Politica
EUTANASIA, FARINA COSCIONI: UN PENSIERO COMMOSSO E GRATO AL PREMIO NOBEL CHRISTIAN DE DUVE, CHE HA SCELTO (HA POTUTO SCEGLIERE) DI MORIRE CON DIGNITA’ E PORRE FINE A SOFFERENZE SENZA SPERANZA.
IN ITALIA AVREBBE POTUTO FARLO SOLO IN CLANDESTINITA’.
AL FIANCO DI LUCA COSCIONI E NOSTRO IN DECINE Dl LOTTE DI LIBERTA’ E LIBERAZIONE DICHIARAZIONE DI MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI PRESIDENTE ONORARIO DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI Roma 7 maggio 2013 Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente onorario dell’associazione Luca Coscioni ha rilasciato la seguente dichiarazione: Rivolgo un pensiero commosso e grato al premio Nobel per la medicina, il belga Christian De Duve, per quello che ha fatto, per come lo ha fatto. Il professor De Duve, la cui fama mondiale è legata alle sue scoperte sulla struttura e il funzionamento delle cellule fondamentali nella lotta al cancro, ha infatti scelto di porre fine alle sue sofferenze senza speranza con l’eutanasia. Ha potuto andarsene “altrove” serenamente, nella sua abitazione, con un sorriso e il conforto umano e spirituale della figlia e dei fratelli, grazie a una legge che regolamenta l’eutanasia, e fissa rigorosamente i criteri e i limiti entro i quali può essere praticata. Quella legge sull’eutanasia che in Italia non c’è, per la quale noi radicali lottiamo, che la maggioranza degli italiani chiede e condivide; che una classe politica pavida e codina rifiuta anche solo di discutere e dibattere. In Italia, dove l’eutanasia è “libera” ma non legale, De Duve avrebbe potuto porre fine alle sue sofferenze solo in clandestinità, oppure scegliendo di morire come hanno scelto Mario Monicelli e decine e decine di altri “suicidi”.Voglio ricordare che De Duve è stato uno dei 50 premi Nobel che, in occasione delle elezioni politiche del 2001 hanno dato forza alla lotta e all’iniziativa radicale sostenendo la candidatura di Luca Coscioni; assieme a centinaia di accademici e scienziati De Duve ha anche sostenuto l’appello di Luca contro la legge sulla fecondazione assistita, con Luca e con noi in decine di lotte di libertà e di liberazione. Una vita, la sua, per la libertà di ricerca e per il progresso dell’umanità. Il dolore per la sua morte è dunque mitigato dal ricordo di tante importanti e significative iniziative in comune: un esempio e uno sprone per come ha saputo dare forza e sostegno alle nostre lotte di libertà e liberazione.
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Rimborsopoli Piemonte. Il Presidente Cattaneo risponde ai radicali: "grazie, ma i dati sono detenuti dai capigruppo"
Il 23 aprile scorso Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) e Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) avevano scritto al Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, ai Presidenti dei gruppi consiliari e (solo per email) a tutti i consiglieri regionali per chiedere loro di pubblicare online “tutti i rimborsi, spesa per spesa, effettuati dai membri dei Gruppi consiliari presenti a Palazzo Lascaris dal 2008 ad oggi”, nel banner “Trasparenza, valutazione e merito” sull'home page del sito del Consiglio Regionale.
Valerio Cattaneo (presidente Consiglio Regionale) ha così risposto ai radicali:
“Gentili signori, ho ricevuto la lettera […] e ho preso buona nota di quanto in essa contenuto. Mi corre l'obbligo di precisare che i dati di cui si chiede la pubblicazione non sono nella disponibilità dell'Amministrazione, in quanto detenuti dai Gruppi consiliari. Nondimeno, devo osservare che, allo stato attuale, una parte dei riscontri attinenti i rimborsi sono stati sottoposti a sequestro dall'Autorità giudiziaria, nell'ambito dell'indagine in corso sulle spese effettuate dai Gruppi stessi. Peraltro, desidero sottolineare che – ad un primo esame – non pare sussistere un obbligo normativo che imponga la pubblicazione di “tutti i rimborsi, spesa per spesa, effettuati dai membri dei Gruppi consiliari presenti a Palazzo Lascaris dal 2008 ad oggi”, anche alla luce del recente decreto recante il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”. Assicuro comunque la massima disponibilità del Consiglio regionale a valutare tutte le iniziative che possano contribuire alla massima trasparenza degli atti e informazioni in possesso dell'Ente”.
Manfredi e Boni:
“Ringraziamo il presidente Cattaneo per avere, per l'ennesima volta, prontamente risposto alle nostre sollecitazioni. La palla ora passa ai presidenti dei gruppi consiliari: sono disponibili a far pubblicare online, in modo analitico e nel posto più adatto e facilmente consultabile, quello riservato alla trasparenza dell'istituzione, tutti ma proprio tutti i rimborsi contestati, fatto salvo naturalmente il segreto istruttorio? E i consiglieri regionali, non hanno nulla da dire, da proporre al riguardo? Sarebbe un bel modo per rispondere ai legittimi interrogativi dell'opinione pubblica, che potrebbe essere messa in grado di giudicare a ragion veduta, e non sulla base di fughe di notizie, illazioni e sospetti.”
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Conferenza stampa di Pannella in sciopero della sete: TAR condanna AGCOM sui Radicali nei programmi RAI
Oggi Marco Pannella ha tenuto una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati sull'iniziativa nonviolenta in corso e sull'ordinanza di sapore storico del TAR Lazio.
Qual è l'obiettivo? "È aiutare il presidente della Repubblica, la politica e la partitocrazia ad uscire da questa situazione. L'Italia viola da trent'anni i diritti umani. Questo Paese deve affrontare subito il problema del sovraffollamento carcerario".
Risponde così Marco Pannella, leader radicale, intervistato dal Tg2, in merito alle motivazioni che lo hanno spinto a ricominciare - il 1° maggio scorso - lo sciopero totale della fame e della sete.
E aggiunge: "Chiedo allo Stato di rispettare la legalità".
E sulla decisione di intraprendere lo sciopero spiega: "Ci sono molte iniziative vinte nei referendum popolari: depenalizzazione del consumo di droga, l'abolizione del servizio militare obbligatorio e il finanziamento pubblico ai partiti. Noi Radicaliinvece di mostrare i muscoli cerchiamo di trasferire la nostra energia sul potere perché rispetti la legalità.
'Sono illegittimi i criteri elaborati dall'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni, in base ai quali dall'aprile 2010 a tutto il 2012 i Radicali sono stati discriminati dai telegiornali e dai programmi di approfondimento politico della Rai. E' quanto ha stabilito il Tar del Lazio' in una sentenza che l'Agcom dovra' eseguire entro 30 giorni, pena la 'nomina di un comitato ad acta'.
Esultano i Radicali, per quella che Marco Pannella definisce una decisione 'senza precedenti'. Il leader Radicale, che e' in sciopero della sete dalla mezzanotte del 1 maggio dopo un digiuno della fame in corso da tempo, afferma: 'Adesso ci sentiamo meno soli'. E guardando alle altre iniziative gia' avviate dal suo partito, promette: 'La storia non finisce qui'.
Con una sentenza del 2 maggio 2013 la terza sezione del Tar del Lazio ha accertato che l'Agcom ha eluso una precedente sentenza del novembre 2011 dello stesso giudice amministrativo, che annullava una delibera dell'autorita' garante. Con quella delibera l'Agcom archiviava un esposto con cui i Radicalicontestavano il fatto che la Rai avesse negato loro 'qualsiasi presenza nelle trasmissioni Ballaro', Porta a Porta e Annozero, marginalizzandoli anche nei telegiornali'. Ora il Tar da' ragione al ricorrente, l'associazione Lista MarcoPannella, e obbliga l'Agcom a rifondere le spese legali. Ma soprattutto stabilisce la nomina di un commissario ad acta, qualora il garante per le comunicazioni non esegua la sua decisione entro trenta giorni.
Nel condannare il comportamento dell'autorita' garante, il giudice amministrativo, sottolineano i Radicali, ha censurato i criteri adottati nell'escluderli dai programmi politici della Rai, contestando 'l'equiparazione deiRadicali a soggetti politici privi di rappresentanza parlamentare'. Ha inoltre 'ribadito l'illegittimita' di equiparare tout court la presenza in programmi di basso ascolto a quella nei programmi di prima serata, specificando che il rispetto della par condicio deve essere valutato all'interno di ciascuno di essi'.
'L'Agcom e' complice con l'atteggiamento della Rai di negazione dell'informazione e di attentato ai diritti civili e politici dei cittadini', dichiara Marco Pannella. Quella del Tar del Lazio, sottolinea il leader Radicale nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, e' una sentenza 'senza precedenti per le Autorita' indipendenti', perche' prevede la nomina del commissario ad acta in caso di mancata esecuzione. E' dunque una decisione che 'pone ora il problema anche a tutte le altre autorita' garanti' e che 'dimostra ulteriormente che sempre piu' spesso i giudici sono consapevoli delle loro funzioni esercitandole senza complessi di regime'. Percio', se anche 'non cambiasse nulla rispetto alla suprema cupola della religiosita' partitocratica, adesso ci sentiamo meno soli', afferma.
Pannella questa mattina ha sospeso solo per un'ora, in corrispondenza con le analisi cliniche, lo sciopero della fame e della sete avviato per chiedere 'il rispetto della legalita' da parte dello Stato' in particolare sul problema del sovraffollamento carcerario. E proseguira' lo sciopero, assicura, nonostante 'i medici dicano che non e' prudente'.
Intanto, a proposito dello spazio informativo che l'Agcom ha chiesto alla Rai di garantire ai Radicali sul tema delle carceri, 'da quattro mesi l'Agcom deve valutare se la Rai abbia dato ottemperanza o no'. Ma, sottolineano i Radicali, dal 1 settembre al 31 dicembre 2012 'il tema non e' stato approfondito da nessuna delle trasmissioni Rai che garantiscono maggior ascolto e una durata adeguata, mai c'e' stata una presenza in prima serata'. E nel complesso i programmi Rai che hanno affrontato tema giustizia e carceri hanno raggiunto 'tutte insieme appena 12 milioni di ascolti'. 'Solo una voltaPannella e' stato presente a Porta a Porta'.
Da note di agenzia lette a Radio Radicale.
Staderini: su Ius Soli Paese è pronto. Ora fronte comune su referendum per modifica Bossi-Fini e Cie
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario Radicali italiani Come dimostrato dal successo dalla campagna Italia Sono Anch'io, nel Paese è emerso già da tempo un sostegno trasversale per la modifica della legge sulla cittadinanza in favore di uno Ius Soli, temperato che dir si voglia. Fa bene il Ministro Kyenge a volere che i disegni di legge siano discussi e votati in Parlamento, dove son certo del sostegno dei parlamentari di ogni schieramento. E' irragionevole e dannoso continuare ad escludere quel milione di giovani italiani di seconda generazione, nati in Italia da genitori stranieri oppure arrivati da piccoli, che vivono senza sapere se e quanto potranno rimanere pur essendo perfettamente inseriti e pagando le tasse. Nonostante i danni dell'ideologia leghista, l'immigrazione rimane una opportunità non ancora colta. Per questo abbiamo depositato due referendum abrogativi, uno contro la follia dei Cie e uno contro la precarizzazione forzata dei lavoratori migranti, sui quali coinvolgere un fronte ampio di forze politiche e sociali disponibile a sfidare l'agenda parlamentare che esclude di fatto un tema così centrale dalla discussione pubblica.
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Il professor Santini e i sanitari hanno consigliato a Marco Pannella, giunto alla 93ma ora di digiuno della sete dopo un lungo digiuno della fame, il ricovero in ambiente sanitario
Comunicato medico del prof Claudio Santini sulle condizioni mediche odierne di Marco Pannella
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";color:#222222">
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";color:#222222">ROMA, 5 MAGGIO ORE 20,00 - L’onorevole Marco Pannella, che è nuovamente tornato dalla mezzanotte del 1° maggio al digiuno di anche di acqua e di cibi liquidi, oltre a quello da tempo già in corso da cibi solidi, si è sottoposto oggi pomeriggio ad accertamenti clinici e ad esami di laboratorio.
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";color:#222222">
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";color:#222222">Dopo 92 ore dall’inizio del digiuno il suo peso è di 75 kg e si evidenziano i segni di uno stato di marcata disidratazione; i parametri vitali sono normali.
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";color:#222222">
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";color:#222222">Gli esami ematochimici, confrontati con quelli eseguiti nei giorni precedenti, hanno documentato un lieve e progressivo incremento dell’azotemia (76 mg/dl), della creatinina (1.42 mg/dl) e della sodiemia.
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";color:#222222">
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";color:#222222">Dopo aver invitato l’onorevole Pannella a riprendere la normale assunzione di cibi e soprattutto di liquidi, di fronte all’intenzione manifestata di proseguire nel digiuno i sanitari hanno consigliato il ricovero in ambiente ospedaliero per sottoporre il paziente a stretto monitoraggio clinico ed ematochimico e ad ulteriori accertamenti.
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Million Marijuana March: Staderini, il proibizionismo è un crimine. Battiamolo insieme con iniziative popolari e referendum
Anche quest’anno militanti e iscritti di Radicali italiani parteciperanno alla Million Marijuana March con cui in tutto il mondo si chiede la fine del proibizionismo sulle droghe, un crimine che produce enormi costi sociali, economici e sanitari.
La legge Fini-Giovanardi significa 28 mila persone detenute per averla violata e un mercato illegale che garantisce alle mafie italiane un giro d'affari annuo valutato in almeno 30 miliardi di euro, coinvolgendo 400 mila piccoli spacciatori e 4,3 milioni di consumatori, con oltre 800 mila persone coinvolte in procedimenti amministrativi per possesso di droga.
Di tutto questo però è vietato discuterne da anni, con la complicità di partiti e istituzioni.
Come nel 1993, quando gli italiani si espressero a favore del referendum radicale, occorre la forza delle iniziative popolari per inserire nell’agenda politica un cambio di rotta.
Agli organizzatori della Marijuana March, a chi lotta nei tribunali, a chi sta raccogliendo proposte di legge di iniziativa popolare per la riforma delle leggi proibizioniste, propongo di incontrarci nei prossimi giorni per promuovere insieme il referendum che abbiamo depositato il 10 aprile in Cassazione e che elimina la reclusione per i fatti di lieve entità.
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani
Roma, 4 maggio 2013
Rai/par condicio: Tar da ragione a Pannella e condanna Agcom
Dal 2010 i Radicali discriminati dalla Rai illegalmente: il Tar ordina all’Agcom di adempiere entro 30 giorni, altrimenti nominerà Commissario
Comunicato dell’associazione politica nazionale Lista Marco Pannella
I criteri elaborati dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in base ai quali dall’aprile 2010 i Radicali sono stati discriminati dai telegiornali e dai programmi di approfondimento politico della Rai sono illegittimi.
È quanto ha stabilito il Tar Lazio-Sezione Terza ter con la sentenza n. 4539 del 2 maggio 2013, accertando che l’Agcom ha eluso una precedente sentenza del novembre 2011 con cui lo stesso giudice ammnistrativo aveva annullato la delibera di archiviazione dell’esposto radicale.
Il Tar ha anche stabilito la nomina di un Commissario ad acta qualora entro 30 giorni l’Agcom non esegua la sentenza, condannandola comunque a rifondere le spese legali.
Nel dare ragione all’associazione Lista Marco Pannella, difesa dall’avvocato Giuliano Fonderico, il Tar ha sottolineato i vizi alla base del provvedimento con cui l’Agcom ha archiviato l’esposto radicale e “legalizzato” la condotta della Rai, la quale aveva negato qualsiasi presenza dei Radicali nelle trasmissioni Ballaro’, Porta a Porta e Annozero, marginalizzandoli anche nei telegiornali.
In particolare, è stata censurata la motivazione in base alla quale l’Agcom aveva equiparato i Radicali a soggetti politici privi di rappresentanza parlamentare nonostante avessero 6 deputati e 3 senatori, senza peraltro considerare che una serie di partiti realmente privi di rappresentanza parlamentare fossero stati comunque molto presenti nei programmi Rai, come ad esempio gli esponenti di SEL.
La sentenza, infine, ribadisce l’illegittimità di equiparare tout court la presenza in programmi di basso ascolto a quella nei programmi di prima serata, specificando che il rispetto della par condicio deve essere valutato all’interno di ciascuno di essi.
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Eutanasia legale: mobilitazione per sabato 4 maggio
Sabato 4 maggio Radicali italiani insieme all'Associazione Luca Coscioni lanciano una giornata di mobilitazione straordinaria per raccogliere firme in tutta Italia sulla proposta di legge di iniziativa popolare la legalizzazione dell'eutanasia e del testamento biologico.
Ne servono almeno 50.000, da portare al più presto in Parlamento. Se una minima parte di chi è d'accordo con noi si impegnasse a firmare quel giorno, e a raccogliere almeno un'altra firma, saremmo già a metà dell'opera. E se il 4 maggio puoi dedicarci un paio d'ore del tuo tempo, per noi sarà un contributo importante, sapremo farne tesoro.
Il sito di riferimento è www.eutanasialegale.it
Perchè?In Italia, chi aiuta un malato terminale a morire - come un genitore o un figlio che vuole smettere di soffrire - rischia fino a 12 anni di carcere. Il diritto costituzionale a non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la nostra volontà è costantemente violato. Se vogliamo che le cose cambino, dobbiamo darci da fare. È pronta una proposta di legge di iniziativa popolare che regola l'eutanasia e il testamento biologico. Per obbligare il Parlamento a discuterla, serve una grande campagna di mobilitazione. Servono persone come te, disposte a dare una mano o a fare una piccola donazione. Anche 5 euro possono fare la differenza.
Cosa fareIl primo passo è quello di raccogliere le 50.000 firme necessarie per depositarla in Parlamento. Per riuscirci, dovremo con il tuo aiuto contattare Consiglieri comunali e provinciali in tutta Italia, i quali hanno il potere (insieme a notai e cancellieri) di autenticare le firme.
Vuoi far qualcosa per legalizzare l'eutanasia? Da oggi puoi, ovunque tu sia! Lo può fare chiunque, in qualunque parte d'Italia, anche nei paesini più piccoli e sperduti. Basta scaricare il modulo dal sito, fotocopiarlo in formato A3, portarlo in Comune a vidimare, apporre la propria firma e possibilmente portare a firmare anche altri. Oppure firmare ai nostri tavoli. Guarda dove.
Venerdì 3 maggio si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa dove tra gli altri è intervenuto anche Mario Staderini. Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il video "La scelta di Piera". In questo video si racconta la storia di Piera, malata terminale, che ha voluto parlare della sua scelta di fine vita, facendosi aiutare dall'Associazione Luca Coscioni che, con Marco Cappato, l'ha accompagnata in Svizzera dove ha potuto legalmente indicare le sue volontà.
Il video della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativaVideo La scelta di Piera.
Dimissioni Morgando-Bragantini: Debole il pretesto per le dimissioni
Dopo le quote rosa ora ci sono le quote regionali divise per ciascuna formazione politica?
Dichiarazione di Silvio Viale (Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale nel PD a Torino) e Igor Boni (Presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta):
“Davvero deboli il pretesto e le motivazioni dei Segretari regionale e provinciale del PD Morgando e Bragantini. A parte il fatto che una piemontese di razza c’è e si chiama Emma Bonino (capolista al Senato per il PD nel 2008), ci sia consentito di sussurrare che rivendicare quote regionali di governo o sottogoverno per ciascuna forza politica sia un po’ ridicolo e favorisca l'antipolitica. Non è che il giudizio sul governo Letta possa cambiare sulla base della presenza di sottosegretari piemontesi. Se ci sono competenze ben vengano tanti sottosegretari piemontesi, ma allora si dicano i nomi di coloro che sarebbero potuti essere nominati e non lo sono stati, indicando chi avrebbe dovuto essere escluso.
Vale per il PD, ma anche per il PDL e anche per Scelta Civica, visto che le stesse dinamiche hanno portato allo stesso risultato. In fondo, questo elevar di scudi, sembra essere un modo ‘elegante’ di uscire di scena in un momento di grave difficoltà interna. Speriamo che il dibattito nel PD piemontese non si risolva con uno sventolio di bandiere sabaude e uno squillar di trombe."
(Silvio Viale 339.3257406, Igor Boni 348.5335309)
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Giustizia: l’Amnistia “contra personam” de “Il Fatto” e Liana Milella
Rita Bernardini risponde a Il Fatto e Liana Milella.
Quando si pronuncia la parola Amnistia diversi giornalisti e testate la associano immediatamente a Berlusconi e ai suoi numerosi processi. E’ un riflesso, una “fissazione”.
Quasi quasi sarebbero pure disposti ad accettarla per i “poveri” carcerati, l’importante è che la si faccia “contra personam” cioè contro Berlusconi, escludendo solo lui.
A leggere i loro articoli o interventi nei blog, non si trova nemmeno un passaggio riguardante le ragioni per le quali (per esempio) Marco Pannella sta portando avanti la sua costante azione nonviolenta – il satyagraha – per far uscire lo Stato italiano dalla condizione letteralmente criminale per la quale dal 1980 è ininterrottamente condannato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione di numerosi articoli della Convenzione e, in particolare, dell’art. 3 “trattamenti inumani e degradanti” nelle nostre carceri, e dell’art. 6 “irragionevole durata dei processi”, sia penali che civili.
Il Fatto lo ha scritto il 29 aprile con Marco Palombi: “amnistia e indulto, grimaldelli per salvare Berlusconi da carcere e interdizione”. Liana Milella, lo dice oggi nel suo blog: l’amnistia la vorrebbe pure, ma deve essere “pulita” e “trasparente”, fatta nella “logica e nello spirito di favorire i poveracci che stanno in galera”. Se di mezzo c’è Berlusconi, allora no, non la si deve dare a nessuno, non fa niente se nelle nostre duecento carceri, come sentenzia la Corte Europea, siano in corso trattamenti inumani e degradanti (=tortura). Figuriamoci poi cosa ce ne può fregare delle decine di milioni di italiani in attesa di un processo penale o civile. Montesquieu diceva “giustizia ritardata, giustizia negata” e la saggezza popolare sarda “Mellus terra senz'e pani, che terra senza justizia”. Ma, a seguire i nostri mass media, sembra che a ricordare queste antiche citazioni si parli di “sfizi” e “vizi” di maniaci dello Stato di Diritto alla Pannella.
33 anni di condanne CEDU comminate all’Italia per l’irragionevole durata dei processi, peraltro moltiplicatesi in questi ultimi venti anni, non bastano per provvedere immediatamente a disintasare l’ostruita arteria della giustizia, infrastruttura primaria per il vivere civile. No, l’amnistia, affermano i giornalisti alla Milella, deve essere immacolata e, se riguarda anche Berlusconi, diviene “inquinata”, “già sporca all’origine”.
Insomma, “quelli de sinistra” mettono le mani avanti: noi saremmo pure disposti, ma non a prezzo di salvare Berlusconi. Quell’uno inquinerebbe tutto, perciò se per raggiungere i 2/3 in parlamento servissero i suoi voti, non si può proprio fare, meglio proseguire così, come candidamente abbiamo fatto da un ventennio, recitando le stanche filastrocche del “ci vorrebbe ben altro”.
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Metro C Roma: Staderini-Magi, Alemanno dica se e come completerà l’intera linea. altrimenti si fermi a San Giovanni. Urgente dibattito pubblico
Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani, e Riccardo Magi, direzione Radicali italiani e candidato nella Lista civica per Marino sindaco
Roma, 2 maggio 2013 L’indagine aperta dalla Corte dei conti e le questioni poste da Italia Nostra confermano quanto noi Radicali denunciamo in solitaria dal 2006: la costruzione della Metro C va avanti senza alcuna certezza, a parte i 3,6 miliardi di euro delle nostre tasse che sono stati già spesi per non avere ad oggi neanche una stazione. Il Sindaco Alemanno e Roma Metropolitane hanno il dovere di dire se sono in grado di completare l’intera linea della metro C, e se si, come e a quali costi. Finché non lo faranno, è da irresponsabili avviare i lavori San Giovanni-Colosseo. Non ha senso spendere altri 792 milioni di euro per questa tratta senza avere neanche un progetto definitivo e senza sapere come fare le stazioni successive. Se la Metro C non può essere completata sino a piazzale Clodio, allora è inutile proseguire oltre San Giovanni. Si apra finalmente un pubblico dibattito che permetta ai romani di conoscere la verità sul futuro della Metro C e di giudicare le soluzioni agli enormi problemi che vengono tenuti nascosti. Anche perché possono da subito essere realizzati piani di mobilità sostenibile che privilegino trasporto pubblico e su rotaia, come richiesto da 44 mila romani che firmarono la scorsa estate i referendum cittadini di Roma Sì Muove e che oggi si ritrovano nei nuovi referendum di Roma Libera Tutti© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Stati uniti d'Europa: Approvato ordine del giorno in Comune (prima firma Viale) a sostegno dell'appello Bonino-Prodi-Amato per la federazione europea
Bonino agli esteri garanzia per l'Italia di percorrere una strada federalista europea
L'Ordine del Giorno approvato chiede al Consiglio comunale di Torino di aderire all'appello, promosso tra gli altri da Romano Prodi, Giuliano Amato ed Emma Bonino, che invita a dare vita ad una vera Europa politica e sociale, le cui istituzioni garantiscano un giusto equilibrio fra politiche monetarie e di bilancio, la stimolazione dell'attività economica, le riforme strutturali della competitività e la coesione sociale rafforzata. Si chiede inoltre che i Deputati europei della zona Euro si riuniscano immediatamente per precisare il cammino che dovrà essere intrapreso da oggi alle prossime elezioni europee.
Dichiarazione di Silvio Viale (Presidente Radicali Italiani) e Igor Boni (Presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta)
"È ormai evidente che l'attuale grave situazione economica può essere ridimensionata esclusivamente tramite il rafforzamento dell'integrazione tra gli stati europei; su questo l'esordio del Governo Letta è certamente positivo. Non si è mai vista un'unione monetaria che non sia stata accompagnata da un'unione economica, fiscale e politica. Oggi avere come Ministro degli esteri Emma Bonino è una garanzia che manterremo su questo una impostazione concretamente europeista contro i rigurgiti nazionalisti e per una unione politica che diventi gradualmente una realtà dopo l'insufficiente unione monetaria. Mentre molti chiedono strumentalmente di uscire dall'euro il consiglio comunale con il suo voto ha chiesto più Europa e noi siamo felici di questa scelta".
Torino, 30 aprile 2013.
(Silvio Viale 339.3257406) (Igor Boni 348.5335309)
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Boldrini/Preiti - Viale: I carnefici sono sempre carnefici, pericoloso il giustificazionismo della Presidente della Camera
Dichiarazione di Silvio Viale, Presidente di Radicali Italiani:
"Ritengo controproducente e pericoloso il giustificazionismo del neo-Presidente della Camera sul caso Preiti, come se fosse normale, comprensibile, che uno si procuri una pistola, la tenga per quattro anni, la porti addosso e vada davanti ad un palazzo della politica per sparare contro ignoti carabinieri e passanti. Peccato che non abbia incrociato la Presidente della Camera! Verrebbe da esclamare. Se la Boldrini sta con Preiti, io sto con quei carabinieri, perché i carnefici sono sempre carnefici e nessuna condizione di disperazione può giustificarli.
Sará la magistratura a valutare aggravanti e attenuanti, ma stupisce che la Presidente della Camera sia affascinata a tal punto da certi luoghi comuni (nemmeno i dati sui suicidi confermano un aumento significativo) da fare ripetere in ogni occasione che "la crisi trasforma le vittime in carnefici". Comprendere e giustificare le ragioni dei carnefici, rischia di dare un avallo ai futuri emulatori e di essere un insulto sconfortante per tutti coloro che, sebben più disperati, non vanno a sparare contro i carabinieri.
La Presidente Boldrini dovrebbe sapere che spesso il giustificazionismo è l'anticamera del revisionismo, che copre crimini e stragi, dando una patene di eroe proprio ai carnefici. Chissà se al prossimo corteo sopra la scritta "la crisi uccide" metteranno la foto della Presidente della Camera accanto a quella di Preiti sullo striscione!
Torino, 2 maggio 2013.
(Silvio Viale 3393257406)
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
PRIMO MAGGIO: PANNELLA, DA ANALFABETI PROPORRE CARCERE PER EVASORI FISCALI. E' IGNOBILE FLAGELLO, MA NON E' IL CARCERE LA RIPOSTA. POSSIBILE CHE NESSUNO LO DICA?
"E' da questa mattina che per l'unità sindacale, con parole della Cgil, della Cisl e della Uil, sembra che il grande obiettivo di lotta che ci propongono, quello della unità sindacale, passi per la proposta di perseguire penalmente l'evasione fiscale. Come una volta abbiamo creato il più sanguinoso flagello nella storia del nostro Paese, quello dell'aborto clandestino di massa di milioni di donne, ora si propone di affrontare questo flagello, questa illegalità di massa che fa parte del nostro Paese, creando un altro flagello, quello della carcerizzazione".
Lo ha detto Marco Pannella, in diretta a Radio Radicale, a commento della parola d'ordine dei sindacati confederali, espressa oggi nei comizi del Primo maggio, sancita ieri dai sindacati, nel documento Cgil-Cisl-Uil sulla ritrovata unità sindacale che prevede tra i punti una “efficace lotta all’evasione fiscale, reato di cui va sancita la natura penale”. “Siamo in flagranza criminale, anche sul fronte delle carceri, che sono in una condizione da Olocausto. Ieri mattina si è suicidato un giovane padre di famiglia della polizia penitenziaria. E' uno Stato infame, che ha l'obbligo di correggere questo flagello. E stupisce che nessuno – dalle forze politiche di destra e sinistra, dagli intellettuali, dai chierici - nessuno sobbalzi leggendo che il sindacato torna unito in nome della galera per gli evasori fiscali. E' una cosa da analfabeti. E io sono terrorizzato dalla mancata risposta a questa trovata dei compagni del sindacato". Ma l'evasione fiscale è molto diffusa in Italia. Pannella replica: "Ma siamo pazzi? Io penso alle risposte che non arrivano, cosa che mi fa venire il dubbio che io sia divenuto un megalomane pazzo. Quando ho sentito dire che la soluzione del flagello italiano – un ignobile flagello come la evasione fiscale – è la sanzione penale mi sono detto: ma possibile che nessuno reagisca? Possibile che nessuno ci ricordi che noi siamo in flagranza criminale perché da decenni la giustizia europea ci chiede di smettere di tenere in condizioni intollerabili un terzo delle famiglie italiane, tra giustizia penale e giustizia civile? Possibile che alla ritrovata unità sindacale in nome di questo nessuno dica niente?" "Il problema è che penalizzare, e magari mobilitare anche l'esercito, altro che Equitalia – come chiedono i compagni del sindacato, in un momento solenne come quello della ritrovata unità sindacale - significa - visto che parliamo di una cosa diffusa, di massa, ignobile e di massa - non facciamo altro che continuare, con la buffonata tragica della azione penale obbligatoria, ad aggravare la nostra condizione, di Stato che continua tecnicamente a delinquere", ha concluso Pannella.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
In occasione del 1° maggio, riproponiamo l'articolo di Michele De Lucia sul sindacato, pubblicato dal settimanale "Gli Altri" il 3 aprile scorso: “Voi salvereste il sindacato? No..."
“Voi salvereste il sindacato? No. Ha perso la sua missione, ora è una lobby partito. A pagare? I non garantiti”.
Articolo pubblicato su “Gli Altri” del 3 aprile 2013 (pag. 5 con richiamo in copertina)
Per comprendere quale sia davvero il ruolo del sindacato oggi in Italia, e per darne una valutazione che non sia viziata, come troppo spesso accade, da pregiudizi, positivi o negativi, “partiti presi” e ideologismi, il modo migliore è partire dai (e attenersi ai) fatti.
Troppo spesso nel nostro Paese non si fa quello che si dice, non si dice quello che si fa, o più semplicemente si dice una cosa e se ne fa un’altra. Altrettanto spesso, dietro la difesa di principi alti e nobili si nascondono azioni che di alto e nobile non hanno proprio nulla. In questo senso, un caso di scuola è rappresentato dalla vicenda del Protocollo sul welfare adottato dal Governo Prodi nell’estate del 2007.Ricordate?
Nemmeno tre anni prima, all’inizio del 2005, l’allora Ministro del Welfare, Roberto Maroni, aveva introdotto lo “scalone”, ovvero un deciso innalzamento dell’età pensionabile, prevedendone l’entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2008. Era una riforma necessaria (troppo alta la spesa annua per le pensioni, i due terzi di tutta la spesa sociale, oltre il 15 per cento del prodotto interno lordo; un’età pensionabile tra le più basse dell’Unione europea, a fronte dell’aumento costante delle aspettative di vita; troppo poche le risorse destinate agli ammortizzatori sociali), ma per evitare di pagarne il prezzo politico, a fronte della fortissima opposizione del sindacato, la maggioranza di allora, di centrodestra, la fece per finta: questo voleva dire stabilirne l’entrata in vigore in una data che sarebbe caduta nella legislatura successiva.
Torniamo al 2007. Romano Prodi può contare su una maggioranza risicatissima, e il diktat del sindacato è netto: o fai fuori la “Maroni”, o facciamo politicamente fuori te. Ma sostituire lo “scalone” con i più blandi “scalini” pretesi da sindacati e sinistra rossoverde, costa tanto: dieci miliardi di euro. Per provvedere alla copertura finanziaria del provvedimento, si ricorre a una trovata da “Manuale dell’ingiustizia sociale”.
Domanda: qual è la “gallina dalle uova d’oro dell’Inps”? Risposta: la Gestione separata. E chi è iscritto alla Gestione separata? È presto detto: un esercito di precari, parasubordinati e lavoratori autonomi non iscritti a ordini professionali, ovvero le stesse persone che non vedranno mai una pensione, se non da fame, e che comunque dovranno lavorare fino a ben oltre il settantesimo compleanno per versare contributi a sufficienza.
Ed ecco la bella pensata: cinque di quei dieci miliardi di euro vengono trovati aumentando di tre punti percentuali le aliquote contributive a carico degli iscritti alla Gestione separata. Insomma, per consentire a chi sta meglio – lavoratori con contratto a tempo indeterminato, contributi regolarmente versati, previdenza, assistenza e quant’altro – di continuare ad andare in pensione a 58, 59 anni, la fai pagare, letteralmente, a chi sta peggio. E siccome ai sapientoni in questione non manca un certo macabro senso dell’ironia, il Protocollo presenta l’operazione tra le misure “a favore dei giovani”.
Ma a volte “i fatti si vendicano, e divengono misfatti”, e alla fine del 2011 si sono vendicati con gli interessi: il sindacato ha voluto imporre, contro ogni evidenza, ragionevolezza e principio di giustizia sociale, gli “scalini” al posto dello “scalone”? Bene, ci siamo beccati lo “scalonissimo” della riforma Monti-Fornero, divenuto inevitabile proprio per il ruolo da veto player giocato negli anni dal sindacato. Per inciso: nel 2006 i Radicali avevano proposto l’innalzamento graduale dell’età pensionabile a 65 anni per tutti entro il 2018. L’Inps stimò i risparmi conseguenti, a regime, in oltre 7 miliardi di euro l’anno, che si sarebbero potuti destinare all’introduzione di un ammortizzatore sociale universale. Quella stessa riforma che al sindacato non sembra interessare molto, nemmeno a parole. E sapete perché? Perché il sistema gira tutto intorno a quel grande parcheggio senza uscita che è la Cassa integrazione, i cassaintegrati sono conteggiati come occupati anche se non lo sono più, e alla Cassa integrazione si accede solo se si rientra in particolari requisiti quanto a dimensione, settore, numero di occupati e altro.
Se lavoro per la Fiat e la Fiat va in crisi, sono coperto. Se lavoro per una piccola impresa, e quella piccola impresa va in crisi, vale il principio “arrangiati e spera”. Eppure sempre di esseri umani si tratta, sempre cittadini siamo. Insomma, “tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri”: Orwell aveva già previsto tutto.
Si potrebbe parlare, e spero che se ne possa parlare presto, di molte altre cose: della difesa tetragona dell’articolo 18 e di Termini Imerese; dell’articolo 39 della Costituzione e delle ragioni della sua mancata attuazione; della contrattazione collettiva, della contrattazione di secondo livello e di un sistema di relazioni industriali che fa scappare imprenditori e investimenti; di un sindacato che abdica alla sua “ragione sociale” (migliorare i salari, le condizioni di lavoro, l’orario, etc.), si fa partito politico e pratica lo sciopero politico; delle trattenute automatiche in busta paga, per cui la Confindustria e l’Inps fanno da esattori proprio in nome e per conto del sindacato, mettendo le mani anche nelle tasche dei pensionati: non proprio trasparente e “sano” come sistema, no?
Ma poi ti leggi i dati sul tesseramento 2011 della Cgil, e capisci: i lavoratori attivi sono 2,6 milioni. I pensionati sono quasi tre milioni. I disoccupati sono poco meno di dodicimila (per inciso, -21,3 per cento rispetto al 2010). E allora capisci, eccome se capisci…
Michele De Lucia, Tesoriere di Radicali italiani
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Rai, Bernardini e Beltrandi: subito le Commissioni bicamerali di Garanzia (tra cui la Vigilanza Rai). Pannella in sciopero della sete (5° giorno), ma chi lo sa?
Dichiarazione di Rita Bernardini, e di Marco Beltrandi, parlamentari radicali della XVI legislatura:
Roma, 1 maggio 2013. “Con la fiducia conferita dalle Camere alla nuova compagine governativa guidata da Enrico Letta, anche l’ultimo pretestuoso alibi alla non costituzione delle commissioni parlamentari viene definitivamente meno. Ora occorre fare subito quello che già si doveva e poteva fare: le nomine dei componenti delle Commissioni da parte dei Presidenti delle Camere, sollecitando a tal fine i capigruppo per le indicazioni rispettive.
In particolare ci riferiamo alle Commissioni di Garanzia, le bicamerali, e segnatamente alla Vigilanza Rai che, secondo quanto ripetutamente affermato dalla Corte Costituzionale, nonché alcuni anni fa dall’insigne giurista Stefano Rodotà a Radio Radicale, ha rilievo costituzionale, in quanto deputata ad esprimere la volontà dell’intero Parlamento in materia, unico editore formale della Rai (il Governo non ha competenza, ovviamente, in merito).
Tutto ciò è reso ancora più urgente sia dallo stato economico dell’azienda concessionaria unica del servizio radiotelevisivo, che ha chiuso il bilancio con un passivo di oltre 200 milioni di euro, come era prevedibile, e che continua negare l’informazione dovuta agli italiani con la censura feroce di ogni dibattito pubblico sullo stato della giustizia e delle carceri (posto ora come priorità di Governo), ignorando leggi, regolamenti della Vigilanza, Contratto di Servizio e anche gli ordini dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, chiusa a sua volta da mesi in un incomprensibile silenzio.
Nel silenzio più assoluto dei mezzi di informazione, Marco Pannella giunge oggi al suo 5° giorno di sciopero totale della fame e della sete con l’obiettivo di interrompere subito la flagrante violazione – letteralmente criminale - della legalità costituzionale italiana ed europea su giustizia e carceri, trasgressione certificata da almeno trent’anni di condanne dello Stato italiano da parte della Corte Europea dei diritti dell’uomo. L’ennesima delibera dell’AGCOM, quella del 2 agosto 2012, è stata come sempre disattesa dal servizio pubblico radiotelevisivo: ordinava alla Rai TV di “assicurare la trattazione delle iniziative intraprese dai radicali e dal loro leader Marco Pannella sul sovraffollamento delle carceri in programmi di approfondimento che, per congrua durata e orario di programmazione, risultano maggiormente idonei a concorrere adeguatamente alla formazione di un’opinione pubblica consapevole su temi di attualità di rilevante interesse politico e sociale, entro il termine di quattro mesi a decorrere dal mese di settembre 2012”. Un altro colpo mortale inferto allo Stato di diritto.
Non va infine dimenticato il grave precedente costituito da quanto accadde nella XVI legislatura, quando veti partitocratici reciproci impedirono l’insediamento della Commissione per il primo anno di legislatura: occorre ottenere l’intervento dei massimi responsabili della Repubblica per impedire che si protragga ulteriormente questa assenza e che le violazione del diritto dei cittadini ad una corretta e completa informazione abbia a cessare finalmente, auspicando anche che la Presidenza della Commissione vada ad un esponente della opposizione parlamentare”
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Noi cittadini dell'isola dell'ingiustizia
Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani
Qualcuno, nel commentare la decisione di Marco Pannella di riprendere lo sciopero della sete, ha scritto un misero "rivolgiti alla Bonino". No, io mi rivolgo a tutti coloro che hanno a cuore lo Stato di diritto.
Io mi rivolgo innanzitutto a chi dovrebbe svolgere la funzione di "Garante" della Costituzione. Mi rivolgo a quei pochi o tanti che riesco a raggiungere con il mio messaggio. Mi rivolgo al Governo e a suoi Ministri, ad iniziare dal Ministro della Giustizia. Mi rivolgo al Parlamento. Mi rivolgo agli uomini di buona volontà che riescono a comprendere quanto la strage di legalità inevitabilmente si traduca in strage di popoli. Mi rivolgo all'umanità per raccontare dell'inciviltà di un paese incapace di rispettare le Convenzioni internazionali a tutela dei diritti umani. Mi rivolgo anche a te che leggi questo messaggio nella bottiglia, lanciato da chi si sente un naufrago su un'isola dove si è persa ogni traccia di civiltà e dove a confortarti non c'è nemmeno il mito del "buon selvaggio". Mi rivolgo agli ignavi e a chi non gliene fotte mai niente, magari perché pensa, erroneamente, che la violazione della Convenzione Europea dei diritti umani e delle libertà fondamentali non gli riguardi. Mi rivolgo a quei farisei che tutti i giorni parlano della "Costituzione più bella del mondo" e che ogni giorno la tradiscono con il loro operato e le loro omissioni.
Mi sia consentito dirlo: Meno male che Marco c'è.
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Pannella riprende lo sciopero della sete: "La situazione sulla giustizia e il diritto sta diventando terrorizzante"
Marco Pannella ha ripreso lo sciopero della sete dalla mezzanotte tra sabato 27 e domenica 28 aprile, proseguendo con quello della fame che conduce ormai dal 20 aprile scorso.
È attualmente in corso l'iniziativa di Satyagraha, a cui finora hanno aderito oltre 200 persone: 5 giorni di mobilitazione nonviolenta e collettiva, da venerdì 26 a martedì 30 aprile. Aderisci»
Obiettivo: "AMNISTIA, GIUSTIZIA E LIBERTÀ per interrompere la flagranza letteralmente criminale del nostro Stato".
Durante la conversazione domenicale con Bordin a Radio Radicale, Pannella ha voluto precisare: "non è per questo [perché Emma fosse Ministro degli esteri ndr] che io ho ripreso lo sciopero della sete, oltre che della fame, da mezzanotte scorsa, e li porterò avanti se necessario perché trovo che questa situazione sulla giustizia e sul diritto sta diventando terrorizzante”.
Aderisci all'iniziativa di Marco condividendo il suo sciopero della fame o in altro modo. Annuncia la tua adesione compilando il modulo a questo link »
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Il video della Direzione di Radicali italiani
Domenica 28 aprile si è tenuta la riunione della Direzione di Radicali Italiani, presso la sede del Partito Radicale a Roma.
Vi riproponiamo la video-registrazione della riunione dopo le relazioni introduttive di Mario Staderini e Michele De Lucia è seguita una breve interruzione per assistere alla cerimonia del Giuramento dei Ministri del nuovo Governo, del quale fa parte anche Emma Bonino, quale Ministro degli esteri.
Sono quindi intervenuti Michele Capano, Silvio Viale, Rita Bernardini, Andrea Billau, Marco Perduca, Angiolo Bandinelli, Marco Beltrandi, Marco Cappato, Josè De Falco, Riccardo Magi, Matteo Angioli, Lorenzo Strik Lievers, Maria Grazia Lucchiari, Antonio Stango, Marco Pannella, Emma Bonino (di ritorno dalla cerimonia), Deborah Cianfanelli, Francesco Pilotto, Gaoussou Ouattara, Giorgio Pagano.
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Emma Bonino ha giurato, è Ministro degli Esteri del Governo Letta
Il Governo ha prestato giuramento questa mattina al Palazzo del Quirinale. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Enrico Letta, e i Ministri hanno giurato nelle mani del Capo dello Stato, pronunciando la formula di rito.
Emma Bonino è arrivata al Quirinale per il giuramento del governo Letta. La neo ministro degli Esteri è salita al Colle in taxi ed è entrata a piedi nel palazzo, salutata dagli applausi della folla. Bonino, pantaloni neri e giacca rossa, ha risposto con un gesto di saluto con la mano e un gran sorriso, prima di entrare.