Radicali Italiani
8 marzo, Gallo e Magi: diritti contro rischio involuzione culturale
Dichiarazione di Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni, e di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani:
"Purtroppo le donne hanno poco festeggiare in un Paese dove non solo l'uguaglianza è un obiettivo ancora lontano, ma si corre perfino il rischio di un'involuzione culturale. Dal ritorno dell'aborto clandestino a causa del crescente numero di medici obiettori e della mancanza di controlli, alla criminalizzazione della "gravidanza per altri" con argomenti da stato etico, quella che si consuma sui corpi delle donne è una deriva pericolosa. E' necessario che i cittadini, donne e uomini, tornino a fare squadra per difendere diritti che si ritenevano ormai acquisiti e per rivendicare la propria libertà di scelta e di autodeterminazione. All’Italia serve infatti una nuova grande stagione di mobilitazione sui diritti e le libertà civili. Come Radicali e Associazione Luca Coscioni, con le nostre iniziative e battaglie, siamo come sempre dalla parte dei cittadini, impegnati a riportare la vita reale delle persone al centro di una politica sorda e lontana".
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Visita effettuata in carcere il 29 febbraio dall'associazione radicale di Foggia "Mariateresa di Lascia" e dei radicali baresi dopo il suicidio di un detenuto avvenuto il 16 febbraio
Il 29 febbraio 2016, una delegazione di Radicali delle Associazione Radicale di Foggia “Mariateresa Di Lascia” e Radicali Bari, guidata dai due Segretari, rispettivamente, Norberto Guerriero e Michele Macelletti, si è recata nella Casa circondariale di Bari, per una visita resasi necessaria in seguito all'ultimo suicidio avvenuto nel carcere il 16 Febbraio scorso.
I Radicali, accolti con grande disponibilità dalla Direttrice Dott.ssa Lidia De Leonardis, e dalla Comandante del reparto di polizia penitenziaria, hanno avuto modo di visitare la struttura in particolare la sezione femminile e la seconda sezione maschile, unica ad essere stata oggetto di un intervento di ristrutturazione.
Dalla visita effettuata emergono almeno tre rilevanti criticità delle quali i Radicali investiranno le autorità competenti e preposte.
In primo luogo, la Casa circondariale di Bari è un edificio vetusto, costruito quasi un secolo fa, ormai assolutamente obsoleto e strutturalmente inadeguato ad assolvere la sua funzione di accoglienza, rieducazione e reinserimento sociale della popolazione carceraria.
Nelle sezioni maschili, le celle sono generalmente piccolissime con letti a castello che occupano da soli la gran parte dello spazio a disposizione e meglio non và nella sezione seconda unica ad essere stata ristrutturata. Attualmente la casa circondariale di Bari, a fronte di un capienza regolamentare di 301 posti, ospita 348 detenuti, dei quali ben 267 in attesa di giudizio. L'amministrazione carceraria riesce a rispettare l'insufficiente parametro dei 3 metri quadri per detenuto, imposti dopo la sentenza Torregiani del 2013, solamente facendo ricorso a continui trasferimenti di detenuti presso altre strutture detentive.
Le sezioni sono generalmente prive di aree idonee per lo svolgimento delle attività rieducative e per la socializzazione, le poche presenti sono state faticosamente ricavate in una struttura, che costruita secondo filosofie detentive ormai vetuste, non consente di averne in numero e dimensioni sufficienti. Mancano aree verdi e le zone destinate all' “ora d'aria” sono insufficienti.
Un discorso a parte merita la sezione femminile, che non essendo stata oggetto di lavori di ristrutturazione, si presenta ancora oggi, come un incubo penitenziario, celle con water a vista e niente acqua calda, pavimenti sconnessi e muri scrostati. Una condizione di precarietà che non può certo essere modificata con i semplici e colorati disegni che le detenute hanno realizzato sulla pareti.
La notizia buona però è quella, comunicata dalla Direttrice, dell’arrivo di un finanziamento per i lavori di ristrutturazione della sezione femminile. Ovvio che gli stessi difficilmente potranno incidere così profondamente da rendere davvero funzionale una struttura così obsoleta.
La Casa circondariale di Bari, andrebbe dismessa, sia per la vetustà dell’edificio, sia per la sua collocazione all’interno della città consolidata, incapace per limiti insuperabili a poter garantire ai detenuti gli spazi aperti regolamentari che la legge prevede.
Alle criticità strutturali si aggiunge l'emergenza dei detenuti con patologie psichiatriche. Oltre 80 detenuti presentano patologie accertate rispetto alle quali il personale medico è insufficiente non essendo presente nel carcere barese un'equipe completa d'intervento. Ciò si è tradotto in oltre 320 atti di autolesionismo negli ultimi 24 mesi sintomo di una situazione insostenibile.
Il tutto è reso ancor più grave dai colpevoli inadempimenti della Regione Puglia nell'attuazione della normativa nazionale per il superamento degli OPG. Delle 3 REMS che dovevano essere realizzate in Puglia solo quella di Spinazzola è stata inaugurata, ma i 20 posti letto previsti sono assolutamente insufficienti. I Radicali auspicano che il Dott. Corleone, appena nominato commissario ad acta dal Governo nazionale, possa prontamente intervenire dinanzi a tali assenza del nostro governo regionale.
A questo stato di cose si aggiungono le carenze del personale della polizia penitenziaria e degli educatori. Secondo la pianta organica ministeriale gli agenti dovrebbero essere 340, attualmente sono soltanto 317, dei quali 78 destinati al nucleo traduzioni, numeri destinati a calare nei prossimi mesi oltre la soglia critica delle 300 unità. Non va meglio per gli educatori, ne sono presenti solo 6, oltre un terzo in meno rispetto al numero previsto dal ministero.
Si chiedono i Radicali come sia possibile assicurare la funzione di rieducazione e reinserimento sociale che la costituzione affida alla sanzione penale della reclusione.
Un capitolo a parte riguarda la presenza all’interno del carcere di Bari del SAI, struttura assistenza integrata, , una delle solo 8 presenti in tutta Italia, un vero e proprio mini-ospedale con la presenza di figure professionali, medico e farmacista interne alla pianta organica, affiancate da altri medici specialisti in regime di consulenza e personale infermieristico
Una struttura alla quale spesso però si chiede di fare veri e propri miracoli, anche da parte di magistrati, che nel tempo si sono fatti latori di richieste impossibili da soddisfare, come il sottoporre il detenuto oncologico alla chemioterapia in carcere.
I Radicali sono purtroppo consapevoli di quanto il carcere italiano sia non solo criminogeno, ma spesso diventi anche assassino, lungo è l’elenco delle morti per suicidio e ancor più lunga la serie dei tentativi di suicidio per fortuna falliti. Le carceri Italiane, ma oramai lo ripetiamo da tempo e purtroppo sempre più come “voce sola nel deserto” assolvono molte funzioni, meno quella che assegna loro la Carta costituzionale, cioè il recupero del detenuto ed il suo reinserimento nella società.
Associazione radicale Mariateresa Di Lascia
Radicali Bari
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Unioni civili, Magi: ancora lontani da meta dei diritti
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani:
"Sulle unioni civili è stato fatto un primo passo, ma tutt'altro che storico. Il livello penoso del dibattito al quale abbiamo assistito in Senato dimostra infatti che di storico c'è soltanto il ritardo della politica nel mettersi al passo con la società italiana, che sui diritti è molto più avanti di chi nelle istituzioni è chiamato a rappresentarla. Oggi su unioni civili e fine vita, come ieri su divorzio e aborto, la stragrande maggioranza del Paese è ancora e sempre dalla parte dei diritti e delle libertà individuali.
Purtroppo come dimostrano alcune prese di posizione di esponenti della sinistra che - ad esempio sulla gravidanza per altri - gareggiano con quelle della destra più retrograda, esiste uno schieramento trasversale che vorrebbe la delegittimazione della libertà di scelta delle persone a beneficio di "limiti etici" non meglio precisati e del tutto arbitrari. Ecco perché per portare i diritti alla meta bisogna eliminare divieti liberticidi e discriminazioni, a partire dall'esame alla Camera del ddl Cirinnà, puntando a una riforma del diritto di famiglia in senso egualitario come quella per la quale ci battiamo noi Radicali. Solo quando avremo garantito a tutti pari diritti potremo davvero parlare di svolta storica".
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Olimpiadi: raggiunte prime firme necessarie per il deposito del quesito. Domani conferenza stampa
Domani, venerdì 4 marzo, alle ore 11, a Roma presso la sede radicale di via di Torre Argentina 76, Radicali Italiani terrà una conferenza stampa sulla campagna Referendum Roma 2024 in occasione del traguardo delle firme necessarie a depositare il quesito.
Il segretario di Radicali Italiani, Riccardo Magi, il tesoriere Valerio Federico e il segretario di Radicali Roma, Alessandro Capriccioli, illustreranno alla stampa le prossime tappe della procedura referendaria, la composizione della commissione di giuristi che dovrà decidere sull'ammissibilità e faranno il punto su un'iniziativa che ha rappresentato finora il solo tema centrale della campagna elettorale e delle primarie per il Campidoglio.
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Droga, Magi: dna conferma che il proibizionismo ha fallito, la strada è la legalizzazione e la depenalizzazione
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani:
"Sta diventando un classico: ogni anno la relazione della Direzione nazionale antimafia in Italia così come, a livello europeo, quella dell’Europol non fanno che passare in rassegna i fallimenti delle politiche proibizioniste e gli altissimi costi sul piano sanitario, economico e della giustizia, evidenziando quindi la necessità di un cambio di passo nelle politiche sulle droghe.
Alle luce del quadro tracciato anche oggi dal procuratore Roberti, come Radicali crediamo che siano due gli interventi non più rinviabili, sia a livello nazionale che europeo: la legalizzazione della cannabis, lo stupefacente con la più ampia diffusione e i minori rischi, e la depenalizzazione dell’uso e del possesso per consumo personale di tutte le altre droghe. Due richieste che sono anche oggetto di una petizione rivolta al parlamento europeo che lanceremo a giorni. Il mercato delle droghe europeo è già unico e ben organizzato, per questo siamo convinti che sia tempo per l’Europa di affermare politiche comuni sulla prevenzione e il trattamento delle droghe. Decriminalizzare è possibile, non è in contrasto con le convenzioni internazionali in materia e, soprattutto, dà risultati più efficaci e sicuri di quelli della guerra alla droga. La petizione europea sarà solo la prima iniziativa della primavera antiproibizionista radicale: a breve infatti partiremo con i tavoli per la raccolta firme su una proposta di iniziativa popolare sulla legalizzazione della cannabis, con delle disobbedienze civili diffuse e con in grande progetto europeo sul confronto di best practices in sei diversi paesi europei: Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria, Albania e Italia".
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Grattacielo Regione/Difensore civico regionale ha ricevuto radicale Manfredi. Non è competente su accesso civico. Scriverà ad adiuvandum all’Autorità Nazionale Anticorruzione
Ieri il difensore civico regionale, avv. Augusto Fierro, ha ricevuto Giulio Manfredi (Radicali Italiani), promotore dell’ “accesso civico” per ottenere dalla Regione Piemonte la pubblicazione sul sito istituzionale delle determinazioni (con allegati elenchi nominali e relativi importi) inerenti gli incentivi assegnati ai dipendenti regionali impegnati nella realizzazione della “Sede Unica” della Regione Piemonte; per la precisione, le determinazioni dirigenziali n. 1001 (DB0700-ST0701) del 28/11/2012, n. 70 (SB0100 STS102) del 8/11/2013 e n. 161 (SB0100-STS102) del 25/11/2014 nonché eventuali altri provvedimenti relativi alla fattispecie indicata, ai sensi dell’art. 18 del D. lgs. 14 marzo 2013, n. 33. L’importo totale delle tre determinazioni è pari a 1.323.552,60 euro.
Il 12 febbraio 2016 il capo di gabinetto della Giunta Regionale, Dott. Luciano Conterno, aveva risposto all’ “accesso civico” non accogliendolo né rigettandolo, ma congelandolo, avendo l’amministrazione regionale richiesto (già il 28 ottobre 2015) un parere all’Autorità nazionale Anticorruzione sulla natura dei compensi incentivanti dopo che la Cisl/Funzione Pubblica aveva richiesto gli stessi provvedimenti con un “accesso agli atti”, ai sensi della L. 241/90.
L’avv. Fierro ha consegnato un’esaustiva memoria (allegata) all’esponente radicale, da cui emerge la non competenza del difensore civico regionale sulla materia dell’ “accesso civico”. Nella memoria sono, invece, elencate le fonti normative che legittimano l’intervento dell’Autorità nazionale Anticorruzione a tutela del rispetto delle regole sulla trasparenza amministrativa.
Al termine dell’incontro il difensore civico regionale ha comunicato che avrebbe scritto a sua volta all’Autorità nazionale Anticorruzione per sollecitare il suo parere sulla questione.
Giulio Manfredi (Radicali Italiani):
"Ringrazio il difensore civico regionale sia per la disponibilità dimostrata sia per la memoria prodotta, che testimonia l’approfondimento svolto dai suoi uffici.
Né io né i radicali abbiamo le disponibilità economiche per promuovere un ricorso al TAR; il legislatore ha creato l’istituto dell’ “accesso civico” proprio per creare un percorso alternativo, più rapido e meno oneroso per i cittadini, rispetto alla giustizia amministrativa. Continuo a ritenere le due righe dell’art. 18 del d. lgs. n. 33/2013 semplici e chiare, senza bisogno di interpretazioni di sorta.
Purtroppo, il mio caso dimostra che di fronte alla mancata (o inadeguata) risposta dell’amministrazione all’accesso civico, il cittadino è impotente. L’unica speranza è riposta nell’Autorità nazionale Anticorruzione, a cui avevo già segnalato il caso (segnalazione n. 2145 del 1/12/2015) e a cui oggi l’ho nuovamente segnalato con gli aggiornamenti (segnalazione n. 2463 del 2/03/2016)".
Risposta del Difensore civico regionale
Rifiuti, Magi e Capriccioli: Galletti collega procedura di infrazione sul Lazio alla costruzione di nuovi inceneritori. Zingaretti tace
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma:
“Preoccupa, ma non stupisce, il silenzio del Presidente Zingaretti a seguito dell'audizione in commissione ambiente della Camera in cui il ministro Galletti ha sottolineato come la costruzione di un nuovo inceneritore nella regione rappresenti una condizione per ottemperare alla condanna emessa il 15 ottobre 2014 dalla Corte di giustizia dell’Unione europea sulle discariche nel Lazio. Il Ministro ha infatti dichiarato che, nell’aggiornare il Piano di gestione dei rifiuti urbani, la Regione Lazio dovrà tenere in debito conto lo schema di regolamento messo a punto dal Ministero che individua per la Regione la necessità di realizzare una nuova infrastruttura di incenerimento di rifiuti urbani e assimilati con una capacità pari a 210.000 tonnellate l'anno al fine di assorbire integralmente il proprio fabbisogno per il recupero energetico di rifiuti, in aggiunta agli impianti esistenti - cioè di Colleferro e San Vittore - e a quello autorizzato ma non in funzione di Malagrotta. Visto il collegamento che il Ministro dell’Ambiente ha fatto tra la procedura di infrazione e la questione inceneritori, ci saremmo aspettati dalla Regione Lazio una reazione, invece Zingaretti preferisce tacere. Così come continua a non dir nulla sul gassificatore di Malagrotta che, è bene ricordarlo, è inserito nel Piano rifiuti approvato il 2012 e tutt’ora vigente. Sull’impianto della Valle Galeria, infine, vorremmo sapere che fine abbia fatto il bando AMA per trattare e recuperare energeticamente le 650.000 tonnellate/anno che ancora oggi vengono lavorate negli impianti Co.La.Ri: sappiamo, infatti, che una parte è stata aggiudicata, ma il resto?"
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Quattro nuovi referendum: chiesto confronto con Bedori, Parisi, Passera, Sala
Hanno dichiarato Edoardo Croci e Marco Cappato, rispettivamente presidente e segretario di Milanosimuove:
"Dopo 7 mesi di rimpalli interni all'amministrazione comunale, attendiamo il responso sull'ammissibilità dei 4 nuovi quesiti referendari che abbiamo depositato a Palazzo Marino corredati dalle firme autenticate dei primi 1.000 sottoscrittori. Abbiamo incontrato il sindaco Pisapia rappresentandogli la necessità di consentire che i cittadini possano esprimersi su temi di grande rilievo per il futuro di Milano e che vengano garantiti i diritti di partecipazione affermati nello statuto comunale. Nel frattempo ci siamo organizzati per raccogliere le 15.000 firme necessarie per sottoporre al voto dei cittadini i referendum, promuovendo una grande mobilitazione da mercoledì 30 marzo a domenica 3 aprile: "le 5 giornate (referendarie) di Milano". Abbiamo anche rivolto una lettera aperta ai quattro candidati sindaci Bedori, Parisi, Passera e Sala affinchè si esprimano sul tema."
Lettera aperta inviata oggi ai candidati a Sindaco di Milano
Oggetto: le 5 giornate (referendarie) di Milano: richiesta di incontro
Gentili candidati,
oltre 7 mesi fa abbiamo depositato 4 proposte di referendum propositivi vincolanti per Milano, ciascuna corredata di 1.000 firme. L'obiettivo è che i milanesi possano decidere direttamente su un grande progetto di trasformazione urbana, che prevede:
- nuovi alloggi sociali senza consumo di suolo
- avvio della riapertura del Navigli
- nuova linea metropolitana, allargamento Area C e mobilità sostenibile
- raddoppio del verde pubblico.
Per garantire la copertura economica di questi investimenti, i referendum prevedono la dismissione delle quote comunali di SEA, A2A, Milano Serravalle, stadio e farmacie.
Dopo 7 mesi, non abbiamo ancora ottenuto una risposta definitiva sull'ammissibilità dei quesiti da parte del Comune di Milano: i Garanti si stanno confrontando con gli Uffici comunali per i pareri di fattibilità tecnica.
In attesa del parere definitivo sull'ammissibilità, abbiamo deciso di convocare comunque le prime giornate di mobilitazione per la raccolta firme, che si terranno da mercoledì 30 marzo a domenica 3 aprile: "le 5 giornate (referendarie) di Milano", come le abbiamo battezzate, con l'obiettivo di raccogliere le prime 5.000 firme delle 15.000 necessarie.
Saremmo felici ed onorati di poterci confrontare direttamente con Lei sul progetto referendario.
Restiamo in attesa di un Suo cortese riscontro:
Edoardo Croci e Marco Cappato
presidente e segretario del Comitato promotore dei referendum milanesi "Milanosimuove"
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Migranti, Magi: Europa va in guerra. Vittime trattate da nemici. Governo apra a visti umanitari per categorie più vulnerabili
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani:
"Lacrimogeni e bombe assordanti, filo spinato e muri, forze di polizia spiegate a difesa delle frontiere: l'Europa va in guerra e difende i suoi confini dall'arrivo di migliaia di uomini, donne e bambini che fuggono dalla guerra, nemici, quindi, e non più vittime, mettendo in discussione la libera circolazione e soprattutto il principio della tutela del diritto d'asilo.
Si parla di modificare il regolamento di Dublino ormai da troppo tempo, mentre il piano di redistribuzione dei richiedenti asilo non ha determinato alcun effetto concreto. Da qualche mese sembra che l'unica soluzione praticabile sia fermare il flusso dei profughi in Turchia, senza considerare cosa sta accadendo in questi giorni ai confini turchi con la Siria, con centinaia di migliaia di persone in fuga da Aleppo che finiranno per aggiungersi ai 2,5 milioni di profughi siriani già ospitati dalla Turchia. O ancora, visto che i flussi dalle coste turche alle isole greche sono in continuo aumento, l'Ue ipotizza addirittura di isolare la Grecia e lasciare che in quel paese rimangano bloccate centinaia di migliaia di persone, purché restino lontane dal cuore del continente.
Siamo entrati in crisi per mezzo milione di persone che, nei mesi scorsi, hanno raggiunto a loro rischio le coste europee mentre sono milioni i siriani ospitati nei paesi confinanti.
Alla luce di quanto sta avvenendo in queste ultime settimane, una sola richiesta va avanzata a Bruxelles dal nostro Governo: riapertura delle frontiere ma soprattutto apertura di canali legali e sicuri per chi scappa dalla guerra e applicazione immediata della direttiva europea sulla protezione temporanea, almeno per chi fugge dalla guerra in Siria. Ma Renzi e l'Italia, da soli, possono già decidere di fare di più di quanto si sta facendo e impegnarsi a salvare vite umane implementando programmi di reinsediamento, già avviati nei mesi scorsi, dal Libano, dalla Giordania, dall'Iraq, facilitando i ricongiungimenti familiari e concedendo visti umanitari per le categorie più vulnerabili. Solo così potremo stare dalla parte delle vere vittime della tragedia che stiamo vivendo".
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Continua la raccolta firme in Lombardia per l'istituzione del Testamento Biologico. Tutti i tavoli del weekend
Tornano anche questo weekend nei principali comuni lombardi i tavoli per raccogliere le firme a favore della proposta di legge popolare per l'istituzione del Registro regionale delle Disposizioni Anticipate di Trattamento, ovvero il Testamento Biologico, con relativo inserimento nella carta sanitaria regionale. Manca poco più di un mese alla fine della campagna. Contiamo sulla partecipazione dei cittadini per poter essere liberi di scegliere, dall'inizio alla fine.
I tavoli del weekend:
MILANO
Sabato 27 - Corso Buenos Aires/Feltrinelli dalle 15 alle 19
Sabato 27 - San Babila dalle 15 alle 19
Domenica 28 - Corso Buenos Aires/Feltrinelli dalle 15 alle 19
VARESE
Sabato 27 - Piazza Carducci dalle 15 alle 19
LODI
Sabato 27 - Corso Umberto dalle 10 alle 13
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina Facebook
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Il Consiglio di Stato conferma le perplessità di Agorà Digitale sul Foia del governo Renzi
All’indomani della pubblicazione da parte del Governo dello schema di decreto legislativo che dovrebbe introdurre il c.d. Foia (Freedom of Information Act) nel nostro ordinamento, avevamo espresso forti perplessità pubblicando una lettera aperta al ministro Marianna Madia cui avevano aderito numerosi parlamentari.
Oggi il Consiglio di Stato, chiamato a rendere un parere sul testo governativo, conferma punto per punto le nostre perplessità e chiede al governo precise modifiche, a partire dall’eliminazione del silienzio-diniego che impedirebbe di fatto al cittadino di sapere per quale ragione la sua richiesta di accesso è stata respinta.
Sul punto, il Consiglio di Stato è estremamente chiaro:
"Si verificherebbe, così, il paradosso che un provvedimento in tema di trasparenza neghi all’istante di conoscere in maniera trasparente gli argomenti in base ai quali la PA non gli accorda l’accesso richiesto: ciò rappresenterebbe un evidente passo indietro rispetto alla stessa legge n. 241 del 1990 e al generale obbligo di motivazione dalla stessa previsto".
Analoghe perplessità sono espresse sulle numerose eccezioni all’accesso, formulate in termini troppo generici e in grado di rendere troppo ampia la discrezionalità amministrativa, con rischio di notevole contenzioso.
Ci auguriamo che il ministro Madia e il governo ne sappiano e ne vogliano tenere conto.
In questi anni ci si è inventati una burocrazia della trasparenza, pur di non consentire la trasparenza vera e, soprattutto, utile al cittadino.
E’ tempo di cambiare.
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Unioni civili, Magi: eliminare obbligo fedeltà anche dal matrimonio, per equiparare diritti e non pregiudizi
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali italiani:
"Il vergognoso dibattito parlamentare sulle unioni civili, dopo lo stralcio della stepchild adoption, ha toccato il fondo con l'eliminazione dal testo di legge Cirinnà dell' "obbligo di fedeltà" tra i coniugi. Richiesta messa sul banco dagli alfaniani - e ammessa dal governo prima e dal voto del Senato poi - con l'obiettivo di segnare una differenza con l'istituto del matrimonio, affermando così un pregiudizio più profondo e pericoloso: le persone omosessuali, per definizione, non sarebbero in grado di essere fedeli al loro amore. C'è però un modo per ribaltare questa offesa in una conquista di civiltà: eliminiamo dall'articolo 143 del codice Civile il riferimento all'obbligo reciproco di fedeltà tra i coniugi, frutto di un retaggio culturale, già superato nei fatti con l'equiparazione dei figli nati dentro e fuori il matrimonio, e che a questo punto può essere definitivamente accantonato. Se equiparazione deve esserci, che sia di diritti e non di pregiudizi".
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Regeni, Magi: aderiamo a manifestazione "Verità e Giustizia per Giulio"
“Anche Radicali Italiani aderisce al presidio che si terrà domani alle 14.00 davanti all’Ambasciata d’Egitto a Roma per chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni, insieme ad Amnesty International, Antigone e altre associazioni”, lo annuncia il segretario di Radicali Italiani, Riccardo Magi.
“A un mese dalla morte terribile di Regeni chiediamo al Presidente del Consiglio Renzi di esigere dal governo egiziano che si faccia chiarezza su quanto accaduto e che lo faccia proprio alla luce dei rapporti con quel paese: gli interessi economici e geo-politici dell’Italia vanno perseguiti con la stessa determinazione con cui andrebbe pretesa dal generale Al Sisi la fine delle ripetute violazioni dei diritti umani denunciate dalle principali organizzazioni internazionali, una situazione gravissima che, come ricordato da Emma Bonino, non può essere sottaciuta, specialmente dopo la scoperta del corpo martoriato di Giulio Regeni”, conclude Magi.
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Infrazioni Ue, Radicali: bene calo procedure, ma che dice il governo dei 200 milioni di multe a carico dell'Italia?
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e del tesoriere Valerio Federico:
"Fa bene il governo a rivendicare il calo, da 91 a 83, delle procedure infrazione pendenti a carico dell'Italia. E' strano però che quando si parla del contenzioso tra l’Unione europea e il nostro Paese non si faccia mai cenno alle multe derivanti dalle sentenze della Corte di giustizia. Su questo argomento non viene mai diffuso alcun dato o informazione, tutto, anzi, rimane fin troppo segreto. Eppure le sanzioni derivanti da condanne della Cgue ammontano a circa 200 milioni di euro, una somma in continuo aumento poiché l’Italia non ha ottemperato ancora a tre doppie sentenze. Per questo ribadiamo al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli affari europei, Sandro Gozi, la richiesta di garantire ai cittadini massima trasparenza su questa materia, dal momento che si tratta di soldi pubblici. Chiudere le procedure di infrazione è positivo e auspicabile, ma se non si ottempera anche alle sentenze dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, continueremo a sborsare milioni e milioni di euro alla Commissione".
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Scandalo sangue infetto: mercoledì 24 conferenza stampa Comitato Vittime - Associazione Coscioni - Radicali Italiani. "Sentenza Cedu insufficiente, verità e giustizia ancora lontane"
Il 14 gennaio scorso la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato lo stato italiano per l'irragionevole durata dei tempi della giustizia sul cosiddetto "scandalo del sangue infetto".
Una sentenza che punta per l'ennesima volta il dito contro la nostra giustizia lumaca, senza però segnare una svolta per quelle migliaia di persone contagiate da Hiv ed epatite dopo aver ricevuto trasfusioni di sangue infetto. Pur non entrando nel merito della vicenda drammatica, infatti, la Cedu avalla le azioni di risarcimento incardinate dal governo e che tuttavia evidenziano forti lacune e criticità.
Nonostante l'eco mediatica, dunque, la condanna della Corte di Strasburgo non basta a sanare una delle peggiori ferite nella storia della sanità italiana e del nostro Paese, come spiega Andrea Spinetti, portavoce del Comitato Vittime Sangue Infetto e radicale: "E' stata accolta positivamente una decisione che, dati alla mano, non ripaga affatto le decine di migliaia di cittadini che da oltre trent'anni attendono di essere risarcite per un danno che ha segnato per sempre le loro vite e quelle delle loro famiglie".
Mercoledì prossimo il Comitato Vittime Sangue Infetto, con l'Associazione Luca Coscioni e Radicali Italiani da sempre impegnati su questa vicenda, spiegheranno in una conferenza stampa le criticità della sentenza Cedu e l'insufficienza delle misure varate dal governo italiano, faranno il punto sulle procedure di risarcimento, alla luce dei gravi ritardi, e renderanno note le iniziative che saranno intraprese per ottenere risposte adeguate, chiare e trasparenti.
L'appuntamento per la stampa è dunque per mercoledì 24 febbraio, alle ore 10.45 a Roma presso la sede radicale di via di Torre Argentina 76 (3° piano).
Alla conferenza stampa prenderanno parte Andrea Spinetti, portavoce del Comitato Vittime Sangue Infetto e Radicale, Filomena Gallo, segretaria dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, Michele De Lucia, gli avvocati Anton Giulio Lana, del Foro di Roma, Ermanno Zancla, del Foro di Palermo e difensore di parte nel processo plasma infetto, Simone Lazzarini, cassazionista del Foro di Milano.
Per informazioni:
Ufficio stampa Radicali Italiani
3490916848
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Unioni civili, Magi: M5s ci ripensi o pessimo segno nella storia dei diritti civili
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani:
"Il voltafaccia del Movimento 5 stelle sulle laiche intese con il Partito Democratico potrebbe consegnare al tritacarne del voto di fiducia il testo sulle unioni civili che, verosimilmente, in ossequio alla maggioranza di governo verrebbe depauperato dell'articolo sul riconoscimento del secondo genitore.
L'inaffidabilità dei grillini, combinata ai giochi partitocratici a cui sembrano essere diventati particolarmente avvezzi, potrebbero costare all'Italia una legge attesa da troppi anni, necessaria per colmare minimamente il ritardo del nostro Paese e rispondere alle condanne della Corte europea dei diritti dell'uomo e alle pronunce della Corte Costituzionale. Chiediamo quindi al M5S di ripensarci, prima di lasciare un brutto segno indelebile nella storia dei diritti civili".
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Magi: martedì 1 marzo riunione del gruppo di lavoro per la campagna "Scacciamoli" nella sede di Torre Argentina
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani:
"Cari iscritti a Radicali Italiani,
nel corso del recente Comitato Nazionale è stata approvata la mozione generale con un emendamento che impegna il segretario ad istituire un gruppo di lavoro che si occupi della campagna di Radicali Italiani 'scacciamoli', campagna che prevede una riforma organica dell'attività venatoria in Italia. Essendosi già costituito un gruppo coordinato dal tesoriere del Movimento ho deciso di convocare un riunione dello stesso per martedì 1 marzo alle ore 18 nella sede Radicale di via di Torre Argentina 76 a Roma, riunione e gruppo di lavoro che, come indicato in mozione, sarà 'aperto a tutti gli iscritti che intendano adoperarsi per la necessaria mobilitazione finalizzata all'approvazione della proposta di legge'. Sarà dunque anche possibile partecipare in collegamento".
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Stasera Emma Bonino a Piazzapulita su La7
Emma Bonino sarà ospite questa sera della trasmissione di Corrado Formigli "Piazzapulita" che andrà in onda su La7 a partire dalle 21.10.
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Mucci e Federico: scelta sbagliata quella del 14 aprile per il referendum sulle trivellazioni, a rischio l’informazione garantita dalla legge, la Commissione Vigilanza e l’Agcom si attivino subito
Dichiarazione di Mara Mucci e Valerio Federico, rispettivamente Deputata indipendente iscritta a Radicali Italiani e Tesoriere di Radicali Italiani:
"La scelta del Governo, accettata da Mattarella, di andare al voto sul referendum sulle trivellazioni in mare il 14 aprile è sbagliata e mette a rischio l’informazione ai cittadini prevista dalla legge.
L’accorpamento con le elezioni sarebbe stato opportuno non solo perché avrebbe portato un risparmio di 300 milioni di euro. Avrebbe infatti, da una parte, permesso di attendere che la Corte Costituzionale deliberi il 9 marzo su altri 2 quesiti sulla stessa questione evitando il rischio di tornare a votare in futuro ancora sulle trivellazioni e, dall’altra, garantito il tempo necessario a predisporre i vari regolamenti sugli spazi elettorali autogestiti e le tribune politiche. A questo punto l’informazione sul referendum dovrà partire il 3 marzo, con almeno 45 giorni di anticipo sulla data della consultazione come prevede la legge 28 del 2000.
Ci appelliamo al presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, e al numero uno dell'Agcom, Angelo Cardani, affinché la campagna informativa per il referendum contro le trivellazioni in mare possa partire in tempo. Vigileremo affinché la legge venga rispettata".
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Fondazione Libro/Radicali: su sito ora c’è tutto tranne redditi e patrimoni di Piero Gastaldo (Città di Torino). Assessore Braccialarghe ha risposto ad interpellanza di Viale
Dichiarazione di Silvio Viale (Vice Presidente Gruppo consiliare Pd) e Giulio Manfredi (Radicali Italiani):
"Grazie anche al pungolo radicale, sul sito della Fondazione per il Libro ora ci sono tutti i dati e le informazioni richieste dalla legge sulla trasparenza (D. lgs. n. 33/2013), tranne redditi e patrimoni del membro del CdA Piero Gastaldo (in rappresentanza della Città di Torino). In particolare, sono state pubblicate le modalità con cui i cittadini possono esercitare il cosiddetto “accesso civico” (richiesta di pubblicazione online di dati mancanti o inadeguati), ai sensi dell’art. 5 del D. lgs. n. 33/2013.
Con un’esauriente risposta alla nostra interpellanza, l’Assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe illustra quanto fatto dalla Fondazione sul “fronte trasparenza” nell’ultimo anno, sotto la Presidenza di Giovanna Milella.
Ne prendiamo atto, ricordando che la legge sulla trasparenza è entrata in vigore il 20 aprile 2013, quasi tre anni fa; e che un ente nel cu CdA entreranno i rappresentanti sia del Ministero Istruzione (Miur) sia del Ministero dei Beni Culturali (Mibact) non può permettersi nessuna omissione in tema di trasparenza.
L’Assessore Braccialarghe non scrive nulla (ovviamente, non essendo la sua competenza) rispetto alla richiesta finale al sindaco contenuta nella nostra interpellanza: attuare una approfondita verifica dei siti web delle società partecipate dalla Città di Torino, al fine di appurare se esse hanno attuato in modo corretto e completo le disposizioni del D. lgs. n. 33/2013, che stanno per essere “rinforzate”dal Decreto legislativo ad hoc approvato dal Consiglio dei Ministri il 20 gennaio 2016, in attuazione della L. 124/2015 (cosiddetta “Legge Madia”).
Ribadiamo al sindaco la nostra richiesta".
Ecco la risposta dell'Assessore Maurizio Braccialarghe a interpellanza del consigliere Silvio Viale.
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