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Regione Piemonte. Viale: Staccate la spina con dignità
C'era anche Silvio Viale, esponente radicale e consigliere comunale del PD, questa a mattina davanti a Palazzo Lascaris a manifestare per lo scioglimento del Consiglio Regionale.
Silvio Viale, che esponeva un cartello con scritto "STACCATE LA SPINA", ha dichiarato:
"E' ora che il Consiglio Regionale stacchi la spina e cerchi di farlo in modo dignitoso. In altre parole una "dolce morte" invece di un "suicidio" sofferente e precipitoso. Non saremo certo noi a negare quel garantismo che a, parti inverse, molti rivendicano per se stessi e non concedono ai nemici, ma è innegabile che la fine politica anticipata della legislatura regionale sia in agenda, soprattutto da quando è in dirittura finale la vicenda della lista taroccata di Giovine. Sono contento che, oggi, molti chiedano scandalizzati lo scioglimento del consiglio regionale, ma mi sarebbe piaciuto che lo avessero fatto con noi si dall'inizio in nome della legalità, invece di starsene a casa. Lo dico anche a chi, questa mattina, per cercare una priorità verginità in cerca di "nuove poltrone" ha finito per mettere anche me nel mucchio. E' anche per evitare che la politica diventi preda di predoni ignoranti e senza scrupoli che chiedo quello scatto di orgoglio che porta a staccare la spina."
Torino, 28 novembre 2013
(Silvio Viale 339.3257406)
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Incontro pubblico intitolato Chiamata alla speranza
Desecretare i documenti della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti
Dichiarazione di Massimiliano Iervolino membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani.
Intorno al traffico illecito di rifiuti tossici e radioattivi continuano ad esserci fin troppi segreti. Proprio per questo condivido interamente la lettera appello che Greenpeace ha inviato al presidente del Senato Pietro Grasso e della Camera Laura Boldrini. In tale messaggio si chiede la pubblicazione di tutti i materiali acquisiti in oltre dieci anni di attività della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Infatti troppe sono le audizioni ed i documenti che sono ancora sottoposti a segretezza. Tant’è che, come riportato nell’articolo di Andrea Palladino pubblicato il 27-11-2013 sul Manifesto, sarebbero più di mille i dossier inaccessibili, rapporti firmati finanche dai due servizi di intelligence italiani, l’Aisi e l’Aise e informative del Copasir quando a dirigerlo era Massimo D'Alema.
I contenuti riguardano le «navi dei veleni», i traffici con la Somalia ed altro ancora. Seppur tale documentazione non sarebbe decisiva a livello giudiziario lo è invece per far conoscere ai cittadini italiani questo capitolo così oscuro della nostra storia. Proprio come è accaduto con i verbali dell’audizione di Carmine Schiavone che, sebbene non abbiano rilevato nulla di nuovo, hanno avuto il merito di rimettere all’ordine del giorno un problema grave ed irrisolto come quello della “terra dei fuochi”. Anche per questo è essenziale appoggiare l’iniziativa di Greenpeace che, come direbbe Marco Pannella, segue quella direzione utile ad affermare il diritto umano alla verità
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