Radicali Italiani
Referendum: parte la campagna di raccolta firme
È iniziata oggi la raccolta firme sul pacchetto referendario che comprende divorzio breve (per eliminare l'obbligo dei tre anni di separazione prima del divorzio), droghe (per abolire la pena detentiva per fatti di lieve entità), abolizione finanziamento pubblico ai partiti, otto per mille (per lasciare allo Stato la quota di 8 per mille di chi non esercita l'opzione), lavoro e immigrazione (per l'abrogazione del reato di clandestinità e modificare quelle norme discriminatorie che comportano la perdita del permesso di soggiorno per quegli immigrati che perdono il lavoro).
Le 500 mila firme dovranno essere raccolte entro tre mesi per poter poi votare nelle primavera 2014.
L’elenco dei primi tavoli organizzati nel fine settimana e il link per dare una mano.
Nei prossimi giorni sarà possibile firmare anche i referendum per la giustizia giusta che riguardano la custodia cautelare, l’abolizione dell’ergastolo, la responsabilità civile dei magistrati, la separazione delle carriere, i magistrati fuori ruolo.
Dichiarazione di Mario Staderini e Michele De Lucia, segretario e tesoriere di Radicali italiani
“Nove anni dopo il referendum sulla legge 40, torniamo ad offrire alla politica e al popolo italiano la possibilità di attivare la democrazia e imporre attraverso i referendum riforme su quei temi che sono cancellati dall’agenda della politica perché scomodi al potere. È una sfida impegnativa, che passa innanzitutto dalla capacità che avremo di superare i tanti ostacoli che da sempre vengono frapposti a chiunque voglia esercitare il diritto riconosciuto dall’art 75 della Costituzione.
L’invito da subito è ai cittadini e alle forze politiche e sociali che vogliano essere protagonisti in prima persona, aggiungendosi a chi ha sostenuto dall’inizio il progetto -come gli amici del PSI e le tante personalità impegnate sul fronte immigrazione- e a chi di recente ha annunciato il suo sostegno, come Sel.
Vogliamo, infine, ringraziare i militanti radicali che, in queste ore, hanno organizzato i primi tavoli nelle piazze italiane e l’imprenditore Fabrizio Pilotto che ha consentito con il suo contributo l’avvio della campagna”.
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Cambiamo Noi - Tutti i tavoli del week end
In questa pagina il link a tutti i tavoli del week end. Per poter presentare i referendum servono 500.000 firme in tre mesi. Vai a firmare e porta anche i tuoi amici e conoscenti. Scegli sulla mappa il tavolo più vicino a te. Qui trovi l'elenco completo dei tavoli ricercabile per provincia. Se non trovi nessun tavolo nella tua zona puoi attivarti te stesso, contattaci a info@cambiamonoi.it, ti daremmo tutte le informazioni su come organizzare la raccolta firme.
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Carceri: Apprezzamento per la presa di posizione di Enrico Costa sul garante. Dati regionali e nazionali comprovano il crimine per cui l'Europa ci condanna
Dichiarazione di Igor Boni (Presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani):
“La politica, a tutti i livelli, dovrebbe avere il dovere di leggere la situazione e attuare provvedimenti per governarla. I dati sulle carceri urlano ogni giorno la gravità della situazione, se qualcuno li vuole e li sa leggere. Dall’Europa le condanne fioccano nei confronti dell’Italia per le violazioni dei diritti dei detenuti (e non si tratta solo di sovraffollamento). In Piemonte, a fronte di 3.679 posti regolamentari, vi sono circa 5.000 detenuti di cui poco più della metà sono stranieri.
Da tre anni e mezzo un Consiglio regionale bloccato da veti incrociati non riesce a nominare il garante regionale delle carceri (istituto che abbiamo conquistato dopo anni di lotte) e, con la bufala di risparmiare qualche decina di migliaio di euro, è stata fissata per martedì prossimo una seduta straordinaria per abolirlo. Ma per fortuna esistono anche voci di ragionevolezza all'interno del centro-destra piemontese: dopo le prese di distanza di qualche mese fa dei consiglieri Leo e Burzi, oggi scende in campo il coordinatore regionale Enrico Costa. Esprimiamo apprezzamento sincero per quanto dichiarato da Costa che, come noi e con noi, chiede che il garante sia finalmente nominato, senza accorparne le funzioni al difensore civico che è già ora oberato da troppi compiti.
Ci sono ancora i tempi e le modalità affinchè il Consiglio Regionale possa nominare in modo trasversale - senza contrapposizioni inutili visto l'argomento - un garante all'altezza dei compiti a lui attribuiti dalla legge istitutiva.
Dati sulle carceri (nazionali e regionali) aggiornati al 31 maggio 2013
Piemonte133.679 4.951 di cui 167 donne2.478 50% del totaleRegioneImputatiDefinitiviNon definitoTotalePiemonte1.5573.380144.951
Torino, 7 giugno 2013
Per informazioni: Boni (348/5335309); Manfredi (348/5335305)
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Enti Ecclesiastici: Turco, il Partito Democratico li vuole equiparare alle onlus e quindi inserire le onlus nel riparto della spesa sanitaria
HA TUTTA L’ARIA DI UNA TRUFFA AI DANNI DELLO STATO MA UNA LEGGE POTREBBE LEGALIZZARLA.
text-align:justify"> text-align:justify">Dichiarazione di Maurizio Turco, tesoriere del Partito radicale: text-align:justify"> text-align:justify">C’è voluta la magistratura per sancire la banalità che gli enti ecclesiastici quando concorrono con strutture private a fornire servizi pubblici vanno assimilate alle strutture private. Che fanno a questo punto gli enti ecclesiastici? Lasciano fare al PD al quale viene una brillante idea: se si assimilano gli enti ecclesiastici alle onlus e in sede di ripartizione dei budget regionali sanitari si ripartisce la somma oltre che ai soggetti pubblici e privati accreditati anche a una terza ipotesi “una contrattazione esclusiva con le Onlus. text-align:justify">Ha tutta l'aria di una truffa, ma una legge potrebbe legalizzarla. E non sarebbe certamente la prima volta della legalizzazione di una truffa ai danni dello Stato.".© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Bolognetti: Papaleo? Dottor Jekill e mister Hide
Di Maurizio Bolognetti Premesso che non posso che esprimere soddisfazione per il fatto che Rocco Papaleo abbia deciso di leggere brani del libro scritto da Maurizio Turco, voglio ricordare a me se stesso il Rocco Papaleo che nel 2004 rifiutò di sostenere i referendum sulla legge 40. Insomma, il solito Papaleo dottor Jekill e mister Hide. O per meglio dire, anticlericale a Roma e con due piedi in una scarpa in Basilicata. Dopo aver rifiutato di candidarsi nelle liste Agl, ma aver dato il suo sostegno alla Bonino, chissà, Rocco potrebbe ancora sorprenderci e accettare di leggere qualche brano del mio libro dedicato alle attività estrattive in Basilicata. Adesso che non è più vincolato da contratti pubblicitari con l’Eni, potrebbe sorprenderci e magari potrebbe addirittura fare quello che non ha mai fatto: dedicare un film alla Basilicata che da sempre detiene il record di obiettori di coscienza all’aborto, con quelli de sinistra da sempre muti e silenti. Potrebbe fare quello che un manipolo di Radicali fa da un vita in una piccola regione del Mezzogiorno di un paese stretto nella morsa dell’antidemocrazia e di una sistemica illegalità. Potrebbe dirci dell’Itrec e degli oltre 400 siti inquinati dalle attività estrattive. Fare le anime belle a Roma è un conto; decisamente più difficile lottare per quello che si crede e contro poteri forti. A Maurizio Turco, di certo a lui, rinnovo tutta la mia stima e un grazie per un testo che è un piccolo tesoro di conoscenza, quella negata anche grazie ad artisti di regime.
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Cannabis terapeutica, Rita Bernardini pianta canapa a Montecitorio e intervengono forze dell’ordine
Radicali e associazioni sono scesi di nuovo in piazza giovedì pomeriggio davanti a Montecitorio, per una manifestazione antiproibizionista per l’accesso alla cannabis terapeutica e la depenalizzazione per uso personale della coltivazione della marijuana. Ad organizzare la manifestazione il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, l’Associazione Luca Coscioni, Radicali Italiani e l’Associazione Lapiantiamo.
Rita Bernardini, già protagonista di una coltivazione e distribuzione ad uso terapeutico quando era deputata, ha piantato semi di canapa: “'Sono migliaia i malati che lo Stato costringe ad approvvigionarsi al mercato criminale. E' un proibizionismo irragionevole” ha detto, auspicando che i 'tempi di approvazione della proposta di legge coincidano con i tempi di maturazione delle piante', piantate oggi a Montecitorio. Quando la polizia ha tentato di sequestrale, Bernadini ha incalzato” perché quando l’ho fatto in Parlamento non avete operato sequestri?”. Durante la conferenza stampa è stata richiamata la proposta di legge per l'istituzione dei 'Cannabis social club' in tutta Italia dove si possa piantare e coltivare canapa per la cura della sclerosi multipla e altre patologie. Un primo club si e' costituito a Racale, in provincia di Lecce, grazie a Lucia Spiri e Andrea Trisciuoglio (Presidente e segretario dell'associazione Lapiantiamo) presenti alla manifestazione insieme al sindaco di Racale Donato Metallo. 'Questa proposta andrebbe spalmata in tutta Italia, la ricerca scientifica si adoperi per fare vera ricerca', ha osservato Mina Welby, co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni. La pdl per i 'Cannabis social club' è stata affidata dai Radicali a due parlamentari bi-partisan, Sandro Gozi del Pd e Luca Barani di Grandi autonomie e Libertà che l’hanno depositata. Momenti di tensione perché le forze dell'ordine che presidiano la piazza hanno sequestrato anche un farmaco a base di canapa, previsto dal Servizio Sanitario Nazionale, che i malati di sclerosi multipla presenti alla manifestazione avevano portato con se. “La polizia ha sbagliato a sequestrare il farmaco e questo fa capire il livello di disinformazione che esiste sul tema. Alla fine li abbiamo convinti a restituirlo, avevano visto marijuana e gli sembrava impossibile fosse legale” ha sottolineato il segretario di Radicali Italiani Mario Staderini, che ha ricordato l’imminente avvio della raccolta firme sul referendum che elimina il carcere per i fatti di lieve entità.
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Le compagnie petrolifere tentano la carta "simpatia". L'ironia di Bolognetti: ora sponsor anche per la Madonna di Viggiano
Da Nuova del Sud, 6 giugno 2013
Di Maurizio Bolognetti
Approfondimenti
Il petrolio inquina le coscienze prima che l'ambiente(Basilicata24 5 giugno 2013)
"I Tesori delle Valli", interviene Bolognetti(Radicali), Basilicatanet, 5 giugno 2013
Bolognetti su iniziativa "Tesoro delle Valli", La Siritide, 5 giugno 2013
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Cucchi: Staderini, L’Italia una Repubblica che uccide. Ringrazio la famiglia per loro coraggio civile
Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani, presente oggi nell'aula bunker di Rebibbia in occasione della sentenza sulla morte di Stefano Cucchi
La verità processuale di norma non coincide con la verità storica, mai però come in questo caso. Ha ragione Ilaria Cucchi, Stefano non è morto di fame e di sete ma di ingiustizia. Prima di morire, Stefano Cucchi è stato in tre luoghi dello Stato: una caserma dei carabinieri, un carcere e un reparto carcerario di un ospedale. Ha chiesto inutilmente un avvocato, ai familiari è stato impedito di visitarlo e solo il loro coraggio di rendere pubbliche le foto ha impedito il silenzio. La Repubblica italiana non solo è responsabile della sua morte, ma non ha spiegato cosa sia davvero successo nè ha individuato tutte le responsabilità, a cominciare dagli autori del pestaggio. Noi italiani dobbiamo dire grazie a Ilaria Cucchi e ai suoi genitori , perché è stato il loro coraggio, la loro determinazione nel pretendere diritto e giustizia, a mostrare cosa può accadere ad un cittadino che finisce nelle mani dello Stato e indicarci la strada perché fatti del genere non accadano più. Introdurre il reato di tortura, garanzie per chi finisce nelle mani dello Stato, superare la criminalizzazione proibizionista sulle droghe: sono la vera risposta senza dover attendere la sentenza di appello.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Metodo Stamina, Farina Coscioni: assicurare subito conoscenza e confronto con la comunità scientifica non solo nazionale, finora negati. Quando interviene l'Agcom, e perché finora non è intervenuta?
"Quella morte è anche il risultato di polveroni, demagogia, mancata coscienza."
Maria Antonietta Farina Coscioni, radicale e presidente onorario dell’Associazione Luca Coscioni ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Lo strazio provocato dalla morte di una bimba affetta da Atrofia Muscolare Spinale non può che essere accolto da un mesto e rispettoso silenzio. Dobbiamo tutti interrogarci e riflettere, senza abbandonarci in pretestuose speculazioni e recriminazioni.
Sul metodo Stamina la comunità scientifica ha espresso pesanti riserve e gravi perplessità; non possono essere ignorate, non bisogna alimentare – come è accaduto in passato per esempio con il cosiddetto “metodo Di Bella”- false speranze, destinate a dolorosi e frustranti fallimenti.
Il professor Vannoni in queste ore parla di “Primo morto causato dalla legge sulle staminali”. E’ un terreno nel quale non intendiamo seguirlo; riteniamo sia urgente e necessario avviare una riflessione e un dibattito su quello che è accaduto, sul modo che si è seguito e ancora si segue per “informare” o meglio, per non informare, da parte di telegiornali e trasmissioni di approfondimento: che hanno omesso di riferire le posizioni della comunità scientifica: in sostanza è venuto meno ogni principio di completezza, obiettività, imparzialità. Credo ci sia materia per un intervento da parte dell’AG-COM, che anzi avrebbe dovuto già da tempo intervenire e sanzionare la parzialità del modo in cui i media televisivi hanno dato conto della vicenda; per come hanno influito sulla vita dei malati e forse persino sul futuro della ricerca scientifica."
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Bolognetti: A quando una sponsorizzazione Eni del culto mariano della Madonna Nera di Viggiano?
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani Come potevano chiamare la kermesse che andrà in scena tra qualche giorno tra la Val d’Agri e la Val Camastra, se non “I Tesori delle Valli”? Che le valli della Lucania Fenix siano un tesoro per L’Eni e per la Fondazione Mattei, che sponsorizzano l’iniziativa, è una certezza. Un tesoro che viene quotidianamente barattato con specchietti e perline. Specchietti ed effetti speciali utili a mascherare gli effetti collaterali delle attività estrattive, a tappare bocche e a sedare coscienze. Presto, molto presto, siatene certi, dopo aver sponsorizzato sagre, concerti, libri, feste, tornei di calcetto, film, il presepio esposto in piazza San Pietro, speso milioni di euro in pubblicità e annunciato urbi et orbi la nascita di una creatura mitologica quale il “geologo mediatore”, le compagnie petrolifere sponsorizzeranno anche il secolare culto mariano della Madonna nera di Viggiano. La scena mi pare già di intravederla: i fedeli che ascendono al “sacro monte” porteranno in spalla la statua della Vergine e sul baldacchino la scritta “Riparti con Eni”. E sì, la valle dell’Agip, le valli lucane sono davvero un tesoro; un tesoro che merita la presenza di un caro amico di D’Alema, lo chef Gianfranco Vissani. Che dite, per l’occasione lancerà una nuova ricetta? Ma sì, una bella carpa in court-bouillon all’idrocarburo. Storia vecchia quella che andrà in scena in Val d’Agri. Una storia di cui ci parla Decimo Giunio Giovenale: panem et circenses. Peccato che da queste parti ci sia solo il circo. Il pane? Beh, quello accompagna il companatico petrolifero con i suoi riti, i suoi frizzi, i suoi lazzi e la sua capacità di inquinare le coscienze prima ancora che l’ambiente.
Approfondimenti
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Siria: nella preparazione della conferenza di pace si ascoltino le raccomandazioni della Commissione d'inchiesta dell'ONU. Si armi la giurisdizione internazionale
Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del Senato del Partito Radicale:
"La Commissione indipendente creata nell'agosto del 2011 dal Consiglio dei diritti umani dell'ONU ha oggi pubblicato il suo rapporto in cui, tra le altre cose, si ritiene che la gravita' della situazione sia tale che il Consiglio di sicurezza deve riferirla alla Corte penale internazionale proprio come fatto per la Libia e il Darfur.Il rapporto conferma quanto ventilato nei giorni scorsi circa il possibile uso di armi chimiche durante le ostilità e denuncia la totale mancanza di collaborazione da parte della autorità siriane in merito a indagini in situ la' dove si ritiene siano stati commessi crimini di guerra e contro l'umanità.
Nell'organizzare una serie di manifestazioni nel maggio del 2011 davanti alle sedi diplomatiche siriane in Italia, il Partito Radicale aveva già invocato la necessità che il Consiglio di Sicurezza riferisse la situazione siriana all'ufficio del Procuratore della Corte penale internazionale proprio perché era chiara non soltanto la sproporzionata reazione del regime di Assad alle manifestazioni che erano convocate e con parole d'ordine di dialogo nonviolento ma anche perché era chiaro un disegno di attacco massiccio e sistematico nei confronti di chi osasse criticare il governo e proponesse riforme democratiche.
Emma Bonino, che tempestivamente e puntualmente ha annunciato che l'Italia non romperà l'embargo sulle armi è stata una degli architetti della Corte dell'Aia e dei maggiori critici della conferenza di pace di Dayton che convoco' aggrediti e aggressori per la ricerca della pace nella ex-Yugoslavia, son certo che troverà gli argomenti datti per ingaggiare gli 'amici della Siria' sull'opportunità di armare la giurisdizione internazionale come ulteriore elemento per la ricerca della fine del conflitto.
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Difensore di vecchietti, carcerati, bambini e animali: ma il difensore civico regionale è superman?
Basterebbero gli aumenti dati ai membri del Corecom e al Difensore Civico per pagare il Garante regionale delle carceri
Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani):
Prima che sia troppo tardi vorremmo smascherare la grande ipocrisia che si nasconde dietro il tentativo della maggioranza di centro-destra di affibbiare al difensore civico regionale le funzioni di garante dei carcerati, dell'infanzia e degli animali. E' risaputo (naturalmente solo a chi ha voglia di sapere) che già ora il difensore civico regionale non riesce a stare dietro a tutte le istanze e proteste che arrivano al suo ufficio: la sola materia sanitaria richiederebbe il lavoro non di uno ma di almeno due difensori civici. E ora gli si vogliono dare le competenze anche di tre garanti? Poi Pedrale gli darà anche il mantello di Superman con i super poteri?
Rileviamo, altresì, che qualche bravo giornalista ha fatto venir fuori la notizia degli aumenti di stipendio elargiti sia al difensore civico regionale sia ai membri del Corecom (art. 20 e 24 della legge regionale 7 maggio 2013, n. 8).
Basta fare un po' di conti della serva per accorgersi che tali aumenti di stipendio sarebbero sufficienti a pagare uno stipendio dignitoso, senza strafare, al garante regionale delle carceri. Una prova in più che la grande ragione addotta per fare fuori il garante ("c'è la crisi, dobbiamo risparmiare") è una scusa meschina e falsa.
Cari consiglieri Leo e Burzi, è il momento di uscire fuori dal coro, come avevate fatto quando avevate ritirato la firma dal PDL "ammazzagaranti". La Regione Piemonte non puo' dare un segnale così negativo nei confronti del mondo carcerario a pochi giorni di distanza dalla sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo che ha confermato la condanna dell'Italia per la situazione vergognosa delle sue carceri, dando alle istituzioni italiane un anno di tempo per il rientro nella legalità.
N.B.
Perché i consiglieri regionali non mettono on-line i rimborsi spese che gli sono stati contestati dalla Procura della Repubblica di Torino? C’è questo bel link, a loro disposizione da mesi.
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Carceri/Giustizia: Cancellieri sulle orme della Severino? Attenzione ai percorsi inconcludenti
Dichiarazione di Rita Bernardini, già deputata radicale, membro Assemblea dei legislatori del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito
Se sulle pene alternative e sulle “depenalizzazioni” la ministra Anna Maria Cancellieri vuole seguire l’opera di chi l’ha preceduta (la Severino), possiamo subito dirle che le misure prospettate non sono in alcun modo in grado di affrontare l’emergenza umanitaria in corso nei nostri istituti penitenziari. Infatti, quando le “misure alternative” sono applicabili, come era previsto dal DDL Severino, solo a quei reati per i quali è prevista una pena edittale massima di 4 anni, significa espungere persino i reati “lievi” di droga per i quali è prevista una pena edittale massima di 6 anni. Nei convegni sono tutti pronti a dire che per incidere significativamente sul drammatico sovraffollamento carcerario occorre cambiare la Fini-Giovanardi sulla droga, la Bossi-Fini sull’immigrazione e la ex Cirielli sulla recidiva, ma quando si deve passare dalle parole ai fatti, ecco che non si ha la volontà politica di intervenire con efficacia. Anche sulle depenalizzazioni, aspettiamo che ci si dica quanto quelle previste incideranno sugli oltre 5 milioni di procedimenti penali pendenti. Il DDL della Severino preparato dai “tecnici” fu prontamente ritirato perché “non adeguato rispetto agli obiettivi deflattivi che si poneva il Governo”. Infatti, come spiegò in Commissione Giustizia il sottosegretario Mazzamuto, nel 2010, essendo stati 366.000 i processi iscritti in primo grado con il rito monocratico, i reati oggetto della depenalizzazione sarebbero stati 1.940 con un’incidenza dello 0,5%! Io credo che di fronte alle umilianti condanne europee sul fronte dei diritti umani per violazione degli art. 3 e 6 della Convenzione, occorrerebbe essere capaci di un “piano” che, al di là delle chiacchiere e dei buoni propositi, indichi – dati alla mano – con quali provvedimenti precisi e in quanto tempo il nostro Paese è in grado di uscire dall’illegalità dei trattamenti inumani e degradanti nelle nostre carceri e di quella riguardante l’irragionevole durata dei processi. Noi radicali, con Marco Pannella, la strada l’abbiamo indicata: amnistia e referendum. Amnistia (e indulto) per uscire immediatamente dall’illegalità e referendum per fare quelle riforme che governi e parlamenti da almeno vent’anni – anche a prezzo del tradimento del voto degli italiani nei referendum - si sono dimostrati incapaci di fare.
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Nomine, Staderini: Prima modificare procedure, siano trasparenti e aperte a candidature popolari
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani:
Nominare centinaia di incarichi in aziende e enti di Stato (dalle Ferrovie alla Sogin, da Finmeccanica all’Enel) senza prima aver modificato le procedure sarebbe inutile e dannoso, perché si ripeterebbero le stesse logiche che hanno fatto delle società pubbliche luoghi di clientela e di corruzione.
In attesa di chiudere definitivamente la stagione dello Stato imprenditore, il Governo non deve fare politica industriale attraverso le aziende che controlla bensì garantire in particolare legalità e trasparenza delle nomine insieme ad una regolazione efficace dei mercati.
Ha ragione Sandro Gozi quando chiede di fermare le lancette delle nomine per riscrivere criteri e procedure, altrimenti ci ritroveremmo i soliti manager di Stato anziché il meglio che c’è sul mercato.
Il Governo pubblichi le informazioni sui vertici in scadenza e sulle caratteristiche che devono avere i manager per ricoprirle, stabilendo un termine per la presentazione delle candidature.
Questa fase sia aperta anche a candidature “popolari”, avanzate da gruppi di cittadini, con successiva pubblicazione dei curriculum della rosa selezionata.
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Giustizia: referendum radicale contro la casta dei Magistrati fuori ruolo
Dichiarazione dell'avv. Alessandro Gerardi, componente del Comitato promotore dei sei referendum radicali sulla "giustizia giusta"
I ruoli di capo ufficio legislativo e di capo di gabinetto del Ministero della Giustizia sono attualmente ricoperti da due magistrati che risultano collocati "fuori ruolo" da più di dieci anni. In questo modo è stata aggirata la legge approvata lo scorso anno con la quale è stato stabilito un rigoroso limite temporale (dieci anni) alla permanenza dei magistrati all'interno dei ministeri. La delibera con la quale il CSM ha autorizzato il distacco dei due magistrati presso il Ministero della Giustizia rappresenta un precedente grave e pericoloso destinato ad aumentare l'impropria destinazione di magistrati a funzioni diverse da quelle giudiziarie ed il loro inopportuno inserimento nei gangli decisionali della politica. Da tempo noi radicali riteniamo che sia venuto il momento di avviare una profonda e seria riflessione sui “fuori ruolo” e sulle distorsioni di un sistema che produce equivoche contiguità tra politica e magistratura con gravissime conseguenze sull'indipendenza della magistratura stessa e sull'integrità delle prerogative della politica. Per questo motivo tra i sei referendum promossi dai radicali sulla "Giustizia Giusta" vi è anche il quesito elaborato dalle Unioni Camere Penali Italiane con il quale si chiede ai cittadini italiani di abrogare tutte quelle disposizioni di legge che conferiscono ai magistrati il privilegio di essere distaccati nelle istituzioni politiche e amministrative dello Stato, nelle istituzioni del potere legislativo e nelle autorità amministrative indipendenti.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
I Misteri del Pertusillo(Parte II)
La seconda parte dell’inchiesta “I Misteri del Pertusillo”. Da spazio Youtube di Radicali Lucani(clicca per ascoltare) Approfondimenti “Il Pesce amareggiato” Gazzetta del Mezzogiorno, 1 giugno 2013 Di Maurizio Bolognetti Si sa, i pesci non parlano. Eppure, ripercorrendo la vicenda del Pertusillo, verrebbe voglia di interrogarli e chiedergli cosa pensano di una rete di depurazione che è stata per lungo tempo deficitaria - e forse lo è tutt’ora - e di attività estrattive che insistono a ridosso del “Lago di Pietra”. Probabilmente ne verrebbe fuori un profilo tale da ricordare “Il pesce amareggiato”, cavallo di battaglia del cantautore Simone Cristicchi. Per dirla tutta, quando ripenso ai tentativi fatti nel 2010 dall’Arpab di spacciare gli effetti per cause, anch’io mi sento piuttosto amareggiato. Amareggiato se penso che dopo aver denunciato il decadimento della qualità delle acque invasate nelle principali dighe lucane, sono finito sotto processo. Sono, ero e resto convinto che le attività di estrazione di idrocarburi rappresentino un pericolo per la preziosa risorsa idrica di cui è ricca la Basilicata. Così come sono certo che sulla qualità delle acque invasate nel Pertusillo abbia pesato anche il pessimo funzionamento della rete di depurazione. Pensando alla vicenda Ilva, ho più volte affermato che c’è un giudice a Taranto; vorrei poter dire lo stesso di Potenza. Nell’attesa, che si spera non sia lunga come quella del tenente Drogo ne “Il deserto dei Tartari”, mi scopro di tanto in tanto a canticchiare: “E i depuratori giacciono, gentiluomini promettono…casse comunali vuote, somme destinate a imprese…tasse che ogni mese aumentano”. Gazzetta del Mezzogiorno, 1 giugno 2013
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Partiti: Pannella, oggi chiederò a Napolitano di proseguire dialogo su partiti e democrazia italiana
"Quel che sta accadendo mette al centro della società e dello Stato italiano il dialogo - sottolineo, il dialogo, che deve però assumere immediatamente caratteristiche nonviolente, altrimenti dialogo non è - con il Presidente della Repubblica". Lo ha detto Marco Pannella, in diretta a Radio Radicale, preannunciando la consueta conversazione domenicale, che va in onda ogni domenica in diretta alle 17 a Radio Radicale.
"Indicherò al Presidente Napolitano la possibilità di costruire noi radicali, come è dovere di ogni cittadino di fronte alla legalità che deve difendere con la nonviolenza, una strada da indicare al Presidente della Repubblica, che ancora ieri si è rivolto come interlocutore ai partiti, partiti come è noto non riconosciuti giuridicamente ma in realtà parastatali da molti punti di vista".
"Farò delle proposte al Presidente della Repubblica, e appoggerò queste proposte con una ripresa di una azione nonviolenta, mia, personale ma non privata. Perchè la chiarezza a questo punto è anche tatticamente determinante", ha detto Pannella.
"Io penso che questo pomeriggio potremo discutere con Massimo Bordin di come nel dialogo, e i dialoghi seri sono drammatici, con il Presidente della Repubblica Napolitano, potremo fornire indicazioni utili sul da fare", ha concluso Pannella.
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Finanziamento partiti: Beltrandi, “Dopo illegale abolizione tribune politiche ora pubblicità ulteriore su tv di Stato ai partiti democratici di Regime?”
Dichiarazione di Marco Beltrandi, già deputato radicale componente della Commissione di Vigilanza sulla Rai
Incredibili ed inquietanti le anticipazione sui possibili contenuti della legge che abolirebbe il finanziamento pubblico dei partiti. Infatti, secondo il Corriere della Sera, sarebbe allo studio un meccanismo che prevede spazi pubblicitari gratis a quelli partiti che avranno ricevuto il “bollino” di Stato di democraticità sulla base di discutibili norme statutarie (chissà peraltro se mai praticate…).
Quindi non basterebbe più la occupazione manu militari (fuorilegge) dei telegiornali nazionali da parte dei partiti di regime, e neppure quella dei talk show Rai, come avviene oggi, associata alla abolizione di fatto delle tribune politiche in periodo non elettorale compiuta dalla Rai (che aveva l’obbligo di trasmetterle) nel silenzio della Vigilanza parlamentare e anche dell’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni. Ora avremo anche la pubblicità dei “democratici” di Stato, di uno Stato che viola costantemente leggi e talvolta vite dei cittadini. In sintesi si rischia fortemente una ulteriore chiusura oligarchica degli insiders contro gli outsiders, della politica e non solo.
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Aborto: El Salvador condannato dalla Corte Interamericana dei diritti umani
Dichiarazione di Filomena Gallo e Mirella Parachini, rispettivamente segretario e membro di direzione dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.
"Beatriz ha 22 anni: vivrà perché potrà abortire. E' affetta da una malattia (il lupus eritematoso sistemico) che potrebbe ucciderla durante il parto. La Corte Interamericana dei diritti umani ha, poche ore fa, ordinato che l'aborto - precedentemente negato dai tribunali nazionali di El Salvador - sia eseguito prima del 7 giugno".
"Con questa decisione la Corte conferma l'orientamento già espresso lo scorso dicembre con una sentenza contro il Costa Rica su altra materia in cui eravamo intervenuti con l'Associazione Luca Coscioni e il Partito Radicale; la Corte in quell'occasione precisava che non vi è equivalenza a livello di tutela giuridica tra il diritto alla salute della donna e il diritto dell'embrione. Oggi nello stato di El Salvador dovranno essere rispettati i diritti di Beatriz all'integrità e alla salute". "I paesi che non prevedono una legislazione sul diritto ad interrompere una gravidanza - dicono Filomena Gallo e Mirella Parachini, dell'Associazione Luca Coscioni - devono emanare leggi che tutelino la salute delle donne affinché scompaia la piaga dell' aborto clandestino e la vita di tante donne non sia messa in messa in pericolo come in questo caso." "La Corte interamericana - concludono - ha fissato anche questa volta un principio importantissimo per la tutela della salute e il riconoscimento dei diritti umani."**** La storia di Beatriz, prima della decisione di oggi della corte interamericana: http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1097667/el-salvador-aborto-negato-alla-madre-malata.shtml
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Finanziamento Partiti, Staderini: la sostanza non cambia, rimane finanziamento pubblico
Pronti con il referendum abrogativo, propongo a M5S di farlo insieme.
Non è una abolizione del finanziamento pubblico bensì una modalità diversa, apparentemente meno scandalosa, di continuare a mantenere gli apparati di partito con le tasse degli italiani e a tradire il referendum radicale del 1993.
Ancor più scandalosa se si sceglierà il modello truffaldino dell’otto per mille, quello per cui anche le quote di chi non esprime una scelta finiranno ai partiti.
Nessun finanziamento pubblico agli apparati, donazioni con tetto massimo solo dai cittadini e non dalle imprese, servizi alla politica garantiti dallo Stato, questo è il modello per voltare davvero pagina.
Invece, l’effetto delle nuove norme sarà di fotografare l’esistente e chiudere ancor più il sistema, aumentando i privilegi solo a chi è in Parlamento.
Per questo, considerato anche che nelle Camere non mancheranno i soliti blitz partitocratici, domani a Roma lanceremo la campagna per un nuovo referendum che abolisca il finanziamento pubblico una volta per tutte.
Propongo al Movimento 5 stelle di farla insieme, consentendo ai cittadini di indicare loro la strada che nel Palazzo continuano ad ignorare.
Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani.
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