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Radicali Italiani - Primi Piani e comunicati
Aggiornato: 3 anni 8 mesi fa

Fanelli, Magi: Parlamento abbandoni inerzia, renda onore a sua battaglia con buona legge su fine vita

Mer, 07/20/2016 - 18:06
20/07/16

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani

"Se n'è andato Max Fanelli, un altro combattente dei diritti e delle libertà, come Luca Coscioni e Piergiorgio Welby. Il modo migliore che le istituzioni italiane hanno di rendere onore alla sua battaglia è abbandonare l'inerzia e avviare finalmente l'esame in parlamento su testamento biologico ed eutanasia, per dare al Paese una buona legge sul fine vita. Come Radicali Italiani, insieme all'Associazione Luca Coscioni, non smetteremo di lottare fino a che anche in Italia ogni cittadino non sarà libero di scegliere, fino alla fine. #iostoconmax"

Categorie: Politica

Radicali e Alternativa Libera: Legalizziamo la cannabis, si firma a Pescara

Mer, 07/20/2016 - 14:11
20/07/16

Ha preso il via ieri anche in Abruzzo la campagna, promossa da Radicali Italiani, l'Associazione Luca Coscioni e Alternativa Libera, volta alla raccolta di firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare sulla produzione, consumo e commercio della cannabis e dei suoi derivati. Con l'occasione i Radicali sottoporranno agli elettori anche l'appello per la riforma della regolamentazione della caccia "scacciamoli".

L'iniziativa – che già ha fatto registrare l'adesione di decine di cittadini - si svolgerà mediante l'allestimento di banchetti informativi quotidiani e di raccolta firme, principalmente a Pescara, presso la Fontana di Cascella, nonché nei principali centri della Regione. Per sostenere la campagna ed acquisire maggiori informazioni è possibile telefonare ai numeri 328.2883187 oppure 331.9064487
Alessio Di Carlo                                                               Fabio Sablone
Segretario Radicali Abruzzo                              Presidente Regionale Associazione
Membro della Direzione di Radicali Italiani                 Alternativa Libera    

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Federico e Massari: Con Brexit è aumentato il rischio per le banche italiane. Fuori le fondazioni (i partiti) dalle banche, sbanchiamoli!

Mer, 07/20/2016 - 13:16
20/07/16

Dichiarazione di Valerio Federico e Alessandro Massari, tesoriere e membro di direzione di Radicali Italiani:

 

La  Commissione europea ha pubblicato il  rapporto sulle previsioni economiche dopo il referendum britannico. Si legge che "Il settore bancario, in particolare in Italia, e' finito sotto pressione significativa in quanto il risultato del referendum del Regno Unito ha aggravato le vulnerabilita' gia' esistenti, inducendo i mercati a mettere in discussione la capacità di queste banchedi riparare i loro bilanci"

Per la Commissione, la Brexit non ha fatto che mettere in risalto "vulnerabilita' pre-esistenti" degli istituti di credito italiani. Con la campagna "Sbanchiamoli ! fuori i partiti dalle banche", Radicali Italiani evidenzia i danni inflitti al sistema bancario dal continuum politica-fondazioni bancarie (in mano alla politica)-banche, con le fondazioni che  hanno scelto il management delle banche tra politici riciclati senza competenze finanziarie. Questi, dopo aver concesso crediti allegri a imprenditori amici, negandoli a imprenditori capaci, hanno provato a nascondere il tutto al momento dello scoppio della crisi. I tentativi di ricapitalizzazione si sono scontrati con i troppi crediti a rischio concessi agli amici degli amici. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: le banche Italiane sono a rischio, le fondazioni bancarie sono a rischio, i crediti sono a rischio. E' urgente dare attuazione al protocoolo di intesa siglato più di due anni fa dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, e dal Presidente dell’Acri (Associazione di fondazioni e casse di risparmio) Giuseppe Guzzetti, che ha segnato l’avvio dell’autoriforma delle fondazioni di origine bancaria prevedendo, tra le altre, una misura chiesta anche dai radicali, la riduzione delle quote azionarie delle fondazioni, dominate dai partiti, nelle banche allo scopo di salvare sia banche che fondazioni e di tutelare l'accesso al credito.

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Cannabis, Magi: Ap già smentita da Dna e Corte Costituzionale. Ostacolare dibattitto è favore a narcomafie

Mar, 07/19/2016 - 18:04
19/07/16

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani 

  "Gli oltre 1300 emendamenti depositati da Area popolare sul disegno di legge di legalizzazione della cannabis rappresentano solo la prima mossa della controffensiva proibizionista per impedire che il Parlamento affronti una delle più gravi questioni sociali aperte nel nostro paese, con un dibattito serio e argomenti ben più fondati di quelli usati da Ap. 
Maurizio Lupi afferma di non condividere la ratio del provvedimento "nemmeno in vista del contrasto alla criminalità organizzata", eppure la maggiore istituzione in quest'ambito, cioè la Direzione nazionale antimafia, ha comunicato alla Camera il suo "parere favorevole" sul ddl per la legalizzazione. Ostacolare il dibattito significherebbe quindi rendere un favore alle narcomafie.   E ancora, Lupi dichiara di voler affermare "principi cardine" come quello che "non esistono droghe leggere", ma anche qui la sua opinione contrasta con quella di un organo ben più titolato ad esprimersi: la Corte costituzionale, che nel febbraio 2014 ha dichiarato l'incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi, così abrogando anche l'equiparazione tra droghe leggere e pesanti che quella legge aveva stabilito.   Ecco, queste sono le prime avvisaglie di un dibattito che sarà aspro e che non risparmierà strumentalizzazioni. Ma non possiamo permetterci che ogni volta che si parla di temi così delicati l'Aula scriva pagine nere come quella, per esempio, del "ddl salva Eluana" sul fine vita. Le questioni che riguardano le vite e i corpi dei cittadini meritano il più grande rispetto e la più grande attenzione. Il paese è pronto, e anche per portare la voce dei cittadini in quell'Aula in queste settimane stiamo raccogliendo le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione dell'uso di tutte le droghe (www.legalizziamo.it). 

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Le riunioni del Comitato Nazionale di Radicali Italiani

Mar, 07/19/2016 - 17:30
19/07/16 MOZIONE GENERALE  

Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma dall’15 al 17 luglio 2016,

avverte con commozione il vuoto lasciato da Marco Pannella nella prima riunione convocata dopo la sua scomparsa mentre, proprio in questi giorni, le importanti conclusioni a cui è giunta l'inchiesta guidata da Sir John Chilcot sul coinvolgimento britannico nella guerra in Iraq, confermano la sua analisi e rappresentano, in termini di diritto alla conoscenza e di principio di responsabilità politica, un importante risultato che non dovrebbe essere dilapidato.

Il Comitato, dopo i recenti attentati terroristici e gli sviluppi della situazione in Turchia, ribadisce la necessità di non cedere alle deroghe allo stato di diritto e, al contrario, di riaffermare la centralità della democrazia quale arma di attrazione di massa. Occorre perciò rilanciare il processo di integrazione europea con l’obiettivo del raggiungimento di una comunità federale europea anche alla luce dell’esito della consultazione referendaria nel Regno Unito. Al riguardo, il Comitato fa proprie le analisi e le proposte di Emma Bonino e di Pier Virgilio Dastoli, presidente del Movimento Europeo, intervenuti nel corso dei lavori e invita gli organi dirigenti a diffonderne il contenuto.

Il Comitato, di fronte al discredito da più parti alimentato nei confronti dell’Ue, riconosce il ruolo positivo delle istituzioni e giurisdizioni comunitarie nell’applicazione del diritto in numerosi ambiti. A tale proposito, saluta la sentenza della Corte di giustizia del 14 luglio 2016 che ha stabilito come le continue proroghe sulle concessioni demaniali introdotte dallo Stato italiano siano illegali. Il Comitato, quindi, auspica che il Governo e il Parlamento intervengano affinché la legislazione nazionale si adegui al dictum della Corte. Segnala, inoltre, come al 30 aprile 2016 l’Italia abbia versato oltre 245 milioni di euro alla Commissione europea per sanzioni conseguenti a sentenze della Corte. Il Comitato, quindi, dà mandato agli organi dirigenti di depositare un esposto alla Corte dei conti per denunciare il danno erariale complessivo e, al contempo, tenendo conto dell’ultimo aggiornamento sull’applicazione del diritto dell’Unione da parte dell’Italia, di richiedere un incontro urgente con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi.

Il Comitato, ricorda che i campi d'azione scelti da Radicali italiani per affrontare la sfida epocale dell'immigrazione sono tre. Sul piano internazionale, analizzare le proposte UE di intervento a lungo termine sui flussi migratori, a partire dall'accordo Ue-Turchia, nella consapevolezza che le proposte di Migration compact dovrebbero legare la crescita economica e i progetti di cooperazione innanzitutto allo sviluppo democratico e allo stato di diritto, costituendo solo in tal modo un reale sostegno ai paesi di origine dei flussi. A livello nazionale, cambiare il racconto dell'immigrazione affinché argomenti razionali prevalgano su quelli elettorali e sulla paura. Modificare inoltre la legge Bossi Fini per governare gli ingressi degli stranieri nel Paese, regolarizzare quanti vi sono già presenti per consentire così che portino il loro contributo, necessario e ormai indispensabile, alla nostra società. A livello locale riformare l’intero sistema d’accoglienza sul modello diffuso e finalizzato all'autonomia e all'inclusione sociale.

Il Comitato rivendica come il Movimento sia stato l'unico soggetto politico ad essersi impegnato da subito per garantire la libertà di voto agli italiani in occasione del prossimo referendum costituzionale, mentre le altre forze politiche hanno assunto decisioni legate alle rispettive convenienze e contingenze del momento.

Ringrazia i parlamentari che hanno firmato le richieste di referendum per parti separate e parziali e sostiene le iniziative del Comitato per la libertà di voto volte a denunciare  l’impossibilità di raccogliere le firme tra i cittadini a causa delle restrizioni irragionevoli contenute nella legge 352 del 1970.

In Italia oramai solo chi ha ingenti disponibilità finanziarie, un “esercito” di consiglieri comunali diffusi a livello nazionale o un analogo apparato sindacale o parastatale è in grado di raccogliere utilmente le 500 mila firme autenticate previste dalla legge. Non è un caso che gli unici che sinora sono riusciti nell’impresa – o almeno cosi dichiarano - siano stati il Partito Democratico e la CGIL.

Per questi motivi il Comitato, impegna gli organi dirigenti a insistere nel confronto con Governo e Parlamento al fine della tempestiva approvazione di un Referendum Act che sostituisca le attuali irragionevoli e discriminatorie procedure, sul modello di Stati a democrazia diretta avanzata come la Svizzera e la California. In vista del referendum costituzionale, il Comitato ritiene l'approvazione del Referendum Act condizione minima per non rendere insostenibili gli effetti della riscrittura della Costituzione voluta dal Governo Renzi e ora sottoposta al voto popolare. Sottolinea come l'Italicum rappresenti un ulteriore elemento di involuzione e di chiusura del sistema, basato sulla centralità del partito piuttosto che delle persone. Sostiene la riforma del sistema elettorale in senso maggioritario uninominale.

Il Comitato, facendo proprio il documento approvato dal Senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito il 14 luglio, auspica che il prossimo Congresso del Partito si possa tenere nelle migliori condizioni di preparazione politica e con un adeguato dibattito precongressuale, con il pieno coinvolgimento degli iscritti, dei soggetti costituenti e dei cittadini interessati e nel pieno rispetto del diritto di chiunque a partecipare ai lavori ed esercitare le prerogative di iscritto.

Prendendo atto della chiusura finora opposta ad ogni rilievo e proposta avanzata dal Senato del Partito - al quale il Comitato chiede di proseguire la sua azione di ripristino della legalità statutaria - relativamente alla convocazione del Congresso dell'1-2-3 settembre nel carcere di Rebibbia, ringrazia Paolo Vigevano per il tentativo di dialogo svolto tra i soggetti dell’area radicale.

Il Comitato ringrazia i 147 iscritti - circa 1/6 degli iscritti all’8 luglio - che hanno richiesto la convocazione del Congresso. Impegna gli organi dirigenti a promuovere la massima partecipazione, a portare in quella sede il patrimonio di obiettivi e lotte del Movimento Radicali Italiani e a proporre che quel consesso, se confermato in quelle date e in quella sede, venga trasformato nella prima sessione del Congresso del Partito e che vengano comunicate già nell’immediato le modalità di accreditamento per l’accesso alla sede congressuale.

Il Comitato ringrazia, infine, tutti i compagni che hanno contribuito, con una mobilitazione straordinaria militante e di elaborazione politica, alle campagne elettorali di Milano e Roma. Il loro impegno ha permesso, nonostante il tradizionale ostracismo da parte dei principali organi di informazione e le ridotte risorse finanziarie, un risultato che va considerato un importante punto di partenza per rilanciare le proposte di Radicali Italiani sul governo delle città: da una reale autonomia tributaria, alla previsione di nuovi strumenti di iniziativa popolare e di conoscenza dell’attività delle amministrazioni pubbliche, a una riforma dell’erogazione dei servizi pubblici in senso concorrenziale. Sul punto anche questo governo ha rinviato al 2018 le poche misure incisive, previste inizialmente per quest’anno, di riduzione del numero delle società partecipate dagli enti locali.

Saluta la scelta del Sindaco di Milano Giuseppe Sala di affidare responsabilità istituzionali a Lorenzo Lipparini, iniziativa che segue la scelta di apparentamento della lista “radicali, federalisti, laici ecologisti”, che è risultata determinante per l’elezione del neosindaco di Milano.

Il Comitato impegna gli organi dirigenti a promuovere una mobilitazione straordinaria che coinvolga tutti i promotori dell’iniziativa Legalizziamo! per garantire entro tre mesi l'obiettivo del raggiungimento di almeno 50mila firme necessarie al deposito della proposta di legge popolare per la legalizzazione della cannabis e per la decriminalizzazione dell'uso di tutte le droghe. A questo fine il Comitato rivolge un appello ai consiglieri comunali di tutti i comuni italiani perché si rendano disponibili a offrire il servizio di autentica delle firme dei cittadini. L’obiettivo dell’iniziativa è urgente e irrinunciabile tanto più in questa fase delicatissima: il 25 luglio prossimo la Camera dei deputati discuterà per la prima volta la Pdl per la legalizzazione. Sul testo anche la Direzione nazionale antimafia ha espresso un chiarissimo "parere favorevole". Nonostante questi passi in avanti, i danni del proibizionismo continuano a manifestarsi nella loro violenza. E’ emblematica la vicenda di Fabrizio Pellegrini, malato di fibromialgia che da oltre un mese si trova recluso nel carcere di Chieti per aver coltivato cannabis. Per chiedere misure alternative al carcere Andrea Trisciuoglio, insieme ai compagni radicali dell'associazione Mariateresa Di Lascia, ha promosso un satyagraha. Il comitato sostiene questa iniziativa e si impegna a mettere in campo ogni azione utile affinché sia riconosciuta l'incompatibilità del regime detentivo con le condizioni di salute di Pellegrini.

 

Approvata: 19 favorevoli, 7 contrari, 2 astenuti

 

 

Mozione particolare a prima firma Raffaele Minieri  

Il dialogo è elemento caratterizzante ed imprescindibile della storia radicale nel corso della quale mai si è ritenuto inutile o infruttuoso il dialogo con chiunque. 

La capacità di sintesi non vuol dire esclusione della diversità ed imposizione dell'unità.

Rilevato che fino al comitato di febbraio 2016 marco pannella è sempre stato presente ed è sempre intervenuto ai lavori di Radicali Italiani;

Che proprio in quel momento , con voce rotta, disse: " vi amo tutti" lanciando un appello emozionante all'amore che dal dialogo tra compagni; 

Il comitato impegna presidente, segretario e tesoriere ad intraprendere ogni iniziativa non violenta, anche lo sciopero della fame, per chiedere ai compagni convocatori  del congresso del PRNTT Un confronto costante, continuo ed ininterrotto, anche attraverso la radio e quotidiane riunioni di mezzogiorno, volto a creare le condizioni politiche ed organizzative idonee a garantire un vero congresso.

Respinta: voti favorevoli 8, contrari 15, astenuti 6

 

Mozione particolare a prima firma Marco Marazzi  

Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma nei giorni 15/17 luglio 2016, vista l'indiscussa appartenenza ideale e politica alla famiglia europea liberal-democratica, rappresentata al Parlamento Europeo dall'ALDE Party-Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa,
AUSPICA
che gli organi dirigenti, in vista del Congresso di Radicali Italiani, possano compiere tutti i passi necessari per presentare l'adesione formale di Radicali Italiani, già membro osservatore (per ora unico movimento politico in Italia), all'ALDE Party per divenirne membro effettivo già nel 2017.

 

Approvata: voti favorevoli 13, contrari 6, astenuti 10

  

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Radicali, Magi: Imporre l'attualità dei nostri obiettivi ad una politica non all'altezza delle sfide

Lun, 07/18/2016 - 18:22
18/07/16

 Chiuso a Roma il Comitato Nazionale di Radicali Italiani

“Davanti al conflitto, sempre più evidente sulla scena italiana ed europea, tra le istanze di chiusura dei movimenti populisti e retrogradi e quelle di integrazione e apertura dei movimenti liberali e democratici, come Radicali Italiani non possiamo limitarci a stare dalla parte dei secondi. Dobbiamo  - con le nostre analisi, proposte e iniziative - imporre l'attualità dei nostri obiettivi a una politica che oggi è determinata da schieramenti non all'altezza delle sfide del nostro tempo", così il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi nel suo intervento conclusivo al Comitato nazionale. “E’ quello che vogliamo fare con le proposte su cui siamo a lavoro per efficientare a livello locale, nazionale e sovranazionale le politiche sull’immigrazione, per affrontarla come un'opportunità e non solo come un problema. L’obiettivo, come indicato da Emma Bonino, è infatti cambiare il racconto sull’immigrazione e sconfiggere la grande bugia che imperversa nel nostro Paese. E poi vogliamo farlo con il rilancio del federalismo europeo - per fermare il pericoloso processo di disgregazione - e della lotta antiproibizionista con la legge di iniziativa popolare per legalizzare la cannabis e decriminalizzare l’uso di tutte le sostanze; con la richiesta al governo di un Referendum Act - su cui il sottosegretario Benedetto Della Vedova ha espresso qui il proprio favore - per superare le procedure 'borboniche' e ingiuste che ostacolano la raccolta delle firme e restituire ai cittadini l’effettiva possibilità di indire referendum, che oggi è monopolio solo dei grandi apparati privilegiati da queste norme. Non è un caso, infatti, che solo il comitato per il Sì promosso dal partito di governo sia riuscito, a quanto pare, a raccoglierne 500 mila grazie alle disponibilità economiche e di autenticatori, mentre i partiti facevano fallire la soluzione dello "spacchettamento" del referendum costituzionale che avevamo messo in campo: cioè la sola in grado di evitare il plebiscito e consentire un confonto democratico nel merito della riforma, come auspicato da tutti", conclude Magi.

Il documento si apre con la commozione per il vuoto lasciato da Marco Pannella nella prima riunione dopo la sua scomparsa: “mentre le conclusioni della commissione Chilcot sul coinvolgimento britannico nella guerra in Iraq confermano la sua analisi e rappresentano, in termini di diritto alla conoscenza e di principio di responsabilità politica, un importante risultato che non dovrebbe essere dilapidato”. 

 

A questo link il testo integrale della mozione generale approvata: http://www.radicali.it/comunicati/20160717/comitato-nazionale-mozione-generale-approvata 

 

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Ue, Radicali: Per Italia ancora record infrazioni e multe, colpite tasche italiani

Lun, 07/18/2016 - 16:25
18/07/16

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani

 

Nella relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’Unione europea pubblicata oggi dalla Commissione europea, l’Italia conquista ancora una volta il record negativo tra gli stati membri. Il nostro paese figura infatti primo in classifica - alla data del 31 dicembre 2015 - con 89 procedure di infrazione pendenti davanti a Germania (88) e Spagna (83). Se quindi nel 2014 condividevamo questo triste primato con la Grecia, nel 2015 risultiamo soli al comando! Insomma, nonostante il lieve calo delle procedure registrato nel 2016, che va accolto come segnale positivo, c'è ben poco da cantare vittoria. Soprattutto perché a questo record bisogna aggiungerne un altro assai più indigesto, visto che colpisce le tasche di tutti gli italiani: parliamo delle multe conseguenti alle condanne della Corte di Giustizia dell’Unione europea. Dai dati forniti sempre dalla Commissione europea – in risposta ad alcune  interrogazioni parlamentari -  si evince come l’Italia, al 30 aprile 2016, abbia pagato sanzioni per 245.673.000 euro, a seguire la Francia con circa 88 milioni di euro e la Grecia con circa 73 milioni di euro. Una cifra destinata a crescere visto che ancora non abbiamo ottemperato a quanto disposto da ben tre sentenze della Corte. Questi dati sintetizzano la gravità della situazione, per questo – come stabilito nella mozione approvata ieri dal Comitato nazionale di Radicali Italiani – chiediamo un incontro al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli affari europei, Sandro Gozi. La credibilità del nostro Paese nei confronti dell’Europa si misura soprattutto sull’applicazione dello Stato di Diritto.

 

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COMITATO NAZIONALE: LA MOZIONE GENERALE APPROVATA

Dom, 07/17/2016 - 15:21
17/07/16

Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma dall’15 al 17 luglio 2016,

avverte con commozione il vuoto lasciato da Marco Pannella nella prima riunione convocata dopo la sua scomparsa mentre, proprio in questi giorni, le importanti conclusioni a cui è giunta l'inchiesta guidata da Sir John Chilcot sul coinvolgimento britannico nella guerra in Iraq, confermano la sua analisi e rappresentano, in termini di diritto alla conoscenza e di principio di responsabilità politica, un importante risultato che non dovrebbe essere dilapidato.

Il Comitato, dopo i recenti attentati terroristici e gli sviluppi della situazione in Turchia, ribadisce la necessità di non cedere alle deroghe allo stato di diritto e, al contrario, di riaffermare la centralità della democrazia quale arma di attrazione di massa. Occorre perciò rilanciare il processo di integrazione europea con l’obiettivo del raggiungimento di una comunità federale europea anche alla luce dell’esito della consultazione referendaria nel Regno Unito. Al riguardo, il Comitato fa proprie le analisi e le proposte di Emma Bonino e di Pier Virgilio Dastoli, presidente del Movimento Europeo, intervenuti nel corso dei lavori e invita gli organi dirigenti a diffonderne il contenuto.

Il Comitato, di fronte al discredito da più parti alimentato nei confronti dell’Ue, riconosce il ruolo positivo delle istituzioni e giurisdizioni comunitarie nell’applicazione del diritto in numerosi ambiti. A tale proposito, saluta la sentenza della Corte di giustizia del 14 luglio 2016 che ha stabilito come le continue proroghe sulle concessioni demaniali introdotte dallo Stato italiano siano illegali. Il Comitato, quindi, auspica che il Governo e il Parlamento intervengano affinché la legislazione nazionale si adegui al dictum della Corte. Segnala, inoltre, come al 30 aprile 2016 l’Italia abbia versato oltre 245 milioni di euro alla Commissione europea per sanzioni conseguenti a sentenze della Corte. Il Comitato, quindi, dà mandato agli organi dirigenti di depositare un esposto alla Corte dei conti per denunciare il danno erariale complessivo e, al contempo, tenendo conto dell’ultimo aggiornamento sull’applicazione del diritto dell’Unione da parte dell’Italia, di richiedere un incontro urgente con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi.

Il Comitato, ricorda che i campi d'azione scelti da Radicali italiani per affrontare la sfida epocale dell'immigrazione sono tre. Sul piano internazionale, analizzare le proposte UE di intervento a lungo termine sui flussi migratori, a partire dall'accordo Ue-Turchia, nella consapevolezza che le proposte di Migration compact dovrebbero legare la crescita economica e i progetti di cooperazione innanzitutto allo sviluppo democratico e allo stato di diritto, costituendo solo in tal modo un reale sostegno ai paesi di origine dei flussi. A livello nazionale, cambiare il racconto dell'immigrazione affinché argomenti razionali prevalgano su quelli elettorali e sulla paura. Modificare inoltre la legge Bossi Fini per governare gli ingressi degli stranieri nel Paese, regolarizzare quanti vi sono già presenti per consentire così che portino il loro contributo, necessario e ormai indispensabile, alla nostra società. A livello locale riformare l’intero sistema d’accoglienza sul modello diffuso e finalizzato all'autonomia e all'inclusione sociale.

Il Comitato rivendica come il Movimento sia stato l'unico soggetto politico ad essersi impegnato da subito per garantire la libertà di voto agli italiani in occasione del prossimo referendum costituzionale, mentre le altre forze politiche hanno assunto decisioni legate alle rispettive convenienze e contingenze del momento.
Ringrazia i parlamentari che hanno firmato le richieste di referendum per parti separate e parziali e sostiene le iniziative del Comitato per la libertà di voto volte a denunciare l’impossibilità di raccogliere le firme tra i cittadini a causa delle restrizioni irragionevoli contenute nella legge 352 del 1970.
In Italia oramai solo chi ha ingenti disponibilità finanziarie, un “esercito” di consiglieri comunali diffusi a livello nazionale o un analogo apparato sindacale o parastatale è in grado di raccogliere utilmente le 500 mila firme autenticate previste dalla legge. Non è un caso che gli unici che sinora sono riusciti nell’impresa – o almeno cosi dichiarano - siano stati il Partito Democratico e la CGIL.
Per questi motivi il Comitato, impegna gli organi dirigenti a insistere nel confronto con Governo e Parlamento al fine della tempestiva approvazione di un Referendum Act che sostituisca le attuali irragionevoli e discriminatorie procedure, sul modello di Stati a democrazia diretta avanzata come la Svizzera e la California. In vista del referendum costituzionale, il Comitato ritiene l'approvazione del Referendum Act condizione minima per non rendere insostenibili gli effetti della riscrittura della Costituzione voluta dal Governo Renzi e ora sottoposta al voto popolare. Sottolinea come l'Italicum rappresenti un ulteriore elemento di involuzione e di chiusura del sistema, basato sulla centralità del partito piuttosto che delle persone. Sostiene la riforma del sistema elettorale in senso maggioritario uninominale.

Il Comitato, facendo proprio il documento approvato dal Senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito il 14 luglio, auspica che il prossimo Congresso del Partito si possa tenere nelle migliori condizioni di preparazione politica e con un adeguato dibattito precongressuale, con il pieno coinvolgimento degli iscritti, dei soggetti costituenti e dei cittadini interessati e nel pieno rispetto del diritto di chiunque a partecipare ai lavori ed esercitare le prerogative di iscritto.

Prendendo atto della chiusura finora opposta ad ogni rilievo e proposta avanzata dal Senato del Partito - al quale il Comitato chiede di proseguire la sua azione di ripristino della legalità statutaria - relativamente alla convocazione del Congresso dell'1-2-3 settembre nel carcere di Rebibbia, ringrazia Paolo Vigevano per il tentativo di dialogo svolto tra i soggetti dell’area radicale.
Il Comitato ringrazia i 147 iscritti - circa 1/6 degli iscritti all’8 luglio - che hanno richiesto la convocazione del Congresso. Impegna gli organi dirigenti a promuovere la massima partecipazione, a portare in quella sede il patrimonio di obiettivi e lotte del Movimento Radicali Italiani e a proporre che quel consesso, se confermato in quelle date e in quella sede, venga trasformato nella prima sessione del Congresso del Partito e che vengano comunicate già nell’immediato le modalità di accreditamento per l’accesso alla sede congressuale.

Il Comitato ringrazia, infine, tutti i compagni che hanno contribuito, con una mobilitazione straordinaria militante e di elaborazione politica, alle campagne elettorali di Milano e Roma. Il loro impegno ha permesso, nonostante il tradizionale ostracismo da parte dei principali organi di informazione e le ridotte risorse finanziarie, un risultato che va considerato un importante punto di partenza per rilanciare le proposte di Radicali Italiani sul governo delle città: da una reale autonomia tributaria, alla previsione di nuovi strumenti di iniziativa popolare e di conoscenza dell’attività delle amministrazioni pubbliche, a una riforma dell’erogazione dei servizi pubblici in senso concorrenziale. Sul punto anche questo governo ha rinviato al 2018 le poche misure incisive, previste inizialmente per quest’anno, di riduzione del numero delle società partecipate dagli enti locali.

Saluta la scelta del Sindaco di Milano Giuseppe Sala di affidare responsabilità istituzionali a Lorenzo Lipparini, iniziativa che segue la scelta di apparentamento della lista “radicali, federalisti, laici ecologisti”, che è risultata determinante per l’elezione del neosindaco di Milano.

Il Comitato impegna gli organi dirigenti a promuovere una mobilitazione straordinaria che coinvolga tutti i promotori dell’iniziativa Legalizziamo! per garantire entro tre mesi l'obiettivo del raggiungimento di almeno 50mila firme necessarie al deposito della proposta di legge popolare per la legalizzazione della cannabis e per la decriminalizzazione dell'uso di tutte le droghe. A questo fine il Comitato rivolge un appello ai consiglieri comunali di tutti i comuni italiani perché si rendano disponibili a offrire il servizio di autentica delle firme dei cittadini. L’obiettivo dell’iniziativa è urgente e irrinunciabile tanto più in questa fase delicatissima: il 25 luglio prossimo la Camera dei deputati discuterà per la prima volta la Pdl per la legalizzazione. Sul testo anche la Direzione nazionale antimafia ha espresso un chiarissimo "parere favorevole". Nonostante questi passi in avanti, i danni del proibizionismo continuano a manifestarsi nella loro violenza. E’ emblematica la vicenda di Fabrizio Pellegrini, malato di fibromialgia che da oltre un mese si trova recluso nel carcere di Chieti per aver coltivato cannabis. Per chiedere misure alternative al carcere Andrea Trisciuoglio, insieme ai compagni radicali dell'associazione Mariateresa Di Lascia, ha promosso un satyagraha. Il comitato sostiene questa iniziativa e si impegna a mettere in campo ogni azione utile affinché sia riconosciuta l'incompatibilità del regime detentivo con le condizioni di salute di Pellegrini.

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Referendum. Comitato Libertà di Voto: Raccolta firme non è diritto ma privilegio di grandi partiti e apparati. Istanze in Cassazione per sospendere giudizio su "spacchettamento" e rinvio a Consulta

Sab, 07/16/2016 - 18:59
16/07/16

Il “Comitato per la libertà di voto” ieri ha depositato due istanze presso l’Ufficio centrale per i referendum della Corte di Cassazione. Con la prima, depositata entro il termine di consegna delle firme, il Comitato chiede alla Cassazione di sospendere il giudizio di legittimità circa le richieste di referendum per parti separate e parziali, nonché di rimettere alla Corte costituzionale le questioni incidentali di costituzionalità relative alle procedure previste dalla legge n 352 del 1970 per la raccolta delle firme.

I promotori dei referendum, infatti, nell’istanza hanno documentato l’impossibilità di raccogliere le firme tra i cittadini a causa delle restrizioni irragionevoli contenute nella legge 352 del 1970 che hanno determinato, in particolare, l’assenza di pubblici ufficiali disponibili ad autenticare le firme. Tra le motivazioni alla base della richiesta, anche il mancato intervento da parte del Governo Renzi per rimuovere gli ostacoli alla raccolta firme, cui il Comitato si era rivolto insieme al Comitato per il No e al Comitato sull’Italicum senza ricevere alcuna risposta. Qualora l’Ufficio centrale della Cassazione accogliesse l’istanza, il giudizio sulla raccolta firme sui referendum sarebbe sospeso e spetterebbe alla Consulta esprimersi circa l’incostituzionalità degli ostacoli della legge 352/1970. Nella seconda istanza, il Comitato ha chiesto l’accesso alla documentazione e ai moduli depositati in Cassazione il 14 luglio sia dal Comitato per il Si che dal Comitato per No. Questa richiesta, è volta a consentire la verifica delle modalità con cui si è arrivati al deposito delle firme, che nel caso del Comitato per il Si sono state dichiarate in numero superiore alle 500 mila.   Dichiarazione del segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi, Mario Staderini e del professore Fulco Lanchester, promotori del Comitato per la Libertà di Voto   “Se per i parlamentari è stata una scelta quella di non evitare il plebiscito, i cittadini italiani invece non hanno potuto decidere se sostenere la richiesta di referendum per parti separate o parziali. In Italia oramai solo chi ha un “esercito” di consiglieri comunali diffusi a livello nazionale o un analogo apparato sindacale o parastatale, è in grado di raccogliere utilmente le 500 mila firme autenticate previste dalla legge. Non è un caso che gli unici che sinora sono riusciti nell’impresa – o almeno così dichiarano - sono stati il Partito Democratico, che può contare su decine di migliaia di amministratori locali per autenticare gratis e sedi in tutti i comuni, e la CGIL, le cui disponibilità economiche e presenza nelle amministrazioni pubbliche sono note. Si tratta di una evidente discriminazione che incide nell’esercizio del diritto di tutti, tranne che del PD e della CGIL, a promuovere referendum. Per questo motivo abbiamo presentato le due istanze e confidiamo nell’attenta valutazione da parte della Cassazione.  Quanto al Presidente Renzi, farebbe bene a occuparsi dei diritti di tutti gli italiani, anziché vantarsi delle sue asserite 600 mila firme raccolte soltanto grazie a questi privilegi".

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Immigrazione, Bonino: sconfiggere grande bugia e cambiare racconto

Sab, 07/16/2016 - 18:54
16/07/16

Sessione straordinaria al Comitato nazionale di Radicali Italiani. Il Segretario Magi: "Agire a livello sovranazionale, nazionale e locale. Noi al lavoro su nuove politiche più efficaci e adeguate a bisogni di Italia e Europa"

  Roma, 16 luglio 2016   "Sono tre i campi d'azione che Radicali italiani ha scelto per affrontare la sfida epocale dell'immigrazione dalla quale le nostre città, l'Italia e l'Europa possono uscire vincenti o disintegrati", così il segretario di Radicali italiani Riccardo Magi intervenendo alla sessione straordinaria sull'immigrazione del Comitato Nazionale, alla quale ha preso parte anche Emma Bonino. "Il primo, a livello sovranazionale, è il Migration compact come sostegno ai paesi di origine dei flussi legando la crescita economica al monitoraggio dei progetti di cooperazione e allo sviluppo democratico e dello stato di diritto; a livello nazionale puntiamo sulla riforma della legge Bossi-Fini con una prospettiva a lungo termine per gestire gli ingressi degli stranieri nel nostro Paese e regolarizzare quelli già presenti e fare in modo che portino il loro contributo, necessario e ormai indispensabile, alla nostra società; a livello locale va invece riformato l’intero sistema d'accoglienza, prendendo a modello l’accoglienza diffusa e finalizzata all'autonomia e all'inclusione sociale".   Secondo Emma Bonino la crisi dei rifugiati e dei migranti in Europa è persino più grave di quella finanziaria "perché attiene ai valori del nostro stare insieme". "L'Ue ha appaltato la soluzione del problema alla Turchia senza voler sapere dove li tengono e in che condizioni", "ma il tentativo di golpe è una dimostrazione di debolezza". E sono diversi, ricorda Bonino, i paesi nel bacino del Mediterraneo che attraversano una crisi economica, con milioni di persone senza alcuna prospettiva di occupazione. "Se non affrontiamo da punto di vista politico anche la questione demografica, rischiamo di farci sorprendere. L'Europa è il continente più ricco al mondo, ma attraversa un drammatico declino demografico e in Italia nel 2030-50 non si sa chi pagherà le pensioni". Intanto, spiega, "la popolazione mondiale cresce al ritmo di 1 milione ogni 4 giorni molto localizzati. Nella costa sud del mediterraneo negli anni 50 c'erano 70 mln di persone, l'anno scorso 430 mln e nel 2050 saranno 600 mln di abitanti senza adeguate prospettive di sviluppo economico". Davanti a questa situazione, con un'Europa politicamente non all'altezza da una parte e dall'altra un'area instabile, bisognerebbe usare la testa, ad esempio, "fare leva sull'emancipazione femminile". Ma perché gli "argomenti razionali prevalgano su quelli elettorali, sulla paura, sulla pancia" è necessario "sconfiggere la grande bugia della classe politica e cambiare il racconto sull'immigrazione". "Senza negare i problemi, bisogna guardare in prospettiva all'immigrazione come fenomeno positivo, nel presente e soprattutto nel futuro. Un compito difficile, quello di cambiare il racconto. che anche noi come Radicali Italiani dobbiamo assumerci".    Al dibattito hanno preso parte anche Valentina Brinis, responsabile immigrazione di A Buon Diritto, Roberto Cicciomessere, già segretario del Partito Radicale esperto di statistica e consulente di politiche del lavoro, Francesco Martone di Un Ponte Per, con cui Radicali Italiani lavorerà al progetto "Human Rights Defenders", di protezione degli attivisti dei diritti umani nel mondo; Salvatore Fachile, avvocato dell'ASGI, con cui Radicali italiani porterà avanti un'iniziativa di sostegno agli avvocati greci che assistono i rifugiati ad Atene, e Mariano Giustino, direttore della rivista "Diritto e Libertà" corrispondente dalla Turchia, che ha fatto il punto sulla situazione dei migranti e su quella interna dopo il fallimento del golpe della notte scorsa.    I lavori Comitato nazionale di Radicali italiani sono in corso fino a domani presso la sede di via di Torre Argentina, 76.   

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Radicali italiani: da oggi il Comitato nazionale, proposta di ordine dei lavori

Ven, 07/15/2016 - 12:08
15/07/16

 Prenderà il via oggi, venerdì 15 luglio, la riunione del Comitato nazionale di Radicali Italiani, che proseguirà fino a domenica nella sede radicale di via di Torre Argentina 76, a Roma.

  I lavori si apriranno alle ore 16.30 di oggi con le relazioni del segretario Riccardo Magi e del tesoriere Valerio Federico. 

 

Nel pomeriggio di oggi è prevista la presenza, tra gli altri, del sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, coordinatore dell'intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis, e di Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Europeo in Italia.

 

Domani in programma una sessione straordinaria sulla governance dell'immigrazione a livello locale, nazionale e sovranazionale, con la partecipazione di Emma Bonino e di esperti di organizzazioni tra più autorevoli su questo fronte, tra cui ASGI, Un Ponte Per e A Buon Diritto. 

 

Di seguito la proposta di ordine dei lavori: 

 

venerdì 15 luglio 2016
16:30 Apertura dei lavori
Approvazione dell'ordine dei lavori
Relazione del Segretario, Riccardo Magi
Relazione del Tesoriere, Valerio Federico
Avvio del dibattito generale
21:00  Chiusura dei lavori

sabato 16 luglio
9:30 - 10:30 Dibattito generale

10:30 - 12:30 Sessione straordinaria su tema immigrazione

12:30 - 13:30 Dibattito generale

13:30 - 15:00 Interruzione per il pranzo
15.00 - 20:00 Dibattito generale
[a seguire, riunione della Direzione]
 
domenica 17 luglio
9:00 Dibattito generale
[11:00 Termine per la presentazione dei documenti]
[12:00 Termine per la presentazione degli emendamenti]
Prosecuzione del dibattito generale, eventuali repliche del Segretario e del Tesoriere
13.30 dibattito e votazione sui documenti depositati

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Spiagge, Radicali: Bene a stop Ue a proroghe illegali, da anni lottiamo per legalità concessioni

Gio, 07/14/2016 - 18:48
14/07/16

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma 

  "Finalmente la Corte di giustizia dell’Unione europea mette fine alle proroghe indiscriminate sulle concessioni balneari in Italia. Una decisione scontata, visto che la direttiva Bolkestein è molto precisa. L’incertezza su questa materia, dunque, è dovuta esclusivamente ai governi italiani che negli anni non hanno voluto affrontare una questione che il diritto comunitario disciplina molto chiaramente. Nel merito della situazione italiana non si capisce perché si debba continuare a concedere proroghe a coloro che da decenni gestiscono stabilimenti balneari da padroni assoluti, come noi Radicali denunciamo da tempo. Adesso l'auspicio è che siano al più presto ripristinati legalità e stato di diritto in questo settore, lasciato alla mercé di lobby e corporazioni senza che in parlamento si levasse alcuna voce liberale a favore del mercato libero".  

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Referendum, Magi: -25 firme al traguardo per spacchettamento, pochi passi per realizzare quello che tutti vogliono: evitare plebiscito e aprire confronto su merito riforma

Gio, 07/14/2016 - 18:15
14/07/16

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, promotore del Comitato per la Libertà di Voto sul referendum costituzionale

  "Mancano solo 25 firme per realizzare l'obiettivo che tutti vogliono, cioè: evitare il plebiscito pro o contro Renzi sul referendum costituzionale e aprire un confronto democratico nel merito della riforma perché gli italiani sappiano che cosa sono chiamati a votare. Vogliamo dirlo con chiarezza a tutte le forze politiche ma in particolare al principale partito di governo: è da schizofrenici far fallire lo spacchettamento a pochissimi passi dal traguardo solo per ragioni e convenienze di scuderia.  Ringraziamo quindi i parlamentari che in queste ore stanno dando la propria firma tecnica affinché la nostra proposta di voto per parti separate ottenga il vaglio della Cassazione. E' ancora possibile firmare in Senato, presso il servizio assemblea del segretariato generale, fino alle 20 di stasera o domani prima del deposito in Cassazione. Tra poche ore, dunque, scopriremo se tutti insieme avremo vinto questa battaglia di democrazia o se invece, anche tra le principali forze politiche, ci si sarà assunti la responsabilità di affossarla, negando così ai cittadini la libertà di voto e la garanzia che la procedura di revisione della Carta avvenga nel pieno rispetto della stessa Costituzione".  

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Senato del Partito Radicale: eletto Vigevano Presidente. Il documento approvato

Gio, 07/14/2016 - 16:53
14/07/16

Il Senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito,

Saluta l'elezione di Paolo Vigevano alla carica di suo Presidente

Accoglie con favore l'istanza di tenere il Congresso del Partito Radicale promossa dal Tesoriere e oggetto di una convocazione da parte di iscritti al Partito, ritenendo indispensabile un Congresso per il rilancio della iniziativa politica e la ripresa della vita statutaria del Partito Radicale;

Ribadisce l'urgenza di tenere il Congresso;

Constata che la preparazione della convocazione del Congresso per l'1-2-3 settembre ha escluso buona parte dei responsabili dei Soggetti Costituenti del Partito Radicale, come Radicali italiani, Non c'è Pace Senza Giustizia, Associazione Luca Coscioni, Era 'Esperanto' Radikala Asocio, Ass. Radicale Certi Diritti. Tale scelta, senza precedenti rispetto alle riunioni formali e informali del Partito Radicale nella storia recente, produce il risultato di aggravare divisioni che, se non superate, pregiudicano l'esito del Congresso. Riafferma infatti il valore del contributo delle associazioni costituenti per la vita e gli obiettivi del Partito Radicale.

Ritiene che il prossimo Congresso sia occasione per completare il ripristino della legalita' statutaria del partito ‎in tutti i suoi aspetti e per questo si impegna a far si' che:

1) l lavori del Congresso siano aperti a chiunque fino all'ultimo momento utile e che sia garantita l'iscrizione in loco.

2) I lavori, dopo la relazione del Tesoriere, prevedano, come da prassi anche del Consiglio generale, la relazione dei soggetti costituenti.

3) la partecipazione di iscritti non italiani possa avvenire incentivando la partecipazione diretta garantendo l'interpretariato, la traduzione dei documenti e la trasmissione dei lavori multilingue.

Viceversa la convocazione del 1, 2, 3 settembre presenta alcuni rilievi problematici, tra i quali:

1) Il Congresso convocato all'interno di un carcere condiziona l'accesso del singolo iscritto ad una previa autorizzazione dell'amministrazione penitenziaria , pregiudicando oggettivamente la libera partecipazione ai lavori del Congresso;

2) Lo Statuto del Partito, dove stabilisce i termini massimi di sette mesi e minimi di quattro precedenti al Congresso per avanzare indicazioni di priorità politiche e proposte di iniziative da parte dei Congressi d'Area, prefigura un periodo di convocazione del Congresso del Partito superiore almeno ai quattro mesi, allo scopo di assicurane una adeguata preparazione politica che coinvolga gli iscritti nel dibattito precongressuale;

3) Non è previsto un tempo ragionevole per un adeguato dibattito precongressuale, per una adeguata promozione del Congresso, per una campagna iscrizioni e autofinanziamento.

Chiede ai responsabili dei soggetti costituenti di avviare una azione comune volta a superare le criticità rilevate sia sul piano politico che su quello formale, al fine di assicurare che la preparazione e lo svolgimento del Congresso possa pienamente coinvolgere i soggetti costituenti ripristinare la legalità statutaria

Chiede al Presidente di farsi promotore di tale comune azione rivolgendosi agli iscritti convocatori, al Tesoriere e ai responsabili dei soggetti costituenti, affinché le modalità di convocazione, le condizioni di accesso al luogo e la data possano essere conformi ai requisiti politici e formali necessari alla tenuta del Congresso.

Rileva che, ai sensi dell'art. 2.9.2 dello Statuto, in assenza del rappresentante legale di cui all'art. 2.7.1 dello stesso Statuto, il Senato “subentra nell'esercizio dell'organo inadempiente limitatamente agli atti necessari a ripristinare la legalità statutaria”;

Ribadisce che, di conseguenza, compete al Senato decidere le modalità di organizzazione del Congresso che, tra l'altro, deve essere presieduto, ai sensi dell'art. 2.9.2, dal suo Presidente;

Chiede al Presidente di convocare entro i primi di agosto una nuova riunione del Senato per stabilire le modalità di svolgimento del Congresso, tra le quali la data e il luogo, al fine di garantire i diritti statutari degli iscritti e i requisiti di legalità, e l'ordine dei lavori da proporre al Congresso stesso;

Invita i Soggetti Costituenti a comunicare ai propri iscritti il contenuto di questo documento.

 

Approvato all'unanimità.

Roma, lì 14 luglio 2016

 

 

 

 

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Referendum, Magi: Spacchettare si può e fa bene alla democrazia. Ragioni di partito non impediscano a parlamentari di firmare per libertà di voto

Mer, 07/13/2016 - 18:42
13/07/16

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, promotore del Comitato per la Libertà di Voto sul Referendum Costituzionale


"A 24 ore dalla scadenza dei termini per la raccolta firme, vogliamo per l'ultima volta sgombrare il campo da dubbi e falsità circolati anche nelle ultime ore sulla proposta di "spacchettamento" del referendum costituzionale.  Votare per parti separate sui singoli aspetti della riforma è possibile e legittimo. Non lo sosteniamo soltanto noi, o il governo che anche oggi, nella persona del ministro Boschi, ha ribadito la fondatezza giuridica di questa soluzione. Lo sostengono i numerosi costituzionalisti ed ex giudici della Consulta che si sono espressi a favore della nostra proposta, definendola auspicabile per un voto libero e consapevole di cittadini altrimenti obbligati a dire soltanto Sì o No in blocco a una revisione costituzionale di portata storica.  Come Radicali crediamo che sostenere lo "spacchettamento" sia anche doveroso per assicurare la correttezza della procedura di riforma, che con il quesito unico violerebbe il principio della libertà di voto previsto dalla Costituzione la cui regola suprema è la sovranità popolare. Sottoporre al vaglio della Cassazione la richiesta di referendum per parti separate permetterebbe, infatti, di verificare la legittimità costituzionale anche del "quesitone". Ricordiamo che gli italiani hanno votato tre volte col Porcellum, prima che fosse dichiarato incostituzionale.  Ecco perché lo "spacchettamento" è una garanzia per tutti: per i sostenitori del Sì e del No alla riforma e per tutti i cittadini che rischiano in essere esclusi da un momento di partecipazione alla vita democratica che dovrebbe invece vederli protagonisti.  Rivolgiamo quindi l'ultimo appello a tutti i parlamentari di maggioranza e opposizione a mettere da parte ordini di scuderia, ragioni di partito e le convenienze che prima o dopo hanno incrociato questa proposta che con convinzione abbiamo lanciato 7 mesi fa insieme al professore Fulco Lanchester e a Mario Staderini.  C'è tempo fino alle 19 di domani per dare una firma tecnica sullo spacchettamento, dimostrando di voler davvero evitare plebisciti e personalizzazioni a favore di un confronto democratico nel merito della riforma. E' una firma per la democrazia e per libertà di voto".

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Convocazione del Senato del Partito Radicale

Mer, 07/13/2016 - 12:32
13/07/16

Di seguito alla proposta di convocare il Senato del Partito Radicale avanzata da Niccolo Figa'-Talamanca, segretario generale di Non c’è pace senza Giustizia, agli altri rappresentanti delle associazioni costituenti il Partito, abbiamo preso atto della disponibilita' espressa dalla maggioranza dei membri e convocato formalmente il Senato il 14 luglio dalle ore 9.45 di mattina nella sede del Partito di via di Torre Argentina 76 a Roma.

  Ricordiamo che il Senato è l’organo che per statuto subentra in caso di inadempienze degli organi statutari limitatamente agli atti necessari al ripristino della legalità statutaria.   La riunione del Senato sara' naturalmente pubblica. Speriamo veramente questa possa essere una occasione utile di confronto aperto ed importante per il futuro delle iniziative e degli obiettivi del Partito. Sarà possibile seguire il dibattito. Il salone del partito è aperto a tutti.     Ordine del giorno: 1) subentro senato ad organi del  PRNTT  inadempienti, limitatamente agli atti necessari a ripristinare la legalità statutaria; 2) congresso del PRNTT;    3) varie ed eventuali.    Proposta di ordine dei lavori Ore 9:45 - Apertura dei Lavori da parte del convocatore;  - Approvazione dell’ordine dei lavori;  - Elezione del Presidente del Senato;  - Esame ed approvazione del Regolamento del Senato;  - Ratifica della decisione del Congresso su adesione di Certi Diritti quale soggetto costituente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito;  - Presentazione e deliberazione richiesta dell’associazione Congresso mondiale per la libertà della e nella cultura di essere soggetto costituente il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito;  - Relazione del Tesoriere;  - Relazioni dei soggetti costituenti;  - Apertura del dibattito generale. Ore 16:30  - Termine del dibattito generale;  - Discussione e votazione sulle proposte e/o sui documenti presentati.

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Lettera aperta di Capano e Federico ai convocatori del Congresso del Partito Radicale

Mer, 07/13/2016 - 09:19
13/07/16

Lettera aperta di Capano e Federico ai convocatori del Congresso del Partito Radicale - "Il Congresso va fatto ma la convocazione è illegittima, stabiliamo insieme un percorso, un luogo e una data nel rispetto degli attuali e dei futuri iscritti e dei soggetti costituenti"

 

Care compagne, cari compagni,  


da 56 mesi non si tiene il Congresso del Partito Radicale che, a norma di Statuto, avrebbe dovuto tenersi entro 24 mesi. Da più parti in questi anni è stata chiesta la convocazione ed è stato risposto ripetutamente che non vi erano né le condizioni politiche né quelle finanziarie. Il 23 aprile scorso il tesoriere del Partito Maurizio Turco comunicava che “qualora si riuscissero a reperire i denari per la tenuta di un Congresso degno di questo nome, dal giorno dopo non solo non ci sarebbero denari per l’attività politica, ma graverebbe un debito che impedirebbe, come ancora impedisce, qualsiasi attività propria”. Nemmeno 2 mesi dopo, il 12 giugno, lo stesso Maurizio Turco annunciava invece,  finalmente,  la volontà di intraprendere un percorso “nell’arco di un tempo ragionevole per arrivare ad un congresso " e la necessità di "un dibattito precongressuale che sarà lungo x mesi preceduto dai consigli generali" con il “completamento della composizione del Consiglio Generale” stesso e “a quel punto il consiglio generale comincerà a costruire quello che sarà l’approdo del Congresso”. Pochi giorni dopo, lo stesso tesoriere promuove una raccolta firme per convocare il Congresso con 1/3 degli iscritti in poche settimane, in un carcere, senza coinvolgere i soggetti costituenti e senza, a questo punto, la possibilità di alcun dibattito precongressuale, confronto, preparazione, passaggio statutario.
Noi affermiamo che, a parte l’evidente strumentalità e il dato schizofrenico dei suddetti passaggi e di tali modalità, la convocazione comunicata l’8 luglio scorso è illegittima.
Preliminarmente occorre affermare in che modo le firme in calce alla "convocazione"  del Congresso straordinario inviata l' 8 Luglio siano insufficienti. Infatti quando lo Statuto afferma che  "Il Congresso straordinario può essere convocato [...]  da un terzo degli iscritti da almeno sei mesi al partito" va letto nel senso della necessità di un numero di firme pari ad un terzo degli iscritti calcolato al momento della convocazione.

Il numero dei firmatari della convocazione è ampiamente inferiore al "terzo" degli iscritti alla data dell'8 luglio, quando la convocazione è avvenuta. Il riferimento ai "sei mesi", cioè, va interpretato nel senso che questo terzo - calcolato alla convocazione - deve essere rappresentato da iscritti "da almeno sei mesi". Non si può pensare - come i convocatori sembrano aver fatto - che il "terzo" vada calcolato in rapporto al numero degli iscritti sei mesi prima della convocazione. Lo impongono:
1) la ratio della norma (o meglio del riferimento normativo ai sei mesi), che mira  solo ad evitare che l'iscrizione di un gruppo cospicuo di persone al Partito possa consentire l'immediata convocazione di un congresso straordinario. Per scongiurare tale evento si inserisce​ l'ulteriore elemento dei "sei mesi", che garantisce un dato di "anzianità" di iscrizione in capo a  coloro che assumono l'iniziativa importante di una convocazione congressuale​ straordinaria​. ​Si devono quindi realizzare due condizioni successive perché il congresso sia validamente convocato. La richiesta deve provenire da almeno  un terzo degli iscritti, chiaramente calcolato al momento della richiesta stessa, a cui si aggiunge  l'ulteriore requisito che questo terzo sia composto di iscritti da almeno sei mesi, per il motivo opposto al precedente: perché il congresso non venga convocato in via straordinaria da un numero di iscritti troppo esiguo. ​Non si capisce ​quindi​, sulla base di questa ratio ed in questo contesto, quale senso avrebbe un calcolo "retrodatato" del quorum in rapporto al numero di iscritti​, che potrebbe determinare proprio l'esito  che lo statuto intende evitare, ovvero la convocazione del congresso da parte di una percentuale effettiva di iscritti ben inferiore al terzo richiesto con chiarezza e come condizione primaria da parte dello Statuto per garantire una effettiva legittimazione della  richiesta di convocazione di un congresso "straordinario"​
2) la conclusione paradossale a cui si potrebbe arrivare in base all' interpretazione da noi contestata è che dopo sei mesi dall'avvio della campagna di iscrizione, un numero esiguo di persone (anche di poche unità: quelle già iscritte nei primi giorni)  sarebbero le uniche titolate -  sei mesi dopo - ad effettuare la convocazione prevista statutariamente. Se nel primo giorno della campagna si iscrivessero tre persone, esattamente sei mesi dopo - secondo lo schema proposto dai convocatori - anche un solo iscritto potrebbe convocare il Congresso, perché rappresenterebbe un terzo degli iscritti "da almeno sei mesi", ed indipendentemente dal fatto che medio tempore altre centinaia di persone si siano iscritte, venendo queste ultime di fatto espropriate di ogni ruolo rispetto al Congresso: non costituendo neanche la platea dalla quale trarre il "terzo" di cui si è parlato (l'8 luglio gli iscritti erano 912, dei quali 333 da almeno 6 mesi: si sarebbero dunque dovute raccogliere 304 firme. Se invece si fosse presa l'iniziativa della convocazione il 4 aprile, secondo l'interpretazione dei convocatori, sarebbero state sufficienti 6 firme per la convocazione, essendo 16 gli iscritti al 6 aprile, 6 mesi dopo).
Sosteniamo l'illegittimità, a termini di Statuto del Partito, della convocazione effettuata in data otto luglio del Congresso del PRNTT per i giorni 1-2-3 settembre presso il carcere di Rebibbia anche perché non è possibile celebrare il congresso del partito in un carcere. Secondo l' art. 3 dello Statuto "Chiunque può iscriversi al Partito Radicale", ed inoltre "Gli iscritti non sono tenuti ad alcuna disciplina di partito e, salvo il caso di dimissioni, non possono essere privati della loro qualità di iscritti per tutto il periodo della loro iscrizione". Secondo l' art. 2.1 "Il Congresso è costituito dagli iscritti al Partito Radicale". Da cui si ricava che la principale prerogativa del "chiunque" iscritto è la partecipazione congressuale con l'esercizio di tutti diritti che ciò comporta. Ma le limitazioni (per le quali rimandiamo a quanto è stato necessario per la partecipazione al Congresso di Nessuno tocchi Caino nel carcere di Opera) che incontrerebbero gli iscritti rispetto ad un Congresso celebrato nel carcere di Rebibbia smentiscono il "chiunque" radicale in modo clamoroso:

1) in termini di "filtri" all'ingresso: una persona senza documenti, magari perché  non regolare o con permesso non ancora rinnovato dalla prefettura, non può entrare;

2) in termini di preavviso: ai Congressi radicali si entra e ci si iscrive anche il secondo giorno del congresso per votare il terzo, laddove la necessità di preavvertire per la partecipazione non consentirebbe di rispettare tale modalità "storica" di presenza; 

3) in termini di orari: l'ordine dei lavori non può essere liberamente votato, giacchè opzioni come le sessioni notturne sarebbero inibite dalla necessità di rispettare il limite orario connesso alle esigenze del carcere

Segnaliamo inoltre che occorre un preavviso di almeno 4 mesi, più un periodo congruo per la convocazione dei congressi “di area” (tutti ricordiamo i “congressi italiani” del Partito) . Tanto si ricava dall' art. 2.4. dello Statuto, relativo ai  I Congressi di area. Tali Congressi, a cui partecipano "tutti gli iscritti al Partito Radicale di una determinata area geografica, che può coincidere o meno con un paese"  "si riuniscono in via ordinaria" [...]  "entro e non oltre il periodo compreso tra il settimo ed il quarto mese precedente il Congresso transnazionale al fine di avanzare indicazioni di priorità politiche e proposte di iniziative per la mozione del Congresso".  Dunque, pur prendendo il termine più breve di quattro mesi, è evidente che il Congresso deve essere convocato con almeno cinque mesi di preavviso, per dare modo - nell' arco di un mese, a volere essere veloci - ai Congressi d'area di convocarsi e di potere - nei tempi indicati dallo Statuto - emanare quei deliberati politici destinati a rappresentare materia per il dibattito congressuale.

Gli iscritti, occorre poi chiarire, non possono convocare il Congresso autonomamente e stabilire, senza alcuna intermediazione, l'ordine del giorno, la data e il luogo del Congresso. Tanto si ricava argomentando da quanto previsto per la convocazione assembleare da parte dei soci nelle associazioni riconosciute (art. 20, comma II, c.c.), con norma che dottrina e giurisprudenza unanimi estendono alle associazioni non riconosciute. Tale testo prevede che siano legali rappresentanti dell' organismo a svolgere un' effettivo ruolo di intermediazione a fronte della richiesta di convocazione dei soci (con possibilità di questi ultimi di ricorrere al Tribunale in caso di inottemperanza). La ragione dell' intermediazione rispetto ai richiedenti risponde ad alcune semplici, ma importanti ragioni:
1) la qualità di socio iscritto non può essere autocertificata e spetterà al rappresentante legale la verifica dell'iscrizione al partito  dei richiedenti con un' anzianità di almeno sei mesi;
2) analogamente, spetta al rappresentante legale la verifica del corretto numero di soci occorrente alla richiesta di convocazione;
3) sempre al rappresentante legale compete la verifica dell' effettiva volontà del socio, ovvero che questa sia stata chiaramente espressa (per esempio non a  voce o con altri mezzi che non attestino in modo certo tale volontà);
4) è anche compito del rappresentante legale scegliere la data e il luogo del congresso al fine di consentire la maggiore partecipazione possibile degli iscritti e darne comunicazione attraverso i mezzi del partito radicale.

Proprio per il corretto adempimento di queste funzioni, gli iscritti, ove siano nel numero qualificato previsto dalla legge, devono necessariamente rivolgersi a chi ha la responsabilità del corretto adempimento degli obblighi statutari nell' interesse preminente dell'associazione (in caso di inerzia dell'organo deputato possono rivolgersi al Presidente del Tribunale).
Nel partito radicale, il naturale destinatario dell' iniziativa degli associati sarebbe il segretario. Tuttavia nell' attuale situazione di vacanza della segreteria, le funzioni relative spettano al Senato (art. 2.9.2. dello Statuto: ...in caso di inadempienza degli organi statutari da parte di un organo del partito, il Senato, su iniziativa del suo presidente, subentra nell' esercizio dell' organo inadempiente limitatamente agli atti necessari al ripristino della legalità statutaria...").
Anche alla luce di tale ultima considerazione, appare quanto mai opportuna la già calendarizzata riunione del Senato del Partito, prevista per giovedì 14 Luglio a Roma in sede. Chiediamo al senato di prendere atto di tali rilievi in ordine alla legittimità della convocazione, ed aprire un dialogo urgente con il primo firmatario della stessa e tesoriere del Partito Radicale Maurizio Turco, affinché si scelgano tempi e modi utili a sanare i vizi descritti;

Chiediamo dunque, condividendo la volontà di chi ritiene urgente e necessaria la tenuta del Congresso del Partito, che questo si tenga in tempi e luoghi che permettano il rispetto delle prerogative di iscritti e interessati, il rispetto delle regole statutarie e quindi del “diritto e legge anche politici del Partito Radicale” come richiamato dal preambolo, il rispetto del necessario coinvolgimento degli iscritti e dei soggetti costituenti per una adeguata preparazione politica dell’evento.

Michele Capano e Valerio Federico, iscritti al PRNTT  
 

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Referendum, avanti con mobilitazione straordinaria per firme su parti separate. Magi a Renzi: Si spacchetta a Natale? Voto sia un Natale della democrazia

Mar, 07/12/2016 - 22:10
12/07/16

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, promotore del Comitato per la Libertà di Voto sul referendum costituzionale

  "Il premier dice che si spacchetta solo a Natale? Allora facciamo del referendum costituzionale un Natale della democrazia. Rilanciamo quindi il nostro appello trasversale ai singoli parlamentari di tutti i gruppi perché, al di là delle rispettive convenienze e degli ordini di scuderia, appoggino con una firma tecnica i nostri quesiti per parti separate, che abbiamo messo a punto con Mario Staderini e il professore Fulco Lanchester: una soluzione che numerosi costituzionalisti tra i più illustri ed ex giudici della Consulta, hanno definito non solo legittima, ma auspicabile per consentire agli italiani di esprimersi su tutti gli aspetti di una riforma ampia, articolata e disomogenea della Carta.  In ballo c'è la libertà di voto dei cittadini. Ecco perché a chi in queste ore liquida lo spacchettamento come incostituzionale o impraticabile rispondiamo con le parole di Luigi Einaudi, che intervenendo sul referendum costituzionale in Assemblea costituente, disse: “Avrà fortuna solo nel caso che le Camere propongano una sola riforma alla volta e in maniera chiara, in modo gli elettori si rendano conto di quello che sono chiamati a votare”.  Per questo andremo avanti con la mobilitazione straordinaria per raccogliere entro il 14 luglio il numero di firme necessario. Mancano ormai 48 ore. Oggi si è messa in moto la macchina al Senato, dove i senatori possono firmare presso il servizio assemblea del segretariato generale, e domani alle 10 faremo un punto con la stampa alla Camera insieme ai deputati che per primi hanno fatto propri i nostri quesiti.  Non si può affermare di voler evitare il plebiscito sul referendum costituzionale e poi far fallire l'unica soluzione che lo eviterebbe davvero. Sarebbe un comportamento schizofrenico da parte di tutte le forze politiche che in questi mesi hanno invocato un confronto democratico nel merito della riforma. Il nostro appello è quindi ad andare oltre le ragioni di partito per dare priorità ai principi costituzionali e ai diritti dei cittadini".    

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Incontro del Comitato per la Libertà di Voto con il Ministro Boschi

Lun, 07/11/2016 - 21:45
11/07/16

Questo pomeriggio il Comitato per la libertà di voto, nelle persone di Riccardo Magi, Mario Staderini e Fulco Lanchester, ha incontrato il Ministro delle riforme Maria Elena Boschi. Oggetto dell’incontro, i referendum parziali e per parti separate promossi dal Comitato, nonché le questioni di democrazia sottese alla convocazione del voto sulle modifiche della Costituzione.
Il Ministro ha ribadito la preferenza del Governo per il referendum unico sull’intera legge costituzionale, pur riconoscendo che la divisione del voto in una pluralità di temi renderebbe più agevole il confronto nel merito delle revisioni. Sul punto il Ministro ha comunque confermato che, qualora fosse presentato il referendum per parti separate, non si opporrebbe a questa soluzione nel giudizio di fronte alla Cassazione o alla Corte costituzionale.
Il Comitato ha preso atto della posizione del Governo, ricordando però che la via parlamentare è l’unica rimasta per presentare il referendum e sottoporlo al giudizio della Cassazione, visto che l’Esecutivo ha reso di fatto impossibile percorrere la via referendaria attraverso le firme dei cittadini. Nelle settimane successive al deposito dei quesiti, infatti, il Comitato aveva chiesto –inutilmente- al Presidente Renzi e ai Ministri Boschi e Alfano un intervento urgente per rimuovere gli ostacoli che impediscono la raccolta firme a chi non ha un esercito di consiglieri comunali in grado di autenticare gratuitamente le sottoscrizioni.
Per questo motivo, sarà presentato un nuovo ricorso contro l’Italia al Comitato diritti umani dell’Onu per violazione del Patto internazionale sui diritti civili e politici, in analogia a quello già pendente per i fatti relativi alla campagna referendaria di Radicali italiani del 2013.
Nel corso dell’incontro, il Comitato ha sottoposto al Ministro una serie ulteriore di questioni urgenti in vista del voto sul referendum costituzionale, quali il coinvolgimento dei comitati promotori nella scelta della data, la codificazione dell’obbligo di neutralità del governo e la spedizione di un opuscolo informativo nelle case degli italiani con le posizioni dei favorevoli e contrari. Inoltre, è stato presentato al Ministro l’obiettivo di un Referendum Act che sostituisca le procedure restrittive e irragionevoli previste dalla legge n 352 del 1970 in materia referendaria.
Su questi punti il Ministro ha mostrato interesse, rinviando a un incontro successivo nelle prossime settimane.
Nelle prossime ore, il Comitato proseguirà nella raccolta firme tra i parlamentari per tentare fino all’ultimo momento utile di garantire che l’appuntamento referendario sia un’occasione di confronto democratico e di crescita istituzionale, anziché un mero scontro tra fazioni che prescinda dall’interesse generale e dal rispetto della sovranità popolare e della libertà di voto degli italiani.

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Referendum, mercoledì 13 luglio conferenza stampa alla Camera: mobilitazione straordinaria tra parlamentari su raccolta firme per spacchettamento

Lun, 07/11/2016 - 18:53
11/07/16

Mercoledì 13 luglio, alle ore 10.15, a Roma presso la sala stampa della Camera dei deputati (via della Missione, 4), il Comitato per la Libertà di Voto, promotore dei quesiti per parti separate del referendum costituzionale, insieme ai parlamentari che hanno depositato e sottoscritto le proposte alla Camera e al Senato, terranno una conferenza stampa per avviare una mobilitazione straordinaria con l'obiettivo di raccogliere le firme dei parlamentari necessarie a presentare la richiesta di "spacchettamento". 

  Interverranno, tra gli altri, i promotori del Comitato per la Libertà di VotoRiccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, Fulco Lanchester, ordinario di Diritto costituzionale a La Sapienza, e Mario Staderini, autore del ricorso all'Onu contro lo Stato italiano in materia referendaria; i deputati di Scelta Civica Adriana Galgano e Pier Paolo Vargiu, Mara Mucci e Aris Prodiani del Gruppo Misto. Sono invitati a partecipare i parlamentari che hanno firmato o hanno annunciato la propria firma.    Si ricorda che possono firmare il quesito per parti separate anche coloro che hanno già sottoscritto la richiesta per il quesito referendario unico. 

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