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Radicali Italiani - Primi Piani e comunicati
Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Comitato di Radicali italiani: la mozione approvata

Lun, 07/08/2013 - 09:31
08/07/13

 Il Comitato Nazionale di Radicali italiani, riunitosi a Roma dal 5 al 7 luglio 2013, udite le relazioni del segretario e del tesoriere, le approva.

  Il Comitato, di fronte allo scandaloso primato dell’Italia per condanne da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo, a partire dalle condizioni della giustizia e dalla violazione dei diritti civili e politici dei cittadini, denuncia: -18.0pt;">-          la colpevole inerzia delle massime istituzioni politiche e giudiziarie rispetto al permanere del carattere criminale dello Stato italiano, avuto riguardo sia alla legalità internazionale che alla stessa Costituzione; -18.0pt;">-          l'opera attiva messa in atto per nascondere al popolo italiano, nonostante gli obblighi di legge e gli ordini delle Autorità, ogni conoscenza e dibattito sulle soluzioni per uscire dall'illegalità antidemocratica di Stato, a partire dalla proposta radicale di Amnistia per la Repubblica.   Il Comitato considera la nomina di Emma Bonino a Ministro degli esteri non solo come un riconoscimento alla storia del Partito radicale, all'urgenza delle sue lotte e ai meriti e capacita della militante radicale dei diritti umani, ma anche come occasione per rilanciare gli obiettivi transnazionali della vita del diritto per il diritto alla vita, a partire dal federalismo europeo del Manifesto di Ventotene, modello globale per la costruzione della pace nella giustizia e democrazia.   Il Comitato individua come impegno prioritario del Movimento la raccolta del numero minimo di sottoscrizioni per la presentazione dei 12 referendum per la radicale riforma della giustizia e delle libertà civili, delle politiche su immigrazione e droga, dei finanziamenti alla politica e alle religioni, proseguendo l’impegno sulla proposta di legge di iniziativa popolare dell’associazione Luca Coscioni sull’eutanasia legale;   invita a contribuire alla campagna referendaria tutti coloro che in questi anni hanno sostenuto la battaglia per l’amnistia guidata da Marco Pannella, considerando che 10 quesiti referendari su 12 vanno nella direzione di quella grande riforma della giustizia e della politica criminale che ha nell’amnistia il suo presupposto strutturale;   saluta la partecipazione ai propri lavori degli esponenti delle forze politiche che hanno annunciato il loro concreto sostegno ad alcuni dei 12 referendum – da Marco Furfaro, che ha parlato di un impegno di 100 mila firme di Sinistra ecologia e libertà su cinque referendum, a Rosa Rinaldi che ha comunicato la mobilitazione di Rifondazione comunista su cinque quesiti a Marco Pacciotti, portatore dell’adesione del Forum immigrazione del Partito democratico ai due quesiti in materia, sino a Valerio Spigarelli, presidente dell’Unione camere penali e Giorgio Raspa dell’Unione buddista italiana, ricordando l’adesione sin da subito del Partito socialista italiano come ricordato dal messaggio del segretario Riccardo Nencini;   apprezza e sottolinea l’importanza delle dichiarazioni a sostegno dei referendum, in particolare quelli per la giustizia giusta, di autorevoli esponenti del Popolo della libertà, da Angelino Alfano  a Francesco Nitto Palma a Renato Brunetta, auspicando che la partecipazione alla raccolta firme già avviata dai singoli possa tramutarsi in una adesione piena di quell'area politica al progetto referendario;   prende atto della solitudine radicale, come già accaduto in occasione dei precedenti referendum del 1978, del 1993 e del 2000, nella campagna per l’abrogazione  del finanziamento pubblico dei partiti e si rivolge a chi ha sinora espresso analoghe posizioni, come il Movimento 5 stelle o Matteo Renzi, affinché divengano anch’essi protagonisti della lotta referendaria.   Il Comitato considera determinante per l'esito della campagna referendaria l'ottenimento di condizioni minime di praticabilità del campo democratico, a partire dall'informazione da fornire ai Consiglieri e ai dipendenti di Comuni e Provincie, ai cancellieri dei Tribunali, ai segretari delle Procure della Repubblica, ai giudici di pace e ai notai, della possibilità di autenticare le sottoscrizioni dei cittadini.   Preso atto di come le Istituzioni non garantiscano un adeguato servizio pubblico di autenticazione delle firme dei cittadini, impedendo o limitando in molte città la raccolta delle 500 mila firme necessarie per i referendum, il Comitato rivolge al Ministro degli Interni Alfano, nonché al Ministro di giustizia per gli aspetti di sua competenza, la richiesta di: ·  di fornire indicazioni precise a Comuni, Province, Tribunali, giudice di pace e notai circa la necessità di garantire un adeguato servizio di autenticazione delle sottoscrizioni, anche in luoghi pubblici; ·  di  avvisare tutti i funzionari competenti e gli amministratori locali della possibilità di offrire il servizio di autenticazione e di sensibilizzarli, nelle forme ritenute più efficaci, affinché si rendano prontamente disponibili ad eseguire, ove richiesto anche all’esterno delle proprie sedi di lavoro, le autenticazioni delle sottoscrizioni dei cittadini; ·  di formare un Albo degli autenticatori a cui i promotori di iniziative popolari possano attingere, così da permettere l’espletamento dell’onere della sottoscrizione; ·  di sollecitare i Comuni ad informare la cittadinanza delle iniziative popolari e referendarie in corso e dare risalto agli uffici dove i cittadini possono firmare, ad esempio creando una pagina dedicata e un link ad essa sulle homepage dei propri siti istituzionali.   Chiede altresì -ai responsabili della Concessionaria di Servizio pubblico radiotelevisivo di dare conoscenza, anche mediante i telegiornali, ai potenziali autenticatori di questa loro facoltà e agli italiani della possibilità di sottoscrivere presso le segreterie comunali; - alla Commissione parlamentare di vigilanza Rai e all'Autorità garante per le comunicazioni di vigilare affinché siano adeguatamente diffuse le notizie riguardanti i referendum e approfondite le tematiche che maggiormente sono state escluse in questi anni dal dibattito pubblico.   Individua nella nonviolenza lo strumento più efficace per affermare legalità e democrazia, per ottenere che il potere e i poteri rispettino le leggi alle quali dovrebbero essere sottoposti. Ringrazia dunque tutte le persone che - con Marco Pannella, Rita Bernardini, Irene Testa e decine di migliaia di cittadini, in particolare detenuti e loro parenti- hanno finora dato vita a un satyagraha con l'obiettivo di interrompere la flagranza criminale dello Stato, iniziativa cui va ascritta la maggiore consapevolezza nella classe dirigente circa l’intollerabilità della condizione delle nostre carceri, testimoniata dalle dichiarazioni del Ministro Cancellieri nonché dalla parziale modifica della legge ex Cirielli. Auspica che ciascun iscritto e militante radicale, così come della campagna referendaria, possa concepire, proporre e mettere in opera azioni nonviolente di non collaborazione e disobbedienza civile volte ed atte all'affermazione della legalità. Chiede agli organi dirigenti di esplorare la possibilità di interrompere l'attentato in corso contro i diritti civili e politici dei cittadini anche attraverso forme di disobbedienza telematica, verificando la disponibilità di "hacker" e di persone in grado di entrare nei sistemi informatici dello Stato e delle sue articolazioni per raccogliere e/o pubblicare informazioni.   Il Comitato ringrazia gli 807 iscritti e i 269 sostenitori che, con il loro contributo, hanno consentito al Movimento di operare fino ad oggi. Perché il Movimento possa assicurare e rilanciare il suo impegno nella campagna referendaria, è necessario un impegno straordinario dei dirigenti, dei militanti, degli iscritti tutti, perché sia raggiunto nelle prossime settimane l’obiettivo minimo, e non conclusivo, di ulteriori cinquantamila euro di autofinanziamento, in modo da poter predisporre l’invio dei moduli referendari ai Comuni che ancora ne sono sprovvisti; la stampa e la distribuzione ai militanti referendari di materiale utile alla raccolta firme; la realizzazione e pubblicizzazione dei punti di raccolta; le collaborazioni necessarie al coordinamento della campagna.   Il Comitato nazionale si appella a tutti coloro che, come soggetti politici organizzati o a titolo individuale, hanno manifestato la loro adesione e il loro sostegno ai quesiti referendari, affinché si dia vita dal 18 al 21 luglio ai primi Referendum Days, giornate straordinarie di mobilitazione con centinaia di postazione per consentire ai cittadini di firmare le 12 proposte referendarie.   Il Comitato ringrazia, infine, l’avv. Filomena Gallo per aver permesso la presentazione, a nome di Radicali italiani, del Partito radicale e di Nessuno tocchi caino, di un intervento amicus curiae nei procedimenti aperti contro lo Stato italiano presso la Corte europea dei diritti dell’uomo a causa della violazione della Convenzione per atti di tortura nei confronti del detenuto Saba e dei fatti accaduti alla scuola Diaz in occasione del G8 di Genova.  

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Comitato Nazionale di Radicali Italiani. La mozione generale approvata

Dom, 07/07/2013 - 16:02

 Il Comitato Nazionale di Radicali italiani, riunitosi a Roma dal 5 al 7 luglio 2013, udite le relazioni del segretario e del tesoriere, le approva.

  Il Comitato, di fronte allo scandaloso primato dell’Italia per condanne da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo, a partire dalle condizioni della giustizia e dalla violazione dei diritti civili e politici dei cittadini, denuncia: -18.0pt;">-          la colpevole inerzia delle massime istituzioni politiche e giudiziarie rispetto al permanere del carattere criminale dello Stato italiano, avuto riguardo sia alla legalità internazionale che alla stessa Costituzione; -18.0pt;">-          l'opera attiva messa in atto per nascondere al popolo italiano, nonostante gli obblighi di legge e gli ordini delle Autorità, ogni conoscenza e dibattito sulle soluzioni per uscire dall'illegalità antidemocratica di Stato, a partire dalla proposta radicale di Amnistia per la Repubblica.   Il Comitato considera la nomina di Emma Bonino a Ministro degli esteri non solo come un riconoscimento alla storia del Partito radicale, all'urgenza delle sue lotte e ai meriti e capacita della militante radicale dei diritti umani, ma anche come occasione per rilanciare gli obiettivi transnazionali della vita del diritto per il diritto alla vita, a partire dal federalismo europeo del Manifesto di Ventotene, modello globale per la costruzione della pace nella giustizia e democrazia.   Il Comitato individua come impegno prioritario del Movimento la raccolta del numero minimo di sottoscrizioni per la presentazione dei 12 referendum per la radicale riforma della giustizia e delle libertà civili, delle politiche su immigrazione e droga, dei finanziamenti alla politica e alle religioni, proseguendo l’impegno sulla proposta di legge di iniziativa popolare dell’associazione Luca Coscioni sull’eutanasia legale;   invita a contribuire alla campagna referendaria tutti coloro che in questi anni hanno sostenuto la battaglia per l’amnistia guidata da Marco Pannella, considerando che 10 quesiti referendari su 12 vanno nella direzione di quella grande riforma della giustizia e della politica criminale che ha nell’amnistia il suo presupposto strutturale;   saluta la partecipazione ai propri lavori degli esponenti delle forze politiche che hanno annunciato il loro concreto sostegno ad alcuni dei 12 referendum – da Marco Furfaro, che ha parlato di un impegno di 100 mila firme di Sinistra ecologia e libertà su cinque referendum, a Rosa Rinaldi che ha comunicato la mobilitazione di Rifondazione comunista su cinque quesiti a Marco Pacciotti, portatore dell’adesione del Forum immigrazione del Partito democratico ai due quesiti in materia, sino a Valerio Spigarelli, presidente dell’Unione camere penali e Giorgio Raspa dell’Unione buddista italiana, ricordando l’adesione sin da subito del Partito socialista italiano come ricordato dal messaggio del segretario Riccardo Nencini;   apprezza e sottolinea l’importanza delle dichiarazioni a sostegno dei referendum, in particolare quelli per la giustizia giusta, di autorevoli esponenti del Popolo della libertà, da Angelino Alfano  a Francesco Nitto Palma a Renato Brunetta, auspicando che la partecipazione alla raccolta firme già avviata dai singoli possa tramutarsi in una adesione piena di quell'area politica al progetto referendario;   prende atto della solitudine radicale, come già accaduto in occasione dei precedenti referendum del 1978, del 1993 e del 2000, nella campagna per l’abrogazione  del finanziamento pubblico dei partiti e si rivolge a chi ha sinora espresso analoghe posizioni, come il Movimento 5 stelle o Matteo Renzi, affinché divengano anch’essi protagonisti della lotta referendaria.   Il Comitato considera determinante per l'esito della campagna referendaria l'ottenimento di condizioni minime di praticabilità del campo democratico, a partire dall'informazione da fornire ai Consiglieri e ai dipendenti di Comuni e Provincie, ai cancellieri dei Tribunali, ai segretari delle Procure della Repubblica, ai giudici di pace e ai notai, della possibilità di autenticare le sottoscrizioni dei cittadini.   Preso atto di come le Istituzioni non garantiscano un adeguato servizio pubblico di autenticazione delle firme dei cittadini, impedendo o limitando in molte città la raccolta delle 500 mila firme necessarie per i referendum, il Comitato rivolge al Ministro degli Interni Alfano, nonché al Ministro di giustizia per gli aspetti di sua competenza, la richiesta di: ·  di fornire indicazioni precise a Comuni, Province, Tribunali, giudice di pace e notai circa la necessità di garantire un adeguato servizio di autenticazione delle sottoscrizioni, anche in luoghi pubblici; ·  di  avvisare tutti i funzionari competenti e gli amministratori locali della possibilità di offrire il servizio di autenticazione e di sensibilizzarli, nelle forme ritenute più efficaci, affinché si rendano prontamente disponibili ad eseguire, ove richiesto anche all’esterno delle proprie sedi di lavoro, le autenticazioni delle sottoscrizioni dei cittadini; ·  di formare un Albo degli autenticatori a cui i promotori di iniziative popolari possano attingere, così da permettere l’espletamento dell’onere della sottoscrizione; ·  di sollecitare i Comuni ad informare la cittadinanza delle iniziative popolari e referendarie in corso e dare risalto agli uffici dove i cittadini possono firmare, ad esempio creando una pagina dedicata e un link ad essa sulle homepage dei propri siti istituzionali.   Chiede altresì -ai responsabili della Concessionaria di Servizio pubblico radiotelevisivo di dare conoscenza, anche mediante i telegiornali, ai potenziali autenticatori di questa loro facoltà e agli italiani della possibilità di sottoscrivere presso le segreterie comunali; - alla Commissione parlamentare di vigilanza Rai e all'Autorità garante per le comunicazioni di vigilare affinché siano adeguatamente diffuse le notizie riguardanti i referendum e approfondite le tematiche che maggiormente sono state escluse in questi anni dal dibattito pubblico.   Individua nella nonviolenza lo strumento più efficace per affermare legalità e democrazia, per ottenere che il potere e i poteri rispettino le leggi alle quali dovrebbero essere sottoposti. Ringrazia dunque tutte le persone che - con Marco Pannella, Rita Bernardini, Irene Testa e decine di migliaia di cittadini, in particolare detenuti e loro parenti- hanno finora dato vita a un satyagraha con l'obiettivo di interrompere la flagranza criminale dello Stato, iniziativa cui va ascritta la maggiore consapevolezza nella classe dirigente circa l’intollerabilità della condizione delle nostre carceri, testimoniata dalle dichiarazioni del Ministro Cancellieri nonché dalla parziale modifica della legge ex Cirielli. Auspica che ciascun iscritto e militante radicale, così come della campagna referendaria, possa concepire, proporre e mettere in opera azioni nonviolente di non collaborazione e disobbedienza civile volte ed atte all'affermazione della legalità. Chiede agli organi dirigenti di esplorare la possibilità di interrompere l'attentato in corso contro i diritti civili e politici dei cittadini anche attraverso forme di disobbedienza telematica, verificando la disponibilità di "hacker" e di persone in grado di entrare nei sistemi informatici dello Stato e delle sue articolazioni per raccogliere e/o pubblicare informazioni.   Il Comitato ringrazia gli 807 iscritti e i 269 sostenitori che, con il loro contributo, hanno consentito al Movimento di operare fino ad oggi. Perché il Movimento possa assicurare e rilanciare il suo impegno nella campagna referendaria, è necessario un impegno straordinario dei dirigenti, dei militanti, degli iscritti tutti, perché sia raggiunto nelle prossime settimane l’obiettivo minimo, e non conclusivo, di ulteriori cinquantamila euro di autofinanziamento, in modo da poter predisporre l’invio dei moduli referendari ai Comuni che ancora ne sono sprovvisti; la stampa e la distribuzione ai militanti referendari di materiale utile alla raccolta firme; la realizzazione e pubblicizzazione dei punti di raccolta; le collaborazioni necessarie al coordinamento della campagna.   Il Comitato nazionale si appella a tutti coloro che, come soggetti politici organizzati o a titolo individuale, hanno manifestato la loro adesione e il loro sostegno ai quesiti referendari, affinché si dia vita dal 18 al 21 luglio ai primi Referendum Days, giornate straordinarie di mobilitazione con centinaia di postazione per consentire ai cittadini di firmare le 12 proposte referendarie.   Il Comitato ringrazia, infine, l’avv. Filomena Gallo per aver permesso la presentazione, a nome di Radicali italiani, del Partito radicale e di Nessuno tocchi caino, di un intervento amicus curiae nei procedimenti aperti contro lo Stato italiano presso la Corte europea dei diritti dell’uomo a causa della violazione della Convenzione per atti di tortura nei confronti del detenuto Saba e dei fatti accaduti alla scuola Diaz in occasione del G8 di Genova.  

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Referendum, Bolognetti: Chiediamo ai firmatari dell’appello “Il nostro impegno per i referendum radicali per la Giustizia Giusta, La Libertà, La Democrazia”di far sapere dove e quando firmeranno.

Sab, 07/06/2013 - 08:52
06/07/13

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani Caro Vito, a te che hai sottoscritto l'appello "il nostro impegno per i referendum radicali per la Giustizia Giusta, La Libertà, La Democrazia", chiedo di far sapere dove e quando firmerai tutti(come mi auguro) o una parte dei 12 quesiti. Analogo appello rivolgo a Rocco Vita, Nicola Benedetto, Salvatore Margiotta, al Sindaco di Tito Pasquale Scavone e al Sindaco di San Chirico Raparo Claudio Borneo. Possiamo garantire una stagione di riforme urgenti e non più rinviabili. C’è da garantire il diritto dei cittadini a poter utilizzare la scheda referendaria. Occorre far sapere dell’esistenza dei quesiti e che è possibile firmare presso le segreterie comunali e gli uffici elettorali di tutti i 131 comuni lucani. Occorre che migliaia di sindaci, consiglieri, assessori si attivino per garantire l’esercizio di un diritto sancito dalla Costituzione.

Approfondimenti

Il nostro impegno per i referendum radicali per la Giustizia Giusta, la Libertà, la Democrazia 

 

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Referendum: Pizzarotti scrive ai Radicali “facilitare la raccolta e l’autenticazione delle firme è un dovere istituzionale”

Ven, 07/05/2013 - 19:33
05/07/13

“Ritengo un dovere istituzionale facilitare nel miglior modo possibile ogni tipo di iniziativa atta all’autenticazione ed alla raccolta di firme referendarie: giusto svecchiare la burocrazia, e dare anche ai dipendenti comunali, e non solo ai consiglieri, la possibilità di autenticare le firme. L'obiettivo futuro e comune deve essere quello di estendere il messaggio a tutti gli altri Municipi, non solo a quello di Milano e di Parma: la legge di cui parliamo è infatti già vigente, basta semplicemente applicarla. Basta il buon senso e l'opportunità.“

  Così il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, nel messaggio di saluto che ha inviato al Comitato nazionale di Radicali italiani iniziato oggi a Roma sino a domenica 7 luglio. Questa mattina il Segretario di Radicali italiani, Mario Staderini, aveva scritto ai Ministri Alfano e Cancellieri denunciando le difficoltà nella raccolta firme causata dalla mancanza di disponibilità di autenticatori soprattutto fuori dagli uffici comunali e nei fine settimana.   Una prima risposta, quindi, è venuta intanto dal sindaco di Parma, che nel suo messaggio al Comitato ha voluto spiegare la sua posizione politica sui referendum. “Ho seguito con interesse e per molto tempo, e tuttora lo faccio, l'impegno dei Radicali per storiche battaglie, come la difesa dei diritti e della persona, della democrazia e della laicità dello Stato, ma anche per la promozione del referendum come sviluppo e progresso della democrazia diretta. Queste battaglie servono all'Italia più che mai: negli ultimi vent'anni il referendum è stato messo in secondo piano dalle forze partitiche, o all'occorrenza utilizzato quando faceva comodo, come mezzo "contro qualcuno" e non "per il raggiungimento di qualcosa". Ecco, ho un'idea diversa e quasi sacrale del referendum, sicuramente lontana anni luce dall'opportunismo e dalla strategia politica”.    
segue lettera
Il saluto del Sindaco del Comune di Parma al Comitato di Radicali Italiani:       Vi porto un cordiale, non rituale, saluto del Comune di Parma al vostro Comitato che, anche se non di persona, mi dà l'opportunità di esprimere le mie posizioni politiche: ho seguito con interesse e per molto tempo, e tuttora lo faccio, l'impegno dei Radicali per storiche battaglie, come la difesa dei diritti e della persona, della democrazia e della laicità dello Stato, ma anche per la promozione del referendum come sviluppo e progresso della democrazia diretta. Queste battaglie servono all'Italia più che mai: negli ultimi vent'anni il referendum è stato messo in secondo piano dalle forze partitiche, o all'occorrenza utilizzato quando faceva comodo, come mezzo "contro qualcuno" e non "per il raggiungimento di qualcosa". Ecco, ho un'idea diversa e quasi sacrale del referendum, sicuramente lontana anni luce dall'opportunismo e dalla strategia politica.   Come Movimento 5 Stelle abbiamo sempre sostenuto l'azione propulsiva dal basso, in grado di generare un moto cittadino indirizzato verso un più costante impegno politico. Dunque ogni idea che miri a questo proposito, è sempre una buona idea. Ritengo un dovere istituzionale facilitare nel miglior modo possibile ogni tipo di iniziativa atta allautenticazione ed alla raccolta di firme referendarie: giusto svecchiare la burocrazia, e dare anche ai dipendenti comunali, e non solo ai consiglieri, la possibilità di autenticare le firme. Fa piacere poter condividere questa opinione con voi. L'obiettivo futuro e comune deve essere quello di estendere il messaggio a tutti gli altri Municipi, non solo a quello di Milano e di Parma: la legge di cui parliamo è infatti già vigente, basta semplicemente applicarla. Basta il buon senso e l'opportunità.                                                                                                                                                                                                                                                                      Federico Pizzarotti

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Bernardini e Bolognetti: Ringraziamo a nome del Comitato promotore il Sindaco di Potenza e lo invitiamo a raggiungerci al tavolo referendario.

Ven, 07/05/2013 - 12:44
05/07/13

 

Rita Bernardini(Comitato Promotore Referendum Radicali), Maurizio Bolognetti(Segretario di Radicali Lucani) A nome del Comitato promotore Referendum, ringraziamo il Sindaco di Potenza Vito Santarsiero per aver voluto ascoltare le osservazioni che abbiamo ritenuto di dover sottoporre alla sua attenzione. In attesa che dagli uffici preposti arrivi una risposta definitiva, che accolga i contenuti dell’art. 3 comma 67 della legge n.549 del dicembre 1995, invitiamo il Primo cittadino di Potenza a raggiungerci al tavolo referendario e a sottoscrivere i 12 quesiti sulla Giustizia Giusta, la Legalità, la Democrazia e per nuovi diritti umani che stiamo promuovendo.   La risposta del Sindaco di Potenza alla lettera del Comitato Promotore del 27 giugno
Potenza(5 luglio) - In merito alla nota di seguito riportata, anche sulla scorta delle leggi in essa citate, si prega le SS.LL. di valutare la questione e di trovare con la massima urgenza la soluzione a quanto richiesto, comunicandolo a Maurizio Bolognetti e Rita Bernardini del Partito Radicale, che leggono la presente per conoscenza, al fine di agevolare il più possibile l’esercizio di un diritto sancito dalla Costituzione quale è la sottoscrizione di una istanza referendaria. Cordialità. Il Sindaco Vito Santarsiero

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Petrolio, ieri le parole di De Filippo su facebook, in una conversazione con Bolognetti

Ven, 07/05/2013 - 11:40
05/07/13

 

Da Nuova del Sud, 5 luglio 2013 Potenza – In una conversazione con il segretario di Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, ieri il governatore De Filippo ha lanciato una frase sibillina: “Prevedo – ha scritto – che fra qualche mese molte mobilitazioni di territorio o su materie ambientali si attenueranno e si procederà sorprendentemente su direzioni che oggi appaiono impossibili…la storia continuerà con protagonisti nuovi e vecchi a parti alternate. Cari saluti e viva la linearità che prima o poi vince!!!”. Approfondimenti – Conoscere per deliberare I dati sulle attività estrattive in Basilicata, dove si estrae quasi l’80% del greggio italiano. Sito Unmig

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Referendum - Domani conferenza stampa a Potenza

Ven, 07/05/2013 - 11:24
05/07/13

 

Per la Giustizia Giusta, la Legalità, la Democrazia, per nuovi Diritti Civili 12 Referendum Radicali Conferenza stampa del Comitato promotore Referendum Potenza Sabato, 6 luglio Ore 16.30 Conferenza stampa in Piazza Mario Pagano(Altezza Benetton) Interviene Maurizio Bolognetti - Segretario di Radicali Lucani a seguire tavolo "abusivo" di raccolta firme con il Consigliere comunale Nicola Becce(PDL) Approfondimenti Gazzetta del Mezzogiorno, 4 luglio 2013 Nuova del Sud, 5 luglio 2013

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Referendum: Staderini (Radicali Italiani) scrive ad Alfano e Cancellieri, raccolta firme a rischio perché lo Stato non garantisce il servizio di autenticazione

Ven, 07/05/2013 - 09:38
05/07/13

 

text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">“Le Istituzioni non garantiscono un adeguato servizio pubblico di autenticazione delle firme dei cittadini, impedendo o limitando in molte città la raccolta delle 500 mila firme necessarie per i referendum”. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">Inizia così la lettera che questa mattina il segretario di Radicali italiani, Mario Staderini, ha scritto al Ministro dell’interno Alfano e al Ministro della Giustizia Cancellieri chiedendo un loro intervento urgente. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">Si può firmare negli uffici comunali, aperti solo dal lunedì al venerdì e con orari limitati, ma non lo sa nessuno, scrive Staderini, “mentre i cittadini che volessero raccogliere le firme nelle piazze italiane e nei fine settimana non hanno alcuna possibilità di reperire con certezza gli autenticatori richiesti dalla legge”. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">Per questo motivo il segretario di Radicali italiani chiede ai due ministri di provvedere affinché Comuni, Province, Tribunali, Procure, giudice di pace e notai “prendano misure organizzative che garantiscano un adeguato servizio di autenticazione anche in luoghi pubblici, informando le centinaia di migliaia di funzionari e di amministratori locali dell’importante ruolo loro riconosciuto dall’ordinamento”. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">Tra le richieste di Staderini anche la formazione di un Albo degli autenticatori e l’informazione ai cittadini, attraverso i siti istituzionali dei Comuni e i telegiornali della Rai, della possibilità di firmare presso le segreterie comunali. text-align:justify;text-indent:14.2pt">  text-align:justify;text-indent:14.2pt">  text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">SEGUE TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA text-align:justify;text-indent:14.2pt">  Al Ministro dell’Interno Al Ministro della Giustizia pc Al Presidente della Repubblica pc Ai Presidenti dell’Anci e dell’UPI Roma, 5 luglio 2013   Signor Ministro dell’Interno Signor Ministro della giustizia text-align:justify">  text-align:justify">come saprete, da alcune settimane è in corso la raccolta delle sottoscrizioni dei cittadini rispetto a dodici Referendum abrogativi nazionali. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">A riguardo, sono a rappresentarvi una situazione di assoluta gravità rispetto all’onere di autenticazione delle firme dei cittadini che la legge pone in capo ai promotori dei referendum. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">Ad oggi, infatti, le Istituzioni non garantiscono un adeguato servizio pubblico di autenticazione e ciò rende la raccolta delle 500 mila firme proibitiva per i promotori che non dispongano di una propria rete di consiglieri comunali e provinciali diffusi in tutto il Paese. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">L’unico servizio assicurato dallo Stato – ma non pubblicizzato in alcuna forma, tantomeno dalla Concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo- è quello di rendere possibile l’autenticazione delle firme all’interno degli uffici comunali, in orari molto limitati e ad esclusione del sabato e della domenica. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">Come noto, la raccolta firme è invece efficace solo se i banchetti sono posti nelle principali piazze delle nostre città e in particolare nel fine settimana. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">Né i Comuni né le Provincie organizzano però un servizio di autenticazione all’esterno degli uffici, solo a volte consentendolo ai funzionari che ne facciano richiesta e comunque mai informando o incentivando lo svolgimento di tale funzione, al punto che centinaia di migliaia di potenziali autenticatori neanche sono a conoscenza del ruolo loro riconosciuto dall’ordinamento. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">Per quanto mi risulta, inoltre, non esiste presso gli altri Uffici pubblici cui appartengono gli ulteriori soggetti individuati dalla legge come autenticatori ( ovvero i notai, i giudici di pace, i cancellieri e i collaboratori delle cancellerie delle Corti di appello, dei Tribunali, i segretari delle Procure della Repubblica) alcuna misura organizzativa per fornire un vero e proprio servizio di autenticazione, non rimesso alla semplice buona volontà di singoli funzionari abilitati dalla legge. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">Tale situazione in molte città limita o impedisce la raccolta delle firme. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">I cittadini e le forze sociali che volessero organizzarsi per raccogliere le firme sui referendum non hanno così alcuna possibilità di reperire con certezza autenticatori disponibili alla raccolta delle firme nelle piazze italiane e nei fine settimana, in particolare se non rappresentano un partito che disponga di una vasta rete di consiglieri comunali e provinciali. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">In pratica, lo Stato italiano pone un onere per la presentazione dei referendum ma non fornisce gli strumenti affinché questo onere possa essere adempiuto. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">La possibilità dei cittadini di partecipare alla raccolta delle firme necessarie alla richiesta di referendum è inoltre ostacolata dalla mancanza di trasparenza che affligge tutte le fasi della procedura. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">In particolare, insufficienti sono le informazioni fornite ai soggetti che rivestono la qualifica di autenticatori in merito alle facoltà che la legge riconosce loro, e sono spesso i promotori del referendum a dover faticosamente individuare gli autenticatori e ad informarli della loro qualifica.     Non essendo dubitabile la natura amministrativa dell’attività di autenticazione, questa deve essere improntata al rispetto del principio di trasparenza imposto dall’art. 1 l. n. 241/1990, oltre che da un ormai consolidato orientamento normativo che mira a rendere quanto più possibile trasparente l’attività delle pubbliche amministrazioni (si vedano, per citare solo le disposizioni più recenti, il D.P.R. n. 62/2013 e il D.lgs n. 33/2013). text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">Peraltro, a seguito degli ultimi interventi legislativi, la platea degli amministratori locali potenziali autenticatori si è di gran lunga ridotta: nei Comuni, infatti, la legge ha ridotto il numero di consiglieri e assessori, mentre nelle Province i cui consigli non sono stati rinnovati sono venute meno entrambe le figure. text-align:justify;text-indent:14.2pt"> line-height:115%;Times New Roman";">In definitiva, la complessità del procedimento di autenticazione, la carenza di servizi di autenticazione, la difficoltà nel reperire autenticatori e la mancanza di trasparenza frustrano di fatto l’alto valore di democrazia diretta insito nello strumento referendario, più volte affermato dall’Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione.   text-align:justify">È questa la realtà italiana che sottopongo alla Vostra attenzione e rispetto alla quale Vi chiedo di provvedere con la massima urgenza - con riferimento alle competenze di ciascun Ministero- al fine di rimuovere gli ostacoli all’esercizio dei diritti civili dei cittadini text-align:justify">In particolare si chiede di: margin-left:36.0pt;text-align:justify;text-indent:-18.0pt">·         di fornire indicazioni precise a Comuni, Province, Tribunali, giudice di pace e notai circa la necessità di garantire un adeguato servizio di autenticazione delle sottoscrizioni, anche in luoghi pubblici; margin-left:36.0pt;text-align:justify;text-indent:-18.0pt">·         di  avvisare con una Vostra comunicazione tutti i funzionari competenti e gli amministratori locali della possibilità di offrire il servizio di autenticazione e di sensibilizzarli, nelle forme ritenute più efficaci, affinché si rendano prontamente disponibili ad eseguire, ove richiesto anche all’esterno delle proprie sedi di lavoro, le autenticazioni delle sottoscrizioni dei cittadini, secondo la normativa vigente e la prassi amministrativa sopra ricordata, ispirati dai principi di trasparenza, pubblicità e buon andamento dell’amministrazione; margin-left:36.0pt;text-align:justify;text-indent:-18.0pt">·         di formare unAlbo degli autenticatori a cui i promotori di iniziative popolari possano attingere, così da permettere l’espletamento dell’onere della sottoscrizione; margin-left:36.0pt;text-align:justify;text-indent:-18.0pt">·         di sollecitare i Comuni ad informare la cittadinanza delle iniziative popolari e referendarie in corso e dare risalto agli uffici dove i cittadini possono firmare, ad esempio creando una pagina dedicata e un link ad essa sulle homepage dei propri siti istituzionali; margin-left:36.0pt;text-align:justify;text-indent:-18.0pt">·         di sollecitare la RAI a trasmettere informazioni anche all’interno dei telegiornali per dare conoscenza ai potenziali autenticatori di questa loro facoltà e agli italiani della possibilità di sottoscrivere presso le segreterie comunali. margin-left:36.0pt;text-align:justify">  Rimango in attesa di un Vostro cortese urgente riscontro Con osservanza                                              Mario Staderini Segretario di Radicali italiani  

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Carceri: la sceneggiata ora passa al Senato. Non ci siamo risparmiati nemmeno La Russa “maestro di Costituzione”.

Gio, 07/04/2013 - 15:33
04/07/13

Dichiarazione di Rita Bernardini, già deputata radicale

E’ una ridicola sceneggiata quella che è stata messa in atto da Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 Stelle contro il disegno di legge sulle pene alternative licenziato oggi dalla Camera. Soprattutto perché il provvedimento non è in alcun modo adeguato a risolvere il problema per il quale lo Stato italiano si presenta al cospetto dell’Europa come uno Stato canaglia perché sottopone in modo strutturale le persone private della libertà a trattamenti inumani e degradanti. A dirlo ormai non sono più solo Marco Pannella e i radicali, ma la stessa ministra Cancellieri, secondo la quale l’amnistia (quella vera, quella prevista dall’art. 75 della Costituzione) è “imperativo categorico morale” di fronte alla situazione fuorilegge che le hanno lasciato governi e parlamenti passati. Ascoltare Ignazio La Russa che grida all’incostituzionalità definendo il provvedimento un’amnistia e minacciando di promuovere un referendum abrogativo  e di ricorrere alla Corte Costituzionale, dà la misura della messinscena apparecchiata dalle sopracitate “opposizioni” parlamentari. Del resto, non potevo minimamente sospettare che il “camerata” Ignazio Benito La Russa avesse così o cuore la Costituzione italiana della quale però sembra ancora ignorare alcuni articoli e commi fondamentali, come il comma 4 dell’articolo 13 per il quale è punita ogni violenza fisica e morale nei confronti delle persone sottoposte a restrizioni della libertà e il comma 2 dell’art. 27 secondo il quale “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Quanto alla sbandierata “sicurezza”, oltre al fatto che tutte le statistiche indicano con certezza il crollo della recidiva per i detenuti che accedono alle misure e alle pene alternative rispetto a coloro che scontano tutta le pena in carcere, mi piacerebbe porre una domanda a La Russa. Si sente più sicuro se i 10.263 (*) detenuti che devono scontare come pena residua meno di 12 mesi continuino ad essere torturati nelle patrie galere o se invece escano ai domiciliari o magari per svolgere un lavoro di pubblica utilità, risarcendo così almeno in parte la collettività? (*) dati Ministero Giustizia al 30 giugno 2013.  

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Narcosale e altro/Torino: questi referendum non s'hanno da fare, alla faccia della trasparenza e della partecipazione dei cittadini

Mer, 07/03/2013 - 18:23
03/07/13

Il presidente del Consiglio Comunale di Torino, Giovanni Maria Ferraris, ha comunicato formalmente al consigliere comunale Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani) che sei proposte di deliberazione – presentate da Viale – relative all'indizione dei referendum comunali consultivi su “Città Metropolitana”, “Regolamentazione della prostituzione”, “Consumo di suolo”, “Riduzione del danno in materia di droghe”, “Ruota panoramica” e “Ascensore panoramico Torre Littoria” sono “inammissibili in quanto proposti per materie non di competenza del Consiglio Comunale”. E' sopravvissuta alla falce di Ferraris solo la proposta sul “Road Pricing” (pedaggio sui veicoli in entrata in città).

Silvio Viale e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani):

Non disturbate il manovratore. L'avevamo già capito durante l'audizione dei promotori dei referendum in commissione; i consiglieri vedono con insofferenza l'istituto referendario; per loro e' un'indebita intrusione nelle loro "esclusive" competenze. Perchè mai chiedere un parere dei cittadini? Potrebbero, per esempio, esprimersi per la regolamentazione della prostituzione o per la creazione di una vera città metropolitana; magari anche per le narcosale, per cominciare a sperimentare in Italia quello che è già parte integrante delle politiche sulle tossicodipendenze in 39 città europee.
Sulle narcosale, in particolare, si conferma l'atteggiamento da Ponzio Pilato già proprio del Consiglio Comunale dell'era Chiamparino, che nel gennaio 2008 bocciò la mozione “Grimaldi e altri” per l'istituzione di narcosale con il giochetto del falso rilancio. Chiamparino e compagni (compresa l'allora ministro Livia Turco) sostennero che bisognava andare ben oltre le narcosale, ci voleva la somministrazione controllata di eroina: naturalmente non fecero né le prime né la seconda.
Vogliamo ricordare alla Sala Rossa e alla "ignavia" del suo presidente che il referendum “Riduzione del danno in materia di droghe” concerneva anche l’attivazione dell'Agenzia comunale sulle tossicodipendenze, istituita con una deliberazione del Consiglio Comunale di Torino del 18 marzo 1996, mai revocata. L’Agenzia ha fatto la fine dell'araba fenice: che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa! Su questo punto, attendiamo risposte meno telegrafiche e più argomentare, perché, caro presidente Ferraris, è difficile sostenere che l'Agenzia comunale sulle tossicodipendenze “non è di competenza del Consiglio Comunale” … visto che è stata creata proprio dal Consiglio Comunale.

Torino, 3 luglio 2013

http://www.associazioneaglietta.it/cosa-facciamo/torinosimuove/
http://old.associazioneaglietta.it/narcosala.html

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Referendum – Pannella: Berlusconi ha quantomeno anche persino l’obbligo morale di andare a firmare

Mer, 07/03/2013 - 16:40
03/07/13

 

Marco Pannella, intervenendo a Radio radicale, ha tra l’altro affermato:   “Quando dei politici importanti andranno a firmare i telegiornali lo dovranno dire. Il problema è semplicemente questo. (…) Sui referendum non è che ci devono essere i dibattiti, ci devono essere le notizie e le notizie sono di coloro che lottano, che vanno (… o NON vanno!)a firmare, almeno si scomodano per andare a firmare,  con l’addetto stampa magari. E’ un dovere. Tra l’altro, Silvio - qualcuno te lo dica - quantomeno hai anche persino l’obbligo morale rispetto a te stesso di risparmiare quella cretinata, imbecille, stupida, irresponsabile che hai fatto tredici anni fa quando, nel 2000, essendoci questi referendum sulla giustizia, sul caso Tortora e via dicendo, facesti mancare tu il quorum, di cui stai pagando il fio, dicendo di andare al mare che appena saresti andato al Governo avresti fatto tu le riforme. Lo devi. Che cosa stai a fare, non ci sei ancora andato?!”  

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Bolognetti: Sabato il tavolo referendario “abusivo” in un Paese in cui è stato reso abusivo l’esercizio stesso dei diritti sanciti dalla Carta costituzionale.

Mer, 07/03/2013 - 15:40
03/07/13

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani   Potremmo dirci stupiti della decisione del Comune di Potenza di ribadire che anche per iniziative politico-referendarie sia dovuto il versamento della tassa di occupazione suolo. Potremmo, ma in realtà non lo siamo. Stupisce, invece e non poco, il fatto che il Sindaco Vito Santarsiero non abbia voluto rispondere alla missiva indirizzatagli da Rita Bernardini a nome del Comitato promotore referendum. Dopo aver letto la risposta dell’ufficio legale del Comune, ribadisco che a Potenza vige una sorta di “pizzo” sulla democrazia. Fatti due calcoli, se volessimo aprire dei tavoli per i 90 giorni di durata della campagna referendaria dovremmo versare nelle esangui casse del Municipio del capoluogo di regione una cifra vicina ai mille euro per ogni postazione. Davvero un bel modo di favorire l’esercizio di un diritto sancito dalla Costituzione. La gentilissima dott.ssa Bellino, dopo averci parlato qualche giorno fa di “zone” e di una città che sembra essere diventata una sorta di lager, ieri mi ha detto: “Lei pone una questione di principio”. In effetti è così, pongo proprio una questione di principio e chiedo che a Potenza si applichi quanto previsto dall’art. 3 comma 67 della legge n.549 del 28 dicembre 1995, che recita: “sono esonerati dall’obbligo al pagamento della tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche coloro i quali promuovono manifestazioni od iniziative a carattere politico purché l’area occupata non ecceda i 10 metri quadrati”. Legge, che a mia memoria è stata sempre applicata anche a Potenza, da quegli stessi uffici di una città governata da un sindaco al quale per il momento abbiamo impedito di vendere gli uffici giudiziari. Ecco, non vorremmo che il sindaco avesse deciso di rifarsi dei mancati introiti derivanti dalla vendita del Tribunale gabellando i tavoli referendari. Adesso possiamo confermarlo: il tavolo che proveremo ad aprire sabato pomeriggio in Piazza Mario Pagano, a partire dalle ore 17.00, sarà un tavolo “abusivo”. Abusivo perché non intendiamo assecondare la richiesta del Comune e quindi non verseremo la tassa di occupazione suolo. Abusivo, in un Paese in cui è stato reso abusivo l’esercizio stesso dei diritti sanciti dalla Carta costituzionale. Abusivo, in un Paese in cui non vige lo Stato di Diritto e dove le stesse elezioni nulla hanno di democratico. Perché sia chiaro, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, “senza democrazia non ci sono elezioni, ma solo violente finzioni contro i diritti civili e umani”. E senza democrazia, e lo sappiamo bene noi che siamo stati “fantasmi” e abbiamo dato corpo con Marco Pannella alla sete di verità, non può esserci nemmeno Referendum.  Abusivo, in un Paese in cui l’attentato ai diritti civili e politici dei cittadini è una costante, quasi qualcosa di istituzionalizzato. Abusivo, in uno Stato canaglia pluricondannato dalla Corte di Giustizia europea per la pessima amministrazione della Giustizia e per carceri assurte a luogo di tortura per l’intera comunità penitenziaria. Abusivo, in un Paese che è incapace di rispettare la sua propria legalità e che è pluricondannato, per esempio, per il mancato rispetto di Direttive comunitarie in materia di ambiente. Abusivo, in un Paese in cui ogni volta ottenere che i cittadini siano informati di una campagna referendaria in atto diventa una impresa. Abusivi, noi, in un Paese in cui le ingiunzioni rivolte al servizio pubblico radiotelevisivo finalizzate a garantire il dibattito, la conoscenza vera sulla proposta radicale di una Amnistia per la Repubblica, diventano carta straccia. Abusivo, in un paese dove per citare un nostro documento reso noto(quindi clandestino) il quasi settantennio partitocratico ha prodotto “strage di leggi, di diritto, di principi costituzionali, di norme e di regole che avrebbero dovuto governare la convivenza civile della democrazia italiana”.   A noi altri, che da sempre “occupiamo” solo le piazze e i marciapiedi di questo Paese, questi qui del quasi settantennio partitocratico, questi che occupano le istituzioni e che la “Costituzione più bella del mondo” se la sono mangiata un pezzettino per volta, questi che sono abituati a filtrare il moscerino e ad ingoiare il cammello dello Stato di diritto, chiedono il “pizzo” sulla democrazia.   Bene, e allora io dico al Sindaco di Potenza, l’ing. Vito Santarsiero, che il “pizzo” non lo paghiamo e che sabato a partire dalle ore 17.00 proveremo comunque ad aprire il tavolo referendario. Nel contempo, ed esprimendo anticipatamente il pieno rispetto per le loro funzioni, invito i Vigili Urbani e le forze dell’ordine a far rispettare le disposizioni del Comune di Potenza e del suo ottimo ufficio legale.   Noi ci saremo, il tavolo referendario in un modo o nell’altro ci sarà. A ciascuno il suo e rifletta il signor Sindaco sul significato vero e profondo della parola democrazia.   Noi ci saremo. Noi disobbediremo alla ingiunzione di pagamento.   Il nostro appello, va a tutti i veri democratici, se ce ne sono: raggiungeteci in piazza.

P.S.

Intanto a Melfi sulla Home page del Comune

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Immigrazione: Staderini a Maroni, altro che cinguettio, gracchia come un corvo

Mer, 07/03/2013 - 15:04
03/07/13

Stop a demagogia, immigrazione selvaggia colpa delle tue leggi

  Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani   Quello di Roberto Maroni di fronte alla morte di un ragazzo curdo nel Cara di Bari, più che un cinguettio è il gracchiare del corvo. L’immigrazione “selvaggia” di cui l’ex Ministro dell’interno chiede lo stop è semplicemente il prodotto della Bossi-Fini e del Pacchetto Maroni. Sono proprio quelle leggi criminogene imposte dalla Lega a rendere ingovernabile un fenomeno epocale e a spingere verso la “clandestinità” i migranti che in Italia comunque continuano a vivere e lavorare. Come i 24 egiziani portati ieri in Questura perché trovati a lavorare al Centro romano agroalimentare di Guidonia ma senza permesso di soggiorno. I due referendum che abrogano il reato di clandestinità e le norme che impediscono a 500 mila lavoratori migranti di versare allo Stato 3 miliardi di euro di contributi l’anno sono oggi l’unica occasione per dire stop alla demagogia e mettere il nostro Paese al passo con i mutamenti sociali, politici ed economici già avvenuti.

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Comitato di Radicali italiani 5-7 luglio

Mer, 07/03/2013 - 13:25
03/07/13

Il Comitato di Radicali italiani si riunirà a Roma, presso la sede di via Torre Argentina 76, da venerdì 5 a domenica 7 luglio. Tra gli argomenti all'ordine del giorno, la situazione economica del Movimento e la campagna referendaria in corso.

I lavori si apriranno alle ore 16.00 di venerdì con la relazione del segretario di Radicali italiani Mario Staderini e del tesoriere Michele De Lucia e si concluderanno nel pomeriggio di domenica.

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Immigrazione: Staderini, politica impari da Papa Francesco

Lun, 07/01/2013 - 19:39
01/07/13

Basta paure, sostenere referendum contro Bossi-Fini e reato clandestinità

    Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani La scelta di Lampedusa come primo viaggio di Papa Francesco dovrebbe fare aprire gli occhi alla politica italiana, divisa tra gli improbabili difensori  delle fallimentari politiche sull’immigrazione di matrice leghista e i timorosi di giocare in attacco una partita che ha rilevanza globale. Tra chi dovrebbe far tesoro dell’insegnamento del Papa c’è il senatore Gasparri che ancora oggi ha sostenuto che il reato di clandestinità serva a fermare “ chi altrimenti entrerebbe in Italia senza un lavoro, una dimora e finirebbe con il delinquere”.  Semmai è vero il contrario: il reato di clandestinità e le attuali norme discriminatorie non sono servite a impedire l’ingresso incontrollato e la presenza in Italia di 500 mila immigrati che lavorano ugualmente, solo che non possono farlo in maniera legale né versare allo Stato 3 miliardi di euro contributi all’anno. Mi auguro, invece, che la scelta del Papa dia coraggio a chi -nella politica come nei sindacati- in questi anni ha denunciato i danni della legge Bossi-Fini: c’è un solo strumento politico oggi a disposizione per chi voglia cambiare pagina, e sono i due referendum abrogativi la cui raccolta firme è in corso.  

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Il rischio cause denunciato da velina rossa "addomesticato" dall'autodichia

Lun, 07/01/2013 - 19:16
01/07/13

Irene Testa e Alessandro Gerardi, autori del libro edito da Rubettino "Parlamento zona franca", segnalano all'agenzia stampa di Pasquale Laurito l'esistenza dell'Autodichia, che impedisce ai dipendenti delle Camere i ricorsi al giudice esterno, per la difesa dei diritti e degli interessi legittimi, validi per tutti i cittadini italiani.

I due autori ricordano come per l'abolizione dell'Autodichia i deputati radicali nella scorsa legislatura presentarono una proposta di legge a prima firma di Rita Bernardini, mai esaminata ma così convincente da essere stata tra gli atti esaminati dalla Cassazione prima di inviare alla Consulta la questione di costituzionalità.

Irene Testa e Alessandro Gerardi raccolgono l'errore commesso oggi dalla Velina Rossa come un auspicio: per rendere veramente tutti i dipendenti delle Camere "liberi di ricorrere al Consiglio di Stato", occorrerebbe che la Corte costituzionale esaminasse la questione soltanto sulla scorta delle semplici ma pregnanti considerazioni della Cassazione. Forse la Velina Rossa è al corrente di sviluppi inediti in ordine alla volontà della Camera di costituirsi dinanzi alla Corte costituzionale per difendere l'Autodichia?

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Referendum – Servizio Tgr Basilicata. Bolognetti: Sabato il tavolo referendario – per ora “abusivo” - farà tappa a Potenza.

Lun, 07/01/2013 - 17:50
01/07/13

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani In queste ore occorre che i cittadini vengano informati sulla possibilità di poter sottoscrivere i quesiti referendari per la Giustizia Giusta, la Legalità, la Democrazia, i Diritti Umani, promossi dai Radicali. Occorre - e dovrebbe essere un preciso dovere del servizio pubblico farlo - che gli italiani sappiano quali sono i quesiti proposti e che è possibile sottoscriverli presso le segreterie comunali e gli uffici elettorali degli oltre 8000 comuni italiani. Occorre che migliaia di consiglieri comunali, assessori e sindaci vengano informati della possibilità, conferitagli dalla legge, di poter consentire l’esercizio di un diritto: il diritto dei cittadini di questo paese a potersi servire dello strumento referendario, così come previsto dall’art. 75 della Costituzione “più bella del mondo”, ridotta a carta straccia dal quasi settantennio partitocratico. Sabato 6 luglio, il tavolo referendario farà tappa a Potenza in Piazza Mario Pagano. Per ora trattasi di tavolo “abusivo”, stante la decisione dell’amministrazione comunale di chiedere il pagamento della tassa di occupazione suolo pubblico. Una tassa che a nostro avviso non è dovuta e che quindi non verseremo. Ci auguriamo che nelle prossime ore il sindaco Santarsiero rifletta sulla lettera che gli è stata inviata da Rita Bernardini a nome del Comitato promotore referendum. Tutto sommato saremo forse un po’ folli, certamente pazzi di libertà, ma a ben vedere persone “normali” che rivendicano un diritto. Il diritto a poter utilizzare la scheda referendaria, per esempio. Approfondimenti Servizio Tgr Basilicata, 1 luglio 2013 Gazzetta del Mezzogiorno, 30 Giugno 2013 Nuova del Sud, 30 Giugno 2013 Il Quotidiano della Basilicata, 30 giugno 2013

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Rai: Beltrandi, audizione Pannella in Ufficio di Presidenza Vigilanza Rai contraria a Regolamento

Lun, 07/01/2013 - 13:28
01/07/13   Dichiarazione di Marco Beltrandi, già parlamentare componente della Commissione di Vigilanza Rai   "Leggo con sorpresa che l'audizione in Commissione di Vigilanza Rai di Marco Pannella prevista per domani si svolgerebbe nell'Ufficio di Presidenza, anziché di fronte al plenum della Commissione. Sento l'urgenza di ricordare che le audizioni secondo il Regolamento interno in vigore della Commissione possono essere convocate solo al cospetto del plenum della Commissione: l'Ufficio di Presidenza non ha facoltà di audire nessuno.   Mi auguro quindi che al più presto si corregga le modalità della Convocazione, modalità inedite per un esponente politico che tra l'altro impedirebbero la conoscenza ai giornalisti e financo la verbalizzazione dell'audizione stessa, oltre a privare il plenum della possibilità di intervenire."

 

 

 

 

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Margherita Hack, Farina Coscioni: il suo esempio, la sua "parola" uno sprone e una guida. Sempre al nostro fianco per le lotte e le iniziative a favore della libertà di ricerca

Sab, 06/29/2013 - 16:13
29/06/13

Maria Antonietta Farina Coscioni, dirigente radicale e presidente onoraria dell'Associazione Luca Coscioni così ricorda Margherita Hack:

  "Cosa lega persone tra loro diverse per esperienze, formazione culturale, interessi come Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Renato Dulbecco, Jose' Saramago? L'elemento in comune, quello che li univa e unisce noi a loro, e' la consapevolezza dell'assurdità di porre vincoli e divieti alla liberta' di ricerca, il credere che la scienza e in definitiva la cultura esiga la liberta' di sperimentare - e magari anche di sbagliare - perche' e' solo con il pragmatico "tentare" che si possono raggiungere risultati positivi. Un impegno che si e' tradotto e incarnato nel sostegno e nell'adesione all'Associazione Luca Coscioni per la liberta' di ricerca. Margherita Hack e' sempre stata una sostenitrice delle lotte e delle iniziative che in questi anni abbiamo portato avanti; e ora che anche lei e' andata "altrove", ci piace immaginarla stella tra le tante stelle che ha amato e studiato; anche in suo nome proseguiremo quella lotta per quegli obiettivi per cui tanto si e' spesa. In questo giorno di malinconia, il suo esempio e la sua parola costituiscono per noi uno sprone e una guida. Grazie, Margherita, per il sostegno e l'aiuto generoso e disinteressato che in tutti questi anni ci hai dato".

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Referendum - LETTERA DI RITA BERNARDINI AL SINDACO DI POTENZA

Sab, 06/29/2013 - 15:50
29/06/13

 

Alla cortese attenzione del Sindaco di Potenza, Vito Santarsiero   e. p.c. Al Ministro degli Interni, On. Angelino Alfano   e alla Dott.ssa Adele Bellino (responsabile U.D. Affari Generali e Istituzionali – Servizio Elettorale)   Roma, 27 giugno 2013   OGGETTO: RACCOLTA FIRME PER I 12 REFERENDUM RADICALI   Egregio Signor Sindaco,   Le scrivo in merito al mancato accoglimento dal parte del Comune di Potenza del permesso di occupazione di suolo pubblico presentato dal Segretario di Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti in data 10 giugno u.s.. Nella lettera della dott.ssa Adele Bellino si rappresenta che la richiesta “non può essere accolta in esenzione al pagamento del relativo canone, in quanto ai sensi del vigente “Regolamento per la disciplina del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche “ tale agevolazione è applicabile esclusivamente per le occupazioni temporanee ( art. 26 comma 1 lettera b).” La prego, Signor Sindaco, di considerare due questioni riguardanti la legislazione nazionale vigente. La legge 25 maggio 1970, n. 352 riguardante le norme sui referendum previsti dalla Costituzione, prevede che le 500.000 firme autenticate e certificate necessarie per promuoverli, debbano essere raccolte entro tre mesi dalla data della prima vidimazione. Trattasi pertanto di circa 90 giorni che, evidentemente, richiedono tempi di raccolta prolungati e consecutivi, a rischio di compromettere il successo della raccolta. Del resto, ormai da decenni, innumerevoli circolari diramate dal Ministero degli Interni, hanno richiesto proprio ai comuni – l’istituzione più direttamente a contatto dei cittadini - di agevolare al massimo la possibilità di sottoscrivere le richieste referendarie proprio perché relative all’esercizio di un diritto costituzionale. L’altra legge che vorrei rammentare è la N. 549 del 28 dicembre 1995 che all’art. 3 comma 67 recita: "Sono esonerati dall'obbligo al pagamento della tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche coloro i quali promuovono manifestazioni od iniziative a carattere politico, purché l'area occupata non ecceda i 10 metri quadrati.". Anche in questo caso ritroviamo la ragionevolezza di una norma che, per un piccolo spazio comunale occupato (10mq), consente al cittadino di esercitare i propri diritti politici senza doversi sobbarcare costi che invece si giustificano quando le aree sono prenotate e usate a fini commerciali. Mi consenta, infine, un piccolo ricordo personale (è una vita che raccolgo firme per i referendum!). Nel 1977, giovanissima e orgogliosa di essere la responsabile del tavolo referendario di Piazza Venezia a Roma, riuscii a far spostare una colonna di blindati della polizia dall’altro lato della piazza (erano in vigore i decreti Cossiga sul divieto di manifestare) perché “oscurava” il mio piccolo tavolo. Li convinsi perché dissi loro che con quel piccolo tavolo munito di regolare permesso di occupazione di suolo pubblico, consentivo il più alto esercizio della democrazia dando agli elettori la possibilità di sottoscrivere i referendum previsti dall’art. 75 della Costituzione. Alla luce di quanto rappresentato, La prego di chiedere all’Ufficio preposto, il cui responsabile ci legge in copia, di rivedere la decisione presa in data 10 giugno ultimo scorso.   Certa della Sua attenzione, La saluto molto cordialmente   Rita Bernardini (Comitato Promotore Referendum radicali)

 

Approfondimenti

Referendum, Bolognetti su lettera di Rita Bernardini a Santarsiero (Basilicatanet, 29 giugno 2013)

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