Radicali Italiani
Droghe: contrordine compagni, politiche antidroga restano a Renzi
Premier convochi sesta Conferenza nazionale per cambiare verso
Il testo rivisto della cosiddetta “legge di stabilità” presente sul sito del governo non riporta più la previsione del trasferimento al Ministero della salute delle funzioni esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in materia di politiche antidroga.
Giulio Manfredi, membro di Radicali Italiani, Igor Boni e Silvja Manzi, coordinatori Associazione radicale Adelaide Aglietta, dichiarano:
Noi radicali siamo stati i soli a segnalare il tentativo di tornare indietro in materia di politiche antidroga, assegnando le competenze a un’esponente del Ncd, invece di andare avanti, dopo la sciagurata gestione Giovanardi/Serpelloni e dopo gli ultimi venti mesi di vuoto politico del governo Renzi, che ha agito in materia unicamente perché costrettovi dalla sentenza della Consulta che ha cassato la legge 49 del 2006, tristemente nota come “legge Fini-Giovanardi”.
Ora che apprendiamo che il Presidente del Consiglio detiene ancora le funzioni in materia di politiche antidroga, gli chiediamo di esercitare tale funzioni nell’unico modo ragionevolmente utile, convocando quella sesta conferenza nazionale sulla droga che già avrebbe dovuto essere convocata dal governo Monti (l’art. 1, comma 15, del DPR 309/1990, assegna al premier il compito di convocare la conferenza ogni tre anni; l’ultima conferenza nazionale si tenne a Trieste nell’aprile del 2009).
Una conferenza nazionale necessaria non solo per rispettare la legge, non solo per riflettere sui cambiamenti intercorsi negli ultimi sei anni ma anche per cambiare finalmente verso anche in questo campo. La legislazione proibizionista dimostra la sua inefficacia nell’arginare l’azione di narcomafie sempre più potenti. L’unica vera misura di contrasto alle mafie è l’antiproibizionismo, la legalizzazione della produzione, commercio e consumo di tutte le sostanze stupefacenti ora proibite (a parole).
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Giustizia: Cianfanelli, legge Stabilità rende quasi impossibile l'indennizzo stabilito da Corte Ue per l'eccessiva durata dei processi
Dichiarazione di Deborah Cianfanelli, avvocato e membro della direzione nazionale movimento Radicali Italiani:
Lo Stato italiano continua ad agire in modo da meritare l’appellativo guadagnato in tanti anni di pessima amministrazione della giustizia: di delinquente abituale a danno dei cittadini ed in costante spregio della Legge.
Con la Legge di Stabilità 2016 lo Stato si prepara a subire nuove e certe condanne da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo: altre condanne in aggiunta alle oltre cinquemila accumulate per aver violato l’articolo 6 della Convenzione, che afferma il diritto di ogni persona a che “la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole di tempo, da un tribunale indipendente ed imparziale, costituito per legge”.
Su sollecitazione della Corte Europea era nata la cosiddetta Legge Pinto, che tratta dei risarcimenti per i danni subiti dai cittadini a causa delle violazioni dell’articolo 6 della Convenzione. Lo Stato italiano non ha mai dato seguito alle procedure per questi risarcimenti, né tanto meno ha introdotto riforme tali da garantire che la violazione della convenzione europea non si reiterasse. Ora, la cosiddetta “Legge di stabilità” apporta mutamenti della Legge Pinto che peggiorano fortemente la situazione rendendo molto difficile se non meramente eccezionale la possibilità di accesso e di conseguente riconoscimento del diritto ad un equo indennizzo.
Il diritto garantito dalla convenzione europea, ad ottenere giustizia in tempi ragionevoli, continua ad essere violato. Nel nostro Paese la giustizia è costantemente denegata, e vengono continuamente escogitati nuovi modi per non risarcire i danni subiti dai cittadini.
Il testo integrale delle "Considerazioni sulla Legge di Stabilità".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Carceri: Tancredi (Ncd), penso che Rita Bernardini verrà eletta garante detenuti Abruzzo alla prossima seduta del Consiglio regionale
“Una piccola questione politica che credo possa essere superata, ho sentito anche gli amici di Forza Italia qualche ora fa, mi sembra che al prossimo consiglio regionale si possa superare”. Cosi, al microfono di Radio Radicale, il deputato abruzzese del Nuovo Centro Destra Paolo Tancredi definisce le contrapposizioni che ieri hanno portato alla mancata elezione di Rita Bernardini a garante dei detenuti della regione Abruzzo, rimandando il voto alla prossima seduta del Consiglio.
“Io mi sono espresso in favore di Rita Bernardini già prima della sentenza del Tar che l'ha riammessa – spiega Tancredi - sono convinto che un personaggio come lei possa mettere l'attenzione alla condizione dei detenuti in Abruzzo in maniera importante, per la sua storia, il suo curriculum, le sue battaglie, e penso possa essere utile anche come regione pilota a livello nazionale con una persona del suo calibro in quel ruolo. E' stato il mio gruppo a chiedere per due volte di anticipare nell'ordine del giorno la votazione, poi c'è stato un po' di teatrino politico. Nella seduta di ieri il voto di D'Ignazio (consigliere del Ncd, n.d.r.) non sarebbe stato risolutivo, si è adeguato alla posizione della minoranza che mi pare ragionevole, cioè disponibilità a votare Rita Bernardini, ma con un riconoscimento da parte del presidente della regione che se l'è vista nelle segrete stanze, senza coinvolgere la minoranza, che invece è essenziale per il superamento del quorum. Una piccola questione politica che credo possa essere superata, ho sentito anche gli amici di Forza Italia qualche ora fa, mi sembra che al prossimo consiglio regionale si possa superare. Penso anche che il presidente D'Alfonso possa fare una dichiarazione di richiesta di un voto complessivo al di là degli schieramenti politici, una votazione di questo tipo quasi all'unanimità darà ancora più forza a Rita Bernardini nell'assumere questo ruolo importante. Un voto all'unanimità, che io mi auguro si raggiungerà nel prossimo scrutinio, le darà maggiore forza, il lavoro che noi stiamo facendo è per questo obbiettivo, non un non voto contro la Bernardini ma invece una posizione per cercare un consenso più largo”.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Basilicata, Ford Coppola: "Il governo paghi i lucani per il petrolio". Bolognetti: Caro Coppola, hai ragione, la Basilicata è una terra meravigliosa, ma basta baratti e "buchi per terra".
Fonte: Ecoblog, 27 ottobre 2015
di Andrea Spinelli Barrile
Il regista americano scettico sulle estrazioni petrolifere picca il governo: "Il governo lasci i soldi ai lucani"
Francis Ford Coppola, regista statunitense di capolavori come “Il Padrino” e “Apocalypse now” avente origini italiane (anzi meridionali ama precisare lo stesso regista), è in questi giorni in visita in Italia, una terra che ama riscoprire dai primi anni '60.
Nel corso del suo intervento alla rassegna milanese Expo in Città, un incontro promosso dalla Regione Basilicata, il grande regista ha regalato ai tantissimi presenti ricordi, aneddoti ed attestati di puro amore per la terra materana, così come riflessioni e ipotesi di sviluppo. Nel suo lungo intervento il regista non ha mancato, con grande onestà intellettuale, di riconoscere alcuni aspetti critici legati al territorio lucano (ed al carattere reticente della popolazione):
"Mi intristisce l'abuso del Sud: quando ho saputo che c'era stata una grande scoperta di petrolio in Basilicata ho pensato fosse una cosa buona per investire in educazione, sanità, occupazione. Ho scoperto però che dei guadagni del petrolio alla Basilicata resta poco: il governo deve lasciare quei soldi ai lucani perché investano in educazione e occupazione"
La famiglia Coppola, originaria di Bernalda (provincia di Matera), cittadina dove la figlia del regista, Sofia, si è sposata in un ritorno alle origini (dal sapore molto italo-americano), possiede in Basilicata terreni e proprietà importanti: da parte del grande regista infatti, oramai da anni, il territorio lucano ha grande pubblicità e visibilità ma non solo. Coppola in Basilicata investe molti denari, nell'ottica di riscoperta, tutela ed attrazione del territorio lucano al quale si sente fortemente di appartenere.
Il segretario di Radicali Lucani Maurizio Bolognetti, da sempre una voce autorevole fuori e sopra il coro delle polemiche petrolifere, ha colto con favore le parole del regista, aggiungendovi una puntualizzazione doverosa per le lunghe battaglie fatte sul campo nel corso degli anni: "Caro Francis, c'è solo una cosa da chiedere al governo, che la smetta con la sua politica di saccheggio, tesa a fare della Basilicata l'hub petrolifero d'Italia. Petrolio in Lucania fa rima con inquinamento di tutte le matrici ambientali e questo è un problema che non possiamo risolvere con la concessione di qualche altra elemosina. Il governo ha già pagato il suo piatto di lenticchie e abbiamo "pagato" anche noi"
Una sorta di "oil for food" italiano, spiega Bolognetti, che tuttavia di ricchezza non ne ha portata granchè(checchè ne possa scrivere Federico Pirro sul Foglio): basta dare un'occhiata ai dati sull'emigrazione giovanile.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Bolognetti: Il Sottosegretario Vito De Filippo sottoscrive l'appello promosso dal Partito Radicale "Per il diritto universale alla conoscenza".
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Con convinzione sottoscrivo l'appello a sostegno della campagna promossa dal nostro Partito Radicale per la transizione verso lo Stato di Diritto e il Diritto alla Conoscenza contro le Ragion di Stato. Una volta di più mi riconosco nelle ragioni e nelle lotte che mi hanno spinto, ormai da anni, a sostenere il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito attraverso l'iscrizione. Occorre battersi, per dirla con Marco Pannella, per "la vita del diritto e il diritto alla vita".
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Vito De Filippo line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">
di Maurizio Bolognetti, Giunta Radicali Italiani e Consigliere Associazione Coscioni
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">C'è una consapevolezza da guadagnare, una lotta da incardinare e da far crescere: occorre battersi per contrastare la trasformazione in atto delle democrazie in "democrazie reali", reali così come un tempo si parlava di "socialismo reale", guardando ai paesi di oltre cortina. Sì, occorre battersi nella consapevolezza che è urgente e non differibile un’azione politica capace di riportare la vita degli Stati democratici all’altezza dei principi ispiratori e delle norme con essi coerenti, in un ripristinato quadro di costituzionalità interna e internazionale. Occorre operare per affermare "Lo Stato di Diritto contro le Ragion di Stato anche per il Diritto umano alla conoscenza". line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Nell'esprimere la nostra gratitudine a De Filippo, torniamo a rivolgerci ai sindaci di tutti comuni lucani affinché aggiungano la loro voce a quella del Comune di Rionero in Vulture che, con e grazie all'on. Antonio Placido e all'intero Consiglio, ha deliberato a sostegno del progetto del PRNTT, denominato "per la transizione verso la Stato di Diritto e il Diritto alla Conoscenza contro la Ragion di Stato".
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Carceri: Orlando, ottima la candidatura di Rita Bernardini a garante detenuti Abruzzo
"Quella di Rita Bernardini e' un'ottima candidatura". Risponde così il ministro della Giustizia Andrea Orlando, interpellato da Radio Radicale sulla candidatura di Rita Bernardini a garante dei detenuti Abruzzo, a margine del congresso dell'Anm a Bari.
"Non so quali siano le altre - aggiunge Orlando- e quindi mi rimane difficile fare una valutazione di merito".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Carceri: Legnini (Csm), Quella di Rita Bernardini a garante detenuti Abruzzo e' una bella candidatura. E' persona capace,competente e appassionata. Sarebbe un bel segnale
"Nel pieno rispetto delle prerogative della libertà di scelta, che spetta al Consiglio regionale dell'Abruzzo,che lo ricordo è la mia regione e alla quale voglio molto bene, penso che la candidatura di Rita Bernardini sia una bella candidatura e mi auguro che ciascuno dei consiglieri rifletta sulla necessità di affidare a una persona capace, competente e appassionata su questi importanti temi, perché si possa fare in modo che quella aspirazione venga soddisfatta. Sarebbe un bel segnale per la condizione carceraria in Italia e anche per l'Abruzzo". Lo ha detto il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, intervistato a Bari da Radio Radicale, a margine dei lavori del congresso dell'Anm, sulla candidatura di Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani, alla carica di garante dei detenuti della Regione Abruzzo.
Legnini si è poi soffermato sullo sciopero della fame che la tessa Bernardini ha avviato dalla mezzanotte scorsa per la drammatica situazione degli organici nei tribunali di sorveglianza e degli uffici per la esecuzione esterna della pena. "Condivido le preoccupazioni, le forti sollecitazioni di Radicali Italiani - ha detto Legnini- all'indirizzo di un necessario rafforzamento dei ruoli della magistratura di Sorveglianza e per consentire per tale via un più effettivo esercizio dei diritti dei detenuti italiani e una maggiore attenzione per le condizioni del sistema carcerario italiano, che pure in questi anni e in questi mesi ha registrato un netto miglioramento, per esempio con un drastico abbassamento del sovraffollamento. Mi auguro che le risposte possano arrivare subito, so che il ministro della Giustizia si sente molto impegnato a conseguire questo obiettivo, ugualmente lo è il Csm, e mi auguro che Rita Bernardini voglia desistere dallo sciopero della fame".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Cannabis: conferenza stampa di Rita Bernardini, candidata a Garante dei Detenuti il 23 ottobre a Teramo
Domani a Teramo, presso la sala conferenze dell'Hotel Abruzzi (viale Giuseppe Mazzini, 18) alle ore 11.45, si terrà la conferenza stampa di Rita Bernardini, candidata a Garante dei Detenuti d'Abruzzo, organizzata da Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi, con la partecipazione del segretario, Vincenzo Di Nanna.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Cannabis terapeutica, Radicali Torino: Decreto Lorenzin contrasta con testo unico leggi sulla droga. Il monopolio fiorentino è totalmente illegittimo
Dichiarazione di Giulio Manfredi (Radicali Italiani) e Igor Boni (coordinatore dell'associazione radicale Adelaide Aglietta):
"La bozza del decreto del ministero della Salute che norma le funzioni dell''Organismo statale per la Cannabis' non tiene assolutamente conto dell'esistenza di una legge dello Stato superiore, nella gerarchia delle fonti giuridiche, al decreto ministeriale – in particolare dell’art. 17 del D.P.R. n. 309 del 1990 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti). Ai sensi di tale articolo, 'chiunque' voglia coltivare, produrre e commerciare cannabis lo può fare previa autorizzazione del ministero della Sanità; il ministro 'nel concedere l'autorizzazione, determina, caso per caso, le condizioni e le garanzie alle quali essa e'subordinata, sentito il Comando generale della Guardia di finanza nonché quando trattasi di coltivazione, il ministero dell'Agricoltura e delle Foreste'.
Nella bozza del 'decreto Lorenzin' non sono minimamente citati né la Guardia di Finanza né tantomeno il ministero dell’Agricoltura e Foreste. Ma la cosa più grave è che, mentre il testo del decreto parrebbe consentire a 'chiunque', debitamente autorizzato, di coltivare la cannabis, nell’ 'allegato tecnico' del decreto si prevede una sorta di 'monopolio fiorentino', individuando lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze quale unico luogo in Italia di coltivazione e produzione della 'sostanza attiva'. Il 'monopolio fiorentino', disposto nell’allegato di un decreto, è illegittimo perché contrasta con l’art. 17 del DPR n.309/90.
La sciatteria giuridica con cui è stato redatto il 'decreto Lorenzin' costituisce un elemento in più per opporsi al passaggio delle funzioni sulle politiche antidroga al ministero della Salute, previsto dalla bozza della 'legge di stabilità'".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Sondrio: 14 consiglieri su 32 a favore del Registro dei testamenti biologici
Ora si firma su cannabis terapeutica e testamento biologico in Lombardia
Riprende l'iniziativa di Radicali Sondrio a favore della cannabis terapeutica e del testamento biologico con due occasioni per i cittadini di firmare le relative proposte di legge regionali: sabato 24 ottobre, dalle 9:30 alle 12:30, a Sondrio in piazza Campello e a Morbegno in piazza S. Antonio.
I Comitati promotori, costituiti da Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni, Possibile e altre associazioni, si propongono di raccogliere entro 6 mesi le 5.000 firme necessarie per vincolare il Consiglio Regionale lombardo alla discussione delle due leggi.
Sul primo argomento va ricordato che già nel 2007 il Ministero della Salute ha riconosciuto valore farmacologico ad alcuni derivati medicinali della Cannabis, demandando la regolamentazione all'autonomia delle Regioni: in 12 hanno provveduto ad adottare la normativa regionale e a consentire l'accesso alle cure con farmaci a base di cannabinoidi, mentre in Lombardia manca una legislazione specifica.
Le proprietà terapeutiche della Cannabis, sempre più frequente oggetto di studi scientifici, dimostrano effetti positivi sia nell'ambito delle terapie del dolore che in patologie come glaucoma, epilessia, emicrania, artrite reumatoide, ictus, SLA,, anoressia, spasticità muscolare, malattie neurodegenerative ed altre ancora.
È necessario quindi evitare che i prezzi elevati a causa dell'importazione della terapia, il lungo iter burocratico che rallenta la distribuzione e la disinformazione dei medici stessi portino alcune famiglie a rivolgersi al mercato nero, creando un paradosso in cui il "paziente-criminale" finanzia le narcomafie a causa delle inadempienze del Servizio Medico Sanitario Nazionale e Regionale.
Con l'altra proposta di legge si intende istituire e regolamentare il Registro Regionale delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT), ovvero le dichiarazioni con le quali un cittadino esprime le proprie volontà nel caso in cui venga a trovarsi in uno stato di incapacità di intendere e di volere che, sulla base dei parametri scientifici riconosciuti a livello internazionale, comporti una perdita di coscienza definitiva ed irreversibile.
Inoltre in considerazione della concorrente competenza regionale in materia di tutela della salute e ritenendo opportuno utilizzare strumenti e strutture già presenti sul territorio, si prevede che le DAT siano depositate presso le Aziende sanitarie e memorizzate nella Carta Sanitaria Regionale del cittadino.
Prosegue intanto l'iniziativa locale, in corso da alcuni mesi, con l'appello per il Registro dei testamenti biologici nel capoluogo, che, in aggiunta alle firme dei cittadini, vede salire a quota 14 su 32 il numero dei consiglieri sondriesi favorevoli. Queste le nuove adesioni: Carlo Zanesi, Presidente del Consiglio comunale; Patrizia Lorenzini, Donatella Di Zinno, Giuseppe De Felice, Marco Alberti, Roberta Songini, Luca Balducci, consiglieri comunali; Angelo Schena.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Droghe: legge stabilità trasferisce antidroga a ministero Salute. Subito conferenza nazionale sulla droga
Il ministro Lorenzin è un Giovanardi bis, e tutto avviene senza dibattito pubblico.
Art. 44, comma 3, della cosiddetta “legge di stabilità”: “Al ministero della salute sono trasferite le funzioni esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in materia di politiche antidroga”.
Giulio Manfredi (Radicali italiani), Igor Boni e Silvja Manzi (coordinatori Associazione radicale Adelaide Aglietta):
«In linea di principio, è ragionevole che il ministero della Salute si occupi di politiche antidroga; noi radicali abbiamo sempre sostenuto che la prevenzione delle dipendenze deve essere trattato come un problema sanitario e non di ordine pubblico. Ma una tale decisione non può essere attuata con venti parole affogate in un provvedimento “omnibus” quale è la legge di stabilità; una tale decisione può arrivare solamente attraverso un dibattito, trasparente e approfondito, su quello che il governo Renzi intende fare in tema di politiche antidroga, dopo un vuoto di politica durato venti mesi. L’occasione ci sarebbe, prevista addirittura per legge: la sesta conferenza nazionale sulla droga, che si sarebbe già dovuta tenere nel 2012 ma che già tre governi si sono dimenticati di convocare. La si convochi subito e si apra, finalmente, un confronto pubblico.
Ora al ministero della Salute siede Beatrice Lorenzin, purtroppo un alter ego di Carlo Giovanardi. La Lorenzin ha dichiarato quest'estate che “l'eroina è sparita dalle strade”; inviteremmo la ministra a visitare i quartieri più degradati della nostra come della sua città per capire che non è così. Più comodamente la ministra può consultare la “Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze”, presentata dal governo di cui fa parte la Lorenzin solamente 18 giorni dopo la sua infelice dichiarazione: i sequestri di eroina sono aumentati nel 2015 del 5,3 per cento e più eroina sequestrata significa più eroina in circolazione.
Non basta: pare che presso il ministero della Salute sia al lavoro una commissione per stabilire, rispetto alle diverse sostanze stupefacenti, le soglie quantitative al di sotto delle quali si presume che la detenzione sia destinata a uso personale. In pratica la Lorenzin vuole seguire le orme della sua collega democristiana Rosa Russo Iervolino, che nei primi anni ’90 inventò la famigerata “dose media giornaliera”, poi abolita grazie al referendum radicale del 1993.
Di fronte a tutto questo, chiediamo ai parlamentari del Pd, di Sel, del M5s di intervenire per evitare che la controriforma targata Ncd vada in porto, magari in cambio di un ammorbidimento di Alfano sulle unioni civili (come diceva il campione dei democristiani, Giulio Andreotti: a pensar male si fa peccato ma ci s’azzecca)».
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Carceri: Brunetta, Bernardini sia garante detenuti Abruzzo (ANSA)
(ANSA) - ROMA, 21 OTT - "Come esponente di Forza Italia farò di tutto perché Rita Bernardini possa diventare garante dei detenuti della Regione Abruzzo". Lo dice a Radio Radicale il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta.
"Conosco Rita Bernardini da almeno vent'anni - spiega Brunetta - con un sorriso dico che devo a lei anche una broncopolmonite, nel senso che mi ingaggiò tanti anni fa per una maratona oratoria alle 6:30 di mattina, davanti all'Hotel Plaza a Roma, non c'era nessuno, feci la mia ora di maratona oratoria e presi la mia broncopolmonite. Ma ricordo con grande dolcezza quell'ora, quella pioggia, quella mattina e anche i contatti con Rita. Penso che Rita Bernardini sia una persona straordinaria, non solo per il Partito Radicale ma per la vita pubblica italiana e quindi penso che questo ruolo di garante dei detenuti per l'Abruzzo, ancorché non all'altezza della sua dimensione politica, morale e professionale, rappresenti un atto e un fatto simbolico di grandissima importanza. Quindi forza Rita e per quanto mi riguarda farò come esponente di Forza Italia di tutto affinché questo si possa realizzare". (ANSA).
Autore: PAE
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Bolognetti: il Consiglio comunale di Rionero in Vulture ha approvato all'unanimità una delibera per sostenere la campagna del Partito Radicale "per la transizione verso lo Stato di Diritto e il diritto alla Conoscenza contro la Ragion di Stato".
Venerdì 16 ottobre, il Consiglio comunale di Rionero in Vulture ha approvato all'unanimità una delibera per sostenere la campagna del Partito Radicale "per la transizione verso lo Stato di Diritto e il diritto alla Conoscenza contro la Ragion di Stato". Un vivo ringraziamento va rivolto al sindaco di Rionero, on. Antonio Placido, e all'intero Consiglio. Rionero in Vulture è il primo Comune italiano che ha deliberato a sostegno di questa importante iniziativa.
Maurizio Bolognetti, Giunta Radicali Italiani e Consigliere Associazione Coscioni.
QUI per scaricare il testo della Delibera
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Presentazione del nuovo Libro Verde sul welfare della persona. Il 21 ottobre a Roma presso la Camera dei Deputati
È ancora sostenibile il nostro sistema di welfare? Il modello novecentesco, con tutti i suoi limiti, è ancora attuale? In parallelo con la presentazione della nuova Legge di stabilità ADAPT e Radicali Italiani presentano il nuovo Libro Verde sul welfare della persona. L'obiettivo è aprire un dibattito più che mai urgente sulle gravi e ormai sempre più onerose distorsioni del nostro sistema di welfare, dalle pensioni, all'esclusione dei giovani, dalle sfide dei cambiamenti demografici al lavoro femminile, passando per il nuovo lavoro autonomo e le mai decollate politiche attive. Di tutto questo si parlerà mercoledì 21 ottobre, alle ore 16.00, presso la sala stampa della Camera dei Deputati.
Già sette anni fa gli autori di questo documento per la consultazione pubblica hanno fornito un loro contribuito (all’allora Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali) per la stesura di un primo Libro Verde sul futuro del modello sociale italiano.
Pubblicato il 25 luglio 2008, nelle fasi iniziali di quella che abbiamo poi imparato a chiamare “la Grande Recessione”, quel documento non solo mantiene oggi tutta la sua attualità, ma rappresenta una utile base di discussione per rilanciare un confronto pubblico sul futuro del welfare se si considera che lo scenario economico di riferimento è drasticamente peggiorato e che gran parte delle criticità allora sollevate non hanno trovato risposta se non, in taluni casi, per il tramite di interventi parziali ed emergenziali come tali privi di una sostenibilità e comunque di una visione di medio e lungo periodo rispetto ai cambiamenti demografici e geopolitici in atto.
Obiettivo di questo nuovo Libro Verde è dunque quello di riprendere un discorso bruscamente interrotto e che tuttavia, a nostro avviso, rappresenta il vero snodo entro cui ricondurre l’intero dibattito sul rinnovamento politico, istituzionale e culturale del nostro Paese. Il tutto acquista maggior valore in un momento in cui si discute della nuova Legge di stabilità.
Nei prossimi mesi metteremo a disposizione questo testo a chi vorrà condividere con noi un percorso che possa portare alla stesura di un Libro Bianco che contenga proposte concrete e rapidamente attuabili per andare a sanare i mali rilevati nella analisi.
I contenuti sono molteplici e occupano tutto l'ampio spettro delle componenti dei moderni sistemi di welfare: dalla sostenibilità demografica, a quella pensionistica, dalle politiche attive del lavoro, all'analisi delle disfunzioni di quelle passive, fino ai nuovi fenomeni della sharing economy e del lavoro autonomo.
Il volume verrà presentato insieme ai Radicali Italiani, che hanno accettato la nostra proposta di rilanciare pubblicamente il tema del welfare nel nostro Paese.
Alla conferenza stampa interverranno:
- Marco Beltrandi - Già deputato e membro del comitato centrale dei Radicali Italiani
- Rita Bernardini - Segretario dei Radicali Italiani
- Valeria Manieri - Collaboratrice di Radio Radicale Emmanuele Massagli - Presidente di ADAPT
- Marco Pannella
- Francesco Seghezzi - Direttore di ADAPT University Press
- Michele Tiraboschi - Coordinatore scientifico di ADAPT
La conferenza è pubblica. Per poter avere in anteprima il Libro Verde e registrarsi presso la Sala Stampa seguire questo link.
Per ulteriori informazioni:
Francesco Seghezzi @francescoseghez
Responsabile comunicazione e relazioni esterne ADAPT
francesco.seghezzi@adapt.it
Cell: +39 3336619140
www.bollettinoadapt.it
Valeria Manieri @valeriamanieri
Collaboratrice Radio Radicale
Valeriamanieri84@gmail.com
Cell: +39 3421762202
www.radioradicale.it
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Assemblea annuale Radicali Cremona: la mozione generale
L'assemblea annuale nel confermare gli attuali organi dirigenti dell'associazione nelle persone di: Sergio Ravelli, presidente, Gino Ruggeri, segretario, Tommaso Caracappa, tesoriere, ha approvato la seguente mozione generale:
L'assemblea annuale dell'Associazione radicale Piero Welby, riunitasi il 17 ottobre 2015 a Cremona presso la sala Maffei,
Conferma la scelta assunta nel novembre 2011 e ribadita dalle successive assemblee del 14/12/2012 e del 24/01/2014, riconoscendo nel Partito Radicale Nonviolento il soggetto politico di riferimento, essenziale in quanto transnazionale e in quanto transpartito. L'associazione intende rafforzarsi sempre più e sempre meglio come un'associazione di iscritti al Partito Radicale con l'obiettivo di promuovere, attraverso il metodo della nonviolenza gandhiana, iniziative radicali sul territorio.
Evidenzia lo straordinario risultato ottenuto dai radicali cremonesi che, con la forza e la determinazione della loro iniziativa politica, hanno saputo essere protagonisti e determinanti nella difesa dei diritti di un'intera comunità, a partire dal diritto alla salute pubblica delle persone e dell'ambiente.
Con la costituzione di parte civile del Comune di Cremona nel processo Tamoil – la cui difesa è stata affidata agli avvocati radicali Giuseppe Rossodivita e Alessio Romanelli – si è conclusa positivamente un'ulteriore tappa del “caso Tamoil”, una vicenda che ha segnato e sta segnando la storia della città di Cremona.
Con la modifica del comma 1 dell'art. 1 dello statuto, approvata all'unanimità dall'assemblea, la nuova denominazione dell'associazione è: Radicalicremona.it – associazione del Partito Radicale.
Nel proseguo della propria iniziativa politica l'associazione potrà avvalersi del supporto del nuovo sito internet con indirizzo www.radicalicremona.it
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Le città e i Radicali
Dichiarazione di Valerio Federico, Tesoriere di Radicali Italiani (fonte: ilmonito.it):
"Il peso sociale, economico e politico-istituzionale delle città, nella vita degli individui, continua a crescere. Nel mondo, in Europa e in Italia. Gli agglomerati urbani si sviluppano e cambiano. In Italia è nato un nuovo livello istituzionale, la Città metropolitana. L’80% del Pil mondiale è prodotto dalle città. In Europa vive in città il 75% della popolazione e il dato è in crescita. Le reti commerciali, tecnologiche, culturali, politiche legano le città sfuggendo al perimetro istituzionale, regionale o nazionale che sia. Le città sono luoghi di integrazione e convivenza tra diverse etnie, gruppi nazionali e religiosi.
La gestione delle città è, sempre più, gestione del pianeta. L’impatto ambientale di una grande città è centinaia di volte superiore alla sua estensione geografica. La rilevanza del capitalismo municipale nell’economia del Paese è tale da aver costretto i Governi negli ultimi 7 anni a tentare, senza riuscirci, di ridurre il miliardo e mezzo di Euro di perdite all’anno. Le 8000 società partecipate sono ancora lì. Un capitalismo municipale in mano alle segreterie dei grandi partiti e a nuovi gruppi di potere che nominano, assumono assicurando inefficienze e sprechi. Società che sfuggono sia al controllo delle assemblee elettive che alle dinamiche concorrenziali dei mercati.
Per governare le città servono strumenti e riforme: leva fiscale ai comuni per responsabilizzare l’amministrazione nei confronti dei cittadini che potranno così verificare l’utilizzo dei propri soldi; limitazioni al traffico di motori a combustione nei centri urbani con il modello della “congestion charge”, usando i proventi per ridurre le imposte locali sul reddito e per investimenti ambientali; accessibilità e fruibilità di adeguati strumenti di iniziativa popolare; superamento del capitalismo municipale. Tutto questo assicurando strumenti di conoscenza al cittadino. I Radicali possono candidarsi a riformare e a legalizzare le città."
© 2015 ilmonito.it. Tutti i diritti riservati
Comitato nazionale di Radicali Italiani 16-18 ottobre 2015. Le mozioni approvate
Con 24 voti a favore, 4 contrario e nessuna astensione.
Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma dal 16 al 18 ottobre 2015,
preso atto che il prossimo congresso, che si terrà a Chianciano dal 29 ottobre al 1° novembre, è stato convocato dalla Segretaria del Movimento sul duplice e convergente obiettivo:
RISORSE- di sostenere all'Onu la battaglia già incardinata dal Partito Radicale per la transizione verso lo Stato di Diritto attraverso l'affermazione del diritto umano alla conoscenza, contro la ragion di Stato;
- di approfondire, portare a compimento e presentare in tutte le sedi nazionali e sovranazionali, come il Partito Radicale ha sempre fatto nella sua storia, la requisitoria severa e circostanziata contro lo Stato Italiano che – non certo da oggi, ma da almeno trent’anni - viola sistematicamente i diritti umani nei settori vitali della giustizia con la sua ignobile appendice carceraria, dell’economia, dell’ambiente, delle effettivo esercizio delle libertà civili, politiche, elettorali e referendarie.
Afferma che l’obbligo, l’urgenza e la pregnanza di questo obiettivo richiedono in queste ore la straordinaria mobilitazione e l’impegno di tutti e ciascuno affinché l’appuntamento congressuale richiami a Chianciano nuovi iscritti, adeguate risorse intellettuali ed energie umane non solo di Radicali, ma di quanti hanno compreso che i regimi di democrazia reale stanno ormai minando le basi dello Stato di diritto e con esse la vita democratica, sociale e civile delle persone e dei popoli.
Rita Bernardini
Valerio Federico
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
L. stabilità. Massari (Radicali Italiani): Renzi non sa ciò che dice e non fa quel che deve. Poteva cambiare le regole, non lo ha fatto
Dichiarazione di Alessandro Massari, della Direzione nazionale di Radicali Italiani:
"Renzi afferma che la legge di stabilità 'È legge di fiducia', non entro oggi nel merito dei provvedimenti annunciati che commenterò dopo aver letto il testo, ma sono rimasto colpito dalla sua confusione e ignoranza delle regole. Se il presidente del Consiglio dei ministri crede di essere un premier, di governare il Regno Unito, avrebbe ragione perché quel sistema prevede che il Cancelliere dello Scacchiere presenti la propria proposta e il Parlamento la verifichi. votandola o respingendola, senza emendarla. E se non la vota, il Governo non ha più i mezzi per governare, una sorta di 'voto di fiducia'".
"Se invece pensa di essere il Presidente degli Stati Uniti d’America, dovrebbe sapere che anche lì il Presidente presenta al Parlamento la propria proposta, che poi la vota oppure la boccia. E anche in questo secondo caso se il Parlamento non approva la sua manovra, Il Presidente non può più governare. Obama ha avuto parecchi problemi di questo genere, più volte".
"In Italia, con l’invenzione della legge finanziaria nel 1978, palesemente incostituzionale perché in violazione del vecchio articolo 81, il Governo predisponeva la manovra finanziaria, poi il Parlamento, con gli emendamenti, approvava spese di tutti i tipi e siamo ridotti al collasso per la scelta di quelle regole irresponsabili. Era detta 'assalto alla diligenza'".
"Dopo la sottoscrizione del trattato di Maastricht, la musica è cambiata. Il ministro dell’Economia e Finanze è divenuto un super ministro poiché ha dovuto garantire i saldi di bilancio, tagliando o tassando, ma senza mai curarsi di fare spese produttive, magari anche in debito, oppure tagliare le spese correnti, spesso inutili e clientelari".
"Il sistema si è adattato al mutato contesto sovranazionale, forzando e violando la Costituzione, leggi e regolamenti parlamentari, ricorrendo alla foglia di fico del maxiemendamento composto di un unico articolo e contenente migliaia di commi".
"Renzi è reduce da una dura battaglia, fatta anche di colpi bassi, per far approvare una riforma della Costituzione. Anche in questo caso no entro nel merito. Mi domando però perché Renzi dica oggi cose che suonano vagamente ricattatorie?".
"Poteva adottare un modello di manovra finanziaria sul modello anglosassone. Ha perso l’occasione per realizzato l’unica riforma veramente necessaria, che rende ha reso i Paesi anglosassoni modelli di democrazia. Perché non ha imputato al Governo il potere di presentare la manovra finanziaria e al Parlamento, nato per controllare tasse e spese del Re, il potere di approvarla o bocciarla, senza vie di mezzo? Senza compromessi, scambi, ambiguità e danni che derivano dal nostro sistema utile a fare spesa inutile e penalizzare quella necessaria?".
"Sino a quando non adotteremo poche semplici, chiare regole in tema di spesa, l’Italia potrà fregiarsi del titolo di Repubblica, ma non sarà mai uno Stato di diritto".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Comitato nazionale di Radicali Italiani 16-18 ottobre 2015
Care compagne, cari compagni,
come già annunciato nell’agenda dell’area radicale, venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 ottobre 2015 si terrà il Comitato nazionale di Radicali italiani che precede di una decina di giorni il Congresso annuale di Chianciano previsto dal 29 ottobre al 1 novembre. I lavori si svolgeranno presso la sede del Partito Radicale in via di Torre Argentina 76, a Roma.
Per confermare la propria presenza inviare un’email a info@radicali.it.
Proposta di ordine dei lavori
Venerdì 16 ottobre 2015
16:00 Apertura dei lavori
Approvazione dell'ordine dei lavori
Relazione della Segretaria, Rita Bernardini
Relazione del Tesoriere, Valerio Federico
Avvio del dibattito generale
21:30 Chiusura dei lavori
Sabato 17 ottobre 2015
9:00 - 13:30 Dibattito generale
13:30 - 15:00 Interruzione per il pranzo
15.00 - 20:00 Dibattito generale
[a seguire, riunione della Direzione]
Domenica 18 ottobre 2015
9:00 Dibattito generale
[12:00 Termine per la presentazione dei documenti]
[13:00 Termine per la presentazione degli emendamenti]
Prosecuzione del dibattito generale, eventuali repliche della Segretaria e del Tesoriere
14.30 dibattito e votazione sui documenti depositati
Documenti utili
Regolamento del Comitato nazionale di Radicali Italiani
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Fondazione Libro: sito web non rispetta legge sulla trasparenza. Presidente Milella, occorre passare dalle parole ai fatti
Dichiarazione di Giulio Manfredi, membro di Radicali Italiani:
“In numerose dichiarazioni pubbliche la presidente della Fondazione del Libro, Giovanna Milella, ha assicurato di volere garantire la massima trasparenza. Sul sito web è scritto che “La Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura di Torino, recependo e condividendo obiettivi e finalità del D. Lgs. 14/03/2013, n. 33, rende noti i documenti relativi agli amministratori, dirigenti, consulenti e collaboratori della Fondazione e i relativi bilanci”. Ma sul sito web:
- manca l’indicazione dei compensi dei membri del CdA Massimo Lapucci e Piero Gastaldo; se il compenso è pari a “zero”, deve comunque essere scritto, come hanno fatto gli altri membri del CdA;
- manca la dichiarazione dei redditi e la dichiarazione patrimoniale della presidente Milella (nominata nel CdA l’8 settembre 2014 e nominata presidente l’11 giugno 2015) e del membro Roberto Moisio (nominato nel CdA il 24/07/2014). Ai sensi dell’art. 14 del D. lgs. n. 33/2013 (vedi primo link), tali docuementi devono essere pubblicati entro mesi dalla nomina (le nomine degli altri membri del CdA risalgono solamente allo scorso settembre).
- manca l’indicazione del “responsabile alla trasparenza e all’anticorruzione” e del “Programma triennale per trasparenza e la prevenzione della corruzione”.
Abbiamo indicato solo alcuni dei dati mancanti. Per tutto il resto, rimandiamo la presidente Milella all’esaustive “Linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e dagli enti pubblici economici” (Determinazione n. 8 del 17 giugno 2015 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, vedi secondo link).
Dal sito dell’Anac apprendiamo che “l’Autorità avvierà una specifica attività di vigilanza sull’osservanza di tali obblighi di trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni, anche ai fini dell’irrogazione della sanzione prevista dall’art. 47, co. 1 del d.lgs. 33/2013, a decorrere dal 20 ottobre 2015.
APPROFONDISCI
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati