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Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Piemonte/Regionali – Viale: Bonino ingannata? È Cota che inganna i piemontesi e difende i bari. In Usa oggi ci sarebbe la Bresso. Si dimetta

Lun, 11/18/2013 - 10:43
16/11/13

Dichiarazione di Silvio Viale, consigliere comunale a Torino, in replica alle sorprendenti affermazioni di Roberto Cota e Mario Carossa:

“Leggo con stupore che il presidente Roberto Cota e il capogruppo del Carroccio Mario Carossa, sapendo di avere torto marcio, cerchino di difendersi parlando di una “Bonino ingannata”, come se le irregolarità della lista Pensionati e Invalidi ( patteggiamento di un autenticatore e rinvio a giudizio per Luigina Staunovo-Polacco) sanassero le firme e candidature false della lista Partito dei Pensionati di Giovine. Cota non ha scusanti politiche, perché Michele Giovine era già “recidivo”, visto che nel 2005 era stato salvato dalla prescrizione dall’accusa di avere raccolto firme false per la Lista “Consumatori con Ghigo”. Non ha nemmeno ragione quando cita a sproposito gli Stati Uniti, "dopo due mesi si decise che era finita e gli sconfitti accettarono il risultato”, perché negli Stati Uniti il riconteggio avrebbe insediato la Bresso e sarebbe stato lui a dover accettare il risultato.

Purtroppo in Italia, nonostante il riconteggio effettuato, si arriverà a quasi 4 anni dal voto per una decisione, ma non è mai troppo tardi per restaurare la legalità. Se Cota avesse quel “buon senso” a cui si appella, dopo avere ripassato un po’ di aritmetica, dovrebbe dimettersi per le stesse ragioni che sostiene. Il riconteggio lo boccia. I suoi voti, annullati i 27.795 voti di Giovine, diventano 1.016.151, mentre quelli della Bresso, anche annullando i 12.564 voti della Staunovo, rimarrebbero 1.021.382. Come dice Cota, negli USA si sarebbe proclamata la Bresso “dopo due mesi” e oggi ci sarebbe la Bresso. Purtroppo siamo in Italia e la soluzione più giusta e andare alle elezioni al più presto. Sono contento che Cota si difenda dicendo di avere fatto bene, cioè semplicemente il suo dovere, ma il “buon senso” consiglierebbe di dimettersi per andare alle elezioni in primavera, magari insieme alle europee, evitando di essere cacciato dall’autorità giudiziaria. In alternativa, potrebbe dare un segnale opposto e associarsi alla querela di Michele Giovine contro di me e altri per avere diffamato lui e il Consiglio Regionale.”

Torino, 16 novembre 2016

(Silvio Viale 339.3257406)

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Congresso dell'Alde Party dal 28 al 30 novembre a Londra

Dom, 11/17/2013 - 23:48
17/11/13

Dal 28 al 30 novembre si terrà a Londra il congresso annnuale dell'ALDE Party, il Partito dell'Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa di cui Radicali Italiani è parte con status di "membro affiliato" e al quale partecipa con due delegati senza diritto di voto. Quest'anno i delegati radicali sono Marco Perduca e Matteo Angioli. Marco Perduca, che è anche il nostro delegato al "Consiglio" dell'Alde, organo che si riunisce durante il congresso, ha diritto a un rimborso del 50% delle spese di viaggio. Questi sono gli unici rimborsi previsti per i delegati di RI.

I lavori del congresso saranno aperti dal Vice Primo Ministro del Regno Unito Nick Clegg e dal Presidente del Gruppo ALDE al Parlamento Europeo, il belga Guy Verhofstadt. Tra la varie tematiche che verranno affrontate durante il congresso sarà interessante comprendere se e come i liberal-democratici britannici, a cominciare dal leader Clegg, intendano affrontare la questione della difficoltosa ricerca della verità, ostacolata dal Governo Cameron in coalizione con i lib-dem, sulle circostanze in cui fu presa la decisione di sostenere l'amministrazione Bush nell'attacco all'Iraq, danneggiando la democrazia e lo stato di diritto in Gran Bretagna e non solo.

Poiché su approvazione del Bureau possono iscriversi all'ALDE e partecipare al Congresso anche membri individuali chi è interessato a partecipare (a proprie spese), è pregato di comunicarlo a Matteo Angioli (matt.angioli@gmail.com) che, come rappresentante di RI presso l'ALDE, provvederà alla registrazione.

Maggiori info disponibili su www.aldeparty.eu

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Sentenza Giovine/Dichiarazione di Emma Bonino: ringrazio Mercedes Bresso per avere continuato dal 2010 a richiedere legalità e trasparenza per tutti.

Ven, 11/15/2013 - 13:38
15/11/13

Emma Bonino (leader radicale e ministro degli esteri):

“Nel febbraio 2010, quando ero già candidata a Presidente della Regione Lazio e una lista “Bonino Pannella” stava per essere presentata in Piemonte a sostegno di Mercedes Bresso, feci cinque giorni di sciopero della sete per tentare di imporre nel dibattito politico il problema della regolarità e della trasparenza del procedimento di presentazione delle liste alle elezioni regionali. Naturalmente tutti fecero finta di nulla. Solo una settimana dopo venivano alla luce, grazie alle denunce radicali, irregolarità elettorali in Lombardia, Lazio e Liguria.

In Piemonte, dopo le elezioni, Mercedes Bresso ha fatto propria la lotta radicale per la legalità del procedimento elettorale ed ha continuato in questi tre anni a ribadire il suo buon diritto, in quasi perfetta solitudine. Noi radicali abbiamo cercato di sostenerla costituendoci parte civile nel “processo Giovine” (grazie al lavoro dell’avvocato Alberto Ventrini), ottenendo un risarcimento di 10.000 euro.

Non è finita; proprio in queste ore in Basilicata i radicali presentano un esposto sulla regolarità della presentazione di numerose liste alle elezioni regionali; si vota domenica.

Tutto quanto avvenuto porterà i partiti politici, ma anche la magistratura, ad affrontare finalmente la questione da me posta quasi quattro anni fa, per evitare il ripetersi, quasi annunciato, alle prossime elezioni regionali di quanto avvenuto nel 2010? La tutela del diritto elettorale, attivo e passivo, è il fondamento della vita democratica. 

Mi dispiace che il presidente del Piemonte definisca “teatrino” la lotta per la legalità del procedimento elettorale. La sua dichiarazione qualunquistica è una manifestazione palese di inadeguatezza politica”.

   

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Firme false Piemonte/Radicali: Giovine condannato in via definitiva significa annullamento intera sua lista. Senza i 27.000 voti di Giovine Cota non è più legittimato a governare il Piemonte. Si torni a votare assieme ad elezioni europee

Ven, 11/15/2013 - 13:24
15/11/13

Dichiarazione degli esponenti radicali Igor Boni, Giulio Manfredi e Silvio Viale (consigliere comunale a Torino) querelati un anno fa da Michele Giovine per diffamazione a mezzo stampa:

La condanna in via definitiva di Michele Giovine e del padre pone finalmente un punto fermo in una vicenda di illegalità che iniziò già con le elezioni regionali del 2005; allora solo l’Associazione radicale Adelaide Aglietta denunciò le firme false di Giovine, inutilmente.. Nel 2010 Mercedes Bresso ebbe il grande merito di non accettare un esito elettorale inquinato da varie irregolarità e di iniziare una lungo iter giudiziario per la riaffermazione della legalità. La Lista Bonino-Pannella si associò come parte civile, assistita dall’avvocato radicale Alberto Ventrini.

È già in atto il tentativo di restringere le conseguenze della decisione di oggi della Cassazione, accontentandosi della sostituzione in Consiglio regionale di Giovine con il suo braccio destro, Sara Franchino. Non è così. I tre gradi di giudizio hanno dimostrato chiaramente che è l'intera lista “Pensionati per Cota” ad essere nulla, non solamente il capolista Giovine. E se salta l'intera lista salta anche Cota, che è presidente della Regione Piemonte grazie ai 27.000 voti determinanti della lista di Giovine.

La partita era truccata; il baro è stato scoperto e punito; la partita deve essere rigiocata. Si torni a votare per la Regione la prossima primavera, abbinando il voto alle elezioni europee. E a chi ha la faccia tosta di dire che ci sono altri bari, anche a sinistra (nei cui confronti vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva), ripetiamo che se il baro è più di uno a maggior ragione si deve ripetere la gara.

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Regionali Basilicata, Bolognetti: "C'è un che di goebbelsiano in questi ultimi scampoli di campagna elettorale"

Ven, 11/15/2013 - 12:54
15/11/13

Se per la prima volta saremo presenti in Consiglio regionale onoreremo il nostro impegno e continueremo a lavorare e a batterci sul fronte del debito ecologico e del debito di giustizia, per affermare il Diritto alla vita e la vita del Diritto”.

Di Maurizio Bolognetti, capolista delle liste della Rosa nel Pugno

L’epifanico Epifani sbarca nella Lucania fenix e viene accolto da una bordata di fischi. Contemporaneamente, un manipolo di compagni radicali, capitanati dalla nostra candidata alla presidenza della regione Elisabetta Zamparutti, mette il “Re” in mutande e rivela quel così “fan tutti” che ha di certo falsato la campagna elettorale nella fase di formazione e presentazione delle liste.

Intanto, dal Tg1 a Sant’Oro, tutti si premurano di amplificare la voce di Grillo, mentre una coltre di silenzio sommerge la circostanziata denuncia radicale che prosegue ininterrotta dal 2000.

C’è un che di goebbelsiano nelle notizie e nelle immagini di Grillo amplificate da Sky e da tutti gli altri. Non mi stupisce, so bene e per esperienza fatta sul campo che il regime si sceglie anche gli oppositori. Ieri era Di Pietro, oggi il Sor Beppe, che rotea la sua clava innanzitutto sul suo movimento, distribuendo purghe e olio di ricino.

I Radicali di Marco Pannella, i Radicali della Rosa nel Pugno, innalzano in queste elezioni regionali il vessillo di sempre: quello della legalità e dello Stato di diritto.

Lo facciamo mentre una volta di più Marco Pannella, che della Lucania non felix è ormai cittadino onorario, continua il suo dialogo nonviolento con il “Cesare delle catacombe” per chiedere la “fuoriuscita dell'Italia dalla condizione di flagranza di uno Stato tecnicamente criminale sia per le condizioni di “tortura” nelle nostre carceri, sia per lo stato ormai agonizzante della nostra giustizia”.

Ho potuto verificare quanta stima e affetto nutrono i lucani per Marco. L’ho visto volantinare a Matera, mentre il traffico si bloccava e in tanti gli gridavano “grande” o “vai Marco”.

C’è qualcosa che noi rappresentiamo in questo paese e che viaggia nel dna degli “Italiani brava gente”, dei “Lucani brava gente”.

E forse è per questo che il regime antidemocratico che denunciamo da tempo reagisce con una pavloviana censura. In tanti, ne sono certo, si identificano con la storia Radicale e se scatterà questo riconoscimento, il riconoscersi in una storia comune, rappresentata da noi gente comune, allora nel nome della Rosa ecologista, laica, democratica, liberale, di credenti in altro che nel mero potere per il potere, questa regione la cambieremo davvero.

La cambieremo provando a dar corpo alle idee di Aldo Loris Rossi, la cambieremo provando a fare nel Palazzo quello che da lustri facciamo fuori.

Onoreremo il nostro impegno e continueremo a lavorare e a batterci sul fronte del debito ecologico e del debito di giustizia, per affermare il Diritto alla vita e la vita del Diritto. 

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Regionali Basilicata: domani, 15 novembre, chiusura campagna elettorale della Rosa nel Pugno con esposto alla Procura di Matera, visita al carcere di Potenza e pubblico comizio a Latronico

Gio, 11/14/2013 - 16:07
14/11/13

 

Venerdì 15 settembre, la Lista Rosa nel Pugno chiude la campagna elettorale con tre iniziative:

- Alle ore 11, la candidata Governatrice per la Rosa nel Pugno On. Elisabetta Zamparutti, i candidati consiglieri On. Maria Antonietta Farina Coscioni e On. Sergio D’Elia, insieme all’On. Maurizio Turco e Antonio Cerrone, presentano alla Procura della Repubblica di Matera un esposto-denuncia a seguito del controllo sulle firme delle liste provinciali di Matera concorrenti alle elezioni regionali della Basilicata. Incontro coi giornalisti davanti al tribunale di Matera alle ore 12.

- Alle ore 16.30, gli esponenti della Rosa nel Pugno Elisabetta Zamparutti, Maria Antonietta Farina Coscioni, Sergio D’Elia, Maurizio Turco e Antonio Cerrone, effettuano una visita al Carcere di Potenza, accompagnati dal Consigliere regionale Alessandro Singetta. Incontro coi giornalisti all’uscita del carcere alle ore 18. - Alle ore 17, il capolista della Rosa nel Pugno, Maurizio Bolognetti, tiene un pubblico comizio a Latronico di chiusura della campagna elettorale.   

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Referendum, Cassazione respinge quesiti "Cambiamo noi". Staderini: ora ricorso a Comitato diritti umani Onu, ma questioni sociali rimangono urgenti

Gio, 11/14/2013 - 13:58
14/11/13

L'Ufficio Centrale per il Referendum presso la Corte di Cassazione ha respinto le richieste di referendum depositate il 30 settembre relativamente ai quesiti su immigrazione, droghe, divorzio breve, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e otto per mille.

La Cassazione, preso atto che le firme dichiarate dai promotori sono circa 200 mila e quindi inferiori al numero minimo prescritto, non si è pero espressa rispetto alla memoria con la quale il 30 settembre i radicali Mario Staderini, Michele De Lucia, Simone Sapienza e Marco Perduca hanno denunciato gli ostacoli alla raccolta firme determinati dalle violazioni dei diritti civili e politici dei cittadini riconosciuti dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali.

"A partire dalla memoria che la Cassazione ha ritenuto di non poter esaminare, nelle prossime settimane denunceremo lo Stato italiano davanti al Comitato diritti umani dell'Onu per le gravi violazioni al Patto internazionale sui diritti civili e politici di cui le istituzioni della Repubblica  si sono rese protagoniste durante tutta la campagna referendaria", dichiara Mario Staderini, già segretario di Radicali italiani e primo firmatario dei sei quesiti respinti.

“L’onere di autenticare le sottoscrizioni in assenza di un servizio pubblico di autenticazione, l’inadeguatezza di molti Comuni nell'adempiere ai loro obblighi, l’incapacità del Ministero dell'interno di assicurare il rispetto delle leggi, la mancanza di garanzie sul diritto all’informazione,” prosegue Staderini ” fanno sì che in Italia solo in condizioni eccezionali sia possibile ad un gruppo di cittadini o un movimento politico estraneo ai grandi partiti e organizzazioni sindacali raggiungere la soglia delle 500 mila firme autenticate e certificate. Di fronte all’inerzia del Parlamento, passa dall’organismo indipendente dell’Onu la battaglia per restituire a tutti gli italiani la pienezza del diritto a promuovere referendum.”

“Quanto alle questioni sociali rappresentate dai sei referendum che nessuna componente della partitocrazia ha voluto perché troppo scomodi al potere,” – conclude Staderini ” spero nessuno si illuda di poterle rimuovere solo perché si è impedito agli italiani di deciderle con il voto”.  

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Rosa Nel Pugno: oggi, 14 novembre, conferenza stampa su esito accesso agli atti al Tribunale di Matera delle liste presentate alle elezioni regionali

Gio, 11/14/2013 - 13:37
14/11/13

“Anche quelle del 17 e 18 novembre in Basilicata non sono elezioni democratiche”

Oggi, giovedì 14 settembre, alle ore 11.30, presso l’Hotel San Domenico, in via Roma 15 a Matera, la candidata Governatrice per la Rosa nel Pugno On. Elisabetta Zamparutti, i candidati consiglieri On. Maria Antonietta Farina Coscioni e On. Sergio D’Elia, insieme all’On. Maurizio Turco e Antonio Cerrone, hanno tenuto una conferenza stampa nel corso della quale hanno presentato l’esito del controllo sulle firme delle liste provinciali concorrenti alle elezioni regionali della Basilicata depositate il 19 ottobre al Tribunale di Matera.

Dall’accesso agli atti effettuato sulle liste depositate al tribunale di Matera emergono usi e costumi a dir poco licenziosi, patenti irregolarità formali e anche fatti di possibile rilevanza penale.

Nella nota “COSI’ FAN TUTTI… QUASI TUTTI” – sono esposti i fatti più rilevanti emersi dall’accesso agli atti.

Tale nota è stata illustrata in un video che si può vedere/scaricare sul sito www.rosanelpugno.org

Per informazioni, Sergio D’Elia, tel. 335 6153305

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Così fan tutti… quasi tutti

Gio, 11/14/2013 - 13:31
14/11/13

Gli esponenti della Rosa nel Pugno, Antonio Cerrone, On. Sergio D’Elia, On. Maria Antonietta Farina Coscioni e On. Maurizio Turco, hanno effettuato un controllo sulle firme delle liste provinciali concorrenti alle elezioni regionali della Basilicata depositate il 19 ottobre al Tribunale di Matera.

L’accesso agli atti, richiesto dalla Rosa nel Pugno all’indomani del deposito delle liste provinciali di Matera, è stato autorizzato alcuni giorni fa e si è svolto martedì 12 novembre, dalle 9.30 alle 17. Dal controllo accurato effettuato dagli esponenti Radicali sulle liste collegate alle varie coalizioni sia di centro-destra sia di centro-sinistra, si conferma quanto già emerso in un analogo accesso agli atti compiuto al Tribunale di Potenza all’indomani del deposito delle liste provinciali e del listino regionale e che è stato clamorosamente documentato in un video nel quale l’esponente di SEL Raffaele Cotugno confessava che la candidatura a Presidente della Regione di Maria Murante per la coalizione Basilicata 2.0 era stata decisa tra le 4 e le 5 di mattina, a poche ore dal termine ultimo del deposito delle liste. “Così fan tutti”, aveva candidamente ammesso Raffaele Cotugno nel video girato con un Iphone da Sergio D’Elia e Matteo Angioli al Tribunale di Matera il 19 ottobre scorso. Il “così fan tutti” – o quasi tuttinoi Radicali, in questa come in molte altre vicende di ordinaria illegalità italiana, siamo orgogliosi di essere identificati con il “quasi” – ha trovato conferme nel controllo effettuato sulle liste depositate al tribunale di Matera dal quale emergono usi e costumi a dir poco licenziosi, patenti irregolarità formali e anche fatti di possibile rilevanza penale.   GLI STAKANOVISTI DELL’AUTENTICAZIONE FIRME… LA GIUSTIZIA STABILIRA’ SE CON IL DONO DELL’UBIQUITA’   Antonio Mangiamele, consigliere provinciale PDL e onnipresente autenticatore di centinaia di firme per due liste del centro-destra: il 18 ottobre, vigilia del deposito della lista, raccoglie e autentica firme per il MIR a Salandra, Matera, Grassano, Tursi e Ferrandina; il 19 ottobre, termine ultimo, alle ore 12, per il deposito delle firme, raccoglie e autentica firme a Policoro, Matera e Montalbano Jonico; nello stesso giorno, raccoglie e autentica a Matera 71 firme di cittadini residenti a Tursi anche per la lista “Laboratorio Basilicata”, un “triciclo” composto da tre ruote: Scelta Civica, Grande Sud e Fratelli d’Italia.   Filomena Bucello, consigliere provinciale del Partito Democratico: il 18 ottobre raccoglie e autentica per il PD 139 firme a Pisticci e 126 a Irsina; sempre il 18, il suo collega di partito Salvatore Adduce raccoglie e autentica 365 firme a Matera, città di cui è Sindaco.   Aldo Chietera, Presidente del Consiglio provinciale di Matera, PD, ha stabilito il record assoluto quanto a numero di firme raccolte: in un solo giorno, il 18 ottobre, raccoglie e autentica a Matera 804 firme per la Lista Pittella Presidente.   Michele Paterino, consigliere provinciale dell’Italia dei Valori, recordman di raccolta firme in luoghi diversi, il 18 ottobre raccoglie e autentica per il suo partito 712 firme a Tricarico (59), Matera (237) e Bernalda (416).   Francesco Garzone, altro consigliere provinciale dell’Italia dei Valori, per “Realtà Italia” (centro-sinistra) raccoglie e autentica a Matera 555 firme di cittadini residenti a Pisticci, Policoro e Irsina.   Antonio Santochirico, consigliere provinciale di “Sinistra per la Basilicata”, il 18 ottobre raccoglie e autentica per SEL centinaia di firme a Grottole, Ferrandina, San Mauro Forte e Montalbano.   Giuseppina Favoino, consigliere provinciale dell’Unione di Centro: ha raccolto e autenticato tutte le 579 firme a sostegno della lista UDC. Sono state raccolte a Matera, tra il 18 e il 19 ottobre, anche firme di cittadini residenti a Pomarico (30), a Policoro (159), a Salandra (24), a Valsinni (46) e a Nova Siri (59).   VIZI DI FORMA… PARTITOCRATICA   Salvo poche eccezioni, tra cui quella della Rosa nel Pugno, tutte le liste hanno raccolto firme su moduli nei quali l’elenco dei candidati è scritto a mano, fatto non escluso dalla legge ma tecnicamente funzionale alla pratica partitocratica del mercato delle vacche delle candidature che può arrivare fino all’ultimo momento “utile”.   Laboratorio Basilicata, “triciclo” con Scelta Civica, Grande Sud e Fratelli d’Italia: tutte le 530 firme risultano raccolte, autenticate e certificate il 19 ottobre, termine ultimo di presentazione delle liste. I responsabili nazionali dei tre partiti delegano i rispettivi rappresentanti regionali a depositare le liste di ciascun partito, i quali però non delegano nessuno a presentare il “triciclo”.   Unione di Centro: tutte le accettazioni di candidatura sono avvenute in data successiva a quella dell’autenticazione delle firme dei candidati, i quali non sono stati identificati, come previsto per legge, né “per conoscenza personale” né tramite documento d’identità. Delle 579 firme a sostegno della lista UDC, sono state raccolte a Matera, tra il 18 e il 19 ottobre, firme di cittadini residenti a Pomarico (30), a Policoro (159), a Salandra (24), a Valsinni (46) e a Nova Siri (59), di cui sono stati allegati certificati collettivi e individuali di iscrizione nelle liste elettorali rilasciati in data anteriore a quella dell’autentica. Tutte le 579 firme sono state raccolte e autenticate a Matera dalla consigliera provinciale Giuseppina Favoino. Tali firme risultano apposte su fogli A4 spillati tra di loro in tre distinti fascicoli con in testa l’elenco dei candidati scritto a mano.   ICTU OCULI   Laboratorio Basilicata, “triciclo” con Scelta Civica, Grande Sud e Fratelli d’Italia: delle 530 firme depositate, 51 firme di cittadini residenti a Grassano e 95 firme di residenti a Tursi sono state acquisite e inviate a un perito calligrafico.   Italia dei Valori: delle 712 firme depositate dalla lista IDV sono state acquisite e inviate a un perito calligrafico ben 416 firme di cittadini residenti a Bernalda.   Su quanto sopra succintamente descritto è  in corso di elaborazione un esposto alla Procura della Repubblica di Matera affinché proceda per gli aspetti di rilevanza penale.   N. B. Questa nota è stata illustrata in un video che si può vedere/scaricare sul sito www.rosanelpugno.org

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La Segretaria di Radicali italiani, Rita Bernardini, d’intesa con il Tesoriere Valerio Federico, ha nominato la Direzione secondo quanto previsto dall’art. 5 dello Statuto del Movimento

Mer, 11/13/2013 - 23:29
13/11/13

 

La Segretaria e il Tesoriere si sono anche dotati della Giunta esecutiva, secondo quanto previsto dall’art. 5bis dello Statuto del Movimento.   Di seguito, tutti i nomi DIREZIONE (*) Presidente: Laura Arconti Segretario: Rita Bernardini Tesoriere: Valerio Federico   1.     font-weight:normal;">Angiolo border-left:none;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Bandinelli border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
2.     font-weight:normal;">Marco none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Beltrandi border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
3.     font-weight:normal;">Maurizio none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Bolognetti border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
4.     font-weight:normal;">Deborah none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Cianfanelli border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
5.     font-weight:normal;">Giuseppe none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Di Federico border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
6.     font-weight:normal;">Michele none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Governatori border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
7.     font-weight:normal;">Massimiliano none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Iervolino border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
8.     font-weight:normal;">Giulio none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Manfredi border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
9.     font-weight:normal;">Valeria none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Manieri border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
10.     font-weight:normal;">Alessandro none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Massari border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
11.      font-weight:normal;">Giuseppe none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Rossodivita border-top:none;
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12.      font-weight:normal;">Simone none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Sapienza border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
13.     font-weight:normal;">Giulia none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Simi border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
14.      font-weight:normal;">Gianfranco none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Spadaccia border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt">
15.       font-weight:normal;">Valter none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Vecellio GIUNTA ESECUTIVA (**) Demetrio border-left:none;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Bacaro border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Maurizio none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Buzzegoli border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Liliana none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Chiaramello border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Francesco none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> D’Ambrosio border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Vincenzo none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Di Nanna border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Lorenzo none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Lipparini border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Maria Grazia none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Lucchiari border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Matteo none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Mainardi border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Luigi none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Mazzotta border-top:none;
padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Francesco none;border-bottom:solid windowtext 1.0pt;border-right:solid windowtext 1.0pt;padding:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt"> Radicioni   Partecipano alle riunioni della Direzione:
  • Il Presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento Marco Pannella, il Tesoriere Maurizio Turco, il vicepresidente Marco Perduca;
  • La Ministro degli Esteri Emma Bonino;
  • Il Rappresentante di Radicali italiani presso l’Alde, Matteo Angioli;
  • I parlamentari italiani iscritti a Radicali italiani, Sandro Gozi, Marco Taradash;
  • Il Segretario dell’associazione Nessuno tocchi Caino Sergio D’Elia, la Tesoriera Elisabetta Zamparutti, ed i membri del Consiglio Direttivo Lucio Bertè e Antonio Stango;
  • La Segretaria dell'Associazione Luca Coscioni Filomena Gallo, il Tesoriere Marco Cappato, la Presidente d’onore Maria Antonietta Farina Coscioni;
  • L'Amministratore del Centro di Produzione Paolo Chiarelli;
  • Il Direttore di Radio Radicale Paolo Martini;
  • Il responsabile del Centro d'Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva Gianni Betto;
  • Il Segretario di Non c'è Pace Senza Giustizia Niccolò Figa Talamanca e la tesoriera Antonella Casu;
  • Il Segretario dell'Associazione Radicale Esperantista Giorgio Pagano, il Tesoriere Lapo Orlandi;
  • Il segretario di Anticlericale.net Carlo Pontesilli; il Tesoriere Michele De Lucia
  • La Segretaria dell’Associazione Il Detenuto Ignoto, Irene Testa;
·         I responsabili organizzativi dei siti internet text-underline:none">www.radicali.it; www.radioradicale.it Michele Lembo; www.radicalparty.org Mihai Romanciuc;
  • Il Segretario ed il Tesoriere della Lega Italiana Divorzio Breve (LID), Diego Sabatinelli e Alessandro Gerardi
  • Il Presidente del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e gli eventuali vice presidenti
  • Gli ex Segretari del Partito Radicale, Giuseppe Rippa e Roberto Cicciomessere;
  • I consiglieri comunali e provinciali, Massimo Lensi, Riccardo Magi e Silvio Viale
  • Il vaticanista di Radio Radicale, Giuseppe Di Leo.
  (*) La Direzione collabora con il Segretario e con il Tesoriere nella conduzione politica e nella gestione amministrativa, finanziaria ed organizzativa del Movimento. È composta dal Presidente del Movimento, dal Segretario, dal Tesoriere e da non oltre quindici membri nominati dal Segretario, d'intesa con il Tesoriere, entro il decimo giorno successivo alla chiusura del Congresso. (art. 5 statuto di Radicali italiani) (**) Il Segretario e il Tesoriere possono dotarsi di una Giunta esecutiva, composta da non oltre dieci membri. I componenti della Giunta sono invitati alle riunioni della Direzione. 

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Regionali Basilicata, Bolognetti: “La campagna elettorale oscilla pericolosamente tra la damnatio memoriae e la captatio benevolentiae”.

Mer, 11/13/2013 - 16:47
13/11/13

Di Maurizio Bolognetti, capolista Rosa nel Pugno

 

Sono immerso lo confesso in una campagna elettorale che oscilla pericolosamente tra la “damnatio memoriae e la captatio benevolentiae”.

Da una parte la condanna alla rimozione e all’oblio che piove sulla testa di chi prova ad onorare il Diritto, i Diritti, la Legalità, la Legalità costituzionale, e dall’altra la più sfrenata demagogia di chi pur di accattivarsi i favori di un popolo trattato come plebe non esita ad avanzare proposte senza forza e senza costrutto.

Tra i 4 Ministeri che governavano l’immaginario Stato di Oceania troviamo il Ministero della Verità. Sulla facciata del Miniver una scritta: “la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza”.

Già, l’ignoranza è forza, e manganellata dopo manganellata, purga dopo purga, se non ti ancori con fermezza a quello che sei e ritieni di esprimere rischi di essere travolto.

Coloro che muovono la loro sporca guerra allo Stato di diritto e al diritto a poter conoscere per deliberare ci vogliono ignoranti e rassegnati, magari plaudenti quando viene aperto il “circo”.

Ci vogliono sudditi e “Italiani brava gente”.

Nel girone dantesco dell’italica antidemocrazia, il dibattito su questioni che riguardano la vita di ciascuno di noi langue, è negato. Vale per la bancarotta della giustizia e per il debito ecologico. Intanto, e inevitabilmente, la strage di legalità si fa strage di popoli.  

Nell’Italia del fascio partitocratico non è dato poter avere uno straccio di dibattito con coloro che, miopi, invocano la definitiva petrolizzazione della Basilicata Saudita. E certo restano muti e silenti i suicidi di agenti e detenuti e i casi di malagiustizia. Non si parla, non si può, dell’Italia dell’Amnistia di fatto, delle prescrizioni e delle ragioni che da tempo ci portano ad invocare un provvedimento di Amnistia per questo nostro Stato criminale.

Ho provato in questi anni a porre al centro della mia iniziativa politica la questione del debito ecologico, dell’impronta ecologica. Credo di aver nutrito la mia azione di proposta e di buon senso, invitando le Istituzioni ad ascoltare la voce di chi, in scienza e coscienza, avverte che può essere pericoloso trivellare in prossimità di invasi, centri abitati, areali R4, sorgenti e in zone ad alto rischio sismico.

Si, ho posto con i miei compagni la questione del debito ecologico, così come in queste ore non ci stanchiamo di porre la questione del debito di giustizia che sconta il nostro Paese.

Non a caso Marco Pannella ha ripreso dalla mezzanotte dell’11 novembre il suo Satyagraha “con l'obiettivo della fuoriuscita dell'Italia dalla condizione di flagranza di uno Stato tecnicamente criminale sia per le condizioni di “tortura” nelle nostre carceri, sia per lo stato ormai agonizzante della nostra giustizia”.

Occorre che il nostro Stato rispetti la sua propria legalità. Ne va della vita di noi tutti, del futuro di un Paese.

 

Diritto, Giustizia, Libertà e Democrazia sono e restano le nostre parole d’ordine e ciò che alimenta l’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella.  

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Disoccupazione giovanile: Cappato "l'Italia proponga lo spazio europeo per la ricerca scientifica"

Mer, 11/13/2013 - 11:44
13/11/13

Da domani al Parlamento europeo di Bruxelles si terrà la Sessione preparatoria del Terzo Congresso Mondiale per la Libertà di ricerca

  Dichiarazione di Marco Cappato, Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni   Non c'è da stupirsi che il Vertice dei Capi di Stato e di Governo tenutosi a Parigi si sia concluso senza grandi novità sulle misure concrete per lottare contro la disoccupazione, in particolare giovanile. Le pessime condizioni economico-finanziarie degli Stati nazionali e la debolezza degli strumenti europei lo hanno impedito. In tale contesto, c'è il rischio che anche la Conferenza europea per l'occupazione dei giovani, che si terrà a Roma nella prima parte del 2014, sia la sede e l'occasione per petizioni di principio più che per provvedimenti con effetti reali. L'Unione europea e i suoi Stati nazionali -a partire dall'Italia- dovrebbero inserire nell'agenda della Conferenza il tema della ricerca scientifica come strumento sul quale fare leva prioritariamente per una ripresa occupazionale qualificata e non assistenziale. In particolare, una riforma istituzionale che non richiede grandi esborsi, ma il coraggio di regole intelligenti è quella della creazione di uno "Spazio europeo della ricerca", che significa tra le altre cose: una politica comune europea sulla ricerca e un coordinamento europeo dele politiche nazionali, libera circolazione di ricercatori, unificazione delle regole sulle carriere accademiche. Di ricerca europea -e di ricerca libera dalle pressioni e minacce fondamentaliste e ideologiche- discuteremo il 14 e 15 novembre al Parlamento europeo di Bruxelles in occasione della Sessione preparatoria del Terzo Congresso Mondiale per la libertà di ricerca, in presenza di personalità come il Commissario europeo Tonio Borg, il Premio Nobel John Sulston e la Ministra Emma Bonino.

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Nassirya: Angioli, onoriamo le vittime dell'attentato di Nassirya di 10 anni fa ricordando anche la mozione Radicale del febbraio 2003 che proponeva l'unica alternativa alla guerra

Mar, 11/12/2013 - 19:06
12/11/13

Dichiarazione di Matteo Angioli, Consigliere Generale del Partito Radicale:

  Il decimo anniversario della strage di Nassirya in cui sono morti 19 militari italiani giunge assieme ad un annuncio che purtroppo ci ricorda come, a distanza di 10 anni, non ci si sia avvicinati molto alla verità sulle circostanze attorno alle quali il governo Blair maturò la decisione di avviare l'azione militare a fianco degli Stati Uniti contro l'Iraq di Saddam Hussein il 19 marzo 2003. Alla luce degli ultimi sviluppi dell'Inchiesta sulla guerra in Iraq istituita a Londra nel 2009 infatti, i membri dell'Inchiesta guidata da Sir John Chilcot hanno ammesso di non poter proseguire il loro lavoro di conoscenza (che si sarebbe dovuto concludere almeno due anni fa) a causa delle resistenze del Governo nel concedere la pubblicazione di alcuni documenti e registrazioni sensibili relativi a conversazioni tra Bush e Blair. I principali attori di questo conflitto hanno potuto raccontare la loro versione dei fatti pubblicando libri intervista e memorie. Lo hanno fatto attingendo a fonti e informazioni privilegiate, dopo un'accurata selezione. La stessa possibilità non è stata data invece alla Commissione Chilcot, sebbene sia stata istituita dall'allora Primo Ministro Gordon Brown. Per recuperare il danno inferto al funzionamento delle istituzioni democratiche e per onorare i soldati caduti è necessario che la verità sulla preparazione della guerra in Iraq e sul ruolo di sabotaggio giocato da Berlusconi nel neutralizzare la risoluzione radicale per l'esilio di Saddam Hussein, presentata il 19 febbraio 2003 alla Camera dei Deputati, emerga e sia conosciuta.   

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Pannella in sciopero della sete: basta Stato fuorilegge! In appoggio all'iniziativa nonviolenta già migliaia di cittadini

Mar, 11/12/2013 - 16:18
12/11/13

Marco Pannella ha ripreso dalla mezzanotte di ieri, 11 novembre, lo sciopero totale della fame e della sete con l'obiettivo della fuoriuscita dell'Italia dalla condizione di flagranza di uno Stato tecnicamente criminale sia per le condizioni di “tortura” nelle nostre carceri, sia per lo stato ormai agonizzante della nostra giustizia.

Che fine ha fatto il messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica Napolitano che aveva ammonito che tutti gli interventi immaginabili (e ne ha elencati molti) «appaiono parziali, in quanto inciderebbero verosimilmente pro futuro e non consentirebbero di raggiungere nei tempi dovuti il traguardo tassativamente prescritto dalla Corte europea. Ritengo perciò necessario – ha scritto - intervenire nell'immediato (il termine fissato dalla sentenza 'Torreggiani' scadrà, come già sottolineato, il 28 maggio 2014) con il ricorso a "rimedi straordinari"», quali l’amnistia e l’indulto?

Marco Pannella chiede ai Presidenti delle Camere "di convocare i Presidenti dei gruppi parlamentari affinché la questione venga calendarizzata".

Quale sostegno dà il Governo Letta alle posizioni e parole inequivocabili della Ministra della Giustizia Cancellieri per la quale “L’amnistia è un imperativo categorico morale”? E occorre richiamare, nel Governo, anche quella parte che ha visto Silvio Berlusconi pronunciarsi categoricamente per l’amnistia nel giorno in cui ha pubblicamente sottoscritto i referendum radicali.

Intanto, Rita Bernardini (neoeletta segretaria nazionale di Radicali italiani) sostiene l’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella con lo sciopero della fame iniziato dalla mezzanotte di ieri e dà notizia che già 3.800 tra detenuti e loro familiari, coordinati da Alessandra Terragni, entrano anche loro in sciopero della fame.

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Istituzioni celate. Irene Testa ci spiega perché la Corte dei Conti non può mettere il naso nelle spese dei gruppi consiliari in regione

Sab, 11/09/2013 - 13:16
09/11/13

 di Roberto Tangianu 

da www.sardegnalive.net

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All'indomani degli arresti che vedono coinvolti esponenti del Consiglio regionale sardo per le spese fuori controllo del gruppo consiliare, Irene Testa, Radicale sarda da anni stabilitasi a Roma, ha recentemente ha approfondito alcune dinamiche politiche, fino a denunciare, in un libro di cui è coautrice - "Parlamento Zona Franca. Le camere e lo scudo dell'autodichia" - quello che lei definisce un sistema di protezioni istituzionali che garantisce uno scudo impenetrabile agli organi di controllo della giustizia amministrativa nei diversi settori della politica.

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Irene Testa, può dirci in che cosa la sua attività a Roma può essere un contributo alla gestione della cosa pubblica nella nostra Regione?

Il nostro è un partito che la scorsa legislatura ha avuto una forte proiezione istituzionale, che mi ha consentito - collaborando con Rita Bernardini, l'avvocato Gerardi e altri - di cogliere alcune falle nel regime di controllo sulle spese degli organismi rappresentativi. Per esempio, è nostro l'emendamento 1.24 con cui si chiese di sopprimere il divieto per la Corte dei Conti di visionare i rendiconti delle spese dei consigli regionali. Ora Monti ha introdotto, dopo lo scandalo Fiorito in regione Lazio, un controllo sui gruppi consiliari, ma il Consiglio regionale in sé resta ancora senza controllo contabile. Diciamo che se i gruppi consiliari si mettono d'accordo nel moltiplicare i loro fondi, non ci può essere comunque un controllo a valle della Corte sul consuntivo del Consiglio.

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Ma come, un partito come il vostro, da sempre minoranza, invece di cogliere nella carica elettiva un'opportunità anche a dispetto delle spese, si dedica a controllarle? Non crede che sia anomalo che, ad invocare le spese libere come costo della democrazia, siano oggi soprattutto i partiti maggiori?

Il fatto è che lo strumento delle maggioranze per finanziarsi, in passato, erano le cariche di governo, mentre alle minoranze erano lasciate le briciole con le spese parlamentari. Ora invece l'Esecutivo soffre di stringenti vincoli di fonte europea, e la tensione autofinanziatoria dei partiti si scarica sulle strutture organizzative delle assemblee elettive: il Parlamento a Roma, i Consigli regionali altrove. Abbiamo visto in pochi anni il consiglio regionale del Lazio decuplicare le spese per i gruppi, con decisioni assunte all'unanimità nel chiuso di un Ufficio di Presidenza dal quale noi Radicali eravamo esclusi. L'alibi dei costi necessari per la politica è stato invocato in modo bipartisan, da eletti che non hanno molto altro da fare, visto che oramai si vota per vincolo di obbedienza verso l'esecutivo senza neppure leggere le leggi sottoposte al consiglio o alla camera.

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E allora voi...? color:#333333">

Noi siamo sempre stati perché la competizione elettorale fosse genuina e non alterata dal peso dei soldi. Se poi lo spreco è direttamente funzionale alla tasca del consigliere regionale, invece che per il partito, questa per noi è un'aggravante. In ogni caso, la scena sconfortante dell'ingresso della Guardia di Finanza nelle sedi dei consigli regionali è la prova di un fallimento della democrazia.

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Ci dica la verità, quella scena a Roma non l'ha mai potuta vedere...

Li' il problema è più grave, perché dietro l'immunità di sede e l'autodichia si cela un meccanismo ancor più diabolico, che tutela le Camere e gli altri organi costituzionali ben oltre il profilo contabile.  Ma finché siamo stati rappresentati in Parlamento non abbiamo avuto timori reverenziali: Emma Bonino ha guidato il voto contrario, sulla decisione del Consiglio di Presidenza del Senato di vietare l'accesso dell'ispettore del lavoro ai (pochi) contratti dei portaborse; Rita Bernardini ha proposto il disegno di legge soppressivo dell'autodichia, che la Cassazione ha utilizzato per portare la questione alla Corte costituzionale, che deciderà il prossimo 11 febbraio; io stessa, con Alessandro Gerardi, ho raggruppato tutte le iniziative in tal senso intraprese negli anni, facendone il plot di un libro.

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Parlamento zona franca, che ha pubblicato Rubbettino... font-family:"Arial","sans-serif";color:#333333">

Ho scelto di far luce sul groviglio di norme e di interessi, che si avviluppa intorno alla sottrazione delle Camere dalla supremazia della legge (del lavoro e degli appalti). L'unicità del nostro sistema, oramai abbandonato in tutto il mondo, si fonda su un dogma ripetuto nei decenni.

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Doveva arrivare una seguace di Marco Pannella per cercare di scardinarlo.

Le elezioni regionali in Basilicata ora, dove ci presentiamo potendo utilizzare nuovamente il simbolo della Rosa nel Pugno, ci offrono una prova d'appello, in cui siano gli elettori a fare pulizia. Non per rifiutare in toto la politica, ma per sostituirne una buona a quella cattiva che s'è affermata finora. I Radicali possono garantire di avere la competenza per avanzare questa proposta: il Capo dello Stato ha scelto una nostra esponente per il posto di vertice nel Ministero che ci rappresenta nel mondo. Le burocrazie amministrative si possono utilizzare, conoscendone i meccanismi come oramai (tra DAP, carceri, Ministeri, Camere) li abbiamo imparati a conoscere noi Radicali: noi abbiamo dimostrato che possiamo fare del bene al Paese non sfasciando il settore pubblico, ma indossandolo come la mano indossa un guanto. Chiediamo agli elettori di darci la forza per poterlo continuare a fare oggi e in futuro dove ci presenteremo.

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Montecitorio, Zampetti moderno zar senza sangue blu

Ven, 11/08/2013 - 18:17
08/11/13

Dichiarazione dell’avv. Alessandro Gerardi, dirigente radicale, coautore con Irene Testa del libro “Parlamento Zona Franca”

È davvero sconcertante che i parlamentari del PD, del PDL, della Lega e di SEL abbiano respinto l’ordine del giorno con il quale i deputati del M5S intendevano reintrodurre il limite di mandato di sette anni per la nomina del Segretario Generale della Camera dei Deputati, ruolo ricoperto da ben 14 anni dal dott. Ugo Zampetti. Già nella scorsa legislatura la deputata radicale Rita Bernardini presentò un ordine del giorno per rimuovere l’attuale Segretario Generale, ritenendo inaccettabile che la funzione apicale di una istituzione così delicata fosse concentrata nella stessa persona senza alcun limite temporale, ma anche in quella circostanza l’assemblea confermò Zampetti con un plebiscito.

E furono sempre i deputati radicali a battersi per la modifica dell’articolo 7 del Regolamento dei Servizi e del Personale con il quale la Camera dei Deputati aveva eliminato la durata massima in carica del Segretario Generale introducendo pure una elevatissima maggioranza qualificata (i due terzi dei componenti l’Ufficio di Presidenza) per revocarne l’incarico, a fronte della maggioranza semplice richiesta per la sua nomina.

Con il voto di ieri i partiti hanno dunque voluto blindare nuovamente il ruolo di Ugo Zampetti, di colui cioè che esercita “funzioni di indirizzo, vigilanza e controllo su tutta l’attività dell’Amministrazione della Camera”, all’interno della quale continua a vigere quel reperto archeologico chiamato “autodichia”. Il potere vastissimo esercitato dal dott. Zampetti, al di fuori di ogni controllo, rende di fatto il Segretario Generale della Camera dei Deputati una delle figure più potenti della burocrazia pubblica, un sorta di moderno Zar senza sangue blu.

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Palazzo regione/Viale: Basta omissis. I provvedimenti passati e futuri devono essere pubblicati integralmente. In caso contrario chiederemo l’“accesso civico”

Ven, 11/08/2013 - 17:26
08/11/13

Alla notizia dei sequestri di documentazione negli uffici regionali operati dalla Corte dei Conti, in merito alle parcelle elargite all’archistar Massimiliano Fuksas, Silvio Viale (consigliere comunale radicale) è ritornato alla carica:

“I radicali non hanno atteso l’intervento della Corte dei Conti per richiedere la massima trasparenza sulle procedure amministrative inerenti la realizzazione della sede unica della Regione Piemonte, al Lingotto di Torino.

Come già fatto in agosto e un mese fa, richiediamo nuovamente che tutti i provvedimenti regionali passati e futuri inerenti il Palazzo della Regione siano pubblicati integralmente nel sito ad hoc della Regione Piemonte.

Volete un esempio concreto e recente? Sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte è stato pubblicato solo il titolo - seguito da un bel “omissis” - della Deliberazione della Giunta Regionale 2 agosto 2013, n. 83-6285 (Esecuzione dei lavori per la realizzazione del nuovo complesso amministrativo ed istituzionale della Regione Piemonte: indirizzi in merito al conseguimento dell’autosufficienza energetica e alle condizioni di eventuale partecipazione alla fase realizzativa dell’ATI Fuksas capogruppo).

Se tale provvedimento (e gli altri) non sarà pubblicato integralmente, ci avvarremo del testo unico sulla trasparenza della pubblica amministrazione (Decreto legislativo 14 marzo 2013, n.33) ed inoltreremo agli uffici regionali una "richiesta di accesso civico" per richiedere la pubblicazione integrale della deliberazione regionale di cui sopra”.

Torino, 8 novembre 2013

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Potenza, Farina Coscioni: il capoluogo di regione più malato d'Italia. Lo scandalo di 629 medici dirigenti assunti dalla ASP. Il Ministro della salute ha nulla da eccepire?

Ven, 11/08/2013 - 17:13
08/11/13

Maria Antonietta Farina Coscioni, già segretario della Xll commissione Affari Sociali della Camera e candidata nella Lista Rosa nel Pugno al consiglio regionale della Basilicata interviene sullo scandalo delle 629 assunzioni di dirigenti medici da parte della ASP di Potenza

È possibile che nell'assunzione dei 629 dirigenti medici da parte dell'Asp di Potenza che- da quanto si apprende da notizie di stampa - avrebbero un contratto da dirigenti medici non vi sia nulla di formalmente illegale. Ce n'è invece tantissimo dal punto di vista del costume e della decenza. Perché è stato assunto un numero così spropositato di medici? Dobbiamo ritenere Potenza il capoluogo di regione più malato d'Italia? Quali sono le esatte mansioni degli assunti? A quanto ammonta il carico di queste assunzioni sulla collettività? Quando sono stati assunti e con quale "giustificazione"?

Credo che sia doveroso che i responsabili di questa situazione rispondano a queste "semplici" domande. Credo altresì che il ministro della Salute promuova un'indagine conoscitiva sul fenomeno. Ho ragione, purtroppo, di credere e ritenere che il caso di Potenza sia assai più esteso di quanto si creda e si pensi. A fronte di questo utilizzo del pubblico denaro che mi permetto di definire perlomeno disinvolto, andrebbe comparato il livello reale di assistenza fornito. E sicuramente le sorprese non mancherebbero.

 

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Ogm: Perduca, prima che Governo agisca su “inquinamento” occorrono dati certi. Commissione agricoltura della Camera ascolti la forestale friulana e i diretti interessati

Ven, 11/08/2013 - 16:38
08/11/13

Dichiarazione di Marco Perduca, già senatore Radicale:

“Ammesso e non concesso che quando si parla di “inquinamento genetico” possa esistere qualcosa che anche nominalmente possa avere un significato onestamente comprensibile per ciò a cui si fa riferimento, occorre che il Governo, prima di dar seguito ai demagogici appelli dei più, buon ultimo quello dell'ex ministro Pecorario Scanio di oggi, (http://www.ansa.it/terraegusto/notizie/rubriche/orgagricole/2013/11/08/Ogm-Pecoraro-Scanio-Governo-agisca-inquinamento-Friuli_9586322.html) possa decidere su fatti e non sui soliti allarmismi frutto della manipolazione dell'informazione. In una nota diramata, e non smentita, dalla parte dell'associazione “imputata” di cotanto inquinamento si legge che “Il Corpo Forestale dello Stato ha fornito a Futuragra i dati delle analisi svolte sul campo di Vivaro dopo la trebbiatura avvenuta lo scorso 12 ottobre. Dai risultati emerge che non è avvenuta commistione oltre i 10 metri. Il terreno era stato seminato da Silvano Dalla Libera con mais OGM”. (http://www.futuragra.it/index.php?option=com_content&task=view&id=290&Itemid=1) Occorre quindi che la commissione agricoltura della Camera che ha avviato una serie di audizioni in materia ampli la rosa dei convocati, proprio come richiesto dagli interessati e dall'Associazione Luca Coscioni in queste ore. Tra questi anche la Guardia di Finanza che avrebbe affermato che la contaminazione del 10% di cui si sente parlare in questi giorni sarebbe stata riscontrata solo sulla bordatura di mais isogenico, seminato a fianco del mais OGM per evitare qualsiasi tipo di commistione dei campi vicini. D'altronde, come ha fatto giustamente notare il signor Dalla Libera in una nota, se fossero stati commessi illeciti, in virtù dell'obbligatorietà dell'azione penale gli starebbe, gli sarebbe già stato notificato un procedimento nei suoi confronti. Sarebbe poi interessante poter avere ulteriori informazioni da parte dell'Onorevole Pecorario Scanio su come azioni tipo quelle di Futuragra siano di per sé “molto pericolose per l'ambiente e la qualita' dell'agricoltura italiana” perché se ci dovessimo basare su esperienze extra-italiane, a ben approfondire potrebbe esser vero il contrario – anche dal punto di vista ecologico e occupazionale.  

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Medie imprese massacrate dal fisco. Valerio Federico: "In Italia si tassano i virtuosi e si assistono gli incapaci"

Ven, 11/08/2013 - 10:51
08/11/13

Valerio Federico, Tesoriere di Radicali Italiani ha dichiarato:

Tra il 2002 e il 2011 il carico fiscale medio che ha pesato sulle medie imprese corrisponde al 44,5%, 11 punti percentuali sopra la media del carico sulle grandi imprese (33,6%). Il dato è di ieri, di uno studio di Mediobanca e Unioncamere.

Il sistema delle medie imprese è la nervatura dell’Italia industriale odierna. Nell’ultimo ventennio ha retto la competizione internazionale affermandosi in controtendenza rispetto alle grandi imprese, ma questo sistema è schiacciato da tasse, oneri burocratici (2 punti di PIL all’anno), malfunzionamento della Giustizia (smaltire l'arretrato frutterebbe il 4,9% del PIL) e credito caro e insufficiente.

Le grandi imprese non competitive, del piccolo capitalismo italiano dei favori, spesso ricevono sussidi, beneficiano di credito bancario amico, usufruiscono della cassa integrazione dalla politica, il tutto grazie al blocco salva assistiti Partiti-Banche-Sindacato.

Radicali Italiani è a fianco degli imprenditori virtuosi che rischiano i propri capitali chiedendo solo di giocare la partita alla pari con i colleghi europei, sono loro i “capitani coraggiosi” del Paese.

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