei Lugovoj (ricercato dall’Interpol per l’omicidio del cittadino inglese Aleksandr Litvinenko) sia Ramzan Kadyrov (governatore-dittatore della Cecenia) sono stati insigniti ieri da Vladimir Putin della “Medaglia dell’Ordine dell’Onore”, Giulio Manfredi e Igor Boni (segretario e presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) hanno dichiarato:
A soli quattro giorni dall’omicidio di Boris Nemtsov, il messaggio che zar Putin manda sia ai russi sia al mondo è forte e chiaro: chi mi serve fedelmente è sopra la legge e gode di immunità e di impunità. Questo vale per Andrei Lugovoj, oscuro membro del FSB che, dopo l’omicidio Litvinenko e il conseguente mandato di cattura della magistratura britannica, è diventato deputato del partito di Putin alla Duma russa. Questo vale per Ramzan Kadyrov, che governa da dieci anni la Cecenia con pugno di ferro per conto di Putin.
Ricordiamo che la guerra in Cecenia non è finita ma si è semplicemente estesa alle regioni russe confinanti, dal Daghestan all’Inguscezia. E che la radicalizzazione del conflitto e l’espansione fondamentalista nel Caucaso è diretta responsabilità di Vladimir Putin, che, dopo aver aggredito la Cecenia nel 1999, rifiutò qualsiasi dialogo con il legittimo governo ceceno di Aslan Maskhadov, ucciso nel 2005 dopo essere rimasto completamente solo, con l’Occidente alla finestra.
Se i rapporti internazionali fossero regolati dalla legge e dal diritto e non dai rapporti di forza, Andrei Lugovoj sarebbe recluso a Londra in attesa di processo per omicidio e Vladimir Putin e Ramzan Kadyrov sarebbero reclusi all’Aja in attesa di processo da parte del Tribunale dell’Aja per genocidio (centomila ceceni uccisi su una popolazione di un milione di abitanti), crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
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ONU/Droga governo italiano non pervenuto a Vienna, peccato perché ci sarebbe stato molto da imparare
E' iniziata Lunedì 9 marzo la 58esima sessione della Commissione Onu sulle Droghe, CND alle Nazioni unite di Vienna. Tra i temi discussi la preparazione della sessione speciale dell'Assemblea generale che dal 19 al 21 aprile 2016 affronterà le politiche globali in materia di controllo degli stupefacenti. Il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito partecipa ai lavori della CND con una delegazione guidata dall'ex senatore Marco Perduca che, in aggiunta al suo resoconto per Radical Nonviolent News, ha dichiarato:
"A differenza di altri governi europei e latino-americani, il governo italiano ha ritenuto di non dover inviare alcun ministro o sottosegretario a Vienna per condividere con le Nazioni unite cosa si stia facendo in Italia per prepararsi all'evento dell'anno prossimo; una disinteresse che fa il paio con quello manifestato nei confronti di diverse interrogazioni parlamentari che avevamo sollecitato nei mesi scorsi proprio in vista della riunione di Vienna di questi giorni. E' un peccato che nessun membro del governo abbia potuto ascoltare per esempio le parole del ministro della giustizia colombiano che ieri mattina non ha usato mezzi termini per denunciare il fallimento di 50 anni di politiche in materia di droghe e ha invitato tutti i presenti a prepararsi a una sessione speciale dell'Assemblea generale nel 2016 che affronti i problemi derivanti dalla politiche anti-droga per risolverli e non solo per parlarne. Certo l'Italia non ha una reputazione riformatrice alla CND, per oltre 20 anni l'Agenzia di Vienna è stata diretta da un italiano e le scelte del passato, specie quelle del senatore Pino Arlacchi, restano ancora alcune tra le peggiori decisioni che le Nazioni unite abbiano preso in materia di "controllo" delle droghe - ancora si ricorda la presenza di Arlacchi ai roghi di eroina in Iran oppure il silenzio davanti alle esecuzioni di massa in Cina che fino a qualche anno fa accompagnavano le celebrazioni della giornata internazionale contro le droghe. Se è vero che nessuno dei paesi che hanno preso la parola durante la plenaria di ieri ha dichiarato la propria aperta contrarietà alle tre Convenzioni Onu sulle droghe, è altrettanto evidente che il dogma proibizionista resta indistruttibile solo per uno ristretto gruppo di irriducibili proibizionisti. Allo stesso tempo anche le agenzie delle Nazioni unite sembrano essersi persuase che la guerra alle riforme legislative in materia di sostanze stupefacenti non sia il miglior contributo al dibattito della Commissione sulle droghe; infatti, tanto l'Ufficio sulle droghe e il crimine, UNODC, diretto da un russo, quanto la giunta per il controllo delle sostanze stupefacenti, INCB, hanno recentemente adottato posizioni e atteggiamenti meno rigidi e oggi sono apertamente critici rispetto l'eccessiva penalizzazione del possesso personale di stupefacenti ed entrambi oppongono apertamente l'uso della pena di morte. Gli aspetti socio-sanitari son ormai diventati parte integrante della propaganda ufficiale anche delle agenzie di base a Vienna ivi compresa la necessità di promuovere l'accesso ai farmaci derivati da sostanze proibite - una preoccupazione che negli anni scorsi caratterizzava quasi esclusivamente l'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'assenza governativa italiana da questo consesso non lascia ben sperare circa il ruolo che il nostro paese giocherà per i prossimi 12 mesi - dopotutto il Governo Renzi non ha ancora chiarito se e quando convocherà la VI conferenza nazionale triennale sulle droghe prevista dal testo unico sulle droghe del 1990 (l'ultima fu convocata nel 2009) né si sta facendo molto per facilitare l'accesso ai cannabinoidi che dal 2007 possono esser prescritti medicalmente. La fase finale della CND affronterà anche la spinosa questione della proibizione di nuove sostanze, come la ketamina, chiunque parteciperà per l'Italia a quel dibattito dovrà, tra le altre cose, chiarire anche i messaggi contraddittori lanciati in questi ultimi giorni in materia.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Fecondazione, Filomena Gallo: da nuovi nati da eterologa a riforma del Codice Civile
Dichiarazione dell’avv. Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, soggetto Costituente il Partito radicale 11 anni fa entrava in vigore la legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita. Da allora per 33 volte si sono pronunciati i Tribunali e la Corte Costituzionale. Quattro divieti sono stati cancellati: divieto produzione di più di tre embrioni, obbligo di contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti, divieto di diagnosi pre-impianto per le sole coppie infertili, divieto di eterologa. Altri due sono in attesa di discussione in Corte Costituzionale: il 14 aprile il divieto di accesso alla diagnosi preimpianto per le coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche, poi quello di utilizzo di embrioni sovrannumerari per la ricerca scientifica e revoca del consenso. Rimane indiscusso il divieto di accesso per single e coppie dello stesso sesso. Questo è il bilancio di 11 anni di lotte delle associazioni di pazienti e dell’Associazione Luca Coscioni che con il Partito radicale, fin dai tempi del referendum abrogativo del 2004, si sono attivati affinché questa legge proibizionista ed ideologica venisse cancellata. Dal 2004 ad oggi, sono state depositate proposte e disegni di legge: diversi ddl sul tema elaborati con gli esperti dell'associazione Luca Coscioni depositati già nelle precedenti legislature al Senato a firma dei Senatori Perduca, Poretti e Bonino e oggi riproposti aggiornati dal senatore Manconi; mentre alla Camera fin dalla scorsa legislatura pdl depositata dagli Onorevoli Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Turco, Zamparutti e Bucchino e oggi riproposte da Marzano, Pia Locatelli, Marisa Nicchi (Tutte le info a questa pagina). Oggi possiamo annunciare i primi nati da eterologa. Quale notizia migliore per guardare avanti e chiedere al Governo e al Parlamento di cancellare gli ultimi divieti rimasti, senza attendere l’intervento dei giudici, e aggiornare finalmente il libro I del Codice Civile. Equità nell’accesso alle cure, nuove nascite, meno aborti, più ricerca di cure a malattie fino ad ora incurabili: sono tutti eventi che potrebbero verificarsi se finalmente il Parlamento e il Governo decidessero di ascoltare i cittadini e gli scienziati italiani senza farsi limitare da vincoli di partito e ampliassero gli spazi di autodeterminazione individuale in materia di inizio e fine vita. L’8 aprile l’Associazione Luca Coscioni organizza un convegno al Senato della Repubblica per fare il punto sia sugli ultimi divieti della legge 40 che sono al vaglio della legge 40 e sia sui nuovi orizzonti che la scienza intravede per cure. Interverranno, tra gli altri , con le coppie e gli avvocati, Giuseppe Tesauro, Presidente Emerito della Corte costituzionale, Emma Bonino, la senatrice a vita Elena Cattaneo, il professor Michele De Luca.
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Milano. Presentazione del libro "Io non avevo l'avvocato". Interviene Rita Bernardini
La segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini parteciperà, insieme a Giuliano Pisapia e Paolo Colonnello alla presentazione del libro: "Io non avevo l'avvocato - Una storia italiana", scritto da Mario Rossetti e Sergio Luciano.
La presentazione si terrà martedì 17 marzo alle 18.30 nella libreria Mondadori Megastore, in Piazza Duomo 1.
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Pannella: forza e grazie Presidente Mattarella!
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Sedi ai partiti, Magi: revocarle per uso condiviso della cittadinanza aperto anche a movimenti politici
Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani e consigliere comunale a Roma:
"L'intenzione manifestata dal sindaco Marino e dall'assessore Cattoi di intervenire sulle concessioni di immobili comunali a partiti e sindacati conferma che il tema che avevo posto durante l'esame della delibera sulla dismissione del patrimonio, e al quale avevo vincolato il mio voto, era tutt'altro che infondato. Ancora una volta dunque vedo riconosciute, per quanto tardivamente, le mie ragioni: un motivo di più per cui, al di là dello scivolone istituzionale di chiedere le dimissioni di un consigliere, non credo che Marino auspichi davvero la mia uscita dall’Assemblea capitolina (non mi risulta che nessun sindaco abbia mai chiesto le dimissioni di un consigliere, nemmeno di chi fosse indagato per gravi reati)"."Tuttavia - a parte il fatto che dopo aver più volte reiterato la richiesta siamo ancora in attesa di ricevere dal dipartimento patrimonio gli elenchi degli immobili in concessione con relativi canoni, morosità e assegnatari - la questione a nostro avviso non è quella di rivedere i canoni degli affitti. Ci mancherebbe che il Pd, moroso da anni, non fosse d’accordo... Il punto è invece cambiare concettualmente l’utilizzo dello spazio pubblico e il ruolo dell'Amministrazione. Marino, riconoscendo che è questione seria, dovrebbe portare al Comune lo spirito della proposta che avanzò addirittura per le sedi del Pd durante le primarie per la segretaria del 2009: aprirle cioè a un utilizzo attivo della cittadinanza. Noi Radicali ribadiamo la nostra proposta su questo punto: revocare e convertire le sedi regalate finora a chi già possiede il più grande patrimonio immobiliare, insieme a Chiesa e sindacato, in spazi di ‘coworking civico’, con servizi minimi e aperti all’uso condiviso, anziché esclusivo e clientelare, da parte di tutte le realtà associative cittadine, civiche, politiche, sociali".
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Cannabis terapeutica, mercoledì consultazioni associazioni in Consiglio regionale su Pdl 78/2014. Partecipano radicali Manfredi e Viale
Mercoledì 11 marzo, alle ore 14:30, presso la sede del Consiglio regionale del Piemonte (Torino, via Alfieri n. 15, Sala dei Morando, II piano), la IV Commissione Sanità consulterà le associazioni interessate sulla Proposta di legge regionale n. 78/2014 recante “Uso terapeutico della canapa (cannabis), disposizioni organizzative e modalità di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche nell’ambito del servizio sanitario regionale e promozione della ricerca e azioni sperimentali prodromiche alla produzione da parte di soggetti autorizzati”, presentata dai consiglieri regionali Grimaldi, Giaccone e altri (vedi primo link).
A nome dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, interverranno alla consultazione:
Giulio Manfredi (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta, primo firmatario petizione regionale –vedi secondo link - a favore di una legge regionale per promuovere progetti pilota di coltivazione della cannabis terapeutica);
Silvio Viale (consigliere comunale radicale/Pd a Torino, primo firmatario dell’Ordine del Giorno n. 2/2014, approvato dal Consiglio Comunale di Torino il 13/01/2014, a sostegno di una legge regionale sulla cannabis terapeutica).
Per saperne di più:
8 marzo per chiedere liberazione di Nadia Savchenko - #FREESAVCHENKO!
Dichiarazione di Igor Boni e Giulio Manfredi (presidente e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
"La festa dell'8 marzo rischia sempre più di divenire un rituale inutile di rivendicazioni e ricordi mentre occorre lottare tutti i giorni per i diritti e le libertà. Oggi esiste una donna, ingiustamente carcerata in Russia, che è parlamentare regolarmente eletta in Ucraina e che fa parte dell'aviazione di quel Paese; è accusata di aver ucciso due giornalisti russi, morti dopo la sua cattura".
"Esiste una donna che ha fatto fino a ieri uno sciopero della fame di oltre 80 giorni rischiando la vita per chiedere giustizia. Esiste una donna, un'Europea, attorno alla quale dovrebbe aggregarsi la comunità internazionale perché rappresenta molto bene il simbolo di cosa dovrebbe essere l'8 marzo: una festa di lotta, di liberazione, di diritti e di autodeterminazione".
"Cogliamo questa occasione, di nuovo, per gridare il nostro #FRESAVCHENKO a Putin e ad un'Europa silente e inerte"
8 marzo: bandiera del Tibet su ponte Vecchio per ricordare le donne tibetane
La mattina dell'8 marzo, i radicali fiorentini dell'Associazione per l'iniziativa radicale "Andrea Tamburi" hanno fatto sventolare da Ponte Vecchio a Firenze una bandiera del Tibet per ricordare le migliaia di donne tibetane che il 17 marzo 1959 circondarono in silenzio il Palazzo Potala (residenza principale del Dalai Lama, ndr) per protestare contro la dura opposizione cinese.
L'iniziativa dei radicali fiorentini è stata organizzata a pochi giorni dal Tibetan Uprising Day: la data che celebra l'anniversario dell'insurrezione di Lhasa avvenuta il 10 marzo 1959.