Politica
Fuor di pagina - la rassegna stampa di Certi Diritti
Dichiarazione di Marco Pannella all’Adnkronos
La condanna di Berlusconi sarebbe un episodio clamoroso che inciderebbe sulla nostra storia? In realtà siamo uno Stato da oltre 30 anni fuorilegge, considerato in palese flagranza di reato rispetto ai massimi reati del diritto nazionale e internazionale. Contro la sua legalità, lo stato di diritto e i diritti umani. Marco Pannella commenta così all'Adnkronos la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset, che ha visto la conferma della condanna di Silvio Berlusconi. Lui avrà truffato denaro e relative leggi -aggiunge il leader radicale- ma il vero problema è che il nostro Stato e i suoi massimi responsabili sono in flagranza degli stessi reati che negli anni Trenta venivano imputati allo stato nazista, fascista o comunista, ovvero quelli contro i diritti umani e la legalità. Per Pannella, se in Italia non prendiamo atto che occorre uscire fuori da questa condizione criminale, porre come il grande problema che oggi dobbiamo affrontare la questione se il povero Silvio vada o meno in galera, è semplicemente folle. Un insulto contro quel diritto e quella giustizia che, anche in condizioni difficilissime, dobbiamo conquistare. Poiché non vogliamo piazzali Loreto -conclude- se il nostro obiettivo è quello di realizzare con l’amnistia una riforma strutturale, inevitabile per rientrare nella legalità e nella democrazia, allora occorre anche un'amnistia per questa Repubblica….
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Basilicata - Giovane Italia sostiene Referendum Radicali su giustizia
BAS - Il coordinamento regionale Giovane Italia della Basilicata - rende noto il coordinatore Nicola Riviello -sostiene con forza e convinzione la raccolta firme per il referendum sulla "Giustizia Giusta" promosso dai Radicali. Si tratta di una campagna di grande importanza e senso civico rispetto alla quale i giovani lucani del Pdl si schierano decisi e convinti. In un monento delicato per la vita del paese la sottoscrizione dei quesiti referendari diventa uno strumento importantissimo di democrazia e liberta': perche' partecipare significa anche fare scelte di buon senso. Per questi motivi ci associamo attivamente alla campagna referendaria promuovendo raccolte firme nei comuni lucani a partire dai prossimi giorni.
Approfondimenti
M.Bolognetti intervista Raffaele Tantone(Segretario regionale FGS
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Il Pd è indifferente persino ai referendum immigrazione
Quello che segue è l'articolo pubblicato il 1 agosto su L'Unità
Caro direttore,
la ringrazio dell’occasione per rivolgermi, oltre che ai lettori dell’Unità, anche agli iscritti, ai dirigenti del Partito democratico, e al Segretario Epifani.
Da ciò che accadrà nelle prossime settimane, infatti, sapremo se nella primavera 2014 gli italiani avranno la possibilità di decidere su dodici opportunità di riforma.
Parlo dei dodici referendum nazionali su cui, da oltre un mese, noi Radicali siamo impegnati nella raccolta firme insieme ad altre forze politiche e sociali che, a vario titolo, li sostengono.
I quesiti referendari riguardano questioni sociali che toccano milioni di persone ma che il Parlamento non affronta perché romperebbero alcuni assetti di potere: il superamento delle politiche fallimentari su immigrazione e droghe, la riforma della giustizia, il divorzio breve, il finanziamento alla politica e alle religioni.
Ciascun referendum, indipendentemente dalla valutazione favorevole o meno alle soluzioni proposte, avrebbe il merito di imporre all’agenda della politica tematiche centrali per il Paese, che dall’apertura di un grande dibattito pubblico intorno ad esse ne uscirebbe comunque rafforzato.
Anche solo per questo, garantire il raggiungimento entro settembre delle 500 mila firme necessarie su tutti i referendum sarebbe un valore aggiunto per chiunque.
Ad oggi, però, caro Epifani, il Partito democratico non sostiene in quanto tale nessuno dei dodici referendum e ciò francamente è difficile da comprendere.
Mi soffermo in particolare sui due referendum in materia di immigrazione, uno per cancellare l’odioso e inutile reato di clandestinità, l’altro per abrogare quelle norme discriminatorie della legge Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza Maroni che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare dei migranti.
È il cuore di quella legislazione dell’emergenza che, oltre ad impedire qualsiasi prospettiva di integrazione e coesione sociale, ha favorito il caporalato e lo sfruttamento dei cittadini stranieri “clandestini”.
È in queste leggi, tutt’ora vigenti, che si è cristallizzata l’ideologia della paura e del razzismo su cui poggiano gli insulti di Calderoli e le banane di Cervia.
Non bastano l’ironia e la solidarietà, occorre spazzarle via dall’ordinamento.
Sappiamo entrambi che né il Governo né il Parlamento faranno nulla, dunque il referendum è l’unico strumento in campo.
Ci vorrebbero un milione di firme per anticipare e battere chi si prepara ancora una volta a cavalcare la propaganda securitaria per spaventare l’elettorato, magari approfittando dell’imminente emergenza umanitaria che conseguirà alla crisi in Egitto.
Un milione di firme. Per farle, però, non bastano le nostre forze o l’adesione del forum immigrazione di Livia Turco, Marco Paciotti e Khalid Chaouki. Occorre che il Partito democratico diventi davvero protagonista di questa campagna referendaria, armando i suoi iscritti e simpatizzanti con penne e moduli.
Sono sicuro, caro Epifani, che la risposta del popolo democratico sarebbe sorprendente e, per certi versi, liberatoria.
Mario Staderini
Segretario Radicali italiani