Politica
Cosentino. Turco, la rinuncia all’impegno politico può essere la sanzione non la condizione per potersi liberamente difendere
27/07/13
Dichiarazione di Maurizio Turco, già deputato radicale
“Al solo fine di evitare equivoci premetto che non faccio parte né degli amici né della nutrita schiera di “amici” e nemici dell’On. Cosentino, ma di una sparuta pattuglia di persone che ha l’obiettivo di ripristinare il rispetto dello Stato di diritto, della legalità, delle garanzie ed è la ragione per la quale sono intervenuto, intervengo ed interverrò sul caso Cosentino. In tutte e due le occasioni in cui la Camera è stata chiamata a valutare le richieste di arresto le ho respinte, sia in giunta delle autorizzazioni che in aula, perché le ritenevo persecutorie nei confronti dell'On Cosentino. Non ho cambiato idea, semmai quel giudizio si è rafforzato alla luce degli eventi successivi. A partire dai comportamenti, almeno quelli noti ad oggi, dell’On. Cosentino. Ovvero, quando poteva non ha provato ad inquinare le prove; quando poteva non ha provato a fuggire; quando poteva non ha provato a reiterare i reati e quindi oggi, a maggior ragione di quando poteva, non v’è necessità che sia detenuto in attesa di giudizio, né in carcere, né ai domiciliari nella sua o in altre regioni proprio per le ragioni che erano alla base delle richieste di arresto. In tutta questa vicenda continuo a trovare sbagliato, per usare un eufemismo, che la libertà dell’On. Cosentino sia condizionata alla rinuncia, provata, all'impegno politico. Semmai questa può essere la sanzione ma non la condizione per potersi liberamente difendere (e non è ancora il suo caso!). Si tratta di tutta evidenza di riproporre una questione di principio visto che non v’è dubbio che l’On. Cosentino sia, e non da oggi, costretto ad occuparsi d’altro che non di politica.”© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
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La Val dAgri tra "Eventi", "Anomalie" ed embrioni di rivolta.
Vincenzo Capogrosso e sua moglie Minuccia vivono a poche decine di metri dal Centro oli Eni di Viggiano e continuano a denunciare gli effetti collaterali collegati alla costante immissione di inquinanti in atmosfera. Il sindaco di Pisticci, Antonio Di Trani, racconta della crescita esponenziale della malattie tumorali in Val Basento, mentre alcuni manifestanti si confrontano sui metodi di lotta da intraprendere. Il dott. Giambattista Mele, esponente dellAssociazione medici per lAmbiente denuncia i ritardi nella partenza della Vis(Valutazione di Impatto Sanitario), uno strumento che dovrebbe consentire di comprendere fino in fondo, certo con anni di ritardo, gli effetti prodotti dallimpatto ambientale esercitato dalle attività estrattive in Val DAgri.
Dichiarazione di Marco Pannella dopo l’incontro con i tre Consiglieri Regionali Laziali del Movimento 5 Stelle
26/07/13
Sono stato in effetti molto, molto lieto di conoscere e incontrare qui in sede, assieme a Rossodivita e Berardo i Consiglieri Regionali 5 Stelle Barillari, Perilli e Porrello. Ho avuto quindi l’occasione di ripetere a questi graditi ospiti la mia convinzione e il mio assoluto interesse che il loro Movimento debba e possa continuare a crescere anche ora, nelle sue nuove, fortissime responsabilità, riuscendo anche ad evitare i rischi – anche per il Paese- di gravi dilaniante rotture che potrebbero altrimenti far proseguire la contemporanea storia italiana come l’ho spesso definita: un maledetto cimitero di speranze! Per tornare all’incontro, abbiamo e ho loro espresso il nostro e mio sincero ringraziamento. Ho poi deliberatamente provocato un rapido momento di imbarazzato e simpatico sconcerto nei tre ospiti quando ho loro improvvisamente chiesto se sapessero come io avevo votato per Sindaco di Roma! Ho subito confermato di aver, direttamente dal seggio elettorale, in diretta da Radio Radicale, votato per il candidato 5 Stelle Marcello Di Vito. Come immaginavo, i tre amici Consiglieri 5 Stelle l’ hanno appreso in quel preciso momento ;-) )! Ci siamo lasciati, Giuseppe, Rocco ed io stesso, Davide, Gianluca e Devid, penso da nuovi, reciprocamente simpatici, dialoganti e conoscenti. Marco Pannella P.S. Ora che ci penso, se non sbaglio, mentre stavamo insieme, nessuno ha bevuto, insomma tutti proprio nulla. Mi chiedo proprio perché ;-)!
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La pena di morte nel mondo
Presentazione del Rapporto 2013 di Nessuno Tocchi Caino. Partecipano: Emma Bonino;, Ministro degli Affari Esteri; Giuseppe Ferraro, Università Federico II di Napoli; Marco Pannella, Presidente di Nessuno tocchi Caino;
Sergio D'Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino; Elisabettta Zamparutti, Tesoriera di Nessuno tocchi Caino.
Il Rapporto 2013 di Nessuno tocchi Caino, edito da Reality Book, da conto dei fatti più importanti relativi alla pratica della pena di morte nel 2012 e nei primi sei mesi del 2013.
Quelli che…firmano i Referendum, quelli che…onorano la Costituzione “più bella del mondo”, quelli che…hanno fame e sete di giustizia, verità e democrazia.
26/07/13
Dichiarazione di Maurizio Bolognetti(in sciopero della fame dalle ore 23.55 del 21 luglio a sostegno del Satyagraha di Marco Pannella) Spero che il buon Enzo Jannacci non me ne voglia se gli rubo il titolo di un suo famoso brano. In queste settimane abbiamo registrato il sostegno in calce ai quesiti referendari promossi dai Radicali di una parte importante del ceto dirigente lucano. Come è noto, il Pdl sostiene ufficialmente i quesiti referendari sulla “giustizia giusta”, così come il Psi sostiene l’intero pacchetto, ma va sottolineato che nelle scorse ore i quesiti, o parte di essi, sono stati sottoscritti dal Presidente della Giunta regionale Vito De Filippo, che ci ha tenuto a far sapere che avrebbe firmato presso gli uffici del comune di Potenza, dal Presidente del Consiglio regionale Vincenzo Santochirico, che lo ha fatto al tavolo radicale in quel di Matera e poi ha commentato su Basilicatanet, dal Presidente della Provincia di Matera Franco Stella, dal Sindaco di Matera Salvatore Adduce, dal consigliere comunale materano Angelo Cotugno, dal Sindaco di San Chirico Raparo Claudio Borneo, dal dirigente regionale del Pdl Vito Di Lascio, ed è notizia di queste ore, dal capogruppo del Pdl al comune di Picerno Francesco Nicola Riviello, che ha firmato presso la segreteria comunale. In precedenza avevano sottoscritto i quesiti, tutti o in parte, il Sen. Salvatore Margiotta, la consigliera Maria Di Lascio, il sindaco di Latronico Fausto De Maria, l’assessore alla cultura del Comune di Latronico Vincenzo Castellano, il consigliere comunale del Pdl Nicola Becce, il Presidente dell’Unione delle Camere penali di Basilicata avv. Savino Murro, il consigliere regionale Alessandro Singetta e tanti altri. Un dato di trasversalità assolutamente positivo accompagnato dalla disponibilità di alcuni sindaci e consiglieri a prestare servizio civile ai tavoli allestiti dai Radicali per poter facilitare la partecipazione all’iniziativa referendaria. Un embrione di una possibile convergenza che metta da parte scontri “etnici” per esaltare gli obiettivi riformatori dei quesiti proposti e promossi dai Radicali. E mentre la campagna referendaria prova a decollare tra mille difficoltà, parallelamente prosegue l’iniziativa nonviolenta di centinaia di persone a sostegno del Satyagraha promosso da Marco Pannella, che continua a dar corpo a quella fame e sete di legalità, di democrazia, di conoscenza, di verità, che è sua e che è nostra. “Interrompere la flagranza di reato contro i diritti umani e la Costituzione”, ripete didascalico il Leader radicale. Una richiesta avanzata da chi da sempre si batte per il diritto alla vita e la vita del diritto. Una voce che si spera non sia voce nel deserto di opere e azioni. La voce di chi richiama le massime Istituzioni del nostro Stato a rispettare i diritti umani e la Costituzione. La voce indomita di chi non vuole, non può e non sa assistere in silenzio allo sfascio dell’amministrazione della giustizia e alla strage di legalità che si fa inevitabilmente strage di popoli. Un gesto di amore quello di Marco che si fa speranza e nutre e alimenta speranze. Quella speranza che prende corpo e vita e si alimenta dello sciopero della fame di centinaia di familiari di detenuti e detenuti ristretti in galere, lo ripetiamo una volta di più, assurte a luogo di tortura, ma senza torturatori. Quel poco di forza di cui sono capace e di dialogo che vorrei poter contribuire ad alimentare lo offro ad una lotta che è prioritaria e irrinunciabile se vogliamo ripristinare un minimo di Stato di diritto in questa nostra Italia. A ben pensarci ne va della vita e del futuro di ciascuno di noi, anche di chi pensa di non essere coinvolto. Lo dicono i numeri: la questione giustizia è la più grande questione sociale che c’è in questo paese; basti pensare che 15 milioni di famiglie “patiscono per il malfunzionamento della giustizia”.
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