Radicali Italiani
Radicali Milano: La becera memoria corta degli Italiani: il 25 Aprile "de noantri"
Si sa: gli italiani hanno la memoria corta e, anche quando si ricordano qualcosa, lo fanno secondo un malato processo mentale di maggiore o minore convenienza. Non si fermano davanti a niente e nessuno e, se qualcuno lo fa loro notare, la risposta inizia sempre con un "Sì, ma..."
Il 25 aprile 2015, 70° Anniversario della Liberazione dal Nazifascismo, l'intero Paese – dal sindaco del più sperduto paesino a quelli novelli delle città metropolitane, passando per il Presidente della Repubblica – sarà di Tricolore fasciato a commemorare la data simbolo della nostra Rinascita Democratica: l'Italia tutta si stringerà alla propria bandiera in una delle rarissime occasioni in cui si può riconoscere un qualche ideale di Nazione. Cosa buona e giusta, sì, ma...
Non bisogna essere uno storico di professione, bastano i basilari ricordi scolastici di ognuno, per riuscire a farsi tornare alla mente quella frase che compare su tutti i libri di storia "L'Italia fu liberata (anche) dalle Forze Alleate...". Ecco, c'è un colpevole vuoto di memoria che si protrae da anni, almeno qui, in quella Milano Medaglia d'Oro della Resistenza, da oramai un lustro governata dalle forze di sinistra che, almeno sulla carta, dovrebbero essere le più sensibili a un tema così delicato: in quasi 5 anni di mia permanenza alla Segreteria di Radicali Milano, non una volta abbiamo visto la presenza delle massime autorità cittadine al Cimitero di Guerra del Commonwealth al Parco di Trenno, dove sono sepolti oltre 400 Soldati Alleati che, anche e forse soprattutto loro, hanno contribuito alla nostra liberazione. Basterebbe solo pensare che fu grazie alle Forze Alleate Angloamericane, al sacrificio di uomini che combatterono per un Paese non loro – un prezzo pagato con la vita – che l'Europa intera non fu costretta a parlare tedesco come lingua comune e che fu grazie alla lungimiranza, anche se mirata, degli Americani che, grazie allo European Recovery Program (il Piano Marshall) l'Europa e l'Italia poterono risollevarsi dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale.
Che questa assenza sia colposa, o peggio, dolosa, non spetta a noi dirlo, perché noi Radicali, perché l'Associazione Enzo Tortora Radicali Milano nella fattispecie, noi Radicali ci siamo, ci siamo sempre stati e mi sento di dire ci saremo sempre, quasi accomunati noi con questi soldati, da quella strana voglia di dimenticare che larga parte del Paese ha fatto propria e nella quale molti sembrano crogiolarsi.
Certo è che, in un caso o nell'altro, a questo becero vuoto di memoria deve essere dato termine, affinché venga ripristinata la verità storica e affinché le generazioni future comprendano che il 25 aprile non è la Festa delle sole forze partigiane e che la Liberazione dal Nazifascismo non fu, affatto, merito esclusivo delle forze della sinistra di allora e che le attuali forze della sinistra, così facendo, perpetuano un'infelice quanto pericoloso occultamento. Anche per questo, al Corteo della Manifestazione Nazionale in programma nel pomeriggio, l'Associazione Enzo Tortora e i Radicali Milanesi sfileranno ancora una volta insieme agli Amici della Brigata Ebraica.
Quindi, in questo 70esimo Anniversario della Liberazione, il nostro grazie per la nostra libertà vada in primo luogo ai soldati del Trenno – e a tutti gli altri 49.266 soldati alleati sepolti in Italia – dati della Commonwealth War Graves Commission - quasi sempre dimenticati dal programma ufficiale delle celebrazioni, e saremo orgogliosi di poter dire loro grazie davanti alla lapide del Sergente Paracadutista Allievo Ufficiale Rodolfo Marchiori, caduto per l'Italia a 20 anni, attraverso la presenza, a noi graditissima, del fratello Enrico e della sua famiglia, testimonianza vivente che la libertà è patrimonio di tutti e non di una parte.
Da: Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano
© 2015 http://www.radicalimilano.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=8043%3.... Tutti i diritti riservati
Bergiglio/Stefanini, Certi Diritti: inaccettabile l'atteggiamento del Vaticano
Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti Roma, 24 aprile 2014 «Con il no a Laurent Stefanini, cattolico praticante oltre che gay, Papa Francesco compie una pura e semplice discriminazione basata sull’orientamento sessuale del diplomatico nominato dall’Eliseo ambasciatore di Francia presso la Santa Sede». Lo dichiara Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Dirtti, che continua: «La scusa della legge sul matrimonio egualitario in vigore in Francia non regge poiché allora la Santa Sede dovrebbe rifiutare gli ambasciatori di ben 21 Paesi, dall’Argentina alla Nuova Zelanda. dal Canada alla cattolicissima Spagna e, forse, a breve anche di Irlanda e Stati Uniti». Guaiana conclude: «Se il Vaticano dovesse continuare a rifiutare Stefanini, la Francia dovrebbe rifiutarsi di nominare un altro ambasciatore e sospendere le relazioni diplomatiche con la Santa Sede».
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Gazprom accusata di posizione dominante e concorrenza sleale, finalmente!
La Commissione ha accusato formalmente Gazprom di "abuso di posizione dominante" per le sue pratiche commerciali nell’Europa centrale e orientale, con cui ha attuato una "politica dei prezzi sleale" e ha "ostacolato la concorrenza transfrontaliera" creando "barriere artificiali". L’azienda ha 12 settimane di tempo per rispondere ai rilievi dell’Antitrust europeo in quella che è la più importante procedura mai aperta nei confronti di una compagnia controllata da uno Stato.
"Sono più di 10 anni che denunciamo con ogni mezzo l'azione espansiva e scorretta di Gazprom che attua una politica dei prezzi nella quale si differenzia nettamente il costo a metro cubo in base al livello di amicizia con la Russia", hanno dichiarato Giulio Manfredi e Igor Boni, segretario e presidente dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta.
"Più volte abbiamo assistito a repentini innalzamenti del costo del gas in presenza di governi meno vicini a Mosca. Finalmente oggi anche la Commissione apre gli occhi e supera l'inerzia di questi anni denunciando apertamente il problema. La politica estera di stampo espansivo e violento di Mosca è fatta da anni con l'arma del ricatto energetico di Gazprom. Alexey Miller, che guida il gruppo, quando invita a considerare la peculiarità della situazione di Gazprom definendola 'entità di affari controllata dal Governo' non si rende evidentemente conto che questa affermazione risulta essere un'aggravante più che un'attenuante" hanno concluso i due esponenti radicali.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Opg. Lensi e Buzzegoli: Scongiurata l’ipotesi mini-opg al Gozzini di Firenze. Vittoria anche dei radicali fiorentini. Dopo questo gran pasticcio ribadiamo richiesta commissariamento Regione Toscana
Dichiarazione di Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, presidente e segretario della Associazione Radicale “Andrea Tamburi”:
"Finalmente il processo di superamento dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo sembra giunto a un momento decisivo. Nelle prossime ore la Regione Toscana dovrebbe annullare, in via definitiva, la decisione di trasferire gli internati psichiatrici al carcere a custodia attenuata Gozzini di Firenze. Un ripensamento saggio, frutto di una importante mobilitazione che ha visto in prima linea i radicali fiorentini, impegnati insieme alla segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, per scongiurare lo smantellamento di un’esperienza di eccellenza come Solliccianino e per il rispetto della legge 81 del 2014".
"Ringraziamo per la maturità dimostrata i detenuti del Gozzini e il vicepresidente della Camera dei Deputati, Roberto Giachetti (Pd) che ha presentato nei giorni scorsi una decisiva interrogazione sull’argomento".
"La nostra attenzione resta comunque altissima. Si parla, infatti, di realizzare la Rems toscana (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) nell’ex ospedale psichiatrico di Volterra. Occorre dunque vigilare affinché i tempi e le modalità per individuare le alternative di gestione del disagio psichiatrico che dà luogo a pericolosità sociale siano in sintonia con le disposizioni delle leggi 81 del 2014 e 9 del 2012".
"Ribadiamo quindi, a maggior ragione dopo il gran pasticcio del Gozzini, la richiesta che la Regione Toscana sia commissariata. Ancora la presa in carico degli internati psichiatrici da parte del Servizio Sanitario Regionale non è avvenuta e a questo punto ci sembra opportuno e necessario che il Governo nomini con urgenza un commissario in sostituzione (ad acta) così come previsto dalla legge 81. Ogni giorno che passa, infatti, dalla data del 31 marzo è un giorno in violazione di legge".
Per informazioni contattare Maurizio Buzzegoli 3382318159.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Divorzio breve, Certi Diritti: primo passo nella giusta direzione
Comunicato stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti.
Roma 23 aprile 2015 «La nuova legge sul divoro breve andrebbe chiamata separazione breve, ma è comunque un primo passo nella direzione giusta». Questo il commento di Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti. Preferivamo che la legge passasse senza che venisse stralciata in Senato la possibilità di saltare del tutto la fase della separazione per le coppie che lo richiedessero di comune accordo come avviene in Francia e Regno Unito, ma certo, sei mesi sono meglio dei tre anni che ci sono stati inflitti sinora. Un dato di preoccupazione più serio riguarda invece la previsione di poter sciogliere il vincolo matrimoniale in un anno in caso di conflittualità: considerato lo stato in cui versa la giustizia civile italiana, se si renderà necessario andare in tribunale, sarà difficile che questa tempistica venga rispettata. «A quarant’anni dall’ultima riforma del diritto di famiglia si preferisce andare avanti con piccole riforme settoriali che fanno poco e troppo tardi, quando si dovrebbe invece costruire una riforma complessiva del diritto di famiglia capace di soddisfare le esigenze di tutti, unificare finalmente le norme già esistenti in tema di diritto di famiglia e dare così luogo a un'unica e organica legislazione», conclude Guaiana.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Roma/Metro C, Magi: affermazioni deliranti. Delrio e governo dicano qualcosa.
Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani e consigliere comunale a Roma
C'è da sperare che il ministro Delrio - che appena assunto l'incarico ha rilasciato dichiarazionii molto chiare e dure sulle grandi opere e sulla Legge Obiettivo - legga le affermazioni deliranti circolate oggi su Metro C.
E' davvero imbarazzante assistere al rimpallo di responsabilità tra il consorzio di imprese che parla come fosse un semplicissimo appaltatore e non il Contraente generale (e quindi progettista ai sensi della legge Obiettivo) da una parte e dall'altra l'Amministrazione che finora ha condiviso tutte le scelte divenendo totalmente corresponsabile anziché tutelare l'interesse pubblico.
I costi, le varianti, la progettazione, sono temi su cui si continua a produrre confusione, ma che noi abbiamo approfondito e documentato in un esposto, a firma del sottoscritto e dell'ingegnere Antonio Tamburrino, che ricostruisce tutta la storia dell'opera e che in queste ore dovrebbe arrivare sulla scrivania del nuovo ministro delle Infrastrutture. Sono temi ben noti alla procura, all'Anac e alla Corte dei Conti.
Un rapido cenno solo sulla questione dei costi: 2 miliardi per arrivare a S. Giovanni a cui bisogna sommare poco meno di 1 miliardo per arrivare al Colosseo, da qui a piazza Venezia vanno aggiunti tra i 140 e 300 milioni, da Venezia a Ottaviano il presidente Omodeo Salè ci parla di altri 1,3 miliardi e siamo quindi a circa 4,5 miliardi! A questa cifra vanno aggiunti i costi per arrivare a piazzale Clodio (presumibilmente non meno di 700 milioni).
Si confrontino queste cifre con i 2,7 miliardi che, da contratto, dovevano consentire alla metro C di arrivare fino a piazzale Clodio e includevano circa 500 milioni per gli interventi nell'area archeologica e per la realizzazione della "stazione-museo archeologica" completamente stralciata e si considerino, poi, tutte le stazioni centrali che sono magicamente scomparse e gli oneri ulteriori a carico dell'Amministrazione riconosciuti con l'Atto attuativo del settembre 2013 e che avranno effetti anche sulle tratte successive. Si comprende l'imbarazzo e si comprende che comincino a volare gli stracci. Forse è il caso che il governo dica qualcosa.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Nomine direttori Asr. Manfredi: Per la prima volta in storia sanita' piemontese cittadini conoscono i nomi della rosa candidati
Il caso “Thomas Schael”: da controllore a controllato?
Dichiarazione di Giulio Manfredi, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Ho forti perplessità sulla regolarità della procedura di selezione dei 50 candidati fra cui la Giunta regionale nominerà lunedì 16 direttori generali di aziende sanitarie. Il bando di concorso non prevedeva i paletti posti poi dalla troika che ha esaminato i 254 candidati. Su questo sono stati presentati ricorsi. Si vedrà.
Una cosa va comunque riconosciuta all'Assessore Saitta; per la prima volta nella storia della sanità piemontese, i cittadini possono conoscere prima delle nomine i nomi dei papabili, possono esaminare le biografie e le storie dei 50 candidati rimasti e magari permettersi di avanzare riserve, critiche, obiezioni. Io lo faccio subito rispetto alla candidatura di Thomas Schael, consulente di Agenas presso l'Assessorato regionale alla Sanità. Nulla da dire sulla sua professionalità, esperienza e capacità; tutto da eccepire rispetto ad una patente situazione di “controllore” che rischia di divenire da un giorno all'altro “controllato”.
Fatte le debite proporzioni, è come se un membro della Troika europea che sta monitorando la Grecia fosse nominato da un giorno all'altro da Tsipras ministro del Tesoro o della Sanità ellenica. Forse la Grecia ne avrebbe giovamento, ma l'inopportunità di una tale nomina è tale che non si pone neppure il problema.
Invece in Piemonte il problema esiste perché la candidatura Schael esiste e molti la danno per favorita. Mi auguro che l'Assessore Saitta e l'intera Giunta regionale valutino appieno l'inopportunità di una tale scelta.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Cassazione, Certi Diritti: bene sospensione del divorzio imposto a persone trans. Matrimonio egualitario unica soluzione equa e giusta.
font-family:"Helvetica","sans-serif"">Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti
font-family:"Helvetica","sans-serif"">«A tre giorni dalla manifestazione, organizzata dall'Associazione Radicale Certi Diritti, di decine di coppie davanti a Montecitorio per il matrimonio egualitario, la Cassazione fa prevalere la ragionevolezza, ora spetta al Parlamento fare altrettanto rispettando le varie sentenze delle più alte corti italiane».
font-family:"Helvetica","sans-serif"">Questo il commento a caldo di Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, alla sentenza 8097/2015 della Corte di Cassazione, per la quale rimane valido a tutti gli effetti il matrimonio di una coppia eterosessuale anche nel caso in cui uno dei due coniugi cambi la sua identità sessuale.
font-family:"Helvetica","sans-serif"">«La Suprema Corte definisce «assenza radicale di tutela» la situazione in cui una coppia si troverebbe se venisse loro imposto il divorzio per il cambio di sesso di uno dei coniugi. Un’assenza radicale di tutela è anche la situazione in cui si trovano migliaia di coppie omosessuali italiane. Il Parlamento può decidere di limitarsi a stemperare quest’assenza radicale di tutela, o di approvare una legge che, come chiede la Corte, «tuteli adeguatamente diritti ed obblighi». Inutile dire che l’unica tutela adeguata è quella che apra l’istituto del matrimonio civile anche alle coppie dello stesso sesso. Solo così le due Alessandre, che ringrazio per la determinazione con cui hanno portato avanti questa battaglia, potranno «conservare il riconoscimento dei diritti e doveri conseguenti al vincolo matrimoniale». Ogni altra soluzione rappresenterebbe, se non una cancellazione, un’inaccettabile diminutio di tali diritti e doveri».
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Ostia, Radicali: si fermi il S.U.A., sì a variante al piano regolatore e poi nuovo PUA
Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali italiani e Consigliere Comunale a Roma, e Alessandro Capriccioli, Segretario di Radicali Roma
Da molti anni seguiamo le vicende di illegalità e cattiva amministrazione che hanno devastato il lungomare di Roma, e sin dall'inizio di questa consiliatura abbiamo messo a disposizione del sindaco Marino e della sua giunta le nostre conoscenza e le nostre iniziative che ci hanno portato a presentare solo dal 2013 tre esposti alla Procura di Roma e due denunce alla Commmissione europea.
Ora che l'interesse per Ostia e il suo mare è divenuto politicamente "di moda" è necessario mettere in guardia chi, per fretta o mancanza di tempo, non ha approfondito la materia da errori che si rischia di far compiere all'amministrazione.
Lo strumento urbanistico collegato al Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA) è assolutamente da respingere perché rappresenta una sanatoria dell'esistente con premialità di cubature regalate a chi acconsente all'apertura dei varchi.
Non a caso questo SUA è sempre stato ben visto dai concessionari.
Inoltre con questo atta si continua a non vedere che la prima cosa da fare per riqualificare gli arenili di Roma procedendo in modo coerente dal punto di vista amministrativo è una variante al Piano Regolatore Generale che riconosca il giusto regime urbanistico alle aree in concessione, come avviene in tutti i comuni italiani che affacciano sul mare. Attualmente invece la destinazione urbanistica assegnata è "Verde pubblico e servizi pubblici di livello locale", assolutamente incompatibile con le attività svolte su quelle aree e con il regime concessorio che le interessa. Su questo abbiamo già praparato una interrogazione all'assessore Caudo.
Gli obiettivi che corrispondono alle esigenze dei cittadini sono chiari: libero e gratuito accesso da tutti gli ingressi delle concessioni ed effettivo diritto alla balneazione; aumento delle superfici delle spiagge libere; riconquista della visibilità del mare; messa a gara delle concessioni. La possibilità di raggiungerli davvero dipende dalla capacità di perseguire una efficacie azione amministrativa e non seguire tentazioni di compromesso.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Legge Trasparenza compie due anni. Boni e Manfredi: Rendere fruibili dati ai cittadini incentivando feedback con amministrazioni. Radicali danno i numeri sui comuni piemontesi: novaresi promossi, alessandrini bocciati
Il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) è entrato in vigore esattamente due anni fa, il 20 aprile 2013.
Igor Boni e Giulio Manfredi (presidente e segretario Associazione Radicale Adelaide Aglietta):
"A due anni dalla sua entrata in vigore occorre fare il tagliando alla legge sulla trasparenza, verificandone luci ed ombre. Sicuramente tutti i cittadini hanno ora a disposizione una mole di informazioni sulle amministrazioni pubbliche mai avuta in passato; si tratta di rendere fruibili al massimo tali dati al singolo cittadino, che rischia di rimanerne schiacciato e annichilito.
Prova ne sia il numero irrisorio di “accessi civici” (richieste di pubblicazione sui siti istituzionali di dati mancanti ) presentati dai cittadini piemontesi nel 2014 all’amministrazione regionale: solo 7 (sette) , di cui 2 (entrambi respinti) per il Consiglio Regionale e cinque per la Giunta Regionale. Dei sette accessi civici totali, due erano stati promossi dai radicali.
Occorre rendere i siti web istituzionali meno respingenti e più interessanti, fornendo la tracciabilità dei processi decisionali che, per esempio, hanno portato alla nomina di Tizio nella partecipata X e di Caio nella partecipata Y. Non basta più adempiere pedissequamente le norme della legge sulla trasparenza; occorre dimostrare pubblicamente l’efficienza delle scelte compiute. Occorre in sostanza evitare che tutta la mole di informazioni da fornire non divenga semplicemente un adempimento burocratico ma sia uno strumento di conoscenza e di miglioramento dell'efficienza.
Dulcis in fundo, resta la questione della tante amministrazioni pubbliche ancora inadempienti. Noi radicali abbiamo verificato che in Piemonte quasi 100 comuni su 1206 sono totalmente o quasi totalmente inadempienti (il record negativo lo detiene la provincia di Alessandria con il 20 per cento di comuni che non pubblicano quanto dovrebbero nella sezione "Amministrazione trasparente", il record positivo lo detengono i comuni del Novarese che rispettano tutti la legge).
Chiediamo alla Regione Piemonte, che ha gli strumenti e il personale per farlo, di aiutare i piccoli Comuni a fornire ai loro cittadini le informazioni dovute e a tutte le amministrazione di attivarsi per risolvere questa violazione di legge al più presto.
Ogni cittadino può verificare l'adempienza ai dettati di legge della propria amministrazione o di altri enti pubblici o società pubbliche su questo sito.
Istruzioni per verificare se il tuo comune attua la legge sulla trasparenza
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Comitato nazionale di Radicali Italiani: tutti i documenti
approvata con 11 voti favorevoli, 7 contrari e 16 astenuti.
Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma il 17, 18 e 19 aprile 2015
prende atto di quanto denunciato nella sua relazione dalla Segretaria del Movimento riguardo alle condizioni di illegalità in cui continua a versare (nonostante la diminuzione della popolazione detenuta) il sistema penitenziario italiano e l’amministrazione della giustizia civile, penale e amministrativa con il carico paralizzante e anticostituzionale di oltre 10 milioni di procedimenti pendenti;
chiede che l’analisi contenuta nella sua relazione sia messa online e diffusa in quanto esamina, attraverso i dati forniti mensilmente dal Ministero della Giustizia, l’efficacia o meno degli innumerevoli provvedimenti – spesso inopinatamente definiti “svuota-carceri” -varati negli ultimi 5 anni;
RISORSElo stato di illegalità del sistema penitenziario italiano è evidenziato non solo dal fatto che ben 58 carceri continuano ad avere un sovraffollamento che va dal 130 al 200% ma, soprattutto, dall’aver assunto i “3 metri quadrati” a disposizione di ogni detenuto quale parametro di conformità all’esecuzione di una pena legale, in dispregio della sentenza Torreggiani; dall’aver proceduto a vere e proprie “deportazioni” della popolazione detenuta allontanando i reclusi dalle loro famiglie o da positivi – e rarissimi - percorsi di reinserimento sociale; dalla mancata assicurazione delle cure sanitarie oltre che dai quasi inesistenti percorsi individualizzati di trattamento di lavoro e di studio; per non parlare dei truffaldini rimedi preventivi e risarcitori voluti dalla sentenza Torreggiani e negati nei fatti alla quasi totalità dei carcerati che hanno subito sistematicamente per anni trattamenti inumani e degradanti; e, da ultimo, alla beffarda mancata chiusura degli OPG che continuano, nonostante i termini di legge, a detenere illegalmente internati che avrebbero dovuto essere destinati a “residenze” sanitarie oggi pressoché inesistenti o non corrispondenti ai parametri di legge;
ribadisce con forza la scelta politica della mozione del Comitato di gennaio che ha ritenuto essenziale ed istituzionalmente necessario fare proprio il messaggio presidenziale di Giorgio Napolitano ponendolo al centro dell’iniziativa politica del Movimento;
ringrazia perciò i militanti e dirigenti radicali Marco Beltrandi, Paola Di Folco, Lucio Bertè, Giuseppe Candido, Claudio Scaldaferri, Maurizio Bolognetti e Vittoria Bolettieri, i quali hanno consentito alla segretaria Rita Bernardini di poter sospendere il suo sciopero della fame -dopo 38 giorni per motivi salute- finalizzato come il Satyagraha di Marco Pannella, a richiamare gli improcrastinabili obblighi di riforma strutturale della Giustizia, a partire da un provvedimento di amnistia e indulto che includa anche un’amnistia mirata per gli imputati di reati legati alle sostanze stupefacenti leggere sottoposti oggi, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato la legge Fini – Giovanardi, a pene edittali minime e massime notevolmente inferiori da quelle previste dalla famigerata legge che aveva equiparato i derivati della cannabis alle droghe pesanti;
Ritiene, infine, che il movimento debba proseguire e intensificare la strada dell’azione nonviolenta e quella della disobbedienza civile per la legalizzazione immediata della cannabis, oggi richiesta anche dalla Direzione Nazionale Antimafia e perseguita dall’intergruppo parlamentare promosso da Benedetto Della Vedova.
Rita Bernardini
ALLEGATI
Mozione generale di Rita Bernardini
approvata con 11 voti favorevoli, 7 contrari e 16 astenuti
Mozione particolare a prima firma Giuseppe Alterio
approvata con 27 voti a favore, 2 contrari e 1 astenuti
Mozione particolare a prima firma di Matteo Ariano
accolta con 21 voti a favore, 1 contrari e 6 astenuti
Mozione particolare a prima firma di Antonella Casu
accolta con 32 voti a favore, 1 contrari e 2 astenuti
Mozione particolare a prima firma di Fabrizio Cianci
accolta con 19 voti a favore, 7 contrari e 7 astenuti
Mozione particolare a prima firma di Fabrizio Ferrante
accolta con 16 voti a favore, 10 contrari e 11 astenuti
Mozione particolare a prima firma di Leonardo Jhonson Scandola
accolta con 20 voti a favore, 7 contrari e 8 astenuti
Raccomandazione a firma di Alfredo Pauciulo
accolta con 18 voti a favore, 1 contrari e 5 astenuti
Amianto. Strage silenziosa. Il clamoroso ritardo a 23 anni dal varo della legge nazionale. Smaltito solo l'1 per cento. Non se ne parla da anni, eppure si muore ancora
Una vera e propria strage in corso da decenni e migliaia di vittime: parliamo dell'amianto, un problema tutt'altro che risolto.
Attualmente le morti da amianto sono oltre 1000 l'anno, si parla di una stima che però non tiene conto dei tanti siti non censiti, dato che ad oggi solo il 30% dei luoghi contaminati è entrato in un censimento. E non si parla solo di lavoratori, l'amianto è dappertutto: edilizia abitativa, pubblica, coperture e persino acquedotti.
Una fibra sottilissima, 1300 volte più piccola di un capello umano, che può essere letale se inalata anche solo una volta. In questo clima di silenzio gli unici ad aver mostrato l'intenzione (anche coi fatti) di voler cambiare le cose sono i giornalisti di Wired che, oltre ad una splendida inchiesta, portano avanti sul proprio sito la battaglia pubblicando tutti i dati disponibili.
Dunque, lo Stato latita, la politica pure e nel panorama dell'informazione l'unica testata che affronta il problema è Wired. I passi da fare sono tanti: servono un censimento, un'adeguata campagna informativa, una giustizia giusta e interventi importanti. Ma per pensare di arrivare ad un obiettivo bisogna iniziare a lavorare sodo: in stile radicale, i campi di battaglia saranno i marciapiedi con i banchetti, prima, e il parlamento successivamente.
Almeno questo è ciò che ci si aspetta dopo che gli Ecoradicali, la più giovane associazione della Galassia Radicale, hanno sollevato il problema. Che questo gruppo sia speranza e contagi il resto della Galassia fino a giungere al cuore dei tanti ambientalisti del Paese. In occasione del Comitato Nazionale che si aprirà oggi, inizieremo ad avanzare le prime proposte per risolvere una situazione di grave ritardo a 23 anni dal varo della Legge quadro nazionale (Legge 27 marzo 1992, n. 257).
Sulla base dell'ultima indagine condotta dal ministero della Salute per mezzo dei suoi osservatori epidemiologici, ad oggi sappiamo che nel nostro Paese vi sono 12 siti di interesse nazionale caratterizzati dalla presenza di amianto, accanto a 34.000 luoghi rubricati come pericolosi (secondo una scala di pericolosità: 373 di essi sono nella I classe, quella di maggior rischio. Al 2009 erano state bonificate circa 379 mila tonnellate di amianto-cemento (prevalentemente in appositi impianti situati in Germania), ma secondo lo studio sarebbero ancora ben 32 milioni le tonnellate presenti sul territorio, pari al 99 per cento del totale prodotto in Italia.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Leinì (TO). Nasce un cimitero (abusivo) e muore un'azienda. Su “Le Iene” il caso sollevato dai Radicali nel 2011. Chi paga i danni?
Su “Le Iene” del 9 aprile scorso è stato mandato in onda un servizio approfondito sul caso dell’Azienda Sert SrL di Leinì (TO) dell’imprenditore Riccardo Rastrelli, costretta alla chiusura causa edificazione (a quanto risulta abusiva) del nuovo cimitero di Mappano in territorio comunale di Caselle (To). L’Azienda, nata nel 1921, era adibita alla costruzione di “catene di montaggio”.
L’edificazione del cimitero nel 2009 è avvenuta all'interno della fascia di rispetto stabilita per legge in 200 metri e ha di conseguenza comportato per l’azienda due vincoli prima inesistenti: l’incompatibilità a livello di rumore tra l’attività produttiva e il cimitero e l’inedificabilità, il che vuol dire impossibilità di costruire o modificare quanto esistente. Tali nuovi vincoli hanno condotto al fallimento dell’azienda.
I Radicali hanno sollevato il caso nel 2011 tramite Radio Radicale e con una interrogazione scritta (prima firma On. Marco Beltrandi, n. 4/12012 del 19/05/2011) indirizzata all’allora ministro del Lavoro Elsa Fornero. Interrogazione che, malgrado 12 (dodici!) solleciti, non ha avuto mai risposta.
Dichiarazione di Igor Boni (Presidente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta):
“È una vicenda che ha dell’incredibile ma è anche tragica. 50 famiglie e un’azienda storica sono stati buttati sul lastrico per colpa di quello che a tutti gli effetti pare un abuso edilizio del comune di Caselle, che ha costruito senza autorizzazione il nuovo cimitero, fregandosene bellamente delle conseguenze. La Regione, che avrebbe dovuto controllare il processo autorizzativo, non l’ha fatto. L’Asl che avrebbe dovuto rilasciare l’autorizzazione non l’ha rilasciata ma il Comune è andato avanti lo stesso.
Nell’era della crisi sapere che un’azienda in crescita ha dovuto chiudere per questi motivi fa rabbia e non può essere accettato. Le Iene hanno avuto il grande merito di far emergere il caso a livello nazionale. Ma ora una domanda sorge spontanea: CHI PAGA I DANNI?”
Link al servizio delle "Iene": http://www.iene.mediaset.it/puntate/2015/04/09/pelazza-nasce-un-cimitero-muore-una-fabbrica_9404.shtml
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Nozze Gay/Certi Diritti: il 18 aprile dalle 14.00 davanti a Montecitorio ricorderemo il 5° anniversario della sentenza 138/2010 della corte costituzionale
Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti
"Il 18 aprile dalle 14:00, in occasione del quinto anniversario della sentenza 138/2010 della Corte Costituzionale, saremo davanti a Montecitorio con il gruppo di coppie dello stesso sesso Affermazione Civile, tutte le associazioni e i singoli favorevoli ad una riforma del Diritto di Famiglia che estenda il matrimonio civile a tutte e a tutti. La sentenza 138/2010 della Consulta, figlia della campagna di 'Affermazione Civile' - all'epoca seguita dall'Associazione Radicale Certi Diritti e da Rete Lenford - contiene, tra le altre cose importanti, un invito esplicito al Parlamento italiano a legiferare su questa materia." Lo annuncia Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti. "A distanza di ben 5 anni il Parlamento italiano è stato incapace di dare seguito al chiaro invito della Suprema Corte Italiana reiterato anche nel 2014 con la sentenza 170. Mentre sono ormai 14 gli Stati europei ad aver approvato il matrimonio egualitario (e dal 22 maggio diventeranno probabilmente 15 grazie al voto referendario in Irlanda) e 21 a riconoscere le unioni civili tra le persone dello stesso sesso, in Italia si è avviata solo quest'anno una discussione parlamentare sulle sole unioni civili. A partire dalla mobilitazione delle coppie, che su questa vicenda ci mettono la faccia e la propria vita, chiediamo quindi che il Parlamento si muova a dare seguito all'invito della Corte Costituzionale e, prima che si esprima anche la Corte di Strasburgo dove pure pende un ricorso, legiferi a favore del matrimonio egualitario, ed eventualmente di altre forme di riconoscimento della vita familiare non matrimoniale che siano aperte a tutte e tutti", argomenta Guaiana, che conclude: "ignorare una sentenza della Corte Costituzionale per 5 anni è indegno di un paese civile oltre che offensivo per milioni di cittadine e cittadini omosessuali. Speriamo di non doverci ritrovare a Montecitorio anche l'anno prossimo"! Hanno aderito fino ad ora: Associazione Radicale certi diritti Associazione Renzo e Lucio Intersexioni Comitato per i diritti civili delle prostitute Equality Italia Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni Agedo Amnesty International Gay Center Famiglie Arcobaleno Attivisti gay Harvey Milk onlus Spos* in fuga Avvocatura per i diritti LGBTI - Rete Lenford EsedomaniTerni Radicali italiani Associazione Luca Coscioni Gaynet Anddos Rete genitori rainbow Lista lesbica italiana La fenice gay Balloromo I mondi diversi Roma rainbow choir Arcigay Nazionale ArciLesbica Nazionale Circolo Mario Mieli Ore d'Aria Comitato Roma Pride Artci Cultura Lesbica Viterbo© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Convocazione Comitato di Radicali Italiani - 17/19 aprile 2015
Venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 aprile 2015 si terrà la seconda riunione del Comitato nazionale di Radicali italiani dopo il 13° Congresso del Movimento.
I lavori si svolgeranno presso la sede del Partito Radicale in via di Torre Argentina 76, a Roma.
Preghiamo di confermare la presenza inviando un’email a info@radicali.it.
Proposta di ordine dei lavori
Venerdì 16 gennaio 2015
16:00 Apertura dei lavori
Approvazione dell'ordine dei lavori
Relazione della Segretaria, Rita Bernardini
Relazione del Tesoriere, Valerio Federico
Avvio del dibattito generale
21:30 Chiusura dei lavori
Sabato 17 gennaio 2015
9:00 - 13:30 Dibattito generale
13:30 - 15:00 Interruzione per il pranzo
15.00 - 20:00 Dibattito generale
[a seguire, riunione della Direzione]
Domenica 18 gennaio 2015
9:00 Dibattito generale
[12:00 Termine per la presentazione dei documenti]
[13:00 Termine per la presentazione degli emendamenti]
Prosecuzione del dibattito generale, eventuali repliche della Segretaria e del Tesoriere
14.30 Dibattito e votazione sui documenti depositati
DOCUMENTI UTILI
- Statuto di Radicali italiani
- Regolamento del Comitato nazionale di Radicali italiani
- Mozione generale approvata dal Comitato nazionale del 16-18 gennaio 2015
- Mozione generale approvata durante il 13° Congresso di Radicali italiani
- I membri del Comitato nazionale 2015
Parco dello Stelvio. Lettera-appello EcoRadicali discussa in aula. Governo conferma lo smantellamento del più antico parco nazionale
Comunicato stampa dell'associazione ecologista "Ecoradicali":
"La lettera-appello per la salvaguardia del Parco Nazionale dello Stelvio, che EcoRadicali - Associazione Radicale Ecologista ha inviato al presidente del Consiglio Renzi il 29 marzo 2015, è arrivata in Parlamento. L'interrogazione parlamentare presentata dall’On. Gessica Rostellato e scritta con la collaborazione di EcoRadicali - Associazione Radicale Ecologista, è stata discussa in aula il 14 aprile".
"Grazie alla disponibilità dell'On. Rostellato, siamo riusciti a portare all'attenzione delle istituzioni la preoccupazione per lo smembramento del Parco dello Stelvio in tre unità separate e autonome, qualora il Governo dovesse ratificare l’intesa che, in febbraio, il ministero dell'Ambiente, la Regione Lombardia e le Province autonome di Trento e Bolzano hanno sottoscritto. La suddivisione minacciare la tutela dei valori ambientali e paesistici, anche in considerazione del fatto che si realizzerebbe un declassamento dello Stelvio da Parco nazionale a collage di parchi provinciali, determinando, per le norme vigenti, un alleggerimento dei vincoli di tutela. Si tratta di un intervento incompatibile con l'indirizzo comunitario promosso dalla Convenzione delle Alpi, sottoscritta dai Paesi alpini (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera) e dall'Ue. L'accordo sottoscritto, infatti, prevede la piena libertà, per le regioni e le province autonome, di decidere un proprio ente autonomo per la gestione del territorio e di deliberare autonomamente qualsiasi modifica, sia al piano del parco che al perimetro. Quest’anno lo Stelvio compirà ottant’anni: un anniversario importante che rischia di trasformarsi in una triste ricorrenza, se l’intesa verrà ratifica, perché cesserà di avere i requisiti per essere considerato parco nazionale".
La risposta del Governo, rappresentato dal sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo
La replica dell'interrogante Gessica Rostellato
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Marcello Pitta eletto rappresentante dell'Associazione Enzo Tortora presso il Comitato Nazionale di Radicali Italiani
Comunicato dell'Associazione Enzo Tortora Radicali Milano:
Marcello Pitta, già membro della Giunta di Segreteria di Radicali Milano nell'ultimo biennio, è stato eletto dall'Assemblea dei Soci, riunita in sessione straordinaria lunedì 13 aprile 2015, alla carica di Rappresentante dell'Associazione Enzo Tortora Radicali Milano in seno al Comitato Nazionale di Radicali Italiani, i cui lavori si aprono venerdì 17 p.v. nei saloni di Torre Argentina, in Roma.
Marcello Pitta, il quale vanta un background culturale tra i più invidiabili, leggendo soprattutto, i "Manoscritti economico-filosofici del 1844", è divenuto marxista: per avere colto grazie a quel testo l'identità di individuo e genere e per averne considerato - galileianamente - l'ipotesi che la liberazione del proletariato industriale fosse la liberazione dell'umanità.
Si è laureato in filosofia del diritto con una tesi su "La famiglia in Marx ed Engels", il cui spunto essenziale si trova in una nota del terzo libro del Capitale e in Ancient Society di Morgan - oltre che nel famoso libro scritto da Engels, in supplenza del fraterno amico.
Marcello Pitta si avvicina ai Radicali Milanesi dopo aver letto "la Peste italiana", segue la vicenda delle firme false e partecipa alla campagna elettorale per Pisapia Sindaco: da allora Marcello ha sempre collaborato con la Tortora, non facendo mai venire meno il suo prezioso apporto non solo speculativo. Siamo convinti che saprà portare il suo ottimo contributo anche in seno al Comitato Nazionale di Radicali Italiani.
A lui, come terza carica dell'associazione, vanno i migliori auguri di buon lavoro da parte di Segretario, Tesoriere e di tutta l'Associazione Enzo Tortora Radicali Milano.
Vai alla pagina del comunicato su radicalimilano.it
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Sindaco di Sondrio firma per il riconoscimento della minoranza Rom e Sinti
Comunicato stampa dell'associazione Radicali Sondrio:
Continua l'iniziativa di Radicali Sondrio sulla proposta di legge a favore della minoranza Rom e Sinti e per l'istituzione del Registro dei testamenti biologici nel capoluogo: nuovo tavolo di raccolta firme sabato 18 aprile, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:30, a Sondrio in piazza Campello (lato sud chiesa).
Nel corso della prima uscita di sabato scorso, il Sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, ha firmato (foto allegata) per il riconoscimento della minoranza Rom e Sinti, così come il Consigliere provinciale Sandro Sozzani e la Consigliera comunale Floriana Valenti; quest'ultimi hanno anche sottoscritto l'appello sul testamento biologico, al quale ha dato il suo consenso anche il Consigliere comunale Andrea Massera.
Con oltre 12 milioni distribuiti in tutti i Paesi, Rom e Sinti sono la più grande minoranza europea. Non hanno una terra di riferimento, neppure l’India delle lontane origini, e diversamente da altre minoranze non avanzano rivendicazioni territoriali, quindi non hanno mai fatto guerre per per avere una patria, non hanno sedi di rappresentanza, sono cittadini del luogo nel quale vivono: rappresentano perciò il perfetto popolo europeo, ma ciononostante sono il popolo più discriminato d’Europa.
Presenti nel nostro Paese sin dal 1400, sono la minoranza storico-linguistica più svantaggiata e stigmatizzata nonostante gli obblighi internazionali e comunitari dell’Italia e gli interventi di numerose organizzazioni internazionali, tra cui il Consiglio d’Europa, l’OSCE e l’Unione europea. In Italia sono circa 150.000, per oltre la metà cittadini italiani, ma tuttavia continuano a essere considerati fondamentalmente come estranei e nomadi.
Anche per questa irriducibilità all’omologazione, le amministrazioni pubbliche hanno sempre perseguito una politica del contenimento e della marginalizzazione. Eppure la partecipazione di Rom e Sinti alla vita collettiva con il proprio contributo umano e culturale è necessario per superare l’esclusione di un popolo che ha attraversato secoli di discriminazione fino allo sterminio razziale e che non deve rimanere confinato nei ghetti fisici e spirituali, nei quali troppo spesso viene relegato destinandolo all’assistenza e non alla propria responsabilità".
"Il testo della proposta di legge intende tutelare il loro patrimonio linguistico-culturale con istituti analoghi a quelli previsti dalla legge del 1999 per tutte le altre minoranze, sanzionare le discriminazioni fondate sull'appartenenza ad etnie minoritarie in attuazione del principio costituzionale di eguaglianza, contrastare i pregiudizi nei confronti di questi gruppi sociali che sono causa della scarsa integrazione e della loro marginalizzazione sociale ed economica".
"Quanto al testamento biologico, sulla scia di 135 Comuni (fra cui Milano) e un'intera Regione (il Friuli Venezia Giulia), le 63 firme raccolte in poche ore sull'appello rivolto al Consiglio comunale sondriese testimoniano la volontà diffusa di responsabilizzare l’amministrazione pubblica nella ricezione e validazione gratuita dei biotestamenti al livello più vicino al cittadino, mandando così anche un messaggio molto chiaro al Parlamento in grave ritardo nell'affrontare la questione con una legge nazionale".
Contatti
Gianfranco Camero: gianfrancocamero@gmail.com - tel. 0342610141.
Piemonte , relazione garante Carceri. Manfredi: Centrodestra non ha nulla da dire. È già succube del “Salvini pensiero”?
Dichiarazione di Giulio Manfredi, segretario dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta:
"Il garante regionale delle carceri del Piemonte, Bruno Mellano, il 14 aprile ha tenuto in Consiglio Regionale la sua prima relazione sui primi dieci mesi di attività; una relazione ricca di dati e di spunti di riflessione sulla situazione delle carceri piemontesi. Mellano ha chiesto esplicitamente ai consiglieri presenti indicazioni, proposte, direttrici di lavoro".
"Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Andrissi e Batzella (M5S), Grimaldi (Sel) e Rossi (Pd). Il centro-destra ha fatto scena muta. Anche i consiglieri di chiara estrazione liberale come Gilberto Pichetto Fratin (Fi), non hanno nulla da dire, nulla da approfondire sull’argomento? Per esempio, sulla necessità liberale di assicurare dentro il carcere la stessa assistenza sanitaria assicurata ai cittadini liberi?".
"In modo consapevole o meno, tutto il centro-destra è già succube del 'Salvini pensiero', con i suoi punti cardine: 'Se uno è dentro qualcosa deve avere fatto' e 'Buttiamo via la chiave'?".
LEGGI LA RELAZIONE DEL GARANTE
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Regione Piemonte. Silvja Manzi nel comitato per i Diritti Umani. Manfredi: Nomina che vale tre volte
Dichiarazione di Giulio Manfredi, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:
"Il 14 aprile con 28 voti dei consiglieri del comitato dei Diritti Umani della Regione Piemonte, Silvja Manzi è stata nominata fra i 10 esperti in diritti umani. È una nomina che vale per tre".
"Vale come riconoscimento dell’apporto convinto e costante che i radicali hanno fornito in questi ultimi 15 anni sia alla nascita dell’Associazione per il Tibet (da cui il Comitato regionale dei diritti umani deriva) sia alle sue attività".
"Vale come riconoscimento per quanto Silvja Manzi ha fatto dal 1992 ad oggi, per ben 23 anni; scorrendo il suo curriculum non c’è che l’imbarazzo della scelta (cito solamente le due settimane trascorse nelle prigioni del Laos per avere semplicemente manifestato in piazza per la democrazia)".
"Vale come investimento su una persona che sicuramente può ancora dare tanto e potrà dare ancora di più se sarà consapevole fino in fondo delle sue capacità 'politiche'; un aggettivo che è ormai divenuto una parolaccia ma che rappresenta, invece, almeno per noi radicali, un talento prezioso, che va evangelicamente speso e non tenuto in serbo".
“MANZI STORY”
Nata a Foggia nel 1973, residente a Torino.
Da sempre attivista e militante per la promozione della democrazia e dei diritti umani, civili e politici nel mondo; ha maturato la propria esperienza come di seguito descritto.
Dal 1992 al 1999 ha collaborato con il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (ONG con Status Consultivo Generale di prima categoria presso il Consiglio economico e sociale-ECOSOC dell’ONU - www.radicalparty.org/it/chi-siamo), occupandosi, in particolare, di diritti per l’autodeterminazione dei popoli e tutela delle minoranze nei Paesi della ex-Jugoslavia, di promozione dei diritti umani in Tibet, lottando contro ogni forma di discriminazione razziale, politica, sessuale e religiosa con iniziative nonviolente e partecipando alla realizzazione di manifestazioni, assemblee, convegni e incontri internazionali.
Ha collaborato con Emma Bonino alla animazione delle iniziative per i diritti delle donne in Afghanistan nella campagna “Un fiore per le donne di Kabul”.
Ha contribuito alla realizzazione delle manifestazioni europee “L’Europa muore o rinasce a Sarajevo” e “Libertà per il Tibet”.
Ha lavorato sulle campagne per la costituzione dei Tribunali internazionali ad hoc per i crimini di guerra nell’ex-Jugoslavia e in Ruanda e per l’istituzione della Corte Penale Internazionale permanente.
Ha collaborato alla stesura del dossier “Processo a Milosevic!” per portare all’incriminazione il presidente serbo evidenziando le sue responsabilità nella guerra in ex Jugoslavia.
Dal 2000 alla fine del 2001 ha collaborato con il Gruppo consiliare “Radicali-Lista Emma Bonino” del Piemonte (www.webalice.it/carlamarchisio/GruppoRadicali) occupandosi dei diritti negati nei Paesi del Sud Est Asiatico e in particolare nella RDPLaos dove ha partecipato alla organizzazione e realizzazione di un’azione nonviolenta a Vientiane (capitale del Laos) in occasione dell’anniversario della scomparsa di cinque attivisti democratici laotiani, manifestando per “la libertà, la democrazia e la riconciliazione in Laos” e venendo per questo, con altri, arrestata e detenuta per due settimane nelle carceri del Paese, condannata a due anni e mezzo di prigione in seguito a un processo farsa e successivamente espulsa grazie a una mobilitazione internazionale e all’intervento del Governo italiano (www.radicalparty.org/…/c…/quando-la-libertà-vale-tre-dollari). Di ritorno dal Laos ha partecipato ad alcune trasmissioni televisive, ed è stata ospite come attivista per i diritti umani del Maurizio Costanzo Show, per informare sulla drammatica e sconosciuta assenza di ogni tutela democratica in Laos.
Ha partecipato a Bruxelles a iniziative politiche per promuovere la libertà di ricerca scientifica.
Animando da Torino la campagna europea “Una bandiera per uno status di piena autonomia per il Tibet” si è impegnata per la costituzione dell’“Associazione di Comuni, Province, Regioni per il Tibet”, divenuta successivamente “Associazione regionale per il Tibet e i diritti umani”.
Dal 2002 al 2004 ha lavorato al Parlamento europeo, a Bruxelles e Strasburgo, come assistente dell’Europarlamentare Olivier Dupuis (www.leuropeen.eu/sample-page), occupandosi delle violazioni dei diritti umani in Cecenia e nei Paesi del Caucaso, incontrando attivisti e giornalisti internazionali, collaborando alla organizzazione di eventi di denuncia delle persecuzioni, in contatto con esuli dell’ultimo governo ceceno democraticamente eletto, a partire dall’ex-ministro alla Sanità Umar Khanbiev recentemente scomparso, per la presentazione del “Piano di Pace Akhmadov” per una amministrazione controllata dell'Onu in Cecenia.
Ha collaborato con dissidenti politici del Sud Est Asiatico, contribuendo all’organizzazione di eventi internazionali che hanno visto insieme attivisti vietnamiti, laotiani, birmani, cambogiani, per la promozione della democrazia nei loro Paesi.
Ha collaborato con dissidenti tibetani, uiguri, tunisini, cubani, kosovari… e ha, anche a questo scopo, mantenuto i contatti con l’Organizzazione delle Nazioni e dei Popoli Non rappresentati (UNPO - www.unpo.org), per dare voce all’autodeterminazione dei popoli oppressi del pianeta.
Dal 2001 mantiene i contatti con gli esuli democratici del Laos (in particolare con il Mouvement Lao pour les Droits de l'Homme MLDH - www.mldh-lao.org), per organizzare eventi per far conoscere la situazione del Paese e sostenere la democrazia, la riconciliazione, la libertà di espressione e di religione nell’area (ultimo, in ordine di tempo, il convegno “Il caso Laos: ancora silenzio sui diritti umani violati”, del dicembre 2012, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, con Vanida S. Thephsouvanh, la presidente del Movimento Lao per i diritti umani, ricevuta poi anche dal sindaco Piero Fassino).
Nel 2007 viene approvata all’ONU la prima Risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali nel mondo, campagna alla quale ha partecipato fin dall’inizio della sua militanza politica.
Dal 2008, a titolo volontario, collabora attivamente con l’Associazione radicale Adelaide Aglietta di Torino (di cui più volte ha fatto parte della Giunta di segreteria - www.associazioneaglietta.it), partecipando alla realizzazione di manifestazioni, eventi, conferenze stampa, incontri pubblici sui diritti fondamentali violati, anche in Italia; occupandosi, fra l’altro, dell’organizzazione di campagne in favore delle vittime di discriminazioni sessuali e dei diversamente abili.
Si è occupata della denuncia della deriva autoritaria della Russia di Putin, delle violenze del regime nella Libia di Gheddafi, nella Siria di Assad (sostenendo la campagna per la sua incriminazione per crimini di guerra e contro l’umanità), per la libertà in Tibet e la democrazia in Cina…
A fine 2014 ha organizzato, al Circolo dei Lettori, un convegno con il Sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova e altri esponenti politici e intellettuali sulla grave situazione in Ucraina.
Nelle ultime settimane ha partecipato a numerose iniziative contro il terrorismo internazionale di stampo fondamentalista per denunciare le violenze perpetrate in Europa come in Nigeria.
Si sta occupando attivamente di lanciare anche in Italia le campagne internazionali:
- “Find Sombath Somphone”, l’attivista democratico laotiano scomparso la sera del 15 dicembre 2012 e su cui è in corso una mobilitazione internazionale (su suo impulso, a 100 giorni dalla scomparsa, sono stati depositati un ordine del giorno in Consiglio regionale a prima firma Giampiero Leo e un ordine del giorno in consiglio comunale a Torino a prima firma Silvio Viale);
- #FreeSavchenko, la pilota ed ex ufficiale dell'esercito ucraino Nadiya Savchenko, catturata nel giugno 2014 dai ribelli filorussi del Donbass, ingiustamente accusata dell'omicidio di due giornalisti – poiché la sua cattura è precedente alla loro uccisione – e attualmente detenuta nelle carceri russe; eletta nel parlamento del suo Paese a novembre 2014, è membro della delegazione ucraina all'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa; sta portando avanti uno sciopero della fame, iniziato a metà dicembre 2014, per affermare il proprio diritto a rientrare in Ucraina.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati