Politica
Referendum, Pannella: se confermate notizie Cassazione su insufficienza firme, subito fiducioso nostro ricorso
Dichiarazione di Marco Pannella:
"Se verranno confermate le notizie di stampa di queste ore sulla non validazione delle nostre sei richieste referendarie per “insufficienza” del prescritto numero minimo di 500.000 firme, posso sin d’ora preannunciare che il Comitato Promotore dei Referendum sulla Giustizia Giusta presenterà immediatamente – dopo la conoscenza della decisione ufficiale della Corte Suprema di Cassazione – un nostro, fiducioso ricorso".© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Decadenza, decadenti e decaduti nell’Italia “Stato canaglia”.
Di Maurizio Boilognetti, Direzione Radicali Italiani e Consigliere Associazione Coscioni. Diciamocelo, la vicenda della “decadenza” di Silvio Berlusconi ha scatenato il festival dell’ipocrisia partitocratica. Come napalm stucchevoli frasi fatte sono piovute sulle nostre povere teste, e a poco è servito aprire l’ombrello. Attonito, ho ascoltato e letto che “la giustizia è uguale per tutti”. Quasi ipnotizzato ho udito un non mi ricordo chi affermare: “abbiamo difeso lo Stato di diritto”. Azz, ma quanto senso dello Stato in questo nostro paese! Quanti veri e sinceri democratici assetati di giustizia! Sobrio, per esempio, il titolo del “Quotidiano della Basilicata” che annuncia: “Berlusconi è fuori”. Ok, il “mostro” è stato espulso da un’aula che da troppo tempo è stata trasformata in bivacco partitocratico. E adesso, adesso che “giustizia” è fatta, cosa facciamo? La legge è uguale per tutti? Ne siamo certi? Anche per i detenuti in attesa di giudizio? Anche per chi attende lustri una sentenza in sede di giustizia civile? Anche per coloro che vittime o imputati vedranno andare in prescrizione, dopo le solite lungaggini, il procedimento che magari gli ha tolto il sonno e rovinato la vita? Ma di quale legge parliamo? L’Italia è quel paese che da oltre 30 anni viene condannato per la non ragionevole durata dei processi e per carceri assurte a luogo di tortura per l’intera comunità penitenziaria. L’Italia è quel paese dove un parlamento “decadente” e istituzioni fuorilegge non riescono a calendarizzare un dibattito sul messaggio con cui il Presidente della Repubblica ha inteso onorare la sua funzione di garante del dettato costituzionale. L’Italia è il paese dove la volontà popolare e referendaria è stata ripetutamente tradita da un ceto partitocratico impotente, corrotto e corruttore. Cosa ne è stato del referendum sulla responsabilità civile dei magistrati? Dov’è il rispetto per l’art. 27 della Costituzione? Altro che “abbiamo difeso lo Stato di diritto”!!! E’ vero o no che la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo è stata ridotta a carta da cesso? In questo nostro Stato canaglia e criminale tocca ascoltare le grida di giubilo di chi ci racconta che “giustizia è fatta”. Intanto, nella più totale indifferenza da parte dei media, crepano centinaia di detenuti e si tolgo la vita decine di agenti di Polizia penitenziaria. Tutto questo mentre sul nostro paese incombe la “Sentenza Torreggiani”, che ha nuovamente e con vigore sottolineato la nostra condizione di Stato fuorilegge, incapace di rispettare la sua propria legalità. Centinaia di ore dedicate alla “decadenza” di Silvio Berlusconi e zero dibattito sulla bancarotta della giustizia. A rischio di essere “linciato”, mi auguro che Silvio il decaduto riconverta le sue energie per chiedere a gran voce un’Amnistia per la Repubblica. Mi auguro che da domani, da subito, si discuta dei 10 milioni di procedimenti penali e civili pendenti che si traducono in vite spezzate, in giustizia negata, in opportunità di sviluppo bruciate. Mi auguro che in questa “democrazia reale”, che nega Diritto, Diritti e conoscenza, si comprenda che occorre interrompere la flagranza di reato in atto contro i Diritti umani e la Costituzione. Noi che nella necessità di rispettare la “legge” ci crediamo, non possiamo rassegnarci. Continueremo a puntellare con la forza della nonviolenza l’agire di chi ha compreso che siamo arrivati al capolinea. Toccherà, nonostante tutto, provare a ragionare al di fuori degli schemi imposti, provando nel contempo a stare alla larga da chi è capace solo di alimentare scontri tribali. Noi, con Marco Pannella, non ci stanchiamo nemmeno in queste ore di innalzare le nostre bandiere e seguire la nostra rotta: Giustizia, Diritto, Amnistia, Libertà, Democrazia. Approfondimenti
Bolognetti su sistema giustizia e carcerario (da Basilicatanet, 28 novembre)
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Commissione Affari Esteri della Camera
Convegno "L'infanzia rubata: lo sfruttamento militare dei bambini ieri e oggi"
Referendum giustizia: Radicali, non ancora concluso il conteggio delle firme
In relazione a notizie di stampa secondo cui la commissione per i referendum istituita dalla Suprema Corte avrebbe terminato ieri sera il controllo delle sottoscrizioni, presentate in settembre dai Radicali e che per nessun quesito sarebbe stato raggiunto il tetto delle 500 mila firme necessario per dare il via libera ai referendum, il Comitato Promotore dei Referendum precisa quanto segue:
Avendo oggi alle ore15.30 interpellato a tal proposito l’ufficio competente della Cassazione, ci è stato risposto che “il conteggio delle firme non è stato ancora concluso”. Inoltre, il Comitato Promotore ci tiene a segnalare che, a distanza di sessanta giorni dalla scadenza stabilita dalla legge, continuano ad arrivare dai Comuni italiani buste contenenti numerose firme di sottoscrittori dei referendum, dodici delle quali nell’ultima settimana.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Referendum, mancato quorum: Bernardini (Radicali Italiani), occasione mancata
"Una occasione sprecata. Perché sicuramente, se fossimo stati ascoltati, se vivessimo in uno Stato di diritto, quello che si è verificato con il controllo delle firme non sarebbe il responso che ci è stato dato oggi". Lo ha detto la segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, intervistata in diretta a Radio Radicale sulle notizie per cui non sarebbe stato raggiunto il quorum delle 500 mila firme per i referendum sulla giustizia.
Bernardini ha ricordato che "tutto è giocato sul filo", e che "abbiamo tutta la documentazione di decine di pacchi di firme arrivati in ritardo alla Cassazione per ritardi non nostri, ma delle società di spedizione, o addirittura degli stessi Comuni. Ancora in questi giorni arrivano le firme dalle segreterie comunali, per esempio...".
"Lo voglio dire da Radio Radicale: il fatto che sia Corrado Carnevale presidente dell'Ufficio centrale sul referendum è per me una garanzia. Conosco lo scrupolo dell'uomo", ha detto la Bernardini.
Ma, ha aggiunto, "ovviamente c'è il rammarico politico. Da una parte dobbiamo constatare l'atteggiamento della sinistra nei confronti dei referendum, tanto che in alcune feste de L'Unità i nostri militanti sono stati persino allontanati mentre tentavano di raccogliere le firme, e raccoglievano le firme su tutti i quesiti, anche su immigrazione e droga, che teoricamente dovrebbero essere temi cari alla sinistra. Vorrei poi ricordare le dichiarazioni di Renzi, che disse che le riforme, e in particolare quella della giustizia le doveva fare il Parlamento e non si fanno per referendum":
"Dall'altra parte la riflessione da fare sul centrodestra. Intanto per la firma tardiva di Berlusconi, che ha sottoscritto i 12 Referendum solo i primi giorni di settembre. Sappiamo tutti che quel momento di pubblicità ha fatto affluire molti cittadini ai tavoli. Ma sappiamo che nel Pdl c'è stato chi ha remato contro, qualcuno non ha raccolto affatto le firme, soprattutto nel nord Italia. Risposte seppure non vicine alle promesse che erano state fatte sono arrivate molto significative da Puglia, Campania e Calabria. E pensare che c'era chi, come Brunetta, diceva 'siamo noi che stiamo raccogliendo le firme', e prometteva che sarebbero state oltre i 5 milioni".Certo, il gran numero di firme che ci è stato consegnato dal Pdl, comunque insufficiente, risentiva anche della scarsa capacità di questo movimento a raccogliere le firme secondo quanto prevede la legge", ha concluso la segretaria di Radicali Italiani.
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