Politica
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Rimborsopoli: Cota si deve dimettere per Giovine, non ancora per questa inchiesta sui rimborsi. Online le spese contestate
Presa di posizione dell'Associazione Radicale Adelaide Aglietta sugli sviluppi della "rimborsopoli" piemontese.
In una nota congiunta Silvio Viale, consigliere comunale a Torino, Igor Boni, presidente dell'associazione, e Giulio Manfredi, membro della direzione nazionale di RI, hanno dichiarato:
“Non ci uniamo al facile coro di chi chiede le dimissioni di Cota per l’indagine sulle “spese pazze” che vede coinvolti 43 consiglieri regionali del Piemonte. Le dimissioni di Cota le chiediamo per la vicenda vergognosa delle elezioni taroccate del 2010, i cui risultati sono stati falsati dalla presenza della lista Pensionati per Cota. E’ incredibile che dopo quasi 4 anni non ci sia ancora una sentenza definitiva da parte della giustizia amministrativa. Sulle accuse per "rimborsopoli" riteniamo che la presunzione di innocenza valga per Cota come per tutti i consiglieri indagati, perché noi non siamo garantisti o legalitari a corrente alternata. Come abbiamo più volte sollecitato, vorremmo che tutte le spese oggetto delle contestazioni venissero rese pubbliche sul sito del Consiglio Regionale nella sezione “Anagrafe degli eletti”, che dopo anni di lotta dei radicali abbiamo conquistato. Chiediamo la pubblicazione online, innanzitutto, per fare chiarezza verso gli elettori, direttamente, senza mediazioni, ma anche per tutelare proprio chi si trova al centro di un marasma mediatico, che tende a buttare benzina o a spegnere l'incendio a secondo dell'orientamento e delle convenienze politiche del momento."
Torino, 21 novembre 2013
Silvio Viale 339.3257406
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Dibattito dal titolo "Critica della teologia politica"
Ebraismo: ricostruire dalle macerie
Giustizia. Perduca a Londra per caso estradizione cittadino britannico verso Italia sub iudice della CEDU
L'ex-Senatore Radicale Marco Perduca sara' domani in tribunale a Londra per testimoniare relativamente alla mancanza di progresso, da parte delle istituzioni italiane, a seguito della "sentenza pilota" adottata dalla Corte europea dei diritti umani a gennaio di quest'anno che denuncia la sistematica violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani che vieta trattamenti inumani e degradanti anche all'interno del sistema penitenziario. Si tratta di cittadino britannico di origini somale che l'Italia vorrebbe estradare per reati contro il patrimonio. In preparazione dell'udienza Perduca, assieme all'Avvocato Giuseppe Rossodivita, gia' consigliere regionale nel Lazio per la lista Bonino-Pannella e patrocinatore di alcuni dei ricorrenti alla CEDU, avevano fornito ai magistrati e alla difesa un ampio dossier sulla situazione penitenziaria italiana corredato dal messaggio alle Camere del Presidente Napolitano, le audizioni della Ministro Cancellieri davanti alle commissioni giustizia nonche' la diffida di Marco Pannella ai Procuratori della Repubblica relativa all'applicazione di "pene legali" negli oltre 200 istituti penitenziari italiani.
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