Politica
Bolognetti (RI): digiuno per legalità e per appello Papa
04/09/2013 10:25
BAS - Il segretario di Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, fa sapere che “dalle ore 23.55 del due settembre” ha ripreso lo sciopero della fame “a sostegno degli obiettivi dell’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella e della giornata di digiuno e preghiera indetta da quel Papa Francesco, che ne sono certo firmerebbe almeno tre dei quesiti referendari del nostro pacchetto. In sciopero della fame con Marco e con Papa Francesco, che per dirla con Pannella aiuta anche noi Radicali”. “Digiuno nonviolento – spiega Bolognetti - per chiedere che il nostro Stato interrompa la flagranza di reato contro i Diritti Umani e la Costituzione; per chiedere che il nostro Stato rispetti la sua propria legalità; per chiedere Diritto, Giustizia, Amnistia, Libertà, Democrazia. Digiuno nonviolento ‘per il diritto alla vita e la vita del diritto’, e per onorare questo Papa e la sua capacità di ascolto e dialogo e il suo monito contro la violenza dei Cesari. Digiuno per affermare lo Stato di Diritto e per ribadire la necessità di un provvedimento di Amnistia per questa nostra Repubblica criminale. Sciopero della fame contro la violenza in Siria – conclude - e contro la violenza del nostro Stato”.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
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Intervista a Marco Perduca sul Comitato per il no alla liberalizzazione dello spaccio di droga
Referendum Radicali: Cappato e Barazzetta: moduli disponibili negli uffici comunali e tavoli Radicali
Referendum Radicali: Cappato e Barazzetta: moduli disponibili negli uffici comunali e tavoli Radicali
Radicali Milano Referendum: moduli disponibili e tavoli per la città Comunicato Stampa 04/09/2013 Milano Tra lunedì 2 e martedì 3 settembre 2013, l'enorme afflusso di cittadini che si è recato presso tutti i 9 Consigli di Zona di Milano e presso il Salone Anagrafico di via Larga 12, stanza 19, ha fatto terminare in brevissimo tempo i moduli per la sottoscrizione dei Referendum Radicali, causando malcontento generale e, segnalato, l'intervento della Polizia Locale per sedare l'ira dei cittadini in coda presso gli Uffici Comunali di via Larga. Grazie alla collaborazione del personale della Segreteria Generale del Comune di Milano, che ha il compito di vidimare i moduli per le sottoscrizioni, già nel pomeriggio di martedì 3 settembre sono stati riforniti gli Uffici Comunali di Via Larga e i CdZ 1,2,4,6,8, mentre nella giornata odierna anche le Zone 3,5, 7 e 9 hanno provveduto al ritiro di nuovi moduli, segnando così il rientro alla normalità e la possibilità per i cittadini di sottoscrivere i 12 Referendum Radicali. Come indicato nel sito del Comune di Milano nella sezione "Come fare per -> Votare -> Raccolta sottoscrizioni", è possibile apporre la propria firma presso i Settori Zona: ZONA 1 - VIA MARCONI 2 ZONA 2 - VIALE ZARA 100 ZONA 3 - VIA SANSOVINO 9 ZONA 4 - VIA OGLIO 18 ZONA 5 - VIALE TIBALDI 41 ZONA 6 - VIALE LEGIONI ROMANE 54 ZONA 7 – PIAZZA STOVANI 3 ZONA 8 - VIA QUARENGHI 21 ZONA 9 - VIA GUERZONI 38 Nella sede di via Larga (ingresso da via Pecorari, 3 - piano terra - St. 19): dal lunedì al venerdì l'orario è continuativo dalle ore 8.30 alle ore 15.30. Così il Segretario dell'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano, Claudio Barazzetta, che sta coordinando la raccolta firme per Milano: "L'afflusso di cittadini che vogliono sottoscrivere i Referendum Radicali in questi giorni, dopo che i mezzi di informazione hanno rilanciato la notizia dell'apposizione della firma dell'ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, su tutti i 12 quesiti referendari, ha dell'incredibile. Domenica scorsa, in Piazza San Babila, dove Radicali Milano ha tenuto un tavolo dalle ore 15 alle ore 21, abbiamo avuto i cittadini che si sono pazientemente messi in coda per tutte le 6 ore di durata del tavolo, raccogliendo più di 600 firme per quesito referendario, per un totale di oltre 7200 firme in un solo pomeriggio. All'anagrafe di via Larga ho constatato personalmente una coda di almeno 20 persone l'ora in attesa per apporre la propria firma. Per facilitare la sottoscrizione dei Referendum, Radicali Milano ha approntato, per il prossimo weekend i seguenti tavoli: Venerdì 6 settembre, dalle 20.00 alle 24.00 Colonne di San Lorenzo C.so di Porta Ticinese angolo via Pio IV Sabato 7 settembre, dalle 15.00 alle 21.00 Piazza San Babila Domenica 8 settembre, dalle 15.00 alle 21.00 Piazza San Babila Domenica al tavolo di San Babila autenticherà il consigliere Radicale Marco Cappato. Si ricorda che la raccolta firme andrà avanti fino quasi alla fine di settembre, dopodiché le firme autenticate e certificate andranno spedite a Roma per il conteggio finale.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
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Referendum droghe. Boom del video a sostegno della raccolta firme
Lo spot dei Radicali che illustra la legalizzazione delle droghe è tra i più visti della settimana su Youtube.
Incredibile successo per il video lanciato da Radicali italiani a sostegno della raccolta firme per il referendum contro il carcere per i fatti di lieve entità connessi al consumo delle sostanze stupefacenti. Il video "La legalizzazione illustrata agli adulti" che propone in 3 minuti, con la voce di un cane della Guardia di Finanza, una serie di vantaggi economici e considerazioni medico sociali a sostegno della legalizzazione, è stato visto da oltre 225.000 persone in 4 giorni su Youtube, oltre 70.000 su Repubblica.it, senza contare Corriere.it, laStampa.it, ilFattoQuotidiano.it etc. Tra i personaggi ritratti, Kate Moss, Harry Potter, Gianfranco Fini, Carlo Giovanardi e, naturalmente, Marco Pannella. Il video può esser scaricato a questo sito http://www.youtube.com/watch?v=0TUKKpGCDSU Il referendum del pacchetto dei 12 quesiti radicali per cui è in corso la raccolta delle firme in questi giorni vuole eliminare quelle norme della legge Fini-Giovanardi che riempiono le carceri di consumatori di sostanze proibite. Se vincesse il referendum radicale la detenzione verrebbe eliminata per tutte le violazioni che riguardano fatti di lieve entità - ad es. coltivazione domestica, possesso e trasporto di modiche quantità, condotte border line tra consumo e piccolo spaccio - mentre rimarrebbero le sanzioni amministrative da 3mila a 26 mila euro. Credits: Copy e direzione creativa: Flavio Avy Candeli Art e regia: Giovanni di Modica Animazione: Fluxx Studio Sound Design: JingleBell Communication
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Droga: Perduca, nostro referendum non liberalizza Giovanardi lo firmi e poi si discute
Dichiarazione di Marco Perduca, già senatore membro della Commissione giustizia: Leggo che il Senatore Giovanardi insiste colla sua predilezione per la mistificazione della realtà quando si tratta di droghe. Tra i 12 referendum sui quali si stanno raccogliendo le firme in questi giorni, e che grazie a Silvio Berlusconi che li ha firmati tutti stanno riscuotendo un successo di pubblico da sabato scorso, ve ne è uno che vuole cancellare alcune parti della legge Fini-Giovanardi relative ai fatti di lieve entità, ad esempio la coltivazione domestica, il possesso e il trasporto di quantità medie - quindi condotte "borderline" tra consumo e piccolo spaccio. Togliendo la pena detentiva, che tra la altre cose contribuisce a circa il 30% della popolazione carceraria, rimarrebbe la sanzione penale pecuniaria della multa da 3mila a 26 mila euro. Altro che liberalizzazione! Il Senatore Giovanardi paventa invece uno scenario che già oggi esiste, quello appunto della droga libera. infatti, dalle scuole elementari alle carceri, cioè dai luoghi più "innocenti" a quelli più "controllati", la droga, anzi le droghe, sono liberamente acquistabili e a prezzi sempre più bassi. A causa delle convenzioni internazionali ratificate dall’Italia, una legalizzazione completa delle sostanze stupefacenti non è raggiungibile, ma tale è da sempre l'obiettivo dell'antiproibizionismo radicale: legalizzare per regolamentare tutte le "droghe" contro la proibizione criminogena che le ha diffuse in tutto il mondo. Però per poter arrivare a un confronto tra favorevoli e contrari alle modifiche della legge Fini-Giovanardi occorre che le 500mila firme siano raccolte entro la fine di settembre. Invito quindi anche il Senatore Giovanardi e i responsabili delle comunità che ha già raccolto nel suo comitato a seguire l'esempio di liberalità di Silvio Berlusconi e di firmare e far firmare anche quel referendum. Immagino che chi si interessa sinceramente della salute dei tossicomani ritenga che il carcere non sia la risposta più appropriata. Infine, visto anche le preoccupazioni di Giovanardi relative alle forze dell'ordine ritengo che sia ragionevole ipotizzare che se il referendum dovesser passare si avrebbe una riduzione della pressione investigativa su condotte scarsamente offensive e una conseguente riduzione carico giudiziario e penitenziario. Piccoli passi ropedeutici anche a riforme di politica criminale e uso corretto delle forze polizia. Una minima riforma ne potrebbe trascianare molte altre. Insomma Giovanardi guardi il nostro video la "legalizzazione illustrata agli adulti", firmi che così poi ci confrontiamo meglio!
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Droghe: Staderini a Giovanardi, liberalizzazione già c'è, noi vogliamo legalizzare
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali italiani
Con la nascita del Comitato per il no alla liberalizzazione dello spaccio di droga, prendo atto che il senatore Giovanardi ha creato un Comitato contro se stesso. Lo spaccio libero, infatti, è quello che avviene oggi con la sua legge proibizionista e criminogena. In commercio non c’è prodotto in Italia che sia più facilmente reperibile, a tutte le ore e in ogni luogo, delle sostanze stupefacenti. Solo che a dettare legge è la criminalità organizzata, che ci guadagna 30 miliardi di euro all’anno. La liberalizzazione è quella delle mafie, noi invece vogliamo legalizzare, regolamentare un fenomeno che coinvolge 4,5 milioni di italiani. Il nostro referendum elimina il carcere per i fatti di lieve entità, superando politiche criminali fallimentari e costose che riempiono le carceri e ingolfano i tribunali, insieme liberando risorse investigative costrette a svuotare il mare con il secchiello. Non è vero che aumenterebbero lo spaccio o il consumo di droghe, mentre è vero che non rischieranno più processi fino a sei anni di reclusione i consumatori protagonisti di coltivazione domestica, possesso e trasporto di quantità medie, condotte border line che a causa di questa legge figurano come piccolo spaccio.
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