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Radicali Italiani - Primi Piani e comunicati
Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Bolognetti: A Montemurro un consiglio comunale “aperto”, ma non troppo. Nel frattempo, emerge che nel 2014 la Regione aveva anticipato i contenuti dello “Sblocca trivelle”.

Gio, 04/16/2015 - 11:24
16/04/15

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Giunta Radicali Italiani

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Come definire la decisione da Santa inquisizione petrolifera presa dal signor sindaco di Montemurro, che si é arrogato il diritto di censurare il mio intervento togliendomi la parola e arrivando addirittura ad invocare l'intervento della forza pubblica? Questo é quanto accaduto nel corso del sedicente Consiglio comunale "aperto", convocato per discutere la questione della reiniezione delle acque di produzione petrolifera nel Pozzo Costa Molina 2.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">“Aperto” a cosa? Al gioco delle parti? O forse “aperto” al tentativo di nascondere una solare verità: a certi amministratori non importa nulla né della tutela ambientale, né della tutela della salute pubblica. Nella Valle del’Agip funziona così da sempre. L’unica cosa che conta davvero è la possibilità di sistemare clienti e famigli e trarre qualche misero vantaggio personale a discapito dell’interesse di tutti e delle future generazioni.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Se oggi la Basilicata é ridotta a depandance delle compagnie petrolifere, é proprio grazie ad un ceto partitocratico totalmente asservito agli interessi delle petrolobby.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Più che in altre occasioni, a Montemurro, ho avuto la conferma che in certi contesti non può esserci spazio per la ricerca della verità. La verità farebbe emergere fino in fondo il livello di compromissione anche di alcuni presunti difensori dell’ambiente.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Sarà un caso, ma il signor sindaco/podestà ha inteso togliermi la parola proprio mentre mi accingevo a ricordare l'inquinamento dell'area Pozzo Costa Molina 2 denunciato da Eni nel 2001.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">A testimoniare il livello di putrefazione raggiunto in Val d'Agri, il fatto che nessuno - e dico nessuno - abbia criticato l'arrogante decisione del primo cittadino di togliermi la parola.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Se penso che a difendere salute e ambiente vengono chiamati personaggi che quando hanno "lavorato" per Eni non si sono mai accorti dello stato delle matrici ambientali di alcune aree della Val d'Agri, rabbrividisco.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Questa è la cifra di una regione sempre più vicina al Kazakistan, dove emerge che nel maggio del 2014 la Giunta guidata da Marcello Pittella aveva di fatto anticipato i contenuti dello “Sblocca trivelle”, fornendo la “propria disponibilità” alla Joint-Venture Eni-Shell a “consentire la presentazione di un’istanza al governo” per ottenere che le attività estrattive in Val d’Agri venissero dichiarate “progetto di interesse strategico nazionale”. Nel verbale del “Comitato paritetico Regione-J.V. Eni-Shell” del 28 maggio 2014 infatti si legge che se la coltivazione di idrocarburi svolta in Basilicata venisse dichiarata progetto strategico, la decisione “permetterebbe significative semplificazioni autorizzative”.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Il contesto é questo e posso solo ribadire che la peggior forma di inquinamento in Basilicata è rappresentata dalla contaminazione di anime e coscienze.

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Una lotta radicale, un libro radicale, un sito radicale. Apre il sito internet www.moriredipetrolio.it

Mer, 04/15/2015 - 20:08
15/04/15

Da qualche giorno è attivo il sito internet www.moriredipetrolio.it, strumento di informazione e di iniziativa politica che documenta la lotta trentennale dei radicali cremonesi contro l'inquinamento ambientale, economico, sociale e politico.

Nella home page del sito sono evidenziati: il testo integrale della sentenza emessa il 18.7.2014 dal giudice Guido Salvini nei confronti dei massimi manager della multinazionale del petrolio Tamoil Raffinazione s.p.a.; il reportage televisivo di Natasha Lusenti “Gli orfani della raffineria” andato in onda il 29.2.2012 su La7; il calendario delle presentazioni del libro di Sergio Ravelli “Morire di petrolio, edito da Reality Book. Dalla prima pagina del sito è possibile accedere ai link relativi: -       agli audio video delle presentazioni del libro; -       agli audio video delle conferenze e assemblee pubbliche; -       alla rassegna fotografica relativa a manifestazioni, conferenze stampa, sit-in; -       ai materiali militanti (dossier e volantoni); -       alla rassegna stampa. La documentazione messa a disposizione racconta la storia di un piccolo gruppo di persone che per trent'anni hanno chiesto protezione e attenzione per le persone e per l'ambiente. Una lotta tenace, fino a sollecitare e difendere la tenuta di un processo che oltre alle pene detentive ha riconosciuto al Comune un milione di euro per danni subiti. Tutto questo solo grazie al fatto che un cittadino si è sostituito allo stesso Comune, che non voleva costituirsi parte civile. Un sito quindi per cittadini consapevoli e militanti ambientalisti, ma anche magistrati, avvocati, geologi e tecnici in genere che si occupano di ambiente.   per informazioni: maurizioturco@gmail.com ; sergio.ravelli@gmail.com  

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Pannella audito al Senato sul diritto alla conoscenza

Mer, 04/15/2015 - 02:06
15/04/15

Da AdnKronos: Mercoledì 15 aprile, alle 13.30, la commissione Diritti Umani del Senato, ascolterà in audizione Marco Pannella sul diritto alla conoscenza.

L'audizione si svolge nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani vigenti in Italia e nella realtà internazionale.

(Sai-pol/AdnKronos)

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Ostia, Radicali: bene rimozioni dei cancelli, accesso al mare deve essere consentito h24 per 12 mesi l'anno. Ora controlli su planimetrie e revoche

Mar, 04/14/2015 - 18:45
14/04/15

color:#222222">Dichiarazione di Riccardo Magi, Consigliere Comunale a Roma e Presidente Radicali italiani, e Alessandro Capriccioli, Segretario di Radicali Roma.

L'iniziativa di oggi a Ostia, che ha visto la rimozione di tre cancelli delle concessioni balneari, è ottima e in linea con quanto avevamo richiesto: non aprire "nuovi" varchi pubblici, ma rendere pubblico e accessibile tutto l'anno ogni varco alla spiaggia già esistente, e quindi tutti gli accessi in corrispondenza delle 67 concessioni. 
Per questo è fondamentale che nell'ordinanza del sindaco sia previsto in modo esplicito l'obbligo di consentire l'accesso al mare 12 mesi l'anno e 24 ore al giorno, a prescindere dagli orari di apertura dei servizi.
Adesso la vera sfida per l'amministrazione è verificare cosa è stato costruito sulle spiagge dai concessionari a partire da muri e recinzioni e confrontare la realtà con le planimetrie ufficiali. Ci sarà sicuramente molto lavoro da fare con serietà fino alle revoca delle concessioni, come prevede la leggi di fronte ad abusi facilmente dimostrabili.
A questo link la video inchiesta che realizzammo la scorsa estate che mostra il trattamento che deve subire un cittadino se vuole andare sulla spiaggia: http://youtu.be/KyXA25AdWuI color:#222222">

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La Regione Toscana intende superare l’OPG di Montelupo creando un altro mini OPG nel carcere Gozzini di Firenze. Interrogazione di Roberto Giachetti (Pd). “Irresponsabile scelta”: dichiarazione dalla segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini.

Mar, 04/14/2015 - 11:39
14/04/15

La Regione Toscana ha presentato un programma di superamento dell’OPG di Montelupo Fiorentino che prevede, tra le altre cose, il trasferimento degli internati psichiatrici al carcere a custodia attenuata “Gozzini” di Firenze, più conosciuto come “Solliccianino”. Il trasferimento è previsto non prima di un anno, non prima cioè dei lavori di adeguamento strutturale del carcere fiorentino, l’indizione della relativa gara di appalto, e l’assunzione di personale specializzato. Da qui la decisione di spostare i detenuti del Gozzini e chiudere di conseguenza la positiva esperienza dell’istituto a custodia attenuata che ha funzionato bene nel suo difficile compito di reinserimento sociale e riabilitazione del detenuto. Senza contare che la decisione presa dalla Regione Toscana è avvenuta, consapevolmente, in piena violazione della Legge 81/2014 che ha sancito la chiusura degli OPG il 31 marzo, senza nessuna proroga. Nell’interrogazione, presentata dal vicepresidente della Camera Roberto Giachetti (PD), si chiede proprio perché, con questi presupposti di merito, la Regione Toscana non sia stata ancora commissariata da parte del Governo.

  * Dichiarazione di Rita Bernardini, segretario di Radicali Italiani.

“Ogni giorno aumentano le ragioni a fondamento dell’iniziativa nonviolenta che abbiamo intrapreso con Marco Pannella e tanti altri compagni sui temi della giustizia e contro la continua macelleria di diritto che avviene nel nostro Paese. Abbiamo saputo, per esempio, che la Regione Toscana ha deciso di fare un ‘mini Opg’, smantellando l'unico carcere (a custodia attenuata) che funzioni in termini di reinserimento futuro dei detenuti: via, dunque, i detenuti di Solliccianino (Firenze), questa la scelta irresponsabile della Regione per contrastare la quale sono al lavoro i compagni dell’Associazione per l’iniziativa radicale “Andrea Tamburi” di Firenze. Grazie, ancora una volta, al vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti (PD), che su questa vergogna ha depositato un'interrogazione parlamentare.” * Testo dell’interrogazione depositata da Roberto Giachetti (PD), vicepresidente della Camera dei Deputati.

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/08765&ramo=CAMERA&leg=17

 

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Piemonte, Nomine sanità. Manfredi: Gutgeld ha fatto propria la proposta del 2001 dei radicali piemontesi. Su riduzione Asr Regione si cauteli inserendo clausola rescissione nei contratti dei nuovi 19 direttori generali

Mar, 04/14/2015 - 02:49
12/04/15

Dichiarazione di Giulio Manfredi, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:

"La proposta di Yoram Gutgeld, neo commissario del governo per la spending rewiew, di creare un'agenzia indipendente dal potere politico, che definisca i requisiti attitudinali per la nomina dei vertici di Asl e ospedali, per stilare un albo dei manager, ricalca quanto proposto dai radicali prima in Piemonte (proposta di legge 'Palma/Mellano' del gennaio 2001) e poi in Parlamento (Pdl 'Farina Coscioni e altri' del 2008). Solo staccando completamente le nomine dal potere politico è possibile ottenere quel cambiamento di cui la sanità ha bisogno, in Piemonte come in tutta Italia".

"Rispetto alla proposta di Renzi di tagliare il numero delle Asl, è necessario che tale taglio avvenga senza intaccare il rapporto delle strutture sanitarie con il territorio. Prendo atto della disponbilità dell'Assessore Saita a ragionare su sole 9 aziende sanitarie regionali  ma rilevo un'apparente contraddizione: lo stesso Saitta, entro 15 giorni, nominerà ben 19 nuovi direttori di Asr, che rimarranno in carica per tre anni. Sarà credo utile inserire nei contratti dei nuovi direttori un clausola di salvaguardia che consenta alla Regione di rescindere il contratto ... in caso di scomparsa dell'Azienda sanitaria. Ricordo che in passato vi sono state cause legali durate anni fra direttori "licenziati" e Regione".

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Grattacielo Regione. Manfredi: Aggiornato dopo tre anni sito web dedicato, grazie unicamente al batti e ribatti radicale. Avanti così

Mar, 04/14/2015 - 02:43
14/04/15

"Il sito web istituzionale dedicato alla “sede unica” della Regione Piemonte (http://www.regione.piemonte.it/sedeunica/index.htm) è stato aggiornato nel fine settimana, dopo essere rimasto senza aggiornamenti dal 2012". Lo rende noto il segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta Giulio Manfredi.

“In questi anni - prosegue Manfredi - l'Associazione radicale Adelaide Aglietta è stata l'unica organizzazione, politica e non, a chiedere costantemente, ossessivamente, l'aggiornamento del sito dedicato al grattacielo della Regione Piemonte. L'abbiamo chiesto perché si tratta di una doverosa comunicazione di informazioni ai cittadini su un'opera pagata da loro e finalizzata a migliorare i rapporti fra loro e il Palazzo. L'abbiamo chiesto perché non ci si può riempire la bocca con i bei discorsi sulla trasparenza, sul “Palazzo di vetro”, e poi non attuare concretamente tali discorsi anche con siti web pieni di dati ed informazioni comprensibili".

"Ci sarà tempo per verificare cosa c'è e cosa ancora manca. Anche per noi radicali “il meglio è nemico del bene”. Oggi prendiamo atto che i cittadini possono già avere un minimo di racconto su quello che è avvenuto in questi anni e accedere ai testi dei provvedimenti più importanti relativi all'opera. Cota ha avuto quattro anni di tempo per fornire queste semplici informazioni e non l'ha fatto. Chiamparino l'ha fatto dopo 11 mesi di governo e dopo essersi formalmente impegnato a farlo in sede di informativa al Consiglio Regionale, il 17 febbraio scorso, due mesi fa".

"Avanti così, anche perché all'approssimarsi del trasferimento degli uffici regionali nel grattacielo dovrà corrispondere il massimo dell'informazione possibile".

"Oggi portiamo a casa una vittoria nella migliore tradizione radicale: un risultato che serve a tutti i cittadini, di qualunque partito essi siano. Di questi tempi non è poco".

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Opg Toscana. Regione vuole spostare internati da Montelupo al carcere Gozzini di Firenze. Bernardini: “Scelta irresponsabile”. Interrogazione di Giachetti (Pd) su mancato commissariamento Regione

Mar, 04/14/2015 - 02:36
14/04/15

La Regione Toscana ha presentato un programma di superamento dell’OPG di Montelupo Fiorentino che prevede, tra le altre cose, il trasferimento degli internati psichiatrici al carcere a custodia attenuata “Gozzini” di Firenze, più conosciuto come “Solliccianino”. Il trasferimento è previsto non prima di un anno, non prima cioè dei lavori di adeguamento strutturale del carcere fiorentino, l’indizione della relativa gara di appalto, e l’assunzione di personale specializzato. Da qui la decisione di spostare i detenuti del Gozzini e chiudere di conseguenza la positiva esperienza dell’istituto a custodia attenuata che ha funzionato bene nel suo difficile compito di reinserimento sociale e riabilitazione del detenuto. Senza contare che la decisione presa dalla Regione Toscana è avvenuta, consapevolmente, in piena violazione della Legge 81/2014 che ha sancito la chiusura degli OPG il 31 marzo, senza nessuna proroga. Nell’interrogazione, presentata dal vicepresidente della Camera Roberto Giachetti (PD), si chiede proprio perché, con questi presupposti di merito, la Regione Toscana non sia stata ancora commissariata da parte del Governo.

 

Dichiarazione di Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani:

"Ogni giorno aumentano le ragioni a fondamento dell’iniziativa nonviolenta che ho intrapreso con Marco Pannella e tanti altri compagni sui temi della giustizia e contro la continua macelleria di diritto che avviene nel nostro Paese. Abbiamo saputo, per esempio, che la Regione Toscana ha deciso di fare un ‘mini Opg’, smantellando l'unico carcere (a custodia attenuata) che funzioni in termini di reinserimento futuro dei detenuti: via, dunque, i detenuti di Solliccianino (Firenze), questa la scelta irresponsabile della Regione per contrastare la quale sono al lavoro i compagni dell’Associazione per l’iniziativa radicale 'Andrea Tamburi' di Firenze. Grazie, ancora una volta, al vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti (PD), che su questa vergogna ha depositato un'interrogazione parlamentare".

 

Segue il testo dell’interrogazione depositata dal vicepresidente della Camera dei Deputati Roberto Giachetti (Pd)

 

Al Ministro della Giustizia

Al Ministro della Salute

 

per sapere, premesso che

 

il sito internet fionline.it, riporta la notizia della delibera approvata dalla giunta regionale in data 30 marzo 2015 in merito alla chiusura dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino, fissata al 31 marzo 2015 dalla legge 81/2014 per tutti e sei gli OPG esistenti in Italia;

fra le soluzioni – tutte provvisorie in dispregio di quanto richiesto dalla legge 81/2014 - la delibera individua quella dell’Istituto penitenziario Mario Gozzini – Località Sollicciano Firenze, che fino ad oggi ha ospitato una trentina di “semiliberi” e circa sessanta detenuti a custodia attenuata con problemi di tossicodipendenza;

Il quotidiano La Repubblica, nella sua edizione fiorentina di martedì 31 marzo 2015, a pagina VIII pubblica un articolo dal titolo “Ventidue ricoverati all’Opg di Montelupo verso Solliccianino” con sottotitolo “Tramonta l’ipotesi Rems nella casa di cura Villanova, la giunta regionale punta sulla struttura carceraria”;

nel sopracitato articolo di Repubblica-Firenze si legge: “Si parla di “superamento dell’Opg”, l’ospedale psichiatrico giudiziario. Ma di fatto almeno 22 degli attuali ricoverati a Montelupo andranno a finire a Solliccianino, la struttura a custodia attenuata vicino al carcere vero e proprio che accrescerà la sua popolazione. Sparisce dall’orizzonte delle possibilità il ricorso all’ex casa di cura Villanova, a cui in un primo tempo la Regione aveva pensato per accogliere una parte dei pazienti dell’Opg. Ieri pomeriggio la giunta ha approvato altre cinque destinazioni, oltre a Solliccianino. I luoghi individuati per essere trasformati in Rems (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) sono la struttura psichiatrica residenziale “Le Querce” di Firenze, la comunità terapeutica “Tiziano” di Aulla, in provincia di Massa, la struttura residenziale “Morel” dell’ospedale di Volterra, “I Parti” di Abbadia San Salvatore nel senese, la residenza terapeutico riabilitativa di Arezzo. Il trasferimento verrà effettuato nei prossimi mesi e sarà una soluzione definitiva. Per Solliccianino la delibera stabilisce di far eseguire opere di adeguamento per realizzare un’area ad hoc e di attivare un tavolo tra tutte le autorità coinvolte nel processo di superamento dell’Opg, coordinato dalla direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale, con la partecipazione del Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria per la Toscana, del presidente del tribunale di Sorveglianza, del direttore generale dell’azienda sanitaria 10. Saranno poi organizzati corsi di formazione per gli operatori che dovranno seguire i “nuovi” percorsi terapeutici. Una riforma del settore che nei piani della Regione dovrebbe accompagnare le vite di persone che finora erano relegate fuori dal mondo e che hanno storie difficilissime alle spalle. I dipartimenti di salute mentale devono attrezzarsi ad accoglierli. Dal 2011 ad oggi sono stati promossi e sostenuti a livello regionale 65 programmi di dimissione dall’Opg, per favorire il rientro degli internati toscani nel territorio di provenienza. I 65 percorsi di dimissioni sono stati diretti per il 73% in comunità terapeutiche psichiatriche, per il 9% in comunità terapeutiche per doppia diagnosi, il 14% in residenze sociali e il 4% al domicilio proprio o dei familiari. Adesso all’Opg di Montelupo sono presenti 115 internati, di cui 49 toscani, mentre il resto viene da altre regioni. Da fuori torneranno 3 pazienti, uno da Reggio Emilia e due da Castiglione delle Stiviere. Questa la distribuzione prevista. Per 14 pazienti ci sono percorsi di dimissione in corso, 12 andranno nel padiglione Morel appositamente realizzati a Volterra, 10 ad Aulla, 8 a “Le Querce” ad Ugnano. A Siena e ad Arezzo 4 pazienti in Rems che entreranno in funzione a Ottobre. E per 22 si apriranno le porte di Solliccianino”;

la Segretaria di Radicali italiani ha ricevuto la tormentata lettera dei detenuti di Solliccianino che scrivono tra l’altro “abbiamo appreso dai giornali e dalle TV che questa struttura verrà convertita ad uso sanitario per la detenzione di soggetti con patologie psichiatriche (anche gravi) dell’Opg di Montelupo Fiorentino. Siamo sinceramente preoccupati dal momento che questo istituto è nato 25 anni fa come primo carcere a custodia attenuta in Italia allo scopo di seguire e sostenere i progetti delle persone detenute. Si sottolinea poi che il Mario Gozzini (meglio conosciuto in città come Solliccianino) ospita anche un reparto dove confluiscono detenuti per concludere la pena in semilibertà. La nostra preoccupazione riguarda l’eventuale cambio di destinazione dell’attuale struttura ad uso totalmente psichiatrico e quindi la domanda che ci poniamo è: come finirà il nostro percorso di riabilitazione nella società se verremo abbandonati e trasferiti in altre carceri? Qualcuno tra noi mentre si trovava in altri penitenziari, era diventato depresso e non vedeva più il futuro, mentre qui ha ricominciato a sperare”.

 

se siano a conoscenza di quanto descritto in premessa;

se corrisponde al vero quanto affermato dal quotidiano La Repubblica – edizione di Firenze in merito alla destinazione dei pazienti toscani dell’Opg di Montelupo Fiorentino;

se 14 pazienti siano stati effettivamente dimessi;

se i 12 pazienti destinati nel padiglione Morel siano stati effettivamente allocati nella struttura di Volterra e, in caso contrario, dove siano stati attualmente sistemati;

se i 10 pazienti destinati ad Aulla e gli  8 destinati a “Le Querce” ad Ugnano siano stati effettivamente allocati e, in caso contrario, dove siano stati attualmente sistemati;

dove si trovano attualmente i 4 pazienti destinati a Siena e ad Arezzo;

dove si trovano attualmente i 22 pazienti destinati alla Rems che dovrà essere predisposta presso l’Istituto Mario Gozzini di Firenze;

se ritengano conciliabile la coesistenza della Rems a Solliccianino con l’istituto a custodia attenuata in funzione da 20 anni con risultati d’eccellenza per quel che riguarda il percorso riabilitativo dei detenuti;

quali risposte intenda dare il ministro della Giustizia alle preoccupazioni manifestate dai detenuti dell’Istituto Mario Gozzini;

quali sono le ragioni per le quali la Regione Toscana, pur non avendo previsto entro il 31 marzo alcuna Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza  con le caratteristiche previste dalla legge, non sia stata commissariata."

Per informazioni contattare Maurizio Buzzegoli (3382318159).

 

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Giustizia/Carceri: il punto sulla lotta nonviolenta.

Lun, 04/13/2015 - 20:59
13/04/15

 

“Scomunicato” della Segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini.   text-align:justify">Sabato scorso (11 aprile), al 38° giorno di sciopero della fame, ho dovuto sospendere a causa di un ascesso ad un dente che richiedeva -e richiede tuttora- l'assunzione di antibiotici. text-align:justify">Ringrazio text-decoration:none;text-underline:none">Marco Beltrandi della Direzione di Radicali Italiani e Paola Di Folco (Comitato Nazionale) che hanno deciso di sostituirmi (Paola, in particolare, non assume cibo dal giorno di Pasqua). Così come ringrazio text-decoration:none;text-underline:none">Giuseppe Candido che ogni venerdì oltre a non mangiare sospende anche la terapia insulinica e text-decoration:none;text-underline:none">Maurizio Bolognetti che ha deciso di unirsi a me e text-decoration:none;text-underline:none">Marco Pannella (che non beve nemmeno) per 72 ore. text-align:justify">Ogni giorno aumentano le ragioni a fondamento di questa iniziativa nonviolenta. Abbiamo saputo, per esempio, che la Regione Toscana ha deciso di fare un "mini Opg", smantellando l'unico carcere (a custodia attenuata) che funzioni in termini di reinserimento futuro dei detenuti: via, dunque, i 90 ospiti di Solliccianino (Firenze), questa la scelta irresponsabile della Regione per contrastare la quale sono al lavoro i compagni dell' windowtext;text-decoration:none;text-underline:none">Associazione per l'iniziativa radicale Andrea Tamburi text-decoration:none;text-underline:none">Maurizio Buzzegoli, text-decoration:none;text-underline:none">Massimo Lensi, text-decoration:none;text-underline:none">Emanuele Baciocchi. Grazie, ancora una volta, all’on. text-decoration:none;text-underline:none">Roberto Giachetti che su questa vergogna ha depositato un'interrogazione parlamentare. L'altra ragione, che chiama in causa i rappresentanti istituzionali, è lo smantellamento dell'Alta Sicurezza del carcere Due Palazzi di Padova: anche qui si distruggono tutti i percorsi di reinserimento sociale dei quali si occupa soprattutto Ristretti Orizzonti. La lotta per l'amnistia e l'indulto, per gli obiettivi del messaggio alle Camere del Presidente Giorgio Napolitano, deve proseguire. Aiutatemi, aiutate text-decoration:none;text-underline:none">Marco Pannella, aiutate text-decoration:none;text-underline:none">Radicali italiani, il text-decoration:none;text-underline:none">Partito Radicale Nonviolento transpartito transnazionale, facciamo insieme questa lotta di civiltà e per lo Stato di diritto: iscriviamoci, iscrivetevi. text-align:justify">E grazie, per il ruolo di servizio pubblico che svolge, al Direttore di Radio Radicale Alessio Falconio e a Il Garantista. AGGIORNAMENTO: Ci sono anche Claudio Giuseppe Scaldaferri, che da lunedì 13 aprile farà alternati 1 giorno di sciopero della fame ed 1 giorno di sciopero totale della fame e della sete, text-decoration:none;text-underline:none">Vittoria Bolettieri che fa 4 giorni di sciopero della fame, Lucio Bertè, compagno storico milanese già consigliere regionale, impegnato da sempre sulle problematiche del carcere e della nonviolenza, Domenico Letizia. text-align:justify">  text-align:justify">Nota riguardante l’uso del termine “scomunicato” - stampa: text-align:justify">Era il 1998 quando l’allora senatore del PDS Antonello Falomi (membro della Commissione Parlamentare di Vigilanza) giustificò il comportamento di totale censura di Rai e Mediaset nei confronti dei radicali con la “non notiziabilità” delle iniziative portate avanti dal movimento radicale. A ripensarci oggi viene da ridere, se non ci fosse da piangere, perché la “non notiziabilità” riguardò, per esempio, lo strenuo impegno radicale per difendere i risultati del referendum vinto del 1993 contro il finanziamento pubblico dei partiti. Persino la distribuzione in piazza ai cittadini di miliardi di lire (restituzione del bottino partitocratico) rientrò nella categoria della “non notiziabilità”…  

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Fecondazione, Ass. Coscioni: 2300 sottoscrizioni alla petizione in vista dell’udienza domani in Corte Costituzionale

Lun, 04/13/2015 - 12:30
13/04/15

LA PETIZIONE: La petizione, a prima firma Filomena Gallo,  lanciata dall’Associazione Luca Coscioni al Governo e Parlamento per presentare ed approvare le necessarie proposte legislative e regolamentari al fine di garantire l'accesso alla fecondazione assistita per le coppie non sterili affette da patologie genetiche e cromosomiche ha raggiunto in pochissimi giorni oltre 2300 sottoscrizioni. Tra le associazioni che hanno aderito:  l’Altra Cicogna, Cerco un Bimbo, Amica Cicogna, Hera,Famiglie SMA, Parent Project,  Aidagg, Ela Italia Onlus Associazione Europea contro le Leucodistrofie. 

  I FATTI: Domani, 14 aprile, la Corte Costituzionale si riunirà proprio per decidere sul divieto della legge 40 del 2004 che vieta l’accesso alla tecniche alle coppie fertili ma portatrici sane di patologie genetiche.  Nel gennaio e febbraio 2014 a seguito di ricorso presentato dagli avvocati F.Gallo e A. Calandrini i giudici Albano e Bianchini del Tribunale di Roma hanno sollevato dubbio di legittimità costituzionale sul divieto in questione. Per la prima volta tale divieto arriva all'esame della Corte Costituzionale.  Entrambe le coppie si erano rivolte all’Associazione Luca Coscioni e domani verranno assistite dinanzi i giudici della Consulta dagli avvocati Filomena Gallo, Angelo Calandrini, Gianni Baldini . (Per approfondire decisione del 14 gennaio cliccare qui; per approfondire decisione del 28 febbraio cliccare qui). 

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Tortura. Manifestazione associazione Andrea Tamburi a Firenze per chiedere l'introduzione della nuova fattispecie di reato

Ven, 04/10/2015 - 16:52
10/04/15

Sabato 11 aprile l'Associazione per l'iniziativa radicale fiorentina "Andrea Tamburi" organizza una manifestazione in piazza Beccaria, per chiedere al Parlamento l'introduzione del reato di tortura. La richiesta dei radicali, diversa da quella legiferata in nottata dalla Camera, ha come obiettivo dei provvedimenti capaci di ristabilire lo stato di diritto e la giustizia nel Paese.

Nell'ambito della manifestazione, alle ore 16.00, è prevista una conferenza stampa con Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, rispettivamente presidente e segretario dell'Associazione "Andrea Tamburi".

Per informazioni contattare Maurizio Buzzegoli (3382318159).

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Bolognetti: Quelli della banda del “buco”ovvero Il RIE, Assomineraria, Prodi, Tabarelli, Profumo e Renzi.

Ven, 04/10/2015 - 08:50
10/04/15

Fonte Nuova del Sud, 11 aprile 2015

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Giunta Radicali Italiani

 

“Dietro una delle dieci linee guida dello ‘Sblocca Italia’ c’è tutto un lavoro firmato da Assomineraria”. Così si esprimeva nell’agosto 2014 Celestina Dominelli sulle pagine del Sole24ore,  svelando una realtà fin troppo nota a chi prova a grattare per vedere cosa c’è sotto la superficie di immagini patinate.

Già, dietro una delle dieci linee guida del cosiddetto “Sblocca trivelle” c’è il lavoro di potenti petrolobby e la decisione presa dal Governo Renzi - lo ribadiamo - asseconda interessi di parte, che non coincidono affatto con gli interessi del Paese.

Torno a sfogliare una pubblicazione intitolata “Coesistenza tra idrocarburi e agricoltura, pesca e turismo in Italia” e inevitabilmente penso a un libro di Leonardo Sciascia intitolato “Il Contesto”.

Dietro lo “Sblocca trivelle” c’è anche il documento sulla “Coesistenza”, commissionato da Assomineraria e prodotto nel 2014 da una società di servizi bolognese: la RIE.

Quelli delle Ricerche Industriali ed Energetiche(RIE) si definiscono una società “indipendente” e noi siamo assolutamente disposti a crederci, anche se non possiamo fare a meno di notare la presenza sul loro sito delle news dell’Agenzia Giornalistica Italiana(Agi), che dal 1965 è controllata dall’Ente Nazionale Idrocarburi.

Il sodalizio tra Rie e Agi si è andato consolidando nel tempo, tant’è che dal 2007 Rie “cura i contenuti di AgiEnergia” e dal 2011 il progetto “Agi MO”.

La lettura delle preziose pagine del sito internet della RIE mi ha fatto scoprire una realtà imprenditoriale che non conoscevo. Ho appreso, infatti, che questa “società di servizi/think-thank” è stata fondata nel 1983 a Bologna e che cura da 35 anni i contenuti della rivista scientifico-divulgativa “Energia”, ovviamente anch’essa “indipendente”, fondata - pensate un po’ - da Romani Prodi nel 1980. Prodi dopo 35 anni è ancora legato alla testata in qualità di membro del Comitato dei Garanti.

Che fucina di attività imprenditoriali la città di Bologna! Nel 1981, su iniziativa di Nerio Nesi, Romano Prodi e Francesco Bignardi – allora Presidente della BNL(Banca Nazionale del Lavoro) - proprio nella dotta e grassa città emiliana nasce un’altra società di consulenza/servizi, ben nota alle cronache e, manco a dirlo, autodefinitasi “indipendente”: “Nomisma”.

Le cronache riferiscono che Nesi e Bignardi, ottenuto l’appoggio “delle principali banche italiane e internazionali”, affidarono il coordinamento delle attività di ricerca proprio a Romano Prodi, assurto poi anche alla Presidenza dell’IRI.

A leggere l’elenco degli azionisti di Nomisma c’è da farsi venire il mal di testa, tra questi troviamo la Edison, società che opera nel campo dell’esplorazione e produzione idrocarburi, la Unipol, la CMC e il Monte dei Paschi di Siena.

Monte dei Paschi che dal 28 aprile 2012 ha quale Presidente Alessandro Profumo, che dal 2011 al 2014 è stato anche membro del CDA dell’Eni.

Il 25 luglio 2013, Huffington Post riferisce della partecipazione di Profumo ad un convegno intitolato “il rilancio parte da sinistra”, organizzato dal renziano Dario Nardella.

Il banchiere in quella sede non esita a sbottonarsi, anticipando con il suo intervento i contenuti e le “ragioni” dello “sblocca trivelle”. Profumo, seguendo la linea tracciata dal famigerato e montiano “Decreto liberalizzazioni”, dedica anche un pensierino alla Basilicata, affermando che il raddoppio dei barili estratti in Lucania porterebbe un grande “beneficio fiscale”.

I contenuti dell’intervento del Presidente del MPS vengono ripresi meno di un anno dopo, nel maggio del 2014, da Romano Prodi, che in una lettera pubblicata da “Il Messaggero”, intitolata “Quel mare di petrolio che giace sotto l’Italia”, si lancia in una perorazione della causa di Assomineraria, scrivendo: “Come i governi precedenti anche l’attuale governo non sa dove trovare i soldi per fare fronte ai suoi molteplici impegni. Eppure una parte modesta ma non trascurabile di questi soldi la può semplicemente trovare scavando - non scherzo - sotto terra”.

Al pari di Profumo anche l’ex Presidente dell’Iri va a parare in Basilicata, affermando che i soliti ambientalisti e leggi troppo restrittive hanno impedito “di ricavare un’ulteriore quantità di energia dai giacimenti di terraferma” lucani.

Insomma, Prodi come Romani, l’ex Ministro che in occasione di una puntata di “Porta a Porta” ebbe a minimizzare l’impatto ambientale delle trivellazioni, definendole “buchi per terra”; Prodi come Profumo, nell’indicare la presunta necessità di fare della Lucania l’hub petrolifero d’Italia.

Peccato che l’eldorado dipinto e i presunti vantaggi narrati da Prodi, Profumo, Tabarelli e Romani non esistano e che nessuno di lor signori, nel trattare il tema petrolifero, abbia considerato i costi ambientali di trivellazioni effettuate in territori che non sono certo il deserto del Sahara.

Tornando a Nomisma, va detto che la holding bolognese ha anche una branca energetica: “Nomisma Energia”, fondata nel 2006 da Davide Tabarelli. Sì, se per caso ve lo state chiedendo, anche Nomisma Energia è una società rigorosamente “indipendente”, tant’è che nel settembre 2014 l’ottimo Tabarelli saluta con grida di giubilo la decisione del governo Renzi di accogliere le richieste di Assomineraria attraverso lo “Sblocca Italia”, definendo la decisione “un innovativo salto di qualità”.

Del resto, nel novembre 2012, il Presidente di Nomisma Energia ebbe a partecipare ad un convegno organizzato dall’Ordine dei geologi della Basilicata intitolato “Ricerca, sviluppo e utilizzo delle fonti fossili – Il ruolo del geologo”, intervenendo nell’ambito del Panel “Estrazione petrolifera e opportunità per il mondo professionale”.

E visto che la parola magica di tutta questa storia è “indipendenza”, vi diciamo subito che anche il convegno geologico lucano è stato tale, a dispetto delle solite malelingue che hanno storto il naso apprendendo della sponsorizzazione da parte della “Fiumano Torma Trivellazione”, della “Medoil Gas”, della “Appenine Energy” e dell’alto patrocinio della “Fondazione Mattei” e di Assomineraria a braccetto con Confindustria Basilicata di quel Somma che smaltisce i reflui petroliferi dell’Eni e con Unibas, rigorosamente finanziata con i soldi delle attività estrattive.

Bella, vero, questa storia di “indipendenze” e di “indipendenti”? Manca solo la ciliegina sulla torta, ma niente paura quella la troviamo tornando sulle pagine internet del RIE, che alla voce “dicono di noi” danno una bella pacca sulle spalle al Governatore della regione Basilicata Marcello Pittella, fratello del più famoso Gianni, commentando così il dossier “Petrolio. Nero su bianco”: “ll documento pubblicato dal Governatore della Basilicata, Marcello Pittella, intitolato “Petrolio. Nero su Bianco”, risponde alle perplessità del popolo lucano sui recenti sviluppi delle attività petrolifere nella regione. Alla domanda sulle ricadute nei confronti del comparto agricolo, Pittella cita lungamente il volume scritto da Rie – Ricerche Industriali ed Energetiche, “La coesistenza tra idrocarburi e territorio in Italia”, per affermare la mancata correlazione negativa tra i due settori”.

A questo punto, di fronte a cotanto schieramento, ci permettiamo di far sapere agli amici della società “Ricerche e Sviluppo” che le risposte del Governatore non hanno affatto convinto i lucani, e in punta di piedi suggeriamo un’analisi dell’impatto ambientale esercitato da attività minerarie svolte a ridosso di dighe, sorgenti, centri abitati, aree Sic, Zps, Parchi e aree a rischio frana.

Per il resto consigliamo a tutti i protagonisti di una storia che molto racconta a chi ha voglia di leggere e guardare oltre la facciata, la lettura di uno straordinario libro di Leonardo Sciascia: “Il Contesto”. Nel racconto, il compianto scrittore siciliano parla dell’Italia come di “Un Paese dove non avevano più corso le idee, dove i principi – ancora proclamati e conclamati – venivano quotidianamente irrisi, dove le ideologie si riducevano in politica a pure denominazioni del giuoco delle parti che il potere si assegnava, dove solo il potere per il potere contava”.

Non so se Sciascia si sia mai definito indipendente, ma so che al pari di pochi altri ha dipinto un affresco dell’Italia, del contesto – appunto - che merita attenzione.  

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Farina Coscioni. Morto il professor Attenasio, presidente di Psichiatria Democratica. Fondamentale il suo impegno per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari

Gio, 04/09/2015 - 18:50
09/04/15


Maria Antonietta Farina Coscioni esprime dolore ed emozione per la morte del professor Gigi Attenasio, presidente di Psichiatria Democratica:   “Ho avuto modo, in questi anni, di apprezzare il suo impegno e la competenza, rara, che mi sono stati di grande aiuto negli anni del mio mandato parlamentare, e in particolare alla Commissione Affari Sociali. Ricordo i suoi preziosi consigli e le indicazioni di cui ho potuto fare tesoro in particolare per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e in generale per come cercare di assicurare la necessaria assistenza a quanti soffrono di gravi disagi psichici. Se questo paese è migliorato lo si deve anche a persone come Attenasio. Ho fiducia che i suoi collaboratori e tutti noi che l’abbiamo conosciuto e apprezzato seguiremo la strada che lui ha indicato. È il modo migliore per ricordarlo e onorare la sua memoria”.           

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Ostia, Radicali: ordinanza sindaco espliciti accesso libero e gratuito h24. Ci si fermi con la delibera su P.U.A e S.U.A. che è sanatoria, prima si ristabilisca legalità.

Gio, 04/09/2015 - 17:48
09/04/15

 


Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani e consigliere comunale a Roma, e Alessandro Capriccioli segretario di Radicali Roma

Per restituire ai cittadini il mare di Roma è necessario cominciare a ristabilire un minimo di legalità con alcuni atti di buona amministrazione. In questo senso, come Radicali, siamo pronti da tempo a sostenere il sindaco Marino e l’assessore Sabella non tanto nell’apertura di ”nuovi varchi”, ma soprattutto affinché venga esplicitamente ribadito nell’ordinanza che disciplina la stagione balneare, che come ogni anno il Sindaco si appresta a emanare, l’obbligo per tutti i concessionari di consentire l’accesso al mare 24 ore al giorno per 12 mesi l’anno. Affinché, cioè, sia ribadito che ogni accesso alla spiaggia è per definizione pubblico, libero e gratuito, come prescrive la legge italiana, e quindi non può essere condizionato agli orari di apertura dei vari servizi offerti dai concessionari, i quali possono e devono trovare le soluzioni migliori per chiudere i loro esercizi di somministrazione o commerciali senza precludere l’accesso alla spiaggia. Così, d’altra parte, accade nel resto d’Italia e del mondo. In caso contrario, i nuovi varchi rischiano di diventare un boomerang e di legittimare le gravissime violazioni agli obblighi contenuti nelle concessioni stesse, sul cui rispetto è indispensabile avviare un controllo a tappeto.   Allo stesso modo il SUA (Strumento Urbanistico per gli Arenili), così come è stato impostato, non è assolutamente funzionale agli obiettivi che si dovrebbero perseguire con il PUA (Piano di Utilizzo degli Arenili), cioè al recupero della visibilità del mare e al riequilibrio tra spiagge libere e spiagge in concessione. Per ora si avvii questo difficile ma indispensabile percorso verso il ripristino della legalità e della buona amministrazione: poi si affronterà la redazione del nuovo PUA chiarendone gli obiettivi e il modo in cui si intende raggiungerli. 

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Complimenti e buon lavoro a Rosanna Degiovanni, eletta garante dei detenuti del comune di Fossano (Cn)

Gio, 04/09/2015 - 16:18
09/04/15

Dichiarazione di Igor Boni e Giulio Manfredi, presidente e segretario dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta:

"Dopo Torino, Ivrea, Asti e Vercelli si aggiunge un nuovo garante comunale che potrà collaborare a creare un coordinamento tra i garanti comunali a supporto dell'azione del garante regionale, volta alla soluzione dei tanti problemi presenti nelle strutture carcerarie piemontesi. Questa buona notizia segue quella della prossima attivazione del garante nazionale dei detenuti che dovrà monitorare una situazione che riprende a peggiorare dal punto di vista del sovraffollamento, dopo un periodo di miglioramento. Il rispetto dei diritti dei detenuti e degli agenti di polizia penitenziaria passa dalla necessità di aprire le porte delle strutture penitenziarie, facendo uscire le informazioni necessarie affinché la politica - e chi ne ha competenze e responsabilità - possa assumere decisioni che vadano nel senso di alleviare le sofferenze e di avvicinarsi a quanto previsto dalla nostra Costituzione, sulla funzione rieducativa del carcere e sulla necessità di utilizzare il lavoro dei detenuti come principale strumento di reinserimento sociale".

"Rosanna Degiovanni ha dimostrato in tanti anni di impegno che tutto questo si può fare e che vale la pena spendersi per i meno garantiti".

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Opg: Un anno di tempo per trasferire gli internati da Montelupo Fiorentino. Regione Toscana inadempiente, commissariamento necessario e urgente

Gio, 04/09/2015 - 16:08
09/04/15

Dichiarazione di Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, Presidente e Segretario dell’associazione radicale “Andrea Tamburi”:

"Di male in peggio. Apprendiamo dalla stampa che occorrerà almeno un anno di tempo per trasferire gli internati dall’OPG di Montelupo al carcere Gozzini di Firenze: un anno di tempo per adeguare il carcere fiorentino e trasformarlo in un fantasioso 'centro di eccellenza per la salute mentale', indire la necessaria gara di appalto, assumere infermieri specializzati e trovare una sistemazione ai detenuti in regime di semi-libertà del Gozzini. Ci chiediamo, non senza stupore, ma dove era la Regione Toscana negli ultimi due anni?".

"La Legge 81 del 2014, infatti, aveva indicato in tempo e disposto quanto necessario per chiudere gli Opg, sia deistituzionalizzando gli internati con programmi individualizzati di inserimento sociale, sia abrogando gli 'ergastoli bianchi', sia prevedendo strutture residenziali alternative".

"Ribadiamo la nostra contrarietà a scelte che comportano l’impiego di strutture carcerarie, pur adeguate strutturalmente, per il trasferimento degli internati. E riteniamo inaccettabile il tempo previsto di un anno per adempiere, benché in maniera non consona, agli adempimenti di legge: forse non è chiaro, ma ogni giorno trascorso in OPG da parte di un internato è una violazione della legge 81. Fin dalla cosiddetta 'Legge Marino' (Legge del 17 febbraio 2012), è stata prevista la nomina del Commissario (in sostituzione) per inerzia delle Regioni. Ci sembra che questo sia proprio il caso della Regione Toscana".

Per informazioni contattare Maurizio Buzzegoli (3382318159).

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Rom, Magi: i campi rom convengono elettoralmente a Salvini. Chiusura è obbiettivo UE

Mer, 04/08/2015 - 17:45
08/04/15

Giubileo non sia strage di diritti e risorse economiche come nel 2000


Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma

Matteo Salvini celebra a suo modo la Giornata internazionale dei Rom e Sinti proponendo di "radere al suolo tutti i campi", ma il segretario del Carroccio dimentica - o vuol dimenticare - che il sistema dei campi tipicamente italiano è stato legittimato e rafforzato per effetto del decreto con cui nel 2008 il ministro leghista Maroni dichiarò “l’emergenza nomadi”, poi bocciato dal Consiglio di Stato. Quel decreto non ha risolto nulla, ha però permesso di creare un clima di allarme sociale assai fertile per chi come la Lega, oggi come ieri, brandisce il tema della sicurezza come arma elettorale. I campi rom, infatti, convengono a molti: a chi li gestisce con appalti milionari e a chi macina voti e consenso speculando sull'esasperazione sociale
La verità è che la chiusura dei campi non è un punto programmatico della Lega, ma un obiettivo fissato dalla Commissione europea e recepito nel 2012 dal Governo italiano con la Strategia nazionale di inclusione. Per raggiungerlo bisogna confrontarsi con altre città europee, dove modelli alternativi sono stati realizzati con successo anche grazie a quei fondi strutturali di cui il nostro Paese non fa nemmeno richiesta. E' questa la strategia che come Radicali proponiamo a partire dalla Capitale, dove al sindaco Marino abbiamo presentato un piano di conversione delle risorse pubbliche impiegate per i campi in percorsi concreti di inclusione abitativa e lavorativa. Solo così si potrà uscire da un sistema fallimentare e illegale, senza cadere nei tranelli leghisti né buttare ancora il denaro dei cittadini in operazioni di pulizia straordinaria, come si rischia di fare in vista del prossimo Giubileo. Nel Duemila, con la scusa di “ripulire” la città, si spesero un sacco di soldi per sgomberare i piccoli campi informali e costruirne di nuovi, enormi e costosissimi, ai limiti della città. E' necessario vigilare perché il Giubileo della Misericordia di Papa Bergoglio non si trasformi in una nuova strage di diritti e risorse economiche.  

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Fecondazione/ricerca scientifica, Ass. Coscioni: sì a ricerca sugli embrioni e diagnosi pre-impianto: petizioni al Parlamento in attesa della sentenza del 14 aprile

Mer, 04/08/2015 - 15:20
08/04/15

 

 

Presentate oggi al Senato le due petizioni lanciate da giuristi e scienziati per consentire la ricerca sugli embrioni e l'accesso dei malati non sterili alla fecondazione assistita, in attesa della Corte costituzionale del 14 aprile.

 

Comunicato stampa dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

 

Il prossimo 14 aprile la Corte Costituzionale deciderà sul divieto della legge 40 del 2004 sulla Procreazione Medicalmente Assistita che vieta l’accesso alle tecniche a coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche. Successivamente si pronuncerà sul divieto di ricerca sulle cellule staminali embrionali.   Questo l’oggetto di discussione del convegno al Senato, organizzato dall’Associazione Luca Coscioni, dal titolo “Staminali e fecondazione assistita: evoluzione giurisprudenziale de diritti della persona”.    Dichiara Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni:   "La Corte costituzionale si appresta a decidere su temi fondamentali come la ricerca sugli embrioni e l'accesso alla fecondazione assistita di pazienti non sterili. Qualunque sia la decisione della Corte, il Parlamento italiano potrebbe in ogni caso intervenire per rimuovere divieti che danneggiano la ricerca e la salute. Il ruolo della Corte Costituzionale e dei tribunali è stato fino ad ora determinante ma ora tocca la legislatore riformare la legge e dare vita ad una normativa più laica e liberale. Questo il motivo delle due petizioni al Parlamento che oggi lanciamo (PETIZIONI). La prima, a mia prima firma, chiede al Parlamento italiano ed al Governo di presentare ed approvare le necessarie proposte legislative e regolamentari al fine di garantire l'accesso alla fecondazione assistita per le coppie non sterili affette da patologie genetiche e cromosomiche. Come hanno mostrato gli esperti di fecondazione assistita e diagnosi preimpianto presenti oggi al convegno tante persone affette da invalidanti patologie genetiche. Se il divieto di accesso alla DGP per le coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche venisse cancellato, sarebbero dunque migliaia le coppie che potrebbero tentare di procreare un bambino sano,  evitando la trasmissione della malattia ed eliminando il rischio dell’aborto terapeutico. Marco Cappato ha aggiunto "10 anni fa il comitato promotore referendum per abolire la legge 40 era sostenuto da gran parte dlla sinistra, DS e CGiL; oggi molti di loro sono Parlamentari e membri di Governo: mi auguro che colgano l'occasione di questo incontro per unirsi alla nuova fase di questa campagna che noi non abbiamo mai abbandonato".

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Difesa, Comellini e Turco: a luglio partono i contingenti per la Libia e Somalia? Chi ha deciso che siamo in guerra?

Mer, 04/08/2015 - 14:08
08/04/15

 

Dichiarazione di Luca Marco Comellini, Segretario del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm) e Maurizio Turco, già deputato radicale, cofondatore del Pdm:

 

“Abbiamo appreso che numerosi reparti dell'Esercito si stanno preparando per partire, presumibilmente nei mesi di giugno e luglio prossimi, per andare in missione in Somalia e Libia. Come si dice in gergo militare stanno facendo “l'amalgama” cioè l'approntamento per la missione, preparando personale, mezzi e soprattutto armamento pesante.   Non ci risulta che il Parlamento abbia autorizzato qualche missione in quei paesi ad eccezione di quella denominata “EUTM Somalia” per un numero complessivo di 73 militari con compiti di addestramento del personale delle forze armate somale come prevista dal decreto-legge 7/2015.   Riteniamo che la senatrice Roberta Pinotti debba recarsi con la massima urgenza in Parlamento per informare, oggi e non domani, gli italiani sulla reale situazione delle missioni all'estero e su quali siano le ragioni delle operazioni militari di “approntamento” attualmente in corso”.    

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Tortura: Bernardini,basta con la macelleria del diritto all'italiana. Bernardini prosegue sciopero della fame (oggi 34° giorno). Da mezzanotte Pannella in sciopero della sete

Mar, 04/07/2015 - 15:09
07/04/15

Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani in merito alla sentenza della Corte dei Diritti umani di Strasburgo relativa ai fatti accaduti durante il G8 di Genova del 2001:

“Ancora una volta, e questa volta all'unanimità, i giudici della Corte di Strasburgo hanno affermato che la Repubblica italiana ha violato l'articolo 3 della convenzione sui diritti dell'uomo che sancisce che
"Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti". Lo stesso articolo per cui l'Italia era stata condannata nel gennaio del 2013 con la sentenza pilota Torreggiani.

Non solo la Corte di Strasburgo ha stabilito che quanto accaduto nella caserma Diaz di Genova deve essere considerato "tortura", ma nella sentenza i giudici sono andati oltre sostenendo che se i responsabili non sono mai stati puniti è a causa dell'inadeguatezza delle leggi italiane che, quindi, devono essere cambiate.

Secondo la Corte, la mancata identificazione degli autori materiali dei maltrattamenti dipende in parte “dalla difficoltà oggettiva della procura a procedere a identificazioni certe, ma al tempo stesso dalla
mancanza di cooperazione da parte della polizia”. Nella sentenza si legge inoltre che la mancanza di determinati reati non permette allo Stato di prevenire efficacemente il ripetersi di possibili violenze da
parte delle forze dell'ordine. Come Radicali, nella scorsa legislatura, avevamo presentato delle proposte di legge per l'identificazione delle forze dell'ordine e, naturalmente, anche per l'introduzione del reato di tortura nel codice penale. Un'introduzione che osservi il dettato della Convenzione delle Nazioni unite sulla tortura del 1984 ratificata dall'Italia nell'88 e non il compromesso al ribasso adottato dal Senato che de-tipicizza il reato e arriva a imporre l'ergastolo se la “tortura” provoca la morte del torturato.

Invito i componenti della Commissione giustizia della Camera, oltre che naturalmente il Ministro Orlando, a leggere con attenzione le motivazioni della sentenza della Corte europea dei diritti umani sia per quanto riguarda la codifica del reato di tortura, tipico delle forze dell'ordine, sia, più in generale, per il modo con cui il nostro paese viola la propria legalità costituzionale e i propri obblighi internazionali. Per denunciare tutto ciò, e accompagnarlo con proposte concrete di riforma, continuo con il mio sciopero della fame al quale da oggi si unisce anche Marco Pannella con uno sciopero anche della sete.

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