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Radicali Italiani - Primi Piani e comunicati
Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Basilicatanet(portale Regione Basilicata) su visita Pannella al carcere di Potenza e Ferragosto in carcere

Mer, 08/14/2013 - 20:39
14/08/13

Fonte Basilicatanet(portale regione Basilicata)

14/08/2013 13:51   BAS - Nell’ambito dell’iniziativa Ferragosto in carcere, che vedrà la partecipazione di Marco Pannella, Emma Bonino, Rita Bernardini e di dirigenti e militanti radicali, Maurizio Bolognetti Segretario Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani annuncia che per domani il tavolo referendario farà tappa a Potenza presso la Casa Circondariale di via Appia. Venerdì 16 agosto – annuncia Bolognetti - con Marco Pannella, Nicola Benedetto, Marcello Pittella e Maria Antonietta Ciminelli effettueremo una visita ispettiva presso la Casa Circondariale di via Appia. "Ancora una volta – didchiara Bolognetti - visiteremo le carceri di questo Paese assurte a luogo di tortura senza torturatori, perché ad essere torturata è un’intera comunità penitenziaria. Ancora una volta e una volta di più visiteremo le carceri di questo Paese che rappresentano il percolato, il putrido percolato di una amministrazione della giustizia allo sfascio. Occorre, e lo ribadiamo con forza, che il nostro Stato interrompa la flagranza di reato in atto contro i diritti umani e la Costituzione. Occorre interrompere la strage di legalità che inevitabilmente si fa strage di popoli. Occorre quell’Amnistia per la Repubblica che è il solo provvedimento percorribile per riportare il nostro Stato sui binari della legalità, del rispetto del diritto, dei diritti, del dettato costituzionale e del diritto internazionale, che è legge di questo nostro Stato assurto al rango di delinquente abituale o meglio professionale”.   Approfondimenti - Il Comunicato integrale  
Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani   Nell’ambito dell’iniziativa Ferragosto in carcere, che vedrà la partecipazione di Marco Pannella, Emma Bonino, Rita Bernardini e di dirigenti e militanti radicali, domani il tavolo referendario farà tappa a Potenza presso la Casa Circondariale di via Appia. Venerdì 16 agosto, invece, con Marco Pannella, Nicola Benedetto, Marcello Pittella e Maria Antonietta Ciminelli effettueremo una visita ispettiva nel sopra citato Istituto. Ancora una volta e una volta di più visiteremo le carceri di questo Paese assurte a luogo di tortura senza torturatori, perché ad essere torturata è un’intera comunità penitenziaria. Ancora una volta e una volta di più visiteremo le carceri di questo Paese che rappresentano il percolato, il putrido percolato di una amministrazione della giustizia allo sfascio. Occorre, e lo ribadiamo con forza, che il nostro Stato interrompa la flagranza di reato in atto contro i diritti umani e la Costituzione. Occorre interrompere la strage di legalità che inevitabilmente si fa strage di popoli. Occorre quell’Amnistia per la Repubblica che è il solo provvedimento percorribile per riportare il nostro Stato sui binari della legalità, del rispetto del diritto, dei diritti, del dettato costituzionale e del diritto internazionale, che è legge di questo nostro Stato assurto al rango di delinquente abituale o meglio professionale. Da trent’anni l’Italia viene condannata per la violazione della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo. Veniamo condannati per la non ragionevole durata dei processi e per carceri che sono un insulto al Paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria e che è stato - si dice - la culla del diritto. Gioverà ricordare che tra l’altro la Corte europea dei diritti umani, l’8 gennaio 2013, ha condannato lo Stato italiano per la violazione dell’art. 3 CEDU (divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti), imponendo al nostro Paese di adottare, entro un anno dall'emissione della decisione, un insieme di misure strutturali atte a rimediare alla violazione riscontrata. C’è davvero in questo nostro Stato una “prepotente urgenza”, dimenticata da chi si comporta come quelle guide cieche abituate a filtrare il moscerino e ingoiare il cammello dello Stato di diritto. Giovedì mattina, nel giorno di Ferragosto, saremo in carcere con Maria Antonietta Ciminelli e Carlo Giordano per consentire ai detenuti e all’intera comunità penitenziaria di sottoscrivere i 12 quesiti referendari per la giustizia giusta, la libertà, la democrazia, per nuovi diritti umani da conquistare. Saremo in carcere per parlare della necessità di interrompere la flagranza di reato contro i diritti umani e la Costituzione. Saremo in carcere nel giorno di Ferragosto per ricordare la proposta avanzata da Marco Pannella, che ha auspicato in tutte le 206 carceri italiane la nascita di “Comitati di lotta nonviolenta per ‘l’amnistia e la riforma della giustizia’” composti da detenuti, agenti di polizia penitenziaria, familiari di detenuti, cappellani, volontari, personale amministrativo e sanitario, Radicali e Camere Penali. Venerdì torneremo nel carcere di via Appia con Marco Pannella, Marcello Pittella, Nicola Benedetto e Maria Antonietta Ciminelli per una visita ispettiva che è e sarà, ne siamo certi, un importante momento di incontro con l’intera comunità penitenziaria. Con detenuti, agenti, direttore e personale parleremo di questo nostro Stato canaglia e della necessità di tornare a seguire la stella polare del diritto e dei diritti negati. Lo faremo di certo avendo nel cuore e nella mente il ricordo di quanto scritto dai direttori del Sidipe e del grande segnale di maturità e partecipazione giunto dalle nostre patrie galere. Il mio Ferragosto lo trascorrerò in carcere, con Marco Pannella e i compagni doppia tessera Benedetto e Pittella, per “La vita del diritto e il diritto alla vita”.  

 

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PER L'USCITA DALLA FLAGRANZA CRIMINALE DELLO STATO, PER L'AMNISTIA E I REFERENDUM, FERRAGOSTO IN CARCERE (15 E 16 AGOSTO)

Mar, 08/13/2013 - 19:52
13/08/13 Per l’uscita dalla flagranza criminale dello Stato   PER L’AMNISTIA E I REFERENDUM   FERRAGOSTO IN CARCERE (15 e 16 agosto)   di Marco PANNELLA, Emma BONINO e di militanti e dirigenti radicali   a sostegno delle posizioni del Ministro della Giustizia Anna Maria CANCELLIERI del Presidente della Commissione Giustizia del Senato Nitto PALMA del Vicepresidente della Camera Roberto GIACHETTI     115%">15 AGOSTO line-height:115%">ROMA, Regina Coeli: 12.0pt;line-height:115%"> Marco Pannella, Matteo Angioli, Laura Harth, Caterina Caravaggi, Giulia Crivellini, Michele De Lucia, Fiorella Mancuso (funzionario incaricato); line-height:115%">ROMA, Rebibbia line-height:115%">: Emma Bonino, Maurizio Turco, Maria Antonietta Farina, (ancora in attesa nominativo autenticatore); line-height:115%">TERAMO, Carcere di Castrogno: Marco Pannella, Ricardo Chiavaroli (Consigliere Regionale), Rosa Quasibene, Enrico Salvatori, Matteo Angioli, Laura Harth, Brugge (Belgio), Ariberto Grifoni, (funzionario incaricato); line-height:115%">FIRENZE, Sollicciano: 12.0pt;line-height:115%"> Grazia Galli, Maurizio Buzzegoli, Luca Calamandrei, Marco Perduca, Massimo Lensi (Consigliere provinciale)        line-height:115%">NAPOLI, Poggioreale: Mario Staderini, Luigi Mazzotta, Giuseppe Alterio, Giuseppe Simioli, Antonio Racca (Cancelliere di tribunale) Alleanza Evangelica, Rosario Scognamiglio line-height:115%">LECCE, Casa Circondariale/Casa di Reclusione:  Sergio D'Elia, Elisabetta Zamparutti, Oronzo Salvatore Maruccio, Gioia Maruccio, Maria Nobili, Fernanda Caiffa,  Giuseppe Mellone, Giovanni Siciliano, (Consigliere provinciale) line-height:115%">PALERMO, Ucciardone: 12.0pt;line-height:115%"> Donatella Corleo, Filippo Pellitteri,  Rosario Filoramo (Consigliere comunale), Rita Giuseppina Vinci (Consigliera comunale) line-height:115%">CATANIA, Piazza Lanza: 12.0pt;line-height:115%"> Gianmarco CICCARELLI, Maria Daniela BASILE, Eliana Lucia Raffaella VERZI', Elio CUMITINI (funzionario incaricato) line-height:115%">PADOVA, Due Palazzi: 12.0pt;line-height:115%"> Maria Grazia Lucchiari, Rita Bernardini, Marco Beltrandi, Gianfranco Zancan (funzionario incaricato) line-height:115%">POTENZA, Casa Circondariale/Casa di Reclusione: Maurizio Bolognetti, Maria Antonietta Ciminelli, Carlo Giordano (funzionario incaricato)     line-height:115%">SALERNO, Fuorni: line-height:115%"> Donato Salzano (la raccolta delle firme era già programmata per il 14 agosto) line-height:115%">TRIESTE Casa Circondariale: Marco Gentili, Nicolò Gnocato, Clara Comelli, Alessia Rosolen (Consigliera Comunale), Franco Bandelli (Consigliere Comunale) line-height:115%">TEMPIO PAUSANIA: line-height:115%"> visita di sindacato ispettivo di Roberto Giachetti (Vicepresidente della Camera), Irene Testa   115%">16 AGOSTO line-height:115%">PESCARA Casa Circondariale/Casa di Reclusione:  Ricardo Chiavaroli (Consigliere regionale), Alessio Di Carlo, Enrico Salvatori, Matteo Angioli, Laura Harth, Rosa Quasibene, Massimo Pastore (consigliere comunale Pescara) line-height:115%">MILANO San Vittore: 12.0pt;line-height:115%"> Lucio Bertè, Claudio Barezzetta (stanno cercando autenticatore) line-height:115%">POTENZA Casa Circondariale/Casa di Reclusione: visita di Sindacato ispettivo con Marco Pannella, Maurizio Bolognetti, Maria Antonietta Ciminelli, Marcello Pittella (Consigliere Regionale), Nicola Benedetto (Consigliere Regionale)   text-align:center">[Carceri in cui verranno raccolte del firme sui 12 referendum radicali]

 

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I servizi del Tgr, La SiritideTV e Eco di BasilicataTV dedicati alla presentazione del libro "Le Mani nel Petrolio"

Lun, 08/12/2013 - 20:31
12/08/13

 

Così Tgr Basilicata, lasiritide.it e ecochannel sulla presentazione del libro di Maurizio Bolognetti "Le mani nel Petrolio", che ha visto la partecipazione e gli interventi di Marco Pannella, Rita Bernardini, Vincenzo Montagna, Egidia Bruno, Vincenzo Castellano, Paolo Sinisgalli.   Servizio Tgr Basilicata, 9 agosto 2013   Mario Lamboglia intervista Marco Pannella, 8 agosto   Servizio Eco di Basilicata, 10 agosto   La Siritide, 10 agosto  

 

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Referendum Radicali: Tutto quello che devi sapere per dare una mano

Lun, 08/12/2013 - 18:32
12/08/13

 

TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE PER DARE UNA MANO A RACCOGLIERE LE FIRME DEI 12 REFERENDUM RADICALI

(by Rita Bernardini)

 

Premessa

 

Chi raccoglie le firme per il referendum deve essere consapevole che sta esercitando un diritto previsto dall’art. 75 della Costituzione, e che tale diritto non può essere in alcun modo conculcato o limitato da chicchessia, tanto meno dalle istituzioni locali o nazionali che, invece, devono agevolare al massimo l’esercizio del diritto costituzionale. La legge che riguarda il referendum è la n.352 del 25 maggio 1970 e successive modificazioni.

 

§1 – due fascicoli per 12 referendum 

La raccolta si effettua su 2 fascicoli contenenti ciascuno 6 fogli per 6 referendum; ogni fascicolo consente di raccogliere i DATI del firmatario una sola volta perché, essendo il modulo trattato con carta carbone, i dati stessi sono automaticamente riprodotti nei 5 moduli successivi (usare penne a sfera blu o nere e calcare forte). Le firme, invece, devono essere tutte autografe. Chi intende firmare tutti e 12 i referendum, deve apporre 12 firme.

 

Il fascicolo GIUSTIZIA contiene questi 6 referendum: 1) Responsabilità civile dei magistrati 2) Responsabilità civile dei magistrati 3) Magistrati fuori ruolo 4) Custodia cautelare 5) Ergastolo 6) Separazione della carriere dei magistrati

 

Il fascicolo CAMBIAMO NOI contiene questi 6 referendum: 1) Divorzio breve 2) Immigrazione 3) Immigrazione 4) Droghe: niente carcere per fatti di lieve entità 5) Otto per mille 6) Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti

§2 - vidimazione dei moduli 

(ATTENZIONE! non si possono raccogliere le firme se prima non si vidimano i moduli!)

 

I moduli per la raccolta delle firme sul referendum devono essere preventivamente vidimati dai seguenti soggetti che, per legge (352/70), devono eseguirla entro 48 ore:

·         il Segretario Comunale Capo, o un impiegato comunale da lui delegato

·         il Cancelliere Capo di Tribunale o funzionario delegato 

La “vidimazione” consiste nell’apporre il luogo, la data, la firma di uno dei soggetti di cui sopra, il timbro personale con la qualifica, il timbro tondo dell’ufficio.

La vidimazione deve essere fatta su tutti e 6 i moduli di ciascun fascicolo nell’apposito spazio della facciata 1 di ciascun modulo.   L’operazione dovrà essere pertanto ripetuta 12 volte.

La data di vidimazione non può essere antecedente al 20 giugno 2013.

§3 - autentica e autenticatori

(ATTENZIONE! non si possono raccogliere le firme se non alla presenza di un autenticatore!) 

 

Le firme dei referendum, possono essere raccolte solo in presenza di un autenticatore che dovrà autenticare le firme dei sottoscrittori. Gli autenticatori abilitati, in base alla legge 28 aprile 1998, n. 130 e all’art. 4 della legge 30 aprile 1999, n. 120 sono:

1.      Notai

2.      Giudici di pace

3.      Segretari delle Procure della Repubblica

3.   Cancellieri e collaboratori delle cancellerie dei Tribunali

4.      Presidenti delle Provincie

5.      Sindaci

6.      Assessori comunali e provinciali

7.      Presidenti di Consigli Comunali e Provinciali

8.      Presidenti e Vice Presidenti dei Consigli Circoscrizionali

9.      Segretari comunali e provinciali

10.  Funzionari incaricati dal Sindaco e dal Presidente della Provincia

11.  Consiglieri Comunali e Provinciali che comunichino la propria disponibilità rispettivamente al Sindaco o al Presidente della Provincia.

 

Ricordarsi che gli Autenticatori hanno una limitata competenza territoriale, tranne i notai che sono abilitati per tutto il territorio nazionale. Esempio: il sindaco o un consigliere comunale di Milano può autenticare nel territorio del comune le firme di tutti gli elettori italiani, ma non può andare ad autenticare in un altro comune. Lo stesso vale per i consiglieri provinciali che nel territorio della loro provincia possono autenticare le firme di tutti. Tutti gli autenticatori che dipendono dal Ministero della Giustizia (cancellieri, giudici di pace, ecc.), invece, possono autenticare solo le firme dei residenti nel loro territorio di competenza (è possibile chiedere agli Uffici – tribunale, ecc – l’elenco dei comuni che ricadono sotto la loro giurisdizione). Ricordare che questi autenticatori, qualora intendano raccogliere le firme all’esterno dei loro uffici, per esempio ai tavoli, devono chiedere l’autorizzazione al Presidente della Corte d’Appello o del Tribunale. 

§5 - raccolta delle firme 

Per ogni cittadino maggiorenne che intenda firmare:

·         chiedere innanzi tutto dove è residente: conviene, infatti, raccogliere le firme dei residenti nel comune perché sarà poi più facile certificarle: infatti, richiedere per ogni sottoscrittore il certificato elettorale al suo comune di appartenenza comporta un lavoro ulteriore lungo e complesso. In ogni caso, per facilitare le operazioni di certificazione, è bene separare su altri moduli le sottoscrizioni dei residenti in altri comuni.

·         Dietro presentazione di un documento di identità, scrivere a STAMPATELLO sulle rispettive colonne e righe: nome e cognome, luogo e data di nascita, comune di residenza, tipo ed estremi del documento di identificazione. L’elettore che intenda firmare tutti i referendum deve apporre 12 firme (la firma deve essere autografa!)..  

§6 - autenticazione delle firme 

L’autenticatore (cancelliere, delegato del Sindaco, consigliere comunale, ecc. vedi § 3) deve autenticare le firme contenute in ciascun modulo. L’autenticazione consiste nell’apporre il nome, il cognome e la qualifica dell’autenticatore (specificare se funzionario incaricato), il numero delle firme (in cifra e lettere) contenute nel modulo, il luogo, la data, la firma leggibile dell’autenticatore, il timbro personale con la qualifica (specificare se funzionario incaricato) e il timbro tondo dell’ufficio. Attenzione! Tutte queste operazioni devono essere ripetute per 12 volte, tante quanti sono i referendum. La data dell’autentica non può essere antecedente a quella di vidimazione né successiva a quella della certificazione elettorale.

§7 - certificazione elettorale 

I moduli contenenti le firme autenticate devono essere portati al Sindaco (o ai funzionari appositamente delegati dell’ufficio elettorale) per il rilascio dei certificati di iscrizione nelle liste elettorali. La certificazione può essere fatta in due modi: singola o collettiva. La “singola” consiste nell’allegare i singoli certificati elettorali dei firmatari: se 14 elettori hanno firmato tutti e 12 i quesiti occorrono 14 certificati elettorali per ciascun quesito (in totale 168!). La certificazione “collettiva”, molto più semplice e “ragionevole”, si fa apponendo il numero di iscrizione nelle liste elettorali nell’apposito spazio a fianco di ciascuna firma. L’operazione di certificazione collettiva, deve essere ripetuta su ciascuno dei 12 moduli referendari. Nell’apposito spazio per la certificazione collettiva deve esserci: la firma del Sindaco (se firma un delegato, deve essere specificato nome, cognome, qualifica), la data, il bollo tondo dell’Ufficio. Attenzione! La data della certificazione elettorale deve essere successiva a quella della vidimazione del modulo e dell’autenticazione delle firme 

§8 - errori 

Può capitare (e capita…) che i soggetti abilitati alla vidimazione, all’autenticazione e alla certificazione elettorale (vedi paragrafi precedenti) commettano degli errori. Niente paura! Se ci si accorge di un errore, questo può essere corretto, secondo le semplicissime modalità che più avanti illustriamo. Il problema serio è quando l’errore “sfugge” e nessuno se ne accorge: le firme raccolte in quel modulo corrono il fondato rischio di essere tutte annullate!

Correzione degli errori: qualsiasi errore può essere sanato apponendo a fianco della correzione il timbro tondo dell’Ufficio e la firma del funzionario.

§9 - consegna dei moduli al comitato promotore 

I moduli contenenti le firme autenticate e certificate vanno recapitati a mano a mano al Comitato Promotore del Referendum Giustizia: Via di Torre Argentina 76 - 00186 ROMA. Poiché la legge non concede più di tre mesi consecutivi per la raccolta e la consegna in Corte di Cassazione delle 500.000 firme, è fondamentale che i moduli con le firme autenticate e certificate arrivino presto per il controllo in modo da avere il tempo sufficiente per sanare eventuali errori. Per qualsiasi dubbio o incertezza, mettiti in contatto con il Comitato Promotore. Ogni volta che effettui una raccolta, informa il Comitato Promotore affinché sia possibile aggiornare il totale delle firme raccolte.

§10 - sono un cittadino : cosa posso fare? 

·         andare a firmare presso la segreteria del tuo comune. Lì è possibile controllare che sia tutto a posto per consentire a tutti gli elettori di esercitare il loro diritto costituzionale di sottoscrivere il referendum. Tieni presente che abbiamo spedito i moduli in tutti gli oltre 8.100 comuni italiani, dal più grande al più piccolo. Se incontri difficoltà o, peggio, ti rendi conto che è in corso un vero e proprio ostruzionismo, ti preghiamo di telefonare tempestivamente al Comitato Promotore. Il Comune deve indicare, con appositi cartelli, la stanza dove si firma e gli orari precisi di ogni giorno lavorativo;

·         portare o mandare altre persone a firmare in Comune;

·         fare un volantinaggio davanti al Comune invitando i cittadini ad andare a firmare, magari accompagnandoli fino alla stanza appositamente adibita dalla segreteria comunale;

·         chiamare il Comitato Promotore per sapere con chi metterti in contatto per partecipare ad un tavolo di raccolta firme;

·         contattare il Sindaco o i consiglieri comunali (meglio se ne conosci direttamente qualcuno) per invitarli a raccogliere le firme: loro possono fare direttamente la raccolta perché sono abilitati dalla legge ad autenticare le firme degli elettori. Se trovi consiglieri disponibili, telefona subito al Comitato Promotore che provvederà alla spedizione dei moduli all’indirizzo del consigliere. Se non sono disponibili alla raccolta diretta, prova a chiedere loro di accompagnarti per un giro fra i tuoi amici e familiari che sono disposti a firmare;

·         organizzare un tavolo di raccolta delle sottoscrizioni (vedi apposite istruzioni).

§11 - sono un consigliere comunale o provinciale, cosa posso fare? 

Tu puoi fare moltissimo : di più, puoi essere la figura chiave per la riuscita di questa campagna referendaria. Perché? Perché le leggi ti affidano in potere-dovere di autenticare le firme perciò – a differenza degli altri cittadini - puoi raccogliere direttamente le firme. Basta che tu comunichi per iscritto la tua disponibilità al Sindaco (se sei consigliere comunale) o al Presidente della Provincia (se sei consigliere provinciale).

Le sottoscrizioni potrai raccoglierle portando con te i moduli, oppure assicurando la tua presenza ai tavoli o ad altre manifestazioni appositamente organizzate (anche da te!). Leggi attentamente le istruzioni e mettiti in contatto con il Comitato Promotore, che provvederà immediatamente a spedirti i moduli.

Anche i Sindaci, gli Assessori comunali e provinciali, i Presidenti di Consigli Comunali e Provinciali, i Presidenti e Vice Presidenti dei Consigli Circoscrizionali, i Segretari comunali e provinciali e i dipendenti Funzionari incaricati dal Sindaco e dal Presidente della Provincia (in questo caso, occorre presentare domanda per richiedere l’incarico), possono raccogliere direttamente le sottoscrizioni o rendersi disponibili ad essere presenti ai tavoli durante la raccolta.

§12 - voglio organizzare un tavolo, cosa devo fare?


a - occupazione del suolo pubblico

Per installare un tavolo in una Piazza o in una strada, occorre chiedere al Comune l’Autorizzazione per l’Occupazione di Suolo Pubblico indicando nella richiesta il giorno (o il periodo dal ... al....), l’orario e la superficie di suolo occupata con il tavolo, tenendo presente che, in base alla legge N. 549 del 28-12-95, se lo spazio occupato è inferiore ai 10 metri quadrati, non si paga la relativa tassa (LEGGE N. 549 del 28-12-95 - art. 3 comma 67: "Sono esonerati dall'obbligo al pagamento della tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche coloro i quali promuovono manifestazioni od iniziative a carattere politico, purché l'area occupata non ecceda i 10 metri quadrati."). Alcuni Comuni fanno pagare le marche da bollo. L’autorizzazione deve essere portata al tavolo perché può essere chiesta dai Vigili Urbani.

b - vidimazione dei moduli

Vedi istruzioni precedenti

c - autenticatori

Quando si fa un tavolo per raccogliere le firme sui referendum, occorre la presenza di un autenticatore che, al termine della tenuta del tavolo, dovrà autenticare le firme dei sottoscrittori.

Vedi istruzioni precedenti

d - materiale per fare un tavolo…

¨      Il tavolo!

¨      I moduli vidimati

¨      Le penne

¨      Il permesso per l’occupazione del suolo pubblico

¨      I volantini che spieghino i referendum

¨      I manifesti per “addobbare” il tavolo

¨      2 pannelli verticali con l’elenco dei referendum

¨      Le scatole per la raccolta dei contributi

¨      Pubblicazioni, giornali, spillette, ecc. da vendere

¨      Megafono (ove non esistano particolari divieti)

e - raccolta delle firme

Vedi istruzioni precedenti

f -  contributi

E’ importante chiedere ad ogni cittadino un contributo per la campagna referendaria. Vinti i primi timori, vi accorgerete che i cittadini apprezzano questo modo di fare e che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono contenti di sostenere anche economicamente le iniziative che condividono. Per contributi superiori ai 25 euro, sarebbe bene rilasciare una ricevuta.

g - autenticazione delle firme

Vedi istruzioni precedenti

h - certificazione elettorale

Vedi istruzioni precedenti

i - errori

Vedi istruzioni precedenti

l - comunicazione delle firme raccolte e invio dei moduli al comitato promotore

Una volta terminato un tavolo, è importantissimo comunicare al Comitato Promotore (che tiene il conteggio generale) il numero delle firme raccolte.  Così come è fondamentale recapitare al Comitato Promotore il più presto possibile i moduli contenenti le firme autenticate e certificate. Solo in caso di gravi difficoltà a reperire i certificati di iscrizione nelle liste elettorali dei residenti in altri comuni, dovete inviare subito al Comitato Promotore i moduli con le firme autenticate affinché possa provvedere ad una certificazione centralizzata.


 

 

REFERENDUM: INFORMAZIONI ESSENZIALI

PER LA RACCOLTA DELLE FIRME

 

1)    I FASCICOLI contenenti i MODULI dei 12 referendum devono essere richiesti al Comitato Promotore.

 

2)    Prima di raccogliere le firme, occorre VIDIMARE tutti i moduli di ciascuno dei 2 fascicoli: puoi farlo o in Comune dal Segretario Generale (o un suo delegato), o in Tribunale dal Cancelliere Capo (o un suo funzionario delegato), o in Pretura dal Cancelliere Capo (o un suo funzionario delegato); se i moduli non sono vidimati, tutte le firme raccolte saranno annullate, invalidate!

 

3)    Le firme possono essere raccolte solo in presenza di un AUTENTICATORE (cancelliere di Tribunale, consigliere comunale o provinciale, funzionario incaricato dal Sindaco o dal Presidente della Provincia, ecc … vedi istruzioni dettagliate); se le firme sono raccolte senza autenticatore, saranno tutte nulle!

 

4)    I moduli con le firme raccolte devono essere portati in Comune per il rilascio dei certificati di iscrizione nelle liste elettorali: il Sindaco, o un suo delegato, dovrà allegare ai moduli i singoli certificati elettorali corrispondenti ad ogni firmatario e per ogni referendum sottoscritto, oppure fare su ciascun modulo referendario la certificazione collettiva. Le firme senza la certificazione elettorale saranno tutte annullate!

 

5)    I moduli con le firme autenticate e certificate devono essere spediti subito al Comitato Promotore.

 

6)    Per qualsiasi DUBBIO, incertezza, informazione

          COMITATO PROMOTORE - via di Torre Argentina 76

          00186 ROMA;

 

Tel: 06 68979211

Email:  info@referendumgiustiziagiusta.it

info@cambiamonoi.it

 

 

Le due circolari del Ministero dell’Interno sulla raccolta delle firme per i 12 referendum radicali

 

1)    I COMUNI GARANTISCANO IL SERVIZIO DI AUTENTICAZIONE DELLE FIRME

 

http://www.radicali.it/comunicati/20130801/referendum-ministero-dellinterno-scrive-ai-comuni-garantire-servizio-autenticazi

 

2)    CONSIGLIERI COMUNALI E PROVINCIALI, NELL’AMBITO DEL PROPRIO TERRITORIO, POSSONO AUTENTICARE LA FIRMA QUALSIVOGLIA ELETTORE  ITALIANO

 

http://www.referendumradicali.it/content/circolare-del-ministero-dellinterno-su-autentica-delle-firme-referendarie-da-parte-dei

 

by Rita Bernardini: bernardini.rita@gmail.com

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Aborto/Papa Francesco, Viale: Significativo l'appello del Papa contro l'aborto laddove l'aborto è illegale come in Brasile

Lun, 08/12/2013 - 17:32
12/08/13

"Nulla contro la difesa della della vita da parte dei cattolici se l'aborto è legale, ma è significativo che Papa Francesco debba invitare a difendere la vita proprio laddove l'aborto è illegale come in Brasile."

Questo il commento di Silvio Viale, il ginecologo radicale il cui nome è legato all'introduzione della RU486 in Italia, all'appello di Papa Francesco in occasione della Settimana Nazioanle della Famiglia in Brasile, che fa notare come, anche da un punto di vista cattolico, la difesa della vita sia molto più efficace laddove l'aborto è legale e non vietato e clandestino come in Brasile.

Silvio Viale, che è presidente di Radicali Italiani e fa parte della Direzione Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, ha così proseguito:

"La battaglia per legalizzare l'aborto, che sta finalmente contagiando l'America Latina con quarant'anni di ritardo, significa prima di tutto rispettare la donna, ma comporta anche una maggiore consapevolezza sull’aborto, sulla contraccezione, sulla famiglia e sulla libertà delle scelte personali. Ritenere che la donna non possa fare altro che subire le conseguenze dell'atto sessuale è la base della sua dipendenza come conseguenza della schiavitù riproduttiva. Capisco che Papa Francesco sia contro l’aborto e che inviti i cattolici a non abortire, o fare in modo di evitarlo, ma dovrebbe ammettere che anche la sua azione dissuasiva è più forte, più vera e più meritevole laddove l’aborto è legale, mentre è inesorabilmente sconfitta laddove l’aborto è clandestino. I movimenti per la vita non hanno ancora superato il peccato originale di essere nati contro la legalizzazione dell’aborto, perchè non esistevano quando l’aborto era clandestino e assassino. Sarà un gran giorno quello in cui un Papa, non rinunciando affatto alle proprie convinzioni di fede, accettasse di condurre la propria battaglia in un contesto di legalità e non sulla richiesta di illegalità. Chissà se Papa Francesco saprà stupirci. Nel frattempo non posso che dire che le donne brasiliane starebbero molto meglio, rischiando meno la propria vita, se l’aborto in Brasile fosse legale.”

Torino, 12 agosto 2013

(Silvio Viale 339.3257406)

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Movimento degli Africani e Radicali italiani: referendum Bossi-Fini, perché il PD continua a non fare nulla? E cosa farà sugli altri quesiti?

Gio, 08/08/2013 - 13:04
08/08/13

 Movimento degli Africani e Radicali italiani: referendum Bossi-Fini, perché il PD continua a non fare nulla? E cosa farà sugli altri quesiti? Oggi a partire dalle 19 saremo in via Uffici del Vicario, dove si terrà la direzione del PD, per avere una risposta e raccogliere le firme e l’impegno referendario dei partecipanti alla riunione

  Comunicato stampa di Radicali italiani   Giovedì 8 agosto, a partire dalle 19, una delegazione referendaria composta da esponenti del Movimento degli Africani e da dirigenti e militanti di Radicali italiani, si recherà, munita di moduli, penne e autenticatore, in via Uffici del Vicario, dove sarà riunita la direzione nazionale del Partito Democratico, convocata da Guglielmo Epifani.   In fila indiana chiederemo per quale motivo prosegua la totale inerzia del PD su tutto il pacchetto dei 12 referendum radicali, persino rispetto ai quesiti che hanno ad oggetto una legge, come la Bossi-Fini, razzista sul piano dei diritti civili e dannosa per lo sviluppo dell’economia del nostro Paese.    Ricordiamo che i quesiti relativi all’immigrazione, ai quali ha aderito il Forum immigrazione del Partito Democratico con l'impegno preso in occasione del Comitato nazionale di Radicali italiani del luglio scorso dal coordinatore Marco Pacciotti, sono due: uno ha l’obiettivo di cancellare l’odioso e inutile reato di clandestinità, l’altro quello di abrogare le norme discriminatorie della legge Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza Maroni che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare dei migranti. “È il cuore di quella legislazione dell’emergenza che il Pd ha sempre contestato" sostiene Gaoussou Ouattarà, portavoce del Movimento degli Africani in Italia. "Raccogliere un milione di firme entro settembre  su questi referendum è l’unico modo per eliminarla e garantire quel dibattito pubblico di cui la Lega per prima ha paura. Per la prima volta si discuterebbe, infatti, di un fenomeno così importante per la società e l'economia italiana, non rincorrendo l'ennesima emergenza, ma in un grande dibattito popolare e democratico".    I dirigenti di Radicali italiani saranno presenti assieme al Movimento degli Africani per raccogliere firme ed impegni concreti dei partecipanti alla Direzione, ed attendere una risposta anche sugli altri referendum: dal divorzio breve alla riforma delle politiche sulle droghe, dall'eliminazione del meccanismo truffaldino dell'otto per mille alla riforma della giustizia.    

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Movimento degli Africani e Radicali italiani: referendum Bossi-Fini, perché il PD continua a non fare nulla? E cosa farà sugli altri quesiti?

Gio, 08/08/2013 - 11:59
08/08/13

Movimento degli Africani e Radicali italiani: referendum Bossi-Fini, perché il PD continua a non fare nulla? E cosa farà sugli altri quesiti? Oggi a partire dalle 19 saremo in via Uffici del Vicario, dove si terrà la direzione del PD, per avere una risposta e raccogliere le firme e l’impegno referendario dei partecipanti alla riunione

  Comunicato stampa di Radicali italiani   Giovedì 8 agosto, a partire dalle 19, una delegazione referendaria composta da esponenti del Movimento degli Africani e da dirigenti e militanti di Radicali italiani, si recherà, munita di moduli, penne e autenticatore, in via Uffici del Vicario, dove sarà riunita la direzione nazionale del Partito Democratico, convocata da Guglielmo Epifani.   In fila indiana chiederemo per quale motivo prosegua la totale inerzia del PD su tutto il pacchetto dei 12 referendum radicali, persino rispetto ai quesiti che hanno ad oggetto una legge, come la Bossi-Fini, razzista sul piano dei diritti civili e dannosa per lo sviluppo dell’economia del nostro Paese.    Ricordiamo che i quesiti relativi all’immigrazione, ai quali ha aderito il Forum immigrazione del Partito Democratico con l'impegno preso in occasione del Comitato nazionale di Radicali italiani del luglio scorso dal coordinatore Marco Pacciotti, sono due: uno ha l’obiettivo di cancellare l’odioso e inutile reato di clandestinità, l’altro quello di abrogare le norme discriminatorie della legge Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza Maroni che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare dei migranti. “È il cuore di quella legislazione dell’emergenza che il Pd ha sempre contestato" sostiene Gaoussou Ouattarà, portavoce del Movimento degli Africani in Italia. "Raccogliere un milione di firme entro settembre  su questi referendum è l’unico modo per eliminarla e garantire quel dibattito pubblico di cui la Lega per prima ha paura. Per la prima volta si discuterebbe, infatti, di un fenomeno così importante per la società e l'economia italiana, non rincorrendo l'ennesima emergenza, ma in un grande dibattito popolare e democratico".    I dirigenti di Radicali italiani saranno presenti assieme al Movimento degli Africani per raccogliere firme ed impegni concreti dei partecipanti alla Direzione, ed attendere una risposta anche sugli altri referendum: dal divorzio breve alla riforma delle politiche sulle droghe, dall'eliminazione del meccanismo truffaldino dell'otto per mille alla riforma della giustizia.  

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Basilicata in referendum: Sabato tavolo Radicali-Giovane Italia a Picerno. Sarà presente Rita Bernardini

Mer, 08/07/2013 - 11:40
07/08/13

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani, Direzione Radicali Italiani Il tavolo referendario sabato 10 agosto farà tappa a Picerno. A scendere in piazza al nostro fianco il coordinamento regionale lucano della Giovane Italia, che nei giorni scorsi ha espresso il suo sostegno ai quesiti referendari sulla giustizia giusta. In piazza del Plebiscito a partire dalle ore 10.00 e con la presenza Rita Bernardini sarà possibile sottoscrivere con e grazie al consigliere Francesco Nicola Riviello i 12 quesiti per nuovi diritti umani e la giustizia giusta. Dalla responsabilità civile dei magistrati all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, dalla separazione delle carriere alla legge sulle droghe, dall’abuso della custodia cautelare alla questione del divorzio breve. Dodici quesiti per “la giustizia giusta, la libertà, la democrazia, per nuovi diritti umani”. Nel ricordare la nostra proposta referendaria, in parte fatta propria dagli amici della Giovane Italia, mi dico certo che con Francesco Riviello e gli altri riusciremo a convenire su un punto: l’Italia è uno Stato canaglia che viola da troppo tempo la sua propria legalità. L’amministrazione della giustizia in questo nostro paese produce drammi e spezza vite. L’amministrazione della giustizia e il suo putrido percolato carcerario sono un insulto al paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria e che si dice sia stato la culla del diritto. Ecco, nell’augurarmi che in tanti a Picerno decidano di sottoscrivere il pacchetto referendario spero quanto prima di poter discutere della necessità di un provvedimento di Amnistia che è nella situazione data Amnistia per la Repubblica, provvedimento indispensabile per interrompere la flagranza di reato in atto contro i diritti umani e la Costituzione. Nell’Italia della non ragionevole durata dei processi, di una giustizia civile che definire lumaca è puro eufemismo, delle carceri luogo di tortura senza torturatori, dell’amnistia di fatto chiamata prescrizione, occorre avere il coraggio e la forza di proporre soluzioni apparentemente impopolari. Oggi, come ci ha ricordato di recente Marco Pannella, 15 milioni di famiglie, vittime e imputati, “patiscono per il malfunzionamento della giustizia”.

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Le mani nel petrolio, Bolognetti: La Basilicata come il Kazakistan

Mar, 08/06/2013 - 18:01
06/08/13

 

Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani C’è un “Profumo” che per noi lucani è rivelatore; esso è rappresentato dalle parole pronunciate qualche giorno fa dal Presidente del Monte dei Paschi di Siena. Sì, le parole di Alessandro Profumo, come e più di tutto quanto abbiamo registrato in questi ultimi mesi, ci rivelano il destino che qualcuno vuole riservare alla Basilicata: quello del Kazakistan italiano. E a ben pensarci, a voler percepire certe “sfumature”, il paragone con il Kazakistan c’azzecca, ad iniziare dal trattamento riservato ai dissidenti. Vorrei poter dire a Profumo che i benefici di cui parla sono effimeri e che la politica di predazione condotta in Basilicata, con annesso programma “Oil for food”, è una politica che guarda al passato e che asseconda interessi che non coincidono con quelli della collettività, ad iniziare dalla tutela della preziosa risorsa acqua di cui la Lucania è ricca. Il futuro, verrebbe da dire a Profumo e soci, ad Eni e soci, a Total e soci, vive nella capacità di immaginare una “terza rivoluzione industriale”, cioè una crescita economica “sostenibile e responsabile”, che si può realizzare percorrendo la strada delle energie rinnovabili, dell’autonomia energetica per ciascun edificio esistente, dello sviluppo di nuove tecnologie. L’era dell’Antropocene, per dirla con l’architetto napoletano Aldo Loris Rossi, potrebbe portare alla definitiva distruzione di questa piccola navicella chiamata terra. Occorre interrogarsi sull’impronta ecologica di una umanità in crescita esponenziale, occorre una “nuova alleanza con la natura”. Occorre, sempre per dirla con Loris Rossi, passare dal “paradigma meccanicista-riduzionista e dal mito dello ‘sviluppo illimitato’” a un “paradigma organico-olistico(ecologico), consapevole dei ‘limiti dello sviluppo’”. Le parole pronunciate da Profumo, nella doppia veste di Presidente Mps e consigliere di amministrazione dell’Eni, sono ancorate a un passato senza prospettive, ed essendo state pronunciate nel  corso di un convegno intitolato “Il rilancio parte da sinistra”, ci rammentano inevitabilmente quanto ebbe a scrivere Marco Pannella nel 1978 su un numero di Notizie Radicali: “Anche per le sinistre una bella raffineria è più gratificante della lotta alle alluvioni e alle frane, della limitazione dei livelli di inquinamento, anche della prevenzione di un Vayont o di una Seveso, o di un incidente nucleare…”. Le parole pronunciate da Profumo ci ricordano anche un capitolo del dossier “La Peste Italiana”, intitolato “Dal dissesto ideologico al dissesto idrogeologico”: “L’Agenzia europea per l’ambiente ha documentato un progressivo aumento di catastrofi naturali, con un’impennata a partire dall’inizio degli anni ’90, tanto da rendere il nostro Paese tra quelli a più alto rischio di catastrofi ambientali. Oggi il 38% delle vittime di alluvioni in Europa sono italiane, con gravi costi - non solo in termini di vite umane - per la collettività nazionale”. Giovedì proveremo a parlare di questo. Parleremo delle “Mani nel Petrolio”, di un futuro possibile da costruire per prefigurare il nuovo che necessità e che va in direzione diametralmente opposta a quello disegnato dall’era dell’Antropocene. Un futuro altro rispetto a quello disegnato da una politica incapace di “sognare”, di avere slanci e prospettive nuove.  

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Anagrafe eletti su sito consiglio regionale Piemonte scomparsa dai radar. Per trovarla occorre essere bravi alla caccia al tesoro

Mar, 08/06/2013 - 17:08
05/08/13

Nella pausa agostana Consiglieri e Assessori lavorino per far inserire in anagrafe tutti i rimborsi contestati loro da Procura.

Il 27 dicembre 2012 è una data importante per il Piemonte: fu finalmente approvata la legge che ha istituito l’anagrafe degli eletti e dei nominati (L. R. 17/2012).
Il presidente Cattaneo ha rispettato i tempi e reso pubblici i dati relativi a consiglieri e assessori (unico recidivo l'ex-assessore Monferino), ma oggi il link, fino a poco fa facilmente accessibile, è scomparso e occorre praticare una faticosa caccia al tesoro per raggiungere i dati: occorre andare sul sito del Consiglio regionale, cliccare su “amministrazione trasparente”, quindi scegliere il link “organizzazione” (sic) tra i 15 link elencati a sinistra, successivamente cliccare su “Organi di indirizzo politico-amministrativo” tra cinque scelte possibili e quindi finalmente accedere all’anagrafe degli eletti e consultare le informazioni.
Dichiarazione di Giulio Manfredi e Igor Boni (esponenti radicali):
“La caccia al tesoro è un bel gioco ma in questo caso vogliamo sottolineare che l’importanza dei dati contenuti nell’anagrafe degli eletti - e in quella ancora in fase di implementazione dei nominati - impone una facile accessibilità agli utenti della rete. Fino a poco tempo fa era molto semplice reperire i dati ma oggi anche l’utente attento e volenteroso penserà che siano scomparsi dagli schermi radar. La nostra richiesta è molto semplice: riportare a dignità la conquista di trasparenza che abbiamo portato su tutti i computer degli internauti, riportando il link ben visibile sulla home page. Solo così ogni elettore potrà conoscere bene chi ha eletto, sia per quanto riguarda l'attività politica nelle istituzioni sia per tutto ciò che concerne proprietà, redditi e patrimoni.
Proprio per non lasciare nessun dato degli eletti fuori dai radar, senza alcun intento giustizialista (anzi), chiediamo nuovamente a tutti i consiglieri e assessori regionali di far pubblicare nell'anagrafe degli eletti tutti i rimborsi ricevuti, compresi quelli loro contestati dalla Procura della Repubblica di Torino, in modo che ciascun cittadino possa agevolmente farsi un'opinione basata su dati e cifre, non su voci di corridoio e pregiudizi. Consiglieri ed assessori potrebbero utilizzare parte del loro mese di ferie per preparare il materiale e consegnarlo agli uffici affinché sia pubblicato online alla ripresa dei lavori del Consiglio, l'8 settembre".
Torino, 5 agosto 2013
Manfredi (348/5335305)

http://www.cr.piemonte.it/cms/organizzazione/trasparenza/anagrafe-degli-eletti.html
http://www.associazioneaglietta.it/cosa-facciamo/ape/

 

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Kyenge/Salvini – Viale: Quanta ipocrisia in Salvini in preparazione della manifestazione razzista del 12 ottobre a Torino

Sab, 08/03/2013 - 16:18
03/08/13

Dichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani, sui continui attacchi da parte di esponenti leghisti, ultimo Matteo Salvini, al ministro Kyenge, la cui colpa è di essere "nera", al fine di alzare la tensione in vista della manifestazione nazionale razzista del 12 ottobre a Torino:

"Non capisco perché Matteo Salvini non abbia il semplice coraggio di dire che gli rode che l'Italia abbia un ministro nero. Sarebbe più veritiero e comprensibile, perché è proprio ipocrita che dica di non avercela con la Kyenge "in quanto nera", "ma solo per le sue idee", come se i toni e le modalità delle polemiche sarebbero gli stessi, se il ministro non fosse nera. In previsione della manifestazione nazionale razzista del 12 ottobre a Torino Salvini e mezza Lega hanno bisogno di alzare la tensione e i toni. Non stupisce, quindi, che l'intero gruppo regionale piemontese della Lega Nord, senza avere nemmeno visto il filmato, abbia esasperato i toni contro una presunta equiparazione tra le suore e il burqa, mentre il riferimento riguardava la necessità di dovere mostrare il volto, non il contrario. Invece di invocare "visite psichiatriche" per la Kyenge e arrampicarsi sugli specchi per distinguere tra i contenuti e il colore della pelle del pronunciante, sarebbe molto più utile e salutare per la psiche di Salvini e dei leghisti della sua risma ammettere che non sopportano che un ministro sia nero. Sarebbe un primo passo terapeutico verso, se non la guarigione, almeno la consapevolezza della propria nerofobia."

Torino, 3 agosto 2013

(Silvio Viale 339.3257406)

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12 Referendum Radicali - tutti i tavoli della settimana

Ven, 08/02/2013 - 18:10
02/08/13

In questa pagina il link a tutti i tavoli della settimana.

Per poter presentare i referendum servono 500.000 firme in tre mesi.

Vai a firmare e porta anche i tuoi amici e conoscenti. Scegli sulla mappa il tavolo più vicino a te.

Qui trovi l'elenco completo dei tavoli ricercabile per provincia.

Se non trovi nessun tavolo nella tua zona puoi attivarti tu stesso: contattaci a info@cambiamonoi.it oppure a info@referendumgiustizia.it, ti daremmo tutte le informazioni su come organizzare la raccolta firme.


Elenco tavoli del week end

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Dichiarazione di Marco Pannella all’Adnkronos

Ven, 08/02/2013 - 15:03
02/08/13

La condanna di Berlusconi sarebbe  un episodio clamoroso che inciderebbe sulla nostra storia? In realtà  siamo uno Stato da oltre 30 anni fuorilegge, considerato in palese  flagranza di reato rispetto ai massimi reati del diritto nazionale e  internazionale. Contro la sua legalità, lo stato di diritto e i  diritti umani. Marco Pannella commenta così all'Adnkronos la  sentenza della Cassazione sul processo Mediaset, che ha visto la  conferma della condanna di Silvio Berlusconi.  Lui avrà truffato denaro e relative leggi -aggiunge il leader radicale- ma il vero problema è che il nostro Stato e i suoi massimi  responsabili sono in flagranza degli stessi reati che negli anni Trenta venivano imputati allo stato nazista, fascista o comunista,  ovvero quelli contro i diritti umani e la legalità. Per Pannella, se in Italia non prendiamo atto che occorre uscire fuori da questa  condizione criminale, porre come il grande problema che oggi dobbiamo  affrontare la questione se il povero Silvio vada o meno in galera, è semplicemente folle. Un insulto contro quel diritto e quella giustizia che, anche in condizioni difficilissime, dobbiamo conquistare.  Poiché non vogliamo piazzali Loreto -conclude- se il nostro  obiettivo è quello di realizzare con l’amnistia una riforma  strutturale, inevitabile per rientrare nella legalità e nella  democrazia, allora occorre anche un'amnistia per questa Repubblica….  

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Basilicata - Giovane Italia sostiene Referendum Radicali su giustizia

Ven, 08/02/2013 - 14:40
02/08/13

 BAS - Il coordinamento regionale Giovane Italia della Basilicata - rende noto il coordinatore Nicola Riviello -sostiene con forza e convinzione la raccolta firme per il referendum sulla "Giustizia Giusta" promosso dai Radicali. Si tratta di una campagna di grande importanza e senso civico rispetto alla quale i giovani lucani del Pdl si schierano decisi e convinti. In un monento delicato per la vita del paese la sottoscrizione dei quesiti referendari diventa uno strumento importantissimo di democrazia e liberta': perche' partecipare significa anche fare scelte di buon senso. Per questi motivi ci associamo attivamente alla campagna referendaria promuovendo raccolte firme nei comuni lucani a partire dai prossimi giorni.

Approfondimenti

M.Bolognetti intervista Raffaele Tantone(Segretario regionale FGS

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Il Pd è indifferente persino ai referendum immigrazione

Ven, 08/02/2013 - 13:21
01/08/13

Quello che segue è l'articolo pubblicato il 1 agosto su L'Unità

Caro direttore,
la ringrazio dell’occasione per rivolgermi, oltre che ai lettori dell’Unità, anche agli iscritti, ai dirigenti del Partito democratico, e al Segretario Epifani.
Da ciò che accadrà nelle prossime settimane, infatti, sapremo se nella primavera 2014 gli italiani avranno la possibilità di decidere su dodici opportunità di riforma.
Parlo dei dodici referendum nazionali su cui, da oltre un mese, noi Radicali siamo impegnati nella raccolta firme insieme ad altre forze politiche e sociali che, a vario titolo, li sostengono.
I quesiti referendari riguardano questioni sociali che toccano milioni di persone ma che il Parlamento non affronta perché romperebbero alcuni assetti di potere: il superamento delle politiche fallimentari su immigrazione e droghe, la riforma della giustizia, il divorzio breve, il finanziamento alla politica e alle religioni.
Ciascun referendum, indipendentemente dalla valutazione favorevole o meno alle soluzioni proposte, avrebbe il merito di imporre all’agenda della politica tematiche centrali per il Paese, che dall’apertura di un grande dibattito pubblico intorno ad esse ne uscirebbe comunque rafforzato.
Anche solo per questo, garantire il raggiungimento entro settembre delle 500 mila firme necessarie su tutti i referendum sarebbe un valore aggiunto per chiunque.
Ad oggi, però, caro Epifani, il Partito democratico non sostiene in quanto tale nessuno dei dodici referendum e ciò francamente è difficile da comprendere.
Mi soffermo in particolare sui due referendum in materia di immigrazione, uno per cancellare l’odioso e inutile reato di clandestinità, l’altro per abrogare quelle norme discriminatorie della legge Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza Maroni che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare dei migranti.
È il cuore di quella legislazione dell’emergenza che, oltre ad impedire qualsiasi prospettiva di integrazione e coesione sociale, ha favorito il caporalato e lo sfruttamento dei cittadini stranieri “clandestini”.
È in queste leggi, tutt’ora vigenti, che si è cristallizzata l’ideologia della paura e del razzismo su cui poggiano gli insulti di Calderoli e le banane di Cervia.
Non bastano l’ironia e la solidarietà, occorre spazzarle via dall’ordinamento.
Sappiamo entrambi che né il Governo né il Parlamento faranno nulla, dunque il referendum è l’unico strumento in campo.
Ci vorrebbero un milione di firme per anticipare e battere chi si prepara ancora una volta a cavalcare la propaganda securitaria per spaventare l’elettorato, magari approfittando dell’imminente emergenza umanitaria che conseguirà alla crisi in Egitto.
Un milione di firme. Per farle, però, non bastano le nostre forze o l’adesione del forum immigrazione di Livia Turco, Marco Paciotti e Khalid Chaouki. Occorre che il Partito democratico diventi davvero protagonista di questa campagna referendaria, armando i suoi iscritti e simpatizzanti con penne e moduli.
Sono sicuro, caro Epifani, che la risposta del popolo democratico sarebbe sorprendente e, per certi versi, liberatoria.

Mario Staderini
Segretario Radicali italiani

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Referendum: Ministero dell'interno scrive ai Comuni per garantire servizio di autenticazione

Gio, 08/01/2013 - 19:58
01/08/13

Il Ministero dell'interno ha inviato alle Prefetture la circolare n 50/2013 con la quale intervenire presso i Comuni affinchè "pongano in essere ogni misura organizzativa idonea a garantire un'efficace servizio di autenticazione", definito dal Ministero "essenziale al fine di rendere effettivo il diritto costituzionale all'esercizio dell'iniziativa referendaria".

Accogliendo alcune delle richieste Radicali, il Ministero dell'interno chiede in particolare ai Comuni:
- di verificare attentamente la disponibilità dei dipendenti comunali a svolgere funzione di autentica
- di incaricare durante tutto il periodo estivo il maggior numero possibile di funzionari
- di dare la disponibilità all'autentica anche in luogo pubblico o aperto al pubblico
- di pubblicizzare sul sito del Comune i luoghi e gli orari di apertura degli uffici comunali dove si può firmare

AttachmentDimensione Circolare Dcse 26 lug. 2013, n. 50 -2.doc101 KB
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Bolognetti: Bene preannuncio del segretario provinciale del Pd Molinari, che si recherà a firmare i quesiti referendari in Comune.

Gio, 08/01/2013 - 14:27
01/08/13

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani Nel salutare la decisione del segretario provinciale del Pd, Antonello Molinari, che dalle pagine di Basilicatanet, come aveva già fatto il Presidente Vito De Filippo, preannuncia che andrà a firmare i Referendum Radicali presso gli uffici preposti del Comune di Potenza, colgo l’occasione per ricordare che è possibile firmare presso le segreterie comunali e gli uffici elettorali di tutti i 131 comuni lucani e degli oltre 8000 comuni italiani i quesiti referendari “per la Giustizia giusta, la libertà, la democrazia, per nuovi diritti umani”, che da settimane stiamo promuovendo. Nel contempo ringrazio quei consiglieri comunali, sindaci e assessori di sinistra, centro e destra, che in queste settimane hanno svolto il loro “servizio civile” ai tavoli organizzati dai Radicali. Domani il tavolo referendario farà tappa a Matera, dove dalle ore 19.00 alle ore 22.00 si potrà firmare in Piazzetta Pascoli, con e grazie al Consigliere comunale Angelo Cotugno. A tutti ricordo che il Satyagraha radicale prosegue e continua a nutrirsi della forza di chi, come noi, ha compreso che occorre interrompere la flagranza di reato contro i diritti umani e la Costituzione. Alle ore 23.55 di domenica, ho sospeso il mio sciopero della fame a sostegno dell’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella, che ha visto la partecipazione di migliaia di persone tra familiari di detenuti e detenuti. La nostra è davvero una battaglia di civiltà per ripristinare lo Stato di diritto in questo nostro Paese, con buona pace di chi riduce l’informazione ad un circo equestre, intervistando chi bivacca sui gradoni del Palazzaccio alla ricerca del suo quarto d’ora di celebrità.

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Rifiuti, Radicali: ad oggi è impossibile giudicare il sito della Falcognana

Mer, 07/31/2013 - 18:46
31/07/13 Riccardo Magi consigliere radicale di Roma Capitale eletto nella “Lista Civica per Marino” e Massimiliano Iervolino membro del comitato nazionale di Radicali Italiani, hanno dichiarato:  

 

Il dibattito sull’individuazione del nuovo sito che dovrebbe sostituire Malagrotta, è degno della peggiore commedia all’italiana, con le comparse di ieri divenute oggi protagoniste, e viceversa. La triste realtà è, a parte il nostrano teatrino a cui oramai siamo abituati, che il sito di Falcognana al momento non può essere assolutamente giudicato. Questo per due ordini di motivi: il primo attiene alla non conoscenza della relazione tecnica che il commissario Sottile ha inviato al ministro Orlando; il secondo riguarda l’incertezza che ruota sia intorno alle quantità da conferire, sia su cosa dovrebbe essere smaltito in discarica. In merito a questo ultimo punto è bene chiarire, per l’ennesima volta, come sia inammissibile non poter conoscere i dati quantitativi e qualitativi dei quattro impianti Tmb di Roma, del tritovagliatore di Rocca Cencia e della terza linea di Malagrotta. Le due questioni che poniamo sono assolutamente dirimenti rispetto a qualsiasi giudizio che, scientificamente e non faziosamente, vogliamo poter dare. Anche per questo ieri abbiamo presentato, in nome della trasparenza, la delibera consiliare sull’anagrafe dei rifiuti. Strumento normativo che permetterebbe a tutti di conoscere per deliberare.  

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Rifiuti, Radicali: Ad oggi è impossibile giudicare il sito della Falcognana

Mer, 07/31/2013 - 18:11
31/07/13

Riccardo Magi consigliere radicale di Roma Capitale eletto nella “Lista Civica per Marino” e Massimiliano Iervolino membro del comitato nazionale di Radicali Italiani, hanno dichiarato:

 

Il dibattito sull’individuazione del nuovo sito che dovrebbe sostituire Malagrotta, è degno della peggiore commedia all’italiana, con le comparse di ieri divenute oggi protagoniste, e viceversa. La triste realtà è, a parte il nostrano teatrino a cui oramai siamo abituati, che il sito di Falcognana al momento non può essere assolutamente giudicato. Questo per due ordini di motivi: il primo attiene alla non conoscenza della relazione tecnica che il commissario Sottile ha inviato al ministro Orlando; il secondo riguarda l’incertezza che ruota sia intorno alle quantità da conferire, sia su cosa dovrebbe essere smaltito in discarica. In merito a questo ultimo punto è bene chiarire, per l’ennesima volta, come sia inammissibile non poter conoscere i dati quantitativi e qualitativi dei quattro impianti Tmb di Roma, del tritovagliatore di Rocca Cencia e della terza linea di Malagrotta. Le due questioni che poniamo sono assolutamente dirimenti rispetto a qualsiasi giudizio che, scientificamente e non faziosamente, vogliamo poter dare. Anche per questo ieri abbiamo presentato, in nome della trasparenza, la delibera consiliare sull’anagrafe dei rifiuti. Strumento normativo che permetterebbe a tutti di conoscere per deliberare.

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Garante regionale carceri: facciamo il punto. Sintesi conferenza stampa congiunta pd-sel-fds-idv + radicali.

Mar, 07/30/2013 - 21:16
30/07/13

 La conferenza stampa si è tenuta alle ore 13:00 presso la Sala dei Presidenti del Consiglio Regionale. Erano presenti: Eleonora Artesio (capogruppo FDS); Aldo Reschigna (capogruppo PD); Monica Cerutti (capogruppo SEL); Andrea Buquicchio (capogruppo IDV); Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta).

Eleonora Artesio: Siamo qui per denunciare il tentativo di stravolgimento della legge regionale che ha istituito il garante delle carceri (L. R. n. 28/2009, vedi link in calce) operato da PDL + Fratelli di Italia, che hanno presentato l’11 luglio scorso la PDL n. 350 “Montaruli/Pedrale” (vedi link in calce). Dopo aver per due anni omesso di nominare il garante regionale, nell’ultimo anno il leit motiv del centro-destra è stato: il garante costa troppo, unifichiamolo con il difensore civico regionale. Abbiamo replicato evidenziando come la mole di lavoro che grava sul difensore civico regionale è tale da impedirgli di occuparsi seriamente, non per finta, dei problemi delle 13 carceri piemontesi. Nell’ultimo mese, il colpo di scena: ora per il centro-destra il problema non è tanto quello economico ma quello di creare il cosiddetto “super garante”, che dovrebbe tutelare non solamente i detenuti ma anche gli agenti di polizia penitenziaria. E’ come se il garante dei diritti dei minori dovesse occuparsi anche dei diritti dei genitori e degli insegnanti! Siamo convinti che gli interessi degli agenti di polizia penitenziaria non sono contrapposti a quelli dei detenuti ma sono, appunto, un’altra cosa, e sono già oggi oggetto di tutela da parte di numerosi sindacati di categoria.

Aldo Reschigna: E’ assurdo che un tema come quello del carcere abbiamo portato a una così lacerante contrapposizione fra maggioranza ed opposizione. Tutti i gruppi di opposizione presenti lottano insieme perché il garante regionale sia una cosa seria; per questo denunciamo come ridicola e stupidamente populista la disposizione del PDL 350 che prevede per il garante solo il rimborso delle spese. Allora, per assurdo, non paghiamo più il difensore civico regionale! Siamo stati subito d’accordo nel ragionare sul risparmio delle spese dello staff del garante: all’interno degli uffici regionali possono essere trovate tutte le professionalità necessarie. Ma una persona che deve occuparsi di 13 carceri, disperse per tutto il Piemonte, deve essere adeguatamente retribuita. Alla ripresa dei lavori a settembre, continueremo la nostra lotta ma abbiamo bisogno del sostegno dell’intera comunità piemontese, a partire da chi in carcere opera e lavora.

Chiara Cerutti: Va riconosciuta alla Lega una coerenza che il PDL non ha; la Lega si batte contro il garante regionale (presenterà una PDL per accorparlo al difensore civico) a livello locale e si batte contro qualsiasi provvedimento che migliori la situazione della carceri a livello nazionale. Il PDL è, invece, spaccato al suo interno e il grosso rischio è che quelli che pagheranno le conseguenze di questo saranno i 5.000 detenuti piemontesi, a cui sarà negata una figura di riferimento prevista dalla legge.

Andrea Buquicchio: Parlo poco per lasciare spazio agli amici radicali, che conducono da tempo un’iniziativa meritoria sul fronte delle carceri. La legge sul garante regionale meriterebbe di essere aggiornata, implementata, migliorata, non certo stravolta e ridicolizzata. Il tutto condito dal razzismo e dalla xenofobia della Lega.

Igor Boni: Dagli interventi che mi hanno preceduto emerge una compattezza delle principali opposizioni su una posizione non estremista ma ragionevole: vogliamo un garante che abbia i mezzi per ridurre il danno attualmente esistente nelle carceri piemontesi, senza aspettarci nessuna bacchetta magica e nessun miracolo. Qualche dato: oggi nelle 13 carceri della regione sono rinchiusi 4.951 detenuti (di cui 2.478, la metà, extracomunitari); la capienza regolamentare è di 3.679 unità, per cui c’è un esubero di circa 1.300 detenuti. Molti sindacati di polizia penitenziaria si sono già dichiarati a favore del garante; chiedo che vengano sentiti a settembre in audizione dai consiglieri regionali, per far scoppiare tutte le contraddizioni di una maggioranza di centro-destra che, di fronte all’evidente stato di illegalità esistente dietro le sbarre, è stata capace di produrre solamente una leggina ridicola, una pezza peggiore del buco.

Era presente alla conferenza stampa un rappresentante di Antigone, associazione che è stata ringraziata dai consiglieri presenti per la preziosa opera di informazione e documentazione sulle carceri.

Torino, 30 luglio 2013

La registrazione della conferenza stampa sarò disponibile a breve su www.radioradicale.it

Link alla Legge regionale n. 28/2009 istitutiva del garante regionale carceri:
http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO?LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=LEGGI&LEGGE=28&LEGGEANNO=2009

Link alla PDL n. 350/2013 “Montaruli/Pedrale”
http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO?TIPOVISUAL=HTML&LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=PDL&RINVIOPDL=0&FASEITER=PRESENTAZIONE&PDL=90350

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