Politica
La sfida per questo Paese è ripartire
“I partiti che sosteranno il prossimo governo dovranno assumersene pienamente la responsabilità. Giuliano Amato pare essere il favorito, mi auguro che accetti, ma sono consapevole che possa avere la tentazione di dire “ho già dato”. Mi pare che, portato a casa il Presidente della Repubblica, da parte dei partiti siano già cominciati i distinguo e i paletti, per cui sarà un governo tra i più difficili ed impegnativi, probabilmente fin da subito sottoposto al bersaglio non solo di chi starà all'opposizione, ma anche di chi lo sosterrà o farà finta di sostenerlo”.
Lo ha detto a Radio Radicale Emma Bonino nella consueta intervista del lunedì. Ha quindi continuato:
"Sia per ciò che riguarda l’Italia che per il nostro essere in Europa è un periodo davvero duro e solo una classe dirigente credibile può chiedere agli italiani fiducia. Questo Paese invece si è fermato, ha una classe dirigente immobile che ha dato uno spettacolo miserevole in questi giorni, e fermarsi in questo mondo significa significa tornare indietro. La vera sfida per tutti noi è ripartire.
In apertura la Bonino aveva voluto tornare a ringraziare coloro che avevano sostenuto la sua candidatura: "Voglio ripartire dai ringraziamenti, che ho ripetuto anche nel mio intervento di sabato al simposio radicale in Abruzzo: ho ringraziato tutti coloro che hanno profuso, in modo spontaneo e anche creativo, il loro impegno durante il periodo che ha preceduto l'elezione del capo dello stato per proporre la mia candidatura. Impegno che mi ha commossa a cui ho cercato di corrispondere personalmente. […] Ma colgo l’occasione per sottolineare come, anche questa volta, lo spazio tra consenso e intenzione della classe politica e parlamentare fosse siderale. Il 19 aprile Luca Sofri ha scritto un post nel quale spiega in maniera molto semplice i motivi per i quali sono per la partitocrazia una candidata irritante. […] A tutti comunque il mio ringraziamento si accompagna ad un messaggio: di non darsi per vinti, di continuare a profondere il loro impegno politico con me, con noi radicali, magari iscrivendosi, accompagnandoci durante le tante iniziative che ancora si stanno portando avanti per la legalità e per il vivere civile, che poi consentano anche agli ultimi -e con questo mi riferisco anche alla comunità penitenziaria- di vivere con dignità. Ad esempio l'associazione Amnistia giustizia e libertà sta continuando le sue attività, Radicali italiani sta pensando ad un pacchetto referendario che riprenda almeno le questioni più importanti dal punto di vista della legalità. Nostra responsabilità è quella di tendere dritti alla meta e restare vigili in questo momento di grande crisi, verso la tutela dei diritti umani civili politici."
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Vandalismo politico. Rigata l'auto del Consigliere comunale Viale
Dichiarazione di Silvio Viale, consigliere comunale radicale eletto nel PD, sull'intimidazione ricevuta questa notte.
"Questa notte, o questa mattina, qualcuno ha voluto festeggiare la rielezione di Giorgio Napolitando rigando la mia auto in modo frettoloso, ma sistematico sui quattro lati. Voglio ringraziarlo per l'attenzione concessa alla mia auto, perchè dimostra l'inconsistenza politica del suo messaggio, distruttivo e autodistruttivo, qualunque sia il prestesto che l'abbia mosso. Sono, ovviamente, un po' preoccupato, essendo avvenuto vicino a casa, ma non sarà certo questo ad intimidirmi. Dispiace solo che, spesso, chi vede un'auto rigata tende a ritenere che vi sia stato un "buon" motivo, piuttosto che condannare il vandalo e il violento, ma è anche contro questa mentalità che mi batto."
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Basilicata/Riforma dello Statuto, Bolognetti: mantenere l'elezione diretta del Governatore e riforma "Americana" delle Regioni
da Gazzetta del Mezzogiorno, 21 aprile 2013
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani Se è vero, come è vero, che una democrazia seria è una democrazia che ammette di essere un progetto in costruzione, capace di auto correggersi, l’occasione rappresentata dalla riforma dello Statuto regionale non va sprecata assecondando alchimie di partitocratiche. Sottrarre la nomina del governatore ai cittadini per riconsegnarla alle segreterie dei partiti, di questi partiti, significa produrre ingovernabilità e instabilità, esattamente ciò di cui non abbiamo bisogno. Se riforma deve essere si percorra la strada di una riforma “americana”. Si mantenga l’elezione diretta del governatore e la si accompagni con una legge elettorale uninominale maggioritaria anglosassone. Questa era la proposta che da candidato governatore della Regione Basilicata avanzai nel 2000. Il ceto dirigente regionale rifletta attentamente sui perniciosi effetti prodotti da leggi quali il “porcellum”. La stragrande maggioranza dei cittadini, come testimoniato dal voto referendario del 1993, è favorevole a meccanismi elettorali “che mirano a legare direttamente l’eletto con il corpo elettorale e il territorio”. Persona/territorio e spazio alla democrazia diretta e referendaria. Se davvero si vuole riavvicinare la gente alla politica la strada maestra è questa. Qualsiasi altra soluzione servirebbe solo ad assecondare ulteriormente derive populiste. Gazzetta, 21 aprile Approfondimenti "...Ma non c'è in democrazia il principio che la maggioranza ha ragione, perchè la maggioranza può commettere i più gravi errori, può introdurre un tiranno, può votare per la tirannia, come è accaduto piuttosto spesso" Karl Popper – “La Lezione di questo secolo”
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Pertusillo, Bolognetti: le bugie con le gambe lunghe
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani Di fronte alla reiterata opera di falsificazione e a bugie che rischiano di diventare verità ufficiali ritengo opportuno richiamarmi ad alcuni fatti e porre qualche retorica domanda. Dov’erano quelli che continuano in una ignobile opera di falsificazione quando nel gennaio del 2010 denunciavo il decadimento delle acque invasate nel Pertusillo? Dov’erano i No Triv e il signor Grillo? Dov’erano quando denunciavo operazioni propagandistiche di stampo goebbelsiano e degne del pasoliniano Aldo Troya? Semplicemente non c’erano. Tutti muti, tutti alla finestra a godersi il linciaggio a mezzo stampa sapientemente orchestrato da prefiche prezzolate e da un ex assessore all’ambiente che, dopo aver lanciato gratuite accuse di allarmismo smentite dai fatti, è stato premiato con la nomina a grande elettore di questa Repubblica delle banane, dove non c’è spazio per la verità, per ragionamenti articolati, per storie radicali, per chi vuole proporre una visione d’insieme magari raccontando la Peste che avanza e l’Italia Stato Canaglia.
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Bolognetti: Napolitano nomini 10 medium
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani
Dopo l’ennesima fumata nera e lo spettacolo indecoroso offerto dalle faide in corso tra le varie bande e articolazioni di regime, forse l’unica soluzione praticabile per uscire dall’impasse è quella di nominare 10 medium al posto dei dieci saggi. Magari potrebbero riuscire nell’impresa di evocare il fantasma dello Stato di diritto, della legalità costituzionale e della democrazia. Se poi i grandi elettori in un anelito di lucidità comprendessero quanto farebbe bene al Paese avere un Presidente come Emma Bonino, un Presidente finalmente “garante” e non “arbitro”, forse metteremmo una piccola pietra per costruire un futuro altro e uscire dal pantano di antidemocrazia nel quale siamo precipitati.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Rimborsopoli/Piemonte/Radicali: Subito online tutta la documentazione di tutti i gruppi Consiliari. I cittadini devono conoscere
Alla notizia dei 52 avvisi di garanzia recapitati questa mattina ad altrettanti consiglieri regionali del Piemonte, Silvio Viale (presidente Radicali Italiani) e Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) hanno dichiarato:
“A sette mesi dall'arrivo della Guardia di Finanza nelle sedi dei gruppi consiliari e dopo che per settimane vi è stato uno stillicidio di notizie su quello che era emerso dai bilanci dei gruppi, finalmente, con l'avviso di garanzia, coloro che sono oggetto di indagini possono essere messi in grado di conoscere gli addebiti e di difendersi.
I radicali sono sempre stati garantisti e lo saranno anche in questo caso. Ciò detto, la responsabilità penale non puo' e non deve essere confusa con la responsabilità politica; per valutare quest'ultima, occorre che i cittadini siano messi in grado di conoscere tutta la documentazione dei gruppi consiliari, oggetto dell'inchiesta della magistratura. Chiediamo, pertanto, ai presidenti Cattaneo e Cota e ai presidenti dei gruppi consiliari di far pubblicare online tale documentazione, utilizzando lo strumento dell' “Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati”.
Sappiamo che le cose sono semplici ma non semplicistiche. Siamo davanti a una mole di dati considerevole che non puo' essere messa sul web da un giorno all'altro. Riteniamo, però, che l'interesse dei cittadini piemontesi a conoscere come sono stati spesi i propri soldi negli ultimi cinque anni sia da ritenersi una priorità per gli uffici e il personale del Consiglio Regionale, in sinergia con il personale dei gruppi consiliari".
Torino, 19 aprile 2013
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Dove sono i fondi per l’assistenza ai malati di SLA in regione Veneto?
Dichiarazione di Filomena Gallo, Marco Cappato e Mina Welby, rispettivamente Segretario, Tesoriere, co-presidente Associazione Luca Coscioni
Oggi sul Gazzettino la denuncia della moglie di un malato di Sla, rimasto senza sostegni economici regionali.
Ci rivolgiamo agli assessori regionali Coletto e Sernagiotto, in particolare a quest’ultimo che lo scorso 17 dicembre dopo aver incontrato i rappresentanti delle Ulss per alcuni aggiornamenti con Comunicato stampa N° 2193 dichiarava:
“Continueremo nel 2013 e nel 2014 nell'azione già intrapresa di rafforzamento dell’ assistenza domiciliare e di sollievo per le famiglie dei malati di SLA. E lavorerò affinché, come ho detto anche al rappresentante del ministero durante il recente coordinamento degli assessori regionali alle politiche sociali a Roma, questa patologia sia inserita nei livelli essenziali di assistenza (LEA) che sono di competenza della sanità, assicurando così le risorse non a spot ma stabilmente in base ai malati assistiti in ciascun territorio”. Sernagiotto ha aggiunto che "domiciliarità e sollievo alle famiglie saranno linee di continuità per tutta la filiera delle politiche sociali dalle dipendenze, alle persone non autosufficienti, ai disabili”.
Il governo veneto rinfreschi la memoria: solo pochi mesi fa i malati di sla scesero in piazza per pretendere quello che gli spettava, anche con pericolosi scioperi della fame e senza le riserve di ossigeno. Non vorremmo si verificassero altri episodi del genere. La politica non può trattare i malati come questioni di serie B. Sarebbe davvero una pessima figura se quanto dichiarato dall' assessore si rivelasse fumo negli occhi e una presa in giro per i malati e le loro famiglie. La nostra associazione è pronta a dare sostegno alla famiglia. La sla è una malattia che continua ad uccidere. La Regione Veneto non faccia da aggravante.
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Mali: Perduca, prima di salire al Colle Prodi informi sui 'progressi' nel Sahel
Dichiarazione dei Marco Perduca, co-vicepresidente del senato del Partito Radicale:
color:windowtext;">"Se, come pare, Romano Prodi presto ricoprirà un nuovo importante e prestigioso incarico occorre che prima di rimettere il mandato di inviato speciale del segretario generale delle Nazioni unite per il Sahel, condivida la sua analisi sulla regione che, purtroppo, resta particolarmente volatile e in preda a prepotenze governative e dei ribelli. Il Presidente della Repubblica deve essere il supremo garante della legalita' costituzionale e degli obblighi internazionali del proprio paese, gli inviati dell'Onu hanno un mandato simili di rispetto dello Stato di Diritto internazionale che va non solo rispettato ma anche reso quanto piu' noto possibile. I tempi son maturi perche' la comunita' internazionale conosca nel dettaglio le valutazioni del Presidente Prodi per il futuro del Sahel anche perche' il 'suo' paese ha promesso 24 addestratori militari ma per il momento nessuno e' partito per Bamako....© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Federico, Radicali: “25 aprile, il Comune di Milano renda omaggio anche ai soldati alleati caduti per liberare il Paese”
Dichiarazione di Valerio Federico, membro della Direzione Nazionale di Radicali Italiani:
“Nel programma delle manifestazioni previste in occasione del 68° Anniversario della Liberazione il Comune di Milano non ha previsto una visita con deposizione di corona al cimitero di guerra dove sono seppelliti circa 400 soldati del Commonwealth caduti per liberare l’Italia dal nazifascismo. I Radicali si faranno promotori, sia nel Consiglio Comunale sia nei vari Consigli di Zona, di visite istituzionali per rendere omaggio ai soldati del Commonwealth - e con loro a tutti i soldati alleati caduti - seppelliti al Cimitero di guerra presente nel Parco di Trenno”.
“Molti soldati – americani, inglesi, italiani, neozelandesi, sudafricani, canadesi, australiani, polacchi, brasiliani, marocchini e della Brigata Ebraica - hanno perso la vita sul territorio nazionale per restituire libertà e democrazia al Paese - più di 40 mila provenienti da Paesi del Commonwealth e 50 mila americani. Vogliamo esprimere con questa nostra iniziativa quella riconoscenza che gli italiani devono in primis agli Stati Uniti d’America e all’Inghilterra per il tributo di sangue pagato”
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Torino/Commemorazione 70° anniversario rivolta ghetto di Varsavia. Radicali: evento utile per riflettere sulla resistenza europea passata e sull'antisemitismo ancora presente in tutta Europa
Venerdì 19 aprile, alle ore 8:30, a Torino, in Largo Polonia – dove un cippo ricorda i soldati del secondo corpo d'armata polacco che negli anni 1943 - 1945 combatterono per la liberazione dell'Italia – il Comune di Torino commemorerà il 70° anniversario della rivolta del ghetto di Varsavia (19 aprile - 16 maggio 1943).
Lunedì scorso il Consiglio Comunale di Torino aveva approvato una mozione (presentata dal consigliere Silvio Viale) che chiedeva che la Città di Torino commemorasse il 70° anniversario della “Rivolta del Ghetto di Varsavia”. Inoltre, il documento impegna il Comune a dedicare alla memoria di Marek Edelman - ebreo polacco, militante del Bund (partito socialista dei lavoratori ebraici), vice comandante della rivolta - una lapide o un cippo commemorativo da installare accanto a quello già presente in largo Polonia o in altro luogo simbolo della lotta di Liberazione.
Saranno presenti alla commemorazione di domani Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta), che hanno dichiarato:
“Ogni 19 aprile, dal 1945 al 2009, anno della sua morte, Marek Edelman si è recato a deporre un mazzo di fiori a Varsavia, nel posto dove era iniziata la prima insurrezione nell’Europa occupata dai nazisti.
La commemorazione di domani non deve essere vissuta in modo banale e scontato: rammentare quei lontani giorni ci serve, innanzitutto, a ricordare che la Resistenza è stato il primo evento che ha unito milioni di cittadini europei nella comune lotta al nazi-fascismo; ci serve per ricordare la straordinaria figura di Marek Edelman, che ha attraversato tutto il secolo scorso, battendosi prima contro il nazismo e poi contro il comunismo quando tutto sembrava perduto e ogni resistenza inutile; ci serve per riflettere sull’antisemitismo presente tuttora in tutta Europa, a partire dalla Varsavia di Edelman, dove un recente sondaggio effettuato presso 20 scuole superiori ha rilevato che il 40,1% degli intervistati non vorrebbe avere compagni di classe ebrei, il 60% non vorrebbe un partner ebreo e il 44,1% non ama l’idea di un vicino di casa ebreo”.
Torino, 18 aprile 2013
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N.B.
Marek Edelman ha ricapitolato la sua straordinaria esistenza nel libro “Il guardiano” (Sellerio, 1998); sono usciti postumi due altri suoi libri, “C’era l’amore nel ghetto” (Sellerio, 2009) e “Arrivare prima del Signore Iddio” (La Giuntina, 2009).
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Quirinale, Pannella: non votate scheda bianca ma Bonino. Seguite l'indicazione popolare
"Sembra che ci sia un atto di consapevolezza da parte delle due o tre forze principali del Parlamento.
Voteranno, in attesa di farsi venire qualche idea, la scheda bianca. Il mio invito è che invece che alzare bandiera bianca, invece di votare scheda bianca, seguiate l'indicazione popolare, quella che da quindici anni dice Emma Bonino Presidente; scrivete il suo nome sulla scheda".
Lo ha detto Marco Pannella, in diretta a Radio Radicale. "Proviamo a fare ognuno una affermazione di consapevolezza, dinnanzi a quel che il Paese si ostina a dirci da 15 anni. Si affermi la scheda democratica, popolare, radicale, laica, di tolleranza attiva, della legalità. Pannella si rivolgeva "con umilta" ai 1007 grandi elettori, "Quei parlamentari che vogliano riconquistare a se e agli altri un livello civile di forza e di speranza", e in particolare a quelli dei gruppi che in questi minuti stanno preannunciando la scheda bianca per le prossime due votazioni. La ex senatrice radicale ha ottenuto 13 voti al primo scrutinio".
Da note di agenzia lette a Radio Radicale
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Anzon e Chiola: Al Quirinale Bonino perché è Bonino, non perché donna
Anzon e Chiola: Al Quirinale Bonino perché è Bonino, non perché donna
Docenti emeriti di diritto costituzionale e diritto pubblico, Adele Anzon e Claudio Chiola ritengono che siano le qualità e le competenze di Emma Bonino, e non il genere, a farne il candidato ideale per la carica di Presidente della Repubblica. "A differenza di altri - dice la Professoressa Anzon - io non considero affatto la qualità di "donna" di Emma come una ragione sufficiente a determinare o influenzare la scelta a suo favore. La mia ferma convinzione della parità e dell'eguaglianza tra i sessi, mi porta a credere che essere donna, di per sé, non costituisca un merito o un requisito essenziale per ricoprire un incarico, anzi mi sembra che esaltare questo aspetto, sia un po' riduttivo nei confronti di Emma. La Bonino è dotata di onestà, profondo senso delle istituzioni - cosa rara in questo periodo - capacità, serietà, impegno politico appassionato. Altra qualità che possiede è l'estraneità alla pratica delle trame e dei giochi di cosiddetta "politica alta". Inoltre è una persona che ha capacità di giudizio, lo ha dimostrato in varie occasioni; è una persona molto scrupolosa che approfondisce gli argomenti sui quali deve decidere e decide in base alle sue convinzioni; ha dimostrato grande impegno nella difesa e garanzia dei diritti fondamentali." Dal canto suo, il Professor Chiola aggiunge: "conosco bene Emma Bonino per avere avuto rapporti professionali in grandi battaglie che sono state fatte nel passato, quindi condivido in pieno quello che è il profilo che è stato tracciato da Alessandro Pace per Emma Bonino come Presidente. Aggiungerei addirittura qualcosa. Nella definizione del Presidente come rappresentante dell'unità e indivisibilità della Repubblica, aggiungerei, guardando proprio alla personalità di Emma Bonino, la sua sensibilità, cioè la sensibilità che dovrà avere il Presidente per problemi giuridico-costituzionali e internazionali."© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Emma Bonino preferisce Giulianova a New York! (20 e 21 aprile)
EMMA BONINO, candidata alla carica di Presidente della Repubblica, annulla un precedente impegno a New York, solo per partecipare con MARCO PANNELLA al II simposio RADICALI (Giulianova, Kursaal 20 e 21 aprile), CHE APRONO 4 PANELS DI DIALOGO E CONFRONTO POLITICO:
Rom, una questione d'integrazione - Estrazioni petrolifere e tutela delle coste abruzzesi - Legge sull'eutanasia - Governare la crisi della giustizia italiana: primo l'amnistia.
Qui di seguito si riporta il programma del simposio, con l'indicazione dei relatori:
1) Rom: una questione d’integrazione.
Relatori: Marco PANNELLA presidente del Senato del Partito Radicale;Emma BONINO già vicepresidente del Senato della Repubblica;Giuseppe DI FEDERICO professore emerito di ordinamento giudiziario;Francesco MASTROMAURO sindaco di Giulianova; Marco PIERANGELI amministratore unico Ater Teramo; Valter CATARRApresidente della Provincia di Teramo; Nazzareno GUARNIERIpresidente fondazione Romanì Italia; Santino SPINELLI docente di lingua e cultura romanì e presidente FederArteRom , Gianluca ANTELLI; consigliere comunale d’opposizione di Giulianova.
2) Estrazioni petrolifere e tutela delle coste abruzzesi.
Relatori: Marco PANNELLA; Emma BONINO; Giuseppe DI FEDERICO;Andrea NATALE assessore di Fossacesia; Paolo TANCREDI deputato PdL; Enrico GAGLIANO Coordinamento NoTriv; Francesco BROZZETTIdocente geologia strutturale; Elisabetta ZAMPARUTTI già deputata radicale; Luciano MONTICELLI PD sindaco di Pineto; Gianluca VACCAdeputato M5S; Ariberto GRIFONI referente abruzzese Amnistia Giustizia Libertà.
3) La legge sull’eutanasia.
Relatori: Marco PANNELLA; Giuseppe DI FEDERICO; Mina WELBYcopresidente associazione Luca Coscioni; Natalia ENCOLPIOgiornalista; Maurizio BRUCCHI sindaco di Teramo; Riccardo CHIAVAROLI consigliere regionale PdL; Paolo BERARDINELLI docente scienze biomediche comparate.
4) Governare la crisi della giustizia italiana: primo l’amnistia.
Relatori: Marco PANNELLA; Giuseppe DI FEDERICO; Giovanni LEGNINI deputato PD; Maurizio TURCO tesoriere Partito Radicale; già deputato radicale; Sergio D’ELIA segretario Nessuno tocchi Caino, già deputato radicale; Vincenzo DI NANNA avvocato; Berardo RABBUFFO consigliere regionale Fli; Giampiero CORDONI segretario regionale Sinappe; Giuseppe ROSSODIVITA avvocato, già consigliere regionale Lazio; Rita BERNARDINI già deputata radicale; Giovanni CIRILLO magistrato; Massimo FORLINI e Franco PAOLINI UOSD di medicina penitenziaria della ASL di Teramo (carcere Castrogno); Danilo MONTINARO psichiatra.
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Vendita del Palazzo di Giustizia, Bolognetti: Il sindaco di Potenza si è perso nell’Isola che non c’è.
Di Maurizio Bolognetti, Segretrario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani Ormai il tentativo del Comune di Potenza di insistere nella vendita del Palazzo di Giustizia inizia a ricordare l’immortale gag del Film Totòtruffa, con Totò e Nino Taranto che vendono la fontana di Trevi a Ugo D’Alessio. Se poi volessimo spostarci sul terreno letterario, allora troppo facile sarebbe fare degli accostamenti con il personaggio di Peter Pan creato da James Matthew Barry nel 1902. Si tratta solo di stabilire a chi attribuire il ruolo di Capitan Uncino e chi dovrà vestire i panni del coccodrillo e quelli di Trilly. Mentre il sindaco Sindaco Santarsiero e ormai perso nell’isola che non c’è, a noi non resta che sperare che quanto prima si svegli e torni nel mondo reale. In una fiaba può anche capitare che un rospo si trasformi in principe con un bacio o che per una volta Peter Pan e Capitano Uncino si alleino, ma nel mondo reale la vendita del Palazzo di Giustizia era e resta un’operazione fallimentare, per altro già bocciata dal Tribunale Amministrativo Regionale. Vito, pensaci. Ci sono strade altre per risanare le disastrate casse del Comune di Potenza.
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Inquinamento e “segreti”, Bolognetti: prendo atto che il processo a mio carico non rientra tra le priorità del Tribunale di Potenza.
da La Siritide
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Consigliere Ass. Coscioni Confesso che a volte è davvero difficile non identificarsi nel protagonista del romanzo di Kafka “il Processo”. Nel marzo del 2010, un magistrato, il dottor Salvatore Colella, che dovrebbe essere trasferito in altra sede per la palese situazione di incompatibilità ambientale nella quale si trova, ebbe a disporre la perquisizione della mia abitazione dopo un fermo di 4 oltre ore presso la Stazione CC di Latronico. L’accusa? Rivelazione del segreto d’ufficio. Il segreto rivelato in questa paradossale e kafkiana vicenda è rappresentato dalla divulgazione di analisi sulla qualità delle acque prodotte dall’Agenzia regionale di protezione ambientale(Arpab) e dalla divulgazione di analisi da me pagate e commissionate alla Biosan di Vasto. Analisi attinenti le acque invasate nelle dighe del Pertusillo, della Camastra e di Montecotugno. Analisi, quelle commissionate nel gennaio 2010 alla Biosan, che attestavano una contaminazione chimica e biologica degli invasi. Di quale segreto parli la Procura di Potenza è davvero difficile capirlo. Soprattutto se consideriamo che mai fino ad allora la magistratura potentina aveva indagato sulla qualità delle acque contenute nelle sopra citate dighe e in particolare nella diga del Pertusillo, e che è un diritto di ogni cittadino essere informato sullo stato di tutte le matrici ambientali. Anzi, a dire il vero l’art. 5 della Convenzione di Aarhus afferma che “in caso di minaccia imminente per la salute umana o per l'ambiente, imputabile ad attività umane o dovuta a cause naturali” devono essere “diffuse immediatamente e senza indugio tutte le informazioni in possesso delle autorità pubbliche che consentano a chiunque possa esserne colpito di adottare le misure atte a prevenire o limitare i danni derivanti da tale minaccia”.Leggi e Convenzioni a tutela dell’ambiente che evidentemente nella Basilicata Saudita contano poco, soprattutto se le stesse entrano in rotta di collisione con l’intento di chi vuole trasformare la Lucania in un hub petrolifero. Nella petrolizzata Basilicata può succedere di tutto, anche che il Presidente del Parco nazionale dell’Appennino Lucano, con impagabile faccia tosta, si dichiari contrario al permesso di ricerca idrocarburi “la Bicocca” perché lo stesso potrebbe compromettere il “bacino idrominerario che alimenta le numerose sorgenti da cui provengo le acque minerali”. Peccato che il pidiellino e consociato Presidente Totaro nulla abbia da dichiarare sul fatto che la diga del Pertusillo, che invasa 155 milioni di metri cubi d’acqua e che è riconosciuta come Sic(Sito d’interesse comunitario) e Zps(Zona di protezione speciale) in zona 1 del Parco nazionale Val d’Agri-Lagonegrese, conviva con la presenza del Centro oli Eni, di numerosi pozzi petroliferi e di un pozzo di reiniezione di rifiuti petroliferi. Peccato davvero che Totaro non abbia espresso analoghe perplessità e preoccupazioni rispetto ad attività estrattive effettuate a ridosso del Parco che presiede e di pozzi operativi ubicati in prossimità di importanti sorgenti, tributarie di altrettanto importanti invasi. La verità è che il permesso “La Bicocca”, bocciato qualche giorno fa dallo stesso Ministero competente, sarebbe entrato in rotta di collisione con la Coca-Cola che in quell’area imbottiglia acque minerali. Nella Valle dell’Agip e del Sauro/Camastra, ahimè, invece la Coca-Cola non ha interessi e quindi poco importa se le attività estrattive rischiano di inquinare acque superficiali e profonde di interesse strategico. A tre anni dalla perquisizione disposta dal dottor Colella resto in attesa di un processo che si trascina stancamente rinvio dopo rinvio. L’ultimo l’abbiamo registrato il 15 aprile e la motivazione addotta dal Presidente del collegio giudicante è di sicuro interesse per chi da tempo denuncia la bancarotta della giustizia: "Questo processo non rientra tra le nostre priorità. C'è carenza d'organico". Sono certo che il Presidente Gubitosi avesse le sue buone ragioni per disporre il rinvio al 23 settembre 2013, ma sono altrettanto certo che al di là del merito la decisione ci faccia comprendere come mai ogni anno oltre 170.000 procedimenti cadano in prescrizione e perché siamo da oltre 30 anni condannati dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per la non ragionevole durata dei processi.Di certo tutta questa vicenda inevitabilmente richiama alla memoria l’immortale e kafkiano “Processo”: “Qualcuno aveva diffamato Josef K., perché senza che avesse fatto nulla di male, una mattina venne arrestato”.Approfondimenti
Intervista di Paolo Martini a Maurizio Bolognetti(RR, 11 aprile)
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Il Tribunale di Milano dichiara false le firme a sostegno di Formigoni alle Regionali 2010
Cappato e Lipparini "Grazie ai 3 anni di ritardo, il beneficiario è Senatore della Repubblica e i denuncianti sono fuori dalle istituzioni"
Il Tribunale Civile di Milano ha depositato oggi il dispositivo della sentenza che dichiara false 723 firme prodotte a sostegno della Lista Formigoni in occasione delle lezioni regionali del 2010. Le controparti dei querelanti sono state condannate a pagare agli attori Cappato e Lipparini le spese processuali, liquidate in Euro 15.000,00, oltre accessori di legge. Si tratta di un numero di firme false tale da invalidare la presentazione a suo tempo della Lista Regionale per la Lombardia che sosteneva la candidatura dell’ex presidente della Giunta Regionale Lombarda Roberto Formigoni.
Marco Cappato e Lorenzo Lipparini, i Radicali che hanno intentato la causa contro la truffa Firmigoni, hanno dichiarato:
"l'Italia è il Paese dell'impunità e dell'antidemocrazia. Il risultato, grazie anche alla sentenza della Corte costituzionale che ha imposto alla giustizia amministrativa di attendere la giustizia civile, è che colui che avrebbe dovuto andarsene a casa -in ragione della truffa elettorale senza la quale non avrebbe nemmeno potuto essere candidato e della diffamazione contro i Radicali- invece che a casa è al Senato della Repubblica italiana e si appresta a votare il nuovo Capo dello Stato. Nel frattempo, i suoi soci di menzogne leghisti e pidiellini governano tranquilli la Lombardia. Siamo anche il Paese dove chi ha scoperto e denunciato la truffa -i Radicali- stato cacciato dalle istituzioni regionali e nazionali.
Ci auguriamo che qualcuno dei neoeletti Consiglieri regionali chiederà alla Regione se le parcelle degli avvocati difensori esterni della Regione Lombardia, che tanto hanno fatto per cercare di impedire o ritardare l’accertamento di una scomoda verità, siano state pagate dalla Regione, ovvero dai noi tutti cittadini contribuenti ed elettori."
Gli avvocati Mario Bucello, Simona Viola e Renato D’Andrea, che hanno assistito i radicali nel giudizio hanno dichiarato “la decisione da un lato ci conforta, perché mostra la sensibilità del Tribunale Civile di Milano verso le speciali e delicate esigenze di giustizia che circondano i giudizi elettorali per altro verso, nonostante gli sforzi di celerità profusi anche dal Tribunale, la sentenza giunge quando ormai il Consiglio Regionale - abusivamente eletto grazie a operazioni manipolative – è stato sostituito da nuove elezioni. Se l’accertamento della falsità fosse stato di competenza del Giudice Amministrativo avrebbe potuto sopraggiungere in tempo utile per invalidare le elezioni. In questo quadro è indispensabile porre rapidamente all’ordine del giorno del nuovo Parlamento la necessità delle riforme volte a rendere effettiva la giustizia elettorale per scoraggiare nuovi abusi, assegnando al Giudice Amministrativo la competenza a decidere sulle falsità emerse nei procedimenti elettorali”.
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Caso Lander, Perduca: Ministro Severino approfondisca questione perchè leggi speciali spagnole contrarie a CEDU
Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del senato del Partito Radicale:
Nei mesi scorsi avevo seguito da vicino la questione relativa alla richiesta di estradizione di Lander Fernandez, un cittadino spagnolo di origina basca che vice in intalia da diversi anni e accusato nel proprio paese di 'strage' in virtù dell'interpretazione delle severissime leggi speciali 'anti-terrorismo' vigenti in Spagna contro il separatismo armato basco.
Oggi la Sesta Sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dei difensori di Fernandez dando quindi seguito alla richiesta d’estradizione avanzata dalla Spagna, simile decisione era stata adottata dalla Corte di appello di Roma.
Che la giustizia italiana non brilli pel rispetto degli obblighi internazionali in materia di rispetto dei diritti umani e un fatto confermato preossoché quotidianamente dalla Corte europea di Strasburgo, ma questa volta mi pare che ci si sia piegati alla ragion di stato altrui consentendo un'estradizione per un reato di danneggiamento, o eventualmente vandalismo, commesso 10 anni fa, quindi ampiamente prescritto, che solo perchè 'in connessione' con manifestazioni di baschi viene considerato 'terrorismo'.
Proprio per il delicato momento istituzionale che vive il governo italiano occorre che la Ministra della Giustizia si assuma la responsabilità di rispettare appieno la Convenzione europea dei diritti umani e bloccare l'estradizione di Lander che altrimenti verrebbe giudicato dalla Audiencia Nacional di Madrid, l'unico tribunale speciale d'Europa dove il giusto processo e il diritto alla difesa non sono necessariamente la norma...
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Parlamento: Perduca, che fine ha fatto l'occupazione del M5S? Riprende colla seduta comune di giovedì?
Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del Senato del Partito Radicale: «Premesso che quando si pongono domande al Movimento 5 Stelle non si ma mai a chi rivolgersi in prima battuta, mi chiedo, e spero che con me lo facciano qualche milioncino di elettori, che fine abbiano fatto le ottime intenzioni di occupare Camera e Senato per finalmente attivere il Parlamento a oltre un mese dall'inizio della legislatura. Non si tratta di essere digiuni di regolamenti, semmai si tratta di esser digiuni, a loro insaputa, di storia repubblicana che, almeno per quanto riguarda quattro decenni di attivita' parlamentare, e' costellata di lotte nonviolente Radicali pel rispetto della legalita' costituzionale. Siccome non si danno consigli a chi non ne chiede, suggerisco l'ascolto degli archivi di quell'universita' popolare che e' Radio Radicale per preparasi alla "lotta quirinaria" che inizia giovedi' mattina, chissa' che dall'epopea radicale non si possa trarre qualche spunto di efficace attivita' politico-parlamentare. Altrimenti, ripeto, si partecipa solo al solito gioco delle parti del "oggi a me domani a te" tipico della partitocrazia italiana».
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I Costituzionalisti Armaroli e Cerri: Bonino unico esempio di terzietà
Conosco Emma Bonino dalla bellezza di 35 anni e devo dire che non mi ha mai deluso", ha dichiarato Paolo Armaroli, docente di diritto comparato presso l'Università di Genova. "La Bonino è una persona immediata, trasparente; poi è persona che ha acquistato una grande esperienza nel mondo delle istituzioni, sia come deputato sia come senatore, sia con la sua esperienza internazionale. Unisce simpatia, intelligenza, competenza, chiarezza espositiva". "In questo momento - conclude il Prof. Armaroli - occorre un capo dello Stato che veramente sia al di sopra delle parti e che dia garanzie a tutti; direi che Emma Bonino è una delle poche personalità italiane che dà garanzie a tutti e che non farebbe atti non conformi alla Costituzione o alle prassi di Camera e Senato. Sotto questo profilo, sarebbe la donna giusta al posto giusto."
Per il Professor Augusto Cerri, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all'Università "La Sapienza" di Roma, "il problema cui ci troviamo di fronte è un trapasso di generazioni: si passa dai Padri fondatori della Repubblica a generazioni nuove che debbono avere tensione ideale, sia pure aggiornata ai tempi attuali. Ci sono vari nomi, ma Emma Bonino mi sembra che si distingua per il suo impegno per i diritti civili in Italia e nel mondo, e poi per la coerenza, per la sua attitudine alla neutralità. Il Presidente della Repubblica non deve essere privo di impegno e passioni civili, però deve essere anche neutrale. Mi sembra che fra i nomi che circolano, questa della Bonino sia la candidatura che più si distingue."© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Quirinale/Grillo: Perduca, possibile non sapere ne' quanti abbiano votato e quali siano le percentuali? Perche' non lo chiede la giornalista d'inchiesta Gabanelli
Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del senato del Partito Radicale:
color:windowtext;">Pare quasi impossibile ma, salvo rarissime eccezioni, non c'e' nessuno che ponga la questione di quanti abbiano in realta' votato alle 'quirinarie', di quali siano le percentuali finali e,soprattutto, di come funzioni questo fantomatico software della Casaleggio e associati con cui si 'sonda la rete'. Infatti, salvo rarissime eccezioni come il sito Punto-Informatico, le varie altre associazioni che si interessano di 'trasparenza' della pubblica amministrazione e di uso politico della 'rete' mi pare nessuno prosegua la battaglia storica per la conoscibilita' tanto del contenuto da condividere quanto dei programmi utilizzati per aggregarlo e renderlo conoscibile. color:windowtext;">Mai come negli ultimi mesi si e' sentito parlare della "rete" in connessione con eventi politici, ma mai come in questi ultimi tempi la "rete" e' stato utilizzata nel modo piu' "proprietario" e prepotente possibile da chi invece, al contempo, pretende di imporre la massima trasparenza del processo decisionale coll'immancabile streaming del chiacchiericcio politico, secretando invece le occasioni di decisione e non come i Radicali che rendon pubblico tutto da 40 anni a partire dalle proprie deliberazioni interne. color:windowtext;">Che fine hanno fatto i sedicenti 'hacktivist' che neanche reagiscono 'indignati' (e chissa' che fine hanno fatto anche questi un tempo immancabili indignados) di fronte alla mistificazione del termine hacker (come direbbe il blogger Marco Calamari/Cassandra su Punto-Informatico: "hacker=buono, cracker=cattivo")? Che speranze ci possono essere per tutto quel rosario di 'open': "open access", "open data", "open government" con cui veniamo quotidianamente educati da decine di petizioni sulla rete se non si insiste per l'"open source"? Neanche il "partito pirata" dice niente? Non vorrei che tutte queste 'arti' fossero state imparate velocemente per poi esser sacrificate sull'altare della professionalizzazione dell'hactivism... forse e' un nuovo settore di lancio di start up? Mi appello infine alla Gabanelli - che e' giornalista seria e d'inchiesta, siccome s'e' detta commossa, ma detta non all'altezza di assumere le funzioni di supremo garante della legalita' costituzionale - affinche' chieda lei per prima a Grillo e Casaleggio conto del quanti e come la hanno prescelta e, in caso di silenzio, indaghi come tanto bene e spesso fa.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati