Radicali Italiani
Giustizia - Turco (radicale) il paradosso Cosentino
"Se Nicola Cosentino non fosse in carcere in attesa di giudizio, beninteso una tra le decine di migliaia che l'hanno subito di cui oltre la metà successivamente riconosciuti innocenti, ci sarebbe da ridere del procedere della vicenda giudiziaria.
Sono tra coloro che sbagliando, lo riconosco, hanno considerato Nicola Cosentino un caso. Con il procedere degli eventi quello di Nicola Cosentino è in realtà un paradosso del sistema Italia. Parlare di processo a Nicola Cosentino è completamente fuori luogo, se intendiamo quello che ancora si insegna nelle Università anche italiane. E' vero, non tutti i detenuti in attesa di giudizio hanno le possibilità di Nicola Cosentino; ma chi come Nicola Cosentino è così esposto, insieme ai suoi Giudici, al processo mediatico? Si prenda, per esempio, la potenza di fuoco del Giudice Popolare Unico Roberto Saviano che ha già pubblicamente di fatto condannato senza ombra di dubbio Nicola Cosentino. Non dico quale imputato, ma quale Tribunale, quale Giudice legittimato a giudicarlo ha una forza mediatica uguale e contraria in grado di contrastare la sentenza Popolare del Giudice Unico? O ancora, per esempio, che Stato di diritto è quello che induce l'indagato ad autocondannarsi a rinunciare ai propri diritti civili e politici, al solo fine di potersi compiutamente difendere? Il paradosso Cosentino è solo agli inizi e sperare che possa concludersi al più presto è oggi l'illusione di chi vuol ancora credere che l'Italia sia un paese basato sullo Stato di diritto rifiutandosi di leggere le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo e le risoluzioni del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa che condannano l'Italia: paese democratico in diritto e criminale abituale di fatto."© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Giustizia: “Chi tocca i fili, muore”. Lo scandalo dell’emendamento di Donato Bruno? Bernardini: un errore da matita blu escludere la giustizia dalla riforma costituzionale.
Dichiarazione di Rita Bernardini, promotrice dei 12 referendum sulle libertà civili e la giustizia
Il Prof. Giuseppe Di Federico lo ripete da anni: in Italia, in tema di “giustizia”, “chi tocca, i fili muore”. La corporazione dei magistrati non perdona ed il centro sinistra agisce di complemento. Ieri, in commissione Affari Costituzionali, non appena il sen. Donato Bruno ha depositato l’emendamento per includere anche il capitolo giustizia tra gli interventi che il comitato per le riforme costituzionali deve elaborare, i maggiori quotidiani online, in testa Repubblica e Corriere, si sono scatenati titolando “blitz del Pdl” e riportando le dichiarazioni stizzite di esponenti del PD, SEL e del M5S: “strappo inaccettabile”, “faremo le barricate”. Ora c’è qualcuno degli “stizziti” che possa ragionevolmente spiegare come sia possibile ri-concepire un nuovo assetto istituzionale riformando i poteri di Parlamento, Governo e Presidente della Repubblica senza toccare il capitolo della Magistratura? La democrazia non è, innanzitutto, bilanciamento dei poteri? Credono veramente che la nostra macilenta e pluricondannata giustizia non abbia bisogno di riforme e che la nostra malandata economia non trarrebbe vantaggio da una giustizia più affidabile? O forse ritengono addirittura che abbiano ragione i magistrati che nei loro documenti ci raccontano frottole come quella che in Europa loro sarebbero i più produttivi, i più bravi e persino i meno pagati. In Italia siamo arrivati al punto per cui anche il deposito di un assennatissimo emendamento viene visto attraverso la lente dell’antiberlusconismo. Siamo vicini a punto in cui non sarà più possibile “pensare” alla riforma della Giustizia senza incorrere nel rischio di essere tacciati come filo-berlusconiani. I riformatori “de noantri” non pensano alle riforme che sono necessarie al Paese; si pongono come unico problema se questa o quella riforma possa o meno piacere a Berlusconi. Ben vengano, dunque, i 12 referendum radicali che restituiscono direttamente ai cittadini capacità decisionali che parlamenti e governi, di ieri e di oggi, hanno dimostrato e dimostrano di non avere.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Borgonovo: Farina Coscioni, il modo per onorarlo è operare perché il suo impegno e la sua lotta proseguano e si assicuri finalmente ai tanti malati di SLA la dignità e l'assistenza di cui hanno diritto e bisogno
Maria Antonietta Farina Coscioni, dirigente radicale e presidente onorario dell'Associazione Luca Coscioni si unisce al dolore e al cordoglio della famiglia Borgonovo. "Sono vicina alla famiglia di Stefano Borgonovo, il calciatore di Sclerosi Laterale Amiotrofica che, con il suo impegno è diventato uno dei simboli della lotta per contrastare questa terribile malattia e trovarne, con la ricerca, i possibili rimedi. Anche grazie a lui, al suo impegno, il paese ha potuto prendere consapevolezza dell'atroce situazione che migliaia di persone vivono con le loro famiglie, troppo spesso abbandonati e dimenticati da uno Stato che a parole esprime loro solidarietà e vicinanza, nei fatti concreti li lascia soli con i loro drammi e le loro enormi difficoltà. Ora Stefano è tornato libero, non più prigioniero di un corpo che non era più il suo. Immagino il grande dolore della moglie e dei figli, Spero che possa essere per loro motivo di consolazione quello che è stato per me l'esempio e l'impegno di Luca Coscioni: uno sprone e un incitamento a "non mollare", e a lottare perché quei diritti fondamentali - penso all'aggiornamento dei LEA, al diritto di poter usufruire di un sintetizzatore vocale e delle altre tecnologie che la moderna scienza e ricerca mette a disposizione, siano assicurati a tutte le persone malate che ne hanno bisogno. Penso che questo sia il modo migliore per onorare Stefano e i tanti come lui che lottano per la loro dignitità e il diritto alla salute che viene loro negato".
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Bernardini e Testa: Camera e Senato a braccetto per tenersi strette le guarentigie dell'autodichia
Dichiarazione di Rita Bernardini già Deputato Radicale nella XVI Legislatura e Irene Testa autrice del libro “Parlamento zona franca, le Camere e lo scudo dell’autodichia”
Che la Camera dei deputati intervenga a fianco del Senato, pur non essendo parte del giudizio a quo, è già un'anomalia. Che poi questa decisione sia assunta dalla Presidente espressa da Sel desta ancora più sorpresa, se si pone mente alle dichiarazioni rese in campagna elettorale da Niki Vendola secondo cui "la buona politica è quella che nega anche il minimo privilegio di casta". C'è quindi da chiedersi se il rifiuto di rendere trasparenti le scelte della camera - sottraendola anche in questa legislatura a controlli giurisdizionali seri - risponda ad imperativi sconosciuti alla campagna elettorale di sel, e quali essi siano: forse il governatore pugliese può apprendere dal presidente della camera qualcosa sulla casta, tale da farlo cadere folgorato dal cavallo che ha cavalcato prima delle elezioni.
Come denunciato nel libro di Testa e Gerardi “Parlamento zona franca, le Camere e lo scudo dell’autodichia” (Rubbettino), finché le immunità parlamentari verranno impropriamente invocate a tutela di quegli ambiti che esulano dalla funzione tipica delle Camere e che sono invece propri di qualsiasi altro organo o pubblica amministrazione, il Parlamento continuerà ad essere una Zona Franca sottratta alla grande regola dello Stato di Diritto
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Parlamento/autodichia, Testa e Gerardi: Grasso e Boldrini si schierano a difesa dei privilegi delle Camere
Dichiarazione dei dirigenti Radicali Irene Testa e dell’Avvocato Alessandro Gerardi autori del libro “Parlamento zona franca, le Camere e lo scudo dell’autodichia” (Rubbettino)
Sorprende davvero che i Presidenti della Camera e del Senato, Laura Boldrini (Sel) e Piero Grasso (Pd), abbiano avallato la decisone dei due rami del parlamento di costituirsi di fronte alla Corte Costituzionale in difesa del principio di autodichia. Dalla Seconda e Terza carica dello Stato, ci si sarebbe aspettati un atteggiamento diverso e meno corporativo. Evidentemente l'intenzione dei presidenti di Camera e Senato, non è quella di rendere il parlamento un'istituzione trasparente e rispettosa del principio di legalità bensì di mantenere intatti privilegi, immunità e prerogative non rispettosi dei principi Costituzionali.
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Rifiuti, Iervolino: Zingaretti conferma che gli impianti di tmb non funzionano a regime
Dichiarazione di Massimiliano Iervolino membro del comitato nazionale di Radicali Italiani.
Oggi Zingaretti ha dichiarato che gli impianti di trattamento meccanico biologico di Roma continuano a non lavorare a regime. Questa affermazione preoccupa molto visto che, per mesi, diversi attori istituzionali hanno affermato l’esatto contrario. Mi piacerebbe sapere se l’odierna comunicazione del presidente della Regione Lazio possa inficiare la convinzione, quasi comune, che a Malagrotta dall’11 aprile di quest’anno vengano smaltiti solo rifiuti trattati. Anche per questo continuo ad esser convinto che ci voglia massima trasparenza riguardo al ciclo dei rifiuti, soprattutto per quel che concerne il funzionamento quantitativo e qualitativo degli impianti di trattamento meccanico biologico. Per questo motivo a Zingaretti, e all’assessore Civita, consiglio di approvare la proposta di legge – depositata durante la scorsa legislatura dal Gruppo regionale della lista Bonino Pannella – recante l’anagrafe pubblica relativa alla raccolta, al recupero, allo smaltimento ed agli impianti dei rifiuti solidi urbani. Sono delle norme che, qualora fossero accettate, metterebbero fine all’annosa opacità che ruota intorno a tale materia.
12 referendum radicali - Tutti i tavoli del week end
In questa pagina il link a tutti i tavoli del week end.
Per poter presentare i referendum servono 500.000 firme in tre mesi. Vai a firmare e porta anche i tuoi amici e conoscenti. Scegli sulla mappa il tavolo più vicino a te. Qui trovi l'elenco completo dei tavoli ricercabile per provincia. Se non trovi nessun tavolo nella tua zona puoi attivarti tu stesso: contattaci a info@cambiamonoi.it ti daremmo tutte le informazioni su come organizzare la raccolta firme.
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Droghe: Staderini (Radicali Italiani), contro i fallimenti del proibizionismo sostenere e firmare il referendum
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali italiani
Il 26 giugno, giornata mondiale per la lotta alla droga, dovrebbe essere in realtà la giornata contro i crimini prodotti dal proibizionismo. Aumento dei consumatori e abbassamento dell’età di inizio, moltiplicazione delle sostanze e dei rischi per la salute, crescita esponenziale del fatturato delle mafie, criminalizzazioni e carcerazioni di massa, democrazie corrotte: sono questi i risultati fallimentari delle pluridecennali politiche proibizioniste. Nonostante l’Italia sia tra i Paesi che pagano il prezzo più alto, quella che rappresenta una delle questioni politiche e sociali più discusse al mondo è cancellata dall’agenda della politica e dei media. Per invertire la rotta e non morire tutti di proibizionismo, c’è uno strumento efficace a disposizione: è il referendum che elimina il carcere per i fatti di lieve entità, superando repressioni irragionevoli e liberando risorse investigative e giudiziarie. Firmare e sostenere il referendum è quanto di meglio possa fare chi si è stancato di regalare ogni anno 30 miliardi di euro alle mafie italiane e di pagare i costi della criminalizzazione di oltre 4,5 milioni di consumatori e dei 28 mila detenuti per violazione della Fini-Giovanardi.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Federico e Giovani Democratici: "Primi risultati concreti su Piazzale delle Milizie: l’area davanti alla ricicleria verrà recintata ed è iniziato l’intervento sulla discarica a cielo aperto"
Incontro tra l’Assessore Granelli, la Direzione di AMSA, la Polizia locale, il Presidente di Zona 6 Rabaiotti e il Consigliere zonale Federico sulla situazione di piazzale delle Milizie
Valerio Federico e Giovani Democratici: “Primi risultati concreti anche grazie alla nostra azione: l’area davanti alla ricicleria verrà recintata ed è iniziato l’intervento sulla discarica a cielo aperto“
Il terreno adiacente Piazzale delle Milizie, trasformatosi in una discarica con ammassi di rifiuti urbani contenenti anchesostanze pericolose, è stato messo in sicurezza e a breve partirà la bonifica. AMSA inoltre ha iniziato a rimuovere giornalmente eventuali rifiuti abbandonati fuori dalla ricicleria.
L’azione dei Radicali e dei Giovani Democratici - che ha prodotto tra l’altro un’interrogazione comunale firmata dai consiglieri Cappato, Lazzarini e Strada, una commissione zonale tenutasi sul posto insieme ai cittadini interessati e una delibera della Zona 6 – ha accelerato in modo decisivo il percorso di risoluzione del problema grazie al sollecito intervento dell’Assessore Granelli, di AMSA e all’impegno del Presidente di Zona 6 Rabaiotti. Ora l’Amministrazione comunale e AMSA attueranno una serie di misure finalizzate all’interruzione immediata delle attività illecite di deposito dei rifiuti al di fuori degli spazi autorizzati a partire dalla realizzazione di una recinzione dell’area antistante la ricicleria con due cancelli, in ingresso e in uscita, impedendo così l’accesso a malintenzionati sia durante l’orario di apertura della ricicleria sia durante la chiusura. Ringraziamo il Sindaco, l’Assessore Granelli e AMSA per aver accolto le proposte elaborate da Radicali e Giovani Democratici insieme al Consiglio di Zona 6.
Valerio Federico 335-8256736
Membro della Direzione Nazionale di Radicali Italiani e Consigliere di Zona 6
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Parlamento: grave la decisione delle Camere su autodichia
Dichiarazione di Irene Testa e dell’Avvocato Alessandro Gerardi autori del libro “Parlamento zona franca, le Camere e lo scudo dell’autodichia” (Rubbettino)
La decisione delle Camere di difendere il potere di autodichia davanti alla Corte Costituzionale è una decisione grave che contrasta con i principi Costituzionali in materia di giustizia domestica e non garantisce quei principi di indipendenza, imparzialità e terzietà del giudice.
Persino i giudici di Cassazione non ci hanno visto chiaro, e chiedono al massimo giudice l'avallo per mettere ordine in questa zona franca da ogni Giustizia.
Sono circa duemila i dipendenti che non possono far valere i loro diritti dinanzi a un giudice togato. Perché la giustizia non è solo un diritto da affermare contro le massime Istituzioni; è anche un diritto da affermare contro le proprie convenienze, fondate su incrostazioni di normative che sono tutte al di fori dello Stato di diritto, al centro del potere che quel diritto emana per tutti gli altri cittadini.
Come denunciamo nel libro “Parlamento zona franca, le Camere e lo scudo dell’autodichia” (Rubbettino), finché le immunità parlamentari verranno impropriamente invocate a tutela di quegli ambiti che esulano dalla funzione tipica delle Camere e che sono invece propri di qualsiasi altro organo o pubblica amministrazione, il Parlamento continuerà ad essere una Zona Franca sottratta alla grande regola dello Stato di Diritto.
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Droga/Tortura: Perduca no alla tortura ne' alle torture del proibizionismo sulle droghe
Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del senato del Partito Radicale, gia' membro della Commissione giustizia del Senato nella XVI legislatura:
"Niente di meglio che, in occasione della doppia ricorrenza delle giornate mondiali contro i trattamenti disumani e degranti e contro la droga partecipare alle iniziative popolari che vogliono introdurre il reato di tortura nel nostro codice penale e abolire le sanzioni penali per l'uso personale di sostanze stupefacenti come quelle che 3leggi.it e i Radicali animeranno nella giornata di oggi. La scorsa legislatura fu quella che, dopo aver ratificato il protocollo aggiuntivo della Convenzione sulla tortura piu' si avvicino' alla codifica della tortura nel nostro ordinamento - e gli equilibri rispetto alla XVII legislatura erano alquanto sfavorevoli - ma quell'iniziativa, che comprendeva anche un disegno di legge Radicale, s'areno vittima delle fasi finali della legislatura e dell'improvviso risorgere di atteggiamenti reazionari di Parlamentari che oggi non siedon piu' alla Camera o al Senato. Oggi che le dinamiche sembrerebbero piu' favorevoli tutto tace. Bene quindi che la piazza mandi un messaggio di buon senso coi disegni di legge d'iniziativa popolare del comitato 3leggi.it e coi referendum radicali a una classe politica concentrata su se stessa o attenta solo alle piazze di regime televisive o telematiche. Assieme al Segretario di Radicali Italiani Mario Staderini, anche io saro' a Piazza Farnese dalle 1830 per la manifestazione politico-musicale a sostegno delle campagne politiche per l'inclusione della tortura nel nostro codice penale e per una revisione della legge Fini-Giovanardi.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
"Il Caso Colombo": Comizio di Maurizio Bolognetti in Piazza M. Pagano nel dicembre del 2003
Dedicato a quelli del “o di qua o di là” e a chi ragiona per compartimenti stagni Di Maurizio Bolognetti Voglio provare ad onorare un minimo di memoria storica. A futura memoria, per dirla con Leonardo Sciascia. Ieri, nel momento in cui mi accingevo ad esprimere il mio cordoglio per la morte del Senatore a vita Emilio Colombo e mentre rispondevo a commenti che definire di cattivo gusto è puro eufemismo, la memoria è volata a un mio comizio tenuto in una gelida mattinata di dicembre in piazza Mario Pagano(perdonerete l’autoreferenzialità). Per fortuna ne troviamo traccia nell’archivio di Radio Radicale. I primi 10-15 minuti di un intervento durato circa un’ora, ebbi a dedicarli al “Caso Colombo” e ai tanti farisei che allora dopo averlo incensato ne invocavano le dimissioni. Mi permetto di richiamarlo alla mia memoria e alla memoria di tutti, perché ho l’impressione che in troppi ragionino per compartimenti stagni. Credo di aver fatto parte di una storia che non è mai stata quella del “o di qua o di là”, ma che ha dato corpo ad un dato di alterità rispetto ad un sistema che abbiamo definito “Peste Italiana” che nega legalità, diritto, diritti, democrazia. Una storia radicale. Buon ascolto e lasciatemi ricordare una volta ancora il Presidente Colombo sostenitore dell’appello “Iraq Libero”, promosso nel 2003 dal PRNTT e da Marco Pannella. Approfondimenti "Il caso Colombo, il ddl Fini, l'indagine Cestrim e il caso Scanzano" (1 dicembre 2003) Presentazione del Comitato Pro Montagnard(4 agosto 2003)
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Morte Colombo, Bolognetti (Ri): pezzo di storia del Paese
Fonte Basilicatanet, 25 giugno 2013
BAS - “Con il senatore Emilio Colombo se ne va un pezzo della storia di questo Paese e di certo un pezzo di storia della Basilicata. Riconoscere lo spessore politico e la levatura da statista di Emilio Colombo è oggi atto dovuto da parte di avversari politici e di chiunque lo abbia conosciuto. Confesso di avvertire un pizzico di nostalgia pensando alla Basilicata colombiana, soprattutto se osservo l’attuale panorama politico. Colombo, lo ricordo a me stesso, fu tra i tantissimi che ebbero a sottoscrivere l’appello “Iraq libero”, promosso dal Partito Radicale e da Marco Pannella, finalizzato ad evitare l’esplodere del conflitto. Al Presidente Colombo, padre costituente, va il mio saluto”. E’ quanto dichiara il segretario dei radicali lucani, Maurizio Bolognetti. Approfondimenti La Siritide, 25 giugno 2013 Radio Laser, 25 giugno 2013© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Basilicata in Referendum - Servizio Tgr Basilicata, 23 giugno
Basilicata in Referendum - Servizio Tgr Basilicata, 23 giugno
Il Video sullo spazio Youtube di Radicali Lucani
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Il Presidente Napolitano ha ricevuto il leader radicale Marco Pannella
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il leader radicale Marco Pannella.
La foto dell'incontro.
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26 giugno: giornata mondiale contro tortura e sulle droghe. Radicali italiani nelle piazze insieme alla campagna “3 leggi"
Si è tenuta questa mattina presso la Camera dei deputati una conferenza stampa dei promotori della campagna “Tre leggi per la giustizia e i diritti: tortura, carceri, droga”.
Patrizio Gonnella (Antigone), Nicoletta Grieco (Fp Cgil) e Valerio Spigarelli (Ucpi), a nome del Comitato promotore, si sono confrontati con il segretario di Radicali italiani Mario Staderini, con il capogruppo alla Camera di Sel Gennaro Migliore, con il deputato Fausto Raciti dei Giovani Democratici e con Giovanni Russo Spena di Rifondazione comunista.
È stata anche presentata l’iniziativa “100 piazze per 3 firme” in programma in tutta Italia per il prossimo 26 giugno, giornata mondiale contro la tortura e il traffico di droga. In molte città italiane saranno allestiti banchetti di raccolta firme ed eventi a tema, mentre a Roma si terrà una manifestazione concerto a piazza Farnese dalle 18 alle 23.
“Radicali italiani, i cui militanti nelle scorse settimane hanno già raccolto 2 mila firme, sostiene la campagna delle 3 leggi sia nel metodo che nel merito “, ha detto Mario Staderini nel suo intervento. “Nel metodo, perché l’iniziativa popolare è l’unico modo affinché siano affrontate questioni sociali che riguardano milioni di persone ma che sono cancellate dall’agenda politica e televisiva perché scomode al potere. Nel merito, perché i tre temi pongono una questione di democrazia: tipicamente italiana la mancata introduzione del reato di tortura e l’illegalità delle nostre carceri; globale per quanto riguarda le politiche proibizioniste sulle droghe.
Per questo parteciperemo alla mobilitazione del 26 giugno unendo i nostri banchetti referendari a quelli delle 3 leggi organizzati da Antigone e Unione Camere penali e saremo presenti anche a piazza Farnese”
La democrazia secondo l'amministrazione comunale di Potenza? Di rigoroso rito partitoicratico. Il Consigliere Becce(Pdl) interviene su vicenda occupazione suolo.
A Potenza si può esercitare la Democrazia in tutte le sue forme? Verrebbe da rispondere affermativamente ma sarebbe una riposta errata. Infatti, ai comitati referendari “Giustizia Giusta” e “Cambiamo Noi” che hanno iniziato una raccolta firma in Piazza M. Pagano è stata richiesto il pagamento di occupazione di suolo pubblico, neanche vendessero palloncini colorati oppure zucchero filato. Ma forse Potenza fa parte di una repubblica autonoma dato che quando i promotori hanno citato la legge n.549 del 28 dicembre 1995 che all’art. 3 comma 67 recita: “sono esonerati dall’obbligo al pagamento della tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche coloro i quali promuovono manifestazioni od iniziative a carattere politico purché l’area occupata non ecceda i 10 metri quadrati”. Reputo l’accaduto molto grave per questo ho richiesto con un’interrogazione urgente al Sindaco Santarsiero di far revocare subito quell’assurdo provvedimento che oltre a danneggiare la libera opinione dei citati comitati offende anche il senso democratico dei cittadini di Potenza e dei lucani dato che mai è successo un fatto così grave in Basilicata. Anzi, il sindaco Santarsiero dovrebbe chiedere scusa ai comitati referendari “Giustizia Giusta” e “Cambiamo Noi” per quanto successo contro legge e contro il buon senso. Potenza, 20 giugno 2013 f.to NICOLA BECCE Consigliere Comunale del PdL Comune di Potenza
Approfondimenti
Potenza e il pizzo sulla democrazia (Nuova del Sud, 20 giugno)
Il Radicale Bolognetti contesta il sistema della tassa di occupazione suolo (Gazzetta del Mezzogiorno, 20 giugno)
Bolognetti: i banchetti referendari hanno diritto all'esenzione (Il Quotidiano, 20 giugno)
Bolognetti: Il Pizzo sulla democrazia? Il Comune di Potenza, per esempio (La Siritide, 20 giugno)
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Basilicata: La “sensibilità ambientale” spiegata dalla Total
Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani e Direzione Radicali italiani Il mecenatismo e l’opera di affiliazione svolta delle multinazionali dell’oro nero non finisce mai di stupire. Quelli della Total, per esempio, oltre a sponsorizzare tornei di calcetto hanno deciso di educare un po’ di terroni lucani alla “sensibilità ambientale”. Total Italia, indossati i panni del buon samaritano, ha deciso di avviare percorsi rieducativi, pardon educativi, dedicati all’educazione ambientale e alla conoscenza delle biodiversità. “Mens sana in corpore sano”, spiegano i francesi di Total, e di certo - aggiungiamo noi - meglio educarli da piccoli i terroncelli della Valle del Sauro. Visto mai che una volta cresciuti inizino a fare troppe domande sull’impatto esercitato dalle attività estrattive nella Lucania fenix? Che so, magari qualcuno potrebbe interrogarsi sul nesso tra le biodiversità e la presenza a Corleto Perticara di una discarica abusiva di fanghi petroliferi.
Approfondimenti
Total: Chiuso anno scolastico nel comprensorio Tempa Rossa (Basilicatanet, 19 giugno)
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Bolognetti: Il pizzo sulla democrazia? Il Comune di Potenza, per esempio
Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani, Direzione Radicali Italiani E’ possibile trattare un’iniziativa referendaria alla stregua di una sagra? E’ possibile e succede a Potenza. E’ possibile trattare una richiesta di occupazione suolo, avanzata da un comitato promotore referendum, alla stregua di una richiesta avanzata da un venditore ambulante di taralli e noccioline? E’ possibile e succede a Potenza. Succede che in data 10 giugno, la dott.ssa Adele Bellino, con nota protocollo n°0043972/2013, a nome dell’Ufficio “Affari Generali e Istituzionali/Servizio Elettorale”, risponda alla richiesta di occupazione suolo pubblico avanzata dal sottoscritto a nome dei comitati referendari “Giustizia Giusta” e “Cambiamo Noi” scrivendo: “Si comunica che Vs. richiesta di occupazione di suolo pubblico in Piazza Mario Pagano inoltrata in data odierna non può essere accolta in esenzione del relativo canone, in quanto ai sensi del vigente ‘Regolamento per la disciplina del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche’ tale agevolazione è applicabile esclusivamente per le occupazioni temporanee(art. 26 comma 1 lettera b)”. A nulla è servito per il momento far notare alla solerte funzionaria che in base alla legge n.549 del 28 dicembre 1995 art. 3 comma 67 “sono esonerati dall’obbligo al pagamento della tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche coloro i quali promuovono manifestazioni od iniziative a carattere politico purché l’area occupata non ecceda i 10 metri quadrati”. I due tavolini, che di solito allestiamo in piazza Mario Pagano, occupano di certo uno spazio non eccedente i 10 metri quadrati ed è altrettanto certo che due tavolini aperti per sei o dodici ore non possano essere considerati una occupazione non temporanea, anche se aperti per più giorni nello stesso sito. Nel pieno rispetto dell’interpretazione autentica che la dott.ssa Bellino da del regolamento del Comune di Potenza, non posso non rilevare come lo stesso entri in contrasto con la normativa nazionale e che la posizione del Comune si traduce in un oggettivo intralcio all’iniziativa referendaria in corso, che già di “intralci” e tentativi di boicottaggio deve subirne tanti. Con affetto mi chiedo e chiedo al Sindaco di Potenza Vito Santarsiero se per caso non ritenga di doversi rifare della mancata vendita del Tribunale gabellando i tavoli referendari. Allo stesso Sindaco e all’intera amministrazione di Potenza dico che anziché intralciare l’iniziativa referendaria dovrebbero adoperarsi per favorire la raccolta firme e per far sapere ai cittadini che a partire dal prossimo fine settimana sarà possibile sottoscrivere i referendum radicali per la “Giustizia Giusta, la Legalità e la Democrazia” anche presso gli uffici comunali.
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Garante carceri Piemonte/Radicali: niente male il dietrofront di Pedrale. Ora non si perda più tempo: prima della pausa estiva il Consiglio regionale nomini il garante
Alla notizia che Luca Pedrale (capogruppo PDL in Consiglio Regionale), primo firmatario della PDL n.188 cosiddetta “ammazzagaranti”, ha ritirato la sua firma dal provvedimento (che è stato rinviato in I Commissione, che dovrà riesaminarlo entro il 16 luglio), Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) hanno dichiarato:
“Niente male il dietrofront di Pedrale. Lo diciamo senza nessuna intenzione polemica. Da un anno e mezzo, ormai, cerchiamo in tutti i modi (dai comunicati, agli appelli, agli scioperi della fame, alle diffide presentate tramite l'Ass. Aglietta da cittadini detenuti) di rivolgerci al buon senso dei consiglieri regionali, cercando di spiegare loro come le 13 carceri piemontesi hanno bisogno di una persona che, giorno per giorno, si occupi di quanto avviene dietro le mura, promuovendo le cose positive (che, comunque, ci sono), riducendo il danno prodotto dal sovraffollamento e dal fatto incontestabile che il carcere è ormai una discarica sociale, dove si contengono quelli che non hanno alcuna protezione sociale, dai tossicodipendenti agli extracomunitari.
Nelle ultime settimane le nostre buone ragioni hanno spinto a scendere in campo a favore della nomina del garante (e, quindi, contro il PDL “Pedrale e altri”) sia Enrico Costa (coordinatore regionale PDL) sia la Camera Penale di Torino. Due prese di posizione pesanti che hanno sicuramente influito sul ripensamento di Pedrale, in sinergia con la ferma posizione delle forze di opposizione, PD in testa, compatte nella difesa dell'istituto del garante detenuti.
Ora non si perda più tempo; in un mese la I Commissione puo’ ricercare tutte le soluzioni che consentano risparmi ed economie di scala affinché, prima della pausa estiva, il Consiglio Regionale nomini finalmente il garante, come previsto dalla legge regionale n. 28 del lontano 2 dicembre 2009.
Sarebbe un ben segnale per tutta la comunità penitenziaria piemontese (non solo per gli oltre 5.000 detenuti ma anche per i quasi 3.000 agenti di polizia penitenziaria, educatori, medici, infermieri….), in una stagione, quella estiva, che acuisce al massimo grado quella situazione di patente illegalità per cui l’Italia è stata condannata a più riprese dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.”.
Per approfondimenti:
http://www.associazioneaglietta.it/cosa-facciamo/garante-detenuti/
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