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Difensore di vecchietti, carcerati, bambini e animali: ma il difensore civico regionale è superman?

Radicali Italiani - Mar, 06/04/2013 - 12:30
03/06/13

Basterebbero gli aumenti dati ai membri del Corecom e al Difensore Civico per pagare il Garante regionale delle carceri
Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani):

Prima che sia troppo tardi vorremmo smascherare la grande ipocrisia che si nasconde dietro il tentativo della maggioranza di centro-destra di affibbiare al difensore civico regionale le funzioni di garante dei carcerati, dell'infanzia e degli animali. E' risaputo (naturalmente solo a chi ha voglia di sapere) che già ora il difensore civico regionale non riesce a stare dietro a tutte le istanze e proteste che arrivano al suo ufficio: la sola materia sanitaria richiederebbe il lavoro non di uno ma di almeno due difensori civici. E ora gli si vogliono dare le competenze anche di tre garanti? Poi Pedrale gli darà anche il mantello di Superman con i super poteri?

Rileviamo, altresì, che qualche bravo giornalista ha fatto venir fuori la notizia degli aumenti di stipendio elargiti sia al difensore civico regionale sia ai membri del Corecom (art. 20 e 24 della legge regionale 7 maggio 2013, n. 8).

Basta fare un po' di conti della serva per accorgersi che tali aumenti di stipendio sarebbero sufficienti a pagare uno stipendio dignitoso, senza strafare, al garante regionale delle carceri. Una prova in più che la grande ragione addotta per fare fuori il garante ("c'è la crisi, dobbiamo risparmiare") è una scusa meschina e falsa.

Cari consiglieri Leo e Burzi, è il momento di uscire fuori dal coro, come avevate fatto quando avevate ritirato la firma dal PDL "ammazzagaranti". La Regione Piemonte non puo' dare un segnale così negativo nei confronti del mondo carcerario a pochi giorni di distanza dalla sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo che ha confermato la condanna dell'Italia per la situazione vergognosa delle sue carceri, dando alle istituzioni italiane un anno di tempo per il rientro nella legalità.

N.B.
Perché i consiglieri regionali non mettono on-line i rimborsi spese che gli sono stati contestati dalla Procura della Repubblica di Torino? C’è questo bel link, a loro disposizione da mesi.

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Carceri/Giustizia: Cancellieri sulle orme della Severino? Attenzione ai percorsi inconcludenti

Radicali Italiani - Lun, 06/03/2013 - 17:06
03/06/13

Dichiarazione di Rita Bernardini, già deputata radicale, membro Assemblea dei legislatori del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito

 

Se sulle pene alternative e sulle “depenalizzazioni” la ministra Anna Maria Cancellieri vuole seguire l’opera di chi l’ha preceduta (la Severino), possiamo subito dirle che le misure prospettate non sono in alcun modo in grado di affrontare l’emergenza umanitaria in corso nei nostri istituti penitenziari. Infatti, quando le “misure alternative” sono applicabili, come era previsto dal DDL Severino, solo a quei reati per i quali è prevista una pena edittale massima di 4 anni, significa espungere persino i reati “lievi” di droga per i quali è prevista una pena edittale massima di 6 anni. Nei convegni sono tutti pronti a dire che per incidere significativamente sul drammatico sovraffollamento carcerario occorre cambiare la Fini-Giovanardi sulla droga, la Bossi-Fini sull’immigrazione e la ex Cirielli sulla recidiva, ma quando si deve passare dalle parole ai fatti, ecco che non si ha la volontà politica di intervenire con efficacia. Anche sulle depenalizzazioni, aspettiamo che ci si dica quanto quelle previste incideranno sugli oltre 5 milioni di procedimenti penali pendenti. Il DDL della Severino preparato dai “tecnici” fu prontamente ritirato perché “non adeguato rispetto agli obiettivi deflattivi che si poneva il Governo”. Infatti, come spiegò in Commissione Giustizia il sottosegretario Mazzamuto, nel 2010, essendo stati 366.000 i processi iscritti in primo grado con il rito monocratico, i reati oggetto della depenalizzazione sarebbero stati 1.940 con un’incidenza dello 0,5%!   Io credo che di fronte alle umilianti condanne europee sul fronte dei diritti umani per violazione degli art. 3 e 6 della Convenzione, occorrerebbe essere capaci di un “piano” che, al di là delle chiacchiere e dei buoni propositi, indichi – dati alla mano – con quali provvedimenti precisi e in quanto tempo il nostro Paese è in grado di uscire dall’illegalità dei trattamenti inumani e degradanti nelle nostre carceri e di quella riguardante l’irragionevole durata dei processi.   Noi radicali, con Marco Pannella, la strada l’abbiamo indicata: amnistia e referendum. Amnistia (e indulto) per uscire immediatamente dall’illegalità e referendum per fare quelle riforme che governi e parlamenti da almeno vent’anni – anche a prezzo del tradimento del voto degli italiani nei referendum - si sono dimostrati incapaci di fare.  

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Nomine, Staderini: Prima modificare procedure, siano trasparenti e aperte a candidature popolari

Radicali Italiani - Lun, 06/03/2013 - 14:39
03/06/13

Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani:

Nominare centinaia di incarichi in aziende e enti di Stato (dalle Ferrovie alla Sogin, da Finmeccanica all’Enel) senza prima aver modificato le procedure sarebbe inutile e dannoso, perché si ripeterebbero le stesse logiche che hanno fatto delle società pubbliche luoghi di clientela e di corruzione.

In attesa di chiudere definitivamente la stagione dello Stato imprenditore, il Governo non deve fare politica industriale attraverso le aziende che controlla bensì garantire in particolare legalità e trasparenza delle nomine insieme ad una regolazione efficace dei mercati.

Ha ragione Sandro Gozi quando chiede di fermare le lancette delle nomine per riscrivere criteri e procedure, altrimenti ci ritroveremmo i soliti manager di Stato anziché il meglio che c’è sul mercato.
Il Governo pubblichi le informazioni sui vertici in scadenza e sulle caratteristiche che devono avere i manager per ricoprirle, stabilendo un termine per la presentazione delle candidature.

Questa fase sia aperta anche a candidature “popolari”, avanzate da gruppi di cittadini, con successiva pubblicazione dei curriculum della rosa selezionata.

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Giustizia: referendum radicale contro la casta dei Magistrati fuori ruolo

Radicali Italiani - Lun, 06/03/2013 - 09:47
03/06/13

Dichiarazione dell'avv. Alessandro Gerardi, componente del Comitato promotore dei sei referendum radicali sulla "giustizia giusta"

  I ruoli di capo ufficio legislativo e di capo di gabinetto del Ministero della Giustizia sono attualmente ricoperti da due magistrati che risultano collocati "fuori ruolo" da più di dieci anni. In questo modo è stata aggirata la legge approvata lo scorso anno con la quale è stato stabilito un rigoroso limite temporale (dieci anni) alla permanenza dei magistrati all'interno dei ministeri. La delibera con la quale il CSM ha autorizzato il distacco dei due magistrati presso il Ministero della Giustizia rappresenta un precedente grave e pericoloso destinato ad aumentare l'impropria destinazione di magistrati a funzioni diverse da quelle giudiziarie ed il loro inopportuno inserimento nei gangli decisionali della politica. Da tempo noi radicali riteniamo che sia venuto il momento di avviare una profonda e seria riflessione sui “fuori ruolo” e sulle distorsioni di un sistema che produce equivoche contiguità tra politica e magistratura con gravissime conseguenze sull'indipendenza della magistratura stessa e sull'integrità delle prerogative della politica. Per questo motivo tra i sei referendum promossi dai radicali sulla "Giustizia Giusta" vi è anche il quesito elaborato dalle Unioni Camere Penali Italiane con il quale si chiede ai cittadini italiani di abrogare tutte quelle disposizioni di legge che conferiscono ai magistrati il privilegio di essere distaccati nelle istituzioni politiche e amministrative dello Stato, nelle istituzioni del potere legislativo e nelle autorità amministrative indipendenti.

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I Misteri del Pertusillo(Parte II)

Radicali Italiani - Dom, 06/02/2013 - 23:39
02/06/13

 

La seconda parte dell’inchiesta “I Misteri del Pertusillo”. Da spazio Youtube di Radicali Lucani(clicca per ascoltare) Approfondimenti “Il Pesce amareggiato” Gazzetta del Mezzogiorno, 1 giugno 2013 Di Maurizio Bolognetti Si sa, i pesci non parlano. Eppure, ripercorrendo la vicenda del Pertusillo, verrebbe voglia di interrogarli e chiedergli cosa pensano di una rete di depurazione che è stata per lungo tempo deficitaria - e forse lo è tutt’ora - e di attività estrattive che insistono a ridosso del “Lago di Pietra”. Probabilmente ne verrebbe fuori un profilo tale da ricordare “Il pesce amareggiato”, cavallo di battaglia del cantautore Simone Cristicchi. Per dirla tutta, quando ripenso ai tentativi fatti nel 2010 dall’Arpab di spacciare gli effetti per cause, anch’io mi sento piuttosto amareggiato. Amareggiato se penso che dopo aver denunciato il decadimento della qualità delle acque invasate nelle principali dighe lucane, sono finito sotto processo. Sono, ero e resto convinto che le attività di estrazione di idrocarburi rappresentino un pericolo per la preziosa risorsa idrica di cui è ricca la Basilicata. Così come sono certo che sulla qualità delle acque invasate nel Pertusillo abbia pesato anche il pessimo funzionamento della rete di depurazione. Pensando alla vicenda Ilva, ho più volte affermato che c’è un giudice a Taranto; vorrei poter dire lo stesso di Potenza. Nell’attesa, che si spera non sia lunga come quella del tenente Drogo ne “Il deserto dei Tartari”, mi scopro di tanto in tanto a canticchiare: “E i depuratori giacciono, gentiluomini promettono…casse comunali vuote, somme destinate a imprese…tasse che ogni mese aumentano”. Gazzetta del Mezzogiorno, 1 giugno 2013

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Partiti: Pannella, oggi chiederò a Napolitano di proseguire dialogo su partiti e democrazia italiana

Radicali Italiani - Dom, 06/02/2013 - 13:02
02/06/13

"Quel che sta accadendo mette al centro della società e dello Stato italiano il dialogo - sottolineo, il dialogo, che deve però assumere immediatamente caratteristiche nonviolente, altrimenti dialogo non è - con il Presidente della Repubblica". Lo ha detto Marco Pannella, in diretta a Radio Radicale, preannunciando la consueta conversazione domenicale, che va in onda ogni domenica in diretta alle 17 a Radio Radicale.

 

"Indicherò al Presidente Napolitano la possibilità di costruire noi radicali, come è dovere di ogni cittadino di fronte alla legalità che deve difendere con la nonviolenza, una strada da indicare al Presidente della Repubblica, che ancora ieri si è rivolto come interlocutore ai partiti, partiti come è noto non riconosciuti giuridicamente ma in realtà parastatali da molti punti di vista".

 

"Farò delle proposte al Presidente della Repubblica, e appoggerò queste proposte con una ripresa di una azione nonviolenta, mia, personale ma non privata. Perchè la chiarezza a questo punto è anche tatticamente determinante", ha detto Pannella.

 

"Io penso che questo pomeriggio potremo discutere con Massimo Bordin di come nel dialogo, e i dialoghi seri sono drammatici, con il Presidente della Repubblica Napolitano, potremo fornire indicazioni utili sul da fare", ha concluso Pannella.

 

 

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Finanziamento partiti: Beltrandi, “Dopo illegale abolizione tribune politiche ora pubblicità ulteriore su tv di Stato ai partiti democratici di Regime?”

Radicali Italiani - Dom, 06/02/2013 - 10:40
02/06/13

Dichiarazione di Marco Beltrandi, già deputato radicale componente della Commissione di Vigilanza sulla Rai

Incredibili ed inquietanti le anticipazione sui possibili contenuti della legge che abolirebbe il finanziamento pubblico dei partiti. Infatti, secondo il Corriere della Sera, sarebbe allo studio un meccanismo che prevede spazi pubblicitari gratis a quelli partiti che avranno ricevuto il “bollino” di Stato di democraticità sulla base di discutibili norme statutarie (chissà peraltro se mai praticate…).

Quindi non basterebbe più la occupazione manu militari (fuorilegge) dei telegiornali nazionali da parte dei partiti di regime, e neppure quella dei talk show Rai, come avviene oggi, associata alla abolizione di fatto delle tribune politiche in periodo non elettorale compiuta dalla Rai (che aveva l’obbligo di trasmetterle) nel silenzio della Vigilanza parlamentare e anche dell’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni. Ora avremo anche la pubblicità dei “democratici” di Stato, di uno Stato che viola costantemente leggi e talvolta vite dei cittadini. In sintesi si rischia fortemente una ulteriore chiusura oligarchica degli insiders contro gli outsiders, della politica e non solo.

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Livingstone67: La Testa nel Pallone - Esiti nella riabilitazione psicosociale e percorsi progettuali http://t.co/qsl78VTEWz via @sharethis

I miei tweet - Sab, 06/01/2013 - 21:44
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Livingstone67: E Simone Cristicchi volò sul nido del cuculo http://t.co/Q6j9NzVcVY via @sharethis

I miei tweet - Ven, 05/31/2013 - 21:05
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Aborto: El Salvador condannato dalla Corte Interamericana dei diritti umani

Radicali Italiani - Ven, 05/31/2013 - 20:49
31/05/13

Dichiarazione di Filomena Gallo e Mirella Parachini, rispettivamente segretario e membro di direzione dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.

"Beatriz ha 22 anni: vivrà perché potrà abortire. E' affetta da una malattia (il lupus eritematoso sistemico) che potrebbe ucciderla durante il parto. La Corte Interamericana dei diritti umani ha, poche ore fa, ordinato che l'aborto - precedentemente negato dai tribunali nazionali di El Salvador - sia eseguito prima del 7 giugno". 

  "Con questa decisione la Corte conferma l'orientamento già espresso lo scorso dicembre con una sentenza contro il Costa Rica su altra materia in cui eravamo intervenuti con l'Associazione Luca Coscioni e il Partito Radicale; la Corte in quell'occasione precisava che non vi è equivalenza a livello di tutela giuridica tra il diritto alla salute della donna e il diritto dell'embrione. Oggi nello stato di El Salvador dovranno essere rispettati i diritti di Beatriz all'integrità e alla salute". 

  "I paesi che non prevedono una legislazione sul diritto ad interrompere una gravidanza - dicono Filomena Gallo e Mirella Parachini, dell'Associazione Luca Coscioni - devono emanare leggi che tutelino la salute delle donne affinché scompaia la piaga dell' aborto clandestino e la vita di tante donne non sia messa in messa in pericolo come in questo caso."

"La Corte interamericana - concludono - ha fissato anche questa volta un principio importantissimo per la tutela della salute e il riconoscimento dei diritti umani."

****   La storia di Beatriz, prima della decisione di oggi della corte interamericana: http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1097667/el-salvador-aborto-negato-alla-madre-malata.shtml

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Livingstone67: La Testa nel pallone 2013: Intervista ai Sud Sound System: http://t.co/4RmVlgeVpM via @youtube

I miei tweet - Ven, 05/31/2013 - 19:50
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Finanziamento Partiti, Staderini: la sostanza non cambia, rimane finanziamento pubblico

Radicali Italiani - Ven, 05/31/2013 - 19:17
31/05/13

Pronti con il referendum abrogativo, propongo a M5S di farlo insieme. 

Non è una abolizione del finanziamento pubblico bensì una modalità diversa, apparentemente meno scandalosa, di continuare a mantenere gli apparati di partito con le tasse degli italiani e a tradire il referendum radicale del 1993.

Ancor più scandalosa se si sceglierà il modello truffaldino dell’otto per mille, quello per cui anche le quote di chi non esprime una scelta finiranno ai partiti.

Nessun finanziamento pubblico agli apparati, donazioni con tetto massimo solo dai cittadini e non dalle imprese, servizi alla politica garantiti dallo Stato, questo è il modello per voltare davvero pagina.

Invece, l’effetto delle nuove norme sarà di fotografare l’esistente e chiudere ancor più il sistema, aumentando i privilegi solo a chi è in Parlamento.

Per questo, considerato anche che nelle Camere non mancheranno i soliti blitz partitocratici, domani a Roma lanceremo la campagna per un nuovo referendum che abolisca il finanziamento pubblico una volta per tutte.

Propongo al Movimento 5 stelle di farla insieme, consentendo ai cittadini di indicare loro la strada che nel Palazzo continuano ad ignorare.

Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani.

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Eutanasia legale: Torino città capofila nella raccolta firme sulla proposta di legge radicale

Radicali Italiani - Ven, 05/31/2013 - 17:42
31/05/13

Sabato 1 e domenica 2 giugno si può firmare ai tavoli in Via Garibaldi
Il sito www.eutanasialegale.it riporta il resoconto della campagna di raccolta firme promossa dall’Associazione Luca Coscioni e da Radicali Italiani sulla proposta di legge di iniziativa popolare su “Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia”.
La città di Torino è al primo posto con 3.467 firme raccolte in 16 tavoli (una media di oltre 200 firme a tavolo); il totale delle firme raccolte in Italia è di 27.128 (ne servono almeno 50.000): una firma su otto è stata raccolta a Torino,
Sabato 1° giugno si terrà un tavolo di raccolta firme in Via Garibaldi, all’altezza del civico 14, dalle ore 16 alle ore 19.

Domenica 2 giugno, tavolo dalle 10:30 alle 13:00 sempre in Via Garibaldi n. 14.
Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani, consigliere comunale) e Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta):

“Lo strepitoso risultato di Torino è dovuto, innanzitutto, al grande lavoro di squadra messo in campo dai militanti dell’Associazione Aglietta, dell’UAAR e di Exit Italia.
Poi, senza dubbio, da una grande partecipazione popolare; senza alcuna informazione sui media sulla campagna in corso, è sufficiente per i passanti leggere “eutanasia legale” sui nostri cartelli sandwich per fermarsi a firmare.
D’altronde, avevamo già riscontro tale attenzione dei cittadini all’epoca della nostra raccolta firme per l’istituzione in Comune del registro dei testamenti biologici. A questo proposito sono molti i cittadini che, dopo aver firmato, chiedono le modalità per depositare il proprio testamento biologico.
Il nostro obiettivo su Torino è quello di raggiungere le 5.000 firme, un decimo di quelle necessarie. Facciamo appello, ancora una volta, al passaparola fra i cittadini, ricordando che si può firmare anche all’URP (Piazza Palazzo di Città n. 9/a) e in tutte le circoscrizioni.”.
Torino, 31 maggio 2013

N.B.
A questo link è possibile essere informati sui tavoli di raccolta più vicini e se nel proprio comune è possibile sottoscrivere la proposta di legge.

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Lord Owen: "David Cameron, erede di Blair"

Radicali Italiani - Ven, 05/31/2013 - 14:27
31/05/13

A giudicare dai titoli e dai contenuti di due articoli pubblicati sul Daily Telegraph e sul Mail Online, intitolati “L’ombra del sospetto sull’Inchiesta Chilcot” e “Cameron, Blair e il loro ‘sporco accordo per censurare l’Inchiesta sull’Iraq’: secondo un ex Ministro degli Esteri l'evidenza chiave è stata trattenuta in cambio della neutralità dell’ex-PM alle prossime elezioni”, si potrebbe dedurre che alcuni giornalisti britannici la domenica si sintonizzino su Radio Radicale per ascoltare la conversazione settimanale tra Marco Pannella e Massimo Bordin. Non sono più soli i Radicali e Marco Pannella in primis a sostenere esplicitamente che David Cameron sia l’erede di Tony Blair soprattutto in tema di politica estera e guerra in Iraq.

I due articoli in questione riportano le gravi dichiarazioni dell'ex Ministro degli Esteri britannico (dal 1977 al 1979) Lord David Owen sulla guerra in Iraq, sugli interessi personali dei due leaders e sulla Ragion di Stato che prevale a Londra a causa dell'attuale Primo Ministro.

Lord Owen, in occasione di un incontro pubblico pochi giorni fa, ha detto che all’Inchiesta Chilcot “è stato impedito di pubblicare alcuni appunti, ritenuti importanti, di scambi tra il Presidente Bush e il Primo Ministro Blair”. I responsabili sono chiaramente Tony Blair e David Cameron perché “la pubblicazione degli appunti relativi a Bush non sarebbe stata bloccata se Tony Blair non avesse sollevato obiezioni, né se tale obiezione non fosse stata sostenuta dall’attuale Primo Ministro, David Cameron. Si stanno entrambi nascondendo dietro convenzioni del tutto fuori luogo, se si considera la natura della richiesta” che Sir John Chilcot ha presentato al Goveno di Cameron e che è rimasta lettera morta.

Per Lord Owen, Cameron e Blair hanno stipulato un accordo privato: David Cameron fa la sua parte impedendo la pubblicazione di documenti di vitale importanza, essenziali per arrivare alla verità sui retroscena della guerra in Iraq, in cambio del sostegno politico di Blair per i Tories. “È Downing Street stessa a dire di essere in contatto costante con Tony Blair su numerosi dossier e ciò è confermato dagli uomini di Blair. Non per niente Cameron si vede ancora come “erede di Blair”. È difficile sfuggire alla conclusione che Downing Street spera di... vincere la neutralità, se non il tacito supporto, di Blair alle prossime elezioni”.

Non è un caso poi se l’impero finanziario creato da Blair, che gli sta fruttando milioni di sterline attraverso le svariate consulenze prestate a governanti autoritari sparsi in Medio Oriente e Africa, non esisterebbe senza l’implicito consenso del Foreign Office.

Nota di Matteo Angioli

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Referendum: 1 giugno Assemblea a Roma, con Emma Bonino

Radicali Italiani - Ven, 05/31/2013 - 13:57
31/05/13

Referendum su immigrazione e lavoro, divorzio breve, finanziamenti ai partiti e alle religioni, una nuova politica sulle droghe. 

Sabato 1 giugno, a Roma, dalle ore 9.30 sino alle 18.00, presso la sala Capranichetta in piazza Montecitorio 125, si terrà la prima Assemblea referendaria del Comitato “Cambiamo noi”, nel corso della quale saranno presentati i quesiti e i promotori che sostengono i diversi referendum: immigrazione e lavoro, divorzio breve, una nuova politica sulle droghe, finanziamenti ai partiti e alle religioni.

Referendum per affrontare  questioni sociali urgenti, da troppo tempo in attesa di risposta.

L’Assemblea, aperta a tutti i cittadini interessati a cambiare le cose in prima persona, discuterà anche di come consentire ad almeno 500 mila italiani di firmare i quesiti, superando gli ostacoli che le iniziative referendarie hanno sempre incontrato in Italia.

Interverranno all’Assemblea Emma Bonino, il segretario del PSI Riccardo Nencini, il segretario di Radicali italiani Mario Staderini, il presidente della Commissione parlamentare diritti umani Luigi Manconi, i deputati del PD Sandro Gozi e Khalid Chaouki, la radicale Rita Bernardini, Marco Furfaro della segreteria nazionale di SEL, Jean Leonard Touadi, Ilaria Cucchi, Tiberio Timperi, Michele De Lucia, tesoriere di Radicali italiani, Pietro Soldini, responsabile immigrazione CGIL, Jean renè Bilongo, Resp. coord.Immigrati Flai, Mercedes Frias di “Prendiamo la parola”, Gabriella Guido di LasciateCientrare, Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni, il Presidente della Camera penale di Napoli Domenico Ciluzzi, Diego Sabatinelli e Alessandro Gerardi della Lega per il divorzio breve, il segretario dell’Uaar Raffaele Carcano, il Presidente dell’Alleanza evangelica Giacomo Ciccone, i rappresentanti di Antigone e Forum Droghe, il vicedirettore dell’Istituto Bruno Leoni Serena Sileoni, Giannetto Gassani, Associazione matrimonialisti, Isabella Peretti del Coordinamento donne contro il razzismo e il sessismo, Gaossou Ouattara del Movimento degli africani.

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Livingstone67: La regalo anche a voi questa "rosa"... ;) http://t.co/g9v6i4sGx8

I miei tweet - Ven, 05/31/2013 - 07:19
Livingstone67: La regalo anche a voi questa "rosa"... ;) http://t.co/g9v6i4sGx8
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Anonymus, Turco: Un paese alla deriva

Radicali Italiani - Gio, 05/30/2013 - 17:30
30/05/13

Dichiarazione di Maurizio Turco, già deputato radicale:

“Il fatto che Anonymus Italia sia riuscita a divulgare documenti del Ministero dell’Interno è di una gravità inaudita.

Sicuramente chiunque animi Anonymus ha un’alta capacità tecnica, non certamente più alta di quella di quasi tutti i servizi di controspionaggio del mondo. Città del Vaticano compreso.

Questo vuol dire che il nostro paese è di fatto più che una casa di vetro una casa senza porte e finestre.

Tranne che per i propri cittadini e per il Parlamento: audizioni formali e informali, pippe galattiche (con conseguenti galattici appalti) sulla sicurezza, la pantomima delle interpellanze (nella scorsa legislatura su 6.526 atti destinati al Ministero dell’Interno 4.429 sono rimasti senza risposta), ecc….

Ed oggi non un gruppo ha pensato di presentare una interpellanza urgente. Forse non è chiaro cos’è accaduto. E cosa accadrà se dovessero mettere mani a Giustizia, Difesa, Esteri. E Finmeccanica, Eni, ecc…”

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Carceri/Giustizia: anche il Ministro Cancellieri sottovaluta la débâcle dei diritti umani?

Radicali Italiani - Gio, 05/30/2013 - 15:01
30/05/13

Dichiarazione di Rita Bernardini, già deputata radicale nella XVI legislatura:

Dispiace dover constatare che anche il nuovo guardasigilli, con le sue dichiarazioni, dimostri di sottovalutare la débâcle dei diritti umani in corso da molto (troppo) tempo nelle carceri italiane.

Le prese di posizione che leggo ora sui lanci di agenzia sono sconfortanti, troppo simili alle lagne e ai buoni propositi a buon mercato che così a lungo hanno accompagnato l’inerzia dei governi che si sono succeduti nella precedente legislatura.

Quello che dovrebbe essere chiaro, è che le giornate sono scandite dall’orribile accettazione da parte dello Stato dei trattamenti inumani e degradanti per decine di migliaia di ristretti nei nostri istituti penitenziari. Tutti sappiamo, e il Ministro Cancellieri non può non sapere, che la nostra Costituzione e le nostre stesse leggi – per non parlare della Carta Europea dei Diritti dell’Uomo – sono violate minuto dopo minuto. Con chiarezza umiliante per l’Italia, lo ha certificato la Corte di Strasburgo l’8 gennaio scorso.

Dispiace, infine, dover ascoltare la stanca cantilena che l’amnistia o l’indulto sono decisi dal Parlamento. Ma va? E il Governo che fa per porre il Parlamento di fronte alle proprie responsabilità? Dagli ultimi dati risulta che nelle nostre carceri ci sono 30.000 detenuti in più rispetto ai posti disponibili: in Francia stanno pensando a provvedimenti di clemenza perché c’è un esubero di 10.000 carcerati! Per non parlare della necessità di affrontare la mole dei procedimenti penali pendenti che incombono sulle scrivanie dei magistrati. Signora Ministra, si informi, non sono un milione e mezzo come lei ha affermato alcuni giorni fa nel corso dell’audizione al Senato, ma ben oltre i 5 milioni come è scritto nero su bianco dal Servizio Studi del Senato. Anche per questo, in Europa, siamo sorvegliati speciali, non lo dimentichi.

 

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Droghe, Staderini a Serpelloni: dietro la legalizzazione c’è la ragionevolezza, non big tobacco

Radicali Italiani - Mer, 05/29/2013 - 18:36
29/05/13

I dati dell'Osservatorio europeo sulle droghe di Lisbona, resi noti ieri, fotografano la realtà di un fenomeno complesso e in continua evoluzione che le politiche basate sulla proibizione e sulla repressione non riescono a controllare e a governare. Le dichiarazioni in cui Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento antidroga, secondo il quale dietro le proposte di legalizzazione della cannabis potrebbero esserci gli interessi delle multinazionali del tabacco, sono solo fumo negli occhi per tentare di nascondere il fallimento di politiche proibizioniste che hanno ottenuto unicamente la criminalizzazione di milioni di persone, il sovraffollamento delle carceri e l’arricchimento delle mafie.

Il referendum per eliminare il carcere in caso di violazioni per fatti di lieve entità della normativa sugli stupefacenti rappresenta anche l’occasione per aprire nel nostro Paese un grande dibattito, sinora vietato, sulle politiche italiane che ogni giorno consegnano i consumatori alle organizzazioni criminali, sempre più ricche e più potenti grazie al traffico illecito degli stupefacenti.

Di fronte ai cambiamenti in atto in molti Paese del mondo, l'Italia non può rimanere prigioniera di quella disastrosa e fallimentare “guerra alla droga” cui ormai sembrano credere poco gli stessi Stati Uniti.

L’appuntamento per chi vuole impegnarsi sul referendum è a Roma, il 1 giugno, dalle 9.30 presso la sala Capranichetta in piazza Montecitorio 125. Per info www.cambiamonoi.it

Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali italiani.

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Parlamento zona franca: Da domani in libreria

Radicali Italiani - Mer, 05/29/2013 - 12:58
29/05/13

PARLAMENTO ZONA FRANCA - Le Camere e lo scudo dell'autodichia

di Irene Testa e Alessandro Gerardi

Con prefazione di Rita Bernardini e postfazione di Maurizio Turco

Dalla quarta di copertina:

In ogni ambito – dal bilancio dei gruppi parlamentari alla sicurezza del lavoro, dalla gestione del patrimonio immobiliare, alla materia appaltistica – il Parlamento ricorre all’alibi dell’autodichia per sottrarsi ai rigori della legge esterna; quella stessa legge che invece vale per ogni altra pubblica amministrazione e, soprattutto, per ogni cittadino. Siamo dunque al paradosso: nel luogo dove avviene il processo di formazione delle leggi, occorre ottenere il "permesso" di venti persone (i componenti degli Uffici di Presidenza) per dare accesso alla legge nell'ambito della presunta "autonomia costituzionale" della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Finché le immunità parlamentari verranno impropriamente invocate a tutela di quegli ambiti che esulano dalla funzione tipica delle Camere e che sono invece propri di qualsiasi altro organo o pubblica amministrazione, il Parlamento continuerà ad essere una Zona Franca sottratta alla grande regola dello Stato di Diritto.

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Categorie: Politica

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