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Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Omofobia: Associazioni Lgbt: bene circolare Miur in vista Giornata Internazionale del 17 Maggio

Gio, 05/14/2015 - 15:11
14/05/15

Comunicato stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti.

    Con una circolare inviata a tutte le sovraintendenze, dirigenti scolastici, alle associazioni dei genitori e studenti e alle consulte studentesche, il Miur ha inteso rinnovare l’impegno rispetto alle azioni da svolgere negli istituti di ogni ordine e grado nel contrasto alle discriminazioni in ragione dell’orientamento sessuale, nel documento si legge: “Nello svolgere tale prezioso lavoro ogni giorno, le scuole educano al contrasto dell’omofobia e di ogni altra forma di discriminazione. Solo con l’educazione si superano i pregiudizi e gli stereotipi ancora presenti nella nostra società, in tal senso la scuola deve fornire gli strumenti, le metodologie e deve attivare tutte le necessarie pratiche per interventi di prevenzione”.

"Ringraziamo in particolare l’impegno politico del sottosegretario Davide Faraone, e per il testo redatto della circolare, il direttore generale Giovanna Boda, che coordina il servizio per lo studente, l’integrazione e la partecipazione, per aver ricordato che la Giornata del 17 maggio rappresenta l’occasione per tutte le scuole per iniziative di sensibilizzazione contro le disuguaglianze quindi, per dare maggior rilievo alle buone pratiche e ai migliori percorsi educativi tesi alla dialettica delle diversità. Ci attendiamo - concludono le associazioni - che a questa importante sensibilizzazione corrisponda una concreta volontà politica, quella che serve a sbloccare gli interventi dell'asse scuola della strategia nazionale Unar e a rinnovare questo impegno anche per gli anni a venire".

Agedo Arcigay ArciLesbica Associazione Radicale Certi Diritti Equality Italia Famiglie Arcobaleno Mit  

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Radicali torinesi in lutto per scomparsa avvocato Antonio Maria Polito, membro della giunta di segreteria dell'associazione Aglietta

Mer, 05/13/2015 - 12:30
13/05/15

Nella notte tra lunedì e martedì si è spento all'ospedale “Molinette” di Torino l'avvocato Antonio Maria Polito, “Antonello” per gli amici. Aveva 45 anni. Era membro della Giunta di segreteria dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta.

Lo ricordano i suoi compagni di partito Alberto Ventrini (collega di studio), Igor Boni e Giulio Manfredi:

"Antonello Polito era un uomo intelligente, sensibile e colto; essendolo veramente, non lo faceva mai pesare sul suo interlocutore, chiunque fosse. Anche nelle riunioni radicali più urlate e arrabbiate, non alzava mai la voce; non ne aveva bisogno; lo si ascoltava sempre con piacere.

“Le idee camminano sulle gambe delle persone”; solo ora che Antonello non c'è più abbiamo compreso quanto sia vero. Tutte le nostre belle intuizioni “chiediamo ai detenuti di Asti di diffidare Cota perché nomini il garante regionale delle carceri” oppure “facciamo un vademecum a disposizione dei cittadini che vogliano utilizzare concretamente la legge sulla trasparenza” o ancora “risuscitiamo dal dimenticatoio le azioni popolari per fare sancire le incompatibilità di Cota, Buonanno, Marrone ma anche di Vendola” sarebbero rimaste tali, cioè nulla, senza il lavoro a titolo gratuito di Antonello, che le ha modellate in ricorsi, diffide, esposti. Antonello è stato uno dei pochi capaci di dare letteralmente vita al diritto; senza mai chiedere nulla per sé.

In questi casi si dice "ci mancherà"; ma più che altro crediamo mancherà a questa politica piemontese, a chi non ha riconosciuti i propri diritti, ai più deboli. Speriamo di avere la forza di proseguire sulla sua strada con lo spirito intransigente e leggero che lo contraddistingueva.

Domenica 24 maggio, in apertura del ventesimo Congresso dell'Associazione Aglietta (un congresso senza rete, in cui decideremo se vale la pena di continuare), ricorderemo Adelaide Aglietta a 15 anni dalla sua scomparsa; e insieme ad Adelaide ricorderemo anche Antonello. Chi ha avuto la fortuna di conoscere sia l'una che l'altro sa che accostare le loro esistenze, così diverse ma così profondamente radicali, non è né retorico né azzardato: è solamente giusto".

N.B.: Giovedì 14 maggio, alle ore 14:00, al tempio crematorio del cimitero monumentale di Torino si terrà una breve commemorazione di Antonello Polito.

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Cannabis, Toscana. Rossi cerca di vendere due volte lo stesso prodotto

Mar, 05/12/2015 - 18:55
12/05/15

Dichiarazione di Valentina Piattelli, già presidente dell'Associazione per l'iniziativa radicale fiorentina "Andrea Tamburi", sulle dichiarazioni di Enrico Rossi sulla cannabis terapeutica:

"In Toscana, dopo un lungo iter di contrattazione con le associazioni dei malati, eravamo arrivati ad una legge davvero liberale che permetteva la prescrizione della cannabis da parte dei medici senza vincoli di elenchi di patologie di serie A e di serie B. Come le altre associazioni dei malati avevano notato anche noi che i pazienti continuavano a non ricevere la cannabis se non in pochi sporadici casi. Pensavamo fosse necessaria opera di informazione sui medici in merito alla legge, ma noto adesso che perfino il presidente Rossi non è a conoscenza della possibilità date dalla legge toscana sulla cannabis terapeutica, visto che ha dichiarato di voler 'estendere l'uso della cannabis alle patologie reumatiche croniche, al morbo di Crohn, all'asma bronchiale, al glaucoma, all'epilessia e all'anoressia'. Ma tutto questo sarebbe già possibile: non è che cerca di vendere due volte lo stesso prodotto?".

Per informazioni contattare Valentina Piattelli (3488289773).

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Immigrazione, Magi: dopo sgombero ponte mammolo decine di persone allo sbando, sarà Giubileo del "decoro" o della misericordia? Indispensabile un 'centro di transito' nella capitale

Mar, 05/12/2015 - 18:20
12/05/15

Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma:

"Il sopralluogo che abbiamo effettuato oggi a quel resta dell'insediamento di Ponte Mammolo dopo lo sgombero conferma le nostre preoccupazioni sulle modalità e le conseguenze dell'operazione voluta da Roma Capitale d'intesa con la Prefettura. Diverse decine di persone, infatti, continuano a sostare nell'area circostante, cercando invano riparo dal caldo insopportabile all'ombra degli alberi o sotto un cavalcavia, tra rifiuti e sporcizia di ogni genere. Alcuni di loro hanno confermato di non aver potuto recuperare i propri effetti personali dalle baracche, poiché non erano stati avvertiti dell'imminente sgombero. Inoltre, dalle testimonianze che abbiamo raccolto, molti di coloro che fino a ieri risiedevano nel campo in queste ore vagano alla ricerca di una sistemazione e, se non ne troveranno una migliore, con tutta probabilità torneranno a Ponte Mammolo per la notte".

"Sappiamo quanto sia difficile gestire e superare situazioni complesse come quella di Ponte Mammolo: ma proprio per questo non comprendiamo perché l'Amministrazione non abbia coinvolto in questo percorso le organizzazioni internazionali per la tutela dei diritti dei migranti e dei profughi, né le associazioni che da oltre un decennio offrono tutela e assistenza ai tanti che negli anni hanno vissuto o sono transitati da quel centro. Una scelta che a nostro avviso va chiarita, insieme ad altri aspetti dell’operazione sui quali presenteremo un'interrogazione all'Assessore Danese per sapere se sia stato assicurato il rispetto delle procedure previste in caso di sgomberi forzati, quali contatti preliminari siano intercorsi con le comunità presenti, le organizzazioni internazionali e le associazioni, e quali siano stati i costi dell'intervento".

"Azioni come queste continuano ad intensificarsi in vista del Giubileo, ricordiamo, sarà dedicato 'alla misericordia' e non al 'decoro'. Ricordando cosa accadde nei mesi precedenti del Giubileo del 2000, con azioni disastrose sul piano sociale ed economico, da parte nostra, non possiamo che ribadire la necessità di avviare al più presto una riforma del sistema di accoglienza nella nostra città, nella direzione di un modello che garantisca diritti e inclusione ai rifugiati e ai richiedenti asilo; ma anche l'urgenza di istituire un ‘centro di transito’ per le centinaia di persone che fanno tappa a Roma in viaggio verso il nord Europa, così da garantire loro una prima assistenza, un letto, pasti, bevande e medicine come avviene a Milano da oltre un anno: un passaggio obbligato per la Capitale, per cui già esiste l'accordo con la Prefettura".

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Legge 40, Locatelli e Cappato: polemica su pensioni rischia di condizionare Consulta, ma è in causa un diritto che più nobile non c'e (cit. Presidente Emerito Tesauro)

Mar, 05/12/2015 - 15:48
12/05/15

Dichiarazione dell'on. Pia Locatelli e dell'on. Marco Cappato, a nome dell'Associazione Luca Coscioni

E' trascorso quasi un mese dall'udienza di discussione in Corte costituzionale sulla legittimità dell'esclusione delle persone fertili portatrici di malattie geneticamente trasmissibili dalla fecondazione assistita. Il nostro timore è che le polemiche sulle conseguenze politiche della decisione della Consulta, scoppiate in conseguenza alla sentenza sulle pensioni, finiscano per condizionare negativamente su una questione di natura totalmente diversa. Da una parte, infatti, si discute di un provvedimento con importanti ricadute economiche, rispetto al quale diverse soluzioni sarebbero state possibili, come notato oggi da Sabino Cassese sul Corriere della Sera. Nel caso della legge 40, invece, siamo di fronte a una palese discriminazione riconosciuta come tale anche dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo. Come ricordato dal Presidente emerito Giuseppe Tesauro in occasione dell'incontro da noi promosso alla vigilia dell'udienza della Corte, sottolineando l'incongruenza tra legittimità dell'aborto e illegittimità dell'accesso all'analisi genetica pre-impianto: "non c’è né spending review, né pareggio di bilancio da rispettare" -disse Tesauro - ma "un diritto che più nobile non c’è". Ci auguriamo che i Giudici della Consulta sappiano resistere a ogni condizionamento ed affermare diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo."  

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Giustizia: manifestazione dei radicali fiorentini fuori da Sollicciano per chiedere amnistia e indulto

Lun, 05/11/2015 - 20:05
11/05/15

Il 9 maggio i radicali fiorentini dell'Associazione "Andrea Tamburi" hanno manifestato all'esterno del carcere di Sollicciano per chiedere i provvedimenti di amnistia e indulto. La manifestazione rientra nella mobilitazione che vede impegnati in prima persona la segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, e il leader storico del Partito Radicale, Marco Pannella, in sciopero totale della fame e della sete dalla mezzanotte di lunedì 4 maggio. A margine del presidio organizzato nel capoluogo fiorentino sono intervenuti Maurizio Buzzegoli e Massimo Lensi, rispettivamente segretario e presidente dell'Associazione "Andrea Tamburi": "Siamo a poche settimane dalla conclusione dalla proroga concessa all'Italia per superare i trattamenti inumani e degradanti inflitti all'interno delle carceri: un periodo di tempo in cui le risoluzioni messe in campo dal Governo sono state decisamente insufficienti". I due esponenti radicali ricordano il messaggio alle Camere dell'ottobre 2013 inviato da Giorgio Napolitano: "Il Presidente emerito ha obbligato il Parlamento a trovare una soluzione all'illegalità del Paese: purtroppo, però, quel testo è stato vergognosamente ignorato dalle due camere". Al presidio ha partecipato anche Beppe Battaglia, presidente dell' Associazione Liberarsi. 

La foto della manifestazione è di Massimo Lensi.

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Ponte Mammolo, Magi: accoglienza non è problema di decoro. Priorità è riformare il sistema per garantire dignità e inclusione e dotare Roma di un centro di transito

Lun, 05/11/2015 - 19:07
11/05/15

Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali italiani, consigliere comunale a Roma:

Lo sgombero dell'insediamento “storico” di Ponte Mammolo avvenuto questa mattina e voluto da Roma Capitale d'intesa con la Prefettura ha confermato, ancora una volta, quanto sia urgente per l'amministrazione capitolina affrontare definitivamente la questione dell'accoglienza nella nostra città. Se da un lato intervenire su una situazione di tale degrado non era più rinviabile, dall'altro bisogna prendere atto che si è trattato di un’azione di forza, con le umiliazioni e i gravi momenti di tensione che sono conseguenza della mancanza di programmazione e di politiche di governo adeguate.

Operazioni così delicate devono avvenire nel pieno rispetto di quanto prevedono le procedure in caso di sgomberi forzati, con il pieno coinvolgimento delle persone che le dovranno subire e solo dopo aver notificato lo sgombero in anticipo, con tempi ragionevoli e adeguati, e garantendo loro una sistemazione alternativa. Rischiano altrimenti di essere operazioni di decoro e di pulizia, che non avranno risultati sul piano dell’inclusione sociale. Preoccupa inoltre che non siano state coinvolte le organizzazioni internazionali e tutte le altre associazioni per la tutela dei diritti dei migranti e dei profughi pure presenti sul posto, attive da anni e disponibili a operare un ruolo indispensabile per la mediazione e il coinvolgimento di tutti i cittadini interessati dallo sgombero.

Alcune delle persone sgomberate erano lì da molti anni ed in possesso dello status di rifugiati; molti altri invece sono profughi in transito che, ormai da mesi, fanno tappa a Roma in viaggio verso il Nord Europa: un problema che richiede una soluzione immediata, cioè un centro di transito in grado di assicurare una prima assistenza, un letto, pasti, bevande, medicine, così come avviene da più di un anno a Milano. Si tratta di un passaggio obbligato per Roma, per cui già esiste l'accordo con la Prefettura.

Nessuno dice che la baraccopoli di Ponte Mammolo fosse tollerabile, ma non siamo sicuri che per coloro che oggi hanno ha visto la propria baracca demolita dalle ruspe - e magari non sono riusciti neanche a recuperare i propri effetti personali - ci sia alcuna ragionevole certezza di un futuro migliore e più dignitoso.

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Fecondazione, Gallo: dopo sentenza Tar Veneto Ministro emani subito linee guida

Lun, 05/11/2015 - 17:20
11/05/15

Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente del Partito radicale

  A pochi giorni dalla sentenza del Tar del Veneto che ha annullato la delibera della Giunta Regionale del Veneto che prevedeva il limite dei 43 anni per l'accesso alla tecnica eterologa nelle strutture pubbliche, a differenza dell'omologa a cui si può accedere con un'età superiore, chiediamo al  Ministro della Salute l’immediato aggiornamento delle Linee Guida sulla legge 40/2004, che aboliscano il limite illegittimo dei 43 anni introdotto con le linee guida della conferenza stato regioni per l’accesso all’eterologa con pagamento di ticket nel pubblico e nel privato convenzionato: nessuno deve essere discriminato da un limite così arbitrario, non contemplato nella stessa legge 40, e che proprio il Ministro aveva considerato contrario con la legge 40 ma che di fatto non aveva visto atti conseguenti per correggere le indicazioni già fornite.     Ricordo che tra non molto scadranno i termini per rispondere alla diffida dell’Associazione Luca Coscioni nei confronti del Ministero della Salute, nella persona del Ministro pro tempore, per non aver aggiornato le Linee Guida della legge 40 del 2004, come previsto dall’art. 7 della legge stessa che prevede: “1. Il Ministro della salute, avvalendosi dell'Istituto superiore di sanità, e previo parere del Consiglio superiore di sanità, definisce, con proprio decreto, da emanare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, linee guida contenenti l'indicazione delle procedure e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita. 2. Le linee guida di cui al comma 1 sono vincolanti per tutte le strutture autorizzate. 3. Le linee guida sono aggiornate periodicamente, almeno ogni tre anni, in rapporto all'evoluzione tecnico-scientifica, con le medesime procedure di cui al comma 1.”. Se entro 90 giorni dalla notifica della diffida il ministero non agirà a norma di legge e quindi non emanerà nuove linee guida si procederà alla tutela dei diritti e degli interessi dei propri  associati dinanzi alle competenti autorità giudiziarie per l’affermazione di un obbligo in capo al Ministro Lorenzin che risulta disatteso, come con i precedenti Ministri Balduzzi e Fazio.   

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Giustizia: martedì 12 maggio delegazione radicale in ricordo dell’assassinio di Giorgiana. Ore 11.30 Ponte Garibaldi a Roma

Lun, 05/11/2015 - 15:52
11/05/15

Martedì 12 maggio alle ore 11.30 una delegazione radicale si ritroverà come ogni anno a ponte Garibaldi per ricordare l’assassinio di Giorgiana Masi, uccisa il 12 maggio del 1977 mentre si recava a firmare i referendum radicali. 

Anche per questa morte la "ragion di Stato" ha impedito che si conoscesse la verità sui mandanti e su chi ha premuto il grilletto stroncando una giovane vita.

 

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Giustizia. Carceri, mercoledì 13 maggio il ministro Orlando riceve Pannella e una delegazione radicale

Lun, 05/11/2015 - 14:29
11/05/15

Mercoledì 13 maggio alle ore 11.30 una delegazione guidata dal leader radicale Marco Pannella sarà ricevuta dal ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Proprio in vista di questo incontro, nella giornata di sabato, Marco Pannella aveva comunicato di sospendere lo sciopero della fame e della sete quale segno di riconoscenza nei confronti del ministro che aveva ritenuto giusto ricevere e ascoltare una delegazione radicale.

La delegazione radicale sarà così composta:

  • Marco Pannella, Presidente del Senato del Partito Radicale nonviolento transnazionale transpartito
  • Matteo Angioli, responsabile della campagna per il riconoscimento in sede Onu del diritto umano alla conoscenza
  • Rita Bernardini, già deputata, Segretaria di Radicali Italiani
  • Deborah Cianfanelli, componente Direzione Radicali Italiani
  • Sergio D’Elia, già deputato, Segretario di Nessuno Tocchi Caino
  • Laura Harth, responsabile della campagna per il riconoscimento in sede Onu del diritto umano alla conoscenza
  • Giuseppe Rossodivita, già consigliere regionale, componente Direzione Radicali Italiani
  • Elisabetta Zamparutti, già deputata, Tesoriera di Nessuno Tocchi Caino.

 

 

 

 

 

 

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Cannabis terapeutica: Perduca, Governo riveda decisione chiusura Centro di Rovigo, nel giro di un anno diverrà sostenibile

Dom, 05/10/2015 - 15:28
10/05/15

Dichiarazione di Marco Perduca, Rappresentante all'Onu del Partito Radicale e membro della giunta dell'Associazione Luca Coscioni: 

Per applicare pienamente lo spirito, oltre che la lettera, delle previsioni della spending review, occorre Il governo congeli la decisione di chiudere il Centro di Ricerca per le Colture Industriali di Rovigo in attesa della pubblicazione del documento del gruppo di lavoro inter-ministeriale sui farmaci cannabinoidi. Dal 2007 infatti In Italia esiste una legge che consente la prescrizione di prodotti sostituitivi di terapie derivanti dalla cannabis, si tratta di una legge quasi del tutto sconosciuta e, se possibile, osteggiata ma che invece, se pienamente applicata, consentirebbe la creazione di una domanda legale di sostanze tali per cui si consentirebbe la creazione di un significativo settore di mercato che garantirebbe vita e profitti a tutti i soggetti coinvolti e tra questi il Centro di Rovigo. Per non parlare del rispetto del diritto alla salute di decine di migliaia di persone. 

Gli esperti del Ministero della salute e della Difesa hanno fissato in 80 piantine, selezionate per l'appunto dai ricercatori di Rovigo, la quantità per far partire il progetto pilota di produzione della cannabis terapeutica "made in Italy", una decisione tanto importante quanto insufficiente a far fronte alle richieste nazionali - la sola Rita Bernardini, segretaria di Radiali Italiani ne ha piantate 50 come disobbedienza civile, anche per gli aspetti terapeutici. Se dovessimo chiudere oggi un istituto che domani, in virtù delle competenze costruite in anni di ricerca, potrebbe tornar molto utile a consolidare la produzione di cannabis medica made in Italy, equivarrebbe a tagliare un investimento, non una spesa. Renzi ci ripensi

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Eterologa Tar Veneto. Farina Coscioni: ora il ministro della Salute passi dalle parole e dagli annunci ai fatti

Sab, 05/09/2015 - 16:46
09/05/15

Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani: 

“Dobbiamo essere grati, ancora una volta, a una giurisdizione che ha annullato la delibera della Giunta della Regione Veneto che prevedeva il limite dei 43 anni per l’accesso alla tecnica eterologa nelle strutture pubbliche. Una sentenza, quella del TAR del Veneto che recepisce lodevolmente gli assunti annunciati e promessi a suo tempo dal ministero della Salute. Detto questo è necessario osservare che le regioni ancora “vagano” in ordine sparso, ognuna con una sua normativa, e questa “anomalia” non può durare a lungo per evidenti ragioni. Non ci possono essere discriminazioni e differenziazioni di trattamento; l’accesso alla tecnica eterologa nelle strutture pubbliche non può trasformarsi in una lotteria, a seconda di dove si è nati e si vive. Va registrata, e stigmatizzata, la sostanziale latitanza del ministero della Salute. L’attuale responsabile aveva annunciato un intervento legislativo del Governo, e avevamo salutato l’evento come iniziativa positiva e da sostenere, perché finalmente si sarebbero riconosciuti anche normativamente legittimi diritti. Dopo l’annuncio – e sono trascorsi svariati mesi – nella più coerente tradizione dell’imperante renzismo, ancora non si vede nulla. Sarebbe il caso di passare dalle parole ai fatti”.  

 

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Parte la grande asta! Sessanta anni di momenti Radicali

Sab, 05/09/2015 - 13:50
09/05/15

Mercoledì 13 maggio inizierà un’asta online di oggetti – libri, manifesti, fotografie e altro ancora – legati alla storia dei Radicali e del Paese. Nel sito www.astaradicale.it, creato per l’occasione, sono già visibili i primi lotti, all’asta dei quali potrete partecipare con semplici passaggi. Questi oggetti saranno spesso accompagnati da video dove i protagonisti della vicenda Radicale narrano momenti, significati, scelte che hanno segnato oltre mezzo secolo di storia. Ora abbiamo la possibilità di ripercorrere alcuni di questi momenti. Questo il video di presentazione dell’evento realizzato con Emma Bonino e Marco Pannella.

Radicali Italiani vuole, con questa iniziativa, celebrare i sessanta anni del Partito Radicale, sessanta anni di lotte, conquiste sociali e contributi alla conoscenza e al dibattito pubblico. I sessanta anni del Partito Radicale sono questo e anche di più. Sono la storia del partito più longevo d’Italia. Sono storia di Diritto e Diritti, di Libertà, dal passato al futuro.

È anche, certo, un’iniziativa di autofinanziamento per far sì che il partito che per primo ha lottato per abolire il finanziamento pubblico, il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, possa continuare a vivere e lottare ancora, così come Radicali Italiani, che dal 2001 produce e promuove politica Radicale nel Paese di Felice Cavallotti, di Carlo Rosselli, di Piero Calamandrei, di Mario Pannunzio, di Nicolò Carandini, di Gaetano Salvemini, di Ernesto Rossi, di Marco Pannella, di Adele Faccio, di Luca Coscioni, di Piero Welby, di Emma Bonino, ma anche nel Paese di un regime costituito da poteri associati che operano contro Democrazia e Stato di Diritto.

Partecipa all’asta, dunque, fai tuo un pezzo di storia Radicale, un pezzo di storia del Paese, aiutandoci a preparare, a dar vita alle lotte future.

 

WWW.ASTARADICALE.IT

 

 

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EcoRadicali: interroghiamo Marino su costi e regolarità di canili e gattili comunali e su ingresso persone armate nella Riserva Naturale del Litorale Romano. 10 maggio inizia raccolta firme

Sab, 05/09/2015 - 11:22
09/05/15

EcoRadicali - Associazione Radicale Ecologista lancia la campagna “Interroghiamo Marino”, un pacchetto di interrogazioni popolari che rivolgeremo al Sindaco Ignazio Marino su alcune iniziative dell’Amministrazione comunale: dall’urbanistica ai trasporti, fino alla gestione del verde pubblico.

Domenica 10 maggio le prime due raccolte di firme sulla chiusura di canili e gattili comunali e autorizzazioni comunali l’introduzione di armi nella Riserva Naturale del Litorale Romano.

 

INTERROGAZIONE 1. Chiusura canili e gattili comunali

Con la Delibera 148 del 22 maggio 2014, la Giunta Marino ha deciso che canili e i gattili comunali non sono a norma, decretando la chiusura di 6 strutture su 4. Che fine faranno cani e gatti? Il Comune li sta trasferendo “temporaneamente” presso strutture private, nonostante l’approvazione di una Mozione del Consiglio comunale ne abbia chiesto la sospensione.

Sulla vicenda chiederemo al Sindaco di fare chiarezza, prima di tutto sul rispetto della Mozione sospensiva. Vogliamo vederci chiaro anche sui costi dal momento che l’ospitalità presso le strutture private costa più di 6 euro al giorno e che il Comune ha già speso 150mila euro solo per il trasferimento di 67 cani in strutture private. Dovendone trasferire altri 495/545 i costi annuali lieviterebbero a 2.200.000 all’anno: solo per i cani.

A questo va aggiunto il licenziamento di 106 operatori e l’attivazione degli ammortizzatori sociali che comporterà un ulteriore aggravio per le finanze pubbliche.

Vogliamo chiarezza anche sui bandi di affidamento scaduti. L’ultimo è stato bloccato proprio dalla giunta e quindi domandiamo al sindaco in base a quale criterio vengono assegnati cani e gatti (e quindi fondi pubblici) alle strutture private.

Chiediamo quindi al sindaco: perché non utilizzare quei fondi per realizzare e adeguare le strutture comunali e, soprattutto, perché pagare due volte. La legge, infatti, obbliga ogni Comune a realizzare canili e gattili pubblici: agli oltre 2 milioni di euro occorrerà, in ogni caso, aggiungere ulteriori risorse per realizzare e adeguare le strutture di accoglienza pubbliche.

Leggi il testo dell'interrogazione

 

INTERROGAZIONE 2. Introduzione di armi nella riserva naturale statale del litorale romano

Beni archeologici, paesaggi di straordinaria bellezza, boschi e tanta biodiversità. I tesori della Riserva Naturale del Litorale Romano sono tali che potrebbero farne il terzo polo turistico e scientifico di Roma, creando tanto lavoro qualificato. La Riserva è stata istituita nel 1996 proprio per tutelare e valorizzare a fini turistici e scientifici l’area. In tutti questi anni, le Amministrazioni che si sono succedute, oltre a non fare nulla per valorizzare l’area, hanno anche pensato di istituire un vero e proprio servizio comunale che autorizza l’ingresso nella Riserva di persone armate per finalità venatorie e sportive: in un’area dove vige il divieto di caccia e frequentata anche da cittadini e turisti.

Non è un caso se in questi anni siano aumentati i fenomeni di bracconaggio di pari passo con il degrado e l’abbandono dell’area.

Al Sindaco Marino chiediamo quali siano le ragioni e i criteri del rilascio di queste autorizzazioni, che durano 5 anni per i residenti e 1 per i non residenti. Contestualmente chiediamo se non sia il caso di eliminare queste autorizzazioni, promuovendo quelle politiche di protezione e valorizzazione a fini turistici e scientifici della Riserva.

Leggi il testo dell'interrogazione

 

Le interrogazioni popolari, previste dallo Statuto di Roma Capitale permettono di rivolgere interrogazioni dirette al Sindaco che deve rispondere per iscritto entro 60 giorni.

Diamo appuntamento a tutti i cittadini per firmare presso il nostro banchetto allestito presso la Festa Nazionale dei Vegani, nei giardini di piazza Re di Roma, domenica 10 maggio dalle ore 10.30 alle 21.00. Possono firmare tutti i cittadini maggiorenni residenti a Roma; i cittadini maggiorenni non residenti a Roma che esercitano in essa la propria attività di lavoro o di studio, presso scuole o università; gli stranieri maggiorenni regolarmente presenti nel territorio nazionale, residenti o domiciliati a Roma per ragioni di studio o di lavoro.

 

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Fecondazione eterologa, Gallo: Tribunale Amministrativo Veneto annulla delibera regionale su età accesso eterologa

Ven, 05/08/2015 - 15:35
08/05/15

Dichiarazione di Filomena Gallo, avvocato, Segretario Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente il Partito radicale

LA DECISIONE: Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto ha annullato la delibera della Giunta Regionale del Veneto che prevedeva il limite dei 43 anni per l' accesso alla tecnica eterologa nelle strutture pubbliche, a differenza dell' omologa a cui si può accedere con una età superiore e in contrasto con la legge 40 che parla di età potenzialmente fertile.  I FATTI: una coppia veneta sterile in attesa di poter per accedere alla eterologa, dopo che la Corte Costituzionale, con sentenza 162 del 2014, aveva cancellato il divieto di accesso alla fecondazione con gameti terzi come previsto dalla legge 40/2004 si vede precluso l'accesso alla tecnica perchè la regione Veneto stabilisce con delibera un limite di 43 anni per l accesso alla tecnica. Avendo la donna appena compiuto 43 anni, si è rivolta all'Associazione Luca Coscioni.  Con i colleghi Nicolò Paoletti e Claudia Sartori (domiciliati presso lo studio legale Emanuele Scierri) abbiamo presentato ricorso contro la delibera che presentava tutti i profili di "eccesso di potere per contraddittorietà, illogicità ed errata valutazione dei presupposti di fatto e di diritto". E i giudici amministrativi hanno deciso annullando la delibera, nella parte in cui identifica nei 43 anni  il limite di età per accesso nelle strutture pubbliche, "perché viziata per violazione dei principi costituzionali di uguaglianza, nonché diritto alla genitorialita' e alla salute". COMMENTO: Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato il divieto di eterologa, le coppie italiane hanno iniziato a combattere per l' affermazione di un diritto riconosciuto dai giudici delle leggi ma ostacolato dalla politica. E' la politica che determina le norme regionali per consentire l' accesso a queste tecniche a carico del servizio sanitario regionale. E' sempre la politica che nella conferenza delle regioni, nel dare un indirizzo alle Regioni per l' eterologa, ha introdotto il limite immotivato dei 43 anni per per la donna. Ci auguriamo che anche nelle altre Regioni questo limite sia rimosso perché contraddittorio: da un lato si fa finta di favorire l' applicazione dell' eterologa e dall' altro si introducono nuovi limiti non previsti dalla legge 40 che parla di età potenzialmente fertile(LINK DECISIONE).È arrivato il momento in cui la classe politica, che sta dimostrando quanto sia inadeguata su questi temi, decida di affermare libertà che corrispondono a diritti invece di introdurre deterrenti illegittimi che ci costringono a ritornare nei tribunali per affermare diritti.  

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Rifugiati, Radicali: sistema fallimentare e senza controllo. A Roma subito commissione indipendente per monitorare e rafforzare accoglienza

Gio, 05/07/2015 - 17:31
07/05/15

Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma

La risposta miope dell'UE alle stragi del Mediterraneo dimostra che salvare vite e dare asilo a chi fugge da guerre e persecuzioni non è, evidentemente, una priorità del nostro e degli altri governi europei. Di fronte ai naufragi, ormai quotidiani, noi sosteniamo invece gli appelli di quanti, a partire da Emma Bonino e Luigi Manconi, chiedono l'immediato ripristino di "Mare Nostrum", come operazione UE di soccorso e salvataggio in mare, e l'istituzione di vie d’accesso legali e sicure per chi cerca protezione in Europa.

Garantire il diritto d'asilo significa, però, anche offrire un'accoglienza adeguata. E le divisioni emerse tra governo, regioni e comuni sull'individuazione delle strutture dove ospitare i profughi, le barricate alzate a Roma e in altre città da chi non li vuole nel proprio quartiere, a cui si aggiunge la protesta dei prefetti, confermano il fallimento del nostro sistema dell'accoglienza. Un sistema che va completamente riformato, a partire dalla Capitale, dove è stato terreno di spartizioni e clientele, quando non di infiltrazioni criminali.

La gestione dei centri per richiedenti asilo e rifugiati a Roma - dove trovano accoglienza circa 5 mila persone - mostra infatti criticità importanti: i servizi erogati il più delle volte non corrispondono a quelli previsti da convenzioni e capitolati; mancano i controlli; le strutture, concentrate nelle mani di pochi soggetti gestori, si trovano per lo più in zone isolate e periferiche e ospitano un numero eccessivo di persone, rendendo così difficile assicurare condizioni dignitose e percorsi individuali di inserimento, come prevedono leggi e direttive sul diritto d'asilo.
Il modello di accoglienza diffusa, basato su gruppi ristretti di persone cui offrire da subito protezione e opportunità di vita, risulta quasi sempre disatteso, a fronte di uno stanziamento di fondi che basterebbe a far funzionare adeguatamente la macchina dell'accoglienza della nostra città: per i 3005 posti Sprar nel triennio 2014-2016 sono stati stanziati circa 36 milioni di euro l'anno.

La priorità è superare l'approccio emergenziale. Per avviare la riforma del sistema è necessario che, come primo passo, l'Amministrazione capitolina proceda al più presto, in collaborazione con le organizzazioni internazionali che si occupano di profughi e rifugiati, a un monitoraggio di tutte le strutture, per verificare se l'accoglienza soddisfi i requisiti minimi previsti da convenzioni e capitolati e dalle linee guida Sprar. Un'operazione di conoscenza fondamentale che chiediamo sia messa all'ordine del giorno degli incontri delle prossime ore e delle riunioni di giunta.  
Come Radicali garantiremo, come sempre, il nostro contributo. Siamo infatti già al lavoro su proposte di norme comunali e procedure più stringenti valide per il contesto romano, ma applicabili alle altre città italiane in cui sono emerse le stesse drammatiche mancanze.  

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Il 7 maggio Rita Bernardini a Foggia con l'ass.ne Di Lascia e con Andrea Trisciuoglio per discutere del sequestro del suo farmaco a base di cannabis

Mer, 05/06/2015 - 21:18
06/05/15

Il 7 maggio l'Associazione radicale di Foggia "Mariateresa di Lascia" insieme ad Andrea Trisciuoglio e a Radicali Italiani, terrà a Foggia una conferenza stampa nei pressi del bar Haiti in via Vincenzo Lanza.

Alla conferenza intitolata "Bentornato Bedrocan" partecipano la segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini e l'avvocato Luigi Follieri, difensore di Andrea Trisciuoglio.

L'incontro sarà l'occasione per fare il punto sul caso di Andrea Trisciuoglio, malato di sclerosi, che lo scorso 26 marzo ha subito il sequestro da parte delle Forze dell'ordine del suo farmaco, il Bedrocan, a base di cannabis terapeutica, che assume regolarmente da anni dietro prescrizione medica.

Andrea Trisciuoglio è tra i pochissimi malati, poco più di 60 in tutta Italia, che riceve la cannabis terapeutica da parte del sistema sanitario, e da anni conduce una battaglia perché questo diritto sia esteso e garantito a tutti i malati.

La conferenza stampa sarà un nuovo momento per andare, come afferma con forza Andrea Trisciuoglio: "Dal mio corpo malato al cuore delle istituzioni".

I radicali foggiani dell'associazione "Mariateresa di Lascia", da anni al fianco di Andrea Trisciuoglio, ricordano la necessità che non si ripetano mai più le assurde violazioni del diritto alla cura e alla salute che vivono i malati e denunciano quanto accaduto.

Il segretario di Radicali Italiani Rita Bernardini, proprio in queste settimane, sta coltivando sul terrazzo della sua abitazione oltre 50 piantine di cannabis terapeutica destinate a malati. Si tratta della quarta disobbedienza civile che pone in essere il leader radicale, annunciata pubblicamente durante un convegno sulla cannabis terapeutica promosso dai radicali lo scorso 3 febbraio proprio a Foggia.

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Piemonte, grattacielo Regione. Sulla trasparenza siamo passati da zero a uno. Ora si tratta di passare da uno a dieci. Subito online i compensi a funzionari regionali e consulenti e lo stato della querelle con Fuksas

Mar, 05/05/2015 - 21:45
05/05/15

Dichiarazione di Giulio Manfredi, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:

In una situazione normale la trasparenza e l'informazione corretta e completa su quello che la Regione fa dovrebbe essere assicurata a prescindere dall'esistenza di indagini penali o contabili sull'operato della Regione. A Torino, in Piemonte e nel resto d'Italia non è così: facciamo passi avanti sulla trasparenza grazie all'esistenza di tali indagini. In Consiglio Regionale, senza l'arrivo della Guardia di Finanza negli uffici dei gruppi consiliari non avremmo mai avuto l'anagrafe pubblica degli eletti, dei nominati e dei percettori di vitalizio, nonostante i radicali la chiedessero da anni.

Rispetto alla Sede Unica della Regione in via di allestimento al Lingotto, non avremmo mai avuto uno sblocco del sito web dedicato (rimasto fermo per tre anni) se non vi fossero indagini penali e contabili sui lavori di costruzione, nonostante i radicali chiedessero un sito informativo degno di questo nome da anni.

Ora la pagina dedicata alla sede unica sul sito della Regione Piemonte è passato da zero a uno. Bene. Si tratta ora di passare da uno a dieci, implementandolo con tutte le informazioni utili. Faccio due esempi: devono essere online tutti i compensi che sono stati dati in questi anni ai funzionari regionali impegnati nell'opera e i compensi eventualmente dati a consulenti o comunque persone terze rispetto all'amministrazione regionale; deve essere fornita adeguata informazione sui termini e sui contenuti attuali della “querelle” che vede come controparti la Regione e l'archistar Massimiliano Fuksas. In ballo ci sono soldi pubblici, soldi dei cittadini; i cittadini devono essere informati adeguatamente e in tempo reale (non anni dopo e telegraficamente) di come sono spesi questi soldi. Non si chiama populismo, si chiama controllo democratico. Chiediamo troppo?

www.associazioneaglietta.it

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Torino, Barriere architettoniche. Petizione radicale per mancata istituzione piano eliminazione sarà discussa da commissioni congiunte Trasporti Sanità e Pari opportunità

Mar, 05/05/2015 - 21:26
05/05/15

In mattinata si è tenuta nel Municipio di Torino il cosiddetto “diritto di tribuna”, previsto dallo Statuto comunale, ovvero la conferenza stampa, organizzata dal Presidente del Consiglio Comunale di Torino, con i presentatori della petizione radicale al Consiglio Comunale (673 firme raccolte) per  richiedere l’istituzione a Torino del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), previsto dalla legge n. 41 del 1986 e mai istituito.

Sono intervenuti alla conferenza stampa i primi due firmatari della petizione: Alessandro Frezzato (cittadino disabile, membro Direzione Associazione Luca Coscioni, responsabile del forum delle politiche della Sanità e dei diritti civili del Partito Socialista Italiano)  e Giulio Manfredi (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta

Erano presenti: Giovanni Porcino (presidente Consiglio comunale di Torino), Vittorio Bertola (capogruppo Movimento 5 Stelle), Silvio Viale (consigliere comunale radicale eletto nel Pd), Domenica Genisio (presidente commissione Pari Opportunità).

Al termine della conferenza stampa, il presidente Porcino ha annunciato che la petizione sarà oggetto prossimamente di un esame congiunto da parte delle Commissioni Trasporti, Sanità e Pari Opportunità.

Frezzato e Manfredi hanno dichiarato:

“Su sollecitazione dell’Associazione Luca Coscioni, Piero Fassino, nella veste di presidente dell’ANCI, ha scritto a tutti i sindaci italiani invitandoli a istituire il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), previsto dalla legge finanziaria del 1986 (n. 41/86, art. 32, commi 21 e 22) e mai attuato nel 90% (a essere ottimisti) dei Comuni italiani. Chiediamo a Piero Fassino e all’intero Consiglio Comunale di utilizzare i pochi mesi che restano prima della fine della consiliatura per istituire il PEBA di Torino, agendo in sinergia con le circoscrizioni, per avere una mappatura sistematica, strada per strada, quartiere per quartiere, delle barriere esistenti (sia architettoniche che sensoriali/uditive). Solo dopo potremo ragionare su quanto costa intervenire e dove trovare i soldi; l’amministrazione comunale ha già al suo interno il personale tecnico con le adeguate competenze per stilare la mappa delle barriere architettoniche. Lo si faccia.

Ci teniamo a ricordare che l’iniziativa della petizione è stata ideata con noi da Domenico Massano e da Nicola Vono, autori di un video amatoriale (vedi link) che testimonia come nella Torino del 2015 le barriere sono la dura realtà di tutti i giorni per migliaia di cittadini disabili”.

LINK UTILI

L'evento sul sito dell'associazione Adelaide Aglietta

Conferenza stampa radicale con presentazione video realizzato nelle strade di Torino per denunciare la presenza diffusa di barriere architettoniche (Torino, 24 luglio 2014)

Corso-seminario Associazione Luca Coscioni su eliminazione barriere architettoniche (Municipio di Torino, 23 gennaio 2015)

 

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Gigi D'Alessio incontra Pannella e si iscrive a partito (da AdnKronos)

Mar, 05/05/2015 - 20:42
05/05/15

Il cantautore si è anche iscritto all'Associazione Coscioni e a Nessuno Tocchi Caino

Roma, 5 mag. (AdnKronos) - Tessera del Partito Radicale per Gigi D'Alessio. Il cantautore napoletano, che oggi alle 19,30 è andato nella sede di Torre Argentina a Roma per incontrare Marco Pannella e partecipare a Radio Carcere (in diretta alle 21,00 su Radio Radicale), e si è iscritto al Partito Radicale, ai Radicali Italiani, all'Associazione Coscioni e a Nessuno Tocchi Caino. "È prima volta che mi iscrivo a un partito ed è il tuo", ha detto D'Alessio rivolgendosi a Pannella. E ha aggiunto: "Io sono qua perché ammiro il fatto che tu hai regalato la tua vita agli altri. Poi posso condividere o meno, ma sono qui per farti gli auguri (Pannella ha compiuto 85 anni sabato scorso, ndr), è importante che tu ci sei".

Il cantautore ha anche coinvolto i due collaboratori che lo accompagnavano, Pierluigi Germini (produttore discografico) e Gianpiero Tramice (direttore di produzione), nell'iscrizione, ai quali ha detto: "Non è che potete vedere Pulcinella solo quando va in carrozza...". D'Alessio e i collaboratori hanno speso 590 euro a testa per le sottoscrizioni al partito e alle associazioni.

(Ver/AdnKronos)

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