Radicali Italiani
Droga: Perduca, nostro referendum non liberalizza Giovanardi lo firmi e poi si discute
Dichiarazione di Marco Perduca, già senatore membro della Commissione giustizia: Leggo che il Senatore Giovanardi insiste colla sua predilezione per la mistificazione della realtà quando si tratta di droghe. Tra i 12 referendum sui quali si stanno raccogliendo le firme in questi giorni, e che grazie a Silvio Berlusconi che li ha firmati tutti stanno riscuotendo un successo di pubblico da sabato scorso, ve ne è uno che vuole cancellare alcune parti della legge Fini-Giovanardi relative ai fatti di lieve entità, ad esempio la coltivazione domestica, il possesso e il trasporto di quantità medie - quindi condotte "borderline" tra consumo e piccolo spaccio. Togliendo la pena detentiva, che tra la altre cose contribuisce a circa il 30% della popolazione carceraria, rimarrebbe la sanzione penale pecuniaria della multa da 3mila a 26 mila euro. Altro che liberalizzazione! Il Senatore Giovanardi paventa invece uno scenario che già oggi esiste, quello appunto della droga libera. infatti, dalle scuole elementari alle carceri, cioè dai luoghi più "innocenti" a quelli più "controllati", la droga, anzi le droghe, sono liberamente acquistabili e a prezzi sempre più bassi. A causa delle convenzioni internazionali ratificate dall’Italia, una legalizzazione completa delle sostanze stupefacenti non è raggiungibile, ma tale è da sempre l'obiettivo dell'antiproibizionismo radicale: legalizzare per regolamentare tutte le "droghe" contro la proibizione criminogena che le ha diffuse in tutto il mondo. Però per poter arrivare a un confronto tra favorevoli e contrari alle modifiche della legge Fini-Giovanardi occorre che le 500mila firme siano raccolte entro la fine di settembre. Invito quindi anche il Senatore Giovanardi e i responsabili delle comunità che ha già raccolto nel suo comitato a seguire l'esempio di liberalità di Silvio Berlusconi e di firmare e far firmare anche quel referendum. Immagino che chi si interessa sinceramente della salute dei tossicomani ritenga che il carcere non sia la risposta più appropriata. Infine, visto anche le preoccupazioni di Giovanardi relative alle forze dell'ordine ritengo che sia ragionevole ipotizzare che se il referendum dovesser passare si avrebbe una riduzione della pressione investigativa su condotte scarsamente offensive e una conseguente riduzione carico giudiziario e penitenziario. Piccoli passi ropedeutici anche a riforme di politica criminale e uso corretto delle forze polizia. Una minima riforma ne potrebbe trascianare molte altre. Insomma Giovanardi guardi il nostro video la "legalizzazione illustrata agli adulti", firmi che così poi ci confrontiamo meglio!
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Droghe: Staderini a Giovanardi, liberalizzazione già c'è, noi vogliamo legalizzare
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali italiani
Con la nascita del Comitato per il no alla liberalizzazione dello spaccio di droga, prendo atto che il senatore Giovanardi ha creato un Comitato contro se stesso. Lo spaccio libero, infatti, è quello che avviene oggi con la sua legge proibizionista e criminogena. In commercio non c’è prodotto in Italia che sia più facilmente reperibile, a tutte le ore e in ogni luogo, delle sostanze stupefacenti. Solo che a dettare legge è la criminalità organizzata, che ci guadagna 30 miliardi di euro all’anno. La liberalizzazione è quella delle mafie, noi invece vogliamo legalizzare, regolamentare un fenomeno che coinvolge 4,5 milioni di italiani. Il nostro referendum elimina il carcere per i fatti di lieve entità, superando politiche criminali fallimentari e costose che riempiono le carceri e ingolfano i tribunali, insieme liberando risorse investigative costrette a svuotare il mare con il secchiello. Non è vero che aumenterebbero lo spaccio o il consumo di droghe, mentre è vero che non rischieranno più processi fino a sei anni di reclusione i consumatori protagonisti di coltivazione domestica, possesso e trasporto di quantità medie, condotte border line che a causa di questa legge figurano come piccolo spaccio.
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Referendum a Torino coda all’urp per firmare. Staderini: ho chiesto un incontro a sindaco Fassino (presidente Anci) affinché intervenga per facilitare raccolta firme in tutti i comuni
Questa mattina Mario Staderini (segretario di Radicali Italiani) si è recato presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico di Torino (P.za Palazzo di Città n. 9/a) per verificare le modalità di raccolta firme sui 12 referendum radicali. Avendo verificato che erano molti i cittadini in coda per firmare, ha telefonato al sindaco Piero Fassino (presidente nazionale ANCI) per fissare un appuntamento al fine di chiedergli di facilitare la raccolte delle firme non solo a Torino ma in tutti i Comuni d’Italia.
Nella successiva conferenza stampa tenutasi presso la sede radicale, Staderini ha dichiarato:
“Il nostro obiettivo è quello di dissequestrare i diritti politici dei cittadini, aprendo i comuni, permettendo a ogni cittadino di poter firmare agevolmente i 12 referendum, che toccano le questione chiave di questo Paese, dalla “malagiustizia” alle politiche criminali in tema di droghe e immigrazione, alla messa in discussione dei finanziamenti impropri ai partiti e alle confessioni religiose. La politica è impantanata in battibecchi inconcludenti; l’unico strumento per tirare fuori i cittadini italiani dal pantano è quello referendario. Occorre che altri esponenti politici valorizzino il gesto di Berlusconi; lo dico, innanzitutto, a Matteo Renzi, che, per esempio, non perde occasione per dichiararsi contro il finanziamento pubblico dei partiti; Renzi sfrutti la prossima occasione per firmare il nostro referendum.”
E’ poi intervenuto Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani):
“Dire che “Questi referendum sono a favore di Berlusconi” è un’enorme cavolata; l’unico referendum che potrebbe favorire Berlusconi è quello sul divorzio breve! Nel fine settimana raccoglieremo le firme all’ingresso della festa del PD, sicuri che le questioni che i referendum pongono toccano le sensibilità di tutti i cittadini, senza steccati ideologici o partitici.”
Staderini ha auspicato che il PD torinese possa ospitare il banchetto radicale all’interno della sua Festa.
Ha concluso la conferenza stampa Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) ricapitolando i luoghi dove i cittadini torinesi possono firmare i 12 referendum radicali:
- all’URP e in tutte le dieci circoscrizioni, dal lunedì al venerdì, in orario di ufficio (fino al 15 settembre);
- ai banchetti radicali che si terranno in via Garibaldi (altezza civico 14), mercoledì 4 dalle 17 alle 19:30, sabato e domenica dalle 16 alle 19:30.
Torino, 3 settembre 2013
http://www.referendumradicali.it/
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"Le Mani nel Petrolio", tra inquinamento ed estrazioni nella terra di Basilicata
Il libro di Maurizio Bolognetti, giornalista e segretario di Radicali Lucani, "Le Mani nel Petrolio - Basilicata Coast to Coast, ovvero da Zanardelli a Papaleo passando per Sanremo e Tempa Rossa" racconta come la ricerca e l'estrazione del petrolio lucano sia quanto di più dannoso, per l'ambiente, lo stato di diritto e la legalità, nel panorama economico dello sviluppo italiano.
Di Andrea Spinelli Barrile
ll libro “Le Mani nel Petrolio” di Maurizio Bolognetti è una testimonianza puntuale e profondamente analitica di come le estrazioni petrolifere lucane, nel giacimento in-shore di oro nero più vasto dell’Europa continentale, si collochino in un contesto in cui lo stato di diritto è assente, così come assenti sono le misure di sicurezza, i monitoraggi, l’informazione.
Un libro (qui la presentazione a Latronico, Potenza) che si legge d’un fiato, che può essere ripreso a pezzo, stirato e riletto, analizzato nei numeri, nei commenti, nelle idee e nella protesta, ponderata e nonviolenta; un libro che in ogni sua pagina macchia di nero le riflessioni del lettore, mostrando uno scenario fondato sulle clientele e sul potere che deriva dall’oro nero e dal denaro.
Se è vero che la Basilicata è il più ricco giacimento petrolifero europeo altrettanto vero è che questa Regione rappresenta un laboratorio a cielo aperto, in cui il 65% del suo territorio è oggetto di estrazioni petrolifere (già in atto o prossime venture), compromesso da logiche e prospettive energetiche ed industriali che mirano al profitto, all’omertà, all’avvelenamento del territorio.
Una Regione, quella descritta da Bolognetti, che viene raccontata nei suoi aspetti più tetri e misteriori, scoperchiandone letteralmente il vaso di Pandora fatto da corruzione imprenditoriale, malapolitica, malagiustizia: un quadro che mostra, a tinte fosche, una grande tavola imbandita in cui tutti, nessuno escluso, si siedono compiacenti per rimpinzarsi nel grande “sacco” petrolifero lucano.
Se è vero che le royalties petrolifere ammontano al 3% (1 miliardo di euro in cinque anni, secondo il Sole24ore) altrettanto vero è che tutto il resto è profitto, spesso investito in specchietti per allodole per ingraziarsi una popolazione asservita, nel totale silenzio mediatico e politico, nella totale opacità, al potere dell’oro nero.
E allora eccola la vera avventura lucana, la vera “Basilicata coast to coast”: la polemica con Rocco Papaleo, non sterile come si potrebbe pensare ma ben ponderata, nella pelosità di una multinazionale (la Total) che finanzia un film apologetico sulla Basilicata (chiaramente non mostrandone i pozzi, le trivelle, i veleni) ma anche tornei di calcio, sagre, fiere (specchi, perline e brillantini). Ecco messe a nudo le realtà di Eni e Shell.
Il petrolio, in Basilicata, è un affare che va tutelato: corrompendo, con la manipolazione costante dell’informazione, plagiando le coscienze con promesse vuote come gusci di noce.
Maurizio Bolognetti racconta ogni giorno, pagando un prezzo altissimo in termini professionali, politici, personali, il dolore di una Regione stremata dalle estrazioni e dal saccheggio di colossi come Eni, Total, Mitsui, Shell, messa in ginocchio dalla giustizia che processa chi denuncia e non chi inquina, resa cieca dagli enti di controllo (come l’Arpab) aventi i cassetti più profondi e irraggiungibili d’Italia, diventata impotente a causa di una classe politica inefficiente, asservita al potere petrolifero più che a quello dello stato di diritto.
I 25 milioni di barili estratti nel 2012 non bastano, il petrolio, quello, non basta mai: e così ai giacimenti attivi della Val D’Agri si aggiungeranno quelli della Valle del Sauro, nel tentativo già avviato di mettere mano anche al petrolio off-shore della Basilicata, quello di fronte la costa ionica. Nel frattempo le maledizioni dell’oro nero si sono abbattute sull’intero territorio: i fanghi di Corleto Perticara, l’inquinamento da bario del “lago di pietra”, il Pertusillo, lo specchio per allodole della card-carburante (che vorrebbe risolvere il paradosso dei prezzi più alti d’Italia alla pompa di benzina).
Bolognetti, traspare pagina dopo pagina, riga dopo riga, non si risparmia; denuncia, invoca, protesta, ragiona e fa ragionare, mostra in modo inequivocabile e documentato come la corsa all’oro nero lucano non porta occupazione, prezzi bassi, economia e sviluppo, ma povertà, inquinamento, illeciti:
“Quale sarà l’impronta per niente ecologica e poco sostenibile che lasceranno su un territorio di struggente bellezza le trivelle delle multinazionali del petrolio?”
si chiede Bolognetti. Certamente, di fronte a tutto ciò che potrete leggere in questo libro, resterete sgomenti, con una precisa domanda nella testa: “cosa si può fare?”. Sicuramente andare a vedere la Basilicata, scenderne le statali, attraversarne le provinciali, respirarne l’aria chiedendo, pretendendo, di poterlo fare ancora e ancora. La bulimia politica, che si mostra isterica fuori e compattamente corporativistica nelle sue viscere, ha partorito nuove autorizzazioni e moratorie elettorali: potere e pecunia. Nella totale assenza di stato di diritto.
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Referendum - Servizio Tgr Basilicata sulla conferenza stampa Pdl-Radicali. Il Sen. Guido Viceconte(coordinatore regionale) firma tutti i quesiti.
Il servizio del Tgr Basilicata dedicato alla conferenza stampa Pdl-Radicali, tenutasi presso la Sala B del Consiglio regionale lucano. Oggetto dell’incontro, al quale hanno preso parte il Sen. Guido Viceconte, coordinatore regionale, l’On. Cosimo Latronico, coordinatore provinciale di Matera, il dott. Mariano Pici, coordinatore provinciale di Potenza e Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, la campagna referendaria in corso. Il coordinatore regionale del Pdl Sen. Guido Viceconte, nel corso della Conferenza stampa, ha sottoscritto tutti i quesiti referendari.
Qui per vedere il Servizio Tgr Basilicata, 2 settembre
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Pannella: invito al digiuno del Papa aiuta anche noi Radicali
Papa Francesco sta intervenendo non essendo a conoscenza di nostre idee o posizioni, ma dando voce ai sentimenti comuni diffusissimi, tra ogni forma di credenti, e non solo tra i 'fedeli'. Quando lui invita il mondo, non solo quello cattolico, sabato prossimo, ad una giornata di preghiera, di impegno e, per quel che lo riguarda, di digiuno per la Siria e contro la violenza, aiuta anche noi, anche me, in questo momento della realtà storica e politica del partito radicale". Lo ha detto Marco Pannella, intervenuto in diretta a Radio Radicale questa mattina.
"Sapete - ha detto Pannella - del mio insistere, con altri, nella azione nonviolenta e nello sciopero della fame e della sete, per aiutare il potere italiano ad uscire dalla patente e incontenstata trentennale flagranza di reato, da parte dello Stato italiano. A partire da quel che annuncia Papa Francesco, vorrei suggerire che dalle carceri italiane venga fuori una tre giorni - da sabato a lunedì - di digiuno, contro la guerra, la violenza, e la violenza di Stato. Tornerò domani sera, a Radio Carcere, a precisare meglio questo obiettivo e questa iniziativa", ha concluso Pannella.
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Referendum: Radicali, prosegue iniziativa Referendum in Comune. Da lunedi si firma negli uffici comunali. Appello ai sindaci per agevolare sottoscrizioni dei cittadini
Dichiarazione di Mario Staderini e Michele De Lucia, segretario e tesoriere di Radicali italiani
La nostra mobilitazione della scorsa settimana per far sapere della possibilita' di firmare presso i Comuni ha dimostrato che quando gli italiani vengono informati corrono anche nei municipi per sottoscrivere i referendum. Da lunedì si potrà firmare nuovamente negli uffici degli oltre 8.000 Comuni, di norma tutte le mattine. Chiediamo ai mezzi di informazione di dare conoscenza di questa possibilita' e ci appelliamo ai sindaci italiani affinche assumano le misure organizzative necessarie ad agevolare le firme dei cittadini, limitando i tempi d'attesa e indicando dove sia l'ufficio per firmare.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Iraq. Ennesima strage a Campo Ashraf. Nessuno Tocchi Caino: “il regime iraniano e i complici iracheni per soluzione finale nei confronti della resistenza iraniana”
A seguito dell’attacco da parte delle forze irachene a Campo Ashraf, sarebbero 43 i morti, sulle 100 persone che ancora vi risiedono. Secondo informazioni fornite dal Consiglio della resistenza iraniana, l’attacco è stato ordinato dal Premier Al Maliki, è iniziato alla mezzanotte di ieri ed è tutt’ora in corso. Diversi battaglioni sono coinvolti nell’attacco, uno dei quali appartiene alla 36ma brigata delle forze armate irachene. I battaglioni dell'esercito di al-Maliki avrebbero prima bombardato il campo, per poi fare irruzione e sparare su di loro. Almeno cinque persone sarebbero state uccise da raffiche di mitragliatrice dopo che erano state loro legate le mani dietro la schiena. In base ad un accordo quadro, Stati Uniti e Nazioni Unite devono garantire la sicurezza, ma ad ora nessuna iniziativa risulta essere stata presa.
Sergio d’Elia ed Elisabetta Zamparutti, rispettivamente Segretario e tesoriere di Nessuno tocchi Caino, hanno dichiarato: “Condanniamo l’ennesimo attacco, il quinto in due anni, a Campo Ashraf da parte delle forze irachene. Quello ancora in corso a Campo Ashraf è di una gravità inaudita perché è stata massacrata la metà dei residenti ed è la riprova di un tentativo in corso da anni di attuare la “soluzione finale” nei confronti dei mujaheddin del popolo iraniano”. I due esponenti radicali hanno continuato dicendo: “Gli esecutori materiali di tale “soluzione finale” sono certamente le forze di Al Maliki ma il mandante è chiaramente il regime iraniano dei mullah. Troppe volte la comunità internazionale o il mondo cosiddetto libero, ha chiuso gli occhi di fronte ai crimini del regime iraniano, spesso accreditato come interlocutore e attore indispensabile di una soluzione di tutti i problemi dell’area essendone invece chiaramente la causa”. D’Elia e Zamparutti hanno poi concluso: “Riconosciamo l’impegno del Governo italiano, di quello attuale, come dei due precedenti, nell’opera di assistenza umanitaria nei confronti delle vittime dei precedenti attacchi. Ora è però urgente mobilitarsi perché cessi l’attacco, sia rafforzata la protezione dei residenti a Campo Ashraf e a Campo Liberty che sono a tutti gli effetti rifugiati politici, e sia poi trovata a livello europeo ed internazionale una definitiva soluzione politica al loro caso.”© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Bolognetti: Se dovessi andare all'inferno non mettetemi nel girone degli stalinisti e di quelli che..."Rosselli socialfascista"
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione di Radicali Italiani Ma quanta brava gente che si spende in consigli non richiesti. Quanti si preoccupano per il nostro bene, per la nostra “anima” che rischia, dicono, la dannazione. Questi guardiani della moralità altrui, questi cultori delle doppie verità e dei doppi binari, questi farisei, questi sepolcri imbiancati, intanto, sono quelli che l’inferno lo costruiscono ogni giorno in terra, anche solo per assenza di opere e per comportamenti omissivi di fronte alla legge, al Diritto, ai Diritti Umani. Sono quelli che se ne fottono dell’inferno in cui precipitano milioni di italiani che finiscono nell’imbuto della italica macchina della giustizia, nei panni di imputati, detenuti in attesa di giudizio, vittime, imprenditori, avvelenati. Magari sono gli stessi che se potessero farci sparire con un colpo di bacchetta magica, lo farebbero volentieri. State alla larga dal "mostro", dicono. E intanto mostrificano se stessi. Ahimè, lor signori sono portatori sani di una cultura che non mi/ci appartiene. Io non sto alla larga da nessuno. Coltivo le mie idee e cerco compagni di strada. Silvio Berlusconi è venuto ai nostri tavoli a firmare i 12 quesiti referendari e va più che bene. Mi auguro che anche grazie a questo gesto si possa garantire il deposito in Cassazione dell'intero pacchetto referendario, che comprende temi quali l'Abolizione del Reato di Clandestinità, la Fini-Giovanardi, l'Abolizione del Finanziamento pubblico ai Partiti. Piuttosto c'è da chiedersi dove sia il compagno Vendola, quelli della CGIL e quelli de sinistra. Ripeto: Viva il Silvio Berlusconi referendario. E se dovessi andare all'inferno per questo, vi prego non mettetemi nel girone degli stalinisti e di quelli che dicevano "Rosselli socialfascista". Quelli di sempre, quelli del niente nemici a destra e nemmeno a sinistra. Ma fatemi il piacere!!! Maurizio Bolognetti P.S. Diritto, Giustizia, Amnistia, Libertà, Democrazia...Diritto, Giustizia, Amnistia, Libertà, Democrazia
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Tav. Viale, ha ragione Caselli, troppa coda di paglia a sinistra
"Ha ragione Caselli. Nei giorni in cui invito tutti, a destra e a sinistra, a firmare i referendum radicali, che non sono affatto un aiuto alle vicende giudiziarie di Berlusconi, non ho esitazione a dire che ha ragione Caselli. Vi è troppa coda di paglia a sinistra sulla violenza contro il cantiere, i poliziotti, le ditte e gli operai."
Questa la presa di posizione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Torino eletto nel PD, che ha precisato:
"Vi è troppa indulgenza verso la violenza dei No TAV anche tra chi è favorevole all'opera. Vi è una grave sottovalutazione, come se fosse quasi fisiologico, in qualche modo anche giustificato, che qualcuno cerchi di colpire i poliziotti e il cantiere, magari con la speranza che tutto rimmanga confinato nella "stadio" di Chiomonte. Non si può non vedere come una parte del movimento veda con favore una evoluzione sempre più violenta e come le brigate di antagonisti giunte in valle abbiano ormai mano libera. Il rischio è una versione tollerante ed aggiornata dei "compagni che sbagliano", ma proprio perché sbagliano sono necessarie prese di posizioni nette, anche da parte di chi critica, ha dei dubbi o è ancora contrario all'opera. Mi auguro che in tanti dicano che ha regione Caselli e vadano a firmare i referendum."
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Contrariamente a quanto riportato in agenzie di stampa ed "autorevoli" siti di "informazione", Silvio Berlusconi ha sottoscritto tutti e 12 i referendum radicali
Contrariamente a quanto riportato in agenzie di stampa ed "autorevoli" siti di "informazione" Silvio Berlusconi ha sottoscritto tutti e 12 i referendum radicali.
Si invitano tutti gli operatori dell'informazione a riportare la notizia correttamente così come a loro imposto quantomeno dalla deontologia professionale.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Referendum divorzio breve, Gerardi: Berlusconi più laico della sinistra
Dichiarazione di Alessandro Gerardi, tesoriere della Lega Italiana per il divorzio breve, membro del comitato promotore dei referendum radicali
Accogliamo con grande soddisfazione la decisione odierna di Silvio Berlusconi di sottoscrivere il referendum per il divorzio breve. Il leader del Pdl ha motivato la sua scelta dichiarando di voler lasciare ai cittadini il diritto di esprimersi sul tema della riduzione dei tempi per ottenere il divorzio. In questo modo Berlusconi ha dimostrato di avere un atteggiamento molto più laico e riformatore della sinistra, i cui dirigenti ad oggi non hanno speso nemmeno una parola sui 12 quesiti referendari radicali.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Berlusconi firma i 12 referendum radicali
Questa mattina Silvio Berlusconi, accompagnato da Marco Pannella, ha firmato tutti e 12 i referendum radicali.
Oltre quelli sulla giustizia giusta (responsabilità civile magistrati, separazione delle carriere, carcere preventivo, incarichi fuori ruolo), l'ex premier ha firmato anche i referendum per abolire reato di clandestinità e le norme discriminatorie della Bossi-Fini, quello sulle droghe per evitare il carcere per i fatti di lieve entità, il divorzio breve, l'abolizione del finanziamento dei partiti e della truffa dell'otto per mille, l'abolizione dell'ergastolo.
"Io firmo - ha detto Berlusconi- non solo i sei referendum sulla giustizia, che sono sacrosanti, ma firmo anche gli altri
su cui non sono d''accordo, ma con questa firma voglio affermare il diritto degli italiani" ad esprimersi con un voto."
Qui audiovideo
http://www.radioradicale.it/scheda/388956
Bolognetti: Viva il Silvio Berlusconi referendario, vivano le lotte Radicali per legalizzare l’Italia Stato canaglia.
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani Alla fine Marco Pannella ci è riuscito, lo ha con-vinto, che poi sta per vincere con, per vincere assieme e non contro qualcuno. Silvio Berlusconi questa mattina, come testimoniato dal video girato da Radio Radicale, i quesiti referendari li ha firmati tutti e non solo sei. Ha firmato anche quelli che forse - e dico forse - non condivide, e noi ci auguriamo che altri ne seguano l’esempio. Silvio Berlusconi ha firmato e subito è scattato il riflesso di regime teso ad oscurare quel gesto a negarne la conoscenza. Li ha firmati tutti e magari quasi a mo’ di riflesso pavloviano qualcuno ha scritto 6. Verrebbe da ricordare quante volte in questi mesi sono stati negati, rimossi, censurati importanti pronunciamenti a favore di un provvedimento di Amnistia per questo nostro Stato canaglia. Quante volte la stessa voce di autorevoli esponenti della Cei è stata oscurata. Silvio Berlusconi ha firmato i 12 quesiti e io dico che ha vinto e che ha prevalso la forza del dialogo. Così come si spera possa prevalere la forza del dialogo, che vive e cammina nelle ore e nei minuti di sciopero della fame e della sete a cui Marco Pannella sta dando corpo. In questa nostra Basilicata il gesto compiuto oggi da Silvio Berlusconi è stato in qualche modo anticipato da alcuni esponenti del Pdl, ma anche del Pd, come per esempio il Presidente Vito De Filippo. Noi altri, intanto, proviamo ad alimentare speranze e a costruire tra le macerie prodotte dal quasi settantennio partitocratico. Continuiamo - non temendo l’impopolarità, ma consapevoli che occorre rischiarla per non essere antipopolari - ad affermare che occorre un provvedimento di Amnistia, che è allo stato dell’arte provvedimento di riforma strutturale, l’unico in grado di consentire che questo nostro Stato torni sul binario della legalità. Sì, con Marco Pannella continuiamo a ripetere che ieri, ora, subito occorre interrompere la flagranza di reato contro i Diritti Umani e la Costituzione. Tra qualche mese, si spera, si potrà discutere di 12 temi, di un’alternativa possibile allo sfascio, ai 9 settembre, ai miasmi di una democrazia in decomposizione. Ora, per dirla una volta di più con Ernesto Rossi, ripetiamo che “L’Italia non potrà essere diversa se non siamo noi capaci di volerla diversa. E volere è agire”. Occorre agire, pensiero e azione, non mollare, non aver paura dell’impopolarità, non essere stantii, scontati, non farsi irreggimentare, non ammalarsi della peggiore forma di conformismo, che poi è il conformismo degli anticonformisti. Siamo forti e ricchi di idee e proposte che si spera prima o poi riusciranno a prevalere. Sì, potrebbe anche succedere che questa piccola truppa riesca a Con-Vincere.
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Referendum. Turco, per educarne uno ne colpiscono milioni
Dichiarazione di Maurizio Turco, Tesoriere del Partito Radicale:
"Oggi Berlusconi ha firmato i 12 referendum anche quelli su cui non è d'accordo per "affermare il diritto degli italiani ad esprimersi con il voto". E' una occasione d'oro per amplissimi settori del PD, per non dire di SEL e del M5S, per approfittarne e riuscire a votare la prossima primavera, tra l'altro, sulla legge sulla droga e quella sull'immigrazione, il divorzio breve, l'otto per mille e contro il finanziamento pubblico: leggi oggetto da parte loro di attenzione a dir poco critica. E' una occasione d'oro per uscire fuori dalla logica che li ha sinora animati di considerare tollerabile l'effetto collaterale di milioni di vittime pur di "educarne uno". A cominciare dal loro essere contro l'amnistia che, come va sgolandosi la Ministra Cancellieri, è misura tecnica per riparare alla violazione dei diritti umani fondamentali che il Consiglio d'europa ci addebita, a fronte delle innumerevoli sentenze della Corte europea dei Diritti dell'Uomo e della lentezza delle procedure giudiziarie che sin dagli anni 80 mettono in pericolo lo Stato di Diritto. L'augurio è che non continuino a privilegiare i piccoli interessi di bottega a scapito degli interessi generali e colgano questa occasione magari pensando alle milioni di vittime, spesso generate dalla loro inazione, alle quali da decenni, commossi, chiedono di attendere giusto il tempo di educarne l'uno."© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Stamina, Gallo (Ass. Coscioni) smaschera sul Corriere la malafede di Vannoni
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica Le rivelazioni apparse oggi sul Corriere della Sera, in cui il giornalista Mario Pappagallo svela i contenuti di una lettera firmata da Davide Vannoni in cui dichiara che una casa farmaceutica sarebbe proprietaria del metodo Stamina, confermano la malafede del Presidente di Stamina nel gestire fin dall'inizio la questione. L'ultimo suo atto era stato sabato scorso a Radio radicale quando aveva incolpato lo Stato di non voler fornire i soldi per la fase III della sperimentazione; ora si scopre che lui ha già fatto i suoi calcoli: da guaritore di gente a commerciante di false speranze. Lo stesso Vannoni ha riferito che "il protocollo su cui avverrà la sperimentazione non è lo stesso della metodologia utilizzata agli Spedali civili di Brescia ma è una forma semplificata e che ha preteso che il protocollo venisse secretato perchè di proprietà di Stamina e perchè non ha brevetto. " Il motivo quindi è un altro c'è proprietà industriale e la metodica tecnicamente non può essere trasferita a terzi se non con la stessa società titolare della proprietà. Spiace ora avere certezza che ha ingannato i pazienti, le loro famiglie, lo Stato e la stampa. Il Ministero della Salute, insieme al parere della Commissione di esperti, non può che dare parere negativo alla sperimentazione visto che Vannoni non fornisce neppure i documenti completi della stessa metodica. Sarebbe scientificamente e legalmente contro ogni regola dar via alla fase I. La comunità internazionale squalificherebbe il nostro Paese. L'Associazione Luca Coscioni ha chiesto fin dall'inizio serietà, trasparenza e chiarezza: è passato troppo tempo dai nostri primi appelli all'ex ministro Balduzzi e poi alla Lorenzin. Oggi confidiamo in un intervento immediato della ministra Lorenzin. In nome di tanti malati e della scienza chiediamo serietà e rispetto. L'Italia deve essere ricordata come patria di scienziati come la neo senatrice a vita Elena Cattaneo e non per soggetti come Vannoni.
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Referendum radicali. Viale, dopo le 12 firme di Berlusconi più nessun alibi per nessuno, a destra come a sinistra
"Times New Roman"">Dichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale di Torino eletto nel PD, dopo che Silvio Berlusconi ha firmato i 12 referendum radicali, tutti e dodici, nessuno escluso, pur non condividendone alcuni:
"Times New Roman"">
"Le 12 firme di Berlusconi sui 12 quesiti referendari tolgono ogni alibi a chiunque. Ora non vi è più alcun alibi per nessuno, a destra come a sinistra. Lo spirito dei referendum è che si apra la discussione e che siano i cittadini a pronunciarsi su quei temi sui quali la politica e il Parlamento sono paralizzati, incapaci di discutere e decidere. Ecco perché applaudo con viva soddisfazione al fatto che Silvio Berlusconi abbia firmato tutti e 12 i referendum, non solo quelli sulla giustizia. Ricordando che è completamente falso che i referendum sulla giustizia aiutino Silvio Berlusconi nelle sue vicende giudiziarie, credo che l'esempio di Silvio Berlusconi possa e debba essere seguito da tutti. Ora non c'è più alibi per nessuno, a destra come a sinistra."
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Contrariamente a quanto riportato in agenzie di stampa ed "autorevoli" siti di "informazione", Silvio Berlusconi ha sottoscritto tutti e 12 i referendum radicali
Contrariamente a quanto riportato in agenzie di stampa ed "autorevoli" siti di "informazione" Silvio Berlusconi ha sottoscritto tutti e 12 i referendum radicali.
Si invitano tutti gli operatori dell'informazione a riportare la notizia correttamente così come a loro imposto quantomeno dalla deontologia professionale.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Bolognetti a Guido Viceconte (PDL): Caro Guido, cari amici del Pdl, assieme con chi ci sta, con chi ne ha compreso l’importanza possiamo davvero, ma davvero, garantire una reale alternativa allo status quo
Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani
Nel salutare con soddisfazione l’impegno referendario preannunciato dall’on. Guido Viceconte, esprimo l’auspicio che oltre a sostenere i sei quesiti sulla “Giustizia Giusta” la macchina organizzativa del Pdl si muova anche per consentire ai cittadini lucani e agli stessi elettori del Pdl di sottoscrivere l’intero pacchetto referendario, che come è noto è composto da 12 quesiti. Oggi – e la cosa non sfuggirà a Guido Viceconte – non si tratta di votare, ma semplicemente di creare i presupposti per un grande dibattito che coinvolga nella primavera del 2014 l’intero Paese.
Oggi occorre garantire che i cittadini italiani possano usare la scheda referendaria. Oggi occorre onorare il troppo spesso vilipeso art.75 della Costituzione.
Già nelle settimane scorse i tavoli radicali sono potuti uscire anche grazie alla disponibilità di alcuni consiglieri comunali del Pdl, quali Nicola Becce, Francesco Riviello, Maria Rosaria Malvinni e al contributo di Vito Di lascio e Loredana Scaiano. A quei tavoli i cittadini hanno potuto sottoscrivere non solo i quesiti sostenuti ufficialmente dal Popolo delle Libertà, ma anche l’intero pacchetto referendario, di cui fanno parte quesiti quali l’abrogazione del Reato di Clandestinità, l’Abolizione del Finanziamento Pubblico ai Partiti e il Divorzio Breve.
Per dirla con Marco Pannella, abbiamo l’opportunità di assumere una “grande iniziativa politica in alternativa al miserevole e nauseabondo conflitto, in cui la ‘politica’ sta impantanando Stato e società”.
All’amico Guido Viceconte rivolgo, tra l’altro, l’invito a considerare l’importante segnale arrivato da Papa Francesco, che non a caso si è recato a Lampedusa e che solo poche settimane fa ha deciso per l’abolizione dell’ergastolo.
L’alternativa al 9 settembre, ai miasmi di questa democrazia in decomposizione, vive e prende corpo proprio nell’iniziativa politica e di lotta contenuta nella proposta referendaria radicale.
Iniziativa politica che si nutre in queste ore del Satygraha condotto da Marco Pannella, che continua a ripetere che occorre interrompere la flagranza di reato in atto contro i Diritti Umani e la Costituzione e ad invocare un provvedimento di Amnistia per questa nostra Repubblica criminale, che viola da oltre trent’anni la sua propria legalità sul fronte dell’amministrazione della giustizia e del suo putrido percolato carcerario.
Caro Guido, cari amici del Pdl, assieme con chi ci sta, con chi ne ha compreso l’importanza possiamo davvero, ma davvero, garantire una reale alternativa allo status quo.
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Kate Moss, Harry Potter, Fini e Pannella illustrano i vantaggi della depenalizzazione delle droghe in un cartone animato.
A sostegno delle ultime settimane di raccolta firme, il comitato promotore referendum lancia e promuove sui social network un cartone animato a sostegno della raccolta firme per il referendum radicale contro il carcere per i fatti di lieve entità connessi al consumo delle sostanze stupefacenti.
Il video "La legalizzazione illustrata agli adulti" (di Flavio Avy Candeli e Giovanni di Modica) ospitato in home da Repubblica.it propone in 3 minuti, con la voce di un cane della Guardia di Finanza, una serie di vantaggi economici e considerazioni medico sociali a sostegno della legalizzazione.
Tra i personaggi ritratti, Kate Moss, Harry Potter, Freddy Krueger, Gianfranco Fini, Carlo Giovanardi e, naturalmente, Marco Pannella.
Il referendum vuole eliminare quelle norme della legge Fini-Giovanardi che riempiono le carceri di consumatori di sostanze proibite.
Se vincesse il referendum radicale la detenzione verrebbe eliminata per tutte le violazioni che riguardano fatti di lieve entità - ad es. coltivazione domestica, possesso e trasporto di modiche quantità, condotte border line tra consumo e piccolo spaccio - mentre rimarrebbero le sanzioni amministrative da 3mila a 26 mila euro.
Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani: "Per invertire la rotta e non morire tutti di proibizionismo c’è ancora a disposizione degli italiani uno strumento efficace: il referendum che elimina il carcere per i fatti di lieve entità, superando repressioni irragionevoli e liberando risorse investigative e giudiziarie. I fallimenti della legge Fini-Giovanardi sono sotto gli occhi di tutti e sulla pelle di molti, fermiamoli con una firma!"