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Radicali Italiani - Primi Piani e comunicati
Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Viale, Renzi recuperi l'autogol sull'amnistia, una sciocchezza può passare ma troppo qualunquismo è di destra

Dom, 10/13/2013 - 18:21
13/10/13

Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale del PD a Torino, ammonisce Renzi a recuperare sul tema dell’amnistia, “perché una sciocchezza può passare, ma troppo qualunquismo è di destra”.

Silvio Viale, che all’epoca delle primarie polemizzo persino con Marco Pannella per il proprio sostegno a Matteo Renzi, ha dichiarato:

“Ha ragione Emma Bonino. Matteo Renzi non deve nemmeno aver letto la lettera di Napolitano e si limita a ripetere come un disco rotto quello che da venti anni dicono proprio quelli che lui vuole rottamare. E’ un autogol, perché il popolo “renziano” può perdonare una sciocchezza, ma non troppo qualunquismo “verso”destra. Ieri ho detto che sembrava Grillo sulla Bossi-Fini. Oggi, da radicale, dico che sulla giustizia ha il dovere di dire qualcosa di concreto senza aspettare, come è accaduto per la Bossi-Fini, che si verifichi una tragedia per correre a firmare qualche appello. Nelle carceri italiane la tragedia è permanente. Un uomo di governo non può girarsi semplicemente dalla parte opposta, ma ha il dovere di entrare nel merito dei reati e degli anni di un provvedimento di amnistia/indulto, oltre a dirci le riforme che vuole fare dopo.”

 

 

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Staderini a Renzi, su Amnistia e Bossi-Fini-Giovanardi l'autogol e' il tuo. Tutto chiacchere e distintivo. Vieni domani al nostro Comitato a spiegarci la tua ricetta

Sab, 10/12/2013 - 18:55
12/10/13

Roma, 12 ottobre 2013

Caro Matteo, su amnistia e indulto l'autogol e' il tuo: preferisci insegnare la legalita' ai giovani con uno Stato fuorilegge che viola i diritti umani di chi vive nelle carceri e delle milioni di famiglie che subiscono l'irragionevole durata dei processi?
Anziche' inseguire le pulsioni popolari per mera propaganda, fai sapere agli italiani qual'e' la tua proposta per assolvere l'obbligo giuridico, politico e morale indicato dal Presidente Napolitano e dalla Corte europea di Strasburgo.
E non rispondere, come hai fatto, che prima bisogna modificare Bossi-Fini, Fini-giovanardi e custodia cautelare: erano tre dei dodici referendum radicali che hai rifiutato persino di firmare, al pari di quella classe dirigente che racconti di voler rottamare.
Ti aspettiamo gia domani al Comitato nazionale di Radicali italiani, in corso a Roma, per sentire le tue soluzioni e farle conoscere tramite Radio radicale agli italiani.

Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani

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Radicali italiani: in corso a Roma fino a domenica il Comitato nazionale. Previsto intervento Ministro Bonino

Sab, 10/12/2013 - 12:28
12/10/13

Roma, 12 ottobre 2013

Si sta svolgendo a Roma, presso la sede di via Torre Argentina 76, il Comitato nazionale di Radicali italiani.
Il Comitato e' stato aperto dalle relazioni del Segretario Mario Staderini e del tesoriere Michele De Lucia, che si sono soffermati sugli esiti e gli sviluppi della campagna referendaria sui 12 referendum, sulla battaglia per l'Amnistia per la Repubblica, le elezioni in Basilicata e il prossimo Congresso di Radicali italiani che si terra' dal 31 ottobre al 3 novembre a Chianciano.
Il Ministro Emma Bonino interverra' nel corso dei lavori, che riprenderanno nel pomeriggio di sabato, dalle 15 alle 20, per proseguire nella giornata di domenica dalle 9 alle 16.

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Regionali Basilicata: Pannella, il centrodestra sostiene Pittella?

Gio, 10/10/2013 - 20:26
10/10/13

"Ho una vera notizia da dare. Siamo a poche ore dalla scadenza della presentazione delle liste e dei candidati presidenti della Regione. Il nostro contributo preelettorale di vera trasparenza a quello di annunciare quel che si sta preparando in queste ore: molto probabilmente la clamorosa candidatura da parte del centrodestra - non so se Pdl, Forza Italia o cosa - di un nome conosciutissimo in questa regione, anche perché di una famiglia socialista, di sinistra, importante. Si tratta di Marcello Pittella. Lo ripeto. Marcello Pittella, dirigente del Partito Democratico in Lucania, è il candidato del centrodestra". 

  Lo ha detto Marco Pannella, poco fa, in diretta a Radio Radicale. Pittella ha vinto le primarie del centrosinistra in Basilicata, ma subito dopo la sua candidatura è stata al centro di molte polemiche nel Pd.   "In questo modo il centrodestra riterrebbe di poter finalmente eleggere un suo proprio presidente della Regione. Un suo proprio presidente della Regione, lo ripeto", ha detto Pannella. "Non ci crederanno, qui. Comunque la notizia è questa".  Pannella è a Potenza anche per preparare la presentazione di una lista "Rosa nel pugno" alle regionali del prossimo novembre in Basilicata. "Il nostro candidato governatore? Dobbiamo ancora deciderlo, contiamo di renderlo pubblico domani, nel tardo pomeriggio, in un incontro che terremo domani. insieme a forze amiche, tra le quali  le Camere Penali con Valerio Spigarelli, in vista delle elezioni regionali", ha concluso.   

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Carceri/Piemonte: Radicali inviano a consiglieri regionali messaggio di Napolitano. A ciascuno le proprie responsabilità: subito il garante regionale

Gio, 10/10/2013 - 16:20
10/10/13

L'Associazione radicale Adelaide Aglietta ha inviato a tutti i consiglieri regionali del Piemonte il testo integrale del “Messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla questione carceraria” (Roma, 8 ottobre 2013).

Igor Boni e Salvatore Grizzanti (presidente e segretario Associazione Aglietta):

Prima di quello di Napolitano, l’ultimo messaggio alle Camere risaliva al 2002, da parte del Presidente Ciampi. Basterebbe questo per sottolineare l’estrema importanza di un’iniziativa a cui ha contribuito in maniera determinante la testarda lotta dei radicali, di Marco Pannella innanzitutto.
Napolitano si rivolge a deputati e senatori ma il suo messaggio è rivolto all’intera comunità nazionale, ognuno in base al proprio ruolo, alla propria funzione e responsabilità. Il Consiglio regionale del Piemonte ha a sua disposizione, subito, un modo concreto per corrispondere al messaggio presidenziale: nominare finalmente il garante regionale delle carceri. Mentre il Parlamento nazionale dovrà discutere la “perimetrazione” (per dirla alla Napolitano) del provvedimento di amnistia, la legge regionale sul garante c’è già, dal 2009; deve, semmai, essere integrata (non stravolta!) grazie al supplemento di approfondimento che vi è stato in questi ultimi mesi nella Prima Commissione consiliare.

La prossima conferenza dei capigruppo potrebbe richiamare il provvedimento in aula nella prima seduta utile del Consiglio regionale; ci sono i numeri per consentire una rapida approvazione del provvedimento a cui far seguire a ruota la nomina del garante.
Gli oltre 5.000 cittadini detenuti nelle 13 carceri piemontesi, gli agenti di polizia penitenziaria, gli operatori civili attendono dai consiglieri regionali un’assunzione di responsabilità all’altezza dei problemi enucleati dal Presidente della Repubblica.

Torino, 10 ottobre 2013

Il testo integrale del messaggio alle Camere del Presidente Napolitano
Documentazione varia su garante regionale carceri
 

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Convocazione del XII Congresso di Radicali italiani

Gio, 10/10/2013 - 12:37
10/10/13

Il XII Congresso di Radicali Italiani si terrà a Chianciano Terme,

da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre 2013, i lavori inizieranno nel pomeriggio

presso il Centro Congressi Excelsior in Via Sant'Agnese, 6, 53042 Chianciano Terme SI (mappa)

Il Congresso viene trasmesso in diretta video streaming su Radio Radicale Tv che ora è visibile anche su dispositivi iPhone, iPad e Android.

In base allo statuto, cosa decide il Congresso di Radicali italiani:

● stabilisce gli orientamenti e l’indirizzo politico annuale del Movimento;

● approva il bilancio;

● delibera sulla quota minima di iscrizione per l’anno successivo;

● delibera a maggioranza semplice sulle richieste di prosecuzione del rapporto di adesione avanzate da gruppi o associazioni non radicali, previo parere favorevole del Segretario entrante;

● provvede all'approvazione dello Statuto ed all’elezione del Presidente del Movimento, del Segretario, del Tesoriere, di 60 membri del Comitato Nazionale.

Al Congresso partecipano con diritto di voto gli iscritti a Radicali Italiani nell’anno politico 2013 (ci si può iscrivere anche in Congresso). I non iscritti possono comunque partecipare, come "osservatori", ma senza diritto di voto.

Approfondisci leggendo il Primo piano»

 

 

 

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XII Congresso di Radicali italiani: convocazione, date e informazioni logistiche

Gio, 10/10/2013 - 11:19

Cari compagni, care compagne,

il XII Congresso di Radicali italiani si terrà a Chianciano Terme dal pomeriggio di giovedì 31 ottobre al pomeriggio di domenica 3 novembre, presso il Centro Congressi Excelsior (via Sant’Agnese, 6 – Piazza Italia - guarda la mappa).

L’anno trascorso è stato per il Movimento uno dei più difficili, con la perdurante esclusione dall'accesso ai media e la conseguente estrema esiguità delle risorse a disposizione.

Ciò nonostante, grazie all'impegno e ai sacrifici di tutti coloro che nel 2013 hanno voluto iscriversi e dare il loro contributo anche in termini di tempo, siamo riusciti dopo nove anni a tornare in strada con i tavoli radicali per una campagna referendaria nazionale, che nelle prossime settimane vivrà altre tappe importanti, e a contribuire al successo dell’iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni sulla proposta di legge di iniziativa popolare per legalizzare l’eutanasia.

La durissima lotta nonviolenta per l’Amnistia per la Repubblica, da anni iniziata da Marco Pannella e condotta insieme a tanti compagni e alla comunità penitenziaria, con le iniziative presso la Corte europea dei diritti dell’uomo e il Consiglio d’Europa, è oggi rafforzata dal messaggio alle Camere con cui il Presidente Giorgio Napolitano si è finalmente espresso rispetto all'obbligo dell’Italia di uscire dalla condizione di flagranza criminale determinata dallo stato in cui versano le nostre carceri e la nostra giustizia.

Il Paese, intanto, continua a vivere soffocato da una partitocrazia incapace di riformarsi e di concepire una visione alternativa a quella che ci ha portato al degrado delle Istituzioni, alla crisi della (loro) politica, e a un declino economico che morde sempre di più le vite di tutti noi. Il contributo che, da radicale, Emma Bonino sta fornendo al Governo, con il ritorno ad una politica estera che vede le sue priorità negli Stati Uniti d'Europa e nell'affermazione della democrazia e dei diritti umani, rappresenta un elemento di speranza non solo per noi radicali.

Il Congresso sarà l’occasione per dibattere di tutto questo e di altro ancora, per confermare e rafforzare l’impegno sulle iniziative in corso e decidere insieme quelle che ci vedranno impegnati nel prossimo anno. Dovremo inoltre assumere decisioni importanti rispetto al futuro e alle prospettive del Movimento, alla sua ragion d’essere e alle forme che meglio possano farne un utile ed efficace strumento sia per l’iniziativa radicale in Italia, sia riguardo all'apporto che Radicali italiani sarà in grado di dare al rafforzamento del Partito radicale nonviolento transnazionale transpartito.

Ci auguriamo davvero che tu decida di partecipare, sin dal primo giorno, ai nostri lavori: per questo ti invitiamo a prenotare quanto prima il tuo soggiorno a Chianciano (trovi qui sotto tutte le informazioni logistiche e le condizioni di partecipazione), a completare la tua quota di iscrizione a Radicali italiani per il 2013, se non lo hai ancora fatto, o a versare un contributo libero o un aumento quota per consentirci di sostenere le spese per il congresso (per farlo subito, cliccando qui)

Un abbraccio, e arrivederci al Congresso!

Mario Staderini, segretario

Michele De Lucia, tesoriere

Silvio Viale, presidente


Preannuncia la tua partecipazione al Congresso Scheda di prenotazione pdfScheda di prenotazione doc

CONDIZIONI ECONOMICHE

I prezzi indicati si intendono al giorno e per persona con trattamento di pensione completa incluse le bevande al tavolo per i pasti.

 3* standard3* super4* standard4* supercamera doppia€ 30,00€ 38,00€ 50,00 € 60,00camera singola€ 37,00€ 46,00€ 60,00€ 75,00

Riduzione 3°/4° letto adulti: 15%.

Piano Famiglia :-) 2 bimbi = 1 adulto. 

Pagamento: diretto in hotel alla partenza.

Sarà inviata conferma scritta con nominativo e indirizzo dell’hotel assegnato. 

Da inviare per fax o e-mail a:

Clante Hotels
Via Sabatini n. 7 - Chianciano Terme
tel. 0578/63360 - 0578/63037
fax 0578/64675
e-mail: clantehotel@gmail.com 

 

COME SI ARRIVA A CHIANCIANO TERME

In auto: Autostrada del Sole (A1), tratto Roma-Firenze, uscita n°29 Chiusi-Chianciano.

In treno: linea Firenze-Roma, stazione FF.SS. di Chiusi-Chianciano Terme. Dalla stazione ferroviaria è disponibile un servizio pubblico di autobus, in coincidenza con i principali treni, che raggiunge Chianciano Terme in 20 minuti oppure è possibile prendere un Taxi.

In aereo: gli aeroporti più vicini sono quelli di Firenze (120 km), Pisa (200 km), Roma (210 km) e Perugia "Sant'Egidio" (80 Km)

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Amnistia. Detenuto Ignoto: "Ora occorre dare forza al Parlamento e al messaggio del Presidente". Dalla mezzanotte di oggi in sciopero della fame con Rita Bernardini e Irene Testa. Appello alla comunità penitenziaria

Mer, 10/09/2013 - 16:55
09/10/13

Dichiarazione di Irene Testa segretario dell'Associazione Radicale Il Detenuto Ignoto

 

Siamo grati al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per aver utilizzato lo strumento costituzionale di un messaggio istituzionale alle Camere, che comprendiamo di estrema delicatezza e grave importanza, per richiamare il Parlamento a intervenire ormai senza ulteriori deroghe sulla grave condizione delle carceri e della giustizia del Paese. In modo inequivocabile, Marco Pannella e il Partito Radicale hanno contribuito a questo evento, costantemente alimentato dal sentimento comune della gente, della comunità penitenziaria tutta, che in questi anni ha lottato a fianco a Marco Pannella. Un passo avanti è stato fatto verso la riconquista del diritto.

Ora più che mai si avverte come urgente e necessario compiere il nostro sforzo per dare il maggior sostegno possibile al Presidente e alla realizzazione di quanto da lui auspicato col suo messaggio, e al Parlamento italiano, perché trovi la forza e la serenità di dare rapidamente seguito a quanto indicato dal Presidente. Decido quindi di accompagnare, con uno sciopero della fame, la lotta sempre più intensa che il leader dei radicali sta portando avanti e che da stanotte riprenderà dopo una brevissima interruzione, con lo sciopero della fame e della sete insieme. Dalla mezzanotte di oggi, insieme a Rita Bernardini, cominceremo lo sciopero della fame e auspico che, così come accaduto le altre volte in questi ultimi anni, tutta la comunità penitenziaria, i familiari dei detenuti, la polizia penitenziaria, gli educatori, gli psicologi, i direttori delle carceri, possano unirsi a questo nostro Satyagraha, con il quale accompagniamo quello annunciato in queste ore da Marco Pannella.

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Silvio Viale firma l'appello di Repubblica per l'abolizione della Bossi-Fini

Mer, 10/09/2013 - 11:53
08/10/13

Il presidente di Radicali Italiani Silvio Viale ha firmato l'appello del quotidiano la Repubblica per abolire la legge Bossi-Fini.
Nel sottoscrivere l'appello Silvio Viale ha diffuso la seguente nota:
"Non ho alcuna titubanza a firmare un appello per una causa giusta. Mi rattrista, però, dovere constatare che molti che oggi sottoscrivono l'appello hanno snobbato i due referendum proposti dai radicali. Ho firmato anche per sottolineare questa differenza tra me e loro. Mi rattrista doppiamente che ci sia voluta la tragedia di Lampedusa per svegliare le loro coscienze. Ora spero che alle firme seguano i fatti in Parlamento perché nessuno di loro debba rimpiangere i referendum mancati. Spero, infine, che si levino alte le voci contro la manifestazione nazionale di stampo "razzista" che la Lega Nord terrà sabato pomeriggio a Torino."

Torino, 8 ottobre 2013.

(Silvio Viale 3393257406)

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Premi Nobel per la medicina, Farina Coscioni: scelta di grande significato e valore; il riconoscimento a un metodo, la libertà di ricerca scientifica. La classe politica italiana ne prenda finalmente atto

Lun, 10/07/2013 - 15:57
07/10/13

DICHIARAZIONE DI MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI PRESIDENTE ONORARIO DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

  Roma 7 settembre, 2013   Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, Presidente onorario dell'Associazione Luca Coscioni: Ancora una volta dobbiamo ringraziare il Comitato degli Accademici di Stoccolma incaricato di attribuire i premi Nobel: hanno operato una scelta di grande significato e valore. Si tratta, infatti, di un premio e di un riconoscimento che va ben al di là dei risultati conseguiti; è un premio e un riconoscimento a un metodo: la ricerca e la libertà di ricerca e di sperimentazione. Il Nobel a James E. Rothman, Randy W.Schekman e Thomas C.Sudhof va infatti inteso come una sollecitazione e uno sprone autorevolissimi a superare i dogmatismi di ogni tipo, e contro le politiche improntate a un miope feudalesimo. E’ un riconoscimento che voglio sperare “parli” alla classe politica italiana, che in tutti questi anni si è prodigata nel creare e opporre ostacoli di ogni tipo alla ricerca, costringendo spesso scienziati e ricercatori a “emigrare” per poter continuare il loro prezioso ed essenziale lavoro.   

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Lizzani. Viale, non avrebbe dovuto morire così

Sab, 10/05/2013 - 19:54
05/10/13

"Ancora una volta, come fu per Mario Monicelli e per Franco Lucentini, la morte per precipitazione di Carlo Lizzazi è destinata a creare grande impressione. Ancora una volta, nell'unirmi al cordoglio, devo dire con forza che non avrebbe dovuto morire così."
 
Questo il primo commento di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani, nell'apprendere la notizia della morte di Carlo Lizzani.
Silvio Viale, che è un esponente di EXIT-Italia e dell'Associazione  Luca Coscioni, ricordandio la proposta di legge di iniziativa popolare recentemente depositata alla Camera, ha aggiunto:
"In un paese in cui suicidio assistito e eutanasia volontaria continuano ad essere un tabù, non può stupire che persone come Carlo Lizzani siano costrette a porre fine in solitudine alla propria vita. Non conosco nei dettagli le vicende personali, non so come e quando abbia maturato la propria decisione, non so quando abbia deciso come attuarla, ma so che, in un paese civile, non si dovrebbe consentire di essere costretti a morire così. In un paese ove eutanasia e suicidio assistito fossero regolati, una persona come Carlo Lizzani avrebbe potuto parlarne senza timori con un medico e con i volontari delle associazioni per il diritto a una morte dignitosa. Dovrò, invece, ancora una volta constatare che l'ipocrisia dei politici italiani preferirà fingere di stupirsi dopo avere abbandonato nella solitudine chi ritiene ormai insopportabile, o conclusa, la propria vita. Chiedo pedono a Carlo Lizzani, ma la speranza è che il clamore della sua morte, come non accadde per Mario Monicelli e Franco Lucentini, induca il Parlamento a rompere il tabù sull'eutanasia."

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Carlo Lizzani, Gallo e Welby: il nostro ricordo per il suo impegno civile e politico

Sab, 10/05/2013 - 19:07
05/10/13

Dichiarazione Filomena Gallo e Mina Welby, rispettivamente segretario e co- presidente dell'associazione Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica.

 

La morte di Carlo Lizzani è una perdita grande per il cinema e la cultura italiana; ma anche per quella testimonianza civile e politica che in questi anni ha voluto assicurare, con il suo impegno diretto, come iscritto  all'Associazione Luca Coscioni.

Lo vogliamo ricordare in particolare per quelle battaglie su fine vita e testamento biologico con la nostra comune associazione.

Nel 2009 partecipò a una  manifestazione per accompagnare le firme di 8000 cittadini romani in Campidoglio per una delibera di istituzione del testamento biologico promossa dall'Associazione Luca Coscioni e Radicali Italiani.

Continueremo a lottare perché , anche in sua memoria, questa delibera possa essere discussa e approvata dal Comune di Roma.

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Costi della politica: Bernardini offre collaborazione immediata al Vicepresidente pentastellato della Camera Di Maio e sul Segretario generale, prende come ammonimento la saggezza popolare “un soldo per farlo cantare e dieci per farlo smettere”

Sab, 10/05/2013 - 13:58
05/10/13

Dichiarazione di Rita Bernardini, ex deputata radicale, membro Assemblea dei legislatori del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito

Al Vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5s), che si dispera perché l’Amministrazione non gli fornisce i contratti stipulati con la Società Milano ’90, dico che come radicali ci rendiamo immediatamente disponibili a fornirgli noi i documenti richiesti, visto che nella passata legislatura non solo li abbiamo richiesti, ma anche ottenuti e messi on line.

Certo, non è stato facile acquisirli e personalmente ricordo che per averli ho dovuto annunciare l’inizio di uno sciopero della fame; comunque, il “cittadino” Di Maio gode pienamente del diritto di esigere quanto richiesto: l’art. 79, comma 5 del nuovo – sebbene controriformato - RAC (Regolamento di Amministrazione e Contabilità) prevede espressamente che i deputati in carica abbiano accesso ai contratti stipulati dall'Amministrazione della Camera e all'Albo dei fornitori e degli appaltatori.

Quanto alla necessità di segnare un momento di discontinuità al vertice dell’Amministrazione capeggiata da dal dott. Ugo Zampetti, avverto subito il vicepresidente Di Maio che sarà lotta durissima perché il Segretario Generale della Camera serve “naturalmente” da 14 anni il Regime, senza temere concorrenza alcuna; ed ha quindi garantito, altrettanto naturalmente, a chiunque abbia presieduto l’Assemblea di Montecitorio, tutte le “loro” logiche spartitorie.

Inoltre, con l’art. 7 del Regolamento dei Servizi e del personale (uno dei regolamenti “minori” dell’Ufficio di Presidenza) non solo è stata eliminata la durata massima in carica del Segretario Generale ma è stata introdotta una elevatissima maggioranza qualificata (due terzi dei componenti l’Ufficio di Presidenza) per revocarne l’incarico, mentre è rimasta invariata la maggioranza semplice dei votanti necessaria per la sua nomina.

Insomma, come ammonisce la saggezza popolare e come ho scritto nella prefazione del libro sull’autodichia di Irene Testa ed Alessandro Gerardi “Parlamento zona franca, ci è voluto “un soldo per farlo cantare ma ce ne vorranno dieci per farlo smettere”.

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Lampedusa, Staderini: da progressisti solo parole, hanno perso il treno dei nostri referendum. Ora confronto in parlamento su modifiche Bossi-Fini

Ven, 10/04/2013 - 16:53
04/10/13

Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani:

Con i due referendum abrogativi di parti della Bossi Fini e del pacchetto Maroni abbiamo offerto un’alternativa alla prosecuzione dello scontro ideologico che non porta a nulla e che si nutre delle tragedie che avvengono in mare come dell’esasperazione xenofoba di fatti di cronaca nera.

Portandoli al voto nella primavera 2014, infatti, la politica sarebbe stata obbligata a confrontarsi  sulle ricette per governare il fenomeno immigrazione anziché dividersi nelle reciproche propagande.

Un'occasione purtroppo perduta anche per gli ostacoli posti dall'antidemocrazia italiana e dalle scelte del mondo progressista. Il Partito democratico ha praticato un ostracismo silenzioso ma inespugnabile mentre il sostegno formale di SEL, Rifondazione e Socialisti non si è tradotto nelle firme promesse. Alla fine, tra le quasi 200 mila firme depositate in Cassazione c'e' persino quella di Silvio Berlusconi ma non quelle di Guglielmo Epifani, Matteo Renzi e Laura Boldrini.

Chi oggi ripete di voler modificare la Bossi-Fini, magari dopo aver snobbato o sabotato i referendum, ha ora il dovere di portare il confronto in Parlamento perché, a differenza di quanto pensa Alfano, quelle norme criminogene c'entrano molto con le condizioni disumane in cui vivono e muoiono i migranti.

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Bolognetti su Diffida Pannella-Rossodivita

Ven, 10/04/2013 - 15:30
04/10/13

  • Per la vita del diritto e il diritto alla vita.

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani Come è noto, o forse sarebbe meglio dire come è ignoto, Marco Pannella e Giuseppe Rossodivita a nome del Partito Radicale hanno indirizzato un atto di significazione e diffida ai Presidenti dei Tribunali Italiani, ai Procuratori Capo di tutte le Procure Italiane, ai Presidenti degli Uffici GIP di tutti i Tribunali Italiani, ai Direttori delle Carceri italiane, e a tutti gli Uffici di Sorveglianza della Repubblica. Un atto di diffida che - come hanno spiegato i due esponenti radicali - “prende le mosse dal contenuto della nota sentenza pilota, sul caso Torreggiani ed altri, della Corte Europea dei diritti dell'Uomo”.   Una sentenza quella “Torreggiani” che una volta di più ha messo a nudo la condizione di patente illegalità nella quale versa il nostro paese sul fronte di carceri assurte a luogo di tortura, ma senza torturatori. Carceri che rappresentano il putrido percolato di una amministrazione della giustizia in bancarotta permanente. Carceri in cui si perde l’eco di quell’art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo che recita: “Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”. E che le nostre carceri siano un insulto al paese che fu culla del diritto è certezza. Una certezza percepita da quei direttori del Sidipe e da quell’ Enrico Sbriglia che mesi fa scriveva: “Come Dirigenti Penitenziari, a capo degli istituti carcerari e degli uffici dell’esecuzione penale esterna, desideriamo che siano perfettamente chiariti gli ambiti delle nostre responsabilità di gestione, rispetto a quelle di quanti, facendosi schermo di noi, non ci pongono in condizione di svolgere il nostro lavoro con dignità, nell’effettivo rispetto delle leggi solennemente enunciate e quotidianamente violentate, ne tantomeno favoriscono la trasparenza dell’azione amministrativa e del vivere penitenziario”.   Una certezza testimoniata da quelle morti per suicidio di centinaia di detenuti e decine di Agenti di Polizia Penitenziaria che continuano ad essere ignote e ignorate, così come continua ad essere negato un dibattito sulla proposta avanzata da Marco Pannella e dai Radicali di una “Amnistia per la Repubblica”.   “Interrompere la flagranza di reato”, ripete instancabile Marco Pannella, che continua a dar corpo alla sua e nostra sete di legalità. Continua, il Leader radicale, ad indicare la rotta, la strada maestra per ripristinare Diritto, Giustizia, Libertà e Democrazia.   Il dott. Gaetano Bonomi, già sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Potenza, che ironicamente si definisce sul suo spazio facebook “ragioniere giudiziario”, ha voluto definire Marco Pannella “coscienza nazionale in movimento”.   Speriamo davvero che questa “coscienza” monti e travolga gli argini. Non possiamo più attendere, perché ogni giorno trascorso è un giorno in più di inaccettabile violenza perpetrata da uno Stato che – ahinoi - è Stato canaglia incapace di rispettare la sua propria legalità.   Il dott. Bonomi, iscritto al Partito che “proclama il diritto e la legge”, ha voluto condividere con noi le sue riflessioni. Nell’esprimergli gratitudine, gioverà segnalare ai procuratori di Potenza e Matera e ai magistrati di sorveglianza operanti in Lucania che sono tra i destinatari dell’atto di diffida. Si spera, anzi mi permetto di auspicarlo, che vorranno tenerlo nella dovuta considerazione.  

 

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Bonomi su diffida Pannella-Rossodivita

Ven, 10/04/2013 - 15:22
04/10/13

 

  • TEMPLARI DELLA RAGIONE
Di Gaetano Bonomi, Procuratore generale onorario Aggiunto presso la Suprema Corte di Cassazione Nei giorni scorsi si è verificata in Sicilia un’altra tragedia del mare, con centinaia di morti tra emigranti in fuga. Anche stavolta, come spesso accade negli ultimi anni, c’è stato un susseguirsi di comunicati e testimonianze di solidarietà da parte del pubblico potere e dei cittadini. Papa Francesco ha gridato:”Vergogna,Vergogna”. Anche noi, con tanti altri, piangiamo questa ennesima strage degli innocenti, ma con l’animo sofferente e disperato ci chiediamo come mai la stessa mobilitazione non si registri nel Paese di fronte alle molteplici tragedie che quotidianamente ormai colpiscono le carceri ed i detenuti italiani, diversi dei quali costituiti  proprio da questi stessi migranti, che per necessità o altro sono stati costretti a delinquere. Come mai un morto che galleggia sul mare ci fa soffrire e ci deprime, mentre lo stesso morto nelle galere italiane spesso costituisce solo oggetto di scarni comunicati stampa? E’ solo questione di scenario o, come si dice oggi, di location? Ritengo che alla base di questa diversità vi sia sostanzialmente un diffuso deficit di informazione, laddove la stessa, canalizzata e filoguidata da alcuni Guru onniscienti e spesso presuntuosi e solo saccenti, suole periodicamente individuare e rivalutare determinate problematiche per accantonarne altre. In tale contesto si spiega come alcune morti nelle patrie galere siano state a mala pena ricordate dai vari tg:ci riferiamo per esempio all’omicidio del povero Cucchi, alle decine di arrestati torturati da odierne SS prima di essere condotti in galera, all’assoluta mancanza di effettivi controlli sulla legittimità delle condotte tenute dagli organi di polizia nella gestione del rapporto con arrestati e detenuti. In tale contesto si capisce come mai e perché recenti appelli e diffide lanciati da Marco Panella all’indirizzo del Ministro della giustizia, del Presidente della Repubblica, alla Corte europea dei diritti dell’uomo, ai vertici della magistratura preposti al settore della Giustizia Penale ai fini di una indispensabile umanizzazione del trattamento carcerario nel nostro Paese, non possano non sollevare un inevitabile momento di condivisione e di stimolo verso un non  più rinviabile processo di riforma del sistema penale e carcerario. Le riforme che si invocano non richiedono spese o investimenti particolari. Non pongono problemi di bilancio dello Stato. Si tratta essenzialmente di ripristinare a costo zero una legalità che  negli ambienti di cui ci occupiamo avrebbe dovuto essere collocata su uno scranno sicuramente più alto di quello che la stessa occupa in questi momenti di storia buia e di trattamenti quasi medioevali ad oggi riservati ai fruitori passivi della Giustizia. Si tratta, in buona sintesi, di riconoscere che l’odierno sistema sanzionatorio penale non ha  più ormai da decenni le caratteristiche di umanità, legittimità, terzietà e credibilità che dovrebbero essere invocate dal popolo tutto e non solo da quella coscienza nazionale in movimento che è rappresentata da Marco Pannella. Il tutto va quindi azzerato nei suoi aspetti antistorici e disumani e l’ordinamento nella sua globalità è chiamato a testimoniare la sua vitalità attraverso una non più rinviabile ristrutturazione, che in generale consenta di ritenere effettivo il diritto di punire non in capo ad un Rex ottuso, a degli Sceriffi insensibili alle umane vicende, a dei portatori di morte e di sofferenze, ma ad uomini illuminati dalla Dea Legalità ed alimentati dal sentimento di rispetto per la natura umana. Qualcosa comincia a muoversi:si registrano significative prese di posizione e di autocoscienza del Capo dello Stato, del Ministro della giustizia, di qualche magistrato di sorveglianza, ma il cammino appare ancora lungo e non deve essere solo stimolato dalle frequenti condanne applicate dalla Cedu all’Italia per il trattamento riservato ai detenuti. Noi vogliamo che la Sentenza Torreggiani - da cui sembrerebbe consacrata un’immagine del Paese sicuramente negativa e non più attuale - rappresenti un’efficace stimolo che spinga verso una totale rigenerazione della Giustizia Italiana, che dovrà essere miserevole con i deboli, rispettosa con i sofferenti, decisa verso i criminali, implacabile contro i crimini in danno della persona. Noi tutti, radicali nel nome ma sostanzialmente uomini e donne temprati precipuamente dalla priorità del rispetto per la natura umana e la libertà dell’essere e del suo pensiero, siamo e saremo sempre vigili e presenti nella lotta quotidiana per assicurare la vittoria della Ragione su ogni iniquità e mancanza di riguardo per gli interessi dei deboli e degli indifesi: Templari della Ragione.  

 

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Solidarietà a Massimo Numa

Ven, 10/04/2013 - 11:40
03/10/13

Dichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale nel PD a Torino, sul tentativo di attentato con un pacco bomba al giornalista Massimo Numa:

"Ovvia e scontata la solidarietà, ma il silenzio sarebbe un regalo inaccettabile a chi vuole isolare e intimidire colpendo le persone. Ho ammonito più volte che il passo dalle cose alle persone è breve. Se lo ricordino Perino, Dosio, Erri de Luca e Vattimo quando evocano violenza e sabotaggio. Massimo Numa era già stato oggetto di scritte minatorie sui muri proprio durante i cortei del movimento. A lui la mia personale solidarietà e di quello che rappresento."

Torino, 3 ottobre 2013

 

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Immigrati: Radicali Lucani, troppa ipocrisia nell'indignazione

Ven, 10/04/2013 - 00:32
03/10/13

Fonte Adnkronos, 3 ottobre 2013

Potenza, 3 ott. (Adnkronos) - ''Ancora si contano i morti di coloro che hanno perso la vita al largo dell'Isola dei Conigli e scatta l'ipocrita sequela di prese di posizione e di indignazioni un tanto al chilo, di quelle che non costano niente e che danno la buona coscienza a buon mercato''. Lo dichiara il segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, sulla tragedia di Lampedusa. ''Ovvio non poteva mancare la dichiarazione di quel Vendola - aggiunge - che nulla ha fatto per sostenere i quesiti referendari su lavoro e immigrazione, per l'abolizione della Bossi-Fini, promossi dai Radicali. Nulla ha fatto la Sel dopo aver dichiarato di volerli sostenere''.   03 ottobre 2013

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Morti Lampedusa, Bolognetti: Compagno Vendola, almeno il buon gusto di tacere

Gio, 10/03/2013 - 17:03
03/10/13

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani Nemmeno si sono raffreddati i corpi dei disperati deceduti, ancora si contano i morti di coloro che hanno perso la vita al largo dell’Isola dei Conigli, che scatta l’ipocrita sequela di prese di posizione e di indignazioni un tanto al kilo, di quelle che non costano niente e che danno la buona coscienza a buon mercato. Ovvio non poteva mancare la dichiarazione di quel Vendola che nulla ha fatto per sostenere i quesiti referendari su lavoro e immigrazione, per l’abolizione della Bossi-Fini, promossi dai Radicali. Nulla ha fatto la Sel dopo aver dichiarato di volerli sostenere. E’ lo stesso Vendola che nel 2010 viaggiava a braccetto con i Riva e parlava attraverso le pagine della rivista il Ponte di proprietà della famiglia Riva, salvo poi scoprirsi ecologista all’indomani - ma nemmeno tanto - dell’inchiesta. Il solito Nicky, il solito ipocrita, le solite prese di posizione da kamasutra partitocratico.

 

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Immigrazione: Perduca (Radicali) contro lo sterminio per migrazione più Europa e più Stato di Diritto internazionale

Gio, 10/03/2013 - 12:26
03/10/13

Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del senato del Partito Radicale:

"L'ennesima tragedia davanti alle coste di Lampedusa impone una reazione istituzionale all'altezza degli obblighi internazionali della Repubblica italiana e degli annunci più volte fatti di coinvolgimento delle istituzioni europee. Ieri nel suo discorso per la fiducia il Presidente Letta ha invocato gli Stati uniti d'Europa come obiettivo politico da perseguire; dalle parole adesso occorre passare ai fatti e, se non si vuole iniziare dal recupero delle idee forza del Manifesto di Ventotene che imputavano alla sovranità nazionale la causa delle violazioni dei diritti individuali, almeno si parta dalla necessità "umanitaria" di scongiurare che il Mediterraneo divenga la più grande fossa comune della storia dell'umanità con un impegno trans-nazionale. Occorre quindi coinvolgere con straordinaria urgenza tutti gli stati membri dell'Ue per affrontare colle necessarie modifiche legislative - partendo dall'armonizzazione delle leggi e politiche sull'asilo - la questione migrazioni e dotare i paesi di "frontiera" delle necessarie risorse umane e finanziarie per rispettare i propri obblighi internazionali che derivano dall'aver riconociuto i diritti umani a chiunque - indipendentemente dalla cittadinanza - e per fornire, almeno, un primo soccorso degno a decine di migliaia di persone che cercano rifugio piuttosto che rafforzare la "lotta all'immigrazione clandestina". Allo stesso tempo, oltre che affrontare la cause del permanere di questa "fuga di massa", occorre coinvolgere i paesi da cui i migranti si imbarcano verso l'Europa e quindi agire quanto prima almeno su Libia e Tunisia NON per imporre il pugno di ferro contro i chi scappa e armare la loro guardia costiera ma per creare un quadro normativo-istituzionale condiviso capace di assistere chi ha bisogno e aiutarlo nella ricerca di una vita migliore. Tanto in Libia quanto in Tunisia l'Italia può avere voce in capitolo e pretendere che le legislazioni e politiche di quei paesi si aggiornino al diritto internazionale.

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