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Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Bolognetti: Bene preannuncio Presidente De Filippo. Si ascolti la voce di Marco Pannella che instancabile continua ad invocare che si ponga fine alla flagranza di reato in cui versa il nostro Stato.

Gio, 07/18/2013 - 14:27
18/07/13

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani Il segnale che il Presidente Vito De Filippo ha voluto dare, preannunciando che domani(venerdì 19 luglio) si recherà a firmare i quesiti per la “Giustizia Giusta, la Libertà, la Democrazia” presso gli uffici elettorali del Comune di Potenza, è di grande importanza. Dalla massima carica istituzionale della nostra Regione giunge un segnale forte, chiaro, inequivocabile, che sottolinea il valore di quella scheda referendaria che il costituente, nella sua saggezza, ebbe a consegnare ai cittadini, e il cui utilizzo è stato a lungo negato. Il Presidente Vito De Filippo, gioverà ricordarlo, è tra coloro che a inizio giugno ebbero a sottoscrivere l’appello intitolato “Il nostro impegno per i referendum radicali per la Giustizia Giusta, La Libertà, la Democrazia”. Un appello sottoscritto da numerosi esponenti della politica lucana, nel quale era tra l’altro dato leggere: “Dando per scontato il primo pacchetto dei sei referendum che già includono essenziali obiettivi riformatori tradizionali della storia di questo Paese (non solo di quella radicale), sosteniamo con tutto il nostro impegno anche i sei referendum sulla Giustizia Giusta. Siamo infatti convinti che la lotta per il Diritto, la legalità, la necessaria e dovuta uscita dalla flagranza dei massimi reati contro lo Stato di Diritto e i Diritti Umani ormai contestata da decenni alla nostra Repubblica, costituiscano veri e propri obblighi e non semplici “doveri” di uno Stato. Uno Stato che possa essere finalmente accettato dalla Comunità internazionale e non combattuto e superato in quanto palesemente criminale, metamorfosi di nuovo vincente del male totalitario, erede dei regimi (fascisti, nazisti, comunisti) battuti nel secolo trascorso”. Registriamo con grande soddisfazione il fatto che il Presidente De Filippo abbia deciso di onorare la scheda referendaria nello stesso giorno in cui Marco Pannella ha con forza, nuovamente, ricordato l’urgenza di interrompere la ultra trentennale flagranza di reato contro in diritti umani e la Costituzione in cui versa il nostro Stato. Occorre davvero che tutti gli uomini di buona volontà comprendano che bisogna fermare una strage di legalità, che inevitabilmente si traduce in strage di popoli. Occorre quell’Amnistia per la Repubblica che da tempo invochiamo e che sola può consentirci di rimettere sui binari della legalità, del rispetto dei diritti e del diritto il nostro Stato. Parlare di Giustizia Giusta significa - a proposito - parlare di diritti umani.

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Basilicata in Referendum - Domani il Presidente Vito De Filippo firmerà presso l'ufficio elettorale del Comune di Potenza

Gio, 07/18/2013 - 13:20
18/07/13

Fonte Basilicatanet, 18 luglio 2013

De Filippo firma domani per i referendum “Giustizia giusta”   AGR - Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nella mattinata di domani si recherà a sottoscrivere le proposte di referendum radicali sulla così detta “Giustizia giusta”. La sottoscrizione avverrà presso l’Ufficio elettorale del Comune di Potenza, in via Nazario Sauro.   Approfondimenti   Referendum, Bolognetti: si firma presso tutti i 131 comuni lucani (Basilicatanet, 18 luglio 2013)    

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Staderini a Epifani, l'amnistia è per la Repubblica, non per Berlusconi

Mer, 07/17/2013 - 14:19
17/07/13 Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani   Intervistato da Repubblica tv rispetto ad un provvedimento di amnistia e indulto, Guglielmo Epifani ha risposto "perche' dovremo? Non c'e' nessun motivo". Se il segretario del Pd si liberasse per un attimo dalla ossessione berluscocentrica, di motivi ne troverebbe eccome. A cominciare dal carattere criminale in cui persiste lo Stato italiano a causa della sistematica violazione dei diritti umani di milioni di persone, vittime della bancarotta del sistema giustizia oltre che delle condizioni in cui è costretta a vivere la comunita' penitenziaria. A differenza di quanto propagandato anche dalle testate del gruppo De Benedetti, quella proposta dai Radicali e da chi viene spregiativamente chiamato garantista e' un'amnistia per la Repubblica, non per Berlusconi. E' lo Stato italiano, infatti, ad essere da anni il sorvegliato speciale della comunità internazionale, il Paese con il record di condanne della Corte europea dei diritti dell'uomo per la durata dei processi e la disumanità delle nostre carceri. L'amnistia interverrebbe innanzitutto per interrompere questa flagranza criminale: in gioco c'e' il ritorno allo Stato di diritto e dunque alla democrazia.

Caro Epifani, provo a farti io la domanda che non ti e' stata posta: quali sono le soluzioni alternative all'amnistia per cui il Partito democratico si batte? Oppure l'ignominia di fronte all'Europa e al mondo determinata dalla violazione della Costituzione e delle convenzioni internazionali non vi interessano?

 

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Basilicata in Referendum: Tgr e Basilicatanet su iniziativa referendaria

Mar, 07/16/2013 - 10:55
16/07/13

Fonte Basilicatanet, 15 luglio

BAS - Il segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, nel ricordare che "è possibile sottoscrivere i quesiti referendari promossi dai Radicali presso tutte le segreterie comunali e gli uffici elettorali dei 131 comuni lucani", segnala che "il tavolo referendario questo fine settimana farà tappa il 20 luglio a San Chirico Raparo in piazza Roma (a partire dalle ore 10.00) e il 21 luglio a Matera in piazza Vittorio Veneto (dalle ore 10.30 alle ore 13.30). Ai tavoli - spiega Bolognetti - sarà possibile sottoscrivere i 12 quesiti per la Giustizia giusta, la Libertà, la Democrazia e per nuovi diritti umani".

A Matera, alle ore 10.00, Maurizio Bolognetti terrà una breve conferenza stampa per illustrare la campagna referendaria. A nome dei Radicali Lucani Bolognetti ringrazia il sindaco Claudio Borneo e il consigliere comunale Angelo Cotugno che, "come fatto in precedenza dai consiglieri Nicola Becce e Gianluca Mitidieri, presteranno 'servizio civile' per consentire ai cittadini di sottoscrivere i quesiti". Infine ringrazia “Matera Si muove” "per il sostegno espresso" e invita "tutti coloro che hanno a cuore le riforme che stiamo tentando di promuovere a firmare e a far firmare".

Approfondimenti

Servizio Tgr Basilicata, 15 luglio

 

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Calderoli/Kyenge - Viale, vince la linea Borghezio: manifestazione razzista della lega a Torino a settembre

Mar, 07/16/2013 - 10:41
16/07/13

Dichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale eletto nel PD a Torino, sulla manifestazione convocata per settembre a Torino dalla Lega Nord di Borghezio, Cota e Calderoli contro gli immigrati:

"Bisogna chiamarla con il proprio nome. Quella convocata dalla Lega di Cot, Borghezio e Calderoli a Torino per settembre è una manifestazione razzista, senza se e senza ma. Una provocatoria manifestazione contro la città che ha istituito la cittadinanza civica per i figli di straneri nati a Torino. Mi auguro che nessuno gli venga in mente di vietarla, ma è certo che Torino liberale, democratica, risorgimentale, operaia, meridionale, laica e antifascista saprà dare una risposta adeguata di massa e nonviolenta alla propaganda razzista della Lega di Borghezio, Calderoli e Cota. Contestare la legittimità dell'italiana Kienge a fare il ministro è come contestare la legittimità di assessori meridionali nelle città del nord, cosa che la Lega Nord effettivamente faceva ai suoi inizi. Come per gli assessori meridionali, anche per la Kyenge dovranno farsene una ragione, come per la nazionale di calcio."

Torino, 15 luglio 2013
(Silvio Viale3393257406)

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Roma, Magi: Diretta streaming delle sedute del Consiglio già attiva da tempo. Perché nessuno lo sapeva?

Lun, 07/15/2013 - 21:29
15/07/13

Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere comunale radicale a Roma:

Roma è rimasto forse l’unico capoluogo in Italia a non offrire ai cittadini il servizio di trasmissione in diretta streaming delle sedute del consiglio comunale. Si tratta infatti di un servizio che in una versione basilare può essere garantito con un spesa limitatissima al punto che sono molti i comuni, anche di piccole dimensioni, che consentono agli utenti della rete di seguire le sedute.

Uno strumento importante che dovrebbe garantire la pubblicità delle sedute per un numero di utenti illimitato, la fruibilità diretta da parte dei cittadini e quindi una maggiore trasparenza, rappresentando anche un antidoto verso certe pratiche abituali come quella dei “pianisti”.

Ma nella Capitale sembra sia successo qualcosa di molto strano. E’ infatti attivo on line, con indirizzo www.assembleaindiretta.it un sito web – recante lo stemma di Roma Capitale nella testata – che trasmette in streaming la diretta delle sedute dell’Assemblea Capitolina. Lo stesso sito web contiene un archivio delle registrazioni delle sedute di cui la prima risale al 24 settembre 2012; il servizio sembrerebbe quindi attivo almeno da dieci mesi ed anche la prima seduta della consiliatura in corso, tenutasi il giorno 1 luglio 2013, è stata trasmessa, registrata e archiviata; il dominio del sito risulta registrato in data 30 marzo 2012 non a nome di Roma Capitale bensì a nome della DaliStudio S.r.l. con rinnovo della registrazione del dominio il 15 aprile 2013; il link al sito non è segnalato all’interno del sito istituzionale di Roma Capitale né risulta che sia mai stata data alcuna comunicazione pubblica dell’esistenza di tale servizio. E’ infatti convinzione comune presso i cittadini, i giornalisti, gli addetti ai lavori che il servizio in oggetto per quanto concerne le sedute dell’Assemblea Capitolina non esista. Ne è testimonianza il fatto che numerosi candidati nelle recenti elezioni lo hanno presentato come un obbiettivo prioritario e lo stesso Presidente dell’Assemblea Capitolina pochi giorni fa, alla vigilia della propria elezione, ha annunciato come primo atto della Presidenza il “ripristino del video streaming delle sedute per dare trasparenza e capacità di partecipazione ai cittadini”.

Per chiarire questo mistero oggi ho depositato un’interrogazione in cui chiedo se il Sindaco e il Presidente dell’Assemblea fossero a conoscenza dell’esistenza di tale servizio e delle modalità con cui esso viene offerto; se il servizio comporti e se ha comportato un investimento da parte di Roma Capitale e per quale importo; a quali soggetti sia stata affidata la realizzazione del servizio, con quali modalità (se vi sia stato un bando pubblico o altro tipo di affidamento) e con quali caratteristiche; di sapere perché il servizio non sia mai stato inserito nel sito istituzionale di Roma Capitale né sviluppato come parte dello stesso né minimamente pubblicizzato.

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Bolognetti a Rosa(Fratelli d'Italia) su Ergastolo e Giustizia

Dom, 07/14/2013 - 19:47
14/07/13

Fonte Radio Laser, 13 luglio 2013

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani Caro Gianni, in relazione a quel tuo riferimento agli imprenditori che si tolgono la vita, verrebbe da rispondere citando Marco Pannella che da tempo afferma che “la strage di legalità ha sempre per corollario, nella storia, la strage di popoli”. Vedi Gianni, in uno Stato come il nostro, soffocato dal quasi settantennio partitocratico, degno erede del ventennio fascista, “la strage di leggi, di diritto, di principi costituzionali, di norme e di regole che avrebbero dovuto governare la convivenza civile della democrazia italiana” si è tradotta in strage di popoli e di vite, in assenza di stato di diritto e in “democrazia reale”, così come un tempo si parlava di “socialismo reale”. Il furto di legalità, stato di diritto, di democrazia, ha viaggiato con e di pari passo con i “furti” di regime. La storia è lunga e noi abbiamo provato ad offrire una nostra analisi di quanto avvenuto nel quasi settantennio in un documento intitolato “La peste italiana”. Ciò detto, vorrai consentirmi di rispondere alle tue riflessioni sull’abolizione dell’ergastolo. Noi altri affermiamo che “abolire il carcere a vita significa superare il concetto di pena come vendetta sociale”. Inoltre, caro Gianni, quello che deve essere chiaro, è che dettato costituzionale alla mano(il vilipeso art.27), l’ergastolo è incostituzionale e la pena dovrebbe tendere alla “rieducazione” del reo. Insomma, il ”fine pena mai” è in palese contrasto con la Costituzione “più bella del mondo”, tanto declamata quanto così poco rispettata. Sono certo, caro Gianni, che questo tuo intervento sia dettato non dal desiderio di vendetta, ma dalla sete di giustizia. Ti invito a riflettere su quel passo della Bibbia che recita: “Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l’avesse incontrato”. Paradossalmente dico che si potrebbe anche comminare una condanna a cento anni, ma che non si può negare a nessuno la possibilità di reinserirsi nella società; non si può negare la speranza, perché significherebbe negare la possibilità che un uomo, anche quello che si è macchiato dei peggiori delitti possa cambiare. Con gioia ho letto della decisione di papa Francesco di abolire l’ergastolo; è lo stesso Papa che si è recato a Lampedusa. Gioverà inoltre segnalare - come ci ha ricordato l’avvocato radicale Giuseppe Rossodivita - che “La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo ha deciso, con un’importante sentenza depositata il 9 luglio u.s., (n. 3896, caso Vinter e altri c. Regno Unito), che il fine pena mai, che l’ergastolo, è di per se stessa, una pena inumana e degradante che viola i diritti umani fondamentali riconosciuti e garantiti dalla CEDU”. Il Papa ha abolito l’ergastolo e anche noi vogliamo onorare la Costituzione, abolendolo dal nostro ordinamento. Quanto alle carceri, caro Gianni, sai che sono il nostro pane quotidiano e che da tempo andiamo ripetendo che esse sono assurte a luogo di tortura senza torturatori, perché ad essere torturata è un’intera comunità: la comunità penitenziaria composta da detenuti, agenti, direttori, personale. E sarebbe certo utile ricordare una volta di più la lettera che Enrico Sbriglia ebbe a scrivere un po’ di tempo fa: “non ci pongono in condizione di svolgere il nostro lavoro con dignità, nell’effettivo rispetto delle leggi solennemente enunciate e quotidianamente violentate, ne tantomeno favoriscono la trasparenza dell’azione amministrativa e del vivere penitenziario”. Caro Gianni, va però sottolineato che il carcere rappresenta il putrido percolato di una amministrazione della giustizia alla bancarotta, che da 30 anni ci procura condanne da parte della Corte di Giustizia Europea per la violazione della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo. Occorre ripetere che su questo e altri fronti siamo uno “Stato canaglia”, che non riesce a rispettare la sua propria legalità, uno Stato che nega giustizia a vittime e imputati, che regala gratuiti anni di carcerazione preventiva. Non a caso noi altri proponiamo da tempo una Amnistia per – e sottolineo per – la Repubblica. No Gianni, questa volta plaudo alle dichiarazioni di Roberto Speranza e consentimelo invito entrambi a venire a firmare i referendum radicali.   Approfondimenti   Abrogazione ergastolo, Bolognetti(Ri), su dichiarazioni Rosa(Fratelli D'Italia) (Basilicatanet, 13 luglio)   Nuova del sud, 14 luglio - Margiotta(PD) firma 8 referendum su 12   Il Quotidiano, 14 luglio - Firme a Potenza     

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Shalabayeva: Perduca, Governo pensi ad andare a riprendere madre e figlia e ad abolire reato di clandestinità

Dom, 07/14/2013 - 11:05
14/07/13

Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del Senato del Partito Radicale già segretario della Commissione diritti umani del Senato della Repubblica nella XVI legislatura:

  Il Governo Letta che ha avuto il coraggio di annullare il decreto d'espulsione perché tenuto all'oscuro del provvedimento, adesso deve assumersi la responsabilità di recuperare la signora Shalabayeva e sua figlia. Infatti, se è giusto che chi non ha informato i ministeri comptenti deve pagare, è altrettanto necessario e urgente che i rappresentanti politici che hanno riconosciuto le gravi mancanze adesso si assumano la responsabilità di trasformare quel "potrà" in "dovrà" con cui si conclude il comunicato stampa di Palazzo Chigi. Si organizzi il rientro delle due Kazake in Italia con tante scuse, non hanno violato alcuna legge italiana. infine, se non esistesse più il reato di clandestinità, è ragionevole ipotizzare che le autorità si sarebbero comportante in modo diverso, con minore certezza di incontrare un domani una qualche forma di copertura politica.

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“Le mani nel petrolio. Basilicata coast ti coast ovvero da Zanardelli a Papaleo passando per Sanremo e Tempa Rossa”. La recensione di “Taranto Oggi”

Sab, 07/13/2013 - 10:52
13/07/13

 

“Le mani nel petrolio. Basilicata coast ti coast ovvero da Zanardelli a Papaleo passando per Sanremo e Tempa Rossa(Ed. Reality Book)”. La recensione di “Taranto Oggi” Taranto Oggi, 12 luglio 2013 Approfondimenti Basilicata24 - Rubrica "Verità scomode" http://basilicata.basilicata24.it/cronaca/mani-petrolio-9265.php Pisticci.com - Le mani nel petrolio". Il nuovo libro di Maurizio Bolognetti http://www.pisticci.com/cultura/5590-qle-mani-nel-petrolioq-il-nuovo-libro-di-maurizio-bolognetti Basilicatanet - Libri, Bolognetti (Radicali) presenta "Le mani nel petrolio" http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1012&id=2963146 La Siritide - “Le Mani nel Petrolio” di Maurizio Bolognetti http://www.lasiritide.it/article.php?articolo=2264 Radio Laser - Per le edizioni Reality Book “Le Mani nel Petrolio” di Maurizio Bolognetti http://radiolasertv.blogspot.it/2013/07/per-le-edizioni-reality-book-le-mani.html#links Reality Book

 

Dalla Prefazione di Rita Bernardini E la tua (nostra strada) è il rispetto della legalità, che in Italia, a partire dalla martoriata Costituzione repubblicana, fa acqua da tutte parti. Già, l’acqua. Risorsa lucana vitale, inquinata e dissipata in un territorio “di struggente bellezza” sempre più trivellato dalle multinazionali del petrolio, come non smetti di denunciare, ritrovandoti denunciato.   Dalla introduzione del Prof. Franco Ortolani   Secoli fa sulle coste africane sbarcavano i negrieri, mercanti di uomini sostenuti dalle grandi compagnie occidentali e dai latifondisti americani, i quali senza la protezione di leggi, ma con la violenza e la complicità dei capitribù locali (acquistata in cambio di perline e pezzi di vetro colorati) saccheggiavano i villaggi, deportando gli indigeni da trasformare in schiavi-forzalavoro a costo zero.   Dalla Presentazione dell’Avvocato Vincenzo Montagna   Esprimo dunque il mio apprezzamento per l’attività di Maurizio che ci dimostra come la nostra regione è generosamente trattata dai vari Governi della Repubblica: svuotano, è vero, il sottosuolo; ma colmano i vuoti con altro materiale.   Dalla Postfazione di Elisabetta Zamparutti   “I fatti descritti in questo libro ci aiutano a comprendere da un lato l’urgenza di una conversione radicale dell’economia in senso ecologico, dall’altro la necessità, al fine del raggiungimento di questo obiettivo, di una grande operazione di verità”.

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Da oggi indirizzo carcere Torino è Via Maria Adelaide Aglietta n. 35

Ven, 07/12/2013 - 16:38
12/07/13

Radicali: una bella giornata per tutti. potrebbe costituire buon viatico per nomina garante regionale carceri

Silvio Viale (presidente Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (segreteria Associazione radicale Adelaide Aglietta):

Durante la commovente cerimonia di questa mattina davanti al carcere di Torino, culminata con l'inaugurazione del nuovo indirizzo dell'istituto “Lorusso e Cutugno” (Via Maria Adelaide Aglietta n. 35, ex Via Pianezza n. 300), è stato ricordato sia dal Direttore Forte sia da Gianfranco Spadaccia come il più lungo sciopero della fame (73 giorni) portato avanti da Adelaide Aglietta fu quello, nel 1977, per la riforma del corpo degli agenti di custodia, per la loro smilitarizzazione, l'aumento delle loro retribuzioni e la riqualificazione del loro ruolo; obiettivi raggiunti solamente nel 1990, con la legge n. 395 del 15 dicembre 1990.

Questo lo ricordiamo a chi, ogni volta, da decenni, accusa i radicali di occuparsi solamente dei cittadini detenuti, dimenticandosi degli agenti penitenziari e del resto del personale. Un'accusa che ci è stata nuovamente rivolta per la nostra iniziativa per la nomina del garante regionale delle carceri, figura prevista dalla legge regionale n. 28 del 2 dicembre 2009, mai attuata.

Sarebbe, riteniamo, un bel modo per il Consiglio regionale del Piemonte di ricordare una grande piemontese quale è stata Adelaide Aglietta, e di darle ancora respiro e voce, se prima della pausa estiva riuscisse ad effettuare quella nomina, sia per rispettare la legge che si è data, sia per tentare di ridurre il danno prodotto sia ai detenuti sia al personale penitenziario da una legislazione criminogena (leggi “Bossi Fini” e “Fini Giovanardi”), che ha trasformato le carceri in discarica sociale.

Torino, 12 luglio 2013
Manfredi (348/5335305)
http://www.associazioneaglietta.it/adelaide-aglietta/

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Referendum Radicali: Mariastella Gelmini e Fabrizio Cicchitto firmano i referendum

Ven, 07/12/2013 - 12:30
12/07/13

 Stamani Mariastella Gelmini e Fabrizio Cicchitto si sono recati presso la Segreteria comunale di Roma per sottoscrivere i referendum radicali.

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Basilicata in Referendum, Bolognetti: Domani tavolo referendario a Potenza. Torniamo a chiedere impegni concreti.

Ven, 07/12/2013 - 12:21
12/07/13

 

Hanno firmato tra gli altri: Nicola Becce, Savino Murro, Pietro Campagna, Mariolina Camardese, Roberto Lo Giudice. Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani Sabato pomeriggio il tavolo referendario farà nuovamente tappa a Potenza. In piazza Mario Pagano sarà di nuovo possibile sottoscrivere i 12 quesiti promossi dai Radicali per la Giustizia Giusta, la Libertà, la Democrazia e per nuovi diritti umani. Dodici riforme possibili in un paese letteralmente paralizzato dalla incapacità del suo ceto dirigente di produrre i necessari cambiamenti. Dalla responsabilità civile dei magistrati all’abolizione del reato di clandestinità, dalla Separazione delle carriere dei magistrati, che anche Giovanni Falcone avrebbe voluto, al Divorzio breve. Saremo di nuovo in piazza per consentire ai cittadini di esercitare un diritto, per dar corpo all’art. 75 della Costituzione. In quella stessa piazza dove nello scorso fine settimana hanno sottoscritto tutti o parte dei quesiti referendari Nicola Becce(Consigliere comunale del PDL), Roberto Lo Giudice(Consigliere Comunale del PD), Angelo Raffaele Rinaldi(Consigliere comunale PD), Mariolina Camardese, segretario cittadino de “La Destra”, che ha firmato tutti i quesiti, Giampaolo Carretta(Consigliere comunale del PD), Savino Murro, Presidente delle camere penali della Basilicata, che ha firmato 11 dei dodici quesiti, Alessandro Singetta(Consigliere regionale), il Vice Sindaco di Potenza Pietro Campagna(Popolari Uniti), che ha firmato tutti i quesiti. Così come hanno firmato tutti i quesiti o parte di essi i giornalisti Grazia Napoli, Mimmo Sammartino, Fabio Amendolara, Angelo Mauro Calza. Nel preannunciare il ritorno del tavolo referendario a Potenza, ritengo opportuno tornare a chiedere a tutti coloro che si sono espressi a sostegno dei quesiti un impegno concreto, che contribuisca a consentirci di superare di slancio lo scoglio delle 500mila firme. E quindi, oltre a chiedere ai vertici del PDL lucano di attivarsi, chiedo al movimento Cinque Stelle, ai “grillini”, di valutare le dichiarazioni di Beppe Grillo sui nostri quesiti referendari. Torno a chiedere a tutti i firmatari dell’appello "il nostro impegno per i referendum radicali per la Giustizia Giusta, La Libertà, La Democrazia", e in primis al Presidente Vito De Filippo, di far sapere dove e quando firmeranno i quesiti e quali. Ai sindaci dei 131 Comuni lucani chiediamo invece di garantire che gli uffici funzioni al meglio per consentire a chi lo vorrà di firmare presso le segreterie o gli uffici elettorali. Il sindaco di Melfi Livio Valvano ha dato di certo il buon esempio, facendo anche pubblicare una pagina dedicata sul sito del Comune. Ci auguriamo, ma davvero, che il ceto dirigente di questa regione possa diventare protagonista di questa campagna e non essere solo spettatore. Approfondimenti Basilicatanet, 12 luglio Il nostro impegno per i referendum radicali Intervista a Livio Valvano (PSI) Intervista a Nicola Becce (PDL) Intervista a Mariolina Camardese (La Destra)

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Storica decisione della CEDU: l’ergastolo viola i diritti umani e ben presto dovrà prenderne atto anche la Corte Costituzionale Italiana

Gio, 07/11/2013 - 17:12
11/07/13

Dichiarazione dell’Avv. Giuseppe Rossodivita, segretario del Comitato Radicale per la giustizia Piero Calamandrei e membro del Comitato Promotore dei referendum Radicali sulla giustizia giusta.

  La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo ha deciso, con un’importante sentenza depositata il 9 luglio u.s., (n. 3896, caso Vinter e altri c. Regno Unito), che il fine pena mai, che l’ergastolo, è di per se stessa, una pena inumana e degradante che viola i diritti umani fondamentali riconosciuti e garantiti dalla CEDU. Con 16 voti contro 1, è stata accolta dalla Corte di Strasburgo, che sul punto ha mutato un proprio precedente orientamento, la denuncia presentata da tre detenuti i quali si dolevano del fatto che la loro prigionia a vita era equiparabile ad un trattamento inumano e degradante, non avendo alcuna speranza di liberazione. “Lo avevamo detto da tempo, lo abbiamo ribadito in ogni sede inascoltati”- commenta l’Avv. Giuseppe Rossodivita, membro del Comitato promotore dei referendum radicali sulla giustizia giusta e Segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei – “ora è giunta questa importante sentenza che definitivamente porta al di fuori della costituzione italiana, per il valore che le decisioni della CEDU hanno nel nostro ordinamento costituzionale, la pena dell’ergastolo ed in specie dei cd. ergastoli ostativi. Ben presto la nostra Corte Costituzionale dovrà prenderne atto e dichiararne l’incostituzionalità, a meno che, anche su questo tema, non si vorrà costringere l’Italia ad essere perennemente fuorilegge, come accade sul sovraffollamento dei processi e delle carceri. Nel frattempo c’è un nostro quesito referendario per abrogare questa pena incivile ed incostituzionale ed è importante che anche su questo quesito si raggiunga la soglia delle 500.000 firme”  

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Radicali: Marco Pannella a Teramo. Salutiamo impegno Pdl e del Governatore Gianni Chiodi sui Referendum Radicali

Gio, 07/11/2013 - 13:35
11/07/13

Venerdì 12 luglio, a Teramo, alle ore 10.30 alla conferenza stampa presso il tavolo di raccolta firme sui referendum radicali - in Corso San Giorgio presso i portici ex Banco di Napoli -saranno presenti Marco Pannella, gli ex parlamentari radicali Elisabetta Zamparutti e Sergio d’Elia insieme al Governatore dell’Abruzzo Gianni Chiodi, all’On. Paolo Tancredi, Coordinatore Provinciale del partito e al Sindaco di Teramo Maurizio Brucchi. All’iniziativa parteciperanno anche altri esponenti ed amministratori locali della PdL con i radicali abruzzesi Vincenzo di Nanna, Ariberto Grifoni ed Orazio Papili.

Gli esponenti Radicali hanno in proposito dichiarato: “Vogliamo salutare l’impegno concreto espresso dal Coordinamento Provinciale del Popolo della Libertà di Teramo a sostegno della raccolta firme sui referendum promossi dai Radicali, a partire da quelli sulla giustizia. Ci auguriamo che dall’Abruzzo possa prendere avvio una mobilitazione concreta in tutta Italia per raggiungere e superare quanto prima l’obiettivo delle 500.000 firme su tutti e 12 in nostri referendum”.

     

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Torino: il carcere Lorusso e Cotugno dal 12 luglio sarà in Via Aglietta n.1

Gio, 07/11/2013 - 12:45
11/07/13

Dichiarazione di Silvio Viale, consigliere comunale e presidente di Radicali Italiani, e di Igor BONI, presidente dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta.

 

"Dal 12 luglio alle ore 11:00 la Cittá intitolerà a Maria Adelaide Aglietta la strada che porta al carcere e l'indirizzo della Casa Circondariale "Lorusso e Cotugno" diventerà Via Maria Adelaide Aglietta n. 1, 10151 Torino. Siamo, ovviamente soddisfatti, per due motivi principali. Il primo, perché si tratta di un riconoscimento a una grande figura della politica italiana, la prima donna a ricoprire la carica di segretario di un partito politico, il cui impegno impegno laico nelle battaglie sui diritti civili e sul l'ambiente non fa solo parte della storia, ma è tuttora attuale.

Il secondo, perché intitolare l'indirizzo di un carcere ad un dirigente radicale ha un grande significato di civiltà politica per tutto ciò che ha visto i radicali sempre impegnati nell'affermazione dei diritti dei detenuti, della giustizia "giusta" e del rispetto delle istituzioni. Da segretario del Partito Radicale, Maria Adelaide Aglietta non esitò ad accettare di far parte della giuria popolare al primo processo alla Brigate Rosse, rompendo autorevolmente la catena delle rinunce e permettendo lo svolgimento del processo. Un gesto nobile e temuto, che indusse la casta politica a fare subito dopo una leggina per impedire che in futuro potessero essere chiamati a fare il giudice popolare. Il suo impegno resta per tutti i radicali un modello da seguire e un punto di orgoglio, in particolare per quelli che nel suo nome animano le iniziative dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta. Rimane solo da soddisfare la richiesta di trovare un sedime stradale adeguato per Enzo Tortora, al quale nell'agosto del 2010 fu preferita Adelaide Aglietta per intitolare la via che porta al carcere "Lorusso e Cotugno" e per il suo nuovo indirizzo."

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Rifiuti, Iervolino: Fare chiarezza sul Cdr depositato a Malagrotta

Gio, 07/11/2013 - 12:21
11/07/13

Dichiarazione di Massimiliano Iervolino, membro del comitato nazionale di Radicali Italiani.

In questi mesi ho chiesto più volte di conoscere quale fosse la destinazione finale del Cdr (o Css) prodotto dagli impianti di trattamento meccanico biologico di Roma. In un Paese normale la risposta degli attori istituzionali competenti non sarebbe tardata. Invece il rebus viene risolto da un noto quotidiano online che, riportando una lettera del Colari datata 4 luglio, ci informa che solo a Malagrotta sono state accumulate qualcosa come 8.000 tonnellate di rifiuti trattati, stoccate nientemeno che nella fossa dell’inceneritore. Lo scoop giornalistico, ancora non smentito, evidenzia dunque una vicenda gravissima. Urge ricordare, infatti, come il disastro dei sei milioni di ecoballe – ancora oggi stipate nelle province di Napoli e Caserta ed oggetto del secondo deferimento dell’Italia presso la Corte di Giustizia Europea - sia avvenuto proprio per il mancato rispetto del Decreto Napolitano che prevedeva il divieto di accumulo e di stoccaggio del combustibile derivato da rifiuti. L’inquietante precedente preoccupa e proprio per questo è urgente fare chiarezza su quanto rivelato dal Consorzio di Cerroni.

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Grillo, Pannella: molto lieto di dichiarazioni Grillo, eppur si muove

Mer, 07/10/2013 - 17:39
10/07/13

 

"Le dichiarazioni di Grillo sui nostri referendum e su di me? Beh', ne sono molto lieto. Eppur si muove, direi". 

Lo ha detto Marco Pannella, in diretta a Radio Radicale, a commento delle dichiazioni del leader del Movimento 5 Stelle alla stessa emittente.
"Beppe lo sa, so che perfino lui è stato tentato se non di partecipare al dialogo con noi, almeno di ascoltare quel che dicevo. Ne sono felice anche per quelli che la stampa chiama i 'grillini', che io stimo e guardo con fiducia e speranza. Se il nostro grande Beppe cresce, è un regalo non solo a loro, ma al nostro Paese", ha detto Pannella.
Intervistato da Radio Radicale oggi, Grillo aveva detto: "Pannella bisogna rispettarlo per quel che è e quel che è stato nella politica italiana: un guerriero. Io non sono un politico di razza come lui, vengo dallo spettacolo. Quello che forse non hanno saputo fare i radicali, e in cui ho sopperito, è stata l'introduzione della rete nella politica". Condivide il pacchetto di referendum radicali? "Assolutamente sì, generalmente i referendum e le azioni dei radicali sono tutte condivisibili", aveva detto Grillo a Radio Radicale.  

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L'OUA aderisce ai referendum radicali

Mer, 07/10/2013 - 16:40
10/07/13

Al terzo giorno di sciopero degli avvocati, proclamato contro i provvedimenti contenuti nel decreto del
fare e in polemica con il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, l''Organismo unitario dell''avvocatura, annuncia l''adesione ai quesiti referendari proposti dai radicali per una nuova politica su
immigrazione e droghe, contro l''abuso del carcere preventivo, per riformare la magistratura (introduzione della responsabilita'' civile dei magistrati e della separazione delle carriere; rientro nelle funzioni proprie dei magistrati fuori ruolo), per il divorzio breve, per l''abolizione dell''ergastolo. In queste giornate di protesta, l'Oua veicolera'' in tutte le manifestazioni in programma le ragioni di questa scelta.

Per Nicola Marino, presidente Oua, pur con la dovuta autonomia
e con la pluralita'' di sensibilita'' interne all''avvocatura, questa
rimane una scelta naturale e di buonsenso: i quesiti referendari
presentati dai radicali riprendono tante delle proposte contenute
nelle mozioni approvate dal recente Congresso nazionale forense.
Alcune delle questioni poste sono anche alla base dell''astensione di
questi giorni, che continua anche oggi con un''adesione massiccia.

L'emergenza carcere, le leggi criminogene (droghe e immigrazione), l''abuso della detenzione preventiva, il rientro nelle funzioni dei giudici fuori ruolo, la separazione delle carriere e la responsabilita'' civile dei magistrati, il divorzio breve e l'abolizione dell'ergastolo - sottolinea Marino - sono tutti aspetti
importanti di un''iniziativa forte nella direzione di una modernizzazione del Paese, della macchina giudiziaria e per la riformadella giustizia, finalmente giusta ed efficace per i cittadini.

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Pedofilia clericale,Turco: l'ONU chiede conto alla Santa Sede delle violenze e della violazione della convenzione dei diritti del fanciullo. Sarà bene chiudere con il passato ammettendo quello che è accaduto prima che scoppi una guerra di(e alla)religione

Mer, 07/10/2013 - 12:44
10/07/13

L'ONU CHIEDE CONTO ALLA SANTA SEDE DELLE VIOLENZE E DELLA VIOLAZIONE DELLA CONVENZIONE ONU DEI DIRITTI DEL FANCIULLO. SARA' BENE CHIUDERE CON IL PASSATO AMMETTENDO QUELLO CHE E' ACCADUTO PRIMA CHE SCOPPI UNA GUERRA DI (E ALLA) RELIGIONE.

Dichiarazione di Maurizio Turco, già deputato radicale:

  L'ONU, con il ritardo che gli è proprio, ha chiesto alla Santa Sede conto delle violenze sessuali su minori commesse da membri del clero. Si tratta di comprendere se la Santa sede abbia fatto tutto quello che gli era possibile o se, per tutelare l'istituzione, abbia invece coperto le violenze. Avendo sollevato la questione in tempi non sospetti e avendolo fatto in punta di diritto e non di pregiudizio, credo che oggi si sia pressoché fuori tempo massimo perché la Santa sede si spieghi pubblicamente. Papa Benedetto XVI, per come si sono svolti i fatti, ritengo abbia fatto il possibile per circoscrivere le responsabilità della Santa Sede e dei vertici della Chiesa cattolica e delle Conferenze episcopali ma ciò non è stato, non è e non sarà sufficiente a sostenere che è stato fatto tutto quanto andava fatto per ammettere responsabilità e prevenire il ripetersi dei fatti.   Si tratta solo di capire se vi sono margini per una interlocuzione che punti ad accertare subito la verità e non che per conquistarla si arrivi ad una guerra di (e alla) religione. Partendo, per esempio, dal sollecitare la Conferenza episcopale italiana perché promuova una commissione di inchiesta indipendente sulla falsariga di quelle promosse in America, Belgio, Irlanda..."    

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Per le edizioni Reality Book “Le Mani nel Petrolio” di Maurizio Bolognetti

Mar, 07/09/2013 - 21:37
09/07/13

 

Per le edizioni Reality Book è in distribuzione “Le Mani Nel Petrolio – Basilicata Coast to Coast ovvero da Zanardelli a Papaleo Passando per Sanremo e Tempa Rossa”.   Di Maurizio Bolognetti   Per me, che esito a definirmi scrittore, un libro è soprattutto uno strumento di lotta. In questo libro dal titolo chilometrico, che ricorda i film di Lina Wertmuller, ho provato a parlare di giustizia e debito ecologico, dell'antropocene e di impronta ecologica, richiamando alla memoria collettiva Marco Pannella, Aldo Loris Rossi e Pier Paolo Pasolini. Ho provato a far tornare alla luce, a riproporre, tracce di una storia dimenticata, ma quanto mai attuale. Come non ricordare, per esempio, quel Marco Pannella che in un numero di Notizie Radicali del 1978 affermava: “Anche per le sinistre una bella raffineria è più gratificante della lotta alle alluvioni e alle frane, della limitazione dei livelli di inquinamento, anche della prevenzione di un Vajont o di una Seveso, o di un incidente nucleare. Ventimila, trentamila miliardi di investimenti in trent’anni per il riassetto idrogeologico del territorio significherebbero centinaia di migliaia di posti di lavoro”.    Ho ritenuto importante inserire nel volume anche il mio intervento all'inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2012, tenuto in quel di Potenza. Spero di aver offerto uno spaccato dell'Italia "Stato canaglia" e cioè di un paese incapace di rispettare la sua propria legalità, dove si crepa avvelenati e in silenzio, dove le carceri sono gironi danteschi e l'amministrazione della giustizia è alla bancarotta. Un paese che dimentica Seveso e i decreti di Donat-Cattin, così come dimentica Beccaria e Voltaire. Perché, per chi sa vedere, le cose si tengono e sono facce di una stessa medaglia falsa e corrotta. Facce di un paese asfissiato dall’assenza di Stato di diritto e democrazia. Un ringraziamento particolare voglio rivolgerlo a Rita Bernardini per le parole spese nella bella prefazione, al Prof. Franco Ortolani, autore della presentazione, all’avvocato Vincenzo Montagna - certo non solo per la bella introduzione - e a Elisabetta Zamparutti, autrice della postfazione.  
P.S.   Il libro per ora disponibile su IBS, verrà presto distribuito in libreria.   Approfondimenti   Reality Book   IBS     Copertina

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