Politica
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La III Marcia per l’AMNISTIA, la GIUSTIZIA, la LIBERTA’ partirà alle ore 10.00 del 25 dicembre da San Pietro (il raduno dei marciatori inizierà dalle 9.30 in Piazza Pia, all’inizio di Via della Conciliazione) per arrivare davanti la sede del Governo a Palazzo Chigi in Piazza Colonna. Durante la marcia saranno fatte brevi soste davanti al Carcere di Regina Coeli, al Ministero della Giustizia (Via Arenula), al Senato (Corso Rinascimento) e alla Camera dei Deputati (Piazza Montecitorio). Finito il corteo e la manifestazione davanti a Palazzo Chigi, i marciatori si saluteranno nella vicina Piazza San Silvestro, dove si terranno gli interventi conclusivi di saluto e di augurio.
(La mappa è indicativa, potrebbe subire cambiamenti di percorso da qui al 25 dicembre, i cambiamenti verranno tempestivamente comunicati)
Intervista ad Aldo Bonomi su imprese cinesi a Prato
Commissione Finanze e tesoro del Senato
Dopo l'accordo sul nucleare iraniano: tensioni tra Usa e Arabia saudita, divisioni tra i Paesi del Golfo. Intervista a Matteo Legrenzi
LavorareInfo: focus su stereotipi di genere, lavoro e conciliazione
Il caso Rizzoli-Corriere della Sera, la P2 di Gelli, la partitocrazia, l'Unità Nazionale, l'editoria italiana, l'amministrazione della giustizia, i radicali
Marijuana Urugay: Perduca (Radicali) puo' un filologo criticare le leggi di uno stato senza alcuna evidena scientifica? per l'INCB puo'
Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del senato del Partito Radicale:
"Mentre il Guardian candida l'Uruguay a premio nobel per la pace, per aver preso la decisione giusta contro la guerra alla droga, e il Presidente Mujica conferma le proprie parole anche di fronte a sondaggi che vedono i 2/3 della popolazione del suo paese scettica se non contraria alla decisione di legalizzare e regolamentare produzione consumo e commercio di marijuana, l'International Narcotics Control Board (INCB) accusa l'Uruguay di aver violato il diritto internazionale. Le accuse son state mosse dal diplomatico belga, laureato in filologia e filosofia, direttore dell'INCB. L'argomento e' che tale regolamentazione, che va notato esclude i minorenni dalla possibilita' di acquistare la marijuana (una mossa che potrebbe in effetti creare problemi), inciterebbe i 'giovani' alla dipendenza. Se da una parte e' quanto meno stigmatizzabile che qualcuno con curriculm e le 'competenze' di Yans guidi un organismo che dovrebbe dirigere un lavoro statistico e legale di controllo di come le tre convenzioni Onu vengano applicate dagli stati che le hanno ratificate, va denunciato che non esiste letteratura consolidata sull'aumento dell'uso problematico, figuriamoci della dipendenza vera e propria, della marijuana a seguito di modifiche legislative. Al contrario, Paesi bassi, Portgogallo e Spagna, per fare degli esempi europei, son riusciti a governare in modo piu' efficace il fenomeno. A marzo si terra' la riunione della Commissione droghe dell'Onu, Mijica, a differenza dei suoi omologi Cardoso, Zedillo e Gaviria e' ancora capo di Stato, dovrebbe recarsi a Vienna e spiegare il perche', probabilmente, una tale decisione possa arrivare a meritare il primo nobel per la pace...© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Bernardini-Sterzi/Uruguay: "Bonino antiproibizionista? Niente di stupefacente"
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani, e Claudia Sterzi, Segretaria dell'@ra - Associazione Radicale Antiproibizionisti
Sono molti gli ostacoli con i quali la nuova legge sulla cannabis, approvata il 10 dicembre in via definitiva dal Senato dell’Uruguay, dovrà confrontarsi. Mujica, Presidente dell’Uruguay, che ha promosso nel suo paese una legalizzazione innovativa del commercio e del consumo di cannabis, con l’intento dichiarato di contrastare la criminalità organizzata, ha il suo daffare in questi giorni, per rispondere alla valanga di critiche e minacce che l’ONU per prima, seguita da tutti i guardiani del proibizionismo, ha messo in campo, e certo non avrà perso il sonno a causa delle dichiarazione del nostro Senatore Giovanardi, che non ha perso l’occasione per difendere le sue politiche oscurantiste e irragionevoli. Giovanardi ha preso spunto dalle dichiarazioni della Ministro degli Affari Esteri italiana, Emma Bonino: interrogata, a margine della Conferenza Italia – America Latina, si è espressa nettamente: “Non è una legalizzazione totale, ma hanno fatto benissimo”. Niente di strano, è notorio che Bonino, è da sempre schierata a favore delle politiche antiproibizioniste, insieme a tutto il suo Partito. «È molto grave che un ministro degli Esteri faccia dichiarazioni simili, – spiega Giovanardi a Il Tempo - hanno parlato della liberalizzazione come di un "esperimento". Io dico che è un cinico esperimento sulla pelle dei giovani.» Dimentica, Giovanardi, che l’esperimento proibizionista, in vigore da più di 50 anni, è stato un totale fallimento, come tale ormai riconosciuto da un crescente numero di scienziati, politici, studiosi di ogni appartenenza e di ogni colore, e che la legalizzazione delle ”droghe leggere”, cosa diversa dalla liberalizzazione, è solo un primo passo per uscire dalla tragedia sociale ed economica che le scellerate strategie proibizioniste hanno portato al mondo. Il Senatore Giovanardi trascura che la linea del governo la esprime il governo e le sue, pur legittime, posizioni rispecchiano solo una mentalità reazionaria non scevra da interessi privati.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati