Politica
Quirinale/ Bonino: Ringrazio chi si pronuncia sulla mia candidatura. Non sono io a dovermi esprimere: ho storia limpida che parla per me
"Voglio davvero ringraziare tutti coloro che in questi giorni hanno sentito la responsabilità civica di far sapere le proprie opinioni e si sono pronunciati sulla mia candidatura alla Presidenza della Repubblica, anche coloro che hanno espresso posizioni contrarie e critiche"
Lo ha dichiarato Emma Bonino nella consueta intervista del lunedì a Radio Radicale, fra i nomi forti per l'elezione al Quirinale, risultata nella ''top ten'' del gradimento anche tra gli iscritti al Movimento 5 Stelle.
"È un fenomeno abbastanza impressionante per alcuni versi, interessante per altri: se si pensa che negli ultimi tempi la possibilità di esprimerci e di far conoscere le nostre iniziative ed idee tramite, ad esempio, il servizio pubblico sono state irrilevanti. Ciò nonostante il fenomeno di “resistenza” mi sembra degno di nota.
Io non mi agito particolarmente perché non sono io a dover parlare. Credo che la mia vita e le attività che ho intrapreso negli ultimi 35 anni siano piuttosto limpide ed esposte. Ognuno ne può dare il giudizio che ritiene opportuno, ma certamente se c’è un insegnamento chiave della scuola Radicale è che le cose si fanno apertamente, si dicono, si dice ciò che si pensa e si cerca di fare ciò che si dice, e questo può piacere o meno.
Le dinamiche di questa elezione sono quelle di sempre, ma nel momento che stiamo vivendo di grande difficoltà e gravità, non è solo il nostro Paese a non essere in grado istituzionalmente di far fronte a nuove sfide, piuttosto è l'Europa intera.
L'insieme di queste due fragilità rende il momento molto delicato. Avremmo un gran bisogno della rete-traino Europa, ma invece non l'abbiamo perché è l'Europa in primis ad essere in piena crisi, non solo economico-finanziaria ma soprattutto istituzionale e politica".
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Bolognetti: Giustizia non vendetta
Da Il Quotidiano della Basilicata, 14 aprile(pag. 1 e 11) Di Maurizio Bolognetti Non entrerò nel merito di una sentenza che non conosco, ma mi permetto di sottolineare che le grida di giubilo che hanno accolto la condanna in primo grado di alcuni consiglieri regionali sono preoccupanti. C'è un clima giacobino con in giro tagliatori di teste assetati di sangue. Le violazioni di legge vanno perseguite e chi ne é responsabile deve risponderne, ma questo nulla ha a che fare con lo spirito di vendetta e di odio che ad arte viene alimentato in queste ore. Leggere di sentenze definite "grilline" é raccapricciante. Le sentenze non sono - e non dovrebbero essere - grilline, gialle, rosse o nere. Nei tribunali di questa nostra democrazia malata si dovrebbe semplicemente applicare la legge e assolvere o condannare sulla base di prove e non di teoremi, o peggio per dare segnali o impartire lezioni. Questo affermo, forte del fatto che non ho mai esitato a denunciare illegalità e illegalità sistemiche, assumendomene la responsabilità. Il mio agire, però, non é mai stato animato dal desiderio di vendetta, ma da sete di verità e legalità, ad iniziare dalla richiesta di legalizzare la pluricondannata amministrazione della giustizia e le nostre patrie galere. Legalità sempre e comunque e non a giorni alterni o se conviene. Molti di coloro che oggi si accaniscono contro la casta, ieri facevano parte delle schiere di clienti o di ignavi che nulla hanno fatto per garantire un cambiamento e una fuoriuscita del paese dal sessantennio partitocratico. In questo paese troppo spesso si é forti con i deboli e deboli con i forti. Stiamo attenti, molto attenti ad assecondare il desiderio di sangue di chi vorrebbe consegnare i gerarchi di regime al patibolo. Aprire il vaso di Pandora può essere facile. Decisamente più difficile, poi richiuderlo. Ne va anche della civiltà giuridica di un paese. Se ieri tutti avessero compreso l'importanza della nostra proposta di anagrafe pubblica delle attività degli eletti e dei nominati, oggi probabilmente non ci troveremmo a fare i conti con un politica opaca e poco trasparente. Comunque sia e dicendola con Ostellino: "Sarebbe necessario ripristinare la dottrina giurisprudenziale. Far governare le leggi e non i magistrati(...) La condotta morale di un politico é sempre terreno di riserva degli elettori. Il giudizio politico spetta all'elettorato e non al magistrato". Guai, aggiungo, a confondere ciò che é eticamente discutibile con ciò che é penalmente rilevante e da perseguire.
Approfondimenti
Eco di Basilicata, 14 aprile 2013
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Eutanasia legale. Umberto Veronesi ha firmato al banchetto la proposta di legge di iniziativa popolare
Radicali: grazie a Veronesi per avere dato ancora una volta un sostegno concreto alle lotte per l'autodeterminazione della persona
Oggi pomeriggio, a Torino, Umberto Veronesi (Direttore scientifico Istituto Europeo di Oncologia, già ministro della Sanità e senatore della Repubblica) ha sottoscritto al banchetto del comitato promotore la proposta di legge di iniziativa popolare “Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia” (promossa dall'Associazione Luca Coscioni), prima di entrare al Teatro Carignano per un'intervista pubblica nell'ambito della rassegna “Biennale Democrazia”.
Al banchetto di Torino, con Veronesi, hanno firmato la PDL ben 317 cittadini, in tre ore di tavolo.
Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) e Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta):
“Ringraziamo Umberto Veronesi per aver dato ancora una volta un sostegno concreto alle lotte di libertà di questo paese, alle lotte per l'autodeterminazione della persona e per il diritto di scelta sulla propria vita e sulla propria morte. Ai nostri tavoli i cittadini si mettono in coda per firmare perché vogliono decidere sul proprio corpo, fino alla fine. Anche in questo campo, i cittadini sono anni luce avanti rispetto a un Palazzo perso nei suoi riti stantii e nei suoi giochi di potere.
Lanciamo un appello affinché vi sia finalmente informazione sulla nostra proposta di legge e su come e dove sia possibile sottoscriverla e ci affidiamo, ancora una volta, al passaparola dei cittadini, che, grazie alle nuove tecnologie, grazie all'impostazione del sito www.eutanasialegale.it, puo' e deve essere amplificato al massimo.”.
N.B. La PDL per l'eutanasia legale si puo' firmare in tutti i Comuni sopra i 12.000 abitanti (a Torino all'URP di Piazza Palazzo di Città n. 9/A e in tutte le circoscrizioni) e ai tavoli di raccolta firme rintracciabili sul sito www.eutanasialegale.it
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Balduzzi, Farina Coscioni: Ministro della salute o Ministro dell’ambiente e dell’agricoltura? Il Ministro Balduzzi si occupa di ogm sulla base di un rapporto lacunoso e smentito
A che titolo, e per compiacere chi? Ancora una iniziativa demagogica e anti-scientifica, il governo la condivide?
Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, Presidente onorario dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
Le vie della demagogia sono davvero infinite. Il ministro della Salute (che per l’occasione indossa anche gli abiti di ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura), pur se in carica per il disbrigo degli affari correnti in quanto parte di un esecutivo dimissionario, assume iniziative anti-scientifiche caratterizzate appunto da demagogia e scarsa conoscenza dei fatti.
Il ministro Balduzzi, infatti, si è rivolto alla DG Health Consumers (SANCO), Commissione Europea, per rappresentare la necessità di effettuare una nuova valutazione completa del mais geneticamente modificato MON810 “alla luce delle nuove linee guida sulla valutazione del rischio ambientale” costituito da tali piante geneticamente modificate.
La richiesta si fonda su un rapporto del febbraio 2012 inviato dalle autorità francesi alla Sanco, ma non si tiene conto che successivamente l’Alto Consiglio per le Biotecnologie francese ha espresso tutto il suo disappunto per tale iniziativa, perché il dossier appariva incompleto e di parte, e trascurava le tante informazioni che escludono un impatto negativo del prodotto in questione sull’agro-ecosistema.
A che titolo il ministro della Salute prende un’iniziativa del genere, e dopo quali verifiche? Un’iniziativa, ripetiamo, demagogica e antiscientifica; assunta per compiacere chi? Il ministro si è già distinto con il decreto sul metodo Stamina, che autorizza l’utilizzo di un “qualcosa” prodotto in laboratori non qualificati, con cellule staminali non identificabili, e che fa inorridire la comunità scientifica. Né va dimenticata la responsabilità per la distruzione del campo sperimentale dell’università della Tuscia: un’eccellenza irresponsabilmente e irrimediabilmente distrutta. La domanda, a questo punto è: ministro della Salute, o piuttosto ministro della distruzione sistematica e programmatica del progresso e della ricerca scientifica?
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Eutanasia legale/Torino: lancio campagna su Proposta legge iniziativa popolare. Mina Welby: “Abbiamo bisogno del sostegno dei cittadini per fare breccia nel Parlamento”
Nella mattinata dell'11 aprile si è svolta presso la sede ARCI di Torino la conferenza stampa di lancio della campagna di raccolta firme sulla PDL “Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia”.
Dal 15 marzo i moduli di raccolta firme sono a disposizione nelle segreterie dei Comuni con più di 12.000 abitanti; per gli altri Comuni, il comitato promotore si appella ai cittadini affinché si facciano parte attiva, stampino il modulo da www.eutanasialegale.it e lo depositino presso la segreteria del proprio Comune, consentendo a tutti gli altri cittadini di poter firmare.
A Torino si può firmare la PDL di iniziativa popolare presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico (U.R.P.) di Piazza Palazzo di Città n. 9/a e in tutte le circoscrizioni.
Erano presenti alla conferenza stampa: Mina Welby (co-presidente Associazione Luca Coscioni);
Mauro Brondi (presidenza nazionale UCCA - Unione Circoli Cinematografici Arci); Enrico Coveri (presidente Exit Italia); Alessandro Frezzato (Consiglio generale Ass. Coscioni); Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta); Franco Quesito (presidente Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni); Floriana Rizzi (UAAR Torino); Silvio Viale (presidente Radicali Italiani).
Mina Welby ha dichiarato:
“In questo primo mese di raccolta firme ho constatato, girando per l'Italia, una grande sensibilità dei cittadini sull'argomento. Una volta informati, si fermano volentieri ai nostri banchetti a firmare. Quella che intendiamo portare in Parlamento è una “legge facoltizzante”, come l'ha definita Leopoldo Elia: dà la facoltà al cittadino di poter decidere sul proprio corpo, sulla fine della propria esistenza.
Noi radicali, noi dell'Associazione Coscioni curiamo la vita, ci battiamo per assicurare ai malati l'assistenza e le cure adeguate ma curiamo anche quel momento della vita in cui la morte è più dolce del vivere.
La nostra proposta è di iniziativa popolare; lo è di nome, spero che lo sia di fatto. Spero nell'iniziativa di ogni singolo cittadino; gli chiedo di firmare e far firmare, di attivarsi presso il proprio comune, di versare il suo contributo attraverso il nostro sito per permetterci di informare sempre più persone”.
Torino, 11/04/2013
Manfredi (348/5335305)
N.B. La PDL per l'eutanasia legale si può firmare in tutti i Comuni sopra i 12.000 abitanti e ai tavoli di raccolta firme rintracciabili sul sito www.eutanasialegale.it
Prossimi tavoli a Torino:
Giovedì 11 aprile dalle ore 20:30, in via Verdi n. 34 (sede ARCI), in occasione della proiezione del film “Sette giorni”, di Giovanni Chironi e Ketty Riga (che racconta gli ultimi giorni di Eluana Englaro); al termine, dibattito con Mina Welby;
Sabato 13 aprile, in Piazza Carignano, dalle 15:00 alle 19:00.
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ILVA. Referendum: SI dei Radicali
Dichiarazione di Elisabetta Zamparutti, Maurizio Bolognetti, Sergio D'Elia e Annarita Digiorgio.
"Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che conferma da un lato il pieno controllo che il Presidente della Repubblica esercita sulle istituzioni italiane e dall'altro la prevalenza, tra i giudici costituzionali, dell'esigenza di tutelare prioritariamente gli interessi economici rispetto alla tutela sanitaria ed ambientale, riteniamo di fondamentale importanza il referendum consultivo del prossimo 14 aprile.
Con i refendum, i cittadini di Taranto hanno uno spazio di democrazia per esprimersi e reagire alle costruzioni politiche di cui sono vittime. Da Radicali, con lo stesso spirito con cui abbiamo partecipato alla manifestazione a Taranto del 7 aprile, ovvero con l'obiettivo di una riconversione del sito, riteniamo importante che sia raggiunto il quorum e vincano i "sì' su tutti e due i questi. La vittoria del "sì" imporrebbe la ricerca di un'alternativa allo stato attuale che prolunga l’agonia di un impianto obsoleto in nome di una politica industriale legata ad un'idea di sviluppo insostenibile. Invitiamo quindi tutti i cittadini di Taranto, domenica 14 aprile, ad andare a votare."
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Incompatibilità: Ieri Cota, oggi Vendola. Meglio tardi che mai. Cosa aspettano gli altri “Onorevoli” incompatibili a rispettare finalmente la Costituzione e la legge?
Silvio Viale (presidente Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Comitato nazionale RI):
Ieri la Camera dei Deputati ha accolto le dimissioni di Roberto Cota. Oggi Nichi Vendola ha dichiarato che “formalizzerà le proprie dimissioni”. Meglio tardi che mai. L'incompatibilità parlamentare/consigliere regionale è scritta a chiare lettere nell'art. 122 della Costituzione e la legge attuativa (L. 154 del 1981) dà agli incompatibili ben dieci giorni di tempo per fare una cosa molto semplice: dimettersi da una delle due cariche. Sia Cota che Vendola erano stati proclamati deputati il 5 marzo, per cui hanno scelto con un mese di ritardo.
Ci auguriamo che gli altri incompatibili (a partire dai dieci pugliesi che rimangono oltre a Vendola) seguano l'esempio, seppur tardivo, dei due presidenti di regione. Altrimenti, sappiano che saranno chiamati in tribunale dai radicali con lo strumento delle “azioni popolari”.
Ieri, quando il presidente di turno ha annunciato le dimissioni di Cota, i deputati del M5S hanno applaudito. Ci attendiamo da loro un contributo alla legalità un po' più sostanzioso; con le loro forze non avrebbero problemi a promuovere le azioni popolari dove serve. Vivere di rendita sulle lotte per la legalità fatte dai radicali è troppo facile e troppo comodo.
Torino, 10 aprile 2013
Manfredi (348/5335305)
Link a modello “azione popolare”
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6 Referendum nazionali: Radicali per radicare la democrazia
Il 10 aprile 2013, su iniziativa di Radicali italiani, sono stati depositati in Cassazione sei quesiti referendari. Riguardano temi in gran parte cancellati dall’agenda della politica e vanno in due direzioni: una riforma dello Stato che metta al centro la persona anziché i partiti e gli apparati di ogni sorta; il superamento di quelle leggi proibizioniste e criminogene che, criminalizzando fenomeni sociali come l’immigrazione e il consumo di stupefacenti, soffocano il sistema giustizia, fanno esplodere le carceri, violano diritti umani e ci costano miliardi di euro.
Leggi il comunicato stampa del deposito in cassazione dei quesiti»
In queste settimane, prima di partire con la raccolta delle 500 mila firme necessarie, vogliamo allargare il fronte dei promotori alle forze sociali, politiche, ai cittadini e abbiamo bisogno di organizzarci per superare i tanti ostacoli che vengono posti a chi vuole praticare la democrazia diretta.
Preannuncia il tuo sostegno scegliendo i referendum per i quali sei disposto ad impegnarti sul sito www.lisostengo.it
I 6 quesiti referendarirassegna stampa sul web1. FINANZIAMENTO PUBBLICO:Abolizione del finanziameno pubblico ai partiti. Approfondisci»
2. 8xMILLELibertà di scelta nella destinazione dell'8xMille. Approfondisci»
3. IMMIGRAZIONEDisciplina del soggiorno degli stranieri non appartenenti alla Ue e contrasto della irregolarità dei lavoratori migranti. Approfondisci»
4. DROGHEDecarcerizzazione delle violazioni per fatti di lieve entità della normativa sugli stupefcenti. Approfondisci»
5. DIVORZIO BREVERiduzione carico giudiziario e sociale connesso alla durata dei procedimenti di divorzio. Approfondisci»
Il video della presentazione dei sei quesiti
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Carcere: Rossodivita, lo Stato, come un delinquente abituale, prende tempo
Da un punto di vista umano, c'è solo una grande amarezza, perchè lo Stato si sta sostanzialmente comportando come un delinquente abituale, colpevole e consapevole di esserlo". Lo ha detto l'avvocato Giuseppe Rossodivita, ex consigliere regionale Radicale nel Lazio ma anche difensore di alcuni dei detenuti nella vicenda che portato alla sentenza di gennaio, intervistato da Radio Radicale sulla decisione della Presidenza del Consiglio italiana - attraverso l'Avvocatura dello Stato - di impugnare presso la Grande Chambre la sentenza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo che nel gennaio scorso condannò l'Italia per trattamento inumano e degradante di 7 detenuti, dando all'Italia un anno di tempo per adeguare il sistema carcerario. "Nel procedimento davanti alla Corte di Strasburgo non esiste la prescrizione", ha ricordato Rossodivita. "Sappiamo che la prescrizione è a volte uno strumento utilizzato da chi se lo può permettere per uscire da processi che possono portare alla condanna. Dopo aver letto le prime dichiarazioni su questa decisione di impugnare la sentenza, sembra di capire che lo Stato faccia lo stesso: per evitare che iniziasse a decorrere, dopo tre mesi dalla pronuncia, quell'anno di tempo che la Corte Europea dei diritti dell'uomo ci ha imposto per rientrare nella legalità della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, per evitare che una sentenza diventi definitiva, per prendere altro tempo, nella consapevolezza che un ricorso non potrà portare che a una conferma della sentenza emessa in prima istanza, lo Stato, come un delinquente abituale che punta alla prescrizione, dice: anziché sentire il dovere di tornare nella legalità, prendo altro tempo", ha concluso Rossodivita.
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Commissioni, Pannella: sono d'accordo con l'iniziativa e la denuncia del M5S
Personalmente sono assolutamente d’accordo con l’iniziativa, la denuncia e l’obiettivo dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle per la costituzione delle commissioni parlamentari – anche con relativa “occupazione” (soft, diciamo…) delle Camere.
L’ha ricordato d’altra parte Marco Perduca. Noi, proprio in apertura della scorsa Legislatura, come primo atto politico, occupammo per 11 giorni tutto il giorno i locali della Commissione di vigilanza Rai, perché ne fosse messa all'ordine del giorno la composizione, che anche allora era ostaggio di veti e boicottaggi incrociati partitocratici.
A mio avviso hanno assolutamente ragione quando dicono che il Parlamento deve poter riuscire a lavorare. Hanno ragione quando dicono che, dopo settimane dall’insediamento di Camera e Senato, le commissioni devono cominciare a funzionare. Non si può aspettare – con pretesti veramente ignobili e infami – l’elezione del Presidente della Repubblica, per far guadagnare a questa partitocrazia il tempo che riterrebbe essenziale per i propri baratti.
Se noi fossimo in Parlamento saremmo sicuramente con loro, anche con funzioni di aiuto e di traino, viste le nostre numerose e gravi esperienze sui regolamenti parlamentari e sulla loro violazione e (non) applicazione.
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Depositati in Cassazione 6 referendum radicali: Sostienili!
Sono stati depositati presso la Corte di Cassazione di Roma stamattina 6 nuovi quesiti referendari promossi da Radicali italiani. Proprio quando la democrazia è in crisi, diviene più importante radicarla con nuove idee e attivare le sue istituzioni e i suoi istituti. Due linee guida: riforme che mettano al centro dello Stato la persona anziché partiti ed apparati e il superamento di quelle leggi criminogene che soffocano il sistema giustizia, fanno esplodere le carceri, violano diritti umani e ci costano miliardi di euro. Sulle stesse linee guida sono in arrivo prossimamente alcune proposte di legge d'iniziativa popolare.
Il primo dei 6 quesiti riguarda il finanziamento pubblico ai partiti: se ne chiede l’abolizione completa.
Il secondo è sull’otto per mille: per abrogare la norma che ridistribuisce tra le confessioni religiose i soldi di chi non ha espresso una scelta sulla dichiarazione dei redditi. Parliamo di circa 600 milioni che devono restare allo Stato.
Il terzo quesito riguarda la decarcerizzazione delle violazioni per fatti di lieve entità della normativa sugli stupefacenti, come l’autocoltivazione e l’uso personale.
Il quarto e il quinto quesito sono entrambi sull’immigrazione: per ridurre a 60 giorni il tempo massimo di reclusione degli immigrati nei Cie e per facilitare la regolarizzazione dei lavoratori immigrati. Si taglierebbero drasticamente i costi dei Cie e si incrementerebbero invece le entrate fiscali.
L’ultimo quesito si riferisce al divorzio: per cancellare la follia tutta italiana dei tre anni di separazione prima del divorzio.
Per approfondire sui quesiti e leggerne i testi è attivo da oggi il sito www.lisostengo.itsul quale è possibile preannunciare la propria adesione all’iniziativa e scegliere i referendum per i quali si è disposti ad impegnarsi.
A presentare questa nuova iniziativa referendaria, a margine del deposito, si è trattenuta, incontrando i giornalisti, una delegazione di firmatari guidata da Mario Staderini e Michele De Lucia, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicali italiani, composta tra gli altri da Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni, Rita Bernardini e Marco Perduca, già parlamentari radicali, Gianfranco Spadaccia, Alessandro Massari, Simone Sapienza, Riccardo Magi e Rodolfo Viviani della direzione di Radicali italiani, Rocco Berardi, già consigliere regionale del Lazio, Claudia Sterzi e Sabrina Gasparrini, rispettivamente segretaria e presidente dell'associazione radicale antiproibizionisti.
Durante la conferenza stampa il segretario Staderini ha spiegato: "Si tratta di referendum, ovvero sei riforme che altrimenti la politica non farà mai. Ci siamo presi la responsabilità di avviare un percorso referendario, ma puntiamo adallargare il fronte dei promotori. Ciò che ci impegnerà nelle prossime settimane è una chiamata a raccolta, alle ''armi'' democratiche, di tutti coloro, cittadini, forze sociali e politiche che abbiano spirito riformatore. Avremo bisogno di aiuto per rimuovere quegli ostacoli che l'antidemocrazia italiana da sempre pone al diritto di esprimersi dei cittadini con un referendum".
La finestra referendaria che si apre andrà da maggio a settebre e le firme dovranno essere raccolte in tre mesi consecutivi. Contestualmente ai questiti è stata depositata in Cassazione anche una proposta di legge di iniziativa popolare stilata da Rita Bernardini per la legalizzazione dell'autocoltivazione e del consumo di cannabis. Starà ai cittadini rispondere con la propria adesione.
Per saperne di più leggi l'intervista a Mario Staderini pubblicata oggi sul Fatto»
Il servizio del Fatto Quotidiano sul deposito in Cassazione dei quesiti
Dichiarazione di Emma Bonino e Marco Pannella al termine di un incontro con i socialisti Nencini e Di Lello
Si è svolto oggi un incontro fra i compagni socialisti Riccardo Nencini e Marco Di Lello, e Emma Bonino e Marco Pannella, i quali hanno innanzitutto tenuto a ringraziare i compagni socialisti per la tempestiva e recisa posizione da loro assunta nel sostenere la candidatura di Emma Bonino alla Presidenza della Repubblica.
Si è stabilito di proseguire a stretto contatto consultazioni per seguire ed intervenire nello sviluppo della situazione istituzionale e politica che attraversa oggi il nostro Paese, a partire da grandi lotte che hanno contraddistinto i comuni rapporti in momenti cruciali della storia della Repubblica.
È necessario nuovamente e rafforzare l’opera comune in difesa dello Stato di Diritto e dei diritti umani a fronte di una situazione partitocratica che ha negato questi punti di riferimento propri della storia contemporanea di socialisti e di Radicali.
Altre risorse:- Sito web Comitato Promotore
- Pagina facebook Comitato Promotore
- Profilo twitter Comitato Promotore
- Testimonianze fotografiche su Emma Bonino
- Tutte le intervista (Radio Radicale)
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A Milano vota la Lista Bonino Pannella
Domenica e lunedi sei chiamato anche Tu a scegliere chi vuoi come nuovo Sindaco e come tuo rappresentante in Consiglio Comunale.
A poche ore da questa scelta noi Radicali, quelli dell'aborto e del divorzio, della riforma della giustizia e dell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, di Enzo Tortora, LeonardoSciascia, Luca Coscioni e Piero Welby rischiamo di non fare nemmeno un eletto al Consiglio comunale di Milano.
E questo nonostante nel corso dell'ultimo anno proprio qui la Lista Bonino-Pannella abbia scoperto e denunciato il migliaiodi firme false per Formigoni, abbia contribuito a raccoglierele 24.000 firme per l'unico vero programma per la città: i 5 referendum del 12-13 giugno per la qualità dell'ambiente e della vita, nati da un'idea di Marco Cappato e, negli ultimi mesi abbia condotto una battaglia contro i manifesti illegali dei partiti e del Sindaco Moratti.
Anche per questo oggi avere dei Radicali in Consiglio Comunale significa avere qualcuno che si batta per realizzare quel programma e per legalizzare la politica.
Ti conviene usare il voto per dare un po' di potere in più ai soliti potenti-prepotenti-impotenti, o per far eleggere almeno un radicale a Milano?
Sono candidati a Milano anche: Marco CAPPATO, Maria Antonietta FARINA COSCIONI, Mina WELBY
Scarica la pagina che verrà pubblicizzata sui quotidiani milanesi (pdf, 5 MB). Se vuoi scaricala e passala ai tuoi conoscenti!
Scopri come votare e tutti i candidati su milano.boninopannella.it
Anche al Parlamento europeo presentata interrogazione sul caso di Cristian Friscina cui è stato negato rinnovo patente perchè gay
Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti:
Allertati da Certi Diritti, gli eurodeputati del gruppo ALDE Marietje Schaake, Sophie In't Veld (entrambe del partito D66) e Gianni Vattimo hanno depositato oggi una interrogazione sul caso di Cristian Friscina al PE rivolta alla Commissione europea. Segue il testo dell'interrogazione:
Omofobia in Italia
L'associazione italiana Certi Diritti ha denunciato l'11 maggio il fatto che, dopo un caso simile accaduto a Catania e che ha portato a sentenze di condanna dei Ministeri responsabili, un ulteriore caso di rifiuto della concessione di una patente di guida ha avuto luogo a Brindisi, Italia, sulla base dell'orientamento sessuale. Quando Cristian Friscina ha chiesto il rinnovo della sua patente emessa nel 1999, la sua richiesta é stata rigettata sulla base di documenti nel suo fascicolo che parlavano di "patologie che possono pregiudicare la sicurezza nella guida", a causa del fatto che aveva dichiarato di essere omosessuale in occasione del suo servizio di leva, e nonostante avesse passato positivamente tutti i controlli psicofisici. Cristian é ora privato della sua patente di guida, con grave pregiudizio della sua possibilità di muoversi, recarsi al lavoro, etc.
Le istitutioni europee celebreranno il 17 maggio la giornata mondiale contro l'omofobia - ma purtroppo le discriminazioni e aggressioni omofobiche continuano ad avere luogo sul territorio della UE.
E' la Commissione a conoscenza dei fatti summenzionati? chiederà la Commissione informazioni alle autorità italiane? quali azioni intraprenderà la Commissione per assicurare che tali atti di discriminazione basata sull'orientamento sessuale non abbiano più luogo, né in Italia, né in altri Stati membri? quando lincenzierà la Commissione la Roadmap contro l'omofobia e per i diritti delle persone LGBT, comprendente misure legislative e non-legislative, al fine di assicurare il rispetto, la protezione e la promozione dell'eguaglianza e dei diritti umani delle persone LGBT?
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Libia. Perduca: Governo mantenga impegni assunti in Parlamento su assistenza Profughi e avvii dialogo con partner Ue per armonizzazione leggi asilo
- Dichiarazione del senator Marco Perduca, co-vicepresidente del senato del Partito Radicale Nonviolento
"La drammatica denuncia della dottoressa Boldrini dell'Alto Commissario Onu pei rifugiati di oltre 740mila profughi dalla Libia verso i paesi vicini o in minimissima parte l'Italia non può avere come unica risposta la solita accusa alle lentezze o i presunti disinteressi dell'Unione europea. Già a marzo il Ministro Frattini, a seguito del primo dibattito sulla Libia aveva fatto propri gli impegni che la risoluzione della delegazione Radicale in Senato aveva elaborato e cioè a continuare la propria opera in soccorso delle persone che fuggono dalla Libia verso i paesi vicini sia attraverso azioni dirette, sia sostenendo gli sforzi delle varie agenzie internazionali presenti: dall'Alto Commissario per i diritti umani, il Fondo Mondiale per l'Alimentazione e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni; e a mettere in atto tutte le misure necessarie al fine di fornire assistenza a tutti coloro che fuggono via mare verso l'Italia coordinando coi partner europei eventuali distribuzioni straordinarie anche in altri Stati membri dell'Unione europea in deroga alla Convenzione di Dublino del 1990. Più volte Frattini ha ripetuto che l'Italia è stata la prima a correre in soccorso dei profughi in Tunisia ed Egitto, oggi, piuttosto che denunciare il trattato di Schengen, occorre mettere i partner europei intorno a un tavolo e avviare un'armonizzazione delle legislazioni sull'asilo che tenga di conto dei più alti standardi del diritto internazionale oltre che della necessità di salvare vite umane anche temporaneamente.
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Comunicato Lista Bonino Pannella: Cappato "La manina morattiana dev'essere la stessa di Firmigoni!"
Dichiarazione di Marco Cappato, Capolista della Lista Bonino-Pannella a Milano:
Prima che un Lassini si alzi in piedi a dire "o lei, o io!" è utile cercare una spiegazione per la caduta, non solo di stile, del Sindaco uscente. Per questo non può non venirci in mente la singolare coincidenza relativa allla vicenda in cui il Presidente della Regione Lombardia Roberto Firmigoni accusò la Lista Bonino-Pannella di aver fatto sparire 51 certificati elettorali dai suoi moduli. I suoi "informatori" evidentemente non avevano fatto i conti con le 1.000 firme false poi da noi scoperte. E per queste sparate il presidente della regione dovrà rispondere in Tribunale visto che qualche settimana fa è stato rinviato a giudizio.Ecco, non viene in mente altra spiegazione: per confezionare una storiella del genere il Sindaco uscente deve essersi avvalsa della stessa manina che ha offerto i suoi servigi lo scorso anno a Firmigoni. Forse un po' di riposo è necessario per tutti loro, informatori e politici. E i cittadini milanesi hanno la splendida occasione domenica e lunedì prossimo di cominciare dalla sciura Moratti.
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Sanità penitenziaria, Radicali: la regione “dimentica” i soldi per i detenuti negli OPG
Nel Lazio 41 pazienti ricoverati in Ospedali Psichiatrici Giudiziari potrebbero essere dimessi e presi in cura presso i dipartimenti di salute mentale, ma ciò non è possibile perché la Regione si è “dimenticata” di accedere all’apposito fondo nazionale istituito dalla Finanziaria 2008.
Per avere chiarimenti su questa grave inadempienza i Consiglieri della Lista Bonino Pannella Federalisti Europei alla Regione Lazio Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita hanno presentato oggi un’interrogazione urgente alla Presidente Polverini e all’Assessore alle Politiche Sociali e Famiglia Forte. La presa in carico dei soggetti con disturbi mentali, compresi i dimessi e dimissibili degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, costituisce competenza dei dipartimenti di salute mentale del territorio di residenza (o ultimo domicilio, in caso di soggetti senza fissa dimora). La Legge Finanziaria 2008 ha previsto che una delle aree su cui ripartire il fondo per il cofinanziamento di progetti attuativi del Piano sanitario nazionale, da destinare alle Regioni, fosse la promozione di attività di integrazione tra dipartimenti di salute mentale e gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, con uno stanziamento pari a 5 milioni di euro. “Con questa interrogazione vogliamo sapere se la Polverini e l’Assessore Forte erano a conoscenza della linea di finanziamento e come si intenda supplire al grave ritardo nella presentazione dei progetti” dichiarano i Consiglieri Berardo e Rossodivita “Se alla disastrata situazione finanziaria della sanità laziale si aggiunge la drammatica situazione delle carceri nel Lazio – in cui sono reclusi oltre 2.200 detenuti in più dei posti disponibili come documentato dalla recente relazione del Garante Marroni” sottolineano i Consiglieri Radicali “appare assolutamente paradossale che vi siano appositi fondi disponibili per alleviare le condizioni dei detenuti psichiatrici e che la Regione non ne faccia alcuna richiesta”. “Basti pensare che la Lombardia ha fatto richiesta di oltre un milione di euro per la dimissione di 85 pazienti” precisano Berardo e Rossodivita “per avere l’ennesima riprova dell'incapacità e dell'inerzia dell’amministrazione Polverini prontissima a muoversi in modo partitocratico quando c’è da distribuire poltrone e prebende e assente sui problemi che riguardano i più deboli ed emarginati”.© 2011 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Istruzione, Pagano: "La Gelmini vuole l'Italia come la Corea del Sud"
Dichiarazione di Giorgio Pagano - Radicali/ERA:
"La Gelmini vuole l'Italia come la Corea del Sud". Lo dichiara Giorgio Pagano, Segretario dell'Associazione Radicale Esperanto. "La proposta del ministro d'introdurre una prova nazionale d'inglese all'esame di terza media, che si affianchi a quella d'italiano e di matematica, dimostra la linea politica del governo in materia di salvaguardia della lingua: la distruzione totale. Ricordiamo che è lo stesso governo che più che dimezzato i fondi agli organismi di tutela della lingua italiana", prosegue Pagano.
"In questo senso, ci può illuminare il percorso linguistico della Corea del Sud, una nazione monolingue coreana dove c'è chi cerca d'istituire l'inglese come lingua ufficiale, per mantenere, secondo molti studiosi, inalterati i sistemi di potere. E' quello che sta accadendo qui da noi: l'inglese viene utilizzato come passaporto per l'innovazione autorizzata, al fine di conservare la rigidità gattopardiana della partitocrazia, cancellando un multilinguismo che faccia della diversità un valore al quale si preferisce, ovviamente, l'omologazione e la colonizzazione finale".
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Pillola dei 5 giorni. A quale nuovo gioco gioca l'Aifa?
Dichiarazione della senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale:
Riguardo una nota diffuso dall'Ansa poco fa, davvero non si capisce se l'intento dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) riguardo la messa in commercio della pillola dei 5 giorni (ulpistral acetato) sia quello di ottemperare ai suoi obblighi e interviene in ciò che le spetta "quale unico campo d'azione", ovvero stabilire sul regime di fornitura e la rimborsabilità del farmaco, oppure non tenti di prendere tempo cercando un appiglio per non metterlo in commercio, o se addirittura non pensi di aprire una procedura contro l'Ue chiedendo di rivedere l'autorizzazione di immissione in commercio. L'ampio dibattito di cui si da notizia circa l'iter in corso all'Aifa sulla commercializzazione in Italia di questo farmaco, già autorizzato dall'Ue, avviene nell'ambito della commissione Aifa dell'area di lavoro cooperativa negoziazione prezzi. Mi chiedo allora perché in quella sede si pongono dubbi se il farmaco sia contraccettivo o abortivo, chiedendo un'apposita consulenza ad un ginecologo, di cui non si conosce neppure il nome. Non contenti, la stessa commissione apre una nuova questione sull'evenienza che l'uso ripetuto del farmaco possa essere dannoso - ma questo dovrebbe essere già stato appurato in sede europea - chiedendo il parere al Consiglio Superiore della Sanità (Css) sulla compatibilità della normativa vigente in tema di contraccezione (come se ci fosse o ci fosse bisogno di una ulteriore legge pure sugli anticoncezionali) e di interruzione volontaria della gravidanza, che nulla c'entra appurato che il farmaco è appunto un contraccettivo. Infine la beffa: dopo un anno l'Aifa si rende conto che il Css non era operativo in quanto decaduto, e la domanda inviata nel maggio 2010 deve essere rinnovata nel 2011.Mi domando: è mai possibile che in Italia qualsiasi cosa riguardi la contraccezione (per non parlare poi della maternità e dell'interruzione di gravidanza) debba impiegare dei processi così tortuosi ed estenuanti?Chi ci sguazza nell'ostacolare oltre misura il riconoscimento delle libertà di pianificazione familiare delle donne e di tutti i cittadini?
E infine, a proposito della pillola dei 5 giorni, che ne è stato del termine di 90 giorni entro cui si doveva ottemperare la richiesta dell'azienda di procedura centralizzata europea e di conseguente commercializzazione in Italia del farmaco?
Qui il promemoria iter registrazione Aifa:http://blog.donatellaporetti.it/?p=2245#more-2245
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Libia: Senatori Radicali, con Gheddafi fuori Tripoli perché non si-bombarda di persuasione il suo quartier generale. Interrogazione a Frattini e La Russa
Dichiarazione dei senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti:
Prendiamo atto che la Nato, e il Ministro Frattini, non possono-confermare quanto riferito dal sito ufficiale del movimento '17-febbraio' dei ribelli libici circa la fuga di Gheddafi da Tripoli per rifugiarsi nell'area desertica di Ash Shurayf, circa 400 chilometri a-sud della capitale, ma non credo che si possa prendere atto in silenzio del fatto che malgrado l'assenza del Colonnello dalla capitale-piuttosto che bombardare di persuasione il suo quartier generale si continuano a sganciare bombe.L'Italia, che per anni ha contribuito a-sdoganare in tutto il mondo il regime libico, conferma così la tua totale mancanza di leadership nella ricerca di una soluzione politica-che allontanasse Gheddafi dal potere ma che guadagnasse la pace-attraverso la promozione di un processo di riforme politiche nella ex-colonia. Siccome quotidianamente ci viene ricordato che l'obiettivo-non è ammazzare Gheddafi, adesso che o tace o fugge occorre che il vero obiettivo, quello di una Libia libera, venga perseguito da uno sforzo della comunità internazionale colle armi della convinzione e delle argomentazioni di buonsenso.La conferenza di Roma della settimana scorsa ha solo raccolto dei soldi, oggi occorre raccogliere-le idee e sferrare l'attacco finale colle parole. Frattini e La Russa che ne pensano?© 2011 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati