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Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Pannella su Berlusconi, Epifani, Tortora. La missione a New York

Lun, 05/13/2013 - 12:00
13/05/13

Quelli che seguono sono dispacci di agenzia di stampa che sintetizzano il contenuto della consueta, domenicale conversazione di Marco Pannella a “Radio Radicale”.

Diritti umani: Pannella, vado all’ONU per chiedere di parlare con la Cina
“Ho dovuto decidere all’improvviso di andare a New York e per questo, dopo aver sospeso lo sciopero della sete tre giorni fa, ho dovuto concedere ai medici che mi seguono, di ricominciare a nutrirmi quasi normalmente. Da oggi ho intenzione di dedicare il mio tempo prevalentemente al Partito Radicale e vado a New York, sperando di prendere un contatto all’ONU con la Cina, spero che vengano avvisati gli ambasciatori cinesi”. Lo ha detto nel corso della trasmissione settimanale in onda su “Radio Radicale”, Marco Pannella, che aveva iniziato l’ultima fase dello sciopero della fame il primo maggio scorso, nell’ambito del satyagraha per la legalità, la giustizia e le carceri.
“Vado a New York - spiegato Pannella - per provare ad aiutare la Cina, per la protesta di Pechino contro gli Uiguri, i tibetani e contro i Radicali, contro Rabia Kader e il Dalai Lama, entrambi iscritti al Partito Radicale che agli occhi della Cina ha la colpa di fare parlare all'Onu Uiguri e Tibetani, come già fece per i Ceceni. Vorrei spiegare alla Cina che, come per l' Europa vogliamo la federazione leggera, anche i tibetani e gli uiguri la vogliono per la Cina. Voglio dimostrare che da parte tibetana ed uigura non c'è il riflesso tipico di altri schiavi che, odiando i propri padroni, vogliono divenire loro padroni.
Vado lì per invitare la Cina a guardare e considerare cose recenti: mi riferisco alle dichiarazioni rese da Rabia Kader per gli Uiguri, e il Dalai Lama per i tibetani un mese fa a Bolzano quando ha detto di augurarsi che Pechino faccia come Roma con Bolzano e il Trentino, quindi autonomia e non indipendenza. Entrambi (Rabia Kader e il Dalai Lama)hanno dichiarato di voler lottare per la libertà e la democrazia innanzitutto degli Han ( la popolazione cinese storicamente al potere), cioè non vogliono l'indipendenza nazionale ma chiedono che cresca la democrazia per gli Han e anche per Uiguri e Tibetani".

Partito Democratico: finito il partito del loft, ho fatto sinceri auguri al socialista Epifani
“Ho telefonato a Guglielmo Epifani e gli ho detto che magari non sarà la “Rosa nel pugno”, ma il fatto che ora alla guida del Pd venga fuori un socialista e non un piccista o un democristiano di quelli alla Rosy Bindi o alla Dario Franceschini, mi ha portato a fargli sinceri auguri davvero”. Lo ha detto Marco Pannella nella conversazione settimanale con “Radio Radicale”. “Ho cercato ieri telefonicamente Epifani tramite batteria - racconta Pannella - lui stava festeggiando l'elezione a segretario e mi ha risposto. Gli ho detto ti faccio degli auguroni perché in realtà questo fatto di un socialista alla guida del Pd può divenire più importante, ma ti faccio gli auguroni anche perché ne hai bisogno visto l'ambiente. Quel Pd del loft, coi suoi ricatti, la sua polizia, non c'è più e quindi o finisce o si rinnova e si ispira di nuovo. Come ha detto Barca figlio (Fabrizio, ndr) spiegando una cosettina che sembra da nulla ma che invece è importante, che cioè ci sono tre anime nel partito: democristiana, socialista e liberale. Rivendicare questo è una piccola rivoluzione, se solo si pensa che il capo del Copasir, Massimo D'Alema, aveva ricordato non più di due mesi fa come i nemici storici del Pci non erano i Dc ma gli azionisti e la sinistra liberale”.

Vendola e Rodotà, nostalgici partitocrazia piccista
“Nichi Vendola e Stefano Rodotà sono entrambi nostalgici della partitocrazia a gestione piccista. Il Pd è figlio legittimo di quello, tant'è che poi hanno assorbito dentro la parte della Dc né degasperiana, né sturziana, subalterna alla partitocrazia attraverso il potere piccista e togliattiano. Finché c'è stato Giulio Andreotti la subalternità non c'era, poi quando non c'è stato più Andreotti invece c'è stata, per esempio con l'ottimo Benigno Zaccagnini e con la gestione suicida ed omicida della Dc con il rapimento di Aldo Moro che fu portato all'esito tragico per la linea della fermezza cadaverica da parte del Pci”. Lo ha detto Marco Pannella nel corso della conversazione settimanale con “Radio Radicale”.

Berlusconi, come fai a dire di essere come Tortora?
“Vorrei parlare con Silvio Berlusconi, credo nel dialogare, però non mi viene la possibilità. Vorrei parlare con Berlusconi e dirgli: Silvio, ma ti pare che tu puoi andare a sparare una cazzata che mamma Rosa non ti avrebbe perdonato? Come fai a dire “io sono come Tortora”? Tu scherzi? Guarda che se ti muovi così non sei come Tortora, ma come uno dei suoi denigratori, sei un po' un Gianni Melluso tutt'al più che Tortora, forse questo sarebbe eccessivo, ma come è eccessivo dire di essere come Tortora. Tortora si dimise da deputato europeo avvisando con me la Guardia di finanza che stava arrivando a Milano. Siccome il Parlamento Europeo non dava l'autorizzazione per quella vergogna, si dimise. Ti rendi conto Silvio? Che cosa avete in comune?”. Lo ha detto Marco Pannella nel corso della conversazione settimanale con “Radio Radicale”. “Vorrei ringraziare Francesca Scopelliti - ha aggiunto Pannella - che ha avuto l'occasione per ricordare l'Enzo Tortora presidente del Partito Radicale che era all'origine di un referendum (sulla responsabilità civile dei magistrati, ndr) clamorosamente vinto per aiutare i magistrati capaci ed onesti per colpire il tumore di una magistratura post napoleonica di civil law. Mentre c'è una figliola di Tortora, Silvia, per la quale Tortora appartiene al suo privato, il papà che le voleva tanto bene, per cui non esisteva il Tortora di tutti. A Silvia dico, ricordi cosa diceva papà? Enzo diceva: 'Ho studiato e sono diventato liberale, ho capito e sono radicale'. Tu hai studiato, cara Silvia, ma continui a non comprendere per nulla: togli a tuo padre, gli metti come fatto privato e secondario quello che ha portato milioni di elettori a votare per papà e per il referendum. E, siccome non hai capito, mutili papà”.

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Pannella: alle 11.15 conferenza stampa con dati, cifre, fatti clamorosi e ... ignorati!

Lun, 05/13/2013 - 08:58
13/05/13

 

Stamane alle 11.15 precise in via di torre argentina 76 terrò una conferenza stampa grossomodo sul tema TAR del Lazio Autorità (sic!!!) Garante della  (non???) Comunicazione e Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del CSM, Signor Liederissimo Tortora detto Berlusconi, Signori Presidenti Direttori Generali degli organi Garanti del M. P. S. … ops scusate della Rai tv e … la demo…ops partito crazia. Fatti, dati, cifre di alcuni di questi giorni di tragicomica “Politica” di Regime Sfascista!

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L'impero di Tony Blair raccontato da Bloomberg Markets

Dom, 05/12/2013 - 21:18
12/05/13

Per il mese di maggio Bloomberg Markets ha dedicato la copertina e un articolo di sei pagine all'impero che, da quando ha dismesso la carica di Primo Ministro, Tony Blair sta costruendo in tutto il mondo, tranne in patria, dove ancora suscita l'indignazione popolare.

È un'illustrazione approfondita e puntuale delle attività finanziarie a cui si dedica l'uomo che ha ingannato il Parlamento e il popolo britannico.

Per questo lo abbiamo tradotto interamente in italiano.

Leggi e scarica il PDF » 

Fonte: http://bushblaircontrosicurapacefeceroguerrairakimpedendoesilioasaddam.it/content/limpero-di-tony-blair-raccontato-da-bloomberg-markets

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Diritti umani: Pannella, domani vado all'ONU per chiedere di parlare con la Cina

Dom, 05/12/2013 - 21:12
12/05/13

“Ho dovuto decidere ieri sera all'improvviso di andare domani a New York e per questo, dopo aver sospeso lo sciopero della sete tre giorni fa, ho dovuto concedere ai medici che mi seguono di ricominciare a nutrirmi quasi normalmente. Da domani ho intenzione di dedicare il mio tempo prevalentemente al Partito Radicale e vado a New York, sperando di prendere un contatto all'Onu con la Cina, spero che vengano avvisati gli ambasciatori cinesi”. Lo ha detto nel corso della trasmissione settimanale in onda su Radio Radicale Marco Pannella, che aveva iniziato l'ultima fase dello sciopero della fame il primo maggio scorso nell'ambito del satyagraha per la legalità, la giustizia e le carceri.

“Domani vado a New York -ha spiegato Pannella - per provare ad aiutare la Cina, per la protesta di Pechino contro gli Uiguri, i tibetani e contro i Radicali, contro Rabia Kader e il Dalai Lama, entrambi iscritti al Partito Radicale che agli occhi della Cina ha la colpa di fare parlare all'Onu Uiguri e Tibetani, come già fece per i Ceceni. Vorrei spiegare alla Cina che, come per l' Europa vogliamo la federazione leggera, anche i tibetani e gli uiguri la vogliono per la Cina. Voglio dimostrare che da parte tibetana ed uigura non c'è il riflesso tipico di altri schiavi che, odiando i propri padroni, vogliono divenire loro padroni.

Vado lì per invitare la Cina a guardare e considerare cose recenti:  mi riferisco alle dichiarazioni rese da Rabia Kader per gli Uiguri, e il Dalai Lama per i tibetani un mese fa a Bolzano quando ha detto di augurarsi che Pechino faccia come Roma con Bolzano e il Trentino, quindi autonomia e non indipendenza. Entrambi  (Rabia Kader e il Dalai Lama)hanno dichiarato di voler lottare per la libertà e la democrazia innanzitutto degli Han ( la popolazione cinese storicamente al potere), cioè non vogliono l'indipendenza nazionale ma chiedono che cresca la democrazia per gli Han e anche per Uiguri e Tibetani".

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Pd: Pannella, finito il partito del loft ho fatto ieri sinceri auguri al socialista Epifani

Dom, 05/12/2013 - 18:57
12/05/13

“ 13.5pt">Ieri ho telefonato ad Epifani e gli ho detto che magari non sarà la Rosa nel pugno, ma il fatto che ora alla guida del Pd venga fuori un socialista e non un piccista o un democristiano di quelli alla Bindi o alla Franceschini, mi ha portato a fargli sinceri auguri davvero”. Lo ha detto Marco Pannella nella conversazione settimanale con Radio Radicale.

  “ 13.5pt">Ho cercato ieri telefonicamente Epifani tramite batteria - ha raccontato Pannella- lui stava festeggiando l'elezione a segretario e mi ha risposto. Gli ho detto ti faccio degli auguroni perché in realtà questo fatto di un socialista alla guida del Pd può divenire più importante, ma ti faccio gli auguroni anche perché ne hai bisogno visto l'ambiente. Quel Pd del loft, coi suoi ricatti, la sua polizia, non c'è più e quindi o finisce o si rinnova e si ispira di nuovo. Come ha detto Barca figlio ( Fabrizio , ndr) spiegando una cosettina che sembra da nulla ma che invece è importante, che cioè ci sono tre anime nel partito: democristiana, socialista e liberale. Rivendicare questo è una piccola rivoluzione, se solo si pensa che il capo del Copasir, D'Alema, aveva ricordato non più di due mesi fa come i nemici storici del Pci non erano i Dc ma gli azionisti e la sinistra liberale”.  

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Sinistra: Pannella, Vendola e Rodotà nostalgici partitocrazia piccista

Dom, 05/12/2013 - 18:27
12/05/13

“Vendola e Rodotà sono entrambi nostalgici della partitocrazia a gestione piccista. Il Pd è figlio legittimo di quello, tant'è che poi hanno assorbito dentro la parte della Dc né degasperiana, né sturziana, subalterna alla partitocrazia attraverso il potere piccista e togliattiano. Finché c'è stato Andreotti la subalternità non c'era, poi quando non c'è stato più Andreotti invece c'è stata, per esempio con l'ottimo Zaccagnini e con la gestione suicida ed omicida della Dc con il rapimento Moro che fu portato all'esito tragico per la linea della fermezza cadaverica da parte del Pci”.Lo ha detto Marco Pannella nel corso della conversazione settimanale con Radio Radicale.

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Giustizia: Pannella a Berlusconi, come fai a dire di essere come Tortora?

Dom, 05/12/2013 - 17:58
12/05/13

Vorrei parlare con Silvio Berlusconi, credo nel dialogare, però non mi viene la possibilità. Vorrei parlare con Berlusconi e dirgli: Silvio, ma ti pare che tu puoi andare a sparare una cazzata che mamma Rosa non ti avrebbe perdonato? Come fai a dire “io sono come Tortora”? Tu scherzi? Guarda che se ti muovi così non sei come Tortora, ma come uno dei suoi denigratori, sei un po' un Melluso tutt'al più che Tortora, forse questo sarebbe eccessivo ma come è eccessivo dire di essere come Tortora. Tortora si dimise da deputato europeo avvisando con me la Guardia di finanza  che stava arrivando a Milano. Siccome il Parlamento Europeo non dava l'autorizzazione per quella vergogna, si dimise. Ti rendi conto Silvio?Che cosa avete in comune?”. Lo ha detto Marco Pannella nel corso della conversazione settimanale con Radio Radicale.

“Vorrei ringraziare Francesca Scopelliti - ha aggiunto Pannella - che ha avuto ieri l'occasione per ricordare l'Enzo Tortora presidente del Partito Radicale che era all'origine di un referendum ( sulla responsabilità civile dei magistrati, ndr) clamorosamente vinto per aiutare i magistrati capaci ed onesti per colpire il tumore di una magistratura post napoleonica di civil low. Mentre c'è una figliola di Tortora , Silvia, per la quale Tortora appartiene al suo privato, il papà che le voleva tanto bene, per cui non esisteva il Tortora di tutti. A Silvia dico, ricordi cosa diceva papà? Enzo diceva 'ho studuato e sono liberale ,ho capito e sono radicale'. Tu hai studiato cara Silvia ma continui a non comprendere per nulla, togli a tuo padre, gli metti come fatto privato e secondario quello che ha portato milioni di elettori a votare per papà e per il referendum. E, siccome non hai capito, mutili papà”.

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Marcia per la vita. Viale, indietro non si torna. La libertà di scelta è il vero valore dell vita

Dom, 05/12/2013 - 17:29
12/05/13

“Oggi è l’anniversario del referendum sul divorzio del 1974 e voglio dire a coloro che oggi partecipano alla cosiddetta “marcia per la vita” che indietro non si torna, che la libertà di scelta è il vero valore della vita e che un paese civile si giudica anche dalle leggi che ha su divorzio, aborto e fine vita. Il 12-13 maggio 1974, con il referendum sul divorzio, gli italiani aprirono una stagione di libertà che resta incompiuta. Evocare il 12 maggio e la Festa della Mamma contro la liberta di scelta è per loro un autogol.”

Questa la dichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani, sempre in prima fila sui diritti civili, protagonista della battaglia per la RU486, che ha così proseguito:   “Il 12 maggio ha molti significati, ma resta inesorabilmente legato a quel referendum sul divorzio del 1974. Oggi più nessuno tornerebbe indietro, a prima di allora. Così pure per l’aborto, che ha permesso a milioni di donne e di uomini di fare le proprie scelte, senza essere costretti alla clandestinità. Nessuno ha mai imposto, né imporrà, un divorzio o un aborto ai “marciatori della vita”, mentre dove decidono ancora loro, in gran parte dell’Africa, dell’America Latina e dei Paesi Arabi, al contrario impongono a tutti le sofferenze della loro morale. Ora, proprio mentre noi ci battiamo anche per loro per l’eutanasia legale, i marciatori per la vita dovrebbero opportunamente riflettere su quanto siano fortunati a vivere in un paese che gli potrà permettere di usufruire di aborto e divorzio, seppur nei limiti di leggi imperfette da migliorare. Sappiano, quindi, che, seppure si vada avanti con difficoltà, indietro non si torna.”  

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Radicali: Roma, domenica 12 maggio, ore 10, commemorazione 36° anniversario morte Giorgiana Masi

Sab, 05/11/2013 - 13:28
11/05/13

mso-fareast-font-family:"Times New Roman";background:white;mso-fareast-language:
IT">Domani domenica 12 maggio, alle ore 10.00,  dirigenti e militanti del Partito radicale e degli altri soggetti costituenti si ritroveranno a Roma, presso ponte Garibaldi, per onorare la memoria di Giorgiana Masi, la studentessa 19 enne assassinata durante una manifestazione radicale referendaria il 12 maggio del 1977, e per reclamare il diritto alla verità. mso-fareast-font-family:"Times New Roman";mso-fareast-language:IT">

normal"> mso-fareast-font-family:"Times New Roman";background:white;mso-fareast-language:
IT">A distanza di 36 anni non sono ancora stati assicurati alla giustizia i responsabili dell'omicidio. "Times New Roman","serif";mso-fareast-font-family:"Times New Roman";mso-fareast-language:
IT">

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Rimborsopoli Piemonte. Viale e Manfredi: solidarieta' ai Consiglieri regionali minacciati. I giornalisti fanno solo il loro mestiere. Si risponde alle minacce anche rendendo pubbliche online tutte le spese fatte con soldi pubblici

Sab, 05/11/2013 - 13:22
11/05/13   Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Associazione radicale A. Aglietta):   Chi spedisce lettere anonime contenenti minacce è un vigliacco e un delinquente; è agli antipodi della teoria e della prassi radicali, espresse in cinquant'anni di denunce pubbliche e nonviolente del regime partitocratico. Ciò detto, è del tutto sbagliato imputare ai giornalisti di avere istigato, volenti o nolenti, gli autori delle lettere miserevoli. I giornalisti fanno il loro mestiere, che è quello di cercare notizie e di pubblicarle; tanto più se la notizia è eclatante, come in questo caso: 56 consiglieri regionali su 60 sono sottoposti a indagini per scorretto utilizzo di fondi pubblici.   Lo ripetiamo adesso dopo averlo scritto in lettere, né minacciose né minatorie, che abbiamo inviato a tutti i presidenti dei gruppi consiliari (tranne quello dei “Pensionati per Cota”) ben 15 giorni fa: l'unico modo per far cessare sospetti, illazioni, fraintendimenti è pubblicare online tutte ma proprio tutte le spese fatte da tutti i consiglieri regionali dal 2008 ad oggi. Non abbiamo ricevuto dai presidenti dei gruppi consiliari nessuna risposta. Se non ora quando?

  

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Federazioni sanitarie un anno dopo: neanche una candelina e commissariamento alle porte. Viale: Cota si regge solo più sull'inerzia della mera conservazione del potere

Ven, 05/10/2013 - 19:09
10/05/13

Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani, consigliere comunale a Torino):

Le Federazioni Sanitarie (FS) furono costituite giuridicamente il 16 maggio 2012, salutate dal solenne ottimismo dei proclami di Roberto Cota: “La riforma sanitaria che abbiamo approvato in Consiglio diventa operativa. Con la nascita formale delle Federazioni, il Piemonte avrà a disposizione uno strumento in grado di tenere sotto controllo le risorse e risolvere il nodo dei continui aumenti della spesa sanitaria”. Noi radicali avevamo messo in guardia dall’illusione che ulteriori sei poltrone sarebbero servite per ottenere risparmi in sanità. Non si è neanche arrivati alla prima candelina che il sempreverde democristiano Ugo Cavallera ha suonato il “de profundis” per quelle che avrebbero dovuto essere l'architrave della “rivoluzione” della sanità piemontese.

Con il fiato sul collo per un commissariamento della Sanità sempre più probabile, assediato dalla Procura della Repubblica per i rimborsi spese e in attesa della botta finale che ci sarà fra due mesi, con la sentenza della Cassazione sul “caso Giovine”, Roberto Cota si regge per inerzia solo sulla mera conservazione del potere. E Cavallera ci porterà dritto sugli scogli come Schettino, perché non basta abolire le Federazioni e ripristinare l’esistente prima di Monferino.

 

Torino, 10 maggio 2013

 

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Basilicata - Bolognetti: Non possiamo permetterci un anno di faide di regime. Si voti ad ottobre.

Ven, 05/10/2013 - 16:37
10/05/13

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e membro della Direzione di Radicali Italiani La data del voto, il giorno in cui i cittadini lucani dovranno recarsi alle urne, non può essere subordinata alle esigenze di posizionamento di partiti, singoli e coalizioni. In queste ore si parla moltissimo di “rosari” da sgranare e puzzle partitocratici da comporre e pochissimo di programmi, riforme e delle urgenze che assillano una regione, che versa in uno stato comatoso e che, dati Istat alla mano, in pochi decenni sarà popolata da non più di 400mila anime. Sono stato tra coloro che hanno chiesto al Presidente De Filippo di fare un passo indietro e di ritirare le dimissioni. Ora, però, dico che non possiamo permetterci una campagna elettorale lunga un anno, in un clima da basso impero romano partitocratico. Sarebbe un anno di scontri tribali tra le varie articolazioni di regime; un anno di coltellate e sgambetti. Un anno di scontri a tutto campo, basato non sui contenuti e le cose da fare, ma sulle ambizioni, sia pur legittime, dei vari protagonisti annunciati. Un anno di “il potere per il potere”. Leggo di “election Day” e di “bufere” da far passare. Mi sembra che sia il peggior viatico per un voto a maggio 2014. Con il dovuto rispetto per i dolori del giovane “Werther” Roberto Speranza, per le legittime aspirazioni del mio amico Vito De Filippo, dei “passaporti” cercati da Gianni Pittella, degli sbandamenti e dei “quadri” da ricomporre in casa PDL e Scelta Civica e di una politica impaurita e sgomenta, dico che è opportuno votare ad ottobre. Per me, lo ribadisco, questo Consiglio avrebbe potuto continuare a lavorare fino alla scadenza naturale del mandato. Ma questa ipotesi è morta e sepolta dopo la decisione del Presidente di rassegnare le dimissioni. Una faida lunga un anno, una faida che spesso ha per protagonista anche la magistratura, non possiamo permettercela. La parola vada agli elettori nella speranza che almeno per una volta, in questo antidemocratico contesto italico, la campagna elettorale sia autenticamente democratica ad iniziare dalla fase di formazione e presentazione delle liste. Insomma, che prenda corpo quel vilipeso art. 49 della Costituzione che recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Con metodo democratico, appunto, e non partitocratico.

Approfondimenti

Basilicatanet, 10 maggio

 

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Immigrazione, Staderini a Grillo: Sì al referendum ma per abrogare legge Bossi-Fini

Ven, 05/10/2013 - 16:03
10/05/13

Calendarizzare intanto legge di iniziativa popolare. Appello a sostenere i referendum già depositati.   

Dopo che la politica negli ultimi  anni ha escluso l'immigrazione, al di là delle emergenze securitarie, dalla discussione pubblica, i referendum servono eccome, ma sono quelli abrogativi che abbiamo depositato nei giorni scorsi per cancellare le norme peggiori della legge Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza di Maroni.

Hanno ad oggetto l’abrogazione del reato di clandestinità, la disumanità dei CIE e le norme che costringono centinaia di migliaia di migranti al ricatto continuo dei datori di lavoro o li spingono al lavoro nero o al servizio della microcriminalità.

In attesa di una riforma costituzionale che consenta il referendum propositivo sulla cittadinanza degli stranieri nati in Italia proposto da Beppe Grillo, sarebbe intanto cosa buona e giusta se fosse calendarizzata in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare su cui la campagna “Italia sono anch’io” ha raccolto 110 mila firme.

Confido che il M5S riesca a imporre presto la modifica dei regolamenti parlamentari per dare tempi certi alla discussione e votazione delle proposte di legge di iniziativa popolare, avendone subito l’insabbiamento delle proprie.

La scelta oggi è tra proseguire lo scontro ideologico che non porta a nulla oppure porsi obiettivi di governo dei flussi migratori che rimangono una opportunità negata.

Contro questo stallo, confermato dagli stop e dalle aggressioni verbali subite dal Ministro Kyenge, facciamo appello perché si apra in queste ore un fronte ampio di forze politiche e sociali che divengano protagoniste della campagna referendaria.

Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani.  

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Anagrafe degli appalti - Venerdì 10 maggio, Bolognetti ospite di Trmh24

Gio, 05/09/2013 - 18:35
09/05/13

 

Matera – Venerdì 10 maggio, a partire dalle ore 12.45, Maurizio Bolognetti sarà ospite dello spazio di approfondimento di TRMH24(canale 111 digitale terrestre) per parlare della proposta di legge sull'anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati della Regione Basilicata e in particolare della tutela della trasparenza in materia di appalti pubblici.

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Ue/Bonino: Federalismo 'light' per garantire risparmio ai bilanci nazionali. Reagire alla crisi con lo spirito dei padri fondatori

Gio, 05/09/2013 - 13:18
09/05/13

“Il 2014 costituirà un anno di opportunità per l’Europa. A cento anni dallo scoppio della prima guerra mondiale, sotto la presidenza di turno italiana, daremo nuovo impeto al progetto federale, che permetta un risparmio per i bilanci nazionali”.

Lo ha detto il Ministro degli Esteri Emma Bonino, parlando al summit internazionale “The State of the Union” a Firenze.

“Un federalismo in versione light è l’unica soluzione che possa garantire la convivenza di 500 milioni di persone provenienti da culture diverse - ha continuato - Il federalismo è divenuto una necessità anche per poter continuare a finanziare la politica estera e di sicurezza, la ricerca scientifica e altre tipiche politiche prerogativa dei governi”.

Mettendo in relazione crisi economica e crisi di valori in Ue, il Ministro ha quindi auspicato che ci sia un “maggiore coinvolgimento dei cittadini nel processo di riforma dell’Ue affinché l’Europa non resti solo nelle mani dei governi. L’Europa deve reagire alla sua crisi, che non è solo economica, ma riguarda anche i suoi valori fondamentali, ritrovando lo spirito dei padri fondatori.”

Ha quindi proseguito riferendosi al fenomeno migratorio: “I padri fondatori dell’Europa hanno dovuto fare i conti con un intero mondo pieno di pregiudizi e paura. Ed essi sapevano bene come fosse un’illusione provare ad assicurare pace e sicurezza costruendo barriere e muri. Scelsero l’integrazione e rifiutarono le barriere. Libertà di commercio vuol dire anche libertà di movimento delle persone. Questa è la strada che deve seguire l’Europa di oggi.

L’Europa è ancora un polo di attrazione per i suoi vicini, ma tale virtuoso magnetismo sta declinando a causa della crisi economica e di valori, in particolare diritti umani e stato di diritto. L’Europa è infatti una terra incognita per i migranti che ancora non godono sul suo territorio di trattamenti omogenei. La protezione e promozione dei diritti dei lavoratori residenti deve essere la priorità per una Europa che difenda sia i propri valori sia la propria economia, riducendo i costi di produzione”.

Si è quindi riferita ai fenomeni di crescente intolleranza nei confronti dei migranti clandestini da parte dei movimenti populisti: “Il fenomeno migratorio arricchisce sia i paesi di origine sia quelli di destinazione, quando la paura ed il pregiudizio non prevalgono. La crescente intolleranza verso migranti clandestini, mostrata da alcuni movimenti populisti sta mettendo a rischio il carattere aperto ed inclusivo della nostra comunità. Ovunque in Europa cresce l’intolleranza, l’appoggio ai partiti xenofobi e populisti, la discriminazione, l’indebolimento alle regole della legge. È nel nostro vitale interesse reagire a queste tendenze allarmanti, per difendere la costruzione europea e la sua missione.”

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Autodichia: la Corte di Cassazione critica la giustizia domestica del Parlamento

Mar, 05/07/2013 - 17:16
07/05/13

Dichiarazione di Rita Bernardini, già deputata radicale

La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha deciso di sollevare la questione di legittimità costituzionale del Regolamento del Senato nella parte in cui fonda l’autodichia del Senato della Repubblica sul rapporto di lavoro dei propri dipendenti. Si tratta di un passo veramente importante nell’affermazione effettiva, per tutti i cittadini, nessuno escluso, della tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali ed inviolabili della persona umana. Ancora oggi, infatti, sulla base di una interpretazione distorta del principio di autodichia, il Parlamento si permette il privilegio di deliberare – tramite i propri organi interni -sulle controversie insorte con i propri dipendenti, con la conseguenza che questi ultimi continuano di fatto a trovarsi privi di tutela di fronte ad organi giurisdizionali terzi, imparziali, e indipendenti. La coraggiosa decisione presa dai giudici di legittimità corrisponde pienamente ai convincimenti radicali, espressi nella proposta di legge depositata dalla delegazione radicale nella scorsa legislatura e ribadita nella prefazione del volume “Parlamento Zona Franca” scritto da Irene Testa e Alessandro Gerardi per i tipi di Rubbettino e in via di pubblicazione. Ora mi auguro che il Senato rinunci a costituirsi davanti alla Corte Costituzionale e che quest’ultima, smentendo la propria giurisprudenza, decida finalmente di far crollare l’ormai desueto e anacronistico “feticcio”dell’autodichia.

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Ministro degli Esteri Bonino da Londra: Somalia, Siria e crisi internazionali

Mar, 05/07/2013 - 14:51
07/05/13

Il ministro degli Esteri Emma Bonino si trova da ieri a Londra per una Conferenza internazionale sulla Somalia, prima missione all’estero da titolare di deleghe del governo guidato da Enrico Letta. Nella Lancaster House, sede di rappresentanza del Foreign Office britannico, a pochi passi da Buckingham Palace, 54 delegazioni di Paesi sovrani e organizzazioni non governative discutono del piano “Six Pillars” (Sei Pilastri) per riportare la pace e per la ricostruzione della Somalia.

Ieri la Bonino, a margine di un incontro bilaterale con il suo omologo britannico William Hague, aveva avvertito: “Un’interruzione del processo di pace in Somalia avrebbe conseguenze drammatiche”. Ma, sul tavolo delle discussioni con Hague, anche la Siria, il mercato comune europeo e la violenza sessuale in contesto di guerra, tema molto caro al Regno Unito.

Alla conferenza il ministro ha confermato sulla Somalia il forte impegno del governo italiano per il processo di stabilizzazione nel Paese, un impegno “che c’è e c’è stato anche quando altri non avevano la stessa attenzione”. Il coinvolgimento dell’Italia è stato tale anche “spingendo altri in Europa a fare altrettanto”. L’Italia - ha aggiunto a margine della conferenza di Londra - si considera “partner” del governo somalo, governo che nel processo in corso “prende le sue responsabilità”.

“Vogliamo organizzare anche in Italia, un evento sulla Somalia” ha rivelato. “La questione della stabilizzazione ci è chiara e il nostro Paese può e deve giocare un ruolo. La mia presenza qui a Londra è per confermare il nostro rinnovato impegno per la Somalia. Il nostro è un legame storico e ora crediamo in un assetto di tipo federale. Questa - ha aggiunto Bonino - è anche una questione di sicurezza e gli ultimi attentati lo hanno confermato. Allo stesso tempo restiamo molto attenti al rispetto dei diritti umani, in particolare di donne e bambini. Sulla Somalia serve un approccio omogeneo e serve continuità. La conferenza dell’Unione europea di settembre sarà un momento importante”.

Rispondendo a una domanda della stampa somala, Bonino ha precisato: “Non credo che i precedenti governi abbiamo snobbato i problemi somali, magari solo perché si tratta di una ex colonia. Abbiamo un budget per la Somalia e questa è una notizia. Benvenuto ora - ha concluso il ministro - ogni supporto esterno”.

Alla domanda se tornerà in Somalia il ministro degli Esteri Emma Bonino ha risposto: “Dopo Chisimaio? Sì, certamente”. Il chiaro riferimento del giornalista è all’episodio che nel 1996, aveva visto la delegazione di Emma Bonino in visita in Somalia da commissaria europea per gli aiuti umanitari, bersaglio di una sparatoria tra fazioni rivali. Riferimento che la titolare della Farnesina ha colto immediatamente, mimando anche il gesto di un’arma. In quell’occasione Bonino fu testimone diretta della fragilità della situazione sul terreno, assistendo da molto vicino a due sparatorie in poche ore, tra fazioni rivali che si contendevano l’onore di riceverla.

Ieri la titolare della Farnesina aveva anche annunciato che in occasione del passaggio nella capitale del segretario di Stato americano John Kerry, di rientro dalla Russia e dal suo tour europeo, parlerà soprattutto della Siria, del conflitto e delle conseguenze sulla regione e sul Medio Oriente.

Al riguardo ha dichiarato: “Non ritengo esistano soluzioni militari possibili in Siria, almeno nell'immediato”, dicendosi convinta che la via di uscita alla crisi nel Paese debba essere “politica”. Ha sottolineato come “la situazione in Siria sia drammaticamente insopportabile” e come in questo momento serva “evitare ulteriori danni”. Per quanto riguarda la posizione italiana, ha spiegato la Bonino, “sabato e domenica nel seminario convocato dal premier Enrico Letta con tutti i ministri saranno toccati i temi più caldi” anche di politica estera, e “mi auguro che in quella sede si consolidi una linea unitaria del governo italiano”.

“Spero - ha aggiunto Bonino - che la posizione sia omogenea anche a livello di Europa: stiamo infatti vivendo lo stesso dibattito che c’è stato in passato con Sarajevo e la Bosnia, e mi auguro che l’Europa abbia imparato la lezione e parli con una voce sola”.

In chiusura due accenni a due situazioni critiche che vedono protagonisti dei cittadini italiani all’estero: i marò e la scomparsa del giornalista Quirico. Il ministro degli Esteri Emma Bonino per la vicenda dei due marò italiani ha auspicato “una soluzione in positivo che sia equa e accettabile”. Mentre su Domenico Quirico ha espresso qualche amarezza: “Il fatto che non ci sia stata nessuna reazione alla notizia” resa pubblica della scomparsa in Siria dell’inviato della Stampa, Domenico Quirico, “non mi sembra un elemento molto positivo”.

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EUTANASIA, FARINA COSCIONI: UN PENSIERO COMMOSSO E GRATO AL PREMIO NOBEL CHRISTIAN DE DUVE, CHE HA SCELTO (HA POTUTO SCEGLIERE) DI MORIRE CON DIGNITA’ E PORRE FINE A SOFFERENZE SENZA SPERANZA.

Mar, 05/07/2013 - 13:53
07/05/13

IN ITALIA AVREBBE POTUTO FARLO SOLO IN CLANDESTINITA’.

AL FIANCO DI LUCA COSCIONI E NOSTRO IN DECINE Dl LOTTE DI LIBERTA’ E LIBERAZIONE DICHIARAZIONE DI MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI PRESIDENTE ONORARIO DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI    Roma 7 maggio 2013 Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente onorario dell’associazione Luca Coscioni ha rilasciato la seguente dichiarazione: Rivolgo un pensiero commosso e grato al premio Nobel per la medicina, il belga Christian De Duve, per quello che ha fatto, per come lo ha fatto. Il professor De Duve, la cui fama mondiale è legata alle sue  scoperte sulla struttura e il funzionamento delle cellule fondamentali nella lotta al cancro, ha infatti scelto di porre fine alle sue sofferenze senza speranza con l’eutanasia. Ha potuto andarsene “altrove” serenamente, nella sua abitazione, con un sorriso e il conforto umano e spirituale della figlia e dei fratelli, grazie a una legge che regolamenta l’eutanasia, e fissa rigorosamente i criteri e i limiti entro i quali può essere praticata. Quella legge sull’eutanasia che in Italia non c’è, per la quale noi radicali lottiamo, che la maggioranza degli italiani chiede e condivide; che una classe politica pavida e codina rifiuta anche solo di discutere e dibattere. In Italia, dove l’eutanasia è “libera” ma non legale, De Duve avrebbe potuto porre fine alle sue sofferenze solo in clandestinità, oppure scegliendo di morire come hanno scelto Mario Monicelli e decine e decine di altri “suicidi”.  

Voglio ricordare che De Duve è stato uno dei 50 premi Nobel che, in occasione delle elezioni politiche del 2001 hanno dato forza alla lotta e all’iniziativa radicale sostenendo la candidatura di Luca Coscioni; assieme a centinaia di accademici e scienziati De Duve ha anche sostenuto l’appello di Luca contro la legge sulla fecondazione assistita, con Luca e con noi in decine di lotte di libertà e di liberazione. Una vita, la sua, per la libertà di ricerca e per il progresso dell’umanità. Il dolore per la sua morte è dunque mitigato dal ricordo di tante importanti e significative iniziative in comune: un esempio e uno sprone per come ha saputo dare forza e sostegno alle nostre lotte di libertà e liberazione.               

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Rimborsopoli Piemonte. Il Presidente Cattaneo risponde ai radicali: "grazie, ma i dati sono detenuti dai capigruppo"

Mar, 05/07/2013 - 11:39
07/05/13

Il 23 aprile scorso Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) e Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) avevano scritto al Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, ai Presidenti dei gruppi consiliari e (solo per email) a tutti i consiglieri regionali per chiedere loro di pubblicare online “tutti i rimborsi, spesa per spesa, effettuati dai membri dei Gruppi consiliari presenti a Palazzo Lascaris dal 2008 ad oggi”, nel banner “Trasparenza, valutazione e merito” sull'home page del sito del Consiglio Regionale.

Valerio Cattaneo (presidente Consiglio Regionale) ha così risposto ai radicali:
“Gentili signori, ho ricevuto la lettera […] e ho preso buona nota di quanto in essa contenuto. Mi corre l'obbligo di precisare che i dati di cui si chiede la pubblicazione non sono nella disponibilità dell'Amministrazione, in quanto detenuti dai Gruppi consiliari. Nondimeno, devo osservare che, allo stato attuale, una parte dei riscontri attinenti i rimborsi sono stati sottoposti a sequestro dall'Autorità giudiziaria, nell'ambito dell'indagine in corso sulle spese effettuate dai Gruppi stessi. Peraltro, desidero sottolineare che – ad un primo esame – non pare sussistere un obbligo normativo che imponga la pubblicazione di “tutti i rimborsi, spesa per spesa, effettuati dai membri dei Gruppi consiliari presenti a Palazzo Lascaris dal 2008 ad oggi”, anche alla luce del recente decreto recante il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”. Assicuro comunque la massima disponibilità del Consiglio regionale a valutare tutte le iniziative che possano contribuire alla massima trasparenza degli atti e informazioni in possesso dell'Ente”.

Manfredi e Boni:
“Ringraziamo il presidente Cattaneo per avere, per l'ennesima volta, prontamente risposto alle nostre sollecitazioni. La palla ora passa ai presidenti dei gruppi consiliari: sono disponibili a far pubblicare online, in modo analitico e nel posto più adatto e facilmente consultabile, quello riservato alla trasparenza dell'istituzione, tutti ma proprio tutti i rimborsi contestati, fatto salvo naturalmente il segreto istruttorio? E i consiglieri regionali, non hanno nulla da dire, da proporre al riguardo? Sarebbe un bel modo per rispondere ai legittimi interrogativi dell'opinione pubblica, che potrebbe essere messa in grado di giudicare a ragion veduta, e non sulla base di fughe di notizie, illazioni e sospetti.”

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Conferenza stampa di Pannella in sciopero della sete: TAR condanna AGCOM sui Radicali nei programmi RAI

Lun, 05/06/2013 - 20:07
06/05/13

Oggi Marco Pannella ha tenuto una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati sull'iniziativa nonviolenta in corso e sull'ordinanza di sapore storico del TAR Lazio. 

Qual è l'obiettivo? "È aiutare il presidente della Repubblica, la politica e la partitocrazia ad uscire da questa situazione. L'Italia viola da trent'anni i diritti umani. Questo Paese deve affrontare subito il problema del sovraffollamento carcerario".
Risponde così Marco Pannella, leader radicale, intervistato dal Tg2, in merito alle motivazioni che lo hanno spinto a ricominciare - il 1° maggio scorso - lo sciopero totale della fame e della sete.
E aggiunge: "Chiedo allo Stato di rispettare la legalità".

E sulla decisione di intraprendere lo sciopero spiega: "Ci sono molte iniziative vinte nei referendum popolari: depenalizzazione del consumo di droga, l'abolizione del servizio militare obbligatorio e il finanziamento pubblico ai partiti. Noi Radicaliinvece di mostrare i muscoli cerchiamo di trasferire la nostra energia sul potere perché rispetti la legalità.

'Sono illegittimi i criteri elaborati dall'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni, in base ai quali dall'aprile 2010 a tutto il 2012 i Radicali sono stati discriminati dai telegiornali e dai programmi di approfondimento politico della Rai. E' quanto ha stabilito il Tar del Lazio' in una sentenza che l'Agcom dovra' eseguire entro 30 giorni, pena la 'nomina di un comitato ad acta'.

Esultano i Radicali, per quella che Marco Pannella definisce una decisione 'senza precedenti'. Il leader Radicale, che e' in sciopero della sete dalla mezzanotte del 1 maggio dopo un digiuno della fame in corso da tempo, afferma: 'Adesso ci sentiamo meno soli'. E guardando alle altre iniziative gia' avviate dal suo partito, promette: 'La storia non finisce qui'.

Con una sentenza del 2 maggio 2013 la terza sezione del Tar del Lazio ha accertato che l'Agcom ha eluso una precedente sentenza del novembre 2011 dello stesso giudice amministrativo, che annullava una delibera dell'autorita' garante. Con quella delibera l'Agcom archiviava un esposto con cui i Radicalicontestavano il fatto che la Rai avesse negato loro 'qualsiasi presenza nelle trasmissioni Ballaro', Porta a Porta e Annozero, marginalizzandoli anche nei telegiornali'. Ora il Tar da' ragione al ricorrente, l'associazione Lista MarcoPannella, e obbliga l'Agcom a rifondere le spese legali. Ma soprattutto stabilisce la nomina di un commissario ad acta, qualora il garante per le comunicazioni non esegua la sua decisione entro trenta giorni.

Nel condannare il comportamento dell'autorita' garante, il giudice amministrativo, sottolineano i Radicali, ha censurato i criteri adottati nell'escluderli dai programmi politici della Rai, contestando 'l'equiparazione deiRadicali a soggetti politici privi di rappresentanza parlamentare'. Ha inoltre 'ribadito l'illegittimita' di equiparare tout court la presenza in programmi di basso ascolto a quella nei programmi di prima serata, specificando che il rispetto della par condicio deve essere valutato all'interno di ciascuno di essi'.

'L'Agcom e' complice con l'atteggiamento della Rai di negazione dell'informazione e di attentato ai diritti civili e politici dei cittadini', dichiara Marco Pannella. Quella del Tar del Lazio, sottolinea il leader Radicale nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, e' una sentenza 'senza precedenti per le Autorita' indipendenti', perche' prevede la nomina del commissario ad acta in caso di mancata esecuzione. E' dunque una decisione che 'pone ora il problema anche a tutte le altre autorita' garanti' e che 'dimostra ulteriormente che sempre piu' spesso i giudici sono consapevoli delle loro funzioni esercitandole senza complessi di regime'. Percio', se anche 'non cambiasse nulla rispetto alla suprema cupola della religiosita' partitocratica, adesso ci sentiamo meno soli', afferma.

Pannella questa mattina ha sospeso solo per un'ora, in corrispondenza con le analisi cliniche, lo sciopero della fame e della sete avviato per chiedere 'il rispetto della legalita' da parte dello Stato' in particolare sul problema del sovraffollamento carcerario. E proseguira' lo sciopero, assicura, nonostante 'i medici dicano che non e' prudente'.

Intanto, a proposito dello spazio informativo che l'Agcom ha chiesto alla Rai di garantire ai Radicali sul tema delle carceri, 'da quattro mesi l'Agcom deve valutare se la Rai abbia dato ottemperanza o no'. Ma, sottolineano i Radicali, dal 1 settembre al 31 dicembre 2012 'il tema non e' stato approfondito da nessuna delle trasmissioni Rai che garantiscono maggior ascolto e una durata adeguata, mai c'e' stata una presenza in prima serata'. E nel complesso i programmi Rai che hanno affrontato tema giustizia e carceri hanno raggiunto 'tutte insieme appena 12 milioni di ascolti'. 'Solo una voltaPannella e' stato presente a Porta a Porta'. 

Da note di agenzia lette a Radio Radicale.

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