Radicali Italiani
Stepchild adoption: un passo avanti verso civiltà, anche stavolta Parlamento grande assente
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni
"La Corte di Cassazione ha fornito la sua interpretazione sull'adozione coparentale alle coppie dello stesso sesso confermando la sentenza della Corte d'Appello di Roma che la riconobbe a due mamme: a partire da oggi sarà molto più facile per i Tribunali estendere quei diritti che i bambini delle famiglie omogenitoriali aspettano da troppi anni. A nulla sono serviti gli attacchi e le strumentalizzazioni da parte di chi ha affossato la stepchild adoption contenuta nel ddl Cirinnà: ai giudici è bastato guardare negli occhi il paese per capire che si trattava di un diritto fondamentale negato. Come in altri casi il grande assente è il Parlamento, nuovamente superato dalle corti e dai cittadini che non si sono arresi all'ingiustizia. Non si parli di 'deriva giurisprudenziale' ma di colpevole e prolungata 'deriva immobilista' del Legislatore. Le camere possono ancora redimersi. Come? Con una riforma complessiva della legge sulle adozioni che da troppi anni rappresenta un calvario per tanti aspiranti genitori eterosessuali, omosessuali e single, sposati e non".© 2016 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Radicali Torino, Magi e Federico: cordoglio per la scomparsa di Mariano Ferrentino
Dichiarazione di Riccardo Magi e Valerio Federico, segretario e tesoriere di Radicali Italiani
"Apprendiamo con dolore della scomparsa improvvisa di Mariano Ferrentino, storico compagno radicale di Torino, già impegnato a Napoli nella sede di via Port'Alba, che è stato anche membro del Comitato Nazionale del nostro Movimento.
Come Radicali Italiani siamo vicini ai familiari e agli amici di Mariano in questo momento difficile. All'Associazione Adelaide Aglietta e a tutti i compagni torinesi va il nostro abbraccio più sincero, nella certezza che Mariano continuerà a vivere nelle battaglie che saranno portate avanti ogni giorno con la stessa intelligenza e determinazione che furono sue".
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Riforme: Comitato per libertà di voto chiede incontro a Boschi su "spacchettamento Referendum"
Il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi, in qualità di rappresentante del Comitato per la Libertà di Voto sul referendum costituzionale, ha ufficialmente chiesto un incontro urgente al ministro per le Riforme Maria Elena Boschi per sottoporle l'ipotesi di referendum per parti separate e su singoli aspetti della legge di revisione costituzionale, formalizzata con il deposito in entrambi i rami del Parlamento e in Cassazione dei relativi quesiti.
"Costituzionalisti tra i più illustri hanno ripetutamente messo in guardia dai rischi del cosiddetto "quesitone", cioè il referendum unico sulle legge Renzi-Boschi, che costringerebbe i cittadini a dire Sì o No in blocco a una revisione che riguarda il 37 per cento della Costituzione e tocca aspetti molto diversi tra loro", ricorda Riccardo Magi. "Il quesito unico sarebbe inevitabilmente disomogeneo e impedirebbe agli elettori di discernere il merito della riforma, violando di fatto il principio costituzionale della libertà di voto. Poiché non si può cambiare la Costituzione violando la Costituzione, è necessario ricondurre il processo di revisione nell’ambito del diritto costituzionale. Per questo - spiega il segretario di Radicali Italiani - vogliamo sottoporre al ministro Boschi la proposta di voto per parti separate e i quesiti referendari parziali che abbiamo messo a punto con esperti e costituzionalisti, tra cui il professore Fulco Lanchester, e depositato con l'obiettivo di garantire agli italiani la libertà di voto su riforme fondamentali che il Paese attende da anni. Dal Ministro Boschi attendiamo anche una risposta alla lettera che come Comitato per la Libertà di Voto, insieme al Comitato per il No e al Comitato per l'abrogazione di due norme dell'Italicum, abbiamo inviato a lei, al presidente Renzi e al ministro dell'Interno Alfano per chiedere un decreto che superi, già in occasione dell'imminente referendum costituzionale, le procedure ingiustamente restrittive, arbitrarie e irragionevoli che ostacolano la raccolta firme e compromettono il diritto dei cittadini a partecipare attivamente alla vita pubblica attraverso i referendum", conclude Riccardo Magi.© 2016 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Elezioni, Magi: da noi contributo costruttivo, avanti con nostra sfida per alternativa a sfiducia e disillusione
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani
A Roma e Milano ci siamo assunti la responsabilità di un simbolo e di una lista Radicale, pur in condizioni difficilissime di contesto politico e interne all'area radicale, convinti come siamo che il nostro impegno non possa limitarsi alla memoria di una grandissima storia, ma debba invece vivere la realtà presente, con analisi e obiettivi per poterla cambiare nell’interesse di tutti i cittadini. A Milano c’è stato un apporto radicale decisivo per la vittoria di Giuseppe Sala basato su punti precisi di governo: trasparenza, diritti civili, istituti di partecipazione referendaria, conversione ecologica. A Roma, in un contesto evidentemente diverso, ci siamo impegnati perché la storia radicale di Roberto Giachetti condizionasse anche la sua proposta politica e diventasse centrale nella campagna elettorale. Così, però, non è stato. Queste amministrative dimostrano che lo scenario politico oggi è quanto mai aperto. Renzi, ha il merito di aver affrontato un paese immobile, ma la sua autosufficienza plebiscitaria, garantita in parlamento da una maggioranza incolore, è crollata di fronte al governo concreto delle città, che non ha bisogno compromessi ma di cambiamenti netti e credibili. Su questo la visione e la capacità di proposta radicale ci impone di giocare un ruolo costruttivo. Con questo atteggiamento abbiamo affrontato la sfida elettorale e le altre sfide che stiamo portando avanti su obiettivi concreti: dalla legalizzazione della cannabis, con una legge popolare più avanzata di quella parlamentare che alla Camera procede a fatica, alla battaglia per la legalizzazione dell’eutanasia; dall'iniziativa per ricondurre la revisione della Costituzione nell’ambito del diritto costituzionale, evitando che si violi la libertà di voto dei cittadini sottoponendo loro un quesito referendario unico anziché quesiti parziali sui singoli aspetti omogenei della riforma, alle nostre proposte sull'immigrazione, perché sia colta come un’opportunità per riaffermare i valori costitutivi europei e un’occasione economica e sociale. Con queste iniziative continuiamo a portare avanti il nostro progetto di movimento per i diritti e le libertà civili, nella prospettiva federalista, antinazionalista, aperta e democratica degli Stati Uniti d’Europa. Un'alternativa credibile per vincere la rabbia, la sfiducia e la disillusione nei confronti della politica.© 2016 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Laura Rossi, assessore al Welfare del Comune di Parma, iscritta all'Associazione Luca Coscioni, ricorda Marco Pannella
Concorrenza, Governo non favorisca proprie aziende a danno dei cittadini
Dichiarazione di Riccardo Magi e Valerio Federico, segretario e tesoriere di Radicali Italiani
"Un subemendamento della maggioranza, presentato dal senatore Margiotta, mira a inserire nel ddl Concorrenza attualmente in discussione al Senato una clamorosa picconata alla legge antitrust 287/1990, cioè la legge che ha fatto propri molti dei principi della concorrenza elaborati dal legislatore comunitario e che ha istituito la stessa Autorità Antitrust. Con l'abrogazione del comma 2-quater dell'articolo 8 proposta dal subemendamento, verrebbe meno, infatti, l'obbligo per le imprese che esercitano la gestione di servizi di interesse economico generale o operano in regime di monopolio, di rendere accessibili beni, servizi e informazioni, acquisiti per esigenze di servizio, ai concorrenti in attività diverse da quella per cui esercitano la concessione. Un effetto grave, perché la concessione da parte dello Stato di attività in monopolio regolato non deve corrispondere anche a un vantaggio al di fuori di questi ambiti. Se ha senso, per esempio, che il gestore di un servizio universale di recapito postale abbia accesso alle informazioni o ai beni che gli servono per svolgerlo, non ha senso che una società dello stesso gruppo operi in mercati competitivi usando solo per sé quelle informazioni o quei beni a cui ha accesso esclusivo per esigenze di servizio.
Non sappiamo perché il Governo sia favorevole a un simile intervento, ma è verosimile che lo sia per facilitare la vita, e gli utili, di qualche azienda che beneficia di una concessione pubblica, magari una partecipata più facile da vendere se in posizione di vantaggio (quand'anche sleale) sul mercato.
E' sconcertante che una simile urgenza porti l'esecutivo a voler smontare una norma sulla concorrenza, addirittura all'interno di una legge che si chiama "concorrenza". Chiediamo quindi al Governo, anche nella sua qualità sempre più pervasiva di legislatore di fatto, e in particolare al neoministro Calenda, di anteporre gli interessi dei cittadini-utenti a quelli di azionista".
Si allega il testo dell'emendamento.
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Referendum, Comitati scrivono al Governo: Subito decreto per superare ostacoli nella raccolta firme e garantire diritti politici degli italiani.
Un decreto legge per superare, già in occasione dell'imminente referendum costituzionale, gli ostacoli che oggettivamente compromettono il diritto dei cittadini a partecipare attivamente alla vita pubblica. E' la richiesta avanzata in una lettera congiunta al presidente Renzi e ai ministri dell'Interno e delle Riforme, Angelino Alfano e Maria Elena Boschi, dal "Comitato per il No nella riforma costituzionale”, dal “Comitato per la libertà di voto” e dal “Comitato per l'abrogazione di due norme dell'Italicum”, promotori di campagne referendarie in corso. Un'iniziativa che nasce dai problemi insormontabili che i Comitati stanno riscontrando nelle rispettive raccolte delle firme.
Tra le principali questioni poste dai firmatari Alessandro Pace e Alfiero Grandi, (Comitato per il no), il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi e Mario Staderini (Comitato per la libertà di voto) e Massimo Villone (Comitato per l'abrogazione di due norme dell'Italicum), quella dell'autenticazione delle firme: "l'onere di raccogliere le sottoscrizioni in presenza di un autenticatore che rivesta l’incarico di pubblico ufficiale, in assenza di un adeguato servizio pubblico di autenticazione da parte dello Stato, rende di per sé la raccolta delle 500 mila firme proibitiva per i promotori che non dispongano di una propria rete di consiglieri comunali e provinciali", si legge nella lettera. "Laddove si rendano disponibili i cancellieri dei tribunali, qualunque Comitato promotore deve farsi carico di un costo di norma pari a 25 euro l’ora per garantirsi il servizio di autenticazione", considerando una media di 20 firme l’ora, "i promotori dovrebbero sobbarcarsi una spesa di oltre 600 mila euro".
"La legge n.352/1970 contiene una serie di procedure ingiustamente restrittive, arbitrarie e irragionevoli, rispetto alle quali lo Stato italiano, come noto, è già sotto giudizio dinanzi al Comitato diritti umani dell’ONU per violazione del Patto internazionale sui diritti civili e politici. Per queste ragioni - spiegano i firmatari - si rende indispensabile l’immediato aggiornamento della normativa risalente a 46 anni fa e il superamento delle procedure sopra descritte, anche utilizzando atti d'urgenza", considerando la scadenza del 14 luglio per la consegna delle firme sul referendum costituzionale.
Rispetto alla raccolta delle firme "Se l’obiettivo naturale, in prospettiva, è quello di consentire la sottoscrizione on-line", scrivono i Comitati, "sin d’ora si potrebbe e dovrebbe consentire ai Comitati promotori di indicare loro stessi le persone delegate all’autenticazione delle firme sotto la propria responsabilità, comunicando preventivamente i nominativi all’istituzione prestabilita", un "sistema, già largamente diffuso negli Stati democratici che utilizzano strumenti di democrazia diretta", "di recente adottato dalla Repubblica di San Marino proprio a seguito di referendum popolare".
I firmatari chiedono inoltre che sia consentito l'utilizzo della Pec sia per l'invio e il ritiro dei moduli che per la richiesta e ritiro dei certificati elettorali "nonché la loro consegna collettiva all’Ufficio centrale per il referendum in formato digitale".
Per quanto riguarda invece il nodo dell'informazione, denunciano "l’assoluta inadeguatezza in materia di referendum della normativa esistente"."Anche in questo caso - scrivono - un intervento normativo che coinvolga il Parlamento si rende necessario al fine di far rientrare il nostro Paese all’interno degli standard democratici internazionali, ivi compreso quanto contenuto nel citato 'Codice di buona condotta sui referendum'".
"I Comitati - conclude la lettera - sono convinti che sia fondamentale assicurare che la procedura che porterà al voto garantisca effettivamente i diritti riconosciuti ai cittadini dalla Costituzione e dai trattati internazionali".
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AttachmentSize Lettera Comitati - referendum.pdf112.37 KBOrlando, Magi: difendere diritti e libertà contro ogni fondamentalismo
"Agli attacchi sanguinari che hanno colpito il cuore della comunità lgbti di Orlando e del mondo, come Radicali non possiamo che reagire ribadendo il nostro impegno per la libertà e i diritti di tutti gli individui, contro ogni fondamentalismo", l'ha dichiarato il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi, rendendo omaggio oggi alle vittime della strage di Orlando presso la sede dell'Ambasciata Usa a Roma, insieme a una delegazione dell'Associazione Luca Coscioni e Certi Diritti.
"Siamo contrari alla definizione di 'guerra tra civiltà'. Episodi come questo ci insegnano l'importanza della difesa a tutti i livelli dello stato di Diritto, grazie al quale nelle democrazie liberali sono tutelati - anche se troppo spesso in maniera carente - i diritti umani delle persone LGBTI. Nel dibattito politico interno ed internazionale cedere anche un minimo sui fondamentali dello stato di Diritto vuol dire esporre i nostri corpi agli anatemi e alle pallottole dei fanatici di turno", ha concluso Magi.
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Orlando, alle 19.30 delegazione davanti all'Ambasciata statunitense. Magi: difendere diritti e libertà contro ogni fondamentalismo
"Agli attacchi sanguinari che hanno colpito il cuore della comunità lgbti di Orlando e del mondo, come Radicali non possiamo che reagire ribadendo il nostro impegno per la libertà e i diritti di tutti gli individui, contro ogni fondamentalismo", così in una nota Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, annunciando la presenza di una delegazione Radicale questa sera alle ore 19.30 di fronte all'ambasciata Usa a Roma per manifestare la vicinanza del movimento ai cari e ai familiari delle vittime e al popolo statunitense. La delegazione vedrà presenti rappresentanti dell'area radicale tra cui di Radicali Italiani, dell'associazione Luca Coscioni e dell'associazione Radicale Certi Diritti attiva da anni sul fronte delle libertà sessuali e dei diritti civili.
"Siamo contrari alla definizione di 'guerra tra civiltà'. Episodi come questo ci insegnano l'importanza della difesa a tutti i livelli dello stato di Diritto, grazie al quale nelle democrazie liberali sono tutelati - anche se troppo spesso in maniera carente - i diritti umani delle persone lgbti. Nel dibattito politico interno ed internazionale cedere anche un minimo sui fondamentali dello stato di Diritto vuol dire esporre i nostri corpi agli anatemi e alle pallottole dei fanatici di turno", ha concluso Magi.
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Olimpiadi, domani conferenza stampa Radicali al primo tavolo di raccolta firme: aspettiamo firme di Giachetti e Raggi. A Malagò: mai troppo tardi per la democrazia
Prenderà formalmente il via domani, sabato 11 giugno, la raccolta firme per il referendum sulle Olimpiadi, promosso da Radicali Italiani e Radicali Roma.
La raccolta sarà inaugurata con una conferenza stampa domani, alle ore 12, presso il gazebo radicale in Largo Torre Argentina, dove alla presenza dell'autenticatore i cittadini romani potranno firmare perché anche a Roma, come in tanti altri paesi in europa e non solo, si tenga una consultazione popolare sulla candidatura ai Giochi del 2024. La raccolta firme proseguirà nel pomeriggio anche all'inizio del percorso del Gay Pride.
"Al presidente Malagò, che continua a sostenere che andava fatto prima, vorremmo ricordare che il referendum ha avuto adesso il via libera dell'amministrazione, nonostante le interferenze indebite del Coni. Secondo la legge, quindi, i cittadini hanno ancora tutto il tempo di esprimersi attraverso gli strumenti della democrazia diretta", dichiara Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani e promotore del Referendum Roma 2024.
"A maggior ragione ora che le olimpiadi sono diventate un tema centrale nel dibattito nazionale ed elettorale, il referendum si conferma lo strumento migliore per aprire un confronto trasparente e alla pari tra favorevoli e contrari, e per permettere ai cittadini di decidere sulla base di informazioni adeguate sui costi e i benefici della candidatura olimpica di Roma. Sostenerlo può rivelarsi quindi un'occasione per i candidati sindaci, che sono su posizioni diverse e perfino per Malagò e Montezemolo. Per questo aspettiamo le firme di Raggi e Giachetti: sarebbe un gesto concreto di fiducia nella partecipazione diretta dei cittadini, per la quale entrambi si dichiarano impegnati", conclude Magi.
Affinché si tenga la consultazione popolare è necessario raccogliere in tre mesi 28683 firme, pari all'1 per cento della popolazione residente.
Il quesito referendario recita: "Siete voi contrari alla candidatura della città di Roma ai XXXIII Giochi Olimpici e ai XVII Giochi Paraolimpici del 2024 espressa con la mozione dell'Assemblea Capitolina del 25 giugno 2015 ed attuata con i conseguenti provvedimenti sindacali?"
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Gazebo radicali per legalizzare la cannabis e contro la caccia sabato 11 e 18 giugno a Chiavenna e Sondrio
Prosegue l'iniziativa di Radicali Sondrio per la legalizzazione della cannabis e la limitazione della caccia: sarà possibile firmare la proposta di legge e l'appello sabato 11 giugno, dalle 10 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 19, a Chiavenna in piazza Bertacchi e sabato 18 giugno, dalle 9:30 alle 12:30, a Sondrio in piazza Campello (in caso di maltempo gli appuntamenti saranno rinviati).
L'obiettivo principale della proposta di legge per la legalizzazione della cannabis,promossa da Radicali Italiani e dall'Associazione Luca Coscioni, è quello di ripensare le normative riguardanti le sostanze stupefacenti sia a livello nazionale che a livello europeo.
Decenni di proibizionismo non hanno fatto altro che aumentarne la produzione, i traffici, i consumatori: le droghe illegali sono diventate il terzo business più redditizio al mondo - dopo il cibo e l’energia - interamente controllato da organizzazioni criminali. Sono più diffuse ed economiche che mai, circolano ovunque, dalle scuole alle carceri, passando per i vicoli e il web. Solo in Italia il giro d’affari delle narcomafie è stimato intorno ai 30 miliardi di euro, mentre le Nazioni Unite confermano che il fenomeno riguarda oltre il 5% della popolazione mondiale.
La guerra alla droga ha consegnato un problema socio-sanitario al diritto penale, facendolo diventare una questione di ordine pubblico e, in certi casi, di sicurezza nazionale: milioni di persone nel mondo sono in carcere per reati di droga - reati che non fanno vittime - mentre la corruzione e la violenza, in particolare nei Paesi produttori e di transito, mettono in pericolo le democrazie. Ogni anno decine di migliaia di persone muoiono per questa guerra.
La proibizione sulle piante e le sostanze psicoattive derivate, ha anche imposto enormi limitazioni alle ricerca scientifica pura e a quella applicata, allo sviluppo di nuove terapie per decine di malattie, bloccando il progresso della scienza con danni gravissimi per la salute dei cittadini.
A venticinque anni dallo storico referendum, l'appello sulla caccia al Parlamento italianosostiene una proposta di legge di riforma organica dell’attività venatoria, presentata da Radicali Italiani alla Camera - con primi firmatari l’On. Walter Rizzetto e la deputata del Pd Gessica Rostellato - che è tesa a conseguire un duplice obiettivo: il primo è allineare la normativa nazionale al diritto comunitario, il secondo è quello di introdurre standard qualitativi di eccellenza in termini di protezione dell’ambiente e della fauna, di difesa del paesaggio e del patrimonio artistico, a salvaguardia dei diritti del mondo agricolo e del settore turistico e a favore della sicurezza dei cittadini.
Per maggiori informazioni:
gianfrancocamero@gmail.com - tel. 0342610141
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Olimpiadi, Magi: no a scontro tra gufi e ottimisti, ma dibattito e informazione. Raggi e Giachetti firmino referendum. Consegnati oggi moduli al Comune, tra poche ore via alla raccolta firme
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Roma2024, Radicali a Raggi: referendum c'è già, decida se appoggiarlo come chiede il 63 per cento dei romani
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani e promotore del Referendum Roma2024:
"A Virginia Raggi che oggi dichiara che valuterà l'ipotesi di un referendum sulle olimpiadi, ricordiamo che il referendum già c'è: è quello che abbiamo promosso noi Radicali e sul quale inizierà a giorni la raccolta delle firme. Alla candidata e a tutti i Cinque stelle non resta quindi che valutare se appoggiarlo, come le chiediamo non solo noi ma anche il 63 per cento dei romani che, in base a un sondaggio in nostro possesso, è favorevole alla consultazione popolare. Del resto, partecipazione e democrazia diretta dovrebbero essere punti cardine del programma pentastellato, eppure in queste ore assistiamo a posizioni confuse e contraddittorie di autorevoli esponenti del M5S.
Invece di balbettare i "Se" e i "Ma", ci aspettiamo che le forze politiche e i candidati al governo della capitale d'Italia prendano posizioni e iniziative sulla base dei fatti. E fatti oggi sono due: il progetto di candidatura del Coni con le sue numerose e grossolane criticità - tra cui 17mila posti del villaggio olimpico a Tor Vergata e il laghetto artificiale da costruire a ridosso dell'aeroporto - e il nostro referendum che permetterà di aprire un dibattito trasparente tra favorevoli e contrari, per informare i romani sui costi e i benefici della candidatura olimpica e permettere loro di decidere, come è successo in tante altre città d'Europa e non solo. Il resto è gossip elettorale.
Quindi ribadiamo il nostro invito a Raggi a sostenere concretamente il referendum su Roma2024, così come a Roberto Giachetti che in più occasioni si è già dichiarato favorevole alla consultazione popolare. Chiediamo inoltre che sia garantita la necessaria informazione ai cittadini romani sulla possibilità di sottoscrivere il referendum".
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Comunali, Magi: 2606 preferenze e 14mila voti prova di R-esistenza. La sola promessa continuare a essere noi stessi
"2606 persone hanno scritto il mio nome sulla scheda. Numeri da signore delle preferenze! Eppure non ho aiutato nessuno a ottenere permessi per costruire attici in centro o licenze da ambulante. Non ho promesso fondi o sedi ad associazioni. Non vi ho neppure promesso una mano a fare la dichiarazione dei redditi!", così su Facebook il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi, capolista a Roma della Lista Radicali - federalisti, laici, ecologisti.
"La mia sola promessa - continua Magi - era di continuare a fare quello che ho fatto. Grazie! Il vostro è il migliore dei riconoscimenti. E grazie ancora a tutti coloro che votando Radicale ci hanno permesso di dare questa bella prova di r-esistenza. Dal ballottaggio dipenderà la nostra possibilità di tornare a fare le nostre battaglie in Consiglio. Intanto continuiamo a farle in strada, con tutti voi, per il referendum sulle olimpiadi, per la legalizzazione della cannabis, per la libertà di scelta sul referendum costituzionale. A subito!", conclude Riccardo Magi.
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Roma, Magi: Raggi fa sparire diritti da suo programma? Noi Radicali li abbiamo nel dna e rilanciamo con lista più arcobaleno di tutte
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, capolista a Roma della Lista Radicali - federalisti, laici, ecologisti:
"Apprendiamo che il M5S romano avrebbe tolto dal suo programma definitivo i punti sul contrasto al bullismo omotransfobico. Ironia della sorte: la notizia, che si è diffusa in queste ore sui social e blog, ci è giunta proprio mentre stavamo presentando ai cittadini le proposte della lista Radicali in materia di diritti. Non un semplice spot elettorale per i Radicali, ma la conferma di un impegno che i nostri candidati hanno maturato in anni di attivismo sui fronti del matrimonio egualitario, della riforma del diritto di famiglia e dall'autodeterminazione sulle scelte di fine vita, passando per la lotta a tutte le discriminazioni, all'inserimento nel mondo del lavoro delle persone trans fino a una regolamentazione della prostituzione che tuteli i diritti dei sex workers e dei loro clienti. Argomenti diversi tra loro ma uniti da un filo conduttore: la liberazione dei nostri corpi dalla repressione perbenista alla quale anche il Movimento 5 Stelle sembra aver ceduto. Il voto laico e per le libertà, a Roma, è quello per la Lista Radicali Federalisti Laici Ecologisti che si presenta anche come la più arcobaleno di tutte. Tra i nostri candidati figurano infatti tanti esponenti dell'associazionismo Lgbt, come Dario De Gregorio, delle Famiglie Arcobaleno, Massimo Farinella, del Circolo Mario Mieli, Leonardo Monaco, Matteo Mainardi, Gigliola Toniollo e Davide Ambrosini dell'associazione Radicale Certi Diritti. Persone che con le proprie competenze, esperienze e storie personali fanno della lista radicale una garanzia per i romani anche in tema di diritti e libertà civili".
Le proposte radicali sui diritti sono disponibili sul sito della lista: radicali2016.it/roma
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Olimpiadi: sbloccato Referendum, vittoria della mobilitazione contro il bavaglio ai cittadini. Magi: chi vuole Roma Capitale partecipazione si unisca a raccolta firme
Dichiarazione dei promotori del referendum su Roma 2024 Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani e capolista e Roma della Lista Radicali - federalisti, laici, ecologisti, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma e candidato al comune
Dopo la riunione di ieri la Commissione per i Referendum di Roma Capitale ha sbloccato il referendum sulle olimpiadi, illegittimamente sospeso dall'amministrazione capitolina a seguito di ingerenze indebite del Coni.
Una vittoria che dobbiamo soprattutto alla mobilitazione nonviolenta dei tanti cittadini che negli ultimi 5 giorni si sono uniti al nostro Duran Adam in piazza del Campidoglio contro il bavaglio al referendum, ottenendo così che la Commissione anticipasse la convocazione inizialmente prevista per il 6 giugno.
Il presidente della Commissione, prof. Cerulli Irelli, oggi ci ha trasmesso una riformulazione del quesito del referendum consultivo, che abbiamo deciso di accogliere per tutelare il diritti dei cittadini già compromessi dalla sospensione che ha sottratto alla campagna referendaria due settimane fondamentali. Non avendo argomenti legittimi, il solo modo che il Coni ha trovato per boicottare il referendum è stato far slittare, con la complicità del Comune, l'inizio della raccolta firme, così da doverla prolungare fino ad agosto quando notoriamente la città si svuota. Un danno grave per quale ci riserviamo di chiedere risarcimento nelle sedi competenti.
Intanto, appena pronti i moduli, torneremo in strada con i nostri banchetti per dare voce ai romani sulla candidatura di Roma alle olimpiadi del 2024. Ci aspettiamo ora che tutti coloro che, anche nel corso di questa campagna elettorale, hanno promesso di impegnarsi a favore della democrazia diretta, vogliano unirsi alla raccolta firme per contribuire concretamente alla riuscita della consultazione popolare. Come Radicali abbiamo conquistato la possibilità di indire il referendum, ora la sfida è anche nelle mani di chi dice di volere Roma capitale della partecipazione".
Di seguito la riformulazione del quesito proposta dalla Commissione per i Referendum di Roma Capitale:
"Siete voi contrari alla candidatura della città di Roma ai XXXIII Giochi Olimpici e ai XVII Giochi Paraolimpici del 2024 espressa con la mozione dell'Assemblea Capitolina del 25 giugno 2015 ed attuata con i conseguenti provvedimenti sindacali?"
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Costanzo e Federico, radicali con Cappato Sindaco: Expo? I fornitori ancora aspettano
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Lettera aperta dei Radicali ai sindacati "ufficiali" Cgil, Cisl e Uil che a Milano hanno escluso Marco Cappato dal confronto fra i candidati sindaco
Lettera aperta a Cgil, Cisl e Uil
Oggi, all'incontro “Lavoro, visioni a confronto: i candidati sindaco rispondono alle domande di Cgil, Cisl e Uil” avete scelto di non ascoltare le nostre risposte.
Non ci avete invitato, ma ci siamo, noi Radicali, siamo fuori con Marco Cappato, anche lui candidato Sindaco, e ci dispiace, perché avemmo avuto modo di confrontarci sulle necessità e le soluzioni per la città. E’ emblematico che voi sindacati “ufficiali” - non a caso esattamente come accaduto con Assolombarda Confindustria qualche giorno fa - abbiate scelto di escludere i Radicali dal confronto fra i candidati sindaco "ufficiali".
Cosa fare dunque per una città che è stata, e forse potrà ancora essere la capitale morale ed economica del Paese? Cosa fare per i tanti lavoratori che l'hanno innalzata al rango di capitale del lavoro? Perché non confrontarsi anche con noi per far conoscere agli elettori proposte e soluzioni?
Oggi, come ieri con Marco Pannella, non siamo graditi.
Non rinunceremo alla ricerca del dialogo. Non molliamo.
Ieri il presidente di Confindustria ha auspicato il ritorno sistematico alla concertazione tra le parti sociali e ha affermato - se non fosse vero ci sarebbe da non crederci - che “sarebbe opportuno che le nuove regole fossero scritte dalle Parti sociali e non dal legislatore”. Anche su questo i sindacati sono d’accordo con Confindustria?
I temi di cui avremmo potuto dibattere sono a fondamento del "programma" della Lista radicale: lavoro, trasporti, welfare, periferie, ambiente, Città metropolitana, servizi pubblici.
Da sempre ci occupiamo di queste urgenze, e avremmo voluto esserci, per condividere, non per dividere. Con voi sindacati ci sono sempre stati obiettivi comuni, dare opportunità professionali ai cittadini e adeguate tutele. I mezzi per riuscirci, le proposte, quelle invece sono state spesso divergenti. Eppure siamo stati vicini ai sindacati tanto da proporne la costituzione laddove erano assenti.
Nel 1978 proponemmo la libertà sindacale per gli appartenenti alle forze di polizia, 70.000 "guardie" che ci affidarono le loro speranze di riscatto. Oggi sono i sindacati di polizia penitenziaria a esserci vicini, reclusi come i loro "assistiti" in carceri vergognose e illegali, indegne di un Paese civile.
Non siamo mai stati “moderati” nei metodi e nelle forme, ma sempre nonviolenti e democratici. Intransigenti con i poteri costituiti e attenti agli ultimi.
Abbiamo cercato di attuare il dettato costituzionale, compreso quell'articolo 39 rimasto inattuato. Abbiamo proposto per voi sindacati la regola della iscrizione annuale volontaria, non del tacito rinnovo. Oggi, sindacati che concepiscono le tutele per alcuni e non per altri, asserragliandosi nel fortino di diritti mutati in qualcosa di molto simile ai privilegi, non hanno bisogno dell'ascolto della voce radicale.
Noi Radicali, quelli dell'aumento delle pensioni minime quando nessun’altro se ne preoccupava.
Noi, quelli del referendum per abrogare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, i primi, isolati, come è spesso accaduto.
Siamo stati più vicini ai lavoratori che ai sindacati, ciò è vero. Ma è sufficiente questa ragione per escludere la nostra voce?
Quando i lavoratori, i cittadini, gli elettori cercheranno altre vie per ottenere diritti e libertà noi ci saremo e, siatene certi, vi inviteremo con piacere, perché è dalle differenze, non dalle omologazioni di potere, che la Città deve ripartire.
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Cappato e Federico: Confindustria. Topica di Boccia, le regole le lasci fare al Parlamento. Per i suoi, come per i sindacati, i Radicali non esistono
Dichiarazione di Marco Cappato, candidato sindaco a Milano, e Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani:
"Da decine di anni l’Italia sconta la cosiddetta 'concertazione' tra le parti sociali, grazie alla quale Confindustria e i grandi sindacati decidono anche per chi non rappresentano, dettando le scelte alla politica, da parte sua sempre pronta ad adeguarsi al conservatorismo degli imprenditori e dei sindacati 'ufficiali'. E oggi il nuovo presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ci dice che 'sarebbe opportuno che le nuove regole fossero scritte dalle Parti sociali e non dal legislatore'.
Chiediamo al nuovo Presidente di fare il suo lavoro promuovendo una netta separazione tra politica ed economia/finanza, tra pubblico e privato. Chieda alla politica di fare il suo mestiere, di produrre regole a tutela della concorrenza e del credito alle Pmi, prenda le distanze da quel capitalismo di relazione italico che vede i suoi più importanti associati regolarmente a braccetto con banche e istituzioni, a danno della concorrenza.
Apprezziamo invece il suo invito alle aziende ad aprirsi al capitale di rischio criticando il banco-centrismo nostrano. Le banche in Italia sono ancora in buona parte controllate dalle fondazioni bancarie in mano ai politici. Boccia, niente da dire sull'iniziativa radicale 'sbanchiamoli' per far uscire partiti e fondazioni bancarie dalle banche e dal condizionamento del credito?
Emblematico che i sindacati ufficiali a Milano, come accaduto con Assolombarda Confindustria qualche giorno fa, abbiano scelto di escludere i Radicali dal confronto fra i candidati sindaco 'ufficiali' previsto al Teatro Anteo a Milano dalle ore 9. Ci saremo anche noi in presidio, naturalmente fuori".
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Capano e Federico: nuovo affollamento nelle carceri lombarde, occorre una svolta culturale e politica
Dichiarazione di Valerio Federico e Michele Capano, Tesoriere e membro di Direzione di Radicali Italiani:
"I dati relativi al nuovo incremento del numero dei detenuti nelle carceri lombarde - con un' inversione di tendenza rispetto ad un calo temporaneo dovuto essenzialmente all'effetto della sentenza della Consulta sull'irragionevolezza della omogeneità di sanzioni tra droghe leggere e pesanti - testimoniano della distanza tra la realtà vissuta negli istituti penitenziari e la virtualità di politiche sul carcere figlie dell'emergenza rappresentata dal "problema" posto all'Italia dalla sentenza Torreggiani.
Se non si esce dagli interventi utili solo a rappezzare un vestito ormai sbrindellato, per aprirsi ad una 'programmazione' razionale, democratica e civile sul carcere, proposta da cinquant'anni da Marco Pannella e dai radicali, saremo condannati a rincorrere le 'sorprese' negative che ogni tanto la pubblicità dei dati propongono.
Occorre un approccio culturale diverso , la comprensione che il carcere va riservato alle condotte realmente antisociali e concepito in modo da evitare la ricaduta nel crimine.
Occorre una depenalizzazione seria, che riguardi condotte capaci di incidere significativamente sul carico processuale.
Occorre prevedere strumenti in grado di mettere gli istituti in comunicazione con l' ambiente e le città che li ospitano offrendo opportunità di lavoro e 'alternative' in grado di limitare le recidive.
Ma fino a quando si avrà paura di perdere voti perché percepiti come "teneri" verso i detenuti questo non sarà possibile. La cartina di tornasole è rappresentata dalla pressoché unanimità dell'arco costituzionale nella contrarietà al provvedimento di amnistia individuato da anni da Marco Pannella e dai radicali come premessa ad una riforma del sistema punitivo e detentivo, oltre che via d'uscita urgente ed obbligata ad una condizione di criminalità istituzionale.
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