Politica

Mozione Generale - Comitato Nazionale di Radicali italiani 17-19 gennaio

Radicali Italiani - Dom, 01/19/2014 - 18:46
19/01/14

Il Comitato Nazionale di Radicali italiani, riunito a Roma dal 17 al 19 gennaio 2014
ribadisce l’obiettivo primario della fuoriuscita del nostro Stato dalla condizione indiscutibile e indiscussa di flagranza criminale per la sua reiterata, ultradecennale violazione di diritti umani fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e tutelati dalla Convenzione Europea sui diritti umani relativi al divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti e all’irragionevole durata dei processi (art. 3 e art. 6).

Saluta il successo della lotta nonviolenta condotta da Marco Pannella e da oltre 350 cittadini che ha portato, finalmente, alla calendarizzazione del dibattito in aula alla Camera dei deputati sul messaggio inviato al Parlamento dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’8 ottobre scorso. Un messaggio senza precedenti - il primo e unico dei suoi due mandati e l’undicesimo della storia della Repubblica -, in cui Napolitano ha sottolineato quanto espresso recentemente dalla Corte Costituzionale secondo la quale "è fatto obbligo per i poteri dello Stato, ciascuno nel rigoroso rispetto delle proprie attribuzioni, di adoperarsi affinché gli effetti normativi lesivi della Convenzione cessino".

In vista del dibattito alla Camera, rilancia la lotta nonviolenta sull’"Amnistia per la Repubblica" impegnando gli organi dirigenti e il Movimento tutto:

  • a mobilitarsi per estendere lo sciopero della fame in corso – o altre forme di Satyagraha - ai detenuti, ai loro familiari, al volontariato e a tutti i componenti a vario titolo della comunità penitenziaria;
  • a manifestare e intervenire, il 25 gennaio, all’inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà presso tutte le 26 Corti d’appello;
  • a organizzare una manifestazione in Piazza Montecitorio durante il dibattito previsto alla fine di gennaio sul messaggio alle Camere del Presidente Napolitano.

Il comitato rilancia l’atto di significazione e diffida firmato da Marco Pannella e Giuseppe Rossodivita - inviato a tutti i responsabili dell’amministrazione della giustizia e del carcere italiani - volto a garantire l’esecuzione di una pena “legale” che non può mai consistere in trattamenti contrari al senso di umanità, promuovendo denunce e ricorsi alle giurisdizioni sia nazionali che internazionali.

Il Comitato rivendica il connotato politico-statutario di Radicali italiani quale soggetto costituente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, che si trova in una gravissima situazione dal punto di vista economico e finanziario superabile solo con un grande rilancio politico a partire dalla sua vocazione federalista che proprio grazie al Partito Radicale vive oggi nelle scelte autonomiste e non indipendentiste del Dalai Lama e della leader degli Uiguri Rebiya Kadeer; da tale rilancio dipende anche la vita del Movimento.

Il Comitato denuncia che per le prossime elezioni nazionali si conferma il proposito di violare, come è già accaduto in passato, principi stabiliti da accordi internazionali sottoscritti dall’Italia che prevedono che passi almeno un anno tra la riforma della legge elettorale e la sua prima applicazione; ribadisce che sono in causa non solo doveri democratici ma formali obblighi di carattere innanzitutto costituzionale e si associa alla lotta promossa da Marco Pannella per difendere il rispetto dello Stato di diritto, della legalità, della democrazia.

Nel persistere ed aggravarsi dell’ostracismo da parte del Servizio pubblico radiotelevisivo nei confronti delle iniziative del movimento radicale e dei suoi leader Emma Bonino e Marco Pannella - ostracismo documentato dal Centro d’Ascolto e istituzionalmente riconosciuto e sanzionato senza alcun esito - il Comitato sostiene l’iniziativa di Marco Beltrandi nei confronti della Commissione parlamentare di Vigilanza volta ad ottenere sia la dovuta e immediata riparazione del danno recato ai cittadini italiani, privati della conoscenza e del dibattito sulla stato della giustizia e del carcere, sia una indagine conoscitiva sul mancato rispetto per anni da parte del Servizio pubblico delle delibere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Il Comitato Nazionale di Radicali italiani si impegna a dare il via a una campagna politica che si proponga di riformare la legge sulle fondazioni bancarie al fine di dare un nuovo e concorrenziale assetto proprietario del sistema delle Banche italiane chiedendo la separazione tra le Fondazioni bancarie, controllate dai partiti, e la proprietà degli Istituti di credito stessi; interrompendo così il circolo vizioso “partiti - enti locali – fondazioni - banche – imprese assistite - partiti”.

Il Comitato si impegna, affermando l’impropria e fallimentare gestione diretta da parte degli Enti locali di società che operano in mercati concorrenziali nella fornitura di servizi alla municipalità, a proporre su base nazionale e locale misure di trasparenza e promozione di concorrenza anzitutto attraverso la cessione delle partecipazioni pubbliche e l'utilizzo di gare competitive per l'approvvigionamento dei servizi di competenza dell'Ente Locale.

Il comitato si impegna altresì, al fine di spezzare la commistione tra politica ed economia in settori affidati al mercato, a proporre la fine dei sussidi diretti a tutte le aziende di mercato, con utilizzo delle stesse risorse per finanziare misure di tutela del reddito dei disoccupati e riduzione delle imposte sul reddito delle aziende.

Il Comitato invita gli organi dirigenti a chiedere al Senato del Partito Radicale nonviolento transnazionale e transpartito l’inserimento all’ordine del giorno della questione degli assetti statutari e proprietari della galassia radicale e della loro funzionalità per l’iniziativa politica.

In particolare, indica la necessità di discutere in quella sede dei criteri di apertura e democrazia interna indispensabili per i soggetti costituenti di natura più direttamente politica, impegnati a garantire la vita e gli obiettivi del partito radicale sui vari fronti tematici e territoriali, e a discutere delle forme – statutarie e societarie – adeguate per una valorizzazione del patrimonio storico, politico ed economico finalizzata a proseguire quella storia e non a gestirne l’eredità.

29 favorevoli
12 contrari
4 astenuti

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Unioni civili. Magi: Vicariato spera si ripeta quanto accadde nel 2007 quando maggioranza Veltroni bocciò delibera di iniziativa popolare

Radicali Italiani - Sab, 01/18/2014 - 17:55
18/01/14

Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere capitolino Radicale eletto nella Lista Civica Marino

  Il Vicariato di Roma definisce la delibera sulle Unioni civili una "forzatura giuridica" e un atto discriminatorio nei confronti delle famiglie basate sul matrimonio. Bisogna smentire le gerarchie ecclesiastiche della Capitale ricordando che non c'è alcuna forzatura giuridica perchè la delibera agisce in ambito amministrativo in attuazione dello Statuto di Roma Capitale che ha recepito il Principio di non discriminazione contenuto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Certamente l'orizzonte giuridico di riferimento è quello che dovrebbe guidare anche l'attività del Parlamento italiano:  la sentenze della corte di cassazione e della corte costituzionale che chiedono un intervento legislativo che garantisca il “diritto alla vita familiare”; il Parlamento europeo si è espresso “contro le definizioni restrittive di famiglia che hanno lo scopo di negare la tutela giuridica alle coppie dello stesso sesso e ai loro figli”;   In realtà il Vicariato spera che nel 2014 si ripeta quanto accadde nel 2007 quando la maggioranza dell'allora sindaco Veltroni bocciò la delibera di iniziativa popolare radicale, dopo l'incontro del sindaco con il card. Bertone. Miriam Mafai su Repubblica la definì la "prima sconfitta per il Pd" che stava nascendo in quei mesi. Al''on. Tredicine voglio ricordare che oltre ottomila cittadini romani l'anno scorso hanno firmato la delibera di iniziativa popolare sulle unioni civili, delibera che in violazione dello Statuto non è mai stata calendarizzata dal consiglio.

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