Politica

Mordere il Mondo- Io Torno Se: Parigi

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Mer, 08/07/2013 - 13:48
In studio Valeria Manieri (Radio Radicale).In collegamento Antonio Siragusa, giornalista, responsabile del progetto Io torno se (www.iotornose.it). Ospite della puntata Claudio, musicista del gruppo "Guappecartò", espatriato in Francia, a Parigi dove, insieme ad altri italiani, membri del gruppo, provenienti da ogni parte di Italia, vive della propria arte. Temi: l'esperienza in Italia e quella in Francia; le agevolazioni economiche per gli artisti in Francia; il clima culturale diverso in Francia e in Italia, il "peso" dell'arte e della musica nella vita quotidiana. www.radioradicale.it / www.iotornose.it
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Mordere il Mondo- Io torno Se: Bruxelles

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In studio Valeria Manieri (Radio Radicale).In collegamento Antonio Siragusa, giornalista, responsabile del progetto Io torno se (www.iotornose.it). Ospite della puntata Michela Pascucci, business development advisor a Bruxelles per la Pricewaterhousecoopers. Temi: mercato del lavoro in Italia e a Bruxelles, le istituzioni europee e le opportunità, la vita in Belgio, il welfare e l'Italia vista dal cuore dell'Ue. www.radioradicale.it / www.iotornose.it
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Agi China 24 - Radio Radicale: economia, disputa Cina - Ue sui pannelli solari; stretta sui dissidenti

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In studio Valeria Manieri (Radio Radicale). In collegamento da Pechino Francesco Radicioni (collaboratore Radio Radicale) ed Eugenio Buzzetti (collaboratore Agichina24.it). Temi: economia, la disputa Cina - Ue sui pannelli solari si conclude con il via libera a dazi provvisori al 47,6%; stretta sui dissidenti, il caso Xu Zhiyong e il report sulle esecuzioni capitali in Cina secondo Dui Hua Foundation. www.radioradicale.it / www.agichina24.it
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Lavorare Info: DL Lavoro e strategie europee

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In studio Valeria Manieri (Radio Radicale). Ospite della puntata Thomas Manfredi, statistico economico/econometrico della divisione analisi delle politiche del lavoro Ocse. Temi: dl lavoro, Youth guarantee, debolezze strutturali italiane nel sistema produttivo, nel mercato del lavoro, nel sistema di istruzione. www.radioradicale.it / www.lavorareinfo.it
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Basilicata in referendum: Sabato tavolo Radicali-Giovane Italia a Picerno. Sarà presente Rita Bernardini

Radicali Italiani - Mer, 08/07/2013 - 11:40
07/08/13

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani, Direzione Radicali Italiani Il tavolo referendario sabato 10 agosto farà tappa a Picerno. A scendere in piazza al nostro fianco il coordinamento regionale lucano della Giovane Italia, che nei giorni scorsi ha espresso il suo sostegno ai quesiti referendari sulla giustizia giusta. In piazza del Plebiscito a partire dalle ore 10.00 e con la presenza Rita Bernardini sarà possibile sottoscrivere con e grazie al consigliere Francesco Nicola Riviello i 12 quesiti per nuovi diritti umani e la giustizia giusta. Dalla responsabilità civile dei magistrati all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, dalla separazione delle carriere alla legge sulle droghe, dall’abuso della custodia cautelare alla questione del divorzio breve. Dodici quesiti per “la giustizia giusta, la libertà, la democrazia, per nuovi diritti umani”. Nel ricordare la nostra proposta referendaria, in parte fatta propria dagli amici della Giovane Italia, mi dico certo che con Francesco Riviello e gli altri riusciremo a convenire su un punto: l’Italia è uno Stato canaglia che viola da troppo tempo la sua propria legalità. L’amministrazione della giustizia in questo nostro paese produce drammi e spezza vite. L’amministrazione della giustizia e il suo putrido percolato carcerario sono un insulto al paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria e che si dice sia stato la culla del diritto. Ecco, nell’augurarmi che in tanti a Picerno decidano di sottoscrivere il pacchetto referendario spero quanto prima di poter discutere della necessità di un provvedimento di Amnistia che è nella situazione data Amnistia per la Repubblica, provvedimento indispensabile per interrompere la flagranza di reato in atto contro i diritti umani e la Costituzione. Nell’Italia della non ragionevole durata dei processi, di una giustizia civile che definire lumaca è puro eufemismo, delle carceri luogo di tortura senza torturatori, dell’amnistia di fatto chiamata prescrizione, occorre avere il coraggio e la forza di proporre soluzioni apparentemente impopolari. Oggi, come ci ha ricordato di recente Marco Pannella, 15 milioni di famiglie, vittime e imputati, “patiscono per il malfunzionamento della giustizia”.

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Il sindaco di Pineto firma i 12 referendum radicali

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Luciano Monticelli, Pd, sindaco di Pineto (Teramo) sottoscrive i 12 quesiti referendari radicali
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Divorziobreve.it

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In studio Diego Sabatinelli e Alessandro Gerardi
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Radio carcere

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Prima parte
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L'Italia è sempre una Repubblica fondata sul lavoro?

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Mar, 08/06/2013 - 18:40
nell'ambito del Festival "La Versiliana" Interviene il ministro del Lavoro Enrico Giovannini
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Le mani nel petrolio, Bolognetti: La Basilicata come il Kazakistan

Radicali Italiani - Mar, 08/06/2013 - 18:01
06/08/13

 

Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani C’è un “Profumo” che per noi lucani è rivelatore; esso è rappresentato dalle parole pronunciate qualche giorno fa dal Presidente del Monte dei Paschi di Siena. Sì, le parole di Alessandro Profumo, come e più di tutto quanto abbiamo registrato in questi ultimi mesi, ci rivelano il destino che qualcuno vuole riservare alla Basilicata: quello del Kazakistan italiano. E a ben pensarci, a voler percepire certe “sfumature”, il paragone con il Kazakistan c’azzecca, ad iniziare dal trattamento riservato ai dissidenti. Vorrei poter dire a Profumo che i benefici di cui parla sono effimeri e che la politica di predazione condotta in Basilicata, con annesso programma “Oil for food”, è una politica che guarda al passato e che asseconda interessi che non coincidono con quelli della collettività, ad iniziare dalla tutela della preziosa risorsa acqua di cui la Lucania è ricca. Il futuro, verrebbe da dire a Profumo e soci, ad Eni e soci, a Total e soci, vive nella capacità di immaginare una “terza rivoluzione industriale”, cioè una crescita economica “sostenibile e responsabile”, che si può realizzare percorrendo la strada delle energie rinnovabili, dell’autonomia energetica per ciascun edificio esistente, dello sviluppo di nuove tecnologie. L’era dell’Antropocene, per dirla con l’architetto napoletano Aldo Loris Rossi, potrebbe portare alla definitiva distruzione di questa piccola navicella chiamata terra. Occorre interrogarsi sull’impronta ecologica di una umanità in crescita esponenziale, occorre una “nuova alleanza con la natura”. Occorre, sempre per dirla con Loris Rossi, passare dal “paradigma meccanicista-riduzionista e dal mito dello ‘sviluppo illimitato’” a un “paradigma organico-olistico(ecologico), consapevole dei ‘limiti dello sviluppo’”. Le parole pronunciate da Profumo, nella doppia veste di Presidente Mps e consigliere di amministrazione dell’Eni, sono ancorate a un passato senza prospettive, ed essendo state pronunciate nel  corso di un convegno intitolato “Il rilancio parte da sinistra”, ci rammentano inevitabilmente quanto ebbe a scrivere Marco Pannella nel 1978 su un numero di Notizie Radicali: “Anche per le sinistre una bella raffineria è più gratificante della lotta alle alluvioni e alle frane, della limitazione dei livelli di inquinamento, anche della prevenzione di un Vayont o di una Seveso, o di un incidente nucleare…”. Le parole pronunciate da Profumo ci ricordano anche un capitolo del dossier “La Peste Italiana”, intitolato “Dal dissesto ideologico al dissesto idrogeologico”: “L’Agenzia europea per l’ambiente ha documentato un progressivo aumento di catastrofi naturali, con un’impennata a partire dall’inizio degli anni ’90, tanto da rendere il nostro Paese tra quelli a più alto rischio di catastrofi ambientali. Oggi il 38% delle vittime di alluvioni in Europa sono italiane, con gravi costi - non solo in termini di vite umane - per la collettività nazionale”. Giovedì proveremo a parlare di questo. Parleremo delle “Mani nel Petrolio”, di un futuro possibile da costruire per prefigurare il nuovo che necessità e che va in direzione diametralmente opposta a quello disegnato dall’era dell’Antropocene. Un futuro altro rispetto a quello disegnato da una politica incapace di “sognare”, di avere slanci e prospettive nuove.  

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