Radicali Italiani
"Dal Pontefice una speranza a tutti i carcerati del mondo"
L'intervista a Rita Bernardini, segretaria dei Radicali italiani
- di Antonio Rapisarda per iltempo.it
Rita Bernardini, segretaria dei Radicali italiani, ricorda un aneddoto con speranza nel giorno in cui Papa Francesco richiama l’amnistia come uno dei principi dell’Anno Santo: «Due anni fa Marco Pannella ricevette una telefonata dal Papa dove gli disse: "Sii coraggioso, ti aiuto su questo fronte..."».
L’aiuto è arrivato.
«Sì, decisamente».
La considerate una vittoria «radicale»?
«È un cammino e una lotta da portare avanti. La sensibilità del Pontefice non è semplicemente di natura religiosa, non è armata solo dei principi del Vangelo, ma è una risposta di alto profilo anche dal punto di vista giuridico, di considerazione della legge».
Quello della giustizia è un tema caro a Francesco.
«Il Papa appena eletto ha dato subito un segnale: ha abolito l’ergastolo nel Vaticano. Ha introdotto il reato di tortura. Pensiamo, invece, a cosa accade in Italia...».
Sono gesti che nel mondo cattolico hanno suscitato grande attenzione.
«Francesco ha dimostrato di tenere alla condizione dello stato di diritto. Ricordo quando tenne una lezione ai giuristi cattolici e parlò di ergastolo come "pena di morte ritardata". Stesso discorso sul carcere duro».
Insomma, Bergoglio è il più «pannelliano» dei papi possibile...
«I due si intendono. Sono mossi dagli stessi principi che "principiano" qualcosa. Mi sembra che tutti e due siano un esempio di vita spesa nelle battaglie per i principi».
Certo, Pannella con la tonaca però...
«Marco ha usato spesso un motivo dei cattolici spes contra spem : essere speranza nella vita».
Come pensate di dare una mano sull’argomento al Papa?
«Siamo notoriamente poveri. Lo faremo con i metodi della non violenza. Continueremo la lotta sul fronte istituzionale. L’amnistia consente di sgravare tutta la giustizia di un fardello di procedimenti destinati alla prescrizione. Ciò significherebbe rimettere in moto milioni di euro».
© 2015 Il Tempo. Tutti i diritti riservati
Amnistia: conferenza stampa di Marco Pannella
"Nella sede del Partito Radicale, in Via di Torre Argentina 76, terrò una conferenza stampa pubblica, sul valore delle attuali decisioni di Sua Santità Papa Francesco, in merito a massimi problemi di Diritto, di Legge, Politici, a massimi problemi Morali, Religiosi, Giuridici, Civili, così riproposti al mondo contemporaneo. Indicherò di quali essenziali apporti speriamo, contiamo, di poter fare ( e far fare ) tesoro". Marco Pannella annuncia così la conferenza stampa che terrà stamani 2 settembre ’15 alle 10:30 nella sede del Partito Radicale.
"Scontati consensi o dissensi sarebbero tutti, ma proprio tutti, inadeguati e forieri di un ulteriore disastroso presente- ha spiegato Pannella - specie, ma certo non unicamente, per il mondo contemporaneo, a fronte del rinnovato, tremendo Olocausto attualmente ormai non solo incombente, ma nuovamente in corso malgrado da decenni lo si sia da noi previsto, temuto, combattuto nelle, per noi, evidenze del suo egemonico riproporsi".© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Suicidi in carcere, siamo a 32 (dal Riformista)
Da il Riformista, a firma di Rita Bernardini
Anche l`ultimo se ne è andato impiccandosi in una cella del carcere di Como. È il trentaduesimo detenuto che si toglie la vita dall`inizio dell`anno. Ristretti Orizzonti informa, con il suo dossier "morire di carcere", che tra luglio e agosto in dodici si sono suicidati nelle patrie galere. Giorgio Napolitano, quattro anni fa cioè due anni prima del suo unico messaggio costituzionale alle camere - parlò della situazione carceraria italiana in un convegno organizzato dai radicali.
Napolitano fu lapidario: "È una realtà che ci umilia in Europa e ci allarma, per la sofferenza quotidiana - fino all`impulso a togliersi la vita - di migliaia di esseri umani chiusi nelle carceri". Poneva la questione sotto il profilo del mancato rispetto da parte dell`Italia di diritti umani fondamentali, consacrati non solo nella nostra Costituzione ma in tutte le carte europee e dell`ONU. E nel messaggio alle Camere datato ottobre 2013 (!) poneva solennemente l`accento sull`OBBLIGO per il nostro Paese di uscire immediatamente - prefigurando anche un provvedimento di amnistia e di indulto - da una condizione di manifesta illegalità, condannata per anni in sede Europea. Il trentaduesimo suicida, quello di ieri, fa parte della schiera di "indesiderabili" vittime della strage di legalità e di diritto che a cuor leggero gli Stati sovente impongono ai loro popoli in nome di una "ragione" che anziché salvarli (i popoli) li rende martiri di un potere tanto cieco quanto spietato. Marco Pannella, due giorni fa, ha pronunciato la parola OLOCAUSTO riferendosi alle migliaia di migranti morti per asfissia nei furgoni e nelle stive delle navi, o nelle persecuzioni di cristiani e musulmani da parte dei fondamentalisti dell`Isis. Anche loro appartengono alla schiera degli "indesiderabili", come lo erano gli ebrei e altri gruppi etnici e religiosi nella Germania nazista. Quel termine, Pannella lo usò anche quando, all`inizio degli anni 80 del secolo scorso - cioè 35 anni fa - intraprese la lotta radicale contro lo sterminio per fame che venne sostenuta da oltre 130 Premi Nobel, 1.300 sindaci, 12 capi di stato africani. Anche allora poneva il problema sotto l`aspetto della violazione dei diritti umani universalmente riconosciuti, e sulla necessità vitale di assicurare il diritto alla conoscenza delle genti, dei popoli. Oggi, mentre insiste su quella parola "Olocausto" -, offre al nostro Stato la possibilità di farsi promotore, nel corso dell`imminente sessione ONU, di una risoluzione che, rivolgendosi a tutti i Paesi, promuova la "transizione" verso lo stato di diritto democratico, laico, federalista, e il diritto universale alla conoscenza. Perché il rispetto dello stato di diritto è a garanzia degli ultimi, dei diseredati, dei senza potere. E se lo è per loro lo sarà per tutti, senza violenze e prevaricazioni. La proposta - o, meglio, il monito - è rivolto anche ai Paesi che si ritengono solidamente "democratici" ma che albergano in sé i germi, anche visibili, di una insidiosa crisi di valori e di democrazia. Ci auguriamo che anche questa volta, come capitò per l`istituzione della Corte Penale Internazionale o per la Moratoria delle esecuzioni capitali, Marco Pannella sia ascoltato dal Governo italiano e dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: i giorni perché l`auspicio - anzi il progetto pannelliano possa prendere corpo non sono molti, visto che l`Assemblea plenaria all`ONU prenderà il via il 28 settembre. Siamo proprio agli sgoccioli. L`Europa, finora assente ed ignava, tenta di correre ai ripari sul tema dei migranti. Temiamo che le decisioni che si appresta a prendere siano tardive e soprattutto inefficaci. L`ONU è stata richiamata alle sue responsabilità, anche dall`autorità religiosa. Finora, però, non ci pare di aver ascoltato un progetto della vastità e della profondità di quello proposto dal leader radicale. Sembra che sia qualcosa di impossibile: ma, come Pannella spesso ricorda, nei momenti più gravi occorre, con lucido coraggio, mettere in atto il motto cristiano, "Spes contra spem". Intorno al quale, come possiamo, sollecitiamo la convergenza di coloro che hanno compreso quale sia il baratro verso il quale ci stiamo, tutti, avviando.
© 2015 Il Riformista. Tutti i diritti riservati
AttachmentSize Scarica l'articolo968.66 KBPannella: cari Mattarella e Bergoglio, mentre voi temete la terza guerra mondiale è in corso l'Olocausto
"Cari Presidente Mattarella e Papa Bergoglio, voi paventate l'esplosione della terza guerra mondiale, non vi rendete conto però che non ci sarà la nuova guerra mondiale ma il nuovo Olocausto. Ne parlavamo insieme ai premi Nobel nella campagna contro lo sterminio per fame sostenuta dal Presidente Pertini e da Papa Giovanni Paolo II, a partire dal manifesto appello di oltre 130 Premi Nobel convergente con la nostra analisi che già nel 1980 parlava di nuovo Olocausto.
Oggi l'Olocausto sono le migliaia di morti nel Mediterraneo e ai confini dell'Europa, dove torna quel filo spinato che un tempo delimitava la libertà dalle dittature. L'Olocausto sono i morti per asfissia nei furgoni e nelle stive delle navi, nelle persecuzioni di cristiani e musulmani da parte dei fondamentalisti dell'Isis. Sono morti che abbiamo rappresentato anche fisicamente nella marcia del 25 aprile del 2009 con la stella gialla appuntata sul petto. La risposta che riteniamo necessaria per fermare l'Olocausto è la transizione verso lo stato di diritto democratico, laico, federalista e il diritto alla conoscenza, risposta che deve essere iniziativa propria dello Stato Italiano a partire dalla imminente prossima sessione di lavoro dell'Onu, che vorremmo vedesse l'Italia protagonista dal semestre e su questa proposta candidata al consiglio di sicurezza”. Lo ha detto oggi Marco Pannella intervenendo nel corso di una riunione nella sede del Partito Radicale© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Embrioni, Farina Coscioni: oggi più che mai siamo tutti Luca Coscioni. Governo e classe politica latitanti. Il vero problema è quello di migliaia di embrioni abbandonati, che non si possono utilizzare per la ricerca scientifica
Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni membro del comitato nazionale di Radicali Italiani:
Se ne siano o no consapevoli, la sentenza della Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo sul caso della signora Parrillo rischia di impedire di cogliere quale sia sostanza vera della questione: la realtà di migliaia di embrioni abbandonati e congelati da anni, e che non si possono utilizzare per quella ricerca scientifica che se fosse effettivamente libera, come avviene in altri paesi civili, potrebbe dare fondamentali contributi alle tante sofferenze di persone di nulla colpevoli, e che sono affette da malattie oggi inguaribili. La questione è quella di almeno tremila, non impiantati e dichiarati in stato di “abbandono” nei vari centri di procreazione medicalmente assistita. Le varie corti di giustizia nazionali hanno già smantellato le parti più odiose della famigerata ’40. Siamo in attesa di un’ulteriore decisione della Corte Costituzionale. Latita, al contrario, la politica: governo, maggioranza, opposizione, non si pongono minimamente la questione. C'è stata una fase nella passata legislatura, quando c'erano i radicali, che la Camera dei deputati con la Xll commissione Affari sociali, ha affrontato il dibattito su proposte di legge sulla destinazione degli embrioni crioconservati, tra adottabilità a fine di nascita e la donazione per la ricerca scientifica. Sarebbe necessario riproporre quel confronto, anche alla luce della sentenza della CEDU. Oggi più che mai, siamo e vogliamo essere tutti “Luca Coscioni”.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Fecondazione. Cappato: falso che la corte edu si sia espressa su status embrione. L'Italia viola diritti malati e scienziati.
Su questi obiettivi, che continueremo a portare avanti sia in Corte costituzionale che in Corte europea dei diritti umani, Governo e Parlamento italiano portano intera la responsabilità di violare i diritti umani fondamentali di malati e scienziati.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Embrioni. Filomena Gallo, Strasburgo rinvia all'Italia la decisione: intervenga il governo
Dichiarazione di Filomena Gallo, avvocato, Segretario dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica Oggi è stata emessa dalla Corte Edu la decisione sul caso Parrillo c/Italia, riguardante la possibilità di disporre degli embrioni di sua proprietà che dal 2001 sono crioconservati non più per fini procreativi. Come associazione Luca Coscioni con le associazioni di pazienti Cerco un bimbo, L’altra Cicogna e Amica Cicogna con 48 parlamentari avevamo presentato un amicus curiae a sostegno delle ragioni di Adele Parrillo. Nel 2014 la Corte Europea dei diritti dell’Uomo aveva giudicato ricevibile l'ipotesi di violazione dell''articolo 1 del protocollo 1 della Convenzione europea dei diritti dell''uomo (diritto di proprietà, per cui gli embrioni dovrebbero rimanere a disposizione delle coppie) e dell''articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare). Non quella, sollevata dai ricorrenti, di violazione del diritto alla ricerca scientifica (articolo 10). Nella sentenza emessa oggi sono stati rigettate le motivazioni a difesa della legge 40 presentate dal Governo, è stato ribadito il margine di apprezzamento dell’Italia su tali questioni ed è stato affermato che i diritti di Adele Parrillo non sono lesi dai divieti di utilizzo degli embrioni per la ricerca. In Italia la Corte Costituzionale fisserà a breve l’udienza proprio sul divieto di utilizzo di embrioni per la ricerca scientifica, e i tribunali Italiani stanno affrontando le richieste delle coppie di donare alla ricerca embrioni non idonei per una gravidanza. Se il Governo Renzi vuole intervenire prima della Consulta, lo deve fare urgentemente. Come Associazione Luca Coscioni abbiamo promosso un appello al Governo per la libertà di ricerca sugli embrioni, perché la si smetta di dover importare embrioni da Australia, Svezia, USA, UK mentre gli embrioni italiani non possono essere toccati. Link all'appello: http://www.associazionelucacoscioni.it/landing/appelli-al-parlamento La violazione del diritto alla scienza e del diritto per le persone di usufruire dei benefici della ricerca in Italia è calpestato. Tale violazione non era oggetto di ricorso dinanzi alla Corte Edu, dunque proseguiamo con determinazione verso il nostro obiettivo, del quale discuteremo anche al nostro Congresso di Milano del 25/27 settembre. Per contatti: 0668979286, ufficiostampa@associazionelucacoscioni.it
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Acque nere nel Vomano: AGL Abruzzi presenta esposto alla Procura della Repubblica
AGL Abruzzi ha presentato formale esposto alla Procura della Repubblica per denunciare lo sversamento delle acque nere nel Fiume Vomano a poca distanza dalla costa, identificato nei giorni scorsi.
"Ci rivolgiamo alla magistratura perché verifichi le eventuali responsabilità penali, ma al tempo stesso torniamo a chiedere all'Assessorato all'Ambiente e all'Ecologia di provvedere con urgenza", ha spiegato il segretario, l'avv. Vincenzo Di Nanna. "Se da un lato è indispensabile che le autorità giudiziarie facciano i loro accertamenti con la dovuta cautela, d'altro canto è impensabile che gli abruzzesi e i turisti continuino, per un tempo indeterminato, a fare il bagno nel mare con uno sversamento di acque industriali potenzialmente dannose per la salute nel vicino fiume: è irrimandabile un intervento politico-amministrativo da parte delle istituzioni competenti".
"Sarebbe infatti utile interrogarsi sul perché la maggior parte dei balneatori, nonostante ci siano dati ufficiali, preferisca commissionare i prelievi delle acque marine a società private di fiducia", ha aggiunto Laura De Bernardinis, autrice delle foto che documentano lo sversamento, diffuse alla stampa da AGL. L'esposto, presentato il 20 agosto dallo stesso avv. Di Nanna, non manca di sottolineare la diffusa presenza di discariche abusive in tutta la zona, a testimonianza del degrado in cui verte l'area; ed è rivolto anche "al Presidente della Giunta della Regione Abruzzo e all'Assessore all'Ambiente e all'Ecologia affinché, accertati i fatti, adottino con urgenza ogni provvedimento utile per evitare che il fenomeno possa estendersi anche alle vicine acque del mare, con il rischio di un danno grave ed irreparabile all’ambiente e al turismo".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Carceri: Dichiarazione dei radicali fiorentini sul suicidio a Pisa
In merito al suicidio avvenuto il giorno di ferragosto nel carcere "Don Bosco" di Pisa dove si è tolta la vita una ragazza di 27 anni, sono intervenuti Maurizio Buzzegoli e Massimo Lensi, rispettivamente segretario e presidente dell'Associazione radicale fiorentina "Andrea Tamburi":
"Nell'arco di poche ore, lo Stato è riuscito a mietere due vittime: la prima nel carcere di Alba, la seconda a Pisa. Dall'inizio dell'anno negli istituti penitenziari della Toscana sono morte 8 persone, 6 delle quali per suicidio o per circostanze non poco sospette: un primato nazionale negativo sintomatico della totale indifferenza delle Istituzioni locali e del Governo nazionale". Più in particolare i due esponenti radicali si sono soffermati sulla struttura penitenziaria pisana: "Più volte nel corso degli ultimi mesi abbiamo ricevuto segnalazioni dal 'Don Bosco': invitiamo con urgenza le autorità competenti a indagare a fondo le cause che hanno portato al suicidio della giovane". Infine Buzzegoli e Lensi ricordano l'impegno radicale sul tema: "Marco Pannella è in sciopero totale della fame e della sete dalla mezzanotte del 9 agosto proprio per sollecitare le Istituzioni a ripristinare nel Paese la Giustizia e lo Stato di Diritto a partire dai provvedimenti di amnistia e indulto".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Carceri: a ferragosto (e il 16) Pannella e Bernardini guideranno delegazione radicale in visita a Castrogno (Teramo) e a San Donato (Pescara)
Il giorno di Ferragosto i radicali saranno in visita nel carcere di Teramo e il giorno successivo (domenica 16 agosto) in quello di Pescara.
La delegazione, guidata dal leader radicale Marco Pannella e dalla segretaria di Radicali italiani Rita Bernardini, vedrà la presenza del Direttore di Radicale Alessio Falconio, del Segretario di Amnistia Giustizia Libertà Abruzzi Vincenzo Di Nanna, dell’esponente di Forza Italia doppia tessera radicale Ricardo Chiavaroli e di Rosa Quasibene, Maria Cristina Polidoro, Laura De Berardinis e Francesco Radicioni. Si ricorda che il leader radicale prosegue la sua iniziativa nonviolenta di digiuno della sete «per il rispetto del diritto e della legalità, per la giustizia, i processi e i problemi legati al mondo carcerario» con l`obiettivo di «sostenere e aiutare le difficili funzioni dei massimi organi istituzionali» - Presidente della Repubblica e Premier Renzi – chiamati ad ottemperare agli obiettivi fissati nell`intervento alle camere dell`ottobre 2014 dall`allora capo dello Stato Giorgio Napolitano.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Il Movimento Radicali Italiani, costituente il Partito Radicale, appoggia e sostiene con vivo interesse l’iniziativa nonviolenta “Cammino dei Diritti – tanti passi per l’uguaglianza”, che partirà da Torino il 15 agosto 2015
Rita Bernardini, Segretario Nazionale, e Laura Arconti, della Direzione di Radicali Italiani:
Un gruppo di volonterosi camminerà da Torino a Roma, a piedi, percorrendo la via Francigena: è previsto l’arrivo a Roma per il 20 settembre. All’arrivo a Roma i camminatori passeranno da Porta Pia per sottolineare simbolicamente i valori laici della libertà, poi si recheranno nei luoghi di governo con l’intento di chiedere pari diritti per le coppie di fatto. Radicali Italiani rivolge un caloroso appello ai militanti e simpatizzanti, nonché alla cittadinanza romana, perché il 20 settembre prossimo, davanti alla breccia di Porta Pia, un folto numero di persone attenda l’arrivo della marcia ed accolga fraternamente i “camminatori dei diritti”.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Sciopero della fame e della sete di Marco Pannella: Bollettino medico del 13 agosto 2015
"L’on. Marco Pannella è stato sottoposto oggi a controllo medico, dopo quattro giorni di digiuno. Le sue condizioni generali sono risultate discrete, sebbene si evidenzi una marcata ipotrofia muscolare. In particolare sono risultate buone le condizioni cardiocircolatorie e respiratorie. Gli esami ematochimici eseguiti questa mattina sono risultati nella norma.
In considerazione delle numerose patologie preesistenti ed in atto, è tuttavia opportuno che l’on. Pannella riprenda subito ad alimentarsi ed idratarsi adeguatamente, onde evitare di esporsi a rischio di complicanze acute, nonché di compromettere ulteriormente una condizione di equilibrio assai precario.
Dott. Claudio Santini".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Presentazione della campagna per la Cannabis Terapeutica Lombardia
È stata presentata giovedì 13 agosto 2015, alle ore 11:00, presso la storica Associazione Enzo Tortora, sede dei Radicali Milanesi, il Comitato Cannabis Terapeutica Lombardi, la campagna di raccolta firme per vincolare il Consiglio regionale lombardo alla discussione e alla votazione della proposta di legge regionale di iniziativa popolare recante "Disposizioni in materia di farmaci a base di cannabinoidi. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)".
I promotori si mobiliteranno, fin da subito dopo la conferenza stampa, per raccogliere le 5mila firme necessarie per presentare la loro proposta di legge che vuole regolamentare la prescrizione, l’accesso e la distribuzione dei farmaci a base cannabinoide, così come oggi già accade – con modalità diverse – nelle regioni Puglia, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria, Umbria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e recentemente anche il Piemonte.
Alla conferenza stampa hanno partecipato, a nome di tutti i promotori (Associazione Luca Coscioni, Associazione Enzo Tortora, Radicali Italiani, Possibile, Cellula Coscioni Lecco):
Rita Bernardini
Segretaria Nazionale di Radicali Italiani
Claudio Barazzetta
Segretario dell’Associazione Enzo Tortora Radicali Milano
Nel corso della conferenza stampa, la segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini ha piantato un seme di cannabis medica, a significare l’inizio della raccolta firme il cui termine per il deposito, stabilito dalla legge regionale, è fissato per il 30 gennaio 2016.
Comitato Cannabis Terapeutica Lombardia
Conferenza Stampa
Associazione Enzo Tortora Radicali Milano
Pieno appoggio e sostegno alle iniziative da parte dei cittadini disabili teramani contro la Delibera della Giunta del Comune di Teramo che limita pesantemente ed illegittimamente l’accesso ai servizi per la disabilità
Dichiarazione di Gustavo Fraticelli e Filomena Gallo,rispettivamente Segretario e Vice Segretario Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
L'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica sostiene e appoggia le iniziative dei cittadini disabili di Teramo e delle loro famiglie contro il Comune che, recentemente ha definito nuovi criteri fortemente restrittivi per l’accesso ai servizi socio-assistenziali e che di fatto ampliano la compartecipazione alla spesa. Infatti quanto sopra, da un parte, invera, nella realtà teramana, il principio informatore dell’agire dell’Associazione sintetizzato in quel “Dal corpo dei malati al cuore della politica” che rende le persone disabili protagoniste in prima persona delle azioni a difesa dei propri diritti. Nello specifico, d’altra parte queste iniziative mirano al ripristino della Stato diritto, da sempre perseguito dalla nostra Associazione, in quanto mettono in evidenza profili di illegalità dell’agire del Comune di Teramo che investono anche lo Stato Centrale. Infatti i Comuni e le Regioni non possono limitare in modo abnorme e/o vanificare l’accesso ai servizi in favore dei disabili, in quanto i predetti servizi sono attuativi di diritti fondamentali d’integrazione riconosciuti da ultimo dalla Convezione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006, entrata in vigore in Italia con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009, che obbliga lo Stato Centrale allo loro concreta fruibilità.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Vecellio: lo scandalo non è che Dario Fo lasci il suo archivio alla Svezia, ma che non lo possa lasciare all'Italia
Nota di Valter Vecellio, componente della direzione di Radicali Italiani e presidente dell'Associazione per la libertà della e nella cultura. «Ha suscitato un po' di polemica e qualche ironia, la notizia diffusa dal maggior quotidiano svedese, la «Dagens Nyheter», che Dario Fo intenderebbe lasciare tutto il suo archivio alla Reale Accademia di Svezia. Questo perchè «il suo sogno è creare un museo interattivo, un mondo teatrale alla Disneyland, da realizzare in un vecchio fienile ristrutturato di 400 mq che potrebbe contenere un intero teatro: scenografie, costumi, maschere... Ma anche la sua produzione d'artista (schizzi, disegni e dipinti) oltre alle carte personali: l'intera carriera teatrale di Fo è infatti documentata nei minimi dettagli. La moglie Franca Rame, morta nel 2013, conservò oltre mezzo secolo di manifesti e documentazione dei loro spettacoli tra immagini, filmati e video: oltre a 30 armadi pieni di recensioni e lettere con lodi, critiche e persino minacce». Che questo sterminato e ricchissimo patrimonio culturale prenda la strada della non lontana Svezia é cosa che evidentemente non rallegra; e non sarebbe spiaciuto un immediato intervento del ministro Dario Franceschini, un suo tempestivo prender contatto con Fo, per cercare con lui una possibilità perchè questo prezioso patrimonio culturale possa restare, adeguatamente valorizzato e fruibile, in Italia. Ma forse è proprio qui, il cuore del problema : Franceschini non contatta Fo perché sa di non potergli promettere nulla di quanto, evidentemente gli svedesi gli hanno assicurato. Non è del resto il primo caso. Molti anni fa, l'ancor lucido e centenario Giuseppe Prezzolini da tempo ritiratosi a Lugano, in Svizzera, riceve una visita dell'allora ministro per i Beni Culturali Giovanni Spadolini; i due si conoscono da tempo, da quando il ministro dirigeva «Il Resto del Carlino», ePrezzolini ne era collaboratore. Spadolini la prende alla lontana: si rallegra per la buona salute dell'amico; con tatto, ricorda che tutto è destinato a passare, e che lui h vuto la fortuna di attraversare un secolo – e che secolo! - e se ha pensato alla destinazione delle sue preziose carte, del suo poderoso archivio. Prezzolini comprende l'antifona, e accompagna Spadolini alla Biblioteca cantonale di Lugano: gli mostra un'intera stanza a lui dedicata, con tutte le sue carte ben ordinate, catalogate, disponibili. «In Italia», domanda a Spadolini, «puoi garantirmi la stessa cosa?». Si dice che Spadolini abbia preferito tacere. Le carte e tutta la documentazione raccolta da Prezzolini nei suoi cent'anni di vita sono rimaste a Lugano. Non solo: la via di Lugano l'hanno presa anche altri archivi importanti; quelli, per esempio di due importanti, significativi scrittori: Ennio Flaiano e Guido Ceronetti. Un motivo ci sarà. Il ministro Franceschini, se puo' vada a visitare il Museo Nazionale di Reggio Calabria, dove sono ottimamente custoditi e conservati i Bronzi di Riace. Solo quei due capolavori meritano il viaggio. C'è un pero'. Il museo ha una sede prestigiosa, si affaccia sulla centrale piazza De Nava, a breve distanza del Lungomare Falcomatà; è un edificio progettato, fra i primi in Italia, ai soli fini dell'esposizione museale: opera di Marcello Piacentini, uno dei massimi architetti del periodo fascista, che lo concepi' in chiave moderna dopo aver visitato e studiato i principali musei d'Europa. E' ricco, quel museo, di una quantità di capolavori di arte greca e ionica, monili, statue, bronzi, lapidi, oggetti d'uso comune di inestimabile valore. Una delizia per studiosi e turisti. Peccato che da anni – da anni! - quell'inestimabile patrimonio sia inaccessibile, in attesa di essere catalogato e valorizzato come merita. E ci saranno senzâltro delle ottime ragioni per «giustificare» che accada quello che accade; al tempo stesso é puro e semplice masochismo. Alzi la mano chi puo' dare torto a Fo, se porta il suo «patrimonio» in Svezia...
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Bolognetti su vicenda Centro di Prima Accoglienza di Chiaromonte
Fonte Basilicatanet, 11 agosto 2015
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">AGR “Verrebbe da chiedersi come mai tutti questi problemi denunciati oggi, dopo la sacrosanta protesta di chi da mesi è praticamente ostaggio del Centro di Prima Accoglienza di Chiaromonte, non siano emersi prima. Quanto incassa Senis Hospes per ogni migrante ospitato? Quanto incassano i proprietari dell'Hotel Ricciardi? Chi ha fornito i pasti fino al 31 luglio? Perché sul sito della Prefettura di Potenza non c'è traccia della Convenzione stipulata con Senis Hospes? Perché sul sito di Senis Hospes non c'è traccia del Centro di Chiaromonte?” Questi gli interrogativi posti in un comunicato stampa da Maurizio Bolognetti, segretario Radicali Lucani. “Auspichiamo risposte - aggiunge- in attesa che il Ministero dell'Interno autorizzi il nostro ingresso nel Centro".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Di Carlo e Federico, Radicali: Via i Tribunali delle Acque, risorse agli Uffici di Sorveglianza
Dichiarazione di Alessio Di Carlo e Valerio Federico, rispettivamente membro di Giunta e Tesoriere di Radicali Italiani
"La drammatica situazione degli uffici di sorveglianza italiani, che da tempo denunciamo, è giunta ad un punto di intollerabilità tale da richiedere un intervento di urgenza da parte del Governo".
"Per questo motivo proponiamo l’immediata soppressione, da attuarsi con Decreto Legge, dei Tribunali delle Acque, strutture anacronistiche ed insostenibilmente dispendiose per il sistema giustizia. Basti pensare che, in tutta Italia, il numero complessivo delle cause iscritte a ruolo nei Tribunali Regionali delle Acque Pubbliche raramente supera il numero di 200 all’anno: controversie che potrebbero senza alcun problema essere ripartite sui Tribunali Ordinari e sui TAR, liberando al contempo un numero di Magistrati e di personale amministrativo sufficiente per affrontare, almeno nell’immediato, la condizione drammatica in cui versano gli Uffici di Sorveglianza e, con essi, la popolazione detenuta".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
“Rita Bernardini ineleggibile come Garante dei Detenuti abruzzesi? Faremo ricorso”
Comunicato stampa della lista Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi:
L'esperta deputata e storica militante radicale Rita Bernardini, che più di chiunque altro in Italia porta quotidianamente all'attenzione della politica e dell'opinione pubblica le condizioni in cui versano le carceri italiane, è stata dichiarata ineleggibile come Garante dei Detenuti abruzzesi.
La segretaria di Radicali Italiani ha subito infatti il respingimento della candidatura per via dei suoi precedenti penali dovuti alle azioni di disobbedienza civile per la legalizzazione della cannabis. Le battaglie per i diritti umani e civili diventano così un impedimento per combatterne altre a fianco di chi vive ogni giorno in condizioni disumane. La speranza dei detenuti abruzzesi di vedere la parlamentare (XVI legislatura) soprannominata “Santa Rita delle Carceri” incaricata di vigilare affinché i loro diritti umani fondamentali siano rispettati è stata inghiottita dall'applicazione di una legge proibizionista, che punisce le battaglie antiproibizioniste. Per la legge vigente Rita Bernardini può essere eletta garante nazionale ma non regionale, così come può candidarsi al Parlamento nazionale ed europeo, ma non al consiglio regionale e comunale.
Insomma, quando Rita Bernardini disobbedisce coltivando pubblicamente piantine di marijuana sul suo terrazzo nessuno applica la legge per timore che il suo arresto apra un dibattito sulla legalizzazione; ma se la stessa Bernardini si candida a Garante dei Detenuti, immediatamente la legge viene applicata per depennare la sua candidatura. Uno spaccato dell'Italia in cui viviamo, secondo l'avvocato Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi, che ha già annunciato ricorso dichiarando a Radio Radicale: “Riteniamo di dover impugnare questo provvedimento sollevando questioni di legittimità su una legge assurda, che diventa ancor più tale se si considera che l'esclusione non ci sarebbe stata per altro tipo di reati e che le condanne sono state riportate per disobbedienza civile”.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Comitato Cannabis Terapeutica Lombardia
Il Comitato Cannabis Terapeutica Lombardia (Associazione Luca Coscioni, Associazione Enzo Tortora, Radicali Italiani, Possibile, Cellula Coscioni Lecco) - aperto alle adesioni di tutte quelle realtà che si battono anche per il diritto alla salute - con la Proposta di Legge Regionale di Iniziativa Popolare recante "Disposizioni in materia di farmaci a base di cannabinoidi. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)'' si ripropone di raccogliere, entro 6 mesi, le 5.000 firme necessarie per vincolare il Consiglio Regionale alla discussione della legge sull'utilizzo dei farmaci a base di cannabinoidi.
Con il Decreto del 18 aprile 2007, il Ministero della Salute ha riconosciuto valore farmacologico ad alcuni derivati medicinali della Cannabis, demandando la regolamentazione all'autonomia delle Regioni: Puglia, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria, Umbria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e recentemente anche il Piemonte hanno già provveduto ad adattare la normativa regionale e a consentire l'accesso alle cure con farmaci a base di cannabinoidi.
In Lombardia, invece, manca una legislazione specifica.
Le proprietà terapeutiche della Cannabis, sempre più frequente oggetto di studi scientifici, dimostrano effetti positivi, sia nell'ambito delle terapie del dolore che in patologie più specifiche. L'uso di farmaci cannabinoidi e di preparazioni galeniche a base di Cannabis si è, infatti, dimostrato efficace nel trattamento di patologie come:
Glaucoma, Epilessia, Patologie Neurologiche, Stress Post Traumatico, Emicrania. Traumi cerebrali. Artrite Reumatoide, Ictus, Morbo di Crohn, SLA, Malattie neurodegenerative, Anoressia, Sindrome di Tourette, Spasticità Muscolare...
Tuttavia, anche nelle regioni dove la prescrizione di farmaci cannabinoidi ha già trovato attuazione normativa, l'accesso a questo tipo di cure non è semplice: i prezzi elevati a causa dell'importazione della terapia, il lungo iter burocratico che rallenta la distribuzione e la disinformazione degli stessi medici portano alcune famiglie a rivolgersi al mercato nero, creando un paradosso in cui il "paziente-criminale" finanzia le narcomafie a causa delle inadempienze del Servizio Medico Sanitario Nazionale e Regionale. Proprio per questo è necessario che l'attenzione della Regione verta non solo sulla garanzia di assistenza, ma anche su un'adeguata copertura finanziaria, che renda possibile ai pazienti la terapia, indipendentemente dalla loro fascia di reddito.
Per questo c'è bisogno della firma di tutti i cittadini residenti in Lombardia: la campagna di raccolta firme inizierà subito dopo il 15 agosto 2015.
Per rimanere informati e avere tutte le notizie in tempo reale:
www.cannabisterapeuticalombardia.it | Cannabis Terapeutica Lombardia | CTLombardia
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Vecellio: Federico Orlando, un compagno, un amico, un raro, prezioso esempio di giornalista galantuomo
Ricordo di Valter Vecellio, componente della direzione di Radicali Italiani e presidente dell'Associazione per la Libertà della e nella Cultura:
«Un anno fa ci lasciava Federico Orlando, raro esempio di come si possa essere giornalisti e nello stesso tempo galantuomini. Liberale nel senso piu' autentico, ricordiamo con affetto e malinconia Federico, che un anno fa ci lasciava. Federico è stato, per noi radicali, un compagno (iscritto al Partito per anni), che ha saputo arricchirci con il suo prezioso, partecipe contributo di idee, e con il conforto delle sue fraterne critiche. Una persona gentile e determinata, curiosa, rigorosa e aperta al nuovo, custode del meglio che quel mondo liberale cui apparteneva ha saputo conquistare e preservare. Lo ricordiamo come compagno, amico: giornalista attento, al servizio autentico dei suoi lettori, quando faceva parte del team del «Giornale» di Indro Montanelli; lo ha fatto quando ha seguito il suo «maestro» nella breve stagione de «La Voce», e infine da condirettore di «Europa». Lo ricordiamo come autore di saggi che andrebbero riletti e meditati; e politico rigoroso, mai sopra le righe, alieno da protagonismo fine a se stesso, rispettoso della funzione e delle prerogative del Parlamento, difensore di quei valori costituzionali che avvertiva costantemente traditi e disattesi, anche dalla parte politica che lo aveva eletto deputato; e infatti è sempre stato indipendente, radicale nelle scelte e nei comportamenti concreti, deputato del popolo e non del partito. Ha lasciato davvero un vuoto non colmabile; e in noi il rammarico, quando qualche giorno prima di lasciarci, aveva telefonato per ringraziarci di un sostegno apprezzato che avevamo espresso da «Radio Radicale», di non aver compreso in tempo la gravità del suo stato di salute; di aver detto quel «Ciao, Federico» e quel grazie per il tanto che ci ha saputo dare, quando ormai era troppo tardi.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati